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A due passi dal mare Alla scoperta dell’Appennino Genovese nrtraTpf 31 2004 10:29 Pagina 2 11 entroterraITApdf 13 A due passi dal mare c’è un monte di verde C non c’è ma di una realtà verde, vera e verace. non esiste. Non ti stiamo parlando dell’isola che la natura offre scorci imperdibili, e lo stress, proprio, intatto, in cui le tradizioni resistono al cemento, di un mondo rigoglioso e delle spiagge la scoperta o turista, ché basta poco per abbinare al fascino va autostrade alla volta di un weekend o di una r specie se da turista sei solito percorrere, più mai ti aspetteresti, l rilassante quasi tutto mondo fresco e caso superbo, un un entroterra non a al verde di orgoglioso di lì a pochi chilometri, Che lasciano il posto, branzino, volta e sei in collina. la carta e raccogli le more.carta Bella mora che gusti un “C an.Èil verde che ’anno. È apidamente e distrattamente possibile, le osì vicina al mare da poterlo quasi baciare. canza dipinta di blu. E non sai quanto ti perdi, ’è una spiaggia davanti al suo mare, volta la v di ombrelloni, ornate porticcioli, vive di lunghe spiagge, intarsiate con G De parafrasando un brano di Fabrizio V e ti trovicarta in Riviera.” La collina con tanti sentieri, volta la oci sempre allegre. Tante belle cose. errebbe quasi da canticchiare così - enova, con le sue coste modellate da André - a osservare il paesaggio di

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Natura a tu per tu

Quando la vacanza si Un mondo sempre verde diceva “villeggiatura”, Il turista classico, genovese l’Appennino era il buen come lombardo, forse retiro dei genovesi che, piemontese o emiliano, nel bel mezzo dell’estate, qui, nell’Appennino si lasciavano alle spalle Genovese, arriva e ancor la città, con la sua afa ritrova - o forse scopre? - o macaja che fosse, quanto da sempre è e sceglievano di abitare intatto: il verde intenso e

Natura & antichi saperi della roccia, per sorvegliare Aria da respirare naturali, primi custodi Con il suo lavoro, le sue dall’alto della valle Un mondo da apprezzare della natura, alla ricerca di storie e la sua storia, il passaggio di mercanti in pieno, una realtà da scenari sempre nuovi allo l’uomo è presenza o di eserciti. Dalla foresta conoscere attraverso una sguardo. rispettosa, qui, degli usi tramandati di voce in voce, o dei tesori della sua terra: così la montagna gli ha restituito la pietra per costruire case e strade; così i borghi antichi hanno seguito il disegno delle colline, palazzi o fortezze hanno talvolta richiesto l’appoggio

in ville e villette, incontaminato di vallate sono nati mobili e oggetti rasserenante passeggiata, dallo stile floreale superbe; la fierezza del per la casa; lo stesso bosco la visita a un museo a o anticheggiante, sempre bosco; lo scorrere, a volte offre a piene mani frutti cielo aperto, a un abbracciate dal verde placido e talvolta inquieto, squisiti e genuini, mentre castello, a un borgo soffice della collina. delle acque di fiumi e le cuoche hanno fatto antico; o ancora attraverso Abitudini e usanze sono torrenti; lo sciacquìo dell’orto tesoro, per il piacere di una trattoria mutate, la villeggiatura disteso del lago; la cogliere prodotti che solo di campagna, di quelle con si è fatta vacanza o ancora sorprendente dentellatura qui crescono e che solo la tovaglia a quadretti; week-end, ma c’è chi in di una cima montuosa; la sapienza delle massaie oppure l’intensità campagna ha ancora o ancora la stupefatta sa tramutare in piatti suggestiva di un’escursione, la casa. apertura di un pascolo. dai sapori senza incertezze. lungo i sentieri dei Parchi 4-5 entroterraITApdf 13 11 2004 10:29 Pagina 6

La via delle cose buone...

pecorino fresco. Lo fanno L’olio più delicato mentre in Alta valle Scrivia a Sant’Olcese e a Orero, di così fanno il vino di mele. in Alta val Polcevera. La val Petronio, quasi a Ricca è la produzione nelle Lì vicino, a Serra Riccò, ridosso e talvolta a valli Graveglia e Sturla. nasce la mostardella, un strapiombo sul mare, è Qui si fa anche il salume dal sapore e dalla terra di ulivi e di olio. Fine Vermentino, assieme alla consistenza morbidi, e delicato come forse in classica Bianchetta e al buonissimo da spalmare nessun altra parte del sul pane. Non ci sono solo mondo. Mentre a i salumi. Il Sacripante Castiglione Chiavarese latte delle mucche di razza in fundo? La fiera pinolata fanno dei salumi autoctona Cabannina o di della val d’Aveto, o le Dici cucina genovese e ti eccezionali. C’è anche il razza Bruna, che pascolano rotelle di Borzonasca: viene in mente il mare. lardo, buonissimo, di su prati che paiono ciambelline di pasta frolla Qui però sono i sapori quello che ti si scioglie in giardini da quanto li che sono la fine del della terra a farla da bocca e prelude così ai tengono bene. Senza mondo. padrone. Basti pensare al sapori più decisi della dimenticare però il profumato pesto, al coppa e del salame. Sarasso, dell’Alta val Vino e birra delicato olio extravergine, d’Aveto né, passando ai Vini freschi, delicati, o alla cima ripiena, cantata Verdi Pascoli salumi, la gustosa coppa e leggeri, di quelli che vanno perfino da Fabrizio è un cremoso e tipico Dici Aveto, Graveglia, i ghiotti salami. giù bene. In val Polcevera, gradevole Ciliegiolo. De André. dolce. Mentre la premiata Sturla, e già ti viene Menzione speciale merita con un po’ di fortuna, si Ma non c’è solo il vino: chi Ödö de bön, odore di pasticceria Poldo è l’acquolina in bocca. Dalla la patata quarantina, può sorseggiare il raro ama la birra avrà delle vere buono, e una fantasia rinomata per la crema collina alla montagna è tipicissima e farinosa, Coronata, dal sapore sorprese, a Busalla. Da non gastronomica insospettata Zena e per i geniali tutto un trionfo di sapori. buona come nessun altra inconfondibile, o i vini perdere sono la birra che nasce dalla ricchezza cioccolatini al basilico. Dove cominciare? Ma dal con le trenette e Doc Valpolcevera e Igt castagnata e quella dei prodotti dell’orto Di tutt’altra pasta i corzetti, formaggio, perbacco, il pesto. Dulcis “Valli del Genovesato”, aromatizzata al miele. e del bosco. Ecco spiegata dalla forma e consistenza ovvero dal San Sté, che la buona tavola ideali per raccogliere il fra i formaggi tipici della In ordine di lettura: dell’Appennino Genovese. sugo, sia esso il sontuoso è il più tipico di il pesto genovese e il mortaio. Il salame accompagnato Ci sono i prodotti più ragù di carne o il sapido tutti. Viene prodotto con il da fave e pecorino fresco. I classici canestrelli di Torriglia. classici, dai funghi töcco di funghi, cioè di Mucche al pascolo in val d’Aveto. La birra di Busalla. al miele, dalla castagna porcini dal morso pieno e Formaggi e prodotti tipici delle “valli del latte”. alla nocciola ai formaggi. gustoso. Delicati e lievemente agri, Le valli Stura e Orba sono questi ultimi, fra i quali “le valli del latte”, dei trionfa la prescinseua, prodotti sempre freschi del ovvero la cagliata genovese, caseificio di Masone. E fresca e inconfondibile; o dove i pascoli fanno spazio ancora le classiche al bosco, ecco formaggette, ideali per la deliziosi frutti: focaccia col formaggio nata mirtilli, sui monti alle spalle di lamponi, Recco. ribes... A Torriglia, in val Salumi e lamponi Trebbia, si va anche per i Un salame dal pizzico canestrelli. Specialità giusto, vellutato tipicamente genovese si e lievemente affumicato, dirà, ma qui li fanno compagno ideale di fave e ancora più buoni. entroterraITApdf 13 11 2004 10:29 Pagina 8

... e delle cose belle

dal vivo, in alcune cave dismesse, per fare vedere a tutti come si lavorava la preziosa pietra nera. C’è anche un elegante nascono orologi e campane showroom, esposizione per i campanili di tutta la Liguria e non solo. Campane che vengono fuse anche nella fonderia di Avegno, ormai a un tiro di schioppo da Recco e si possono ammirare nel Museo di Trebino.

Un paese in filigrana Dal metallo robusto delle campane a quello fine e prezioso intrecciato La pietra nera di Liguria L’ardesia: pietra nera e dei pezzi più pregiati, a Campo Ligure, nel bel C’è una vallata, alle spalle burbera dalle mille qualità da ammirare prima mezzo della valle Stura. del Tigullio, che promette e di qualità unica, qui. di acquistare. Ecco la patria della filigrana, lavorata artigianalmente, qui, La valle dei mulini come da poche altre parti. Artigianato e cultura Se la via principale contadina vanno a del paese è tutta una braccetto in Alta val sfilata di botteghe Polcevera. A Ceranesi artigiane, il museo e a Mignanego funzionano della filigrana espone ancora dei mulini ad acqua, i pezzi più pregiati e un po’ in tutta la zona è provenienti da ogni parte viva la lavorazione delle del mondo. ceste intrecciate.

bene fin dal nome: è la Un tempo veniva Damaschi e campane Fontanabuona, che pare soprattutto bene per la La Fontanabuona non In ordine di lettura: battezzata da una favola o copertura dei tetti, oggi ha solo un cuore di pietra. l’ardesia della Fontanabuona da un fumetto di Paperino. per maggior parte come Lassù, a Lorsica, è rimasta viene divisa in lastre dall’esperto E di certo la Fontanabuona lastra da biliardo. Nessun un’antica azienda colpo dello spacchino. è anche un po’ paese dei altro materiale, sintetico artigianale dove damaschi Èimpiegata anche balocchi, tanto che a o naturale che esso sia, e sete vengono tessuti nell’oggettistica e per la Gattorna c’è una fabbrica garantisce lo stesso esattamente come una pavimentazione. L’antica arte di giocattoli artigianali... scorrimento delle boccette, volta, su telai con più dei damaschi prosegue in Se il nome della valle pare il loro giusto rimbalzo di cent’anni e con una Fontanabuona e nel Tigullio in realtà dovuto alla purezza sul panno verde. maestria e una “mano” dove vengono prodotti preziosi delle sue acque, Ardesia per l’arredamento, tramandata di generazione tessuti con tecniche artigianali. a segnare il suo destino per l’oggettistica, ardesia in generazione. Campo Ligure è la capitale della sono stati, per secoli, e lo da utilizzare e da visitare. Più in basso, a Uscio, filigrana: un museo raccoglie sono ancora oggi, i tesori In Fontanabuona hanno sulle colline che ormai preziosi gioielli provenienti da del sottosuolo. allestito un museo guardano in faccia il mare, ogni parte del mondo. entroterraITApdf 13 11 2004 10:29 Pagina 10

Buona passeggiata!

Come in un presepe Le valli degli orti Non sempre è necessario Ma c’è davvero l’imbarazzo avventurarsi in impegnative della scelta. Così, ad escursioni per andare esempio, gli appassionati alla scoperta del meglio di botanica potranno dell’Appennino Genovese. optare fra il giardino Può bastare anche montano di una salutare e rasserenante Pratorondanino, in valle passeggiata, là dove alla Stura, e il suggestivo piacevolezza del paesaggio e sentiero di Ciaè, in val alla freschezza dell’aria pura Polcevera, per raggiungere pizzico di impegno in più, può essere anche abbinato il quale si può prendere ricambiato dalla bellezza un momento di interesse il “Trenino di Casella” dei luoghi. culturale. È il caso, ad e scendere alla fermata Ancora storie d’acqua nei esempio, del paese-presepe di Sant’Olcese. Il sentiero, mulini di Ceranesi e di di Pentema, in val Trebbia, in dolce discesa, termina Mignanego, così come dove il tempo sembra nel villaggio abbandonato nella chiusa di Busalla, essersi fermato a conservare di Ciaè, dove di recente è raggiungibile attraverso un un borgo silenzioso di stato allestito un rifugio breve sentiero dal centro casette in pietra come per chi vuole pernottarvi. cittadino: un percorso di rannicchiate su se stesse. canali scolmatori e ponti O ancora, sempre in Storie d’acqua che servivano per portare val Trebbia, della millenaria Èl’Alta val Polcevera, l’acqua fino a due mulini chiesa cimiteriale di alle spalle di Genova, a in fondo alla valle. Santo Stefano, a offrire le maggiori Fontanarossa di Gorreto. possibilità di evadere dal Natura viva Gli itinerari lungo “le valli del latte” Stura La primavera è la stagione e Orba permettono ideale per gite e passeggiate di raggiungere in breve e Montoggio (nella foto grande tempo le zone in alto) è un ottimo punto dei pascoli. Altrove di partenza. Per raggiungere la natura è dominatrice la val Bisagno, l’Alta val incontrastata: a splendido scenario Polcevera e la valle Scrivia grigio. Se i magari con tanto di picnic Sant’Apollinare, sopra del Bosco delle Fate, il mezzo migliore è il suggestivo vengono bene per una sull’erba, la gita ai laghi del Sori, così come un castagneto da frutto trenino di Casella. classica scampagnata, Gorzente richiede quel a Fontanigorda, nello del tutto unico. entroterraITApdf 13 11 2004 10:29 Pagina 12

Andar per ville, giardini, orti...

L’hanno ultimata nel 1936 novecento. Ma non si e il Borzino in questione tratta che di alcuni esempi. faceva l’assicuratore. Volendo ci si può Ci sono più di cinquanta sbizzarrire lungo un vero e stanze, con alcuni scherzi proprio itinerario delle architettonici (ad esempio ville dell’Alta valle Scrivia.

Il parco di villa Serra Decisamente più vicina a Genova, e valorizzata di recente da un’attenta operazione di restauro, è villa Serra di Comago, in val Polcevera, poco lontano da quella patria dei salumi che è Sant’Olcese. Il complesso settecentesco, rivisitato in chiave neogotica i camini in ardesia ornati nel XIX secolo, comprende di ceramica) a confondere l’ottocentesca villa in stile le idee su stile ed epoca: un Tudor e la torre esempio di postmoderno medioevale. Il tutto decisamente ante-litteram. è contornato dal parco Ma se ne vedono di tutti i all’inglese con vialetti che colori: sempre a Busalla, la conducono ora nei pressi villa Bruzzo ha il tetto di maestosi alberi, ora spiovente e travi in legno a a caratteristici laghetti. vista; villa Gatto, a Savignone, viene attribuita Nella foto grande, il fascino Il liberty in valle Scrivia benessere di quanti meritevoli di una visita o, a Coppedé e si distingue verdissimo del Parco di villa Anche la vacanza è un fatto potevano permettersi una quanto meno, di una vista, per una struttura a chalet, Serra a Còmago. di cultura. Lo testimoniano porzione di tempo libero per leggere così il gusto con balcone e travature in La più alta densità di ville le numerose ville, fin de da trascorrere, per della borghesia d’antan. legno oltre al tetto fin de siècle si riscontra in valle siècle o giù di lì, l’appunto, in villeggiatura. spiovente; in stile inglese è Scrivia: nei pressi del passo sparpagliate sul territorio In particolare in valle Cinquanta e una stanza la villa Davidson, anch’essa dei Giovi si trovano le dell’Appennino Genovese. Scrivia, facilmente Non tragga in inganno firmata Gino Coppedé: si costruzioni raffigurate nelle foto Costruzioni dal vezzo raggiungibile da Genova, l’aspetto seicentesco di trova a Borgo Fornari di queste pagine. floreale, testimonianze del numerose sono le ville, villa Borzino, a Busalla. ed è datata primo entroterraITApdf 13 11 2004 10:29 Pagina 14

Percorsi d’acqua

Il paesaggio, certo ma non Ancora più in su, a quota solo quello. Percorrere le vie 1300, c’è la riserva delle dell’acqua dell’Appennino Agoraie, aperta solo Genovese, si tratti di a studiosi e scolaresche, torrenti, fiumi, laghetti con il lago degli Abeti. artificiali o stagni secolari, Splendido. Si chiama così può offrire spunti perché conserva sul fondo, di interesse di ogni genere: da ben 2500 anni, alcuni botanico, geologico, tronchi dalla corteccia storico... bianca. Quale contrasto con il lago Gli abeti del lago Nero, sempre in val Il lago delle Lame, in Alta d’Aveto, che deve il nome val d’Aveto. Un laghetto ai suoi cupi riflessi. minuscolo, in cui si riflette Riflessi che però, in il verde degli abeti che lo inverno, dopo le copiose circondano. Pensate che è nevicate, si tingono di un lago di origine bianco.

morenica, e risale C’era una volta il mare soprattutto i basalti a fluviale di Fontanigorda, Laghi... da bere di val Noci, dalle addirittura alla preistoria. Legato alla preistoria pillows, cioé blocchi di lava con le trote che sguazzano Acque placide, contornate dimensioni più ridotte ma è pure il lago di Bargone, “a cuscini”, dalla forma di nella vasca più in alto, dove da uno scenario dal verde anch’esso di grande in val Petronio, a pochi sfera schiacciata: sono le acque sono mosse. E poi morbido e ondulato. È il suggestione. Sul versante chilometri dal mare e a pur dovuti a un’eruzione di lava via via, mano a mano che il lago artificiale del Brugneto, occidentale dell’Appennino sempre ragguardevoli 850 sottomarina e risalgono flusso idrico si fa meno colpo d’occhio gradevole e Genovese, ecco i laghi del metri di altitudine. L’uomo dunque a epoche in cui il irruento, ecco il pesce meta di escursioni e Gorzente, un susseguirsi di abitava qui già 100.000 paesaggio, qui, era temolo, i barbi, le carpe. passeggiate. In valle Scrivia, panorami e contesti anni fa. Lo dicono alcune decisamente diverso. L’acquario fluviale fa le ore ai piani di Creto, è il lago naturali di grande fascino. schegge di pietra ritrovate piccole, e una visita serale, nella zona. Il lago, in realtà, Un acquario “dolce” ancorché meno adatta alle Il lago degli Abeti (a sinistra) conserva tronchi preistorici mentre è una torbiera, ma Quattro vasche, e altrettanti scolaresche, è di particolare il lago di val Noci (foto grande) fornisce l’acqua ai genovesi. meritano attenzione habitat ittici. È l’acquario fascino. Gli invasi dell’Appennino Genovese sono un paradiso per i pescatori. entroterraITApdf 13 11 2004 10:29 Pagina 16

Alla scoperta dei tesori nascosti

Filigrana & C. conoscenze si può per completare la A Campo Ligure in un rimanere in val Trebbia, a conoscenza della cultura elegante museo sono Rondanina, dove c’è un della pietra nera. Vale la conservati pezzi pregiati in museo sulla flora, sulla pena fermarsi ancora in filigrana d’oro e d’argento. fauna e sui saperi locali. Fontanabuona: a Favale di Ma per toccare con mano Malvaro c’è un museo la realtà rurale del dedicato all’emigrante. territorio non c’è che Sono molti gli abitanti di l’Ecomuseo della val questa zona ad avere d’Aveto, che ha per intrapreso, all’inizio del protagonista la castagna, XX secolo un viaggio materia prima vitale per pieno di incognite alla queste popolazioni fino ad volta delle Meriche. alcuni decenni or sono: oltre al castagneto (in Paesi e Balocchi frazione Luga) c’è a Villa il Il Museo del Giocattolo, a secchereccio, edificio in cui Gattorna, un po’ richiama Poco lontano, a Masone, i frutti venivano essiccati quello delle Marionette a è il Museo del Ferro, prima della macina in Campomorone, in val mentre a Rossiglione si mulini come quello, Polcevera. Nella stessa conservano moto, cicli e tuttora funzionante, in Campomorone vale la altri oggetti del ’900. frazione Grammizza. visita la Saliera, grosso Sempre in val d’Aveto ci edificio che testimonia Civiltà del castagno sono i Barchi, tradizionali l’antico traffico del sale Scendendo per il passo fienili dalla copertura lungo la strada che del Turchino si giunge mobile, adagiata su quattro conduceva alla pianura ad Acquasanta, dove pertiche. Padana. il Museo della Carta testimonia l’attività delle Storie di Guerre cartiere della zona. Dici montagne e pensi alle lotte dei partigiani. In miniera! per due cave dismesse, utili un tempo dalle portatrici, A Propata, in val Trebbia, Nell’Appennino Genovese, a capire come si faceva, un spesso mogli dei minatori, un museo ricorda epoche si può finire dritti in tempo, a estrarre la pietra che scendevano lastre in in cui queste terre sono miniera, per gioco, o per nera dal sottosuolo. spalla fino al porto di state contese, e riscattate, approfondimento Ma si può anche uscire allo Lavagna. Lungo il tragitto, ad alto prezzo. culturale. scoperto: il sentiero alcuni esempi di Analoga funzione ricopre In val Graveglia c’è dell’ardesia ripercorre architettura rurale il Museo degli Alpini, a il Museo delle miniere di l’antico tracciato battuto in pietra nera. Savignone, località della manganese a Gambatesa. valle Scrivia che Vi si accede in trenino, su In ordine di lettura: ospita anche dei vagoncini che le rotaie per i vagoncini un ricordano quelli utilizzati delle miniere in val Graveglia. Mentre per conoscere interessante una volta dagli operai. Antica casa in pietra e ardesia appieno la cultura Museo Non lontano da Gambatesa, in Fontanabuona. La fucina, contadina occorre salire a Archeologico. a Reppia, il Museo nel Museo del Ferro a Masone. Montebruno, grazioso Archeologia Minerario completa Interno del Museo della Carta paese della val Trebbia, con anche a Cicagna, l’argomento. ad Acquasanta. un ricco e dettagliato in Fontanabuona, In Fontanabuona Una marionetta del museo museo sull’argomento. dove c’è il Museo la “via dell’ardesia” passa di Campomorone. Per approfondire le dell’Ardesia, ideale entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 18

Andar per castelli

Il Castello della Pietra Talvolta la natura sostiene letteralmente il lavoro dell’uomo. È il caso del Castello della Pietra, presso Vobbia, in valle Scrivia, incastrato fra due spuntoni di roccia che ne costituiscono, in un certo senso, le pareti laterali. Un edificio assai suggestivo, che ai suoi tempi, cioè in epoca medievale, svolgeva funzione di “sentinella” della strada sottostante, con tutti i suoi traffici e i suoi passaggi. Oggi il Castello della Pietra riveste interesse storico e culturale. Arrivarci è facile, una volta ai suoi piedi basta affrontare un quarto d’ora di sentiero e il gioco è fatto. Recentemente ristrutturato, così che la visita diventa agevole, istruttiva e appassionante. D’altronde la valle Scrivia è la valle dei castelli. La storia dei Fieschi si

rispecchia nei resti di Carattere completamente Quattro suggestivi esempi di edifici a Savignone, a diverso riveste il forte castelli nel genovesato: Montoggio, a Torriglia, Geremia, in territorio nella foto grande il Castello mentre altri castelli comunale di Masone, della Pietra a Vobbia; a sinistra sorgono a Senarega, a costruito per sorvegliare il il Castello di Campo Ligure; Montessoro, a Borgo passo del Turchino. al centro ruderi del Castello Fornari, a Casella. vallata, a farsi vedere fin di Savignone; a destra un dall’autostrada, con la Il Castello Malaspina torrione del Castello Malaspina Oh che bei castelli! bandiera che sventola sul Massiccio e imponente, il a Santo Stefano d’Aveto. A Isola del Cantone ci torrione più alto. Un Castello Malaspina sono i castelli degli castello così non può certo domina la scena principale Spinola, ma migliore rimanersene con le mani in di Santo Stefano d’Aveto, il testimonianza di questa mano, ed eccolo dunque paese più montano nobile famiglia genovese è ospitare manifestazioni, dell’Appennino Genovese. il Castello di Campo mostre e, in estate, concerti. I suoi possenti bastioni Ligure, recuperato che è Il tutto da abbinare al danno idea di quanto una meraviglia, a dominare piacere di una interessante l’edificio potesse resistere il paese e un po’ tutta la e approfondita visita. agli assalti nemici. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 20

Andar per chiese e santuari

Chiese e santuari. Edifici meglio conosciuta come ecco un interessante del quotidiano. Sempre in ombreggiato, la spesso fuori porta, ricchi “il Romitorio”. Anch’essa complesso architettonico val Polcevera è il Santuario caratteristica mole di arte e di pregio fu costruita, nel XII secolo, con i resti di un monastero della Vittoria. La vittoria dell’edificio e perché no? architettonico, altrettanto dai Cistercensi. del XII secolo e un mulino in questione è quella del quei ristorantini... frequentemente ubicati Altro esempio storico- Ancora l’acqua è in posizioni panoramiche. artistico è il complesso protagonista nel Santuario Ci sono dunque un sacco della Basilica dei Fieschi, a delle Tre Fontane di buoni motivi per un San Salvatore di Cogorno. a Montoggio, in valle itinerario nell’Appennino Uno stile gotico-romanico Scrivia. Situato lungo il Genovese alla scoperta reso ancor più prezioso dal corso del torrente Creto in di monumenti sacri. generoso impiego mezzo ad una macchia di dell’ardesia, la pietra nera piante secolari, il Santuario Medioevo in arte locale, alternata al bianco un po’ tutta Genova, con ospita un’interessante Se badiamo in particolare del marmo e il campanile, la sua galleria di ex-voto a collezione di ex-voto. al pregio storico, artistico o fiero e massiccio, a rappresentare, in un mix di Uno scenario ben diverso architettonico, allora dominare la scena. devozione e superstizione, offre il Santuario di Nostra faremo un salto alla Badia Non troppo lontano da anche una sorta di album Signora di Montebruno, cistercense in Tiglieto, la San Salvatore è Borzone, ad acqua, non più 10 maggio 1625 sulle considerato il monumento prima eretta in Italia da con la sua importante funzionante ma assai ben In ordine di lettura: armate del Duca di Savoia. più significativo di tutta questo ordine di monaci, abbazia benedettina, dal conservato. la badia cistercense di Tiglieto. Il Santuario dell’Acquasanta la val Trebbia. con il suo chiostro e il suo sobrio e affascinante stile Processione al Santuario si trova alle spalle di Voltri Ma anche la chiesa di oratorio in stile romanico. romanico. Un affresco Dintorni e Santuari dell’Acquasanta.L’antico ed è oasi di pace oltre che, San Nicola, a Rondanina, Lungo la non lontana nell’affresco, costituito dal E poi numerosi, santuari. monastero con mulino a specie in estate, di rifatta nel XIII secolo sui val Vezzulla vale la pena verde che circonda il A cominciare da quello Villacella. La Basilica dei Fieschi gradevole refrigerio. resti di un edificio di visitare la chiesa di complesso. della Guardia, che a San Salvatore di Cogorno. Più che il panorama, romanico, merita Santa Maria in Vezzulla, In val d’Aveto, a Villacella, sorveglia la val Polcevera e Il Santuario della Vittoria. qui può l’ambiente un’occhiata. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 22

Alla ricerca dei piatti della tradizione

Cucina genovese, cucina Cucina di terra. Ecco perché dell’Appennino è difficile distinguere fra Ci sono poi alcune gastronomia dell’appennino specialità davvero legate e cucina ligure in generale. a un lembo di terra. Non che il palato ne Si tratta quasi sempre risenta, intendiamoci, ché di piatti “poveri”, veri nelle trattorie tipiche e propri mezzi di dell’entroterra, quelle sostentamento, un tempo, con ancora la tovaglia Ma ci sono anche quelli che oggi hanno acquisito, i micòti della val Graveglia a quadretti, si mangia “di magro”, cioè di verdure. grazie alla ricchezza degli sono focacce di farina di benissimo e si spende ingredienti, una granoturco accompagnate “come una volta”, cioè poco. Fritto misto prelibatezza come nuova. con cipolle, lardo, Il “secondo” è il fritto “Focaccia”, nelle valli Stura mortadella e condimenti Pesto & Pesto buonissime: c’è chi mette Per non parlare del misto alla genovese. e Orba, si dice revzora. vari mentre la baciocca Il menu, recitato il più le noci al posto dei pinoli, ripieno, che annovera tutte Verdure, carne, con delle volte a voce, si tuffa chi preferisce il pecorino le erbe del preböggion in qualche prelibatezza Doc, subito sui primi piatti, al parmigiano, chi, specie una sinfonia da gustare ad dalla “cervella” agli stecchi in particolare sul pesto, nelle aree di Levante, occhi chiusi, come buona al latte brusco, da non che accompagna trenette “allunga” il tutto musica appunto. E i ravioli? confondersi con il latte o, più volentieri, troffie o con la prescinseua, la Con töcco di carne o sugo dolce fritto che pure è lasagne. C’è pesto e pesto, cagliata dal gusto fresco e di funghi, guai a perderseli! eccellente dessert. sia chiaro, e nell’Appennino inconfondibile. I pansoti È il caso di dirlo? In alternativa al fritto Genovese si possono chiamano la salsa di noci, Nella cucina genovese i misto, la cima, ripiena trovare un sacco di quella ruspante e autentica, ravioli si fanno con il di uova e verdure. varianti, tutte legittime e che si fa senza la panna. ripieno di carne. Una squisitezza.

La fanno con la farina è una torta di patate. di mais. La panella, tipica Tipici in val Petronio della Fontanabuona, è una i testaieu, dischi di pasta versione semplice cotti nel testo e conditi, (cioè senza uvetta né oggi, con sugo di carne pinoli) del castagnaccio; o con pesto.

In ordine di lettura: i sontuosi pansoti. Gli ingredienti del pesto genovese. La cucina “contadina” nel museo di Montebruno. I ravioli. L’originale cima. Il basilico di Prà D.O.P. indispensabile per il pesto. La ghiotta focaccia. I funghi ingrediente principe per il sugo delle tagliatelle. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 24

Escursioni nella natura

al Maggiorasca, che con l’interessante Itinerario i suoi 1796 metri è Storico Colombiano: da il monte più alto di tutto Terrarossa di Moconesi, l’Appennino Ligure. paese di origine della Impegnativo, ma non famiglia Colombo, fino a proibitivo, l’anello Quinto al Mare, oggi del monte Zatta, mentre delegazione genovese: è il cambiando scenario percorso di “migrazione” è di grande suggestione compiuto dagli avi del Dici “sport” e intendi qui, presso impianti Parchi naturali, tutti Gli anelli dei sentieri geologico-paesaggistica Grande Navigatore alla nell’Appennino Genovese, appositamente attrezzati. opportunamente attrezzati Anche la “alpina” l’anello della val Gargassa, volta di Genova, dove soprattutto il contatto con E con il vantaggio dell’aria e ben segnalati. Ecco ad val d’Aveto offre spunti in valle Stura, dove Cristoforo avrebbe visto la la natura: la scoperta di buona da respirare. esempio, nel Parco per itinerari alla portata lo sfondo di bruno luce nel 1451. valli e tesori nascosti può dell’Antola, alcuni sentieri conglomerato contrasta avvenire anche a cavallo, o disposti “ad anello”: con il limpido corso in mountain bike. Ma non l’anello di Pentema include d’acqua sottostante. è necessario rimanere con i la visita al paese-presepe e Ancora nel Parco piedi per terra: i fiumi e i si può fare in quattro ore del Beigua, la salita torrenti che disegnano il circa, senza particolari al da territorio si prestano ad dislivelli; l’anello di Sciarborasca è di grande attività di ogni tipo. Caprile prevede, da impegno, ma vuoi mettere Si può andare in canoa, Caprile appunto, una salita il panorama una volta ad esempio, praticando all’Antola attraverso arrivati in cima? il torrentismo lungo corsi pianori, zone di pascolo, d’acqua impetuosi boschi. Di grande Fieschi e Colombo e impegnativi; oppure Sui sentieri panoramicità l’anello di di tutti: è il caso, ad Alcuni sentieri si Significativo è il “Balcone dedicarsi, in maniera più dell’Appennino Chiappa, che offre scorci esempio, dell’anello del sviluppano fuori dalle aree sul mare” un “abbraccio” placida e serena, alla pesca, Una rete di percorsi fitta sulla val Brevenna e sui Groppo Rosso, intenso protette dei Parchi, ma di 44 km intorno alla città sia essa di fiume o di lago. come il verde intenso delle versanti dell’Antola. I più e facile al contempo, con non per questo essi sono di di Genova, che in parte Lo sci? Si può fare. In val foreste appenniniche. appassionati e attrezzati panorami aperti sulle minore suggestione. integra tratti dell’Alta Via d’Aveto, dove ci sono circa Non è impossibile potranno cimentarsi, in montagne circostanti e In Fontanabuona c’è il e dell’Itinerario Storico 30 chilometri di piste per individuare i tratti più più giorni, con l’Alta Via scenari floreali di indubbia sentiero dei Fieschi, che Colombiano. Interessante fare fondo. Ma ci sono affascinanti, lungo sentieri dei Monti Liguri, o suggestione. conduce lungo i siti più il segmento che attività più tradizionali, dal spesso alla portata di tutti affrontare il sentiero, breve Bella l’escursione alla significativi dell’antico comprende i forti intorno tennis al nuoto, dal calcio o quasi. A cominciare dai ma di notevole impegno, foresta del ; feudo della nobile famiglia a Genova e il passaggio alle bocce, praticabili percorsi all’interno dei alle . più tosta l’ascesa genovese. Oppure per sperduti villaggi. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 26

L’Alta Via dei Monti Liguri

La vista sul mare dell’Appennino, al passo Fontanabuona e poi... Dal passo del Turchino alla dei Giovi, storico e attuale Si sale e si scende, Bocchetta, l’Alta Via vive passaggio fra Genova e la dolcemente e docilmente, uno dei suoi tratti più pianura Padana. Quindi fino al passo del Portello significativi e spettacolari, il Santuario della Vittoria, e alla Sella della Giassina, mai come qui così vicino e Crocetta d’Orero. affacciata sulla Fontanabuona, la patria dell’ardesia. E il tratto di crinale, morbido nel complesso, fino a Barbagelata, osserva la vallata dall’alto, in un susseguirsi di panorami e di tratti impegnativi. Da qui in poi si fa sul serio: sono quasi 35 chilometri di sentieri, attraverso le vette più significative dell’Appennino Genovese. Dapprima il Ramaceto, ancora in Fontanabuona, a quota 1300: un’insolita montagna disposta ad anfiteatro, uno scenario naturale di grande interesse. Quindi verso la val d’Aveto, oltre il passo del Bozale, nella zona

all’azzurro del mare. Il sentiero si fa docile, ampio, rilassante, lo scenario aperto su un panorama a 360° difficile da riscontrare altrove.

Oltre la città Poi l’Alta Via aggira la val Polcevera, La strada della natura Sono le tappe “genovesi” ne lambisce i rilievi più alti C’è un modo migliore dell’Alta Via dei Monti per spostarsi verso la valle Ora si tratta di sovrastare del monte degli Abeti per leggere, conoscere, Liguri, da compiersi Scrivia, là dove l’altra grande valle e della riserva delle apprezzare l’Appennino eventualmente anche l’Appennino Genovese di Genova, quella Agoraie; intorno a quota Genovese: percorrerlo a cavallo, o in mountain si fa più autentico e denso. del Bisagno: sempre in 1700 il monte Aiona e il a piedi, lungo un tracciato bike, anche se non c’è È la tappa dei passi, da quota, intorno ai 1000 monte Penna. Vetta fra le che ne raccoglie gli umori, di meglio che il proprio quello della Bocchetta che metri, dalla vetta del più elevate dell’Appennino i colori, la sua natura passo per potere, in effetti, Coppi rese celebre quando Carossino all’Alpesisa al Genovese e degno sempre schietta, vivace, conoscere un territorio che il campionissimo monte Spina fino al passo traguardo dell’Alta Via rigogliosa. offre splendide emozioni. dominava il Giro della Scoffera. dei Monti Liguri. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 28

I Parchi naturali

Aree da proteggere Il Parco dell’Antola da antiche vie di santuari, simboli di Rosso. Il Parco Regionale Un paesaggio da custodire, Abbraccia le due vallate del comunicazione, da devozione. Tutte realtà dell’Aveto include anche una natura tutta da Trebbia e dello Scrivia e tradizionali insediamenti a portata di mano, anzi, le valli Graveglia e Sturla, leggere. I quattro Parchi comprende una delle zone quali casoni in pietra e in a portata di passo regionali dell’Appennino più suggestive e ricche di legno, seccherecci, mulini. dell’escursionista Genovese racchiudono ambienti di tutto La tradizione e la storia si appassionato, che qui in altrettanti ideali scrigni l’Appennino Genovese. rispecchiano ancora nella potrà fare frequentemente i tesori ambientali di un Le panoramiche cime, a ricchezza delle opere tappa per comprendere territorio che mai quanto cominciare proprio dal architettoniche, dai castelli meglio, ad esempio ora ha bisogno di essere , a difesa del territorio ai attraverso un museo, preservato e coccolato il ricco universo che come un essere indifeso. rappresentano una meta lo circonda. Lo si può scoprire, certo, prediletta dagli visitare, con tutto escursionisti. Ma la realtà Il Parco dell’Aveto il rispetto che esso merita, del Parco è fatta anche di È il Parco più “montano” con l’attenzione che è pascoli, di secolari dell’Appennino Ligure e ne giusto riservare a un castagneti, di splendide comprende le cime più universo delicato e talvolta fioriture, di corsi d’acqua, elevate, fra i 1600 e i 1800 offrendo così una varietà minacciato. di laghi. La natura, qui, fa metri di altitudine, quali il di ambienti e situazioni Un mondo da proteggere, rima con la cultura: cultura Maggiorasca, il Penna, lo difficile da riscontrare appunto. contadina, testimoniata Zatta, l’Aiona, il Groppo altrove. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 30

I Parchi naturali

Incastonati fra le cime più elevate, alcuni laghetti di origine glaciale custodiscono tesori geologici di grande fascino e importanza; alcuni scenari richiamano le aree alpine del centro Europa; più in basso domina la civiltà del castagno. E ancora pascoli estesi e verdissimi, primo segno che qui la produzione di Borzone e la miniera di casearia è senz’altro Gambatesa, interamente eccellente. visitabile.

La ricchezza geologica cistercense appoggiata nel di terra verdissima protesa è testimoniata, ad esempio, verde quieto di un prato. sul mare. dalle conformazioni Percorrere i suoi sentieri rocciose della val Gargassa, Il Parco di Portofino vuol dire immergersi in un attraversata da un percorso Il primo Parco Naturale mondo e in una natura ad anello che la rivela Regionale della Liguria sorprendenti. in tutta la sua bellezza. offre una realtà double face, E improvvisamente, Mentre su un versante a cavallo fra mare e monti. dal verde e dal mare, ecco opposto, il Giardino Dietro una curva, lungo sbucare il tesoro dell’antica Botanico di Pratorondanino un sentiero di crinale, ecco Abbazia di San Fruttuoso dà un’idea approfondita che la macchia di Capodimonte, custodita Un ambiente da conoscere Il Parco del Beigua un panorama sorprendente della varietà di flora mediterranea lascia spazio in una baia incantevole. e apprezzare senza fretta, È il più ampio di tutta la sull’intera città di Genova, che può offrire questo a un mondo squisitamente La mano dell’uomo, qui, preferibilmente a piedi, Liguria e abbraccia le con l’orizzonte disegnato ambiente così vicino appenninico: dalla pineta, è ovunque discreta lungo l’intensità di un province di Genova e di dal monte di Portofino al mare e così dall’uliveto, si passa al e rispettosa: ad esempio sentiero che risale i crinali Savona. Il suo fascino non a Levante e lo sguardo che sorprendentemente diverso castagneto; ecco gli aceri, nelle coltivazioni a fasce, di un territorio inaspettato sta certo solo nelle non fatica, da quassù, dalla realtà mediterranea. il nocciolo, il frassino, dove l’ulivo trionfa. e affascinante. dimensioni, ma nelle sue ad avvistare nelle giornate Testimonianza artistica il carpino. Una terra da sempre Non mancano le bellissime montagne più limpide, la punta e architettonica di rilievo Per non parlare dei fiori, incontaminata e protetta emergenze culturali, prime affacciate sul mare. settentrionale della è la Badia di Tiglieto, mai così belli, mai così vari da preservare nel tempo fra tutte la storica Abbazia Il passo del Faiallo offre Corsica. antichissima abbazia come in questo fazzoletto e da apprezzare con calma. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 32

Di valle in valle

L’Appennino Genovese: un come si faceva e come si fa, senza fretta, con la calma arcobaleno che abbraccia a estrarre il tesoro dalla e con il rispetto che tutte le sfumature del montagna. l’ambiente del parco verde, la natura nella sua naturale richiede. fiera realtà. Immutata, e Le valli del Parco sempre diversa, qui, lungo Non c’è verso: qui vince la Le valli degli ulivi un paesaggio che nasce dal natura, che offre tante e Così vicino al mare che il mare e si inerpica a certe subito, ché la valle Scrivia tali realtà che una qualsiasi verde, qui, profuma di altitudini che non diresti, pullula di castelli: descrizione non può Mediterraneo. E l’ulivo è solcata da corsi d’acqua interessanti resti degni di renderle giustizia. Dalle più che un indizio: è decisi come il carattere dei attenta valorizzazione per aree verdissime e collinari cultura, storia, tradizione. liguri, popolata da genti salvaguardare un delle valli Graveglia e Realtà. La civiltà dell’ulivo, che ne hanno tracciato, nei patrimonio storico e Sturla ai monti della val l’olio extravergine che qui, secoli, il carattere, architettonico che è d’Aveto il passo non è nella Riviera Ligure la cultura, l’architetture. testimonianza del nostro breve, ma piuttosto va di Levante, alle falde Un mondo che non finisce passato e della nostra percorso con la dovuta dell’Appennino Genovese, mai, da scoprire valle per cultura. valle, sentiero per sentiero, paese per paese. Le vie dell’acqua A Fontanigorda hanno Arenzano, addirittura messo su un e i monti del mare acquario fluviale, ma la Un territorio a strapiombo cosa non sorprende affatto. sul mare, con alcune vette (e che pranzo!) completo. abbracciano la riviera del La verdissima val Trebbia è fortemente panoramiche magari iniziando dal Ponente genovese. Le valli ricca di corsi e di storie di meta prediletta degli salame “Sant’Olcese” del latte abitano qui: un acqua, non solo per quel escursionisti: i monti (lo fanno anche a Orero). mondo da scoprire lungo lago del Brugneto (che bel Argentea, Rama, Punta Poi i corzetti, dalla curiosa un itinerario in automobile colpo d’occhio! Sarà anche Martin, Pennello, Reixa forma a “otto”, ideali per che illustra, tappa per artificiale, però è uno sono tutti così alti e così raccogliere ogni sfumatura tappa, come nascono il spettacolo) che rappresenta vicini al mare da poterlo di sapore del classico töcco, latte e i latticini. il serbatoio idrico di toccare, da lassù, quasi con o del sugo di funghi. Nelle valli Stura e Orba si Genova, ma anche per i gli occhi. A riva, le belle E il dolce è una festa. possono visitare importanti suoi numerosi torrenti, località di Arenzano e realtà artistico- belli non solo a vedersi. Cogoleto; a mezza costa Le valli del latte architettoniche, conoscere ecco Lerca, Sciarborasca, Una terra ricca di pascoli e attività artigianali, La via dell’ardesia splendidi balconi sul mare. di corsi d’acqua, sita alle percorrere sentieri di La migliore ardesia si estrae Più in alto, il passo del spalle dei monti che incomparabile bellezza. qui, nel cuore della Faiallo offre un panorama Fontanabuona. Per farne indimenticabile sulla città La via dei castelli tetti, mensole, muretti, di Genova, e il Turchino è Specchio specchio delle oggetti, lastre da biliardo. la porta verso la Riviera. mie brame, qual’è il più La si può acquistare, qui, lentezza, per leggere il ha un sapore delicatissimo, bel castello del reame? Non direttamente dal territorio momento dopo così delicato che è un La valle delle cose buone ci sono dubbi, è il Castello produttore; ma soprattutto momento, coglierne i piacere assaporarlo insieme Mettetela un po’ come vi della Pietra di Vobbia, la si può capire, attraverso cambiamenti piano piano, al pane, così fine che anche pare: in val Polcevera ce n’è come incastrato fra due le tappe di un museo vivo, man mano che si sale, le fritture conserveranno davvero per tutti i gusti, o spuntoni di roccia a che conduce il visitatore leggendo la vegetazione, tutte le sfumature dei se preferite, qui si può strapiombo sulla valletta. direttamente dentro osservando come cambia sapori. Così buono che mettere insieme un pranzo Un bel primato, va detto le cave, per fargli vedere il lavoro dell’uomo, tutto è solo in val Petronio. entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 34 entroterraITApdf 13 11 2004 10:30 Pagina 36

NUMERI UTILI CROCEFIESCHI Museo Paleontologico Aeroporto Tel. 010 93 12 15 - Mobile: 347 931 09 98 Informazioni sui voli: 010 601 54 10 FAVALE DI MALVARO Autostrade Museo dell’Emigrante “Casa Giannini” infoviaggio: 89 25 25 Tel. 0185 97 50 67 Trasporti Pubblici LORSICA ALI Autolinee Liguri: 010 54 67 42 10 Museo dei Damaschi Tigullio Trasporti: 0185 37 31 Tel. 0185 950 19 Ferrovia Genova-Casella: 010 83 73 21 MASONE Trenitalia informa: 892 02 10 Museo Civico “A. Tubino” Tel. 010 92 62 10 - 010 92 60 03 PARCHI NATURALI E AREE PROTETTE MELE Loc. Acquasanta Parco Naturale Regionale dell’Antola Museo della Carta Villa Borzino, Via XXV Aprile, 17 - 16012 Busalla (GE) Tel. 010 63 81 03 - 010 631 90 42 Tel. 010 976 10 14 - Fax 010 976 01 47 MOCONESI Parco Naturale Regionale dell’Aveto Fraz. Gattorna Via Marré, 75/A - 16041 Borzonasca (GE) Polimuseo di Moconesi Tel. 0185 34 33 70 - Fax 0185 34 06 29 Tel. 0185 93 10 32 Parco Naturale Regionale del Beigua MONTEBRUNO Corso Italia, 3 - 17100 Savona Museo del Sacro dell’Alta Val Trebbia Tel. 019 84 18 73 00 - Fax 019 84 18 73 05 Tel. 010 950 29 Parco Naturale Regionale di Portofino Museo di Cultura Contadina Viale Rainusso, 1 - 16038 Santa Margherita Ligure dell’Alta Val Trebbia Tel. 0185 28 94 79 - Fax 0185 28 57 06 Tel. 010 950 29 NE Loc. Gambatesa Associazione Alta Via dei Monti Liguri Museo Minerario Tel. 010 24 85 21 Tel. 0185 33 88 76 PROPATA MUSEI DELL’APPENNINO GENOVESE Museo del Partigiano Tel. 010 94 59 10 CAMPO LIGURE ROSSIGLIONE Museo della Filigrana Museo di moto e cicli del ‘900 Tel. 010 92 00 99 - 010 92 09 81 Tel. 010 923 99 21 CAMPOMORONE SAN COLOMBANO CERTENOLI Museo della Croce Rossa Italiana Loc. Calvari Tel. 010 78 36 94 - 010 78 22 92 Museo Marinaro “Tommasino-Andreatta” Museo delle Marionette Tel. 0185 31 44 03 - 0185 35 60 10 Tel. 010 72 24 11 - 010 722 43 14 0185 35 61 02 Museo di Paleontologia e Mineralogia SAVIGNONE Tel. 010 722 43 14 Museo Alta Valle Scrivia: CASARZA LIGURE Sezione Archeologica Museo “Parma Gemma” Tel. 010 936 01 03 Tel. 0185 462 29 - 0185 46 73 03 Museo degli Alpini CICAGNA Tel. 010 936 01 03 - 010 93 69 30 Museo dell’Ardesia USCIO Tel. 0185 97 10 91 Museo delle campane e degli orologi Ecomuseo dell’ardesia Tel. 0185 91 94 10 Loc. Chiapparino Tel. 010 97 10 91 VALBREVENNA COGOLETO Fraz. Senarega Loc. Sciarborasca Museo Alta Valle Scrivia: Museo Contadino Sezione Etnologica Tel. 010 918 81 42 Tel. 010 964 17 94 - 010 969 08 30

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