GIOVEDÌ 30 LUGLIO 1992 POLITICA INTERNA PAGINA 3 L'UNITA Sull'orlo Il titolare degli Esteri manda alle ortiche il metodo Forlani preferisce rimanere deputato e restituisce rincarico della cria Andreotti pronto per la successione, anche non immediata L'ex ministro vuole correre per la segreteria della De? •, Scotti sbatte la porta della Farnesina Grandi manovre degli andreottìani, Vitalone resta senatore

Enzo Scotti non è più responsabile del dicastero de­ inferto direttamente al segreta- Il corretto funzionamento di di Cristofori, aveva inizialo a no i parlamentari de, che si ag­ Scotti, invitato quindi a restare pieno viso un sonoro ceflone. offeso, insomma, non è soltan­ gli Esteri e resta deputato. conser­ no della De alla vigilia del con­ una democrazia moderna». circolare sin dalla mattina, in giravano per i corridoi tran­ nel governo. Il problema del­ Perchè non ci ha pensato pri­ to il governo, che ha dovuto va la carica di ministro del Commercio estero e di siglio nazionale. Un colpo da Questa la spiegazione ufficia­ un intrecciarsi di lettere che il quilli, salvo sbalordirsi quando l'incompatibilità sarebbe affa­ ma? commentava alla buvette, subire una scelta dettala da maestro, che stringe anche i le, ma le cose sono più com­ ministro degli Esteri hascritto a il cronista a caccia di com­ re intemo alla De, l'esecutivo è interpretando il pensiero di motivi di partito, ma anche senatore. Questa la risposta dei due de alla scelta dissidenti che si raccolgono in­ plesse, come si è visto chiara­ Napolitano e Amato. Al presi­ menti e reazioni informava un'altra cosa, avrebbe detto il molti de. Ci sarebbe da dire, buona parte dello stesso scu­ dell'incompatibilità tra i due ruoli decisa dai vertici tomo al gruppo dei Quaranta. mente ieri a Montecitorio, do­ dente della Camera per ritirare dell'accaduto. Ma ad un certo presidente del Consiglio. Ma per il segretario scudocrociato docrociato. della De. In pezzi lo scudocrociato, ma gongolano E tutto questo, per dirla con il ve per tutto il pomeriggio si è le dimissioni da deputato, pre­ punto sarebbe entrato in gioco nessuna conferma <* arrivata in reduce da molte dimissioni an­ Ora la palla passa al presi­ gli andreottiani. Andreotti toma alla Farnesina se il repubblicano Enzo Bianco, vissuto in un clima da giallo. sentate a metà mese. Ad Ama­ - sempre stando alle voci rac­ tal senso, mentre il Transatlan­ nunciate e ritirate, che chi di dente del Consiglio. Giuliano governo resiste? E Scotti punta alla segreteria de? sulla pelle del Paese che cerca La notizia delle dimissioni di to per uscire dal governo. Le colte - lo stesso Amato, indi­ tico si riempiva tra una vota­ spada ferisce di spada perisce. Amato dovrà decidere, dopo disperatemente di trovare uno Scotti, di Vitalone e, si diceva, fonti di queste notizie non era­ spettito da questa scelta di zione e l'altra, una discussione Decisamente non è stato certo essersi consultato con il capo straccio di credibilità nelle isti­ e l'altra sugli altri punti all'ordi­ un pomeriggio facile per lui. dello Stato, se accettare o re­ tuzioni. «Avevo chiesto per l'e­ ne del giorno. Poi l'annuncio ormai emblema di uno sfascio spingere le dimissioni. Sareb­ ROSANNA LAMPUQNANI same da parte delle Camere in aula che Scotti non era più profondo che inchioda la De, be orientato verso questa solu­ delle mie dimissioni - dice ministro, che la Camera avreb­ ridando momentaneamente zione, proprio come si diceva •• ROMA. Il rinnovamento tecitorio, chiamato, tra l'altro, Scotti per spiegare la sua scelta be votato solo sulle richieste di fiato al logoro Psi. «In aula gli in Transatlantico nel pomerig­ della De mette a segno il suo a decidere sulle dimissioni di - di poter seguire una prassi Cristofori e Goria. Era fatta. «La ho detto, andando contro i gio. Nel caso sarebbe un ulte- primo colpo: sul governo. En­ tre deputati-ministn: Scotti, ap­ saggia e consolidata per cui le verità, che noi abbiamo sem­ miei interessi di oppositrice: se rioire schiaffo al partito di zo Scotti si è dimesso dal dica­ punto, delle Fi­ dimissioni di un deputato sono pre predicato ha un altro so­ hai coraggio fai come fece An­ maggioranza. Nell'altra ipote­ stero degli Esteri e resta depu­ nanze e Nino Critofori del La­ respinte in prima lettura e ac­ stenitore», commentava riden­ dreotti, alzati e proponi il no­ si, accettando le dimissioni di tato. Il collega di partilo, Clau­ voro. colte invece la settimana suc­ do , fe­ me del nuovo ministro, subito, Scotti, dovrebbe decidere chi dio Vitalone, responsabile del Che qualcosa non sarebbe cessiva». Vale a dire: per avere dele andreottiano, e grande senza tentennamenti», raccon­ chiamare al governo per gli Commercio estero, sfidando andato troppo liscio lo si era il tempo di discutere o rimette­ escluso da questo governo. Fe­ ta una deputata, sconvolta da Esteri. «Si farà un semplice rim­ apertamente ì vertici de, resta capito sin dalla vigilia: ci si re in discussione la questione lice perchè, oltretutto, la deci­ quanto accaduto. «Ma lui mi pasto», prevede Vittorio Sbar­ ministro e senatore, nonostan­ aspettava un qualche colpo di deH'incompatibilitànel consi­ sione di Scotti è un colpo pe­ ha risposto: "in questo clima della, recentemente uscito dal­ te la decisione presa nottetem­ mano degli andreottiani, in glio nazionale. «Per effettuare sante alla credibilità di questo come si fa?"». Francesco D'O­ la corrente andreottiana. E se po qualche settimana fa, In un profondo disaccordo sulla appropriate scelte sui modi e governo, a cui non si danno nofrio era preoccupato per fosse proprio Andreotti, sena­ blitz della direzione di piazza scelta dell'incompatibilità. E le forme di partecipazione di più di quattro mesi di vita. An­ quanto succederà nel consi­ tore a vita che non ha alcun del Gesù, sull'incompatibilità un ministro non parlamentare dreotti dunque può nuova­ glio nazionale del 3 e 4 agosto problema di incompatibilità di tra la carica istituzionale e il puntualmente questo si è veri­ ficato, ma nessuno avrebbe (politico e non tecnico) alla mente contare su Scotti, che e certamente non ottimista per ruoli? Più pessimista di Sbar­ mandato parlamentare. La vita del partito. La degenera­ nel percorso politico è stato il futuro di Scotti. Secondo lui della è invece Giorgio La Mal­ grave crisi che attraversa lo mai immaginato un passo del genere. Ma quando nell'ombra zione e la fine dell'attuale for­ anche vicino ai senatore a vita. non avrà molte chance nel ca­ fa, li segretario repubblicano, scudo crociato, che dal 5 apri­ ma-partito non significa nel Ma in Transatantico non tutti i so volesse mettersi in corsa per sottolineando la gravità della le in poi ha proceduto con top­ opera il grande Giulio c'è da aspettarsi di tutto. Nessun dub­ modo più assoluto la fine del de erano dello stesso umore di la segreteria, perchè, dice, cer­ crisi de, teme per la tenuta del pe cucite sui pesanti dissensi partito cosi come previsto dal­ Pomicino. Non lo era Forlani, te scelte non si possono fare governo. «Siamo - prevede - ad intemi, si e riversata ieri a Mon­ bio che la regia dell' intera ope­ razione sia stata sua: un colpo la Costituzione per l'esigenza e ovviamente, che ha ricevuto in impunemente. Ad essere stalo un precrisi». Un giudice discusso E in quelle ore

Vincenzo Scotti ministro degli dalla Procura romana Esteri dimissionarlo. A sinistra «promuoveva» Claudio Vitalone ministro del Commercio Estero. ai palazzi del potere In alto Fimmagine-Italia

•• ROMA. Cinquantasei anni, M ROMA. ' Scotti davvero im- ' Eppure, i giornalisti celiava­ calabrese, ex commissario di prevedibile: una ne (a ed un'al­ no proprio lui, il ministro degli polizia, Claudio Vitalone è sta­ tra ne dice. Ieri pomeriggio Esteri di cui - suggeriva' il'tam to sostituto procuratore gene­ Introverso, pignolo e sgobbone aveva deciso di lanciare con tam di Montecitorio - erano rale presso la Corte d'Appello tanto di conferenza stampa la appena arrivate le clamorose di Roma. Senatore dal 79, «cabina di regia» per il coordi­ dimissioni. Come, si interroga­ nell'86 è stato eletto \icepresl- dente della commissione par­ namento delle relazioni eco­ vano i cronisti. Scotti convoca lamentare Antimafia e, succes­ ma è il vero Tarzan delle correnti de nomiche estenle dell'«azienda tutto questo bel po' di gente a sivamente, nominato sottose­ Italia». Un'iniziativa allesa da parlare della macchina di gretario agli Esteri nell'ultimo tempo visto che sui mercato guerra che dovrà consentire al governo Andreotti. È diventato wm ROMA. Qualcuno a suo tempo lo BRUNO UGOLINI gero» nel 1983 (Chi conia di più a Na­ esteri il nostro paese si muove sistema Italia di sfondare sui ministro, per la prima volta, ha soprannominato, malevolmente, poli lei o la famiglia Gava?), aveva ri­ su linee estemporanee, senza mercati esteri, e non è più con , che gli ha Tarzan. Non certo tentando cosi di allu­ prie ali proiettive. È deputalo per la De zan-Scotti è abituato a ben altre batta­ sposto: «Personalmente non credo di un sostegno coerente da parte nemmeno ministro? Sembrava assegnato il Commercio con dere alle sue qualità atletiche. L'uomo nel 1968. Ed è l'inizio di una carriera glie. Eccolo ad esempio lutto solo in un contare molto, anche perchè non ho della Farnesina che è sinora ri­ una presa in giro impossibile. l'Estero. Chiacchierato e al è di corporatura esile. Il nomignolo è senza fine. Quasi lutti i ministeri cono­ congresso della De, nel 1984, contrap­ lamiglia. Ma mi pare che le cose sono velala scarsamente sensibile Ed invece non lo era, anche se centro di numerose polemiche stato affibbiato ripensando alla sua sto­ scono la sua presenza. Anche quello porsi nientemeno che a Ciriaco De Mi­ cambiate per tutti, anche per Gava», alle esigenze di export delle Scotti sino all'ultimo momento negli anni della sua attività di ria nella De: forzanovista, basista, an­ della protezione civile. Anche quello ta, nella corsa alla carica di segretario. I Ora, comunque, Enzo Scotti è giunto imprese italiane, soprattutto se ha giocato a rimpiattino con i magistrato nella capitale, al dreottiano, corrente del Golfo, impe­ dei beni culturali. Ma le prime pagine pronostici gli aggiudicano una mancia­ ad un punto di svolta della propna sto­ si considera quello che fanno fatti: «lo sto lavorando qui e punto di essere trasferito dal le cancellerie e le ambasciate continuo a lavorare qui. Ogni Csm ad altra sede, provvedi­ gno riformista, azione popolare. Un del giornali le conquista nel 1983 con ta di voli e invece lui si becca quasi un ria politica. È stato ministro degli Inter­ salto continuo, attraverso ipotetiche lia­ quello che passo, nelle vicende sociali, 33 per cento. E quando gli chiedono ni, poi degli Esteri. Tutti si interrogano dei paesi nostri concorrenti. sede ha un proprio ruolo ed mento poi annullato dal Tar una propria funzione e qui sto del Lazio. Vitalone è entrato ne, da una corrente all'altra. Chi cono­ come l'accordo Scotti, il primo accordo quale è la differenza tra lui e l'antagoni­ sulla natura vera di queste dimissioni. Per l'occasione Scotti aveva rapidamente nella cerchia dì sce bene Enzo Scotti, nato a Napoli 59 di concertazione sui salan tra sindacati, sta De Mita risponde cosi: «De Mita C'è chi vede, come al solito, la manina lavorando da ministro degli invitato a Villa Madama il Go­ Esteri». Purtroppo la nunione Giulio Andreotti, propiziandosi anni or sono, sostiene che questa «alta­ governi e imprenditori. Un anno prima guarda alla società del palazzo, io al di un Grande Vecchio, il solito Andreot­ tha del governo e dell'indu­ l'ascesa politica. Un episodio lena» sottolinea in realtà la caratteristi­ Scotti era stato tirato in ballo nel cosid­ palazzo della società». E subito dopo ti. Tarzan-Scotti sarebbe tornato sotto (seguita da pranzo di lavoro) stria, pubblica e privata. C'era­ si è svolta a porte chiuse. Sa­ tra i tanti. Allorché gli venne af­ lendo il principio che i compo­ ca fondamentale dell'uomo: un realista detto affare Cirillo, la storia del docu­ questa mezza vittoria al congresso de quell'albero. E i pasticci di Forlani e De no il presidente del Consiglio fidata i inchiesta sulla strage di nenti dell'organo di autogover­ mento falso pubblicato dal nostro gior­ va a fare il sindaco di Napoli per cento rebbe stato interessante sape­ pragmatico. «Un tipo introverso, pigno­ Mita non gli piacciono. Sta ripuntando Amato, i ministn del Tesoro re se Scotti ha gabellato anche via Fani, 23 magistrati romani no non sono perseguibili per le lo e sgobbone», ha detto di lui Umberto nale. Era l'accusa di un suo coinvolgi­ giorni. E, comunque, nel partilo, arriva a diventare segretario della De? C'è chi Barucci, del Bilancio Reviglio, sottoscrissero un documento opinioni espresse nell'eserci­ ; i suoi interlocutori cosi come in cui denunciavano il rischio zio delle loro funzioni. Otterrà Eco. E Miriam Mafai ha scritto cosi su mento nelle trattative con le Br per rila­ alla carica di vice-segretario e, in Parla sostiene che la De non gli avrebbe mai dell'Industria Guanno e dei aveva fatto con i giornalisti. che il processo fosse pilotato la promozione nell'85, con ap­ «Repubblica», nel 1982: «È un andreot­ sciare l'esponente de Cirillo a Napoli. mento, di capo del gruppo dei deputati perdonato il fatto di avere un debole Commercio Estero Vitalone. Come battesimo della «cabina nel senso gradito ad una deter­ pena 14 voti su 32: la maggior tiano anomalo, quindi assai più attento Ecco il suo commento, pochi giorni do­ de. per le donne e questo avrebbe rappre­ Anche gli imprenditon aveva­ di regia» del sistema Italia non minata fazione della De. Accu­ parte dei consiglieri si astiene alle grandi idee che ai giochi di potere». po il falso scoop dell'Unità: «Che cosa Ma con chi sta veramente? C'è chj sentato un ostacolo. Come se fossimo no schierato i «pezzi» più rap­ è male. Di certo, essa ha già sati da Vitalone di diffamazic- in segno di dissenso, o addirit­ Sarà proprio cosi? mi rimane? Mi rimane soprattutto una come lo scomparso Donai Cattin un in America. Pietro Calabrese su «Il Mes­ presentativi: i pubblici erano contribuito alla diffusione al­ ' ne aggravata, i magistrati ven­ tura non partecipa alla vota­ La sua culla politica è il sindacato, la terribile sensazione. È come se un ca­ giorno, nel 1989, lo accusa in questo saggero» nel 1983 gli avfva chiesto: «Di presenti con i presidenti dell'In l'estero di un prodotto made in nero assolti, nell'85\ «perchè il zione. Più di recente, da sotto­ Cisl. È anche docente, negli anni 50, mion, un grosso camion, ti avesse sfio­ modo: «Come segretario sarebbe la lei si dice che è uno dei pochi de a co­ Nobili, dell'Eni Cagliari e del­ molto appetito: le barzel­ fatto non costituisce reato». rato per un pelo. Tu ti volti a guardarlo scarpa sinistra o destra di De Mita». E lui noscere le donne, sia vestite che nude. l'Enel Viezzoli; per i privati c'e­ L'attuale ministro giunse al segretario agli Esteri, Vitalone presso la scuola sindacale di Firenze, la lette. Peccato che le nsale non scuola frequentata da allievi divenuti mentre si allontana e pensi con terróre: risponde secco: «Non ho dimestichezza È vero?». E lui aveva risposto: «Sono fi­ rano la Fiat con Romiti, l'Oli- migliorino la nostra bilancia punto di impugnare nell'83, concorre a eliminare il magi­ vetti con De Benedetti, la Pirelli davanti alla Corte costituziona­ strato Giuseppe Di Gennaro, poi illustri come Pierre Camiti e Franco mi poteva travolgere, mi poteva uccide­ né con le scarpe di nessuno, né con glio di Adamo ed Eva e porto con me, dei pagamenti. Altrimenti Marini. Ed è proprio Giulio Pastore a re». questo genere di attività». Ma allora sta senza vergognarmene, il peccato origi­ con Tronchetti Provera, la Fer- avremmo risolto tutti i proble­ le una sua «mancata promo­ noto e apprezzato per le sue ruzzi con Sama, la Confindu- zione» da parte del Csm: ma la capacità professionali, dalla prendere il giovane Scotti sotto le pro- Ma il nostro esile e puntiglioso Tar- con Gava? Alla domanda del «Messag­ nale». mi di Maastricht. Consulta gli dette torto, stabi­ direzione del fondo Onu per i stria con Abete. Insomma, non problemi della droga. mancava nessuno. ncc. Mezza De è furente, ma l'altra metà gongola. Il segretario: «Una cosa che non mi spiego». Pomicino: «Non incolpate Andreotti» Forlani sconcertato. Segni: «A paese si disgrega»

Che rabbia, dentro la De! E che risate, dentro la De! scelta precisa. Certe cose fatte sole che frigge Montecitorio. E pelle degli italiani in un mo­ pensarci un mese fa». Seduto di Scotti? Odia viaggiare? Si Le dimissioni di Scotti irritano gli amici del segreta­ in (retta e furia...». Ecome è so­ allora allarga le braccia un al­ mento cosi drammatico per la in poltrona, 11 vicino, c'è il vuol ritiraredentr o la cinta da­ lidale, il Pomicino, con lo Scot­ tro peones del partito, Hubert lira». Che pentolone di rabbia Maurizio Gira Idi dello «il Baro­ ziaria di Napoli? Anche lui al­ Paolo rio e rendono felici gli andreottiani. Dice Forlani: ti che ci ripensa. «Ma perchè? - Corsi: «Al peggio non c'è mai e allegrezza malamente na­ ne», ideologo della corrente larga le braccia: «Eh... io non Cirino «Una cosa che non mi spiego...». S'indigna Mario Se­ domanda in giro - Forlani non fine». Preguiamo nel ventre scosta, il Biancofiore ammo­ sbardelliana, oggi, dopo i tra­ conosco queste ragioni. Forse Pomicino gni: «Questo Paese si sta disgregando». Vito Napoli, ha forse fatto la stessa cosa? Si molle della Balena Bianca, tra i scialo per l'afa di luglio e per il scorsi, ferocemente antian- è in corsa per la segreteria». vede che Scotti avrà copiato poveri cristi dei deputati che ceffone andreottiano. Maria drcottiana. «Tutto per il me­ «Scotti segretario?», replica Gu­ di Forze Nuove: «Quello che Scotti ha fatto fa schi­ dal segretario...». dovranno andare a spiegare Pia Garavaglia, sinistra dici, si glio, tutto per il meglio», si ral­ glielmo Scartato, giovane de- fo!». Sorride, anzi ride, Cirino Pomicino: «Adesso Sale e aceto, sulla ferita del questo bailamme ai militanti guarda intomo sgomenta: «È legra. Come sarebbe a dire: vi mitiano. «Prima poteva farlo, non date la colpa ad Andreotti...». povero Arnaldo. Che fa quasi dello scudocrociato vicino ca­ inaudito! Mi vergogno». In un piace questa manovra di Re ma adesso con che faccia si pena, stretto nell'angolo, men­ sa? «C'è Andreotti dietro il ge­ angolo, Silvio Lega, vice di For­ Giulio? Sorride, «il Barone». Poi presenta?». Vuol fare il segreta­ tre ammette: «E una cosa che sto di Scotti», giura il doroteo lani nel palazzotto di piazza spiega: «Va bene perchè nella rio, li «Tarzan» democristiano, non mi spiego e quindi non do Paolo Caccia. E l'amico di cor­ del Gesù, snocciola una specie De si inasprisce lo scontro con che di liana In liana vola verso STEFANO DI MICHELE interpretazioni...». L'Ira di For­ data, Enzo Binetti, ammette: di rosario: «Le alternative sono Andreotti. Mica potevamo te­ il ramo andreottiano? «Non lo lani, trattenuta a stento, esplo­ •Non so più cosa fare». È una tre: o ci si dimette da deputato, nerlo tutto per noi. Adesso lui è so. Al momento lo vedo molto M ROMA Toh, guarda guar­ sorriso che si allarga sulla fac­ furia Vito Napoli, accasato in o ci si dimette da ministro, o ci Forlani hanno accorciato le di­ malridotto», certifica France­ pa come una locomotiva. Che come un gnllo, su e giù per da, Il nell'angolo, vicino alla cia di Paolo Cirino Pomicino, de nelle parole di Pier Ferdi­ cosa propone, l'Oscar dell'E­ Montecitono, nonostante la re­ buvette, il Luigi Baruffi, capo che la lieta notizia di Enzo nando Casini, il giovane e ab­ Forze Nuove. Strepita: «Scotti si dimette dal partito». Parole al stanze, sono uno di fronte al­ sco D'Onofrio, esponente del bronzato braccio destro. Sorri­ la segreteria, perchè è alla se­ vento, se ce ne fosse un filo. In­ l'altro...». fu glorioso partito cosslghiano. dera? «Autoconfiniamoci al­ cente vedovanza dal ministe­ dell'organizzazione di piazza •Tarzan» Scotti dimissionario greteria che punta, se la può somma, Lega, perchè Scotti l'Elba. Facciamo un governo in ro, Paolo Cirino. Si trova da del Gesù e proconsole an­ l'ha data per primo negli ango­ de, ma sorride amaro, «Sono Sarà l'O.K. Corrai dì Palazzo E spiega: «Aveva accettato di esilio». Ma si, che magari il Bo- vanti una pattuglietia di croni­ dreottiano a Milano. Allora, c'è li dì Montecitorio. Un somso stupefatto - fa sapere - per la scordare. Quello che ha fatto ora ci ripensa?Com e il suo se­ Sturzo? 11 duello tra il Mandari­ fare il ministro, non il deputa­ drato ci fa un pensierino so­ sti e lancia l'ultimo consiglio: l'immarcescibile Giulio dietro che sale, fin sopra al naso, fin disinvoltura con cui si scarica­ fa schifo!». gretario, allarga le braccia: no Romano e l'Arnaldo Pesa­ to. Nessuno l'aveva obbligato». pra... E di Scotti, proprio non «Non vorrei che cadestp nel so­ questa iradiddio sul capo del oltre le orecchie. «Si allarga, si no sulle istituzioni problemi È uno schifo, onorevole Se­ «Mah, è incomprensibile. Fa­ rese? Sempre sorridente, il Ba­ E lei, onorevole Guido Bo- vuol dire niente? Appena un lilo vecchio errore dei giornali­ povero Forlani? Il Baruffi ha l'a­ allarga... La verità è che acqui- che erano già stati affrontati al­ gni? Il Mariotto referendario si ceva cosi bene il ministro degli ruffi concede; «Il Consiglio na­ drato, cosa ne dice? Il leader pensierino: «È una decisione sti politici, per cui quando una ria sorniona e fa la faccia stupi­ stiano nuove adesioni», confi­ l'interno del partito». Sospira toglie gli occhiali, scuote il ca­ Esteri...». Piazzalo nel centro zionale aveva già tanti compiti. della sinistra dici respinge con che certo non rafforza il gover­ cosa è confusa e non si capi­ ta: «Chi lo dice sono gli stessi da ai suoi. Prende (iato, ride un altro fido di Arnaldo, il Ro­ po. Mormora: «Che devo dire? del Transatlantico, Vittorio Uno in più, uno in meno cortesia i giornalisti. Lo stoppa, no, che ha già tanti problemi». sce, la colpa è degli andreot­ che dicono che tutto questo contento, ricomincia: «Noi lo meo Ricciuti da Giuliano Teati­ Questo è un Paese che si sta di­ Sbardella regola il traffico degli Chioma al vento, si fa strada davanti alla buvette, il repub­ Blob, blob, blob... Tracima, tiani .» Mano, quanta malizia! caldo è colpa sua». Quante di­ sosteniamo da tempo: adesso no (Chleti) : «Spero sia solo un sgregando Poi: «Siamo di stupefatti democristiani. Fa Publio Fiori, andreottiano della blicano Oscar Mamml. «Caro la pentolaccia democristiana Cosa c'entra Andreotti? E poi, cerie, nel forno afoso del Tran­ prendiamo alto che due auto­ bnitto temporale di luglio...». fronte ad una crisi drammati­ spallucce, lui: «Quella di Scot­ piazza romana. Allora, come Guido, facciamo una cosa», gli Diamo allora l'ultima parola al chi l'ha visto ieri? Controllate satlantico! Però, prendete quel revoli amici hanno fatto una Temporale? Macché, c'è un ca... Non si può giocare con la ti? E una scelta, però poteva se lo spiega il comportamento propone tirando fumo dalla pi- Pomicino di Re Giulio. Saltella l'alibi: sarà di ferro.