ALLEGATO A – Elaborato 2 Sezione3

Ambito n°25 - Le colline dell’

Funzionamenti, dinamiche, obiettivi di qualità, azioni prioritarie

PROVINCE : TERRITORI APPARTENENTI AI COMUNI : Castell’Azzara, , , , , , ,

FUNZIONAMENTI E DINAMICHE

L’ambito comprende i versanti collinari e montuosi che digradano dal crinale Monte Labbro- verso l’alto corso dell’Albegna.; la lunga vallata con orientamento nord-sud del corso del fiume Fiora, i versanti del Monte Penna e Monte Civitella; il si- stema collinare di Pancole e articolato intorno a un unico crinale con andamento nord-sud; il sistema delle colline di Magliano, Montiano e Manciano. Appartengono a questo ambito i territori di Roccalbegna, Semproniano che fanno riferimento alle colline dell’Albegna, i territori di Manciano, Scansano, Castell’Azzara riferibili all’ambito del Fiora, nonché i territori collinari dei Comuni di Magliano in Toscana, Orbe- tello e Capalbio. L’ambito è caratterizzato morfologicamente dal crinale che dal Monte Labbro scende verso la costa, dalle colline del fiume Albegna fi- no a comprendere il sistema delle colline interne dei comuni di Orbetello e di Capalbio (SIR 129 Boschi delle colline di Capalbio) con una estesa copertura forestale a cui si alternano spazi aperti a pascolo con grandi alberi sparsi. Diffusa presenza di fenomeni carsici: doline tra Poggio del Leccio e Capalbiaccio; grotte di S. Angelo dei Marsi e Buca del Pucci. In quest’area si trovano anche alcune tracce di un esteso sistema di piccoli laghi carsici, quali ad esempio il lago Acquato, il lago Scuro, il lago Cutignolo ed il lago di san Floriano, che presentano la tipica vegetazione palustre. I versanti dell’alta valle dell’Albegna sono di natura rocciosa, morfologicamente aspri e ripidi. Sono numerose le risorse di valore naturalistico (sorgente dell’Albegna, Riserve Naturali di Pescinello e Rocconi, Zone di protezioen speciale, biotopi, ecc).. Caratteristica in quest’area la presenza di zone carsiche con sistemi ipogei che ospitano varie specie di chirotteri. Il corso del fiume Albegna, che nasce non lontano dal centro abitato di Roccalbegna, scorre in alveo naturale, inizialmente in una gola di natura calcarea, dominata da vegetazione riparia e da leccete, poi, in fondovalle, in un alveo ancora in buone condizioni di integrità, nonostante la presenza dell’importante centro di turismo termale di .

La media valle dell’Albegna presenta pendici più dolci dove alle aree boscate si sostituiscono le coltivazioni, prevalentemente a olive- to e vignetonelle parti più ondulate, mentre sulle aree più pianeggianti prevalgono i seminativi

Il Fiora presenta un bacino scarsamente antropizzato e di conseguenza poco alterato da attività umane recenti. Alla sostanziale natu- ralezza dell’ambiente si aggiunge un indiscusso pregio paesaggistico del territorio e la presenza di rilevanti memorie storiche alcune delle quali in forte relazione con il sistema delle acque (mulini, opifici e manufatti storici vari). La risorsa acqua in questo bacino si tro- va ad assumere pertanto un forte ruolo nei confronti del paesaggio, della flora e della fauna. Il mosaico paesaggistico presenta un apprezzabile equilibrio di aree boscate, seminativi e prati pascolo, delimitati da siepi e bordure con qualche albero isolato Le formazioni forestali più rappresentate sono le cerrete e i boschi a dominanza di latifoglie. Estese porzioni di questo territorio boscato sono gravate da usi civici.

Il paesaggio agrario moderno registra una generale semplificazione del mosaico agrario dovuto in prevalenza alla intensificazione del- le superfici coltivate a vigneto specializzato legati alla DOCG con impianti a rittochino (Magliano in Toscana, Scansano). A questi pro-

cessi si accompagna la realizzaizone di cantine e di edifici per la trasformazione dei por Il sistema insediativo del territorio rurale è caratterizzato dalla presenza di centri murati, castelli-fattoria di impianto medievale, fattorie post settecentesche e i nuclei dell’appoderamento della Riforma Agraria. Sono diffuse le testimonianze storico architettoniche: rocche, edifici religiosi, castelli e borghi di epoca medioevale, compatti e arroc- cati sulle sommità lungo la viabilità principale di crinale, che ripercorre gli antichi tracciati della transumanza.

ELEMENTI COSTITUTIVI NATURALI

Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni

I corridoi fluviali principali. Conservazione degli elevati valori naturalistici ed Con riferimento ai SIR-ZPS, l’Amministrazione pro- estetico-percettivi espressi dagli eco-sistemi flu- vinciale assicura l’applicazione delle “Principali mi- Il sistema delle aree carsiche. viali del fiume Albegna (SIR-ZPS 118 Monte Lab- sure di conservazione” indicate nella D.G.R. bro e alta valle dell’Albegna- SIR-ZPS 121 Medio 644/2004 attraverso la redazione del Piano di ge- La vegetazione forestale. corso del fiume Albegna), del fiume Fiora (SIR- stione, da concordare con la competente Autorità di ZPS 119 Alto corso del Fiume Fiora), del torrente bacino per gli aspetti idraulici laddove necessario. Trasubbie (SIR B 22 Torrente Trasubbie) ed in particolare conservazione degli alvei e della vege- L’amministrazione comunale, nella gestione dei tazione seminaturale, riconversione in pascolo, procedimenti amministrativi, assicura l’applicazione uso compatibile delle acque. delle suddette misure di conservazione.

Tutela del sistema di piccoli laghi carsici delle col- La pianificazione comunale persegue gli obiettivi di line di Capalbio, Orbetello e Manciano ed in parti- tutela delle zone di protezione speciale attraverso colare il lago di san Floriano e lago Acquato (SIR- l’assunzione delle misure di conservazione di cui ZPS 130 Lago Acquato Lago San Floriano) con all’Allegato A della D.G.R. 454/2008. particolare riferimento alla conservazione dei valo- ri di integrità del Lago San Floriano e al recupero La pianificazione provinciale integra i quadri cono- del Lago Acquato. scitivi di riferimento con il Censimento delle aree carsiche presente nel SIT regionale e delle relative Tutela della vegetazione forestale, le garighe e le schede di documentazione. ampie zone a coltivi e pascoli con grandi alberi sparsi che caratterizzano le colline di Capalbio La pianificazione territoriale definisce orientamenti (SIR 129 Boschi delle colline di Capalbio), con per le trasformazioni boschive ai sensi di quanto di- particolare riferimento alla conservazione delle sciplinato dalla L.R. 39 /00 e dal regolamento Fore- formazioni forestali ripariali e degli impluvi. stale 48/R/2003.

La pianificazione territoriale individua altresì gli e- lementi vegetazionali tipici, quali piante isolate, sie- pi e filari alberati da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Fo- restale n°48/R/2003.

La pianificazione comunale, sulla base delle identi- ficazioni e degli indirizzi del PTC, limitatamente agli aspetti di propria competenza , definisce apposite norme di tutela con particolare riferimento a: - la conservazione della morfologia delle doline e

delle cavità naturali e dei loro ingressi che dovranno essere salvaguardati da ostruzioni e/o riempimenti; - la tutela degli acquiferi di natura carsica di alta vulnerabilità nei confronti di attività antropiche che ne possano determinare inquinamenti superficiali od aerei.

Le riserve naturali. Tutela e valorizzazione delle caratteristiche geo- La pianificazione comunale, sulla base delle identi- morfologiche e vegetazionali presenti nelle Riser- ficazioni e degli indirizzi contenuti nei Piani di ge- ve Naturali del Monte Penna, Pescinello e Rocco- stione delle Riserve naturali, della Provincia di ni nel cui ambito riveste particolare valore estetico Grosseto detta la relativa disciplina di tutela, ge- percettivo il complesso delle gole di Roccalbegna, stione e riqualificazione anche in riferimento alle con i resti del castello di di Fazio. aree contigue.

La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela del complesso delle gole di Roccalbegna con i resti del castello di Roc- chette di Fazio definiti nella Sezione 4 relativamen- te al D.M. 27/08/1973 - G.U. n. 256 del 1973 b. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

Le sorgenti di acqua termale. Tutela della risorsa termale presente in loc. Satur- La pianificazione di livello sovracomunale assicura nia e Monticchio basso e dei relativi ambiti di sal- una gestione coordinata della risorsa termale che vaguardia. garantisca la sostenibilità delle attività legate allo sfruttamento e alla valorizzazione economica della In particolare tutela del valore estetico percettivo risorsa termale attraverso il monitoraggio della rappresentato dalla gora e dalle cascate del tor- quantità e qualità della risorsa idrica. rente Stellata in località Mulino del Bagno così come percepibile dalla strada che collega Monte- La pianificazione comunale assicura che siano ap- merano a Saturnia. plicati gli indirizzi per la tutela dell’insieme formato dalla gora e dalla cascata di acque termali nei pressi di Saturnia definiti nella Sezione 4 relativa- mente al D.M. 21/10/1995 G.U. n. 33 del 09/02/1996 Zona del comprensorio della campagna intorno a Saturnia in di Manciano. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

La vegetazione ripariale e golenale. Tutela della vegetazione ripariale e golenale che Le politiche di settore promuovono una gestione fo- caratterizza i corsi d’acqua. restale delle formazioni vegetali di ripa e di golena

secondo la disciplina sancita dalla L.R. 39/2000 e dal suo regolamento di attuazione n°48/R/2003, che assicuri il mantenimento della qualità paesag- gistica e la non compromissione dell’efficienza i- draulica dei corsi d’acqua interessati.

La pianificazione territoriale individua altresì gli e- lementi della vegetazione ripariale e golenale quali boschetti, siepi e filari alberati da tutelare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n°48/R/2003.

Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni

La tradizione religiosa del Il Monte Labbro. Valorizzazione culturale e didattica delle tradizioni Le politiche di settore provinciali e comunali assicu- storiche e religiose del Monte Labbro legate alla rano la promozione culturale delle tradizioni locali le- Comunità dei Giurisdavidici di David Lazzaretti. gate alla presenza della comunità giurisdavidica sul Monte Labbro definendo indirizzi per la promozione turistica e didattica in un’ottica di coordinamento e di sinergia con le altre risorse paesaggistiche.

Il sistema di fonti ed abbeveratoi. Tutela e valorizzazione culturale del sistema di La pianificazione provinciale identifica gli ambiti fonti, abbeveratoi e antichi mulini. connotati dalla presenza di tali risorse di valore sto- rico-culturale e definisce indirizzi per la pianifica- zione dei comuni orientandola verso la tutela, la va- lorizzazione dei valori riconosciuti e verso il recupe- ro-riqualificazione delle aree connotate da fenome- ni di criticità.

La pianificazione comunale, La pianificazione co- munale, anche in riferimento ai contenuti del PTC, individua puntualmente i manufatti presenti in pros- simità delle sorgenti o lungo i corsi d’acqua e detta la relativa disciplina di tutela, gestione e riqualifica- zione.

Il forteto e la macchia mediterranea. Conservazione del forteto che caratterizza le colli- Le politiche di settore forestale della Provincia e ne interne della per il suo valore storico delle Comunità Montane ,assicurano la tutela dei culturale nell’ambito dei riferimenti storici legati al forteti nell’ambito delle autorizzazioni alle trasfor- brigantaggio; ed in particolare la vegetazione che mazioni (come disciplinate dalla L.R. 39/2000 e ricopre Poggio Capalbiaccio in quanto riveste un dal suo regolamento di attuazione n°48/R/2003). rilevante valore paesaggistico percepibile dalla La pianificazione comunale assicura che siano strada statale Aurelia. applicati gli indirizzi per la tutela della vegetazione mediterranea che ricopre Poggio Capalbiaccio de- finiti nella Sezione 4 relativamente al D.M. 7/12/1973 G.U. n. 39 del 1974 Zona del Poggio di Capalbiaccio.

I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

La pianificazione territoriale verifica la congruità e promuove l’eventuale implementazione delle infra-

strutture per lo svolgimento dell’attività selvicoltura- le e la tutela dei soprassuoli boschivi dagli incendi da attuarsi con l’applicazione della disciplina previ- sta dalla L.R. 39/2000 e dal suo regolamento fore- stale n°48/2003.

Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano interventi selvicolturali effettuati con criteri di soste- nibilità e azioni di sostegno atte ad evitare l’abban- dono colturale delle superfici boscate.

I territori gravati da usi civici. Tutela degli assetti vegetazionali che contraddi- Le politiche di settore provinciali e comunali assicu- stinguono le estese porzioni di territorio ad uso ci- rano il mantenimento degli assetti agrari e forestali vico nell’area del Monte Civitella e del Monte Pen- determinatisi in forza dell’esistenza degli usi civici. na, di e . Gli Enti competenti all’attuazione delle politiche di sviluppo incentivano e promuovono: - l’attività agricola svolta con tecniche ecocompatibili; - gli interventi selvicolturali effettuati con criteri di sostenibilità e le azioni di sostegno atte ad evitare l’abbandono colturale delle superfici boscate. - la diversificazione e il ripristino ambientale (anche mediante l’utilizzo di tecniche di ingegneria natura- listica), e il recupero delle aree degradate .

ELEMENTI COSTITUTIVI ANTROPICI

Valori naturalistici Obiettivi di qualità Azioni

La difesa dall’erosione del suolo. Tutela degli ambiti agricolo-collinari da fenomeni La pianificazione comunale individua gli ambiti erosivi derivanti dalla presenza di vaste aree di soggetti a fenomeni erosivi, con particolare riferi- colture specializzate. mento alle aree prevalentemente condotte in coltu- ra specializzata.

La pianificazione comunale definisce altresì criteri localizzativi e qualitativi che orientino la eventuale realizzazione dei grandi annessi agricoli.

Le politiche di settore promuovono ed incentivano l’adozione di tecniche colturali dirette a tutelare l’assetto idrogeologico e migliorare l’equilibrio eco- logico e percettivo anche attraverso: -maglia d’impianto media che tenga conto delle curve di livello e della morfologia dei suoli; -conservazione e/o creazione di discontinuità quali siepi ed altri elementi vegetazionali; -orientamento dei filari maggiormente idonee alla tutela dell’assetto idrogeologico e della qualità dei suolo.

Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni

Gli ambiti rurali che conservano caratteri e orga- Conservazione e ripristino dei valori paesaggistici La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- nizzazione della maglia agricola riconducibili ad ed ambientali espressi dal territorio rurale con par- scitivi di riferimento, identifica gli ambiti di valore assetti storici. ticolare riferimento a: paesaggistico ancora connotati dalla presenza di - ambiti rurali caratterizzati dalla presenza di mo- caratteri riconducibili alle diverse strutture storiche saici agricoli complessi riconducibili agli assetti del territorio rurale, dalla presenza di edifici ed in- propri dell’appoderamento otto-novecentesco e sediamenti storici e definisce indirizzi per la pianifi- della Riforma Agraria. cazione dei comuni orientandola in particolare a fa- - ambiti rurali caratterizzati dalla presenza di oliveti vorire indirizzi produttivi idonei a coniugarne le esi- storici di Magliano, , Saturnia, Fib- genze imprenditoriali e di competitività, con la con- bianello, Poggio Capalbiaccio, Roccalbegna. servazione degli elementi significativi che caratte- rizzano il paesaggio agrario. Tutela dell’ambito rurale intorno a Saturnia carat- terizzato dalla permanenza del tracciato centuria- La pianificazione comunale, anche in riferimento ai le romano e dall’estesa necropoli monumentale contenuti del PTC: etrusca. - perimetra gli ambiti caratterizzati dalla permanen- za di assetti agrari tradizionali; - individua gli elementi diffusi e i rapporti tra usi e trame agricole che caratterizzano lo specifico con- testo paesistico locale; - definisce le regole per l’inserimento dei nuovi edi- fici rurali avendo cura in particolare di prescrivere: - localizzazioni quanto più possibile prossime ai nu- clei ed alle infrastrutture già esistenti e capaci di assecondare la morfologia del terreno; - il ricorso a tipologie compatte riferibili ai modelli locali; - il rispetto delle proporzioni degli edifici tradizionali e l’utilizzo di materiali reperiti in loco o ad essi as- similabili per caratteristiche. - individua la conservazione dei tracciati centuriali romani nelle divisioni agrarie e nella viabilità affe- rente, e nelle emergenze delle ville monumentali di Poggio Murelle e di Casale Vittorio Veneto; - garantisce il recupero e la valorizzazione del pa- trimonio storico e archeologico presente, nell’ambi- to rurale di Saturnia, prestando particolare atten- zione alla necropoli del Puntone. - tutela, per quanto di propria competenza la con- servazione e la valorizzazione dei tracciati centuria- li romani nelle divisioni agrarie e nella viabilità affe- rente, e nelle emergenze delle ville monumentali di Poggio Murelle e di Casale Vittorio Veneto.

Le politiche di settore provinciali di gestione delle risorse forestali e la pianificazione territoriale co- munale, in adempimento di quanto previsto dall’art. 80 del regolamento forestale RF 48/R/2003, agevo- lano il recupero colturale delle aree che hanno su- bito processi di estensione del bosco, precedente- mente coltivate ad oliveto terrazzato o altre colture alle quali sia riconosciuto valore paesaggistico pre- valente rispetto a quello di area forestale

La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela degli oliveti storici de- finiti nella Sezione 4 relativamente a: - D.M. 07/12/73 G.U. n. 39 del 11/02/1974 Centro abitato e zone circostanti del comune di Magliano in Toscana; - D.M. 27/08/73 G.U. n. 256 del 03/10/1973 Zona sita nei comuni di Roccalbegna e Triana (centri abi- tati e zone circostanti); - 21/10/95 G.U. n. 33 del 09/02/1996 Zona del comprensorio della campagna intorno a Saturnia in comune di Manciano; - 10/12/75 G.U. n. 10 del 13/01/1976 Zona del cen- tro abitato e area circostante in comune di Capalbio; - 16/05/74. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

Le politiche di sviluppo promuovono e sostengono: - il mantenimento e lo sviluppo dell’attività agricola, riconosciuta come elemento di valore paesaggisti- co, puntando in particolare a favorire indirizzi pro- duttivi idonei a coniugarne le esigenze imprendito- riali e di competitività, con la conservazione degli elementi significativi che caratterizzano il paesag- gio agrario; - la conservazione e valorizzazione degli elementi caratterizzanti i rapporti tra usi e trame agricole all’interno dello specifico contesto paesistico locale con particolare riferimento a: a. le sistemazioni idraulico-agrarie (terrazzamenti, muri a secco e ciglionamenti), b. gli oliveti storici;

c. la maglia della viabilità minore; d. gli elementi vegetazionali della viabilità poderale.

Ambiti rurali caratterizzati dalla presenza di fattorie Tutela delle fattorie storiche e della relativa orga- La pianificazione comunale, anche in riferimento ai storiche. nizzazione della struttura agraria. contenuti del PTC, definisce: - gli ambiti interessati dalla presenza delle fattorie storiche e l’intorno rurale ad esse collegato per la presenza di assetti agrari, manufatti di servizio, viali di accesso e maglia poderale; - la puntuale disciplina degli interventi sul patrimo- nio edilizio con particolare riferimento agli edifici storici; - le aree rurali a corona degli insediamenti e, per quanto di competenza, la promozione del mante- nimento della loro destinazione d’uso agricola.

La pianificazione territoriale individua altresì gli e- lementi vegetazionali tipici, e l’assetto idrogeologico dei mosaici agrari da tutelare con le procedure e le norme di cui alla L.r: 39/2000 e al Regolamento Fo- restale n°48/R/2003.

I nuclei di matrice rurale. Tutela dell’impianto morfologico ed edilizio dei nu- La pianificazione comunale, anche in riferimento ai clei lineari di matrice rurale. contenuti del PTC, individua i nuclei storici di matri- ce rurale e definisce nei limiti definiti dall’articolo 149 del Codice del paesaggio, e favorendo il man- tenimento delle attività colturali, in quanto ricono- sciute come elementi di valore paesaggistico: - regole per tutelare i caratteri morfologici dell’impianto originario al fine di conservarne la leggibilità nonchè per tutelare la relazione visuale con il contesto rurale in cui si collocano; - criteri per orientare la eventuale crescita secondo principi insediativi consolidati, prevedendo priorita- riamente interventi di completamento nelle aree re- sidue disponibili all’interno dei nuclei.

I centri di servizio dell’Ente Maremma. Tutela dei centri di servizio progettati negli anni La pianificazione comunale, anche in riferimento ai ’50-’60 del XX secolo dall’Ente Maremma: Cupi, contenuti del PTC, definisce: Scalabrelli, Pomonte, La Sgrilla, ed in particolare - regole per tutelare i caratteri morfologici del centro di Servizio di , realizzato nel dell’impianto originario al fine di conservarne la 1955 su progetto dell’arch. A. Provenzano e del leggibilità nonchè per tutelare la relazione visuale

viale alberato con cipresssi dall’ingresso della con il contesto rurale in cui si collocano; Marsiliana al Castello. - detta la disciplina del patrimonio edilizio di valore storico-architettonico rappresentato dalle architettu- re rurali di rilevante interesse; - la disciplina per orientare la eventuale crescita secondo principi insediativi consolidati, prevedendo prioritariamente interventi di completamento nelle aree residue disponibili all’interno dei nuclei.

La pianificazione comunale assicura che siano ap- plicati gli indirizzi per la tutela degli dei caratteri sto- rici e delle aree di pertinenza definiti nella Sezione 4 relativamente al D.M. 01/071967G.U.n.183 del 1967al D.M. 03/02/1959 G.U. n. 37 del 1959 Colli- na del Castello della Marsiliana, sita nell’ambito del comune di Manciano (Grosseto). I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

La rete della viabilità rurale. Tutela della rete dei percorsi storici di matrice ru- La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- rale. scitivi di riferimento, identifica gli ambiti del territorio caratterizzati dalla significativa presenza di percorsi storici e definisce indirizzi per la pianificazione dei comuni orientandola verso la tutela e la valorizza- zione di tali percorsi.

La pianificazione comunale, anche in riferimento ai contenuti del PTC, individua puntualmente i percor- si storici e definisce nei limiti delle proprie specifi- che competenze discipline volte a: - conservare l’andamento e la giacitura dei tracciati; - tutelare gli arredi vegetazionali che ne sottolinea- no il tracciato; - preservare i punti di belvedere che da essi si a- prono sulla valle e sulle colline adiacenti.

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Valori estetico-percettivi Obiettivi di qualità Azioni

Qualità estetico-percettiva del territorio rurale. Tutela della qualità percettiva del territorio rurale at- La pianificazione provinciale, mediante il traverso la gestione dell’attività estrattiva. P.R.A.E.R.P., definisce gli indirizzi ed i criteri volti a: - garantire la compatibilità paesaggistica degli in-

terventi relativi all’apertura di nuove cave o all’am- pliamento di quelle esistenti, in considerazione del- la percezione visuale dell’area di scavo e dei valori espressi da un ambito più vasto di quello diretta- mente interessato o collegato all’attività, - conseguire le migliori soluzioni progettuali nelle modalità di coltivazione che consentano una più ef- ficace realizzazione delle sistemazioni finali e nella realizzazione dei manufatti, delle aree e della viabi- lità di servizio funzionali all’attività di escavazione; - orientare il recupero delle cave dismesse verso opere di rimodellamento dei fronti di scavo e di ri- naturalizzazione da attuarsi mediante-impiego di tecniche di ingegneria naturalistica; - valorizzare le cave dismesse per usi culturali e ri- creativi. La pianificazione comunale adegua i propri stru- menti a quanto stabilito dalla pianificazione di setto- re regionale e provinciale.

INSEDIAMENTI E INFRASTRUTTURE

Valori storico-culturali Obiettivi di qualità Azioni

Il sistema degli insediamenti storici. Tutela e conservazione di tutti i nuclei storici, dei La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono- castelli, delle ville-fattoria estese anche agli ambiti scitivi di riferimento, identifica gli ambiti di valore rurali che ne costituiscono corona, nonché della lo- paesaggistico connotati dalla presenza di edifici ed ro relazione anche visuale con gli spazi rurali e di insediamenti storici e definisce indirizzi per la piani- margine. ficazione dei comuni orientandola verso la tutela, la valorizzazione dei valori riconosciuti e verso il re- cupero-riqualificazione delle aree connotate da fe- nomeni di criticità.

La pianificazione comunale, anche in riferimento ai contenuti del PTC: - favorisce la permanenza dell’attività agraria resi- duale e dei territori coltivati interclusi e intorno agli aggregati urbani; - individua i centri antichi, gli aggregati storici, le vil- le-fattoria e i castelli ed il relativo ambito rurale ad essi contiguo ai fini della tutela della loro integrità; - definisce strategie volte a mantenere/conseguire la vitalità dei centri storici potenziandone il ruolo di luoghi dell’integrazione sociale e di attrattori per at- tività economiche, manifestazioni di promozione e cultura; - definisce la puntuale disciplina per la tutela dei va- lori espressi dagli edifici; - definisce la disciplina delle crescite insediative per garantire la conservazione dei margini urbani esi- stenti; - individua le aree rurali a corona degli insediamenti e per quanto di competenza ne prevede il mante- nimento della destinazione d’uso agricola; - individua e tutela le aree di pertinenza del patri- monio insediativo di matrice rurale e con riferimento alle deruralizzazioni assicurando il mantenimento della struttura agraria tradizionale in quanto ambito di permanenza dei valori naturalistici; - assicura che la progettazione degli assetti urbani sia coerente con la matrice e le regole insediative storiche;

- definisce regole progettuali per assicurare la qua- lità progettuale dei nuovi insediamenti in rapporto al riconoscimento degli elementi “identitari locali” non- ché la dimensione dell’intervento in rapporto alla consistenza dell’insediamento esistente, senza tut- tavia escludere linguaggi architettonici contempo- ranei di qualità. In considerazione sia del rilevante valore degli in- sediamenti storici che di quello estetico percettivo delle visuali percepibili da e verso i principali nuclei storici di sommità, al fine di garantirne la massima fruizione pubblica, la pianificazione comunale defi- nisce apposite discipline volte a garantire l’ acces- sibilità alle aree di belvedere o da cui si aprono i punti di vista su visuali più ampie.

La pianificazione comunale, per quanto di propria competenza, assicura inoltre che siano applicati gli indirizzi per la tutela dei valori storici ed este- tico-percettivi definiti nella Sezione 4 relativa- mente a: - D.M. 07/12/73 G.U. n. 39 del 11/02/1974 Centro abitato e zone circostanti del comune di Magliano in Toscana; - D.M. 16/05/74 G.U. n. 286 del 02/11/74 Zona di notevole interesse pubblico in Comune di Magliano (Pereta); - D.M. 27/08/73 G.U. n. 256 del 03/10/1973 Zona sita nei comuni di Roccalbegna e Triana (centri abi- tati e zone circostanti); - D.M. 28/07/71 G.U. n. 209 del 19/08/1971 Zona dell’abitato di Saturnia; - D.M. 03/02/59 G.U. n.37 del 13/02/59 Collina del Castello della Marsiliana; - D.M. 10/12/75 G.U. n. 10 del 13/01/1976 Zona del centro abitato e area circostante in comune di Capalbio. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.

Le politiche di sviluppo promuovono ed incentivano azioni finalizzate a salvaguardare la relazione tra gli usi del suolo e la maglia agraria tradizionale nelle aree agricole a corona degli insediamenti.

Le aree archeologiche. Tutela e valorizzazione del patrimonio archeologi- La pianificazione comunale, in relazione alle zone co costituito in particolare dalle aree di Saturnia e di interesse archeologico, definisce specifici ambiti Marsiliana d’Albegna con le relative necropoli, di rispetto delle emergenze archeologiche, stabili- dalle aree di Ghiaccio Forte, Poggio Buco, Heba, sce le misure di ripristino e valorizzazione, defini- dagli insediamenti storici di presidio della Conca sce le trasformazioni compatibili con la tutela dei (castello e Mulino del Cotone ) e l’antico tracciato beni archeologici; assicura procedimenti di consul- della via Clodia). tazione della Soprintendenza Archeologica.

Siti minerari e archeologia industriale. Recupero e valorizzazione del patrimonio di ar- La pianificazione comunale, nel rispetto di quanto cheologia mineraria di origine medievale e nove- previsto dai piani di settore provinciali per la bonifi- centesca. anche nell’ambito delle iniziative per il ca dei siti minerari dismessi, definisce la disciplina Parco Museo delle Miniere dell’ Amiata. per il restauro e :la valorizzazione del patrimonio edilizio e stabilisce gli usi e le funzioni compatibili con i caratteri storici degli edifici e delle attrezzature minerari.

Insediamenti termali. Tutela e riqualificazione dell’area termale del gorel- La pianificazione comunale detta la relativa disci- lo e delle cascate in prossimità del Mulino del Ba- plina di tutela e gestione della risorsa termale defi- gno a Saturnia. nendo un’adeguata programmazione delle strutture di servizio e di quelle ricettive finalizzato a ridurre i nuovi impegni di suolo e di orientare gli interventi verso un più elevato livello di qualità anche attra- verso il recupero delle caratteristiche storiche e simboliche dei siti termali quali elementi capaci di orientare la progettazione.

La pianificazione comunale garantisce la riqualifi- cazione dell’area del Mulino del Bagno tramite ap- posita disciplina che assicuri una corretta fruizione delle cascate di acqua termale, la regolamentazio- ne della sosta, con particolare riferimento ai cam- per, e la tutela degli spazi circostanti.

Parchi tematici di interesse culturale. Valorizzazione del Giardino dei Tarocchi in quanto La pianificazione comunale garantisce la tutela del testimonianza artistica e culturale legata all’opera valore estetico percettivo del Giardino dei tarocchi della scultrice Niki de Saint Phalle attraverso una disciplina volta ad assicurare: - la visibilità degli edifici scultura; Tutela del valore estetico percettivo espresso dalla - la permanenza dei caratteri di ruralità che costitui- relazione tra il giardino e il contesto rurale in cui è scono il contesto in cui si inserisce il parco. inserito.

La rete della viabilità storica. Tutela dell’elevato grado di panoramicità espresso La pianificazione provinciale fornisce i quadri cono-

dalla viabilità di crinale, coincidente con gli antichi scitivi di riferimento, individua i tracciati connotati assi di transumanza, e delle visuali che da essi si da un elevato livello di panoramicità sia per la ec- aprono. cezionalità o l’ampiezza delle visuali percepite, che per il contesto naturale in cui si inseriscono. Valorizzazione dei tracciati storici. La pianificazione territoriale individua altresì gli e- lementi vegetazionali tipici, quali alberi monumenta- li, da tutelare con le procedure e le norme di cui alla L.R.60/98, e boschetti, siepi e filari alberati da tute- lare con le procedure e le norme di cui agli artt. 55 e 56 del Regolamento Forestale n°48/R/2003.

La pianificazione comunale, anche in riferimento ai contenuti del PTC, prevede diversificate forme di tutela, con speciale riguardo: - alla manutenzione e la riqualificazione delle si- stemazioni e degli arredi delle aree contigue; - alla gestione della vegetazione per consentire il permanere o il ripristino delle visuali; - alla tutela dei tracciati storici e i punti di sosta di interesse panoramico lungo il sistema viario; - alla localizzazione e tipologia degli impianti di di- stribuzione carburante; - alla limitazione di realizzare manufatti edilizi a filo strada; - alla limitazione delle fonti di eccessivo inquina- mento luminoso - alla regole per garantire analoga qualità estetico percettiva, funzionale ed ambientale nella realizza- zione degli adeguamenti ai tracciati storici;

Il comune, la provincia e gli altri soggetti preposti, dovranno assicurare una adeguata disciplina per l’installazione della segnaletica e della cartellonistica in considerazione della panoramicità di tali contesti: - al mantenimento, all’interno dei nuclei, degli spazi pubblici da cui è possibile godere di ampie visuali panoramiche.

In particolare la pianificazione comunale assicura che siano applicati gli indirizzi definiti nella Sezione 4 relativamente alla tutela dei valori estetico percet- tivi di: - il tratto della Aurelia da cui si percepisce l’abitato di Capalbio, di cui al D.M. 10/12/75 G.U. n. 10 del

13/01/1976 Zona del centro abitato e area circo- stante in comune di Capalbio. - il tratto della strada Montemerano – Saturnia da cui si aprono visuali sull’area del Molino del bagno e le cascate di cui al D.M. 21/10/95 G.U. n. 33 del 09/02/1996 Zona del comprensorio dell’abitato in- torno a Saturnia; - la viabilità storica che da Magliano conduce a Pe- reta e da Pereta va verso Scansano, di cui al D.M. 16/05/1974 G.U. n. 286 del 02/11/1974 Zona di no- tevole interesse pubblico in Comune di Magliano. I soggetti delegati al procedimento relativo al rila- scio della autorizzazione paesaggistica applicano gli indirizzi di cui sopra.