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PM Aprile 09.Pdf Michelangelo Carta Editore direttore responsabile Nico Ivaldi [email protected] Anno V - n° 3 Aprile 2009 Questo mese: ■ La Germania alla sbarra Luca Procacci, l’avvocato degli “schiavi di Hitler” ■ Jessie Boswell La prima antologica sull’unica donna dei “Sei di Torino” ■ La fi losofi a del riuso Marco Torchio trasforma i rottami in oggetti di alto design Ho adottato Da oggi è possibile affi ttare un terreno su cui far coltivare gli ortaggi preferiti. Pensano a tutto - anche al trasporto fi no a casa - tre giovani vercellesi un orto ALESSANDRIA ASTI BIELLA CUNEO NOVARA TORINO VERBANO CUSIO OSSOLA VERCELLI CAMERE DI COMMERCIO. UN INGRESSO PRIVILEGIATO ALL’ECONOMIA REGIONALE. UNIONE CAMERE COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DEL PIEMONTE Via Cavour 17 - 10123 Torino - Tel. +39 011 5669201 - Fax +39 011 5119144 Rue de l’Industrie 22 - 1000 Bruxelles Tel. +32 25500250 - Fax +32 25500259 www.pie.camcom.it Piemonte mese In questo numero 3 Parliamocambiare la prospettiva verso l’arte, Le luma- tologica di... dedicata a Jessie Bo- imparare a guardarla con nuovi oc- che, so- swell, grandissima pittrice in- chi. (Roberta Arias, p. 10) no amate glese di nascita e torinese per da molti sscelta,c l’unica donna dello stori- buongustai,tai, co gruppo dei Sei di Torino, e in ma ancoraa consuma-consuma- ququanto donna sottovalutata per te troppo poco. UUnn mmoltio anni dalla critica che snob- Continuiamo il percorso attraverso po’ perchéhé ffannoanno bbavaav la sua spontaneità lontana da- le più importanti esperienze radiofo- impressione a chihb non è abituato, un glil accademismi e il suo amore per “La comunità ebraica di Alessandria niche del Piemonte con Radio Gold, po’ perché pochi sanno come prepa- le ambientazioni familiari e discre- è esistita fi no al 1982, quando è sta- di Alessandria, che nei giorni dell’al- rarle, ma anche perché si crede che, te (Lucilla Cremoni, p. 20) ta integrata in quella di Torino. La luvione del ‘94 ha dato voce a chi ave- come tutti i molluschi, siano molto guerra ha segnato la nostra distru- va bisogno di aiuto e tuttora è radio caloriche. Niente di più falso, anzi, zione...” di servizio basata sull’informazione e dal punto di vista nutrizionale sono Silvio Norzi è un uomo gentile, la vo- la promozione della musica indipen- un alimento ottimo (Giulia Dellepia- ce ancora decisa e i ricordi del passa- dente (Giorgio “Zorro” ne, p. 15) to ben stampati nella mente. Ma la Silvestri, p. 11) comunità ebraica di Alessandria, do- Molti pensano che per gustare po oltre cinquecento anni di storia, si L’architetto albese Mar- una buona Panissa bisognerebbe esaurirà con lui (Ilaria Leccardi l’ha co Torchio trasforma le ricreare un’atmosfera agreste d’al- incontrato, p. 4) barriques usate in pol- tri tempi. La modernità però è fatta trone di altissimo de- di stili di vita completamente diffe- L’anno è il 1998. Un pomeriggio, nel- sign e dà nuova vita renti. Ci sono i single, ad esempio, lo studio di Luca Procacci, giovane e dignità ad solitamente etichettati come inetti “Io sono grande, è il cinema che è di- avvocato torinese, si presentano tre oggetti de- buoni solo ad azionare il microon- ventato piccolo” direbbe Norma De- settantenni: Maurilio Borello, Franco stinati al ma- de per riscaldare precotti, che inve- smond. E come darle torto, pensan- Siccardi e Ottavio Allasio. “Avvocato, cero. La sua è ce possono riservare grandi sorprese. do all’aura mitologica che ancora e dice il più anziano, siamo qui perché la filosofia del (una serata a base di Panissa e Play- sempre si porteranno dietro i prota- vogliamo da lei giustizia” (Nico Ival- riuso... (Michela station, di Marco Miglietta, p. 17) gonisti di due mostre in corso a Tori- di intervista l’avvocato degli “schiavi Damasco, p. 12) no. La prima, di Hitler”, p. 6) “Tenca ‘d coj”, mi dice la nonna di che è meglio Più che montature, meglio degli oc- Luca, e io non capisco. Quindi aspet- affrettarsi a Ettore Mo, uno degli ultimi grandi chiali: in sole otto lettere, Baricole, to. Quello che arriva nel piatto non è visitare per- inviati speciali del giornalismo italia- l’azienda che ha saputo esportare in chiarifi catore. Sembrano, nella for- ché termine- no, alle soglie degli ottant’anni non ogni angolo del mondo la creatività rà il 14 apri- intende ancora appendere il taccuino e la capacità tecnica subalpina, man- le, è dedicata tenendone addirittura la terminolo- a Giovanni gia, e ha conquistato i nasi, gli occhi Pastrone nel cinquantenario della e le vetrine di molti paesi. (France- morte e si svolge a Palazzo Lasca- sca Nacini, p. 13) ris. La seconda è la mostra su Rodol- fo Valentino al Museo Nazionale del Cinema (Alda Rosati-Peys, p. 21) ma, fi letti di pesce, ma chiaramente “La persecuzione dei “triangoli ro- non lo sono. Le “tinche di cavolo”, sa” sta lentamente uscendo dall’in- come ho poi tradotto, sono uno di visibilità... Purtroppo sono ancora quei capolavori di cucina povera che tante le resistenze e gli ostacoli ad nascono dall’inventiva di chi della un ricordo pieno e senza imbarazzi Presto sarà possibile, anche per chi scarsità non fa per forza un limite. di quello sterminio”. A ricordarce- vive in città, avere un orticello do- (Daniela Pirani, p. 18) lo è Sergio Lo Giudice, Presidente al chiodo: quando lo abbiamo inter- ve far crescere le verdure preferite onorario di Arcigay. Gli omosessuali vistato, a metà gennaio, stava per la- e mangiarle appena colte. Non sa- Le notti piemontesi che diventano sono stati il terzo gruppo, dopo ebrei sciare la casa di Dagnente, vicino ad rà proprio sotto casa, ma lo si potrà più miti, il risveglio della natura, la e zingari, ad essere perseguitato dal Arona, e trasferirsi due mesi a Lon- andare a trovare tutte le volte che si luna, l’avvicinarsi della Pasqua. È regime nazista in base alla propria dra, città di origine della moglie, per vuole e, cosa più importante, ci sa- questo il paesaggio in cui le campa- identità. A questo sterminio dimen- concentrarsi sull’ultima fatica lette- ranno persone competenti che si gne della tradizione consumavano il ticato Cuneo dedica la mostra “Omo- raria (Alessia Zacchei, p. 9) prenderanno la massima cu- rito della “questua delle uova”. causto” nella settimana del 25 aprile ra di lui. L’idea è di tre fratelli Una tradizione che adesso ini- (Irene Sibona, p. 22) ■ In un momento di crisi globale, inve- piemontesi... (Luigi Citrini- zia a rivivere e diventa multiet- stire in arte può rivelarsi una formu- ti, p. 14) nica grazie all’Università la vincente per far fronte all’attuale di Scienze Gastronomi- crisi economica? Secondo alcuni, sì. che (Giovanni Angeluc- Il viaggio in cerca di risposte parte da ci, p. 19) Torino, in compagnia di Paolo Tu- rati, torinese eclettico, che eviden- Fino al 10 maggio la Sala zia quanto sia essenziale provare a Bolaffi ospita la prima an- Anno V - numero 3 4 Storia Aprile 2009 L’ultimo ebreo di AlessandriaIlaria Leccardi Migliara (una volta Strada dei Sarti) e via dei Martiri, nel pieno centro della “La comunità ebraica di Alessandria città. E ancora oggi sono visibili dalle è esistita fi no al 1982, quando è sta- fi nestre della sinagoga alcuni balla- ta integrata in quella di Torino. La toi nei cortili interni della case che di guerra ha segnato la nostra distru- quel ghetto facevano parte. Nel 1761 zione. Le fughe, le deportazioni. Inol- ad Alessandria gli ebrei sono 420, e tre, dopo il confl itto, tante famiglie si sotto Napoleone la popolazione cre- sono trasferite in altre città che pote- sce ancora, fi no a toccare quota 550. vano offrire di più in quanto a lavoro Il 1848 è l’anno dell’emancipazione, e studio. La comunità è rimasta viva dell’eliminazione del ghetto, e la po- fi no a che si sono celebrate le fun- polazione ebraica è sempre più inse- zioni, per le quali secondo la religio- rita nella vita economica e culturale ne devo- alessandrina. mo andare a scuola, ma per la mia studiare è stato un trauma terribi- no essere Nel 1871, la costruzione della sina- religione il sabato è un giorno de- le. Anche se in un primo momento Con Silvio Norzi presenti goga di via Milano, in piena “Contra- dicato alla preghiera e alla medita- sentivamo la cosa come un danno si estinguerà dopo almeno da degli Ebrei”. Un gioiello che an- zione, in cui ad esempio non si può morale. Mai avremmo immaginato cinquecento anni dieci uo- cora oggi domina le vie del centro scrivere”. quello che sarebbe successo qualche una delle comunità mini. Noi cittadino. “Io sono nato proprio da- Il fascismo all’epoca è già al potere da anno dopo”. eravamo vanti alla Sinagoga, nel 1921”, con- alcuni anni, ma per gli ebrei di Ales- Il giovane Silvio inizialmente sta a israelitiche più meno, ma tinua Norzi. “La comunità ebraica sandria all’inizio del decennio la vi- casa, aiuta i genitori in negozio in- fiorenti del Piemonte, per un po’ al tempo era fi orente e ben integra- ta prosegue tranquilla: “La mia fa- sieme con le sorelle di due e tre anni travolta dalle di tempo ta. Quando ho compiuto 13 anni ho miglia possedeva un negozio di in- più giovani. “Poi siamo venuti a sa- leggi razziali e dalle siamo ri- partecipato al rito della maggiorità, dumenti in via Milano. La maggior pere che le comunità ebraiche più usciti a attraverso il quale i giovani acquisi- parte della popolazione ebrea ave- grandi organizzavano dei corsi sco- deportazioni far venire scono autonomia religiosa e diven- va attività commerciali.
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