8 All. Sentenza Cassazione Statuto 10887-2013

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

8 All. Sentenza Cassazione Statuto 10887-2013 Penale Sent. Sez. 6 Num. 10887 Anno 2013 Presidente: AGRO' ANTONIO Relatore: FIDELBO GIORGIO Data Udienza: 11/10/2012 SENTENZA sui ricorsi proposti da: 1. Alfiero Nicola, nato a Casal di Principe il 261960; 2. Alfiero Vincenzo, nato Casal di Principe il W1.1933; 3. Apicella Dante, nato a San Cipriano D'Aversa il 28.11.1966; 4. Caterino Nicola, nato a Casa il 26.1.1957; Corte di Cassazione - copia non ufficiale 5. Cecoro Giovanni, nato a San Cipriano d'Aversa il 3.1.1949; 6. Compagnone Francesco, nato a San Cipriano d'Aversa il 5.3.1950; 7. Conte Andrea, nato a Castelvolturno il 5.1.1963; 8. Darione Gaetano, nato a San Cipriano d'Aversa il 4.3.1955; 9. De Rosa Nicola, nato a San Cipriano d'Aversa il 25.11.1938; 10. Della Corte Giovanni, nato a Casal di Principe il 2.1.1969; 11. Diana Antonio, nato a Terranova Bracciolino il 12.11.1964; 12. Feliciello Domenico, nato a Parete il 1.1.1959; 13. Ferraiuolo Alfonso, nato a Casal di Principe il 4.9.1948; 14. Ferrara Sebastiano, nato a Casal di Principe 1'11.9.1964; 15. Gagliardi Nicola, nato a Casal di Principe il 3.9.1968; 16.Iorio Gaetano, nato a San Cipriano d'Aversa il 10.7.1941; 17. Iovine Mario, nato a San Cipriano d'Aversa il 18.9.1959; 18. Letizia Domenica, nato a Casal di Principe 1'11.8.1946; 19. Ligato Raffaele, nato a Giugliano il 25.3.1948; 20. Mauriello Francesco, nato a San Cipriano d'Aversa 11 15.8.1962; 21. Natale Giuseppe, nato a Casal di Princpie il 511959; 22. Pagano Giuseppe, nato a San Marcellino il 1.b21957; 23. Pedana Raffaele, nato a Villa Literno il 3.4.1949; 24. Picca Aldo, nato a Teverola il 17.11.1956; 25. Schiavone Alfonso, nato a Casal di Principe il 24.1.1948; 26. Schiavone Antonio, nato a Casal di Principe il 23.10.1962; 27. Schiavone Eliseo, nato a Casal di Principe il 25.9.1949; 28. Schiavone Mario, nato a Casal di Principe il 17.9.1966; 29. Schiavone Saverio Paolo, nato a Casal di Principe il 16.1.1954; 30. Spiedo Pasquale, nato a San Cipriano d'Aversa il 30.3.1968; 31. Statuto Rodolfo, nato a Casaluce il 20.1.1935; 32. Vargas Pasquale, nato a Salvitella il 15.4.1966; 33. Diana Teresa, nata a Casal di Principe il 1.12.1941, in qualità di erede di Corvino Ulderico; 34. Letizia Angelica, nata a Napoli il 18.11.1967, in qualità di erede di Letizia Domenica (classe 1933); 35. Letizia Maria„ nata a Napoli il 30.8.1976, in qualità di erede di Letizia Domenica (classe 1933); 36. Letizia Rachele, nata a Napoli il 6.10.1966, in qualità di erede di Letizia Domenica (classe 1933); Corte di Cassazione - copia non ufficiale avverso la sentenza dell'Il ottobre 2010 emessa dalla Corte di assise di appello di Napoli; visti gli atti, la sentenza impugnata e i ricorsi; udita la relazione del consigliere Giorgio Fidelbo; udito il Sostituto Procuratore generale Eduardo Vittorio Scardaccione, che ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza senza rinvio per morte dei ricorrenti Statuto Rodolfo e De Rosa Nicola, nonché l'inammissibilità ovvero, in subordine, il rigetto dei ricorsi degli altri imputati; 2 udito l'avvocato Nicola Garofalo sostituto processuale dell'avvocato Giuseppe Garofalo, che ha depositato certificato di morte dell'imputato Nicola De Rosa; uditi gli avvocati Giovanni Esposito Fariello e Giovanni Cantelli, entrambi difensori di fiducia di Alfonso e Antonio Schiavone nonché il Cantelli anche in sostituzione dell'avvocato Raffaele Quaranta, difensore di Giovanni Cecoro, l'avvocato Alfonso Reccia difensore di Francesco Compagnone, Alfonso Ferraiuolo, Aldo Picca e degli eredi di Ulderico Corvino e Domenico Letizia, gli avvocati Giuseppe Stellato e Giovanni Aricò difensori di fiducia di Gaetano Iorio, l'avvocato Anna Gargiulo sostituto processuale degli avvocati Baldascino e Carlo De Stavola, difensori di Mario Schiavone, Nicola Caterino, Giovanni Della Corte e Dante Apicella, l'avvocato Dario Mancino sostituto processuale dell'avvocato Renato )appelli, difensore di Gaetano Darione, l'avvocato Paolo Caterino difensore di fiducia di Sebastiano Ferrar° e sostituto processuale degli avvocati Paolo Trofino e Emilio Martino, difensori di Sebastiano Ferrar°, Domenico Feliciello, Eliseo Schiavone e Raffaele Ligato, l'avvocato Camillo Irace, difensore di Nicola Alfiero e l'avvocato Massimo Biffa difensore di Saverio Paolo Schiavone, nonché sostituto processuale dell'avvocato Alessandro Diana, difensore di Nicola Gagliardi, Mario Iovine e Domenico Letizia, che hanno tutti insistito per l'accoglimento del rispettivi ricorsi. RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO 1. Il presente procedimento costituisce lo stralcio del più ampio processo (c.d. Spartacus 1), che ha riguardato la mafia casertana inerente l'organizzazione del clan dei casalesi e i numerosi delitti omicidiari contestati a Corte di Cassazione - copia non ufficiale molti appartenenti all'associazione camorristica, processo che si è concluso con sentenza irrevocabile. Questo troncone processuale, invece, riguarda soggetti accusati della sola partecipazione al sodalizio criminoso ovvero di concorso esterno al reato associativo e ha ad oggetto il periodo tra il maggio 1988 e il dicembre 1996, che coincide con la nascita del nuovo sodalizio criminale noto con il nome di clan dei casalesi, che si organizza, dopo l'eliminazione di Antonio Bardellino, con diversi assetti di vertice e utilizzando, in parte, le stesse persone della precedente associazione. Lo scenario entro cui si inseriscono le vicende oggetto di questo procedimento riguarda la prima fase della vita del clan che si innesta sulla precedente organizzazione di Bardellino e che vede a capo derassociazione Mario iovine, Francesco Schiavone detto Sandokan, Francesco Bidognetti e Vincenzo De Falco, attraversa il periodo in cui all'interno del gruppo criminale si verifica un profondo e sanguinoso conflitto apertosi con l'uccisione di Vincenzo De Falco (2.2.1991) e che dà luogo ad una vera e propria guerra con i c.d. scissionisti, che facevano capo al De Falco e che da questo momento si contrappongono al clan dei casalesi, guerra che provocherà anche l'uccisione di Mario 'ovine, e si conclude dopo una lunga scia di sangue nel 1996. I giudici hanno ritenuto un dato processualmente acquisito l'esistenza del clan dei casalesi operante fino al 1996, sulla base degli esiti del giudicato del procedimento principale, che ha accertato la natura e i caratteri dell'associazione, la sua struttura di vertice, le modalità organizzative interne, i campi di interesse economico, le attività estorsive, le azioni omicidiarie e la sua capacità militare, evidenziando una discontinuità con il clan Bardellino proprio in presenza di una dichiarata volontà di ribellione e di diversificazione rispetto al vecchio capo, che viene eliminato, e alla vecchia organizzazione, che da piramidale, diviene orizzontale, con un vertice formato, almeno inizialmente, da un direttorio. La sentenza di primo grado emessa il 15 settembre 2005 dalla Corte d'assise di S.M. Capua Vetere aveva condannato tutti gli imputati per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., escludendo la sussistenza dell'aggravante di cui al comma 6 e assolvendo il solo Alfonso Schiavone (classe 1948). La Corte d'assise d'appello di Napoli, con sentenza dell'il ottobre 2010 ha accolto l'appello del pubblico ministero contro l'assoluzione di Alfonso Schiavone che ha ritenuto responsabile di partecipazione all'associazione Corte di Cassazione - copia non ufficiale camorristica, mentre ha confermato nel resto la sentenza di primo grado sia in relazione alle condotte di diretta partecipazione all'associazione, che ai contributi qualificati in termini di concorso esterno, riducendo per alcuni imputati l'entità della pena inflitta. Gli elementi di prova utilizzati nella sentenza sono costituiti, soprattutto, dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, tra cui, Carmine Schiavone, Giuseppe Quadrano, Domenico Frascogna, Dario De Simone, Franco Di Dona, Giuseppe Pagano Salvatore D'Alessandro, Raffaele Ferrara. 4 Peraltro, la Corte d'appello ha proceduto alla rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale in cui ha esaminato anche i nuovi collaboratori di giustizia Alfonso Diana, Luigi Diana e Domenico Bidognetti, le cui dichiarazioni sono state utilizzate ad integrazione delle altre. In particolare i giudici, rilevato il difetto di motivazione sulla attendibilità intrinseca di alcuni collaboratori di giustizia esaminati nel corso del primo giudizio, hanno operato una integrazione di motivazione, dopo avere riesaminato le varie dichiarazioni accusatorie, concludendo, il più delle volte, con il ritenere soddisfatti i criteri di attendibilità richiesti dall'art. 192 c.p.p. 2. Le posizioni dei vari imputati in questo processo possono essere distinte tra: a) soggetti ritenuti intranei al clan, cioè affiliati e talvolta anche stipendiati dal clan, con ruoli operativi a vari livelli nell'organizzazione criminosa, alcuni con incarichi di capo-zona, altri con compiti esecutivi e logistici, altri ancora direttamente impegnati in azioni militari, infine alcuni deputati a gestire imprese per conto dell'associazione camorristica (imprese della camorra); b) soggetti non affiliati, esterni all'associazione, ma in "rapporto di affari" con questa, in uno scambio di reciproco interesse. In questo secondo gruppo rientrano anche alcuni imprenditori, ritenuti concorrenti esterni nel reato associativo. La sentenza impugnata, nella parte generale, indica correttamente a quali criteri si è attenuta nella distinzione tra figura del partecipe nell'associazione e figura del concorrente eventuale, precisando di avere operato una rilettura della decisione
Recommended publications
  • Nomi E Storie Delle Vittime Innocenti Delle Mafie
    Nomi e storie delle vittime innocenti delle mafie a cura di Marcello Scaglione e dei ragazzi del Presidio “Francesca Morvillo” di Libera Genova Realizzato in occasione della mostra “900 Nomi vittime di mafia dal 1893 ad oggi” inaugurata ad Imperia il 21 Marzo 2016 in occasione della XXI Giornata della memoria e dell’impegno - ”Ponti di memoria, luoghi di impegno”. I nomi presenti nella mostra sono quelli accertati fino all'anno 2015, ed in particolare quelli letti a Bologna durante la XX Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie (21 marzo 2015). Il lavoro di ricerca, inizialmente limitato a quell'elenco, è stato poi implementato e aggiornato, comprendendo quindi le storie delle vittime innocenti i cui nomi sono stati letti durante la XXI Giornata della Memoria e dell'Impegno (21 marzo 2016). Sarà nostro impegno e cura eseguire successivamente gli aggiornamenti necessari. Siamo inoltre disponibili a intervenire sulle singole storie, laddove dovessero essere ravvisati errori e/o imprecisioni. EMANUELE NOTABARTOLO, 01/02/1893 Nato in una famiglia aristocratica palermitana, presto rimane orfano di entrambi i genitori. Cresciuto in Sicilia, nel 1857 si trasferisce prima a Parigi, poi in Inghilterra, dove conosce Michele Amari e Mariano Stabile, due esuli siciliani che lo influenzeranno molto. Avvicinatosi all'economia e alla storia, diventa sostenitore del liberalismo conservatore (quindi vicino alla Destra storica). Dal 1862 Emanuele Notarbartolo diventa prima reggente, poi titolare, del Banco di Sicilia, al quale si dedica a tempo pieno a partire dal 1876, salvandolo dal fallimento in seguito all'Unità d'Italia. Il suo lavoro al Banco di Sicilia inizia a inimicargli molta gente.
    [Show full text]
  • Bardellino, Infatti, Viene Legalizzato E Si Lega Con Il Gruppo All'epoca
    Camera dei Deputati —33— Senato della Repubblica XIII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI Bardellino, infatti, viene legalizzato e si lega con il gruppo all’epoca dominante in Sicilia facente capo a Stefano Bontade. Lo stesso Bardellino, coadiuvato dall’altro diarca del clan Mario Iovine, accresce notevolmente il suo peso quando si schiera all’interno della Nuova Famiglia con una posizione anche di preminenza, nella lotta ai cutoliani. I cutoliani che pure erano riusciti a fare proseliti nel casertano vengono completamente annientati – ad eccezione di pochi soggetti, lasciati confluire nelle fila dei casalesi (si v. il gruppo Di Girolamo di Aversa) ed ad eccezione del gruppo operante in Marcianise e zone viciniori di cui si parlera` – ed il gruppo dei casalesi acquisisce la forza sufficiente per porsi come il principale referente di tutte le organiz- zazioni delinquenziali casertane. Con Bardellino nasce una struttura di tipo confederativo; i clan anche operanti in realta` piu` distanti – si pensi a quelli dell’area mondragonese o sessana – vengono di fatto risucchiati nella struttura unitaria, che pur lasciando una sua autonomia alle singole entita`si organizza con una sorta di cupola, il cui centro e` proprio nel gruppo dei casalesi. L’organizzazione camorristica casertana ruoto`, unita e compatta, intorno alla figura di Antonio Bardellino fino alla fine del 1987. E con Bardellino che il clan opera il salto di qualita` e comincia ad intessere significativi rapporti con il mondo della locale politica e delle istitu- zioni, controllando, ad esempio, le attivita` dei comuni di Casale e di San Cipriano. Ai primi del 1988, inizio`, con l’omicidio di Domenico Iovine, all’interno di essa, un conflitto tra i gruppi egemoni facenti capo ad Antonio Bardellino e a Mario Iovine, che culmino` nell’uccisione di Bardellino, nel maggio del 1988, in Brasile, da parte di Mario Iovine.
    [Show full text]
  • Il Welfare E Il Suo Doppio. Percorsi Etnografici Nelle Camorre Del Casertano
    Alessandro Colletti Il welfare e il suo doppio. Percorsi etnografici nelle camorre del casertano Ledizioni © 2016 Ledizioni LediPublishing Via Alamanni, 11 – 20141 Milano – Italy www.ledizioni.it [email protected] Alessandro Colletti, Il welfare e il suo doppio. Percorsi etnografici nelle camorre del casertano Prima edizione: febbraio 2016 ISBN Cartaceo: 978-88-6705-426-8 Copertina e progetto grafico: ufficio grafico Ledizioni I ricavi dai diritti d’autore saranno devoluti al Comitato Don Peppe Diana di Casal di Principe Indice Prefazione di Antonio La Spina 5 Introduzione 11 Metodi e fonti 17 Parte Prima. Un’analisi delle forme di egemonia delle mafie: tra controllo e assistenza 27 1. Il controllo territoriale nella storia delle camorre 29 Il riconoscimento istituzionale del potere camorrista 34 Il controllo territoriale nell’area campana 39 2. Forme organizzative e redistributive: la “cassa comune” 49 Le mafie come organizzazioni professionali 50 Il funzionamento della “cassa comune” 53 I capi cambiano, la struttura resta: dal “clan Bardellino-Iovine” al “clan dei casalesi” 63 3. La protezione sociale delle camorre casertane 73 Il clan La Torre 76 Il clan Belforte 82 I clan Schiavone e Bidognetti: alleati, federati, separati 89 Gerarchia e livelli stipendiali: il clan Schiavone 94 Forme di assistenza nei clan del casertano 101 Parte Seconda. Le politiche socio-assistenziali nella provincia di Caserta: un welfare (s)finito 113 1. Analisi delle forme di welfare pubblico: il sistema italiano 115 I territori del welfare: dallo Stato agli enti locali 118 Il livello territoriale dei servizi sociali 123 2. Zona di contatto: servizi alla persona nella provincia casertana 135 La dimensione territoriale dei servizi nella governance regionale 140 Uno sguardo alle pratiche locali di welfare nell’area casertana 143 Il welfare raccontato da chi lo dirige: le interviste ai coordinatori degli Uffici di Piano 148 3.
    [Show full text]
  • CHAPTER I – Bloody Saturday………………………………………………………………
    THE PENNSYLVANIA STATE UNIVERSITY SCHREYER HONORS COLLEGE DEPARTMENT OF JOURNALISM ITALIAN WHITE-COLLAR CRIME IN THE GLOBALIZATION ERA RICCARDO M. GHIA Spring 2010 A thesis submitted in partial fulfillment of the requirements for a baccalaureate degree in Journalism with honors in Journalism Reviewed and approved by Russell Frank Associate Professor Honors Adviser Thesis Supervisor Russ Eshleman Senior Lecturer Second Faculty Reader ABSTRACT At the beginning of the 2000s, three factories in Asti, a small Italian town, went broke and closed in quick succession. Hundreds of men were laid off. After some time, an investigation mounted by local prosecutors began to reveal what led to bankruptcy. A group of Italian and Spanish entrepreneurs organized a scheme to fraudulently bankrupt their own factories. Globalization made production more profitable where manpower and machinery are cheaper. A well-planned fraudulent bankruptcy would kill three birds with one stone: disposing of non- competitive facilities, fleecing creditors and sidestepping Italian labor laws. These managers hired a former labor union leader, Silvano Sordi, who is also a notorious “fixer.” According to the prosecutors, Sordi bribed prominent labor union leaders of the CGIL (Italian General Confederation of Labor), the major Italian labor union. My investigation shows that smaller, local scandals were part of a larger scheme that led to the divestments of relevant sectors of the Italian industry. Sordi also played a key role in many shady businesses – varying from awarding bogus university degrees to toxic waste trafficking. My research unveils an expanded, loose network that highlights the multiple connections between political, economic and criminal forces in the Italian system.
    [Show full text]
  • Il Clan Dei Casalesi
    Il Clan dei Casalesi Written by Venerdì 18 Dicembre 2009 09:36 - Last Updated Sabato 25 Settembre 2010 16:04 La storia del clan dei Casalesi. Fonte: Blunotte (Lucarelli) A Napoli vi sono tanti clan, spesso in guerra tra loro: negli anni 80 avviene la guerra di Camorra tra i cutoliani della Nuova Camorra Organizzata da una parte e la Nuova famiglia per l'egemonia del territorio. Lasciando per terra centinaia di morti. Ma i casalesi sono una cosa diversa: più simili a Cosa Nostra, molti esponenti delle famiglie sono persino affiliati con la mafia. Come le famiglie dei Nuvoletta a Marano, che hanno tra i loro affiliati Gaspare Mutolo. Sono uomini punciuti, che spesso si ritrovano a parlare con Bontade prima, e i corleonesi di Riina poi. Nella guerra di Camorra degli anni 80 che vide lo scontro tra la Nuova Camorra di Cutolo contro la Nuova famiglia delle famiglie Alfieri , Ammaturo e Nuvoletta ci furono 1500 morti tra il 1978 e il 1983. Prevalse la seconda, con i nuovi capi: Alfieri, Nuvoletta e anche Antonio Bardellino. Una strana figura di criminale: più un imprenditore di Camorra che faceva investimenti per i traffici di droga in sudamerica e in Spagna. È una mafia che fa impresa in silenzio: una mafia che sembra non vedersi. Ma sempre di gruppi criminali si tratta: Bardellino conta un gruppo di fuoco di 100 camorristi: tra cui Mario Iovine, Francesco Schiavone, Francesco Bidognetti, Raffaele Diana. 1 / 12 Il Clan dei Casalesi Written by Venerdì 18 Dicembre 2009 09:36 - Last Updated Sabato 25 Settembre 2010 16:04 Bardellino sa coltivare anche i legami con la politica: il fratello diventa sindaco di Casale nelle fila del PSI.
    [Show full text]
  • View This Page
    14 書香人物 P E R S O N A L I T Y & B O O K S SUNDAY, NOVEMBER 30, 2008 • TAIPEI TIMES [ HARDCOVER: U S ] SUNDAY PROFILE Read all about it! Man-bats on the moon In 1835 the ‘Sun’ wowed New Yorkers with an elaborate and extremely profitable hoax BY MICHaeL Kenney NEW YorK TIMes NEWS SerVICE, Boston Among the take-it-for-granted marvels of computer technology could be counted the “Breaking News Alerts” that can be delivered to one’s computer — or even by a text message to the mobile phone. But at not so distant a time — even well into the 1950s — the cry of “Wuxtry, Wuxtry” could be heard as newspaper Extras were hawked on downtown street corners. The original in-your-ear news hawkers were the street urchins who peddled the Sun at a penny- a-paper on New York’s streets in the mid-1830s. And the story that they were hawking in the summer of 1835 is the subject of Matthew THE SUN AND THE MOON: Italian crime reporter Rosaria Capacchione has been under 24-hour police protection since a death threat was issued against her in March. PHOTO: NY TIMES NEWS SERVICE Goodman’s highly entertaining THE REMARKABLE TRUE ACCOUNT OF HOAXERS, The Sun and the Moon — the SHOWMEN, DUELING JOURNALISTS, AND LUNAR “Moon” being the Sun’s running MAN-BATS IN NINETEENTH-CENTURY NEW YORK account of its own hoax, the BY MATTHEW GOODMAN discovery of life on the moon. And not just some primordial 350 PAGES life, but life worthy of a full- Making enemies in high places BASIC BOOKS blown hoax, unicorns and other mythic beasts, and — “Wuxtry, Rosaria Capacchione’s reporting on the Naples mob Wuxtry” — man-bats who ran, Day announced on his front not only flew over the lunar page that daily circulation was has landed her on best-seller lists — and hit lists landscape and bathed in its 19,360.
    [Show full text]
  • Camorra: Morto Carmine Schiavone Boss Pentito Dei Rifiuti
    Camorra: morto Carmine Schiavone boss pentito dei rifiuti Carmine Schiavone, boss pentito del clan dei Casalesi è morto oggi a VIterbo, probabilmente a causa di un infarto. Schiavone, 71 anni, è stato un collaboratore di giustizia, ma da alcuni anni aveva lasciato il programma di protezione. Le sue rivelazioni erano state determinanti per portare alla luce gli scandali della Terra dei fuochi. Rifiuti radioattivi in un ”terreno su cui oggi ci sono i bufali e su cui non cresce l’erba” vicino alla superstrada. A rivelarlo era il pentito dei Casalesi Carmine Schiavone, nell’audizione choc davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti del 1997, desecretata a ottobre 2013. A quanto spiegava Schiavone alla Commissione per il clan di Casal di Principe l’affare dei rifiuti divenne ”autorizzato” solo dal 1990 in poi. Tuttavia, precisava il pentito, ”quel traffico veniva già attuato in precedenza e gli abitanti del paese rischiano di morire tutti di cancro entro 20 anni; non credo infatti che si salveranno: gli abitanti di paesi come Casapesenna, Casal di Principe, Castel Volturno e così via avranno forse 20 anni di vita”.Carmine Schiavone, diplomato in ragioneria, era nato a Casal di Principe il 20 luglio del 1943 era stato l’amministratore e il consigliere del clan dei Casalesi. Figlio di un commerciante di agrumi e di una casalinga, era cugino del boss Francesco Schiavone detto Sandokan. Inizio’ a collaborare con la giustizia nel maggio del 1993 facendo sequestrare beni del clan per 2.500 miliardi. Dalle sue dichiarazioni nacque il processo “Spartacus I e II”.
    [Show full text]
  • Ministry of Economic Development DIRECTORATE-GENERAL for the FIGHT AGAINST COUNTERFEITING – ITALIAN PATENT and TRADEMARK OFFICE
    Ministry of Economic Development DIRECTORATE-GENERAL FOR THE FIGHT AGAINST COUNTERFEITING – ITALIAN PATENT AND TRADEMARK OFFICE COUNTERFEITING AS AN ACTIVITY MANAGED BY TRANSNATIONAL ORGANISED CRIME AND THE POSSIBLE RE-USE OF SEIZED ASSETS FOR THE PROMOTION OF INTELLECTUAL PROPERTY AND ECONOMIC GROWTH United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute Ministry of Economic Development DIRECTORATE-GENERAL FOR THE FIGHT AGAINST COUNTERFEITING – ITALIAN PATENT AND TRADEMARK OFFICE COUNTERFEITING AS AN ACTIVITY MANAGED BY TRANSNATIONAL ORGANISED CRIME AND THE POSSIBLE RE-USE OF SEIZED ASSETS FOR THE PROMOTION OF INTELLECTUAL PROPERTY AND ECONOMIC GROWTH United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute Ministry of Economic Development DIRECTORATE-GENERAL FOR THE FIGHT AGAINST COUNTERFEITING – ITALIAN PATENT AND TRADEMARK OFFICE COUNTERFEITING AS AN ACTIVITY MANAGED BY TRANSNATIONAL ORGANISED CRIME AND THE POSSIBLE RE-USE OF SEIZED ASSETS FOR THE PROMOTION OF INTELLECTUAL PROPERTY AND ECONOMIC GROWTH United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute Copyright Ministry of Economic Development Directorate-General for the Fight Against Counterfeiting – Italian Patent and Trademark Office Via Molise 19 - 00187 Rome [email protected] [email protected] Website: www.uibm.gov.it © Ministero dello Sviluppo Economico, 2014 ISBN: 9788890749131 All rights reserved. No part of this book may be reproduced or distributed by any means, including photocopies, microfilm or any other medium,
    [Show full text]
  • N. 36856/01 R.G.N.R. N. 74678/02 R.G. GIP TRIBUNALE DI NAPOLI Ufficio Del Giudice Per Le Indagini Preliminari Sezione XXI ORDINA
    N. 36856/01 R.G.N.R. N. 74678/02 R.G. GIP TRIBUNALE DI NAPOLI Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari Sezione XXI ORDINANZA CAUTELARE Il Giudice dr. Raffaele Piccirillo, sulla richiesta di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere presentata dai Pubblici Ministeri dottori Alessandro Milita e Giuseppe Narducci in data 17 febbraio 2009, integrata con trasmissione atti in data 27 febbraio 2009, 13 maggio 2009, 7 luglio 2009, 27 ottobre 2009 nei confronti di: COSENTINO NICOLA, NATO A CASAL DI PRINCIPE IL 2 GENNAIO 1959, IVI RESIDENTE IN CORSO UMBERTO I N. 44 INDAGATO del delitto di cui all'artt. 110, 416 bis - I, II, III, IV, V, VI ed VIII comma, C.P., perché non essendo inserito organicamente ed agendo nella consapevolezza della rilevanza causale dell’apporto reso e della finalizzazione dell’attività agli scopi dell’associazione di tipo mafioso denominata “clan dei casalesi” - promossa e diretta da Antonio BARDELLINO (fino al 1988), da Francesco SCHIAVONE di Nicola, detto “Sandokan”, da Francesco BIDOGNETTI e da Vincenzo DE FALCO (dal 1988 al 1991) e infine da Francesco SCHIAVONE di Nicola e da Francesco BIDOGNETTI - dopo l’arresto di questi ultimi due, da Michele Zagaria e Iovine Antonio, quali esponenti di vertice, tuttora latitanti, della fazione facente capo alla famiglia Schiavone e da Bidognetti Domenico, Bidognetti Aniello, Bidognetti Raffaele, Guida Luigi, Alfiero Nicola, Setola Giuseppe e Cirillo Alessandro, quali componenti apicali che si avvicendavano alla guida della fazione facente capo alla famiglia Bidognetti (nei cui confronti si procede separatamente) che, operando sull’intera area della provincia di Caserta ed altrove, si avvale della forza di intimidazione del vincolo Dr.
    [Show full text]
  • Doc. XXIII, N. 6
    CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA Doc. XXIII N. 6 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE (istituita con legge 19 luglio 2013, n. 87) (composta dai deputati: Bindi, Presidente, Attaguile, Segretario, Dorina Bianchi, Bossa, Bruno Bossio, Carbone, Carfagna, Dadone, Di Lello, Segre- tario, D’Uva, Fava, Vicepresidente, Garavini, Magorno, Manfredi, Mattiello, Naccarato, Nuti, Occhiuto, Piccolo, Piepoli, Sarti, Scopelliti, Taglialatela e Vecchio; e dai senatori: Albano, Buemi, Bulgarelli, Capacchione, Consiglio, De Cristofaro, Di Maggio, Esposito, Falanga, Fazzone, Gaetti, Vicepresidente, Giarrusso, Giovanardi, Lumia, Mineo, Mirabelli, Molinari, Moscardelli, Pagano, Perrone, Ricchiuti, Tomaselli, Torrisi, Vaccari e Zizza) RELAZIONE SULLO STATO DELL’INFORMAZIONE E SULLA CONDIZIONE DEI GIORNALISTI MINACCIATI DALLE MAFIE (Relatore: On. Claudio Fava) Approvata dalla Commissione nella seduta del 5 agosto 2015 Comunicata alle Presidenze il 5 agosto 2015 ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera o) della legge 19 luglio 2013, n. 87 STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO Camera dei Deputati —2— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 Camera dei Deputati —3— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 PAGINA BIANCA Camera dei Deputati —5— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII
    [Show full text]
  • Dossier Bonifiche
    Risanare l’ambiente, tutelare la salute, riconvertire l’industria alla green economy Roma, 28 gennaio 2014 Dossier di Legambiente - Le bonifiche in Italia: Chimera o Realtà – A cura di: Stefano Ciafani, Andrea Minutolo, Giorgio Zampetti Hanno collaborato alla redazione del dossier: Marco Mancini, Stefania di Vito dell’Ufficio scientifico di Legambiente Francesco Dodaro, coordinatore dei Centri di azione giuridica di Legambiente per l’elaborazione dei dati sugli illeciti ambientali Gli approfondimenti iniziali sono a cura di: Simonetta Tunesi, Honorary Research Fellow – University College London Pietro Comba, Istituto Superiore di Sanità e Roberta Pirastu, Università la Sapienza di Romar Tony Mira, giornalista del quotidiano Avvenire Carla Guerriero, Department of Health Research Services, London School of Hygiene and Tropical Medicine, Fabrizio Bianchi, Liliana Cori, Università di ricerca in Epidemiologia ambientale e registri di patologia, Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa Si ringrazia per la collaborazione Maurizio Pernice Direttore Generale, Laura D’Aprile, Emilio Tassoni e Franco Cautilli, Carmine Pagnozzi della Direzione generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Hanno collaborato alla redazione dei capitoli sui Siti di interesse nazionale: Amelia Alberti, presidente del “Centro del Sole” di Legambiente (Verbania) Edoardo Bai, Comitato scientifico Legambiente Lombardia Franco Borghetti, presidente del circolo Legambiente “Il Brutto
    [Show full text]
  • Ordinanza Lorenzo Diana – Cpl Concordia
    1 TRIBUNALE DI NAPOLI UFFICIO DEL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI Sez. XXIII Il giudice, Federica Colucci, esaminata la richiesta di emissione di misure cautelari custodiali pervenuta in data 25.5.2015 nel proc. n. 43420/14 R.G.N.R., iscritto nei confronti di: 1) IOVINE ANTONIO, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 20.09.1964, detenuto, collaboratore di giustizia; 2) ZAGARIA MICHELE, nato a San Cipriano d’Aversa il 21/05/1958, detenuto; 3) ZAGARIA PASQUALE, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 05.10.1960, detenuto; 4) PICCOLO ANTONIO, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 07.12.1965, residente Casapesenna (CE), via Maria Ausiliatrice II Traversa n. 2; 5) DI TELLA GIOVANNI, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 28.10.1975, ivi residente in via Aldo Moro n. 56; 6) LANCIA GIULIO, nato a San Vincenzo Valle Roveto (AQ) il 18.01.1953, ivi residente in via Col di Sente n.19; 7) CASARI ROBERTO, nato a Cavezzo (MO) il 06.06.1953, residente a Concordia sulla Secchia (MO) in via per Mirandola n. 28; 8) CINQUANTA GIUSEPPE, nato a Roma il 01.02.1963, ivi residente in via Augusto Sindici n.,41; 9) MATANO PASQUALE, nato a Pignataro Maggiore (CE) il 02.04.1967, ivi residente in via Principe di Napoli, II traversa, n.2; 10) SCHIAVONE CLAUDIO, nato a Casal di Principe (CE) il 03.11.1965, ivi residente in Corso Garibaldi n.38; 11) SCHIAVONE FRANCESCO, detto “Cicciariello”, nato a Casal di Principe (CE) il 06.01.1953, detenuto; 12) PANARO NICOLA, nato a Casal di Principe (CE) il 12.09.1968, detenuto; 1 2 13) RECCIA ANGELO RAFFAELE nato a San Cipriano d’Aversa il 26 febbraio 1946; 14) DIANA LORENZO, nato a San Cipriano d’Aversa il 20 settembre 1950 persone sottoposte ad indagine in ordine ai seguenti delitti: PICCOLO Antonio, SCHIAVONE Claudio e DI TELLA Giovanni (Schiavone Francesco detto “Cicciariello”, Panaro Nicola, Zagaria Michele, Zagaria Pasquale e Iovine Antonio per i quali si è già proceduto separatamente) 1) per il delitto p.
    [Show full text]