<<

anno XVI - Numero 21 - 1 aprile 2010

L’intervista Parla il direttore Fabrizio Maria Carminati A Pag. 2 La Storia dell’Opera Da dramma fortunato, al successo operistico mondiale A Pag. 6

Un esordio difficile La “prima” tra minacce d’attentati ed una critica feroce A Pag. 7 Adolf Hohenstein Il grande cartellonista autore di locandina, scene e dei costumi del debutto al Costanzi A Pag. 8 e 9 Dal mondo della musica La scomparsa di Wofgang Wagner, il “nipote” re di Bayreuth A Pag. 15

Tosca di 2 Il Giornale dei Grandi Eventi

Parla il direttore Fabrizio Maria Carminati stagione 2010 al Teatro costanzi Un salto nel grande 18 - 28 Maggio MadaMa buTTerfly di Giacomo Puccini passato di questo titolo Direttore Daniel Oren Interpreti Xiu Wei Sun, Raffaella Angeletti, Marco Berti, Pier Luigi Dilengite Mario Bolognesi, Francesca Franci, Armando Gabba, Carlo Striuli, ’ seduto in platea, indicazioni che Puccini ha Angelo Nardinocchi segue le prove di re - scritto, generosissimo, a mar - gia perché crede fer - gine della partitura. Mi sento 17 - 24 giugno MaNoN E di Jules Massenet di confrontarmi con lui con mamente che una totale Direttore Alain Guingal collaborazione con il regi - grande umiltà, desideroso Interpreti Annick Massis, Sylwia Krzysiek, Massimo Giordano, sta possa portare a miglio - ogni volta di scoprire qualche Paolo Battaglia, Alfredo Zanazzo ramenti più rapidi che re - particolare che magari ho tra - stano poi nell’insieme del - lasciato precedentemente ». stagione estiva alle Terme di caracalla la rappresentazione. Carminati la Tosca l’ha di - Fabrizio Maria Carmina - retta per la prima volta a 15 luglio - 5 agosto ti, 52 anni, bergamasco, Nizza « tanti anni fa… » e di questa volta debutta co - l’ultima a Torre del Lago Direttore Daniel Oren me direttore in un’opera nel Festival Puccini questa Interpreti Daniela Dessì, Giovanna Casolla, Fabio Armiliato al Teatro Costanzi. E lo fa estate. « Il Maestro lucchese 28 luglio - 8 agosto rIGoleTTo proprio con Tosca , opera romana per ec - non lasciava nulla al caso, era un genio asso - di Giuseppe Verdi cellenza che su questo palcoscenico vide luto, un professionista molto meticoloso. La Direttore Steven Mercurio la luce il 14 gennaio del 1900. Lui, per l’O - partitura pucciniana di Tosca, come anche pera di Roma ha già diretto Madama But - quelle di altre sue opere, è un insieme di mil - 1 - 6 ottobre roberTo deVereuX terfly due anni fa alle Terme di Caracalla le dettagli, da quelli musicali, a quelli di stile di Gaetano Donizetti e sempre nel 2008 il balletto Il Lago dei Ci - a quelli agogici ed orchestrali fino all’impo - Direttore Bruno Bartoletti Interpreti Gian Luca Terranova, Carmela Remigio, Alberto Gazale, Sonia Ganassi gni al Costanzi. stazione di ogni interprete… occorre l’intera vita per capirla tutta. Per questo gli voglio «Sono molto felice di poter dirigere questa To - 4 - 11 novembre adrIaNa lecouVreur sca nel 110° anniversario del suo debutto, rendere omaggio seguendo alla lettera le sue di Francesco Cilea messa in scena poi con i bozzetti originali che indicazioni, come per esempio quella del pic - Direttore Maurizio Arena il grande Adolf Hohenstein realizzò proprio colo tic che ha il Sacrestano quando è davanti Interpreti Martina Serafin /Giovanna Casolla, Marcello Giordani, per quell’occasione. Amo le scene di una vol - a qualcuno di molto importante, “scuotendo Katia Lytting /Agnes Zwierko, Alessandro Guerzoni ta, le scene dipinte, dove c’è una bella pro - leggermente la testa 5 volte verso destra” spettiva di colore. Queste mi riportano al pas - come indica puntualmente Puccini. E’ questo ~ ~ La Locandina ~ ~ sato, ai grandi allestimenti d’opera. E straor - uno degli infiniti piccoli dettagli che rendono dinario vedere queste tele dipinte grandi come quest’opera straordinaria ». « E poi – ripren - Teatro Costanzi, 1 - 11 aprile 2010 l’intero palcoscenico ed è un peccato che tale de Carminati - qui a Roma c’è questa orche - arte si vada perdendo, mancando un ricambio stra di grande esperienza, soprattutto su que - generazionale.». sto titolo che appartiene veramente al loro tosca Il maestro Carminati vive questa occasio - sangue…per loro eseguirla è come per me Opera in tre atti ne come un salto filologico nel passato, cantare in bergamasco… ». Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica visto che oltre le scene “classicissime” di d. a proposito dei soliti grandi titoli ri - Hohenstein – che all’epoca, per i debutto proposti di frequente, lei cosa ne pensa? Tratto dal dramma omonimo di Victorien Sardou di Tosca, firmò scenografie, costumi ed «Reputo molto positivo riproporre frequente - anche la famosa locandina – questo alle - mente il grande repertorio popolare italiano, Maestro concertatore e Direttore Fabrizio Maria Carminati stimento si basa su una regia storica, co - perché questo da una parte richiama il pubblico Maestro del Coro Andrea Giorgi me quella di Mauro Bolognini, proposta dei melomani e dall’altro permette un approccio Regia Mauro Bolognini per la prima volta nel dicembre 1964. più facile a chi non si è mai avvicinato all’ope - ripresa da Marco Gandini «Nella mia direzione – riprende Carminati ra. Tosca la conosciamo tutti e ciò nonostante Scene Adolf Hohenstein – m’importa particolarmente esaltare le mille per noi è sempre un piacere farla e per il pubbli - realizzate da Ettore Rondelli co ascoltarla. Costa poco perché Disegno luci Mario De Amicis ~ ~ La Copertina ~ ~ si va in scena quasi senza prove e c’è sempre il pieno. Va rappre - Personaggi / Interpreti Pierre van Verschaffelt - Arcangelo Michele (1753) sentata spesso perché il teatro sia Floria Tosca Svetla Vassileva (1, 3, 7, 9, 11) / Castel Sant’Angelo Roma sempre in movimento. Poi credo Anda-Louise Bogza (2, 6) / Nadia Vezzù (8, 10) che anche il botteghino mi dia ra - Mario Cavaradossi Marcello Giordani (1, 3, 7, 10) / Il Giornale dei Grandi Eventi gione: questa volta, nove repliche Francesco Grollo (2, 6, 8) / tutte esaurite, nonostante la To - Salvatore Licitra (9, 11) Direttore responsabile Barone Scarpia Juan Pons (1, 7, 10) / sca sia stata proposta solo lo Alberto Mastromarino (2, 6, 9, 11) / Andrea Marini scorso anno a Caracalla . Franco Giovine (3, 8) Direzione Redazione ed Amministrazione d. Questa è una regia “su - Angelotti Paolo Battaglia Sagrestano Giorgio Gatti (1, 3, 7, 9, 11) / Via Courmayeur, 79 - 00135 Roma perclassica”. Ma cosa pensa Angelo Nardinocchi (2, 6, 8, 10) e-mail: [email protected] di certe interpretazioni Spoletta Mario Bolognesi Editore A. M. estremamente moderne? Sciarrone Giovanni Guagliardo (1, 3, 7, 9, 11) / «Per una crescita del teatro è au - Andrea Buratti (2, 8) / Stampa Tipografica Renzo Palozzi Fabio Tinalli (6, 10) spicabile che il repertorio del Via Vecchia di Grottaferrata, 4 - 00047 Marino (Roma) Un carceriere Riccardo Coltellacci (1, 6, 9) / passato venga “interpretato”, Francesco Luccioni (2, 7, 10) / Registrazione al Tribunale di Roma n. 277 del 31-5-1995 anche se talvolta si tende ad Daniele Massimi (3, 8, 11) © Tutto il contenuto del Giornale è coperto da diritto d’autore esternalizzare troppo i libretti. ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA Le fotografie sono realizzate in digitale Questi allestimenti dipinti, in - con la partecipazione del Coro di Voci Bianche di Roma con fotocamera Kodak Easyshare V705 vece, hanno dietro di loro l’opera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e del Teatro dell’Opera di Roma di una scuola che si sta perdendo diretto da Josè Maria Sciutto Visitate il nostro sito internet e che al contrario dovrebbe esse - www.giornalegrandieventi.it re mantenuta e tramandata». Allestimento del Teatro dell'Opera dove potrete leggere e scaricare i numeri del giornale andrea Marini tosca Il Giornale dei Grandi Eventi 3

a in scena con le fermato dopo i successi melodrammatico roma - co” al teatro Costanzi, scene ridipinte di Manon Lescaut e Bohè - no per eccellenza, sia anche se per l’Opera di Le Repliche sui bozzetti origi - me . Dopo le prime criti - per i suoi mille richiami Roma ha diretto una V Venerdì 2 aprile, h. 20.30 nali della prima esecu - che, iniziò per l’opera alla Città Eterna, che Madama Butterfly a Ca - zione assoluta di 110 an - un percorso che ne ha pure per l’ambientazio - racalla due anni fa ed il Sabato 3 aprile, h. 18.00 fatto uno dei titoli più ne della vicenda, tutta balletto Il Lago dei Cigni Martedì 6 aprile, h. 20.30 ni fa firmati dal cartello - Mercoledì 7 aprile, h. 20.30 nista e scenografo Adolf rappresentati al mondo. vissuta tra il tramonto e in teatro sempre nel Giovedì 8 aprile, h. 17.00 Hohenstein Tosca al Tea - Questa Tosca viene pre - l’alba successiva, tra la 2008. Venerdì 9 aprile, h. 20.30 tro dell’Opera di Roma, sentata con la regia “sto - Chiesa di S. Andrea del - Tra gli interpreti torna Sabato 10 aprile, h. 18.00 teatro che vide il suo de - rica” di Mauro Bologni - la Valle in corso Vitto - per la prima volta dal Domenica 11 aprile, h. 17.00 butto il 14 gennaio 1900 ni, proposta per la pri - rio, Palazzo Farnese e 2000 come Scarpia il ba - tra minacce d’attentati e ma volta nel dicembre Castel Sant’Angelo. ritono Jaun Pons che del Centenario diretta grande attesa per l’ulti - 1964, anche allora con Sul podio il maestro Fa - cantò al fianco di Ines da Placido Domingo e mo lavoro di quel Pucci - queste scene. brizio Maria Carminati, Salazar e Luciano Pava - con la regia di Franco ni ormai compositore af - Nove recite per il titolo al suo debutto “operisti - rotti nella mitica serata Zeffirelli. Una Tosca che guarda al suo debutto

È il pomeriggio del 17 giugno 1800. L’o - portato al cospetto del capo della polizia pera inizia senza un’overture mentre l’ex La Trama per essere interrogato e quindi sottoposto console della repubblica romana ormai inutilmente a tortura per conoscere il na - caduta, Cesare Angelotti (basso), con scondiglio di Angelotti. Le urla di Cavara - l’aiuto della sorella, la Marchesa Attavanti, si rifugia nella dossi portano Tosca a rivelare il rifugio dell’ex console. Chiesa di Sant’Andrea della Valle. Qui si trova il pittore Ma - Giunge il gendarme Sciarrone informando che a Marengo rio Cavaradossi (tenore) intento a dipingere una delle cap - Napoleone non è stato sconfitto ma al contrario ha vinto. Ma - pelle. Colto dalla bellezza della Attavanti egli decide di ri - rio, che osteggia Tosca per aver parlato, viene comunque trarla furtivamente. Angelotti e Mario, vecchi amici stanno condannato a morte per alto tradimento, ma dopo la con - parlando quando vengono interrotti da Floria Tosca (sopra - danna grida a Scarpia tutta la sua gioia per la vera vittoria di no) la bella cantante amica di Mario. Angelotti è costretto a Marengo. Tosca sulle insistenze di Scarpia decide di conce - nascondersi e ad assistere Tosca che fa una scena di gelosia a dersi a lui per salvare la vita dell’amato. Mario, per aver riconosciuto nei liniamenti della Maddalena Scarpia finge di ordinare che i fucili del plotone di esecu - l’ Attavanti. Sopraggiunge il barone Vitellio Scarpia (barito - zione siano caricati a salve, ma quando cerca di abbracciare no), capo della polizia, in cerca di Angelotti. Egli persuaso Tosca, viene da lei ucciso con un coltello trovato sul tavolo. della complicità di Mario (che gli è anche rivale nell’amore Terzo atto . L’alba sulla piattaforma di Castel S. Angelo è per la cantante), cerca di ingelosire Tosca mostrandole un salutata dallo scampanio delle chiese di Roma. Cavaradossi ventaglio con lo stemma della Attavanti trovato vicino ai co - in attesa di essere giustiziato decide di scrivere a Tosca lori di Cavaradossi e la fa pedinare dal gendarme Spoletta un’ultima lettera per confermarle il suo amore. (tenore), dandogli successivo appuntamento a Palazzo Far - Tosca entra nella prigione per avvisare l’amato che la fuci - nese. Scarpia assiste al “Te Deum” di ringraziamento per fe - lazione sarà una finzione, esortandolo comunque a fingersi steggiare la notizia della presunta vittoria austriaca di Ma - colpito. Dopo l’esecuzione Tosca si accorge che Cavaradossi rengo. è morto. La donna sfugge ai gendarmi che sono lì per arre - Il secondo atto si apre con una tavola imbandita di fronte starla avendo scoperto il cadavere di Scarpia e, lacerata dal ad una grande finestra sul cortile di Palazzo Farnese, dove dolore, si getta dai merli del Castello invocando la giustizia Scarpia consuma un pasto. Cavaradossi è arrestato e subito divina al grido: “O Scarpia, avanti a Dio!”.

ama in cifre Popolazione equivalente servita: 3.169.000 Area servita dalla raccolta: kmq 1.285 Km lineari di strade servite: 3.370 Totale rifiuti raccolti: t/anno 1.760.732 Raccolta differenziata: t/anno 343.493 Automezzi: 2.342 Sedi: 77 Isole Ecologiche e Centri di Raccolta: 13 Stabilimenti e impianti: 10

L’ambiente in buone mani.

www.amaroma.itwww.amaroma.itwww.amaroma.itwww.amaroma.it 13-10-2009 8:55 Pagina 1

tosca Il Giornale dei Grandi Eventi 5 Marcello Giordani, Francesco Grollo Svetla Vassileva, Anda-Louise Bogza e Nadia Vezzù e Salvatore Licitra Cavaradossi, vittima L’avvenente cantante Tosca l ruolo della cantante d’amore e ricatto Floria Tosca sarà dei Isoprano Svetla Vas - d alternarsi nel ruolo di Cavaradossi i tenori Marcello Gior - sileva (1-3-7-9-11 apri - dani (1-3-7-10 aprile) Francesco Grollo (2-6-8 aprile) Salva - le), Anda-Louise Bog - Atore Licitra (9 e 11 aprile). Marcello Giordani è acclamato za(2 e 6 aprile) e Nadia dalla critica internazionale come uno dei più quotati tenori interna - Vezzù (8 e 10 aprile). La zionali. Siciliano di origine, ha debuttato nel ruolo di Duca in Rigo - bulgara svetla Vassile - letto al Festival di Spoleto. Ha calcato le scene dei più prestigiosi va si è diplomata in can - teatri internazionali, come il Metropolitan di New York, di to e pianoforte all’Acca - Milano, la Royal Opera House di Londra e la Staatsoper di Vienna. demia di Sofia. Ha vinto Da ricordare che è stato il primo italiano nella storia del Metropo - il concorso Traviata litan a cantare il ruolo di Lenski in Eugene Onegin in lingua russa. 2000 a Vienna e nella francesco Grollo è nato a Treviso. E’ stato scoperto dal direttore ar - stessa stagione ha inter - tistico del Teatro di Venezia, Francesco Siciliani, che lo ha pretato il ruolo di Liù in fatto debuttare nel 1996 nel Turandot , personaggio ruolo di Pinkerton in Madama che interpreterà anche Butterfly di Puccini. Ha lavo - all’Opera di Los Ange - rato con direttori d’orchestra les, a Vienna, a San di fama internazionale. Fan - Francisco e alla New no parte del suo repertorio le Israeli Opera. Torna al - opere pucciniano di Madama l’Opera di Roma con il Butterfly (F.B. Pinkerton) e La ruolo da protagonista di Svetla Vassileva Bohème (Rodolfo). Torna al Tosca dopo aver già in - Teatro dell’opera di Roma terpretato il ruolo di Desdemona in Otello e Nedda in Pagliacci . In - per interpretare il ruolo di tensa anche la sua attività concertistica, ha collaborato con diret - Cavaradossi in Tosca dopo tori d’orchestra di fama mondiale. aver interpretato già con suc - anda-louise bogza ha calcato i palcoscenici più importanti del cesso La Rondine (Ruggero). mondo, come la Staatsoper di Berlino, l’Opera di Lipsia, l’Opera di salvatore licita è nato in Francoforte e la Royal Opera di Copenhagen. Il suo repertorio Svizzera. Nel 1999 il maestro comprende il ruolo di Leonora ne Il Trovatore , Tosca nell’omonima Muti lo ha scelto per interpre - opera, Elisabetta in Don Carlo , Desdemona in Otello e Giorgetta ne tare una nuova produzione Il Tabarro . Ha lavorato con maestri d’orchestra di fama internazio - del La Forza del Destino a La nale come Zubin Metha, Fabio Lusi e Adam Fisher. Scala di Milano. Ospite fre - Nadia Vezzù è nata a Padova e si diplomata in canto presso il Conservatorio “C. Pollini”. Ha debuttato con l’AS.LI.CO con il quente dei più grandi palco - Salvatore Licitra scenici operistici e concerti - ruolo di Alice ne il Falstaff di Verdi, nei teatri di Como, Brescia, stici in Europa, negli Stati Uniti ed in Giappone, nella stagione Cremona, Bergamo e Venezia. Nel 2007 ha debuttato con grande 2006/2007 ha interpretato quattro aperture in ruoli principali nei successo il ruolo di Giorgetta in Il Tabarro di G. Puccini al Teatro più importanti teatri dell’opera: di Verdi a Berlino e Don Comunale di Modena ottenendo il consenso unanime del pubbli - Carlos a Los Angeles, Pagliacci di Leoncavallo e Il Tabarro di Pucci - co. Ha interpretato lo stesso ruolo al Teatro Municipale di Piacen - ni al Metropolitan di New York. za e al Teatro Comunale di Ferrara. Sempre nel 2007 ha debuttato in Tosca presso l’Arena Flegrea di Napoli con la direzione di Da - niel Oren e nello stesso ruolo al Teatro Bellini di Catania diretta Juan Pons, Alberto Mastromarino e Franco Giovine dal Maestro Stefano Ranzani. Scarpia, potente capo della polizia Madama Butterfly all’Opera di Roma, Tosca a Oviedo, Adriana Le - couvreur e Aida al Liceu di Barcellona ed il debutto ne Il Corsaro al - la Opernhaus di Zurigo. l cinico barone Scarpia alberto Mastromarino torna al Teatro dell’Opera di Roma dopo avrà la voce dei baritoni aver già interpretato con successo Tonio in Pagliacci , Gianciotto IJuan Pons (17-10 aprile), ne La Francesca da Rimini di Zandonai e Giorgio in Amica di Ma - Alberto Mastromarino (2-6-9- scagni. Ha debuttato alla Fenice di Venezia nel ruolo di Ezio in 11 aprile) e Franco Giovine (3 Attila e alla Deutsche Oper di Berlino è stato Barnaba ne La Gio - e 8 aprile). Juan Pons ha de - conda di Ponchielli. Nel 2005 ha inaugurato la stagione dell’Arena buttato nel 1980 al Teatro alla di Verona con La Gioconda e la stagione del Los Angeles Opera Scala in Falstaff con la regia di con Pagliacci. Giorgio Strehler. Più volte franco Giovine ha iniziato gli studi alla Scuola Civica di Milano. protagonista nelle inaugura - E’ approdato quasi subito nei maggiori teatri italiani e interna - zioni delle stagioni del Me - zionali, la Scala, il Regio di Torino, l’Opera di Roma, il San Carlo tropolitan di New York, è di Napoli, il Massimo di , il Comunale di Bologna, il Co - presente nel cartellone di munale di Firenze e il Verdi di Trieste. Ha cantato nei maggiori quel teatro ininterrottamente teatri europei ed internazionali quali l’Opera di Budapest, l’Ope - da oltre 15 anni. Nel 2009 si ra di Dresda, Berlino, Bregens, Colonia, Monaco, Dusseldorf, Sa - ricorda l’importante ritorno lisburgo, Istanbul, Tokyo e Montecarlo. alla Scala e alla Staatsoper di Berlino con l’ Aida , diretta da Pagina a cura di M. P. – Foto Corrado Maria Falsini Daniel Barenboim, Pagliacci e Juan Pons tosca 6 Il Giornale dei Grandi Eventi La storia dell’opera Da fortunato dramma di Sardou al successo mondiale

l dramma Tosca , nato dalla sollevare una polemica analoga vorzio, la speculazione ecc.) e va opera (inizialmente aveva ri - penna del francese Victorien a quella sorta con Leoncavallo per l’attenzione ai problemi so - chiesto addirittura cinquanta - ISardou e rappresentato con per La Bohème, anche per l’ami - ciali, risultano però del tutto mila franchi!) e il musicista ri - successo anche grazie alle me - cizia che lo legava allo stesso inattuali oggi. Dai testi di com - partì per rinchiudersi per quasi morabili interpretazioni di Sa - Franchetti. Così Ricordi, che medie-vaundeville - in cui privile - due mesi nella solitudine di Vil - rah Bernhardt dal 1887 in molti aveva fiuto negli affari, con giato è l’intreccio a scapito dei la Mansi a Monsagrati dove, teatri d’Europa, sollevò l’inte - l’aiuto di Illica, cui era stata affi - personaggi - a quelli storici con ospite del marchese Raffaello resse di Puccini già nei primi data la stesura del libretto, con - forti richiami sociologici, tutte Mansi, concluse tutto il primo mesi del 1889 quando lo vide al vinse Franchetti a rinunciare le opere del drammaturgo fran - atto e terminò il secondo tra feb - Teatro dei Filodrammatici di spontaneamente al contratto e cese mancano di una vera forza braio e luglio 1899. In settembre Milano. Tuttavia questi, ancora nel luglio del 1895 la Tosca fu drammatica, spesso ridotta a completò anche il terzo e lo non famoso (il successo arriverà definitivamente di Puccini. Lui - semplice successione di scene. spedì a Ricordi. Questi, qualche con Manon Lescaut nel 1893 e gi Illica, continuando nel lavoro giorno dopo inviò una lettera a Bohème nel 1896), non coltivò sul libretto, ridusse a tre i cin - la lunga genesi Puccini in cui lo esortava a ri - molto l’idea spaventato dal rea - que atti del dramma originario, maneggiare completamente il lismo del soggetto e convinto di mentre Giuseppe Giacosa fu ad - La sensibilità di Sardou era, terzo atto - considerato oggi il non ottenere l’assenso dell’au - detto ad un lavoro di cesello e dunque, assai diversa da quella migliore dell’opera - modifican - tore. Sei anni dopo, l’antico calibratura delle strutture descrittiva e lirica di Puccini ed do soprattutto il duetto Tosca- amore fu ravvivato per l’inter - drammatiche e di quelle poeti - anche di quella del fine lirico Cavaradossi. vento di un altro celebre musici - che. Dopo Manon e Bohème , la Giacosa (nel frattempo entrato Fortunatamente il musicista non sta: l’ormai ottantenne Verdi, il collaborazione della coppia di al fianco di Illica nella stesura si lasciò influenzare e lo manten - quale a Parigi per la prima fran - librettisti sarebbe stata la penul - del libretto), che definì la Tosca ne pressoché immutato. Il lavoro cese dell’ Otello al Théatre de tima prima della definitiva se - francese “ dramma di grossi fatti proseguì, comunque, a ritmo l’Opéra, venne a conoscenza del parazione dopo Madama Butter - emozionali, senza poesia ”. Per serrato fino all’inizio delle prove soggetto a casa dello stesso Sar - fly (1904). questi motivi i lavori procedet - al Teatro Costanzi, scelto in dou, rimanendone profonda - Tra le opere di Sardou (dalle tero a rilento fino al 1898 quan - omaggio alla romanità dell’am - mente colpito. L’opera nel frat - quali era stata già tratta un’ope - do Puccini mise mano concreta - bientazione. La prima fissata per tempo era stata affidata (era il ra, la Fedora di Giordano nel mente alla composizione. il 13 gennaio 1900 fu spostata, 1894) da Giulio Ricordi al musi - 1882), opere molto in voga ai Nell’aprile di quello stesso an - per una lieve indisposizione del cista torinese Alberto Franchet - suoi tempi, solo quella nobilita - no, poco dopo aver iniziato il tenore De Marchi, al giorno suc - ti, fresco del successo con Cri - ta dalla partitura pucciniana ha primo atto, il musicista si recò cessivo ed il 14 gennaio del nuo - stoforo Colombo . Il giudizio di resistito all’implacabile trascor - da Sardou per formulare l’ac - vo secolo fu battezzata la più ar - Verdi riaccese l’interesse di Puc - rere del tempo. I lavori del cordo sulla pubblicazione del li - dente delle eroine pucciniane, cini, che chiese all’editore Ricor - drammaturgo, sebbene apprez - bretto. Il francese ottenne il segnando una data importante di di trovare il modo di togliere zati dal pubblico di allora per la quindici per cento sui proventi nella storia della lirica. a Franchetti il soggetto, senza spiccata attualità dei temi (di - che sarebbero venuti dalla nuo - c.c.

Curiosità a margine della composizione di Tosca Per le campane di Roma, Puccini rischiò l’arresto

uanti equivoci e senza alcun dubbio un e Puccini insieme a aver ricevuto le chiavi quante tensioni attentatore o un terror - Mugnone passeggia del cancello qualche Qil povero Puccini ista. Il sospetto non è al Pincio cercando giorno prima e di essere ha dovuto subire per solo, ma per tramare i di riportare sul pen - in possesso an che di un riuscire a completare suoi atti vandalici e ter - tagramma il suono regolare permesso del Tosca! Le minacce di roristici passeggia con esatto delle cam - Municipio per sostare di bombe ed attentati alla il suo complice facendo pane delle chiese di notte al Pincio. Regina, fischi e giudizi degli strani segni, sicu - Roma. Ma ecco che Il mistero è svelato, l’e - negativi della stampa al - ramente legati al com - all’ improvviso quivoco è chiarito e Puc - la prima rappresen - plotto. vengono fermati da cini viene ricoperto e tazione. Ma addirittura In questura il panico e tre agenti armati, travolto dalle scuse l’arresto, rischiare di es - la preoccupazione di - decisi a portare a degli agenti che si sono sere portato in prigione lagano e considerando termine la loro mis - nel frattempo resi conto con Mugnone fa il delicato periodo sione. « Fermi, sono di aver offeso un per - davvero sorridere e politico che l’Italia sta un delegato di pubbli - sonaggio ormai famoso forse contribuisce a attraversando si pensa ca sicurezza. Chi si - dopo il successo di Bo - creare quell’alone di bene di intervenire e di ete? Che fate qui a héme. Alla prima di mistero, un romanzo bloccare la sommossa ere il sistema di sicurez - quest’ora? Come siete en - Tosca sono presenti an - sulla storia e forse quel sul nascere. Ad ag - za. L’ordine fu perento - trati? ». Puccini e che i tre agenti di fascino che contraddis - gravare la situazione, “il rio. Il questore Felsani Mugnone, inizialmente polizia, i quali all’inizio tingue Tosca a distanza suddito fedele e timo - dispone di raggiungere stupiti e spaventati, del III atto possono sen - di un secolo. roso” che ha rivelato la ed arrestare i due scoppiano a ridere tire il suono delle cam - Siamo nella primavera notizia alle autorità, ag - sospetti. capendo l’equivoco sor - pane riprodotto da Puc - del 1889 ed alla polizia, giunge che il Pincio nor - E’ l’alba, il buio ha or - to e cominciano a spie - cini identico a quello giunge la voce che al malmente è chiuso da mai lasciato il posto alle gare la loro identità e la che avevano udito Pincio, in piena notte, si ampi cancelli e che solo prime luci del giorno loro estraneità da qual - qualche mattina prima aggira un individuo dei malintenzionati che è salutato dal suono siasi atto sovversivo. al Pincio. pericoloso e sospetto, avrebbero potuto elud - delle campane di Roma Spiegano, inoltre, di fr. Pi. tosca Il Giornale dei Grandi Eventi 7 Al Tetra Costanzi il 14 gennaio 1900 La Prima: esordio tra polemiche e tensioni

ià nel 1889 Puc - ecutori fa ranno mirabilia situazione, già di per sé blica Istru-zione cini desiderava e daranno tutto ». tesa, si aggiunse Tito Baccelli ed il sot - Gfortemente scri - L’azione di Tosca è am - Ricordi, responsabile tosegretario alle vere un’opera basata bientata a Roma e nel dell’allestimento. Ri - Poste e Telegrafi, sul testo teatrale di Sar - 1900 Ricordi decise di cordi portò con sé lo Edmondo De dou Tosca, forte nei rappresentarla in ques - scenografo della Scala Amicis. C’era an - sentimenti e conciso ta città per lusingare il e cartellonista, Adolf che il sindaco di nella trama . Amore, campanilismo dei ro - Ho henstein, fatto che Roma, principe sadismo, religione e mani. Mossa poco astu - suscitò il risentimento Colonna e molti arte, mescolati dalla ta che non valutò l’an - dei romani. Hohen - tra i più impor - mano di un cuoco abile tagonismo esistente tra stein firmò scene, cos - tanti compositori quale è Puccini, ven - Roma e l’Italia del tumi ed anche il mani - dell’epoca tra i gono serviti su un piat - Nord e la difficile situ - festo. quali Mascagni, to di un importante pe - azione politica di una Si diceva che i rivali di Sgambati, Cilea, riodo e scenario stori - nazione forzatamente Puccini avrebbero fis - Marchetti e co. il cast della “prima” unita da appena tren - chiato alla Prima, in - Spinelli. Tutte era composto da artisti t’anni. Infatti, dopo la dipendentemente dal - personalità che di primo piano quali sfortunata guerra con - l’esito della rappresen - avrebbero giusti - Hariclea Darclèe, so - tro l’Abissinia, il Paese tazione. Sembrava di ficato l’ipo-tesi di prano proveniente da era irrequieto e scon - essere seduti su un bar - un attentato. E Bucarest, scelta più per tento e a causa soprat - ile di polvere. Ad am - forse l’attentato tutto della condizione plificare la tensione la ci fu, ma fu solo Eugenio Giraldoni come Scarpia, la sua eccezionale alla prima dell’epoca bellezza e il suo grande economica era lacerato dichiarazione di un un attentato al talento scenico che per da violente lotte funzionario di pubblica buon esito della capire solo attraverso le sue doti vocali. Sem - le sedici repliche suc - bra che sia da attribuire cessive. alla Darlcée l’inven - L’iniziale giudizio zione del vestito e degli complessivo della accessori da allora di - stampa fu negativo an - venuti caratteristici di che se le recensioni ro - Tosca : il frusciante mane, paragonate a vestito di seta, il quelle torinesi della Bo - grande cappello piu - hème non furono poi mato, il lungo bastone così cattive. In realtà ed il bouquet. Gli altri molte critiche erano ri - due protagonisti erano volte più al libretto che Emilio de Marchi, a Puccini, tanto che il tenore ed Eugenio Gi - Corriere d’Italia nella raldoni, baritono. prima pagina si con - La direzione d’orches - gratulava con l’autore tra era affidata a «pur lamentando che Leopoldo Mugnone su egli si sia cimentato in cui Puccini riponeva un tentativo la cui un’insolita fiducia: inanità non gli doveva Bozzetti per i costumi di scena: Cavaradossi, Scarpia e Tosca di Hohenstein «Mu gnone ci metterà sfuggire ». tutta la sua grande anima Puccini pensava di d’artista nel concertare e politiche. C’erano stati sicurezza il quale pochi rappresentazione. Un aver fallito! Aveva fal - dirigere; e tutti i bravi es - due tentativi di attenta - minuti prima di andare brusio proveniente da lito nell’opera che to alla vita del in scena in formò un folto gruppo di per - aveva tanto desiderato Re Umberto I Mugnone che du rante sone che non riusciva a scrivere: «poiché in (che sarebbe la rappresentazione ci trovare posto si diffuse questa Tosca vedo l’ - stato poi ucciso sarebbe potuto essere il per la sala con lo spet - opera che ci vuole per a Monza il 29 rischio di un attentato tacolo già iniziato. Dal me, né di proporzioni luglio di quello Secondo gli accordi, se loggione qualcuno eccessive, né come stesso anno ciò fosse accaduto, il gridò: « Basta, giù il spettacolo decorativo, né dall’anarchico direttore avrebbe sipario ». tale da dar luogo alla Gaetano Bresci), dovuto far suonare la I tecnici lo presero solita sovrabbondanza ma la Regina Marcia Reale . come un ordine ed il musicale ». Margherita ave - Una serata davvero ec - sipario calò. Si dovet - Ma in realtà non fu un va comunicato cezionale e resa solen- tero aspettare alcuni fallimento e gli ap - che sarebbe stata ne dall’arrivo solo al - minuti per riprendere plausi arrivarono: du - presente alla pri - l’inizio del II atto della da capo l’esecuzione. rante il Te Deum il pub - ma di Tosca. Regina Margherita, Sul momento il succes - blicò si alzò in piedi ac - Tutti fattori che trattenuta a corte da un so non fu così evidente clamando a gran voce contribuirono a pranzo, con “una leg - e gli applausi non ab - Giacomo Puccini che creare un clima giadra toilette bianca a bondarono e neanche i si presentò al proscenio di grande ten - trine”. Al suo seguito bis: “ Recondita armo - e poi so prattutto nel sione la sera del - il presidente del nia ”, “ Vissi d’arte ” e finale, interamente la Prima. Consiglio, Pelloux; “l ’Introduzione ”. ripetuto. A complicare la il Ministro della Pub - Il vero successo si potè Hariclea Darclée, prima Tosca M. V. M. tosca 8 Il Giornale dei Grandi Eventi

Il grande scenografo e cartellonista che firmò la locandina, le scene Adolf Hohenstein, l’elegante grafic

’ nella storica lo - razza di Castel Sant’An - candina della To - gelo, cui fa da sfondo il Esca realizzata per Cupolone di San Pietro. la prima esecuzione as - soluta al teatro Costanzi una scoperta , che il pittore, sceno - di Giulio ricordi grafo e cartellonista Adolf Hohenstein tocca Nato a San Pietroburgo la vetta della perfezione nel 1854, da genitori te - grafica e coloristica, gra - deschi, Adolf Hohen - zie alla teatralità di luci stein si formò artistica - e ombre che accentuano mente a Vienna, dove la il drammatico momento famiglia si era trasferita della morte di Scarpia. nello stesso anno della Questa storica locandi - sua nascita. In questa na, insieme a quelle per città compì i suoi studi Madama Butterfly e Bohè - di pittura presso l’acca - me , ma anche alcuni ma - demia. Questa passione nifesti pubblicitari, co - per i pennelli assunse me quello del Campari o un posto di primo piano del vermut Fratelli Rit - nella sua vita quando, tatore sono alcune delle trasferitosi con la fami - opere di un artista raffi - glia a Milano nel 1879, nato ed elegante come cominciò a lavorare co - Hohenstein, opere che me scenografo e costu - Ottocento, ma era una ancora oggi sopravvivo - mista per la Scala. persona particolarmente no nella memoria collet - Ma fu il sodalizio con attenta a tutte le novità tiva. Giulio Ricordi a fargli che le nuove tecnologie Nel manifesto, Tosca conseguire un ruolo di di un’epoca particolar - pone, pietosamente, sul primo piano tra i pionie - mente vivace gli poteva - petto del barone ucciso ri del manifesto pubbli - no offrire. In una città un crocifisso. La sua citario. Giulio Ricordi ricca di fermenti e di no - morbidezza sensuale fa non era solo uno dei più vità dell’avanguardia toccare con mano la se - importanti editori musi - collana di perle. Ma se dall’altro la grande om - grafica e musicale, come tosità della veste e fa ri - cali nell’Europa di fine da un lato la luce valo - bra scura rende tutta la era la Milano del tempo, saltare il brillìo della rizza il suo incarnato, violenza e la tragicità del gesto. L’enorme macchia rossa che ricor - da i velluti, la ricchezza del potere e il sangue sgorgato sparisce pro - prio nell’ombra. E la scritta Tosca è stata ap - posta come se fosse un cancello che divide il dramma dagli spettato - ri. Scarpia è lì immobile, mentre la vera protago - nista occupa la scena con il suo istrionismo. Hohenstein ha donato a Tosca una potenza espressiva ed emoziona - le unica, puntando sui sentimenti, sull’alter - nanza dei volumi e dei chiaroscuri. L’attuale allestimento di Tosca riprende i bozzetti elaborati dallo stesso Hohenstein per l’esor - dio del capolavoro puc - ciniano. Per le scenogra - fie dei tre atti egli si ispirò all’altar maggiore di Sant’Andrea della Valle, alla galleria di Pa - Adolf Hohenstein con la moglie nel suo studio di Bonn nel 1905 lazzo Farnese e alla ter - tosca Il Giornale dei Grandi Eventi 9

e ed i costumi della prima esecuzione co che dipinse Tosca

stranze locali, il Falstaff di Verdi e l’Iris che inseg nassero di Mascagni. al proprio perso - In particolare, il manife - nale le procedure sto della Bohème è il pri - di stampa più mo esempio in Italia di avanzate. cartellone operistico di - Nell’atelier delle segnato e non una sem - Officine Grafiche plice locandina con tito - Ricordi, Hohen - lo e nome degli interpre - stein coordinò la ti. La ricchezza armoni - promozione edi - ca dei colori, l’utilizzo toriale delle pro - della disposizione pro - duzioni musicali, spettica e il dinamismo svolgendo l’atti - dei personaggi acuisco - vità di un moder - no l’impatto visivo con no “art director”, l’immagine rappresen - e il suo talen to si tata. rivelò nelle coper - Il risalto del momento tine dei libretti e drammatico si fa ancora degli spartiti, nel - più accentuato nella tea - le locandine, nelle tralità di luci e ombre, cartoline e nei fa - che caratterizza il mani - mosi manifesti di festo della Tosca , colta molte opere. nella scena della morte i suoi macchinari per la di Scarpia e nella esplo - stampa della musica Quello di bohème siva gestualità del mani - erano innovativi e già il primo cartellone festo per Madama Butter - un’apparizione fugace vasto pubblico è stato suo padre Tito e il non - operistico disegnato fly , che protende il brac - sono giunti sino a noi a forse superato in fama no Giovanni, fondatore cio verso il bimbo ben - testimoniare un’epoca, dagli allievi ora più noti della Casa musicale, Nascono, infatti, in que - dato. un gusto, un’inventiva, di lui, come Metlicovitz erano andati ad aggior - sto contesto, quelli più La adesione di Hohen - la creatività di un artista (1868-1944), restando narsi in Germania e da lì celebri realizzati per le stein allo stile liberty, che ha fatto la storia del una celebrità solo per gli avevano portato le ap - opere di Puccini, come periferica nell’insieme e cartellone in Italia, an - intenditori del settore. parecchiature più mo - La Bohème , Tosca , Mada - legata soprattutto al ta - che se, come spesso ac - derne, insieme a mae - ma Butterfly e quelli per glio del riquadro e alla scelta del lettering (il ca - cade ai maestri, per il a. c. rattere delle varie scrit - te), traspare tuttavia inequivocabilmente in manifesti come quello dell’ Iris di Mascagni, in cui spiccano la sinuosa leggiadria della figura femminile e la squisita eleganza delle forme floreali. A Hohenstein piaceva personalizzare anche il più anonimo dei figuri - ni: fra i più di sessanta costumi disegnati nel 1896 per La Bohème di Puccini giunti sino a noi, fra le comparse nelle vesti di un bor - ghese, di uno studente e di un venditore ritras - se lo stesso Puccini con i due librettisti Illica e Giacosa. Hohenstein morì a Bonn, dove si era trasfe - rito da tempo, nel 1928. Mentre i suoi quadri so - no andati per la mag - gior parte perduti o se ne è persa la traccia, i manifesti nati per tosca 10 Il Giornale dei Grandi Eventi Spigolature araldiche Origini nobiliari dei personaggi di Tosca

u per caso che Luigi suoi discendenti, dal Altro personaggio cenza, che si gloriano di Illica e Giuseppe Gi - dicembre del 1838 chiave: Cesare An - aver dato i natali a San Facosa, accoppiata conti di Aspromonte. gelotti, cognato della Raimondo Palmieri, che vincente, per dirla in ter - Avevan ed hanno Attavanti , «console proprio della sua città Pi - mini sciattamente attuali, per motto: “ Candor il - della caduta repubblica acenza fu ed è patrono. del “librettismo” tardo laesus ”. romana », che in sce - Ed ora, se è lecito invo - ottocentesco (vantavano E la bionda e soave na appare appena, care la “par condicio”, non pochi collaudati suc - Attavanti dagli occhi ma ha ruolo deter - vorremmo chiudere la cessi già quando posero cerulei? E’ personag - minate, perché, per nostra modesta scor - mano allo script della gio chiave ed insieme tentare di salvarlo, ribanda onomastico-ge - Tosca ), fu per caso, ci do - ombra: infatti, anche Mario Cavaradossi nealogica (alle indagini mandiamo, che ai vip che se non appare sulla va in contro al supre - genealogiche siamo “ ex in quell’opera “vivono” scena, per il solo fatto mo sacrificio. Tutto officio” dediti da non sull’onda portante delle di aver attirato l’in - in vano: l’Angelotti pochi anni) con due cog - note pucciniane dettero teresse del pittore per mo rirà suicida. nomi non illustri, quelli, nomi di casati nobili real - insinuante sugges - Ordunque, una cioè, dei due birri agli or - mente esistenti o che di tione del barone famiglia Angelotti, dini del barone Scarpia, nobiliare avessero conso - Scarpia scatena la originaria di Rieti, di cui conosciamo i nomi. nanza? gelosia della canta - nobile di Montepul - O sono soprannomi? Diremmo proprio di no. trice e induce Floria ciano, è in realtà vis - L’uno è Spoletta. E nes - La loro fu scelta mirata a al fatale passo falso. La Cappella Barberini suta, anche se estin - suno ci leva dalla testa conferir tocchi di verità Ma, attenzione: una no - drea della Valle dove è ta da una cinquantina di che a muovere l’inventiva nel gusto del verismo ad bile famiglia fiorentina ambientato il I atto. Una anni in quanto ai maschi. dei due artisti sia stato il ogni costo, tipico, come Attavanti è davvero esis - licenza poetica, dunque, La illustrarono due Cava - desiderio di associare tutti sanno, dell’epoca. tita. Ormai da tempo es - che guarda all’esistente lieri dell’Ordine di Santo quel birro al congegno Lasciando da parte Floria tinta (e forse per questo Cappella Barberini, Stefano: nel 1703 un An - micidiale che fa scoppiare Tosca, che è personaggio citata, per attribuirvi sen - prima a sinistra nella tonio Angelotti, figlio di i proiettili d’artiglieria. “tutto inventato”, prendi - za problemi un espo - chiesa di Corso Vittorio Flavio, e nel 1728 un L’altro birro è detto Sciar - amo ad esempio Mario nente rivoluzionario), Emanuele. Girolamo Angelotti, rone, variante di Sciarra, Cavaradossi: basta una dette vita ad una Santa E, a proposito di Scarpia, figlio di Antonio. cognome più diffuso del trasposizione sillabica ed Verdiana dell’Ordine val - che dire? Per quanto Del conte Palmieri – primo in Sicilia e in Cam - eccoci al cospetto dei No - lombrosano e a una Beata sappiamo, non ci fu mai meglio: delle modalità pania. Originato, a quan - bili Signori Caravadossi Maria Regina. Un una famiglia di tal nome della sua esecuzione ci - to sembra, dall’arabo di Nizza, ancor oggi Giuseppe Antonio Atta - e tanto meno un barone tate da Scarpia nel II atto “sarra” (da pronunciare fiorenti, illustrati da un vanti nel 1683 fu vescovo Scarpia. Che l’assonan - – quasi di sfuggita è men - con la esse impura), che Giovanni nel 1492 sinda - di Arezzo. La famiglia za con il fonema “arpia” zione nel contesto del vale “lite” e, per traslato, co proprio della città di alzò: d’azzurro alla croce abbia freudianamente dramma. Ma di nobili dà “attaccabrighe”. Nizza e, molto più tardi, di Sant’Andrea d’oro. Per indotto i librettisti a tal famiglie Palmieri son Niente male - non è vero? da un Pietro nel 1728 quel che riguarda la Cap - scelta per il nome pieni i testi araldici: abbi - - per un birro. vescovo di Casal Monfer - pella Attavanti, nominata dell’irrimediabilmente amo i Palmieri di Sicilia, i rato, da un Baldassarre nell’opera e dove è a la - malvagio, nonostante Palmieri di Bologna, franz von lobstein nel 1770 creato barone di voro il pittore Cavarados - l’accento fonetico per il quelli di Ferrara, quelli di Araldista e Gran Priore Toetto sopra Scareno ed si, nella realtà non esiste supercattivo cada sulla Firenze e di Siena, quelli emerito di Roma ancora da un Giulio e dai nella chiesa di Sant’An - prima sillaba? di Napoli, quelli di Pia - del S.M.O.M. Maria Carolina tra Sardou e Puccini Quella Regina solo nominata

iù volte nella Tosca Maria Carolina, Regina per andare dalla Regina, Melassi si ode il si parla o si accen - di Napoli, figlia di Maria dal momento che nello suonare di Pna ad una “Regi - Teresa d’Austria e sorel - spartito fino ad ora non un’orchestra ». Al na”, ma questo accade la di Maria Antonietta. si è mai accennato a alcu - contrario di Puc - solo nel dramma di Sar - Moglie del Re di Napoli na sovrana. Nella Tosca cini, Sardou non dou e non nell’Opera Ferdinando IV e « apposi - di Puccini, una delle dimentica di par - pucciniana, che si limita tamente giunta da Livorno poche allusioni, sulla lare della Regina ad un semplice riferi - per dare, questa sera, 17 presenza di Reali è un Maria Carolina e mento storico. Il testo del giugno, una grande festa a «Viva il Re! » del coro nel non si dimentica dramma di Sardou e del Palazzo Farnese, per cele - I atto, all’annuncio della di sottolineare libretto Giacosa-Illica brare la vittoria…Vi sarà vittoria degli Austriaci a che Tosca era da non sempre coincidono un concerto seguito da un Marengo. Personaggi di lei molto stimata: nei loro dettagli. Nella I ballo con illuminazione a rango reale compaiono «Oh, sì, è molto Maria Carolina d'Asburgo-Lorena, scena del primo atto, giorno su Palazzo Farnese, ancora in una didascalia buona verso di me » Regina di Napoli dalla lettura di un gior - e musica… ». del II atto, nel momento e che più volte nale che Eusebio, il Per chi oggi assiste ad in cui Scarpia ordina a pensò di chiederle la formale prevede che sagrestano, fa Gennarino una rappresentazione di Sciarrone di aprire la grazia per il suo amato. Cavaradossi sia fucilato (servitore di Cavarados - Tosca è difficile capire finestra perché « dal piano Ma Scarpia in un mo - prima dell’alba e che: si), Sardou spiega il mo - cosa stia accadendo, inferiore, ove la Regina di mento distrugge tutti i «La Regina farebbe grazia tivo della presenza a Ro - quando Tosca, nel primo Napoli, Maria Carolina, dà sogni di Tosca rive - ad un cadavere ». ma “della Regina”. E’ atto, corre verso la porta una gran festa in onore di landole che un ordine G.G. tosca Il Giornale dei Grandi Eventi 11 Analisi dell’opera Con Tosca Puccini apre al Novecento

ccade spesso nel ni (accanto a quel - l’inno religioso. me tortora!/ Bramo. La cosa teatro musicale di le citate, anche E’ stato detto che è tale la bramata/ perseguo, me ne Aimbattersi in ope - “Vissi d’arte ”); ma personalità di Scarpia che sazio e via la getto/ volto a re “statiche”, nelle quali geniale anche nel - l’opera avrebbe potuto nuova esca. Dio creò diver - l’azione è “immaginata” lo strutturare qua - intitolarsi con il suo no - se/ beltà, vini diversi. Io vo’ e la musica cadenza, ma - dri di forte impat - me. In effetti il temibile gustar/ quanto più posso gari con slanci lirici to emotivo: basta capo della polizia non è dell’opra divina! ». Si noti straordinari, elementi di ricordare la scena uno dei tanti cattivi che l’arco melodico disegna - riflessione più che reali della fucilazione, affollano la librettistica to da Puccini che rag - accadimenti. A orientare autentico capola - ottocentesca. E’ “il” catti - giunge la maggiore in - diversamente i musicisti voro di teatro. Co - vo, colui che tira abil - tensità e passionalità sul - fra fine Ottocento e pri - sì, come da grande mente le fila di tutta la vi - la parola « Bramo », grida - mo Novecento è arrivato attrice Tosca cura cenda, che agisce con ta con forte violenza da il cinema con la sua di - la messinscena crudo realismo, assetato Scarpia, eccitato dalla se - versa impostazione nar - della morte di da un desiderio erotico e te di conquista. E da no - rativa; e Puccini è stato Scarpia, così vor - mosso da un atteggia - tare ancora che librettisti fra i primi operisti a co - rebbe rendere mento sadico. Non a caso (Illica e Giacosa) e musi - gliere il senso della no - spettacolare anche l’opera si apre con una cista contrappuntano il vità che proveniva dal Victorien Sardou la finta morte del - sorta di “tema di Scar - canto di Scarpia con di - nuovo mezzo di comuni - l’amante e non gli pia”: i tre accordi che poi dascalie indicanti precisi cazione. Pensiamo, natu - van le stelle ”, sul piano risparmia consigli su co - tornano a scandire, con gesti verso la tavola: be - ralmente, alla Fanciulla drammaturgico, Cavara - me porsi davanti al plo - qualche variante, la con - ve, si alza, ma non ab - del West (il primo western dossi è una semplice pe - tone, come cadere, come clusione del primo e del bandona la cena; beve della storia), ma anche dina mossa dagli altri “fingere”; tanto che allor - secondo atto. La scrittu - ancora. Il piacere del cibo Tosca è opera di per sé in - due personaggi, assoluti ché il plotone spara e Ca - ra che lo contraddistin - e del vino si mescola nel - novativa che non a caso, protagonisti della scena: varadossi piomba a terra, gue (n essun’aria di ele - la mente del personaggio presentata il 14 gennaio il barone Scarpia e l’arti - lei in uno stato di sovrec - gante lirismo) è sinuosa, con il piacere erotico. 1900, aprì davvero il nuo - sta Flora Tosca. Sono loro citazione grida compia - urtante, irta di cromati - Tosca, abile mescolanza vo secolo. a condurre il gioco in ciuta: « Ecco un artista ». smi che danno il senso fra lirismo e scene di in - un’opera che rappresenta Ma in fatto di teatralità, della doppiezza del per - calzante teatralità nelle Tosca e scarpia l’esasperazione della bru - rimanda ancora a Verdi e sonaggio, ma anche della quali balza in primo pia - grandi protagonisti talità e l’assunzione del - in particolare al “ Misere - sua ansia erotica. La pas - no la parola, amplificata l’inganno a sistema nei re ” del Trovatore alla con - sione per Tosca non e sottolineata da un di - Opera d’azione, dunque, rapporti impersonali: clusione del primo atto. emerge solo dalla citata scorso musicale di forte nella quale Puccini, par - Scarpia mente a Tosca ed Tosca si è appena conge - scena del Te Deum : si impatto emotivo, mostra tendo da Sardou, con a Cavaradossi; Tosca a data da Scarpia che la fa pensi ad esempio all’a - inoltre una sapiente or - l’aiuto dei fidati Illica e sua volta raggira Scarpia pedinare e lui si abban - pertura del secondo atto. ganizzazione armonica e Giacosa, costruisce una e lo uccide; Cavaradossi dona al suo desiderio Scarpia attende Tosca una mirabile orchestra - tela drammaturgica e crede in una finta fucila - erotico: « Va’ Tosca nel tuo pranzando nel suo palaz - zione. E, come avrebbe musicale di assoluta spet - zione e cade morto; Tosca sen si annida Scarpia », zo. Mangia, beve, e pen - fatto in seguito anche in tacolarità. Le azioni e le si getta da Castel canta il barone, non ac - sa alla donna desiderata: Madama Butterfly e in Tu - riflessioni (o espressioni Sant’Angelo. corgendosi che alle sue «Ella verrà...per amor del randot, il musicista non di sentimenti) si alterna - spalle si è avviata la pro - suo Mario/ Per amor del trascura il più veritiero no secondo una regia Inganno protagonista cessione del Te Deum. Sa - suo Mario al piacer mio/ colore locale: si pensi a perfetta. Tre atti, altret - cro e profano si mescola - s’arrenderà. […]Io di sospi - questo proposito al canto tante ambientazioni con L’utilizzo dell’inganno no con un effetto assolu - ri/ e di lattiginose albe luna - dello stornello, all’alba, un intelligente utilizzo di come meccanismo dram - tamente geniale, fino a ri/ poco m’appago. Non so che conferisce un sapore Roma come set “cinema - maturgico non costitui - che Scarpia non si ravve - trarre accordi/ di chitarre, romanesco di particolare tografico”; apparente - sce certo una novità. Tut - de (« Tosca mi fai dimenti - né oroscopo di fior/ né far effetto. mente la vicenda rientra tavia non si tratta qui so - care Iddio! ») e si unisce al - l’occhio di pesce/ o tubar co - roberto Iovino nella categoria del trian - lo di qualche bugia: si av - golo cara al melodramma verte in ognuno il piacere italiano ottocentesco che della vendetta. Si pensi l’umorista George Ber - all’uccisione di Scarpia. nard Shaw ha ironica - Da grande attrice Tosca mente racchiuso nella se - dopo il fatto – per pietà guente definizione: « L’o - ma anche per una visione pera è quello strano spetta - estetica - cura i particola - colo in cui il tenore cerca di ri, la messinscena, dispo - portare a letto il soprano e il ne le candele, allestisce baritono glielo impedisce ». una sorta di camera mor - Qui, però, c’è qualcosa di tuaria. Quest’opera offre più profondo e comples - possibilità espressive so. Se è vero che al teno - straordinarie per un mu - re, Cavaradossi, Puccini sicista di teatro come il affida forse le due arie Lucchese, abile a creare più belle (e in generale melodie fluenti e commo - due fra le sue pagine liri - venti, autentici cavalli di che più popolari), “ Re - battaglia per intere gene - condita armonia ” e “ E luce - razioni di tenori e sopra - Franchetti, Mascagni e Puccini _

www.poste.it

Con filatelia online è facile ricevere a casa i francobolli che cerchi.

Su www.poste.it trovi comodamente tutti i francobolli e i prodotti filatelici che desideri. Acquistarli è sicuro e veloce e ti saranno recapitati in Italia e all’estero. Per acquisti superiori a 150 euro la spedizione è gratuita. Per informazioni chiama gratuitamente l’803.160 tosca Il Giornale dei Grandi Eventi 13 L’opera pucciniana ed i suoi disastri L’indimenticabile “suicidio” del plotone di esecuzione

oliteama Genovese, ne, per sparire alla vista scena avevano qualche molti teatri tutto è ottobre 1901. A degli spettatori. Il tappeto asperità di troppo: fatto scrupolosamente Pgrande richiesta posto per attutire la cadu - sta che per ben due volte affidato alla me - viene ripresentata Tosca ta era stato, però, sostitui - l’abito si impigliò ad un moria di un cer - che, pochi mesi prima, al to da un telone elastico. gradino tanto da costrin - vellone. Se qual - suo debutto cittadino, Risultato: la povera can - gere la cantante a strap - che dato viene im - aveva letteralmente entu - tante rimbalzò una deci - parlo con un gesto impe - messo in maniera siasmato il pubblico. Al na di volte, prima di esse - rioso per liberarsi. Inoltre errata, può acca - momento della fucilazio - re definitivamente “pla - alla fine del secondo atto, dere il finimondo. ne, i soldati sbagliano i cata” dai tecnici. rentrando dietro le quin - A San Diego alla tempi e sparano in antici - Non allo scherzo di un te, la Verrett cadde, fortu - fine degli anni po sicchè Cavaradossi macchinista ma alla fretta natamente senza conse - Cinquanta un deve stramazzare a terra si devono, invece, le di - guenze, e dovette ricorre - computer regola - per conto proprio. Il po - savventure di Shilery re alle cure del medico. va persino lo spe - vero tenore non aveva Verrett chiamata a Geno - Di cure ben più serie ebbe gnimento delle avuto, nell’occasione, la va nel maggio 1988 a so - bisogno nel luglio del candele intorno a presenza di spirito di un stituire all’ultimo mo - 1995 il tenore Fabio Ar - Scarpia. Ma Tosca collega attore che, trovan - mento Raina Kabaiwan - miliato, Cavaradossi allo non andava d’ac - dosi nella medesima, im - Sferisterio di Macerata. I cordo con l’elettro - barazzante situazione, se fucili del plotone di ese - nica. E così quan - l’era cavata egregiamente cuzione funzionarono sin do lei soffiava sul - gridando mentre cadeva: troppo bene tanto che da - la candela di de - “Muoio avvelenato”. vanti ad una sorpresa To - stra, si spegneva La “falsa” fucilazione di sca-Kabaiwanska, il can - quella di sinistra Cavaradossi è uno dei tante genovese fu effetti - fra le risate del tanti incidenti che con - vamente colpito (per for - pubblico. sparate”. “E come ce ne trassegnano la storia del - tuna in maniera lieve) ad Il computer, del resto, ha andiamo? ” chiesero gli l’opera pucciniana. un piede da uno stoppac - creato qualche problema studenti. “Uscite con i Uno dei titoli in assoluto cio (il ba tuffolo di stoppa anche recentemente al protagonisti” gli fu rispo - più popolari se si consi - con cui si fermano gli ele - Carlo Felice di Genova. sto. dera che fra il 1967 e il menti di carica nei fucili a Nell’ultima Tosca del ‘99, Il primo choc gli im - 1992 è risultato al terzo bacchetta). Armiliato finì all’apertura del terzo at - provvisati soldati lo pro - posto nella graduatoria in ospedale, la moglie, in to, la struttura scenica che varono quando, entrando delle opere maggiormen - platea si sentì male e an - doveva fare da cornice e sul palcoscenico si trova - te rappresentate negli En - che l’addetto ai fucili pare da fondale a Castel rono di fronte due perso - ti lirici italiani, dopo Aida abbia avuto un compren - Sant’Angelo è rimasta ne e non una. Chi fucila - e Madama Butterfly. sibile malore. Per Armi - bloccata e l’imponente re, dunque, la donna o Titolo, tuttavia, tra i più liato, tuttavia, non era fi - costru zione romana è l’uomo? Optarono per la “sfortunati” per la serie nita. Ripresentatosi in parsa alquanto spaesata donna ricordando il titolo infinita di incidenti, soli - scena alla seconda recita, fra quinte assolutamente dell’opera. E rimasero al - tamente comici, che han - l’artista, forse ancora pro - neutre e ben poco pae - quanto stupiti quando si no accompagnato nume - vato dalla precedente di - saggistiche. accorsero che la donna ri - rosi allestimenti in ogni savventura, cadde in sce - A generare incidenti, tut - maneva in piedi e l’uo - parte del globo. na infortunandosi a una tavia, è quasi sempre l’e - mo, pur risparmiato dal “Colpi di scena” spesso gamba. lemento umano. Nel suo loro tiro incrociato, cade - determinati da qualche Di una caduta fu vittima libro “Disastri all’opera”, va esanime. Possiamo an - burlone. Così se un cor - al Colon di Buenos Aires, Vickers ha ambientato che im maginare lo stupo - pulento soprano tedesco intorno agli anni Cin - quest’ultimo episodio a re del direttore d’orche - difficilmente potrà di - quanta anche Maria Jerit - San Francisco nel 1961. Il stra sul podio e del regi - menticare il tiro giocatole za. Inciampò proprio da - plotone di esecuzione era sta, impotente, dietro le da un tecnico che nella vanti a Scarpia al mo - composto da studenti quinte. Ma non era finita. scena conclusiva di Sa - mento di intonare «Vissi universitari arruolati in Occorreva uscire. Stava lomè sostituì la testa moz - d’arte». Non c’era il tem - tutta fretta, pieni d’entu - accadendo il finimondo. za di Giovanni Battista po di rialzarsi e, da gran - siasmo, ma assolutamen - L’orchestra si gonfiava, con una pila di sandwich ska costretta ad un tem - de artista, cantò la celebre te ignari della trama del - Spoletta entrava in scena al prosciutto, non avrà poraneo forfait per gravi pagina riversa sul pavi - l’opera. Preso dal turbi - seguito dai suoi, Tosca certamente dormito per problemi fa miliari. mento. Purtroppo si tro - nio delle prove con i pro - correva rapida su per i intere notti, il giovane so - La grande artista di colo - vava in una sezione del tagonisti, il regista potè bastioni. Non c’era tempo prano americano che nel re arrivò direttamente palcoscenico non illumi - dedicare al plotone solo per riflettere. E così, men - 1960 vestì i panni di To - dagli Stati Uniti poche nata e i tecnici vagarono cinque minuti prima del - tre il sipario calava, il sca al City Center di New ore prima del debutto. invano con i riflettori per l’inizio dello spettacolo. pubblico vide un intero York. Era l’epilogo dell’o - Provò al pianoforte con il tutto il brano prima di Le istruzioni furono pre - plotone d’esecuzione get - pera: Cavaradossi esani - direttore Oren, passò ra - riuscire a inquadrare la cise: “Quando il direttore tarsi giù dalle mura in me, lei sui bastioni pronta pidamente in sartoria e cantante. di scena vi fa segno entra - uno spettacolare e indi - a gettarsi nel vuoto inva - andò in scena. Forse il ve - Oggi, in epoca di compu - te marciando lentamente, menticabile suicidio di no inseguita da Spoletta. stito non era della misura ter, le luci non sono più aspettate che l’ufficiale massa... Un salto, come da copio - adatta, forse gli scalini in puntate a mano, ma in abbassi la spada e poi roberto Iovino tosca 14 Il Giornale dei Grandi Eventi Roma protagonista in Tosca L’olografia pucciniana della Città Eterna

na delle carte vin - Sagrestano nel primo at - ria, felice, più che per la furono sbaragliati a Ma - rurale, attraversato di centi di Puccini fu to. Il suo carattere sinte - notizia della vittoria su rengo e costringendo in continuo da greggi di pe - Use mpre quella di tizza alcuni tratti gustosi Bonaparte, piuttosto per seguito i borbonici, loro core e capre guidati da evocare atmosfere e colori del popolino romano del - la fiaccolata e per la « nuo - alleati, alla fuga precipito - pastori in ciocie, come te - tipici degli ambienti nei l’epoca: infantile, bigotto, va cantata con Floria To - sa da Roma. stimoniano visivamente quali ambientava le sue superstizioso, E ancora, nel pri - le classiciste vedute ro - opere. La Roma di Tosca è malevolo nei mo atto, l’eff u- mane sette-ottocente - un mondo completamen - confronti dei sione lirica di sche. te diverso dalla Parigi giacobini e Tosca durante il Il terzo atto è forse il più 1830 della Bohème , tuttavia tuttavia inne - duetto con Cava - descrittivo e ricco di par - essa è descritta con moltis - gabilmente radossi in ticolari: dallo scampanel - simi precisi riferimenti, simpatico, an - Sant’Andrea, è lio del gregge, alle cam - dai particolari più oleo - che sensuale, un sognante in - pane che suonano mattu - grafici e paesaggistici, ai nella sua go - no alla notte ro - tino, al campanone di puntuali riscontri del mo - losa avidità mana: « Dai bo - San Pietro che si sente mento storico nel quale la rivolta al fati - schi e dai roveti, sullo sfondo e che Pucci - vicenda è ambientata. dico paniere e dall’arse erbe, dal - ni volle intonare sulla Il territorio di Roma ai soprattutto l’imo dei franti se - stessa nota di quello ori - primi dell’Ottocento era amante delle polcreti odorosi di ginale, al carceriere as - composto per la maggior cerimonie, timo[…] ». E’ sug - sonnato e infreddolito parte di orti, vigne e cam - delle feste, eventi che nel - sca! » previste per la sera a gestivo il contrasto tra la che si fa corrompere im - pagne, costellati dalle im - la capitale dello Stato palazzo Farnese. monumentale chiesa ba - mediatamente con un ponenti vestigia romane. Pontificio si svolgevano La figura stessa di Ange - rocca inondata di sole e il anello, alla procedura ac - Il popolo viveva un’esi - frequentemente, con ap - lotti, « il console della spenta notturno, fresco e profu - curata e quasi «burocrati - stenza priva di prospetti - parati liturgici e scenogra - Repubblica romana », e l’in - mato, evocato da Tosca. ca» con la quale si svolge ve a causa della generale fici ricchissimi, dei quali calzante intervento di Tra quelle stesse rovine l’esecuzione. immobilità economica, scrivevano affascinati i Sciarrone « Eccellenza quali antiche, coperte di mu - Una Roma che è più di gravata moralmente dal - memorialisti del primo nuove! Un messaggio di schi e rampicanti, pasco - uno sfondo, è una pre - l’eredità di una storia Ottocento. All’entusia - sconfitta! » nel secondo at - la il gregge guidato dal senza delicata ma conti - grandiosa definitivamen - smo del povero sagresta - to, servono a circostanzia - pastorello che, con il suo nua che rende estrema - te passata, era sottoposta. no, (che verrà presto gela - re storicamente quella stornello in romanesco, mente credibili i perso - «Chi contrista un miscre - to dall’ingresso di Scar - giornata e mezza del giu - apre l’ultimo atto. naggi principali e la tra - dente si guadagna un’indul - pia), fa riscontro la gioia gno 1800, quando gli au - Roma era all’epoca una gica vicenda. genza », così ridacchia il esplosiva di tutta la canto - striaci del generale Melas specie di grosso centro a. c. Echi storici nella Tosca La battaglia di Marengo del 14 giugno 1800

a vicenda di Tosca si svolge tra il 17 e il Con le altre due colonne, il Mélas attaccò da 18 giugno 1800. Nel secondo atto del - sud e da nord altrettante divisioni francesi Ll’opera pucciniana, infatti, voci della che vennero respinte anch'esse verso Maren - folla con gli echi della vittoria napoleonoica go. La superiorità numerica degli austriaci nella battaglia di Marengo tra austriaci e mise in crisi le truppe francesi, che iniziava - francesi di tre giorni prima, giungono dalle no un ripiegamento disordinato a nord verso finestre nelle sale di Palazzo Farnese, e Scar - Villanova ed a sud verso Cascina Grossa. In pia se ne dispera. questo modo l'armata francese si trovò schie - rata in uno sbarramento obliquo con asse la vicenda storica nord-ovest/sud-est. Napoleone mandò delle staffette a richiamare le divisioni in ricogni - Intorno alla metà di maggio 1800, il nord Ita - zione verso Novi e verso il Po, perché si por - lia era diviso tra austriaci e francesi. Il gene - via e del Bormida ed il 13 giugno si stabilì a tassero verso Villanova per riequilibrare la rale Mélas aveva dislocato la maggior parte Torre Garofoli con poco più di 30.000 uomi - situazione. Intanto Mélas volle spedire l'an - delle proprie truppe tra la Liguria e il basso ni, poiché la maggior parte dell'esercito era nuncio della vittoria a Vienna, inviando il ge - Piemonte, mentre Napoleone si era installato distaccata in Lombardia e nel Piacentino. Te - nerale Zach sulla direttrice Tortona-Piacen - in Lombardia, per favorire gli approvvigio - mendo che Mélas gli sfuggisse, Bonaparte in - za. Ma lungo strada questo si scontrò con la namenti dalle armate del Reno attraverso il viò in ricognizione altre due divisioni, una divisione francese di Desaix che rientrava da passo del San Gottardo e soprattutto per ren - verso nord oltre il Po e una verso sud in di - Novi. Nello scontro Desaix venne ucciso ed il dere più difficoltose le comunicazione tra rezione di Novi. comando fu assunto da Boudet. Da questo Mélas e l'Austria, ma anche con la speranza Inaspettatamente il 14 giugno Mélas attaccò momento i francesi presero il sopravvento. di un attacco da parte degli austriaci. Con la con tre colonne da Alessandria, oltrepassan - Gli austriaci, in preda al panico, si ritirano caduta di Genova il 4 giugno, Napoleone Bo - do il Bormida ed approfittando della di - confusamente verso il Bormida. Le truppe naparte decise di andare lui incontro a Mélas spersione delle truppe francesi su un'area di austriache rimaste vicino a Marengo resistet - e l'8 giugno si scontrò a Montebello (presso circa 20 km, arrivò indisturbato da ovest nei tero bene, ma non abbastanza per cambiare Stradella) con l'armata del generale Ott di ri - pressi Marengo dove si scontrò con la divi - le sorti della battaglia che si concluse a favo - torno da Genova. Reputando che Mélas lo sione Gardanne, la quale fu costretta ad in - re di Bonaparte. Il 15 giugno Mélas ottenne volesse attaccare aggirandolo dagli Appenni - dietreggiare fin oltre il Fosso del Fontanone un armistizio a buone condizioni. ni, Napoleone occupò il territorio dello Scri - (quindi verso est). fra. Picc. Dal mondo della musica Il Giornale dei Grandi Eventi 15 La morte del nipote di Richard Wagner Quel nipote di Wagner, per 57 anni “re” del Festival di Bayreuth

iuscì a conoscere sua non - ra nte l’invasione della Polonia: no a vietare ai figli di giocare con sualità di papà Siegfried, di cui na Cosima, figlia di Franz «Il mio braccio era quasi staccato quelli dell’altro. Colpo di scena riemergono le ardenti lettere RLiszt e seconda moglie di dal corpo - racconterà -. Pensavo nel 1966: Wieland muore, Wolf - d’amore ad autisti e giardinieri. Richard Wagner che lo tenne in che me l’avrebbero amputato ». In - gang regna da solo. Come regi - Dietro la bonomia piccolo bor - braccio. Da adulto riaprì il Festi - vece non solo guarì, ma vivrà fi - sta, non ha il genio del fratello, di ghese e le frasi in dialetto fran - val di Bayreuth, appendendo no a novant’anni. cui ripete stancamente i moduli. cone, però, c’è una personalità ovunque dei cartelli con la scritta Nelle ultime fasi del conflitto Però sa capire il genio degli altri. forte. Liquida il figlio maschio «Hier gilt’s der Kunst », « qui conta due terzi della città di Bayreuth Il suo capolavoro, nel 1976, è affi - Gottfried, che vorrebbe aprire solo l’arte ». E gli spetta un posto furono distrutti dai bombarda - dare il Ring del Centenario ad un gli archivi di famiglia, poi divor - nel Guinness del teatro: ha diret - menti, compresa Haus Wahnfried, tandem di francesi, il composito - zia dalla prima moglie (che gli to il Festival per 57 anni consecu - la villa della famiglia re d’avanguardia ha dato anche Eva, l’unica in tivi, un record. Wagner. Il teatro fu Pierre Boulez e il grado di tenergli testa e che sti - Wolfgang Wagner è morto il 21 risparmiato ma venne trentaduenne regi - mava di più professionalmente) marzo nella sua casa di Bay - provocatoriamente sta Patrice Chéreau, e sposa la tosta segretaria Gu - reuth, cittadina dove era nato del utilizzato dagli Allea - entrambi pressoché drun, dalla quale avrà, a 59 anni 1919 da Siegfried, unico maschio ti come music-hall estranei all’universo la prediletta Katharina, regista di Richard e dalla sua moglie in - per spettacoli afro- del compositore. in erba. Il problema della suc - glese Winifred. È lei che, dopo la americani. I soldati Questo Wagner “in cessione si fa pressante. Due le morte dello sbiadito Siegfried nel americani si portaro - borghese” suscita ipotesi: o Nike, terzogenita di ‘30, diventa l’anima del Festival. no via anche, come Wolfgang Wagner polemiche e prote - Wieland, o le sorellastre Eva e Quella dei Wagner è sempre sta - souvenir, i tre corni ste furibonde ma, Katharina, già in rotta e ora ami - ta una famiglia complicata, piena da caccia utilizzati in una scena nell’80, l’ultima Götterdämmerung cissime. Wolfgang incorona lo - di odii, rivalità, complessi. Wolf - del Crepuscolo . Dopo la guerra la è accolta da 40 minuti di applau - ro, poi annuncia: lascio. gang è il terzo figlio della coppia Germania era all’anno zero, ma il si. Oggi tutti, a parte forse qual - Ultimo atto il 28 agosto 2008, Siegfried-Winifred. Prima nasco - Festival di Bayreuth non muore. che critico italiano, considerano dopo il Parsifal di Stefan no Wieland e quella Friedelind Riaprì nel 1951, guidato dai fra - quella la più importante produ - Herheim, che legge l’opera co - che scappo negli Stati Uniti dove telli Wieland e Wolfgang, che zione d’opera del Dopoguerra. me autobiografia della Nazione s’innamorò di Toscanini. Wie - erano riusciti a conservarne il e cita in scena proprio il messag - land, invece, quando scoppiò la controllo alla famiglia, secondo discusso ma istrionico gio con cui W&W avevano ria - guerra, non fu richiamato alle una curiosa formula con fondi perto Bayreuth impegnandosi a armi. Si trattava, ordinò Hitler, pubblici e gestione privata. Il ge - Inso mma, con Wolfgang Bay - fare arte. Quella il sipario e in di « preservare il prezioso sangue dei nio è Wieland. È lui che capisce reuth è discussa, come tutto ciò mezzo ai «suoi» artisti compar - Wagner ». A Bayreuth curiosa - che bisogna rinnovare anche gli che si chiama Wagner, ma resta ve Wolfgang, in poltrona, in mente, il Fuhrer assistette a rap - spettacoli: si sbarazza di tutto il anche l’appuntamento musicale smoking e con il bastone in ma - presentazioni che includevano trovarobato runico degli elmi più prestigioso del mondo, per il no. Acclamato dai fedelissimi anche cantanti ebrei e stranieri, con le corna e inventa un Wagner quale i biglietti si aspettano die - del Nonno, il Nipote si alzò a fa - ben dopo il loro allontanamento minimalista e astratto. Wolfgang ci anni. Wolfgang vieta alla tica e s’inchinò sorridendo: tutto da ogni altro palcoscenico tede - è il secondo, non solo per nascita. mamma terribile di parlare di sommato, un’uscita di scena di sco. Wolfgang invece venne ar - Condannati a convivere, i due politica e affronta anche le imba - gran classe. ruolato e gravemente ferito du - fratelli si detestavano: arriveran - razzanti rivelazioni sull’omoses - l.d.d. Cinque i suoi “dentelli” italiani Puccini nei francobolli

iacomo Puccini 40 lire stampato nel più nel mantello che irruen - maggio 2004 per il con cinque emis - economico rotocalco, ta si affaccia sulla scena Cinquantesimo Festi - Gsioni di franco - nel disegno di Saporetti del terzo atto di quella val Pucciniano di Tor - bolli, è uno dei musicisti riporta il ritratto del prima rappresentazione re del Lago, che an - più rappresentato nei Maestro circondato da disegnato da Adolf nualmente si svolge francobolli italiani. Si elementi decorativi va - Hohenstein, che proprio proprio davanti alla parte dal 1958, un bel gamente liberty che ri - in questo allestimento casa del Maestro, sulla dentello azzurro-grigio cordano alcune sue ope - viene ripreso. Le tiratu - sponda di quello spec - da 25 lire stampato in re, tra le quali Tosca re, 10 milioni per il pri - chio d’acqua tanto calcografia che ne cele - (una donna in abito lun - mo, 15 milioni per il se - amato per le grandi bra il centenario della go) e Butterfly (una far - condo e 3 milioni e mez - battute di caccia, sua nascita avvenuta a Luc - falla). zo per il secondo non ne grande passione. di spazio, gli annulli ca il 22 dicembre 1858. Il Poi c’è lei, la regina del - fanno delle rarità, ma L’ultimo francobollo è pucciniani. Ricordiamo bozzetto ritrae l’interno le opere, la Tosca nel sono certamente un tas - quello da € 1,50 stam - solo quello promosso della soffitta di Bohème suo Centenario. Proprio sello interessante per pato in rotocalco, emes - dal nostro giornale per del celebre allestimento ad un secolo esatto dalla una collezione musicale. so il 21 giugno 2008 per l’apertura della Stagio - di Zeffirelli. sua prima rappresenta - Anche se non diretta - il 150.mo della nascita ne 2002 dell’Opera di La seconda emissione è zione, il 14 gennaio del mente dedicata a Pucci - del compositore, emis - Roma con Il Trittico e del 1974 per celebrare i 2000 è stato emesso un ni, in una tematica a lui sione che idealmente naturalmente l’ultimo 50 anni dalla morte del bel francobollo da 800 li - dedicata si può certa - chiude il cerchio di mez - per il giorno di emissio - compositore toscano re dedicato all’anniver - mente inserire il dentel - zo secolo di emissioni ne del francobollo del (Bruxelles 29 novembre sario. L’immagine ritrae lo da € 0, 60 (Posta Prio - pucciniane. 2008. 1924). Il francobollo da la protagonista avvolta ritaria) emesso il 28 Omettiamo, per ragioni a.M.

ACEA PER ROMA

A partire dal 1 gennaio 2010 sono stati ampliati alcuni servizi telefonici dedicati ai clienti. Per semplificare e rendere più agevole il contatto tra i cittadini e le società del Gruppo, Acea ha istituito una serie di nuovi numeri verdi per l’elettricità e l’acqua.

Si ricorda che è possibile effettuare operazioni commerciali anche attraverso i siti Internet www.aceaelectrabel.it per il settore Elettrico e www.aceaato2.it per il settore idrico.

Inoltre, i servizi dedicati alla clientela sono svolti presso gli sportelli di piazzale Ostiense, 2 e di via Rutilio Namaziano, 24 (Ostia) dalle ore 08.00 alle 16.00 dal lunedì al giovedì e dalle 08.00 alle 13.00 il venerdì.

Servizio clienti

dal lunedi al venerdì dalle ore 8,00 alle 19,00 AceaElectrabel (mercato tutelato) 800-199900 sabato dalle ore 8,00 alle 13,00

A dal lunedi al venerdì dalle ore 8,00 alle 19,00 AceaElectrabel (mercato libero) 800-130334 sabato dalle ore 8,00 alle 13,00 M

dal lunedi al venerdì dalle ore 8,00 alle 19,00

O Acea Ato 2 800-130331 sabato dalle ore 8,00 alle 13,00 Acqua R A

E dal lunedi al venerdì dalle ore 8,00 alle 19,00 R Acea Distribuzione 800-130330 sabato dalle ore 8,00 alle 13,00 Illuminazione cimiteriale C E P A AceaElectrabel Produzione 800-130337 dal lunedi al venerdì dalle ore 8,00 alle 17,00 Teleriscaldamento

Segnalazione guasti

Acea Distribuzione 800-130336 tutti i giorni 24 ore su 24 Energia Elettrica

Acea SpA Piazzale Ostiense,2 Acea Ato 2 800-130335 tutti i giorni 24 ore su 24 00154 Roma Acqua

www.acea.it