LE ORIGINI DEL CONFLITTO I Partiti Politici, La Magistratura E Il Principio Di Legalità Nella Prima Repubblica (1974-1983)

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LE ORIGINI DEL CONFLITTO I Partiti Politici, La Magistratura E Il Principio Di Legalità Nella Prima Repubblica (1974-1983) View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by Archivio della ricerca- Università di Roma La Sapienza Sapienza - Università di Roma Facoltà di Scienze Politiche Sociologia Comunicazione Dipartimento di Scienze Politiche Tesi di dottorato Tutor: Prof. Mario Toscano Prof. Mario Francesco Leonardi LE ORIGINI DEL CONFLITTO I partiti politici, la magistratura e il principio di legalità nella prima Repubblica (1974-1983) Edoardo M. Fracanzani 1 Sommario Premessa ........................................................................................................................................................... 4 1 - Introduzione................................................................................................................................................ 8 1.1 La magistratura nell’Italia repubblicana: aspetti istituzionali e ideologia dal dopoguerra agli anni Settanta ................................................................................................................................................ 8 1.2 La crisi del sistema politico, l’ordine giudiziario e il problema del potere ..................................... 20 2 - La «prima tangentopoli» e la ricerca di un equilibrio di governo (gennaio 1974-giugno 1976) ....... 39 2.1 Lo Stato messo in discussione: il caso Spagnuolo e lo scandalo dei petroli .......................................... 39 2.2 Gli «opposti estremismi» e l’equilibrio dei poteri ................................................................................. 50 2.3 La fine della “strategia della tensione”.................................................................................................. 57 2.4 La mafia in Tribunale ............................................................................................................................. 65 2.5 La commissione inquirente, la vicenda Sindona e la fine della legislatura ........................................... 70 2.6 Partiti e magistrati alla metà degli anni Settanta .................................................................................. 76 3 - Gli anni della solidarietà nazionale (luglio 1976-giugno 1979) ............................................................. 84 3.1 Il segreto e la reticenza di stato ............................................................................................................. 86 3.2 Il caso Lockheed ed il processo “nelle piazze” ...................................................................................... 93 3.3 Il “movimento” del ’77, la magistratura e i partiti ................................................................................ 99 3.4 La seconda fase della solidarietà nazionale e il caso Moro ................................................................. 107 3.5 I processi all’eversione nel 1978-1979 ................................................................................................ 111 3.6 La giustizia e le banche ........................................................................................................................ 116 4 - La cristallizzazione della crisi (luglio 1979-giugno 1983) ................................................................... 123 4.1 L’inchiesta del 7 aprile ......................................................................................................................... 125 4.2 Il caso Eni-Petronim ............................................................................................................................. 132 4.3 I conflitti nel “porto delle nebbie” ....................................................................................................... 137 4.4 Terrorismo, politica e magistratura nel 1980 ...................................................................................... 147 4.5 Emerge la “questione morale” ............................................................................................................ 154 4.6 Ancora il dilemma tra “fermezza” e “trattativa” ................................................................................. 163 4.7 La P2, il caso Calvi e lo scontro tra il Psi e la magistratura .................................................................. 166 4.8 I giudici uniti per l’indipendenza ......................................................................................................... 181 4.9 L’attacco al Csm ................................................................................................................................... 195 4.10 Le giunte di sinistra sotto inchiesta ................................................................................................... 204 5 - Conclusioni............................................................................................................................................. 211 5.1 Giustizia, partiti e legalità .................................................................................................................... 211 5.2 Gli anni Ottanta e la fine della prima Repubblica ................................................................................ 216 Bibliografia ................................................................................................................................................... 226 2 3 Premessa Il presente studio costituisce una prima incursione nell’evoluzione dei rapporti tra il potere politico e l’azione della magistratura nel corso degli anni compresi tra il 1974 ed il 1983, considerati decisivi nella storia di quella che viene ormai comunemente definita la prima repubblica. Per quanto riguarda il primo soggetto, il potere politico, è noto che in Italia, nel periodo esaminato, esso si manifesta essenzialmente attraverso i partiti politici in virtù di alcuni fattori largamente dibattuti dalla letteratura storiografica e politologica e a cui si farà qualche cenno nel capitolo introduttivo. L’Italia degli anni Settanta, a differenza di altri sistemi politici del mondo occidentale, conta una pluralità di partiti il cui numero è variabile nelle legislature ma sempre relativamente elevato. L’attenzione si concentrerà sui maggiori tre, la Democrazia cristiana, il Partito comunista italiano ed il Partito socialista italiano, nella convinzione che essi determinino, in buona misura, gli esiti più significativi del sistema a cominciare dalla definizione dell’equilibrio di governo e degli orientamenti dell’opposizione. I partiti minori del sistema hanno certo avuto un loro peso nell’evoluzione degli eventi, in alcuni casi per il prestigio delle personalità da loro espresse, in altri a causa della strategia contingente delle forze maggiori del sistema che, in qualche modo, li coinvolgevano; eppure i tre partiti maggiori rappresentano, in questi anni, circa l’ottanta per cento dell’elettorato e, a causa del meccanismo elettorale, una percentuale leggermente più elevata del Parlamento. Inoltre, per la maniera in cui i consensi vengono ripartiti tra le varie forze politiche ed in virtù della notevole inerzia dimostrata dall’elettorato italiano fino all’inizio degli anni Novanta, spetta in primo luogo a Dc, Pci e Psi la definizione del problema politico probabilmente decisivo: la costituzione del governo e la sua capacità di realizzazione. Passando al secondo soggetto, la magistratura, l’attenzione viene dedicata in maniera pressoché esclusiva a quella ordinaria, salvo, in alcune circostanze, considerare il ruolo della Corte Costituzionale, anche per le conseguenze delle sue decisioni circa l’equilibrio di potere tra i partiti e la stessa magistratura ordinaria; non si farà quindi riferimento, ad esempio, alla magistratura amministrativa oppure al ruolo della Corte dei Conti, il cui peso politico è certo rilevante, ma in maniera decisamente diversa rispetto a quello della magistratura intesa come potere diffuso. Un discorso a parte riguarda la commissione parlamentare inquirente per i procedimenti d’accusa nei confronti dei ministri, la cui attività verrà presa in esame a più riprese: intanto perché essa interloquisce quasi sempre con la magistratura, a cui trasmette e dalla quale avoca inchieste di importanza fondamentale, e poi perché costituisce, fino alla sua abrogazione in seguito a referendum popolare nel 1987, la sede in cui si dibattono (o dovrebbero dibattersi, secondo i punti di vista) i casi più importanti in cui personale politico di maggior rango è sospettato di aver commesso delitti. Inoltre lo studio riguarda in maniera esclusiva l’esercizio dell’azione penale, la quale, si ritiene, è quella che meglio definisce l’equilibrio di potere tra giudici e politici; si tralasceranno quindi tutte le implicazioni politiche, pur importanti, ma secondarie nel dibattito politico dell’epoca, circa, ad esempio, le sentenze dei giudici in campo civile: dal diritto del lavoro, a quello di famiglia, ecc. 4 La trattazione comincia con i primi mesi del 1974 e finisce a ridosso delle elezioni politiche del 1983, che segnano una pesante sconfitta della Democrazia cristiana e l’avvio del governo di Bettino Craxi. La data d’inizio coincide con una manifestazione senza precedenti nella storia repubblicana (ma si potrebbe dire della storia unitaria) della possibilità, da parte della magistratura di costituire un argine alla discrezionalità dei partiti di governo, attraverso una serie di inchieste riguardanti la corruzione dei partiti, ma anche i collegamenti di settori dello Stato in attività eversive di estrema destra. Tale manifestazione trae origine,
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