Storia Della Parrocchia San Martino Bollate
UNA BREVE STORIA DELLA PARROCCHIA DI S. MARTINO DI BOLLATE Sappiamo che Bollate e dintorni erano abitati sin dai tempi più remoti, come provano le scoperte delle necropoli gallo-romane di Castellazzo e Garbagnate avvenute nel 1873/1875, ma nulla si conosce circa la loro evangelizzazione. Tuttavia, poiché in Lombardia il cristianesimo si era diffuso già prima dell'episcopato di S. Ambrogio, dato che poté occuparsi dell’evangelizzazione della remota Val di Non, possiamo dedurre che in Bollate, collegata da una importante strada romana alla vicina Milano, sede del Vescovo, almeno dal quarto secolo già esistesse una congrua comunità di cristiani che disponeva di un apposito luogo dove raccogliersi per celebrare l’Eucaristia. Nell’anno 493, il Sommo Pontefice Gelasio I, mentre Vescovo di Milano era il beato Teodoro, concedeva ad Alione, conte d’Italia, la facoltà di poter riscuotere le decime su Bollate e numerose altre località lombarde. Questo fatto confermerebbe l’esistenza della Pieve Bollatese già nel V secolo, peraltro suffragata da altre ipotesi, che confermerebbero la concessione del Fonte Battesimale alla Chiesa della comunità bollatese nel quinto secolo. Probabilmente, per l’occasione, fu edificata una nuova Chiesa col Battistero che fu dedicata, come spesso accade, ad un santo di recente canonizzazione: S. Martino Vescovo di Tours, morto nel 397 come S. Ambrogio. In onore di S. Ambrogio, Bollate aveva elevato la “Ecclesia Sancti Ambrosii in Strata”, così chiamata perché prospiciente l’antica strada romana, nel tratto oggi corrispondente a via Madonnina e di cui, per volontà di S. Carlo Borromeo, tuttora esiste l’abside, trasformata nella cappellina della Madonna Addolorata.
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