NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE GIGLIO PORTO

Isola del Giglio (Gr)

RELAZIONE GENERALE

Relazione Generale Piano Regolatore Portuale Giglio Porto (GR) x x x

SOMMARIO

1. PREMESSA ...... 3

2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E STORICO DEL PORTO...... 5

3. LO STATO ATTUALE DELLA PIANIFICAZIONE ...... 9

3.1. IL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE CON VALENZA DI PIANO PAESAGGISTICO PIT/PPR ...... 9 3.2. GLI AMBITI DI PAESAGGIO ...... 10 3.3. IL MASTER PLAN ȃA RETE DEI PORTI TOSCANIȄ ...... 19 3.4. PIANO REGIONALE INTEGRATO INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ (PRIIM) ...... 23 3.5. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI ...... 26 3.6. IL PIANO STRUTTURALE DEL COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO ...... 31 3.7. IL VIGENTE PIANO REGOLATORE PORTUALE DI GIGLIO PORTO ...... 36

4. LO STATO ATTUALE ...... 38

4.1. GLI ATTUALI SERVIZI PORTUALI ...... 39

5. GLI OBIETTIVI DEL PRP ...... 41

6. LA FASE DI ASCOLTO ...... 42

7. ULTERIORI STUDI DA SVOLGERE ...... 43

BIBLIOGRAFIA ...... 44

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Gruppo di lavoro

Segretario generale Responsabile del procedimento Ing. Fabrizio Morelli

Garante Ž••Ȃ’—˜›–Š£’˜—ŽȱŽȱŽ••Šȱ™Š›ŽŒ’™Š£’˜—Ž

Geol. Simona Cerretini

Regione Toscana

Programmazione porti commerciali,

interporti e porti e approdi turistici

Arch. Alessandro Rosselli

Aspetti urbanistici Arch. Elisabetta Berti

Aspetti ambientali VAS Università di Pisa

Ing. Claudia Casini

Polo dei Sistemi Logistici di Livorno

Prof. Ing. Valerio Cutini Responsabile della ricerca

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RELAZIONE GENERALE NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE GIGLIO PORTO - ISOLA DEL GIGLIO (GR) IGILIUM

1. PREMESSA x x x

Gli ambiti urbani e portuali devono essere concepiti come ȃAmmiro da lontano le cime ž—Ȃž—’ŒŠȱ œ›žž›a complessa da valorizzare attraverso un ‹˜œŒ˜œŽȱŽ••Ȃ œ˜•ŠȱŽ• Giglio: progetto capace di affrontare in maniera integrata gli aspetti /non è giusto spogliarla della formali e funzionali della relazione città - porto. sua gloriaȄ A partire da questo principio generale il Masterplan regionale definisce le linee guida in materia di pianificazione delle aree portuali che hanno come finalità quella di indirizzare i progetti Tratto da De Reditu suo di potenziamento, riqualificazione e progettazione dei porti Rutilio Namaziano verso più elevati livelli di qualità. 417 d. C.

˜—ȱ •ȂŽ—›ŠŠȱ ’—ȱ Ÿ’˜›Žȱ Ž••Šȱ ŽŽȱ ŘŞȱ Ž——Š’˜ȱ ŗşşŚǰȱ —ǯȱ ŞŚǰȱ ’•ȱ porto di Isola del Giglio è stato classificato tra quelli appartenenti alla II categoria, III classe, con funzioni: commerciale, industriale, servizio passeggeri, peschereccia, turistica e da diporto, superando la classificazione I categoria (porto rifugio) attribuita con R.D. 5 maggio 1909, n. 342, ai sensi del R.D. 26 settembre 1904 n. 713 e R.D. del 2 aprile 1985 n. 3095. •ȱ ŠœŽ›™•Š—ȱ ȃLa rete dei porti toscaniȄ classifica, i porti in Porti di interesse regionale, nazionale e internazionale e Porti di interesse regionale e interregionale: ’•’˜ȱ™˜›˜ȱ¸ȱŽ’—’˜ȱȃGiglio, con funzioni di collegamento passeggeri con Porto Santo StefanoȄǯ La Regione ˜œŒŠ—Šȱ™Ž›ȱŠž–Ž—Š›Žȱ•ȂŽ’Œ’Ž—£ŠȱŽȱ•ȂŽ’ŒŠŒ’Šȱnella gestione delle funzioni concernenti i porti di Viareggio, Giglio, Porto Santo Stefano e Marina di Campo, con Legge Regionale ŘŞȱ–Š’˜ȱŘŖŗŘǰȱ—ǯȱŘřǰȱ‘Šȱ’œ’ž’˜ȱ•Ȃž˜›’¥ȱ˜›žŠ•ŽȱŽ’˜—Š•Žȱ alla quale riconosce il ruolo di gestore globale della vita istituzionale, amministrativa ed economica del porto. Nei porti sede dŽ••ȂAutorità Portuale, previa intesa con i comuni interessati, il piano viene adottato dal Comitato Portuale, nel quale sono presenti sia le Amministrazioni statali che quelle locali (Regione, Provincia, e Comune), nonché gli operatori economici interessati (Camera di Commercio). La presenza all'interno del Comitato di tali soggetti risponde, nelle intenzioni della legge, alla promozione di attività di concertazione fra le Amministrazioni e gli operatori interessati e al raccordo fra la pianificazione urbanistica e quella di settore.

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Al fine della riqualificazione, riorganizzazione funzionale e della delimitazione Ž••ȂŠ–‹’˜ȱ ™˜›žŠ•Ž Ž•ȱ ˜›˜ȱ ’ȱ œ˜•Šȱ Ž•ȱ ’•’˜ǰȱ •Ȃž˜›’¥ȱ ˜›žŠ•Žȱ Ž’˜—Š•Žǰȱ ™›˜ŸŸŽŽȱŠ••ŠȱŽ’—’£’˜—ŽȱŽȱŠ••ȂŠ™™›˜ŸŠ£’˜—ŽȱŽ•ȱiano Regolatore Portuale ai sensi Ž••ȂŠ›ǯȱŗśȱŽ••ŠȱŽŽȱŽ’˜—Š•ŽȱŘŞȱ–Š’˜ȱŘŖŗŘǰȱ—ǯȱŘřǯ Il vigente PRP di Isola del Giglio è stato approvato con D.M. 1314 Ž••ȂŞȱ–Š’˜ȱŗşŝŞǰȱ una nuova pianificazione si è resa pertanto necessaria per dare adeguata valorizzazione a tutte le componenti economiche e commerciali del porto, secondo le principali strategie individuate dalla pianificazione regionale (PIT, 2015), provinciale (PTC, 2010) e locale (Piano Strutturale del Comune di Isola del Giglio, 2014). Relativamente al procedimento VAS di cui alla L.r. 10/2010 e s.m.i., la sopra ›’Œ‘’Š–ŠŠȱ•ŽŽȱ’ȱ’œ’ž£’˜—ŽȱŽ••Ȃž˜›’¥ȱ™˜›žŠ•Žǰȱ‘Šȱ’—’Ÿ’žŠ˜DZ - •Ȃž˜›’¥ȱ˜›žŠ•ŽȱŽ’˜—Š•ŽǰȱšžŠ•ŽȱAutorità proponente; - il Nucleo Unificato Regionale di Valutazione e Verifica (NURV), quale Autorità competente; - il Consiglio regionale, quale Autorità procedente. Il PRP sarà concepito sinergicamente agli strumenti di pianificazione sopra richiamati, di fatto completando la pianificazione del territorio in linea con una visione complessiva di sviluppo sociale ed economico. La presente relazione generale del PRP ha i seguenti obiettivi primari: - definizione del percorso metodologico adottato nelle fasi di formazione della proposta di PRP, anche con riferimento ai distinti sotto - ambiti portuali; - descrivere i contenuti della proposta di PRP; - fornire una ragionata sintesi degli studi di settore a supporto del percorso di pianificazione.

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2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E STORICO DEL PORTO

L'Isola del Giglio (Aigilon per i Greci, Igilium per i Romani) con i suoi 23,80 kmq risulta seconda per grandezza tra le isole dell'arcipelago toscano, posta alla latitudine –Ž’Šȱ’ȱŚŘǚȱŘŖȝȱŽȱŠ••Šȱ•˜—ǯȱǯȱ’ȱŗŖǚśśȝȱ’Ÿ’œŠȱŠ•ȱ›˜–˜—˜›’˜ȱŽ••ȂArgentario da un canale largo 13 km. L'isola è completamente montuosa: una catena diretta nel senso del suo asse maggiore l'attraversa in tutta la sua lunghezza raggiungendo al Poggio della Pagana (498 m. s. m.), quasi al centro dell'isola, la sua massima altitudine. Ȃȱcomposta da tre centri abitati: Giglio Porto, Giglio Castello e Campese. La costituzione geologica del Giglio è rappresentata nel suo complesso da graniti simili a quelli che formano il Monte Capanne nell'Elba; la regione del Franco invece è costituita da calcari cavernosi triassici, e nella parte più occidentale da gabri, serpentine, e anche da scisti e quarziti del Paleozoico. L'isola gode di un clima dolce e prevalentemente asciutto, come comporta la sua giacitura geografica e come appare dalla sua flora ampiamente studiata da S. Sommier. Fu certamente abitata in epoche remote, come dimostrano infatti alcune punte di frecce trovate nell'isola e risalenti al periodo neolitico. Anche gli etruschi ed i romani frequentarono l'isola ed alcuni documenti dell'epoca testimoniano che fu di proprietà della famiglia dei Domizi Enobarbi. Nell' 805 l'isola fu donata da Carlo Magno all'Abbazia delle Tre Fontane, nel 1269 divenne feudo della famiglia degli Aldobrandeschi ed in seguito al matrimonio di Margherita con Nello Pannocchieschi l'isola passò a quest'ultimo. Con le seconde nozze di Margherita degli Aldobrandeschi con un suo consanguineo, il Papa Bonifacio VIII (1303), tolse il feudo a Margherita per assegnarlo a Goffredo Caetani. Successivamente a causa del matrimonio di una Caetani con un Orsini, l'isola divenne proprietà della famiglia Orsini. A partire dal XIII secolo e fino ai primi anni del XV la repubblica di Pisa ne ebbe dominio effettivo, successivamente l'isola passò di mano in mano fino ad arrivare all'anno 1559 quando fu acquistata dalla moglie di Cosimo I Medici Eleonora di Toledo, alla morte della quale venne inclusa nel Granducato di Toscana. Nel XVI secolo, con l'espansione dell'impero Turco, il Giglio conobbe il suo periodo più buio. Fu oggetto infatti di continue incursioni da parte dei pirati barbareschi arabi e nord-africani. Rimasta impressa nella memoria, fu sicuramente la scorreria condotta dal Barbarossa che nel 1544 deportò come schiavi ben 700 gigliesi.

A difesa dell'isola furono costruite alcune torri, rafforzate le mura ed istituita una milizia civile che venne sciolta solo nel 1860 con l'annessione del Giglio al Regno d'Italia.

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Fig. 1 Ȯ Catasto Generale della Toscana, anno 1845 Comunità Isola del Giglio - Sezione C Porto, foglio 2 Progetto CASTORE - Regione Toscana - Sistema Informativo Territoriale ed Ambientale

Dopo l'unificazione del regno, l'isola fu adibita nel 1873 a colonia di deportazione dei condannati a domicilio coatto, ma per le insistenze della popolazione la colonia fu abolita nel 1893. Ȃ œ˜•ŠȱŽ•ȱ ’•’˜ȱ™›ŽœŽ—Šȱ˜’ȱ›Žȱ’—œŽ’Š–Ž—’ȱž›‹Š—’ȱ™›’—Œ’™Š•’DZ - Giglio porto ubicato sulla costa orientale dell'isola, costituisce l'approdo per le imbarcazioni e i traghetti provenienti dalla costa toscana. L'abitato, originariamente costituito da case di pescatori, si sviluppa attorno al porto ed è caratterizzato dal lungomare e da vie che si aprono nella Piazza della Dogana; - Giglio Castello nella parte centrale, più alta ed interna, dell'isola. L'abitato, di origini medievali si caratterizza per l'imponente Rocca Aldobrandesca e la cinta muraria; - Giglio Campese, località balneare situata sulla costa occidentale dell'isola, davanti ad un'ampia spiaggia racchiusa in una baia, la cui estremità meridionale è delimitata da una serie di faraglioni. Ȃ’œ˜•ŠȱŽ•ȱ ’•’˜, inoltre, è inserita nel Santuario dei cetacei, istituito nel 1991 come area naturale marina protetta di interesse internazionale.

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Fig. 2 Ȯ Sopra, localizzazione geografica del Porto di Isola del Giglio. A destra, il confine del Santuario dei Cetacei nel quale rientra •Ȃ œ˜•Šǯ

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Fig. 3 Ȯ 1949 Isola del Giglio: il porto Archivio fotografico F.lli Gori (www.archiviofotogori.com)

Fig. 4 Ȯ Giglio porto, oggi

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3. LO STATO ATTUALE DELLA PIANIFICAZIONE

Ȃ˜‹’Ž’Ÿ˜ȱ Ž•ȱ ™›ŽœŽ—Žȱ ŒŠ™’˜•˜ȱ ¸ȱ šžŽ••˜ȱ ’ ™Ž›ŸŽ—’›Žǰȱ Š›ŠŸŽ›œ˜ȱ •ȂŠ—Š•’œ’ȱ Ž••Šȱ pianificazione vigente, ad una lettura aggregata ed integrata della stessa, in grado di verificare la compatibilità della proposta del nuovo PRP agli indirizzi ai quali lo stesso dovrà rispondere. La Regione Toscana, nella definizione dei propri atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale, prevede lo sviluppo del sistema portuale, prima commerciale e poi turistico, quale condizione per •ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱŽȱ•ŠȱŒ˜–™Ž’’Ÿ’¥ della città policentrica regionale.

3.1. IL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE CON VALENZA DI PIANO PAESAGGISTICO PIT/PPR

Il Piano di Indirizzo Territoriale, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale 27 marzo 2015, n. 37, è un piano che si configura come uno strumento di pianificazione regionale che contiene sia la dimensione territoriale, sia quella paesistica; un piano in cui la componente paesaggistica mantiene comunque una propria identità chiaramente evidenziata e riconoscibile. ȂŠ£’˜—Žȱ›Ž’˜—Š•Žȱ—Ž•ȱŒŠ–™˜ȱŽ•ȱ™ŠŽœŠ’˜ǰȱŠȱ›ŽȱȃmetaobiettiviȄȱ 1. Migliore conoscenza delle peculiarità identitarie che caratterizzano il territorio della regione Toscana, e del ruolo che i suoi paesaggi possono svolgere nelle politiche di sviluppo regionale. 2. Maggior consapevolezza che una più strutturata attenzione al paesaggio può portare alla costruzione di politiche maggiormente integrate ai diversi livelli di governo. 3. Rafforzamento del rapporto tra paesaggio e partecipazione, tra cura del paesaggio e cittadinanza attiva. a cui si aggiungono gli obiettivi strategici: 1. Rappresentazione e valorizzazione della ricchezza del patrimonio paesaggistico e dei suoi elŽ–Ž—’ȱ œ›žž›Š—’ȱ šžŠ•’ȱ ŒŠ›ŠŽ›’ȱ ’ȱ ȃlunga durataȄȱ ŽŸ’Š—˜ȱ •˜ȱ stereotipo del paesaggio toscano; 2. Le componenti idrogeomorfologiche, ecologiche, insediative e rurali, vengono trattati in modo sinergico e integrato; 3. Persegue la coerenza tra base geomorfologia e localizzazione, giacitura, forma e dimensione degli insediamenti; 4. ›˜–ž˜ŸŽȱ•Ȃ’–™˜›Š—£Šȱ™ŠŽœŠ’œ’ŒŠȱŽȱŠ–‹’Ž—Š•ŽȱŽ••Žȱ›Š—’ȱŒ˜—ŒŽ—›Š£’˜—’ȱ urbanizzate;

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5. Diffonde il riconoscimento degli apporti dei diversi paesaggi sotteso non solo agli aspetti naturali, rurali e delle biodiversità al fine di migliorare la valenza ecosistemica del territorio regionale nel suo insieme; 6. Promuove le azioni per la riqualificazione delle urbanizzazioni contemporanee. 7. Assicura la coevoluzione fra paesaggi rurali e attività agro-silvo-pastorali; 8. Garantisce il carattere di bene comune e la fruizione collettiva dei diversi paesaggi della Toscana; 9. Arricchisce lo sguardo sul paesaggio attraverso la conoscenza e tutela dei luoghi in relazione alla molteplicità dei paesaggi presenti; 10. Assicura che le diverse scelte di trasformazioni del territorio e del paesaggio abbiano come supporto conoscenze, rappresentazioni e regole adeguate.

3.2. GLI AMBITI DI PAESAGGIO

Al fine di verificare il quadro vincolistico a cui è soggetto il Piano Regolatore del Porto di Isola del Giglio, relativamente al PIT/PPR, sono state eseguite le seguenti fasi di lavoro: - verifica, sugli elaborati cartografici del PIT con valenza di Piano Paesaggistico, di quali beni paesaggistici sono presenti nel territorio del Comune di Isola del ’•’˜ǰȱ Žȱ Œ˜—œŽžŽ—Žȱ Žœ›Š™˜•Š£’˜—Žȱ Š••Ȃ•Š‹˜›Š˜ȱ Şȱ Ž••Žȱ ™›ŽœŒ›’£’˜—’ȱ ›’žŠ›Š—’ȱ•ȂŠ–‹’˜ȱ™˜›žŠ•ŽDz - estratto della disciplina relativa alle invarianti strutturali; - estratto Š••Šȱ’œŒ’™•’—ŠȱȂžœ˜ȱŽ••ȂŠ–‹’˜ȱBassa maremma e ripiani tufacei degli ˜‹’Ž’Ÿ’ȱ Žȱ Ž••Žȱ ’›Ž’ŸŽȱ Œ˜››Ž•ŠŽȱ Œ‘Žȱ ’—Ž›ŽœœŠ—˜ȱ ’•ȱ Ž››’˜›’˜ȱ Ž••Ȃ œ˜•Šȱ Ž•ȱ Giglio ed in particolare Giglio porto. ȂŠ—Š•’œ’ȱ ‘Šȱ ™˜›Š˜ȱ Šȱ ŽŸ’Ž—£’Š›Žȱ ˜•›Žȱ Š••Žȱ ™›ŽœŒ›’£’˜—’ȱ Žnerali per i beni vincolati ope legis, contenuti nella ’œŒ’™•’—Šȱ Ž••Ȃ•Š‹˜›Š˜ȱ Şǰȱ Š—Œ‘Žȱ •Žȱ ™›ŽœŒ›’£’˜—’ȱ™Ž›ȱ’•ȱ’œŽ–ŠȱŒ˜œ’Ž›˜ȱŽ•ȱ ’•’˜ȱǻžŽ•ŠȱŠ’ȱœŽ—œ’ȱŽ••ȂŠ›ǯŗŚŘǯȱŒǯŗǰȱ•ŽǯŠǰȱ Ž•ȱ ˜’ŒŽȱŽ’ȱ Ž—’ȱŒž•ž›Š•’ǼȱŽȱ•Žȱ’œ™˜œ’£’˜—’ȱ œ™ŽŒ’’Œ‘ŽȱŽ••Ȃ•Š‹˜›Š˜ȱ Schede - Sezione 4 Elementi identificativi, Direttive e prescrizioni relative agli immobili ed aree di notevole interesse pubblico, esito di perfezionamento svoltosi nell'ambito dei Tavoli tecnici organizzati dalla Regione Toscana con le Soprintendenze territorialmente competenti e con il coordinamento della Direzione Regionale del MiBACT) per il Vincolo per Decreto in cui ricade il territorio di Isola del Giglio (D.M. 14.12.1959 - G.U. n. 73 del 25.03.1960) La valutazione congiunta dei sistemi idro-geomorfologici, dei caratteri eco-sistemici, della struttura insediativa e infrastrutturale di lunga durata, dei caratteri del territorio rurale e delle dinamiche insediative, ha consentito di individuare 20 Ambiti di Paesaggio.

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Cartografia identificativa degli ambiti di Paesaggio

Di seguito si riportano gli estratti cartografici del PIT/PPR, da tali estratti cartografici emerge quali Beni siano interessati dal Piano Regolatore Portuale in oggetto. Il Comune di Isola del Giglio è compreso nei territori costieri dei comuni di , Capalbi˜ǰȱ˜—Žȱ›Ž—Š›’˜ǰȱŠ—Œ’Š—˜ǰȱ’’•’Š—˜ȱŽȱ˜›Š—˜ȱŽ••ŠȱœŒ‘ŽŠȱȂAmbito di paesaggio n. 20 ȯ Bassa maremma e ripiani tufacei. Dall'analisi del regime vincolistico, l'area oggetto d'intervento é sottoposta congiuntamente a vincoli relativi a immobili ed aree di notevole interesse pubblico di cui all'art. 136 del codice, D.lgs. 42/2004: - al vincolo paesaggistico nell'individuazione degli immobili e delle aree di notevole interesse pubblico ȃ•Ȃ’—Ž›˜ȱŽ››’˜›’˜ȱ’ȱ œ˜•ŠȱŽ•ȱ ’•’˜ȱŒ˜–™›ŽœŠȱ•Ȃ œ˜•Šȱ’ȱ Giannutri, site nel territorio del comune di Isola del Giglio (Grosseto) hanno notevole interesse pubblico perché costituiscono, con la loro struttura geologica e con la ŒŠ›ŠŽ›’œ’ŒŠȱŸŽŽŠ£’˜—Žȱ–Ž’Ž››Š—ŽŠǰȱ•Žȱ’œ˜•Žȱ™’ùȱ™’˜›ŽœŒ‘ŽȱŽ••ȂŠ›Œ’™Ž•Š˜ȱ˜œŒŠ—˜ǰȱŽȱ formano dei quadri naturali di singolare bellezza aventi anche valore estetico e tradizionale e sono, quindi, sottoposte a tutte le disposizioni contenute nella legge 29 giugno 1939, n. 1497. Ȅcodice ministeriale 90467 e codice regionale 9053282 - D.M. 14.12.1959 - G.U. n. 73 del 25.03.1960.

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Carta Immobili ed aree di notevole interesse pubblico D.Lgs. 42/2004, art. 136 Ȃ’—Ž›˜ȱŽ››’˜›’˜ȱ’ȱ œ˜•ŠȱŽ•ȱ ’•’˜ȱ›’ŒŠŽȱ—Ž•ȱŸ’—Œ˜•˜ȱŽ•ȱǯǯȱ14.12.1959 - G.U. n. 73 del 25.03.1960.

Ricognizione delle aree tutelate per legge (ai sensi dell' art. 142 del D. Lgs. 22.01.2004 n. 42)

AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA A) - I TERRITORI COSTIERI

Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, a) - I territori costieri Il Comune di Isola del Giglio ricade nel Sistema costiero 11 - Elba e isole minori

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AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA B) - I TERRITORI CONTERMINI AI LAGHI

Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, b) - I territori contermini ai laghi

˜–Žȱ œ’ȱ ŽŸ’—ŒŽȱ Š••ȂŽœ›Š˜ȱ ŒŠ›˜›Š’Œ˜ȱ ’•ȱ ȱ —˜—ȱ ricade nel vincolo di cui alla lettera b)

AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA C) - I FIUMI. I TORRENTI, I CORSI DȂACQUA

Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, c) - I ’ž–’ǰȱ’ȱ˜››Ž—’ǰȱ’ȱŒ˜›œ’ȱȂŠŒšžŠ

Il PRP non ricade nel vincolo di cui alla lettera c), d), ed e).

AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA D) - LE MONTAGNE PER LA PARTE ECCEDENTE I 1.200 M ED E) I CIRCHI GLACIALI

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Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, d) - Le montagne per la parte eccedente i 1.200 m e lettera e) - I circhi glaciali

AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA F) - I PARCHI E LE RISERVE NAZIONALI O REGIONALI

Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, f) - I parchi e le riserve nazionali o regionali Parte Ž••Ȃ œ˜•Šȱ Ž•ȱ ’•’˜ȱ ¸ȱ ›’Œ˜–™›ŽœŠȱ —Ž••ȂŠ–‹’˜ territoriale del Piano del Parco Nazionale Arcipelago Toscano1 approvato con Delibera del Consiglio Regionale n. 87 del 23 dicembre 2009, il PRP ¸ȱž˜›’ȱŠ••ȂŠ–‹’˜ di piano richiamato.

AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA G) - I TERRITORI COPERTI DA FORESTE E DA BOSCHI

1 Š›Œ˜ȱŠ£’˜—Š•ŽȱŽ••Ȃ›Œ’™Ž•Š˜ȱ˜œŒŠ—˜ȱ’stituito con DPR 22 luglio 1996. Pagina 14 di 45

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Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, g) - I territori coperti da foreste e da boschi Aree tutelate: Zone boscate; Zone con vegetazione arbustiva e/o erbacea; Strade in aree boscate Pur essendo gran parte del territorio interessato dal vincolo di cui alla lettere g), il PRP non ricade in tale vincolo.

AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA H) - LE ZONE GRAVATE DA USI CIVICI

Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, h) - Zone gravate da usi civici

Il Comune di Isola del Giglio e lo stesso PRP ricade ed è interessato dal vincolo di cui alla lettera h)

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AREE TUTELATE PER LEGGE LETTERA I) - LE ZONE UMIDE E LETTERA M) - ZONE DI INTERESSE ARCHEOLOGICO

Estratto Cartografico Aree tutelate per legge, I) - Le zone umide e m) - Zone di interesse archeologico

Il PRP non ricade nel vincolo di cui alla lettera I) e lettera m)

BENI ARCHITETTONICI TUTELATI AI SENSI DELLA PARTE II DEL D.LGS. 42/2004

Estratto Cartografico Beni architettonici tutelati ai sensi della Parte II del D. Lgs. 42/2004

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Torre del Saraceno

Dettaglio Cart˜›Š’Œ˜ȱŽ••ȂŠ–‹’˜ȱ™˜›žŠ•Ž interessato dal vincolo Beni architettonici tutelati ai sensi della Parte II del D. Lgs. 42/2004

Š••ȂŽœ›Š˜ȱŒŠ›˜›Š’Œ˜ȱdi cui sopra, sono presenti due beni architettonici tutelati ed uno in particolare, la Torre del Saraceno è posizionata a ridosso del porto ma al di fuori dellŠȱ™›˜™˜œŠȱ’ȱŽ•’–’Š£’˜—ŽȱŽ••Ȃambito portuale.

ULTERIORI CONTESTI - SITI UNESCO

Estratto Cartografico Ulteriori contesti - Siti UNESCO Il Comune di Isola del Giglio non è un sito UNESCO

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Gli elaborati del PIT con valenza di Piano Paesaggistico sono stati reperiti sul sito della Regione Toscana http://www.regione.toscana.it/home.

La disciplina del PIT/PPR prescrive: Articolo 6 - Territori costieri compresi nella fascia di profondità di 300 metri, a partire dalla linea di battigia, anche per i terreni elevati sul mare. ( art.142. c.1, lett. a, Codice) 1. Nei Territori costieri compresi nella fascia di profondità di 300 metri dalla linea di battigia si perseguono gli obiettivi con valore di indirizzo, si attuano le direttive, si applicano le ™›ŽœŒ›’£’˜—’ȱȂžœ˜ȱ’ȱŒž’ȱŠ••ŽȱȃŒ‘ŽŽȱŽ’ȱ’œŽ–’ȱŒ˜œ’Ž›’Ȅȱǻ••ŽŠ˜ȱǼǰȱŒ‘ŽȱŒ˜œ’ž’œŒ˜—˜ȱ™Š›Žȱ integrante e sostanziale della presente disciplina. Direttive della scheda del sistema costiero: 3.3 Prescrizioni lettera ȃoȄ Žȱȃ™Ȅ Ȃȱ Š–messa la riqualificazione Žȱ •Ȃȱ adeguamento dei porti e approdi esistenti, nonché la modifica degli ormeggi esistenti, definiti al Capitolo 5 del Quadro Conoscitivo del Masterplan, al fin di dotarli dei servizi necessari per la loro trasformazione in porti e approdi turistici a condizione che: - siano privilegiati gli volti al recupero e al riuso del patrimonio portuale esistente; - sia Šœœ’Œž›ŠŠȱ•Ȃ’—Ž›Š£’˜—Žȱ™ŠŽœŠ’œ’ŒŠ degli interventi con le specificità dei luoghi, con i caratteri storici ambientali del sistema costiero, tenendo conto delle relazioni figurative e dimensionali c on gli insediamento a cui sono connessi; - œ’Šȱ –Š—Ž—žŠȱ •ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱ Žȱ ›žizione pubblica e la permanenza di funzioni tradizionali di servizio •ŽŠŽȱŠ••Ȃ’—œŽ’Š–Ž—˜ȱ™˜›žŠ•Žȱ favorendo le attività che pre- serva—˜ȱ•Ȃ’Ž—ità dei luoghi e la fruizione pubblica da parte delle comunità locali; - gli interventi concorrano alla qualità dei waterfront e non impediscano i varchi e le visuali panoramiche verso il mare, che si aprono dai tracciati e dai punti di belvedere, riconosciuti dagli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, accessibili al pubblico; - sia garantita la coerenza rispetto alle dinamiche di trasporto dei sedimenti, evitando nuove strutture a mare in grado di provocare fenomeni di erosione costiera; - sia garantita la tutela degli ecosistemi costieri; - le opere di difesa portuali e le attrezzature di servizio o siano progettate tenendo conto della necessità di tutelare la relazione visiva con il mare con la naturalità costiera; - siano privilegiati, i pontili, le strutture galleggianti a basso impatto visivo e sia salvaguardata la singolare conformazione geomorfologica della costa. ŽŽ›ŠȱȃpȄ - Non è ammessa la realizzazione di nuove opere a mare o a terra in grado di provocare fenomeni di erosione costiera. NŽ••Šȱ ’œŒ’™•’—ŠȱŽ•ȱ’Š—˜ȱ›Ž’˜—Š•ŽǰȱŠ•ȱ Œ˜––ŠȱŘȱŽ••ȂŠ›ǯȱŘřȱ - Disposizioni generali è stabilito che:

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ȃGli strumenti della pianificazione territoriale e urbanistica, gli atti di pianificazione degli enti gestori delle aree naturali protette, i Piani e programmi di settore qualificabili come atti di governo del territorio ai sensi della normativa regionale, adottati prima della data di pubblicazione sul BURT della delibera di approvazione del presente Piano, sono approvati nel ›’œ™Ž˜ȱŽ••Žȱ™›ŽœŒ›’£’˜—’ǰȱŽ••Žȱ™›ŽœŒ›’£’˜—’ȱȂžœ˜ȱŽȱŽ••Žȱ’›Ž’ŸŽ contenute nella disciplina Ž••˜ȱ Šž˜ȱ Ž•ȱ Ž››’˜›’˜ǯȱ Ž›–˜ȱ ›ŽœŠ—˜ȱ šžŠ—˜ȱ ’œ™˜œ˜ȱ Š••ȂŠ›ǯŘŗǰȱ ’•ȱ ›’œ™Ž˜ȱ ’ dette disposizioni, di cui è data specifica attestŠ£’˜—Žȱ—Ž••ȂŠ™™›˜ŸŠ£’˜—ŽȱŽ••ȂŠ˜ǰȱ¸ȱŸŽ›’’ŒŠ˜ȱŠ’ȱœŽ—œ’ȱ Ž••ȂŠ›ǯ 49 della LR 65/2015Ȅ. ’ȱ œŽ—œ’ȱ Ž••ȂŠ›ǯȱ Řřȱ Ž••Šȱ ’œŒ’™•’—Šȱ Ž•ȱ  ǰȱ ’•ȱ ’Š—˜ȱ Ž˜•Š˜›Žȱ œŠ›¥ȱ ˜Ž˜ȱ ’ȱ conferenza paesaggistica. Ne consegue, Œ‘Žȱž›Š—Žȱ•ȂŽ•Š‹˜›Š£’˜—ŽȱŽ•ȱ™’Š—˜ȱœŠ›Š——o seguiti gli indirizzi e le prescrizioni del PI/PPR ai fini della verifica di coerenza con lo stesso Piano.

3.3. IL MASTER ȱȃȱȱ ȱ ȱ Ȅ

Il P.I.T., é anche strumento di programmazione operativa quando definisce specifiche azioni a forte valenza territoriale, in termini di determinazioni specifiche, come nel caso del Masterplan dei porti toscani che di questo Piano é appunto parte integrante. La presente variante urbanistica, affrontando il tema degli ormeggi dedicati alla nautica socialŽȱŽŸŽȱŽ—Ž›ȱŒ˜—˜ȱŽ•ȱȃŠœŽ›ȱ•Š—ȱȮ Šȱ›ŽŽȱŽ’ȱ˜›’ȱ˜œŒŠ—’Ȅȱ™Ž›ȱ•Šȱ coerenza con il PIT Regionale. Ȃȱ ŒŠ›ŠŽ›’££Š˜ȱ Š••ȂŠ—Š•’œ’ȱ ’ȱ Œ˜—Žœ˜ȱ Ž•ȱ œ’œŽ–Šȱ ™˜›žŠ•Žǰȱ Š••ȂŠ—Š•’œ’ȱ Ž••Žȱ ’—›Šœ›žž›Žȱ Žȱ Ž’ȱ œŽ›Ÿ’£’ȱ ™Ž›ȱ •ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱ Š’ȱ ŸŠ›’ȱ ™˜›’ȱ Œ˜––Ž›ciali e turistici, evidenzia le strategie della Regione per la rete dei porti commerciali e turistici toscani, nel quadro della piattaforma logistica costiera, strettamente legata ai porti commerciali; evidenzia il rapporto tra gli strumenti della pianificazione territoriale, gli atti di governo del territorio e il sistema portuale, che costituisce risorsa unitaria di interesse regionale del territorio toscano e può rappresentare un riferimento utile alla definizione degli obiettivi strategici per lo sviluppo del diportismo nautico, alla classificazione delle strutture nautiche in base alla tipologia, agli usi, ai soggetti competenti, alla definizione degli indirizzi normativi per la qualità degli spazi portuali. Ȃ˜‹’Ž’Ÿ˜ȱ Ž••Šȱ ™’ŠŠ˜›–Šȱ •˜’œ’ŒŠȱ Œ˜œ’era è quello di accrescere occupazione e ricchezza della Regione non solo con le attività commerciali portuali strictu senso, ma anche con le attività dei porti turistici che hanno un indotto ricchissimo. Relativamente ai porti turistici il masterplan assume i seguenti obiettivi strategici: a. Qualificazione del sistema della portualità esistente al fine di creare una rete fondata sulle piccole dimensioni a basso impatto ambientale, con un forte legame Œ˜—ȱ ’•ȱ •’ŸŽ••˜ȱ •˜ŒŠ•Žȱ Š›ŠŸŽ›œ˜ȱ ’•ȱ –’•’˜›Š–Ž—˜ȱ Ž••ȂŠccessibilità e dotazione di standard per il diporto al fine di raggiungere livelli qualitativi e di servizi definiti dal presente piano per i porti e gli approdi turistici attraverso:

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- la promozione di interventi di qualificazione strutturale ed ambientale di porti e approdi collocati in ambiti costieri fragili dal punto di vista ambientale e/o caratterizzati da inefficienza funzionale e da scarsa dotazione infrastrutturale; - la promozione di azioni volte ad assicurare la permanenza di attività di pesca e di altre attività di servizio garantendo nei porti idonei spazi ed attrezzature per lo svolgimento di tali funzioni ai fini di ridurre il conflitto tra le diverse funzioni presenti; - il sostegno alla qualificazione dei porti e approdi esistenti sotto il profilo della dotazione dei servizi aggiuntivi al diportista e alla crescita di attività connesse alla nautica quali il rimessaggio e la piccola cantieristica; - la dotazione di strutture per alaggio e varo (scivoli pubblici) a sostegno della piccola nautica carrellabile; - •Ȃ’–™Ž—˜ȱ Šȱ ŠŸ˜›’›Žȱ •Žȱ ž—£’˜—’ȱ Ž••Šȱ ™ŽœŒŠȱ Žȱ Ž•ȱ ™ŽœŒŠž›’œ–˜ǰȱ ˜™™˜›ž—Š–Ž—Žȱ ’œŒ’™•’—ŠŽȱ Š’ȱ ’—’ȱ Ž••Ȃ’—Ž›Š£’˜—Žȱ —Ž•ȱ œ’œŽ–Šȱ ™˜›žŠ•Žȱ regionale, prevedendo strutture, servizi e dotazioni portuali specificamente destinate ed a garantire alle funzioni della pesca idonei spazi a mare ed a terra e collocazioni funzionali di spazi e servizi per le attività di lavoro; - la promozione e la tutela, insieme alla attività della pesca, di tutte quelle attività produttive che trovano nei porti lo strumento logistico indispensabile alla ™›˜™›’Šȱ˜™Ž›Š’Ÿ’¥ǰȱŠȱœ˜œŽ—˜ȱŽ••˜ȱœŸ’•ž™™˜ȱŽ•ȱž›’œ–˜ȱŽȱŽ••ȂŽŒ˜—˜–Šȱ•˜ŒŠ•Žȱ e prevedendo in tal senso la riserva di una quota di posti barca per il charter nautico, ovvero il noleggio e la locazione di natanti da diporto. b. Sviluppo delle potenzialità e rilancio di alcuni porti turistici con un elevato potenziale di eccellenza quali risorse capaci di presentare il sistema portuale toscano a livello internazionale attraverso: - la valorizzazione dei waterfront con interventi di riqualificazione degli spazi di integrazione funzionale città-–Š›ŽȱŠ’ȱ’—’ȱŽ•ȱ–’•’˜›Š–Ž—˜ȱŽ••ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱŽȱ di uso degli spazi; - la qualificazione e lo sviluppo dei servizi turistici a forte attrattività: eliporti, ristoranti, attività commerciali, attività per il tempo libero; - lo sviluppo e la promozione di azioni volte a integrare la rete regionale della nautica con il più ampio sistema diportistico dell'alto mediterraneo allineando •Ȃ˜Ž›Šȱ ›Ž’˜—Š•Žȱ Š’ȱ ™’ùȱ Ž•ŽŸŠ’ȱ œŠ—Š›ȱ Ž••Žȱ ›Ž’˜—’ȱ –arittime europee in termini di qualità ambientale, architettonica e funzionale; - il sostegno al comparto produttivo della nautica toscana che si presenta come uno tra i settori trainanti dell'economia regionale grazie alla qualità delle produzioni di yacht e mega-yacht dei poli cantieristici di eccellenza che vantano il riconoscimento di un marchio di qualità a livello internazionale per le produzioni toscane.

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Relazione Generale Piano Regolatore Portuale Giglio Porto Isola del Giglio (GR) x x x c. Completamento della rete dei porti e approdi turistici al fine di garantire un sistema di servizi per la nautica da diporto organicamente distribuito lungo la costa toscana coerente con la filiera produttiva legata ai poli nautici toscani e sostenibile per le risorse territoriali ed ambientali. Appare chiaro quindi come la Regione Toscana privilegi •Ȃ˜‹’Ž’Ÿ˜ȱŽ•ȱ›’ŠœœŽ˜ǰȱŽ••Šȱ ›’šžŠ•’’ŒŠ£’˜—Žȱ ž—£’˜—Š•Žȱ Žȱ Ž••ȂŠ–™•’Š–Ž—˜ȱ Ž’ȱ ™˜›’ȱ Žȱ Ž•’ȱ Š™™›˜’ȱ ž›’œ’Œ’ȱ esistenti, piuttosto che quello della realizzazione di nuovi insediamenti portuali, tutto ciò solo se concorrono al riequilibrio del fenomeno erosivo della costa; sono sostenuti da esigenze di sviluppo della filiera produttiva legata ai poli nautici toscani di ›’Ž›’–Ž—˜Dzȱ Œ˜—Œ˜››˜—˜ȱ Š••Šȱ šžŠ•’’ŒŠ£’˜—Žȱ Ž••ȂŠœœŽ˜ȱ ˜›Š—’££Š’Ÿ˜ȱ Žȱ ž—£’˜—Š•Žȱ Ž••ȂŠ›ŽŠȱ™˜›žŠ•ŽȱŽȱŽ••ŽȱŠ›ŽŽȱ’ȱ’—Ž›Ž›Ž—£ŠȱŒ’ttà-porto, attraverso la valorizzazione dei waterfront, la garanzia di una adeguata offerta di parcheggi, il miglioramento Ž••ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱ Š•ȱ ™˜›˜ȱ Žȱ ’ȱ Œ˜••ŽŠ–Ž—’ȱ Œ˜—ȱ •Šȱ Ÿ’Š‹’•’¥ȱ ™›’—Œ’™Š•ŽDzȱ ŸŽ—Š—˜ȱ ™›˜ŽŠ’ȱ’—ȱŒ˜Ž›Ž—£ŠȱŠ’ȱŒ›’Ž›’ȱ’ȱŒž’ȱŠ••ȂŠ••ŽŠto I e alle direttive e standard di cui Š••ȂŠ••ŽŠ˜ȱ ȱŽ••Šȱ’œŒ’™•’—Šȱ’ȱ™’Š—˜ǯ Per garantire la qualità degli interventi in aree portuali sotto il profilo Ž••ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱ Žȱ Ž••Ȃ˜›Š—’££Š£’˜—Žȱ ž—£’˜—Š•ŽȱŽȱ Ž•’ȱ œ™Š£’ǰȱ ¸ȱ —ŽŒŽœœŠ›’˜ȱ Œ‘Žȱ •’ȱ ambiti ur‹Š—’ȱ Žȱ ™˜›žŠ•’ȱ œ’Š—˜ȱ Œ˜—ŒŽ™’’ȱ Œ˜–Žȱ ž—Ȃž—’ŒŠȱ œ›žž›Šȱ Œ˜–™•ŽœœŠȱ Šȱ valorizzare attraverso progetti capaci di affrontare in maniera integrata gli aspetti formali e funzionali della relazione città-porto e che hanno come finalità un più elevato livello di qualità, individuati in tre ambiti tematici: b. qualità degli spazi di relazione: - qualificare gli spazi liberi di interfaccia terra-mare destinandoli ad uso pubblico per le attività di relazione, Š›Š—Ž—˜—Žȱ•ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱ™Ž˜—Š•ŽȱŽȱŒ’Œ•Š‹’•ŽȱŽȱ ž—ȂŠŽžŠŠ dotazione di arredo urbano e vegetazionale; - progettare le opere di difesa portuali e delle attrezzature di servizio tenendo conto della necessità di tutelare la relazione visiva con il mare in quanto elemento di rilevante valore paesaggistico degli ambiti costieri; - assicurare le diverse modalità di accesso al porto individuando i necessari nodi di interscambio per una migliore razionalizzazione dei diversi flussi di traffico: da e per il porto, di attraversamento locale di tipo urbano, di raccordo con la viabilità sovra-comunale. c. qualità degli spazi funzionali. - individuare le aree destinate alla sosta degli autoveicoli in relazione alla localizzazione delle diverse funzioni e attività del porto privilegiando la localizzazione dei parcheggi a servizio del diportismo (sosta carrelli, autoveicoli per utenti fissi) nelle immediate vicinanze del porto ma al di fuori degli spazi di waterfrontǰȱŽȱ™›Ž’œ™˜—Ž—˜ǰȱœŠ•ŸŠȱ•ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱŒŠ››Š‹’•Žȱ ai moli, una dotazione minima di parcheggi strettamente legata alle esigenze essenziali di sosta temporanea e di servizio alle attività commerciali e portuali;

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- œŠ•ŸŠžŠ›Š›Žȱ •Šȱ Œ˜—’—ž’¥ȱ Ž••Žȱ Š›ŽŽȱ ’ȱ ŠŠŒŒ’˜ȱ œž••ȂŠŒšžŠȱ •’–’Š—˜ȱ •’ȱ impegni di suolo alle sole funzioni di servizio al diportismo, in tal senso è da escludere d’ȱ —˜›–Šȱ •Ȃ˜™™˜›ž—’¥ȱ ’ȱ ™›ŽŸŽŽ›Žȱ ’—Ž›ŸŽ—’ȱ Ž’•’£’ȱ Šȱ ŒŠ›ŠŽ›Žȱ residenziale e turistico in aree demaniali in quanto potenzialmente utilizzabili per lo sviluppo delle attività portuali; - ridurre la conflittualità tra funzione pesca e attività del porto turistico, prevedendo strutture, servizi e dotazioni portuali specificatamente destinate avendo cura di favorire la migliore integrazione tra le attività; - ŠŸ˜›’›Žȱ•Šȱ™›ŽœŽ—£Šȱ’ȱž—ȱ–’¡ȱŽšž’•’‹›Š˜ȱ’ȱž—£’˜—’ȱŠ••Ȃ’—Ž›—˜ȱŽ•ȱ™˜›˜ȱŠ•ȱ fine di garantire il soddisfacimento di una pluralità di bisogni (attività culturali, commerciali, di accoglienza); - Œ˜––’œž›Š›Žȱ•Šȱ’–Ž—œ’˜—ŽȱŽ••ŽȱŠ’Ÿ’¥ȱŒ˜––Ž›Œ’Š•’ȱŠ••Ȃ’—Ž›—˜ȱŽ•ȱ™˜›˜ȱ’—ȱ funzione del suo livello di attrattività e di rilevanza; - prevedere opportune misure e soluzioni progettuali per garantire la fruibilità degli spazi portuali alle persone disabili. d. qualità architettonica degli interventi: - la pianificazione delle aree destinate alle attività del porto turistico deve tendere a garantire un equilibrio tra assetti propriamente urbanistici (spazi a terra e di contatto con la città) e assetti infrastrutturali portuali (specchio acqueo, banchine, moli, aree cantiere, rimessaggio, etc.); - la progettazione degli interventi deve tener conto delle specificità del sito rapportandosi ai suoi caratteri storici, insediativi ed ambientali; - valorizzazione del fronte portuale con interventi di interesse pubblico (terminal marittimi, istituti di ricerca, hotel, centri congressi) capaci di ›Š˜›£Š›Žȱ•Ȃ’––Š’—ŽȱŽ•ȱ™˜›˜ȱ™Ž›ȱŠŒ’•’Š›—Žȱ•ȂŠ›Š’Ÿ’¥Dz - ›ŽŒž™Ž›Š›Žȱ Žȱ ’—Ž›Š›Žȱ ’•ȱ ›˜—Žȱ ȂŠŒšžŠȱ ž›‹Š—˜ȱ Œ˜—ȱ •’ȱ ’—Ž›ŸŽ—’ȱ ’ȱ potenziamento delle infrastrutture per il diporto nautico; - favorire interventi di recupero e riuso del patrimonio storico portuale e industriale riconosciuto come testimonianze della storia dei luoghi prima di ™›˜ŒŽŽ›ŽȱŠ••Ȃ˜ŒŒž™Š£’˜—Žȱ’ȱ—ž˜Ÿ˜ȱœž˜•˜ǯ Una descrizione dettagliata delle strutture per il diporto nautico è stata fatta suddividendo la costa toscana in ambiti costieri, corrispondenti a loro volta alle unità fisiografiche definite dal Piano Regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico. Il porto di Isola del Giglio è inserito tra i porti turistici della Toscana, e rientra —Ž••ȂAmbito costiero h) Ȯ Ȃ•‹Šȱ Žȱ •ȂŠ›Œ’™Ž•Šgo minore, a cui non corrisponde nessuna

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Unità fisiografica ai fini del riassetto idrogeologico perché prevalentemente rocciosa2 e risulta raggiungibile dal collegamento via mare Porto Santo Stefano - Giglio Porto. Nel Quadro Conoscitivo del Masterplan Ȯ La rete dei Porti Toscani del PIT il porto dell'isola del ’•’˜ȱ ȃcon i suoi 253 posti barcaȄȱ ¸ȱ ’—œŽ›’˜ȱ —Ž’ȱ ™˜›’ȱ Šȱ ŠŽžŠ›Žǰȱ ampliare e ristrutturare.

3.4. PIANO REGIONALE INTEGRATO INFRASTRUTTURE E MOBILITÀ (PRIIM)

Il Piano Regionale Integrato Infrastrutture e Mobilità è stato istituito con la Legge Regionale n. 55 del 4.11.2011, ed individua un nuovo strumento di programmazione Ž••Žȱ™˜•’’Œ‘Žȱ›Ž’˜—Š•’ȱŠ’ȱœŽ—œ’ȱŽ••ȂŠ›ǯȱŗŖȱŽ••ŠȱŽŽȱŽ’˜—Š•Žȱ—ǯȱŚşȱŽ•ȱŗŗǯŖŞǯŗşşşȱ "Norme in materia di programmazione regionale", in coerenza con quanto disposto dal Piano di Indirizzo Territoriale 2007, annualmente specificate ed aggiornate dai documenti di programmazione economica e finanziaria. Con la Deliberazione n. 18 del 12 febbraio 2014, (BURT n.10 del 28 febbraio 2014 parte I) il consiglio regionale ha approvato il piano regionale integrato infrastrutture e mobilità (PRIIM), comprendente gli allegati denominati A, B, C e D pubblicati sul sito istituzionale: www.regione.toscana.it/priim . La legge di istituzione del piano ha definito le finalità principali in materia di mobilità,infrastrutture e trasporti: a) realizzare una rete integrata e qualificata di infrastrutture e servizi per la mobilità sostenibile di persone e merci; b) ottimizzare il sistema di accessibilità al territorio e alle città toscane e sviluppare la piattaforma logistica toscana quale condizione di competitività del sistema regionale; ŒǼȱ›’ž››Žȱ’ȱŒ˜œ’ȱŽœŽ›—’ȱŽ•ȱ›Šœ™˜›˜ȱŠ—Œ‘ŽȱŠ›ŠŸŽ›œ˜ȱ’•ȱ›’Žšž’•’‹›’˜ȱŽȱ•Ȃ’—Ž›Š£’˜—Žȱ dei modi di trasporto, •Ȃ’—ŒŽ—’ŸŠ£’˜—Žȱ Ž••Ȃžœ˜ȱ Ž•ȱ –Ž££˜ȱ ™ž‹‹•’Œ˜ǰȱ –’•’˜›’ȱ Œ˜—’£’˜—’ȱ’ȱœ’Œž›Ž££Šȱœ›ŠŠ•ŽȱŽȱ•Šȱ’žœ’˜—ŽȱŽ••ŽȱŽŒ—˜•˜’Žȱ™Ž›ȱ•Ȃ’—˜›–Š£’˜—ŽȱŽȱ•Šȱ comunicazione. La legge ha quindi definito gli ambiti interconnessi di azione strategica: a) realizzazione delle grandi opere per la mobilità di interesse nazionale e regionale; b) qualificazione del sistema dei servizi di trasporto pubblico; c) azioni per la mobilità sostenibile e per il miglioramento dei livelli di sicurezza stradale e ferroviaria; d) interventi per lo sviluppo della piattaforma logistica toscana;

2 Il Piano Regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico prende in esame le zone dove si verifica o potrebbe verificarsi erosione costiera. Essendo questo tratto di costa essenzialmente roccioso non si possono verificare fenomeni di erosione del manto sabbioso. pag. 151, Elaborato 5. - ŠœŽ›™•Š—ȱȃŠȱ›ŽŽȱŽ’ȱ ™˜›’ȱ˜œŒŠ—’Ȅǯ Pagina 23 di 45

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ŽǼȱ Š£’˜—’ȱ ›ŠœŸŽ›œŠ•’ȱ ™Ž›ȱ •Ȃ’—˜›–Š£’˜—Žȱ Žȱ Œ˜–ž—’ŒŠ£’˜—Žǰȱ ›’ŒŽ›ŒŠȱ Žȱ ’——˜ŸŠ£’˜—Žǰȱ sistemi di trasporto intelligenti. Lo sviluppo della nautica da diporto, è destinata quindi ad assumere, con crescente rilevanza strategica, i caratteri di una rete diffusa di infrastrutture e servizi settoriali, di funzioni e relazioni integrate alla dimensione urbana; una rete geograficamente consolidata, dotata di un elevato grado di autonomia e specializzazione funzionale, ma al tempo stesso complementare al più ampio sistema della logistica costiera, della –˜‹’•’¥ȱ ›Ž’˜—Š•Žǰȱ Ž••Šȱ ›ž’£’˜—Žȱ ž›’œ’ŒŠȱ Ž••Šȱ ˜œŒŠ—Šȱ Ž••Ȃ›Œ’™Ž•Š˜ȱ Žȱ Ž••Ȃȱ interno. Rafforzando le competenze regionali in materia di programmazione e pianifiŒŠ£’˜—ŽȱŽ••Šȱ™˜›žŠ•’¥ȱž›’œ’ŒŠǰȱŠ—Œ‘ŽȱŠ›ŠŸŽ›œ˜ȱ•ŠȱŒ˜œ’ž£’˜—ŽȱŽ••Ȃž˜›’¥ȱ Portuale Regionale, si confermano gli obiettivi volti a garantire una maggiore integrazione del sistema portuale con il contesto territoriale, a partire dalle condizioni che ›Ž˜•Š—˜ȱ•ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱŽȱ’ȱŒ˜••ŽŠ–Ž—’ȱŸ’Š›’ǯ

Carta di sintesi - La rete dei porti toscani Ȃ’œ˜•ŠȱŽ•ȱ ’•’˜ȱ›’Ž—›Šȱ—Ž•ȱœ’œŽ–ŠȱŽ’ȱ™˜›’ȱ’ȱ’—Ž›ŽœœŽȱ›Ž’˜—Š•ŽȱŒ˜—ȱž—£’˜—’ȱŒ˜––Ž›Œ’Š•’

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Il piano promuove e sostiene gli interventi dei comuni costieri finalizzati allo sviluppo e alla qualificazione del sistema della nautica da diporto, con particolare ›’žŠ›˜ȱŠ•’ȱžŽ—’ȱŽ••ŠȱŒ˜œ’ŽŠȱȃ—Šž’ŒŠȱœ˜Œ’Š•ŽȄǯ Le azioni proposte riguardano gli scali marittimi definiti dal P.R.I.I.M. quali ȃ’—›Šœ›žž›e portuali con funzione esclusiva o prevalente di diportismo nauticoȄ e comprendono: - interventi di riqualificazione e riorganizzazione degli ambiti portuali che concorrano al soddisfacimento degli standard regionali e al miglioramento dei servizi per il diportismo nautico e che, pur non comportando la realizzazione di nuove opere a mare, garantiscano una migliore e più congrua disponibilità di posti barca e di servizi specialistici per la piccola nautica; - interventi finalizzati alla valorizzazione dei fronti a mare degli ambiti portuali vocati alla funzione turistico-diportistica, privilegiando la realizzazione di spazi e attrezzature di interesse collettivo con finalità ricreative, culturali, commerciali (piazze pubbliche e terrazze sul mare, centri didattici e musei, sale conferenze e convegnistica, esercizi commerciali specializzati, ecc.) anche Š••˜ȱœŒ˜™˜ȱ’ȱ›Š˜›£Š›Žȱ•Ȃ’—Ž›Š£’˜—ŽȱŽ•ȱ™˜›˜ȱž›’œ’Œ˜ȱ—Ž•ȱŒ˜—Žœ˜ȱž›‹Š—˜ȱŽȱ territoriale; - interventi concernenti la qualificazione o la realizzazione ex novo di attrezzature per gli utenti della nautica da diporto, con preferenza per: scivoli ™ž‹‹•’Œ’ȱ Žȱ œŒŠ•’ȱ ’ȱ Š•Š’˜ȱ Šȱ žœ˜ȱ ›Šž’˜ȱ ˜ȱ Šȱ ȃŠ›’Žȱ œ˜Œ’Š•’ȄDzȱ ›’–ŽœœŠ’ȱ integrati nelle aree portuali a destinazione turistica riservati alle imbarcazioni di piccole dimensioni. Ž••Ȃ••ŽŠ˜ A.b.8 - La rete dei porti toscani, i porti toscani sono stati catalogati attraverso schede sintetiche che riportano le informazioni relative alle caratteristiche, alla descrizione delle opere portuali e allo stato di attuazione e previsione degli interventi e delle previsioni pianificatorie. ȱȂ œ˜•ŠȱŽ•ȱ ’•’˜ȱ¸ȱricompresa nei porti di interesse regionale con funzioni commerciali, di trasporto passeggeri (le navi di linea attraccano al pontile Galli), di pesca (ai motopescherecci è destinata una porzione della banchina di ponente) e di diporto nautico. Ž•Š’ŸŠ–Ž—ŽȱŠ••ŠȱȃDescrizione e opere portualiȄDZȱIl bacino portuale è protetto dai moli di sopraflutto e di sottoflutto. Il molo di sopraflutto è lungo 170 m e partendo dalla radice, è realizzato come diga in scogliera con mantellata in massi naturali e muro paraonde a quota + 4.50 m slm, mentre nell'ultimo tratto è stato recentemente prolungato come diga a parete con muro paraonde alla stessa quota. Il molo di sottoflutto è lungo 90 m ed è realizzato come diga in scogliera con muro paraonde a quota massima +3.5 m slm. All'interno del bacino portuale sono presenti tre pontili galleggianti (di lunghezza totale pari a 130 m) ed un pontile di attracco fisso (lungo 40 m). Sono destinate all'ormeggio le banchine retrostanti i moli e alcune porzioni di quelle lungo il perimetro dell'abitato. Le banchine sono in muratura e a massi sovrappostiȄ.

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3.5. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DELLA PROVINCIA DI GROSSETO

Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 20 del 11.06.2010 risponde ai compiti in materia di pianificazione e gestione del Territorio attribuiti alla Provincia dalla legislazione nazionale con il D. Lgs. n. 267/2000 e da quella regionale, unitamente a quanto previsto dal P.I.T. e dal P.P.R. che, nel complesso, ne delimitano i limiti, ed è lo strumento che definisce lo statuto del territorio provinciale, i sistemi funzionali, gli elementi cardine dell'identità dei luoghi e i criteri per l'utilizzazione delle risorse. Delinea quindi la strategia dello sviluppo sostenibile della provincia con obiettivi ed indirizzi sulle azioni strategiche di rilievo sovracomunale e sui processi evolutivi; coordina le politiche di settore e gli strumenti di programmazione della provincia ed individua gli ambiti per la localizzazione di interventi di competenza provinciale. Il P.T.C.P. segue un modello di sviluppo legato alla crescita virtuosa e diffusa in tutti i settori economici, fo—ŠŠȱ œž•ȱ Œ˜——ž‹’˜ȱ ›Šȱ šžŠ•’¥ȱ Žȱ ’Ž—’¥ȱ •˜ŒŠ•Žȱ Žȱ œž••Ȃ˜Ž›Šȱ turistica come fattore trainante: sia le numerose Azioni Strategiche, che i contenuti normativi specificamente dedicati allo sviluppo delle attività economiche, sono pertanto anzitutto mirati a favorire la crescita di quelle attività che si configurano come contributi seri e di lungo termine al consolidamento del sistema produttivo, commerciale e turistico. Pertanto il P.T.C.P. si articola in una componente statutaria ed una strategica. Per quanto riguarda i singoli settori, la confermata supremazia del turismo si traduce —Ž••Ȃ˜‹’Ž’Ÿ˜ȱ’ȱ™Ž›œŽž’›Žȱž—ŠȱŒ›ŽœŒ’ŠȱŠ—Œ˜›Šȱž—ŠȱŸ˜•Šȱ–’›ŠŠȱŠȱž—ȱž•Ž›’˜›ŽȱœŠ•˜ȱ’ȱ šžŠ•’¥ȱ Ž••Ȃ˜Ž›Šȱ Žȱ Š••Šȱ ŽœŠ’˜—Š•’££Š£’˜—Žȱ Ž••Šȱ ˜–Š—Šǯȱ ȱ šžŽœŠȱ ’—Š•’¥ȱ corrispondono scelte di varia natura, fra le quali,è di nostro interesse, il rilancio della nautica in forma di filiera organicamente interconnessa al territorio. Il piano disegna il futuro auspicato del territorio con estrema chiarezza, delineando una vision di successo al 2031, nella piena consapevolezza che si tratta di un asintoto ’››Š’ž—’‹’•Žȱ–Šȱ—Ž••ȂŠ•›ŽŠ—˜ȱ™’Ž—ŠȱŒ˜—Ÿ’—£’˜—ŽȱŒ‘Žȱ¸ȱŸŽ›œ˜ȱšžŽœ˜ȱŠœœŽ˜ȱ’ŽŠ•Žȱ che occorre far convergere tutti i processi di trasformazione. La prova di questa concretezza sta nei link, che collegano ognuno degli obiettivi di dettaglio in cui si articola la vision, agli articoli delle Norme o alle Azioni Strategiche che maggiormente contribuiscono al suo raggiungimento e che nel caso di nostro interesse è rappresentato da: x Turismo e il leisure il cui obiettivo è «attrezzare la nostra terra per condividerla con chiunque nel mondo abbia gusto e cultura», sviluppando ȍž—ȱȃ’œ›Ž˜ȱ’—Ž›Š˜Ȅȱ ™Ž›ȱž—Ȃ˜Ž›Šȱ’ȱŽŒŒŽ••Ž—£ŠȎȱœ˜˜ȱ •ȂŽ’Šȱ Ž•ȱ ȍȃŠ›ŽȱŠ›Ž––ŠȄDZȱœ™’ŠŽȱŽȱ™˜›’ǰȱ hinterland e servizi come moduli interconnessi di un unico organismo sano ed efficiente»: 1. Integrazione fra porti e attrattori culturali e ambientali

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2. Ampie e diffuse opportunità di ormeggio e rimessaggio coerenti con •ȂŠ–‹’Ž—Ž 3. Cantieristica diffusa nelle aree dismesse della fascia costiera 4. ‹‹˜—Š—£Šȱ ’ȱ ’—›Šœ›žž›Žȱ ™Ž›ȱ •ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ǰȱ •Šȱ ›ž’£’˜—Žȱ Žȱ •Šȱ mobilità interna 5. ȃ’•’Ž›ŠȱŒ˜›ŠȄȱ›Šȱ™˜›’ȱŽȱŒŠ—’Ž›’œ’ŒŠȱŽȱŽœ’˜—Žȱ’—Ž›ŠŠȱŽ••Žȱ›’œ˜›œŽ 6. Cittadelle della Pesca per pescaturismo, ittiturismo e sport acquatici 7. ȃ’¥Ȅȱ ȂŒšžŠȱ Žȱ ’Ž›Šȱ Žȱ ž—Šȱ •Šȱ ƽȱ ™˜•’ȱ ’—Ž›Š’ȱ Ž••Šȱ —Šž’ŒŠȱ internazionale x Infrastrutture il cui obiettivo è «tutto funziona, niente disturba» secondo lo slogan, «libertà e bellezza: muoversi nel territorio secondo il territorio»: 1. Velocit¥ȱ œž•’ȱ Šœœ’ȱ ™›’–Š›’DZȱ ȃŘȱ Š›’Ȅǰȱ ȃ˜››’˜’˜ȱ ’››Ž—’Œ˜Ȅȱ Žȱ collegamenti coi porti 2. Assi strategici interbacino (collegamento porti-entroterra) scorrevoli e in sicurezza 3. Abbondanza di parcheggi per tutta la costa, anche nel periodo di punta 4. Portualità diffusa ed efficiente, con linee Golfo-Elba-Pianosa e Acqua e Pietra-Isole Il piano imposta una lettura del territorio provinciale su quattro livelli: 1. Ambiti Morfologici Territoriali (A.M.T. corrispondente alle categorie geologiche e orografiche); 2. Sistemi Morfologici Territoriali (Si.M.T. corrispondente ai caratteri generali di ordine morfogenetico); 3. Unità Morfologiche Territoriali (52 U.M.T. corrispondente ai principali caratteri identitari del soprassuolo); 4. Settori di Paesaggio (S.M.T. corrispondente alle declinazioni locali della tipologia morfologica); incrociando tale suddivisione del territorio con la categoria trasversale dei Tipi morfologiciǰȱ šžŠ•’ȱ ŒŠŽ˜›’Žȱ Ž••Ȃ’Ž—’¥ȱ Ž•ȱ Ž››’˜›’˜ȱ ›˜œœŽŠ—˜ǰȱ Žȱ Œ˜—Ž›Ž—˜ȱ Š•ȱ singolo Comune il compito di applicarle al proprio territorio,si articola ciascuna U.M.T. in S.M.T. Ogni S.M.T. sarà in tal modo identificata come la porzione di U.M.T. Il piano infatti non perimetra ne descrive direttamente questi Settori: una volta elencatane la presenza in ciascuna U.M.T.,articolate per struttura ed uso del suolo e caratterizzate da specifiche problematiche in ordine alla gestione ed alla riproducibilità delle risorse naturali ed antropiche in esse presenti, nonché ai temi

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’—Ž›Ž—’ȱ•Ȃ˜›Š—’££Š£’˜—ŽȱŽ•ȱœ’œŽ–Šȱ’—œŽ’Š’Ÿ˜ǰȱœ’ȱ•’–’a e fornire le indicazioni di metodo per il più proficuo espletamento di un compito che è affidato ai Comuni, con la possibilità di variare perimetri e integrare contenuti normativi del P.T.C.P. Le politiche provinciali per la tutela dei caratteri del territorio, in relazione ai diversi valori, sono articolate in relazione a 3 distinti livelli: 1. Ambiti a Tutela Generica (A.T.G.): tutto il territorio ove non siano stati riconosciuti e disciplinati specifici valori e/o vulnerabilità; 2. Ambiti a Tutela Specifica (A.T.S.), zone sensibili comprendenti: - S.I.C., S.I.R., biotopi, Z.P.S. e Z.P.M., soggette alla specifica disciplina; - aree contigue a parchi e riserve naturali soggette alle rispettive direttive; Ambiti a Ridotto Potenziale Antropico (A.R.P.A.): il P.T.C.P .ne individua 52 in relazione a 3 categorie di sensibilità: 1. Geomorfologica (G) per sensibilità prevalentemente legate alla configurazione del substrato territoriale; 2. Idrologica (I) per sensibilità prevalentemente legate alla presenza di corpi ȂŠŒšža; 3. Vegetazionale (V) per sensibilità prevalentemente legate al patrimonio floristico. Tali ambiti sono associati alle rispettive categorie di sensibilità mediante sigle alfanumeriche. 3. Ambiti a Gestione Speciale (A.G.S.): zone di particolare pregio, individuate da atti istitutivi (Parchi, Riserve Naturali e Aree Naturali Protette Locali) e disciplinate dai rispettivi piani e regolamenti. Ed infine articola le proprie politiche insediative in relazione alle tendenze squilibranti attualmente rilevabili in ž—Ȃ˜’ŒŠȱ ’ȱ –Ž’˜ȱ ™Ž›’˜˜DZȱ •ȂŠ‹‹Š—˜—˜ȱ Ž••Žȱ aree marginali e la congestione di quelle immediatamente più appetibili. A tali opposte tendenze corrispondono le locuzioni fondamentali: 1. Territori a Elevato Rischio di Abbandono (T.E.R.A.); 2. Territori a Elevata Tensione Insediativa (T.E.T.I.); e definisce: - insediamento denso qualsiasi area urbanizzata, o in via di urbanizzazione, con una concentrazione di edificato in grado di privilegiare l'interazione collettiva rispetto all'uso diretto delle risorse territoriali, sono da attribuire a questa categoria tutti gli insediamenti di consistenza non inferiore a ciò che comunemente si definisce "nucleo" e "centro abitato"; - territorio aperto l'insieme delle porzioni di territorio, comunque utilizzate, esterne agli insediamenti densi;

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- territorio rurale la porzione di territorio aperto effettivamente interessata da usi colturali (con esclusione, ad esempio, di riserve naturali e aree di escavazione e con inclusione, ad esempio, i boschi); - territorio complementare la restante porzione di territorio aperto. Ai fini del coordinamento delle politiche territoriali si individuano nella provincia di Grosseto 7 aree omonomiche, denotate dal termine metaforico "città" e connotate dal carattere territoriale che maggiormente le contraddistingue nell'immaginario collettivo. Ciascuna "città' costituisce un'entità territoriale le cui esigenze di governo coinvolgono tutti i Comuni che ne fanno parte, quand'anche con un porzione limitata del proprio territorio: 1. La "Città" della Città 2. La "Città" sul Golfo del Ferro 3. La "Città" d'Acqua e Pietra 4. La "Città" del Tufo 5. ŠȱȈ’¥Ȅȱ’—˜›—˜ȱŠ••ŠȱŽŠ 6. La "Città" delle Miniere 7. La "Città" dei Poderi A tutte le attività economiche si conferisce un ruolo primario ai fini della vitalità del territor’˜ȱ Žȱ —Ž••ȂŠ–‹’˜ȱ Ž••Žȱ Š’Ÿ’¥ȱ ŽŒ˜—˜–’Œ‘Žȱ œ’ȱ ›’Œ˜—˜œŒŽȱ Š•ȱ œŽ˜›Žȱ ž›’œ’Œ˜ȱ ž—ȱ ruolo trainante ai fini dello sviluppo provinciale, non solo in termini di contributo intrinseco alla formazione del P.I.L., ma anche e soprattutto in termini di spillover e di ŽŽ’ȱ’—˜’ǯȱ•ȱ’—Žȱ’ȱ–Š—Ž—Ž›ŽȱŸ’Š•Žȱ’•ȱœŽ˜›Žȱ’—ȱž—Ȃ˜’ŒŠȱ’ȱ•ž—˜ȱ™Ž›’˜˜ǰȱœ’ȱ ritiene indispensabile fondare •Ȃž•Ž›’˜›Žȱ ŽŸ˜•ž£’˜—Žȱ Ž••Ȃ˜Ž›Šȱ ž›’œ’ŒŠȱ œžȱ politiche di riqualificazione strutturale del territorio, che puntino a interconnettere ›Šȱ •˜›˜ǰȱ Šȱ ž—ȱ •Š˜ȱ •Žȱ ’ŸŽ›œŽȱ ›’œ˜›œŽȱ Ž››’˜›’Š•’ǰȱ Š••ȂŠ•›˜ȱ •Žȱ œ›ŠŽ’Žȱ ’ȱ valorizzazione e quelle di rilancio economico. Il sistema turistico provinciale deve però affrontare problemi di natura differenziata in relazione a distinti ambiti territoriali: entro la fascia costiera, soggetta a intermittenti sintomi di fragilità territoriale, occorre anzitutto riqualificare il turismo balneare e nautico, nonché ’ŸŽ›œ’’ŒŠ›Žȱ•Ȃ˜Ž›Šȱ›’ŒŽ’ŸŠǰȱ›’Š›ŽŠ—˜—Žȱ—Ž•ȱŒ˜—Ž–™˜ȱ•Žȱž—’¥ȱ™’ùȱ–’—žŽǯ Le attività di rimessaggio e cantieristica saranno disciplinate in aderenza ai disposti del P.I.T. con specifica considerazione del sistema portuale di riferimento. ’ȱ’—’ȱŽ••Ȃ’—Œ›Ž–Ž—˜ȱšžŠ•’Š’Ÿ˜ȱŽ••Ȃ˜Ž›Šȱž›’œ’ŒŠȱŽȱŽ••ŽȱœžŽȱ›’ŒŠžŽȱŽ››’˜›’Š•’ǰȱ si applicheranno i seguenti indirizzi: x promuovere le attività turistiche; x individuare e disciplinare gli interventi a fini turistici connettendoli quanto più possibile alle azioni di riqualificazione e valorizzazione urbanistica e ambientale;

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x in particolare negli A.M.T. Isole, Coste e Promontori: - incrementare qualità e quantità dei servizi e delle infrastrutture, in rapporto sia alla popolazione insediata che ai flussi turistici stagionali; - riqualificare attrezzature e servizi del waterfront (passeggiate, lungomare, arenili, approdi etc.); - in caso di nuove strutture portuali o ampliamento di quelle esistenti, condizionare la realizzazione di nuovi volumi ricettivi a una valutazione Ž••Ȃ’–™Š˜ȱŠ–‹’Ž—Š•Žȱœž••Ȃ’—Ž›˜ȱŒ˜—Žœ˜ǯ Ai fini del necessario coordinamento delle politiche infrastrutturali, gli strumenti urbanistici effettuano una chiara classificazione delle infrastrutture previste in funzione del rispettivo rango territoriale, distinguendo in particolare fra interventi: - di interesse locale; - di bacino (a sca•Šȱ’ȱȃ’¥Ȅȱ˜ȱŽ••Ȃ’—Ž›Šȱ™›˜Ÿ’—Œ’ŠǼDzȱ’—Œ•ž˜—˜ǰȱŠȱ™›ŽœŒ’—Ž›Žȱ da considerazioni di scala, tutte le attrezzature riferibili al sistema dei Capisaldi Infrastrutturali; - a carattere sovraordinato. Ai fini delle politiche di infrastrutturazione e di sviluppo della rete dei servizi il presente P.T.C.P. individua un sistema di Capisaldi Infrastrutturali Ȯ costituito sia da infrastrutture esistenti (eventualmente da potenziare e/o riqualificare) che di nuova previsione Ȯ cui si attribuisce un ruolo strategico a supporto dello sviluppo territoriale, in relazione anche alle prescrizioni, direttive, schede di paesaggio ed obiettivi di qualità del P.I.T. Il PRP di Giglio porto ricade, così come individuato dalle Schede allegate al Piano: x —Ž••ȂǯǯǯȱIsole x —Ž••Ȃǯǯǯ I1 - Giglio x nel Tipo Morfologico śȱœœŽ’ȱŽ••Ȃ’–™’Š—˜ȱ–Ž’˜ŽŸŠ•Žȱ—Ž’ȱ›’•’ŽŸ’ȱœ›žž›Š•’ ŽȱŒ˜››’œ™˜—Ž—ŽȱŠ••Ȃ–‹’˜ȱ’ȱŠŽœŠ’˜ȱŽ•ȱǯ ǯǯȱ—ǯȱ20 ȯ Bassa maremma e ripiani tufacei mantenendo così corrispondenze con la disciplina paesaggistica regionale. x —Ž••ȂǯǯǯǯȱG51 x per la sola parte a mare nel ȃŠ—žŠ›’˜ȱŽ’ȱ–Š––’Ž›’ȱ–Š›’—’ȈȱŽ•Š˜œ, ai sensi della L. 394/91 e L.R. 49/95 x nei Territori a Elevata Tensione Insediativa (T.E.T.I.) x nella ’¥ȱȂŒšžŠȱŽȱ’Ž›Šȱ(, Orbetello, , Isola del Giglio, Magliano in Toscana e ) x nei Capisaldi della mobilità, porto di Isola del Giglio x negli Ambiti a Tutela Specifica (A.T.S.) SIR, SIC, ZPS

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Š••ȂŽ•Ž—Œ˜ȱŽ’ȱ‹’˜œ’’ǰȱžna parte del Molo di sottoflutto del porto, è interessato dalla retŽȱ ȃŠž›Šȱ ŘŖŖŖȄȱ coincidente con il S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario), individuato con il codice IT51A0023 Isola del Giglio identificato con il n. 123. Mentre, non rientra: x negli Ambiti a gestione speciale(A.G.S.) Dalla lettura delle Schede, non appaiono riferimenti espliciti alla zona oggetto di ’—Ž›ŸŽ—˜ȱ–ŠȱŠ••ȂǯǯǯȱŽȱŠ••Ȃǯǯǯǯȱ’ȱ›’Ž›’–Ž—˜ȱ’—ȱŽ—Ž›Š•ŽǯȱŽ••Ȃž•’–ŠȱœŒ‘ŽŠȱ è possibile recepire il coordinamento delle politiche di sviluppo del territorio ™›˜Ÿ’—Œ’Š•Žǰȱ ›ŠŒŒ˜›Š—˜ȱ ’•ȱ •’ŸŽ••˜ȱ Ž••Ȃintera provincia con quello locale, a scala di ȃŒ’¥Ȅǰȱ˜›—Ž—˜ȱžŽȱ’œ’—’ȱ’™’ȱ’ȱ’—’ŒŠ£’˜—’DZ 1. ’œ’˜—ȱ’ȱȃ’¥Ȅ˜ŸŸŽ›˜ȱ’•ȱšžŠ›˜ȱȂ’—œ’Ž–ŽȱŽ•’ȱ˜‹’Ž’Ÿ’ȱŽ••˜ȱœŸ’•ž™™˜ȱ•˜ŒŠ•Žȱ Œ‘ŽȱŒ˜œ’ž’œŒŽȱ•Ȃ˜›’££˜—Žȱ’ȱ›’Ž›’–Ž—˜ȱŸŽ›œ˜ȱŒž’ȱ’—’›’££Š›ŽȱžŽȱ•ŽȱŠzioni di governo del territorio, sia regolative o gestionali che programmatiche; 2. Agenda per il coordinamentoǰȱ ˜ŸŸŽ›˜ȱ •ȂŽ•Ž—Œ˜ȱ›Š’˜—Š˜ȱ Ž••Žȱ ’ŸŽ›œŽȱ ’—’£’Š’ŸŽȱ di interesse locale che la Provincia intende promuovere e sviluppare mediante il coordinamento con gli Enti locali e gli altri soggetti interessati. Per la ’¥ȱȂŒšžŠȱŽȱ’Ž›Šǰȱ’—ȱ›Ž•Š£’˜—ŽȱŠ••Ȃ’—Ž›ŸŽ—˜ȱ™›˜™˜œ˜ǰȱŠ‹‹’Š–˜DZ ŗǯȱ’œ’˜—ȱ’ȱȃ’¥ȄDZ - Sistema integrato di porti e approdi (Talamone, Porto Ercole, Cala Galera, Porto Santo Stefano e Giglio) e punti di ormeggio efficacemente interconnessi, serviti da adeguate aree di servizio e attrezzature; - Cantieristica e rimessaggio efficienti e ben collegati tra loro. Relativamente alle infrastrutture per la nautica esplicitate nella Scheda 12B Infrastrutture per la nautica Giglio Porto risulta, come previsto dal PIT tra le grandi strutture per la nautica Ȯ porti di interesse regionale e interregionale.

3.6. IL PIANO STRUTTURALE DEL COMUNE DI ISOLA DEL GIGLIO

Il Piano Strutturale di Isola del Giglio è stato approvato con D.C.C. n. 14/2014 ed è stato redatto ai sensi della l.r. 1/2005. Il Piano Strutturale, redatto ai sensi della l.r. 1/2005 ed approvato con D.C.C. n. 14/2014, definisce le indicazioni strategiche per il governo del territorio del comune di Isola del Giglio coerentemente con gli indirizzi del P.I.T. e del P.T.C.P. della Provincia di Grosseto e persegue lo sviluppo sostenibile del territorio, mirando alla crescita del benessere dei cittadini insieme alla salvaguardia dei diritti delle generazioni, presenti e future, a fruire delle risorse del territorio. La specificità morfo - ambientale del territorio di Isola del Giglio combinata con l'individuazione dei caratteri identitari, hanno consentito la definizione e

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Relazione Generale Piano Regolatore Portuale Giglio Porto Isola del Giglio (GR) x x x perimetrazione delle Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE) che costituiscono gli indirizzi operativi per il governo del territorio. Il Piano Strutturale pertanto, individua gli ambiti delle UTOE e il sistema morfologico territoriale rappresentati con apposito segno grafico negli elaborati cartografici ST 1 e STRA 3. Il porto di Giglio Porto è compreso Š••Ȃ’—Ž›—˜ —Ž••Ȃȱ1 - Porto, ed è riconosciuto dal PS come caposaldo infrastrutturale di interesse strategico a supporto dello sviluppo territoriale.

Estratto cartografico della Tav. STRA 1 UTOE

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Estratto cartografico della Tav. STRA 3 Strategie per il governo del territorio Ȃ˜›Š—’££Š£’˜—Žȱ Ž••˜ȱ œŸ’•ž™™˜ȱ ’—œŽ’Š’Ÿ˜ȱ ¸ȱ œ™ŽŒ’’ŒŠ˜ȱ —Ž••ȂŽ•Š‹˜›Š˜ȱ ȱ ř - Strategie per il Governo del territorio, dove è stata individuata per Giglio porto, la città da conservare, che ricomprende il centro storico e la città da consolidare, che ricomprende gli ambiti urbani con impianto efficiente ma che necessitano comunque di integrazioni e correttivi. Nello Statuto del Territorio (ST) invece, vengono individuati i limiti e le condizioni per le trasformazioni, recependo quelli derivanti dalla normativa di pianificazione a vari livelli e ne individua di nuovi, derivanti dagli obiettivi definiti dal Piano Strutturale stesso. Il centro urbano di Giglio Porto, è disciplinato dagli Ambiti di Tutela Generica (ATG) e dagli Ambiti di Tutela Specifica (ATS) a tutela delle emergenze ambientali (SIR, SIC, ZPS, ARPA e biotopi). Il molo di œ˜˜•ž˜ȱ Ž•ȱ ™˜›˜ȱ ¸ȱ ’—Ž›ŽœœŠ˜ȱ Š••Ȃǰȱ SIR Ȯ SIC Ȯ ZPS Ȯ Classificazione Internazionale: IT51A0023.

Estratto cartografico della Tav. ST3 Invarianti strutturali, settore morfologico territoriale e mobilità

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Ž••ŽȱŒ‘ŽŽȱŽ••ȂȱUTOE 1 Porto, parte integrante della Disciplina, vengono definiti per il porto, i seguenti obiettivi: - Riqualificazione dell'ambito portuale con la revisione ed adeguamento del Piano Regolatore Portuale che sarà accompagnato da uno specifico studio di inserimento ambientale e paesaggistico delle infrastrutture che terrà conto del tratto di costa interessato, dei valori naturalistici, ambientali e di percezione dell'orizzonte visivo, del contesto urbano e delle preesistenze architettoniche, delle emergenze e delle testimonianze storiche e del sistema delle infrastrutture; - (...) - Riqualificazione dell'attuale struttura portuale di Giglio Porto le cui funzioni ammesse saranno: ¾ diportismo nautico turistico, comprendente ormeggio e rimessaggio delle imbarcazioni da diporto, servizi per il charter nautico, noleggio e locazione natanti da diporto con riserva di posti barca, e relativi servizi di assistenza; ¾ attrezzature e servizi di cantieristica, manutenzioni e riparazioni; ¾ attrezzature e servizi per la pesca di rilievo locale; ¾ servizi per la sicurezza della navigazione; ¾ servizi agli utenti (ristorazione, biglietteria, bunkeraggio, etc.). Il porto esistente (Del. C.C n. 19 del 18.05.2007) è dotato di ormeggi per circa 247 imbarcazioni di dimensione compresa fra i sei ed i dodici metri, oltre ad un attracco per due traghetti. Nella seguente tabella si riporta quanto Œ˜—Ž—ž˜ȱ—Ž••ŠȱŽ•Š£’˜—Žȱ’••žœ›Š’ŸŠǰȱȃAtto di ricognizione dei posti barca esistentiȄǯ

Tipologia Specchio d'acqua porto e approdo turistico 25.897 mq Coordinate n. 162 imbarcazioni fino a 6 mt Latitudine Longitudine Posti n. 48 imbarcazioni fino a 8 mt 42° 21', 61N 10° 55', 21E barca n. 28 imbarcazioni fino a 10 mt n. 247 n. 7 imbarcazioni fino a 12 mt Fondale marino n. 2 imbarcazioni superiori a 12 mt sabbia n. concessioni esistenti Superficie 10.250 mq 1 concessione Porto Banchina catenaria e pontili al Comune del Giglio da 0,50 a 6,80 mt da 1,80 a 4,90 mt galleggianti per n. 3/12 del 06.03.2012 ormeggio imbarcazioni scadenza 31.12.2015 Nelle more di approvazione del Piano Regolatore Portuale, il Piano Strutturale ha individuato, —Ž••Ȃelaborato allegato alla Relazione illustrativa denominato - Atto di ricognizione di posti barca esistenti, la tipologia, la superficie dello specchio acqueo, il numero dei posti barca e il numero delle concessioni esistenti, le caratteristiche del

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Relazione Generale Piano Regolatore Portuale Giglio Porto Isola del Giglio (GR) x x x fondale marino, la presenza o meno dei posti barca per disabili, la tipologia di richiesta.

Ricognizione delle funzioni in ambito portuale di Giglio porto così come individuate nel vigente PRP, parte integrante della Relazione illustrativa del PS

Al fine di assicurare i servizi pubblici di ormeggio, assistenza alla nautica e cantieristica, la disciplina di Piano contiene apposite misure di salvaguardia relative Š••ȂŠ˜£’˜—ŽȱŽ••ŽȱŒ˜—ŒŽœœ’˜—’ȱŽ–Š—’Š•’ȱ’—ȱŠ–‹’˜ȱ™˜›žŠ•Ž In sintesi, l'obiettivo strategico del Piano Strutturale riguardo al sistema della portualità, si incentra sulla definizione dei criteri ed indirizzi per la qualificazione in relazione: - all'accessibilità intesa come qualità degli spazi di relazione, che consenta il miglioramento dei flussi di traffico da e per il porto, di attraversamento e di raccordo con la viabilità ordinaria di Isola del Giglio; - all'organizzazione funzionale del porto stesso con particolare riguardo alla qualità degli spazi funzionali, aree per la sosta degli autoveicoli, relazionati alle diverse funzioni e attività del porto, privilegiando come localizzazione parcheggi nelle vicinanze del porto, fuori degli spazi di waterfront, con la selezione funzionale delle aree per la sosta temporanea e di servizio; - alla qualità architettonica degli interventi, per garantire l'equilibrio tra gli assetti urbanistici e quelli infrastrutturali portuali, mirando ad una progettazione che si relazioni con i caratteri storici insediativi ed ambientali del contesto di riferimento, nello specifico la progettazione delle opere di difesa portuale e

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quella delle attrezzature di servizio, dovranno tenere conto della tutela della relazione visiva con il mare, inteso come elemento di rilevante valore paesaggistico degli ambiti costieri.

3.7. IL VIGENTE PIANO REGOLATORE PORTUALE DI GIGLIO PORTO

Come descritto in premessa, il vigente Piano Regolatore Portuale di Isola del Giglio è œŠ˜ȱŠ™™›˜ŸŠ˜ȱŒ˜—ȱǯǯȱŽ••ȂŞȱ–Š’˜ȱŗşŝŞǰȱ—ǯȱŗřŗŚǯȱžŒŒŽœœ’ŸŠ–Ž—ŽǰȱŒ˜—ȱ•Ȃ’—ŽœŠȱ del 2000, che ha coinvolto il Comune di Isola del Giglio, il Comune di Monte ›Ž—Š›’˜ȱ Žȱ’•ȱ ˜–™Š›’–Ž—˜ȱ Š›’’–˜ȱ ’ȱ ’Ÿ˜›—˜ȱ Œ˜—ȱ •ȂŠžœ’•’˜ȱ Ž•ȱ Ž—’˜ȱ ’Ÿ’•Žȱ Opere Marittime, sono state definite le Linee di sviluppo portuale anche attraverso adeguamenti tecnico - funzionali delle opere già previste nel PRP approvato.

Estratto PRP vigente

In sede dȂ’—ŽœŠȱŘŖŖŖǰȱŠi fini della definizione delle linee progettuali di pianificazione sono stati delineati i seguenti obiettivi: x ’—’Ÿ’žŠ£’˜—Žȱ™›’˜›’Š›’Šȱ’ȱž—ȂŠ›ŽŠȱŽœ’—ŠŠȱŠ•ȱ›Š’Œ˜ȱ™ŠœœŽggeri in transito (isola del Giglio, Giannutri - Porto Santo Stefano); x previsione di un sistema viario portuale alternativo di decongestionamento del traffico in atto;

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x espansione delle attività marittime attraverso anche la previsione di delocalizzazioni e strutture di servizio; x separazione degli ambiti portuali in base alle funzioni. In riferimento a quanto sopra, il PRP è stato Š›’Œ˜•Š˜ȱ ’—ȱ Œ’—šžŽȱ ȃŠ–‹’’ȱ £˜—Š•’Ȅȱ Š••Ȃ’—Ž›—˜ȱ Ž’ȱ šžŠ•’ȱ ŸŽ—˜—˜ȱ ’Ž—’’ŒŠŽȱ •Žȱ £˜—Žȱ Œ˜—ȱ le des’—Š£’˜—’ȱ Ȃžœ˜ȱ Žȱ •Žȱ funzioni principali ammesse: x Ambito zonale A, vi è dedicato il Pontile denominato Galli in posizione centrale del bacino portuale ed una parte del Molo di Ponente, dedicato Š••ȂŠ›ŠŒŒ˜ȱŽ••Žȱ—ŠŸ’ȱ’ȱ•’—ŽŠǯȱSono altresì previsti interventi di dragaggio del fondale portuale fino a quota - 4,00, il completamento della banchina esistente e la realizzazione di una stazione passeggeri; x Ambito zonale B, Š•ȱ ˜•˜ȱ ’ȱ ŽŸŠ—Žǰȱ Žœ’—Š˜ȱ Š••ȂŠ›ŠŒŒ˜ȱ Ž’ȱ –Ž££’ȱ appartenenti allo Stato; x Ambito zonale C e G, la struttura a ridosso della Torre del Saraceno destinata alla sede della locale Autorità Marittima; x Ambito zonale D, porzioni di specchio acqueo a nord ovest e a sud del bacino portuale dedicate alla nautica da diporto, dove sono previste strutture dedicate anche mediante la realizzazione di banchina menti con strutture a giorno; x Ambito zonale S, che comprende lo specchio acqueo di parte del Molo di Ponente con delocalizzazione dei servizi di erogazione carburante per il naviglio (diporto e pesca), unità di piccola pesca. Banchina via Re Umberto. Scalo di alaggio. Come descritto al precedente punto 2.7 Il Piano Strutturale del Comune di Isola del Giglio, —Ž••ȂŽ•Š‹˜›Š˜ȱ Œ˜—Ž—ž˜ȱ —Ž••Šȱ Ž•Š£’˜—Žȱ ’••žœ›Š’ŸŠȱ ŸŽ—˜—˜ȱ Œ˜—Ž›–ŠŽȱ •Žȱ destinazioni e funzioni definite nelle linee guida del PRP.

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4. LO STATO ATTUALE

ȂŠ–‹’˜ȱ ™˜›žŠ•Žȱ di Giglio porto, si estende per circa 4 ha. Dal punto di vista planimetrico il Porto ha un bacino delimitato e protetto da due opere foranee costituite da un molo di sopraflutto, Molo di Levante, e da un molo di sottoflutto, Molo di Ponente. Il molo di sopraflutto, costituito da una spezzata dotata di tre lati con una lunghezza complessiva pari a circa 170 m, è radicato sulla scogliera e si sviluppa su fondali ricadenti tra le batimetriche comprese tra circa - 0,50 m e circa - 6,80 m sul l.m.m.. Il molo di sottoflutto, anc‘ȂŽœœ˜ȱ ›Š’ŒŠ˜ȱ œž••Šȱ œŒ˜•’Ž›Šǰ presenta un andamento a gomito ed una lunghezza complessiva pari a circa 90 m. Alla testata dei due moli sono posizionati i fari di segnalazione che delimitano •Ȃ’–‹˜ŒŒŠž›Šȱ™˜›žŠ•Žȱ•ŠȱŒž’ȱ•Š›‘Ž££ŠȱŽŽ’ŸŠ–Ž—Žȱ—ŠŸ’Š‹’•Žȱ¸ȱ™Š›’ȱŠȱŒ’›ŒŠȱ45,0 m. Šȱ™›˜˜—’¥ȱŽ••Ȃ’–‹˜ŒŒŠž›Šȱ™˜›žŠ•Ž è di circa 6,00 m sul l.m.m. Il molo di sottoflutto è realizzato come diga in scogliera, con mantellata in massi naturali Žȱ–ž›˜ȱ™Š›Š˜—Žǰȱ–Ž—›Žȱ•Ȃž•’–˜ȱ›Š˜ȱ¸ȱ›ŽŠ•’££Š˜ȱŒ˜–Žȱ’ŠȱŠȱ™Š›ŽŽȱŒ˜—ȱ muro paraonde avente la stessa quota. Il paramento interno del molo di sopraflutto è banchinato ed è dotato di un massiccio di coronamento la cui parte esterna viene a costituire un muro paraonde, che delimita la mantellata in massi naturali e che presenta una quota di coronamento pari a circa +4,50 m sul l.m.m., mentre il molo di sottoflutto è realizzato come diga in scogliera con muro paraonde a quota massima +3.50 m slm. All'interno del bacino portuale sono presenti tre pontili galleggianti (di lunghezza totale pari a 130 m) ed un pontile di attracco fisso (lungo 40 m). Sono destinate all'ormeggio le banchine retrostanti i moli e alcune porzioni di quelle lungo il perimetro dell'abitato. Le banchine sono in muratura e a massi sovrapposti. La sicurezza operativa del porto appare condizionata, oltre che dalla piccola dimensione del bacino protetto, dalla batimetria dei fondali su cui esso insiste (interni ed esterni allo specchi˜ȱ ȂŠŒšžŠ protetto) e dalla vulnerabilità rispetto agli eventi meteomarini estremi che possono compromettere le condizioni di agibilità. La fascia costiera nella quale si inserisce il porto è contraddistinta da fondali alti e rocciosi che, nelle immediate vicinanze del Molo di Ponente, raggiungono profondità comprese tra -20 e -50 metri, mentre lungo alcuni tratti del lungomare a NW e SE del Pontile Galli la profondità si azzera, formando una singolare battigia interna al bacino, che presenta fenomeni di risacca. La conformazione del bacino portuale e la morfologia dei fondali antistanti espongono il porto a fenomeni di agitazione interna rilevanti, specialmente in caso di onde provenienti da scirocco che possono compromettere le condizioni di ormeggio dei natanti e delle imbarcazioni più piccole, come accade spesso nel periodo invernale.

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La riduzione della agitazione interna residua è un importante obiettivo per garantire la sicurezza del porto, oltre a rappresentare un elemento determinante anche per la attrattività dello scalo. Ž••ȂŠ–‹’˜ȱ™˜›žŠ•Žȱ’ȱ ’•’˜ȱ™˜›˜ǰȱsono individuati come punti di ormeggio per la nautica da diporto e assegnati secondo quanto disciplinato dal Regolamento Comunale per la gestione degli ormeggi3: - la catenaria, che Œ˜—œŽ—Žȱ•ȂŠracco di n. 183 imbarcazioni di lunghezza da 4 m a 12 m; - lȂŠ›ŽŠȱŠ›Ž££ŠŠȱŒ˜—ȱ™˜—’•’ȱŠ••Ž’Š—’ dotati di erogatori di acqua ed energia elettrica ad esclusivo uso degli assegnatari dei posti alla struttura stessa, Œ˜—œŽ—Žȱ•ȂŠ›ŠŒŒ˜ȱ’ȱ—ǯȱ64 imbarcazioni di lunghezza da 5m a 16 m. I posti barca sono così distribuiti: - n. 120 riservati ai residenti; - n. 80 con priorità ai proprietari di casa o a coloro che dimostrano di avere una locazione annuale al Giglio; - n. 31 a disposizione del Comune e destinati a titolo oneroso ai diving e al noleggio imbarcazioni.

4.1. GLI ATTUALI SERVIZI PORTUALI

Nel corso dei sopralluoghi effettuati e dai dati raccolti è emerso che la dotazione dei parcheggi e dei servizi di base a terra attualmente presenti nel porto, sono carenti e insufficienti se rapportati al dimensionamento indicato nella Disciplina del Master Plan dei porti. Attualmente il porto ospita circa 250 posti barca così come rilevati nel quadro conoscitivo del Masterplan dei porti. Al fine di giustificare la difficoltà a reperire aree a parcheggio secondo lo standard ordinario (1,25 p.a. x p.b.), si richiama quanto disposto dalla Disciplina del ŠœŽ›™•Š—ǯȱ•ȱ™ž—˜ȱ‘ǼǰȱŒ˜––ŠȱŚǰȱŽ••ȂŠ›ǯŗŖǰȱ’œ™˜—ŽȱŒ‘Žȱ•ŽȱŠ›ŽŽȱŠȱ™Š›Œ‘Ž’˜ǰȱ—Ž•ȱ rispetto degli standard previsti, dovranno essere reperiti in prossimità degli ormeggi ˜ȱ ’—ȱ Š›ŽŽȱ •’–’›˜Žǰȱ ’—˜•›Žȱ ™›˜œŽžŽȱ ŠŽ›–Š—˜ȱ Œ‘Žȱ ȃè necessario privilegiare una localizzazione di questi nelle immediate vicinanze del porto ma al di fuori degli spazi del waterfront e predisponendoǰȱ œŠ•ŸŠȱ •ȂŠŒŒŽœœ’‹’•’¥ȱ ŒŠ››Š‹’•Žȱ Š’ȱ–˜•’ǰȱ ž—Šȱ ˜Š£’˜—Ž minima di parcheggi strettamente legata alle esigenze essenziali di sosta temporanea e di servizio alle attività commerciali e portualiȄǯ

3 ȂŠœœŽ—Š£’˜—ŽȱŽ’ȱ™˜œ’ȱ‹Š›ŒŠȱŸ’Ž—ŽȱŽŽžŠŠȱŽ—Ž—˜ȱŒ˜—˜DZȱ a) della effettiva e comprovata proprietà del natante o imbarcazione dichiarata nella richiesta di assegnazione; b) della residenza anagrafica o nascita nel Comune di Isola del Giglio; ŒǼȱŽ••Šȱ™›˜™›’Ž¥ȱ’ȱž—Šȱž—’¥ȱŠ‹’Š’ŸŠȱ˜ȱ’ȱŒ’Ÿ’•ŽȱŠ‹’Š£’˜—ŽȱŠ’ŠŠȱ™Ž›ȱ•Ȃ’—Ž›˜ȱŠ——˜ǰȱ™Ž›ȱ’ȱ non residenti, nel Comune di Isola del Giglio Pagina 39 di 45

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Le caratteristiche territoriali del contesto urbano in cui si inserisce il porto, ampiamente illustrato nei capitoli precedenti, combinato con la Disciplina del Masterplan e la disciplina statutaria del Piano Strutturale, portano inequivocabilmente al riconoscimento di Giglio porto Œ˜–Žȱ ’ȱ ž—ȂŠ›ŽŠȱ ž›‹Š—Šȱ consolidata in cui il tessuto urbano si è sviluppato nel tempo in un rapporto di complementarietà sotto il profilo dei servizi e attività legate alla nautica. Il Piano Regolatore Portualeǰȱ œ’ȱ Œ˜—’ž›Šȱ Œ˜–Žȱ ›’šžŠ•’’ŒŠ£’˜—Žȱ Ž••Ȃ’—›Šœ›žž›Šȱ portuale esistente, senza variazione alcuna o incremento dei posti barca rispetto allo stato attuale. Tali considerazioni, rendono compatibile per il PRP una previsione minima di 0,8 parcheggio/posto barca, scomputando dal dimensionamento degli attuali posti barca ospitabili nel porto, i posti riservati ai residenti.

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5. GLI OBIETTIVI DEL PRP

Gli obiettivi individuati con ’•ȱ™›˜˜Œ˜••˜ȱȂintesa œ˜˜œŒ›’˜ȱ›Šȱ•Ȃȱž˜›’¥ȱ˜›žŠ•Žȱ Regionale, la Provincia di Grosseto, la Regione Toscana e il Comune di Isola del Giglio finalizzati alla formazione del nuovo piano regolatore portuale, sono: 1. definizione del ™Ž›’–Ž›˜ȱŽ••ȂŠ–‹’˜ȱ™˜›žŠ•ŽȱŠȱŽ››ŠȱŽȱŠȱ–Š›ŽǰȱŠ—Œ‘ŽȱŠ’ȱ’—’ȱ della individuazione delle aree ’ȱŒž’ȱŠ••ȂŠ›ǯȱŗśȱŒ˜mma 2 della Legge regionale 23/2012, nonché i li–’’ȱŽ••Ȃ’—Ž›ŠŒŒ’Šȱ™˜›˜-città, quale porzione del sistema insediativo nella quale le attività portuali devono rendersi compatibili con quelle urbane; 2. organizzazione e razionalizzazione degli spazi a terra ed a mare al fine di rispondere alle esigenze degli utenti e dei residenti, favorendo la corretta gestione delle concessioni demaniali; 3. efficacia ed efficienza al funzionamento del servizio di collegamento passeggeri; 4. miglioramento della sicurezza interna del bacino portuale, con la previsione di interventi atti a ridurre l'agitazione interna ed i fenomeni di risacca; 5. miglioramento Ž••Ȃaccessibilità a terra con eventuali incrementi delle infrastrutture e eliminazione dei fattori di ostacolo ai flussi di accesso sia pedonali che meccanizzati; 6. miglioramento dell'attrattività del porto, attuata attraverso azioni di riordino Žȱ’—Œ›Ž–Ž—˜ȱŽ••ŠȱšžŠ•’¥ȱŽȱŽ••ȂŽ’Œ’Ž—£Šȱdei servizi, anche in relazione alle attività commerciali che caratterizzano l'ambito del waterfront.

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6. LA FASE DI ASCOLTO

Il Piano Regolatore Portuale di Giglio porto, costituisce il documento fondamentale di ™›˜›Š––Š£’˜—ŽȱŽ••Ȃž˜›’¥ȱ˜›žŠ•ŽȱRegionale. Il documento Atto di indirizzo redatto per la Fase di ascolto del processo partecipativo per la formazione del Quadro Conoscitivo del PRP del porto, definisce gli obiettivi per la predisposizione del nuovo Piano Regolatore Portuale nonché agli scenari tecnico-ž›‹Š—’œ’Œ’ȱ’ȱœŸ’•ž™™˜ȱŽ••Ȃ˜Ž›Šȱ™˜›žŠ•Žǯ In linea con quanto rappresentato dal punto di vista del coinvolgimento e della partecipazione degli stakeholder pubblici e privati nel processo di pianificazione di del porto del Giglio, nei mesi di febbraio e marzo 2015 è stata promossa una fase di ascolto con l'obiettivo di raccogliere valutazioni, osservazioni e proposte sugli obiettivi del PRP. Il bilancio della Fase di ascolto ha confermato, di fatto, la necessità di soddisfare le seguenti esigenze: x carenza di spazio a mare, specialmente nel periodo estivo, dovuto innanzitutto alla contemporanea presenza di diverse attività, con fenomeni di congestione del bacino portuale per mancanza di un controllo esterno delle manovre in porto; x mancanza di servizi al diporto nautico, con conseguente riduzione della šžŠ•’¥ȱŽ••Ȃ˜Ž›Š; x la sicurezza del bacino portuale dovuto sia a fenomeni di risacca nella zona œžȱ ˜›’Ž—Š•Žȱ Ž•ȱ ™˜›˜ǰȱ œ’Šȱ Š••Šȱ ›’œ›ŽŽ££Šȱ Ž••˜ȱ œŽœœ˜ȱ ›’œ™Ž˜ȱ Š••Ȃ’—Ž—œ’¥ȱ Ȃžœ˜ǰȱœ’ŠȱŠ••Šȱ™›ŽœŽ—£Šȱ’—ȱ‹Š—Œ‘’—ŠȱŽ•ȱ’œ›’‹ž˜›ŽȱŒŠ›‹ž›Š—’Dz x interferenze tra le aree di lavoro e quelle di libero accesso; x carenza degli impianti antincendio; x miglioramento di alcuni aspetti ambientali.

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7. ULTERIORI STUDI DA SVOLGERE

Il nuovo Piano Regolatore Portuale, pur riferendosi ad una configurazione portuale Žœ’œŽ—Žǰȱ ’—ȱ Œ˜Ž›Ž—£Šȱ Š’ȱ Œ›’Ž›’ȱ ’ȱ Œž’ȱ Š••ȂŠ••ŽŠ˜ȱ ȱ Ž••Šȱ ’œŒ’™•’—Šȱ Ž• Masterplan, sarà supportato da un idoneo quadro conoscitivo composto dai principali studi di settore (studio meteomarino e di penetrazione del moto ondoso all'interno del bacino portuale), dalle verifiche circa i caratteri plano-altimetrici del porto (canali di accesso, avamporto, cerchio di evoluzione) e le capacità prestazionali delle opere di difesa esterne (tracimazione). Le indagini geologico tecniche di supporto allo strumento urbanistico, saranno redatte in conformità alla vigente normativa di settore. In sede di definizione delle fattibilità delle previsioni, saranno fornite le indicazioni in merito alle indagini da effettuarsi prima della realizzazione degli interventi, oltre alla definizione delle tipologie costruttive più adeguate. Per quanto concerne le opere di mitigazione, previo idoneo studio di verifica, saranno definiti gli elementi utili per la loro progettazione. Per le eventuali previsioni del sistema di dragaggio fisso in ambito portuale, saranno prodotti a supporto gli studi volti a valutare le attuali dinamiche sedimentarie che determinano l'insabbiamento con la quantificazione della frequenza dei dragaggi necessari al mantenimento della profondità prevista dal PRP, in conformità all'allegato II del Master Plan. Per quanto riguarda lo stato delle risorse essenziali del territorio saranno valutati gli ŽŽ’ȱ Š–‹’Ž—Š•’ȱ ™›˜˜’ȱ Šȱ œŽž’˜ȱ Ž••ȂŠžŠ£’˜—Žȱ Ž•ȱ ˜›˜ȱ ’ȱ Isola del Giglio, attraverso indicatori ambientali di riferimento e criteri per il monitoraggio del PRP.

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BIBLIOGRAFIA

Bibl.: S. Sommier, L'isola del Giglio e la sua flora, con notizie geologiche di C. De Stefani, Torino 1900. Il vol., corredato di carta geologica sulla carta topografica 1:25.000 dell'Ist. geogr. milit., contiene un'esauriente bibliografia che considera anche i documenti manoscritti; [Arciduca Salvatore di Toscana], Die Insel Giglio, Praga 1900. - Per la battaglia del Giglio v.: C. Manfroni, Storia della marina italiana dalle invasioni barbariche al trattato di Ninfeo, Livorno 1899, pp. 395-402.

Giglio, Isola del, in Treccani.it Ȯ Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011.

Rutilius Namatianus - De Reditu suo, Istituto Tecnico Monna Agnese - Siena, Quaderni liceali 1987/88 .

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