Cineforum G. Verdi 29°anno 6° film 5 – 6 – 7 – 8 Novembre 2003 [email protected]

famiglia del nord è stato rapito dagli adulti del suo paese deciderà quindi di Io non ho aiutarlo e di diventare il suo angelo custode. Il film è ambientato nella torrida estate del 1978, nel piccolo paura borgo di Acque Traverse in cui tutto sembra immobile: la scuola è chiusa e gli adulti sopraffatti dall’afa sono CAST TECNICO ARTISTICO rinchiusi in casa. Solo una banda di sei ragazzini scorazza con le loro Regia: biciclette fra il paese e le enormi Sceneggiatura: Niccolò Ammaniti, distese di grano della campagna. Francesca Marciano L’idea di allestire lo scenario del un metro e trenta riuscendo così a Fotografia: Italo Petriccione rapimento in un angolo meridionale far confondere lo sguardo dello Scenografia: Giancarlo Basili (tra Puglia e Basilicata) dell’Italia degli spettatore con quello dei suoi piccoli Costumi: Patrizia Chericoni anni ’70, che affonda le radici in un interpreti. A suggerire una maggiore mondo rurale e primordiale, lontano partecipazione alla vicenda c’è la Musica: Ezio Bosso dalla modernità, provvede a fornire splendida fotografia di Italo Montaggio: Massimo Fiocchi all’intreccio del film delle scene Petriccione e l’intelligente contrasto Produzione: Maurizio Totti, Riccardo congeniali.Forte è il rimando a quegli tra la musica del repertorio italiano Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz anni: dalla 127 Fiat alle canzoni di popolare e quella degli archi del (Italia, Spagna, G.B., 2003) Ivan Graziani, dagli abiti alle immagini maestro Ezio Bosio (primo Durata: 108' contrabbasso al teatro dell’Opera di Distribuzione cinematografica: Medusa di repertorio dei telegiornali Rai (con il volto di Emilio Fede). La trama ci Roma e autore di musica per teatro viene man mano rivelata attraverso il e cinema italiano ed estero). Un PERSONAGGI E INTERPRETI punto di vista del giovane finale ad effetto, emozionante, che protagonista, il quale origliando, fa restare col fiato sospeso, ove Michele: Giuseppe Cristiano spiando da dietro le porte il mondo sono proprio i bambini a dare una Filippo: Mattia Di Pierro degli adulti, provando diffidenza per lezione agli adulti sui valori che Sergio: Diego Abatantuono veramente contano nella vita. Pino: Dino Abbrescia Sergio (Diego Abatantuono),

Anna: Aitana Sánchez-Gijón l’amico del padre e mente del gruppo di rapitori, e soprattutto allontanandosi progressivamente dagli altri bambini

che sono ancora troppo spaventati ed a cura di Barbara Fiorentin infantili per condividere i suoi segreti e le sue angosce. Non ci si limita a [email protected] Il film della prossima settimana raccontare una storia, ma il punto di

vista di un bambino che viene a Dopo l’ottima accoglienza al festival di La 25a ora Berlino, anche l’Accademia dei David contatto con una realtà terribile e Di Spike Lee di Donatello ha scelto: sarà l’ultimo spaventosa: è insomma la perdita Durata: 134’ film di Gabriele Salvatores a dell’innocenza e la fine dell’infanzia. "La 25ª ora", può essere definito come una rappresentare l’Italia ai prossimi La storia è tutta giocata sull’antitetica favola metropolitana o come il primo film Academy Awards per il premio Oscar. contrapposizione solidarietà- pensato e scritto dopo la tragedia dell'undici settembre o come un Salvatores ha già ricevuto questo individualità, mondo degl’adulti-mondo documentario su New York realizzato da premio per il miglior film straniero nel dei piccoli (il primo falso e solo occhi arrabbiati e disillusi. Gli occhi sono 1991 con . Io non ho apparentemente corretto l’altro“vero”, quelli di Edward Norton nei panni di paura è tratto dall’omonimo romanzo puro, innocente, di una semplicità Montgomery Brogan, condannato per spaccio di stupefacenti, che girovaga per la di Niccolò Ammaniti, giovane scrittore disarmante proprio come il città nelle ultime sue ventiquattro ore di vincitore del premio Viareggio Repaci. protagonista). Questa libertà prima di doversi recare, il giorno (qui anche co-sceneggiatore assieme contrapposizione è evidenziata anche successivo, in un penitenziario per a Francesca Marciano).Salvatores dal contrasto che troviamo nelle luci e scontare sette anni di prigione.Le lancette dell’orologio corrono sulle ultime ore di non è nuovo a frequentazioni letterarie nei colori: tra il giallo dei campi di libertà di Monty Monty sta per dare addio a da trasformare in immagini: basti grano, l’azzurro dei cieli limpidissimi e Manhattan, ai suoi sogni metropolitani e pensare a Puerto Escondido (1992) l’oscuro e il tetro del pozzo. alla vita che ha condotto sinora tratto da Pino Cacucci o a Salvatores procede la narrazione con allontanandolo, però, dalle persone a lui più care. Durante il suo ultimo giorno di libertà, (2000) di Domenico Starnone. In un montaggio meno rapido rispetto i Monty tenta di recuperare il legame col questo suo ultimo film, narra la storia, suoi standard, capace di raccontare i padre e trascorrere la maggior parte del a metà tra realismo drammatico e tempi dilatati di un’estate di bambini tempo con i suoi più cari vecchi amici, thriller rurale di un bimbo di dieci anni fatta d’azioni quotidiane. Per restituire Jakob e Slaughtery. Fa parte di questo gruppo anche la sua ragazza, Naturelle, che scopre un coetaneo rinchiuso in questa visione soggettiva ed infantile, che forse ha fatto la soffiata alla polizia… un pozzo. Michele (Giuseppe il regista ricorre all’espediente di Cristiano) scoprirà più avanti che girare con la macchina da presa Filippo, appartenente ad una ricca all’altezza degli occhi di un bambino di