Il Pubblicista Anno 2 Numero 1 - 6/10/2013 Genova N° 03/2012 con decreto del 12/4/2012 - E allora vinci

Registrato presso Tribunale di - Registrato presso Tribunale PUBBLICISTA IL Sampdoria! VieniVieni a trovarci a trovarci sul sul nostro sito sito internet! internet! Dove trovarci Vieni a trovarci sul nostro sito internet!

www.ilpubblicista.it [email protected]

Il Pubblicista VieniLa nostraa trovarci pagina facebook sul nostro sito internet! Vieni a trovarci sul nostro sito internet! Editore: Associazione Lurlo Registrato presso Tribunale di Genova La nostra pagina twitter N° 03/2012 con decreto del 12/4/2012 Per laVieni pubblicità a trovarci sul settimanale sul onostro sito: [email protected] sito internet! Direttore Responsabile: Luca Podestà La nostra pagina facebook Capo Redattore: La nostra pagina facebook Carlo Dellacasa

Hanno collaborato a questo numero: Franco Avanzini La nostra pagina twitter Paola Balsomini La nostra pagina twitter Marco Bovicelli Marco Colla Valentina Cristiani Per la Perpubblicità la pubblicità sul sul settimanale settimanale o sito:sito: [email protected] [email protected] Eremita Liuba Galligani Pierluigi Gambino La nostra paginaLa facebooknostra paginaLa facebooknostra pagina facebook Tommaso Naccari Beppe Nuti Serana Timossi La nostra pagina twitter La nostra pagina twitter La nostra pagina twitter Stampa: Per la pubblicità sul settimanale o sito: [email protected] B.N. Marconi - Genova Per la pubblicità sul settimanalePer la pubblicità o sito: [email protected] sul settimanale o sito: [email protected]. 010 6515914

2 Editoriale di Luca Podestà

se c’è la luna, ci porterà fortuna” canta la Sud in “Eun coro divenuto ormai storico. La luna, intesa come fedele compagna dei numerosi turni serali fin qui disputati, ad onor del vero di fortuna ne ha portata ben poca e il magro bilancio parla di un bottino di soli due punti raccolti in queste prime sei gare di inizio stagione. Il calendario non ha certo aiutato, considerando che in rapida successione Gastaldello e compagni hanno Sommario dovuto vedersela con Juve, Roma e Milan oltre che con Una trend da invertire, i cugini nel derby e con due dirette concorrenti (Bologna una vittoria da ritrovare...... 4 e Cagliari) in trasferta. Ora finalmente prende il via Tre ex genoani sulla strada della Sampdoria. 8 una serie di sfide che almeno sulla carta dovrebbero La prossima sfida consentire di provare a mettere un po’ di fieno in cascina, Non è più ... si spera . 10 a cominciare da quella odierna contro il Toro di Giampiero SAMPDORIANEWS.NET ..... 11 Ventura. Certo non sarà una passeggiata (considerando Ventura e la Sampdoria amore peraltro che tradizionalmente quella granata si è sempre intenso con una “macchia”.... 12 rivelata formazione piuttosto ostica negli scontri diretti e Allo stadio con il bus ...... 14 che la Samp sarà priva degli squalificati Costa e Krsticic, Bruno Mora: Quei bravi ragazzi . 16 oltre che del lungodegente Eder) ma è d’obbligo dare ...... 20 un segnale forte e chiaro e, soprattutto, cominciare a Il personaggio risalire una classifica decisamente inquietante, per Manolo Gabbiadini ...... 23 usare un eufemismo. Perché quel “Forse si vincerà” Sampdoria-Torino diventi finalmente realtà e perché la canzone degli Ultras lo sapevate che...... 28 si chiude con un eloquente “E allora vinci Sampdoria, Museo Samp-Doria ...... 32 Italo Cucci ...... 34 la strada è lunga” che meglio non potrebbe riassumere Il sogno spezzato ...... 39 l’auspicio di tutti, soprattutto quello degli stessi tifosi già Sampdoria Club provati da un avvio di campionato che non è esagerato il Tamburino Pegli ...... 42 definire da incubo.

3 Un trend da invertire, di Paola Balsomini una vittoria da ritrovare

più ottimisti dicono che il campionato del- nelle prime tre partite. Ma poi quella Sam- Ila Sampdoria inizierà soltanto oggi con- pdoria, alla fine, sfiorò la Champions Lea- tro il Torino, dopo aver affrontato tre big in gue. Altra storia, questa volta. sei gare (Juventus, Roma e Milan, oltre al in queste prime settimane ha match “pazzo” del derby). I pessimisti par- provato 23 giocatori diversi e cambiato 2 lano, invece, di una squadra con evidenti moduli, passando dal 3-5-2 al 4-4-2 ma limiti tecnici, la peggiore tra quelle che stan- ogni esperimento non ha portato i risultati no lottando in fondo alla classifica. sperati e le prossime gare potrebbero es- In ogni caso i numeri sono impietosi: l’attac- sere decisive anche per il futuro del tecni- co più sterile del campionato (appena 4 gol co nonostante il presidente Edoardo Gar- fatti), una vittoria (a Marassi con la Juven- rone, in settimana, abbia confermato la tus) nelle ultime 17 gare. Ultimo posto in fiducia ad oltranza al suo allenatore. Tori- classifica, ovviamente. Non accadeva da no e Livorno saranno quindi due partite nove anni quando la squadra allora allena- chiave, con lo stesso Rossi che aveva det- ta da totalizzò tre sconfitte to di essere pronto a fare un bilancio dopo dieci partite. Ma è chiaro che in caso di altre due sconfitte, le sfide contro Atalanta e Verona assumerebbero già l’aspetto di match da ultima spiaggia. Alla Sampdoria serve, quindi, una vittoria anche se a San Siro la squadra ha evidenziato i soliti limiti: nessun tiro nello specchio della porta, nessuna costruzione di gioco e un gol su- bito al primo errore della difesa (e del por- tiere, partito in ritardo sul tiro di Birsa). Ma anche il cambio di modulo ha prodotto

4 zero punti negli ultimi 180’. Il passaggio al 4-4-2, comunque, è stato quasi obbligato visto che il problema di tro- vare un nuovo Poli non è stato risolto. Bjar- nason, Eramo e Soriano, infatti, non hanno convinto e alla fine si è creato un “buco” che ha obbligato il tecnico a togliere un centrocampista puntando sulla velocità de- gli esterni Gavazzi e Wszolek. Oggi, poi, ci sarà anche da risolvere il problema de- gli squalificati visto che Costa e Krsticic non ci saranno. Rossi spera di ritrovare il gioco smarrito ma intanto in settimana ha “lavora- to” anche sull’aspetto psicologico. Inutile negare che i tifosi, e la società, non han- no ancora dimenticato l’incredibile retro- cessione di tre anni fa e ora in molti sento- no nuovamente aleggiare lo spettro della B.

5 ROSA SAMPDORIA 2013-2014

1 Da Costa Angelo Esmael Junior P 12.11.1983 3 Costa Andrea D 01.02.1986 4 Salamon Bartosz D 01.05.1991 5 Renan Garcia C 19.06.1986 6 Rodriguez Matías Nicolás C 14.04.1986 7 Castellini Paolo D 25.03.1979 8 Mustafi Shkodran D 17.04.1992 9 Pozzi Nicola A 30.06.1986 10 Krsticic Nenad C 03.07.1990 11 Gabbiadini Manolo A 26.11.1991 12 Sansone Gianluca A 12.05.1987 13 Berardi Gaetano D 21.08.1988 14 Obiang Pedro Mba Avomo C 27.03.1992 15 Wszolek Pawel C 30.04.1992 17 Palombo Angelo D 25.09.1981 19 Regini Vasco D 09.09.1990 20 Barillà Antonino C 01.04.1988 21 Soriano Roberto C 08.02.1991 22 Bjarnason Birkir C 27.05.1988 23 Eder Citadin Martins A 19.11.1986 27 Eramo Mirko C 12.07.1989 28 Gastaldello Daniele D 25.06.1983 29 De Silvestri Lorenzo C 23.05.1988 30 Fiorillo Vincenzo P 13.01.1990 33 Gentsoglou Savvas C 19.09.1990 37 Petagna Andrea A 30.06.1995 44 Fornasier Michele D 22.08.1993 79 Gavazzi Davide C 07.05.1986 92 Tozzo Andrea P 0.08.1992

6 ROSA TORINO 2013-2014

1 Gillet Jean Francois P 31.05.1979 2 Rodriguez D 21.03.1984 3 D’Ambrosio Danilo D 09.09.1988 4 Basha Migjen C 05.01.1987 5 Bovo Cesare D 14.01.1983 7 El Kaddouri Omar C 21.08.1990 8 Farnerud Alexander C 01.05.1984 9 Immobile Ciro A 20.02.1990 10 Barreto A 12.07.1985 11 Cerci Alessio A 23.07.1987 14 Gazzi Alessandro Carlo C 28.01.1983 16 Larrondo A 16.08.1988 17 Masiello Salvatore C 31.01.1982 19 Maksimovic Nikola D 25.11.1991 20 Vives Giuseppe C 14.07.1980 23 Gomis Lys P 06.10.1989 24 Moretti Emiliano D 11.06.1981 25 Glik Kamil D 03.02.1988 26 Pasquale Giovanni D 05.01.1982 27 Aramu Mattia C 14.05.1995 28 Saracco Umberto P 10.04.1994 29 Scaglia Filippo D 31.01.1992 30 Padelli Daniele P 25.10.1985 32 Berni Tommaso P 06.03.1983 33 Brighi Matteo C 14.02.1981 36 Darmian Matteo D 02.12.1989 63 Bellomo Nicola C 18.02.1991 69 Meggiorini Riccardo A 04.09.1985

7 Tre ex genoani sulla strada di Franco Avanzini della Sampdoria

mmobile, Moretti, Bovo. Per loro è qua- taccante non è certo cosa buona. Dopo un Isi un derby la gara contro la Sampdoria. pre-campionato in cui è riuscito anche a Appena giunti in granata i tre si sono mes- segnare qualche rete, in campionato è an- si subito in mostra anche se con i soliti cora fermo a quota zero. Evidente come difetti che già si erano visti quando vesti- debba essere tenuto sempre sott’occhio vano un’altra maglia. Immobile si muove perché tecnicamente, e in Nazionale con parecchio in coppia con Cerci ma proprio l’Under 21, lo ha sempre dimostrato, non non riesce a centrare la porta e per un at- è secondo a nessuno. Sarebbe deleterio infatti pensare di trovarsi contro un gio- catore senza forza o voglia di bucare la porta avversaria. Moretti certamente re- sta l’elemento migliore. Le sue sgroppa- te sono sempre interessanti anche se in fase difensiva qualche volta si fa buggera- re dall’avversario diretto. Quanto a Bovo, beh, merita un discorso a parte. I tifosi blucerchiati lo ricordano con ‘vero piacere’ dopo l’autorete che si era fatto in un derby della scorsa stagione. Pericoloso soprat- tutto su calcio piazzato, dietro qualche volta si dimentica degli avversari andando talvolta in confusione. Per la Sampdoria e per Gabbiadini potrebbe essere il punto da battere con costanza, dalle sue parti si potrebbe realmente passare. E finalmente spezzare questa tradizione di inizio cam- pionato che non ha regalato sorrisi a Ma- rassi ai supporter blucerchiati.

8 , pericolo numero uno per la difesa. Attenzione a D’Ambrosio

l Torino è una squadra che non regala Imolto spettacolo. Compagine che punta sulle ripartenze puntando soprattutto su Alessio Cerci che, in questo inizio di sta- gione, sta facendo cose sfavillanti. Giunto già a quota cinque nella graduatoria dei cannonieri, il giocatore di Velletri, manci- no naturale, si sta mettendo in mostra ed ha la chiara ambizione di poter far parte del gruppo che prenderà parte ai prossi- qualsiasi squadra soprattutto se in giorna- mi Mondiali in Brasile del 2014. Giocatore ta di grazia. E’, a tutti gli effetti, il giocatore genio e sregolatezza ha nella velocità e di diamante per il Torino, coi tifosi granata nel dribbling la sua dote migliore. Le sue che stravedono per lui. Ma, siamo certi, sgroppate sulla destra (fascia prediletta a Genova sarà tutta un’altra storia per lui per poi potersi accentrare e calciare con contro avversari tosti e caparbi come quel- il suo sinistro) raramente vengono stop- li sampdoriani. pate dai difensori avversari. Anche nell’ul- Due parole merita pure D’Ambrosio, ele- timo derby, la Juventus ha avuto il suo mento non da primissimo piano ma che bel daffare nel riuscire a bloccarlo. Per la nella squadra piemontese ha cominciato Sampdoria non sarà semplice anche se i con il piede giusto proponendosi in avanti mezzi, nella squadra di Delio Rossi, di fre- con buona costanza. Autore di due reti im- narlo almeno parzialmente, ci sono tutti. portanti (il primo contro Milan e Bologna Importante sarà togliere ai compagni la per un totale di quattro punti conquistati possibilità di servirlo agevolmente e farlo dai suoi), è pericoloso sotto porta con gli partire da più indietro possibile. Inibirgli gli inserimenti da dietro. Occhi aperti dunque spazi sarà importante. Di certo parliamo di e nessun calo di tensione da parte dei un giocatore che può fare la differenza in sampdoriani.

9 LA PROSSIMA SFIDA di Alessio Eremita Non è più Serie B... si spera

ue stagioni fa un’incredula sfida, per il gli acquisti fino ad arrivare ad alcuni che Dblasone del club, in Serie B, quando il venivano ritratti come pedine portanti. Livorno andava formandosi e la Sampdo- La realtà è che nessuno, con due punti ria riconfermandosi. Per una fu salvezza, in classifica, è da ritenersi irremovibile per l’altra fu attraverso i play- dalla propria posizione in campo: per il off. Adesso, a distanza di qualche partita, bene della società e del tecnico. Un De- qualche cambiamento, qualche operazio- lio Rossi in difficoltà, scosso ma fermo ne fallita, le due squadre si ritrovano sullo della risposta della dirigenza, che non sa stesso campo per darsi battaglia in una più quali pesci prendere e non solo per categoria diversa da allora: da una parte una sua e fantasiosa colpa. Una situa- un gruppo adattato alle difficoltà del mas- zione chiara, di estremo allarme seppur simo campionato italiano senza troppe non impossibile da ribaltare, qualora do- rivoluzioni, dall’altra un progetto giovane vessero essere raccolti i frutti del lavoro non troppo convincente in seguito alle settimanale. Perché, ammettiamolo, è la recenti prestazioni a cui ci è stato possi- fortuna, anche, a mancare. Il Livorno non bile assistere. L’importanza dei tre punti lascerà spazi liberi e sotto porta non fal- rimane tale per ambo le squadre, ma gli lirà molteplici occasioni, come del resto obiettivi risultano incredibilmente inverti- si comporta la Samp: pericolo numero ti. I ragazzi di Nicola devono fare i conti uno è l’ex uomo di mercato doriano Pau- con un inizio scoppiettante, come fu per i linho, sopravvalutato dalla direzione sul blucerchiati lo scorso anno: quella voglia mercato ma sottovalutato sul rettangolo matta di sorprendere tutti, di raggiunge- di gioco; insieme al brasiliano c’è talvolta re con largo anticipo i propri obiettivi e Spinelli, leader in questa ascesa labro- non sfigurare sotto gli occhi dei propri ti- nica, che ci terrebbe a rallentare ancor fosi, per i quali potresti diventare un sim- più i rivali del suo amato e indimenticato bolo quasi indimenticabile. La realtà da . Non è più Serie B, dunque, spe- osservare, tuttavia, è questa. Nessuno a rando non lo possa essere nemmeno il Genova finora è esploso, a partire da- prossimo campionato.

10 di Serena Timossi Sampdorianews.net (Redattrice www.sampdorianews.net)

n puzzle ancora lontano dall’essere timo passaggio e di rapida lettura dell’a- Ucompletato. La Sampdoria nelle pri- zione verticalizzando. me sei giornate ha conquistato un esiguo Se, ad eccezione del derby, l’avvio di bottino di due punti, incassando 11 goal campionato ha visto i blucerchiati affron- e segnandone appena 4, di cui 2 con la tare squadre con altri obiettivi di classifica complicità dei portieri avversari. (Juve, Roma, Milan) e due trasferte insi- La cornice del puzzle, ossia il modulo, diose (Bologna e Cagliari), lo scontro diret- non è ancora delineata: Rossi ha vira- to interno con il Torino assume la valenza to dal 3-5-2 al 4-4-2 nelle ultime uscite, di spartiacque stagionale. La compagine senza tuttavia trovare la quadratura au- di Ventura fa affidamento su un modulo spicata. I pezzi mancanti (soprattutto un collaudato, alcuni interpreti che esprimono tassello a centrocampo con caratteristi- la qualità finora non pervenuta tra le fila che analoghe a quelle di Poli, un esterno blucerchiate, in primis Cerci, e un esterno sinistro di ruolo e un centrale affidabile) che si sta rapidamente affermando come non sono arrivati durante la sessione D’Ambrosio. estiva di mercato e, se a ciò si somma Il Torino rappresenta la prima tappa per il rendimento sottotono di alcuni uomini- sfuggire alla spirale di sfiducia e prevedi- cardine come Gastaldello e Krsticic e bilità in cui la Samp è piombata. Occorre la mancanza di elementi d’esperienza uscire dalle sabbie mobili della classifica, da affiancare ai numerosi giovani della facendo combaciare i pezzi del puzzle a rosa, il risultato è rappresentato da reti disposizione e acquistando i tasselli man- subite per vie centrali, sterilità offensiva, canti a gennaio, affinché sia tracciato il di- manovra macchinosa e sviluppata per segno originario: quella salvezza tranquil- vie orizzontali, assenza di qualità nell’ul- la auspicata da tifosi e società.

11 Ventura e la Sampdoria di Pierluigi Gambino amore intenso con una “macchia”

asta ascoltarlo dieci secondi per av- anni di Liguria, pur intervallati da lunghi Bvertire, profonda, la “cocina” genove- periodi trascorsi da allenatore in ogni an- se, che tradisce le sue origini. Ormai Tori- golo dello Stivale, non si possono certo no è diventata la sua città di adozione, e cancellare. non solo per motivi professionali, ma 60 torna a Marassi, sul luogo dell’unico “delitto” in una carriera fulgida: un beffardo quinto posto nel cam- pionato cadetto a cavallo di due secoli, ad una sola lunghezza dalla quarta piaz- za, che avrebbe significato promozione. La sola “macchia” che si porta appresso e il cui ricordo gli procura costanti fitte al cuore. Nella operaia Cornigliano è nato ed ha trascorso l’adolescenza. Famiglia sem- plice, la sua, col padre che gestiva un negozio di alimentari. Quel cielo eterna- mente rosso, le camicie che da bianche si annerivano in un amen, i vicini di quar- tiere che si guadagnavano il pane nelle fabbriche costruite in riva ad un mare non più da cartolina. E la Samp, che rap- presentava, anche per lui, l’amore inten- so di gioventù. La sua vita sarà a lungo tinteggiata di quattro colori. Gian Piero aveva 12 anni quando tra i blucerchiati militavano cam-

12 pioni come Ocwirk, Skoglund, Cucchia- roni, Brighenti: la più bella Samp-prescu- detto, che giunse quarta nel ’61. E lui che l’ammirava dal vivo dopo aver calcato la pelouse di Marassi nelle festose ante-gara dei “pulcini”. Che orgoglio approdare quattordicenne nel vivaio della squadra del cuore. E lì crescere come calciatore e come perso- na. Quella Samp che lui, dopo aver pere- grinato, nei campionati minori, ritrovò alla soglia dei trent’anni, dopo aver dovuto appendere gli scarpini al chiodo per via di un’ernia del disco di ardua guarigione, con le tecniche del tempo. Giovane uomo, in- namorato del calcio e calcisticamente pre- parato, maturò come mister “in seconda” alle spalle di Canali, Giorni e Toneatto: e pazienza se quelli erano anni bui per una società che sarebbe rifiorita qualche anno dopo con l’avvento di Paolo Mantovani. E considerati “lussi” per la categoria) e su- proprio Ventura fu il primo allenatore scel- bito accompagnata da un entusiasmo tra- to dal presidente più amato per il rilancio volgente, mantenne la testa della classifi- dei blucerchiati. Gian Piero, dopo una pre- ca per sette mesi, prima di perdere colpi e ziosa gavetta nelle società liguri minori, chiudere appena fuori dall’orbita . aveva furore a Lecce e Cagliari, inanellan- Delusione atroce, proprio perché provata do una promozione dietro l’altra e dimo- in patria, in un ambiente che da lui si sa- strandosi ormai prontissimo per un verso rebbe aspettato sfracelli. Ventura avrebbe e proprio esame finestra: rientro trionfale volentieri barattato tutti i successi conse- a Genova. guiti in altri lidi pur di trionfare a Genova. Non andò secondo le speranze. La sua Tuttora gli resta una ferita mai rimarginata Samp, favoritissima per la vittoria finale completamente nonostante un prosieguo (Grandoni, Tosto, Vasari, Castellini erano di vita calcistica pregno di soddisfazioni.

13 Allo stadio con il bus di Carlo Dellacasa

ome raggiungere lo stadio? Certo, per prontamente rinnovata in questa stagione Cchi abita a Marassi arrivare al Ferra- 2013/2014, prevede il libero utilizzo dei mezzi ris non è un problema, ma per chi si deve pubblici AMT - bus, metro, ascensori e funico- muovere da più lontano spesso raggiun- lari, ad esclusione dei servizi speciali Volabus gere l’impianto sportivo diventa un’avven- e Navebus - da parte degli abbonati di questa tura non da poco. stagione calcistica che siano in possesso di Proprio per questo la Sampdoria ha rinno- SAMPCARD o Voucher elettronico. vato l’accordo con AMT Genova che con- Il servizio gratuito riguarda il percorso di sente ai tifosi blucerchiati , in occasione andata allo stadio, che dovrà avvenire delle gare interne della Samp, di raggiun- nell’ambito delle tre ore precedenti l’inizio gere gratuitamente lo stadio Luigi Ferraris della partita, e quello di ritorno, che dovrà con i mezzi pubblici. avvenire nelle tre ore successive al termi- La convenzione, nata lo scorso gennaio e ne dell’incontro.

14 SAMPDORIASAMPDORIA CLUBCLUB

la labicicletta bicicletta elettrica elettrica

15 Quei bravi ragazzi di Beppe Nuti (Bruno Mora)

l destino può avere mille facce, quella può bastare la sfrontatezza, e la grinta può Iaccattivante della vittoria, quella spiritata bastare per sfondare con un pallone tra i della sconfitta, quella triste della fine. Gli piedi? Sì, nel calcio si può, si può sognare occhi bassi, il volto improvvisamente sma- di andare lontano, di dribblare anche il de- grito, le braccia che ciondolano, il cammi- stino. Mora per un po’ ci è ri- no incerto. Il capolinea di uscito, è riuscito a dribblare una carriera è forse il gli avversari e a superare i momento peggiore nel- colpi duri, quelli che ti fan- la storia di un uomo, un no rotolare a terra, quelli momento in cui volenti o che sembrano definitivi e no si devono fare i conti, invece ti rendono più forte tirare le somme di quel- di prima. Bruno Mora ci è lo che è stato e di quello riuscito sino a quel male- che non sarà più. Si può detto 12 dicembre 1965. uscire di scena in tanti Qui ci fermiamo, come in modi, il migliore è quando “C’eravamo tanto amati”, si hanno tutte le luci della ci blocchiamo con il tuffo ribalta puntate addosso, in piscina di Gassman e il pubblico in delirio salu- torniamo con la memo- ta l’eroe, il mito, il grande ria all’inizio della storia. condottiero, basta un ge- Bruno è cresciuto nel sto, uno sguardo, un po’ di vivaio blucerchiato, sobrietà per imprimere tutto è una promessa, un nel libro della storia. campione fatto in casa Per Bruno Mora sarebbe sta- che può dare una mano alla causa della to giusto così, ma quando la tua vita di- Sampdoria, contro gli squadroni del Nord pende da una palla che rotola è difficile che dominano mercato e campionato. parlare di giustizia. Può bastare la classe, Doveva capire, doveva capire che la sua

16 carriera non sarebbe stata fortunata. Mora Milani, Bernasconi, Bergamaschi, Vincen- l’avrebbe dovuto intuire quel giorno in cui, zi (arrivato dall’Inter nell’affare che ave- per la prima volta, scese in campo con la va portato Firmani in nerazzurro) Vicini, maglia della sua vita, o almeno così lui Ocwrik e Cucchiaroni. Le presenze sono credeva. Campionato ‘57-58, settima gior- 23, le reti 8, niente male per quella maglia nata, a Genova c’è il derby, Bruno gioca numero sette portata addosso con popola- ma non incide e la squadra perde dopo re distacco, per quel giocatore dalla classe essere passata in vantaggio, l’esordio per cristallina e dal nome facile da ricordare, un doriano è di quelli che segnano e che se non fosse stato per Gigi Meroni (indi- possono troncare un sogno a metà. Ma il menticabile mito granata) e per l’infortunio ragazzo non ha il tempo e la voglia d’ab- che gli ha spezzato gamba e carriera, Bru- battersi, altre sfide, altre partite lo aspet- no Mora sarebbe stato ricordato come la tano, altri derby. Perché se la carriera di prima grande ala destra del calcio italia- questo giovanotto dovesse essere raccon- no, intensa in senso moderno. Non è così, tata a episodi tutto inizierebbe e finirebbe ma c’è andato vicino e raccontarlo ancora con quel 12 dicembre, ma per fortuna la oggi significa dargli qualcosa che gli è sta- vita è molto più che un episodio, la vita è un continuo scorrere d’emozioni, di situa- zioni, di momenti che ogni tanto sommia- mo per capire cosa siamo e cosa siamo stati. Forse è per questo che due settimane dopo l’esordio Mora gioca nuovamente, contro l’Udinese, finisce 3-3 e Bruno segna il suo primo gol in Serie A, che resterà uni- co in quella prima stagione, collezionando 16 presenze. Stagione trionfale per Mora che trascina letteralmente la Sampdoria alla conquista del Torneo di Viareggio, simbolo di una generazione emergente, della quale lui era la stella più luminosa. Non è un caso, infatti, che nel campionato ‘58-59 Bruno sia già titolare insieme ai vari

17 to tolto in un freddo pomeriggio d’inverno quell’anno segnò la bellezza di ventisette del ’65. reti, vincendo la classifica dei cannonieri, Bruno Mora era nato a il 29 mar- e la squadra arrivò addirittura quarta. Chi zo del 1937, ala tornante, era molto abi- pensava che quello fosse l’inizio di un ci- le nel dribbling come nel cross, dotato di clo si sbagliava di grosso, quello era, sem- classe e fantasia, sapeva coprire la fascia mai, il canto del cigno blucerchiato. Con la destra con diligenza e intelligenza tattica, cessione di Mora si era concluso un ciclo, affermandosi, primo in Italia, in un ruolo breve e intenso che aveva fatto sognare che ha fatto la storia del nostro calcio, in i tifosi, come in quelle sere di primavera particolare anche quella della Sampdo- in cui il sole tramonta affogando nel mare, ria. Allenata da Don , preludendo a una magnifica estate, ma padre putativo di Bruno, quella Samp era l’estate era già finita. bella da vedere e solida, così solida da Nella prima stagione bianconera (alla mettere paura agli squadroni che domi- fine saranno solamente due) Mora ca- navano il campionato. Nel ‘58-59 arriva stigò l’ex squadra con una tripletta, due quinta, l’anno dopo solamente ottava, gol nei primi quattro minuti di gioco: una aveva pesato l’assenza di Milani per in- lezione che Marassi non poté facilmente fortunio. C’è aria di exploit blucerchiato, dimenticare. Era come se il figliol prodigo i tifosi vogliono che Mora venga “blinda- fosse tornato per dire la sua, per dimo- to”, la Juventus è sul giocatore. La sta- strare che era un grande giocatore, per gione ‘60-61 inizia con Bruno a Genova, dire a tutti che vestiva la maglia numero gioca cinque partite e segna due reti, con sette e che con quella maglia era uno dei Ocwirk, Cucchiaroni e Skoglund la Samp più forti. Ceduto, andato, in quei casi non sembra volare, ma il sogno s’interrompe lo sa nessuno, ma era chiaro a tutti che sul più bello. Nel mercato di riparazione il ragazzo di Parma aveva davanti a sé la Juventus chiede e ottiene dalla Sam- una brillante carriera, peccato che fosse pdoria Bruno Mora, il “tradimento” è così lontano da Genova. consumato. I bianconeri ci guadagnarono La maglia azzurra è un altro capitolo della al punto da far quadrare gli equilibri della vita di Mora con poche soddisfazioni, l’e- squadra e vincere il dodicesimo tricolore, sordio risale al 29 novembre 1959, Italia- per la Sampdoria, invece, fu una discreta Ungheria 1-1, alla fine ha collezionato 21 mazzata. In cambio del numero sette ar- presenze segnando 4 gol. Capitano agli rivarono Lojodice e molti milioni. Brighenti sfortunati mondiali del Cile, nel ’62, a quelli

18 cosa può chiedere di più dalla vita. Può chiedere l’incolumità fisica, perché quel- la non gliela può dare nessuno, nessun allenatore, nessun allenamento, nessun contratto. Per il suo modo funambolico di giocare si tirava addosso colpi e tackle al limite, durissimi da sopportare. Con quelle gambe magre e quella faccia un po’ così ogni fallo sembrava spezzarlo in due, ma Bruno si rialzava sempre, o almeno l’ha fatto sino a quel 12 dicembre del ’65. Il Milan giocava contro il Bologna al Dall’A- ra. Mora s’invola in area di rigore dribbla del ’66 non partecipò per il grave infortunio gli avversari e arriva di fronte al portiere di cui fu triste protagonista con la maglia rossoblù. Dietro c’è il terzino Furlanis che del Milan. La prima rete azzurra la segnò a cerca di d’intervenire in scivolata, davanti Firenze il 15 giugno del ’61, in amichevole, Spalazzi che gli si getta contro, Bruno cer- contro l’Argentina di Griguol e Sanfilippo, ca l’ultimo dribbling… la botta è tremenda su rigore fissando il risultato sul 4-1. e la gamba sinistra di Mora si piega in due. Il ‘60-61 resta la sua stagione monstre, Qui finisce la vita calcistica di questo nu- con 12 reti in 28 partite e lo scudetto al mero sette che ha saputo entrare nel cuo- primo campionato con la Juventus. L’anno re di tre diverse tifoserie, per la sua clas- dopo i gol sono 5 e le presenze 26, trop- se, ma anche per quel “non mollare mai”, po poco per restare a Torino, troppo poco quell’onorare la maglia che oggi sembra per una squadra abituata a vincere che si un gesto senza significato. classifica dodicesima e resta a guardare L’anno dopo torna a giocare, ma non si il Milan che sale sul gradino più alto del riprenderà più. Bruno Mora nell’estate podio. del ’69 attacca le scarpette al chiodo e si Forse è per questo che nell’estate il Milan dedica al Settore giovanile della squadra compra Mora dai bianconeri, in cambio di emiliana. Salvadore, un guadagno per entrambe le E’ l’inizio di una nuova carriera che dura squadre. E’ titolare in una delle squadre troppo poco. Bruno Mora muore prematu- più forti d’Europa, lo è anche in Nazionale, ramente il 10 dicembre del 1986.

19 Francesco Flachi: di Marco Bovicelli “Vedere la Samp in difficoltà mi fa soffrire, remando tutti dalla stessa parte se ne verrà fuori”

on il numero 10 sulle spalle ha scritto Francesco ripercorrendo il cammino Cpagine indimenticabili della storia della dei blucerchiati fino ad oggi, alla prima Sampdoria, negli otto anni passati all’om- giornata subito la Juventus al Ferraris, bra della Lanterna ha regalato a suon di finisce 1-0 per i bianconeri ma la Samp gol e di magie in campo emozioni e gioie esce dal campo a testa alta? indimenticabili a tutti i tifosi blucerchiati, c’è “La Juve è la Juve, la sconfitta ci sta ma chi oggi vede proprio nella mancanza di un il Doria ha giocato una bella gara senza giocatore con il suo estro e la sua fantasia il farsi mai mettere sotto dall’avversario, è problema della Samp di Rossi. L’uomo che stata punita da una giocata”. “manca” a questa Sampdoria è Francesco Flachi, da questa stagione nostro opinioni- Alla seconda giornata si va al Dall’Ara sta e con il quale abbiamo analizzato il dif- dove i blucerchiati non vincono da die- ficile momento attraversato dai blucerchiati. ci anni, finisce 2-2. “Quello di Bologna è da sempre un campo Francesco questo campionato per i blucerchiati è cominciato davvero in salita, dopo sei giornate Samp in ulti- ma posizione in classifica con soli due punti conquistati. “Vedere la Sampdoria così in difficoltà è qualcosa che mi dispiace davvero, quanto io sia legato a questi colori non è certo un mistero, non mi aspettavo che i ragazzi di Rossi avrebbero trovato tutte queste diffi- coltà, ma siamo solo alla sesta giornata e il tempo per sistemare le cose c’è tutto”.

20 difficile per la Sampdoria, lo è stato anche per la mia Samp, è arrivato un pareggio ma se si fosse vinto non si sarebbe po- tuto gridare allo scandalo, considerando anche l’intervento dubbio su Gabbiadini in area che poteva anche cambiare la gara”.

Terza giornata ed è già derby, forse l’unica partita sbagliata in pieno dalla Sampdoria. “La Samp mi aveva ben impressionato fino alla gara con il Genoa e non sono riuscito più perché i rossoneri non arrivavano da a capire perché, arrivata al derby carica un buon momento, ma la Samp ha dimo- e che stava molto bene, non sia riuscita strato di avere carattere e di saper met- ad esprimersi al meglio. È vero anche che tere in difficoltà la squadra di Allegri che la stracittadina è una partita che fa storia ha avuto la meglio solo perché in rosa ha a se, ci possono essere tante situazioni giocatori importanti che possono risolverti e fattori diversi che condizionano l’anda- la gara in ogni momento, quello che per mento della partita, però dopo quella gara me manca ora a questa Sampdoria”. è anche arrivato un punto contro un avver- sario difficile come il Cagliari”. È la qualità che manca in questo mo- mento alla Samp? Come si esce da un Primo turno infrasettimanale e al Ferra- momento così difficile? ris arriva una Roma ad oggi inarresta- “La Sampdoria in queste prime giornate ha bile, poi la trasferta a San Siro dove un avuto un andamento troppo altalenante, si lampo di Birsa basta al Milan per avere è parlato di squadra giovane e con poco la meglio sui blucerchiati. carattere ma non credo che i problemi si- “Quelle con Roma e Milan sono state due ano questi, ci sono tanti giocatori giovani è gare, specialmente la prima, dove a man- vero ma ci sono anche uomini d’esperienza care è stato soprattutto il risultato, quello come Palombo e Gastaldello, penso piutto- che i giallorossi di Garcia stanno facendo sto che a mancare siano un po’ di sostanza è sotto gli occhi di tutti, con questo Milan e di qualità in campo, manca qualcuno che invece forse mi sarei aspettato qualcosa di possa risolvere la partita con una giocata,

21 che sia in grado di fare la differenza e qual- cinque partite si potrà fare un bilancio più cuno che garantisca i gol, Gabbiadini è for- veritiero”. te ma è al primo anno da titolare. Da momenti del genere si esce remando Ai tifosi che sono comprensibilmente tutti nella stessa direzione, dalla società ai preoccupati salutandoli cosa vuoi dire giocatori, all’allenatore passando per i tifosi”. Francesco. “A loro voglio dire che penso sia normale All’orizzonte cinque scontri diretti. To- che quando le cose non vanno bene ci si- rino in casa, Livorno fuori, Atalanta al ano brutti pensieri e subentri un po’ di ma- Ferraris, Verona al Bentegodi e Sas- lessere e di preoccupazione, però credo ci suolo in casa. Il campionato dei blucer- si debba ricordare che nel calcio, come nel chiati inizia domenica? resto delle cose pensando più in generale, “Il Torino io non lo considererei una diretta non si stia attraversando un bel momento, concorrente, ha delle buone individualità e la famiglia Garrone è una famiglia seria e sta facendo bene, ha perso il derby per un alla Sampdoria ha dato e sta dando tanto, episodio dubbio, sulla carta lo vedo più at- non le si può imputare qualcosa. trezzato della Samp, poi spero che il cam- Può succedere anche di sbagliare qualco- po dica cose diverse. sa nelle valutazioni di alcuni giocatori ma Sicuramente le prossime cinque giornate ci sarà tempo per correggere gli eventuali diranno molto sul campionato che i potran- errori nel mercato invernale, la società ha no fare i blucerchiati, al termine di queste sempre fatto quanto necessario per rime- diare e sono convinto lo farà ancora se necessario, ora le possibilità di cambiare qualcosa in termini di uomini non ci sono quindi bisogna solo che si resti vicino alla squadra. I tifosi è giusto che dicano la loro criticando anche, sempre nel modo giusto come han- no sempre fatto, senza ecceder mai, che le critiche servano a migliorare e non a peg- giorare la situazione, poi le osservazioni fanno crescere, importante però e tornare poi a remare tutti nella stessa direzione”.

22 il personaggio: di Tommaso Naccari Manolo Gabbiadini

ome spesso accade fra le macerie, si re, nuovamente, in cadetteria, ma che ha Cpuò trovare qualcosa di positivo. Ed una boa nell’attaccante scuola Atalanta. è quello che accade in casa Samp: tra le Allora continua così, Manolo. La Samp ha rovine di una squadra che sembra esse- bisogno di te. re ormai decaduta, Manolo Gabbiadini è il flebile bagliore blucerchiato. Il giovane ventiduenne è una delle poche note posi- tive di questo brutto avvio di stagione blu- cerchiato: arrivato in comproprietà con la Juventus, sono già quattro le reti siglate dal ragazzo di Calcinate. Un sinistro mi- cidiale, che difficilmente lascia scampo al portiere avversario, un fisico possente e la versatilità con la quale Manolo riesce a coprire tutto il fronte dell’attacco sono le caratteristiche che consentono al numero 11 di essere uno dei talenti più cristallini della nostra Serie A, tanto che addirittura ha messo gli occhi su di lui, coinvolgendolo nei papabili per Brasile 2014. Ma ora è inutile pensare a quel che potrà accadere a giugno: il campionato è ancora lungo e la Samp punta tutto su di lui per salvare il salvabile. Il nuovo Gigi Riva? Il nuovo Balotelli? Il nuovo ? No, semplicemente Manolo Gab- biadini. Punta di diamante di questa nuova Samp, che ha da soffrire per non annega-

23

11 Manolo Gabbiadini La scheda:

Nome: Manolo

Cognome: Gabbiadini

Luogo e data di nascita: Calcinate, 26 novembre 1991

Carriera:

2009-2010 Atalanta, 2 presenze 2010-2011 Cittadella, 27 presenze, 5 goal 2011-2012 Atalanta, 23 presenze, 1 goal 2012-2013 Bologna, 30 presenze, 6 goal 2013 Sampdoria 6 presenze, 2 goal

Nazionale:

Italia U18, 0 presenze Italia U20, 3 presenze, 2 goal Italia U21, 24 presenze, 12 goal Italia, 1 presenza

Palmares:

2011: Bronzo al Torneo di Tolone 2013: Argento agli Europei di Calcio Un- der-21 in Israele

26 27 SAMPDORIA – TORINO di Marco Colla lo sapevate che...

urante il magico quadriennio del gran- Dde Torino dal 1946 al 1949 la Sam- pdoria è stata l’unica squadra italiana ad aver conquistato tre punti su quattro con- tro quel formidabile complesso. Avvenne nella stagione 1946-47. All’1-1 al Filadelfia alla terza giornata(gol di Mazzola, risposta di Baldini), il clamoroso 3-1 doriano al ri- torno in rimonta. Al vantaggio granata di Menti, nella ripresa doppietta di Bassetto e gol di Fiorini. Dopo la tragedia di Superga nel maggio 1949, i granata vinsero con la squadra ra- gazzi le rimanenti 4 partite di campionato contro analoghe formazioni rivali. Nel tor- in serie B. La tifoseria granata con molta neo successivo il Torino completamente approssimazione ritenne la squadra doria- ricostruito fece bottino pieno nelle prime na artefice del misfatto. Durante il torneo due giornate. Alla terza era ospite a Ma- vinse 3-0 a Marassi ma soprattutto violò il rassi. Il 4-0 subìto grazie alle doppiette terreno torinista per 2-1 al ritorno grazie a di Bassetto e Gei li avrebbe riportati, pur- Milani e Cucchiaroni in rimonta al gol ini- troppo, alla dura realtà. Diciamo, fu sicura- ziale di Armano mente il successo più commovente della La vendetta granata si sarebbe consuma- Sampdoria nei confronti dell’avversario. ta cinque anni più tardi. Siamo all’ultima Esattamente dieci anni dopo Superga giornata del campionato 63-64. Al Comu- (maggio 1959) il Toro, stranamente spon- nale di Torino alla Samp basta un pari per sorizzato con l’industria dolciaria Talmo- salvarsi. Per contro un avversario, i grana- ne (fatto rarissimo a quei tempi), conob- ta, appisolato in un tranquillo centroclas- be l’onta della sua prima retrocessione sifica e apparentemente demotivato. Non

28 sarà così, anzi!. Ancora memore di quanto Agroppi. Per il direttore di gara la palla non accaduto a suo tempo il Torino giocò alla aveva varcato la linea; ma i filmati pro- morte. Trovò due reti iniziali con Albrigi e posti in serata lo contraddicono. Se pen- Peirò che resero vana la sola marcatura siamo che al termine del torneo la Juve rivale di Barison, e spedì la Samp ad un sopravanzerà di una lunghezza il Torino… drammatico spareggio col Modena, vinto I campionati si perdono anche così. per fortuna dai liguri. Curiosità a margine. Un altro drammatico Torino – Samp in Arbitro di entrambi gli incontri a un lustro programma al Comunale all’ultimo atto di distanza era il milanese Giulio Campa- del torneo. E’ il 20 maggio 1973 e i blu- nati. cerchiati sullo 0-0 ad un quarto d’ora dal 15 ottobre 1967, giornata tragica per il termine si accorgono in base ai risultati Toro e per il calcio italiano. Al pomeriggio provenienti dagli altri campi che “devono si gioca Torino – Samp, partita vinta 4-2 vincere la partita” per salvarsi dalla retro- nel finale dai granata con tripletta di Com- cessione. Risolverà la pratica Loris Boni al bin. Alla sera la tragica fatalità della mor- 78’ superando una non irresistibile difesa te di Gigi Meroni a causa di un beffardo duplice incidente automobilistico. Martel- lo Delfino, designato alla marcatura della farfalla granata e quel giorno assente per infortunio (lo sostituì Giorgio Garbarini) così si esprime a distanza di 46 anni : “… avessi giocato io quel giorno! magari lo avrei steso con un’entrata decisa, magari sarebbe finito in infermeria ma sicuramen- te Gigi sarebbe ancora vivo!...” Il 12 marzo 1972 la partita Samp – Torino in programma al Ferraris interessa l’alta classifica. Il Torino è secondo alle spalle dei cugini bianconeri ma la sconfitta per 2-1 contro una tranquilla Sampdoria com- promette di molto il suo cammino. Per giunta al 90’ la squadra granata si vede negare dall’arbitro Barbaresco una rete di

29 granata. I tifosi del Toro la prendono male aprì la partita al 90’ in un finale tanto con- (anche perché nella stessa giornata gli vulso che l’arbitro Ceccarini fu costretto odiati cugini della Juve vincono il titolo allo ad espellere Mancini e De Benedetti e ad sprint), altrettanto fanno un po’ maligna- ammonire Pagliuca (diffidato) Pari e Anno- mente…… quelli genoani. Forse è proprio ni. Conseguenze immediate per la Samp : in quell’istante che nasce il gemellaggio trasferta a Lecce la domenica successiva fra supporters rossoblu e granata. Da quel con formazione rimaneggiata e sconfitta momento e fino ai giorni nostri le sfide fra per 1-0. Ma sarà l’ultima in quel magico Torino e Sampdoria diventeranno autenti- campionato. che battaglie. Ultimo atto datato 2 marzo 2008. Samp e Nella stagione 1984-85 lo scontro fra le Torino, entrambe senza problemi di classi- due rivali interessa per la prima volta la fica si incontrano a Marassi per espletare lotta allo scudetto per entrambe. Il 28 ot- il turno di un campionato giunto a due ter- tobre 1984 la partita sembra mettersi male zi del percorso. E’ un tranquillo 2-2 a suo per la Samp di Bersellini. Al gol di Galbiati modo spettacolare con reti di Comotto, aveva subito risposto Souness, ma poco Sala, Di Michele su rigore e Cassano. Il dopo una magistrale punizione di Junior tutto dopo un’ora di gioco. La scintilla che (brasiliano) faceva ruotare il match sotto provocherà un grosso falò a tre minuti dal il segno granata. Oltre il 90’ rimetteva le termine, protagonista manco a dirlo Fan- cose a posto l’inglese se- tantonio. Espulso dal fiorentino Pierpaoli, gnando la rete del 2-2 finale. La corsa allo si rifiuta di uscire, getta via la maglia e at- scudetto del Toro ebbe una frenata. Al ter- tende il direttore di gara all’ingresso degli mine finì secondo alle spalle del sorpren- spogliatoi con intenzioni … ben evidenti. dente Verona. Quarta la Samp. Ci voglion ben 10 minuti per riportare la Nella stagione vincente targata 90-91 la calma e condurre Cassano a più miti con- Samp ebbe i suoi due talloni d’Achille ca- sigli, ma ne escono tutti con le ossa rotte : salinghi contro i rivali più odiati (in senso lo stesso Cassano, soprattutto l’immagine sportivo naturalmente). Inizialmente fu della Società. Ne guadagna soltanto para- il Genoa vincitore 2-1 col famoso gol di dossalmente il marchio ERG nella maglia Branco. Successivamente, alla 15° gior- del giocatore. Lo stesso apparirà migliaia nata proprio il Torino che sbancò Maras- di volte nei passaggi delle televisioni di si con lo stesso punteggio grazie ad una tutto il mondo, tanto il fatto è clamoroso. doppietta di Bresciani. Vialli, su rigore, ri- Potenza della comunicazione!

30 31 Museo Samp-Doria, l’archivio dei ricordi Sampdoria-Torino

32 33 Italo Cucci: di Valentina Cristiani “Da Gabbiadini deve cominciare il riscatto”

Delio Rossi è a rischio-panchina? “Mi sbaglierò ma ho l’impressione che Garrone voglia resistere alla tentazione. E nel frattempo Iachini s’è accasato...”

Da anni la Sampdoria punta sui giova- ni e quest’anno è la seconda squadra (dopo l’Udinese, ndr) più giovane del campionato. Come esempio da segui- re, inoltre, Lei ha citato “Samp modello Arsenal”. “Il rapporto Arsenal-Wenger è una delle ditorialista e opinionista su diver- realtà più interessanti: fiducia senza fine, Esi giornali, tv e radio, una delle più l’allenatore come un amministratore dele- grandi voci del giornalismo sportivo gato, investito di responsabilità oltre il dato italiano, Italo Cucci, fa una valutazio- tecnico. Era un’idea da perseguire”. ne del primo mese di campionato del- la Sampdoria, ricordando che, tra le Gabbiadini, ogni partita, viene lasciato formazioni incontrate, vi sono state le troppo solo e riceve pochi palloni gio- “blasonate” Juve, Roma e Milan. cabili. E’ stato sbagliato qualcosa in “Bilancio pessimo. Non solo per i risultati chiave mercato? ma per l’arrendevolezza di una squadra “Gabbiadini s’è fidato, ha lasciato il Bolo- che sciaguratamente sembra stata foto- gna per crescere ma perdendosi nel ma- grafata nel derby”. rasma. Da lui deve cominciare il riscatto”.

34 Quanto pesano le assenze di Icardi e tro che organizzò anni fa proprio a casa Poli? di Garrone”. “Quella di Poli moltissimo. Uomo squadra indispensabile. Non sostituito”. Un dato di fatto: la Samp, rispetto alle prime sei giornate del 2012/2013, ha ben Come prevede si piazzerà a fine stagio- nove punti in meno. Quali contromosse ne la Samp? attuerebbe per rimediare a tutto ciò? “Con l’aria che tira deve puntare alla salvez- “Se non conoscessi Delio Rossi direi za. E può farcela. Non manca il tempo. Sem- di ingaggiare un “sergente di ferro”, ma pre che Rossi sappia individuare i problemi”. sono convinto che il gruppo ha ancora ri- sorse da spendere…” In primis, da dove occorre partire? “Primo tra tutti, occorre ridare fiducia al Qual è stata la più bella Sam- gruppo”. pdoria di tutti i tempi? “Fin troppo facile: la Samp di Quanto sta incidendo Vujadin Boskov, di Vialli, di per i risultati ed il morale Mancini, dello scudetto, una la pesante sconfitta (3-0) squadra che ispirò la Nazio- nel derby, partita in cui la nale più brillante, quella di squadra di Rossi è parsa Vicini, sfortunata al Mon- priva di idee e piena di la- diale del ‘90”. cune? Dulcis i fundo, un giocato- “Una resa così drammati- re che ha vestito la maglia ca ha rivelato il problema di blucerchiata che ricorda fondo: convinzione, orgoglio, con particolare stima? coraggio, lavoro duro”. “Ho ammirato e sostenuto con amicizia Ha un suo ricordo particolare legato fin da quando arrivò ra- ai presidenti Mantovani e Riccardo gazzino a Bologna. Lo accolsi con entu- Garrone? Ha avuto inoltre modo di siasmo e ripenso ai giorni in cui, trasferito conoscere anche il figlio Edoardo? a Genova, mi telefonava perché voleva “Non conosco Edoardo. Ho conosciuto il tornare nella “sua” Bologna. E’ stato for- “presidentissimo” Mantovani in un incon- tunato: aveva trovato il presidente giusto”.

35 36 37 38 Il sogno spezzato di Beppe Nuti

che vince e convince con un gioco spetta- colare e rivoluzionario per quell’epoca il W M. Un gruppo che nella vita e nella morte resterà unito per sempre creando una leg- genda: quella del GRANDE TORINO. Una formazione che conquisterà tutto: emozio- nando e divertendo non solo il mondo gra- nata ma l’intero calcio italico degli anni 40. La Società Calcistica Torino Football Club fu fondata nel 1906 e, per un decennio, a metà del secolo scorso, dominò con i suoi giocatori, pluricampioni d’Italia nel nostro campionato formando anche la colonna portante della nazionale italiana con ben sette giocatori) e che ebbe tragico epilo- go a Superga. Otto anni di successi che portarono, la squadra granata, a primeg-

li eroi son sempre immortali agli oc- “Gchi di chi in essi crede. E così i ra- gazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto “in trasferta”. Così scriveva, In- dro Montanelli, sul Corriere della Sera il 7 maggio 1949. E’ dalla fine di un sogno, da una stella che non brilla più, da un gruppo di giocatori eccezionali, per tecnica e per- sonalità, da una squadra senza avversari

39 giare nel nostro torneo, conquistando 5 passo indomito, alla sua velocità, alle sue scudetti consecutivi eguagliando così il finte e dribbling. Parlando, oggi, di Mazzo- primato precedentemente stabilito dalla la in termini tattici moderni, si può dire di Juventus del quinquennio d’oro, e di una lui che era un fantascientifico “ libero” che . Questa autentica macchina si trovava in ogni parte del campo e dava da goal dominava dall’alto il calcio italiano una mano a tutti, non solo in difesa, ma con numeri impressionanti. Nei 5 campio- anche in attacco. nati vinti, infatti, i granata misero a segno Attorno a lui, come fedele braccio destro, 121 vittorie, 31 pareggi e subendo si muoveva con pacata sicurezza soltanto 17 sconfitte. Misero a se- il tecnico Loik e alle sue spal- gno la bellezza di 440 reti suben- le c’era Castigliano, mediano done soltanto 151. Una squadra d’attacco, sensazionale tirato- monstre. re, mentre Grezar (l’altro me- Il Torino era di una forza im- diano) era dotato di una tecni- pressionante e, comunque, im- ca sopraffina e di una singolare possibile ad essere contenuto abilità nelle marcature. Questi dalle sue rivali. Il segreto del quattro atleti formavano il “qua- toro era semplicemente quello drilatero”, punto di forza di tutte di una squadra formata da au- le squadre sistemiste. Davanti al tentici campioni cuciti dall’ine- “quadrilatero” granata operava il sauribile e inarrestabile vena trio: Ossola, Gabetto, Ferrari II, tre di , uno dei autentici funamboli del goal. Alle più grandi giocatori di tutti i tempi. loro spalle un altro trio composto Mazzola, lombardo di Cassano D’Adda, dai difensori (che montavano la guardia al biondo, forte come un torello, aveva po- grande Bacigalupo, ligure di Vado), il po- tenza, arte, muscoli, fiato, stupenda visio- deroso Ballarin, il massiccio Rigamonti al ne di gioco. La sua specialità era quella di centro e il classico Maroso a sinistra. essere onnipresente, ora all’attacco, ora Il Torino era sempre in prima pagina. Tut- in difesa: sapeva tirare prepotentemente ti parlavano di questa macchina perfetta in goal verso la porta avversaria e un at- in grado di sciorinare grande calcio. Ma timo dopo salvare una difficile situazione come tutti i miti anche per questa squa- nella propria area. Era un atleta-dovun- dra-leggenda, il destino crudele era dietro que: nessuno riusciva a resistere al suo l’angolo ed è così che dopo aver disputato

40 a Lisbona, dove giocò una gara amichevo- assegnò d’ufficio lo scudetto al Torino (in le in onore del grande campione portoghe- vantaggio, prima dell’incidente, di 4 pun- se Ferreira (perse 4-3) non fece più ritorno ti sull’Inter). Le avversarie nelle ultime 4 al vecchio e amato campo del Filadelfia. giornate mandarono, in campo, le proprie All’indomani, esattamente, il 4 maggio del squadre di ragazzi contro quella dei ragaz- 1949, tutta la comitiva granata, con tre zi granata. giornalisti a bordo, proprio nel cielo di Tori- Orgoglio Toro! li vogliamo ricordare così: no doveva avvenire la crudele catastrofe. Bacigalupo, Ballarin,Maroso, Grezar, Ca- L’aereo volteggiava in attesa del momento stigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, buono per l’atterraggio, ma le condizioni Ossola l’undici titolare di quei campioni atmosferiche erano pessime, i radar non che insieme agli altri componenti della erano ancora in funzione, il pilota non si rosa resteranno sempre uniti come lo fu- accorse che l’aereo stava puntando verso rono per tanti anni su tutti i campi d’Italia. la collina di Superga. Fu uno schianto or- ribile: “ un rombo, poi un colpo tremendo, un terremoto, poi il silenzio. Un crepusco- lo durato tutto il giorno, una malinconia da morire. Il cielo si sfaldava in nebbia, e la nebbia cancellava Superga”. L’aereo andò in frantumi. Non vi furono superstiti. Trova- rono la morte (in quella dannata giornata nebbiosa di primavera) che sconvolse di dolore l’Italia, e non solo sportiva, 18 gio- catori, 2 tecnici, 2 dirigenti, il massaggia- tore, i giornalisti Cavallero, Tosatti e Ca- salbore, più 5 membri dell’equipaggio. Il tragico schianto di Superga, che troncava la vita ai più bravi atleti del calcio italiano ebbe un’eco di vastissima commozione in tutto il mondo. Anche il Governo italiano sospese, in segno di lutto, la seduta in cor- so. Tutta l’Italia pianse commossa i suoi campioni. Il 6 maggio il Consiglio Federale

41 Sampdoria Club di Liuba Galligani il Tamburino Pegli

SCHEDA

NOME: Sampdoria Club il Tamburino Pegli ANNO DI FONDAZIONE: 1966 PRESIDENTE: Vincenzo Nasini VICE PRESIDENTE: Riccardo Priano ADDETTA ALLE TRASFERTE: La super trasfertista tutto fare Sina Borrello ADDETTO STAMPA: il poetico Mauro Zapolla SEDE: Via San Carlo di Cese 59 NUMERO DI SOCI: da 200 a 350 QUOTE ROSA: 60% SOCIO PIU’ ANZIANO: Annunziata, classe 1917, 1 Gennaio; non toglie mai il braccialettino della Samp PAGINA FACEBOOK: Samp Pegli Il Tamburino CARATTERISTICA UNICA: essere sede di seggio (dentro il Club si vota!!!)

er descrivere la parte introduttiva, in- ‘Pegli, perla della Riviera di Ponente, nata Psomma lo spirito che ha animato queste tra il verde della sue colline, in quella val- persone spingendole ad unirsi ed insieme lata che è sinonimo di quiete ma anche vi- voler creare un qualcosa di duraturo, in- brante di attività lavorativa e creativa. Fra vece di continuare a vivere i propri giorni il cielo, il vento ed il sole nasce quell’onda nell’indifferenza, ho deciso di usare alcune blu che si infrange sulla scogliera, scio- delle loro delicate parole, perché riescono gliendo nella sabbia della spiaggia la bian- ad arrivare dritte dritte nel cuore di chiun- ca spuma del mare, in un rosso tramonto que le legga. che precede la nera notte che non incute

42 paura. Poi l’alba e in un simile contesto i tà non vi partecipa; ed è questo il segnale sampdoriani locali decisero di fondare il che ci tiene a lanciare. Chi suona il tam- loro Club, era il lontano 1966’. buro è un ragazzino col viso pulito che fa Eh gia’ (come direbbe Vasco), nel ’66 il sperare in un futuro migliore per i giovani. Club nacque, ma inizialmente si chiama- va Valvarenna, successivamente nel 2003 GRANDISSIMI TRASFERTISTI decisero d’intitolarlo a Damiano D’amoia, Anche in questo caso abbiamo lasciato conosciuto da tutti come “Il tamburino”. E che parlassero loro, affinché trasparisca a proposito del Tamburino s’introduce un la loro genuinità e voglia al 200 per 100 di tema molto importante: quello del simbo- fare sempre meglio. lo scelto per il Club. Quest’ultimo è stato ‘Durante il campionato il Club e’ molto scelto con minuziosa cura ed è la gioia di attivo per organizzare le trasferte, la pro- Mauro Zapolla, al quale brillano gli occhi motrice di tale attività’ e’ la signorina Bor- ogni volta che ne parla. Racconta che il rello. Durante la stagione 2011-2012 il tamburo è una figura di guerra ma in real- nostro striscione da trasferta e’ apparso a

43 Gubbio, Crotone e Castellamare di Stab- bia. Nello scorso campionato (stagione 2012-2013) a Palermo, là dove non osa- no le aquile... arriviamo noi! Purtroppo in- contriamo sempre maggiori difficoltà’ per organizzare trasferte, mettere striscioni e sviluppare qualsiasi tipo di attività’, causa incomprensibili restrizioni, che soffocano la libertà’ personale e di gruppo... siamo rammaricati e sgomenti! Trasferte di mas- sa? Un ricordo lontano! Nonostante le va- nella casa tutta bardata Riccardo Angelo rie restrizioni noi non molliamo e staremo Francesco. Allora … Riccardo sta per Da sempre vicino alla squadra, in casa e so- Silva, Francesco per Lo Iacono e Angelo ve prattutto in trasferta’! lo lascio pensare a voi! Appena tutti nacque- E se si parla di trasferte non si può non ro la facciata fuori casa fu ricoperta da stri- nominare un personaggio con la P maiu- scioni blucerchiati. Una vera e propria crea- scola; non ha mai perso una trasferta e tura già destinata ad essere Sampdoriana. all’interno del Club ricopre proprio la cari- La splendida sede, ubicata in un luogo ca di organizzatrice delle trasferte fantastico, immerso nella vegetazione e sicuramente un posto d’oro per il cal- Il personaggio do torrido dell’estate, è una struttura co- SINA BORRELLO: l’anima del Club, una munale, quindi anche sede di seggio; le di quelle rare persone che ti fanno subito mura appartengono ad una ex scuola. sentire a casa tua, che con la sua sem- Qui ci si riunisce spesso come un gruppo plicità ti sembra di conoscerla da sempre e di amici. Ed il grande spazio del giardino non puoi evitare di volerle bene. E’ l’anima subito fuori oppure per le feste più gran- del Club, un po’ factotum, un po’ addetta alle di il campo di fronte viene spesso adibito trasferte, lei è sempre nel Club. Non ha mai ad ottime mangiate; basta aprile tavo- e poi mai saltato una trasferta. Pensate che li a panche pieghevoli ed il gioco è fatto. quando era incinta tutti attendevano la na- Ovviamente la televisione è presente ma scita di questo rampollo sampdoriano; ban- non molto usata in quanto o la maggior par- diere dalla sua finestra, insomma era ornata te è in trasferta oppure allo stadio. a dovere, mancava solo lui. Poi finalmente, Il Presidente Garrone veniva spesso alle

44 mangiate e si univa ai tavoli da scopone, smo: “Memento audere semper” che incita gareggiando con le donne, numerosissi- appunto i giocatori a dare sempre il massi- me all’interno del Club. Il Presidente veni- mo. Perché su questo sono tutti d’accordo, va spesso qui a al Tamburino perché pare il giocatore deve uscire colante di sudore fosse molto affezionato. e magari anche con qualche taglietto (ov- viamente superficiale non infortuni gravi), Il momento più bello perché la maglia per il Club è tutto, come Chiedo a Mauro Zapolla quale sia stata la la fatica e l’impegno in campo. Non esiste trasferta che più ricorda per un motivo piut- quello che esce bello pettinato e fresco tosto che per un altro. E lui mi risponde come una rosa; questo punto tengono a come se ancora lo stesse rivivendo. Mi dice: sottolinearlo. ‘ Il momento più bello è stato quando dopo il terremoto la Sampdoria era in serie B e Beneficenza noi siamo andati a Modena per affrontare Come tutte le vere persone generose e il Sassuolo. Intanto vedere che sei camion che davvero si fanno in quattro, chi fa pre- erano pieni di derrate alimentari mi ha aper- ferisce fare piuttosto che apparire. Però to il cuore; ho visto ragazzi piangere nel ri- inosservato non può passare il contributo cevere del pane. Ma poi, mi ha tolto il fiato che tutti gli anni il Club dona alla “Gigi Ghi- quando leggo dinnanzi a me uno striscione rotti” e alla Croce Verde. del Sassuolo che recitava cosi : “Orgogliosi Io credo fermamente che il Sampdoria di starvi di fronte”. Questa per me è valsa più Club Tamburino Pegli possa riservare a di qualunque vittoria, scudetto, tutto.’ Proprio tutti noi molte sorprese, in quanto è un questo ha il sogno di realizzare Mauro nel Club, che come ha saputo dimostrare suo piccolo, cercare di sensibilizzare i gio- nella storia di tutti questi anni, si è sem- vani e portarli su una buona strada, che è pre adattato alla società nella quale ab- quella della voglia di partecipare, del condi- biamo vissuto, ma allo stesso tempo è videre, dello stare insieme; valori che ormai riuscito a mantenere ben saldi valori che sembrano essersi persi, come la voglia di “i più” pensano sotterrati. Al suo interno fare e gli ideali in cui credere, spariti! si respira subito un’aria familiare che ti fa sentire a casa e in un attimo sei a tuo Striscioni agio ritrovandoti a parlare di tutto. E ti Lo striscione più grosso è di 18m per senti tra amici. Sentiremo parlare molto 1,5m; su questo striscione spicca il latini- di voi!

45 46 Classifica marcatori Serie A TIM 2012-13 5 reti: Rossi (Fiorentina), Cerci (Torino) Roma ...... 18 4 reti: Hamsik (Napoli) Napoli ...... 16 3 reti: Denis (Atalanta), Palacio (Inter), Tevez, Juventus ...... 16 Vidal (Juventus), Candreva (Lazio), Paulinho (Li- Inter ...... 14 vorno), Balotelli (Milan), Callejon, Higuain (Napo- Fiorentina ...... 11 li), Florenzi (Roma), Gabbiadini (Sampdoria) Lazio ...... 10 2 reti: Stendardo (Atalanta), Laxalt (Bologna), Verona ...... 10 Nainggolan (Cagliari), Barrientos (Catania), Palo- Livorno ...... 8 schi (Chievo), Gomez (Fiorentina), Lodi (Genoa), Torino ...... 8 Alvarez, Cambiasso, Icardi, Milito, Nagatomo (In- Milan ...... 8 ter), Hernanes, Lulic (Lazio), Emeghara (Livorno), Udinese ...... 7 Poli, Robinho (Milan), Pandev (Napoli), Parolo Cagliari ...... 7 (Parma), Benatia, , Ljajic (Roma), Zaza Atalanta ...... 6 (Sassuolo), D’Ambrosio (Torino), Di Natale, Muri- Parma ...... 6 el (Udinese), Jorginho, Toni (Verona) Genoa ...... 4 1 rete: Bonaventura, Livaja, Lucchini (Atalanta), Chievo ...... 4 Cristaldo, Diamanti, Kone, Moscardelli, Natali Catania ...... 4 (Bologna), Cabrera, Conti, Ekdal, Ibarbo, Pinil- Bologna ...... 3 la, Sau (Cagliari), Castro, Plasil (Catania), Pel- Sampdoria ...... 2 lissier, Rigoni, Thereau (Chievo), Aquilani, Borja Sassuolo ...... 2 Valero, Fernandez, Gonzalo Rodriguez, Pizarro, Vargas (Fiorentina), Antonini, Calaiò, Gilardi- no (Genoa), Jonathan, Taider (Inter), Llorente, Pogba, Quagliarella, Vucinic (Juventus), Cavan- Prossimo Turno da, Dias, Ederson, Klose (Lazio), Greco, Luci, 8° giornata Campionato di Calcio di Serie A Rinaudo (Livorno), Abate, Birsa, Mexes, Muntari (Milan), Britos, Dzemaili (Napoli), Biabiany, Cas- Atalanta - Lazio sano, Gargano, Gobbi, Mesbah, Rosi (Parma), Cagliari - Catania Balzaretti, De Rossi, Pjanic, Strootman, Totti Fiorentina - Juventus (Roma), Eder (Sampdoria), Floro Flores, Sche- Genoa - Chievo lotto (Sassuolo), Brighi (Torino), Badu, Hertaux, Livorno - Sampdoria 20/10/2013 15.00 Maicosuel (Udinese), Cacciatore, Iturbe, Juanito Milan - Udinese Gomez, Martinho, Romulo (Verona) Roma - Napoli Autorete: Cacciatore (Verona pro Roma), Pu- Sassuolo - Bologna cino (Sassuolo pro Inter), Bernardini (Chievo pro Torino - Inter Juventus) Verona - Parma

47 SAMPDORIA POINT CENTRO Via Cesarea 107 r - 16121 Genova Tel: 010 8602722 - [email protected]

SAMPDORIA POINT STADIO Stadio Ferraris (Gradinata Sud) Via Casata Centuriona 20r - 16139 Genova Tel: 010 8396687

SAMPDORIA POINT PONENTE Via Giuseppe Biancheri 25r - 16154 Genova Tel: 010 8987901

SAMPDORIA POINT VADO LIGURE (SAVONA) Centro commerciale Molo 8.44 Via Montegrappa 1 - 17047 Vado Ligure (Savona) Tel: 0195280564

www.sampdoriapoint.com

48