Jurassic News : Buon compleanno tre scuole di Spectrum! pensiero, un solo movimento R La storia del BASIC A Y 1

Le mostre Torino: 1955-2011 Bertiolo 2012 Apple Club: il miniBASIC Trento: Era domani Retrocomputer Magazine

Anno 7 - Numero 41 - Maggio 2012 Collophon

I dati editoriali della rivista Jurassic News

Jurassic News Rivista aperiodica di Retrocomputer Jurassic News Coordinatore editoriale: Tullio Nicolussi [Tn] E’ una dedicata al retro- Redazione: computing nella più ampia accezione del [email protected] termine. Gli articoli trattano in generale dell’informatica a partire dai primi anni Hanno collaborato a questo numero: ‘80 e si spingono fino ...all’altro ieri. Besdelsec [Bs] Lorenzo [L2] La pubblicazione ha carattere Sonicher [Sn] puramente amatoriale e didattico, tutte Salvatore Macomer [Sm] Lorenzo Paolini [Lp] le informazioni sono tratte da materiale Giovanni [jb72] originale dell’epoca o raccolte su . Antonio Tierno Cecilia Botta Normalmente il materiale originale, Moira Bertolini anche se “giurassico” in termini Felice Pescatore informatici, non è privo di restrizioni di Luca Papinutti utilizzo, pertanto non sempre è possibile Damiano Cavicchio Massimo Cellini riportare per intero articoli, foto, schemi, listati, etc…, che non siano esplicitamente Diffusione: liberi da diritti. La rivista viene diffusa in formato PDF via Internet agli utenti E’ possibile che parti del materiale registrati sul sito: pubblicato derivi da siti internet che non sono citati direttamente negli articoli. www.jurassicnews.com. Questo per la difficoltà di attribuzione del Contatti: materiale alla fonte originale; eventuali [email protected] segnalazioni e relative notifiche sono benvenute. Copyright: I marchi citati sono di copyrights La redazione e gli autori degli dei rispettivi proprietari. articoli non si assumono nessuna La riproduzione con qualsiasi responsabilità in merito alla correttezza mezzo di illustrazioni e di articoli pubblicati sulla rivista, nonché delle informazioni riportate o nei la loro traduzione, è riservata e confronti di eventuali danni derivanti non può avvenire senza espressa dall’applicazione di quanto appreso sulla autorizzazione. rivista. Jurassic News promuove la libera circolazione delle idee

2 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Sommario

Jurassic News - Il contenuto di questo fascicolo

Editoriale Frenesia museale 4

Retrocomputing Tre scuole di pensiero, un solo movimento 6 Manifestazioni Steve Jobs 1955-2011 16 Bertiolo marzo 2012 26 Era domani: storie a 8 78 Come eravamo

Buon compleanno SPECTRUM! 10

Darwin

Il linguaggio BASIC (parte 4) 20

Il racconto

Automatik (17) - I videogiochi 34

Retro riviste 40 SEAC Ricerca & Sviluppo

Prova hardware CRAY-1 44

Biblioteca

Commodore 128 Internals 66

Apple Club

MiniBASIC 68

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 3 Editoriale

Riflessioni dalla redazione

Frenesia museale

Mai come nell’ultimo anno si sono succeduti appuntamenti di tipo celebrativo ed espositivo riguardo le conquiste della Science nell’ultimo trentennio. Le Università hanno tirato fuori i loro “gioielli”, finora conservati in qualche angolo dei centri di calcolo, i tecnici di dipartimento hanno avuto il loro momento di gloria sfoderando le vecchie conoscenze per restaurare, documentare e perfino in qualche caso riaccendere, le vecchie CPU. I nomi di Perotto e Tchu, sconosciuti alla massa, sono stati celebrati come eroi della rivoluzione guidata da Adriano Olivetti per una elettronica digitale tutta italiana e all’avanguardia nel mondo, contrapposta a volte in maniera ingenua, alle vicende californiane del geniale Steve Jobs. Il Programma 101, ripulito della polvere decennale, ha oscurato (o cercato di farlo) l’avvenimento dell’accensione dell’Apple 1 al Politecnico di Torino. Le mostre, avvenimenti, installazioni, etc.. quasi non si contano negli ultimi mesi, complice anche la scomparsa di Steve Jobs che ha dato la stura a innumerevoli occasioni di celebrazioni, citazioni, storie e opinioni da parte di esperti (e di meno esperti, che non mancano mai!).

Ne vogliamo rendere conto in questo fascicolo che ospita ben tre resoconti “museali”. Forse qualcuno giudicherà eccessiva questa attenzione, ma l’occasione era ghiotta e non ce la sentivamo di trascurare nessuno di coloro che gentilmante ci hanno fatto pervenire il materiale degli avvenimenti che hanno organizzato. Le soddisfazioni sono così poche e l’impegno così grande, sopprattutto per chi lo fa per pura passione!

Vada per gli anni di “vacche magre”, visto che qui il futuro è sempre più incerto, il pil non cresce, lo spread vola... Rimarrà qualche soldino per quell’ultima scheda venduta su eBay? Sì, se i venditori non saranno troppo esosi o, magnificando la rarità del , illusi di aver trovato un vero tesoro nella cantina di povero nonno...

4 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 News

Le notizie dal mondo del retro computing

Anniversari

Se pensiamo che 2012 - 30 fanno 1982, è logico aspettarsi una miriade di eventi trentennali, senza contare i venticinquesimi, i ventennali e ci fermiamo per pietà... Però celebrare i 28 anni del MAC ci pare fuori luogo. L’ha fatto la rivista Apple Magazine, evidentemente a corto di scuse per sostenere un articolo di retrospettiva. Non si poteva aspettare due anni?

Vero invece è il 30-esimo anniversario del Sinclair ZX Spectrum, che celebriamo degnamente con un articolo di Massimo Cellini [CeMax], un vero appassionato di questo sistema!

Cosa succede

Continua a Trento la mostra “Era domani: storie a 8 bit” (fino al 19 maggio). [http://www.unitn.it/ateneo/evento/22295/era-domani-storie- a-8-bit]

Maggio è il mese di Marzaglia, 47^esima edizione. Appuntamento al mitico CCC (Caravan Camping Club) di Modena sabato 12. [http://www.arimodena.it/]

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 5 Retrocomputing: tre scuole di pensiero, un solo movimento

di Felice Pescatore

Il mondo del retrocomputing sta decisa- to e attualmente sono già in essere una serie mente vivendo la sua primavera: blog, siti, di nuovi eventi che affronteranno tematiche post ed altro hanno letteralmente invaso diverse, sempre legate dalla passione per la il web e, sempre più spesso, anche la carta storia informatica. stampata. Tutto questo entusiasmo porta, inoltre, alla Siamo quindi difronte ad un “movimento” creazione di eventi in cui è possibile “toccare ricco ma ancora acerbo, che pian piano sta con mano” i sistemi che hanno fatto storia e cercando la propria identità attraverso for- partecipare a veri e propri seminari incen- me diverse più o meno organizzate, come ad trati su una tematica ben definita o su un esempio il MuPIn (Museo Piemontese dell’In- particolare sistema. formatica) o le più semplici mailing list. Così, negli ultimi anni è stato possibile as- Quello che però emerge dall’insieme è che sistere a una serie di eventi, sparsi, pratica- le varie community di appassionati, in modo mente, in tutta la Penisola: da Pavia (Non trasversale, aderiscono implicitamente a tre c’era una volta il ) a To- diverse scuole di pensiero: quella Purista, rino (Steve Jobs 1955 – 2011 e Storia Infor- quella Divulgativa e quella Collezionistica. matica), passando per Firenze (Omaggio La prima predilige tematiche squisitamen- alla rivoluzione informatica, BIT), Avellino te tecniche, rivolte in modo particolare a (Comunicando) e arrivando a Cosenza (In- esperti in grado di rivoltare un calcolatore sertCoin). Ovviamente l’elenco non è comple- (elaboratore elettronico) con naturalezza e

6 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Retrocomputing

La filosofia del retrocomputing

sicurezza. La seconda, invece, predilige la di- vulgazione della storia informatica in modo semplice e immediato, indirizzando i propri sforzi soprattutto ai non tecnici e dando ai si- stemi una corretta collocazione storica e un opportuno posizionamento nella vita comu- ne. La terza è legata più al possesso fine a se stesso, solo a volte indirizzato a condividere ciò che si ha con terzi. Le tre scuole vanno a formare quello che potremmo definire il triangolo del retrocom- Fig. 1 - Eventi puting. Ovviamente, come tutte le cose, le tre scuo- Vi faccio un esempio pratico: l’anno scorso le di pensiero si contaminano a vicenda, con il nostro Paese, oltre a riscoprire la propria appassionati che sono difficili da inquadra- Unità, ha riscoperto anche la storia di Olivetti re in modo specifico, anche se la differenza Programma 101 ed il suo team di progettisti. è comunque sempre percettibile. Potremmo, Ebbene qual è il modo corretto di presentare ad esempio, guardare l’insieme da un punto questo piccolo gioiellino storico? Sicuramen- di vista Tecnico-Sociale che approfondisce la te attraverso Giovanni De Sandre e Gastone relazione tra le macchine e gli uomini, evi- Garziera, due dei suoi progettisti, così come denziando come essi si influenzino a vicenda attraverso Pierpaolo Perotto, figlio di Pier- in una sorta di darwinismo combinato. giorgio che guidava il team, che racconta la Approcci diversi finalizzati comunque all’a- “perottina” ma anche il desiderio del padre di nalisi e la conservazione di quello che, dopo la creare un calcolatore utilizzabile al di fuori rivoluzione industriale, è sicuramente il cam- del mondo dei “tecnici in camicia bianca”. E biamento che più di ogni altro ha influenzato perché non un connubio tra elementi tecnici, il progresso tecnologico, accelerandolo come passione, speranze e delusioni come proprio mai in passato. De Sandre e Garziera fanno nell’ottimo docu- Non è infatti possibile parlare di questa mentario di History Channel? grande rivoluzione senza avere una padro- Insomma le possibilità sono molteplici ma nanza delle tematiche che si vanno ad affron- “da grandi opportunità derivano grandi tare, considerandole sia in modo puntuale rischi”, ed è qui che tutti i fautori di questo che nel loro insieme. movimento devono convergere. Ogni singola

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 7 salvaguardarne la memoria fun- zionale. Il divulgatore, oltre a salvare il possibile preservando al meglio i sistemi, si occupa anche di rende- re accessibile agli altri i beni ma- Fig. 2 - Il teriali e le conoscenze acquisite, triangolo del per poterle condividere, finaliz- retro compu- zando spesso il tutto alla realiz- ting zazione di mostre ed eventi. Il collezionista, invece, si oc- iniziativa ha un suo valore, per quanto picco- cupa in modo più accentuato la essa sia e per quanto di nicchia possa sem- dell’aspetto esteriore e alla completezza delle brare: infatti se si riesce a catturare l’atten- configurazioni, finalizzando solo a volte, la zione anche di una sola persona si può essere sua attività alla realizzazione di esposizioni soddisfatti, perché un altro piccolo tassello è e quindi all’aspetto divulgativo sopra eviden- stato aggiunto al disegno generale. ziato ma comunque, sempre ponendo se stes-

so al centro del discorso. Da non dimenticare, poi, l’aspetto più “fisi- Volendo schematizzare questa diversifi- co”, ovvero quello del collezionista e del re- cazione, potremmo ipotizzare di chiamare cuperatore (vabbé, il termine è un po’ brutto i primi “puristi” ed i secondi “divulgatori”, però rende l’idea) che preserva i calcolatori ognuno con caratteristiche ben definite che (elaboratore elettronico), il software, i ma- abbiamo classificato nella tabella della pagi- nuali, le riviste e molto altro ancora. La loro na a fronte. passione è fondamentale e non è assoluta- Come è evidente i fattori sono tanti, tut- mente svincolata dal contesto fin ora de- ti spinti dall’entusiasmo e caratterizzati da scritto. Diciamoci la verità: se ad un evento specifiche connotazioni che però non devo- “retro” non si associa anche la “fisicità” di no far perdere il lume, ovvero evidenziare quanto divulgato, sicuramente l’evento stes- come dietro quei grigi contenitori e quei buffi so resta monco di una parte fondamentale. dischi flessibili ci sia l’ingegno, la passione In particolare il recuperatore/tecnico si oc- e, perché no, la vena artistica di tantissime cupa di salvare la maggior quantità possibile persone che in uno schiocco di dita (se com- di materiale, recuperandone la funzionalità, parato al ritmo evolutivo precedente) hanno esplorandone le note tecniche sia dell’har- trasformato il volto della nostra società. dware che del relativo software, il tutto per

8 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Retrocomputing

La filosofia del retrocomputing

E questo è proprio il tema che stiamo af- Basandoci su questi presupposti ab- frontando con alcuni dei protagonisti più biamo dato vista al Computer History noti della scena italiana, per la realizzazio- Manifesto contenente una serie di valo- ne di un prossimo evento che enfatizzi i per- ri a cui ispirarsi. Lo trovate all’indirizzo: sonaggi chiave dell’evoluzione del software, www.computerhistorymanifesto.org, troppo spesso rimasti all’ombra dei perso- dove è possibile anche aderire attraverso il naggi più noti e popolari. modulo specifico

Puristi Divulgatori Espositori Prettamente tecniche, Prettamente socio-cultu- Prettamente perso-

Tematiche ricche di dettagli legati alla rali, ricche di aneddoti e nali tecnologia specifica curiosità Tecnici esperti del settore Curiosi e gente comune Collezionisti

Target interessata a saperne di più

Tecnicamente impeccabili Caratterizzati da un Solitamente non ne e dettagliati, che richiedono linguaggio semplice con scrivono o, in caso ampie conoscenze tecniche particolare enfasi per contrario, analizzano Articoli per essere capiti ed apprez- ciò che ha determinato il mercato dell’usato. zati un cambiamento sociale rilevante

Seminari con esperti, Seminari con esperti in Esposizioni, anche spesso dedicati ad un solo grado di catturare l’atten- con esperti, in cui argomento che viene visto zione dei presenti, spa- mettono in mostra le Eventi in ogni sua parte ziando da un argomento loro collezioni avvi- all’altro e proponendo cinandosi, a volte, ai riflessioni socio-culturali divulgatori

Felice Pescatore, ingegnere informatico, è appassionato di retrocomputing e in particolare di tutto quello che riguarda il software e la sua evoluzione. Collabora con una serie di blog, riviste e altri appas- sionati per la realizzazione di eventi a tema.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 9 Buon compleanno SPECTRUM!

di Massimo Cellini

Si, lo so, andrebbero celebrati solo gli an- kit, e strumenti di misura. Nel ’66 realizza il niversari più importanti (10, 25, 50), altri- primo televisore portatile al mondo che però menti ogni 5 anni siamo qui a raccontarcela. non sarà mai commercializzato a causa de- Ma faccio due considerazioni: gli eccessivi costi di produzione. 1 - Lo scorso anno per il 30-mo anniversa- rio dell’IBM PC sono stati spesi fiumi di pa- Segue nel ’72 la prima calcolatrice elettro- role nica tascabile e nel ’75 un orologio da polso 2 - Il 35-mo e 40-mo anniversario non cre- a led. do saranno celebrati e al 50-mo forse pochi Nonostante le brillanti soluzioni tecno- dei superstiti se ne ricorderanno logiche e l’eccellente talento innovativo di Quindi…. Sinclair e dei suoi collaboratori, i prodotti S Sinclair non godono in generale di buona Buon trentesimo caro ZX-Spectrum! reputazione in quanto ad affidabilità; que- sta sarà una delle cause che provocheranno Un po di storia la crisi finanziaria a metà degli anni ’70 che La Sinclair nasce come Sinclair Radionics porterà alla chiusura della Radionics, che nel “lontano” 1961 ad opera di Clive Sinclair, rinascerà come Sinclair Electronics e poi un giovane e brillante ingegnere inglese. Le Thandar per quanto riguarda la parte fi- prime realizzazioni riguardano piccolissi- nanziata da NEB. me (per l’epoca) radio FM, vendute anche in Clive darà invece vita alla nuova socie-

10 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Come eravamo

La macchina del tempo

tà Sinclair Instrument che nel ’77 diverrà Sinclair –ma sulle quali non possiamo dilun- Science of Cambridge, e infine Sinclair Rese- garci- vide finalmente la luce nel ’78 MK-14 arch Ltd, nome col quale sono stati realizzati una scheda a microprocessore venduta in e commercializzati quasi tutti i suoi Compu- kit, basata su una CPU National Semicon- ters. ductor SC/MP, un display a led e un tastie- rino numerico. Ma com’è iniziata l’”avventura” Sinclair nel mondo dei ? Siamo nella seconda meta degli anni ’70, un periodo di incredibile fermento nel mondo dell’elettronica e dell’informatica. Da pochis- simi anni erano disponibili i microprocesso- ri, fantastici pezzi di silicio che integravano, grazie a migliaia di transistor, le funzioni di un intero computer! Nonostante il primo di essi sia, storicamente parlando, il 4004 Intel del ’71, bisognerà aspettare il ’74 per vede- re l’uscita dei primi “veri” microprocessori, utilizzabili per applicazioni reali; stiamo parlando dell’Intel 8080 e 6800. Il primo dette vita l’anno seguente al primo Personal Computer della storia: L’Altair. Seguirono nel giro di un paio d’anni Questo prodotto ebbe un discreto successo e II, Commodore PET e TRS-80. fra gli hobbisti, anche se era più un progetti- Siamo così giunti al 1977, e fù proprio in no educativo che un vero computer. quest’anno che un brillante studente con la A quel tempo Clive Sinclair era ancora piut- passione dell’elettronica, Ian Williamson, tosto riluttante a investire nell’area compu- mostrò il suo progetto per una scheda a mi- ter ma la Sinclair, come detto, non navigava croprocessore a Chris Curry, un dipendente in ottime acque e aveva bisogno di trovare Sinclair della prima ora. A quel tempo la nuovi mercati. Dopo le dimissioni di Curry Sinclair stava cercando di espandere il pro- (che fondò la Acorn), Clive diede quindi se- prio business in altri settori e Curry crede- guito al progetto MK-14 : voleva un compu- va fermamente nei computers. Dopo varie ter completo di tastiera e uscita TV che si po- vicende, alcune poco lodevoli per il nome tesse vendere a meno di 100 sterline.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 11 tri home allora sul mercato. Questo vincolo ha imposto forti compromessi sulla proget- tazione e realizzazione di tutti i modelli che quindi, come ben sappiamo, sono afflitti da difettucci piu o meno rilevanti. Anche lo Spectrum ha dovuto fare i conti con la politica Sinclair di contenimento dei costi e questo ha imposto significative li- Il risultato, come tutti sappiamo, fu lo ZX- mitazioni, come vedremo in dettaglio più 80, basato su CPU Z-80, 1K RAM, BASIC in- avanti. tegrato e una “curiosa” tastiera che integra- Nel 1981 vi erano sul mercato già diversi va, oltre lettere e numeri, anche i comandi con grafica a colori in alta BASIC! risoluzione (per l’epoca), sonoro e varie pe- L’incredibile ed inaspettato successo di riferiche. Per battere la concorrenza biso- vendite dello ZX-80 diede avvio alla pro- gnava offrire un prodotto innovativo a un gettazione del suo successore che usci sul prezzo molto allettante. mercato inglese nel marzo 1981 : il mitico ZX-81. Rispetto al suo predecessore molti Il progetto venne chiamato inizialmente miglioramenti erano stati fatti, ma restava ZX-81 Colour, poi ZX-82 e infine Spectrum. pur sempre un Home molto economico e, di La macchina era basata su CPU Z80, come conseguenza, molto limitato con una grafica i suoi 2 illustri predecessori, 16KB di ROM in B/N a bassissima risoluzione. Il mercato contenete un ottimo BASIC, e venduto in due dei computer però si stava evolvendo rapi- versioni, 16K o 48K, di RAM. Un grosso in- damente e per continuare a cavalcare l’onda tegrato custom denominato ULA si occupa- c’era bisogno di qualcosa di più, che potesse va di numerose funzioni, sostituendo da solo rivaleggiare con i nuovi Home in commer- decine di componenti e permettendo quindi cio. un significativo risparmio. La risposta Sinclair non tardò ad arrivare, La grafica era di 256x192 pixel con 16 co- il 23 Aprile 1982 viene presentato il Sinclair lori di cui però solo 2 potevano essere usati ZX-Spectrum! contemporaneamente in ogni matrice di 8x8 pixel, questo causava il cosiddetto “colour Speccy : è nata una stella clash”, una limitazione inaccettabile secon- do molti possessori di altri Home ma che noi Tutti i computer realizzati dalla Sinclair Spectrumisti abbiamo imparato ad accetta- avevano il vincolo stringente dei costi. Cli- re e, in un certo senso, apprezzare con sim- ve voleva assolutamente contenere i costi patica rassegnazione; un piccolo difetto che per poter offrire le sua macchine a prezzi fa parte della personalità della macchinetta; popolari, in assoluta concorrenza con gli al-

12 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Come eravamo

La macchina del tempo

un neo di bellezza insomma! gommosa che tanti errori ci è costata e ad Ma torniamo allo Speccy, come venne pre- incredibili contorsioni costringeva le nostre sto soprannominato dai suoi connazionali. giovani dita. I principali artefici della sua realizzazione Nonostante questi limiti lo Spectrum fu un sono stati Richard Altwasser per l’Hardwa- immediato successo, grazie anche al prezzo re, Steve Vickers per il Firmware e il BASIC di vendita (inizialmente £125 e £175 rispet- (in buona parte ripreso da quello dello ZX- tivamente per le versioni 16/48K) e generò 81) e Rick Dickinson per il design della mac- un onda di entusiasmo tra gli appassionati, china, lo stesso che realizzò ZX-80 e ZX-81, molti dei quali si cimentarono a scrivere da per il quale vinse anche un premio di indu- se i programmi che gli servivano; merito sia strial design. E’ possibile visionare i bozzetti all’ottimo BASIC che del semplice e potente nella sua pagina Fickr dedicata ai prodotti assembler dello Z80. Sinclair. In breve sorsero come funghi decine di Sof- Come accennato in precedenza, il conteni- tware House che reclutavano entusiasti ra- mento dei costi ha imposto vari compromessi gazzini per sviluppare ogni tipo di program- in fase di realizzazione. Oltre alle limitazioni mi, specialmente giochi. Il fenomeno innescò grafiche di cui abbiamo gia parlato, il sono- una reazione a catena : più software era ro è stato sacrificato a un misero buzzer, in disponibile, più macchine venivano vendute! grado di generare solo segnali ad onda qua- Un successo senza precedenti! dra. Anche questo limite è stato comunque Ricordiamo qui solo alcune tra le più fa- in parte superato con accorgimenti softwa- mose software house che hanno costruito la re grazie alla fantasia e all’abilità dei pro- loro reputazione sullo Spectrum : Imagine, grammatori, riuscendo a realizzare accatti- Psion, Ultimate, Quicksilva, Ocean. vanti effetti sonori, brani musicali e persino In breve sorsero anche numerose riviste un minimo di sintesi vocale! dedicate; alcune in realtà erano nate già ai Altro grande limite dello Speccy è la sua tempi dello ZX-81, quando la base di utenti tastiera. Per quanto affezionato ad essa, cominciava ad essere già piuttosto numero- credo che nessuno spectrumista si sentireb- sa. Lo Spectrum comunque esacerbò il feno- be di difendere quella stramba membrana meno portando alla pubblicazione di decine

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 13 di riviste e numerosissimi libri. Tra le più ria (ZX Net) e l’interfaccia per i Microdrive, famose in suolo britannico ricordiamo Sin- oltre alla ROM con i comandi aggiuntivi per clair User, Your Sinclair, Your Spectrum. gestire queste periferiche. Anche in Italia ci fu parecchio fermento in La seconda era invece dedicata ai giochi campo editoriale (molto meno in quello del in quanto aggiungeva le porte Joystick e software commerciale), con la nascita di lo slot per le cartucce ROM. Sorvoliamo su diverse riviste dedicate o comunque la cre- ZX Printer e Microdrive che, nonostante le azione di rubriche fisse all’interno di riviste ottime intenzioni, si sono rivelati entrambi di informatica generale. Ricordiamo tra le assolutamente inadatti ad un uso anche solo tante : RUN, la prima rivista su cassetta per amatoriale; sono infatti stati rapidamente Spectrum (alla quale lo scrivente ha colla- rimpiazzati da periferiche di terze parti, tra borato per diversi numeri), LOAD’N’RUN, cui la famosa stampantina a impatto Seiko- SuperSinc, oltre al mitico Sinclub, presenza sha GP-50S. fissa per molti anni all’interno di Sperimen- Il modello base dello Spectrum ha subito tare. nel corso degli anni una leggera evoluzione L’indotto generato dallo Spectrum non si passando dalla Issue 1 alla 6, con pochissime limitò comunque solo al software; in breve differenze significative, tutte comunque ine- vennero messi in commercio una enorme renti la componentistica interna alla mac- quantità di accessori e periferiche : tastie- china. re, joystick, stampanti, disk drive e persino La Sinclair, sebbene impegnata nello svi- sintetizzatori vocali e molto altro ancora. Le luppo del QL produsse anche dei successo- periferiche d’elezione erano però quelle pro- ri del modello base, che avrebbero dovuto dotte direttamente dalla Sinclair, ovvero ZX replicarne la popolarità : lo Spectrum+ e Interface 1, ZX Interface 2, Microdrive e ZX lo Spectrum 128 . Purtroppo, per varie ra- Printer. gioni, questi epigoni non ebbero il successo La prima aggiungeva una seriale RS-232 sperato e questo, complice il non brillante ri- standard, una connessione LAN proprieta- sultato ottenuto dal QL, mise in crisi la Sin- clair che venne rilevata dall’Amstrad. Quest’ultima portò avan- ti ancora per qualche anno la famiglia presen- tando i modelli Spectrum +2 nel 1986 e il +3 nell’87; in quegli anni però i tem- pi degli 8 bit erano ormai tramontati e lo Spectrum,

14 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Come eravamo

La macchina del tempo

per quanto “vitaminizzato” non aveva possi- presente prati- bilità di competere in un mercato Home do- camente in tut- minato da Amiga e Atari ST. ti gli smartpho- ne! 30 anni dopo : Ricordiamo l’eredità dello Spectrum inoltre che la A 30 anni dalla sua uscita cosa ci ha lascia- Psion, inizial- to in eredità lo ZX Spectrum? mente dedita in Senza dubbio il suo più grande merito è gran parte alla stato quello di contribuire in maniera deter- produzione di minante alla diffusione della cultura infor- software per i matica, non quella “accademica”, ma quella computer Sinclair, in seguito si dedicò alla pratica, portando in centinaia di migliaia di creazione di terminali portatili creando per case una macchinetta che dava la possibili- essi il sistema operativo EPOC, poi divenuto tà di provare con mano cosa poteva fare un Symbian e adottato ancora oggi da numero- computer; e lo Spectrum in questo era parti- si smartphone, in particolare Nokia. colarmente incline, grazie a un BASIC com- Concludo pensando a come tutti noi ri- pleto, facile e potente e all’ottimo assembler cordiamo vividamente il momento in cui Z80 che quasi “invitava” i più smanettoni a portammo a casa l’imballo e cominciammo farsi da sé i propri programmi e giochi. Que- timidamente ad aprirlo con un pò di timo- sto ha plasmato una generazione di giovani re reverenziale. Non sapevamo di preciso programmatori, molti dei quali sono in se- cos’era, cosa poteva fare e come usarlo ma guito diventati professionisti dell’IT. avevamo mille aspettative e tanti sogni che Tra le altre eredità indirette che possiamo questa macchinetta ci avrebbe in parte aiu- citare e sono ancora tra noi possiamo ricor- tato a realizzare. dare che, dalla scissione tra Clive Sinclair e Forse l’eredità più grande dello Spectrum Chris Curry e successiva “guerra” tra Acorn è proprio questa : il senso di magia che ha e Sinclair per il predominio del mercato in- lasciato nell’animo di migliaia di ragazzini! glese, ebbe origine l’architettura ARM oggi

Max ha iniziato a interessarsi di computer e programmazione nel 1981. Nell’84 ha iniziato la collaborazione con diverse case editrici del settore Home (RUN, Computing Videoteca, 16/ MSX e altre) come articolista e programmatore. In seguito ha trovato impiego nel settore IT in cui lavora tuttora. Ha spaziato dai robot industriali fino ai mainframe OS/390, passando per tutta l’evoluzione del mondo personal e relativi sistemi operativi. Il suo primo amore è e resterà sempre il piccolo grande ZX Spectrum.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 15 Steve Jobs 1955-2011

di Cecilia Botta, Daminano Cavicchio, Tullio Nicolussi

L’acquisto dell’Apple-1 da parte di Marco La prematura scomparsa di Steve Boglione ad un’asta di Christie’s nel novem- Jobs, fodatore della Apple Compu- bre 2010, ha messo in un certo subbuglio il ter e ideatore di oggetti tecnologici mondo degli appassionati di retro computing di grande successo, ha generato una in Italia. Finalmente sarebbe stato possibile vasta eco nel mondo con fiorire di ini- ammirare dal vivo questa macchina “leggen- ziative editoriali e museali dedicate al daria”, non tanto per le sue capacità elabora- personaggio e ai suoi prodotti. tive o per il suo successo commerciale, ma per cosa rappresenta nell’immaginario colletti- BasicNet di Torino è riuscita ad vo: l’inizio di una storia di successo (quella di affrontare in maniera globale l’argo- Steve Jobs) e l’inizio di una rivoluzione che mento proponendo una mostra inte- ha cambiato irreversibilmente il nostro modo rattiva e multi-disciplinare in grado di lavorare, informarci e vivere: l’informati- di ricostruire e riproporre al visita- ca personale. tore un percorso culturale “a tutto All’acquisto sono seguiti altri passi concreti, tondo”. come il restauro della macchina e la sua riac- censione grazie alla collaborazione del Poli- Non solo macchine quindi, ma una tecnico di Torino che ha messo a disposi- idea di ampio respiro che vuole vei- zione le proprie competenze e professionalità colare lo spirito creativo, seppur per portare a termine il delicato intervento. contro-corrente che è il “marchio di Il computer Apple-1 è stato il centro di gra- fabbrica” di tutta la vita professiona- vità attorno al quale si è sviluppata la mostra le di Jobs.

16 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Manifestazioni

Mostre, manifestazioni ed eventi di interesse retro-computeristico

sulla figura carismatica del stimoniato dai dati riportati tore è anche e soprattutto fondatore della Apple Com- dal quotidiano La Stampa un grandissimo creativo, e puter. di Torino il 17/04/2012, che quindi l’approfondimento L’evento organizzato a To- stima in 60.000 il numero di su di lui è un’esortazione a rino e da poco concluso (il 15 visitatori. guardare al business come a aprile 2012), costituisce un L’idea che Marco Boglio- un’opzione creativa di vita, unicum all’interno del pano- ne con questo approfondi- non meno creativa di quella rama retro-computeristico mento ha voluto trasmettere di un regista o di un musici- per la portata dell’iniziativa e divulgare è la contempo- sta. supportata dalla forza degli raneità di fare impresa; di “Steve Jobs 1955-2011” sponsor, primo fra tutti l’a- come sia possibile cambiare un titolo semplice ma che zienda BasicNet dello stesso il mondo senza che il mondo racchiude 40 anni ricchi di Boglione. Non voleva essere ti cambi; un modo per dire ai innovazioni, emozioni e cam- e non è stata la classica mo- giovani che il THINK DIFFE- biamenti epocali. stra di computer, indirizzata RENT è anche - oggi, in pie- La mostra è stata allestita agli appassionati, ma qual- na crisi globale - un THINK presso il Museo Regiona- cosa che partendo dall’Ap- BUSINESS perché, come ha le di Scienze Naturali di ple-1 potesse andare oltre. Il dimostrato Steve Jobs nella Torino su un’Idea di Marco successo dell’iniziativa è te- sua parabola, l’imprendi- Boglione, dall’Assessorato

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 17 alla Cultura della Regio- Silicon Valley, ascoltando Oggi l’Apple-1 viene citato ne Piemonte, dal gruppo musica degli anni 70, mentre come un punto fondamenta- BasicNet, e dai due curato- all’entrata del garage (rico- le, una specie di spartiacque ri Massimo Temporelli e struito in scala 1:1) si potrà fra l’informatica pre Apple-1 Cecilia Botta. navigare virtualmente nei fatta di colossali mainframe Sponsor ufficiale il marchio posti salienti della vita del che occupavano intere stanze K-Way e l’apporto tecnico Genio Californiano. o lunghissimi corridoi, è l’ini- delle società Euphon ed e- Oltre ai filmati, le interviste zio o l’alba dei microcompu- Image che hanno curato la e le ricostruzioni in ambienti ter cioè di piccole macchine parte multimediale e grafica vissuti da Steve Jobs, il pro- che possono stare tranquilla- dell’iniziativa. tagonista speciale del percor- mente su qualsiasi scrivania L’itinerario dell’esposizio- so è l’Apple-1 acquistato da in ufficio o a casa e addirit- ne non si propone solo un Marco Boglione da Christie’s tura nel palmo di una mano. viaggio tra ricordi ed ogget- nel novembre 2010. Qui viene Nel percorso suggestivo è ti straordinari, ma un vero e ricordato un episodio interes- ancora possibile visionare proprio percorso interattivo santissimo, cioè subito dopo macchine della serie Apple ad alto contenuto tecnologi- l’asta, il progettista dell’Ap- II, messo in commercio nel co con touch screen, archivi ple-1 , ha giugno del 1977, è uno dei elettronici e documenti mul- inviato un messaggio di con- primi personal computer di timediali sfogliabili virtual- gratulazioni a Boglione, dove successo prodotto su scala mente. scriveva che era cosciente di industriale, che si presenta Il visitatore, infatti potrà aver fatto qualcosa di stori- in un elegante case di plasti- viaggiare a bordo del primo co in quel 1976, ma non im- ca voluto dallo stesso Steve furgone della Volkswagen maginava che avrebbe avuto Jobs. di Steve Jobs, attraverso la tanto successo! Proseguendo nel percorso

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si incontrano il macchine e apparecchiatire Alto) aveva mai non solo vi- ed il Lisa, questo modello i-(qualchecosa), che, ancora sto, ma nemmeno sospettato pioneristico ricordiamo che una volta, hanno lasciato il si potesse realizzare! porta un cambiamento sto- mondo a bocca aperta dallo In sostanza con questa rico nell’ambito informati- stupore. mostra Marco Boglione ed co, in quanto presentato nel Un piccolo angolo viene il suo gruppo BasicGallery gennaio del 1983 al costo di dedicato alla Pixar di cui di BasicNet approfonden- circa 10.000 dollari, era do- Steve Jobs è stato massimo do prima di tutto gli aspetti tato di interfaccia grafica e azionista e presidente. Jobs culturali e creativi che han- da un mouse novità assolute intuì che il mondo degli ef- no caratterizzato l’esistenza per quell’epoca fetti speciali cinematografici professionale di Steve Jobs, Commercialmente non avrebbe avuto uno slancio ne hanno saputo racconta- ebbe quel successo sperato, impensabile dall’uso intensi- re la storia facendo rivivere ma dopo circa 30 anni anco- vo della computer-graphics, al visitatore le emozioni di ra fa parlare di sé. fino ad arrivare alla produ- un uomo straordinario at- Nella ricca collezione di zione di interi lungometrag- traverso le sue passioni, il macchine presenti nella mo- gi interamente prodotti al contesto culturale nel quale stra non poteva mancare la computer. è cresciuto, le sue idee, i suoi workstation NeXTcube, Nel percorso non si può non obiettivi e soprattutto la sua presentata e messa in com- notare come ogni idea di Ste- immaginazione visionaria. mercio a partire dal 1988 ve, tradotta poi in un prodot- con il nuovo sistema opera- to, sia stata profondamente L’approfondimento sulla tivo NEXTSTEP, al prezzo innovativa rispetto al mon- persona “Steve Jobs” è una di 6500 dollari. Next è stata do circostante. Non tutte le esortazione, in un momento una sorta di seconda-chance “ciambelle” sono risultate col di crisi globale, a guardare per Jobs, temporaneamente buco, ma anche i flop hanno alla “tecnologia” come una escluso dalla Apple Com- del clamoroso: l’Apple III, il possibilità creativa di vita, puter alla quale ritorne- Newton antesianiano dello non meno creativa di quella rà ben presto per mietere smartphone, il Lisa con tutti i di un artista. i nuovi successi grazie ai suoi problemi di “prima don- prodotti che oggi noi usia- na” nella sua veste grafica mo: iPod, iPad, iPhone,... che nessuno (all’infuori dei tutta la generazione delle laboratori della Xerox a Palo

- Cecilia Botta è curatrice della mostra per BasicGallery. - Le immagini della mostra sono di CY_TONE. - La redazione di Jurassic News ringrazia lo staff di BasicNet per la disponibilità dimostra- ta e per il permesso di pubblicare il materiale riguardante la mostra.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 19 Il linguaggio BASIC (4)

Di jb72

Il BASIC per home computers

Con gli anni ’80 l’informatica personale en- teriore notevolissimo “bottino” per la società tra in un’era di maggiore maturazione an- di Seattle). Sulla base di microprocessori più che perché si possono distinguere delle più potenti (16 e 32 bit) compaiono le worksta- nette segmentazioni tra le diverse classi di tion dedicate o meno, che utilizzano sistemi , cioè di macchine costruite derivati da Unix. La fascia più bassa del intorno a dei chip integrati “general porpou- mercato, che inizialmente viene individua- se”. ta attraverso il nome di “home-computer”, La categoria dei primi computers destinata si ripopola di una moltitudine di macchine ad un utilizzo “serio” è costituita da macchi- a 8 bit. In seguito le cose si confonderanno, ne basate sul sistema operativo CP/M, ma ma intanto è chiaro che anche la fascia bas- si avvia verso un potenziamento attraver- sa consente spazio alle aziende per qualche so l’uso di microprocessori 16 bit che vede il forma di business. mancato adattamento di questo sistema ope- La natura di queste macchine più piccole rativo (MP/M, CP/M-86, CP/M68) ed infine consente l’applicazione su larga scala del- all’affermazione del DOS (con ul- le tecniche ampiamente sperimentate sui Fig.1 – Per gli homecomputers si possono rintracciare le varianti più “esotiche” e meno standardizzate del linguaggio. Simons Basic per C64 è un’estensione disponibile su cartuccia o cassetta. In questa categoria di macchine sono anche frequenti casi di personalizzazione estrema nel senso di aggiunta al linguaggio fornito nella ROM del computers di nuovi “token”: parole chiave.

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Niente nasce dal nulla, tutto si evolve

personal computer di qualche anno prima cato. Pochissima l’offerta di altri linguaggi e anche la possibilità di apportare qualche di programmazione come il Forth e alcune innovazione. Se non si fosse trattato di un varianti più potenti del BASIC stesso come il mercato instabile, perché in fase di rapido Simon’s BASIC per il Commodore 64. sviluppo, e largamente inflazionato, sareb- be stato un gioco facile. Quasi tutti gli home dispongono di un sistema operativo elemen- In questo modo si è arrivati ad una vera e tare costituito da routine in ROM (Kernal) e, propria babele di linguaggi che a volte si dif- nella maggioranza dei casi, affiancato da un ferenziavano in modo sostanziale da quello interprete BASIC anch’esso in ROM. In gene- originale fino a renderlo “intraducibile” a re tale interprete era, ancora una volta, una tutti gli effetti. In questo modo la fama del qualche versione del diffusissimo Microsoft. BASIC stava attraversando un periodo de- Considerata però la natura estremamente cisamente negativo. Con una tale diffusione diversa di ogni computer esso venne pro- di versioni specifiche tanto valeva conosce- posto con un’infinità di varianti che è qua- re l’assembler e la mappa di memoria della si impossibile catalogare, sicuramente non macchina (se abilità e fortuna permetteva- è possibile farlo in questa sede. Le varianti no di reperirla in qualche modo); inoltre su che generarono un’infinità di dialetti erano computer più prestanti era possibile utiliz- dovute alle esigenze hardware piuttosto che zare altri linguaggi evoluti e dalle capacità alle scarsissime risorse che venivano rese di- assolutamente non paragonabili a quelle sponibili o, addirittura, alla precisa volontà dell’interprete BASIC, non fosse altro per la di differenziarsi dagli altri nel vano tentati- velocità di esecuzione. vo di costituire una propria nicchia di mer- Nasce anche una sorta di denigrazione le-

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 21 gata all’uso di questo linguaggio. In effetti variabili dinamiche, le procedure (anche su non erano ancora disponibili quelle interpre- file esterno) e potentissime istruzioni per il tazioni più all’avanguardia che ben presto calcolo matematico, scientifico e matriciale. compariranno sul mercato e in genere era In questo senso esso costituisce, più che una l’approccio più elementare, aperto a tutti, per riaffermazione dello standard, un tentati- un utilizzo un po’ più serio di un computer. vo (purtroppo di non ampio successo) di far Insomma, parlar male del BASIC era anche avanzare il linguaggio verso nuovi orizzonti un modo per differenziarsi e mostrasi più applicativi. Come vedremo, questo compito esperti. Per quanto i motivi per cui lamen- non è spettato propriamente alla rinnovata tarsi fossero oggettivi, l’utente medio spesso proposta dei due inventori del linguaggio. In apportava giustificazioni alquanto discutibili ogni caso il True BASIC venne confezionato, come, ad esempio, la presenza dell’istruzione oltre che per MS-DOS, anche per Macintosh, GOTO che impediva una programmazione Amiga, Atari ST e altre piattaforme, dotato chiara e ben strutturata (in realtà tale istru- di compilatore, esso permetteva di “traspor- zione era già presente in FORTRAN e venne tare” il codice sorgente realizzando un tenta- inserita pure nello spocchioso Pascal mentre, tivo di standardizzazione. quasi tutti i BASIC, ormai erano stati dotati di costrutti più evoluti come WHILE…WEND, DO...LOOP, SELECT...CASE e altri ancora). Lo stesso principio di versione del linguag- In questo contesto di sostanziale disordine, gio “multipiattaforma” era stato tentato pro- dopo aver rilasciato una settima versione del prio nello stesso periodo (1985) dallo ZBASIC Dartmouth BASIC, gli stessi Kameny e Kurtz, della Zedcor e che estendeva la propria base ideatori del linguaggio, formarono nel 1983 hardware anche a CP/M, Apple II e TRS- una loro società: la True BASIC Inc. attra- 80. Questo disponeva di una IDE avanza- verso la quale commercializzare una versio- ta quanto quella del Quick o del Turbo, ma ne notevolmente aggiornata del linguaggio ammetteva una totale standardizzazione in una forma che ne ridefinisse lo stesso stan- del codice per macchine con caratteristiche dard rimanendo fedeli ad alcuni assunti di estremamente diverse. Preciso e performan- base (come l’uso del LET per l’assegnazione te, permetteva di accedere in profondità nei a variabili o dell’ END per il termine del pro- sistemi ben più di altri BASIC contempora- gramma). In realtà il prodotto aggiunge in nei, nel caso di Macintosh, ad esempio, per- modo abbastanza “indipendente” delle carat- metteva di utilizzare il Toolbox per integrarsi teristiche già presenti in altri interpreti (ma con le capacità del Finder. ZBASIC non ebbe secondo proprie modalità): la ricorsione, le successo commerciale e, negli anni Novanta,

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mentre Zedcor continuò lo sviluppo per Ap- versione di MS-DOS disponeva (come prima ple attraverso FutureBASIC, mentre ZBA- il CP/M) dell’interprete BASIC quale pro- SIC confluì in 32 Bit Software dove divenne gramma da caricare e molto noto come GW- prodotto per macchine 32 Bit, workstation e BASIC. Anche in questo ambito inoltre, com- Unix (32B). parvero versioni personalizzate del software Escludendo dall’argomento le workstation, per l’utilizzo con hardware particolare come, che pure essendo basate su sistemi Unix-like ad esempio, l’HBASIC che consentiva l’uso possono disporre anch’esse di interpreti e delle schede Hercules o la versione di Olivetti compilatori BASIC (il linguaggio era ripu- per l’utilizzo della scheda grafica compatibile diato da presunti saccenti esperti ma non dai OlivettiM24/AT&T6300. programmatori professionisti) è bene ricor- Tra le moltissime varianti dei BASIC per dare che, com’era d’uso al tempo, il primo i di classe “home” alcune di PC-IBM disponeva di interprete BASIC su queste risultano essere di particolare inte- apposita ROM e richiamabile da sistema con resse anche per gli sviluppi futuri e devono il comando BASICA. Successivamente ogni essere quantomeno menzionate. Si tratta di

Fig.2 – Gli inventori del BASIC si ripresentano sul mercato verso la metà degli anni Ottanta cercando di imporre le nuove caratteristiche dello standard del loro linguaggio (di cui Microsoft sembra essersi impossessata). La loro creatura è TrueBasic che verrà resa disponibile per quasi tutte le piattaforme personal esistenti all’epoca.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 23 implementazioni che possono differire molto inserire direttamente nel codice del sorgen- dallo standard originario, ma che si distin- te assembler che verrà compilato durante guono per caratteristiche, velocità e innova- l’esecuzione. zioni che introducono. Praticamente quasi tutti i piccoli “home” a 8 bit disponevano di un proprio BASIC Nello stesso periodo il concittadino, e di- interpretato (eccezione ad esempio il Jupi- retto concorrente, Sir Clive Sinclair stava ter ACE) con cui potevano essere facilmen- predisponendo una propria versione di un te programmati; pochi disponevano della altrettanto raffinato Super BASIC, il quale possibilità di compilare il codice; quasi tutti però, vedrà la luce a causa dei soliti ritardi, i BASIC erano derivati dal Microsoft di cui solo sul modello QL. In precedenza Sinclair costituivano un dialetto più o meno aderente aveva implementato nei vari ZX80, ZX81 e all’originale. Spectrum il Sinclair BASIC: una variante Il BBC BASIC sviluppato da Acorn per i assolutamente originale e compatta di lin- computers della serie BBC (da parte dell’al- guaggio ad alto livello per macchine dalle lora Roger Wilson, a partire dal 1981 sulla caratteristiche hardware pretenziose, ma base del precedente, per Atom) è invece as- sostanzialmente limitatissime. solutamente originale. Permette di sfrutta- re pienamente le peculiari caratteristiche hardware e verrà ulteriormente sviluppato autonomamente per tutti i computer Acorn Sempre in Inghilterra verrà sviluppato suc- fino alla versione 5 per lo sfortunato Archi- cessivamente il Locomotive BASIC che sarà medes (ARM BASIC 1.0); macchina che gli adottato in ROM dai computer Amstrad, ma conferirà (una volta caricato in RAM, e pur funzionerà anche sotto CP/M e per altri pic- restando un interpretato) una velocità asso- coli computers (esiste, per esempio, la ver- lutamente incredibile grazie al rivoluziona- sione per Commodore64). Questo dialetto rio chip ARM1 (RISC). Il linguaggio, allora si distinguerà per specifici comandi molto definito “forse il miglior BASIC mai scritto” avanzati per gestione di suono e grafica. sarà sempre caratterizzato da un orienta- Esso rappresenta un’evoluzione del prodot- mento didattico (per naturale destinazio- to di Sinclair e godrà di una certa diffusione ne delle macchine Acorn). Esso permette nel Regno Unito proprio grazie ad Amstrad; un’ottima strutturazione grazie all’uso delle ma sarà anche di ispirazione per i dialetti procedure mentre una caratteristica formi- BASIC di derivazione Microsoft come quelli dabile è costituita dalla possibilità di poter per MSX e altri originali prodotti meno co-

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nosciuti che troveranno terreno fertile tra i “super home” della seconda metà degli anni ’80.

(...continua...)

Fig.3 – Il gioco ZARCH fornito con il sistema Arthur di è realizzato per il BBC BASIC 5.0 interpretato, con animazioni e grafica vettoriale “shaded” dimostra le eccezionali prestazioni velocistiche della macchina.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 25 Bertiolo marzo 2012:

una passeggiata fra i computer ormai storici del secolo scorso

di Moira Bertolini e Luca Papinutti

L’esposizione, dal titolo “Una passeggiata Un percorso storico - didattico con tra i computer oramai storici del secolo scor- l’esposizione di una trentina di elabo- so”, si è tenuta a Bertiolo (Udine), in conco- ratori elettronici che coprono un pe- mitanza con la “Festa regionale del vino”. riodo dal 1975 al 2000, organizzato La mostra ha avuto luogo in una location di dal gruppo Linux “HCK” di Pozzecco eccezione, che molti visitatori hanno partico- di Bertiolo. larmente apprezzato, Casa Pagura, antica Sono esposti alcuni pezzi fra i più villa tardo Settecentesca che fu dimora di Ja- rari come: minivac 601 (1961), Hp copo Mantoani, da sempre amministratore 125, Ibm 5100, Imsai 8080, dei beni dei Manin di Passariano; dai raccon- Altair 8800c, Osborne 1, CBM PET ti si apprende che la villa ospitò oltre all’ulti- 2001, Processor Technology Sol 20, mo Doge, in fuga, dopo l’arrivo di Napoleone, MGT Sam Coupé, Olivetti M20, Next anche lo stesso Imperatore Francesco Giu- Cube, Magnavox Odyssey (1972), seppe quando al rientro da un viaggio, vi si Apple Lisa, Apple Mac 128k, Apple era fermato per fare visita al Mantoani. TAM,... Tra i successivi proprietari della casa di Via Latisana si annota l’illustre professore Ugo

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il fatto che dalle prime consolle de- gli anni ‘70 ai modernissimi tablet, appare evidente, anche a chi non può vantare grandi competenze, lo sviluppo informatico avvenuto in poco meno di mezzo secolo. L’evoluzione delle macchine è stata tale da farle passare da pre- rogativa per pochi eletti a bene di largo consumo, fruibile da pres- soché chiunque. Per questo motivo non stupisce (anche se ci rattrista) constatare quanto poca attenzione venga attribuita alla memoria sto-

Caparini, il maestro Cesare Pagura assieme rica, e quanto poco le nuove gene- al fratello Ottorino, che realizzarono al piano razioni si interessino ai diversi passaggi evo- terra l’Osteria della Pace e la raccolta delle lutivi che hanno portato ai loro tanto amati e Uve di Bertiolo. A Casa Pagura sono presenti spesso tanto maltrattati portatili e palmari. dei meravigliosi dipinti-affreschi, a rappre- Il gruppo HCK da anni si occupa di recupe- sentazione della magia di un tempo immobile computer superati e ritenuti obsoleti con e vibrante, ritratto di un’epoca lontana che la lo scopo di aggiornarli installandoci LINUX cultura dei suoi proprietari succedutisi fino ed applicazioni che fanno parte del mondo all’ultimo ha fin qui trasmesso e salvato con Open Source. Questo sia allo scopo di render- autentico rispetto per la storia e l’arte. li nuovamente utilizzabili, sia con lo scopo di Lo stesso rispetto e riverenza che dimostra- educare le le persone al riuso. Proprio perchè no i curatori della mostra verso un oggetto che, pur non potendo essere anno- verato tra le opere d’arte, sicuramente per molti ha lo stesso fascino. E non a caso c’è chi ha coniato il termine di “archeologia informati- ca”, proprio per evidenziare

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 27 1972) la prima console casalinga comparsa sul mercato, la Magnavox creata da Ralph Baer. Aveva a di- sposizione 30 giochi, e una pellicola apposita da attaccare allo schermo del televisore per rendere il gioco più avvincente. Ebbe un grandissi- mo successo, e le vendite arrivarono a 330000 unità vendute (una cifra enorme, se si pensa che stiamo par- l’educazione è uno degli obiettivi del gruppo lando degli anni ‘70). e del suo co-fondatore, la mostra quest’anno Poco tempo dopo comparve il primo com- ha avuto un importante carattere storico- puter “da scrivania”, l’IBM 5100. Con “soli” didattico, con una esposizione cronologica 20000 $ una azienda del 1975 poteva avere il dalle prime macchine fino ai primi modelli di suo “computer portatile”. Se paragonato ai palmare o di portatile. modelli moderni, come definizione può far Uno dei primi oggetti presente, datato 1961, sorridere, visto che pesava 25 kg e non era è il General Electric Analogic Computer kid, dotato di alimentazione a batteria. Ma biso- utilizzato per risolvere problemi di geome- gna pur considerare che il metro di paragone tria, algoritmi e altri quesiti matematici in erano i mainframe, che avevano le dimensio- contesto scolastico. Come funzionava questo ni di un armadio, oppure, come soluzione più computer analogico? Era costituito da parti economica, i , che avevano le meccaniche ed ingranaggi che opportuna- dimensioni di un frigorifero. mente ruotati eseguivano i calcoli emettendo Decisamente un computer portatile se para- un suono per segnalare il risultato. gonato ai suoi contemporanei. Forse qualcu- Della stessa gamma di computer analogici no si ricorderà di questo modello anche per ed educativi fa parte un’altra macchina rara una curiosa vicenda legata ad un personag- e curiosa, il Minivac 601. Questo è un com- gio di nome John Titor: si è palesato online puter elettromeccanico, nato come strumen- nel 2000 sostenendo di provenire dal 2036 e to per insegnare l’aritmetica binaria, è stato di aver viaggiato indietro nel tempo fino alla utilizzato ben presto dalle grandi aziende per nostra epoca per cercare un IBM 5100. e tut- insegnare ai propri dipendenti il funziona- to ciò perchè questo modello sarebbe a chiave mento dei computer. per risolvere un bug di Unix, il 2038 timeout Proseguendo sulla nostra linea del tempo, error, un problema reale e noto solo dopo incontriamo un decennio dopo (siamo nel “l’apparizione” del sedicente viaggiatore del

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tempo. Nel prossimo futuro avremo modo questo modello possiamo citare i pannelli di verificare se l’IBM 5100 è riuscito a sal- laterali in noce, una vera rarità nel mon- vare il mondo informatico dal bug... do dei computer. Come tutti i primi sistemi A questo punto nel nostro excursus sto- informatici, l’archiviazione dei dati era ef- rico compare un nome che di lì a qualche fettuata su nastri perforati, dato che era- anno sarebbe stato noto a tutti: Bill Gates. no economici e abbondanti, ma il Sol ha Siamo ancora nel 1975, e sul numero di anche l’interfaccia per registratore casset- gennaio della rivista Popular Electronics te o una doppia unità disco da 8 pollici. veniva presentato in copertina l’Altair I nastri però sono molto lenti e spesso 8800. Prima di allora il termine “com- non rieuscivano a salvare o caricare i dati puter” era sinonimo di macchine grandi correttamente. e costose che potevano permettersi solo Altro modello interessante della mostra le aziende, ma il costo del computer in kit è il Commodore PET, datato 1977. Si dice era di 397$, mentre la versione assem- che PET (che in inglese significa picco- blata, era di 495$. I progettisti del com- lo animale domestico) sia l’acronimo di puter non si aspettavano il successo che “Personal Electronic Transactor” (tutto- avrebbe avuto, pensando di poter vendere fare elettronico personale). Si trattava del poche centinaia di esemplari. Si dice che primo computer realizzato su di un blocco Ed Roberts, il proprietario della Micro In- monolitico della storia. Nel case (involu- strumentation & Telemetry Systems, Inc., cro) erano infatti compresi l’unità centra- fece scegliere il nome del computer a sua le, la tastiera, il monitor ed anche l’unità figlia: Altair, il nome di una stella usata in a nastro (un registratore a cassette) come un episodio di Star Trek visto quella sera. memoria di massa. La modalità grafica Altre fonti indicano nel film di fantascien- disponibile era la sola modalità testo, vi- za degli anni 50 “Forbidden Planet” l’origine del nome. Paul Allen e Bill Gates nello stesso anno, decisero di scrivere un lin- guaggio di programmazione da far funzionare nell’Altair. Il successo di questa prima versione fu tale che i due fondarono una società, la Mi- crosoft. Si passa poi al Sol-20, datato 1976; tra le caratteristiche peculiari di

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 29 risorse utilizzando periferiche e software dedicati. Si può decisamente affermare che l’Apple II abbia cambiato le abitudini e il modo di utilizzare i computer di molti, a partire dagli anno ‘80. Sulla scia del successo di que- sto modello, la ditta Asem di

sualizzazione monocromatica. Lo schermo Buia (Udine) nel 1984 ha pro- era da 9” in bianco e nero, o da 12” a fosfori dotto l’Asem Am 100. La particolarità di que- verdi o sempre bianco nero. sto pezzo sta nel fatto che neanche la casa ma- Nello stesso anno comparve sul mercato l’R- dre possiede più la documentazione relativa a ca Cosmac vip, il primo compact computer. questo modello, le rare informazioni sono sta- Veniva ordinato per posta e doveva essere te ricavate durante il restauro e la pulizia del montato e programmato dagli acquirenti; modello, dopo averlo salvato da una indegna poteva essere collegato ad una stampante ed fine nella locale piazzola ecologica. un registratore a cassette o Nel 1982 una ditta italiana, famosa per le ad una tastiera, quella integrata infatti era sue calcolatrici e macchine da scrivere, lan- esadecimale. ciò sul mercato quello che la maggior parte Solo due anni dopo, è il momento di un al- degli impiegati degli anni ‘80 ricorderà per tro trionfale ingresso: compare, infatti, sul sempre come il computer più popolare negli mercato l’Apple II, il primo computer Apple uffici, banche, assicurazioni, poste, scuole ed presentato da Steve Jobs e Steve Wozniak. università: l’Olivetti M-20, infatti si diffuse Pur non riuscendo a trovare un finanzia- ove fossero richieste reti interne, rese possibili tore, i due fondatori della Apple riuscirono dalle potenzialità offerte dalle caratteristiche comunque, quasi da soli, a terminare la pro- di questo computer. Nel complesso l’ Olivetti duzione del computer più longevo mai realiz- M20 fu un computer dalle grande potenzia- zato: 500.000 esemplari. Già da questo pri- lità, ma con un successo limitato. Creato per mo esemplare l’estetica divenne un requisito cercare di attirare i potenziali acquirenti IBM, fondamentale di tutta la produzione Apple: si in realtà si rivelò incompatibile con il MS- presentava infatti in un elegante case di pla- DOS, di quest’ultimo, la Olivetti fu costretta stica disegnato dallo stesso Steve Jobs, e la a sviluppare una macchina più compatibile sua struttura permetteva di ampliare le sue ed infatti maggior fortuna ebbe il modello successivo, l’Olivetti M-24, che sfondo anche

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Mostre, manifestazioni ed eventi di interesse retro-computeristico

nell’ambito delle piccole imprese. Un’altra chiave del successo del Commodore Fa parte della fortunata collezione esposta 64 furono le strategie di marketing attuate: fu anche l’HP 125, datato 1981. Fortunato perché venduto, oltre che nei rivenditori autorizzati, il museo HP stima che solo il 40% dei model- anche nei grandi magazzini, nei discount e nei li esistenti sia tuttora funzionante. All’epoca negozi di giocattoli, consentendogli di compe- aveva un prezzo di circa 5000$, ed era equi- tere con le console per videogiochi. Proprio nel paggiato di due processori, uno per gestire le trentennale della comparsa del Commodore funzioni del terminale e l’altro per le perife- 64 sul mercato, pochi giorni fa è scomparso il riche. Poteva essere dotato di una stampante suo creatore, Jack Tramiel all’età di 83 anni, termica interna. spesso i primi passi nel mondo della tecnolo- Mentre il mondo Apple si stava crogiolando gia sono stati compiuti insieme alle creazioni nel successo del suo Apple II, sul mercato com- di Tramiel. parve la lancia il Degno di nota è l’Apple Lisa II, in commer- suo nuovo modello di macchina. Era il 1982 cio a partire dal 1983. Il significato del nome fa il suo ingresso il Commodore 64, entrato Lisa è un mistero; secondo molti è l’acronimo nel guinnes dei primati come il computer più dell’inglese Local Integrated Software Archi- venduto al mondo (ne furono venduti più di 17 tecture (in italiano “architettura software lo- milioni di esemplari in tutto il mondo!), grazie cale integrata”), secondo altri è il nome della alla sua semplicità d’uso e alla facilità di pro- figlia del co-fondatore dell’Apple Steve Jobs e grammazione rispetto sia ai suoi predecessori l’acronimo è stato inventato solo in seguito e che ai suoi attuali concorrenti, in breve tempo significherebbe Let’s Invent Some Acronym divenne il computer più venduto nella storia (in italiano “inventiamo un altro acronimo”). dell’informatica. Il Lisa venne presentato il 19 gennaio 1983 La “guerra” con le macchine concorrenti fu al costo di 9.995 dollari statunitensi. Fu il vinta grazie soprattutto all’impressionante primo computer dotato di interfaccia grafi- prezzo di listino e al suo hardware, che per- ca ad entrare nelle case della gente comune metteva a chiunque di imparare a scrivere programmi semplici o complessi, oppure la- sciava spazio alla fantasia con l’incredibile disponibilità di giochi straordinari. Punto in più a favore era anche un avanzato chip sonoro, dedicato alla gestione degli effet- ti audio: furono create anche speciali tastiere che simulavano un pianoforte ed in seguito fu possibile addirittura simulare la voce umana!

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 31 in Apple, in quello che tut- ti conosciamo come OSX. Purtroppo, nonostante la particolarità di questa macchina, il successo com- merciale è stato limitato a causa dei costi elevati. Da ricordare tuttavia il fatto che la Next fu uti- lizzato per primo come web server, e fu anche la piattaforma per il primo (infatti all’epoca Microsoft aveva un semplice browser. e povero sistema operativo a riga di coman- noltre, era presente anche l’ultimo prodotto do, il famoso Dos). Il Lisa è stato il più grosso commodore prima della chiusura per banca- fallimento commerciale dell’Apple dai tempi rotta: l’Amiga, una piattaforma informatica dell’Apple III. La definitiva morte del Lisa la si commercializzata a partire dal 1985 con una è avuta nel 1984 con la presentazione del Ma- serie di personal computer, che ha reso con- cintosh che era dotato dell’interfaccia a icone creto il concetto di multimedia. Grazie ad essa e del mouse. Gli utenti non riuscivano a perce- sono nate infatti alcune innovazioni come il pire la superiorità del Lisa rispetto al Macin- puntatore del mouse animato, icone animate tosh dato che per gli utenti memoria virtuale e e gli oggetti multimediali (file audio) incorpo- multitasking erano parole senza senso. Il Lisa rati all’interno di un file documento. è un classico esempio di un prodotto troppo in Questo è ovviamente solo un rapido excur- anticipo per i suoi tempi. sus dei modelli maggiormente rappresenta- Facendo un salto alla fine degli anni ‘80 tro- tivi della mostra; per l’elenco completo degli viamo qualcosa di estremamente singolare. elaboratori presenta alla mostra, è possibile Steve Jobs è nel suo periodo di esilio dalla Ap- consultare i siti http://papidream.no-ip.org ple, ma non rimane inattivo: fonda la Pixar, oppure www.hcklug.wordpress.com. I che tutti conoscono per i cartoni animati, e computer presenti nella mostra, oltre ad es- la Next, azienda che tra il 1990 e il 1993 pro- sere rappresentativi di un’ epoca e testimoni duce il NextCube. È da considerare un high- del progresso nel campo dell’informatica, end workstation, cioè una stazione di lavoro sono da considerarsi un élite ristretta e molto ad alta qualità. Il sistema operativo Nextstep fortunata perché grazie alla passione di alcu- sarebbe poi evoluto, una volta rientrato Jobs ni, hanno evitato l’oblio della discarica. Tutto

32 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Manifestazioni

Mostre, manifestazioni ed eventi di interesse retro-computeristico

ciò grazie al Gruppo HCK, che da anni si occu- ca del Triveneto. pa di recuperare computer superati e ritenuti Si ringraziano per questa possibilità il Co- obsoleti con lo scopo di aggiornarli installan- mune di Bertiolo, il sindaco Battistutta Mario, do il sistema operativo LINUX e altre applica- la Pro Loco ed il signor Della Savia, il Comi- zioni che fanno parte del mondo Open Source. tato Festeggiamenti ed il Circolo Culturale Recentemente ciò è stato fatto presso una “Al Giardino” di Pozzecco, ma soprattutto la scuola di Lignano, e molto potrà essere fatto famiglia Benato per la concessione della lo- in futuro, soprattutto se il gruppo riuscirà a cation, un grazie particolare va anche a tutti trovare una sede fissa in cui lavorare e nella coloro che hanno aiutato a trasportare ed al- quale conservare le macchine, nel frattempo lestire la mostra. stanno preparando un’aula di informatica da Papinutti Luca è nato tra le colline del mandare in Africa. Friuli Venezia Giulia nell’anno in cui A disposizione dei visitatori, oltre ai nume- Ralph Baer commercializzava la Magna- rosi modelli descritti e non finora, era presen- vox ITL 200. te un rapido excursus sulla storia dei supporti Passa le estati frequentando stage gra- di memorizzazione dati, delle riviste d’epoca e tuiti al CED della Snaidero Spa dove en- libri a tema liberamente consultabili, conso- tra in contatto con il Cobol ed i grandi le giochi e una serie di filmati sulla storia dei Mainframes di Big Blue mentre durante computer o sulla progettazione o program- il servizio militare incontra il Fortran e il mazione di IMSAI 8080, ALTAIR, Twentieth Proloque. Anniversary Macintosh e altri. Al termine del servizio militare si de- Grazie alla guida attenta dell’organizza- dica decisamente all’informatica utiliz- tore e alla sua disponibilità a illustrare ogni zando i più svariati sistemi allora di- modello con le sue caratteristiche principali sponibili: dalle macchine Sun alle SGI, utilizzando un linguaggio comprensibile a dall’Amiga alle Acorn. Si ritrova così, chiunque, la mostra ha avuto un buon succes- quasi senza accorgersene, a collezionare so, complice anche la suggestiva location, ed computer ed oggi possiede più di 240 pezzi. è stata visitata da persone di ogni tipo ed età: Decide inoltre di fondare un gruppo LUG più o meno giovani, esperti, digiuni o anche per diffondere l’Open Source e la filosofia semplicemente curiosi. Tra gli ospiti più au- del trashware. torevoli, oltre alle autorità locali e regionali Ha curato tre esposizioni storico didat- hanno visitato la mostra anche il responsabile tiche, di cui due dedicate alla storia degli del Museo del Computer di Novara, il curato- elaboratori ed una all’evoluzione del vi- re del museo Asem di Buia, nonché alcuni dei deogaming. più blasonati collezionisti di computer d’epo-

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 33 Automatik (17) I videogiochi

Di Lorenzo Paolini

Dove racconto la mia personale visione sul prima e poi quella giapponese, si era buttata fenomeno videogame “Arcade”. a pesce su questa torta. Se quando arrivai in ditta i videogiochi “arcade” erano presenti ma Quando fui assunto, nella maniera che ho caratterizzati da quella che potrei chiamare raccontato nei precedenti capitoli di questa una “singolarità”, nei due anni che seguirono storia, dalla premiata ditta Automatik snc, ci fu un vero e proprio boom e per una strana correva l’anno 1983. Se l’home computer coincidenza del destino vi assistetti in prima cominciava appena allora, almeno in Italia, persona. ad appassionare le persone, i videogiochi Dopo l’epoca che potremmo chiamare “del erano piuttosto avanti nello sfruttamento pong”, arrivò la seconda generazione di vide- dell’elettronica digitale. Sulla spinta del mer- ogiochi nei quali i progettisti hardware e an- cato ludico e spinta pure dai margini che da cora di più i programmatori software si sbiz- sempre hanno caratterizzato gli investimenti zarrivano nelle più fantasiose realizzazioni. in iniziative che hanno come fine il diverti- Comandava l’idea che un gioco nuovo do- mento delle persone (questo lo sapevano già vesse presentare una effettiva novità e quin- Qgli imperatori romani), l’industria americana di uno scenario innovativo, una interazione

34 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Il racconto

i computer nella letteratura

diversa da quella dei giochi che l’avevano ore al giorno continuative dal momento che preceduto e così via in una ricerca continua viene acceso all’apertura del Bar e spento della novità “sostanziale”. E’ questa epoca (forse) la sera all’ora di chiusura del locale. che ha visto la nascita di sistemi innovativi e Avevo tentato di aumentare la dimensio- “strani”, non tutti caratterizzati dal successo ne del dissipatore, ma non c’era moltissimo sul mercato. spazio, mentre di mettere una ventola il mio L’epoca precedente, escludendo il “Pong” capo Romano si era rifiutato perché “costa- che lo considero un tentativo sperimentale, va troppo”, mi disse. Questa predisposizio- inizia da “Invaders” e finisce con “Tank bat- ne alla taccagneria del mio principale era tle”. A questo punto le possibilità date dal ridicola: gli sembrava disdicevole spendere colore resero frizzante la ricerca di nuovi pa- diecimila Lire per una ventola e si trovava a radigmi di gioco. spenderne il doppio ad ogni riparazione. Ac- Ritengo che Tempest della Atari possa es- cettava il fato dicendo che era un “difetto di sere preso ad esempio di questa “seconda fabbrica”, espressione che è desueta per noi generazione”. Basato su una visualizzazione ora, dal momento che abbiamo ormai la cul- vettoriale lo scopo del gioco è quello di impe- tura dei due anni di garanzia certi, in passato dire che certe forme geometriche somiglian- si accettava che un prodotto potesse avere ti a dei ragni, arrivino sul bordo di un solido dei difetti, anche perché a volte non c’erano prospettico e da li in qualche modo catturare alternative. il vostro “cannone laser”. Ricordo perfetta- Un’altro difetto comune di questa macchina mente questo gioco perché l’unico esem- era la rottura dell’accoppiatore optomeccani- plare che avevamo in ditta era spesso e vo- co che consentiva di trasformare la rotazione lentieri in riparazione per via dei transistor di della manopola di comando in inpulsi di con- potenza che pilotavano la deflessione del fa- trollo del “cannone” sul video. scio di elettroni nel tubo catodico. Il problema In questa classificazione dei videogiochi fra l’altro era l’utilizzo di transistor con sigle metto anche Soccer dell’Atari e Missile Com- non comuni da trovare in Italia. Li sostituivo mand. Il primo perché era costruito come in con un equivalente riportato su quei libriccini calcetto: un tavolino con il video orizzontale pieni di schede comparative, ma funziona- e i comandi per quattro giocatori sui due lati. vano per qualche mese al massimo e poi si Questo gioco del calcio è famoso perché fu bruciavano. Bisogna considerare che un tale argomento di una denuncia da parte di Atari oggetto può essere in funzione anche per 18 alla Commodore per via che quest’ultima ne

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 35 aveva usato le immagini per dimostrare la sua fatto che prevedono poche variazione ad un superiorità nella grafica. Missile Command plot sempre uguale: un personaggio che si aveva invece di strano il dispositivo di input: muove in orizzontale o in verticale sopra uno una trackball che trasformava la rotazione sfondo che scorre in maniera continua. Il pro- omnidirezionale nel movimento del mirino di tagonista non ha altro da fare che raccogliere lancio dei missili antiaerei. oggetti, evitare le insidie disseminate per la Dopo questa serie di sistemi il mercato si strada e sparare ai malcapitati alieni. divise in due filoni, almeno da quanto pote- Era questo filone che eccitava i noleggiatori vo vedere e dedurre dal mio osservatorio di giochi: costavano poco e avevano poche privilegiato. Il primo, trainato dagli Americani, complicazioni elettriche o meccaniche. Per proseguiva nell’innovazione sia dei giochi che riscontro se se ne vuol trovare un difetto dal dei cabinet, buttandosi nell’emulazione spor- punto di vista di questi professionisti del setto- tiva (corse di automobili per la maggior parte re, non erano longevi: la gente si stufava pre- o simulazione aerea con guida in prima per- stissimo di giocarci e la grande offerta che si sona), mentre l’altro filone fu conquistato dai trovava in giro obbligava ciascuno a cambiarli giapponesi con l’invasione di una miriade di spesso. Negli ultimi tempi in cui fui nella ditta giochi basati su standard tecnici di fatto e che passavamo la maggior parte del tempo a fare cambiavano poco o nulla nell’idea del gioco. questi spostamenti e poco a ripararli, anche Sono chiamati anche “Platform games” per il perché le riparazioni si erano fatte quasi im- possibili con la dotazione strumenta- le di cui io disponevo e il tempo per- so a trovare un guasto non banale non valeva la candela. C’erano anche dei flop clamorosi, cioè giochi che per motivi di errore nel design e qualche volta anche apparentemente senza nessun er- rore palese, non tiravano per nulla. Questi erano candidati a venire tra- sformati in altri di maggior successo con il cambio delle Eprom e qualche

36 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Il racconto

i computer nella letteratura

adattamento dei circuiti. Ricordo un gioco nel quale si do- veva pilotare un aereoplanino con il joystick attraverso vari scenari orriz- zontali che diventavano via via sem- pre più difficili. Il problema era che prime piastre a micro-processore la dimensio- il pilotaggio dell’apparecchio veniva ne delle piastre scese a dimensione standard, fatto solo con il movimento verticale della clo- circa 30x40cm, mentre crescevano le feature che per cui l’unica manovra era fare continui grafiche dei titoli. Il processore più utilizzato loop all’apparecchio. Infatti mi sembra di ricor- era sicuramente lo Z80, anche se si poteva- dare, ma non ne posso essere sicuro al cento no incontrare il 6502 (lo stesso usato poi nel percento, che si chiamasse proprio “Loop” o Commodore 64), o più raramente il 6800 o “Looping”. l’ormai vecchio 8080. La Bally usava nei suoi Quello che posso riferire io è comunque re- flipper l’8085 e poi addirittura il 68000 e serie lativo ad una finestra di un paio d’anni, nulla seguenti. In effetti la prima volta che ho visto di più. Infatti per una sorta di repulsione incon- un chip a 64 pin era appunto un micro della scia, uscito dalla ditta non ebbi più nessun de- serie Motorola 68000 montato su una piastra siderio di giocare se non con il flipper, quando di controllo di un flipper Bally. ne trovavo uno “della mia epoca”. A mano a mano che il produttore voleva of- I giochi risalenti diciamo al 1980 o poco pri- frire funzionalità aggiuntive, indispensabili per ma e che ancora erano in funzione al mio differenziarsi dalla concorrenza, furono intro- arrivo, erano piastre non standard, a volte dotte nei progetti i vari PIO, VIA, CTR, etc... in dalle dimensioni notevoli (anche 50x80cm), relazione al tipo di micro usato. Già nel 1983 i poco dense di componenti e in qualche caso processori divennero più di uno, molto comu- addirittura prive di micro-processore. Mostra- ne la configurazione con due o anche tre Z80, vano schermi statici, ad esempio una pista non in configurazione multiprocessore ovvia- disegnata con quadrattini illuminati entro la mente, semplicemente ogni chip al controllo quale correva uno sprite che assomigliava di una sezione: video, memoria, audio,... vagamente ad una macchinina. Non c’è biso- Poi le piastre divennero due e infine tre so- gno di una grande capacità di calcolo e il tutto vrapposte e fra loro collegate da certi spezzoni può essere svolto con un cablaggio a porte di cavo flat da 40 o anche 80 fili. La presenza logiche. Quando si cominciarono a vedere le

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 37 di Eprom aumentava di mese in mese al pun- pochezza della dotazione che mi era conces- to che si sarebbe potuto indovinare l’epoca di sa e che non contemplava un dissaldatore: mi produzione del gioco contando il numero di arrangiavo con saldatore e pompetta aspira- chip Eprom sulla piastra e sbagliare di poco. stagno. Non ve venni a capo di nulla perché Con questo scenario era difficile per un tec- le piste si rovinavano e si staccavano dalla nico alle prime armi come il sottoscritto, riu- vetronite e ne uscì un disastro che non fui ca- scire ad individuare certi malfunzionamenti pace nemmeno di nascondere al proprietario. che non fossero palesi: un pin piegato sotto Visto l’esito avevo pensato di addossarne la lo zoccolo di un integrato, un processore gua- colpa alla scarsa dotazione strumentale della sto e poco altro. Le Eprom erano su zoccolo ditta ma ovviamente il mio fu un tentativo pue- ovviamente mentre la memoria RAM, stati- rile e Romano, il titolare, mi fece una sonora ca o dinamica era saldata direttamente sulla ramanzina per aver rovinato irreparabilmente piastra. Una volta provai a dissaldare i chip il gioco (nessun accenno al fatto che il gioco di certe 2114 perché il gioco presentava un era comunque inservibile per il noleggio). palese errore nella RAM video: un vistoso ret- Così invece di progredire nella mia profes- tangolo “morto” sul video. Mi ci provai con la sionalità andavo con il passo del gambero, cioè all’indietro e ne ero sconfortato. Quello che non mancava mai e che pareva riuscissi a fare benissi- mo erano i lavori di carico e scarico. Anche per questo mi disamorai del lavoro: vedevo sempre più crescere la parte “di facchinaggio” e calare quella “tecnica”. In effetti la mia creatività nel campo si esaurì in un solo progetto: un ca- blaggio universale.

Ma questa è una storia che vi rac- conterò la prossima volta...

38 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Il racconto

i computer nella letteratura

Immagini tratte da:

http://cache.gizmodo.it/wp-content/uploads/2010/09/arcade_games_china_ confiscated.jpg

http://www.fantascienza.com/magazine/imgbank/NEWS/asteroids.jpg

http://www.eemuseum.it/wp-content/uploads/2009/06/track-n-field-konami-300x263.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 39 SEAC Ricerca & Sviluppo

Di Sonicher

Siamo nell’anno del signore 1992, ambienti Scheda ancora imperanti: mainframe e mini diparti- mentali, ma il PC è una realtà consolidata. Il Titolo: Ricerca & Sviluppo DOS è alla release 5.0 mentre Windows alla 3.1; l’ambiente rete di riferimento è Novell 3. Sottotitolo: Rivista trimestrale di La rivista “Ricerca&Sviluppo” edita dalla informazione tecnica SEAC ditta SEAC spa con sede a Trento, è tipica di una certa prassi del tempo che vede ogni Editore: Seac Spa [Trento] attore della scena informatica impegnato nell’editoria specializzata. I grandi nomi ci Lingua: Italiano sono tutti: IBM, Microsoft ma anche Olivet- ti (italico orgoglio), sostengono e pubblicano Prezzo: omaggio riviste dedicate all’innovazione tecnologica, ognuna con i mezzi di cui dispone. Bellissime Pagine: 50 le riviste IBM, spudoratamente commerciali quelle Microsoft, un pizzico di vanità in quelle Primo numero: Marzo 1994 Olivetti. Le aziende nostrane, non paragona- bili per dimensione a quelle citate, cercano Numero in rassegna: comunque di affigliare la propria clientela N. 1 sempre più attirata da ambienti operativi “a misura d’uomo” che sembrano mal sopporta- re le imposizioni della sala macchine: accessi

40 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Retro riviste

L’editoria periodica di tanti anni fa

super-controllati, nessuna flessibilità, alti tivo Ascom” costi di gestione. Sta succedendo quello paventato da molti Stranamente, pur essendo un “numero 1” ma da pochi ascoltato: l’utente non è più uno non si accenna agli scopi della rivista, ne stupido, non gli puoi vendere un mirabolan- alla formulazione della redazione, segno te programma di magazzino quando poi evidente che già si conosce il target di riferi- deve farsi le stampe a mano, manca la pro- mento e che i destinatari conoscono perfet- cedura di inventario o peggio lo si costringe tamente la ditta. a tenere alcuni dati in Excel. Per non parla- L’editoriale è dedicato alla spiegazione di re poi di tutte quelle piccole utility che sono come l’azienda intende seguire il mercato la vita dell’ufficio ma che raramente vengo- adattando le proprie soluzioni ai bisogni del- no implementate sui mini (stampa etichette, la clientela (che è poi quello che una azienda indirizzario, etc...), poi i programmi di scrit- dovrebbe fare se vuole sopravvivere), anche tura testo, fogli di calcolo, database... se nel proseguo della lettura la verità di que- sta affermazione appare quantomeno dub- Una rivista, questa recensita, realizzata bia visto che il livello tecnologico medio delle con una certa cura, inviata in omaggio alla soluzioni proposte è decisamente arretrato clientela della ditta stessa. Non ci sono dati anche per l’epoca di uscita della pubblica- di tiratura ma data la natura della pubbli- zione. cazione possiamo ipotizzare sia stata “tira- Segue la presentazione di EXCEL alla ver- ta” in un migliaio di esemplari. Non viene sione 3.0; siamo alle prime armi con questo nascosta una certa indole pubblicitaria, tipo di programmi e si vede. Il desiderio è forse sostenuta dalle ditte produttrici cui quello di stupire piuttosto che spiegare. l’azienda è evidentemente concessionaria. “Quando il PC diventa esperto” è una pre- Vediamo il sommario: senza anomala; che ci fà un articolo sui si- - Editoriale - “Rightsizing” stemi esperti in una rivista aziendale dedi- - EXCEL - “Un foglio EXCEL..lente” cata alla soluzioni d’ufficio? Ce lo chiarisce - Sistemi Esperti - “Quando il PC diventa la prima parte: “...Da alcuni anni la SEAC esperto” si occupa di Sistemi Esperti con lo scopo - Comunicazioni - “Prime ammicca alla principale di acquisire le conoscenze che rete” permettano di affiancare alle tradizionali - Soluzioni per selezioni - “Il bollettino po- metodologie EDP, nuove tecniche di trat- stale” tamento delle informazioni”. Veramente - Schede Prodotto - “Stampante ad aghi sorprendente! Per la verità questa prima Dataproducts 8500” - “Contributo integra- parte dell’articolo (ne seguirà una seconda

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 41 sul secondo numero; sarà mai uscito?) è una MOS deve essere alla release almeno 22.0 introduzione divulgativa ai Sistemi Esperti, ... chissà a che release è giunto ora, alla 58? comunque l’articolo è piacevole e ben docu- (ammesso che ce ne siano ancora in giro). mentato, fra l’altro è l’unico a disporre di PRIMOS è (o era?) un sistema operativo a una bibliografia e ciò denota una certa cura metà strada fra uno Unix e un VAX. Alcune nella realizzazione. caratteristiche lasciavano perplessi: nomi “PRIME ammicca alla rete” presenta le solo maiuscoli, permessi di accesso agli og- varie tipologie di elaborazione distribui- getti direttamente scritti sul file-system e ta, o per meglio dire di accesso distribuito altre idiosincrasie tipicamente tecno-orien- alle risorse centrali. E’ necessario spiegare ted. Disponeva però dell’editor EMACS e di che la parola “PRIME” è un nome proprio: un ottimo compilatore C. Peccato che il co- si tratta di un sistema mini costruito dalla mando COPY rimpiazzasse senza pietà una ditta americana Pr1me (si, con il numero intera directory con il contenuto di un file 1 al posto della i); un sistema poco diffuso e senza alcuna richiesta di conferma, se si in Italia in quanto costosissimo rispetto ad sbagliava il comando! analoghe soluzioni. Una volta un responsabile tecnico affer- mò in mia presenza che Primos era di gran Una citazione storica: un mini della Pr1me lunga superiore a Unix, non fosse altro per- venne usato dai creatori di Visicalc per la chè -”... un sistema operativo che distingue messa a punto del loro rivoluzionario pro- le maiuscole dalle minuscole è progettato dotto. Sul mini girava una sorta di emula- male...”! Credo superfluo ogni commento in zione per microprocessori 6502 che venne proposito. usato per simulare l’ambiente operativo di un Apple II, target della prima release di “Il File sale sul modem” presenta il pro- quello che è considerato a buona ragione gramma “PcCall” della Elmec e una orga- l’antesignano di tutti i fogli di calcolo. nizzazione di distribuzione realizzata attra- verso questo prodotto con gestione periodica Scopriamo che attraverso un opportu- dei task per sfruttatare il risparmio nei col- no hardware (non immagino a che costi!) legamento notturni. possiamo collegare il nostro amato mini ai PC aziendali in maniera da utilizzarli come “Il Bollettino Postale” è un esempio passo- emulatori di terminale (poveri PC, come sie- passo su come impiegare un programma di te voi ridotti!). Nell’articolo si accenna an- “Selezione” in grado di estrarre informazio- che si prerequisiti: il sistema operativo PRI- ni da archivi e di comporre dei report più

42 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Retro riviste

L’editoria periodica di tanti anni fa

o meno elaborati. Due schede pubblicitarie concludono la pubblicazione che in totale conta circa 50 pagine.

Conclusione

Che dire in conclusione? Non è certo una rivista che avrei pagato per leggere ma tut- to sommato è interessante e probabilmente era utile sia ai clienti che alla stessa SEAC. Non ho notizie riguardo alla vita successiva della pubblicazione, il sito internet dell’a- zienda (www.seac.it) non ne fa nessuna menzione.

“Ricerca & Sviluppo” è un nome fin trop- po ambizioso, che credo non abbia impedito ai soliti meccanismi aziendali di fagocitarsi la pubblicazione; io non credo molto nella lungimiranza delle aziende italiane rispetto all’impiego di una frazione dei loro profitti in ricerca, nemmeno se finalizzata al bene dell’azienda stessa. La mia opinione perso- nale, sostenuta dall’esperienza, è che l’im- prenditore italiano, salvo rarissime occa- sioni (vedi Olivetti), preferisce rivendere la tecnologia di altri piuttosto che partecipare in prima persona al progresso scientifico.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 43 CRAY-1

di Tullio Nicolussi

La prima volta che mi sono trovato davan- Cray”! Mentre mi avvicinavo a questo com- ti un Cray-1 è stato all’università di Trieste puter storico e ne toccavo, quasi accarezzan- una decina di anni fa. do, le paratie, il pensiero principale che ebbi La macchina, ormai dismessa, se ne sta- fu -”Non è molto grande” e il secondo:-”ma va, nella sua elegante livrea di rosso lucido, sono proprio dei sedili di gommapiuma!”, nell’atrio del centro di calcolo quasi sotto riferito evidentemente alla “panca” formata una scala che saliva al piano di sopra. Una dagli alimentatori che corrono tutto attorno spartana etichetta ne riportava il nome: alla base. Pensavo fossero rigidi e il fatto “CRAY-1” (nome che era già deducibile sulla che il Cray-1 fosse chiamato “la panchetta piastra metallica appiccicata alla macchi- più costosa della storia” solo un riferimento Lna stessa), senza nessun’altra spiegazione o alla somiglianza di questo particolare con scheda tecnica se non l’indicazione del perio- un famoso pezzo di design che è appunto un do di tempo durante il quale il sistema era divano circolare di velluto rosso. rimasto in funzione. Del Cray-1 avevo sentito parlare, ovvia- mente, e viste molte foto e letto sulle riviste. L’incontro mi emozionò, anche perché inat- teso; non ero andato in un museo e nessu- no mi aveva detto :-”Vieni che ti mostro il

44 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Prova Hardware

L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

utilizzatori di una cpu Z80, si volesse vedere Contesto storico che effetto faceva “in grande” quel calcola- tore che passo dopo passo stava crescendo. Le riviste di micro elettronica degli anni Un’altro motivo era sicuramente perché ‘80 non avevano simpatia per i mainframe, il Cray-1 era bello. In un mondo dominato percepiti come abitanti di tutt’altro mondo da ingegneri che vedevano tutto o quasi a rispetto a quello della micro informatica. forma di parallelepipedo, trovarsi difronte Spesso anzi erano portati ad esempio di ve- ad un oggetto dalla forma strana non pote- tustà e di eccessivo costo rispetto alla loro va che stupire. Nel mondo dei computer ad potenza di calcolo. Qualche notizia appari- alte prestazioni sono stati due i sistemi che va qua e la, soprattutto in occasione del su- hanno guardato al design come componen- peramento di un qualche record a suon di te non secondario del calcolatore: l’Olivetti megaflops. Per il Cray però si faceva un’ec- Elea 9003 (disegnato da Ettore Sottsass), cezione. Non che questo supercomputer e appunto il Cray-1, il cui design viene at- fosse trattato alla stregua di una macchina tribuito al suo ideatore e leader della Cray home o da ufficio, semplicemente “faceva Reserch: Seymour Cray. scena” e parlarne era quasi una moda, certo un mito! Era come se dalla parte dei piccoli

Fig. 1, 2

In apertura una inquadratura suggestiva della CPU vista dall’alto; di fianco un Cray-1 assieme al suo creatore Seymour Cray.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 45 su MC Microcomputer numero 127 del mar- La storia zo 1993, dove viene descritta la nuova Corsa, progettata appunto con l’aiuto del CRAY-1. La Cray Research Inc. viene fondata nel 1972 da Seymour Cray, un ingegnere elettro- La CRAY, come succede spesso alle aziende nico che aveva lavorato alla ... come proget- americane, passa di mano in mano, si “forka” tista della serie di calcolatori vettoriali ... in nuove aziende e si rifonde, il tutto in una Cray impiega tre anni (dall’aprile 1972 al continuità invidiabile che ha sempre permes- gennaio 1975) per mettere a punto il primo so alla CRI (Cray research Inc.) di navigare prototipo funzionante e pronto per la produ- nelle zone alte della classifica dei più perfor- zione. A questo punto un’altro anno (gennaio manti super computer, qualche volta rag- 1976) è necessario per vedere la prima mac- giungendo il top (recentemente nel novembre china in funzione presso i laboratori di Los 2009 con la macchina XT5). Alamos. Non sono mancati i momenti meno feli- Il primo CRAY-1 arriva in Italia nel 1985 ci con l’avvento di attori (è il caso di Silicon presso il consorzio interuniversitario per il Graphics) che acquisiscono la società per la calcolo automatico del Nord-est (il consor- stratosferica cifra i 740 milioni di dollari nel zio CINECA a Bologna) e nello stesso anno 1996 per poi svenderla ad appena 50 milioni la CRI vende il centesimo sistema nel primo nel 2000 alla Tera Corporation. Cosa sia ac- decennio della sua storia. caduto in quei quattro anni è immaginabile Le notizie sulla quantità di macchine vendu- anche se imprevedibile. In fondo la Silicon te sono contrastanti: qualche fonte afferma Graphics non era certo l’ultima azienda nel che ne sono stati installati esattamente 85, settore del calcolo ad alte prestazioni... altre fonti parlano dell’avvenimento di ven- Con il tempo la forma a “C” del sistema cen- dita della centesima macchina. Come stiano trale si è trasformata perché è venuta meno la veramente le cose è abbastanza poco impor- sua funzione tecnica ed ora la macchine Cray tante, certo che per un collezionista (stiamo assomigliano a tutti gli altri mainframe: una parlando a livello di museo) è un sistema ap- sequenza di armadi rettangolari con qualche petibile, più raro di un Apple-1 per capirci! concessione agli inserti o luci colorate. Oltre ai laboratori di ricerca si interessano Seymour Cray muore nel 1996 per le conse- di super-calcolo anche le aziende manifattu- guenze di un incidente stradale. riere come la General Motors che compra un Di lui si ricordano i progetti ma anche al- CRAY-1 (il numero 36) per il suo laboratorio cuni gustosi aforismi dei quali il più simpati- di ricerca e lo impiega nella simulazione del- co è la risposta a chi gli chiedeva del perché le prestazioni delle carrozzerie anche per le il progetto CRAY-1 non prevedesse di usare utilitarie. Un articolo in proposito è apparso

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L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

memoria virtuale: -” Memory is like an orga- Primo approccio sm. It’s a lot better if you don’t have to fake it” [La memoria è come un orgasmo. È meglio se non devi simularla]. La prima reazione di chi si trova davanti un CRAY-1 è che non si tratti di un calcolatore ma di uno strano oggetto alieno non costru- ito dall’uomo. La forma circolare ma man- cante di un settore, tale per cui la macchina L’oggi occupa 270 gradi dei 360 disponibili, la pale- se modularità, che Cray Research si è presa La Cray Computer Corporation è viva e lo sfizio di palesare con inserti separatori di vegeta nel mercato dei super computer ma colore diverso e addirittura in qualche caso ha cambiato filosofia e costruisce cluster di colorando in maniera diversa ciascuno dei 12 macchine basate su processori standard (In- chassis che compongono il “cervellone”, con- tel Xeon). Il suo ultimo (per ora) prodotto è il tribuiscono a questa sensazione di estraneità modello XK6, un super calcolatore le cui pre- rispetto allo standard che uno si aspetta. stazioni si misurano in trilioni di flops. Nell’apertura lasciata libera dall’assem-

Fig. 3, 4

Ancora una immagine di Sey- mour Cray quando era a capo della Cray Research e l’ultimo prodotto: il modello XK6

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 47 Fig. 5

Il CRAY-1 “full red”.

Quello di Trieste è proprio di questo colore.

blaggio dei moduli viene voglia, ma nel bus “personale” per ogni modulo. In questo contempo timore, di infilarsi subito per ve- modo più dati viaggiano nello stesso istante dere “come è fatto dentro”. Questo quando è fra moduli diversi senza innescare problemi spento, perché quando è in funzione l’idea di di collisione. entrarci è proprio l’ultima che viene, anche Le “strane” appendici proiettate verso perché siamo naturalmente portati a diffi- l’esterno e che sembrano il “piede” di ciascun dare delle cavità dalle quali viene un certo modulo o più prosaicamente, come si diceva “ronzio” inquietante. Che poi, a dar fede alle nell’introduzione, una comoda panca sulla testimonianze di chi la macchina l’ha vista quale posare le terga, contribuiscono da una veramente in funzione, non c’era certo da parte all’estraneità della forma ma nel con- stare allegri perché il rumore era notevole, tempo appaiono quasi rassicuranti: in fondo tanto da dover indossare delle cuffie. sono accoglienti. Infatti la Cray Research, si- curamente mettendoci quel pizzico di ironia Alcuni dei sistemi hanno una finestra in ple- che è tipica degli anglosassoni, ha adattato xiglass trasparente al posto delle paratie in- il coperchio di queste appendici, che scopri- terne che chiudono ogni singolo modulo e mo- remo sono sede delle alimentazioni e del raf- strano con ciò la selva di cavi di collegamento freddamento, proprio a panchina con tanto fra i moduli. Infatti data la natura parallela di cuscino imbottito di gommapiuma e rico- del sistema, il collegamento fra le varie parti perti di finta pelle colorata. realizzato con un bus sarebbe stato un collo Il CRAY-1 non è certo una macchina per la di bottiglia inaccettabile. Cray risolve il pro- quale si dice “vista una, viste tutte”! Ognuna blema con un qualcosa che assomiglia ad un o quasi è personalizzata, con una cura e uno

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L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

stile che, pur variando solo la colorazione Hardware dello chassi, le rende una diversa dall’altra, anche se la base è il sistema “rosso”, colore che per noi italiani aggiunge l’impressione di L’alta densità di componenti e la tecnica di trovarsi davanti alla “Ferrari” dei calcolato- assemblaggio fanno del CRAY-1 un mainfra- ri. me dalle dimensioni tutto sommato conte- nute. Dalla base circolare di diametro 2,61 In un centro di calcolo il CRAY-1 spicca, metri e alta 48 centimetri, si erge al centro dato che la sua forma fisica ne impedisce l’al- il core, anch’esso circolare (1,42 metri di dia- lineamento in riga ordinata con altri sistemi metro) per una altezza totale di 1,95 metri. presenti e sia perché la sua forma circolare e Il suo peso totale è di 10.500 libbre nel- i colori sgargianti, rompono la classica mo- la massima espansione di memoria (quasi notonia grigio-metallica degli armadi che cinque tonnellate) e il consumo si aggira sui contengono gli altri mainframe. Per la verità 115 Kwatt; ogni modulo elettronico consuma negli ultimi anni i produttori hanno inserito approssimativamente dai 40 ai 60 watt e il moduli che si distinguono per forma e colora- calore prodotto deve essere asportato con un zione, ma siamo molto distanti dalla origina- condizionamento forzato a base di una mi- lità di un CRAY. scela di freon e acqua che viene fatta circo-

Fig. 6

Una elaborazio- ne grafica che inserisce la CPU di un CRAY-1 in un universo infinito.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 49 Fig. 7, 8, 9

La giungla dei cavi di collega- mento.

Sotto: partico- lare di assem- blaggio dei mo- duli a colonna e del fissaggio delle schede allo chassis

lare partendo dalla base, dove si trovano gli estremamente raro. Di buono c’è che si sono alimentatori e i convettori del circuito di raf- salvati tutti, certo nessuno funzionante, ma i freddamento, nelle condutture che avvolgono musei che sono riusciti ad accaparrarsene un l’intera massa dei circuiti. In effetti si potreb- esemplare lo ostentano ora come pezzo im- be dire che il Cray-1 è un circuito di raffred- portante nella storia della computazione. damento circondato da schede elettroniche. Ogni settore della macchina contiene due Da questa breve iniziale descrizione delle colonne montanti forate fabbricate in metal- caratteristiche fisiche del sistema che an- lo dentro le quali viene fatto scorrere il fluido diamo ad esplorare, si capisce che non è alla di raffreddamento. fra le due colonne trova- portata di una collezione hobbistica. Il centi- no posto le schede elettroniche che vengono naio di sistemi prodotti lo rendono, dal pun- fissate al metallo delle colonne al quale tra- to di vista retro-computeristico, un oggetto smettono, tramite un apposito disegno delle

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L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

piste di rame, il calore prodotto dai circuiti integrati. Il connettore presente sulle schede, rivolto verso l’interno, viene collegato tramite cavi bipolari al resto dell’elettronica. Il risultato è una vera e propria giungla di cavi che vanno a rivestire completamente le paratie interne della CPU [Fig. numero 7]. Nelle figure 8 e 9 un modulo di assemblaggio e un particolare del montaggio delle schede elettroniche. Sembrerebbe a prima vista un assemblag- gio artigianale, ma evidentemente si rivelò efficace e probabilmente meno costoso rispet- to ad altre soluzioni basate su bus di trasmis- sione condivisi. Il CRAY-1 dal punto di vista dell’elettronica è un oggetto modulare basato sull’accoppia- mento di moduli elettronici (circuiti stampa- ti) costituiti da una piastra di 15x20 cm circa, che porta a bordo circuiti digitali (fino 144) e componenti passivi (fino a 300 resistenze). Questi moduli elementari, che si specializza- no a seconda della funzione in 113 tipi diver- si, sono assemblati all’interno degli chassis che formano la macchina fisica. In relazione all’assemblaggio e ai moduli usati, sono in- dividuabili delle zone specializzate come ad esempio i registri o le unità di calcolo. Uno schema a blocchi di come è diviso lo spazio fisico è reperibile sul manuale har- Fig. 10 dware del sistema. Il tutto è studiato per ren- L’organizzazione fisica dei moduli nell’assemblaggio dere più corti possibili i collegamenti; infatti del core della macchina. L’immagine è tratta dal anche sulla lunghezza degli stessi si basa il manuale hardware. progetto elettronico.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 51 Come si vede dalla figura i quattro chassis normali 1024x1 bit con tempo di accesso di centrali portano a bordo la parte computa- 50 ns. zionale, mentre gli otto periferici sono sede Anche la parte passiva dell’elettronica è co- dei moduli di memoria. Questa configura- stituita da due soli componenti resistivi per zione evidentemente favorisce un ottimale disporre di 120 Ohm (o 60+60) e 300 Ohm assemblaggio. Ogni modulo elettronico por- dai quali ricavare resistenze da 120 o 1280 ta 96 terminazioni che sono usate (quali di- Ohm. pende dal tipo di modulo) per la connessione La sezione I/O consiste in ventiquattro ca- con gli altri moduli attraverso un cablaggio nali seriali organizzabili in quattro gruppi a doppino ritorto (twisted pair). da sei che contengono sei linee di input oppu- I moduli elettronici sono assemblati parten- re sei linee di output. Il protocollo di scambio do da una board a cinque layer e la tecnica prevede sedici bit, tre di controllo e uno di costruttiva utilizza lo standard industria- parità. Il canale è servito con un meccanismo le esistente senza discostarsi dalle normali di polling alla stessa velocità di accesso della tecniche costruttive dei calcolatori esistenti, memoria (ogni quattro cicli di clock). anche se piastre a cinque strati nel 1972 era comunque una tecnologia costosa. Tutta la La parte alimentatrice consiste in 36 ali- logica elettronica si basa solamente su tre mentatori che forniscono due tensioni: -5,2 tipi di circuiti: porte NAND, registri e ban- Volts (venti alimentatori) e -2.0 Volts (16 ali- chi di memoria. Gli IC di memoria sono dei mentatori). Gli alimentatori sono a carico co-

Fig. 11

Particolare in- terno dello “zoc- colo” contenente l’alimentazione elettrica e il raf- freddamento di ogni colonna.

52 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Fig. 12

Le piastre elettroni- che viste lato “dorso” rivolto verso l’esterno della macchina. Ogni circuito prende le alimentazioni dalla colonna portante ed è fisicamente solidale con essa, alla quale trasfe- risce il calore prodotto.

stante, nel senso che non ci sono regolazioni to in uscita, per questo motivo è anche nota interne. Per questo motivo la tensioni in input come CML (Current Mode Logic). deve essere isolata dalla rete e ciò viene fatto La caratteristica principale dell’ECL è che usando un gruppo motorizzato che fornisce i transistor non vanno mai in regione di sa- 150 KWatt. Non sorprenda questa scelta per- turazione e l’escursione di tensione tra livel- ché la dimensione e il costo di un mainframe lo logico alto e basso è molto bassa: in que- è tale che questo tipo di alimentazione è co- sto modo possono cambiare stato molto più mune per questi calcolatori. Ci sono centri di rapidamente che nelle altre famiglie.Il suo calcolo (ad esempio quello del CINECA a Ca- maggiore svantaggio è che il circuito condu- salecchio Reno vicino a Bologna), che dispon- ce continuamente corrente, il che porta ad gono di una propria centrale termoelettrica alti consumi energetici. per le necessità di alimentazione dei sistemi di calcolo. Anche il circuito di raffreddamento ha biso- Buona parte della “fame di energia” di un gno di una meccanica: pompe e compressori CRAY-1 è dovuta all’uso degli elementi elet- che vengono posizionati all’esterno dell’edi- tronici in configurazione ECL (Emitter Cou- ficio. Il raffreddamento a Freon (si noti che pled Logic) non erano ancora noti gli effetti del Freon sul Riportiamo da wikipedia: In elettronica, buco dell’ozono) funziona come un frigorife- l’emitter-coupled logic (logica ad accoppia- ro, cioè un compressore mette in pressione il mento di emettitore), o ECL, è una famiglia fluido che poi espandendosi assorbe il calore logica in cui la corrente è pilotata, attraverso e lo trasferisce poi alle serpentine del radia- transistor a giunzione bipolare, in due possi- tore. bili percorsi a secondo dello stato desidera-

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 53 Fig. 13

Una suggestiva “location” nei Bell Laborato- ries.

Sono presenti la console di con- trollo (a destra) e la batteria di dischi a sini- stra.

La disponibilità della documentazione con- de perforate, una unità a nastro magnetico e tenuta nel volume “Site Planning Reference due terminali seriali. Manual” ci introduce alle complesse fasi pre- paratorie meccaniche e logistiche necessarie Il funzionamento del CRAY-1 prevede che a “mettere in piedi” una macchina di questo esista un sistema di Front-End dal quale ca- genere. Si parte con la pianificazione degli ricare i dati in memoria, anche se è possibile spazi, la predisposizione degli impianti elet- farlo attraverso la console e le unità perife- trici ed idraulici, etc... riche (lettori di nastro magnetico, lettori di schede, etc...). Il CRAY-1 non ha una console interna. Infat- ti possiamo pensarlo come una grande CPU con molta memoria e qualche canale di I/O, ma niente schede video o software di base. Per questo è necessario disporre di una mac- china di front-end che permetta l’interazione con il sistema e l’esecuzione delle procedure di diagnostica e di manutenzione attraverso gli strumenti software disponibili. Normalmente la MCU (Maintenance Con- trol Unit) è un mini-computer Data General Eclipse S-200, un sistema a 16 bit con 32 K di memoria (word a 16 bit), una stampante da 132 colonne, una unità di lettura di sche-

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Fig. 14

Il centro di calcolo della General Motors dove ha trovato posto il CRAY-1 “Blu” (il numero 32 della serie).

in altre parole, come disporre di un certo nu- Il calcolo vettoriale mero di CPU, ognuna delle quali si occupa di una frazione del problema. Infatti una ma- Cosa vuol dire “calcolatore vettoriale”? E’ niera di affrontare in parallelo i calcoli più nostra intenzione spiegare brevemente cosa complessi è proprio quella di aumentare il si intende con simile locuzione nel campo del- numero di CPU, ognuna delle quali si occu- la computazione automatica. pa di una parte del problema, conferendo il Tutti sappiamo che i sistemi di calcolo sono suo risultato che viene poi assemblato per delle macchine “seriali”, nel senso che alla la soluzione finale. I supercalcolatori attuali CPU vengono sottoposte una sequenza di sono tutti multi-core (addirittura migliaia) istruzioni e che essa le esegue, con varie stra- ma fanno anche uso delle tecniche di paralle- tegie, tipicamente in sequenza. lizzazione per la prima volta introdotte dalla Tutti i problemi, almeno quelli rientranti Cray Research. nell’insieme della computabilità, sono risol- vibili da una macchina a stati finiti la cui Tipico esempio di problema parallelizzabile espressione più antica e tipica è la macchina sono i problemi di ricerca. Se dobbiamo cer- di Turing. care l’elemento più grande all’interno di un Ci sono però dei problemi che si possono af- vettore con una macchina “tradizionale” si frontare in maniera più efficiente se si dispo- devono esaminare in sequenza gli elementi ne di un sistema di calcolo in grado di lavora- confrontandoli con il più grande finora tro- re sugli elementi di un vettore considerandoli vato. Quindi, semplificando, servono tanti non uno alla volta ma tutti assieme. Sarebbe, passi quanti sono gli elementi del vettore.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 55 Fig. 15

Lo schema che esemplifica il meccanismo di “piping” attraverso il quale i dati vengono trasferiti su canali paralleli dalla memoria ai registri ed infine di nuovo alla memoria al termine della sequenza di operazioni ese- guita su ogni elemento del vettore iniziale.

Lo stesso problema con una macchina vet- toriale sarebbe affrontato sottoponendo l’intero vettore all’esame di un numero di CPU pari alla dimensione del vettore stesso. Ognuna di esse si occupa di un elemento del vettore, lo confronta con una memoria de- positando nella stessa l’elemento più grande fra quelli esaminati. Il vero vantaggio di una macchina vetto- riale si esplica nel trattamento di vettori e matrici. Infatti questi oggetti matemati- ci sono per loro natura multi-elementi che possono essere accomodati in una struttura dati di tipo sequenziale indicizzato, come ap- In uno schema tratto dalla pubblicazione punto viene rappresentato un vettore nella semi-divulgativa della stessa CRAY, viene memoria di un calcolatore. Poiché il tratta- esplicitata graficamente una sequenza di mento di valori vettoriali di solito implica un operazioni vettoriali eseguite in cascata che over-head di computazione, dovuta all’indi- prelevano un vettore dalla memoria e li po- cizzazione e alla necessità di spostare singoli stano nel vettore V0, ne manipolano i dati elementi in registri di calcolo, le macchine coinvolgendo altri registri (V1, V2, etc...) e scalari “soffrono” abbastanza lo svantaggio alla fine il risultato è un vettore V5. rispetto ai sistemi di calcolo esplicitamente progettati per trattare in parallelo un certo La gestione vettoriale dei dati è conveniente numero di elementi. Le macchine vettoriali, se effettivamente si hanno problemi descrivi- come appunto il CRAY-1, non eliminano del bili con tecniche vettoriali, altrimenti è addi- tutto la maggiore necessità di cicli di clock rittura deleterio usare le strutture vettoriali per eseguire calcoli in matrici, ma dal mo- del CRAY. Ad esempio il calcolo di una radice mento che lo fanno su molti elementi in pa- quadrata (64 bit di precisione) costa 140 cicli rallelo il risultato globale se ne avvantaggia.

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di clock se coinvolge i registri scalari, mentre ni in termini di MFLOPs (milioni di istruzio- costa quasi 100 cicli in più sui registri vetto- ni floating point al secondo). Qui il CRAY-1 riali. va decisamente bene, con i suoi quasi 140 L’efficienza del calcolatore va misurata nel MFLOPs (qualche fonte arriva ad indicare numero di operazioni per ciclo di clock, non fino a 160 MFLOPs). Nel 1976 era un “bel an- dalla velocità di esecuzione della singola dare”! Infatti la CRAY detenne questo prima- istruzione. Se è necessario calcolare 100 radi- to arrivando per prima al GigaFLOPs attor- ci quadrate con il sistema scalare si ottiene il no al 1990 per poi perderlo definitivamente risultato finale con 14.000 cicli di clock e ogni per effetto della crescente importanza dei radice richiede sempre 140 cicli; con il siste- sistemi multiprocessore rispetto al paralleli- ma vettoriale non si ottiene il risultato finale smo dell’elaborazione. con soli 240 cicli (per effetto dell’esecuzione non proprio totalmente parallela descritto Dove siamo arrivati (2011) con le prestazio- prima), ma alla fine ogni radice sarà costata ni dei super calcolatori? circa 20 cicli e l’intera operazione 20 x 100 = Prendendo ad esempio il Cray XT5 da 2.000 cicli di clock. Un fattore 10 sembra un 14.000 microprocessori, installato nel 2009 risultato modesto, considerando il costo di un presso il centro di calcolo del sistema di pre- CRAY-1 (dai 5 ai 9 milioni di dollari del 1975), visioni del tempo in svizzera (il CSCS, il più ma i problemi che la macchina affronta ne prestigioso centro di previsione meterologica traggono un vantaggio significativo. Un pro- europeo), era capace di 141 trilioni di opera- blema computazionale che richiedesse su un zioni al secondo. A suo tempo era il quarto in calcolatore scalare di prestazioni paragona- Europa e il 23 al mondo. bili, 10 giorni di calcolo macchina, verrebbe Il suo successore (Cray XK6) del 2011, por- eseguito su un CRAY-1 in un solo giorno; non ta il valore della performance all’ordine dei è poca cosa! quadrilioni di operazioni floating point al se- Come si capisce da questo semplice esempio, condo (50 Petaflops). il CRAY-1 ha senso venga usato dove ci sono vettori e matrici da trattare, possibilmente Fig. 16 da 64 elementi (massima efficienza). Questo è anche uno dei motivi per cui nei mega cen- L’ultima (per ora) tri di calcolo non si trova solo il CRAY o co- meraviglia della munque solo calcolatori paralleli, ma anche Cray research, il sistemi specializzati in altre elaborazioni più super calcolatore “sequenziali”. XK6 da 50 Peta- Analogo discorso se si valuta le prestazio- flops

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 57 Un interessante paper che compara le per- Come è fatto formance di un CRAY-1 con un mainframe IBM 370 è “EVALUATING COMPUTER PRO- GRAM PERFORMANCE ON THE CRAY-1 by Il CRAY-1 di fatto è una grande CPU or- Larry Rudsinski with Gail W. Pleper; 1979”. ganizzata in tre sezioni distinte che sono: la Vari test, svolti con due compilatori FOR- Computation Section, la Memory Section e la TRAN sulle due macchine mostrano un netto I/O Section. guadagno della macchina CRAY-1 nei calco- La sezione di computazione contiene i regi- li scalari (la macchina IBM non è vettoriale stri, i buffer e la sezione funzionale di decodi- per cui il confronto sarebbe stato improponi- fica ed esecuzione delle istruzioni. bile). Le performance salgono notevolmente La memoria è organizzata in word da 64 quando si mette mano al codice e si ottimizza bit, è costituita da chip molto veloci (la CRAY secondo le regole di CRAY. Appare evidente è stata fra le prime ad usare chip all’arsenuro che il compilatore ha ancora molta strada da di gallio al posto del silicio), l’accesso avvie- fare per adattare tutte le situazioni alla strut- ne in quattro cicli di clock e può essere estesa tura logica della macchina, ma il guadagno è fino ad un massimo di 16 banchi per un tota- comunque dell’ordine di un fattore dieci. le di 1 mega word (64 bit + parità). Stiamo parlando del 1975 quando in giro non Fig. 17 c’erano ancora gli home che comunque Schema a blocchi delle sezioni nelle quali è raggiunsero il megabyte di RAM (parole organizzato il calcolatore da 8 bit) solo attorno al 1985.

La sezione di input-output consiste in 12 canali bidirezionali che servono lo stora- ge, le periferiche e i sistemi di front-end. Sì perché il CRAY-1 è, come si diceva, una potente CPU, ma non ha la struttura di una workstation con sistema operativo e altro. Tutto è molto semplificato e quindi anche il front-end deve essere adeguato ed esterno. Ad esempio al CINECA a Bo- logna mi diceva un tecnico che usavano un VAX 780 come front-end per il CRAY. Il box MCU è la parte Maintenence Con- trol Unit (praticamente il monitor di si- stema).

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L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

La parte storage consiste in un controller La parte di computazione della CPU contie- per hard-disk con capacità massima di sup- ne i registri, al pari di una CPU monolitica porto di circa 1 Megabyte. Anche qui, come moderna. Il sistema ha due “anime”, possia- si vede, dimensioni ridicole per la tecnologia mo dire così, una scalare e una vettoriale. attuale. La parte scalare è simile a quelle tradizio- nali: otto registri, chiamati S0...S7 a 64 bit Il CRAY-1 ha un micro-codice di 128 istru- ammettono operazioni matematiche (somma zioni, alcune a 16 bit, altre a 32 bit. E’ sup- e moltiplicazione), logiche e di manipolazio- portata l’aritmetica intera, con rappresenta- ne dei bit, appoggiandosi a 78 registri (T0... zione in complemento a due, e quella floating T77) che fungono da buffer verso i banchi di point, fino a 64 bit per operando, con un set memoria e a 8 registri (A0...A7) di indirizza- completo di istruzioni. mento a 24 bit (a loro volta bufferizzati su 78 Il periodo di clock è di 12,5 nanosecondi; si- registri B0..B77). gnifica che il clock del sistema funziona a 80 La parte vettoriale è anch’essa individua- MHz. bile tramite il concetto di “registro”, solo che questa volta i registri sono vet- toriali (78 elementi ciascuno a 64 bit). Un registro specializzato (VL) tiene l’informazione sulla lunghezza dei vettori che sono in elaborazione.

Fig. 18 Schema funzionale con registri e unità di calcolo. Sorprendentemente l’ar- chitettura non è complica- tissima e segue le idee del suo ideatore: le cose sem- plici funzionano meglio.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 59 Fig. 19

L’installazione presso il Law- rence Lever- more National Laboratory nel 1978.

Nel CRAY-1 si vede applicato, è una delle Le operazioni vettoriali, cioè che vengo- prime volte, il concetto di memoria cache per no eseguite in parallelo sugli elementi di un le istruzioni. Si tratta di quattro buffer, ognu- vettore, prendono in considerazioni solo il no di 78 elementi, che caricano le istruzioni numero di elementi presente nel registro VL dalla memoria attraverso quattro canali ri- (Vector Length) e sono in realtà parzialmen- servati e le immagazzinano in word a 16 bit te sequenzializzate (nel senso che non proprio in attesa di sottoporle all’esecuzione. Il regi- tutti gli elementi del vettore vengono prces- stro P è il corrispondente Program Counter sati nello stesso momento. Dal momento che comune nelle CPU integrate. una istruzione viene eseguita in quattro cicli di clock, in realtà per ogni avanzamento del Quindi in estrema sintesi vediamo nel clock parte una sequenza elaborativa su un CRAY-1 esasperati due concetti ben precisi: gruppo di elementi. Si tratta di un paralle- parallelismo e velocizzazione delle istruzioni lismo che possiamo definire “parziale”, ma da e verso la memoria. evidentemente efficace molto di più che la sequenza scalare possibile nelle macchine Operativamente le istruzioni vengono ese- tradizionali e nello stesso CRAY-1 per le ope- guite da dodici unità funzionali che operano razioni che coinvolgono i registri S. a gruppi su alcuni dei registri e solo con de- terminate istruzioni. Ad esempio le operazio- ni logiche possono essere fatte solo sui regi- stri S e V ma non ad esempio sui registri A.

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I valori possono subire una trasformazione Come funziona durante il trasferimento e questa è proprio la base del calcolo su un Cray-1. Uno degli aspetti fondamentali, come emer- ge dai ragionamenti finora fatti, è l’accesso Ad esempio il codice che agisce su N elemen- alla memoria. La forma della macchina (a ti del vettore B() e mette il risultato nel vetto- semicerchio) è funzionale a questo scopo per- re A(), si scriverebbe (in FORTRAN): ché permette di avere la lunghezza dei col- legamenti fra le varie “torri” che ospitano i DO 100 I=I,N moduli, perfettamente uguali e di lunghezza 100 A(I) = 5 * B(I) + C minima possibile. Un raro caso di design che migliora la funzionalità dell’oggetto. Tradotta in un macro-linguaggio del CRAY- Il trasferimento dei valori fra memoria e 1 si trasforma in una sequenza di istruzioni: registri è continuo e ottimizzato. In generale (molto grezzamente) si può pensare al flusso S1 <-- 5 ‘ la costante numerica 5 viene inse- di dati che viene prelevato dalla memoria e rita nel registro scalare S1 trasferito in un registro, possibilmente vet- S2 <-- C ‘ Il valore della variabile C viene toriale, ad opera di una unità di esecuzione. inserito nel registro scalare S2

Fig. 20

Una delle schede elettroniche (è una scheda di memoria) sulle quali si basa il Cray-1.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 61 Fig. 21

Si sta procedendo con il montaggio

VL <-- N ‘ numero elementi da elabo- rare V0 <-- B ‘ lettura dell’array B e inseri- mento dei suoi elementi nel registro vet- toriale V0 V1 <-- S1 * V0 ‘ operazione vettoriale che moltiplica gli N elementi del registro V0 per la costante in S1 V2 <-- S2 + V1 ‘ operazione vettoriale che somma il valore di C agli elementi di V1 A <-- V2 ‘ Gli elementi di V2 vengono trasferiti nell’array A()

Il sistema è ottimizzato in modo che quando le operazioni coinvolgono in se- quenza registri vettoriali successivi (V0, V1 La differenza fondamentale fra la tecnica e V2 nell’esempio), la macchina inserisca le CRAY e quella che metteremo in atto su un si- tre operazioni in un’unica sequenza (chain) stema scalare è che gli elementi di un vettore in maniera tale da ottimizzare il tempo di non vengono manipolati, se pure in paralle- raggiungimento del risultato. Detta in altre lo, da singole operazioni, ma l’operazione si parole quando i primi quattro elementi sono realizza durante lo spostamento massivo di stati inseriti nel vettore V0, partono le prime dati da un vettore al successivo. Cioè se do- quattro istruzioni che inseriscono nei primi vessimo aggiungere una costante C agli N quattro elementi del vettore V1 l’operazione elementi di un vettore noi scriveremo in un di moltiplicazione con la costante in S1. In- linguaggio tradizionale: tanto altri quattro elementi di B sono stati in- seriti in V0 e riparte il calcolo appena detto, FOR I = 1 TO N mentre i primi quattro elementi di V1 vengo- V(I) = V(I) + C no interessati alla successiva istruzione che NEXT I coinvolge V2. Si capisce quindi che non solo si ha un pa- Infatti una preoccupazione dei micro cal- rallelismo operativo fra gli elementi di un colatori è la scarsità di memoria e quindi, vettore, ma più istruzioni parallele sequen- potendo, si cerca di fare “tutto sul posto”, zializzabili possono essere iniziate mentre è cioè nello stesso vettore di partenza. CRAY-1 in corso l’operazione precedente.

62 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Prova Hardware

L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

non ragiona a questo modo ed effettuerebbe V1. l’operazione mentre “sposta” gli elementi fra C’è anche da dire che i problemi che si af- due vettori: frontano su un CRAY sono perlopiù proble- mi di simulazione, ad esempio di fluidodina- FOR I = 1 TO N mica, cosmologia, etc..., cioè problemi che W(I) = V(I) + C coinvolgono rappresentazioni matriciali di NEXT I dimensione molto grande. I dati non potreb- bero stare comunque tutti all’interno di un L’altro motivo che determina la strategia registro vettoriale che ha un limite dimensio- elaborativa del CRAY-1 è che i calcoli vengo- nale costruttivo. E’ comunque necessario un no fatti da unità computazio- nali specializzate (per i nume- ri interi, per quelli in virgola mobile, per le operazioni di shift dei bit) da qui la necessi- tà di “far transitare” i dati dal vettore sorgente verso il vetto- re destinazione passando da una delle unità logiche.

Si potrebbe ribattere che così facendo si va ad occupare un vettore ulteriore nella macchi- na. Cosa assolutamente vera ma che nel caso di CRAY-1 è meno grave rispetto ad un cal- colatore “tradizionale” per il fatto che lo scambio registri- memoria è vettorizzato, velo- cizzato ed altamente efficiente. I banchi di memoria vengono indirizzati indipendentemente e quindi i dati Fig. 22 viaggiano su bus separati ad esempio per Certi lavori bisogna pure che qualcuno li faccia! passare dal vettore V0 all’unità di elabora- zione e dall’unità di elaborazione al vettore

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 63 appoggio in memoria ed è quello che CRAY-1 da 23 bit + uno di segno o da 63 bit + 1 di fa nel miglior modo possibile. segno. Addizione e sottrazione sono diretta- mente eseguibili sui registri scalari, la molti- Ovviamente sta nell’abilità del compila- plicazione coinvolge l’unità di moltiplicazio- tore creare le sequenze ottimizzate in ma- ne floating point. niera tale da sfruttare il massimo possibile La rappresentazione in virgola mobile pre- dell’hardware. vede un bit di segno, 15 bit di esponente e 48 bit per la mantissa. La programmazione del CRAY-1 non è af- Il range è 2^-20000 fino a 2^17777 o in base fatto semplice ed assomiglia molto più ad 10: 10^-2500 - 10^+2500 una programmazione Assembly piuttosto che alla programmazione ad alto livello. Una Le istruzioni non hanno una rappresenta- conoscenza intima della struttura della mac- zione mnemonica ma sono semplicemente china e del funzionamento dei vari registri numerate tramite un codice istruzione segui- scalari e soprattutto vettoriali, è una tecni- to dal valore dei registri che sono coinvolti. ca che necessita di un certo tempo per essere Ad esempio la somma intera sui registri A: appresa in maniera proficua. Attualmente 0030 i j k = somma intera dei valori nel re- le cose sono molto cambiate e anche i super gistro Aj con i valori nel registro Ak per avere calcolatori paralleli dispongono di ambienti il risultato nel registro Ai. di sviluppo che si adattano alla natura vetto- 0031 i j k è la differenza, 0032 i j k è la mol- riale della macchina e producono un codice tiplicazione, etc... altamente ottimizzato. Sono previste due aritmetiche: Intera e Flo- ating Point. I dati interi sono rappresentati

Fig. 23

-”Cavolo! E que- sti?”- sembra sia l’espressione del tecnico in- tento ad effet- tuare i collega- menti.

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L’analisi dei sistemi che hanno fatto l’informatica

e soprattutto di raffreddamento me lo fanno Conclusioni escludere, ma prima o poi qualcuno ci pro- verò sicuramente. C’è sempre qualcuno che Per una volta abbiamo abbandonato le no- percorre la strada del restauro, è successo stre rassicuranti macchine home ad otto bit così anche per altre macchine famose: il Co- per esplorare un mondo totalmente fuori dal- lossus e il “Baby” in Inghilterra ad esempio. la portata hobbistica: il mondo del super-cal- Gli inglesi stanno mostrando una grande colo. Lo abbiamo fatto ovviamente dal nostro sensibilità agli aspetti storici dell’evoluzione punto di vista “storico” ed evoluzionistico e nei sistemi di calcolo, certo lo fanno più vo- abbiamo imparato moltissimo rispetto alle lentieri con le loro macchine nazionali. soluzioni costruttive e allo spirito che ha ani- Il di Mountain mato le prime proposte commerciali. View in California, forse l’unica istituzione Non immeritatamente Seymour Cray è con- al mondo che dispone dei finanziamenti per siderato uno dei padri dell’informatica. La poterne eseguire un restauro, ne possiede un sua vision era ingegneristica, improntata esemplare (esattamente il numero 18). Pur- alla pratica e alla certezza di perseguire le troppo la macchina è stata privata di molti sue idee con tenacia e determinazione. moduli interni prima di essere donata dai la- L’azienda che ha fondato nel 1972, pur con boratori di Los Alamos. varie vicissitudine societarie, porta ancora il Forse un giorno i vari possessori si accor- suo nome ed è ai vertici del mercato del cal- deranno per farne una versione funzionante. colo ad alte prestazioni. Sarebbe bello. Anche fra i mainframe, macchine certa- mente poco affezionabili perché molto poco personali, ci sono degli oggetti cult e il CRAY- 1 è senza alcun dubbio uno di essi, forse il le- ader in assoluto. Non c’è museo della tecnologia che potendo non lo esponga come esempio di ingegneria e di design. Noi dobbiamo accontentarci di ammirarlo nelle sale espositive o in qualche angolo dei grandi centri di calcolo adibito a piccolo museo storico. Probabilmente non ce n’è nessuno del cen- tinaio di esemplari in grado di funzionare: la complessità del sistema di alimentazione

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 65 Commodore 128 Internals

Di Sonicher

Ecco un libro che definirei “prezioso” per Scheda coloro che sono alla ricerca di un compendio che affronti tutti gli aspetti tecnici della mac- Titolo: Commodore 128 Internals china Commodore. Sottotitolo: The Authoritative Insiders’ Il C128 è un sistema complesso, evoluzione Guide del C64, possiede due processori (6502 e Z80) Autore: K.Gerits, J.Schieb & F.Thrun che insistono sulla stessa piastra madre e che rendono il sistema assolutamente godibile Editore: Abacus Software per via della compatibiloità con il classico Anno: 1985 C64 e con il mondo CP/M, che sappiamo ricco Lingua: Inglese di software applicativo. Il volume contiene gli schemi funzionali del- Pagine: 516 le sezioni chiave della macchina, soprattutto ISBN: 0-916439-42-9 riguardo l’I/O e i chip di controllo. Ognuna delle componenti, che sono dei chip programmabili, viene trattato per esteso con esempi e informazioni sul come ricavare il meglio dal sistema o semplicemente come

66 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Biblioteca

I volumi che raccontano la storia dell’informatica

controllarne le caratteristiche con il solo scopo di dominare la macchina piuttosto Il C128 si svela attraveso questo volume, che subire passivamente ciò che altri (i pro- come una macchina dalle caratteristiche gettisti) hanno predisposto. eccezionali. La presenza dei due processori Ovviamente troviamo le varie mappe, le implica una complessità di progetto che ren- tabelle di interrupt e la sezione dedicata de giustizia del livello di sofisticazione che in all’assembly, tool indispensabile dal mo- pochissimi anni hanno consentito agli inge- mento che si viole mettere le mani nell’inti- gneri elettronici il raggiungimento di vette mità dei circuiti. eccellenti. La peculiare presenza delle due La sezione della ROM disassemblata e CPU non è l’unico esempio (ricordiamo l’Ap- commentata vale da sola l’acquisto del libro, ple IIe con la scheda Z80) e certo Commodo- peraltro ormai si trovano parecchie sorgen- re non voleva mancare questa opportunità ti della stessa informazione, ma nel 1985, di portare un poì più in là la vita operativa quando è uscita la monografia, le informa- della sua macchina di maggior successo. Ma zioni non erano coì disponibili come ora. l’Amiga si sta facendo strada e presto fago- citerà l’interesse dei commodoriani. Chi vuole esagerare potrà cimentarsi addi- rittura con i registri della MMU per control- lare l’allocazione della memoria e magari arrivare a sviluppare un mini-linux (ad esempio una versione di Minix). Un proget- to che mi affascinerebbe ma che lascio vo- lentieri a coloro che meglio del sottoscritto conosce l’arte della programmazione.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 67 MiniBASIC

di Salvatore Macomer

Nei tempi pionieristici dei primi anni ‘80, sato indietro di trent’anni!” ha accettato con la conoscenza “intima” delle macchine sul- gioia di concederci il permesso di utilizzare le quali si operava come programmatori quel suo articolo originale per la nostra ri- professionisti o anche solo dilettanti, era vista. molto diffusa. Chi comprava un sistema Purtroppo il signor Matteo non aveva più home dopo i primi timidi passi con PRINT nulla che riguardasse questo suo program- e GOTO, inevitabilmente si lanciava verso ma, nemmeno un dischetto Apple con il sor- le nuove frontiere che tanti manuali sugge- gente. Peccato perché, aldilà della comodità rivano: il linguaggio Assembly. Nascevano di disporre del programma su disco, sareb- così prodotti, magari non commerciabili ma be stato interessante esaminare e proporre ugualmente validi, per puro piacere dell’au- ai nostri lettori la traccia del “parto” di un Ntore e a riprova di quanto ci si poteva spin- simile lavoro: appunti, prove, etc... Oltre gere sulla strada della conoscenza. che, noi ci proviamo sempre, convincerlo E’ il caso di questo “miniBASIC”, un com- magari a scrivere qualcosa per noi. pilatore di sorgenti Applesoft, in forma mi- Messo da parte questo desiderio ci siamo nimalista, apparso sulla rivista Bit nel 1981 armati di pazienza e abbiamo deciso di “re- ad opera del signor Matteo Cerofolini. cuperare” questo pezzo di software resti- Siamo riusciti a contattare il signor Mat- tuendolo alla dignità dell’esistenza elettro- teo che, dopo una enorme sorpresa che (pa- nica. role sue) “gli ha fatto fare un tuffo nel pas-

68 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Apple Club

I computer della mela

L’occasione è valsa anche per rifare esatta- maggior parte concepiti e scritti con lin- mente il percorso fatto allora da chi si fosse guaggi ad alto livello che hanno come ca- cimentato nella digitazione del codice, passo ratterizzazione quella di assomigliare più dopo passo, per arrivare a veder “girare” il al pensiero umano che alla logica di funzio- risultato di cotanti sforzi. namento della macchina. Questo livello “di Un pensiero è andato anche all’autore del età” del programma serve per realizzare programma: quanto avrà impiegato a rea- uno schema funzionale del flusso informa- lizzarlo? Il signor Matteo non se lo ricorda- tivo che sarà poi oggetto dell’esecuzione. Il va proprio ma a sua stima “più di qualche cosiddetto “sorgente” serve per la stesura mese...” e gli crediamo assolutamente. Ov- del codice, per l’esplicazione degli algoritmi viamente si parla di mesi di tempo libero, di calcolo e per tutte le fasi di revisione che non certo di mesi uomo! coinvolgono la vita del programma stesso. Quando il programma deve “girare” su un calcolatore il sorgente è un impiccio. Infat- Interpreti e compilatori ti le sue istruzioni (gli statement, nel gergo Abbiamo già affrontato in questa rubrica del programmatore) devono essere tradotte la problematica della compilazione dei sor- nell’unico comprensibile idioma della CPU genti Applesoft esaminando in particolare il che presiede il funzionamento dei circuiti prodotto TASC Compiler, in qualche modo elettronici di una macchina di calcolo. C’è punto di riferimento per analoghe offerte. quindi di mezzo, volenti o nolenti, una fase Quello che ci viene presentato nell’artico- di “compilazione”: si prende una istruzione lo “Un mini-compilatore BASIC per Apple e la si traduce in 1 o mille piccoli passi, che II” non è allo stesso livello di sofisticazione sono le istruzioni macchina. e di prestazioni ma è una applicazione con Ad esempio una istruzione BASIC sempli- profilo educativo molto valido e ci può esse- cissima come re utile per capire un po’ più a fondo quali siano le strutture fondamentali del linguag- LET A = 10 gio BASIC implementato sulla macchina di Apple. (il verbo LET veniva usato solo nelle prime Per completezza, anche se diamo per scon- implementazioni del linguaggio) richiede tato che il lettore sappia di cosa stiamo par- parecchie centinaia di istruzioni macchina e lando, accenniamo ai principi fondamentali non tanto per l’assegnazione del valore alla che stanno dietro alla logica di creazione di variabile simbolica, ma per tutto il lavorio un compilatore. che c’è sotto nel riconoscere i singoli token, I programmi per elaboratore sono per la trovare lo spazio di memoria per immagaz-

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 69 zinare i valori, aggiornare puntatori, etc... per coloro che vorranno procedere all’arric- L’idea del compilatore è proprio questa: chimento delle istruzioni trattabili. invece che fare la traduzione a run-time, la Il compilatore gestisce solo variabili intere facciamo prima, otteniamo una sequenza e un sottoinsieme di istruzioni che sono: di istruzioni elementari che possono essere if...then sottoposte direttamente alla CPU senza ul- goto teriori perdite di tempo. gosub Beh, le cose non sono proprio così semplici, input nel senso che anche il programma compila- print to, al pari del BASSIC o di qualsiasi ambiente return operatovo, abbisogna di un “environment” end al quale associarsi, in pratica di trovare peek collaborazione dal sistema operativo della pooke macchina. Tolti questi particolari “di servi- stop zio”, il concetto rimane quello iniziale che si Le operazioni aritmetiche: +, -, *, / è detto: una sequenza di istruzioni eseguibili gli operatori di confronto: <, <=, >, >=, dalla CPU. <>, >< Costruire un compilatore non è affatto semplice! Ci sono fior di monografie dedi- Vediamo brevemente le modalità di fun- cate all’argomento, tools, esempi, librerie, zionamento. etc... che possono aiutare, ma rimane in un Il programma Applesoft che sarà compi- certo senso l’espressione ultima delle capa- lato si inserisce normalmente con l’accor- cità di programmazione. gimento che la numerazione delle sue righe sia inferiore a 20.000. Da 20.000 in poi parte il codice del compi- Il MiniBASIC latore stesso che è anch’esso scritto in BASIC Come dice il nome questo è un “mini-com- Applesoft e consta di circa 340 linee di co- piltore”, quindi ci aspettiamo delle limita- dice, da inserire dopo il programma princi- zioni rispetto ad un prodotto che presenta la pale con una utiliy di merge o prima come piena compatibilità con tutto il codice scri- punto di partenza per un nuovo sorgente. vibile in Applesoft. Come afferma l’autore L’utilizzo delle sole variabili numeriche in- nell’articolo sulla rivista Bit, questo è pro- tere comporta che sia necessario specificare prio un programma minimo ma strutturato nel sorgente l’indicazione esplicita di tipo, in modo che sia semplice la sua estensione cioè far seguire il simbolo “%” al nome della

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I computer della mela

]LIST Il programma BASIC Applesoft 20 INPUT “DAI UN NUMERO INTERO “;A% che vogliamo compilare. 30 INPUT “DAI UN ALTRO NUMERO INTERO “;B% 40 C% = 1 50 C% = C% + 1: IF C% > = 1000 THEN GOTO 80 60 D% = A% / B% 70 GOTO 50 80 PRINT “RISULTATO DELLA DIVISONE = “;D%

variabile: esempio a%, b%, etc... E’ necessa- latore Assembler ma di fatto si tratterrebbe rio anche scomporre le espressioni nume- di uno sforzo inutile, visto che gli assembla- riche complesse che si scriverebbero con le tori non mancano di certo sulla piattaforma parentesi, ad esempio Apple!

100 A% = B% * (C% + 25) - 4 I dettagli di funzionamento va scritta in tre statement separati: 100 A% = C% + 25 L’Applesoft, come tutti gli interpreti BA- 110 A% = A% * B% SIC per home computer, non immagazzina 120 A% = A% - 4 le istruzioni come un file di testo, ma tradu- ce ogni singolo statement in una forma più La compilazione produce un sorgente as- compatta che sostanzialmente sostituisce la sembly che deve essere assemblato assieme parola chiave, ad esempio PRINT, GOTO, alle routine run-time del mini-compilatore etc..., con un codice numerico da un solo per produrre il codice oggetto ed infine il co- byte. Lo scopo è duplice: il risparmio di spa- dice binario direttamente eseguibile sull’Ap- zio in memoria (non è che i poveri pc ad 8 bit ple II, anche privo dell’interprete. abbondassero di RAM!) e la velocizzazione nell’esecuzione, visto che il codice che sosti- Considerazioni generali tuisce una parola chiave costituisce di fatto La strada di produrre come output della una specie di compilazione e basta una “if” compilazione un sorgente Assembly piutto- per riconoscere l’istruzione, piuttosto che sto che direttamente un codice oggetto era dover fare un parsing della stringa. abbastanza comune ai tempi dei primi com- Lo svantaggio è quello di non avere una pilatori più o meno sperimentali. Da un lato corrispondenza perfetta fra gli statement ha il vantaggio di fornire un sorgente per il digitati a video e quello che viene scritto in debug del compilatore stesso e dall’altra si memoria come sorgente del programma. prestava ad ulteriori ottimizzazioni. Con il Cioè, detta in altre parole, si perde un po’ tempo questa pratica si è persa e si è prefe- di tempo durante la digitazione e il listing rito produrre direttamente l’eseguibile per del sorgente, per guadagnarlo in spazio di ovvie ragioni di semplicità e velocità di svi- memoria e disco e velocità di esecuzione. luppo dei progetti. L’autore non ha previsto un proprio compi- Individuato quindi l’inizio del sorgente

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 71 BASIC, il lavoro del compilatore è quello di II con BASIC caricato, abbiamo l’inizio del scorrere tutte le righe di codice interpretan- sorgente d leggere nei due byte di memoria do il byte di istruzione e generando la parte 103 e 104. L’istruzione assembly necessaria alla traduzione. Il ciclo 20040 CP = PEEK(103) prosegue con l’esame della prossima linea + PEEK(104) * 256 di istruzione fino alla conclusione del sor- gente da compilare. serve appunto ad inizializzare la variabile A questo punto avremo costruito in un file CP (contatore programma). su disco che ha un nome fisso “COMPOUT” contenente l’intero codice Assembly con la A questo punto è necessario sapere come tabella delle variabili e delle costanti che l’Applesoft immagazzina le istruzioni in me- nelle istruzioni Assembly sono referenziate moria. tramite il loro nome. Il testo nel riferimento [1], mantenuto uffi- cialmente da Apple, specifica questo aspet- Notiamo che la stessa tecnica può essere to. adattata a qualsiasi home anni ‘80, infatti funzionavano più o meno allo stesso modo, Ad esempio il programma cioè il programma in memoria viene “toke- 10 HOME : PRINT “HI” nizzato” e si può sempre scorrere il sorgente viene tradotto in memoria come mostrato mediante individuazione dell’inizio del pro- nel dump in fondo alla pagina. gramma e di ogni singola riga di codice. In estrema sintesi abbiamo i primi due Nel dettaglio, per quanto riguarda l’Apple byte che puntano all’indirizzo assoluto del-

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I computer della mela

la prossima istruzione, seguono due byte la prima volta, viene creata la sua entry in che rappresentano il numero di riga (0A 00 una tabella e i successivi riferimenti a quella nell’esempio starebbe per la riga 10), segue stessa variabile codificati come indice della un byte che è il token dell’istruzione (97 = tabella corrispondente. Le tabelle di storage HOME; BA = PRINT). dei dati sono tre: una per le variabili nume- Ogni riga termina con un byte a zero; 00 riche, una per quelle alfanumeriche e una è anche il primo byte in assoluto del pro- per le costanti numeriche. gramma, così si può dire che ogni istruzione Ogni istruzione BASIC diventa quindi una BASIC inizia e finisce con un byte nullo. serie di istruzioni in linguaggio Assembly La presenza di un puntatore alla prossima che alla fine viene registrato su un file a di- istruzione che vale 0x0000 significa che il sco. A questo punto il lavoro del compilatore programma è terminato. è terminato e sarà compito dell’assemblato- Il compilatore dovrà iterare le istruzioni re tradurre questo codice mnemonico in un del programma andando a sostituire ogni file di vere istruzioni macchina. statement con le rispettive chiamate alle routines residenti nel monitor. Per fare que- sto ci viene molto utile la mappa dei token reperibile sul manuale “Applesoft BASIC ’s Reference Manual, Volume 2”. Questo per la traduzione delle istruzio- ni; a parte bisogna trovare la strada per registrare in memoria le variabili e gli ar- ray che via via si incontrano nel sorgente. Questo viene fatto durante la compilazione: non appena si incontra una variabile per

00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 0A 0B 0C 0D 0E <- indirizzi 00 0D 08 0A 00 97 3A BA 22 48 49 22 00 00 00 <- byte ------E LINK LINE # H : P “ H I “ E LINK... O O R O L M I L E N T

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 73 ]RUN 20000 Il compilatore in azione. Vengo- GENCODE PRINT M1 TV = 0LC =21 no stampate a video le righe du- GENCODE INPUT A.INT TV= 2 rante la traduzione. La scrittura GENCODE PRINT M2 TV = 0LC =27 su disco avviene solo alla fine. GENCODE INPUT B.INT TV= 2 GENCODE VAR = VAR C.INT=N1 GENCODE VAR=VAR+VAR C.INT=C.INT+N2 GENCODE LINE 1075 - IF C.INT 4 N3 NL = 60TV2 = 1 GENCODE LINEA 1104 - GOTO L80 GENCODE VAR=VAR+VAR D.INT=A.INT/B.INT GENCODE LINEA 1104 - GOTO L50 GENCODE -PRINT M3TV=0 LC = 27 GENCODE -PRINT D.INTTV=2 LC = 0 GENCODE CRLF ORIGINE (HEX) ? 0400 REGISTRAZIONE SU DISCO (S/N)? S

studiavo e il tempo libero era molto. Allora La pratica... sarebbero bastati due/tre pomeriggi fra un Fin qui la descrizione teorica del compila- esercizio di matematica e uno di elettroni- tore di Matteo. Purtroppo, come si diceva ca e altrettanti dopo-cena per completare all’inizio, l’autore non ha più alcuna trac- il lavoro. Fra l’altro il prezzo richiesto di 35 cia elettronica del suo lavoro, cioè il disco mila Lire più le spese di spedizione, nel 1981 con il programma, che fra l’altro vendeva non erano affatto bruscolini, almeno per a richiesta su un floppy 5,25” formato DOS uno studente squattrinato della mia sorte. Apple. Mettermi a farlo ora quanto avrei im- Questo fatto ci rafforza nella consapevo- piegato? E soprattutto ne sarebbe valsa la lezza di come siano in fondo fragili le cono- pena? scenze e le informazioni che accumuliamo Poi ho deciso di farlo per due motivi: re- nel tempo. Passato l’interesse non rimane cuperare questo pezzo di codice che sarebbe traccia concreta, complici senza dubbio gli altrimenti andato perduto e ripercorrere aspetti pratici dell’era moderna: la pletora pari-pari quei pomeriggi di un tempo, certo di altri interessi, la mancanza di spazio, i con presupposti diversi. traslochi, etc... Prima che vi mettiate a protestare che Sono stato molto in dubbio se cimentarmi avrei potuto digitalizzare l’articolo e farlo nella digitazione del sorgente: 345 state- poi “inputare” attraverso il meccanismo di ment, alcuni decisamente lunghi al limite input rediretto dell’Apple II, vi dico subito dei 256 caratteri permessi dal BASIC Ap- che ci ho provato. Purtroppo però la qua- plesoft, più altri 400 linee di assembly del lità della riproduzione a stampa del listato run-time. sulla rivista è troppo scarsa. Infatti si usava Mi sono fermato a riflettere su come con- fare una riproduzione fotostatica del lista- sideravo normale e addirittura divertente to stampato con una stampante ad aghi. Il fare questo lavoro all’epoca in cui ancora risultato è che tentando un riconoscimento

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I computer della mela

OCR, pur mettendo in atto tutti gli accorgi- che vero che sarebbe uno scherzo introdurre menti per migliorare l’immagine, si incappa le istruzioni per chiedere il nome al momen- in così tanti errori da perderci la testa peg- to della compilazione), è necessario riunire gio dell’attività di una paziente digitazione questo con il run-time al fine di avere un riga dopo riga. sorgente assembly completo da sottoporre Quanto ho impiegato? Sinceramente non alla fase di assemblaggio. lo so, nel senso che l’ho fatto a pezzettini Per la parte assembly mi sono affidato al quando avevo un po’ di tempo e volevo pren- programma EDASM che è contenuto nel dermi un po’ di relax. Diciamo che ci ho im- pacchetto DOS ToolKit di Apple. Qualsiasi piegato mesi! altro assemblatore va comunque bene. Ho così riscoperto la frustrazione del “SIN- La fase di assemblaggio (comando ASM) TAX ERROR” al momento della conferma crea il file oggetto relocabile che va poi “con- di una riga da duecento caratteri e lottato testualizzato” attraverso un loader (il pro- (e anche vinto alla fine) con l’idiosincrasia gramma RLOAD nel toolkit). dell’editor di riga disponibile sull’Apple II. Digitare statement dopo statement mi è Conclusione anche servito a capire il sorgente ed apprez- zarne le tecniche utilizzate dall’autore. E’ stata necessaria anche più di una sessio- La limitatezza nelle funzionalità rende ne di debug per riuscire a compilare corret- il programma di fatto un bel esempio di tamente l’esempio di test allegato all’articolo programmazione ma nulla di più. Non ha originale: PI e P1 sono due nomi di variabili quindi molto senso procedere a improbabili molto vicini nella grafica a caratteri maiu- benchmark confrontandone le prestazioni scoli dell’Applesoft! con ben più blasonati (e costosi) compilato- Per finire è stato prezioso l’emulatore (io ri. Certo rispetto all’esecuzione interpretata uso Virtual II), che mi ha permesso di por- c’è un guadagno sensibile, come dimostra tarmi avanti anche sul pc dell’ufficio duran- anche Matteo nell’articolo sulla rivista Bit. te le pause. In conclusione sono particolarmente con- tento di aver portato a termine questo la- Il sorgente Applesoft da compilare deve voro di “archeologia” riportando alla luce e stare in memoria assieme al MiniBASIC. ad un destino di conservazione un pezzo di Il lancio della compilazione avviene quindi codice interessante ed educativo. con un RUN 20000 o GOTO 20000. Infine è stato divertente rifare il percorso Ottenuto il codice assembly nel file che si di digitazione, correzione, arrabbiature, chiama COMPOUT (il nome è fisso ma è an- frenetica consultazione dei manuali, etc...

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 75 insomma quel “protocollo” programmato- rio che appena trenta anni fa era storia di tutti i giorni. Oggigiorno se una rivista si azzardasse a pubblicare listati da digitare nel PC, l’edito- re sarebbe preso per un pazzo (e in effetti così sarebbe).

76 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Apple Club

I computer della mela

Bibliografia.

• Rivista Bit Anno 1981 numero 20

• Applesoft BASIC Programmer’s Reference Manual Vol 1 e 2; 1982 , Apple Computer

• http://apple2.org.za/gswv/a2zine/GS.WorldView/Resources/GS.TECH.INFO/ AppleSoft/AppleSoft.Ref.Part1.txt

• http://support.apple.com/kb/TA43571?viewlocale=en_US

Immagini.

• L’immagine di apertura è pubblica sul Web senza restrizioni d’uso;

• Le altre immagini sono screen presi dall’autore durante il lavoro di messa a punto e test del programma.

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 77 Era domani, storie a 8 bit

In questi giorni è in pieno svolgimento l’evento- esposizione dei retro computer anni ‘70-’90 presso la Biblioteca della Facoltà di Scienze dell’Università di Trento. Una occasione per i molti studenti delle facoltà scientifiche, ma anche per i cittadini normali, di vedere dal vivo i sistemi di calcolo dei quali si parla sui libri o che i loro papà hanno usato per studiare, lavorare, giocare, nell’epoca pre-internet.

di Tullio Nicolussi

Tutti gli anni il Dipartimento di Inge- ri della mostra: Damiano Cavicchio e Ugo gneria dell’Informazione dell’Università di Masè. Trento, organizza una kermesse di incontri, E invece: -“L’iniziativa di esporre gli home seminari, presentazioni e eventi collaterali computer anni ‘80, calza proprio a pennel- che hanno come fulcro le applicazioni prati- lo”, ha dichiarato la figura più carismatica che della moderna ICT. del Dipartimento, il prof. Fausto Giunghi- Studenti e aziende si incontrano per occa- glia, ricercatore ICT di fama internazio- sioni di placement/stage, lezioni verticali nale. -”L’ICT”, continua Giunchiglia, “sta su argomenti specifici, giochi dai risvolti cambiando: basta hardware, ora si ritorna social-networking e gare di geolocalizzazio- al software che è la chiave abilitante della ni, si susseguono ad un ritmo davvero in- tecnologia; saranno vincenti nei prossimi calzante al punto che è impossibile seguire anni le idee che non costruiscono tecnolo- tutto e ci si deve organizzare per benino se gia ma la usano in maniera innovativa e si vuole non mancare i talk più interessanti. magari non sospettata. Proprio quello che Cosa ci azzeccano i retro computer con la è successo con la nascita della micro-infor- moderna ICT? matica! E’ importante che i ragazzi di oggi Questa è la domanda che sorge spontanea che hanno 20-25 anni, tocchino con mano e che si sono fatti anche i due organizzato- le idee dei pionieri, un po’ freak, dell’epoca

78 Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 Manifestazioni

Mostre, manifestazioni ed eventi di interesse retro-computeristico

post-mainframe, perché non è più così im- riunione-mercatino riservata ai soli appas- portante essere veloci ad elaborare, ma esse- sionati e al passa-parola. re innovativi!”. La biblioteca è un posto simbolo della divul- Damiano e Ugo sono due amici che vivono gazione della cultura e quindi è logico che si nel Trentino e, come molti altri in Italia, ri- cerchi in essa il viatico per convogliare l’idea tengono importante non solo collezionare i che la tecnologia di oggi ha avuto un passa- sistemi per il proprio piacere, ma divulgar- to. Un passato glorioso, mi si consenta, no- ne la filosofia e la cultura. Lo scorso anno nostante oggi lo si voglia mettere da parte abbiamo dato conto dell’analoga iniziativa quasi vergognandosene. Provate a parlare a organizzata nelle sale della Biblioteca Comu- qualche ragazzo che faccia programmazio- nale di Rovereto, quest’anno l’occasione del ne cosa ne pensa del BASIC e vedrete la sua contatto con il Dipartimento dell’Università faccia schifata! Ma il mondo non è solo Java, e l’idea di allestire la mostra proprio li dove per fortuna, come del resto un tempo non era fervono le idee più promettenti della ricerca solo BASIC! ICT. Grande curiosità suscitano i libri e le rivi- Come si vede la linea guida di Ugo e Damia- ste che sono a disposizione del pubblico che no è quella del contatto con il pubblico, anche ne può sfogliare le pagine liberamente. Ci casuale. Quindi non la sala del museo dove sono dei testi, risalenti alla metà degli anni alla mostra uno ci deve arrivare cosciente- ‘80, che sono godibilissimi da sfogliare e da mente, magari pagando un biglietto, e non la leggere. Ingenui disegnini spiegano come le

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 79 informazioni sono trasportate dalla CPU alla colleghi maschi sono sorprese dall’estraneità RAM e viceversa, come viene codificata ed dello stile vintage rispetto allo standard at- eseguita una istruzione macchina, etc... tuale. vengono con il loro ragazzo (e sono le La sede della mostra è una luminosissi- più passive), oppure in gruppo. Telefonino ma sala della biblioteca posta al piano ter- in mano (non si sa mai che chiami Chicca...), ra in uno dei nuovissini edifici della Facoltà continuano a chiacchierare della sera prima di Scienze. L’ampia parete vetrata funge da con l’amica del cuore, ma si fermano dove le vetrina verso la zona “passeggio” interna al tastiere hanno tasti colorati, dove il cabinet polo scientifico, dove si trova anche la mensa è sagomato in maniera strana o dove l’Apple e il bar. Non è raro vedere crocchi di studenti IIe aperto mostra le proprie nudità interne. che discutono e indicano le macchine esposte Un’altra classe di visitatori sono i professori all’interno, per poi entrare e continuare la di- che passano senza troppo soffermarsi e non scussione appresso la tastiera che più a susci- fanno foto: si divertono però e molto e si fer- tato la loro curiosità. mano volentieri perché ci tengono a far sape- Un’altro fenomeno al quale abbiamo as- re che quella macchina l’hanno proprio usata sistito è la foto-ricordo: lui o lei accanto al e ci hanno fatto mirabolanti elaborazioni! Commodore 8032 con l’iphone bene in vista Il fatto di poter toccare le macchine, prova- a sottolinearne il contrasto. Oppure foto ri- re la tastiera (diciamo la verità: è una tenta- cordo con portatile utra-slim e Osborne One, zione alla quale nemmeno noi resisteremmo antesignano della portabilità. avendone l’occasione) e qualche volta soppe- Abbiamo parlato di “Lei” perchè qui le ra- sare la leggerezza del sistema, è apprezzatis- gazze sono di casa e, ci sembra, molto più dei simo e soprattutto dagli studenti stranieri.

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L’etnia ne svela la provenienza: molti pro- to”! vengono dai paesi africani e dalla Cina, I curatori hanno operato delle scelte an- luoghi dove negli anni ‘80 era un lusso che perché, nonostante lo spazio in questo possedere una capra, altro che computer! caso non sia tiranno come in altre occasio- Questi ragazzi sono più attenti e sorpresi ni, si voleva dare un respiro alla locazione e si coglie da qualche frase che scambia- e permettere una agevole visione di quan- no in inglese con i coetanei, il loro stupore to esposto. mentre immancabilmente mettono il loro Alcuni pannelli riportano le note stori- smartphone vicino alla vecchia macchina che più significative con le brevi biografie quasi a voler dirle: -”Ecco tuo figlio”. dei personaggi più importanti nella storia Una vetrina, questa sì chiusa a chiave, dell’evoluzione del calcolatore personale. espone la sequenza dei micro processo- Ovviamente ogni macchina esposta ha ri nelle loro varie famiglie e generazio- una sua scheda personale che riporta le ni. Viene mostarta anche l’evoluzione dei caratteristiche tecniche e gli anni di pro- supporti, che parte da una rara macchina duzione. perforatrice di nastri di carta e termina Insomma una installazione che ha una con i moderni hard-disk. sua cifra caratteristica, inserita in un con- Molto interesse l’esposizione del Nano- testo avulso dalla logica del museo come computer della SGS, una scheda di ap- luogo di conservazione. Un lavoro impe- prendimento basata sullo Z80 e tastierino gnativo che sta dando grande soddisfazio- esadecimale, con i chip in bella esposizio- ni a Damiano e Ugo, pronti a raccogliere ne e la scheda breadboard per lo sviluppo le idee per proporre l’anno prossimo qual- dei progetti. cosa di ancora diverso. I sistemi in esposi- zione sono poco più di trenta e senza dubbio mancano alcuni rilasci significativi, come pun- tualmente i visitatori fanno notare. E’ stra- no come uno si senta “0ffeso” dalla mancan- za proprio della “sua” macchina, ovviamente “la migliore in assolu-

Jurassic news - Anno 7 - numero 41 - maggio 2012 81 L’azienda ha rappresentato, e rappresen- ta tutt’ora, un marchio di riferimento per il mondo del calco- lo. Per prima nel 1972 realizzò la calcolatrice palmare: solo le quattro operazioni, ma era già un miracolo.