118 V. CATENACCI

1.9. C RONISTORIE TOSCANE fondi per la riparazione di edifici in provincia di Grossero (fonti: L. 9.11.1949, n. 939; DM 29.1. 1953 in CU 7 apc., n. 80 I; Carrozzo e al., 1972; Coccia, 1987).

13 gillgllO 1948. - Scossa sismica del VIII g rado a/lllll1nO 1949. - « Alluvioni )) interessano le province Mercall i interessa la provinda dj Arezzo con epicentro di Firenze e Livorno (fonti : L. 4.11.1950, n. 985; DM nella zona dj Sansepolcro dove si verificano numerossi­ 7.3.1951 in CU 19 mag., n. 11 3). , ime lesioni alle abitazioni, al Duomo, all 'ospedale (fig. I aprile /950 . - Scossa sismica interessa le province 48). Il crollo di una volta della chiesa di S. Francesco di Li vorno (comuni di Coll esalvetti, Livorno e Rosi­ provoca la morte di una ragazza. Si registrano 8 feriti. gnano) e di Pisa (comuni di Castellina, Fauglia e Lo Sta to eroga fondi per la riparazione di edifici (fonti: DM 7.3.1949 in CU 29 marzo, n. 98; L. 9. 11 .1949, n. Santaluce). Lo Stato eroga fondi per riparazioni di 939; Ca rrozzo e al. , 1972; Coccia, 1987). edifici in provincia di Livorno (follti: DM 1.2.1952 in CU 9 apr., n. 85; DM 20.9.1952 in CUII.2.1953, 26-27 ollobre 1948. - «Alluvioni» interessano il n. 34; Carrozzo e al., 1972). comune di S. Giovannj Valdarno in provincia di Arezzo. Lo Stato eroga fondi per la riparazione di 9 maggio 1954. - Scossa sismica in te rri torio edifici (foflte: DM 20.9. 1952 in CU 11.2.1953, n. 34). comunale di Arc idosso, provincia di . Lo Stato eroga fondi per riparazione di edifici Uonte : DM 3-29 1I0vembre 1948. - Periodo sismico prolungato in CU luglio, n. Carrozzo e al., con va ri e scosse tra il V I e VII g rado dell a scala 13.2.1957 3 164; 1972). Mercall i interessa la zona del 1vI. Amiata, in particolare 011110 /955. - Si fa critica la situazione della parte i comuni di S. Fiora, Seggiano e Castel del Pi ano in meridionale dell'abitato di , in provincia provincia di Grosseto, e quelli di Abbadia S. Sal vatore di Grosseto, per l'evoluzione di un movimento franoso e Pia ncastagnaio in provincia di Siena. Lo Sta to eroga che interessa g ran parte dell a conoide detritica (imbi-

Fig. 48. - Senzatetto a Sansepolcro in provincia di Arezzo, terremoto del 13 giugno 1948 (gentile concwione ANSA). - People forced from their hOfHn, Sansepolcro earthquake, fune J3, 1948. [l. DISSESTO GE.oLOG[CO E GEOAMI31ENTALE IN ITALIA TOSCANA 119 bita dalle acgue del F.Albegna e da quell e provenienti ampliando la zona di dissesto che già nel maggio 1929 dalle pendici di Poggio Piantuma) su cui poggiano le indusse al trasferimento di buona parte degli abitanti abitazioni del centro storico. N umerose le lesioni che del rione ovest. Nel marzo 1984 la Regione decreterà interessano le strutture abitative, in particolare cluelle che l'abitato interessato dai dissesti dovrà essere lungo la 55. n. 223 e in Via XXIV Maggio e P. za consolidato; nel 1987 la situazione, nei riguardi del Marconi. Ulteriori fasi di incremento dei dissesti si pericolo per la pubblica incolumità, sarà immutata manifesteranno neg li anni 1985-86; l'abitato, con Dlg Umile: Dipartimento Protezione Civile, Roma). 2.3. 1916, era staro incluso tra guelli da consolidare a 1963. - In provincia di Firenze, lungo la linea cura e spese dello Stato (a i sensi della legge 445fl908) ferroviaria Borgo S. Lorenzo-Pontassieve, si riattiva (fonti: Servizio Geologico d'halia; Dipartimento della una paleofrana in località Le Motte (tra Vicchio e Protezione Civile, Roma). Dicomano) creando dissesti all a sede ferroviaria; il al1110 /956. - Caduta di massi rocciosi per crollo processo franoso si manifesterà di nuovo in futuro dalla rupe che sovrasta l'abitato di Radicofani in VOI/te: Facibeni, 1978). provincia di Siena. Il sindaco emette ordinanza di fine a11110 1963. - Sono attivi dissesti idrogeologici, sgombero per le famigl ie del la prima fascia di abitazioni in gran parte franosi, nei territori comunali sottoelen­ a ridosso della rupe. Frane per crollo si verificheranno cati (il numero tra parentesi, '1 uando presente, indica anche negli anni successivi, ponendo in perico lo tutta il numero dei movimenti franosi): la fascia di edifici sottostanti (in particolare in Via Fortezza, Via della Ripa), nonchè le nuove abitazioni in provincia di Arezzo: di Via Marconi (fonti : Focardi e Parrucci, 1986; Arezzo (d issesti in via dei Moli ni a valle della Chi usa Dipartimento Protezione Civile, Roma). dei Monaci), Badia Tedalda (3, con pericolo per la giugno 1957. - In provincia di :Massa Carrara, su lle frazioni abitate di Tramerecchia, Cà Raffaello e Palaz­ pendici occidentali del M. Brugiana (località Poggi), zi), Caprese Michelal/gelo ( I, con peri colo per l'abitato a breve distanza dal margine sud-orientale della città di Vi ll a T ifi ), Cavriglia (I, con pericolo per l'abitato di Carrara, una frana in calcari fratturati coinvolge su di Castelnuovo dei Sabbiani), Foiano della Chial/a (I, un'area di circa 90 mi la mq un vol ume di circa 1,5 capoluogo settore nord-est), Montelllignaio (l, con milioni di mc. La causa determinante preminente viene pericolo per la frazione Pieve), Pieve S. S tifaI/O (I, con individuata nella mancanza di un cOntrasto al piede pericolo per le località Cercetole e Intentri), Poppi (I, del pendio procurata dallo sbancamento d i una cava, con pericolo per l'abitato di Fiume d'Isola); al momento abbandonata (fonte: Brugner e Valdi.nucci, in provincia di Firenze: 1973). Borgo S. Lorenzo ( I, località Buonsollazzo), Capraia dicembre /960. - Si riattiva un rilevante processo e L illlite (2, con pericolo per alcune case in località franoso sul versante meridionale della zona collinare su Limite e per l'abitato capoluogo su un fronte di 600 cui insiste Cinigiano, in provincia di G rosseto, caratte­ m), Certaldo ( I, con minaccia alla zona sud-est del rizzato da scorri menti planari e rotazionali multipli che capoluogo), Empoli (I, coinvolge strada comunale coinvolgono varie parti dell'abitato. La situazione si ), FirenZJ/Ola (12, coin volgono le frazioni abi­ aggraverà in futuro con altri movimenti che a partire tate di Piancaldoli e Cigno nonchè una strada statale dal 1978 riguarderanno anche il versante settentriona­ e nove comunali), Gall/bassi ( l, capoluogo), Incisa Val le; all a fine del i 986 l'area dissestata si estenderà su circa d'A,.,to ( I, località Costarella), Pelago ( I, località Car­ 200 ha, con lesioni ad edifici, sedi stradali, tratti di reti bonile, 55. n. 69 e fetrovia), Pontassieve (I, coinvolge fognarie, impianto d i depurazione, cimitero, chiesa marg inalmente abitato S. Brigida), Vaglia (I, interessa parrocchiale, palazzo comunale. L'abitato era statO zona nord-est della frazione Bivigliano); incluso, nel maggio 1963, tra quelli da consolidare a in provincia di Grosse/o: cura dello Stato Uonti : Servizio Geologico d'Italia; Cinigiano ( I, capoluogo da consolidare), MOl/te Dipartimento Protezione Civile, Roma). Argentario (l, coinvolge il rione Pilarella di Porro S. 27 dicembre 1961. - Nell a Maremma grossetana Stefano, da consolidare), Pitigliano (capoluogo da esondano il F. Albegna e i tributari minori alla consolidare, in corso accertamenti), Roccalbegna (3, ., alla Polverosa e al :Masone. Particolarmente capoluogo e locali tà Cana e , da consolidare), alluvionate le campagne della zona di Alberone e Roccastrada (2, capoluogo e frazione , da Doganella (fOl/te: Momento Sera, 29-30. 12. 196 1). consolidare), Santa Fiora ( l , rioni Borgo e Montecatino anno 1962. - Frane per crollo interessano il centro del capoluogo da trasferi re parzialmente), Sorano (I, storico del comune di Sorano, in provincia di Grosseto, capoluogo, da trasferire parzialmente); 120 v. CATENACCI il1 provincia di Livorno: (2, capoluogo e frazione Cell e sul Ri go), S. Gimignano Rio Marilla (2, località Ripa Bi anca e Vignaria); ( l, capoluogo), S. Giovanili d'Asso ( l , capoluogo). il1 propincia di Lucca: Le superfici franose o comunque in dissesto am­ mOntano a 41 7,5 ha nella provincia di Arezzo, 88 1 ha in Borgo a Mozzallo ( l, coinvolge la sponda destra del quella di Firenze, 35 ha in quella di Li vorno, 202,6 ha in F. Serchio), Camporgiano ( 1, coin volge strada comunale di Poggio Si lli canio), Fabbriche di Vallico ( l , capoluo­ quella di Lucca, 450 ha in quella di Massa Carrara, 23 in quella di Pisa, 1647 in quell a di Pistoia e 36 e 196 ha (ma go), Fascialldolara (I, zona a vall e del Collegio di i le Mig Uan o), CÙI1IC/lgliano ( 1, coin volge in parte l'abitato dati sono molto incompleti) rispcuivamcnte per di Castelletto), Milil/ccial/o (3, coin volte le località province di Grosseto e di Siena. 1 centri abitati abitate di Sermezzano e Castagnola), Piazza al Serchio minacciati da dissesti sono 54, circa 25 in più ri spetto a (l , frana verificatasi a seguito del sisma del 1920 che una ril evazione eseguita nel 1957 (follte: ministero LL.PP. indagine sui movimenti franosi in Italia, 1964). costrin se all 'abband ono dell'abitato di Caprignana ; attualm ente instabi le), S. RomaJ1o (2, coinvolgono due inizio alino 1964. - Apprens ione tra gli abitanti di strade provin cial i e l' abi tato di Si lli cagnana), Seravezza Pi stoia per i di ssesti che va nno accentuandosi ed (2, locali tà Corvaia, stra da comunale di M. Altissimo estendendosi a partire dal centro storico. Si registrano e T. Serra), Sillano ( 1, coinvolge terreni coltivi e strad a lesioni nei muri di Palazzo Fabroni, sede di una scuola per Dalli SOrto), Stazzema (2, coinvolte due strade), media che viene trasferita altrove. Altre les ioni si Vergemoli ( I , coinvolge strada di accesso all a frazione man ifestano nell e case Romagnoli, nonchè in via S. Fornovolasco), Villa Basilica ( I, interessa parzialmente And rea e via Abbi Pazienza. All a fine dell'anno i l'abitato di l'ariana); dissesti si estendono a un guadrilatero di 25 mila mg il1 provincia di Massa-Carrara: con vertici formati dalle chiese di S. Andrea, di S. Filippo, Spirito Santo e del Carmine. La situa zione Carrara (I, località Poggi, già sgomberati due peggiorerà in segui to; al la fine del 1965 l'area inte­ fa bbri cati Case Popolari e altri due pri vati), Comano ressata da di ssesti sarà dell'ordine di circa 50 mila mg, (2, coinvolgono strad a provinciale e alcuni fabb ri ca ti estendendosi anche a guartieri cittadini più moderni, in località Costa la Chi esa, e S.P. n. 16 1 per circa 3,5 con lesioni gravi che colpi scono il 10- 15% dei fab­ km in loca lità Linari ), Fosdinovo ( 1, coinvolge la bricati. frazione Corri la , già lesionati tuttI i fabbricati ), POI1- tremoli ( I, dissesto derivato dai torrenti Civasola e La ca usa verrà individuata nell'attività di prelievo Groppi, con minaccia per la frazione Gravagna), Zeri (a nni 1962-1963) di materiale dal fondo del F. Om­ ( 1, mi naccia le frazioni Valle e Chioso, già distrutti o brone per la costruzione dell 'a utostrada Firenze-Mare; lesionati diversi fa bbricati); asportazione che avrebbe aumemato le infiltrazioni di acC]ua e innalzato la fa ld a con le g ravi conseguenze il1 provincia di Pisa: stariche UOilte: Fancelli e al., 1980). Capal/lloli ( l, coinvolge la frazione S. Pietro Bel­ vedere), GI/ardistallo (I, capoluogo, fabbricati già 3-4 novembre / 966. - Il maltempo che interessa gran lesionati), Lori ( I, coinvolge tutto l'a bitato di Cascian parte dell'Italia settemrionale e cemrale colpisce seve­ Alta, già inserito tra g uell i da consolidare), Pomarallce ramente vaste aree della Toscana (figg. 49-52). ( I, capoluogo, zona già incl usa tra guell e da consoli ­ Dopo un periodo di piogge generali e abbastanza dare), S . Milliato (1, capoluogo); forti nei g iorni 25-30 ottobre, e di piogge sporadiche e scarse nei giorni 31 ottobre e l novembre, fin o all e in provincia di Pistoia: ore 9 del 3 novembre le precipitazioni sono pressochè Abetolle (2, località Bi cchiere e Dogana), CJltigliano nulle. Poi, per 24 ore, intense piogge cadono comem­ (I, minaccia ab itato di Ri voreta), Pistoia (I , coinvolge po raneamente su una vasta zona comprendeme il alcu ne ca se e strade in località Le Grazie), Piteglio (2, Casentino, il Valdarno inferiore e la parte oriemale loca lità La Lima e Prunetta), Sambllca Pistoiese (5, del Mugello: vengono registrati 167 mm a Stia, 183 località Falserenti, Lentu la e Casdglioni, con minaccia mm a Camaldo li , 136 mm a Bo rgo S. Lorenzo (contro per strade e luoghi abitati), S. Marcello Pistoiese ( l , i massimi precedenti rispettivameme di 11 6,4 mm, località La Lima con pericolo per le case sottostanti); 147 mm e 11 6 mm); punta massima a Bad ia Agnano iJl provincia di Siena : con 338,7 mm. L'effetto di gueste piogge è determi­ Castiglione d'Orcia (2, capo luogo e frazione Ca mpi­ nante nel configurare il di sastro; i terreni o rm ai saturi gli a), Cetona (I, capoluogo), Chianciano Terme ( l , d'acgua, la natura lito logica prevalentemente imper­ ca poluogo), Piallcastagnaio (I, capoluogo), Pienza (I , meabile dell a coltre sedimemaria e la morfologia del capoluogo), Radicofalli (I, capoluogo), S. Casciallo Bagni bacino, insieme all o stato di degrado e incu ria dei II. DISSESTO GEOLOGICO E GHOAi\IBIEt\'TM.E IN ITALlA TOSCANA \2 \

ve rsa nti, annullano i tempi di deflusso esaltando il « La sera del 3 novembre i ci nema di Firenze e della provincia rapido trasferimento a va ll e di acqua e trasporto solido. erano affollati. I (Omballenti della nolle; La Bibbia; Viaggio alil/cinanle; Che noli" ragazzi. Erano Cjuesti i titoli dei più interessanti film di Il li ve llo dell' Arno au menta quindi in modo im­ prima vis ione. Nessuno poteva sospeHare che di li a poche ore quei titoli avrebbero, con tragica ironia, commentato la più u emenda pressionante. All'idrometro di Subbiano, nel Casenti­ esperienza che una comunità di mezzo milione di persone, nel l'epoca no, si registra una portata di 2250 mc/sec, e il F. Sieve dci voli spaziali, abbia vissuto. raggiunge una portata di 1340 mc/scc (ri spetto all a (da: Nencini, 1966) mass ima precedente gli incrementi sono rispettiva­ Nelle caserme gli sti vali erano lucidi. l soldati dormivano disfatti mente del 258% e del 24%). La portata dell'Arno, dopo aver lavorato mattina e sera SOtto la pioggia per sistemare lo subito a valle della contluenza con la Sieve, raggiunge scenario in cui avrebbe dovuto svolgersi la festa delle Forze Armate. Ecco, quella festa fu una benedizione. Infarti, se il 4 novembre fo sse il va lore massimo di 3500 mc/sec (un incremento del Stato un normale giorno di lavoro, i fiorentini, i toscani, si sarebbero 169% rispetto alla massima precedente). trovati come topi in trappola. I centomila (oggi sono di più) cheallora si riversavano nelle banche, negli uffici, nelle fabbriche, nei negozi, Firenze città sta per rivivere un'inondazione, dopo nelle scuole, avrebbero rischiato di morire annegati dall'onda gialla quell e del 1864, 1844, 1740, 1589, 1380, 1333, 1288, di fango e nafta, oppure bruciati ne lle auto pilotate follemente verso un'improbabile sa lvezza. Invece nel . calendario quella data era 1269, 11 77, tutte in autunno. segnata in rosso. Si alzò presto solo chi non potè farne a meno». (da : &mlUcri, 1986) L'i drometro del Lunga rno Acciaioli, prima di essere strappato dall' Arno, sembra segnalasse un li ­ vell o di 8,69 111 (ma viene approssimativamente stimato in I l m, contro un massimo precedente di m 7,08 nel 1944); la porta ta raggiunta dalla piena è dell'ordine di 4200 mc/sec (quall a massi ma finora nota era di 2070 mc/sec), e si manterrà intorn o a ta le valore per più d i 12 ore. Di questi 4200 mc/sec, circa 3000 rimangono nell'alveo del fi ume mentre 1200 Illc/sec entrano in ci ttà trascinando circa 600 mila tonnellate di fa ngo. E per fortuna il colmo della Sieve si verifica con un ce rto ri tardo rispetto a quello ci eli' Arno, evitando una calamità più devastante.

« /\ mezzanotte alcuni o rafi sul Ponte Vecchio, avvertiti dalle gua rdie notturne, lavorano per salvare il sa lvabile poichè l'acqua ha gia raggiunto un livello inconsueto. t\lIe una e un lluarto dci 4 novembre la piena tocca gli archi di Ponte Vecchio, lambisce sempre più da \'icino le spallette dei Lungarni e riesce a infiltrarsi in pi azza 1\lentana. Alle 2,30 vengono superati gli argini alla Nave a Rovezzano, a Cjualchc chilometro a monte della citta sulla riva sinislTa: da una parte l'acqua del fiume si dirige verso la campagna, dall'altra prende per via Villamagna \'erso Gavinana e gli impianti dell'acquedotlo all'Anconella. In località Casaccia, tra Vari ungo e Rovezzano, per le strade e le abitazioni c'è gia un metro d'acqua. Verso le tre, alcune vie parallele all' Arno in riva sinistra, fra ponte alle Grazie e ponte a S. Trinità, si registrano i primi allagamenti: non è altro, per ora, che rigurgi[Q delle fogne. Alle lluattro piazza Gualfredorro, nel rione di Gavinana, è sorto mezzo metro d'acqua. L'Arno supera l'argine anche all'altezza di via Poggio Bracciolini e tracima, alle 4,30, con brevi spruzzi, dalla spalletta poco a valle dci ponte San Niccolò, iniziando a sommergere, sulla riva sinistra, piazza Demidoff, via dei Renai, piazza dei 1\ lozzi, via dè Bardi e Borgo San Niccolò. Alle cinque il fiume tocca il rione di San Frediano, dove l'acqua arriva per o ra solo dalle fogne e da Borgo San Jacopo: intanto, un rigagnolo che via via sta ingrossando si è infiltraro da Piazza Cavalleggeri e: scorre impetuoso verso vi a i\1agliabechi e corso dei T intori. Alle sei in piazza Gavinana ci sono già Ire metri d'acqua: l'Arno irrompe ora direttamente in Borgo San Jacopo, spandendosi verso via l\ laggio c [UHe le caratteristiche viuzze dci rione. Comincia Fig. 49. - Aspetto dell'alluvione di Firenze:, 4 novembre 1966 a essere in vasa anche la riva destra: a Bcllariva alle 6,30 J'acCjua (gentile cOf/ewion, A i\ ISA). arriva a circa mezzo metro e comincia a incanalarsi lungo le vie - Asptet o/ Iv, Art/o Ril'tr jlooding of F/orMCt . NOl'tmb,r parallele al fiume, via Aretina e via Giovanni Angelico, di rigendosi 4, /966. verso il centro della città. 122 V. CATENACCI

Fig. 50. - Aspeno dci sobborghi meridionali di Firenze inondati dalle acque dell'Arno, 4 novembre 1966 (gentile (onwsione ANSA). - Aspeet oJ the sONt/mn subNrbs oJ Flortllct, Arno River jlooding, NOllember 4, 1966.

Alle 7 la massa liquida raggiunge una quantità e una potenza Puccini, dove si congiunge con l'acqua del torrente Mugnone, che incontenibili. In piazza Leon Battista Alberti tocca un metro e la già fin dalle due della notte aveva straripato, inondando le Cascine. gente si rifugia, nel di luvio, sul sovrappassaggio della ferrovia. Alle 16 il fiume occupa la superficie massima. Sulla riva destra Sulla riva si nistra il fiume tracima dal Lungarno Guicciardini e arriva a superare piazza S. Marco fino a via della Dogana, sulla allaga via S. Spi riIO e il rione di S. Frediano; sfonda la vetrata di riva sinistra sommerge parzialmente piazza Tasso, lasciando libero un ri storante e comincia a rovesciarsi impetuoso in via dè Bardi e il giardino Torregiani e le strade comprese fra via dci Campuccio via dè Guicciardini. Sulla riva destra le spallene sono superate al e Porta Romana. Sono sommersi completamente Bellariva, Gavi­ Lungarno degli Archibusieri, nei pressi di piazza dei Giudici e nana, San Salvi fino a via D'Annunzio, tutte le strade comprese degli Uffizi; ctolla il Lungarno Acciaioli e crolla per larghi tratti il fra piazza Donatello, piazza Beccaria e la ferrovia, San Jacopino, Lungarno Corsini. La corrente dilaga verso Borgognissanti, trasci­ le Cascine e in pane [' Isolotto. Complessivamente, la città è allagata nando macchine e rottami. Davanti alla Biblioteca Nazionale le per circa tremila ettari. spal lette crollano poco prima delle e la piena comincia a dilagare 7 Le aCCJue si mantengono pressappoco allo stesso livello fino a anche nel rione di Santa Croce, dove appena un'ora dopo, in via sera. Da S. Spirito cominceranno a defluire alle 18, da S. Frediano dè Neri, raggiunge [re metri. alle 20, da Gavinana alle 21, dalle zone circostanti piazza Beccaria Alle 8 l'Arno tracima anche in piazza dci Giudici e in alle 22, da Rovezzano e Bellariva alle 24, e cosi via, finchè la mattina breve tempo erode la terrazzina dci Canottieri: vengono sommerse del sabato 5 novembre l'acqua è sparita da tutte le strade di Firenze, Por Santa Maria e tutte le vie adiacenti al centro storico della lasciando solo fango, nafta e devastazione». città. Il rione di S. Croce è ormai quasi completamente sommerso (da: Principe e Siea, 1967) e l'acqua si fa strada per via Farini ve rso i giardini di piazza D'Azeglio, dove arriva alle ore 9,30. «Le vecchie fogne granducali esplosero. L'acquedotto stava per Alle 9 la piena di Bellariva si congiunge con quella di Santa essere sommerso. L'operaio che era in servizio parlò al telefono con i Croce, sommergendo i viali, piazza Beccaria e piazza Ghiberti col giornalisti che lo esortano a fuggire. Rimase. Lo trovarono due giorni l... lercato di S. Ambrogio e le Carceri. Anche via Matteo Palmieri dopo in un cunicolo di fango. Dietro le Cascine, il Mugnone ruppe gli e tuni i vicoli che fan capo a borgo dè Greci, fra piazza Signoria argini abbattendosi sull'ippodromo. Furono sa lvati i purosangue. e Santa Croce, sono ora impraticabili. Alle 9,30 l'acqua invade Settanta cavalli di sangue meno nobile morirono affogati. AII 'O­ piazza Signoria e alle IO piazza Duomo, sia da via del Proconsolo smannoro, nella pianura divenuta hinterland industriale, era già sia da via Calzaioli. tragedia. La corrente strappò una bimba di tre anni dalle braccia dei Alle 11 è sommersa via Martelli: l'acqua limacciosa si dirige genitori . Si chiamava J\hrina. La melma restituì il corpicino diciotto per via Cerretani e via Panzani in direzione di piazza Stazione e per giorni dopo ( ... ). In via Masaccio, in un ospizio di suore, una vecchia borgo San Lorenzo verso la zona del Mercato Centrale e via cieca rimase bloccata e annegò ( ... ). Al carcere di Santa Teresa Nazionale. Alle 12 è la volta di piazza Santissima An nunziata, dove (Sollicciano era di là da venire) un'ottantina di detenuti, sopraffatte le l'acqua arriva da via de lla Colonna, via dè Servi, via Ricasoli. guardie, salirono sui tetti e si tuffarono in acqua. Qualcuno an negò Fra le 13 e 14 l'Arno comincia ad allagare anche il rione di San sotto gli occhi di gente che, atterrita, guardava dalle finestre. Alcuni si Jacopino fuori della ce rchia dei viali, a ovest della città: arriva a arresero e tornarono in prigione. Un gruppo svaligiò due armerie e Porta al Prato, viale Rosselli, via Benedetto Marcello e piazza fuggi. Ma per tutti quella libertà non durò più di qualche mese. IL DISSESTO (;EOI.OGICO E GEOAM BI E:-'" T \I.E Il\. ITALIA TOSCAI\t\ 123

Intorno tutto era fiume. Ani d'e roi smo negli uspedali per salvare i malati. Fra i più colpiti S. Giovanni di Dio, che era in Oorgogni ssanti Tab. 32. - Dissesti idrogeologici in provi ncia di Firenze, 3-4 (oggi è il nuovo Torrcgalli, :lI confine fra Firenze c Scandicci), e il novem bre 1966. neuropsichiatrico di San Sa lvi. Su l Ponte Vecchio, ]' Arno vuOto le botteghe degli orafi. Un po di gioielli furono ritrovati, settimane dopo, a Marina di Pisa. Dappertutto scene apoc:tlittiche, che territori comunali particolarmente colpiti av rem mo poi ri visto in televisione nel dramm:ttico documentario di Zeffi relli , commentalO da Richard Bunon». bacino F. Arno: Bagno a Ripoli, Calenzano, Capraia, Ca rmignano, Empoli, Fiesole, Fig linc Va ldarno, Firenze, Fucecchio, Impru­ (da: IJtmlll((;, 1986) neta, Incisa Valdarno, Lastra a Signa , Capraia e Limite, Montelupo Inizialmente l'isolamento è completo; chiusa al Fiorent ino, Montemurlo, Pelago, Poggio Caiano, Pont:lssieve, Reggello, Rignano suWA rn o, Scandicci, Sesto rio rentino, Signa, traffico l'autostrada A- l tra Firenze Nord e Chiusi; Sovigli:l na di Vinci interrotte le ferrovie Firenze-Roma e Firenze- Pisa; bacino F. Sieve: Borgo S. Lo renzo, Di comano, Vicchio bloccata la rete stradale e telefonica. La città è allagata bacino F. Bi senzio: Campi Bisenzio, PralQ per circa 3 mila ha; la massima altezza di m 5,20 viene bacino F. Elsa: Castelfiorentino, Certaldo registrata all'angolo tra via della Casine e via Concia­ tori. Ingentissimi i danni all'edilizia abitativa, scolastica bacino F. Greve: Grevc in Chianti e pubblica, alle opere ospedaliere, stradali e idrauliche. bacino F. Pesa: S. Casciano in Va l di Pesa Tremendo il colpo inferto al patrimonio artistico ( 1500 domande di privati a Min . LL.PP. per danni alluvionali: 23.501 opere d'arte colpite, 1.300.000 volumi della Biblioteca Nazionale danneggiati); 17 le vittime e circa 18 mila morti: 35 le persone senza la voro. (di cui 17 a Firenze, I a Campi Bisenzio, 4 a Castelfiorentino, 2 a I danni sono g rav i anche nel restante territorio Empoli, 2 a 1\lomelupo Fiorentino, 7 a Reggello, 2 a Sesto Fioremino; nota: le 7 vittime di Reggello sono dovute a una provinciale (tab. 32) e in altre zone toscane (tabb. frana in localira. Laslrc). 33-35).

Fig.5 1. Operazioni di rec upcro di opere d'a rt e, alluvione di Firenze, 4 novcmbre 1966 (gentili conms;onr ANSA). Ruoptry 01 tht Il'or/e$ oJ ort,jlooding 01 Flortnct, Not,tHlbl'r 4, /966. 124 V. CATEN1\CCI

T ab. 34. - Dissesti idrogeologici nell e p rovince di Pistoia e Pisa, 3-4 novembre 1966.

provincia di Pistoia corsi d'acCJua che rompono gli argini : T. Ombrone, T . Cal ice; territori comunali particolarmente colpiti: Agliana, Chiesina Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Massa e Cozzile, Monsuman­ no Terme, Monta le, Pieve a Nievole, Pistoia, Ponte Buggianese, Quarrata provincia di Pisa territori comunali particolarmente col piti: Castelfranco di Sono, Pisa, Pontedera, S. Miniato, Santa Croce, S. Maria a Monte; a Pisa e dimorni: asportazioni di opere spondali del Lungarno Pacinotti; crollo del ponte Solferino, estesi i danni alla vi abilita Fig. 52. ~ Aspcn o delle campagne della pi ana di Grosseto, (numerosissime strade comunali, 12 strade provinciali, 7 ponti inondate dalle acque dcI F. Ombrone, 4 novembre 1966 (genlile lesionati); a Pontedera l'Arno erode le sponde e il F. Era rompc ,OI/CWiOllt Aì\lSA). gli argini in sinistra per 80 m; - Aspecl oj the lowland mrface ntar Grosseto flooded by the morti: 2. Dmbrone River, November 4, /966.

Tra i movimenti franosi è da segnalare la vistosa dall ' Arno al mare a sud di Pisa, la mancata reali zzazione ripresa dell'arretramento, per cro lli , dell a parete sul dell 'invaso del Bilancino sul F. Sieve a Barberino dì cui ciglio sono insediate le abitazioni d i Mag liano in Mugell o (la cui tra vagli ata storia, tra polemiche e Toscana, provincia di G rosseto, alcune dell e quali rinvii, risale al 1857). saranno evacuate e demo lite; i crolli sono faci li tati da E poi, ancora: il rilascio delle acque dalle dighe di colamenti nel SQ trostanre basa mento arg ill oso, e acce­ Levane e La Penna (le inchieste giudicheranno che le lerati da scarichi selvaggi dell e acq ue, scaVI, tcrraZZJ­ operazioni « vennero condotte con microscopic he dif­ menti ag rico li. ferenze dall a gestione ottimale); il mancatO preall arme La tragedia di Firenze ha risonanza mondiale; (un bene per le persone, non per le opere d'arte); i l'A rno viene messo «sotto processo» . L'elenco dci mancati soccorsi (di fatto l'emergenza viene gestita pri ncipal i capi d 'accusa co mprende l'in suffi ciente di­ dai fi o re ntini). fesa degli argini , il continuo restri ngi mento dell'alveo La co mmissione intenninisteria le di studio, con la e l'alterazione del profil o per escavazione di inerti, il soluzione D e 1vIarcru ~ Supi no , proporrà la «creazione disboscamento, l'interruzione dei la vori - iniziati nel di invasi a monte, capaci di contenere 200 milioni di 1954, poi interrotti nel 1960 ~ di un ca nal e sco lmatore mc»; una pura difesa dal fiume, che verrà respinta (o con fun zione di deviare parte delle acque di piena recepita solo in parte) dall a Regione. Nascerà il

Tab. 33. - D issesti idrogeologici nelle province d i Arezzo e Tab. 35. - Dissesti idrogeologici nelle province d i Li vorno e Siena, 3-4 novembre 1966. Grosseto, 3-4 novem bre 1966.

Territori comunali particolarmente colpili provincia di Livorno territori comunali pa rticolarmente col piti: Campiglia Mari ttima, provincia di Arezzo Colle Salvetti, Cecina, Piombino - bacino F. Arno: Anghiari, Bibbiena, Bucine, Capolona, Castel p rovincia di G rosseto Focognano, CaStel S. Niccolò, Chiusi dell' A verna, Laterina, Loro corsi d'acqua che provocano dissesti: 25; Ciuffe nna, Montevarchi , Ortignano Raggiolo, Pergine Valdarno, F. Ombrone provoca 4 grandi rotte nell'argine destro a sud di Terranuova Bracciolini; Grosseto, il crollo del ponte su lla SS. n. 322 in loca!i ta Istia bacino F. Tevere: Anghiari, Pieve S. Stefano, S. Sepolcro d'Ombrone, gravi danni ai canali scolmatori; superficie allagata: circa 20 mila ha tra ~brina di G rosseto e bacino F. Chiana: Civitella in Val di Chiana, Foiano della Chiana, Castiglione della Pescaia; Grosseto allagata pcr tre quarti, con Lucignano, Ma rciano della Chiana, Monte S. Savino altezze d'acCJu a che raggiungono i 5 m nelle pan i pi u depresse; territori comunali colpiti: tutti i 28 comuni della provincia, in provincia di Siena pa rt icolare bacino F. Ombrone: Campagnatico, Cin igian o, Civi­ Asci ano, Buonconvento, Casole d'Elsa, Castelnuovo Berardenga, tella , G rosseto, Roccastrada; bacino F. Orcia: , Castiglione d'Orcia,Chiusdino, Colle Val d'Elsa, Gaiole in Castel del Piano, Seggiano; bacino F. Pecora: Follonica, Gavor­ rano, Massa Marittima, Scarlino; Chianti, J\-I onteriggioni, Montalcino, Monteroni d' Arbia, Mu rlo, Poggibonsi, Radda in Chianti, Radicondoli, San Gimignano, S. morti: l ; Giovanni d'Asso, Siena, Sinalunga, Sovicille - evacuati: 1500 ci rca. IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIEl\'TALE IN ITALIA TOSCANA 125

Progetto pilota, articolato su tre direttrici fondamen­ impiegando 28 ore buone. Tutto questo e rimasto sulla carta esplode Ì\ lorotti batlendo il palmo della mano sul tavolo, è rimasto su questo tali: l'approvvigionamento idrico, il disinquinamento, registro cane. Ma che sono di,'entaw scrivano? io sono qui come una la difesa, oggi in fase di realizzazione con avanzamento sentinella per dare notizie sul fiume e non per lasciarle scritte sul dei lavori legato alle risorse finanziarie di volta in (Iuaderno come il compitino dei miei nipotini. Perché non mi danno le armi, gli strumenti adeguati al mio lavoro? Ì\loroui lavora in volta disponibili. La protezione civile allestirà un piano condizioni spaventose, incredibili; nel suo casotto di controllo non di emergenza, vol uto dal ministro Zamberletti, che c'è nemmeno la luce. Non c'è mai stata. Se la guardia deve leggere la insieme a norme di comportamento, verrà inviato nelle sca la metrica deve servisi di una lampadina tascabilc. Spesso deve tenerla tra i denti mentre con una pala ripulisce dal fango i g radini che case dei fiorentini, e stampato su lle pagine gialle si immergono nel fiume al di sottO del pavimento. E il telefono? I dell'elenco telefonico; i criteri del piano saranno basati suoi fili sono volanti, esposti alla furia dci venti. È già successo altre su tecnologie ben diverse da quelle offerte all 'operaio vohe che i\ Iorotri non abbia pOtuto se rvi rsi dell'apparecchio. Egli allora sa le al paese e si attacca al [e le fono di un bar, come per una contrattis ta Genesio Morotti, sia pure impegnato in comunicazione privata, con lUtti i ritardi e g li inconvenienti del caso, un limitrofo bacino id rografico: mentre ci sono uomini in bilico tra la vita e la morte. Praticamente il telefono del casotto di controllo questa la linea in diretto « Un quadcrncno da scolaro. Ci sono segnali con scrittu ra incena c collegamento con il Genio ci,'ile di G rosscto - non funziona proprio tuni i rilevamenti idrometrici dell'Omhrone al ponte di Sasso. La (illando piove perc hé fa massa. A malapena va solo se non piove. Il guardia del ponte è Genesio Moroni, un operaio ambulante di 53 povero Ì\ lorotti ha protestato spesso ma lo hanno fatto girare dal pero anni col volto indurito dalla fatica delle notte bianche trascorse a al melo. Secondo lei - chiede infine Moroni - si può controllare un controllare il livello del fiume. Non vuole fa rmi vedere i suoi fiume e dare subito l'allarme di una piena, senza avere nemmeno un appunti che ora tiene a disposizione della Procura per l'inchiesta telefono? se io fossi stato messo in condizione di comunicare i livelli giudiziaria. Il magistrato gli ha gia telefonato da Grosseto. Ilo fatto dell'acqua fin dalle del pomeriggio, si sarebbero evitati tanti danni. il mio dovere e non ha da rimproverarmi niente, bada a dire Genesio 6 È l'amara considerazione di una sentinella disarmata)). Mo roni, sorpreso di essere cercato da un giornalista. Basterebbe un'occhiata, gli dico. Morotti scuote ancora la testa, poi mette quel (da: Spinosa, II Giorno, 13.11.1966) prezioso documento sul ta\'olo della cucina di casa sua, dove ci (foll/i: DPR 9. 11 .1966 in GU 9 nov., n. 280; DPR troviamo, a Sasso d'Ombrone, e lascia che io l'apra. Quei foglietti in nov., n. ed.stL; Spinosa, raccontano la sroria della piena, da essi balzano evidenti le fasi del 15. 11 .1966 GU 16 280 disastro. Alle 18 del 3 novembre scorso - con ben 13 ore e 45 di 1966; Nencini, 1966; Principe e Sica, 1967; Losacco, anticipo sull'inondazione abbattutasi su Grosseto l'operaio am­ 1967; Supino, 1974; Borra, 1977; Migli otini, 1980; bulante Genesio Morotti rileva che le acque dell'Ombrone hanno Bennucci, 1986). raggiunto metri 2,50 di altezza; lo desume dalla scala idrometrica del suo punto di osservazione. 24 febbraio 1968. - In loca li tà Casorri di Cutig li ano, Quando il fiume rocca questo livello ì\ lorotti diventa la guardia In provincia di Piswia, dal pendio sovrastante la SS. dci ponte in forza di un contrano, rinno\'atoannualmente, che lo lega al Genio civile. Egli deve infatli svolgere il servizio di segnalazione n. 12 dell ' Abetone sì sracca una frana che spazza via all'idrometro regolatore da '1uota 2,50 in poi. MorOHi abi ta a Sasso, un albergo. Benchè il franamento sì evolva in pochi un paesino preappenninico a 34 chilometri a monte di Grosseto. minuti, i rumori e l'aprirsi d i crepe permettono ad L'idrometro si trova in una casupola di una sola stanza ai bordi del fiume, a due chilometri da Sasso. Questo è il più importante pOSlO di alcune decin e di persone di mettersi in salvo qualche rilievo dell'Ombrone e meraviglia che il suo guardiano non vi ri sieda attimo prima della tragedia (fon/e: Nardi e D ' Amaw e il Genio civile lo assoldi solo in caso di piena. Dal ponte di Sasso Avanzi, 1988). dovrebbero esse re preannunciate le piene in tempo utile pe r far scattare il dispositivo di allarme, per scongiu rare il pericolo che i fine febbraio /968. - Presso Pistoia, a poca distanza grosserani muoiano annegati come wpi. L'acqua, quella sera del 3 dalla frazione di Ci regli o, si manifesta un movimenw novembre, montava come un demonio egli mi dice. Cercai subito di mettermi in contartocon i miei superiori del Genio civile di Grosseto, franoso sulle pendici meridionali el ei Coll i del Nlalerw ma il telefono dcll'idrometro non funzionava. Corsi fuori e salii a che coinvolge un'area di circa 40 mi la mq e un volume piedi verso il paese. Ma nemmeno a Sasso i telefoni funzionavano. dì circa 300 m Ll a mc. La frana trascina a valle un lu ngo Ridiscesi vcrso il casotto : all c ore 20 l'acqua era gia arrivata a 4 metri. Tornai ancora una volta indietro: sono due chilometri di strada e tratto della SS. n. 66 (intorno al km 48, local ità Casa dovetti ripcrcorrerli a piedi. L'acqua cresceva a dismisura c io non Casal ina), e ostruisce remporaneamente il fondova lle sapevo come comunicare a Grosseto. Allora che ci Stavo a fare qui? dove scorre il T . Vincio (fon/e: Brugner e Valdinucci, Decidemmo di prendere un'automobile pe r raggiungere un paese vicino, Cinigiano, dO\'e si trovano i carabinieri. ì\'1a la strada era 1973). sbarrata dalle frane. Eravamo imbottigliati, isolati su questo colle, Terremoto di magnitudo 4 e mentre l'acqua saliva inesorabilmcnte. A Sasso si diffuse il panico tra 6 genllaio 1969. - la gente; alle 21, come risulta dal quadernetto della guardia del ponte, in tensità massima del VI g rado all'epicentro interessa l'Ombrone era a metri 5,80; alle 22 aveva toccato i 6,50 l ... I. A l'alta Va l di Lima, provincia di Pi swia. Nell'area del mezzanotte l'acqua toccÒ gli 8 metri di ahena: metri 8,60 all'una; V.I e V grado ricado no i territori comunali di S. metri 9 alle 2; metri 9,80 alle 3. Ed ecco il punto massimo: metri I l alle 4 dclmaninodel 4 novembre. Dopo questo lim ite non ci sono più rvlarcello Pi stoiese, Cutigli ano, Pi reglio, Bagni di segnali sulla scala metrica di Sasso d'Ombrone. Maroni non aveva Lucca, Abetone, Pi stoia, Marliana, Monsumanno Ter­ più numeri da trascrivere, il suo lavoro era praticamente finito in me, Montecatini , Borgo a Mozzano, Gall icano, NIo­ quell'immane diluvio . Eravamo fuori di ogni ma rgine, mi dice ma il fiume continuava a gonfiarsi; aveva ormai scavalcato gli argini. Per lazzana (follte: Gaspatini, 1974). ben 6 o re l'Ombrone rimase fuori dal segnale, da lle 5 alle l l del marzo 1969. - Una fra na di vaste dimensioni, circa giorno 4; poi cominciò lentamente a scendere e tornò SOttO il li,'cllo di guardia (i famosi metri 2,50) alle 15 del giorno successivo l O mi lioni di mc, interessa il ve rsante occidentale del 126 V. CATENACCI riEevo sul quale è situato l'abitato di Roccastrada, 7 giugllo 1971. - Violento nubifragio in provincia in provinia di Grosseto, provocando la distruzione di Livorno provoca dissesti nei territori comunali di di vari edifici, l'inclinazione di alt ri due (di 4 e Livorno, Collesalvetti, Rosignano Marittimo e Cecina 5 piani), e lesioni all e strutture viarie. Con delibera (fOllie: DM 5. 10.1971 in Gu 13.1.1972, n. IO , ed.str.; reg ionale dell'ottobre 1975 l'abitato verrà in serito OPCi\! 14.12.197 1 in CU 20.3.1 972, n. 75). tra CJuelii da consolidare ai sensi della legge 445/ 1908. 13-14 ollobre /97/. - Nubifragio in provincia di Il fenomeno mostrerà segni di ripresa negli anni Grosseto provoca dissesti nei territori comunali di 1985-86, con movimemi per scorrimento planare Capalbio, Orbetello e Manciano (foll/e: DM 4.1.1972 e rotazionale nel basamento argilloso, e con pre­ in CU 15 feb. , n. 42). dispos izioni di crolli e ribaltamenti per le rocce rigide sovrastanti, causando ul teriori lesioni agli edifici /0-1/ settefllbre 1972. - N ubifragio provoca dissesti e alle Strutture viari e e fognarie (follte: Dipartimento nei territori comunali di Bag ni di Lucca e Borgo a Protezione Civile, Roma). Mozzano in provincia di Lucca, e in quelli di Comano, Licciana Nardi, Aulla e Podenza na in provincia di aprile 1969. - In provincia di Firenze, al km 29 Massa Ca rrara (foll/e : DM 13 .12.1972 in CU della autostrada A- l nel trattO Firenze-Siena, una frana 19 .2. 1973, n. 45). si imposta su lla scarpata stradale in località Vallone Borro Amaioni, coinvolgendo un'area di circa 30 mila 31 gel/llaio- 1febbraio 1974. - Nubifragi e conseguenti mq e un volume di circa 30 mila mc (fonte : Brug ner «esondazioni)) di corsi d'acqua si manifestano in e Va ldinucci, 1973). provincia di Grosseto (fOllie: DM 7.10. 1975 in CU 21-22110v,,,,bre 1969. - Nubifragi in provincia di 19 nov., n. 305). Siena provocano dissesti idrogeologici nei territori 3-4 fIIarzo 1974. - Idem c. s. comunali di Asciano, Buonconvento, Castelnuovo anl10 / 976. - In provincia di Pi stoia un movimento Berardenga, Gaiole in Chianti, Montepulciano, Mon­ franoso in territo ri o comunale di S. Marcello provoca teriggioni, Monteroni d'Arbia, Mondciano, Poggi­ il croll o di 4 fabbricati in località la Fornace (fOllie : bonsi, Radda in Chianti, Siena, Sovicille (foll/i: DI'CM Reg ione Toscana). 8.4. 1970 in CU 25 ag., n. 213; DM 20. 1.1 971 in CU I marzo, n. 53). onl1o 1977. - Si accentuano le situazioni di dissesto alino /970. - In provincia di Pistoia un movimento idrogeologico che da tempo interessano il territorio franoso interessa il territorio comunale di S. Marcello comunale di Bagni di Lucca in provincia di Lucca. Pi stoiese coinvolgendo gravemente le frazioni di Franamenti, in g ran parte per scorrimento, si riatti vano Bardalone, La Casa, Case Pellegro, Case Alberto, interessando la viabilità comunale, abitazioni e infra­ Campo Magno, Case Bargellini, Occhiali (f01l/e: Re­ strutture che ricadono nei bacini dei torrenti Rig uzzaio gione Toscana). e Motta (abitato di Veneglia della frazione Pieve di Con troni, abitati di Campiglia e Chiesa della frazione /9 agoslo 1970. - Terremoto di magnitudo compresa S. Cassiano di Con troni) e nel bacino di Rio Refubbri tra 4,4 e 4,7 interessa le «Colline Metallifere», in (abitati di Guzzano e Carra ia dell a frazione Pieve di particolare la parte settentrionale dell a provincia di Contorni). In provincia di Pi stoia un movimento Grosseto e quella meridionale della provincia di Pi sa. franoso interessa il centro abitato di Momigno in A Monterotondo Marittimo (Grosseto) e Pomarance territorio comunale di Marliana; neg li ann i successivi (Pisa) si registrano effetti del VI g rado Mercalli (zona il franamento provocherà il crollo di una abitazione epicentrale). A Montescudaio e Guardistallo (Pisa), e a Massa Marillima (GR) si reg istra il V g rado. Lo e il lesionamento di altre (fOllIe: Dipartimento Prote­ zione Civile, Roma). Stato eroga fond i per la riparazione di edifici del comune di 10nterotondo M. (fallii: DM 20. 1.1 97 1 28-30 gellllaio / 978. - «Alluvione •• si verifica in in Gu I marzo, n. 53; DM 13.1 1.1 974 in CU provincia di Arezzo (fol1le: DM 20.4.1979 in CU 4 26.2. 1975, n. 54; Gasparini e Giovani, 1973; Coccia, mag., n. 121 ). 1987). 25-26 aprile 1978. - In provincia di Firenze, nella 18-/9 gel/llaio / 97/. - «Piogge con esondazioni di parte alta del bacino del Rio deg li Apoli (affluenre del corsi d'acqua» si verificano in provincia di Firenze T. Agliena, a sua volta tributario di destra del F. Elsa), (fOllie: DM 10.5. 197 1 in CU 7 luglio, n. 169). si verifica un movimento franoso per scorrimento 23-25 gel/naia 1971. - « Piogge con esondazioni di rotazionale (preceduro da piogge di 186,4 mm in 30 corsi d'acqua» si verificano in provincia di Pi stoia giorn.i ) su un versante sottostante il centro abitato di (fOllie: DM 10.5. 197 1 in CU 7 luglio, n. 169). .Marcialla, in territorio comunale di Certaldo. Nei due IL D ISSESTO GEOLOGICO E GEOAMI3IENTALE IN ITALIA TOSCAN!\ 127 anni successivi il fra namento si amplierà notevolmente tamente sotto la parete rocciosa, in parte sbancandola per fenomeno di crollo nella parte apicale, trasforman­ (fOllie: atri Regione Toscana). dosi - per decadimento delle proprietà tecniche del novelllbre 1981. - el comune di Impruneta, in materiale dislocato - in un generale colamentO; la provincia di Firenze. si riattiva un movimento franoso retrogress ione dell a nicchia determjnerà una situazione sul versante occidentale di Monte Santa Maria che di rischio per le aree urbanizzate poco distanti (fon/e : interessa un insediamento residenziale (La Presura) Focardi e G arzonio, 1983). edifica to di recente con criteri costruttivi discutibili 8-9 gel/naio /979. - «A lluvioni») si verificano in in un area g ià compromessa da sbancamenti per provincia di Pi stoia, nel territorio dei comuni di estrazione di arg ill e per laterizi e sede di paleofrane. Pistoia, Agliana, Q uarrata, Serravalle PistO iese, Ponte 11 movimento franoso subirà in futuro un' evoluzione Buggianese. negativa (s postamenti di circa 3 cm ogni 18 mesi fino In territorio comunale di Sa n buca Pistoiese un al 1985), con pericolo per l'incolumità di circa 700 movimentO franoso coinvolge il cimitero dell a frazione persone alloggiate in 13 edifici condominiali (fonte : di Treppio (fOllie : DM 26.2. 1980 in GU 27 marzo, D ipartimento Protezione Civile, Roma; Paese Sera, n. 86; atti amministrazione comunale di Sanbuca 28.7.1985). Pistoiese). gillgllo-Illglio 1982. - Frequenti nubifragi provocano 1/ -/2 gellllaio 1979. - In re rrirorio comunale di dissesti idrogeologici i11 provincia di Grosseto. Parti­ Camaiore, in provincia di Lucca, preceduta da piogge colarmente colpi ti i territod comunaU di Capalbio, si stacca in nottata una grande frana all 'ingresso dell a i\1anciano, Sorano, Castel del Piano, Arcidosso, Seg­ fraz ione di Casoli, coinvolgendo un tornante della giano, Pitigliano (follte : Mjnistero Interno). strada comunale e 2 ha di terreno, e facendo rovin are 8-13'JOIJf.lllbre 1982. - Frequenti nubifragi interes­ a valle un edificio. 11 disastro viene evitato per l'all arme sano va rie zone dell a reg ione. In provincia di Massa lanciato da un passante che nota lesioni e movimenti Ca rrara di ssesti idrogeologici si manifestano in maniera nella strada. La frazione, completamente isolata, viene sparsa su una vasta area (850 kmq, 3/4 della provincia); rifornita di alimenti da eli cotteri UOII/e : ardi e le zone maggio rmente colpite sono quelle di Carrara, D'Amaro Avanzo, 1988). Massa, Montignoso, alta Lunig iana, Pontremoli. Nu­ 7 gillgllO 1980. - Scossa sismica del VI g rado Mercalli merosi i danni al settore ag ricolo, industriale e alle all 'epicentro (magnitudo 4,4) locali zzaro tra S. Mar­ strutture pubbliche. Jl g iorno 13, in locali tà Fo rno di cello Pistoiese e Pi tegli o in provincia di Pistoia provoca Massa, una frana (colata di detrito) si stacca da 200 crepe alle chiese parrocchiali dei due comuni citati, e m di altezza e in veste un'abitazione abbattendola e qualche lesione ad abitazioni di Sassi di Molazzana e demolendola; 5 le vittime, 7 in to tale nell a provincia. Gramolazzo di Minucciano in provincia di Lucca. Jn provincia di Lucca i dissesti interessano soprat­ Alla cartiera di La Lima, in territO rio di Pitegli o, tutto i bacini del F. Serchio e del T. Lima. Danneggiate crolla un masso di q ualche quintale a pochi metri da le opere d i bonifica dei comuni di Bagni di Lucca, una casa. Un seggio elenorale (s ono in corso le elezioni Barga, Borgo a Mozzano, Fabbriche di Vallico e amminisuative) viene trasferito d'urgenza a Spignana, Coreglia Antelminell i; numerosissime le frane che frazione di S. Marcello Pistoiese (fOllie: Coccia, 1987). provocano l'isolamento di diverse località lungo tutta 3-6 flouenlbre 1980. - «l nondazioni» in provincia la rete viaria che coll ega Lucca all a Garfagnana. In di Arezzo interessano i territori comunali di Anghiari, territorio comunale di Pescaglia si aggrava la situaz ione Monterchi, Poppi, Cortona, Castiglion Fiorentino e di instabilità del settore occidentale della frazione di S. Sepolcro. In provincia di Grosseto si registra un Fiano per la ri attivazione di un movimento franoso per incremento dei dissesti franosi che coinvolgono l'abi­ scorrimento e co lata che interessa il versante sul quale tato di Magliano in Toscana (vedere evento del 1966) sorge l'abitato, che verrà inse ri to tra quelli da consoli­ che, con delibera regionale del marzo 1984, verrà dare con delibera reg ionale n. 994 del dicembre 1984. incluso tra quelli da consolidare ai sensi della legge In provincia di Pi sa straripano il F. Serchio e il T. 455 /1908 (fallii: Servizio Geologico d'Italia; Diparti­ Zannone; particolarmente colpi ti i territori comunal i mento Protezione Civile, Roma; DM 25.9.1981 in GU di Lari, S. Giuli ano T erme e Vecchiano. 3 nov., n. 302). In provincia di Livorno vengono interessati da prilllo sellembre 1981 . - Si fa critica la situazione a dissesti i comuni di Cecina e Collesalvetti. Gavorrano in provincia d i Grosseto, a causa di frane In provincia di Grosseto dissesti vengono provocati per crollo che lambiscono una schiera d i fabbricati in dallo straripamento dei fiumi Pecora, Bruna e Om­ via Veneto e in parte in via Turati edificati avventa- brone. 128 V. CATENACCI

In provi ncia di Siena straripano i torrenti Casciani, e campeggi a Rio Marina e Porto Azzurro. La viabilità .Minestrone, Senna, Tarantello e Tresa; particol ar me n ~ all 'interno dell'isola è interrotta da numerosi frana­ te colpiti i territori comunali di Cetona, Chiusi, menti; a Naregno una voragine inghiottisce un'auto Piancastagnaio, S. Casciano Bagni , S. G imignano, per In transito, senza provocare vittime (fonte : Ansa, complessivi 550 ha di terreno agrario dissestato. In 25.8. 1983). rerritorio comunale di S. Casciano Bagni, in partico­ 6 giugno 1984. ~ Rimane interrotta la linea ferro­ lare, si aggravano situazioni coll ateraU al dissesto viaria direttissima Roma-Firenze (fa le stazioni d i idrogeologico dell a fraz ione di Colle sul Rigo che già Pontassieve e Sant'ElIera, in provi ncia di Firenze, a nel 1921 aveva indotto lo Sta ro ad incluclerla tra quelle causa di una frana che interessa le seele ferroviaria per da trasferire parzialmente e da consolidare. Si tratta un tratto di circa 100 m. di crolli e scorri menti rotazionali che provocano Successivamente le acque ci eli' Arno, in piena per l'arretramento di una scarpata verso il lato sud-orien­ le continue piogge che da molti giorni si abbattono tale dell 'abitato, g iunto ormai a 3-5 m da P. za Garibaldi suIJe zone, provocano l'erosione al piede della l11 a5- e ancor meno dalla torre medioevale. siceia ta e il conseguente fra namento. Dirottati sulla In provincia di Pistoia vengono interessati , in titrenica o ,'adriatica i convogli prove ni enti da nord; particolare, i comuni di Abetone, Cutigliano (dove un anche i convogli a lunga percorrenza provenienti dal movimento franoso interessa la strada Cutigliano­ sud vengono dirottati su linee alternative UOJJte: Melo), Marliana, Pi teg lio, Sambuca e S. Marcello Giomi, 1984). Pistoiese : (fonli: DM4.6.1983,n. 650 in GU 16 giugno, 8 gillgllo 1984. - In provincia di Lucca quindici n. 164; DM 23.7. 1983, n. 981 in GU 12 ag., n. 22; famiglie abbandonano la loro abi tazione a Strettoia, :Ministero Interno; Dipartimento Protezione Civil e, nel comune di Pietrasanta, per una frana che in veste Roma; Nardi e D'Amato Avanzi, 1988). e uccide 2 persone. Nel centro dell 'abitato di Seravezza primavera 1983. - l n territorio comunale di Cavri­ tre fa mi glie vengono evacuate da un edificio minac­ glia, provincia di Arezzo, un movimento franoso ciato da una frana. Tutta la Versilia, a causa delle interessa circa 2 mila mq di un pendio in località il piogge torrenziali, è interessata da movimenti franosi, Palco de ll a frazione S. Cipriano minacciando un allagamenti e interruzioni dell'erogazione dell'acqua g ruppo di case abitate da una ventin a di persone. 11 potabile (fOllie: Giomi, 1984). dissesto arriva a lambire qualche abitazione. 6 settembre 1984. - Violento nubifragio sulla costa Testimonianza di Loriano Borgheresi, abitante di Cavriglia: li vornese. In locali tà Ponte di Marmo, a nord di Il Abbiamo paura sopranutto quando si mette a piovere. Quando D onoratico (comune di Castagneto Carducci), l'acqua la notte andiamo a letto non sappiamo mai se ci ri sveglieremo più in basso, o se ci risveglieremo)). raggiunge un metro d'altezza, sommergendo nUt11erO Se U O/Ili: gentile informazi one dcI dr. geol. V. Man­ autovetture. La stazione ferroviaria di Bolgheri, invasa ganell i; La Nazione, 2.9.1 986). dall'acqua, costringe aIJ'interruzione del traffico; sempre a Bolgheri molte case rimangono allagate. Danni in genti 24-25 agoslo 1983. - In provincia di Li vorno violenti soprattutro al settore agricolo (fOllie: Giomi, 1985). temporali e conseguenti straripamenti di piccoli corsi d'acqua interessano la zona costiera tra Castagneto 19 settell/bre 1984. - «Alluvione» in provincia di Carducci (località Donoratico) e San Vincenzo, dove Grosseto interessa i territori dei comuni di Follonica, vengono allagati circa 50 ha di terreno coltivato. Un Scarlino e Gavorrano (fOllie : DM 27.6. 1985, n. 1421 auto viene travolta dalla piena del T. Acquabona che in GU 19 lug lio, n. 169). collega S. Vincenzo all a tenuta Bufalareccia; morti 2 23-29 .rel/embre 1984. - Dissesti a seguiro di dei tre occupanti (un uomo e il figlio di otto anni). nubifragi, talora con «esondazione» , si manifestano D anni alla rete fognaria, allagamenti di case coloniche, nei territori comunali di Campagnatico, Castigli on campeggi e di alcune abitazioni di S. Vincenzo. della Pescaia, Grosseto, Roccastrada e Scansano, in Interrotta la linea ferroviaria Li vorno-Roma e la SS. provincia di Grosseto (fonle: DM 27.6. 1985, n. 1421 n. I (A urelia). D isagi anche all 'Isola d'Elba; una in GU 19 lug lio, n. 169). trentina di persone, le cui abitazioni vengono invase 4-5 ottobre 1984. - Il maltempo interessa va rie zone dalle acque, si rifugiano sui tetti e vengono evacuati della reg ione. In provincia di Firenze i maggiori dissesti da due elicotteri; inoltre, le acq ue di un torrente idrogeologici si manifestano nel Pratese, per la piena invadono un campeggio trascinando a mare, insieme dei fiumi Bisenzio e Ombrone. All agamenti e movi­ alla sua tenda, un turista tedesco (verrà ritrovato menti franosi nell'entroterra Pisano; a Pontedera ri­ incolume in una piccola imbarcazione alla deriva). mangono chiuse le scuole. In provincia di Pistoia si Sempre all 'Elba si verificano allagamenti in alberghi verificano dissesti e all uvionamenti nei territori co- IL DI SS I ~5T()G I ·. ()LOG I CO I ~ GEOAMBIE", T I\ I . I 1;-" ITAI.I A TOSC\'A 129

munali di Quarrata, Agliana e Serravalle Pistoiese a non far scoppiare il caos, come era potutO accadere che tutto si fosse risoho cusì ordinatamente, senza esercitaZioni, senza l'inrcr­ (fOllli: D~I 27.6. 1985, n. 1421 in CU 19 luglio, n. \'emo dell'esercito, senza ne: morti nè feriti . I.'allarme ha interessato 169; la Repubblica, 6. I O. 1984). pe r fortuna un'area mont.ana con poca densi tà di abitanti. Che cosa sarebbe successo con il l\ lugcllo, vicino l'area fiorentina? oom:lIlde 23 gelllltlio 1985. - /I Il e Il , 10 una scossa sismica di legittimc, anche perché l'allarme fu diramato senza procedure magnitudo 4,2 (V -V Il g rado lIlerca ll i) interessa la gerarchiche. Dal presidente della Regionc al cmadino di Pieve Garfagnana e il contiguo appennino emiliano con zona Fosciana l'annuncio arrin) cla mamma Rai . epicentral e situata tra Barga in ,provincia di Lucca, Quc1b nOlle nessuno dormi. E neppure la successiva . Quando all'alba dci 24 gennaio arrivarono le prime colonne speciali zzatc Abetone e 5. Marcello Pi stoiese in provincia di Pi stoia, della Croce rossa la macchina urganizzativa localc funzionava già Pievelago in p rovincia di J\ lodena (Emil ia). Panico a pieno ritmo da tempo. Le quarantotto ore passarono senza che contenuto e nuss un danno. la terra faces~e sentire il terribile brontolio. Il «turti a casa» arri\'ò in un pomeriggio di sole. Poichè la sismicità storica dell'area offre esempi di Qualche settimana dopo il ministro della prOIezione civile, più scossc ravvicinate, dell a quali la prima si manifesta Giuseppe Zamberlctti, si recò in visita alle zonc allertate. con intensità inferiore (V-VI grado Mercall i) e le C'er:lIlo, ovviamente. anche molti giornalisti: il,\1inistro Zam­ berletti, lo rifarebbe?) . Si. senza dubbio. Non ci devono essere success ive fino all'V 111 grado, il ministro della prote­ omissis sui ri schi che incombono sulle popo13zioni ». zione civile sulla scorta delle indicazioni dei com­ (in Il Toscana Notizie», n. 9, 1986) ponenti la commissione tecnico scientifica per il rischio sismi co - ordina lo stato di all erta per numerosi 26 agoslo /985. - Nubifragi sparsi in va ri e zonc della comuni. regione, che tuttavia non all ontanano le generali condizioni di si ccità. A Fi renze l'Osservatorio Xime­ tI Roma via Teulada, 23 genn:lio 1985, ore 20, 15. Quella ser:1 la '1'\' fcce paura ma fece anche storia. Poche frasi bUlla te li, con ni ano registra - tra le 3,30 e 4,30 - 74 mm di pioggia (in tono burocratico come fosse il bollcnino del mare dirello ai 150 anni si riscontra un solo precedente del genere in na\·iganli. Senza commenti e senza grande risalto. !'\'clle o recchie agosro); in Via Franchetti, in periferia, sprofonda un di milioni di cittadini che tra una minesrra e un bicchiere di \'ino ascohavano il Tg serale rima se ro impresse poche parole: «Com­ [[artO della sede strada le; numerosi gli all agamenti, missione grandi ri sch i.. scossa telturica pericolosa.. le prossime favoriti da l dissesto degli impianti cii conduzione idrica quarantotto orclI. i'\eI cuore di centinaia di migliaia di cinadini della e dei tombini. Allagata l'autostrada A- I all 'al tezza di Garfagnana c dcii' Appenino lOsco-emiliano ci fu una scarica di adrenalina, seguila, poco dopo. da un frenetico imrecciarsi di Signa. Danni anche in provincia di Lucca con interru­ telefonale, un generale domandarsi s'è capilO bene ? Sono tutti zione dell'energia elettri ca. Caduta di massi sull a strada ammaniti ?n . Bambini avvolti nelle coperte, anziani accompagnali provinciale Lodoovica che coll ega Sesto di .Mariano a giù pe r le scale. Tutti in macchina, tutli \·ia. Via dalle proprie case, dalle strade e piazze familiari divenute, in pochi secondi, minaccio~e. Bo rgo a I\lozzano (f01l/P: Il Tirreno, 27.8. 1985). Calava la notte e pioveva cJu ella se ra sui tOrnanti clelia Garfagnana. 30 ollobre 1985. Violento temporale si abbatte Il Serchio era in piena. E la gente ave\'a paura. Iniziava l'era del terremo!O annunziatO. Per la TV una nuo\a sull'Isola d'Elba (Li vorno) colpendo in modo parti­ data da segnare nella propria storia: per la prima voha lino speaker colare il versante occidentale. A Pomonte, fraz ione televisivu aveva avvenito che (Iprobabilmentc)) la te rra a\'febbe del comune di .Marciana, lo straripamenro del torrente tremato con cffcui devastanti. 1I 1entre il picco lo schermo manda\'a in oncia la sig la di chiusura principale provoca allagamenti di abitazioni, all uvio­ dci telegiornale, si accendevano le luci dei palazzi comunali, si namenti di strade e danni alla rete id rica. Disagi anche aprivano le pone delle caserme dci ca rabinieri, le ambulanze dclla a Secchet[Q dove le ac,! tl e di un fossaro fuori escono 11ise ricordia e della pubblica assistenza scaldavano i motori. Scattò la molla della solidarietà, si mise in movimentu la macchin:l della in vadendo g li intorni di melma e detriti (fonle : Il protezione ci\'ile. Nessun sindaco. infermiere, medico, volontario, Tirreno, 3 1.10. 1985). agente, mancò all'appuntamento. 15 direll/bre 1985. - Presso Castelnuovo Garfagna­ I paesi si svuotarono ma non rim:lsero abbandonati. Non ci fu solitudine nelle notti della paura. l telefoni andarono in rih per il na, provincia di Lucca, durante i lavori di ampliamento sovracca rico della chiamate ma nel giro di poche o re furono formale della S5. n. 445, si ve rifica un g rande movimento squadre della Sip per installare lince speciali. Giovani barellieri franoso in locali tà Ponte all a Seconda, sul versante fecero la ronda nelle case dove si sapeva chc abi tavano gli anziani soli o malati. Si aprirono i cancelli clei campi di calcio, sgombrarono destro del F. Serchio. Si innescheranno nell o stesso il rerreno per permettere l'atterraggio di elicotleri. Trenta tecnici versante ul teriori dissesti franosi (29. 12. 1985, dci geni civili della Toscana iniziarono subitO il censimento di circa 2.2. 1986) che determineranno l'interrruzione del traf­ 300 tra edifi ci pubblici e privati su segnalazione dci comuni. Le saracineschc dei bar si alzarono, la macchina del ca ffè messa SOli o fi co per circa 6 mesi (fOllie: Chines e al. , 1988). pressione. dicelllbre / 985. In territori o comunale di 5tazzena, Fu la più grande e, nonostante i mohi limiti, la più riuscir:l esercitazione ci\'ile della stO ria della repubblica. Sbalordi il mondo. provincia di L ucca, un movimentO franoso probabil­ I giapponesi, gli iugoslavi e anche gli americani esaminarono con mente atti vo da tempo provoca lesioni e cedimenti un pizzico di meraviglia quanto era accadutO. Erano stupiti non dell e strutture murarie sovrastanti la piazza dell a tamo dalle cillest ioni scientifiche sulla capacità di previsione dell'e­ vento tcllurico nei confronti della quale nutrivano forse delle fr az ione Pomezzana (fOllIe: Diparti mento Protezione perplessità. Volevano capire come avevano fatto quei pazzi di italiani Civile, Ro ma). 130 V. CATENACCI

gennaio 1986. - Movimento franoso si manifesta in A Cerreto Guidi è in pericolo la stabilità di 20 abitazioni territorio comunale di Sambuca Pistoiese, provincia ( quattro erano state demolite tra il 1980 e il 1983) di Pistoia, interessando la strada comunale Taviano­ (fonte: La Nazione, 3.5. 1986). Badi e alcuni edifci di civile abitazione della frazione / 7- /9 giugno /986. - Piogge intense in varie di Sambuca (fonte : amministrazione comunale di Sam­ zone della regione. In provincia di Firenze un violento buca Pistoiese). temporale si abbatte sul Mugello provocando l'al­ febbraio 1986. - Un vasto movimento franoso, in lagamento e l'interruzione dell a SS. n. 67. A Pon­ provincia di Massa Carrara, ostruisce la strada comu­ ta ssieve la piena del F. Sieve fa saltare la maggior nale Chioso-Montelama in territorio comunale di Zeri, parte dei tombini; l'abitato viene invaso da fango che viene chiusa al traffico con ordinanza sindacale e detriti prodotti da franamenti lungo le pendici 23.2.86. La frana minaccia anche due abitazioni della del Colle Bardellini; invasi gli scantinat.i, magazzini, frazione di Chioso, che vengono dichiarate inagibili negozi e laboratori situat.i sotto il piano stradaJe. (fonte : La Nazione, Il .3. 1986). In provincia di Arezzo si segnalano ingenti danni 1 marzo /986. - Ancora maltempo e dissesti all e opere di bonifica nei territori comunali di Bibbiena, interessano il settore occidentale dell'Isola d'Elba. Una Castel Focognano, Castel S. Niccolò, Ch iusi della frana si manifesta nei pressi di Marina di Campo, Verna, Chitignano, Ortignano Raggiolo, Poppi, Pra­ all'altezza di Colle Palombaio (località Ciglio Rosso) tovecchio, Stia (fotlti: Dipartimento Protezione CiviJe, interrompendo la strada Campo-Cavoli ; un'altra in­ Roma; La Nazione, 18.6. 1986; DM 16.7.1987,n. terrompe la strada Marciana Marina - Poggio. Un 11 29 in CU 17 nov.,n. 2 17). terzo franamento si verifica nel centro abitato di agosto / 986. - Si teme per l'inquinamento degli Marciana. Tutta la viabili tà centro-occidentale dell'i­ acquiferi circostanti il lago di Chiusi in provincia di sola è in tal modo interrotta, con isolamento di Siena, che risulta altamente inquinato da atrazina con numerosi centri abitati. Polemiche per g li interventi percentuali comprese tra 0,58 e 1,92 mg/l, superiori tardivi (fonte: 1\ Tirreno, 2 e 19.3. 1986). pertanto a quelle consentite (fonli: Il Manifesto, marzo /986. - Preoccupazioni a S. Gimignano, in 6.8. 1986; Ord. 9.9. 1986 n. 795 del ministro per il provincia di Siena, per i segnali di riattivazione di un coordinamento della protezione civile). vecchio movimento franoso che pone in pericolo la 1I0velllbre 1986. - In Garfagnana si riattivano mo­ stabilità della Pieve Romanica di Ce ll ole, frazione a vimenti franosi per scorrimento nelJa frazione di Cascio qualche chilometro dalla cittadina. Sempre in provincia in territorio comunale di Molazzana, provincia di di Siena si riattiva un'altra frana a Chiusi, che fa croll are Lucca, che coinvolgono il versante nord-orientale 20 m della strada di accesso al centro storico, costrin­ interessando la parte terminale della strada di accesso, gendo gli abitanti a percorrere circa 12 km per e un tratto delle antiche mura castellane ( fonle: raggiungere l'abitato (fonti: La Nazione, 15 e Dipartimento della Protezione Civile, Roma). 28.3. 1986). fine alino 1986. - Ri sultano attiVI alcuni movimenti aprile / 986. - In provincia di Siena i lavori per la franosi dei quali non si dispone delle date di neofor­ costruzione del nuovo tronco ferroviario che dovrà mazione o di riattivazione. all acciare la stazione di CoUe Val d'Elsa all a ferrovia Frane di Pavana, territorio comunale di Sambuca Empoli-Chiusi provocano un franamento in territorio Pistoiese, provincia di Pistoia, bacino idrografico del comunale di Poggibonsi. La frana, su un fronte di F. Reno. Movimenti franosi in gran parte per scorri­ circa 100 m, interessa la collina del Maltraverso che mento interessano il versante in destra del F. Reno ha sempre dato segni dj instabilità e si è verificata al alla confluenza con il T. Limentra e la sponda destra primo sbancamento per l'inizio di una costruenda dello stesso. Risultano lesionati alcuni fabbricati, di gall eria; la sovrastante superstrada, nell a corsia per costruzione sia recente che antica, degli abitati Case Firenze, subisce di riflesso vistosi cedimenti (fonle: La Marconi-Case Gori, nonchè le opere di sostegno della Nazione, 19.4. 1986). SS. n. 64 e della strada comunale per Badi. Altri aprile-maggio 1986. - In provincia di Firenze cedono movimenti franosi interessano: il Convento di Castello gli argini del F. Arno, che in alcuni punti ri sultano di Sambuca e la strada di accesso alla stessa località; abbassati di circa 10m. Il processo, iniziato da tempo, la frazione di Treppio in località Lavacchio; la frazione conduce all'evacuazione di 5 case a La Torre, nel di Treppio in località Campaldaio; la frazione di Posola comune di Montelupo Fiorentino, e altre 20 case sono in local.ità Casale; la frazione di Torri in corri spondenza in pericolo a Capraia e Limite. A Empoli il ponte che della strada di accesso; la frazione di S. Pell egrino in coll ega la città con Sovigliana da segni di instabilità. località Traverse-Cavanna. IL DISSESTO GEOLOGICO E GEOAMBIENTALE IN ITALI A - MARCHE 131

Frana di Cutigli ano, territorio comunale di Cuti· bacino idrogafico del F. Magra (fig. 53). È attivo un gliano, provincia di Pistoia, bacino idrografico del T. vasto movimento franoso in g ran parte per scorri menti Lima. L'abitato è situato su un'estesa frana per rotazionali mu ltipli il cui piede giunge fino all'alveo scorrimento (lunghezza non inferiore a 600 m, lar· del T. Taverone (tributario di si nistra del F. Magra) ghezza 230 m circa) che rimobilizzandosi a più riprese lungo un fronte di circa 500 m con lunghezza di un provoca dissesti a numerosi edifici a alla viabilità (ad migliaio d i m e larghezza di circa 200 m; il franamento es. la strada Cutigliano-Melo). coinvolge in più tratti la strada provinciale n. 25 e Frane di S. J\1arcello Pistoiese, territorio di S. lungo la zona di nicchia gli abitati di Villa di Campo­ Marcell o Pistoiese, provincia di Pistoia, bacino idro· raghena e di Castell o di Camporaghena. grafico del T. Lima. In località Bordalone-Case Pelle­ Frana di Olivola, territorio comunale di Aulla, gro.Campo Magno.Occhiali è ancora attivo il movi­ proincia di Massa Carrara (Lunigiana), bacino idro­ mento franoso registratosi o ltre 15 anni prima (vedere grafico del F. Magra. Un movimento franoso attjvo evento del 1970). In località La Fornace è ancora attivo interessa i muri perimetrali d i alcune abitazioni . il movimento franoso che già lO anni prima provocò un'emergenza (vedere evento del 1976). Un franamen­ to è in atto in località La Casina della frazione Maresca; un altro interessa l'acquedmto delle Vene del Lago; un altro coinvolge da vicino il cimitero comunale. Frane di Piteglio, territorio comunale di Piteglio, provincia d i Pistoia, bacino idrografico del T. Lima. Un movimento franoso interessa via del Pianello del capoluogo; un altro interessa la frazione di Lanciole. Frane di Tobbiana, terri torio comunale di Montale, provin cia di Pistoia, bacino idrografico del T. Agna. Un movimento franoso interessa le pendici dell'abitato di Casellinaj un altro coinvolge una borgata di 20 fabbricati in località Picchioni; un altro provoca deformazioni e cedimenti al nastro stradale della Mucchiaia. Frana di Seravezza, territorio comunale di Seravez­ Fig. 53. - Uno dei fabbricati coinvolti daJla frana di Campo­ za, provincia di Lucca, bacino idrog rafico dci T. Serra. raghena, in territorio comunale di Comano (Lunig iana), provincia di Massa Ca rrara. l\'lovimento franoso attivo nel luglio 1987 Un franamento per scivolamento rotazionale è in atto (fotografia di Raffaele Nardi, Dipartimento Srienze del/a Terra, Universilà sul ve rsa me tra il cimitero e il T. Serra, coinvolgendo il di Pisa). cimitero stesso e la viabi li tà comunale sottostante, con Landslide damagt lo privale bome, Camporaghena near Comano ( Massa Carrara), /987. pericolo di ostruzione dell'alveo torremizio. Frana di Gravagna S. Rocco, territorio comunale di Pontremoli, provincia di Massa Carrara (Lunig iana), Frana di Padula, territorio comunale di Casola in bacino idrografico del F. Magra. Nell'ambitO di una Lunigiana, provincia di Massa Carrara, bacino idro· paleofrana è attivo un movimento franoso per scor­ grafico del F. Magra. È in atto un movimento franoso rimenti multipli che interessa una superficie di circa per cola mento che deforma la strada provinciale 10.5 ha per una lunghezza di 1350 m e larghezza di Sasseto-Fivizzano e provoca lesioni ad alcuni fabbricati 140 m circa posta tra Gravagna S. Rocco e Gravagna posti a margine della strada stessa. Montale. Da questo franamento principale si distac· Frane di San Miniato, territorio comunale di S. cano movimenti collaterali uno dei q uali, per retro­ Miniato, provincia di Pisa, bacin o idtografico del F. cessione della nicchia di distacco, interessa parte Arno. Movimenti franosi per scorrimenti in gran parte dell'abitatO di 5. Rocco. rotazionali e per crolli interessano le pendici sul cui Frana di La Dolce, territorio comunale di Zeri , crinale è posto il capoluogo, con elevata pericolosità provincia di Massa Carrara (Lunigiana), bacino idro­ per le abitaizoni situate nel vall one S. Domenico. g rafico del F. Magra. Un movimento franoso per Frane di Mestadina, territorio comunale di Badia scorrimento coinvolge per circa l km la strada pro· Tedalda, provin cia di Arezzo, bacino idrografico del vinciale n. 36 per Arzelato, alcune abitazioni e un F. Marecchia. Presso il bivio della 55. n. 258 Marec­ edificio scolastico. chiese con la strada comunale «delle Serreue» (posto Frana di Camporaghena, territorio comunale di all'inizio del capoluogo, presso il cimitero) un insieme Comano, provincia di Massa Carrara (Lunigiana), di movimenti franosi per colamento coinvolgono la 132 v. CATENACCI strada comunale, l'acguedotto, il metanodotto, la linea [anautica. Isolate decine di casolari assediati dalle telefonica e quella elettrica ad alta tensione, e il cimitero acque; alc une fami g li e vengono evacuate con mezzi stesso. anfibi dei vigil i del fuoco e da due eli cotteri. i nterrotta Frana di La Ripa, territorio comunale di Castel­ la SS. n. I (Aurelia) nei comuni di Orbetello e nuovo Berardenga, provincia di Siena, bacino idro­ Gavorrano per invasione di fango e detriti. Dissesti g rafico del F. O mbrone. Un lento movimento franoso anche in provincia di Pisa dove vengono allagate alcune per scorrimento planare coinvolge, nella zone apicale, zone del capoluogo compresi alcuni locali dell'ospedale alcuni edifici molti dei quali di recente costruzione. S. Chiara, e del territorio comunale di Nodica. A Lucca Frana di Case Castagnolo, territorio comunale di frana un breve tratto del terrapieno dell e mura; a Bagni Chianciano Terme, provincia di Siena, bacino idro­ di Lucca si aggravano movimenti franosi pregressi. In grafico del F. Arno. L 'area coinvolta da dissesti, con provincia di Siena la piena dci F. Merse accentua le edifici e al tri manufatti interessati da lesioni soprattuto lesioni del ponte di Macercto, con conseguente interru­ nella zona di via l sonzo-via delle Case, fa parte di una zione della SS. n. 223. In provincia di Firenze piccoli più vasta paleofrana delimitata a nord e a sud rispet­ franamenti si verificano nel Mugell o (fonti : La Nazio­ tivamente dal T. Ruoti e dal Fosso Mezzomiglio. (follti: ne, 12.10. 1987; Ord. 20. 10. 1988 n. 1582/FPC del Regione T oscana; Dipartimento Protezione Civile, ministro per il coordinamento della protez ione civile). Roma; Puccinelli e Trivellini, 1988; D'AmatO Avanzi 2 / -22 ottobre /987. - «Allu vioni» in provincia di e al., 1988). Pisa interessano i territori comunali di Castelnuovo primavera 1987. - Presso Firenze la carreggiata dell a Val Cecina e Pomarance (fOllte: DM 15.3. 1988, n. costruenda superstrada tra Firenze e Cerbaia, nella 214-F in GU 2 ape., n. 78). zona di Lastra a Signa, viene interessata da lunghe 29 ottobre 1987. - Nubifragio lungo la fascia costiera fratture dovute a movimento franoso (follie : La Na­ grossetana meridionale (Maremma) determina piene zione, 5.5.1987). nei corsi d'acgua; in particolare, tra Capalbio e Pescia 3-/0 Iliglio 1987. - In provincia di Arezzo un Fiorentina, estesi all agamenti sono provocati dall'e­ periodo sismico si ri sente in particolar modo nei sondazione delle acque del Fosso del Chiarone e del comuni di Badia Tedalda e Sestino. Lo Stato stanzia Fosso dell e Basse, con isolamento di numerosi casali fondi per il ripristino di danni (follti : L. Il .3. 1988, n. (fOllte: la Repubblica, 30. 10.1987). 67; O rd. ze 16. 11.1988 n. 1600/FPC e 4.2. 1989 n. 2/ -25I1ovembre /987. - Intense piogge in varie zone 1647jFPC del ministro per il coordinamentO della dell a regione. Nel Senese straripa l'Ombrone le cui protezione civile). acque in va dono e bloccano la SS. n. 34; allagamenti 24-25 agosto /987. - ViolentO nubifragio interessa le e dissesti anche nel Grossetano e in :Maremma. A provi nce dj Lucca, in modo particolare la Garfagnana Firenze rientra il «preallarmc)) lanciato dalla prefettura. dove in 3 ore cadono 300 mm di pioggia, e di Massa La portata dell' Arno non supera i 1800 mc/sec contro Carrara. Dissesti idrogeologici provocano estesi danni gli oltre 3000 mc/sec del novembre 1966; nella bas ilica alla viabi li tà, alle opere di presa e di regimazione delle di Santa Croce viene cicalato il Cristo di Cimabue acq ue, ai ponti di numerosi comuni (tab. 36); a Li cciana Nardi, ad esempio, crolla il ponte Quartiere in locali tà Terrarossa (follti : Ord.ze 4.11. 1987 n. I 237jFPC, Tab. 36. - T erritori comunali interessati da dissesti idrogeo­ 19. 11 .1987 n. 1267/FPC, 26. I l .1987 n. I 276/FPC e logici, 25 agosto 1987. 16.7.199 n. I 972/FPC del ministro per il coordinamen­ tO dell a protezione civ ile; DPCM 30.12.1987 in GU provincia di Lucca 5. 1.1 988, n. 3; Nardi e D 'AmatO Avanzi, 1988). Borgo a Mozzano, Camporgiano, Castelnuovo in Garfagnana, Castiglione in Garfagnana, Fasciandolara, Giuncugnano, Lucca, /0-// ollobre /987. - Piogge intense e nubifragi tvtinucciano, Pieve Fasciana, Piazza al Serchio, Sillano, S. Romano in Garfagnana, Vi lla Collemandina; interessano varie aree della regione. Nel Grossetano morti: I si verificano erosioni e sormonti di argini dei fiumi Bruna e Sovara, con sommersione dell e campagne tra provincia di Massa Carrara Castiglione della Pescaia e G rosseto. A Casriglione Aulla, Bagnone, Carrara, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana Nardi, J\'lassa, Montignoso, dell a Pescaia vengono chiuse le scuole; nello stesso fv[u]azzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Vi llafranca in Luni­ territorio comunale un'auto. con un giovane andicap­ giana, Zeri pato e il padre, resta intrappolata dall'alluvione nell a provincia di A rezzo Monte frazione di :Macchiascandona, e g li occupanti vengono S. Savino issati con un verricello calato da un elicottero deW Ae- IL DISSESTO GF.OI.O(jICO E GEOAo\IBIEt\:TALE IN ITALlA MARCHE 133 preventivamente issato con carrucola 5 m più in alw; ln provincia di Pistoia consistenti danneggiamenti il piano «zamberlertiano», ormai stampatO su TuctQ­ si producono nella zona compresa tra le valli del Pescia città della Sip, è rinviato a data futura (fOllli: la e del Nievole. Disalveano il T.Pescia di Collodi e il Repubblica, l'Unità, 26.11. 1987). T. Pescia di Pescia, le cui acgue d'inondazione allu­ 26 lIonlllbre 1987. - .I n provincia di A rezzo una frana vionano il territorio comunale di Pescia e, più a valle, interrompe la strada provinciale della Zenna danneg­ cjuelli della piana di Fucecchio, come Chiesina Uggia­ giando la ferrovia casentinese e invadendo parzialmen­ nese e ponte Buggianese. All'altezza di Chiesina te il letto dell 'Arno (f01l/e: la Repubblica, 27. I l. 1987). Uggianese l'autostrada A/ II (Firenze-Mare) viene interessata da una voragine. 1n uno dci canali del eslale 1988. - lei Valdarno superi ore, in provincia Padula muore una persona alla guida di un furgone, di A rezzo, viene messa in luce la vulnerabilità dell'ac­ dapprima impantanato, poi travolto dalle acque. In­ guifero allu vionale in alcune località dei comuni di genti i danni anche all'industria florovivaistica. S.G iovanni Valdarno, Montevarchi e Terranova Brac­ Poco più a ovest, in destra del T. Pescia di Collodi ciolini, per la presenza di composti clorurati (tra cui già in provincia di Lucca, subisce alluvionamenti la tricloroetilene in concentrazioni significati ve) presu­ frazione ì\larginone del comune di Altopascio, dove mibilmenre correlabili con le attivid produttive della una cinguantina di abitazioni restano isolate e devono zona ( lavanderi e, aziende metalmeccaniche) (fOllIe: essere rifornite da canotti e mezzi anfibi dei vigili del Agati, 1989). fuoco e dell'esercito. Dissesti e conseguenti sgomberi agoslo 1988. Un'indagine, commissionata dall'ente (5 famiglie) si registrano a S. Andrea in Caprile nel regional e a ricercatori dell'Università cii Amsterdam, comune di Capannori; numerose le aziende industriali pone in evidenza che la vegetazione di 7 mila ha di della zona che subiscono danni. Interrotta la viabilid terreni, disposta lungo la fascia costiera (a mpia 5 km) tra Lucca e la cOSta. grossetana e livornese, è aggredita da acgua marina .I n provincia di Firenze, nel Pratese, i danni più intrusa nella falcia freatica, molto probabilmente per consistenti si verifi cano nel bacino del F. Bisenzio. l'eccessivo emungimento di acgua dolce dai numerosi Straripano i rorrenti Bardena e Ficarello le cui acgue pozzi esistenti (f01l/e: DM 2.10.1989 n. 1652 in CU d'inondazione costringono all'evacuazione una venti­ 6 nov., n. 259; l'Unità, 19.2. 1989). na di famiglie a Casemane, Ponte a Tigliano e Ponte 2-4 111glio /989. - In tre g iorni cadono 110 mm di a Mo li ne. t\ 1\1ontemurlo la piena del Bisenzio di­ pioggia a Firenze, che provocano allagarnenti soprat­ strugge il sistema di rifornimentO idrico. tutto alla periferia est della città (foll/i: la Repubblica, ]n provincia di Pisa il F. Serchio disalvea a Il Messaggero, 5.7.89). Migliarino provocando danni alle piccole industrie e / / IlIglio /989. - In Valdelsa, pro,·incia di Firenze, alle aziende agricole della zona (fOllIe: La Nazione, le acque di pioggia allagano tutta la parte bassa 27. Il. 1990). dell'abitato di Ce rtaldo. Jn provincia di Pi sa il T. Colfaro, affluente del T. Roglio, straripa in località Cerbana, nella Valle tra Legoli e Toiano, in territorio comunale di Palaia, allagando le campagne e inter­ 1.10. CRON ISTORIE ~ I ARCI - IlG I ANE rompendo il traffico su lla strada provinciale delle Colline (fon/e: Il Tirreno, 12.7.1989). /5 "tglio /989. - Il Castello della Magione di sellelllbre 1947. Nubifragi interessano la fasc ia Poggibonsi, in provincia di Siena, viene danneggiato costiera tra Fano e Porto d'Ascoli, provocando allu­ dalle acgue del T. Staggia fuoriuscite dall'alveo (fon/e: vioni soprattutto negli intorni di Senigallia (provincia La 'az ione, 16.7.1989). di Ancona) dove nelle 24 o re cadono 234 mm di fille (/JIfIO 1989. - Diventano critiche. alcune situazio­ pi oggia (fOllie: G iambetti, 1959). ni di dissesto a Pitigliano, in provincia di Grosseto, per 5 sellembre /950. - Si risentono gli effetti di un crollo di massi nei pressi della Fortezza Orsini, e a sisma con epicentro presso il confine Lazio-Abruzzo Firenze per dissesti idrogeologici nelle aree poste tra S. (zona di Fiamignano). Lo Stato dichiara che sono Miniato al l'vLonte e il lungarn o Cellini Umile: Ord.ze applicabili provvidenze a 38 comuni in provincia di 9.3. 1990 n. 1879/FPC e 4.4.1990 n. 1893/FPC del Ascoli Piceno e ad altri 30 in provincia di :Macerata ministero per il coordinamento della prOtezione civile). (foll/i: DM 1.2. 1952 in CU9 apr., n. 85; D~ I 20.9. 1952 25 novembre 1990. - Piogge intense innescano diffusi in CU Il .2. 1953, n. 34; L. 2. 12.1 967, n. 1232; dissesti idrogeologici in va rie aree toscane. Ca rrozzo e al., 1973).