Slovit 7-8 08
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SOMMARIO ISSN 1826-6371 1 TUTELA Politici-slavisti e tutela dei dialetti Riflessione a margine delle proposte del sen. Saro e del consigliere regionale Novelli 2 REGIONE La lunga storia dei dialetti della Slavia friulana Il consigliere regionale Gabrovec (SSk) interviene sulla proposta di tutelare le varianti dialettali 3 REGIONE La Commissione slovena al completo Eletti i rappresentanti sloveni nell’organismo consultivo per la minoranza slovena 5 GORIZIA Sso ed Skgz ringraziano il prefetto De Lorenzo Le due organizzazioni slovene hanno chiesto alla Slovenia il conferimento di un’onorificenza al prefetto 6 LA POLEMICA Critiche alla relazione storica del governo sloveno Il Piccolo interviene duramente sui presunti «ruzzoloni» sulla connotazione etnica data ad alcuni fatti storici 9 ARCHIVI Anno X N° 7-8 (129-130) 31 agosto 2008 Crimini di guerra italiani, il giudice indaga Le armate fasciste dal 1941 al 1943 lasciarono una scia di sangue in Jugoslavia e Grecia 12 STORIA Trieste e Gorizia senza confine: un futuro tutto da inventare Dal saggio «Itali-Slovenia, ovvero del confine che non c’è più» 15 SLAVIA FRIULANA-BENE#IJA Emesse le carte d’identità bilingui nei comuni di Taipana e Grimacco Passo in avanti per tutta la comunità slovena 18 LETTERATURA Boris Pahor:«Dopo Necropoli altri due romanzi» A colloquio con lo scrittore di lingua slovena, che ha compiuto 95 anni A margine delle proposte del sen. Saro e del consigliere regionale Novelli TUTELA Politici-slavisti e tutela dei dialetti L’apparteneza di un dialetto ad una lingua non si stabilisce per legge itorniamo sulla questione della tutela dei dialetti delle ni, appartenenti, come i dialetti sloveni delle province di Valli del Natisone, del Torre e di Resia non senza una Gorizia e Trieste, al gruppo dei dialetti sloveni comunemente Rcerta sensazione di fastidio a causa della ripetitività definiti del Litorale. L’appartenenza di questi dialetti alla lin- delle iniziative e delle dichiarazioni dei politici in materia, che gua slovena è attestata da un’innumerevole serie di studi finora non hanno portato a nessun risultato concreto, rispet- scientifici, recepiti e messi a frutto con contributi originali dai to alle finalità che intenderebbero perseguire, se non quel- glottologi e dagli slavisti italiani e stranieri». Ma queste affer- lo propagare disinformazione e dimostrare allergia verso la mazioni sono state completamente ignorate dai politici-lin- slavistica. In ordine di tempo è da registrare il disegno di legge guisti e per questo hanno continuato a combinare guai anche del sen. Ferruccio Saro (Pdl), il quale propone che all’arti- in settori di loro competenza, come quello legislativo. colo 2 della legge 482/99 sulla tutela delle minoranze lin- 4. Un principio della logica sentenzia che «non sunt molti- guistiche storiche vengano aggiunte, alle lingue da tutela- plicanda entia sine necessitate» (senza una vera necessità re, «le lingue slave denominate natisoniano, po-nasen e non si deve aumentare il numero delle entità). In base a que- resiano, storicamente presenti in provincia di Udine» e la sto principio la due proposte di legge del sen. Saro e quel- dichiarazione del consigliere regionale cividalese, Roberto la auspicata dal consigliere Novelli sarebbero del tutto inu- Novelli (Pdl), che si dice favorevole ad un aproposta di «legge tili. Le associazioni slovene, come pure gli organi di stam- regionale che preveda la tutela specifica delle lingue slave pa, della provincia di Udine che nelle loro attività usano pre- denominate natisoniano, torriano e resiano». valentemente i dialetti locali, ricevono contributi dal regione Sull’argomento vogliamo semplicemente ribadire quanto e provincia in base alle leggi 38/01 e 482/99 recepite dalle abbiamo più volte scritto e dimostrato in pratica sulle pagi- due amministrazioni con propri provvedimenti. È inutile, quin- ne di questo giornale. di, l’approvazione di una legge che non aggiungerebbe nulla 1. L’appartenenza di un dialetto ad un’area linguistica non a quelle già in vigore. Questo concetto è stato chiaramen- si stabilisce per legge, come tenta di fare il sen. Saro nella te espresso dal nostro giornale lo scorso anno, in occasio- relazione allegata alla sua proposta: se la regione prima della ne della discussione in consiglio regionale della legge sulla legge approvata lo scorso anno (26/07) è stata restia ad usare minoranza slovena, nella quale è stata inserita la disposi- per i dialetti della provincia di Udine il termine «sloveno» e zione dell’articolo 22 che recita: «1. Per la promozione delle si è fermata alla dizione «di origine slovena» (ma è già tanto, attività e iniziative realizzate in favore del resiano possono visto il clima politico di quei tempi!), ciò non vuol dire che essere finanziati programmi di intervento presentati dal essi non siano sloveni a tutti gli effetti. Non è, infatti, com- Comune di Resia. 2. Per la promozione delle attività e ini- pito della politica dettare legge in materie che non le com- ziative realizzate in favore delle varianti linguistiche delle Valli petono: la linguistica e la slavistica sono materie fondate su del Natisone, del Torre e della Val Canale possono essere dati e criteri scientifici e non sugli umori della politica. Saro finanziati programmi di intervento presentati in forma asso- e Novelli potrebbero anche far approvare le loro proposte ciata dai Comuni dei medesimi territori». Allora si disse che legislative, ma non riusciranno a cambiare di una virgola ciò il citato articolo fosse stato inserito per dare un «contenti- che gli slavisti italiani hanno scritto nei documenti del 1989 no» ai manifestanti che all’interno e all’esterno del consiglio e del 2006. regionale chiedevano rumorosamente un trattamento parti- 2. Le teorie politiche sui dialetti della Slavia friulana risalgono colare per i dialetti perché non sloveni. ad un’epoca relativamente recente. Fino agli anni ‘70 certa 5. Le organizzazioni slovene della provincia di Udine si sono politica negava perfino l’esistenza di un problema sloveno da sempre impegnate per la tutela dei dialetti. Lo dimostra- nella Slavia friulana: le parlate locali rappresentavano un no gli studi, le pubblicazioni, le manifestazioni in cui essi ven- «incidente» linguistico in via di rapida soluzione a causa della gono usati i e ciò a Resia, nella Valli del Torre, del Cornappo forte assimilazione e del crollo demografico. e del Natisone nella convinzione che si tratta di un prezio- Ignorando soprattutto la secolare tradizione e la prassi del- so patrimonio culturale e linguistico che va valorizzato e tra- l’uso dello sloveno nell’azione pastorale promossa e con- mandato alle giovani generazioni. Se i dialetti si parlano di servata dalla Chiesa udinese, della quale mons. Ivan Trinko meno, non è certo per colpa delle organizzazioni slovene e era uno tra gli esponenti più prestigiosi ed autorevoli. Non di una presunta «slovenizzazione». È vero il contrario: se tenere conto di questo «filo d’oro», che percorre per oltre molti giovani si sono avvicinati alle parlate locali è merito delle un millennio la storia religiosa e linguistica della Slavia friu- iniziative dei circoli sloveni e della scuola bilingue che nel- lana, significa ignorare o, peggio, rinnegare le radici più l’ambito delle attività didattiche ha utilizzato anche i dialetti profonde di questa comunità. Più tardi la politica rispolverò locali attuando in questo modo il principio della reciproca le teorie sulle origini turaniche, russe, croate di questi dia- influenza tra dieletto e lingua. letti, riviste in tempi successivi dai loro stessi autori. Infine, 6. Se nutrono ancora dei dubbi in materia i politici che si inte- arrivò a sostenere l’esistenza di lingue-dialetti autoctoni cata- ressano di questo problema si rivolgano alle università di pultati in queste sperdute valli chissà da dove. Udine, Trieste, Padova, Roma… Oppure la regione affidi a 3. Due anni fa gli slavisti italiani, richiamandosi al precedente studiosi di chiara fama nazionale ed internazionale il com- documento del 1989, hanno ribadito che «gli sloveni della pito di elaborare un uno studio articolato sulla questione. provincia di Udine (Valli del Natisone, Val di Resia e Valle L. M. del Torre e del Cornappo) parlano tre diversi dialetti slove- (Dom, 15. 9. 2008 SLOVIT N° 7-8 del 31/8/08 pag. 1 TUTELA REGIONE Tutela del dialetto, oppure…? La lunga storia dei dialetti della Slavia friulana A proposito di nuove iniziative legislative Il consigliere regionale Gabrovec (SSk) interviene sulla proposta di tutelare le varianti dialettali È solo di poche settimane fa lo stanziamento di 100 mila euro per la difesa e valorizzazione del resiano e degli altri Igor Gabrovec, consigliere regionale del Pd ed esponen- dialetti sloveni della provincia di Udine, votato in sede di te della Slovenska skupnost, non ci sta all'iniziativa di un riassestamento di bilancio dal Consiglio regionale. Si trat- altro consigliere regionale, Roberto Novelli del Pdl, di voler ta di un intervento importante anche per la sua dimensio- tutelare con un’apposita legge le parlate locali della Val ne finanziaria, realizzato – e va detto – sulla base della Torre, della Valle del Natisone e della Resia. Gabrovec tac- legge regionale di tutela della minoranza slovena, propo- cia l’iniziativa quale ennesimo capitolo di un lunga batta- sta dalla giunta di Riccardo Illy ed approvata alla fine del- glia iniziata quantomeno negli anni Ottanta, ma probabil- l’anno scorso. Una legge che ha avuto il nostro consenso mente molto prima, contro un presunto tentativo di assi- convinto anche perchè ha un occhio di riguardo per i nostri milazione delle genti slave della provincia di Udine per mano dialetti locali senza tuttavia estrapolarli dal contesto di cui degli sloveni di Trieste e Gorizia. Si tenta di attribuire ai fanno parte. dialetti resiano, del Torre e del Natisone – scrive dunque Esiste dunque una base giuridica estremamente chiara che Gabrovec – una originalità tale che giustifichi una separa- consente interventi a favore delle parlate slovene locali.