Fosdinovo - Zecche Diverse (Fosdinovo)
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Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Fosdinovo - Zecche Diverse (Fosdinovo) ID: 2019 N. scheda: 22740 Volume: 2; 5 Pagina: 331; 838 - 839 ______________________________________Riferimenti: Toponimo IGM: Fosdinovo - Castello Comune: FOSDINOVO Provincia: MS Quadrante IGM: 096-3 Coordinate (long., lat.) Gauss Boaga: 1581643, 4887463 WGS 1984: 10.02148, 44.13737 ______________________________________ UTM (32N): 581707, 4887637 Denominazione: Fosdinovo - Zecche Diverse (Fosdinovo) Popolo: S. Remigio a Fosdinovo Piviere: S. Remigio a Fosdinovo Comunità: Fosdinovo Giurisdizione: Fosdinovo Diocesi: (Luni - Sarzana) Massa Ducale Compartimento: x Stato: Ducato di Modena ______________________________________ FOSDINOVO. ( Fosdenovum ) in Val di Magra. - Castello murato capoluogo di comunità e di giurisdizione, stato per molti secoli residenza di una branca di marchesi Malaspina, ora sede del R. Delegato governativo della provincia Estense di Lunigiana; con chiesa prepositura (S. Remigio) nella Diocesi di Massa ducale, testè di Luni Sarzana, Ducato di Modena. È Fosdinovo situato sopra un monte che si specchia sul mare e sulle rovine di Luni, a destra della strada Regia che guida per Sarzana a Genova e sulla nuova strada militare Modanese. - Trovasi a 954 br. sopra il livello del mare Mediterraneo, nel grado 27° 40' 8'' longitudine, e 44° 8' 2'' latitudine, 4 miglia toscane a levante-grecale di Sarzana, per le vie traverse, 6 per la strada carrozzabile; 6 miglia toscane a settentrione dall'anfiteatro di Luni e 7 dalla voce di Magra, 12 miglia toscane a libeccio di Fivizzano, e 8 miglia toscane a maestr. di Carrara. Non vi è ragione per credere, nè alcuna giusta critica per sostenere, che Fosdinovo sia un'alterazione del nome di Fosse Papiriane , cioè di un'antica mansione esistita sulla via Emilia di Scauro, lungo il littorale della Toscana occidentale, a forma di quanto è accennato dalla Tavola Teodosiana ed altri Itinerarii. Avvegnachè quelle Fosse esistevano fra Pisa e Page 1/6 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ il Frigido, e non già fra il Frigido e Luni, nel piano, e non già in cima a un monte com'è quello di Fosdinovo. Che perciò rapporto a questo castello non possiamo allontanarci dall'epoca, in cui comincia a conoscersi nella storia. - Vedere FOSSE PAPIRIANE . Di Fosdinovo pertanto non s'incontrano, che io sappia, più vetuste memorie di quella del concordato celebrato in Terrarossa (13 maggio 1202); col quale atto, essendo state decise per lodo le vertenze fra il vescovo di Luni con i marchesi Malaspina da una, e i nobili di Vezzano dall'altra parte, dovettero prestare il consenso anche i consoli, i nobili e il popolo di Fosdinovo. Se credere dobbiamo all'autore delle Memorie istoriche di Lunigiana (tomo II pag. 21) signoreggiavano allora in Fosdinovo, come feudatarj dei marchesi Malaspina, i nobili di Erberia e quelli di casa Buttafava: ai quali subfeudatarii devesi l'edificazione del cassero di Fosdinovo, situato in un'eminenza per comodo ed onore dei consoli e del comune, siccome appare dai rogiti di ser Conforto dell'anno 1202. Questo fortilizio fu acquistato assieme con altre terre e ragioni per il prezzo di 500 fior. d'oro del 1340 dal march. Spinetta Malaspina; e venne poi si fattamente ampliato, che potè servire di resedio feudale ai discendenti di quella famiglia. Attualmente è residenza del Delegato ducale della provincia della Lunigiana Estense, che di Aulla e di Fosdinovo forma a vicenda il capoluogo; mentre la famiglia Malaspina, che ne fu signora, abita in mezzo ai suoi possessi allodiali a piè del suddetto monte nella magnifica sua villa di Caniparola. (GARGIOLLI, Calend. lunese per l'anno 1835 ). Morto in Fosdinovo, dove nel 1352 fece il suo testamento, il march. Spinetta I, lasciò i suoi feudi e possessioni ai nipoti di lui nati dai march. Isnardo e Azzolino, i quali nel 1355 ottennero dall'imp. Carlo IV la conferma delle precedenti investiture imperiali. Il march. Galeotto, figlio del soprannominato Isnardo, divenne lo stipite dei toparchi di Fosdinovo, nella cui chiesa maggiore esiste il suo deposito ricco di marmi. - Al march. Galeotto succedè, nel 1367, il suo primogenito Gabbriello II, il quale morì senza prole nel 1390; allora questo marchesato restò diviso fra i due fratelli minori, Spinetta II, che fu duca di Gravina, e Leonardo. A quest'ultimo toccarono i feudi di Gragnola, di Castel dell'Aquila, di Viano, e altri villaggi, mentre al duca di Gravina restò il feudo di Fosdinovo con il suo distretto. Spinetta II, mancato ai viventi del 1398, lasciò due figli, Gabbriello III, il quale morì senza prole nel 1405, di Antonio Alberico I, in cui ricaddero non solamente tutte le ragioni del marchesato, ma ne aumentò egli stesso la potenza e Giurisdizione; sia allorchè nel 1412, all'occasione della morte violenta del march. di Olivola, riebbe le ville di Pulica e di Agnino; sia allorquando, spentasi la linea dei marchesi di Gragnola e di Castel dell'Aquila (anno 1441) potè riacquistare una parte dei feudi aviti. Il march. Antonio Alberico era raccomandato della Rep. fiorentina, dalla quale fu onorato con pubblico decreto (anno 1429) della qualità di cittadino fiorentino da estendersi a tutta la sua successione. Se non che egli un momento si staccò dagli antichi i suoi protettori per unire le sue genti a quelle del duca di Milano, che in Lunigiana scesero a far guerra alla Rep. fior. Ma ben tosto quel marchese dovè anche sostenere l'infortunio di vedersi togliere nel 1430 varie castella da Niccolò Piccinino generale di Filippo Maria Visconti; le quali, riconquistate nel 1437 dal conte Francesco Sforza generale dei Fiorentini, furono rese ad Antonio Alberico I, sotto il cui governo si diedero anco gli abitanti di Massa e di Carrara per libera convenzione, stipulata nel dì 8 dicembre dell'anno 1442. - Vedere MASSA DUCALE. Nel 1455 cessò di vivere il march. Antonio Alberico I, lasciando ( ERRATA : 8 figliuoli) 5 figliuoli, cioè, Spinetta III che fu autore dei Malaspina di Verona, Lazzaro che divenne marchese di Gragnola , Giacomo, a cui toccò Massa , e che nel 1473 ingrandì il suo dominio coll'unirvi la signoria di Carrara per via di permuta con Antonietto figlio di Page 2/6 Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana (E. Repetti) http://193.205.4.99/repetti/ Spinetta Fregoso; e finalmente il quarto figlio, Gabbriello IV, in cui ben presto (anno 1466) si accumulò la porzione del quinto fratello Francesco, fu riconosciuto marchese di Fosdinovo. Appena stipulato nel 17 novembre 1467 l'atto di divisione fra i quattro fratelli superstiti, il marchese Gabbriello stando in Fosdinovo, con istrumento del 18 novembre dell'anno stesso 1467, cede in permuta a uno dei fratelli (Spinetta) i beni allodiali che la famiglia Malaspina possedeva nel Veronese ricevendo il feudo di Olivola che era toccato al predetto fratello. Lo stesso Gabbriello IV nel 1468 rinnovò un trattato di amicizia con la Rep. fior., per la quale, del 1471, militò nella guerra di Volterra, e nel 1478 alla difesa e custodia di Sarzana. Se non che egli oscurò i suoi meriti in faccia ai Fiorentini medesimi, e dalla sua famiglia, allorchè si accostò ai Francesi discesi nel 1494 di Val di Magra ai danni della Toscana: e ciò nella lusinga di riavere il dominio che i suoi estinti agnati tenevano in Fivizzano. - Gabbriello IV cessò di vivere nel 1508, lasciando quattro figli maschi, e una femmina (Argentina) maritata al pusillanime gonfaloniere della Rep. fiorentina, Piero Soderini. Il march. Lorenzo fu dei 4 figli quello che continuò la linea di Fosdinovo, e che, per privilegio nelle 1529 concesso dall'imp. Carlo V, istituì la primogenitura del feudo nel suo primogenito e successore marchese Giuseppe, che succede nel 1551 al governo feudale di Fosdinovo, ricevendone l'investitura dall'Imp. Ferdinando I. Mancato questo ai viventi del 1565, il di lui figlio march. Andrea, dopo riformati gli statuti particolari di Fosdinovo, lasciò colla vita il marchesato nel 1610 al suo figlio Giacomo II, dal quale passò nel 1663 in eredità a Pasquale di lui maggior nato. A questo marchese l'Imp. Leopoldo I rinnovò l'antico privilegio di batter moneta, siccome apparisce dall'iscrizione apposta sulla facciata dell'edifizio della Zecca di Fosdinovo. Al march. Pasquale, morto nel 1670 senza prole, succedè il fratello Ippolito, stato ucciso poco dopo a tradimento dall'altro fratello Ferdinando, lasciando la moglie incinta di un figlio. Questo postumo, chiamato Carlo Agostino, mancato al mondo del 1722, lasciò due figli cioè, il march. Azzolino, che stabilì a Napoli la sua famiglia, e Gabbriello V primogenito; a favore del quale, nel 1723, fu confermata l'investitura imperiale di Fosdinovo, feudo, che nel 1758, toccò al suo primogenito Carlo Emanuele, che non ebbe figliuoli, e che fu l'ultimo feudatario di questo marchesato. - Avvegnachè nel 1796 egli ne fu spogliato dai Francesi che assegnarono l'ex-feudo di Fosdinovo al territorio della Rep. Cisalpina, quindi al regno d'Italia, sino a che alla pace di Vienna, nel 1814, venne insieme con gli altri ex feudi dei Malaspina di Lunigiana incorporato al ducato di Modena, restando al vivente march. Giuseppe, nipote dell'ultimo feudatario di Fosdinovo, i beni allodiali della sua famiglia, ai quali appartiene la vasta tenuta e villa signorile di Caniparola . Questo bel palazzo di campagna fu edificato a piè del poggio di Fosdinovo, circa l'anno 1724, dal march. Gabbriello V nel luogo dove esisteva una torre, e con il terrapieno scavato dai fondamenti sorse un monticulo accosto alla villa di Caniparola, intorno al quale monticello fu fatta una piantagione a piccoli ripiani di scelte viti di una qualità che diede un liquore squisito conosciuto per la Lunigiana col nome dell'artefatta collina, il Montesagna . Nel 1828 fu dipinta la gran sala dal pittore napoletano Natali, nel tempo stesso che il marchese proprietario tentava di promuovere e rendere proficua l'escavazione della recentemente abbandonata miniera di antracite posta poco lungi dalla sua villa di Caniparola.