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Michelangelo Carta Editore direttore responsabile Nico Ivaldi [email protected] Anno V - n° 3 Aprile 2009

Questo mese: ■ La Germania alla sbarra Luca Procacci, l’avvocato degli “schiavi di Hitler”

La prima antologica sull’unica donna dei “Sei di Torino”

■ La fi losofi a del riuso Marco Torchio trasforma i rottami in oggetti di alto design Ho adottato Da oggi è possibile affi ttare un terreno su cui far coltivare gli ortaggi preferiti. Pensano a tutto - anche al trasporto fi no a casa - tre giovani vercellesi un orto ALESSANDRIA

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Parliamocambiare la prospettiva verso l’arte, Le luma- tologica di... dedicata a Jessie Bo- imparare a guardarla con nuovi oc- che, so- swell, grandissima pittrice in- chi. (Roberta Arias, p. 10) no amate glese di nascita e torinese per da molti sscelta,c l’unica donna dello stori- buongustai,tai, co di Torino, e in ma ancoraa consuma-consuma- ququanto donna sottovalutata per te troppo poco. UnUn mmoltio anni dalla critica che snob- Continuiamo il percorso attraverso po’ perchéhé fannofanno bbavaav la sua spontaneità lontana da- le più importanti esperienze radiofo- impressione a chihb non è abituato, un glil accademismi e il suo amore per “La comunità ebraica di Alessandria niche del Piemonte con Radio Gold, po’ perché pochi sanno come prepa- le ambientazioni familiari e discre- è esistita fi no al 1982, quando è sta- di Alessandria, che nei giorni dell’al- rarle, ma anche perché si crede che, te (Lucilla Cremoni, p. 20) ta integrata in quella di Torino. La luvione del ‘94 ha dato voce a chi ave- come tutti i molluschi, siano molto guerra ha segnato la nostra distru- va bisogno di aiuto e tuttora è radio caloriche. Niente di più falso, anzi, zione...” di servizio basata sull’informazione e dal punto di vista nutrizionale sono Silvio Norzi è un uomo gentile, la vo- la promozione della musica indipen- un alimento ottimo (Giulia Dellepia- ce ancora decisa e i ricordi del passa- dente (Giorgio “Zorro” ne, p. 15) to ben stampati nella mente. Ma la Silvestri, p. 11) comunità ebraica di Alessandria, do- Molti pensano che per gustare po oltre cinquecento anni di storia, si L’architetto albese Mar- una buona Panissa bisognerebbe esaurirà con lui (Ilaria Leccardi l’ha co Torchio trasforma le ricreare un’atmosfera agreste d’al- incontrato, p. 4) barriques usate in pol- tri tempi. La modernità però è fatta trone di altissimo de- di stili di vita completamente diffe- L’anno è il 1998. Un pomeriggio, nel- sign e dà nuova vita renti. Ci sono i single, ad esempio, lo studio di Luca Procacci, giovane e dignità ad solitamente etichettati come inetti “Io sono grande, è il cinema che è di- avvocato torinese, si presentano tre oggetti de- buoni solo ad azionare il microon- ventato piccolo” direbbe Norma De- settantenni: Maurilio Borello, Franco stinati al ma- de per riscaldare precotti, che inve- smond. E come darle torto, pensan- Siccardi e Ottavio Allasio. “Avvocato, cero. La sua è ce possono riservare grandi sorprese. do all’aura mitologica che ancora e dice il più anziano, siamo qui perché la filosofia del (una serata a base di Panissa e Play- sempre si porteranno dietro i prota- vogliamo da lei giustizia” (Nico Ival- riuso... (Michela station, di Marco Miglietta, p. 17) gonisti di due mostre in corso a Tori- di intervista l’avvocato degli “schiavi Damasco, p. 12) no. La prima, di Hitler”, p. 6) “Tenca ‘d coj”, mi dice la nonna di che è meglio Più che montature, meglio degli oc- Luca, e io non capisco. Quindi aspet- affrettarsi a Ettore Mo, uno degli ultimi grandi chiali: in sole otto lettere, Baricole, to. Quello che arriva nel piatto non è visitare per- inviati speciali del giornalismo italia- l’azienda che ha saputo esportare in chiarifi catore. Sembrano, nella for- ché termine- no, alle soglie degli ottant’anni non ogni angolo del mondo la creatività rà il 14 apri- intende ancora appendere il taccuino e la capacità tecnica subalpina, man- le, è dedicata tenendone addirittura la terminolo- a Giovanni gia, e ha conquistato i nasi, gli occhi Pastrone nel cinquantenario della e le vetrine di molti paesi. (France- morte e si svolge a Palazzo Lasca- sca Nacini, p. 13) ris. La seconda è la mostra su Rodol- fo Valentino al Museo Nazionale del Cinema (Alda Rosati-Peys, p. 21)

ma, fi letti di pesce, ma chiaramente “La persecuzione dei “triangoli ro- non lo sono. Le “tinche di cavolo”, sa” sta lentamente uscendo dall’in- come ho poi tradotto, sono uno di visibilità... Purtroppo sono ancora quei capolavori di cucina povera che tante le resistenze e gli ostacoli ad nascono dall’inventiva di chi della un ricordo pieno e senza imbarazzi Presto sarà possibile, anche per chi scarsità non fa per forza un limite. di quello sterminio”. A ricordarce- vive in città, avere un orticello do- (Daniela Pirani, p. 18) lo è Sergio Lo Giudice, Presidente al chiodo: quando lo abbiamo inter- ve far crescere le verdure preferite onorario di Arcigay. Gli omosessuali vistato, a metà gennaio, stava per la- e mangiarle appena colte. Non sa- Le notti piemontesi che diventano sono stati il terzo gruppo, dopo ebrei sciare la casa di Dagnente, vicino ad rà proprio sotto casa, ma lo si potrà più miti, il risveglio della natura, la e zingari, ad essere perseguitato dal Arona, e trasferirsi due mesi a Lon- andare a trovare tutte le volte che si luna, l’avvicinarsi della Pasqua. È regime nazista in base alla propria dra, città di origine della moglie, per vuole e, cosa più importante, ci sa- questo il paesaggio in cui le campa- identità. A questo sterminio dimen- concentrarsi sull’ultima fatica lette- ranno persone competenti che si gne della tradizione consumavano il ticato Cuneo dedica la mostra “Omo- raria (Alessia Zacchei, p. 9) prenderanno la massima cu- rito della “questua delle uova”. causto” nella settimana del 25 aprile ra di lui. L’idea è di tre fratelli Una tradizione che adesso ini- (Irene Sibona, p. 22) ■ In un momento di crisi globale, inve- piemontesi... (Luigi Citrini- zia a rivivere e diventa multiet- stire in arte può rivelarsi una formu- ti, p. 14) nica grazie all’Università la vincente per far fronte all’attuale di Scienze Gastronomi- crisi economica? Secondo alcuni, sì. che (Giovanni Angeluc- Il viaggio in cerca di risposte parte da ci, p. 19) Torino, in compagnia di Paolo Tu- rati, torinese eclettico, che eviden- Fino al 10 maggio la Sala zia quanto sia essenziale provare a Bolaffi ospita la prima an- Anno V - numero 3 4 Storia Aprile 2009 L’ultimo ebreo di

AlessandriaIlaria Leccardi Migliara (una volta Strada dei Sarti) e via dei Martiri, nel pieno centro della “La comunità ebraica di Alessandria città. E ancora oggi sono visibili dalle è esistita fi no al 1982, quando è sta- fi nestre della sinagoga alcuni balla- ta integrata in quella di Torino. La toi nei cortili interni della case che di guerra ha segnato la nostra distru- quel ghetto facevano parte. Nel 1761 zione. Le fughe, le deportazioni. Inol- ad Alessandria gli ebrei sono 420, e tre, dopo il confl itto, tante famiglie si sotto Napoleone la popolazione cre- sono trasferite in altre città che pote- sce ancora, fi no a toccare quota 550. vano offrire di più in quanto a lavoro Il 1848 è l’anno dell’emancipazione, e studio. La comunità è rimasta viva dell’eliminazione del ghetto, e la po- fi no a che si sono celebrate le fun- polazione ebraica è sempre più inse- zioni, per le quali secondo la religio- rita nella vita economica e culturale ne devo- alessandrina. mo andare a scuola, ma per la mia studiare è stato un trauma terribi- no essere Nel 1871, la costruzione della sina- religione il sabato è un giorno de- le. Anche se in un primo momento Con Silvio Norzi presenti goga di via Milano, in piena “Contra- dicato alla preghiera e alla medita- sentivamo la cosa come un danno si estinguerà dopo almeno da degli Ebrei”. Un gioiello che an- zione, in cui ad esempio non si può morale. Mai avremmo immaginato cinquecento anni dieci uo- cora oggi domina le vie del centro scrivere”. quello che sarebbe successo qualche una delle comunità mini. Noi cittadino. “Io sono nato proprio da- Il fascismo all’epoca è già al potere da anno dopo”. eravamo vanti alla Sinagoga, nel 1921”, con- alcuni anni, ma per gli ebrei di Ales- Il giovane Silvio inizialmente sta a israelitiche più meno, ma tinua Norzi. “La comunità ebraica sandria all’inizio del decennio la vi- casa, aiuta i genitori in negozio in- fiorenti del Piemonte, per un po’ al tempo era fi orente e ben integra- ta prosegue tranquilla: “La mia fa- sieme con le sorelle di due e tre anni travolta dalle di tempo ta. Quando ho compiuto 13 anni ho miglia possedeva un negozio di in- più giovani. “Poi siamo venuti a sa- leggi razziali e dalle siamo ri- partecipato al rito della maggiorità, dumenti in via Milano. La maggior pere che le comunità ebraiche più usciti a attraverso il quale i giovani acquisi- parte della popolazione ebrea ave- grandi organizzavano dei corsi sco- deportazioni far venire scono autonomia religiosa e diven- va attività commerciali. La più no- lastici e così abbiamo preso contatti qualcuno tano responsabili di seguire i precet- ta erano i grandi magazzini Saves, con quella di Torino e abbiamo ini- da fuori città, in modo da arrivare ti ebraici. Era il 1934 e il Tempio di che stava per Società Anonima Vi- ziato a viaggiare tutti i giorni in tre- al numero minimo. Poi negli anni Alessandria era pieno. Ci saranno tale e Sacerdote, due cognomi ebrei no per seguire le lezioni. Era un bel sono mancati i vecchi, il rabbino. E state almeno un centinaio di perso- molto diffusi in zona. Quindi c’era il sacrifi cio, perché il treno costava e così oggi sono rimasto solo io, 88 an- ne, tra cui parenti venuti da fuori. Calzaturifi cio Angelo Vitale, divenu- così la scuola, che era privata. Quin- ni, l’ultimo ebreo di Alessandria”. Ma la comunità era ampia in que- to poi Calzaturifi cio Marengo. C’era- di sono riuscito anche a diplomarmi, Silvio Norzi è un uomo gentile, la vo- gli anni. Ogni sabato alle funzioni no medici, avvocati, famiglie cono- ad Alessandria, da privatista. In fon- ce ancora decisa e i ricordi del pas- religiose era sempre presente qual- sciute, che stavano bene economica- do al corridoio, però, con la schiena sato ben stampati nella mente. “In che decina di persone”. E sorridendo: mente. Io frequentavo l’Istituto Tec- girata rispetto ai miei compagni. Ci real tà oltre a me, che non ho fi gli, in “La vita per i ragazzi era più diffi cile nico di Ragioneria in via Trotti”. sentivamo cittadini di serie B, ma il città ci sono ancora tre donne ebree. da gestire, perché il sabato doveva- Poi arriva il ’38, con le leggi razziali, peggio doveva ancora venire”. Una è Ada Vitale, mia cugina, anche lo sconvolgimento della vita di tutti Un provvedimento amministrati- lei senza figli. Quindi Paola e Da- i giorni. “Avevo fi nito il secondo an- vo del maggio 1942 obbliga uomini niela Vitale che però hanno sposato no di superiori, avrei dovuto iniziare e donne di “razza ebraica” al lavoro uomini cattolici. La realtà è questa: il terzo. Ma poi è stato pubblicato il obbligatorio. “I negozi di ebrei non la storia degli ebrei di Alessandria si decreto del governo, fi rmato dal Re, potevano avere dipendenti cattolici, esaurirà con noi”. che escludeva insegnanti e studenti noi non potevamo ascoltare la radio, Un’amara verità, che emerge dopo ebrei dalle scuole pubbliche. Così io ma neppure attaccare manifesti fu- cinquecento anni di storia di una e il mio compagno di banco ci siamo nebri per i nostri cari. Poi venne la comunità nata nel 1490. Proprio in ritrovati di colpo ad essere persone di mannaia del lavoro obbligatorio. Le quell’anno arriva infatti ad Alessan- razza diversa, solo per via della reli- donne sono state costrette a lavorare dria il primo ebreo, Abramo, fi glio di gione. I miei compagni però mi sono per la maggior parte nella fabbrica Giuseppe Vitale de Sacerdoti, auto- sempre stati vicini, non ho mai sen- di cappelli Borsalino nel reparto peg- rizzato ad aprire un banco di presti- tito una forma di razzismo, almeno giore, quello della pulitura delle pelli to. Negli anni cresce la fi oritura della da parte loro. Mia sorella aveva un di coniglio (incidentalmente, il coni- città, prima sotto la Casa d’Austria, anno meno di me e frequentava la glio è animale considerato impuro, quindi sotto i Savoia, all’inizio del mia stessa scuola. Mia cugina fre- come il maiale, e non è ammesso nel- XVIII secolo. Savoia che, nel 1723, quentava le magistrali. Per noi ra- la regola alimentare ebraica, quindi istituiscono il ghetto tra le attuali via gazzi non poter più andare avanti a il lavoro, in questo caso, assumeva Piemonte mese Storia 5

anche una forte valenza di umiliazio- per questo avevano una sensibilità na in città con mezzi di ne, n.d.r). Gli uomini invece a sterra- maggiore. Per mesi abbiamo vissuto fortuna: “Ci siamo an- re i bastioni di Alessandria, oppure a con polenta, patate e latte. Ma era la che trovati la casa oc- pulire i vialetti del cimitero. E pensa- guerra. Quella famiglia ha rischiato cupata da una famiglia re che mio padre aveva partecipato molto, anche che le venisse brucia- di immigrati del Sud a alla Grande Guerra, aveva combat- ta la casa. Una volta fi nito il confl it- cui era stato assegnato tuto per questa Italia che adesso lo to ha ricevuto il riconoscimento dei il nostro appartamen- considerava un sottouomo. Se pen- Giusti di Israele”. to. Abbiamo protesta- so alla mia famiglia, ai miei antena- Intanto, mentre i Norzi trovano ri- to perché l’alloggio era ti… Mio bisnonno addirittura aveva fugio in montagna, la sinagoga vie- nostro, ci spettava di combattuto la Guerra d’Indipenden- ne saccheggiata, nel dicembre 1943, diritto tornare lì den- za nel 1859. Invece da quel momen- come rappresaglia per l’uccisione di tro. Ce l’hanno ridata, to la mia famiglia non aveva più di- un fascista. Vengono rubate le argen- ma in casa non c’era ritti. Io per un periodo ho zappato terie e distrutti i banchi e circa set- più nulla. Non una fo- la terra sui bastioni, ma poi, grazie tecento libri antichi, molto rari, so- to, non un libro, non un a un medico compiacente, sono riu- no bruciati in quella che oggi è Piaz- ricordo. La mia infan- scito ad avere l’esonero”. za della Libertà. Poi gli arresti. Sono zia e la mia adolescen- Gli ebrei non possono ascoltare la ventisette gli ebrei nati o residenti za erano scomparse co- radio, eppure le notizie fi ltrano. Di ad Alessandria che vengono cattura- sì. Ma una volta tornati notte, di nascosto nelle cantine o nel- ti e condotti nei lager. Tra loro an- l’unica idea era quella le soffi tte, Radio Londra parla. “A un che Renato e Luciano Treves, ami- di ricominciare. Io ho certo punto ci siamo resi conto che ci e compagni di Silvio Norzi, che si ripreso in mano il ne- la questione non era riacquistare i erano uniti alla Resistenza vicino a gozio di famiglia, men- diritti, ma salvare la pelle. Gli ebrei Torino. Sette ebrei invece sono ar- tre nella sinagoga di via Milano non vani, in occasione del Giorno della venivano arrestati e portati via, forse restati nelle vie del centro, proprio era rimasto nulla. Era tutto distrut- Memoria. Anche davanti alle teleca- all’estero. Pensavamo in campi di la- vicino alla sinagoga. Il 13 febbraio to. Sapevamo però che nelle cittadi- mere, per il documentario “Via Mila- voro, non credevamo che si trattasse 1944 vengono fermati i fratelli Gia- ne di Acqui Terme e Nizza Monferra- no n. 7 – Testimonianze del Tempio di veri e propri campi di sterminio”. como, Sansone e Sergio Foa. Dete- to non erano rimasti cittadini ebrei Israelitico di Alessandria”, del regista E così alcuni alessandrini iniziano nuti nel carcere di Alessandria e poi e al tempo stesso i templi israelitici Jasen Nannini. a tentare la fuga. I più previdenti se in quello di Torino, quindi nel cam- non erano stati danneggiati. Così “Un’altra iniziativa interessante è n’erano già andati verso il sud Ame- po di Fossoli e il 5 aprile deportati abbiamo potuto portare gli arredi di stata quella del carro dei deportati, continua Norzi, un vagone che ab- biamo fatto installare all’inizio del 2007 nel parco pubblico di Spalto Marengo, vicino all’Istituto Tecni- co Volta”. Risalente agli anni Trenta e acquistato da Trenitalia, si tratta di un carro bestiame che faceva par- te dei convogli che hanno traspor- tato gli ebrei italiani verso la Ger- mania. È ora collocato lungo un bi- nario lungo tredici metri che si in- terrompe bruscamente, a simboleg- giare il non ritorno. Il carro contie- ne installazioni video che ricordano la Shoah e ne spiegano le atrocità. Una sorta di piccolo museo virtua- le per non dimenticare. “Era stata una buona iniziativa della giunta Scagni, quella passata di centrosi- nistra”, conclude Norzi. “Oggi pur- troppo il carro è stato praticamente abbandonato e viene ricordato solo nelle occasioni uffi ciali. Inoltre, lo scorso 27 gennaio, durante l’ultimo Giorno della Memoria, il Comune e la Provincia di Alessandria non sono nemmeno riusciti a mettersi d’ac- cordo per una manifestazione uni- rica oppure oltre il confi ne svizzero. ad Auschwitz, dove moriranno. Il 16 quei templi ad Alessandria e la no- taria. Prima con la Provincia siamo Altri, proprio cercando di entrare in febbraio vengono invece prese Erme- stra sinagoga ha ripreso vita. Fino stati alla sinagoga, dove ha parlato Svizzera, vengono catturati. “La no- linda Colombina Carmi, assieme alla agli anni più recenti, quando poco il presidente Paolo Filippi davanti a stra famiglia non aveva i soldi per sorella Ermene e alla fi glia Italia Se- per volta gli ebrei alessandrini sono molti ragazzi delle scuole. Poi sono fuggire lontano. Però avevamo la gre, ma anche Ida De Benedetti, tutte scomparsi”. corso davanti al carro, dove abbia- fortuna di conoscere un famiglia detenute per qualche giorno nel car- In città la vicinanza alla storia del mo tenuto una commemorazione valdese in Val Pellice, dove passava- cere di Alessandria, quindi condotte popolo martoriato è continuata nel con il sindaco Piercarlo Fabbio, che mo le vacanze, che ci ha offerto ospi- a Fossoli e, il 22 febbraio, deportate tempo. Grazie anche allo stesso Sil- però non mi ha rivolto nemmeno talità a metà del 1943. Anche i val- ad Auschwitz, da dove non faranno vio Norzi e a sua cugina Ada Vitale, una parola”. desi avevano subito delle persecuzio- ritorno. sempre presenti e disposti a raccon- Le divisioni, come i silenzi, in questi ni religiose in passato e forse anche Finita la guerra la famiglia Norzi tor- tare la loro storia, nelle scuole, ai gio- casi fanno ancora più male. ■ Anno V - numero 3 6 L’Intervista Aprile 2009 Giustizia per gli schiaviIntervistaIntervista didi NicoNico IvaldiIvaldi Italia e Germania romponorompono le rela-rela- zzioniioni diplomatiche.diplomatiche. Il governogoverno Ber-Ber- lusconi cade e si va a nuove elezio- ni. Centocinquanta simpatici nonni Perchédi lei accettò? Hitler diventano milionari, in euro, ovvia- Sicuramente per un senso di giusti- Finché Borello non viene a sapere se caduto in prescrizione. Di fronte mente. La trama di un nuovo thriller- zia, perché ho sempre visto la depor- che la sua richiesta era ferma a To- all’ennesima bruciante umiliazione, politico-sentimentale? No, è quanto tazione come un fenomeno che do- rino alla Corte dei Conti.. molti si chiesero se valeva la pena potrebbe accadere se… veva essere ricordato come crimine Erano passati diciott’anni dalla pro- continuare ad avere fiducia in una Questa brutta storia comincia nel contro l’umanità. mulgazione della legge 791 e Borello burocrazia disposta ad appellarsi a 1998. Un pomeriggio, nello studio Ma lo Stato italiano non aveva mai era ormai da tempo pensionato. Po- qualsiasi cavillo giuridico. di Luca Procacci, giovane avvocato fatto nulla per loro? che settimane dopo venne da me con Che cosa fece a quel punto il Comi- torinese ancora agli inizi della pro- Si era limitato a spedire nel ‘64 a i suoi due amici, ma nel frattempo tato? fessione, si presentano tre settanten- tutti i reduci, tramite il Ministero alla nostra battaglia si erano uniti Sostenne gli ex deportati dimentica- ni: Maurilio Borello, Franco Siccardi del Tesoro, una cartolina in cui an- altri ex deportati, incoraggiati dalla ti dallo Stato italiano nuovamente e Ottavio Allasio. Il più anziano dei nunciava non soltanto l’esistenza di ostinata determinazione di Mauri- davanti alla magistratura per soste- tre, Maurilio Borello, il volto tirato, un decreto presidenziale per inden- lio Borello. nere la semplice, evidente, dolorosa la mano tremante, posa sulla scriva- nizzare le vittime del nazismo, ma A quel punto, lei che cosa scoprì? verità storica: la detenzione coatta nia una serie di foto in bianco e nero anche un elenco degli aventi dirit- Tre settimane più tardi la Corte dei di civili italiani nel lager di sterminio di un lager nazista, dove sono ritrat- to, fra cui c’erano Borello, Siccardi Conti del Piemonte, al termine del KZ di Gaggenau. E allora nel 2000 ti donne e bambini avviati verso la e Allasio. processo da me inten- la Corte dei Conti di Roma fece quel morte. “Avvocato, disse l’uomo, sia- E l’indennizzo andò a tato contro il Ministe- che deve fare uno Stato di diritto: as- mo qui perché vogliamo da lei giu- buon fine? Sta giungendo alle ro del Tesoro, accolse segnò definitivamente agli ex-depor- stizia”. Macché, alla lettera battute finali la pienamente la mia te- tati l’assegno vitalizio di 430 euro, Che tipo di giustizia volevano da lei, non fece seguito al- vicenda dei deportati si volta a dimostrare già stabilito dalla legge Pertini, met- avvocato Procacci? cuna azione concre- nel lager nazista di la deportazione del ri- tendo fine ad una vicenda protrattasi I tre erano stati deportati nel ’44 dal- ta dello Stato; però il Gaggenau, che da corrente in un campo per vent’anni. la Val di Susa al lager KZ di Gagge- seme della speranza di sterminio nazista Qui entra in ballo la Germania, e il nau, in Germania, e costretti a la- aveva messo le radi- oltre sessant’anni KZ (basata peraltro caso dei “tre dell’Ave Maria” rischia vorare nello stabilimento della Dai- ci. Infatti i tre non si attendono di essere anche su prove testi- di incrinare le relazioni diplomatiche mler-Benz, che, dalla produzione di arresero e continua- risarciti per le moniali raccolte in Val fra i due Paesi: perché, avvocato? Mercedes, era passata a quella di ca- rono a bussare alla sofferenze patite. di Susa) e dispose che Nel 2000 la Germania istituisce la mionette per l’esercito del Reich. porta del Ministero, fossero finalmente ri- Fondazione Memoria, Responsabi- Che cos’era un lager KZ? senza però ottenere Intervista al loro conosciuti a Borello il lità e Futuro, con la quale il cancel- Era un campo di concentramento: risultati. Anno dopo giovane e tenace vitalizio e gli arretra- liere Schroeder destina cinque mi- non semplicemente di lavoro ma de- anno, il risarcimento avvocato difensore, ti. Quella storica sen- liardi di marchi per indennizzare i stinato allo sterminio, come lo erano degli internati diven- Luca Procacci, che tenza rappresentò un lavoratori coatti della Germania na- Buchenwald e Auschwitz. ne un problema sem- ha portato sul simbolo per tutti gli zista e chiudere per sempre questo Mentre i tre le raccontavano la loro pre più lontano nel altri reduci, incarnò discorso con la Storia. La Fondazio- esperienza a Gaggenau, lei che cosa tempo fino ad essere banco degli imputati e vivificò una speran- ne incarica l’OIM (Organizzazione ha provato? dimenticato. la Germania za ormai sepolta sot- Internazionale per le Migrazioni) Era come entrare in un film dell’or- Poi arrivò Pertini. to i ricordi di un’espe- di esaminare le domande di inden- rore, dove però, purtroppo, non c’era Era il 1980 e il Presidente più ama- rienza infernale. Nacque così ad Avi- nizzo. L’OIM le rigetta sostenendo nulla di finto. Dieci mesi di una vita to dagli italiani promulgava la legge gliana il Comitato dei Deportati in che nei campi di sterminio le con- disumana, tra fame, sporcizia, pri- 791 che assegnava un vitalizio a fa- campo di sterminio nazista KZ e dei dizioni di vita furono estremamen- vazioni, umiliazioni di ogni genere. vore degli ex deportati nei campo di Lavoratori Coatti in fabbriche tede- te dure soltanto per gli ebrei e per le Quei tre e moltissimi altri uomini sterminio KZ. Borello spedisce la sua sche presieduto dal Borello, ma una popolazioni dell’est europeo. Quin- erano gli schiavi di Hitler. richiesta di risarcimento ma non ot- nuova doccia gelata attendeva i po- di gli italiani, si legge nella lettera Che cosa le chiesero in buona sostan- tiene alcuna risposta. Cerca di capir- veri reduci: il Ministero del Tesoro, dell’OIM, non avrebbero vissuto in za i tre ex deportati? ne le ragioni, dal momento che è in nonostante la favorevole sentenza condizioni di vita dura o in schiavi- Di aiutarli ad essere risarciti per tut- possesso di tutti i requisiti richiesti. del caso Borello, dichiarò più volte tù. Eppure basterebbe rileggersi i pa- ti i danni subiti nel lager, un male Passano gli anni e ogni suo solleci- che il diritto degli altri ex deportati reri medico-legali di specialisti per che per cinquant’anni avevano cu- to cade nel vuoto, come se il campo richiedenti il vitalizio, in quanto in- capire come i danni biologici subiti stodito nella mente e nel cuore come di sterminio di Gaggenau non fosse ternati anch’essi nel terribile lager dagli ex-deportati, nella percentua- una macchia indelebile. mai esistito. di Gaggenau, non sussisteva o fos- le del 90%, siano stati penalizzanti Piemonte mese L’Intervista 7

nella loro vita di relazione e abbiano la Procura Generale della Cassazio- sione delle Sezioni Unite sostenendo te, non la starà arricchendo… compromesso per sempre la serenità ne ritenne infondata la nostra causa che potrebbe minare i rapporti di- Per la difesa di queste persone non di queste persone. sostenendo che il Tribunale di Tori- plomatici con un Paese amico come ho chiesto onorari, ma solo il paga- L’indignazione fra gli ex-deportati no non poteva giudicare uno Stato la Germania e un domani potrebbe mento delle spese vive. A tutti ho det- italiani esplode il 19 dicembre 2003, sovrano. Quella notizia ci tagliò le ritorcersi contro l’Italia per vicende to che ne riparleremo quando rag- quando una delegazione occupa paci- gambe, ma devo dire che trovai il co- storiche in cui sia il nostro Paese a giungeremo l’obiettivo, per adesso ficamente la sede del Consolato tede- raggio nell’andare avanti proprio da- dover risarcire. mi sembra una partita talmente di sco a Torino in segno di protesta. In gli ex-deportati, che erano sereni ma Che cosa avrebbe dovuto fare il no- valenza morale che sarebbe inqui- quell’occasione, gli internati torinesi altrettanto determinati a non molla- stro Paese? nata se chiedessi il compenso a per- notificano al console tedesco un atto re. Poi il colpo di scena: mi chiama Sarebbe bastato che la Presiden- sone che hanno già sofferto così tan- di diffida destinato al governo di Ber- un giorno l’Ansa e mi comunica che za del Consiglio dei Ministri aves- to. Oltretutto ci sono pensionati che lino. Ma niente ormai poteva ferma- le Sezioni Unite della Cassazione ci se sostenuto l’imprescrittibilità del vivono col minimo e non mi sembra re Borello e gli altri: nel 2004 il loro avevano dato ragione, e quello è sta- reato. il caso. Comitato, patrocinato dall’avvocato to un colpo di scena incredibile, che Quanto la sua battaglia si riallaccia al E una volta chiuso il caso? Procacci, cita in giudizio, di fronte ad ha richiamato a Torino tutte le tv e i discorso legato alla Memoria? Sono sempre stato interessato alle un Tribunale italiano (ovvero, il Tri- giornali tedeschi. Si tratta di temi assolutamente at- vicende legate alla deportazione e ho bunale di Torino), lo Stato tedesco, la Attualmente quanti sono i ricorren- tuali, basta pensare alla recente po- letto i libri di Primo Levi; però diven- Daimler-Benz, l’OIM e la Fondazio- ti? lemica dei lefebvriani, un esponente tarne protagonista come rappresen- ne tedesca, chiedendo la condanna Tantissimi, da tutta Italia. Nel frat- dei quali ha negato l’esistenza delle tante giuridico di queste istanze è un della Germania al risarcimento de- tempo il povero Siccardi è decedu- camere a gas. Queste prese di posi- fatto che mi onora e in certi momen- gli schiavi di Hitler per una cifra non to, però abbiamo dovuto accettare zione fanno comprendere quanto sia ti mi responsabilizza, forse anche ec- inferiore a un milione di euro ognu- per ora soltanto centocinquanta ri- importante non dimenticare quello cessivamente. no. A quel chieste perché diventa- che è stato e far sì che tut- pun- va difficile la gestio- to questo abbia una to ne. L’unione di proiezione nel queste po- futuro, che sizioni non sia ha so-

crea- la- to un’a- mente zione collet- una celebra- che tiva, unica in Italia zione o la deposizio- cosa ac- Maurilio Borello e unica in Europa, per- Franco Siccardine di corone di fiori, ma Ottavio Allasio cade? ché costituisce il primo ca- sia soprattutto un riconosce- Che per i tedeschi il Tribunale di To- so in cui un gruppo di civili riesce a re e un diffondere e divulgare nelle Da questa vicenda, l’avvocato Lu- rino non poteva assolutamente giu- portare davanti ad un Tribunale uno scuole, con segnali forti di giustizia, ca Procacci ha tratto anche un li- dicare uno stato sovrano come la Stato per difendere un diritto indi- una pagina che continua oggi ad es- bro: s’intitola Il male dimenticato Repubblica Federale di Germania, viduale. sere disconosciuta da molti. ed è stato realizzato con il contribu- ritenuta immune dalla nostra giu- Adesso che cosa vi aspettate dal Tri- Se non le fosse capitata quest’avven- to dell’Assessorato alla Cultura della risdizione. Inoltre, sempre per i te- bunale di Torino? tura professionale, che cosa si sareb- Regione Piemonte. ■ deschi il diritto degli ex deportati Che emetta una sentenza giusta, be perso? italiani doveva ritenersi prescritto, rispondente al principio universa- Questo è un bagaglio di esperienze poiché, trattandosi di fatti avvenuti le dell’imprescrittibilità dei crimi- che segnerà per sempre la mia vita in Germania, la legge di riferimento ni contro l’umanità e alle legittime professionale comunque vada que- è quella tedesca, che fissa in 30 an- aspettative di tante persone che han- sta causa, perché arricchisce enor- ni il termine di prescrizione per un no sofferto troppo. memente entrare nel merito di tante reato civile. Chi vi ha appoggiati nella vostra bat- vicende unite da un unico denomi- Prevedibile la tesi tedesca, e l’Italia taglia? natore comune che è quella voglia che cosa ha fatto? A livello politico, devo dire che un di avere giustizia nonostante l’im- La Presidenza del Consiglio dei Mini- buon aiuto è venuto dai parlamen- minenza della fine della propria esi- stri, chiamata in giudizio dalla Ger- tari Roberto Cota, Mario Borghezio stenza. E questa determinazione io mania in forza dell’accordo di Bonn ed Elena Maccanti, ma in generale l’ho vista, pur essendo giovane, po- del 1961 (con il quale l’Italia ottenne mi è sembrato che la vicenda della chissime volte ed è una forza che mi ma non distribuì a tutti gli ex depor- deportazione sia tuttora una que- porterò dentro. Il povero Siccardi più tati i circa 40 milioni di marchi stan- stione scomoda, che imbarazza tan- di una volta mi ha dato il coraggio ziati dallo stato tedesco) incredibil- to a destra quanto a sinistra. Tanto di andare avanti e di non demordere. mente si associò alla difesa tedesca per capirci, il Ministro degli Esteri Un’esperienza indimenticabile. e la causa finì in Cassazione. Anche Franco Frattini ha criticato la deci- Un’esperienza che, economicamen-

Piemonte mese Persone 9 La vita randagia Uno degli ultimi grandi inviati di Ettore Mo speciali del Alessia Zacchei paese di mio padre”. La mente e lo sottile trama di rughe, si apre spes- to la maniera giornalismo italiano spirito del giovane Ettore sono pre- so ad un sorriso ogni volta stupito sottile che ha non vuole ancora In trent’anni da inviato per il Cor- sto posseduti, totalmente e perduta- e quasi incredulo per l’attenzione di far confl ui- appendere il taccuino riere della Sera ha visto e raccon- mente, da due grandi amori, o forse che gli viene riservata. Insomma, re le sue ana- tato le “sporche guerre” di tutto il due demoni, la scrittura e il viaggio. un mix riuscito tra la smitizzante lisi nella cro- al chiodo. Continua mondo, dall’Iran al Medioriente, I libri di Buzzati, Piovene, Vergani e ironia e il tipico understatement an- naca. E poi a viaggiare anche passando per Cecenia, Bosnia e Af- Montanelli lo accompagnano nelle glosassone (la patria di sua moglie ancora Enzo solo per piacere, ghanistan, paese del quale è uno dei prime scorribande fuori dall’Italia, Christine e luogo della sua forma- Bettiza, Al- perché il mondo massimi conoscitori, e intervistato nell’isola di Jersey, a Londra, a Pa- zione) e la ritrosia mite ma decisa, berto Caval- i personaggi più signifi cativi della rigi, in Lapponia, impegnato nei l’esageruma nen del piemontese lari (mitico è casa sua storia recente, dai Beatles a Madre mestieri più improbabili. “Feci lo terrigno e concreto. direttore del Teresa di Calcutta, da Herbert von sguattero e il cameriere a Parigi La domanda delle domande: oggi, Corriere della Sera, scomparso nel Karajan a Pavarotti, dal generale e Stoccolma, il barista nelle Iso- dopo trent’anni di corrispondenze 1998, ndr)... anche Alberto Ron- Giap al “Leone del Panshir” Ahmad le della Manica, il bibliotecario ad internazionali, dodici libri all’atti- chey, un analista puro che si espri- Shah Massoud. Amburgo, l’insegnante di francese vo, dei quali l’ultimo (Ma nemme- me in un linguaggio molto perso- Oggi Ettore Mo, alle soglie degli ot- (senza titoli, naturalmente) a Ma- no malinconia) in cui ci racconta nale, dalla enorme competenza in tant’anni (è nato a Borgomanero, drid, l’infermiere in un ospedale per finalmente qualcosa di lei dopo politica economica internazionale, in provincia di Novara, il 1° aprile incurabili a Londra e infi ne steward averci spiegato l’Afghanistan, la Si- e poi Egisto Corradi, il più grande 1932) non intende ancora appen- in prima classe su una nave della beria e altri luoghi di guerra; oggi, giornalista di guerra italiano, che dere il taccuino al chiodo: quan- marina mercantile britannica”. dopo tutto questo, si sente più gior- mi ha insegnato il mestiere”. do lo abbiamo intervistato, a metà Infi ne, assunto come cameriere sul nalista o scrittore? Dieci secondi di Un mestiere che gli ha segnato la gennaio, stava per lasciare la casa di transatlantico Orsova impegnato in pausa, e poi: “Essenzialmente un vita, portandolo a vivere sulla sua Dagnente, vicino ad Arona, e trasfe- un giro del mondo di cinque mesi, giornalista. Oddio, io dico sempre pelle situazioni diffi cili anche solo rirsi due mesi a Londra, città di ori- al ritorno dal quale prende servizio che in realtà, nonostante tutto, non da immaginare. Il personaggio che gine della moglie, per concentrarsi ho mai davvero scritto più gli è rimasto nel cuore lo cita sull’ultima fatica letteraria che ve- Ettore Mo con Alessia Zacchei un libro, tranne forse con la voce che si incrina legger- drà la luce a settembre: “Una raccol- l’ultimo dove racconto mente nel pronunciarne il nome: ta delle corrispondenze degli ultimi la mia storia, perché “Ahmad Shah Massoud, il “Leone due anni, dall’America Latina alla negli altri casi si è sem- del Panshir”. A casa ho un suo ri- Cambogia”, ci dice. Dopo, si ripar- pre trattato di collage tratto appeso al muro e ogni volta te, anche se la meta per ora rimane di articoli raccolti dalle che lo guardo mi commuovo. Era sconosciuta: “Ancora non so nulla, case editrici. Diciamo un leader musulmano democrati- so solo che accetterò quello che mi che la grossa diffi coltà co, di grande integrità, coraggio propongono, perché se rimanessi è sempre stata, e lo è e valore. Mi disse: “Se un giorno a casa non saprei come occupare per me ancora oggi, la avrò un governo ci sarà posto per il mio tempo. Viaggiare mi diver- capacità di separare la le donne”... Di fronte a questa per- te ancora e fi nché la salute regge realtà dalla fantasia, i sonalità mi sono inchinato. Un non ho intenzione di smettere. Da fatti dalle emozioni e giorno fece un intervento al Parla- quando faccio coppia fi ssa con Bal- dai sentimenti perso- mento di Strasburgo e mi confi dò delli (Luigi Baldelli, il fotografo che (era il 1962) nella redazione londi- nali. Durante il mio apprendistato di essere stato trattato con molta lo accompagna da quattordici anni, nese del Corriere della Sera. in Inghilterra mi hanno insegnato indifferenza. Gli chiesi il perché e dai tempi della guerra in Bosnia, Anni a “fare da guardia al bidone” e a scrivere attenendomi ai fatti con lui mi rispose: “I governanti euro- ndr) non soffro più nemmeno la poi a recensire spettacoli e concerti rigore e precisione, senza nessuna pei non hanno capito che io non solitudine”. (“Ma non era male, confessa, sono coloritura personale. Poi quando combatto solo per il mio Panshir, Un infi nito viaggiare che è comin- un cantante lirico mancato e quin- ho cominciato a fare l’inviato ho ma per bloccare l’espansione degli ciato nel 1934, quando un artigiano di mi piaceva molto”) fi no all’occa- potuto dare sfogo anche alla parte integralisti islamici”. Venne ucci- mobiliere originario di Valduggia, sione, nel 1979, di seguire da vici- più personale: pur riportando fe- so due giorni prima dell’undici set- Guglielmo (Jelmo) Mo trasferisce no l’ascesa al potere dell’Ayatollah delmente dati e circostanze lascio tembre”. moglie e tre fi gli piccoli, Ettore di Khomeini in Iran, che ha avviato la anche spazio ai sentimenti e alle Ribalte mondiali, cronaca planeta- due anni e due bimbe poco più gran- sua carriera di inviato speciale sui emozioni, e pure alle incazzature, ria: il mondo per Ettore Mo è ormai di, da Borgomanero a Castelletto Ti- fronti caldi del mondo. che in effetti trapelano sempre dalla il giardino di casa sua. Ma come ha cino, sulle rive del Lago Maggiore, Ma chi è Ettore Mo fuori dagli sce- mia prosa. È così che ho cominciato potuto conciliare questa missione perchè ha trovato impiego sulla nari di guerra e dalle corrisponden- a considerarmi uno scrittore”. (non più lavoro, ormai) con gli af- sponda lombarda, a Sesto Calende, ze dall’altro capo del globo, oltre i Interrogato su quali siano i giorna- fetti familiari? “Adesso che i tre fi gli presso la fabbrica di aeroplani Savo- suoi pezzi e i reportages sempre a listi di oggi che apprezza particolar- sono grandi, io e mia moglie Chri- ia Marchetti, e tutti i giorni attraver- metà tra racconto, testimonianza mente, risponde : “I giornalisti di stine abitiamo tra il Lago Maggiore sa il lago con il battello. “Ho dei ri- e cronaca? Di persona appare una oggi… beh, senz’altro il mio amico e Londra. Ormai mi conosce bene: cordi molto belli della mia infanzia, fi gura minuta, in apparenza quasi Bernardo Valli, cronista e analista quando mi vede inquieto è lei la pri- spiega, spesa tra scuola, oratorio e indifesa. Il volto bronzé da contadi- politico che fa il corrispondente per ma a dirmi: ma Ettore, perché non le vacanze estive in Valsesia, nel no di montagna, arabescato da una Repubblica da Parigi: mi piace mol- vai a farti un bel viaggio?” ■ Anno V - numero 3 10 Arte Aprile 2009 Impara l’arte...

eRoberta Ariasmettilatenditore, l’acquirente che compra lein aste top, tanto banca l’opera e la nasconde, custoden- per stare in tema L’arte può essere o diventare in un dola con gelosia. Qualunque sia la con il Natale, sono prossimo futuro, più prossimo che tipologia di acquisto, ci troviamo proprio in questo futuro, una formula vincente per davanti ad un bene rifugio, un in- periodo. Ad otto- far fronte all’attuale crisi economi- vestimento sicuro nel tempo. Ad bre c’è stata l’Ita- ca? Secondo alcuni, sì. un patto però, cioè che l’artista sia lian Sale che ha Il viaggio in cerca di risposte par- conosciuto. Quali sono i criteri che visto Sotheby’s te da Torino, in compagnia di Pao- regolano le quotazioni dell’arte? e Christie’s nella lo Turati, personaggio eclettico e Bella domanda! Turati suggerisce raccolta di un cer- stimato del panorama torinese (di almeno una decina di parametri di to numero di opere prossima uscita il suo libro Econo- cui tenere conto. I più importanti italiane signifi cati- mia dell’arte occidentale). Econo- sono l’autore, la corrente artistica, ve da far girare in mista, collezionista, pianista e otti- il periodo di produzione, lo stato varie città italiane mo conoscitore dell’arte nazionale e di conservazione, il “pedigree” del per poi poterle bat- internazionale, Turati è una bussola quadro, i passaggi qualifi cati che ne tere all’asta a Lon- che può aiuta- aumentano il valore, il primo gal- dra. Emblematico re a orientarsi lerista dell’opera e la data di morte è il caso di Torino L’acquisto di un nella “giun- dell’artista. con l’unione vin- dipinto di valore gla artistica” L’arte, si sa, appartiene a pochi, ma cente tra Ersel, per fronteggiare la senza perde- questo non deve scoraggiare. Cer- la boutique della crisi e mettere un re la strada to, come diceva Sordi in suo fi lm, fi nanza-bene della capitale in cassaforte? o smarrire il “Pochi lotti per pochi eletti” è una città, e Sotheby’s. affi darsi alle sensazioni per “fi uta- portafoglio. verità. Ci sono, tuttavia, tre livelli Nell’intrecciarsi di vantaggi reci- re” il falso: spesso lo si sente subito, Può essere Essenziale di opere, accessibili a più tipologie proci e sinergie tra chi acquista e lo si avverte a pelle. un’idea, specie è provare a di tasche. Questa è l’epoca del “qua- chi vende, il connubio fi nanza-arte La cosa migliore? Comprare nelle di questi tempi. cambiare la drifi cio”. Non si parla più di poche dimostra di funzionare bene. case d’asta importanti, dove ci so- Ma imprevisti e prospettiva creazioni, ma di una vasta pro- Le tendenze che sembrano timona- no i migliori esperti. Ecco un breve verso l’ar- duzione di pezzi per più persone. re il mercato attuale delle aste sono decalogo del giovane collezionista, truffe sono sempre te, imparare L’artista deve produrre senza sosta. la Transavanguardia e il Poverismo, per dormire sonni tranquilli. L’ac- in agguato... a guardarla Certi capolavori sono e rimangono che prevede l’utilizzo di materiali quisto all’asta è “as is”, visto e pia- con nuovi oc- accessibili ad un’élite, ma l’arte, in riassemblati: ne è portavoce e ca- ciuto. Si paga tutto e subito. Quindi chi. Le opere d’arte rappresentano buona parte, si sta, per così dire, poscuola il piemontese Pistoletto è bene assicurarsi che ogni quadro un bene-rifugio, cioè un bene che democratizzando. Ci sono quindi insieme ad altri artisti, tra cui i to- abbia un suo certifi cato, come ac- mantiene il suo valore immuta- le opere top, che valgono molti mi- rinesi Boetti e Penone e, come gal- cade per un gioiello, che ne sia se- to nel tempo. Storicamente le fa- lioni di euro; quelle medie, sull’or- lerista storico, Gianenrico Sperone. gnalata la fondazione e, subito do- miglie capitaliste hanno sempre dine del milione di euro e che, al Affi darsi ad un bravo gallerista, co- po, anche l’archivio. Poi ci sono le avuto attenzione all’opera d’arte. momento, sono quelle che vantano me Paci della Galleria Accademia autentiche, da controllare sempre. Il fondatore dei Rothschild, non a meno invenduti di tutte. In ultimo di Torino, può fare la differenza Se ci sono tutti questi dati l’opera- caso, avendone intuito il valore di le opere sull’ordine dei mille euro, nell’affrontare un investimento di zione si è conclusa con successo. mercato, aveva lasciato come legato che si comprano bene ed hanno un questo tipo e col tempo può risulta- Attenzione: un quadro senza le au- un terzo d’opere d’arte. discreto mercato. re semplice e anche molto diverten- tentiche non si compra mai. Mai. I motivi che spingono a comprare Da un anno e mezzo il mercato te. Se l’appetito vien mangiando an- Se ci si vuole lanciare fuori asta è un’opera d’arte? Sono moltissimi: dell’arte è salito molto ed è per il che il collezionista, una volta rotto importante verifi care la tracciabili- l’affl ato culturale, l’emozione che 90% in mano alle case d’asta come il ghiaccio, può diventare onnivoro tà dell’opera (fondazione e archivio) scaturisce dal possederla, il valore Sotheby’s, Christie’s e, in forma mi- di opere d’arte! oltre all’autentica dell’artista (foto e aggiunto di un oggetto che ha di nore, Finarte. Ma come fi darsi dell’acquisto? fi rma). Anche il commercio tra pri- per sé un valore culturale e la cui Interessante è il valore del made in Non esiste un manuale o la garanzia vati può funzionare, ma dev’essere proiezione economica è garantita Italy. “L’open season” delle aste, il di non incappare in un falso, che è svolto con molta cautela. nel tempo. Basta pensare allo Spec- momento centrale come si dice in l’aspetto più spinoso della faccenda, Fare dell’arte un investimento sicu- chio di Pistoletto, che oggi è quotato gergo tecnico, è l’autunno-inverno: in effetti. Si possono però prendere ro non rappresenta solo una valida cinquecentomila euro, contro i qua- delle precauzioni. Se uno pensa di prospettiva per salvarsi dalla crisi ranta milioni di lire di dieci anni fa. comprare ad un prezzo molto van- attuale, ma può “educare” al bello Anche la componente sociale spin- taggioso rispetto al valore del qua- e all’armonia e dare, quindi, un va- ge all’acquisto dell’opera d’arte. dro, si espone al rischio di acqui- lore aggiunto in termini economici Da una parte c’è chi compra per il stare un falso. L’effetto “affarone” ed estetici. desiderio di esibire, senza necessa- deve mettere in guardia: in questo Questo articolo ha ricevuto una riamente intendersene, ma per il settore paghi il giusto e se hai avu- menzione speciale al Premio puro gusto di possedere uno status to l’intuizione guadagni, poi, nel Piemonte Mese, sezione Econo- symbol. Dall’altra troviamo l’in- rivendere. L’esperto suggerisce di mia. ■ Piemonte mese Musica 11 Una radio per amica Giorgio “Zorro” Silvestri erano sommersi), chi sui tetti, Giorgio Zito lavora in radio dal 1995 della città si alterneranno, in una vera tranquillizzavano parenti e amici ed ora ricopre il ruolo di responsabi- e propria sfi da musicale tutti i gruppi Continuiamo il percorso attraverso raccontandoci in quanti erano e chi le musicale: “La programmazione che propongono musica propria. Un le più importanti esperienze radiofo- erano, chiedevano interventi ai mezzi musicale prevede un mix equilibrato percorso per veri appassionati della niche del Piemonte con un occhio di di soccorso”. di hit e classici dagli anni Settanta musica che durante le esibizioni, da riguardo a quelle emittenti che pro- La prima notte e il giorno successivo ad oggi, cercando di mantenere un aprile a maggio, dovranno affrontare pongono musica non commerciale, e Radio Gold è diventata un ponte che tratto originale e non banale nelle una giuria vera: il pubblico”. approdiamo a una radio della zona di collegava le due città: quella irrag- scelte, senza dimenticare il target di Sulle frequen- Alessandria, Radio Gold. Parlando con giungibile, alluvionata, con l’altra, riferimento”. ze 88.8 (Ales- Musica indipendente Luca Recanati, uno dei collaboratori impietrita ma all’asciutto. “Forse, in Da sempre le radio organizza concerti sandria, Ova- più anziani, del fatto che più di ogni quel momento, aggiunge Luca, ab- ed eventi. Per alcuni anni ha curato la da, Tortona, e impegno sociale: altro ha segnato l’esistenza e l’attività biamo capito realmente cosa voleva stagione musicale del Palomar e colla- Novi Ligure, è Radio Gold, di Radio Gold, mi sono tornate a men- dire essere al servizio di una comuni- bora con enti e amministrazioni locali Acqui Terme) emittente storica te le splendide ed emozionanti parole tà. Quella missione editoriale rimane nella creazione di eventi musicali. Nel e 89.1 (Casale dell’Alessandrino, e note di Fabrizio De Andrè in Dol- ancora oggi l’elemento principale di palinsesto spicca da un paio di stagioni Monferrato e cenera: “Acqua che ha fatto sera, che Radio Gold”. il programma “Mosquito Night” sulla Valenza) un che durante adesso si ritira, bassa sfi la tra la gente Luca ha iniziato a frequentare la radio terrazza del Palazzo Pacto di Alessan- paio di giorni l’alluvione del ’94 come un innocente che non c’entra nel 1991, quando la sede era ancora a dria, nuova sede della radio, condotto a settimana è diede voce a chi niente, fredda come un dolore, Dol- Valenza, cittadina di orafi e di concer- da alcuni dei migliori dj della pro- il reggae pro- aveva bisogno cenera senza cuore...”. ti al Palomar, indimenticato locale di vincia. Altra trasmissione musicale tagonista del di aiuto Racconta Luca Recanati: “Il 6 novem- calviniana (nel senso di Italo) memo- di rilievo è “Suoni: la battaglia delle palinsesto, bre del 1994, verso le 14, arriva in ria. Alcune persone che frequentava- bands”, di nobile intento, perché spin- ma è il rock redazione una telefonata allarmata: no quel locale diedero vita alla nuova ge i ragazzi della provincia di Alessan- indipendente la spina dorsale della era un’ascoltatrice che ci informava gestione di Radio Gold, ma i primordi dria a proporre musica propria in un sua musica. che Alessandria era sotto quattro della radio risalgono agli anni Settanta momento in cui le cover sembrano Il web è un altro dei mezzi con cui metri d’acqua. Stupiti, e anche un in pieno periodo di radio libere.libere. Suc-Suc- andare RadioRa Gold “pubblica sul web fi le di po’ increduli, abbiamo cercato con- cessivamentecessivamente la radio è testo,tes audio, video, interviste e appro- ferme. Trovate, immediatamente fondimentifon in formati scaricabili in abbiamo aperto i microfoni. Da modomo semplice. La nuova sede dispo- quel momento, per una settimana, ne di una connessione a banda larga abbiamo trasmesso in diretta venti- cheche permette un’importante trasmis- quattro ore al giorno. Nel pomerig- sionesio di dati testo/audio/video. La re- gio del 6 novembre molti ascoltatori dazionedaz ha realizzato diverse dirette si affannavano per sapere che fine inin video-streaming,v tra cui Fiera del avessero fatto parenti e amici, infatti Libro,Lib Olimpiadi, Festival del Cinema il quartiere Orti e parte del centro sto- didi BBerlino”. rico erano sommersi. Una città spac- ParlarePar di Radio Gold mi riporta alla cata da un muro di acqua e fango. I menteme concerti al Palomar, quando ci soccorsi in ritardo. Il sindaco che dai sisi incrociavai a notte fonda con i gruppi nostri microfoni e da quelli di “Tutto didi lisciol che si erano esibiti nel locale il calcio minuto per minuto” di Radio attiguo,att mi ricorda le serate al Subbu- Uno chiedeva l’aiuto di tutti, istituzio- glio,gl storico centro sociale della città ni comprese. Tutta la città era priva di o con i ragazzi della comunità “Ca- corrente elettrica e una parte di essa scinas Rangone” dell’impareggiabile stava vivendo un incubo. Al quartiere dond Gallo di Genova e soprattutto Orti, dove l’acqua ha raggiunto an- perper la mag-mag- mimi ricorda le interviste con i condut- che i sei metri d’altezza e la corrente giore.giore. È un invito coraggiosocoraggioso e inco-inco- toritor della radio per parlare di questi era fortissima, non funzionavano entrataentrata a fafarr paparterte di raggianteraggiante ad aaffrontareffrontare la mmusicausica in concerticon e la loro collaborazione con neanche i telefoni. Senza elettricità Popolare Network. A metà degli anni prima persona senza rifarsi a modelli realtà poco istituzionali ma fonda- il televisore non funziona, la radio a Novanta l’attenzione si è sempre più preconfezionati ma vedendo la musi- mentali come il Forte Guercio ed il pile sì. Essendo la nostra sede a pochi concentrata sull’informazione locale, ca come mezzo di espressione di ciò C.S. Crocevia. chilometri da Alessandria abbiamo facendo di Radio Gold uno dei prin- che spesso si tiene dentro per paura Non conosco realtà simili a Radio avuto la possibilità di trasmettere in cipali organi di informazione della di affrontare il pubblico, utilizzando Gold nella provincia mandrogna, ma diretta il dramma di una città. Dal provincia di Alessandria, sia attraver- invece ciò che già si è sicuri che piac- quella è una risorsa da custodire ge- tardo pomeriggio hanno incomincia- so l’attenzione continua prestata dal cia e funzioni. losamente, memorizzata tra i prefe- to a chiamarci anche gli alluvionati, palinsesto radiofonico, sia attraverso La trasmissione propone un concorso riti nei browser dei computer o sulle grazie ai primi telefoni cellulari. Ci il sito della radio, con aggiornamenti “promosso da Radio Gold e Segna- radio digitali, ricordando le vecchie raccontavano il dramma che stavano continui e puntuali grazie ad una re- li2006, aperto a tutte le band che pro- radio a pile che in quel 6 novembre vivendo, chi si trovava ai piani supe- dazione di giornalisti operativa dalle pongono composizioni originali. In del 1994 hanno dato sostegno a chi riori dei condomini (quelli inferiori 6:30 alle 19:30. collaborazione con i principali locali era in diffi coltà. ■ Anno V - numero 3 12 Ambiente Aprile 2009 La filosofia

delMichela Damasco riusolinea portante lasciata a vista, mentre gresso economico per tutti. Le risorse le parti imbottite sono realizzate con non sono infi nite, non basta acconten- Ti accoglie facendoti provare una delle ogni tipo di pelle o tessuto. tarsi di operazioni che rendono più ef- sue creazioni. Originale, bella e como- Il criterio alla base è qualcosa in più fi ciente o pulito un processo a spese di da. “Subisco volentieri il fascino della del semplice riciclo: le forme vengono altri, perché così l’inquinamento viene forma… di un altro” dice sorridendo armonizzate rispettando le linee del solo trasferito da un’altra parte. “Solo Marco Torchio, l’architetto ori- materiale, l’oggetto ri-creato mostra le i progetti che coinvolgono il pianeta ginario di Alba che ha tracce di cos’era. “Il problema del de- possono salvarlo” spiega Torchio. Ma ideato e realizzato sign, spiega l’architetto, è che manca in una logica assolutamente economi- mati in punti fedeltà o in sconti per la “Le Sedie del Tor- nella comunicazione dei valori”, men- ca: “L’ecosostenibilità ha bisogno di in- spesa. Le macchine Mr PET oggi sono chio”, una linea di tre per lui, assieme all’architettura, na- dustria e tecnologia. Noi lavoriamo in a Savigliano (Leclerc), Aosta, Vercelli, elementi di arre- sce da un bisogno, interiore, sociale o un’economia globale con la logica di Burolo, Collegno, Nichelino, Leinì, Pi- culturale. Architettura, cioè, fatta dal- creazione di economie remote locali, nerolo, Torino (Carrefour). Tra giugno la gente. Architettura quasi terapeuti- attraverso la creazione di valore dato 2006 e agosto 2008 il sistema ha rac- ca: “Per come la vedo io è meglio della anche dall’immagine”. In questo sen- colto 7.082.286 bottiglie, pari a 7.099 medicina, è quella cosa che la ma- so, la collaborazione con Slow Food e barili di petrolio, e non ha immesso lattia non te la fa venire: un cicchet- Terra Madre sembra quasi una tappa nell’ambiente 2.614.984 kg. di anidri- to tutte le mattine e non hai bisogno obbligata. All’ultimo Salone del Gusto de carbonica equivalente. di un medico”. Se ogni opera è il pro- di Torino, Keoproject era presente con “C’è bisogno di tenacia ed entusiasmo dotto di un luogo, di un contesto so- i suoi prodotti a marchio “I Was”: le se- e il coinvolgimento sociale è la base” ciale e culturale, allora le “Sedie” sono die in legno di barriques, le sedie “Car- sottolinea Torchio. Progettare, creare fi glie del territorio delle Langhe, dove tona”, le poltrone di cartone (“Modu- all’insegna della collaborazione e della forti sono la cultura del vino e la men- lo in Swahili”) e in acciaio recuperato continua ricerca di nuovi partner, dai do (pol- talità contadina di un tempo, del cam- (“I’ve Bin”), “La Borsa dell’Unione”, in produttori ai distributori. Keo lavora trone, se- pé via gnente (non buttare via niente), cartone, riutilizzabile più volte per la per trasformare il rifi uto in risorsa an- die, sgabelli, emblema dell’ecosostenibilità. spesa e il “Diario di Marchio” in car- che grazie alla Compagnia di Finanza tavoli e tavolini) fatta con le pregiate Marco Torchio parla di tutto questo ta riciclata. Etica, una Finanziaria di partecipazio- doghe delle barriques. con una naturalezza disarmante. Per Sulla plastica si concentra invece il pro- ne fondata alla fi ne del 2004, con se- La filosofia alla base del progetto è lui, l’elemento sferico della botte ri- getto “Eko Logic Shop to Shop”, mar- de a Racconigi, che sostiene soluzio- quella del riuso, che “porta a un og- chiama la forma perfetta, pura e geo- chio di una linea di oggetti realizzati ni tecnologiche ecosostenibili per lo getto che nella sua seconda vita meri- metrica dell’uovo. Non è un caso se, in Keorex, materiale ottenuto dal rici- smaltimento dei rifiuti provenienti ta rispetto uguale, se non superiore, a oltre a collezionare aeroplanini, è ap- clo del Pet, la classica plastica delle dalla raccolta differenziata. L’ambizio- quello che aveva nella prima”. Le bar- passionato dei barattoli di yogurt della bottiglie d’acqua. Per ora ne è un modello economico che riques sono infatti botti in legno di ro- Yomo: potrebbe incantarti per ore su sono stati realiz- coniughi sostenibilità eti- vere, “bellissimo”, che nel tempo per- come un contenitore considerato dai zati un cesti- co- ambientale e percorri- dono la loro capacità di effondere aro- più banale oggetto in plastica, sia per- no, un por- bilità fi nanziaria. Il consu- mi: hanno una durata massima di tre fetto per essere tenuto in mano. Storia ta cestini e matore deve considerare anni, dopodi- particolare, la sua. “Sono sempre sta- un carrel- il prodotto di riciclo co- ché andrebbe- to un architetto, amo l’architettura in lo per fa- me nuovo. In questo L’architetto albese ro al macero. modo scientifi co, ma ho fatto l’idrau- re la spesa. senso si pone il pro- Marco Torchio Condizionale lico fi nché non ho capito perché do- Trasparenti, getto ReAcademy, una trasforma le d’obbligo, per- vevo fare questo lavoro”. Dieci anni, ergonomici, vera e propria accademia barriques usate in ché Torchio le per l’esattezza, dopo la laurea. Intan- più belli degli del recupero che sorgerà recupera dal- to, i pensieri sul recupero delle cose e le altri e a prez- presso l’ex conceria “La poltrone di altissimo le cantine, le sperimentazioni, prima con la plastica zi competitivi. Bassa” di Bra, a due passi design e dà nuova smonta e co- e poi con le botti. Quelli di Eataly, dall’Università di Scienze Ga- vita e dignità ad struisce le se- Fino all’incontro con “altre persone per intenderci. “Non stronomiche di Pollenzo. Si propone oggetti destinati die assemblan- che la pensano come me”: in prima costano di più, si tratta di una questio- di diventare un ponte tra università e al macero do le doghe in battuta, Keoproject, una società forma- ne di progetto e selezione, di tecnolo- aziende per diffondere l’informazione maniera arti- ta da ricercatori, architetti, ingegneri, gia adatta”. Il materiale si può ricicla- sulla cultura e le tecnologie del riciclo e gianale. Il riu- designer, con sede a Savigliano e unità re all’infi nito con risparmio di anidride sostenere l’avvio di progetti di aziende so avviene cioè nel rispetto di quello operativa a Racconigi, fondata sui prin- carbonica e non serve nuovo petrolio. in questo ambito. Coinvolgimento, co- che c’era, come le macchie di vino, cipi del Life Cycle Assessment (“valuta- Gli oggetti progettati sono prodotti da municazione, vendita, posizionamen- l’aroma del legno, le scritte di fabbri- zione di ciclo di vita”, LCA). L’obiettivo La Spera e distribuiti da Origine. Per la to del prodotto “sono gli strumenti di cazione. La materia prima non viene è realizzare progetti usando materiali raccolta delle bottiglie si usa “Mr PET”: un’economia nuova e grande. Siamo snaturata, ma modellata e consegnata nuovi che derivano da raccolta diffe- un contenitore interattivo, che coin- partiti con niente e siamo imprendito- a una nuova funzionalità, portandosi renziata di legno, carta e plastica. Per- volge attivamente il cittadino nel pro- ri, per cui è giusto che rischiamo”. dietro il proprio passato. Perché recu- ché, se la scienza indica le vie per uno cesso. Viene infatti installato nei super- Info perare signifi ca anche “comunicare il sviluppo sostenibile, economia, politi- mercati, vi si può accedere tramite la www.lesediedeltorchio.it lavoro di qualcun altro e il suo valore”. ca e mercato devono segnare la strada “Mr PET card” gratuita e si ricevono www.keoproject.com Al legno viene accostato il ferro, come dello sviluppo percorribile, di un pro- punti per le bottiglie inserite, trasfor- www.compagniadifi nanzaetica.it ■ Piemonte mese Economia 13 Semplicemente Baricole Francesca Nacini stato semplice ma la “Nico” (così si chiamava l’azienda prima di diven- cità”, Più che montature, meglio degli tare, nel 2004, “Nico-design”) è riu- no puntua- occhiali: in sole otto lettere, Bari- scita a rinnovarsi con creatività, fa- im- lizza Alessan- cole. Sta ormai tutta in una parola cendo leva su una forte propensione messo sul dra Girardi. “Tutta piemontese l’essenza dell’occhiale- all’innovazione tecnologica e sfrut- mercato decine di mo- la produzione viene ria internazionale, e il merito è di tando la tendenza che stava trasfor- delli, che costruiscono La storia di realizzata con questi un’azienda di Torino. mando l’occhiale da protesi medica e riassumono la storia un’azienda criteri e, grazie all’uso Fondata nel 1929 da Giovanni Vi- ad accessorio di moda. “La ricerca di dell’occhiale: ci sono quasi esclusivo di ac- taloni come fabbrica di accessori e design e sui materiali è sempre stata quelli a forma di cri- piemontese ciaio e fi bre naturali componentistica per auto, quest’im- a cuore a tutti i membri di questa salide che reinterpre- ai vertici come gli acetati, è presa a conduzione familiare ha sa- famiglia, spiega Alessandra, e con le tano lo stile anni ’50 dell’occhialeria fatta nel pieno ri- puto esportare in ogni angolo del conoscenze adeguate il centro stile attraverso sculture di internazionale spetto dell’ambiente. mondo la creatività e la capacità tec- che progettava specchietti è riusci- acetato lavorate ma- Cerchiamo inoltre nica subalpina, mantenendone ad- to rapidamente a convertirsi a una nualmente; le monta- di adottare sempre dirittura la terminologia, e ha con- nuova produzione”. Non è un caso ture a sfera il cui decoro ovaleggiante procedure poco invasive, dalla co- quistato i nasi, gli occhi e le vetrine quindi che la primissima linea di è ottenuto a caldo secondo la miglior lorazione dei pezzi al loro reperi- di molti paesi. Un piccolo miracolo occhiali sia stata dedicata al mondo tradizione artigiana; i “Mirage”, che mento, e forse solo nei passaggi di di ingegnosità che oggi vanta, tra lo dell’auto. “Era quello l’universo da per un effetto ottico sembrano stare distribuzione, che sfrutta mezzi di studio progettistico di via Collegno cui venivamo”, confessa Vitaloni. insieme quasi per miracolo; e quelli trasporto tradizionali, non siamo e il negozio del centro chiamato pro- “Abbiamo subito creato “Derapage”, per gli under 18 studiati per resistere così eco-compatibili. Proviamo prio “Baricole”, una serie infi nita di un marchio che ha in sé la forza di a qualsiasi marachella; e gli occhiali però a migliorare ogni anno”. Tra premi provenienti dai cinque conti- una curva affrontata in derapata”. “Spiral”, due sole aste di acetato av- gli ultimi premi vinti dalla Nico- nenti. Di lì in poi, nonostante le diffi coltà vitate in deliziose spirali, che stan- design d’altronde c’è la menzione Ma da dove nasce un successo del del mercato globale, per la Nico- no girando il mondo con la mostra speciale per la sostenibilità, confe- genere? “Da una forte passione per design è stata tutta discesa: a ogni Piemonte Torino Design assieme ad rita dal Silmo di Parigi, una delle quel che si fa, risponde senza alcun stagione, infatti, la forza delle idee altri duecento prodotti dell’eccellen- più importanti fi ere del settore. “Ne dubbio Alessandra Girardi, respon- di questo tenace gruppo torinese za nostrana. siamo molto orgogliosi, conferma Ma qual è il segreto di una produzio- Alessandra Girardi, è un riconosci- ne tanto feconda? Stando agli esperti mento degli sforzi fatti fi no ad ora internazionali, è la sublimazione del- nella cura dei dettagli”. la ricerca tecnica attraverso forme Attenzione ai particolari sotto ogni pratiche e originali, saldamente an- punto di vista: nel negozio “Barico- corate alla qualità: “Per noi il design le” i muri sono foderati di lastre già è l’arte che si fa utile, spiega Barbara incise chimicamente sulle quali è Tresoldi, responsabile di “Baricole”, possibile scorgere intere montatu- e i nostri occhiali sono oggetti di re, e il pavimento è costituito da tas- design, che forniscono un supporto selli di microcomponenti annegati reale alla vita quotidiana di chi li in- nella resina e colorati dai bimbi di dossa”. Il principe di tutti i modelli è famiglia; tutta un’area poi è dedi- il “Tornado” della linea “Derapage”, cata a giovani artisti che vogliano la montatura italiana più premiata esporre il proprio concetto di vi- di sempre, maneggevole e allo stesso sione. tempo di fattura molto raffi nata. Ot- Non ci sarà mica il rischio che, con sabile relazioni esterne e moglie di si è dimostrata vincente e ha tenuto da un’unica lamina d’acciaio così tante buone idee, i Vitaloni co- un Vitaloni di terza generazione, po- conquistato ben quaranta paesi, incisa chimicamente, questo gioiello mincino a prendersi un po’ troppo niamo attenzione su ogni minimo stabilizzando fuori dall’Italia l’80% di tecnica porta non a caso il nome di sul serio? “No, è sicura la Girardi, dettaglio e mettiamo il cliente pri- del suo fatturato. Da Tokyo ad Atene, un aereo da caccia ed è costituito da pensi che creiamo occhiali per ca- ma di tutto”. Da un semplice centro da Parigi a Chicago gli occhiali made ben 37 pezzi assemblati senza salda- se di produzione cinematografi- dell’indotto Fiat è nata un’avventu- in Piemonte hanno cominciato a ture e solo con rivetti di alta orefi ce- che e televisive adatti agli usi più ra imprenditoriale molto apprezzata spopolare aprendo ulteriori mercati ria. Ma non è tutto: questo occhiale disparati e abbiamo fornito pure al soprattutto all’estero. “Fino al 1988 per una nuova linea produttiva, è anche anallergico, indistruttibile e comico Maurizio Crozza una mon- abbiamo prodotto specchietti retro- la “Vanni”, più economica e leggerissimo, come una carrozzeria tatura particolare per la sua imita- visori, racconta Giovanni Vitaloni, modaiola, ma sempre frutto di d’avanguardia, di quelle che con- zione di Fuksas”. In fondo, cosa c’è poi una riconversione forzata ci ha una ricerca attenta e accurata. “I tribuiva a creare la Nico negli anni di meglio che farsi pubblicità attra- portato nell’occhialeria. Siamo pas- nostri sono tutti progetti in itinere, Trenta. “I “Tornado”, al momento verso una sana risata? sati insomma dall’aiutare le perso- chiariscono in azienda, siamo in disponibili in sedici varianti, sono ne a guardare indietro a supportare continua evoluzione e ogni sei mesi un esempio della nostra continua Questo articolo ha vinto ex aequo tutti nel guardare avanti”. proponiamo qualche novità”. voglia di elaborare proposte nuove, il Premio Piemonte Mese, sezione Il cambiamento non deve essere In vent’anni di attività i Vitaloni han- rivoluzionarie nella loro sempli- Economia. ■ Anno V - numero 3 14 Idee Aprile 2009 Adottare

Luigi Citrinitiun “Leorto verdure del mio orto” inizia a ri- Attualmente si stanno raccogliendo calità in cui si trascorrono le vacan- scuotere buoni consensi. “L’input na- le adesioni all’iniziativa che consen- ze. Copriamo 48 settimane all’anno. Diffi cile anche solo immaginare, af- sce dalla volontà di ritornare a lavo- tirà, a chi vorrà benefi ciarne, di ave- Nasce insomma un modo diverso di facciandosi dal proprio balcone di rare insieme nell’azienda di nostro re una fornitura annuale minima di vivere l’agricoltura, che perpetua an- Torino, di cogliere una bella verdura padre”, racconta Giovanni, 36 anni, verdure di circa due- tiche tradizioni e sta- fresca di giornata. Si potrà pure ave- il maggiore dei tre fratelli. “Quando cento chili a persona, bilisce un filo diretto re un colpo di fortuna regalato dalla è venuto a mancare lui si è presenta- scegliendo fra trenta- Tre fratelli tra agricoltore e con- natura, ma in mezzo a quel tripudio ta l’esigenza di continuare il suo la- nove diversi tipi. Non piemontesi sumatore, tra uomo e di smog sarebbe forse meglio evitare voro nella nostra cascina di Santhià. solamente ortaggi, co- lanciano il progetto natura”. di benefi ciarne. L’unica fra noi che faceva già questo munque, saranno a di- “Le verdure del mio Il principio che si in- Eppure presto sarà possibile, anche mestiere era Francesca, che fa anche sposizione dell’utenza, orto” che fornirà agli tende far passare re- per chi vive in città, avere un proprio parte anche dell’Associazione Nazio- ma anche erbe e fio- sta comunque quel- orticello: uno spazio appositamente nale dei Giovani Agricoltori. Io e Pao- ri. Il tutto, così come “affidatari” due lo dell’adozione a di- curato dove far crescere le verdure lo venivamo invece da esperienze la- si legge nel proget- quintali di ottima stanza. Non si tratta di preferite e mangiarle appena colte. vorative molto diverse. Abbiamo co- to, rigorosamente di verdura ed erbe comprare delle verdu- Non sarà proprio sotto casa, ma lo si sì deciso di mettere a disposizione le stagione e nel rispet- aromatiche, con re qualsiasi, ma di cu- potrà andare a trovare tutte le volte nostre differenti professionalità per to dell’ambiente. La rarsi un proprio orto, copertura è garantita una scelta fra 39 come si farebbe se dav- nelle aree metropoli- varietà di ortaggi vero ce ne fosse la pos- tane di Torino, Nova- sibilità sul balcone del ra, Biella, Vercelli, Casale e Milano. proprio appartamento. L’unica diffe- Per dare un occhio ancora più di ri- renza è che non sarà il singolo clien- guardo a madre natura si sta inoltre te a star dietro a irrigazioni e semine, studiando la possibilità di utilizzare anche perché ci vogliono competen- mezzi a metano per la consegna. ze specifi che e tanta pazienza, pro- Ma le verdure fatte crescere con tutti prio quella che manca nelle nevroti- i crismi del caso non rischiano di co- che metropoli. Sul sito del progetto stare un occhio dalla testa? “Siamo (www.leverduredelmioorto.it) sono allineati ai prezzi delle verdure bio- già disponibili simulazioni del pro- logiche, risponde Giovanni Ferraris, prio orticello, la possibilità di preno- ma il nostro progetto presenta alme- tarlo, nonché tutta una serie di in- no due vantaggi in più. Il primo è che formazioni sulle verdure e ricette in- se l’annata va bene e l’orto produce teressanti. un quantitativo superiore del mini- Ovviamente, per l’adozione degli orti che si vuole e, cosa più importante, innovarci nel campo della coltivazio- mo garantito, tutto ciò che è in più va non c’è nessuna limitazione, non oc- ci saranno persone competenti che si ne e oggi facciamo tutti e tre lo stes- comunque al cliente e ci sarebbe così corre essere sposati e neppure legati prenderanno la massima cura di lui. so mestiere”. la possibilità di fare conserve. Stesso da particolari vincoli affettivi. Coppie, L’idea è di tre giovani fratelli pie- I fratelli Ferraris, rispettivamente nei discorso, al contrario, se dovessero single, amici, gruppi di acquisto po- montesi, Giovanni, Paolo e France- panni di comunicatore, coltivatore e sorgere dei problemi. Se non fossimo polare: tutti possono diventare geni- sca Ferraris, che hanno da poco dato informatico, hanno così lanciato il in grado di effettuare la consegna, tori di un orticello, ma a patto che vita al progetto “Le verdure del mio loro progetto sfruttando un’area dei per quella settimana non si pagherà s’impegnino a dargli tanto affetto. È orto”. L’iniziativa nasce sulla spinta terreni di proprietà nella campagna nulla. Insomma, dipende molto an- vivamente consigliato ai clienti di an- di alcune positive esperienze in am- vercellese. Tutti e tre lavorano la ter- che da come va il raccolto, nel rispet- dare a trovare i loro piccoli orticelli, bito anglosassone e in Italia è stata ra, ma i loro diversi profi li lavorativi to delle vecchie tradizioni. Siamo an- anche perché potrebbero pure rima- sperimentata solamente in Trentino li aiutano ad avere quell’arma in più che disponibili, distanze permetten- nerci male e, per dispetto, non pro- Alto Adige, ma con modalità diverse per potersi considerare quasi dei rivo- do, a consegnare la verdura nelle lo- durre più. ■ rispetto ai Ferraris e comunque in luzionari nel settore. La loro consa- forme cooperativistiche. È la prima pevolezza inoltre è che “l’autoprodu- volta, invece, che un’azienda agrico- zione e le vecchie tradizioni sembra- la da sola punta così in alto, cimen- no essere tornate anche e soprattut- tandosi in un progetto sicuramente to per coloro che vivono nelle grandi impegnativo. Un’iniziativa di simile città, dove vogliamo portare un pez- originalità, ma con offerta differente, zettino di campagna”. è stata varata già da un anno vicino a L’adozione a distanza degli orti partirà Firenze, nel Chianti, dove tre amici si in maniera effettiva nei prossimi me- sono inventati l’adozione a distanza si. Tra aprile e maggio verrà installato delle capre. I clienti versano l’assegno l’impianto di irrigazione nell’azienda di mantenimento e in cambio ricevo- agricola, mentre tra giugno e luglio no latte, latticini e carne. avverrà la piantumazione degli ortag- In Piemonte siamo invece più con- gi. Si pensa di riuscire a fare le prime centrati sul campo ortofrutticolo e consegne già nel mese di settembre. Piemonte mese Prodotti 15 Lumache da scoprire Giulia Dellepiane cesima per quanto riguarda me funziona la sua azienda, fondata vogliono apri- il consumo (5.500 tonnellate all’an- nel 1998: “Noi piantiamo nei cam- re un nuovo allevamento”. Ma l’Isti- Cosimo Piovasco di Rondò, protago- no). “Il Piemonte è stata la prima re- pi broccoli, colza, bietole, girasoli tuto non agisce solo a livello nazio- nista de Il barone rampante di Italo gione al mondo a legiferare sulle lu- e altri vegetali e, ovviamente, non nale: “Sono 6.500 gli elicicoltori ita- Calvino, non le sopportava, e quan- mache, nel 1968, sottolinea Giovan- usiamo nessun tipo di mangime in- liani che seguiamo, di cui 750 solo in do, a dodici anni, i genitori gli impo- ni Avagnina, presidente dell’Istituto dustriale. Dopo di che rispettiamo il Piemonte, ma abbiamo anche 14.000 sero di mangiarle, fuggì via per vive- internazionale di Elicicoltura di Che- ciclo vitale dell’animale, che dura produttori nel mondo che hanno un re il resto della sua vita sugli alberi. rasco, perché si voleva tutelarle dal- circa un anno e mezzo”, mentre con contratto con noi”. Parliamo delle luma- la raccolta indiscrimi- il metodo francese dura la metà. “Le Grazie all’impegno degli allevatori che, molluschi gaste- nata. È così che è nata diffi coltà maggiori per l’elicicoltura, nella sponsorizzazione, negli ultimi ropodi erbivori sapo- Il Piemonte l’elicicoltura: per ri- continua Merlo, vengono dal clima, vent’anni la domanda di lumache in riti e amati da molti è stata la prima spondere alla richie- che deve essere preferibilmente cal- Italia è triplicata, ma, pur essendo an- buongustai, soprat- regione al mondo a sta di questi anima- do e umido, dalle condizioni mete- cora esigua, l’offerta “made in Italy” tutto se cucinati al- tutelare le lumache li, visto che è proibito reologiche e dai predatori, soprat- non riesce a soddisfarla; per questo il la parigina. Ma anco- prenderli in natura. Il tutto la gazza ladra. Un altro pro- 60% del prodotto venduto da noi è im- ra consumate troppo per evitarne provvedimento è stato blema è che la richiesta maggiore è portato dall’est Europa e dal nord Afri- poco. Un po’ perché la raccolta poi ripreso da alcuni in inverno, quando le lumache sono ca, dove si pratica ancora la raccolta in “fanno impressione” indiscriminata Länder tedeschi e si è in letargo, rintanate sottoterra. Per natura. Inoltre anche le manifestazio- a chi non è abituato, e a sviluppare diffuso man mano fi - questo ci siamo attrezzati e produ- ni dedicate ai molluschi sono ancora un po’ perché pochi l’elicicoltura no a diventare legge ciamo anche surgelati e vasetti”. Le poche, soprattutto in Piemonte, dove sanno come preparar- europea”. specie commerciali di questi mollu- se ne contano una quindicina tra fi ere le, ma anche perché si biologica Le lumache sono un crede che, come tutti cibo apprezzato so- i molluschi, siano molto caloriche. prattutto nei Paesi mediterranei, e Niente di più falso, come spiega Giu- in particolare in quelle zone in cui si seppe Rovera, presidente nazionale raccoglieva tutto quello che si trova- dell’Ansisa (Associazione nazionale va in campagna, perché l’agricoltura specialisti in Scienza dell’Alimenta- rendeva poco. Non a caso in Italia le zione): “Sono un elemento favolo- prime tre regioni per consumo sono, so dal punto di vista nutritivo. Do- nell’ordine, Sardegna, Sicilia e Ligu- dici lumache pulite pesano circa 80 ria. Quest’ultima in particolare è pri- grammi, di cui zero carboidrati, 2,5 ma per consumo pro capite. Se infat- grammi di lipidi e 15 grammi di pro- ti la media italiana è di 100 grammi teine. Sono paragonabili alla classi- all’anno, nella provincia di Savona si ca fettina e non hanno colesterolo. arriva a 900 grammi. Le consiglierei a tutti, assolutamen- Per regolamentare l’allevamento dei te. Inoltre si tratta di un alimento molluschi, nel 1973 è nato l’Istituto schi sono tre: Elix aspersa, detta an- e sagre, di cui le più importanti sono versatile che si può cucinare in molti di Elicicoltura, che da subito ha pro- che “Ligure”, che cresce e si moltipli- l’Incontro nazionale degli elicicoltori, modi”. E infatti su internet si trova- mosso il metodo biologico, non solo ca velocemente; Elix pomatia, nota che si tiene a Cherasco a settembre, e no molte ricette. perché sano ma anche perché conve- come “Borgogna”, che si usa tipica- la Fiera Fredda di Borgo San Dalmaz- Le lumache quindi meritano più at- niente. Con il metodo francese infatti mente per la famosa ricetta parigina; zo, che si svolge a dicembre. tenzione, soprattutto in Piemonte, le lumache sono allevate in maniera ed Elix vermiculata, alias “Rigatel- Il mercato ha ancora molte potenzia- una delle regioni più importanti d’Ita- intensiva, al chiuso e con mangimi la”, apprezzatissima nell’Italia cen- lità e darsi all’elicicoltura è una tenta- lia per la produzione di questi mol- industriali. Questo sistema prevede tro-meridionale. zione per molti, ma l’Istituto mette in luschi,luschi, ma solosolo un grandegrande consumo di energia per Gli elicicoltori hanno anche un’asso- guardia dal dilettantismo: “La gente dodi-dodidodi- mantenere le serserres e comporta ciazione di categoria, l’Ane, che è ri- sogna ma la realtà è ben dura, ricorda grgrandeande fafaticaat per curare conosciuta dall’Associazione Italiana Avagnina, per questo noi siamo molto l’igiel’igienene degli anima- Agricoltori (Aia). Inoltre i molluschi contrari al dilettantismo: perché non lili.. CCon il metodo prodotti rispettando il ciclo biologico è corretto illudere la gente. L’agricol- bbiologicoio invece hanno il marchio “Lumache italiane”, tura è per i professionisti. Siamo se- vvengono messi rilasciato dall’Istituto di Elicicoltura veri per evitare fallimenti”. iin grandi recin- di Cherasco. L’altro compito dell’Ente Sono moltissimi i motivi per apprez- tti all’aperto, in è, su richiesta, aiutare materialmen- zare un piatto di lumache, soprattutto ccui si seminano te i produttori. “Se l’allevatore, spie- se contrassegnate dal marchio italia- lle piante che li ga Avagnina, non vuole sobbarcarsi no di garanzia. I consumatori dovreb- nutrirannonu e do- l’onere di vendere le lumache, può bero informarsi, e poi approfi ttare del vee ssi riproducono affi darsi a noi per questo passaggio. fatto che i molluschi sono usciti dal spspontaneamente.ont Un altro nostro compito importan- letargo, e che, almeno qui al nord, la ClaudioClaudio Merlo, produt- te è quello di fornire le attrezzature stagione per gustarli è appena rico- toretore osaschese,osascheh spiega co- e insegnare il mestiere a coloro che minciata, e durerà fi no a ottobre. ■

Piemonte mese Piaceri della vita 17 Panissa e

Playstation vostri ospiti si sono già serviti del vi- Marco Miglietta ti, si passa alla fase dello spadella- porirà la nostra Panissa, ma ci terrà no e apprezzano la scelta con ampi mento. compagnia fi no all’arrivo dei nostri cenni d’intesa, mentre qualche esa- Molti pensano che per gustare una I fagioli, rigorosamente Borlotto di affamati amici. gitato (sono sicuro che è Matteo) è buona Panissa, il primo piatto della Saluggia (non facilissimi da reperire; Nel frattempo suonano alla porta: è già in salotto che armeggia con i ca- tradizione vercellese, bisognerebbe in alternativa, un borlotto piemonte- arrivato Alberto. Ha portato il vino, vi della TV per preparare la serata. ricreare un’atmosfera agreste, con il se va benissimo), vengono fatti bolli- due bottiglie di Dolcetto. Un sorriso Ecco fatto, la Playstation è piazza- caminetto acceso che scoppietta ri- re in una pentola insieme alle cuje, cortese, una battuta e, di nascosto, ta e sta già caricando Pro Evolution lasciando nelle narici quel caratte- le cotiche del maiale, mettete le sue botti- Soccer. ristico profumo di resina, le pentole mentre nella pento- glie in dispensa: que- Matteo dà segni di impazienza e di- di rame appese alle pareti, una brava la principale, possi- Ovvero: sta sera il campo de- vora un po’ di grissini. Il riso, però, massaia a far girare il cucchiaio di le- bilmente un vecchio pensiamoci bene ve essere sgombro, ci non è ancora pronto; ecco allora che gno nel parö ed un vociare di ragazzi parö con il fondo di prima di affermare devono essere occhi e due fettine di lardo con una gratta- che corrono intorno al tavolo… rame, viene preparata palati solo per la vo- tina di pepe, oltre al secondo salame Un affresco, quello, sicuramente la base del risotto. Su che i giovani d’oggi stra Panissa e per la che avete allestito di riserva, si tra- molto bello del passato rurale del- di un soffritto di olio, non sanno cucinare vostra Barbera, co- sformano nell’antipasto ideale in at- le terre da riso. La realtà e la mo- cipolla e, a piacere, se- e amano solo sì scrupolosamente tesa della portata principale. dernità dei fatti ci riconducono però dano, va colorito il sa- il fast food! scelta. Sì, può andare… aggiungiamo i fa- anche a stili di vita completamen- lam d’la duja sbricio- Ora non siete più da gioli e diamo un’ultima girata per far te differenti. I cosiddetti “single”, ad lato a dovere ed in ag- soli, avete due braccia amalgamare bene il tutto. La consi- esempio, sono da sempre etichettati giunta inserito anche un po’ di lar- valide al vostro fi anco e allora Alber- stenza è eccellente, il cucchiaio di le- e stereo tipati come inetti che, in cu- do, che ha il compito di rendere più to, indossato il grembiule rosso, fi ni- gno, infi lzato nel riso, non accenna cina, sanno soltanto come si accende morbido e più compatto il piatto. sce di corvée al parö: cucchiaio di le- a cadere, segnale che state per im- un microonde, usato per riscaldare Accidenti, manca un quarto alle ot- gno in mano, sarà suo compito non piattare una Panissa storica! L’anti- le pietanze preparate dalle mamme o to… è l’ora di aggiungere il riso: far attaccare il riso mentre voi pre- co aroma che deliziava le narici dei per scongelare orrendi contenuti di un vercellesissimo Carnaroli sarà il parate il tavolo. Bisogna ricordarsi di nostri barba pervade la cucina, an- orrende buste dai sapori pressoché trionfatore della serata a mani basse! mettere in tavola il pepe e il Parmi- che se le urla di giubilo per il pri- identici (e orrendi!). A questo punto, dopo aver fatto dora- giano, ingredienti aggiunti secondo mo goal virtuale segnato da Miche- Invece no. re per bene il nostro riso aggiungia- il piacere personale dei convivianti. le, non concedono troppo spazio agli Ci sono single che, proprio per aver mo il vino e lo portiamo ad asciugar- Ancora un trillo, sono arrivati Mi- apprezzamenti. fatto di necessità virtù, sono diven- si a fuoco lento. Naturalmente chele e Matteo e come i Re Magi re- “Tutti a tavola!” è l’urlo che entusia- tati veri e propri maghi dei cano doni… mirto rosso e sma le folle e come una mandria di fornelli e che non hanno tiramisù! Beh, il dol- mustang al galoppo i quattro amici nulla da invidiare alle ce va in frigo e il prendono posto in attesa del loro pa- loro, seppur ama- mirto in fre- dlutìn di riso; a questo punto fi nisce tissime, mamme. ezer… un il fracasso e per qualche minuto re- Ebbene, è proprio tocco di gna un irreale silenzio: è il silenzio pensando ai isola al dei golosi, i quali non sprecano fi ato single che dopo ce- in parole, ed infatti sono le espres- nasce que- na pare sioni di soddisfazione stampate sui sta idea. azzec- visi dei vostri ospiti a rendervi orgo- Imma- cato, gliosi della vostra scelta. giniamo in fon- Come avete potuto leggere quindi, quattro ami- do un è ampiamente dimostrato che la Pa- ci che si met- tempo nissa non è solamente un piatto che tono d’accordo faceva- deve rispondere a rigide e ferree re- per passare una mo tutti gole di etichetta culinaria: se il piat- serata all’insegna parte del to è fatto con piacere per la buona della convivialità: buo- Regno di compagnia e amore per la propria na tavola, buon vino, risate Sardegna! terra, tutti possono trasformare una e… Playstation. Non c’è nulla Queste divaga- serata qualunque in un Panissa-day di più aggregante, nell’Italia di og- zioni sabaude, pe- a base di goliardia, allegria, buon vi- gi, di una serata a base di cibo, vi- rò, non vi devono di- no e, perché no, Playstation! no, calcio e gioco, e la consolle di annaffia- stogliere dall’obiettivo Tra l’altro, adesso tocca me giocare, casa Sony è diventata la regina in- re il tutto con un vi- principale che resta sempre la ma… Matteo dov’è finito? Ah, è in contrastata dell’intrattenimento vi- no di basso profi lo rischierebbe di vostra Panissa: bisogna aggiungere cucina che raschia il fondo del parö! deoludico. compromettere il nostro capola- il brodo bollente dei fagioli, facendo Mica stupido, “‘l pusè bon l’è lì”! Al padrone di casa spetta l’onere (e voro; ecco allora venirci in soccor- evaporare di volta in volta, per cuo- l’onore) di preparare il piatto; ecco so una buona bottiglia di Barbera cere il riso, facendo attenzione a non Questo articolo ha vinto ex aequo allora che, una volta uscito dall’uf- d’Asti (apprezzatissime anche le bar- farlo asciugare troppo. il Premio Piemonte Mese, sezione fi cio e acquistati tutti gli ingredien- bere monferrine) che non solo insa- Mentre voi controllate la cottura, i Enogastronomia. ■ Anno V - numero 3 18 Tradizioni Aprile 2009

chi al cielo pensando a quella bella crosticina croccante che la verza as- sume passando in padella, velo ben poco pudico della promessa dell’im- Non solo pasto), un tempo piatto degli avanzi in cui oltre al salame cotto, alle uova e al formaggio, racchiusi nella foglia c’erano pane raffermo ammollato nel latte e il resto dell’arrosto sminuzza- cavoli amari to. Oggigiorno la coscia di vitello fre- Daniela Pirani è sbattuto appena da sfi brare l’albu- nando così attuali: la stagionalità, il sca e trita ha sostituito l’ingrediente me, addirittura con un po’ d’acqua. localismo, i tagli minori, le verdure rimediato, ma i capùnet rimangono L’invito a pranzo era improvvisato. Passando la foglia di cavolo nell’uovo amare. Nel saper fare anche con me- riconoscibili nella loro identità di in- “Non c’è molto” è la premessa di chi questa s’arriccia su se stessa, e pren- no sta insito il saper fare con quello voltini di sta per mettere in tavola un pranzo de una forma che, con un po’ di in- che c’è. verza. pensato più per dei familiari che per ventiva, rassomiglia a quella di un Lungi dal far di tutti dei Mangiaca- Le ibri- L’ortaggio “povero” degli ospiti. So essere una commen- fi letto di tinca. Passata nel pangrat- voli, il cavolo s’è preso il suo spazio dazioni per eccellenza sale discreta, m’adatto bene. “Ten- tato e poi fritta, completa la sua me- nella tradizione piemontese. A Set- in cuci- è anche il ca ‘d coj”, mi dice in fretta la non- tamorfosi. La suggestione va ancora timo Torinese si protrae, dall’Otto- na avven- protagonista di na di Luca, e io non capisco. Quindi oltre. Mi dicono che, una volta fritte, cento “La Fera dij Coj”, dove con coj, gono se- aspetto. la loro destinazione tradizionale è il l’avremo già capito, si intende il no- guendo le ricette tradizionali Quello che arriva nel piatto non è carpione. Il carpione è, già in sé, una stro verde e rotondo protagonista. rotte de- di una cucina chiarifi catore. Sembrano, nella for- piccola meraviglia, tutto un mondo Per una deformazione personale ri- gli uomi- che ha saputo ma, fi letti di pesce, ma chiaramente per riconsiderare la conserva ittica. cerco sempre tra le cucine, i ricet- ni che si trasformare la non lo sono. Le “tinche di cavolo”, Ancora di più, un’astuzia che fa del- tari e i cucchiai di legno le tracce di portano scarsità in risorsa come ho poi tradotto, sono uno di la conserva un pretesto di sapore. C’è questi legami. Come il commercio, appresso quei capolavori di cucina povera che un senso dell’umorismo non da poco la necessità e il territorio si siano poi le ricette nascono dall’inventiva di chi della in questa tinca di cavolo che imita in tradotti in un atto concreto, in una mentre si rimescolano a loro volta. scarsità non fa per forza un limite. tutto e per tutto il pesce, tanto da fi - procedura. Curiosamente il cavolo In una versione di Dogliani, le foglie Se qualcuno di voi tenta seriamente nire persino in carpione. si presta sia alla cucina di magro (le esterne racchiudono riso bianco con- di mangia- dito con un po’ di carne - ma poca, re stagiona- quel poco che basta a virarne il sa- le (e possi- pore - e con l’interno del cavolo sof- bilmente a fritto. La sfi lsela (chiamarlo spago da chilometri cucina annienta ogni poesia) rende zero) si sarà saldo l’involtino e lo consegna ad ul- sicuramen- teriori rosolature. A Settimo esage- te reso conto rano, e riempiono i piccoli involtini che, per sva- con un impasto di fegato, lardo e co- riati mesi di scia di maiale, per poi infarinarli nel rigore inver- mais e consacrarli col nome di Grive. nale, dall’or- Questa non è che una variante alla to non arri- versione più comune, dove l’impasto vano che ca- è avvolto nella cosiddetta rete di ma- voli, radicchi iale. In ogni caso non sono vere Gri- robusti e nel ve se non sono dotate di un corredo migliore dei speziale di ginepro, macis, pepe e uva casi brocco- sultanina, il tutto abbondantemente li. Se adesso innaffi ato da Barbera. questo tipo Ovviamente il repertorio di ricet- di alimenta- te regionali attinge anche al sapere zione è una d’oltralpe. I Sancràu, ad esempio: i scelta consa- cavoli, rosolati con burro aglio e ro- pevole, per molto tempo non fu che La tinca non è certo un pesce preliba- tenche ‘d coj, ma anche le minestre smarino (il cumino lascia il posto ad una costrizione bella e buona. Che to. Cresce in acque dolci, e per i pie- coj e patate, e aglio) sia a preparazio- erbe mediterranee, guarda caso) ven- fare dei cavoli? La nonna di Luca an- montesi non c’era nemmeno la bri- ni ben più ricche, dove la carne - so- gono spruzzati d’aceto e serviti come ticipa tutte le correnti vegetariane ga di farselo arrivare dalle coste ligu- prattutto il maiale - rinforza il valore contorno alle costine di maiale. (in cui piatti a base di verdure pren- ri. Le tinche di cavolo sono un piatto nutrizionale della pietanza. Per non relegare il cavolo solo a parti dono in prestito nomi di preparazio- così povero che si nobilita facendo il Esistono dei capisaldi: con ben poche minori, la cucina piemontese ha pro- ni animali, come le cotolette d’ave- verso ad un altro piatto povero. Una indagini si arriva a ricostruire una di- dotto anche versioni opulente, echi na e altre buffe soluzioni) e mette in curiosità. Non sono solo i piemontesi screta gamma di involtini di cavolo; di un modo di mangiare e di conce- tavola tinche che tinche non sono. Il ad avere queste fantasie “di magro”: una sorta di leit motiv pan-naziona- pire la tavola che non è più, come il trucco è semplice: della palla volumi- i pisci d’ovu siciliani sono frittelle le che ha, anche in Piemonte, la sua Cavolo in Sorpresa: l’intera palla del nosa che è il cavolo, prende solo le fo- d’uova arrotolate la cui forma ricor- declinazione. Del cavolo non si but- cavolo è lessata senza operare alcun glie esterne, quelle larghe e nervate. da, guarda caso, fi letti di pesce. ta via niente, neppure le foglie ester- taglio, salvo poi allargare le foglie de- Le fa sbollentare affi nché s’ammolli- Queste foglie di cavolo non mi sono ne, rigide e fi brose, ammansite pre- licatamente, farcirle di pasta di sal- no, ciò che in gergo si dice sbianchi- mai sembrate tanto attuali. La cuci- via sbianchitura. I ripieni sono i più siccia e riso, richiudere il tutto e ter- re. Poi subentrano i surrogati pove- na povera è la cucina dell’economia vari. Il ruolo da protagonista se lo ag- minare la cottura. In una versione ri, che ben mascherano l’essenza del domestica, delle cifre contenute. In giudicano i capùnet (a questo nome del 1815, invece del riso si usano i piatto: l’uovo e il pangrattato. L’uovo sé ha tutte le virtù che stanno tor- i più golosi avranno già levato gli oc- marroni, ma tant’è. ■ Piemonte mese Tradizioni 19 È tempodi nuovo diGiovanni Angelucci cantaremento delle campagne e della fuga in città, soprattutto nella seconda esprime in dialetto piemontese, lin- quaresimale non è possibile senza Le notti piemontesi che diventano metà del Novecento, il canté j’oeuv gua ignara a tutti, chiave simbolica qualcuno che coinvolga e riesca a più miti e meno lunghe, il risveglio era quasi del tutto scomparso, ma le di una vicinanza estrema. far cantare in dialetto piemontese della natura che si prepara alla pri- tradizioni, soprattutto quelle sentite Ma non è così semplice partecipa- anche un nipponico: questo ruolo mavera, il cerchio di luna che ac- dalle comunità rurali come un rito re attivamente ad un canté j’oeuv, è ricoperto da Carlo Petrini che in compagna l’avvicinarsi della Pasqua. di iniziazione primaverile, non pos- bisogna intonare la propria voce, queste ore di convivialità, di cori, di È questo il paesaggio in cui le cam- sono che rinascere. Così, all’inizio, concentrarsi e soprattutto imparare sorrisi e di legami affettivi sembra pagne della tradizione consumano il pochi gruppi spontanei delle Lan- a memoria gli sconosciuti e intra- rivivere la giovinezza piemontese e rito della ghe e del Roero hanno riesumato ducibili testi delle canzoni. Non po- i canté j’oeuv del passato. Di solito L’Università “questua la pratica del cantare le uova in via tremmo mai affrontare le due notti ogni serata, ufficiale e non, viene delle uo- d’estinzione. Oggi tutti noi studenti canoniche della questua primaveri- inaugurata con il canto delle uo- di Scienze va”. Not- dell’Università di Scienze Gastrono- le senza un’adeguata preparazione; va che inizia così: “Suma partì da Gastronomiche tetempo, miche di Pollenzo contribuiamo al per questo il gruppo degli studenti nostra cà ca iera prima seira per fa rinascere, gruppi rilancio di questa pratica coinvolti, si incontra con Petrini nel corso di amnive saluté deve la bunha seira, in chiave più o me- istruiti e sobillati da Carlo Petrini. più serate invernali in cui stranieri bunha seira sur padrùn tuta la gent internazionale, no nu- Ciò che ormai da tre anni si è venu- e italiani possono imparare ciò che di casa suma mnì canté e suné feve merosi di to a creare all’interno della nostra è necessario dai veterani per rende- la serenata…” (“Siamo partiti dalle il rito del giovani, e giovane Università è una grande, re la questua divertente, conviviale nostre case che era da poco sera, per “canté j’oeuv” non solo, unica comunità resa tale da un pre- e nel contempo professionale. È venirvi a salutare e darvi la buona prende- zioso e proficuo scambio culturale magnifico stare ad ascoltare chi co- sera, buona sera signor padrone e a vano parte a lunghe passeggiate di usi, costumi, simboli e armonie nosce e vive il cantè j’oeuv da sem- tutta la gente di casa, siamo venuti a notturne per le colline del Piemonte differenti: una comunità di ragazzi pre, chi ha costantemente vissuto cantare e a farvi la serenata…”). meridionale; le tappe del percorso provenienti da tutto il mondo, dal in questi territori collinari, chi ha Tra dono e contro dono, tra canzoni immerso nelle Langhe silenziose Giappone al Kenya, dalla Germania ancora viva negli occhi la passione urlate e sussurrate, tra sorrisi, ab- erano le cascine più isolate, di fron- alla Francia, dagli Stati Uniti alla e l’amore per un rito con cui si è cre- bracci e affetti, tra sogni che nasco- te le quali, a suon di musica e canti, Spagna, fino all’Australia oltre che sciuti. Durante le prove abbiamo la no levando gli occhi allo scuro cielo veniva chiesto al padrone di casa da diverse regioni italiane. Questo è possibilità d’essere ospitati ogni vol- stellato, tra la vigne che tutt’intor- d’uscir sull’uscio con una mezza l’esito originale e creativo di cultu- ta da un produttore differente, che no ci abbracciano e ci profumano, dozzina d’uova che il misterioso re apparentemente troppo lontane, con amicizia e generosità mette a aspettiamo il sorgere del sole, un’at- giovane vestito da frate avrebbe pronte a rilanciare il dispozione la propria tesa mai così attesa come accade in raccolto nel suo cesto. La marcia rito contadi- cantina. È queste notti di Langa. Il buon vino d’avvicinamento era scandita da no pie- proprio riscalda gli animi e infuoca le voci, i musiche e canti che avvisavano il qui, piccoli falò sparsi qua e là tra le colli- territorio e le famiglie dell’azione ne intorno ai quali si riposa partori- in corso. I cascinali addormenta- scono pronostici sulla prossima ca- ti venivano svegliati dal canto di scina da raggiungere; in lontananza questua, un’azione rituale volta le grida e le risa di chi non è stato al ad ottenere il permesso di entra- passo del gruppo-padre e che pro- re in casa; quasi sempre le porte babilmente non arriverà al termine venivano aperte, si improvvisava del nostro viaggio. Contiamo i pas- qualcosa da mangiare e da bere e si finché riusciamo, manteniamo il si consegnavano le uova. Il frate contatto con la natura in cui cam- elemosiniere le raccoglieva nel suo miniamo, a stento riconosciamo il cesto: sono le prime uova dell’anno compagno al nostro fianco ma non e quindi simboleggiano la ritrovata tra esitiamo un istante a fidarci di lui. fertilità della cascina e della terra. mon- barri- Cantiamo, balliamo, comunichia- L’uovo: un creato alimentare che tese, la gio- que e odore mo, viviamo la questua pasquale, la per gli antichi rappresentava la ge- ia del cantare e del di mosto, che i ragaz- luna tonda e piena ci assiste durante nesi della vita, un alimento che si camminare in gruppo riscoprendosi zi imparano e migliorano le canzoni tutto il suo corso, corsi e ricorsi del- configura come un universo duro e figli diversi di una stessa terra. Que- - e soprattutto le pronunce. In ogni la vita rituale e naturale. È di nuovo friabile nello stesso tempo, fragile e sto è l’esito culturale, che chiame- serata non mancano i cori delle an- tempo di cantare. delicato nella sostanza quanto soli- rei “canté j’oeuv colorato”, il solo ad ziane signore che correggono i no- Questo articolo ha ricevuto una do e consistente nella sua simbolica essere mai stato rappresentato con stri errori accompagnate dai propri menzione speciale al Premio Pie- immaterialità. un fratucìn keniota e che riesce a mariti, indivisibili dalle fisarmoni- monte Mese, sezione Cultura e Am- Durante gli anni dello spopola- creare un’unica voce che canta e si che. La riproposta di questa pratica biente. ■ Anno V - numero 3 20 Mostre Aprile 2009 Jessie

Boswellè stato ritrovato un consistente cor- La Boswell non partecipa alle cele- pus di materiale (libri, lettere, foto- bri mostre dell’epoca, ma espone a grafi e eccetera) che ha consentito ben tre Biennali (nel 1924, 1926 e di ricostruirne più accuratamente 1928), e quando incontra il Grup- la biografi a, assieme a po dei Sei non è una una quantità di dise- sconosciuta, anzi gni inediti degli anni “Io non sono una può vantare un cur- Dieci e Venti attra- vera pittrice ma riculum artistico di verso i quali è stato non importa. tutto rispetto. Ma è possibile studiare la Sono fatta per mille pur sempre una don- fase iniziale della sua na e la critica glielo fa Jessie Boswell, Lily suona, 1919 - Archivi Gualino, Roma cose, sono dopotutto

carriera artistica e pesare con commen- della casa di Gaudenzio Sella a Biella, noto come giardino Jessie Boswell, Giardino d’inverno. 1934, olio su tavola cm. 28x15 Lucilla Cremoni valutare meglio le in- orribilmente inglese, ti quali “Mimetismo fl uenze di alcuni arti- mai tranquilla tutto femminile e deformante di un Levi, ma anche Gli uomini leggono i trattati di sto- sti, in particolar modo e sempre futile. dilettantistico, nel solo un’opera come Fiori d’inverno ria, le donne le biografi e. Uno ste- Mario Micheletti e Fe- senso di una passi- (Daffodils) del 1930, che raggiunge reotipo degno di un Bignami su lice Casorati, sulla sua Mi odio e detesto. vità sorprendente un’intensa fusione della forma-co- Virginia Woolf, ma non del tutto formazione. Il fatto è che sono ad assimilare intelli- lore, con una smaterializzazione in campato in aria. E non inutile se lo Jessie Boswell era na- troppo brava. gentemente quanto chiave quasi astratta della compo- si applica alla pittura di Jessie Bo- ta a Leeds nel 1881; il altri... (Menzio)... ha sizione, ci spinge a ritenere che l’ap- Non c’è speranza porto di quest’artista nel contesto swell, che forse proprio per la sua padre e i fratelli erano di diventare altra, per conto suo con vena intimista, per la delicatezza e cantori di chiesa, e la dura fatica acquisi- culturale e artistico della Torino tra l’understatement dei suoi paesaggi musica accompagnò temo”. Jessie Boswell to”, o “S’è aggregata le due guerre sia da indagare oltre e dei suoi interni è stata a lungo, e tutta la sua vita, di- la signora Boswell al gli schematismi”. completamente a torto, ritenuta se ventando anche una metafora della gruppetto torinese, e ciò denota la In mostra anche ritratti e omaggi non proprio l’anello debole almeno sua arte: proprio come la musica, sua intelligenza. Però la pittura non a lei dedicati da amici artisti, e una un’artista di levatura minore nel ricordava Jessie in alcune lettere è allo stesso livello di quella dei suoi ricca sezione con documenti, ogget- contesto dei Sei Pittori di Torino, degli anni Trenta, l’esistenza uma- giovani amici...” (i commenti, ri- ti, abiti, diari e immagini attraverso il gruppo di cui fece parte, unica na si svolge sia “in maggiore” sia “in spettivamente di Marziano Bernardi cui il visitatore potrà scorrere la vita donna, fra il 1929 e il 1931. I suoi minore”. E quei toni lievi e dimessi e Cipriano Oppo, sono citati in uno dell’artista, la sua famiglia, il conte- compagni di avventura erano, lo ri- possono non piacere, ma sono parte degli ottimi saggi introduttivi). sto in cui visse, le sue relazioni con cordiamo, , Nicola Ga- integrante della vita stessa. Tuttavia, per quanto importante, la i Sella e i Gualino, le molte case in lante, , Nel 1906 si trasferisce in Italia da stagione dei Sei di Torino dura due cui lavorò e visse. ed Enrico Paulucci. una sorella, che ha sposato il ban- anni, mentre la Boswell è attiva per Jessie Boswell chiere Sella, e inizia a lavorare come oltre un trentennio. Particolarmen- Fino al 10 maggio insegnante di musica, istitutrice e te interessante è quindi la mostra Sala Bolaffi dama di compagnia per le famiglie torinese, che presenta oltre cento Via Cavour 17, Torino dell’alta borghesia. Proprio come opere fra cui molti inediti che do- Orario dama di compagnia la Boswell la- cumentano la sua produzione pri- Dal martedì alla domenica vora per i Gualino e conosce Cesa- ma (soprattutto, come si diceva, di- ore 10-19 rina, moglie di e segni che colgono momenti di vita Info a sua volta pittrice di buon talento, familiare) e dopo quella esperienza. Tel. 011 5576300 con la quale stringe un’amicizia che Questi ultimi dipinti, in particolare, Ingresso libero ■ Cereseto 1927, Jessie con Bella Hutter, durerà fi no alla scomparsa della Bo- privilegiano il paesaggio e gli interni Raia, Vitia, mentre Cesarina beve il tè - Jessie Boswell, La casa. 1943, olio su Archivi Gualino, Roma swell dando vita a una ricchissima degli anni Trenta e Quaranta e mo- tavola cm. 43x53 corrispondenza. strano una pittura Una sottovalutazione la cui prova è L’accostamento all’arte di questa ra- non accademica, il fatto che, nonostante siano pas- gazza inglese “mai tranquilla e sem- certo erede della tra- sati più di cinquant’anni dalla sua pre futile”, come si auto-defi nisce, dizione inglese, che morte, nel 1956, quella in corso alla e che per un periodo della sua vita esprime intimità e Galleria Bolaffi fi no al 10 maggio è avrebbe voluto fare la concertista, è discrezione ma sen- la prima mostra antologica dedicata probabilmente casuale. Non ha una za leziosaggine, co- alla pittrice inglese che aveva scelto formazione artistica specifi ca, i pri- struita su pennellate Torino come patria d’elezione. mi disegni rappresentano momen- robuste e luminose. Certo lo sciovinismo ha un ruolo ti di quotidianità, fungono da illu- “La sua pittura, signifi cativo nel quasi-oblio in cui strazione per il diario e si evolvono spiega Ivana Mula- la Boswell è stata relegata tanto quando Jessie si trasferisce nell’ap- tero, curatrice della nell’ambito dei Sei quanto nelle partamento-studio di Via Mentana mostra, era diversa altre fasi della sua carriera, ma va e si orienta in modo più sistematico da quella sfrontata- anche detto che solo in anni recenti verso la pittura. mente espressiva e

Piemonte mese Mostre 21 Alda Rosati-Peys Bianco, nero“Io sono grande, è il cinema che è dalle Divine del eperiodo del dannun-mutocorre tutta la vita, raccontando il suo diventato piccolo” direbbe Norma zianesimo e numerose fotografi e di arrivo in America come emigrante in ripercorsa la carriera cinematografi - Desmond (per i due o tre che non scena di proprietà del Museo del Ci- cerca di fortuna, il magnetismo sco- ca di Valentino, dagli esordi fi no alla sanno tutte le battute a memoria, nema. Sono esposti oggetti autentici perto e valorizzato grazie a due donne, consacrazione a divo, con oltre 150 stiamo citando Viale di attrezzeria di scena: June Mathis, sceneggiatrice della Me- tra fotografie, manifesti, materiali del Tramonto). E come A Torino due la veste di Asdrubale e tro, e la moglie Natacha Rambova; la pubblicitari, cineromanzi e spartiti darle torto, pensando l’elmo di Massinissa; il carriera cinematografi ca, la vita fuori musicali. all’aura mitologica che mostre ricordano cappello, la cintura e dal set, la fascinazione per lo spiriti- I materiali esposti provengono dalle ancora e sempre si por- altrettante pietre lo spallaccio di Maci- smo, l’amore per il lusso e l’eleganza, collezioni del Museo Nazionale del Ci- teranno dietro i prota- miliari di ste Alpino; la corazza e le mode che contribuisce a lanciare nema, arricchiti dal Fondo David Ro- gonisti di due mostre un cinema l’elmo piumato di Sci- (come la bandana o lo scialle di stile binson di recente acquisizione e che, a in corso a Torino? pione; l’abbigliamento spagnolo), fi no alla morte, nel 1926 a sua volta, aveva raccolto e custodito i La prima, che è meglio leggendario completo e l’acconcia- soli 31 anni, che lo consacra all’im- materiali della Valentino Association, affrettarsi a visitare tura del Bel Tenebroso mortalità. Valentino diventa da subito un fan club fondato in Inghilterra già perché terminerà il 14 e della Divina. E poi oggetto di un vero e proprio culto e negli anni Venti. aprile, è Dal Sogno a Cabiria. A cin- archibugi, fiaschette di polvere da un interesse che prosegue fi no ai no- quant’anni dalla morte di Giovanni sparo, lo scettro e la catena del Doge stri giorni e si esprime nei modi più Dal Sogno a Cabiria Pastrone. È ospitata nelle sale di Pa- e il copricapo della Dogaressa, il gla- svariati, dagli studi accademici al gos- Fino al 14 aprile lazzo Lascaris e ricorda il regista di dio di Axilla, le scarpe di Rolando. Non sip sulla sua ipotizzata omosessualità, Palazzo Lascaris Cabiria, del 1914, il primo kolossal mancano documenti d’epoca legati ai dalle parodie allo sfruttamento com- Via Alfi eri 15, Torino della storia, l’inventore del genere costumi ed anche i libretti di sala per merciale della sua immagine. Orario nella città in cui il cinema è nato. le proiezioni di Cabiria. Il percorso espositivo inizia dalla can- Lunedì - venerdì ore 10-18 cellata esterna della Mole Antonellia- Sabato ore 10-12:30 na, dove trenta immagini di grande Ingresso libero formato mettono in luce il forte po- tere seduttivo di Rodolfo Valentino: pose, sguardi e movenze ora da spie- Rodolfo Valentino. tato conquistatore ora da innamo- La seduzione del Mito rato perduto negli occhi dell’amata, Museo Nazionale del Cinema sceicco, gentiluomo, insomma tutta Mole Antonelliana la gamma di modelli maschili che ne Via Montebello 20, Torino hanno fatto l’archetipo del latin lover. Orario E poi foto che lo ritraggono in mo- Martedì - domenica ore 9-20 (ultimo menti privati – con la moglie, coi suoi ingresso ore 19:15) animali, mentre cucina gli spaghetti, Sabato apertura prolungata fino in posa da boxeur o in tuta da mecca- alle 23 (ultimo ingresso ore 22:15). nico – ma con la chiara consapevo- Lunedì chiuso lezza che le foto saranno divulgate, e Biglietti dunque con quella compenetrazione Museo + Ascensore: Intero 8 euro, e identifi cazione di pubblico e privato ridotto 6,50 euro, giovani 4,50 euro così tipica dell’epoca e della condizio- Solo Museo: Intero 6,50 euro, ridotto ne di Divo Assoluto. 5 euro, giovani 2 euro Organizzata dalla Direzione Comu- Giovedì 25 giugno, sempre nell’ambi- La mostra prosegue nell’Aula del Info nicazione del Consiglio Regionale in to delle commemorazioni di Pastro- Tempio e propone un viaggio-rac- Tel. 011 8138511 collaborazione con il Museo Nazio- ne, il Consiglio Regionale organizze- conto dalle origini del mito sino alla www.museocinema.it ■ nale del Cinema e la Sartoria teatrale rà una serata in cui verrà ricostruita sua odierna per- Devalle di Torino, è stata inaugura- l’ambientazione di un cinematografo sistenza. Ne sono ta il 19 marzo, cioè nella settimana dei primi decenni del secolo scorso. testimonianza che Torino e il Cinema Massimo ha La seconda mostra, che ha avuto va- oltre duecento dedicato a dodici capolavori che han- sta eco mediatica è Rodolfo Valentino. oggetti tra foto- no fatto la storia del cinema italiano La seduzione del Mito, e sarà visitabile grafie, riviste, nell’ambito delle celebrazioni per il fi no al 24 maggio al Museo Nazionale album di ritagli 150° dell’Unità d’Italia. del Cinema. di giornali, libri, La mostra, in cui campeggia il ritratto È un articolato omaggio al Divo per oggetti, gadget e di Pastrone, è composta da undici co- eccellenza, ed è stata preceduta, nei uno dei costumi stumi teatrali autentici della Sartoria mesi di febbraio e marzo, da incontri, che servirono di Devalle utilizzati per le riprese di Ca- convegni e una retrospettiva (con mu- ispirazione per il biria (1914), Maciste Alpino (1916), sica dal vivo) al Cinema Massimo. protagonista di Il ponte dei Sospiri (1921), La con- Curata da Nicoletta Pacini e Antonio Sangue e arena. giura di San Marco (1924). Ci sono Miredi, la mostra parte dalle radici ita- Lungo la rampa anche due abiti del 1915 indossati liane di Rodolfo Valentino e ne riper- elicoidale viene Anno V - numero 3 22 Mostre Aprile 2009

Omocausto a cura di Irene Sibona Lo sterminio dimenticato “La persecuzione dei “triangoli ro- della capitale tedesca una culla di sa” sta lentamente uscendo dall’in- creatività in ambito artistico, lette- visibilità... Purtroppo sono ancora rario e musicale. tante le resistenze e gli ostacoli ad Come “nemici del Reich e della raz- un ricordo pieno e senza imbarazzi za” gli omosessuali furono schedati, di quello sterminio”. A ricordarce- deportati e sterminati, e nei campi lo è Sergio Lo Giudice, Presidente fu loro imposto il triangolo rosa. Le onorario di Arcigay, il quale precisa lesbiche, che in quanto donne non poi che “sono ancora molti quelli erano considerate una minaccia o che preferiscono ignorare quei un “sabotaggio socio-sessuale”, ma morti, imbarazzati dal razzismo condannate come “asociali” dovet- delle loro stesse posizioni odierne tero invece indossare il triangolo sull’omosessualità”. nero, che le identificava come per- Le cifre però parlano chiaro. Furo- vertite e prostitute, e in molti casi no oltre centomila gli omosessuali finirono i loro giorni nei bordelli arrestati dai nazisti fra il 1933 e il dei lager. 1945; quindicimila furono internati Di questo sterminio quasi non re- nei campi di concentramento, e solo sta memoria, e una piccola targa quattromila sopravvissero. di marmo rosa che commemora le il semplice confino. “Semplice” per loro approccio all’omosessualità e Di questi quattromila oggi ne resta- vittime gay della violenza nazista a modo di dire: se è vero che gli omo- sulla loro strategia di persecuzione. no in vita solo una decina. Alcuni Dachau ha atteso più di vent’anni sessuali tedeschi erano perseguita- Negli ultimi pannelli della serie si anni fa cin- prima di ottenere la necessaria au- ti e sterminati, per quelli italiani ci affronta sinteticamente anche il que di questi torizzazione. furono i lavori forzati in Sardegna tema delle discriminazioni nei re- Dal 20 al 27 aprile raccontarono In Italia il quadro era diverso, anche o, per l’appunto, il confino; ma il gimi comunisti. L’ultimo pannello alla Sala mostre le loro storie se non certo allegro. Secondo la leg- ritorno con obbligo di firma per presenta l’elenco dei Paesi che, al del Palazzo della in “Paragra- ge, infatti, gli omosessuali sempli- motivi ormai noti a tutti era un momento della stampa dei pannelli fo 175”, un cemente non esistevano nel nostro tale marchio di infamia, una tale e stessi (maggio 2008), prevedevano Provincia di Cuneo film-testimo- Paese. In effetti il Codice Rocco, in pubblica umiliazione costante per i norme contro l’omosessualità. una mostra sulla nianza di Rob fase progettuale, conteneva un arti- diretti interessati e per le loro fami- Chi non potesse visitare diretta- persecuzione nazista Epstein e Jef- colo che prevedeva il carcere per chi glie talmente, che di fatto si poteva mente la mostra potrà consultare i degli omosessuali frey Friedman avesse intrattenuto relazioni omo- parlare di morte civile. pannelli virtualmente, e anche sca- presentato sessuali, con pene più gravi in caso A questi temi, in occasione della set- ricarli in formato .pdf, dal sito www. nel 2000 al di flagranza. Ma in fase di discussio- timana di commemorazione del 64° memorialgbt.it/Divulgazione/Omo- Sundance Film Festival, dove vinse ne finale l’articolo viene soppresso anniversario della Liberazione, il causto.htm. il premio della giuria per la miglior all’unanimità. Infatti, si legge nella Comitato Provinciale Arcigay di Cu- La mostra si volge con l’apprezza- regia di documentario; nello stesso la relazione finale della Commissio- neo dedica una mostra che riprende mento del Presidente della Repub- anno il film ricevette l’Orso d’oro al ne Appiani, “La previsione di questo ed amplia un progetto realizzato nel blica Italiana che individua in queste Festival di Berlino, nella stessa se- reato non è affatto necessaria perché 2005 dai volontari del Circolo Arci- iniziative di Arcigay l’applicazione zione (il sito ufficiale del film è www. per fortuna ed orgoglio dell’Italia il gay “Nuovi Passi” di Udine e succes- pratica del dovere della memoria tellingpictures.com/films/5.html). vizio abominevole che ne darebbe sivamente aggiornato e riproposto, per il quale la Giornata della Me- Per numero di vittime, gli omoses- vita non è così diffuso tra noi da giu- dal 2006, in diverse città italiane, e moria è posta sotto l’Alto Patronato suali sono stati il terzo gruppo, dopo stificare l’intervento del legislatore”. in lingua slovena anche nella città del Capo dello Stato. ebrei e zingari, ad essere persegui- Nel caso, la Polizia avrebbe provve- di Ljubljana. Omocausto tato dal regime nazista in base alla duto ad arrestare i colpevoli che La mostra consiste di quindici pan- Palazzo della Provincia propria identità. Rifacendosi a un sarebbero stati poi perseguiti per nelli, realizzati su supporto plastico Sala Mostre articolo “anti-sodomia” del codice reati quali gli atti osceni in luogo (cm. 70 x 100), che propongono ad Corso Nizza19, Cuneo penale tedesco del 1871 – il famoso pubblico o la prostituzione. un buon livello di approfondimen- Orario Paragrafo 175, appunto – gli omo- Così, dal 1936, le autorità fasciste to un quadro storico sul nazismo e 20-27 aprile ore 16-19 sessuali furono condannati come punirono la “devianza sessuale” con sul fascismo con focalizzazione sul Possibili visite in altri orari su “socialmente aberranti” e messi appuntamento per scuole o altri fuori legge all’indomani dell’ascesa gruppi al potere di Hitler, e tutti i luoghi di Info e prenotazioni ritrovo e di cultura vandalizzati e di- Tel. 339 6256506 strutti. Una distruzione la cui gravi- Ingresso libero tà appare particolarmente immane se si considera che per tutti gli anni Venerdì 24 Aprile dalle ore 21 alle Venti proprio Berlino era stata una 23 apertura speciale in concomi- sorta di paradiso degli omosessuali, tanza con la Fiaccolata che si svol- e in generale un luogo pervaso da gerà per la Giornata della Comme- un clima sociale e culturale estre- morazione dell’Anniversario della memente liberale, che aveva fatto Liberazione. ■ Piemonte mese Libri 23

Adele Re Rebaudengo (a cura) risultato è un viaggio nel corpo aper- Teatro Carignano to del Carignano: impalcature, pon- Dalle Origini al restauro teggi, passerelle, tubazioni riempiono Fotografi e di quel corpo saturando lo spazio men- Gabriele Basilico tre l’operazione è in corso. L’obiettivo Contrasto – Agarttha Arte 2009 del fotografo diventa uno strumento cm. 24,5x32, 204 pagine di indagine endoscopica, cercando 60 euro la stratifi cazione di visioni nelle di- Del restauro che, in meno di due verse fasi del restauro, ricostruendo e anni, ha fatto rinascere il Teatro Ca- creando nuove prospettive dal caos e rignano si è già ampiamente parlato dal disordine e restituendo immagini nel numero di febbraio di Piemonte di ciò che non è più e di scenari che Mese. il pubblico non potrà mai vedere, in Questo libro, presentato al pubblico quanto sono, per riprendere il titolo e alla stampa il 19 marzo scorso, è la del saggio della curatrice del libro, “il documentazione fotografi ca di quel rovescio di una scenografi a”, oppure restauro. Ma che sia molto di più è fasi ormai concluse dei lavori. immediatamente chiaro sin dalla Oltre alle fotografi e, il libro presenta copertina, perché il fotografo che ha testi relativi all’architettura, alla de- scrupolosamente registrato la muta- corazione e al restauro e due inter- zione del Carignano risponde al no- venti rispettivamente della curatrice me di Gabriele Basilico. Una leggenda Adele Re Rebaudengo assieme a Jean vivente, in una parola. Architetto di Monterosso, e di Luca Ronconi. Non formazione, Basilico è diventato un manca un ricco apparato iconografi - architetto della fotografia; le sue co di riproduzioni di stampe e plani- ricerche sulla città e il paesaggi in- metrie d’epoca. dustriale sono dei capisaldi, basti ri- Molto buona la traduzione in ingle- cordare Milano ritratti di fabbriche se, mentre non è sempre all’altezza 1978-80, o la partecipazione alla mis- del prestigio del volume la qualità sione Beirut nel 1991; e poi progetti della stampa delle grandi fotografi e di documentazione in ogni parte del a colori. mondo, mostre, libri. Alcune delle fotografi e presenti nel Al Carignano, per tutta la durata dei a cura di Lucilla Cremoni Lo scopo della pubblicazione, si spie- libro sono attualmente esposte al lavori, cioè dal 2007 al gennaio 2009, ga, non è solo censire gli artisti ma, Teatro Carignano in una mostra che Basilico ha realizzato una vasta cam- Alfonso Panzetta usando una suddivisione e classifi ca- proseguirà fi no a maggio 2009 e in pagna di riprese in bianco e nero, Il Piemonte zione su base geografi ca, contribuire seguito, dal 23 giugno al 23 agosto, utilizzando, come sua abitudine, una da Amedeo Lavy a Medardo alla comprensione piena della scul- sarà allestita alla Maison Européenne fotocamera 10x12 a banco ottico. Il ■ Rosso tura di ciascuna regione e alla con- de la Philosophie di Parigi. Atlante regionale degli scultori testualizzazione del contributo di italiani dal Neoclassicismo al ogni area geografi ca al più generale primo Novecento disegno dell’arte italiana. AdArte 2008 La parte dedicata alle schede bio- cm. 21x30,5, 256 pagine grafiche e artistiche è preceduta 75 euro da un’approfondita introduzione Da “ACCOSSATO, Secondo” a “VIL- storico-critica a cura dell’autore, che LANIS, Felice”, sono 450 gli artisti inquadra le caratteristiche, l’impor- censiti in questo ricco e utile volume tanza, il ruolo in ambito nazionale che è il primo di una serie dedicata e internazionale della scultura pie- agli scultori italiani di un periodo montese del periodo considerato. Un compreso fra l’Ottocento e i primi testo di lettura piacevole e scorrevole, decenni del Novecento, esaminati privo di note e postille perché, come su base regionale. precisa Panzetta, “si propone come Ne è autore Alfondo Panzetta, do- un ragionamento, sintetico e agile, cente di Storia delle Arti Applicate e non sulla scultura in Piemonte, ma coordinatore del corso di laurea in su come i piemontesi partecipano al- Metodologia della Conservazione e la cultura artistica italiana... nell’arco Restauro dei Beni Culturali all’Acca- temporale di circa due secoli”. demia di Belle Arti di Bologna, non- Un libro ricco, dunque. Ma anche un ché studioso specializzato in scultura libro utile, perché di agevole consul- italiana fra Ottocento e Novecento e tazione. Le immagini sono inserite autore di svariate pubblicazioni sul in ordine cronologico, le didascalie tema, fra cui un Dizionario degli sono chiare e sintetiche ed è quin- Scultori italiani dell’Ottocento e del di molto facile trovare notizie, ad primo Novecento di cui questo At- esempio, su quel certo monumento lante è di fatto una versione di molto che si vede tutti i giorni andando ampliata e approfondita, con aggior- al lavoro ma di cui non si sa nulla. namenti e un ricchissimo apparato Chi poi vorrà approfondire gli ar- iconografi co fatto di trenta tavole a gomenti trattati, in coda al volume colori e 580 illustrazioni in bianco e troverà una ricca e ben organizzata nero di altrettante opere. bibliografi a. 15° SALONE E MOSTRA MERCATO DEL FUMETTO

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piemonte mese 22x32.indd 1 18-03-2009 15:22:44 Piemonte mese L’Agenda 25 Gli appuntamenti del mese nelle opere di Mario municare ottimismo nonostante la Thomas Ruff Giammarinaro, de- disastrante realtà ambientale che ci Fino al 21 giugno nuncia dei disastri circonda. Castello di Rivoli che l’uomo ha cau- Mirafi ori Galerie La mostra presenta più di ottanta sato all’ambiente, si Mirafi ori Motor Village opere dell’artista tedesco (nato nel passa ai rossi, gialli e Piazza Cattaneo 9, Torino 1958, vive a lavora a Düsseldorf) azzurri di Luigia Ri- Orario che dall’inizio degli anni Ottanta naldi, testimonianza Dal lunedi al sabato ore 9-19:30 ora- crea opere fotografiche che inda- di un dichiarato otti- rio continuato gano con oggettività e rifl essione il mismo in una realtà Domenica ore 9:30-13, 15-19:30 mezzo fotografi co, l’uso che ne viene altrimenti devastata. Info fatto nella società e l’universo della Mario Giammarina- tel. 011.0042000 cultura visiva contemporanea. Ruff ro è nato a Torino Ingresso libero ha studiato arte e fotografi a all’Ac- nel 1951 ed ha all’at- cademia di Düssel- Villaggio Leumann tivo personali e collettive in Italia e dorf nei tardi anni Visite guidate gratuite all’estero. In Maree nere e Terre fos- Settanta. Ha crea- Domenica 5 Aprile sili il paesaggio contemporaneo è re- to svariate serie di L’Associazione Amici della Scuo- so grazie ai densi segni dai toni cupi opere tra cui Por- la Leumann propone visite guidate ai quali si amalgamano colle, resine, träts (Ritratti); In- gratuite all’Ecomuseo Villaggio Leu- pigmenti industriali e polimeri plasti- terieurs (Interni); mann, raro esempio di archeologia ci. L’artista sviluppa una poetica con fotografi e di archi- industriale che oggi include anche, cui riesce a descrivere tutta la potenza tettura come Häu- unico in Italia, la Casa Museo, un della natura nel sapersi sempre rige- ser (Case), Herzog progetto-pilota che documenta la vi- nerare nonostante le continue violen- & de Meuron e il ci- ta quotidiana al villaggio tra fi ne ‘800 ze dell’uomo. clo l.m.v.d.r. dedi- e la prima metà del ‘900. Luigia Rinaldi, anche lei torinese, si è cato a Ludwig Mies Villaggio Leumann diplomata all’Accademia di Belle Arti van der Rohe; Sterne (Stelle); Nächte Corso Francia 347, Collegno di Torino ed è laureata in Pedagogia. Anna Lequio (Notti), fi no ai recenti Substrat (Sub- Acquerelli e disegni Orari Ha pubblicato raccolte di poesie (Tra strato), jpegs e nudes (Nudi) tratti da 18 aprile – 24 maggio 9:30-12, 14:30-18 il mito ed il quotidiano, 1998; Le mie immagini trovate dall’artista su siti Biella, Galleria Sant’Angelo Info e prenotazioni radici, 1999), ha insegnato disegno pornografi ci in Internet. La mostra è composta da acquerel- Associazione Amici e storia dell’arte ed ha esposto i suoi Pur con la presenza di alcune tra le li e da grandi disegni a carboncino e della Scuola Leumann dipinti e fotografi e in molte gallerie prime opere, la mostra si concentra gessetti su diverse tipologie di carta, www.villaggioleumann.it italiane. Il paesaggio informale è una sui lavori più recenti, indagando in tra cui la carta di Amalfi . La pittura di particolare il rapporto con la produ- Anna Lequio è caratterizzata da una zione visiva dell’era digitale, le forme attenta ricerca indirizzata a liberare di manipolazione dell’immagine e la la tecnica dell’acquerello dai vecchi costituzione della soggettività in que- cliché borghesi ai quali soprattutto la sta epoca, temi sui quali Ruff ha ini- pittura femminile è legata, attraverso ziato a rifl ettere negli anni Novanta. un processo a ritroso che nega all’ac- La problematica della manipolazione querello la sua natura di immediatez- è infatti presente già nella serie Retu- za e impressione per renderlo vero e schen (Ritocchi), basate su fotografi e profondo campo di pittura. La mostra trovate e ritoccate a mano. La mostra presenta anche una sezione dedicata si conclude con l’ultima serie di opere al disegno inteso come elaborazione intitolate zycles (Cicli). Queste astra- della fi gura umana. zioni stampate a getto d’inchiostro su Anna Lequio è nata nel 1949 ad Asti, tela sono basate sulla rappresentazione ma vive e lavora a Torino. Si è diplo- dello spazio e la costruzione di volumi mata in pittura all’Accademia Alber- usando programmi di 3-D modeling, tina, dove è stata allieva di Enrico suggerendo che la pittura e la fotogra- Arte e ambiente raccolta di pitture ad acrilico realiz- Paulucci e Mario Calandri, e insegna fi a non sono più due mezzi distinti. Fino al 15 aprile zate tra il 2000 e il 2008 per le quali all’Istituto Europeo di Design di Tori- Alcune opere vengono esposte per la Maree nere e terre fossili l’artista abbandona le tecniche pre- no. Dal 1988 ha partecipato a numero- prima volta. Mario Giammarinaro cedenti di fotografi a su tela sensibi- se collettive ed ha allestito personali a Museo d’Arte Contemporanea 18 aprile - 7 maggio le, serigrafi a, arazzo all’uncinetto. La Torino, Milano, Brescia, Bologna, Fi- Castello di Rivoli Paesaggio informale scelta nasce da un bisogno profondo renze, Acqui Terme. Ulteriori informa- Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli Luigia Rinaldi di uso del colore per esprimere i con- zioni sulla attività dell’artista e un’am- Orario La natura e la sua rappresentazione tenuti rimasti nel tempo: la roccia, i pia rassegna delle sue opere si trovano Martedì-giovedì ore 10-17 sono al centro della mostra al Mira- sassi dei muretti a secco; un cromati- sul suo sito www.annalequio.it. Venerdì-domenica ore 10-21 fiori Motor Village, che è articolata smo che trova una spiegazione nelle Galleria Sant’Angelo Chiuso il lunedì in due momenti: Mario Giammari- teorie dei colori di Goethe: il colore Corso del Piazzo, 18, Biella Biglietti naro e le sue terre fossili saranno gli come specchio dei sentimenti e de- Orario Intero 6,50 euro interpreti principali fi no al 15 aprile, gli affetti. I toni sono timbrici e puri, Giovedì - domenica ore 15:30-19 Riduzioni e gratuità per aventi diritto mentre le pitture di Luigia Rinaldi sa- senza impasti, stesi con velature e di- Info Info ranno protagoniste dal 18 aprile al 7 rettamente dal tubetto, naturalismo Tel 015 20101 Tel. 011 9565222 maggio. Dai toni del grigio, presenti e astrazione si compenetrano per co- www.galleriasantangelo.it www.castellodirivoli.org Anno V - numero 3 26 L’Agenda Aprile 2009

Pinacoteca Agnelli come, negli Wolfgang Laib Ad aprile e maggio la Pinacoteca Gio- ultimi qua- 9 aprile – 7 giugno vanni e Marella Agnelli propone un ric- rant’anni, Fondazione Merz co programma didattico per i bambini le tecniche Alla base del pensiero dell’artista vi è e gli adulti. e le poeti- un’idea di equilibrio e di armonia che Pausa d’arte in Pinacoteca che sculto- regola il mondo e l’opera dell’uomo, 2 e 29 aprile ore 13 ree si siano fondamentale custode dell’universo. Due visite tematiche che approfondi- mosse ver- La personale si svolge in due momen- scono rispettivamente Il Futurismo e so l’inte- ti. Si apre con l’installazione di centi- il vedutismo a Venezia per una pausa grazione e naia di piccole montagne di riso, una dall’uffi cio diversa: mezz’ora tra i ca- la molte- linea di piccole montagne di polline polavori della collezione permanente. plicità dei e una grande montagna Ziggurat di Aspettando la Pasqua generi: gli cera d’api, che riempirà tutto lo spa- 4, 5 e 13 aprile ore 16 artisti han- zio della Fondazione. “Il polline, spie- Laboratori didattici per bambini dai 4 no lavorato ga l’artista, rimanda all’inizio e alla ai 12 anni su tema pasquale. sui mate- creazione, le montagne di riso e lo Primavera in Pinacoteca riali, sullo Ziggurat di cera d’api al nutrimen- 19 e 26 aprile ore 16 spazio, sul- to e al legame del cielo con la terra, Genitori e fi gli sono invitati alla sco- la relazio- il fuoco alla fine, alla distruzione e perta dei colori della primavera con i ne con lo possibile rinnovamento del mondo, fi ori di Matisse. L’appuntamento di fa una personale a Palazzo Briche- spettatore, alla trasformazione del fi sico, ad un ripeterà il 10 e 24 maggio alla stes- rasio) e un’avventura, per l’incontro disintegrando ogni volta le forme nuovo ciclo, alla condizione del cam- sa ora. con Filippo Juvarra e con il senti- cristallizzate dell’arte per produrre biamento”. Pinacoteca Agnelli mento dello spazio barocco. Proprio nuove idee, nuovi mondi. Emerge Dal 1° al 7 giugno, inoltre, la Fonda- Lingotto, via Nizza 230/103 a Juvarra la Fresco rende omaggio l’impossibilità di scegliere una ri- zione ospiterà un particolare evento Biglietti in molti studi su carta e un gran- sposta univoca, un sistema articola- Ingresso Pinacoteca: intero 4 euro; de dittico affrontato che stringe lo to in cui ciascuno prova a conquista- ragzzi 6-16 anni e dipendenti gruppo spettatore in una specie di abbrac- re una voce, un punto di vista, una Fiat (con presentazione del tesseri- cio visivo. sempre diversa organizzazione della no) 2,50 euro; gratuito per bambini Una novità di questa mostra sono le forma e dell’idea. In questo processo fi no a 6 anni grandi tele non intelaiate, leggeris- il dialogo tra artista e materia subi- Laboratori didattici e visite temati- sime e sospese, negli eleganti am- sce continue variazioni, ma resta la che: 4 euro a persona (adulti e bam- bienti settecenteschi di Palazzo del capacità per quest’ultima di liberare bini) Piozzo, a dialogare con gli stucchi l’energia sottile, risultato e traccia I biglietti di ingresso si acquistano e affreschi. Nell’insieme verranno palese di ogni processo creativo. alla cassa della Pinacoteca, i labo- esposte circa cento opere in un al- La mostra propone una possibile ratori devono essere pagati all’Asso- lestimento che contempla installa- sintesi del sistema dell’arte italiana ciazione Itineraria. zioni site specifi c. degli ultimi decenni rappresentata Info e prenotazioni Oltre ai molti pezzi realizzati per da uno o due lavori per ciascun ar- Tel. 011 0062713 l’occasione sono proposti pezzi di tista e alcuni affi ancati da bozzetti www.pinacoteca-agnelli.it serie pittoriche precedenti, come le e modellini. Nascite, (Steps One-Nine), e Con- Orario versation Pieces. Venerdì - domenica ore 15-19 Orario Il sabato apertura prolungata fi no Venerdì, sabato e domenica alle 23. che fa parte del progetto dell’artista: ore 10-13, 15-19 Apertura straordinaria lunedì 13 trentadue Bramini, provenienti da Info aprile ore 15-19 uno dei più importanti templi del sud Tel. 011 530066 Info dell’India, offi ceranno ogni giorno il www.giulianafresco.com Istituto Garuzzo Arti Visive Rito del Fuoco, che nella cultura in- Tel. 011.197.81.500 diana si perpetua da millenni. Il pub- Energie Sottili www.igav-art.org blico potrà assistervi in orari defi niti. IAT Saluzzo Una lunga storia è all’origine di questo della Materia Tel. 0175 46710 evento. “In occasione di Documenta 4 aprile – 10 maggio www.saluzzoturistica.it 1987, ricorda Laib, Mario Merz mi in- Castiglia di Saluzzo Giuliana Fresco Il complesso medievale della Casti- Antologica 1996-2009 glia, a Saluzzo, ospita le sculture di 18 aprile – 31 maggio 31 artisti tra cui fi gurano maestri Rivoli, Palazzo Piozzo come Pietro Consagra, Fausto Me- Giuliana Fresco, artista che vive e lotti, Giulio Paolini, Gilberto Zorio e lavora fra Milano e Londra, da molti giovani rappresentanti delle ultime anni coltiva una forma dell’imma- avanguardie dell’arte contempora- gine rarefatta, dilatata, aperta, qua- nea italiana. si scomposta perché lo spazio pos- L’esposizione conclude un percor- sa insinuarsi in mezzo e perché dal so internazionale che ha portato le tema dell’immagine ci si possa im- opere nei principali musei della Ci- mergere in quello più vago e com- na, a Shanghai, Shenzhen e Pechino prensivo dell’immaginazione. e a Seoul, in Corea, nel 2008. Curata La mostra di Rivoli è per Giuliana da Marisa Vescovo e Alessandro Car- Fresco un ritorno (di qualche anno rer, la collettiva intende mostrare Piemonte mese L’Agenda 27

La rassegna si chiude con le collane, Orario gli autori e gli artisti che caratterizza- Lunedì - venerdì ore 9:30-12:30 rono la produzione di “amena lettu- Domenica ore 15:30-18:30 ra” dal dopoguerra agli anni Novanta, Biglietti con il sorgere di nuovi temi e nuovi Ingresso libero linguaggi espressivi, dal fumetto al- Visite guidate la televisione, attraverso la presenza Mostra e Museo: 4 euro di illustratori come Guido Bertello e Laboratori per le scuole (su richie- Luigi Togliatto, fi no a Sergio Toppi e sta): 3 euro a Sandro Lobalzo. Mostra, Museo e laboratorio: La mostra è allestita nel nuovo spazio 6 euro museale del Museo della Scuola e del Info Libro per l’Infanzia di Palazzo Barolo Fondazione Tancredi di Barolo che è stato inaugurato proprio in oc- Via delle Orfane, 7, Torino casione dell’esposizione. Tel. 011 3716661 vitò ad esporre un vaso di polline su rassegna, organica e articolata, del Andrea Aste un suo tavolo a spirale. Ciò fu l’ini- potenziale artistico e culturale di tale zio di una bellissima e preziosa ami- archivio, che costituisce un capitolo cizia tra due artisti con - credo - vite importante della storia dell’illustra- “Visioni di una città per colori a differenti, differenti età, ma talvolta zione in Italia. coda e cembali scrivani” uno sguardo molto simile. Entrambi La rassegna ricostruisce l’evoluzione rimanemmo reciprocamente affasci- della grafi ca e degli stili e la presen- Fino al 5 aprile a Ciriè nati, cosa che ha arricchito molto le za delle principali personalità di illu- nostre vite...” stratori, a partire dal primo Novecen- “Il Ventre della Balena è il luogo in Fondazione Merz to, con una produzione di imposta- cui tutte le idee si raccolgono per Via Limone 24, Torino zione ancora tardo-ottocentesca per essere elaborate e trasformate, una Orario proseguire verso l’epoca d’oro degli sorta di abisso della nostra coscien- Martedì - domenica ore 11-19 anni Venti e Trenta, tra Liberty, Dé- za dove si depositano cose strane ed Lunedì chiuso co e Novecento, periodo in cui colla- apparentemente senza coerenza: Biglietti borarono alla SEI Anton Maria Nardi, scrigni del tesoro ricolmi di speran- Intero 5 euro, ridotto 3,50 Francesco Carnevali, Filiberto e Bru- ze, relitti putrescenti di pensieri mai Ingresso gratuito ogni prima dome- netta Mateldi, Erberto Carboni e al- fi niti, galeoni di visioni perdute nel nica del mese cuni pittori torinesi come Giulio Da labirinto della nostra mente… Ogni Info Milano, Massimo Quaglino, Teonesto cosa si accumula, dando origine ad Tel. 011 19719437 De Abate, testimoniando la confl uen- una città ideale fatta di frammenti www.fondazionemerz.org za tra pittura, arti decorative e illu- rotti del passato e pezzi di memorie, un luogo magico dove creature biz- zarre ed eccentriche vivono vagando senza scopo per vicoli stretti dove le lucciole brillano nei lampioni”. Il Ventre della Balena è lo studio di Andrea Aste, in zona Piazza Bernini, e Andrea Aste è un giovane artista po- liedrico, pittore, poeta, sceneggiato- re, scrittore e pubblicitario col quale il direttore di Piemonte Mese ha fatto una lunga chiacchierata pubblicata nel numero di maggio 2008. I dipinti dell’artista torinese hanno illustrato il libro Cirié A.R. - nove racconti di scrittori piemontesi de- dicati alla nostra Città curato da Mi- chele Chiadò e Guido Antognoli e presentato lo scorso 21 marzo. Fra gli autori, Margherita Oggero, Enrico Remmert. Gian Paolo Ormezzano, Laura Mancinelli, Piero Soria, Ugo Riccarelli. Andrea Serenant et Illuminant strazione tipica della Torino di que- Aste ha prestato la sua fantasia e le sue emozioni per arricchire di I grandi libri illustrati per gli anni. Accanto a loro, molti gran- colore le pagine scritte. l’infanzia della SEI di “fi gurinai” del libro per l’infanzia: La mostra ovviamente è dedicata alla città di Ciriè, raccontata per Fino al 26 aprile Leonida Edel, Attilio Mussino, Carlo immagini e parole. E quindi i colori a coda, i colori che “suonano” Torino, Palazzo Barolo Nicco, Aleardo Terzi, Gustavo Rosso meglio, quelli ricchi di vibrazioni e profondità, quelli da concerto... La mostra si propone di far conosce- (Gustavino), Marina Battigelli, Piero ed i cembali scrivani, le prime macchine per scrivere, a esprimere re la storia, gli autori, i generi, i temi Bernardini, Beppe Porcheddu e mol- tutta la forza evocativa di cui sono capaci le parole. della produzione editoriale SEI, a par- ti altri. Particolare rilievo rivestono le Per tutta la durata della mostra l’artista ha trasferito il suo studio a tire dalle origini salesiane, e in parti- splendide tavole di Giovanni Battista Palazzo D’Oria, ed è quindi possibile vederlo al lavoro e scambiare colare di valorizzare lo straordinario Galizzi, pittore di temperamento sim- quattro chiacchiere con lui. patrimonio di immagini dell’archivio bolista, per il Pinocchio del 1942, in Orario disegni, tra i pochi in Italia ad esse- una delle interpretazioni più profon- Venerdì, sabato, domenica ore 15-19 re conservato quasi integralmente. Il de e preziose della storia del burattino Ingresso libero percorso offre per la prima volta una collodiano. Anno V - numero 3 28 L’Agenda Aprile 2009

Arnulf cano. Il 25 aprile sale sul palco To- ta Italia ma anche dalla Francia, dal- ny Levin Stickmen Trio, capeggiato la Svizzera con gruppi di fedelissimi Rainer da uno dei più apprezzati bassisti che programmano ogni primavera la L’angelo statunitensi, che ha lavorato con visita approfi ttandone per scoprire il della Tavagna- John Lennon, Peter Gabriel, Paul Piemonte. sofferenza Simon, i Pink Floyd, oltre che coi La manifestazione coinvolge tutto 19 aprile - 13 giugno sco Rock 23 aprile personaggi di maggior spicco della il parco: nei grandi prati sono state Acqui Terme, Galleria Repetto 2 maggio scena musicale italiana: da Vasco create aiuole dalle forme morbide Arnulf Rainer, austriaco, classe 1929, Anticipata, fi no Rossi a Claudio Baglioni, da Raf a e sinuose, progettate ponendo par- è un artista poliedrico - pittore, foto- al 18 aprile, da Ramazzotti, da Ron a Fossati, solo ticolare attenzione a non alterare grafo e incisore - riconosciuto e ac- Tavagnasco on per citare alcuni nomi. l’impianto del parco voluto da Xavier clamato dalla critica e dalle maggiori the Road, il 23 Poi sarà la volta della PFM in un Kurten, le aiuole dunque serpeggia- istituzioni culturali del mondo; alla aprile si alzerà concerto tutto dedicato a De An- no tra gli alberi secolari piuttosto che sua opera è dedicato un intero museo il sipario sul- dré. presentarsi geometriche e regolari. a New York e tra le sue più importan- la ventesima Tavagnasco Rock è organizzato Il piantamento, che avviene ad au- ti mostre monografi che si ricordano edizione del dall’Associazione Spazio Futuro, tunno inoltrato coinvolgendo dieci quelle allestite alla Nationalgalerie Festival che in collaborazione con il Comune persone per oltre dieci giorni, propo- di Berlino (1980), al Centre George ogni primavera di Tavagnasco, la Regione Pie- ne sia varietà rare e spesso sconosciu- Pompidou di Parigi (1984), e al So- inaugura la sta- monte, la Provincia di Torino e la te al pubblico italiano sia varietà scel- lomon Guggenheim Museum di New gione dei grandi Comunità Montana Dora Baltea te per illustrare la storia del tulipano York (1989). appuntamenti Canavesana. e le incredibili trasformazioni messe Rainer è un autore profondamente musicali. Info a punto dagli ibridatori olandesi che radicato alle proprie origini mitte- Si parte con l’inconfondibile voce Associazione Spazio Futuro negli ultimi cinquecento anni hanno leuropee, in un linguaggio creativo di di Giusy Ferreri, l’artista rivelazio- Tel. 0125 658450 selezionato varietà sempre più alte, matrice espressionista, dove il colore, ne del 2008, lanciata da X-Factor e variegate e diversifi cate. il segno, il gesto è sempre dominato www.tavagnascorock.com immediatamente Accanto all’incre- dalle interrogazioni della coscienza e balzata in vetta dibile fi oritura, la dagli impulsi del corpo. Dal tema delle alle classifi che. manifestazione Croci alle maschere mortuarie; dalle Ma Tavarock è an- propone ogni an- rielaborazioni d’immagini dell’arte che sinonimo di no un argomento neoclassica - di Canova e Piranesi, in- internazionalità, collaterale che taccate, sfregiate da colori e segni co- e per festeggia- anima il parco me cicatrici della coscienza - ai famosi re il ventennale e le pertinenze dipinti monocromi; dall’intervento l’organizzazione offrendo spunti su volti leonardeschi alla rilettura- ha scelto di pun- interessanti per sovrapposizione di capolavori di Giot- tare in alto: la visitatori grandi to e Goya; fi no alle raffi nate e liriche sera del 24 aprile e piccoli. Que- foto di paesaggio, sempre ritoccate dal approderanno a sta edizione sarà vortice del segno, dove viene rievocata Tavagnasco The particolarmente la più alta dimensione del Romanti- Wailers, storico ricca di proposte cismo tedesco. Questa mostra, che gruppo di Bob per celebrare il vede esposte circa 50 opere di Rainer, Marley che pre- decennale della documenta il suo percorso artistico senterà l’Exodus manifestazione, dagli anni ’70 agli anni ’90. Tour, con una e il tema è il Gu- Galleria Repetto sintesi dei brani sto (proseguendo Via Amendola 21/23, Acqui Terme il percorso dedicato ai cinque sensi Orario che maggiormente esprimono lo Messer Tulipano spirito di quel sound inconfondibile Il decennale e il parco goloso iniziato nel 2007 con l’udito e la mu- Lunedì - sabato intriso di spiritualità e di denuncia Fino al 3 maggio sica e nel 2008 con l’olfatto e il pro- ore 9:30-12:30, 15:30-19:30 sociale, che coniuga e fonde infl ussi Castello di Pralormo fumo). Il giardino storico sarà quin- La domenica su appuntamento Dal 2000 nel parco del castello me- di trasformato nel Parco Goloso di Info della tradizione africana con la mu- sica popolare giamaicana, il jazz di dievale di Pralormo la straordinaria Messer Tulipano. Nel viale antico che Tel/fax 0144 325318 fioritura di oltre 75.000 tulipani e costeggia il parco, all’ombra degli al- Ingresso libero New Orleans con il soul nordameri- narcisi olandesi annuncia la prima- beri secolari, ci sono ciuffi di tulipani vera: ogni edizione ospita un nuovo dedicati alle specialità più golose, di piantamento, completamente rin- cui i visitatori potranno scoprire le novato nelle varietà e nel progetto- ricette accanto alle aiuole. colore. I bambini, oltre alla tradizionale cac- Il parco del castello di Pralormo è cia alle uova nel parco del castello, in sé di grande interesse storico e potranno divertirsi a scoprire i piu- paesaggistico essendo stato proget- maggi delle gallinelle decorative ma tato dall’architetto di corte Xavier anche la gallina ovaiola, e nell’olfat- Kurten, artefi ce dei più importanti torio potranno sfi darsi a riconoscere giardini delle residenze sabaude, ma i profumi e gli aromi di frutta e erbe l’importanza della manifestazione è aromatiche. Inoltre attività ludico- accresciuta dalla sua eccezionalità: didattiche sul giardinaggio e labora- “Messer Tulipano” è infatti l’unico tori didattici. parco storico dedicato ai tulipani in La sala conferenze è stata trasfor- Italia e a testimoniarne lo straordina- mata in aula culinaria dove cuochi, rio successo ogni anno giungono al scuole di cucina, artigiani del gusto castello oltre 50.000 visitatori da tut- si alterneranno proponendo labora- Piemonte mese L’Agenda 29

Da Sodoma a Hollywood

24° Torino GLBT Film Festival 23-30 Aprile

tori di degustazione, dimostrazioni e Oltre all’apertura dei padiglioni per lezioni di cucina e di mise-en-place. i visitatori, molti sono gli appunta- Inoltre degustazioni guidate di tè e menti speciali. infusi a cura di The Tea, “Cucinare Le mattine del giovedì e del vener- col Bimby” dimostrazioni e lezioni dì saranno dedicate alle scuole del di cucina, degustazioni di specialità Vercellese con momenti di didattica piemontesi a cura dei Prodotti del ambientale e percorsi interattivi che Paniere. coinvolgeranno i ragazzi in labora- Bar ristorante all’interno della mo- tori ludico-pedagogici. Il venerdì stra. Per gli amici a quattro zampe, ospiterà il convegno Energia da benvenuti al guinzaglio, ciotole di realizzare, energia da comunicare, acqua fresca nel parco. che vedrà la partecipazione di espo- Orario nenti politici e funzionari del dipar- Lunedì-venerdì ore 10-18 timento ambiente e energia.Seguirà Sabato, domenica e festivi il Premio “Tp 2009 - Comunicare la ore 10-19 sostenibilità”, ideato proprio in seno Scuole: dal martedi al venerdi pro- alla sfi da di “Uniamo le energie”. Dal- grammi ludico-didattici (su preno- le 17.30, ampio spazio ai momenti tazione) culinari con degustazioni e aperitivi Ingresso biologici. Adulti 6,50 euro La mattina del sabato in collabora- Convenzioni, gruppi e scuole 5 euro zione con il Politecnico di Torino si Bambini 4-12 anni 3 euro, gratis terrà il convegno Zero Energy Hou- fi no a 4 anni se: mito o realtà? centrato sul tema Info e programma della casa passiva, e nel pomeriggio Tel. 011 884870-887740-8140981 si parlerà di Energia, edifi ci ed enti Grazie a uno sguardo acuto e sensibile sul cinema soprattutto di ri- www.castellodipralormo.com pubblici: conoscere per agire desti- cerca, anno dopo anno il Festival è cresciuto diventando una delle nato ad principali occasioni di dialogo per la comunità GLBT e il pubblico. un pub- Una rassegna, va sottolineato, che ha segnato gli esordi di autori co- blico di me François Ozon, Gus Van Sant, Derek Jarman e molti altri. ammini- Il Festival si articola in varie sezioni, fra cui: stratori Concorsi Internazionali. Tre sezioni competitive giudicate da atret- e tecnici tante giurie. Per ogni sezione competitiva è previsto anche un pre- degli en- mio del pubblico. ti locali. Premio Nuovi Sguardi. Assegnato a un fi lm che rifl etta l’evoluzione A seguire del cinema queer. la tavola Fuori Concorso e Panoramiche. Prime visioni per una panoramica rotonda sulla più recente e stimolante produzione glbt in pellicola e video. Il ruo- Retrospettiva, quest’anno dedicata a Giuseppe Patroni Griffi lo della Altre sezioni includono Voice Over 4, dedicata alle contaminazioni pubblica e ai linguaggi; Europa Mon Amour, che prosegue la ricerca iniziata ammini- con gli spaghetti western per addentrarsi nel mondo dei Peplum (il strazio- titolo della sezione è “Muscoli in gonnella: i peplum all’italiana”); Energyblot ne per l’uso razionale dell’energia Music & Movie Icons, trent’anni di rivoluzione del gusto queer nella Salone delle energie rinnovabi- negli edifi ci. musica britannica da Bowie al Brit pop; Eventi, con Ferzan Ozpetek, li e del risparmio energetico La domenica vedrà protagonisti i invitato a presentare “i fi lm della sua vita”. 16-19 aprile visitatori che, attraverso gli “Spor- Un Premio Speciale sarà assegnato a Ventura Pons, regista catalano Caresana, Expoblot telli Energia”, messi a disposizione pioniere del cinema gay, spesso presente al Festival torinese. La manifestazione si focalizza sul nell’Area Multimediale in orari pre- Per ricordare il ventennale della caduta del Muro di Berlino, un even- grande tema delle energie, presen- stabiliti, troveranno risposta alle loro to in collaborazione con la Biennale della Democrazia che si svolge a tando ai visitatori i sistemi, le tecni- domande in tema di energie rinnova- Torino, parallelamente al Festival, dal 22 al 26 aprile; e poi Stonewall: che e le opportunità legate all’utiliz- bili e risparmio energetico. Infi ne sa- Da Judy Garland a Harvey Milk, che rievoca il 1969; Omaggi (Adolfo zo di fonti energetiche alternative e ranno allestite un’aula multimediale Arrieta e Guy Gilles); Cinema in versi, con un ricordo a Dorothy Por- rinnovabili in un panorama di cre- e un’emeroteca. ter; e uno speciale su Sugar Rush, serie di culto di Channel Four. scente interesse verso le tematiche Info Info energetiche. www.expoblot.it ■ www.tglff.com Anno V - numero 3 30 Premio Piemonte Mese Aprile 2009

PREMIO PIEMONTE MESE I giovani scrivono il Piemonte III edizione scadenza 15 dicembre 2009

L’Associazione Culturale Piemonte Mese organizza la terza edizione del Premio Piemonte Mese - I giovani scrivono il Piemonte.

Regolamento 1. Il premio è riservato a giovani di età compresa fra i 18 e i 35 anni. L’età minima si intende raggiunta, e quella massima non superata, al momento della scadenza del presente bando 2. Sono previste tre sezioni: Cultura e Ambiente; Enogastronomia; Economia Cultura e Ambiente. Qualsiasi tema relativo alla storia, natura, paesaggio, arte, archeologia, letteratura del Piemonte; Enogastronomia. Prodotti agroalimentari tipici, vino e collegati, cucina; Economia. Tutto quanto attiene all’economia piemontese, coerentemente con l’approccio divulgativo richiesto, e inclusi l’Artigianato e l’approccio di tipo economico e merceologico alle altre sezioni Piemonte 3. I candidati dovranno produrre un solo articolo di tipo informativo-divulgativo, o storico-narrativo, o di commento e costume, riferito ad una sola delle sezioni indicate al punto precedente. mese I candidati dovranno indicare chiaramente a quale sezione si riferisce il loro elaborato 4. Caratteristiche degli elaborati Cultura, Luoghi, 4.a. Gli articoli dovranno avere una lunghezza di 4 cartelle da 1800 battute ciascuna (spazi inclusi), con tolleranza massima di mezza Artigianato del Piemonte cartella per eccesso o per difetto. Gli articoli che non rispetteranno questi parametri verranno respinti. (N.B: Il numero di battute, cioè di caratteri, di un fi le di testo si calcola utilizzando il menù Strumenti > Conteggio parole > Intero documento > Mensile - Anno V n. 3 Caratteri) Aprile 2009 4.b. Non è richiesto alcun lavoro grafi co sull’elaborato: impaginazione, font, o corpo del testo sono del tutto irrilevanti ai fi ni della valutazione. Registrazione del Tribunale di Torino 4.c. Le immagini eventualmente allegate non infl uenzano la valutazione dell’articolo n. 5827 del 21/12/2004 4.d. Gli articoli devono avere un titolo Direttore Responsabile 5. Sono ammessi solo lavori inediti Nico Ivaldi 6. Non sono ammessi testi in dialetto o in lingue diverse dall’italiano. È tuttavia ammesso l’uso occasionale di espressioni o parole dial- [email protected] ettali, qualora queste dovessero risultare funzionali al contesto del discorso 7. Ai testi inviati i candidati dovranno allegare, in un fi le a parte, le proprie generalità, data di nascita, indirizzo e recapito telefonico Direzione Editoriale 8. Gli elaborati saranno valutati da un comitato scientifi co costituito da personalità autorevoli del mondo culturale e accademico, il cui Lucilla Cremoni giudizio è insindacabile Michelangelo Carta 9. La partecipazione comporta l’accettazione di tutte le indicazioni contenute nel presente regolamento Collaboratori Roberta Arias, Barbaria Biasiol, Premi Franco Caresio, Luigi Citriniti, 1. Il vincitore di ciascuna sezione riceverà un premio in denaro di euro 1.000 (mille) lordi. È facoltà del comitato scientifi co assegnare Federica Cravero, Michela Damasco, anche menzioni speciali, che non comportano l’assegnazione di premi in denaro Agnese Gazzera, Ilaria Leccardi, 2. È previsto un solo vincitore per ciascuna sezione. Nel caso di vittorie ex aequo, il premio relativo verrà suddiviso fra i vincitori Daniela Muretto, Francesca Naci- 3. Gli articoli vincitori e quelli giudicati più interessanti saranno pubblicati sul giornale “Piemonte Mese” 4. I vincitori verranno premiati nel corso di una manifestazione uffi ciale che si terrà nel mese di gennaio 2010 ni, Chiara Pacilli, Marisa Porello, 5. Condizione per l’attribuzione dei premi è la presenza dei vincitori alla cerimonia di premiazione Mauro Ravarino, Alda Rosati-Peys, 6. Le somme a disposizione per ciascuna sezione del concorso, in caso di mancata assegnazione, non possono essere utilizzate per Marina Rota, Irene Sibona, Giorgio altre sezioni Silvestri, Ilaria Testa, Alessia Zacchei Grafica e impaginazione Termini e modalità di partecipazione Vittorio Pavesio Productions Gli elaborati dovranno pervenire entro e non oltre il 15 dicembre 2009 L’illustrazione di copertina I candidati dovranno inviare gli elaborati, preferibilmente via e-mail, a: [email protected] è di Vittorio Pavesio oppure in formato cartaceo o digitale tramite lettera raccomandata a.r. a: Premio Piemonte Mese Associazione Piemonte Mese Errata corrige Via Enrico Cialdini, 6 - 10138 Torino Le immagini a p. 19 del numero di Non si accetteranno elaborati recapitati personalmente dai candidati o da loro delegati. marzo (“Il Tassidermista” di Alessandra Giovinazzo) sono di Marion Saltel La partecipazione è gratuita. L’organizzazione del Premio non richiede, e diffi da chiunque dal sollecitare, alcun contributo di partecipazione. Scaricabile gratuitamente dal sito I lavori inviati non saranno restituiti e rimarranno a disposizione dell’organizzazione alla quale i concorrenti, pur mantenendo la proprietà letteraria dell’opera, concedono i diritti di pubblicazione, senza obbligo di remunerazione. www.piemontemese.it

Comunicazioni e informazioni MICHELANGELO CARTA EDITORE I vincitori saranno informati dell’attribuzione del premio tramite lettera raccomandata a.r. Via Cialdini, 6 - 10138 Torino L’elenco dei vincitori, dei menzionati e tutte le informazioni utili verranno pubblicati sul sito www.associazionepiemontemese.org e sul Tel. 011 4346027, Fax 011 19792330 giornale “Piemonte Mese” che costituiscono a tutti gli effetti gli organi uffi ciali del Premio. [email protected] Per eventuali ulteriori informazioni, è anche possibile contattare direttamente la Segreteria al numero 011 4346027.

Tutti i diritti riservati. Tutela dei dati personali Testi e immagini non possono Ai sensi del D. Lgs. 196/2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali”, la segreteria organizzativa dichiara, ai sensi dell’art. 13, “Informativa resa al momento della raccolta dei dati”, che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è fi nalizzato unicamente alla gestione del premio e all’invio agli inter- essere riprodotti, neppure essati dei bandi degli anni successivi; dichiara inoltre che, con l’invio dei materiali letterari partecipanti al concorso l’interessato acconsente al trattamento dei parzialmente, senza il dati personali; dichiara inoltre, ai senso dell’art. 7, “Diritto di accesso”, che l’autore può richiedere la cancellazione, la rettifi ca o l’aggiornamento dei propri dati consenso scritto dell’Editore. rivolgendosi al Responsabile dati della Segreteria del Premio nella persona della Dott.ssa Lucilla Cremoni ([email protected]). Franco Turcati Adv

$AL  LA #.! Ò AL FIANCO DEGLI IMPRENDITORI PER RAPPRESENTARLI NEI RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI E PARTI SOCIALI >ۜÀ>Àiʈ˜Ê«Àœ«Àˆœ Ãi˜â>ÊiÃÃiÀiÊ܏ˆ° #ON LA #.! GLI IMPRENDITORI TROVANO TUTTE LE RISPOSTE PER LA GESTIONE DELLA PROPRIA IMPRESA #.! Ò IL PUNTO DI INCONTRO E DI CONFRONTO CON I COLLEGHI DEL PROPRIO SETTORE UN RIFERIMENTOCHEPROSEGUEANCHEPERGLI IMPRENDITORI PENSIONATI 0ER QUESTO  MILA IMPRENDITORI IN )TALIA PIá DI  MILA IN 0IEMONTE SCELGONO OGNI ANNO DI ASSOCIARSI ALLA #.!

Confederazione Nazionale DELLArtigianato EDELLAPiccola EMedia Impresa 6IA2OMA 4ORINO TEL TELEFAX  EMAILINFO CNAPIEMONTEIT