Accademia Dei Rozzi

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Accademia Dei Rozzi ACCADEMIA DEI ROZZI Anno XXVII/2 - 2020 - N. 53 1. Gaetano Brunacci (?), decorazione del soffitto della sala da tè, 1904. 2 Il volto nuovo dell’Accademia agli inizi del Novecento I - Le stanze dell’Accademia: splendidi esempi di decorazioni veramente artistiche di Felicia Rotundo Il recente restauro del soffitto della sala da tè schi, lungo le pareti, rappresentanti scene bibliche dei Rozzi offre lo spunto per ripercorrere la sto- racchiuse entro cornici e lesene a stucco; la sala fu ria della sede dell’Accademia, oggetto fin dalla sua infine arricchita da molte lumiere pendenti dal sof- nascita di numerose trasformazioni fino a configu- fitto e da bracciali appesi alle pareti. Di questa ori- rarsi come l’elegante palazzo che oggi ammiriamo ginaria decorazione non rimane traccia perché la e che connota l’intero isolato delimitato da via di sala è andata soggetta a successive trasformazioni: Città, piazza Indipendenza, via di Diacceto e via una prima volta nel 1789 quando fu deciso di in- di Beccheria. stallarvi 12 specchi “sopra i quali fu fatta una cor- nice nuova dorata ad uso di placca”; altri interventi La data “MDCCCCIV” che si legge in uno si susseguirono nella seconda metà dell’Ottocento dei cartigli del soffitto della sala oltre ad indicare il fino a quello del 1906, reso urgente dal crollo del termine temporale della sua esecuzione testimonia soffitto, che le ha conferito l’aspetto attuale. altresì una delle fasi più significative di una lunga Bettino Marchetti2 in una relazione presentata e ininterrotta impresa decorativa iniziata già nel 3 1727 con la costruzione del palazzo, sul luogo di al Consiglio direttivo in data 4 marzo 1906 ri- antiche case e botteghe poste di fronte all’antica feriva circa l’opportunità, data la crescita dei soci chiesa di San Pellegrino, e conclusasi negli anni ’30 e il prestigio raggiunto dall’accademia, di amplia- del Novecento. re e di decorare la sala, eliminando quel “tritume delle ornamentazioni accampate in fondi dorati” Fin dall’inizio i Rozzi si preoccuparono infatti da taluni accademici considerato peraltro di valore di dare alla loro sede quell’apparenza, e quel deco- artistico4. I lavori diretti da Vittorio Mariani, im- ro, adeguati al ruolo che ormai essi si erano con- pegnarono numerosi artisti e artigiani tra i quali quistati, in oltre due secoli di attività, nell’ambito gli scultori della ditta Enrico Vittori e C., che ese- della cultura letteraria e teatrale senese. Oltre alla guirono le “decorazioni modellate per la sala degli facciata del palazzo, inizialmente fu soltanto la sala Specchi” e i fratelli Tito e Fulvio Corsini5: il primo principale, inaugurata con una fastosa cerimonia e il maggiore tra i due, intagliatore, fece quattro nel giugno del 17311, ad essere oggetto di una ric- tavole di legno intagliate e la balaustra dell’orche- ca ornamentazione costituita da un quadro con stra, il secondo modellò le figure decorative sulla l’Immacolata Concezione donato dal socio accade- porta grande e quelle sull’orchestra. Alla decora- mico e pittore Antonio Buonfigli, da medaglioni zione della sala presero parte alcuni artigiani tra cui a chiaro-scuro ai lati con Adamo ed Eva e da affre- Giuseppe De Ricco e i doratori Corsi e Franci6. 1 E. Pellegrini, P. Ligabue, Cinque secoli all’ombra della 4 Si riferiscono a questo progetto i disegni conservati in Sughera, Siena 2019, pp. 23-27. Si veda anche A. Liberati, R. AAR (Archivio dell’Accademia dei Rozzi), Sez. XVII Locali, Accademia dei Rozzi in Siena (Ricordi e memorie), in “Bulletti- 9. Piante e Progetti vari, nn. 12 e 13. no Senese di Storia Patria”, XLIII (1936) fasc. IV, p. 392; M. 5 Su questo scultore si veda C. Sisi, E. Spalletti, La cultura De Gregorio, La Sala dell’Accademia. All’origine degli “Spec- artistica a Siena nell’Ottocento, Cinisello Balsamo 1994, pp. chi”, in “Accademia dei Rozzi”, n. 13, (2000), p. 1-10. 547-550. 2 Su Bettino Marchetti si veda la scheda biografica a cura 6 AAR, Sez XVIII Contabilità: Libro Mastro n. 33 di M. Dei in Architettura nelle terre di Siena. La prima metà (1907) Si riporta elenco delle spese: a Vittorio Mariani per del Novecento, a cura di Luca Quattrocchi, Cinisello Balsamo la direzione dei lavori compresa la ricostruzione della soffitta, – Milano 2010, pp. 221-224. disegni, relazione assistente e spese per i disegnatori, furono 3 La relazione di Bettino Marchetti è pubblicata da De date lire 1000, a Enrico Vettori e C. lire 900, a Fulvio Cor- Gregorio, La sala, p.9. sini lire 400, al fratello Tito lire 725, agli eredi di Giuseppe 3 Rivista “Accademia dei Rozzi” XXVII/2 2020 n.53 Contestualmente alle trasformazioni della sala dello studio associato che tennero insieme fin dal degli Specchi anche le stanze ‘di Conversazione’ e 1895. Essi elaborarono congiuntamente i progetti ‘di Giuoco’ dell’Accademia furono interessate, a per la riorganizzazione interna dei locali dell’Acca- partire dall’ultimo quarto del XIX fino al primo demia. Alla morte di Corbi, nel 1901, fu Mariani decennio del XX secolo, da particolari cure da da solo ad assumere la direzione dei lavori in Ac- parte dei Rozzi rivolte sia al restauro sia alla de- cademia, ruolo questo che detenne per i decenni corazione e all’arredo. Nei registri contabili sono successivi, in aggiunta a quello di provveditore: nel annotati i pagamenti alle svariate maestranze, ar- 1901 presentò un progetto per il riordinamento tigiani e pittori, capi maestri muratori etc., coor- della facciata su via Diacceto, nel 1904 una perizia dinati dagli architetti Giuseppe Partini7, Augusto sullo stato delle fondazioni del palazzo sul lato di Corbi8 e Vittorio Mariani9 che si avvicendarono Via di Città, nel 1926 eseguì il cavalcavia su via di nella direzione dei lavori. Il ruolo di questi ultimi Beccheria che unisce il palazzo dell’Accademia con non fu soltanto quello legato alle trasformazioni lo stabile Ricci dove troveranno posto la sala del architettoniche bensì essi furono dei veri e propri biliardo e le sale da gioco12. imprenditori che si occuparono sia della proget- Dai documenti d’archivio emerge il ruolo che tazione complessiva come pure della decorazione Mariani svolse per l’Accademia occupandosi oltre e dell’arredo delle stanze avvalendosi, per la loro che dei lavori di architettura, anche della decora- realizzazione, di stretti collaboratori di fiducia (pit- zione e dell’arredo dei locali. Per queste opere egli tori, decoratori e artigiani) secondo una prassi di si affidò a maestri d’intaglio, del ferro, e a pittori cantiere consolidata. suoi stretti collaboratori formatosi come lui presso Accanto al Corbi, fin dalla ristrutturazione del la scuola di Ornato istituita nel 1841 in seno all’I- teatro eseguita tra il 1873 ed il 1875, troviamo co- stituto di Belle Arti, e partecipi di quella cultura stantemente nei registri contabili dell’Accademia purista impressa da Luigi Mussini dal 1851, con- il pittore Giorgio Bandini10 che, come noto, ave- traddistinta dalla riproposizione dei modelli cultu- va eseguito l’affresco nel soffitto della platea così rali del passato, medievali, gotici e rinascimentali. come altre maestranze quali il decoratore Giuseppe Essi si fecero interpreti di un nuovo ed originale De Ricco e il capo maestro muratore Ulisse Corsi. linguaggio purista, appunto, e contribuirono a fare Questi furono gli esecutori materiali della ristruttu- di Siena un vivace centro di produzione artistica razione e della decorazione dei locali dell’Accade- che si conquistò un mercato anche fuori d’Italia. mia durante tutto l’ultimo quarto del secolo XIX; I pittori, gli scultori e gli artigiani riuniti in équi- Giorgio Bandini, in particolare, è citato dal 1876 al pe dettero così vita ad una feconda stagione artistica 1893, in riferimento a lavori e a restauri in molte che trovò espressione in tanti complessi decorativi stanze e alla decorazione ex-novo di alcuni soffitti 11 realizzati in città su committenza di enti e privati per tra cui quello della sala d’ingresso dell’ Accademia . 13 dare un volto nuovo a palazzi pubblici e privati . A partire poi dal 1890 in collaborazione con il Ed è a questo ambito culturale cui dobbiamo Corbi, compare Vittorio Mariani, in virtù anche riferirci per inquadrare gli interventi decorativi De Ricco lire 1000, ai doratori Corsi e Franci vennero pagate La cultura artistica, pp. 547-550. Nel 1883 assunse l’incarico lire 3750, ad una ditta Sivy Chamon e C. di Milano per 12 di dirigere la scuola di ornato sorta nel 1841 in seno all’Istituto bracciali a oro matto a sette fiamme lire 950 e lire 160, a Carlo di Belle Arti. Bartolozzi per il restauro della grande lumiera centrale esegui- 11 AAR, Sez XVIII Contabilità: Libri mastro n.2 (1876), ta dallo stesso alcuni anni prima. Oltre agli artisti citati una n.4 (1878), n.5 (1879), n.7 (1881), n.9 (1883), n.10 (1884), annotazione riguarda anche la fornitura di 205 metri di stoffa n.11 (1885), n.13 (1887), n.18 (1892), n.19 (1893). Man- damascata in seta verde pagata lire 2000, occorsa per i divani e tenimento stabili e affissi. Si riportano i pagamenti effettuati i panneggiamenti delle finestre. Giorgio Bandini, citato come pittore, cav. o prof, dal 1976 fino 7 M. De Gregorio, Ristrutturazione dei locali dell’Accademia al 1899: nel 1876 lire 340, nel 1878 lire 230 per lavori eseguiti dei Rozzi. 1862 in Giuseppe Partini (1842-1899). Architetto del nelle ns stanze e poi altre lire 40; nel 1879 lire 16; nel 1881 lire Purismo senese, Catalogo della mostra a cura di G. Morolli, Fi- 20 per diversi lavori; nel 1883 a novembre date lire 125 per la renze 1981, pp. 142-144. decorazione di una delle stanze dei ns.
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