Doc. XXIII, N. 6

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Doc. XXIII, N. 6 CAMERA DEI DEPUTATI SENATO DELLA REPUBBLICA XVII LEGISLATURA Doc. XXIII N. 6 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE (istituita con legge 19 luglio 2013, n. 87) (composta dai deputati: Bindi, Presidente, Attaguile, Segretario, Dorina Bianchi, Bossa, Bruno Bossio, Carbone, Carfagna, Dadone, Di Lello, Segre- tario, D’Uva, Fava, Vicepresidente, Garavini, Magorno, Manfredi, Mattiello, Naccarato, Nuti, Occhiuto, Piccolo, Piepoli, Sarti, Scopelliti, Taglialatela e Vecchio; e dai senatori: Albano, Buemi, Bulgarelli, Capacchione, Consiglio, De Cristofaro, Di Maggio, Esposito, Falanga, Fazzone, Gaetti, Vicepresidente, Giarrusso, Giovanardi, Lumia, Mineo, Mirabelli, Molinari, Moscardelli, Pagano, Perrone, Ricchiuti, Tomaselli, Torrisi, Vaccari e Zizza) RELAZIONE SULLO STATO DELL’INFORMAZIONE E SULLA CONDIZIONE DEI GIORNALISTI MINACCIATI DALLE MAFIE (Relatore: On. Claudio Fava) Approvata dalla Commissione nella seduta del 5 agosto 2015 Comunicata alle Presidenze il 5 agosto 2015 ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettera o) della legge 19 luglio 2013, n. 87 STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO Camera dei Deputati —2— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 Camera dei Deputati —3— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 PAGINA BIANCA Camera dei Deputati —5— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 INDICE 1) Attività del Comitato e obiettivo dell’inchiesta ............... Pag. 7 2) Il giornalismo offeso ........................................................... » 10 2.1) Violenza e sottocultura ................................................. » 10 2.2) I felpati avvertimenti, le nuove mafie, l’offensiva della ’ndrangheta al nord ...................................................... » 11 2.3) Pagato per non scrivere ............................................... » 15 2.4) La « normalizzazione » dell’emittente siciliana Tele- color ................................................................................. » 18 2.5) La mafia nel litorale romano ..................................... » 22 2.6) La solitudine dei cronisti minacciati ......................... » 24 3) Gli elementi di fragilità del mestiere di giornalista ...... » 26 3.1) La sottovalutazione del fenomeno delle minacce .... » 26 3.2) L’informazione precaria: freelance, sommersi, margi- nali ................................................................................... » 27 3.3) Le « persuasioni legali » ................................................ » 28 4) I condizionamenti all’informazione ................................... » 33 4.1) Il giornalismo in terra di camorra ............................ » 33 4.2) L’informazione in Sicilia .............................................. » 39 4.2.1) Mario Ciancio e il sistema di potere mafioso a Catania ...................................................................... » 40 4.2.2) Il Giornale di Sicilia ............................................... » 48 4.3) L’informazione in Calabria e il caso di Calabria Ora .. » 58 5) Deontologia, contratti, freelance ......................................... » 73 5.1) L’Ordine dei giornalisti ................................................ » 73 5.2) La Federazione nazionale della stampa .................... » 76 6) La libertà di manifestazione del pensiero e il diritto a essere informati ................................................................... » 78 6.1) L’articolo 21 della Costituzione .................................. » 78 6.2) La legge sulla stampa (legge 8 febbraio 1948, n. 47) ... » 79 6.3) Il delitto di diffamazione a mezzo stampa .............. » 80 6.4) L’articolo 57 del codice penale ................................... » 81 Camera dei Deputati —6— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 6.5) Le azioni a tutela dell’offeso e l’abuso del loro esercizio .......................................................................... Pag. 82 6.6) La tutela contrattuale dei giornalisti e i freelance.... » 83 7) Il percorso di riforma legislativa in Italia ...................... » 84 7.1) La posizione della Corte europea per i diritti del- l’uomo ............................................................................. » 84 7.2) Il progetto di legge n. 925 ........................................... » 86 7.3) I rimedi legislativi auspicati nel corso dell’inchiesta parlamentare .................................................................. » 87 8) Le prospettive di riforma ................................................... » 89 8.1) Il delitto di diffamazione come possibile limite alla libertà di informazione ................................................ » 89 8.2) La tutela del diritto di informare .............................. » 97 8.3) La tutela del diritto ad essere informati .................. » 98 9) Conclusioni ............................................................................ » 100 Camera dei Deputati —7— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 1) Attività del Comitato e obiettivo dell’inchiesta. Per le mafie controllare i propri territori, garantirsi impunità, costruire consenso e legittimità sociale vuol dire anche sottomettere la libera informazione, pretendere rispetto, costringerla al silenzio. L’osservatorio Ossigeno per l’informazione ha censito in questi anni un vasto e drammatico repertorio di minacce, attentati, avver- timenti ai danni di migliaia di giornalisti: 2060 dal 2006 al 31 ottobre 2014, con un costante incremento che ha registrato il suo picco nei primi dieci mesi del 2014: 421 atti di violenza o di intimidazione, quasi tre ogni due giorni. Molti – più di trenta – anche i giornalisti sottoposti a misure di tutela dal Ministero dell’Interno: l’ultimo, Sandro Ruotolo, inviato della trasmissione televisiva Servizio pubblico, costretto alla scorta dopo le pesanti e dirette minacce che gli sono state rivolte dal boss della camorra Michele Zagaria. Il repertorio spazia dagli avvertimenti nel tipico linguaggio cri- minale (pallottole recapitate a casa, bombe inesplose, lettere e telefonate minatorie, linciaggi mediatici sui social network) alle violenze vere e proprie (aggressioni fisiche e danneggiamenti) fino agli abusi del diritto (centinaia di querele e di azioni legali di risarcimento pretestuose, esercitate o semplicemente minacciate, che hanno un solo obiettivo: intimidire, indurre al silenzio e all’autocensura il giornalista o la testata). Non esistono zone franche: lo scorso anno solo Val d’Aosta e Molise non hanno registrato aggressioni o intimidazioni contro l’informazione. Il vecchio paradigma di una violenza mafiosa con- centrata nelle regioni meridionali è ormai superato da una realtà che indica nel Lazio la regione in cui si registra la maggior parte di episodi di minacce ai danni dei giornalisti, 26 dall’inizio del 2015 (seguono la Campania con 20 episodi, la Puglia e la Lombardia con 18). E non è una coincidenza se due tra i casi più recenti (l’attentato sventato ai danni di Giovanni Tizian e le ripetute gravi minacce nei confronti della giovanissima cronista Ester Castano) vanno collocati rispettiva- mente in Emilia Romagna e in Lombardia. Probabilmente queste cifre sono la punta dell’iceberg perché tengono conto solo degli episodi conosciuti o denunciati: che restano minima parte rispetto ai veri ordini di grandezza della violenza mafiosa contro i giornalisti. Se assumiamo l’indice proposto dall’os- servatorio Ossigeno per l’informazione, che suggerisce di moltiplicare per dieci i casi noti, superiamo ogni anno le quattromila vittime dirette e indirette su una popolazione complessiva di 110 mila giornalisti iscritti all’ordine. Storie e numeri più che sufficienti per legittimare, nell’opinione pubblica straniera e nei rilevamenti di alcune grandi organizzazioni internazionali (dall’OCSE a Reporters Camera dei Deputati —8— Senato della Repubblica XVII LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI — DOC. XXIII N. 6 Sans Frontiéres all’IPI di Vienna), l’urgenza di un « caso Italia ». Al quale va aggiunto, come suggello storico, il numero tragicamente alto di giornalisti uccisi dalle mafie e dal terrorismo: ben undici. Troppi, in un Paese democratico che dovrebbe avere nella libertà di informare e di essere informati uno dei capisaldi della propria cultura demo- cratica. Partendo da queste considerazioni, la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni crimi- nali, anche straniere, istituita con legge 19 luglio 2013, n. 87, ha costituito uno specifico Comitato Mafia, giornalisti e mondo dell’in- formazione che trae previsione dall’articolo 13 del proprio Regola- mento interno (« la Commissione può organizzare i propri lavori anche attraverso uno o più Comitati ovvero con l’istituzione di Gruppo di lavoro su temi specifici. [...] La Commissione può affidare ai Comitati, secondo quanto stabilito da apposito Regolamento, specifici compiti, relativamente ad oggetti determinati e, ove occorra, per un tempo limitato. [...] Gli atti formati e la documentazione raccolta sono acquisiti tra gli atti e i documenti relativi all’attività di inchiesta della Commissione »). Tale Comitato è stato investito del compito di conoscere, monitorare e valutare il rapporto tra le mafie e l’informazione.
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