3.0 Diagnosi e valutazione del territorio ecologici del Europeo e del Consiglio del 30 maggio (Dott. Ric. Giuliano Tallone) funzionamento degli 2002 relativa all’attuazione della gestione ecosistemi, sia pure integrata delle zone costiere in Europa; e Il Parco Nazionale del Circeo è stato integrati in una più recentemente incluso in un Protocollo oggetto in passato di numerose attività di ampia visione che della Convenzione di Barcellona studio e ricerca che hanno costituito un include gli aspetti specificamente dedicato a questo tema, corpus conoscitivo di particolare socioeconomici ed nella Conferenza dei Plenipotenziari della rilevanza. Per molti anni la gestione del urbanistici. La capacità Convenzione del 21 gennaio 2008 a Corpo Forestale dello Stato, attraverso di integrare in Madrid (Protocollo di Madrid). l’Azienda di Stato per le Foreste un’unica visione Demaniali e quindi la Gestione ex-ASFD questa molteplicità di In questo ambito speciale attenzione ha prodotto numerosi studi e ricerche, obiettivi, tenendo al alcune delle quali espressamente andrà posta allo stato di conservazione centro quelli ecologici, degli ambienti dunali e retrodunali indirizzate alla gestione del territorio. è la principale carat-teristica che deve Per quanto riguarda la foresta negli anni redazione del Piano, ma non arrivò a (lagune costiere) – anche grazie allo essere propria della pianificazione di un strumento della rete ecologica in corso ’60 è stato elaborato un “piano di taglio” proporre elaborati di pianificazione. parco nazionale. In questo contesto non dal CFS che ha indirizzato le attività di autonoma elaborazione a cura della può essere sottovalutato il fatto che il struttura del Parco supportata da alcuni gestionali negli anni seguenti e fino ai 3.1 I Valori: gli ecosistemi PNC è uno dei più interessanti ecosistemi giorni nostri. Nel 1988 il Ministero esperti esterni coordinati dal Consigliere Il Piano del Parco non può e non deve costieri del . Si impone quindi delegato per questo tema, alle dinamiche Agricoltura e Foreste commissionò alla essere pensato come un piano urbanistico, l’integrazione dello strumento del Piano società Aquater l’elaborazione di un dell’erosione in collaborazione con gli o meglio non solo in quanto tale. A partire del Parco con le esperienze che fanno altri Enti deputati ad affrontare questi “piano di gestione”, basato su diversi studi dalla metà degli anni ’90 si è sviluppata capo all’approccio ICZM (Integrated di tipo territoriale (Aquater, 1988). temi (vedi Regione Lazio - Provincia di una specifica esperienza di pianificazione Coastal Zone Management), sviluppato Latina, Commissione Tecnica SIDICAP Il Comitato di Gestione, costituito con di area vasta che riguarda i parchi dall’Unione Europea, in particolare con DM n. 206 del 8 ottobre 1994, e nominato “Studi ed Interventi di Difesa della nazionali. La specificità degli obiettivi di riferimento alla Comunicazione della Costa in Aree Protette della Provincia di con DM n. 54 del 8 febbraio 1996, aveva un parco nazionale, che pongono al centro Commissione al Consiglio e al Parlamento il principale compito di elaborare il Piano Latina ex art. 18 L.R. 16/2005, Rapporto la conservazione degli ecosistemi, degli europeo “Gestione Integrata delle Zone preliminare del 28/4/2008), al del Parco e il Regolamento previsto dalla habitat, delle specie, della biodiversità Costiere: una strategia per l’Europa” L. 394/91. Il Comitato produsse quindi fondamentale tema del restauro impongono un approccio più ampio che (COM/00/547 del 17 settembre 2000); con ambientale e del recupero degli habitat una serie di studi relativi a molti degli abbia particolare attenzione agli aspetti la Raccomandazione del Parlamento aspetti conoscitivi rilevanti per la degradati. anche per la Provincia di Latina, e quindi Geologiche dell’Università di Roma 3 formando un’ampia insenatura che si Oltre all’aspetto costiero non deve essere anche per il territorio del Parco. (Prof. M.Parotto) ha realizzato una Carta protende fino ad Anzio. La spiaggia ha dimenticato il valore del PNC come area E’ disponibile inoltre una carta Geologica e una Carta Geomorfologica un’ampiezza media di circa 200 m, mentre di interesse per le politiche di protezione topografica al 1:10.000 su volo del 2000 per conto del Comitato di Gestione del le dimensioni della duna diminuiscono del mare. La ZPS del Circeo, gestita in formato .DWG (STA Firenze, direzione Parco. Tale cartografia è disponibile in procedendo da sud verso nord; l’intera dall’Ente Parco, include una ampia fascia lavori Laboratorio di GIS e Fotogeologia formato vettoriale (Freehand 9 “.FH9”), area è soggetta ad intensi fenomeni erosivi a mare che include a sua volta diversi SIC dell’Università di Roma 3) del Ministero ed è suddivisa in 8 tavole per ciascuno dei che hanno determinato la chiusura al marini. Il territorio del PNC include Politiche Agricole e Forestali, Gestioni due temi. Un riepilogo dei dati sulla traffico, circa venti anni fa, di un tratto l’Isola di Zannone, che fa parte a sua volta Beni Ex-ASFD, Ufficio Amministrazione geologia ed idrogeologia del Parco sono della strada costiera. I fenomeni erosivi si della ZPS “Isole Pontine” che include di Sabaudia. contenuti nel progetto ENEA “Parchi in concentrano in particolare nel tratto l’intero arcipelago. Il Piano del Parco Qualità”4, dal quale si riporta interamente antistante i laghi di Caprolace e Monaci. I Geologia e Idrogeologia deve quindi includere specifiche politiche il capitolo che sviluppa la seguente laghi hanno acque salmastre; in alcuni In letteratura esistono diversi studi che di integrazione della gestione terrestre e descrizione. “Il Promontorio del Circeo, periodi, a causa delle caratteristiche riguardano la geologia del Circeo1. Per costiera degli ecosistemi con quelli rilievo calcareo che raggiunge i 541 m idrodinamiche dei bacini, la salinità arriva quanto riguarda l’idrogeologia esistono marini. slm, è indubbiamente l’elemento a superare quella del mare. Il lago più studi che riguardano la Pianura Pontina paesistico più significativo dell’intera meridionale è quello di Sabaudia, il più nel suo insieme, od anche territori più 3.2 Le conoscenze pregresse sul area; il versante sud, che rappresenta il articolato, che raggiunge i dieci metri di ampi2. Il Parco pubblicò nel 1982 una territorio del Parco confine meridionale del parco, è profondità e presenta, sulla sponda prima guida al “Paesaggio geologico del caratterizzato da numerose grotte e cavità, interna, cinque profonde insenature Topografia Parco Nazionale del Circeo”3 e quindi gli e dalle imponenti pareti rocciose del perpendicolari alla linea di costa; il lago Per l’intero territorio della Regione Lazio, atti di un convegno su “Incontro con la “Precipizio”. Il versante settentrionale ha ha un’estensione prossima ai 4 km2. e quindi anche per l’area considerata dal Geologia”, che rappresentavano un quadro invece un andamento meno aspro ed Seguono il lago di Caprolace, di forma Piano, è disponibile una Carta Tecnica di insieme informativo sui valori geologici articolato. Alle falde del monte, si grossomodo rettangolare, con estensione Regionale alla scala 1:10.000 (anche in del Parco. Il Dipartimento di Scienze estende, per circa 24 km verso nord sino prossima ai 3 km2 e profondità massima 4 versione immagine .TIFF). Inoltre sono 1 Pantosti D., Salvini F. e Velonà M. , 1986. Assetto alla località Capo Portiere, la duna m; il lago di Monaci, il più piccolo, disponibili cartografie IGM 1:25.000 e geologico strutturale del promontorio del Circeo (Italia centrale). Mem. Soc. Geol. It., 35, 611-621. recente, costituita da una successione trapezoidale, con profondità tra 80 cm e 1.50.000, anche con versioni storiche, 2 Boni C. Bono P. e Capelli G., 1988. Carta Idrogeologica del Territorio della Regione Lazio (Scala 1:250.000). continua di rilievi sabbiosi. La duna 1,5 m, esteso per circa 0,9 km2; ultimo, il risalenti all’epoca della Bonifica. Assessorato Programmazione, Ufficio Parchi e Riserve Naturali della Regione Lazio Dipartimento di Scienze della separa i quattro laghi costieri dal mare, lago di Fogliano che si estende per La Regione Lazio ha di recente rilasciato Terra, Università degli Studi la Sapienza di Roma. 3 Gisotti G., M. Quoiani e A. Russi, 1982. Il paesaggio 4 Noal A., M. Bucci, 2003. Geologia ed idrogeologia. complessivi 4 km2 con una profondità una C.T.R. al 1:5.000 che è disponibile geologico del Parco Nazionale del Circeo. Collana Progetto “Parchi in qualità” ovvero “applicazione pilota del Quaderni del Parco n. 3. Edizione del MAF (ex ASFD), Sistema di Gestione Ambientale nelle aree naturali media di circa 2 metri; ha forma allungata. PNC. Sabaudia Pp:1-31. protette”. Rapporto non pubbl., Pp:1-88. Enea, Roma. Questi ultimi tre laghi hanno subito nel parco nel 1979. Appartiene al gruppo una valutazione attendibile della interventi di arginatura e regimazione delle isole Pontine, e presenta, in situazione. La maggior parte degli studi degli scambi idrici che ne hanno affioramento, rocce vulcaniche, esaminati si riferisce infatti all’intera profondamente modificato il chimismo e metamorfiche e sedimentarie. All’interno Pianura Pontina. Il settore della Pianura le caratteristiche idrodinamiche. Tra un del parco sono interamente comprese le Pontina che comprende il Parco Nazionale lago e l’altro si interpongono pascoli e due città di Sabaudia e San Felice Circeo; del Circeo, è delimitato verso NE dalle campi coltivati. Procedendo verso le zone fuori parco ospitano catene montuose dei ed l’interno, il parco si allarga a comprendere prevalentemente attività agricole e Ausoni; verso S e SW dal mar Tirreno e la Selva del Circeo, 32,60 km2 di antiche zootecniche. Ovviamente, i confini del verso NW dalle propaggini delle strutture dune su cui si sviluppa una parco non coincidono con i limiti delle vulcaniche dei Colli Albani. I terreni in caratteristica foresta, con aree soggette a strutture geologiche ed idrogeologiche; affioramento sono costituiti periodici impaludamenti. Di fronte al pertanto, si è presa in esame una zona essenzialmente da sedimenti terrigeni di promontorio, l’isola di Zannone, inclusa molto più ampia, per poter giungere ad tipo continentale. L’area può essere divisa

in due settori principali, uno a nord del palustre; il secondo tra il fiume Sisto e la fiume Sisto con depositi prevalentemente linea di costa, ha una componente continentali a componente argillosa, di prevalentemente sabbiosa di origine origine costiera, lagunare, dunare costiera. Il Promontorio calcareo nel livello di falda (soprattutto recenti. Il confronto fra i dati di Fogliano – Monaci non sono possibili del Circeo affiora nella propaggine abbassamenti), collegabili allo soggiacenza e le stratigrafie disponibili confronti diretti. meridionale dell’area; questo ultimo sfruttamento della falda stessa, si è mette in evidenza l’esistenza di un rappresenta una struttura carbonatica provveduto innanzitutto a rendere acquifero multistrato delimitato da elevata, relitta, dell’originaria piattaforma confrontabili i dati. Mentre infatti per il spessori di argilla variabili tra circa un carbonatica che a seguito delle vicende lavoro condotto da G. Gisotti nel 1977 metro fino ad un massimo di venti metri. tettoniche che hanno dato origine esiste una carta piezometrica, ma non le Non è accertata una continuità in tali all’appennino centrale si è dislocata in schede pozzo, per il lavoro dell'Aquater spessori impermeabili che sembrerebbero gradoni successivamente più profondi (1988) esistono carte della soggiacenza, avere caratteristiche di discontinuità ed verso il mar Tirreno, dando così luogo alla piezometrie e schede pozzo, a scala andamento lentiforme. Tale situazione depressione riempita successivamente dai diversa rispetto a quella utilizzata da G. provoca la locale formazione di acquiferi sedimenti sopra menzionati. In profondità Gisotti. Si è quindi provveduto a sospesi, con quote piezometriche si ha un alternarsi di terreni sabbiosi, ricostruire, incrociando tra loro i vari dati, nettamente differenti da quelle ascrivibili sabbioso-argillosi, argillosi in eteropia di delle carte di confronto, con i dati del all’acquifero di base, delimitato dalle facies. Tale struttura deriva dall’alternarsi marzo 1977 e di luglio ed ottobre 1988. E' argille pliopleistoceniche che periodico di ingressioni e regressioni apparso subito evidente che lo studio costituiscono il livello impermeabile marine. Tra i sedimenti superficiali, condotto nel 1977 e quello condotto nel dell’intera area. L’analisi dei dati sabbioso argillosi, ed il substrato calcareo 1988 individuano un andamento della precedentemente ricordata ha messo in è presente una potente formazione falda non confrontabile, soprattutto per evidenza almeno tre di questi acquiferi, argillosa che costituisce il livello quanto riguarda l'area in cui ricade la all’interno e limitrofi all’area della foresta impermeabile di base dell’intera area (fig. foresta demaniale, mentre per il settore demaniale. Dal confronto tra i dati rilevati 3, 4). La falda idrica è stata oggetto di costiero, a ridosso dei laghi, esistono nel 1977 e quelli del 1988 emergono monitoraggio, negli anni '60, nel marzo maggiori elementi di contatto. Si è quindi indicazioni contrastanti relativamente a 1977 ed in due successive campagne deciso di procedere ad un ulteriore variazioni nel livello di falda. relative a luglio ed ottobre 1988. Partendo confronto, partendo dalla carta della Sembrerebbe comunque ipotizzabile un dal presupposto che dal confronto tra i soggiacenza del '77 e riportandovi i dati abbassamento valutabile in circa 5 metri dati relativi alle campagne del 1977 e del dei pozzi di cui si hanno indicazioni certe per la fascia centrale dell’area considerata, 1988, le uniche dalle quali sono state per stratigrafia, quota bocca pozzo ecc. in rilevabile anche nella zona costiera a ricavate delle carte derivate, si potessero modo da poter procedere ad un confronto ridosso del Lago di Sabaudia, mentre ottenere indicazioni relative a variazioni puntuale tra i dati del 1977 con quelli più nell’area del Lago di Caprolace e di Un esempio di uno dei fogli della Carta dalla presenza del Lago stesso. In legenda è è composta di 11 tavole, la cui composizione è Geologica del Parco realizzata dall’Università possibile notare invece l’articolazione delle rilevabile dal Quadro d’Unione delle Sezioni. di Roma 3, Dipartimento di Scienze Geologiche, facies geologiche del Parco, che sono per conto del Parco Nazionale del Circeo nel particolarmente articolare nell’area del 2001 (nel periodo del Comitato di Gestione). Il Promontorio, come visibile nella successiva territorio considerato in questo foglio è quello tavola di dettaglio illustrata nella pagina dell’area nord del Lago di Fogliano, successiva. In tutto la Carta Geologica del Parco caratterizzato da alluvioni recenti ed ovviamente alcune faglie. L’Università di Roma 3, Dipartimento di Scienze Geologiche, ha realizzato anche uno studio su “Assetto tettonico dell’offshore del Promontorio del Circeo”, costituito da n. 15 tavole analitiche su diversi temi, corredate di una relazione di commento a tutti gli elaborati cartografici prodotti (Responsabile scientifico Prof. Maurizio Parotto, Coordinatore scientifico Prof. Elsa Gliozzi, operatore dott. Giandomenico Fubelli)5. Le principali novità del lavoro rispetto ai precedenti studi riguardano le conferme per l’area della Piana circa le corrispondenze tra la caratterizzazione litologica effettuata e l’analisi dei suoli effettuata da autori precedenti nel 1984. I depositi sabbiosi ampiamente affioranti in tutta l’area rilevata sono in genere riferibili ad ambienti dunari o marini marginali. Spesso, vista l’assenza di fossili, la caratterizzazione è stata effettuata con analisi morfometrica dei granuli. Novità di rilievo è il ritrovamento di un livello cineritico associato alle sabbie della duna antica, nel Braccio degli Arciglioni in pià punti, lungo il Fosso di Capo d’Omo e nei pressi di Colle Piuccio. Si presume che questo livello costituisca l’alterazione di un deposito piroclastico. Sul Promontorio è stato ritrovato un fossile di un ammonite che permette di meglio datare (Domeriano inf.) i calcari marnosi con liste di selce appartenenti alla Formazione del Carta Geologica del Parco Nazionale del Circeo preceduta da uno studio compilativo delle all’elaborazione di una Carta Geologica Calcare Massiccio. (Università Roma 3). La legenda è la stessa conoscenze geologiche del Parco, condotto dallo compilata alla scala 1:50.000. E’ qui osservabile inserita nella pagina precedente. Questa carta stesso gruppo di studio, che ha portato la complessità delle strutture (rispetto al resto alla scala 1:10.000, derivata da rilevamenti del Parco). La carta non è in scala rispetto a 5 Parotto M. (Resp. Sc.), 2001. Realizzazione di elaborati originali nel periodo 2000-2001, è stata quella precedente. Si osservano tra l’altro geologici, geomorfologici ed idrogeologici sull’area di interesse del Parco Nazionale del Circeo. Università degli Studi di Roma 3. Relazione non pubbl. Pp: PP:1-20. Carta Geomorfologica del Parco Nazionale del Circeo (Università di Roma 3). Si riporta l’area del Promontorio e del Monte Circeo, che rappresenta la situazione più complessa (sempre in relazione alla realtà del Parco), con fenomeni prevalentemente di origine gravitativa. Questa carta avrebbe potuto (dovuto) essere il presupposto per la realizzazione degli edificati del Quarto Caldo che invece, essendo stati mal pianificati, si trovano ora in situazioni di pericolo dovuto alle frane, o meglio a fenomeni di crollo di roccia, per i quali è necessario intervenire con pesanti interventi di protezione con reti in maglia d’acciaio su altezza di 4 metri e lunghezze di decine (Strada del Sole). Nella carta sono anche evidenziate le numerose grotte del Quarto Caldo, che hanno ospitato le popolazioni preistoriche dell’area e che sono ora sede di studi paleontologici. Un altro acquifero può essere individuato composta in affioramento in maniera fenomeni di salinizzazione riscontrati nei campo hanno evidenziato nella quasi nella duna recente con quote pressoché uniforme da sedimenti sabbiosi lavori consultati. In particolare, mentre totalità dei casi una non idoneità delle piezometriche più elevate rispetto a quello e sabbioso argillosi, parzialmente ricoperti per buona parte dell’arco costiero il perforazioni ai fini dell’installazione di interno. Dai dati attualmente in nostro da spessori di terreno di riporto, talvolta fenomeno della salinizzazione sembra strumentazione permanente; per questo possesso si ricava che, in linea generale, notevoli, ascrivibili alle attività di bonifica arrestarsi per lo più in corrispondenza dei motivo si è deciso di progettare una rete di possono essere individuati più acquiferi realizzate in tempi recenti. laghi costieri, per l’area compresa tra il monitoraggio ex novo”6. impostati generalmente su litologie I livelli di base riscontrati risulterebbero il e quello di Fogliano la Nel 2000 l’Università degli Studi Roma 3, sabbiose e argilloso-sabbiose delimitati da fiume Sisto a NE e il mare a SW, mentre risalita di acqua salata sembra spingersi Dipartimento di Scienze Geologiche, ha spessori argillosi discontinui, che un ruolo secondario rivestirebbero i laghi molto più verso l’interno. Anche in questo realizzato una Carta delle Linee determinano localmente situazioni costieri specie dopo i lavori di bonifica e caso, appare evidente la necessità di un Isofreatiche sui dati dei rilevamenti del piezometriche anomale rispetto a quelle cementificazione delle coste. L’acquifero aggiornamento dei dati, così come per 19887 e una Relazione Idrogeologica8. riferibili all’acquifero più profondo - che della duna recente, compreso tra il laghi quanto attiene all’evoluzione dei litorali. Acque superficiali si ritiene di poter considerare per l’area costieri ed il mare, sembrerebbe isolato Esistono alcuni lavori, (Amore et alii – Esistono alcuni studi recenti realizzati per del parco come principale. A notevole dalla circolazione generale; la sua area di 1978; Cocco et alii – rilievi 1982, parte del territorio di interesse del parco profondità, sotto lo spessore delle argille ricarica è limitata alla duna sabbiosa e i pubblicazione 1989) che delineano un che riguardano la qualità delle acque plio-pleistoceniche, si rinviene l’acquifero suoi livelli di base identificabili nei laghi fenomeno di erosione accelerata superficiali e la disponibilità della risorsa in pressione contenuto nei calcari costieri e nel mare. L’estrema difficoltà soprattutto nella parte centro- idrica. In particolare la Provincia di Latina mesozoici, che viene alimentato dalle incontrata per mettere a confronto i dati settentrionale dell’arco costiero ricadente ha realizzato il progetto “Monitoraggio strutture dei monti Lepini-Ausoni. Le pregressi relativi ai livelli di falda è nel territorio del parco; per il periodo Acque Superficiali Interne e Costiere della sorgenti che fuoriescono a giorno al dovuta principalmente al fatto che si tratta successivo, non si hanno dati di dettaglio, Provincia di Latina”, con il supporto contatto tra carbonati e formazioni di lavori ormai lontani nel tempo, per i anche se ulteriori indicazioni potranno dell’Università La Sapienza, Sede di argilloso-sabbiose pontine, sono nella quali non è possibile avere riscontri certi essere ricavate dal confronto tra le foto Latina9. maggior parte dei casi captate e sulle metodologie utilizzate e sui rilievi di aeree relative alle due campagne dell’88 e convogliate in canali a nord del fiume campo originali. L’intenso sfruttamento del 2000. Nel corso del lavoro ENEA 6 Noal A., M. Bucci, 2003. Geologia ed idrogeologia. Progetto “Parchi in qualità” ovvero “applicazione pilota del Sisto, e contribuiscono in una percentuale idrico dell’area, e l’ipotesi di un sono state esaminati i dati pertinenti a Sistema di Gestione Ambientale nelle aree naturali protette”. Rapporto non pubbl., Pp:1-88. Enea, minore ad alimentare l’acquifero abbassamento della falda, inducono a circa 200 perforazioni, che furono Roma. 7 Capelli G., Bigi G., 2000. Carta delle linee isofreatiche. superficiale della Pianura Pontina ed in ritenere urgente un aggiornamento dei dati utilizzate nei lavori del 1977 e del 1988 Università degli Studi Roma 3, PNC. 8 Capelli G., 2000. Realizzazione di elaborati geologici, particolare del settore pertinente al parco. idrologici e delle cartografie derivate. per le misure piezometriche e delle geomorfologici e idrogeologici sull’area di interesse del Parco Nazionale del Circeo. Università Roma 3, Rel. Non Tale acquifero presenta come area di Un secondo problema, dal punto di vista principali caratteristiche fisico - chimiche pubbl., Pp:1-13 (con figure). 9 Alimonti C., C. Perotto, C. Gazzetti, E. Marinucci, 2007. ricarica l’intera superficie del parco, idrogeologico, è rappresentato dai delle acque. Le successive indagini di Captazioni e risorsa idrica nel bacino di Mazzocchio. Gangemi Editore, Roma. Uso del Suolo La Regione Lazio ha elaborato una Carta dell’Uso del Suolo (CUS) alla scala 1:10.000. La Carta di Uso del Suolo (CUS) è una carta tematica di base che rappresenta lo stato attuale di utilizzo del territorio e si inquadra nell’ambito del Progetto CORINE Land Cover dell’Unione Europea. La CUS, con un linguaggio condiviso e conforme alle direttive comunitarie, si fonda su 5 classi principali (Superfici artificiali, Superfici agricole utilizzate, Superfici boscate ed ambienti seminaturali, Ambiente umido, Ambiente delle acque) e si sviluppa per successivi livelli di dettaglio in funzione della scala di rappresentazione. La CUS articola la lettura dell’intero territorio della Regione Lazio al IV° livello di dettaglio, per un totale di 72 classi di uso del suolo, con una unità minima cartografata di un ettaro. Costituisce un ausilio indispensabile alla ricerca applicata nell’ambito delle scienze naturali e territoriali, alla “it2000” (1998-99) e delle immagini riferimento UTM 33 ED50. Ad ogni unità corso un aggiornamento per arrivare ad un programmazione, alla pianificazione e satellitari Landsat 7 ETM +, rilevate in (poligono di uso del suolo) rilevata è approfondimento fino al V e VI livello di 10 gestione dei vari livelli territoriali. La doppia copertura estiva ed invernale, negli associata una banca dati alfanumerica . dettaglio sulle Classi di uso del suolo CUS è realizzata tramite la anni 2001-2002. La CUS è realizzata L’Agenzia Regionale per i Parchi ha in naturale. fotointerpretazione a video delle ortofoto completamente in forma numerica La Provincia di Latina a sua volta ha 10 Regione Lazio, 2003. Carta dell’Uso del Suolo (CUS). digitali a colori “Terraitaly” del volo vettoriale, in formato shape, nel sistema di Roma. elaborato una Carta della Copertura del http://www.urbanisticaecasa.regione.lazio.it/cusweb/. Suolo11 con un notevole dettaglio, conoscenze botaniche sul territorio del Bioclimatici differenti. Aggiornando i dati 50.000). Nell’ambito della produzione di consultabile anche sul sito della provincia. Parco, includendo tra le analisi quelle di delle stazioni termopluviometriche ,già documenti di base propedeutici alla La Carta dell’Uso del Suolo è il dato di paesaggio, curate dal Prof. Blasi e coll. prese in considerazione, al 1994 ed base per qualunque analisi territoriale, dell’Università della Sapienza di Roma, integrandoli con nuove stazioni anche di tipo ambientale. quelle pedologiche, quelle floristiche, termopluviometriche, è stato possibile fare quelle sulla vegetazione, un’analisi più accurata . Si è costruita una Fotografie Aeree sull’ecofisiologia, ecc., con il matrice con 8 variabili (stazioni) e 36 casi E’ disponibile una completa copertura del coinvolgimento di numerosi ricercatori. (Tmax, tmin e P) medie mensili del territorio del Parco con Ortofoto 1:10.000. Dal gruppo di ricerca dell’Università di quarantennio 1955-95. Con un algoritmo Inoltre è possibile recuperare Roma “La Sapienza” è stato realizzato un di classificazione si è ottenuto un aereofotogrammetrie storiche, anche se al ampio lavoro sullo stato degli ecosistemi dendrogramma di questo tipo in cui risulta momento non sono disponibili stesura del Piano del Parco Nazionale del vegetali del Parco, composto di più analisi evidente la formazione di 2 gruppi, ben nell’archivio del Parco. Circeo, sono state realizzate due carte sintetizzati un una relazione finale allegata distinti anche a livello geografico. della copertura ed uso del suolo, Clima e Vegetazione alle cartografie prodotte13. E’ innanzi tutto Un’ulteriore conferma dell’esistenza dei 2 rispettivamente di sintesi (scala 1:50.000) Gli studi sulla flora e vegetazione del stata realizzata una Carta di sintesi di gruppi si trova nell’ordinamento spaziale e di dettaglio (scala 1:10.000). La carta di Parco Nazionale del Circeo hanno una tipo fitoclimatico attuale relativa delle stazioni termopluviometriche. sintesi è stata realizzata per un vasto storia piuttosto lunga e articolata. Una all’area vasta (scala 1: 50.000). Un comprensorio, che include il territorio del prima pietra miliare è stata rappresentata primo inquadramento Bioclimatico del Parco, tutte le isole Ponziane (Zannone, dal volume curato dal Ministero per le Parco Nazionale del Circeo si è avuto con Palmarola, Ponza e Ventotene) e la Politiche Agricole, Gestione ex ASFD, il lavoro “Fitoclimatologia del Lazio” di Pianura Pontina, fino al limite orografico Parco Nazionale del Circeo, che Carlo Blasi 1994 a scala 1: 250.000 con definito dai Monti Lepini e i Monti presentava gli atti della Conferenza dati del trentennio 1955-85. Anche se, Ausoni. Complessivamente, è stata organizzata dal Parco Nazionale del ovviamente, a questa scala di cartografata una superficie pari a 52.872 Circeo a Fogliano il 29 marzo 1996 rappresentazione di perde di dettaglio, ettari. Per quanto riguarda la scelta delle nell’ambito della Sesta Settimana della tuttavia già era possibile definire una classi di copertura ed uso del suolo, si è Cultura Scientifica12. In tale volume Regione Bioclimatica con tre Piani fatto riferimento alle categorie e veniva redatto un quadro completo delle 13 definizioni utilizzate nella legenda del Blasi C., L. Filesi L. e F. Manes, s.d. (2000). Relazioni Quindi è stata realizzata una Carta delle 11 Piemontese L., Perotto C., 2004. Carta della Copertura tecnico-scientifiche di accompagnamento alla cartografia del Suolo. La Provincia di Latina. Gangemi Editore, Roma. prodotta per il Parco Nazionale del Circeo. Studi di Flora, programma europeo CORINE (Co- Pp:32 + 1 CD-Rom. Vegetazione, Fitoclima ed Ecologia del Paesaggio. fisionomie vegetali ed uso del suolo 12 Stanisci A. e Zerunian S., 1998. Flora e Vegetazione del Dipartimento di Biologia Vegetale, Università degli Studi ordination of Information on the Parco Nazionae del Circeo. MPA – Gestione ex ASFD, di Roma “La Sapienza”. Pp:1-147. attuale relativa all’area vasta (scala 1: PNC, Sabaudia. Pp:1-244. Environment). Tale legenda possiede una nell’ambito delle classi totale). Infine, le acque superficiali “Aree forestali e occupano complessivamente il 2,34% seminaturali”, “Praterie della superficie totale, mentre le zone naturali” e “Zone umide”. umide solamente lo 0,46%. I boschi Ci si è invece attenuti ad costituiscono il 67% delle aree forestali e un minor dettaglio seminaturali e coprono complessivamente (secondo o terzo livello) il 6,87% della superficie totale per le tipologie cartografata. In particolare, la formazione nell’ambito delle forestale più estesa è costituita dai boschi categorie “Superfici di cerro (Quercus cerris) e farnetto (Q. artificiali”, “Aree frainetto), che rappresentano circa il 74% agricole”, “Vegetazione della superficie boschiva totale arbustiva” ed “Acque (rimboschimenti esclusi). Il 5% della superficiali”, in accordo superficie forestale ha copertura rada con la scala e le finalità (inferiore al 70%) o è a mosaico con della carta stessa. I l’edificato urbano discontinuo. In risultati dello studio particolare, questa situazione riguarda il possono essere così 20% dei boschi di leccio (Quercus ilex), il sintetizzati. Più del 75% 22% dei boschi di sughera (Quercus del territorio cartografato suber) ed il 67% circa della vegetazione è occupato da aree arborea igrofila a pioppi, salici e farnia agricole, in prevalenza (Quercus robur). I rimboschimenti seminativi (75,7 %). coprono complessivamente l’1,97% della struttura gerarchica, articolata in tre livelli legenda per la carta del Parco Nazionale Seguono le aree forestali e seminaturali, superficie totale cartografata; prevalgono i di crescente dettaglio. Tuttavia, seguendo del Circeo è stata arricchita con l’aggiunta che occupano nel complesso una rimboschimenti a conifere. Le altre quanto deciso recentemente per il di livelli di maggior dettaglio per le superficie percentuale pari al 10,23%. Le tipologie incluse nelle aree forestali e programma “Completamento delle tipologie comprese nella vegetazione superfici artificiali coprono il 9,69% della seminaturali (macchia, cespuglieti, conoscenze naturalistiche d’Italia” e per naturale e seminaturale, diversificate superficie totale e mostrano una netta praterie, spiaggia e habitat rupestri) altri lavori condotti dal Laboratorio di secondo la composizione floristica (in prevalenza dell’edificato urbano occupano ciascuna meno dell’1% della Ecologia vegetale del Prof. Blasi termini di specie dominanti). In discontinuo (6,83% della superficie superficie complessiva. La carta mostra (Università “La Sapienza”, Roma), la particolare, questi livelli sono stati adottati chiaramente come le aree forestali e seminaturali siano concentrate all’interno del territorio del Parco Nazionale del Circeo e, per alcune tipologie (macchia a dominanza di sclerofille, ampelodesmeti e habitat rupestri), anche nelle isole Ponziane. Nella Pianura Pontina prevalgono invece nettamente i seminativi, le colture permanenti e l’edificato urbano. Ciò evidenzia l’importante valore del Parco nel mantenere una notevole diversità di habitat e tipi vegetazionali, all’interno di un paesaggio altrimenti largamente omogeneo e prevalentemente antropico. Quindi si è realizzata una Carta delle fisionomie vegetali ed uso del suolo attuale: Parco ed aree contigue (scala 1:10.000). La carta di dettaglio è stata realizzata per l’isola di Zannone e per il territorio compreso tra Foce Verde (a Esse coprono circa il 58% del territorio Seguono a distanza i boschi a prevalenza suber) e farnetto (Q. frainetto) sono a NO), la costa (a SO e SE), le strade del Parco. In particolare, i boschi di leccio (Quercus ilex), che occupano mosaico con l’edificato urbano Nascosa, del Malconsiglio, Mediana rappresentano il 70% delle aree forestali e quasi l’8% della superficie, e quelli a discontinuo. Il restante 18% circa delle Vecchia ed il fiume Sisto (a NE). Tale seminaturali e coprono circa il 40% della prevalenza di sughera (Quercus suber), aree forestali e seminaturali è costituito superficie, di circa 24.000 ettari, include superficie del Parco. Predominano che coprono poco più del 2%. Le altre essenzialmente da rimboschimenti, l’intero territorio del Parco Nazionale del nettamente i boschi di cerro (Quercus tipologie di bosco, invece, occupano soprattutto di conifere. Seguono la Circeo e le aree ad esso strettamente cerris) e farnetto (Quercus frainetto), che ciascuna meno dell’1% del territorio. Le macchia a dominanza di sclerofille, contigue. Nel Parco Nazionale del rappresentano in assoluto la tipologia più situazioni a mosaico fra edificato urbano e rappresentata per lo più dalla macchia a Circeo, la maggior parte della superficie è estesa all’interno del Parco, coprendo bosco sono in genere irrilevanti. Tuttavia, Juniperus phoenicea; le praterie naturali; occupata da aree forestali e seminaturali. quasi il 30% della superficie totale. il 15% dei boschi di sughera (Quercus e la spiaggia. Cespuglieti e habitat rupestri coprono meno dell’1% del territorio del principalmente aree agricole e superfici Un’unità di paesaggio s’intende come una litomorfologico si possono identificare, Parco. Le aree agricole occupano una artificiali la superficie delle aree forestali porzione di territorio fisicamente oltre all’isola di Zannone prevalentemente superficie considerevole, coprendo più e seminaturali si riduce percentualmente e delimitato e con una certa omogeneità vulcanica, un promontorio carbonatico (il de18% del territorio del Parco. In risulta concentrata essenzialmente all’interno della quale avvengono Promontorio del Circeo) ed una piana con particolare, sono i seminativi a dare il all’interno del Parco. Nell’ambito delle cambiamenti legati ai processi dinamici. delle unità che dalla costa all’interno contributo più importante. Le acque singole categorie, i rapporti di dominanza In questo contesto anche il paesaggio sono: spiaggia, dune recenti e laghi superficiali coprono circa il 13% del relativa rimangono invece gli stessi. In tante volte considerato come elemento di retrodunali, piana con depositi territorio del Parco e sono rappresentate particolare, i boschi maggiormente estesi percezione, diviene elemento territoriale paleodunari e verso l’interno con depositi principalmente dai laghi costieri di sono rappresentati dai boschi di cerro descritto e analizzato in modo scientifico fluvio-palustri (Pianura Pontina). Fogliano, Monaci, Caprolace e Paola (Quercus cerris) e farnetto (Quercus e gerarchico mediante la conoscenza dei L’organizzazione gerarchica del teritorio mentre le zone umide occupate dai canneti frainetto) e dai boschi a prevalenza di componenti e dei processi funzionali e si presenta perciò strutturata in: una e dalla vegetazione alofila coprono circa il leccio (Quercus ilex). Il confronto tra le strutturali . Così facendo per ogni unità, regione climatica, tre sistemi 3% dell’area del Parco. Le superfici superfici occupate dalle diverse tipologie sottosistema o sistema, oltre a riconoscere litomorfologici, dieci sottosistemi/unità di artificiali occupano circa l’8% del all’interno del Parco e nella porzione più i caratteri (flora, vegetazione, paesaggio, all’interno dei quali è possibile territorio. Fra di esse predominano vasta di territorio evidenzia l’importante litomorfologia, clima, ecc.), se ne individuare numerose unità ambientali l’edificato urbano discontinuo e valore del Parco Nazionale del Circeo nel valutano le potenzialità fisiche e (riferibili alle diverse serie di l’edificato continuo. Infine, Se si mantenere una notevole diversità di biologiche, nel nostro caso vegetazionali, vegetazione). Un confronto diacronico è considera l’intero comprensorio habitat e tipi vegetazionali, all’interno di e in particolare se ne definiscono i rischi stato effettuato con la Carta dell’uso del cartografato, comprendente il Parco e le un paesaggio altrimenti omogeneo e e le vocazioni d’uso. Dal punto di vista suolo al 1954: Parco ed aree contigue aree ad esso strettamente contigue, la prevalentemente antropico. climatico il Parco occupa tre diverse unità (scala 1:50.000). In questo caso situazione cambia radicalmente. Le aree fitoclimatiche della Regione l’oggettiva impossibilità di operare Paesaggio agricole predominano nettamente, con una Mediterranea: Mesomediterraneo- verifiche di campo, la qualità e la scala dei Sempre nell’ambito degli studi del superficie superiore al 56% dell’intera Subumido, Termomediterraneo-Umido, fotogrammi dell’epoca, ci hanno impedito Comitato di Gestione, il gruppo del area. In particolare, i seminativi e le Termo/ Mesomedit.-Secco. Per un di articolare la legenda fino al dettaglio Dipartimento di Biologia Vegetale colture a rotazione coprono quasi il 50% maggior dettaglio si rimanda alla adottato per la Carta relativa all’uso del dell’Università di Roma La Sapienza ha del territorio. Inoltre, aumentano relazione tecnica relativa alla carta del suolo attuale prodotta alla stessa scala. realizzato una Carta delle unità di significativamente le superfici artificiali, fitoclima. Da un punto di vista Già nel 1954 si potevano evidenziare paesaggio: sistemi, sottosistemi ed unità che mostrano una netta prevalenza differenze sostanziali tra l’area del Parco e 14 di paesaggio (scala 1:10.000) . Studi di Flora, Vegetazione, Fitoclima ed Ecologia del dell’edificato urbano discontinuo. Dal Paesaggio. Dipartimento di Biologia Vegetale, Università l’area vasta. La superficie che include le 14 In: Blasi C., L. Filesi L. e F. Manes, s.d. (2000). degli Studi di Roma “La Sapienza”. Pp:1-147. momento che le aree contigue ospitano Relazioni tecnico-scientifiche di accompagnamento alla aree contigue è caratterizzata cartografia prodotta per il Parco Nazionale del Circeo. prevalentemente da coltivi (più del 70%) confronto tra la Carta delle fisionomie con percentuali di superficie della vegetali e uso del suolo attuale e la Carta vegetazione spontanea che superano di dell’uso del suolo storica (relativa al poco il 20% (per il resto abbiamo 1954). Gli Autori non si sono voluti superfici artificiali, acque interne e limitare alla realizzazione di una Carta dei rimboschimenti). All’interno dell’area del cambiamenti d’uso in quanto abbiamo Parco invece le superfici agricole non ritenuto importante, ai fini di una superavano il 25% del totale mentre la valutazione degli effetti della gestione vegetazione naturale caratterizzava già dell’area, operare una valutazione delle allora il paesaggio, i boschi di trasformazioni di carattere dinamico in caducifoglie costituivano la fisionomia chiave successionale, sia progressiva che più rappresentata percentualmente regressiva. Sono state individuate 12 (21,5%). Discorso a parte va fatto per categorie. Dalla cartografia emerge l’isola di Zannone che, pur non rientrando innanzitutto quanto segue: all’epoca nell’area del Parco, era ricoperta • Notevole peggioramento della quasi esclusivamente da vegetazione qualità ambientale in chiave naturale anche se in stadi successionali vegetazionale soprattutto nei tratti strutturalmente poco evoluti: praterie di costa, e in particolare nei settori naturali inclusi gli ampelodesmeti (più del esterni all’area del Parco. 40%), macchia mediterranea (più del • Elevata percentuale di aree che non 40%) mentre le formazioni forestali di hanno subito sostanziali sempreverdi occupavano superfici modificazioni (circa l’80% prossime al solo 16%. dell’area vasta e quasi il 70% A seguito della suddetta è stata poi dell’area del Parco). realizzata dallo stesso gruppo di ricerca • Estese superfici destinate a una Carta dei cambiamenti d’uso e delle rimboschimento soprattutto tendenze dinamiche (analisi nell’area del Parco (quasi il 15%). multitemporale 1954-2000): Parco ed Tale percentuale appare eccessiva aree contigue (scala 1:50.000). Questa se si pensa che gran parte di questi Carta è stata realizzata sulla base del rimboschimenti hanno interessato ha realizzato una Carta è stato selezionato uno più ristretto (di 22 delle emergenze entità) relativo alle specie considerate floristiche del Parco emergenze assolute. Sono state riunite in Nazionale del Circeo categorie che ne identificano la peculiarità (1:25.000), che è stata e per ciascuna di esse è stato redatto un allestita facendo commento finalizzato ad esplicitarne la riferimento principal- valenza. Nella carta vengono indicate con mente allo studio asterischi le località nelle quali sono state condotto da Anzalone et rinvenute le specie relative a questo al. (1997). Nella Carta secondo elenco più ristretto al fine di vengono riportati ambiti favorire eventuali misure di protezione. Si territoriali è preferito però non rendere esplicita potenzialmente affini l’ubicazione delle diverse emergenze per ricostruiti sulla base evitare di facilitare eccessivamente della Carta delle serie di eventuali raccolte mirate che potrebbero vegetazione. Sono stati rivelarsi fatali per la sopravvivenza delle individuati due livelli di specie in questo contesto. “emergenza” basati sulla In chiusura è stata realizzata una Carta aree comunque occupate da strutturali in accordo con la sensibilità, rischio di estinzione, valore della Qualità Ambientale (Scala vegetazione legnosa spontanea che, dinamica progressiva della biogeografico. Un primo elenco (di 92 1:10.000). La qualità ambientale in per quanto potesse risultare alterata vegetazione soprattutto nell’isola di entità) si riferisce alle specie comunque termini vegetazionali è stata stimata sulla strutturalmente, rappresentava Zannone (circa il 70%). “da proteggere”. Per questo si è tenuto base di 4 parametri: Ricchezza di specie, comunque ambiti ad elevata Sono in particolare i dati relativi al minore debitamente conto della Convenzione Valore biogeografico, Posizione seriale, naturalità. Bisognerebbe conoscere disturbo antropico sulla costa nell’ambito sulla Biodiversità e della richiesta di Rappresentatività dell’habitat. Ciò ha però nel dettaglio le motivazioni dell’area protetta (che pure in termini aggiornamento alla Direttiva Habitat consentito di individuare 6 livelli di che hanno indotto a questi assoluti è piuttosto rilevante) e la formulata dalla Società Botanica Italiana. qualità: Molto elevata, elevata, medio interventi per poter esprimere un dinamica progressiva registrata a Zannone Si è fatto riferimento esplicito alle sole elevata, medio bassa, bassa, molto bassa. giudizio ponderato. che forniscono una misura della validità categorie IUCN in quanto non sono state Per ciascuno dei quattro parametri è stato • Notevole percentuale di aree dell’azione esercitata dal Parco dal 1954 individuate entità riportate in allegato alla dato un valore compreso tra 0 e 3. Le interessate da trasformazioni al 2000. Infine il gruppo della “Sapienza” Direttiva Habitat. Da questo primo elenco categorie valutate di qualità molto elevata quanto riguarda un’area protetta. Il fatto che comunque, complessivamente, le aree con qualità medio bassa, bassa e molto bassa non giungano al 30% dell’area totale ci dimostra che comunque il Parco ospita anche numerosi insediamenti ed attività produttive. La sfida con il futuro è quella di evitare una espansione delle aree a qualità bassa e molto bassa e valutare la possibilità di una loro riduzione, compatibilmente con le attività produttive e facilitare un migliorameto delle condizioni ambientali nelle aree a qualità medio bassa e medio-alta. L’interpretazione finale è stata affidata alla Carta delle Serie di Vegetazione del Parco Nazionale del Circeo (Scala 1:10.000). Tutte le cartografie sono non occupano estese superfici ma la cosa disponibili su cartografia informatizzata non deve meravigliare: infatti rientra tra i (shapefiles). E’ da ricordare per gli studi criteri che consentono l’attribuzione del floristici il volume “Le piante esotiche livello di qualità anche il Valore negli ambienti costieri del Lazio”, che biogeografico che costituisce anche una riporta dati anche per il territorio del stima della peculiarità della formazione Parco Nazionale del Circeo15. vegetale in chiave corologica e difficilmente può essere massimo in formazioni molto diffuse. Confortante la percentuale (oltre il 60%) di superfici occupate da formazioni vegetali ad elevata qualità ambientale che potremmo 15 Acosta A.T.R., C.F: Izzi, 2007. Le piante esotiche negli considerare in linea con le attese per ambienti costieri del Lazio. Aracne, Roma. Pp:1-107.

Posidonia oceanica nel periodo 1999- Laghi Costieri, il Comitato di Gestione del . Gli ecosistemi lagunari dell’area pontina Topografia sottomarina, sedimenti ed 2000. Parco Nazionale del Circeo ha sono stati oggetto in passato di diversi ambienti marini commissionato al Dipartimento di studi: sono disponibili ad esempio Molte informazioni e studi pubblicati e Idrobiologia e fauna e flora acquatiche Biologia Animale e dell’Uomo ricerche sul ruolo dei fattori fisici sullo originali, risultati di progetti di gestione I laghi pontini sono stati oggetti di uno dell’Università di Roma La Sapienza un zooplancton a Copepodi del Lago di regionali, sono disponibili sul sito studio conoscitivo interdisciplinare della successivo studio sui popolamenti Fogliano23, ruolo del plancton batterico dell’osservatorio del mare del Lazio16. Su Facoltà di Scienze dell’Università di zooplanctonici e zoobentonici dei laghi di nei cicli ecologici del Lago di Sabaudia24; questo sito sono disponibili schede Roma “La Sapienza” finanziato Fogliano, Monaci e Caprolace19. L’ENEA, la gestione della pesca nei laghi di relative ai tre comuni interessati dal Parco, dall’amministrazione provinciale di Latina nell’ambito del progetto “Parchi in Fogliano25; studi sulla biologia di specie di con link a cartografie, ad esempio il nel 1981-1984 denominato “Progetto Qualità, ha studiato la qualità delle acque pesci26. Per quanto riguarda la fascia Catastale SID per il demanio marittimo, Laghi Costieri”. Tale studio ha superficiali del Parco attraverso indici costiera interessata nel complesso è stato alla CTR, alle aerofotogrammetrie rappresentato l’occasione per acquisire gli biotici20. Ancora il Parco, CFS – UTB di compilato uno studio di sintesi disponibili (Rilter Minist. 1992, Ferretti elementi conoscitivi di base dei laghi Fogliano, PNC, ha organizzato un volume dall’ICRAM27 (2002). Il Lago di Paola in Volo Italia 1994, Foto Volo AIMA 1996, costieri. Al momento di tale studio su “Pesci e pesca nei laghi costieri”21 Il Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università Ferretti CGR 98-99), caposaldi, rilievi risultano disponibili e consultabili presso degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non pubblicato, Pp:1-7. Comitato di Gestione del Parco Nazionale 23 Severini M., R. Alilla, S. Pesolillo, 2004. Impatto batimetrici (Sacosem 1998), presenza di il Parco stralci della relazione su dell’aumento di temperatura e della irradianza ultravioletta del Circeo ha infine commissionato al sulle popolazioni zooplanctoniche di interesse in foci armate, interventi di ripascimento, “Lineamenti idrogeologici ed idrochimici acquicoltura. In: A cura di Esposito S., Epifani C. Dipartimento di Biologia Animale e "CLIMAGRI - Cambiamenti Climatici e agricoltura - studi ambientali esistenti, ecc… della Piana Pontina e Fondana Risultati attività II° anno" UCEA, Roma giugno 2004 - dell’Uomo dell’Università di Roma La ISBN 88-901472-1-0. Disponibile online: E’ disponibile una carta della (Rilevamento 1985)”, e della relazione http://www.climagri.it/pubblicazioni/n.23/Articolo_3_3.pdf Sapienza uno studio su “Relazione sulle . distribuzione dei sedimenti e delle praterie “Bilanci idrologici dei Laghi di Fogliano, 24 Manganelli M, A. Zoppini, S. Amalfitano, A. Puddu, R. acque dolci comprese nel Parco Nazionale 17 Scenati, A.L. Simeone e M. Stefanelli, 2007. Hydrolitic di Posidonia oceanica . L’ICRAM Monaci, Caprolace e Sabaudia, San Puoto activities of bacterioplankton at Sabaudia and Orbetello del Circeo”, con una lista provvisoria lagoons (Tyrrhenian Sea, ): potential role in the c- inoltre ha svolto uno studio sulle e Lungo (Rilevamento 1985)”. Il Parco cycling. Atti XVII Convegno SITE – AIOL, Ancona 18-20 delle specie di invertebrati di acqua dolce settembre 2007 (disponibili on line su Fanerogame Marine del Lazio (ICRAM, (CFS, Gestione ex ASFD) ha organizzato 19 Ardizzone G.D., A. Belluscio, R.Coen, P. La Valle, www.ecologia.t/congressi/XVII, accesso effettuato L.Lattanzi, L.Nicoletti, P.Tucci, 2001. I laghi pontini e il 26 giugno 2008). 1991). Il Comitato di Gestione del Parco nel 1995 una Conferenza su “Studi e 25 mare dell’isola di Zannone. Dipartimento di Biologia Barbato F., 2003. Applicazione pilota del Sistema di Animale e dell’Uomo, Università degli Studi “La Gestione Ambientale nelle aree naturali protette. La Nazionale del Circeo ha commissionato al ricerche sui laghi costieri del Parco Sapienza” di Roma. Rapporto non pubblicato, Pp:1-109. Gestione dei Laghi Costieri di Fogliano, Monaci e 20 José Giancarlo Morgana, Silvia Rosa, Susanna Prato, Caprolace. ENEA, Rapporto di progetto. Pp:1-17. Dipartimento di Biologia Animale e Nazionale del Circeo”, con numerosi 26 Maria Rita Minciardi, Gianna Betta, Paolo Grimaldi, 2003. Tancioni L., S. Mariani, A. Maccaroni, A. Mariani, F. Massa, M. Scardia and S. Cataudella, 2003. Locality- 18 Qualità delle acque superficiali nel Parco Nazionale del dell’Uomo dell’Università di Roma La contributi in materia . Nel periodo 1999- Circeo. Progetto “Parchi in qualità” ovvero “applicazione specific variation in the feeding of Sparus aurata L.: pilota del Sistema di Gestione Ambientale nelle aree evidence from two Mediterranean lagoon systems. Sapienza uno studio sui popolamenti di 2000, quasi vent’anni dopo, il Progetto naturali protette”. Rapporto non pubbl., Pp:1-88. Enea, Estuarine, Coastal and Shelf Science. Volume 57, Issue 3, Roma. June 2003, Pages 469-474. 16 http://www.osservatoriomare.lazio.it/ 21 Zerunian S., a cura di, 2006. Pesci e pesca nei laghi 27 ICRAM, 2002. Studio per l’impatto ambientale connesso 17 Ardizzone G.D., La Monica G.B., Raffi R., 1994.Carta 18 Zerunian S.,(a cura di) , 1996. Studi e ricerche sui laghi costieri. CFS-UTB di Fogliano, PNC, Monografia, Pp:1- allo sfruttamento di depositi sabbiosi sommersi ai fini di della distribuzione dei sedimenti e delle praterie di costieri del Parco Nazionale del Circeo. Ministero Risorse 192. rinascimento sulla piattaforma continentale laziale. Fase A. Posidonia oceanica -Lazio meridionale. Stampa Borgia, Agricole, Alimentari e Forestali, Parco Nazionale del 22 Margaritora F.G., G.Mura, 2001 (?).Relazione sulle Caratterizzazione della piattaforma continentale laziale Roma 1994. Circeo. Monografia, Pp:1-166. acque dolci comprese nel Parco Nazionale del Circeo. (Sintesi dei dati di letteratura scientifica e tecnica). questo contesto, sebbene considerato facile che l’impianto della mitilicoltura, dello Stato delle Conoscenze dei all’avifauna, soprattutto quella svernante, come separato ed autonoma Zona Umida con le centinaia di galleggianti messi Vertebrati Terrestri del Parco Nazionale che potrebbero essere una ottima base per di Interesse Internazionale ai sensi della sull’acqua e legati tra di loro, con la del Circeo”, che ha raccolto i dati l’individuazione degli interventi Convenzione di Ramsar dal Segretariato continua presenza in zona di pescatori, sia bibliografici precedentemente prospettati dal Piano del Parco. I Laghi Internazionale (vedi scheda zona umida stato il motivo principale, insieme ad altri disponibili30. L’Ente Parco ha Pontini rappresentano per il Lazio il “Italy 3IT014 – Lago di Sabaudia” sul sito concomitanti, come l’eccessivo uso del successivamente commissionato principale sito di svernamento, in 18 anni www.ramsar.org), ai fini amministrativi lago da parte di imbarcazioni da diporto, all’Università di Perugia uno studio sulla di studio sono stati censiti mediamente nazionali va considerato insieme alle altre dell’abbandono quasi totale del lago da situazione del cinghiale (Sus scrofa) 16.600 individui (min. 12.300 nel 1992 - zone umide di interesse internazionale parte di quelle folaghe e di quelle anitre nell’area del Parco31 e sulla possibilità di max. 23.400 nel 2006, che quindi supera della Pianura Pontina individuati con DM che prima vi sostavano” (Allavena, 1977). reintroduzione di Gatto selvatico (Felis la soglia per la definizione automatica Agricoltura e Foreste del 16 gennaio silvestris) e del Capriolo (Capreolus delle Zone Ramsar). Le specie meglio Fauna (Vertebrati) 1978: il Lago dei Fogliano (3IT011), Lago capreolus) nel territorio del Parco32. Dal rappresentate sono quelle per certi versi dei Monaci (3IT012) e Lago di Caprolace Il primo studio d’insieme pubblicato sulla punto di vista gestionale già Allavena nel maggiormente legate all’ambiente dei (3IT013), per una superficie totale di circa fauna a Vertebrati del Parco Nazionale del 1986 indicava alcune tipologie di prati e dei pascoli (Fischione Anas 2.200 ha (di cui 1474 relativi al solo Lago Circeo è probabilmente quello di Allavena intervento auspicabili per l’incremento penelope, Folga Fulica atra, Pavoncella di Sabaudia). Tra le attività prodittive del 1977 sugli uccelli28. Nel 1986 vennero dell’avifauna33 ma negli ultimi anni il Vanellus vanellus). A livello regionale i centrali sono quelle della pescicoltura e pubblicati gli atti di un convegno del gruppo di ricerca del Gruppo Ornitologico laghi pontini rappresentano il principale della mitilicoltura. La mitilicoltura “fu Parco, di cui si dirà meglio nel paragrafo Pontino, ed altri, hanno pubblicato diversi sito di svernamento per diverse specie: iniziata nel 1956, adoperando galleggianti successivo, che includeva contributi su contributi che riguardano la consistenza Chiurlo maggiore (Numenius arquata) ancorati a briccole di cemento armato Anfibi e Rettili, Uccelli e Mammiferi (in dell’avifauna del Parco e le questioni 94,8% delle presenze regionali, Pivieressa (…). E’ interessante notare come negli relazione alla dieta degli Strigiformi)29. Il relative alla sua gestione. Da ultimo Corbi (Pluvialis squatarola) 81,7%, Airone stessi anni, a detta di alcuni, siano spariti i Comitato di Gestione del Parco Nazionale ha indirizzato al Parco una serie di guardabuoi (Bubulcus ibis) 70,7%, branchi di uccelli acquatici (folaghe e del Circeo ha commissionato al proposte atte ad evitare disturbi Fischione (Anas penelope) 70,6%, anitre varie) che, fino ad allora, a ricordo Dipartimento di Biologia Animale e 30 Montemaggiori A., 2000. Compilazione dello Stato delle Nitticora (Nycticorax nycticorax) 70,1%, Conoscenze dei Vertebrati Terrestri del Parco Nazionale degli abitanti della zona, avevano dell’Uomo dell’Università di Roma La del Circeo. Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Oca selvatica (Anser anser) 72,6%, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non pubblicato, Pp:1-183. stazionato nel lago durante l’inverno. E’ Sapienza uno studio su “Compilazione 31 Ragni B., 2005. Studio per la gestione sostenibile del Strolaga mezzana (Gavia arctica) 76,6%, cinghiale nel Parco Nazionale del Circeo. Università di probabile che tali branchi, a causa della Perugia, Rel. Non Pubbl. Piviere dorato (Pluvialis apricaria) 28 Allavena S., 1977. Gli uccelli del Parco Nazionale del 32 Studio di fattibilità per la reintroduzione di Capreolus notevole profondità delle acque, non siano Circeo. Ministero Agricoltura e Foreste, Collana Verde n. capreolus e Felis silvestris silvestris nel Parco Nazionale 62,2%, Piovanello pancianera (Calidris 49:1-144. del Circeo. Università di Perugia, Rel. Non Pubbl. Pp:1-96. mai stati molto grandi. D’altra parte è 29 Biondi M., a cura di, 1986. Atti Convegno “Aspetti 33 Allaven S., 1986. La gestione delle zone umide alpina) 60,0%, Codone (Anas acuta) faunistici e problematiche zoologiche del Parco Nazionale finalizzata all’incremento dell’avifauna, In: Corbetta F., Rapporto. Pp:1-127. Regione Lazio. del Circeo”. Ministero Agricoltura e Foreste, Parco 1986. Le zone umide costiere. Atti del Seminario, 2 giugno 59,7%, Canapiglia (Anas strepera) 58,4%, Nazionale del Circeo. Pp:1-196. 1984. Pp:19-22. Alzavola (Anas crecca) 57,9%, di frodo, inquinamento ed eutrofizzazione Nel periodo pre-comitato di gestione, il letteralmente quanto segue. “Il sistema Pavoncella (Vanellus vanellus) 44,8 %. Il delle acque, sport nautici e porticciolo CFE promosse una giornata di studi su dunale del PN del Circeo rappresenta nel trend delle presenze totali nel periodo di turistico nel lago di Paola, abusivismo, “Aspetti faunistici e problematiche suo complesso sulla base delle evidenze studio è tendenzialmente positivo, anche pesca sportiva; tutto questo compromette zoologiche del Parco Nazionale del qualitative desunte dall’analisi delle se negli ultimi due anni (2007 e 2008) è in varia misura la corretta gestione della Circeo”, che portò alla produzione di un coleotterocenosi, uno dei siti di maggior stato registrato un vistoso calo di zona umida. volume con una notevole serie di studi su rilievo a livello dell’intero sistema svernanti. Anche i dati disponibili sul diversi gruppi faunistici, per lo più costiero tirrenico peninsulare, e costituisce Da ultimo il Parco ha pubblicato un trend di ogni specie appaiono per la invertebrati35. Nel 1985 era stato pubbliato dunque uno dei siti meritevoli della volume relativo agli Atti del Convegno maggior parte delle specie un volumetto sulla fauna del Parco in maggior protezione dell’intero Parco. del 19 giugno 2004 a Sabaudia, relativo tendenzialmente positivi, solo in pochi generale36. Il Comitato di Gestione del L’area dunale prospiciente il Lago di ad “Habitat, Flora e Fauna del Parco casi (Codone, Moretta tabaccata, Moretta, Parco Nazionale del Circeo ha Caprolace sembra in assoluto quella di Nazionale del Circeo”, che contiene Quattrocchi, Folaga) è stato confermato commissionato al Dipartimento di migliore qualità ambientale, insieme ad numerosi studi tra cui anche alcuni un trend negativo; altre specie sono stabili Biologia Animale e dell’Uomo alcuni tratti più frammentati prossimi alla contributi sulla migrazione dei o con un moderato calo (Cormorano, dell’Università di Roma La Sapienza uno località Torre Paola. Alcune delle azioni Passeriformi, sulle ipotesi di Spatola, Smergo minore, Gambecchio, studio su “Carabidi (Coleoptera di disturvo in atto sono in grado di reintroduzione di Mammiferi, su Combattente, Pettegola, Piro piro piccolo, Carabidae) del Parco Nazionale del Circeo danneggiare ulteriormente la qualità Chirotteri, Insettivori e Roditori e sulla Beccaccino). Come già ipotizzato alcuni 37. Allo stesso Dipartimento è stato biologica dell’ecosistema; in particolare gestione delle emergenze faunistiche del anni fa, si suppone che per le specie in commissionato uno studio sulla sarebbe opportuno ridurre od eliminare Parco34. Vanno ricordati anche gli studi diminuzione le cause siano determinate da valutazione qualitativa delle del tutto la ripulitura con macchinari delle sulla migrazione dei Rapaci sul probabili cambiamenti della situazione coleotterocenosi dunali e locali problemi aree di spiaggia, che danneggiano spesso Promontorio del Circeo, pubblicati da ecologica locale (Corbi & Tallone, in di conservazione e riqualificazione degli irreparabilmente soprattutto le comunità singoli ricercatori su riviste e atti di stampa). ecosistemi dunali sabbiosi, indirizzato di coleotteri e di altri Artropodi tipiche di convegni del settore, che hanno maggiormente ad una visione di tipo questo ambiente peculiare, oltre a minare Malgrado la protezione di cui godono, nei dimostrato l’importanza del Parco anche gestionale38. Da tale studio emerge le attività di ricolonizzaizoe da parte

Laghi Pontini restano irrisolti vari per queste caratteristiche. 35 Biondi M., a cura di, 1986. Atti Convegno “Aspetti pioniere degli embrioni dunali in faunistici e problematiche zoologiche del Parco Nazionale problemi che per il momento sembrano di del Circeo”. Ministero Agricoltura e Foreste, Parco Fauna (Invertebrati) Nazionale del Circeo. Pp:1-196. formazione nell’avanduna. Queste attività difficile soluzione: l'eccessiva presenza 36 Biondi M., 1985. Aspetti faunistici del Parco Nazionale del Circeo. Quaderno n. 6 del PNC. Zoologia. Pp:1-47. di ripulitura sarebbero in particolare da umana estiva (disturbo, calpestio, rifiuti 37 Vigna Taglianti A. e A.Di Giulio, 2001. I Carabidi (Coleoptera Carabidae) del Parco Nazionale del Circeo. ecc.), bracconaggio, voli sui laghi a bassa 34 Zerunian S. (a cura di), 2005. Habitat, flora e fauna del Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università e riqualificazione degli ecosistemi dunali sabbiosi. Parco Nazionale del Circeo. Atti del Convegno organizzato degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università quota di aerei «ultraleggeri» e non, pesca dall’Ufficio Gestione Beni ex ASFD di Sabaudia in pubblicato, Pp:1-49. degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non occasione del settantennale del Parco Nazionale del Circeo. 38 Audisio P., 2001 (?). Valutazione qualitativa delle pubblicato, Pp:1-21. Monografia, Pp:1-296. coleotterocenosi dunali e locali problemi di conservazione vietare tassativamente almeno nel tratto quindi ormai già abbastanza datati”39. Un lacuna di conoscenze: solo per alcuni Carta delle Unità di Paesaggio sopra citato presso il Lago di Caprolace; altro studio che è stato commissionato dal gruppi si possiedono informazioni, e solo Antropizzato). potrebbero essere opportunamente Comitato di Gestione del Parco Nazionale una piccola parte di essi è stata studiata in Vincolistica sostituite dalla semplice e accurata del Circeo al Dipartimento di Biologia modo approfondito e con criteri moderni. Sono disponibili i dati ufficiali Ministero rimozione manuale del materiale inerte Animale e dell’Uomo dell’Università di La maggior parte dei dati disponibili è Ambiente dei perimetri della zona abbandonato dai turisti o spiaggiato dal Roma La Sapienza è quello molto datata e di conseguenza Ramsar, dei SIC, della ZPS del Parco in mare. Una riduzione o un controllo sull’entomofauna forestale (stato delle interpretabile con fatica. Un altro studio formato shapefile, con sistema di dell’attività di balneazione almeno in conoscenze)40. Da tale studio emerge la del Comitato di Gestione ha infine riferimento WGS84. questo tratto di migliore qualità relativa scarsezza di informazioni su riguardato i Coleotteri Tenebrionidi, ed è ambientale della duna sarebbe inoltre questo genere di animali nel territorio del consistito nella stesura di un elenco fortemente desiderabile. Sarebbe Parco, ma emerge comunque il valore faunistico commentato41. oltremodo opportuno eliminare (per zoologico dell’area, che risiede Aspetti territoriali axcurata rimozione o per naturale nell’elevata diversità, derivante dalla sua insabbiamento) la strada litoranea, la cui particolare posizione geografica, e dalla Nell’archivio del Parco risultano alcune presenza certamente mal si concilia con la sua complessità ecologica, con una ricca cartografie analitiche territoriale di salvaguardia dell’intero sistema dunale; articolazione di habitat che ha permesso lo impronta storico- sarebbe auspicabile che questo avvenisse stabilirsi e il permanere della fauna urbanistica (Carta quanto prima e in modo definitivo almeno attuale. A fronte di una relativa scarsezza della Cultura nel tratto prospiciente il Lago di di endemismi (presenti comunque sul Locale, Carta delle Caprolace. Le ricerche sulle entomocenosi Quarto Caldo e Freddo e sull’Isola di Infrastrutture e della duna dovrebbero essere reiterate con Zannone), è di particolare interesse la Servizi, Carta cadenza almeno decennale, in modo da presenza di relitti biogeografici ed dell’Edificato, monitorare costantemente lo stato ecologici o che si trovano al limite del Carta delle Tracce qualitativo dell’ecosistema. In particolare, proprio areale. Comunque c’è una grande degli Elementi sarebbe molto opportuno fotografare al Isolati di Valore 39 Audisio P., 2001 (?). Valutazione qualitativa delle coleotterocenosi dunali e locali problemi di conservazione più presto uno status quo qualitativo delle e riqualificazione degli ecosistemi dunali sabbiosi. Storico- Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università comunità in questo inizio di secolo, per degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non Archeologico, pubblicato, Pp:1-21. confrontarlo con i dati sinora disponibili e 40 Mei M. e E. Piattella, 2001. Le attuali conoscenze sull’entomofauna forestale del Parco Nazionale del Circeo. 41 Fattorini S., 2001 (?). Coleotteri Tenebrionidi qui riuniti, in gran parte riferiti ormai a Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, Università (Coleoptera Tenebrionidae) delle dune del Parco Nazionale degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non del Circeo. Dipartimento di Biologia Animale e dell’Uomo, campionamenti di una ventina di anni fa, e pubblicato, Pp:1-15. Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Rapporto non pubblicato, Pp:1-21. pontina. Nel 1984 fu organizzato a Il sistema archeologico e storico Sabaudia il giorno 13 marzo un simposio Una delle ricchezze più grandi del su “Incontro con la preistoria”, di cui territorio del Parco Nazionale del Circeo è furono in seguito pubblicati gli atti a cura indubbiamente quella del patrimonio di Marcello Zei, al quale è stato intitolato archeologico e storico. Molti autori hanno il piccolo museo situato attualmente nella scritto sulla paleontologia della Pianura Torre dei Templari a San Felice Circeo, e Pontina, che vede il suo punto di che si spera possa trovare più adeguata maggiore fama nel ritrovamento di un collocazione anche tra le priorità del cranio di Uomo di Neanderthal in una Piano del Parco42. Tale volume conteneva grotta (la Grotta Guattari) a San Felice contributi sulla preistoria nel territorio del Circeo. Il periodo storico pre-romano Parco Nazionale del Circeo (a cura dello vede nell’Acropoli di Circeii un resto di stesso Zei), sulle ricerche paletnologiche dimensioni monumentali, mentre il del territorio del Parco tra gli anni ’70 e periodo Romano è testimoniato da ’80 a opera dell’Istituto di Paletnologia innumerevoli reperti, ritrovamenti e dell’Università di Roma La Sapienza, ricostruzione del paleo paesaggio della strutture, tra cui quella unica per sugli scavi, allora in corso, di Grotta Piana nelle ultime glaciazioni, insieme dimensioni e valore della Villa di Barbara, sul Pontiniano, sulla alla presenza umana. Domiziano, presso il Lago di Paola. Il malacofauna tirreniana del Monte Circeo Parco Nazionale ha pubblicato diversi e della Pianura Pontina. L’area della Piana contributi sulla preistoria e archeologia Pontina è stata infatti interessata da notevoli ricerche, anche di livello internazionale, come ad esempio quella sviluppata dall’Università olandese di Amsterdam - Instituut voor Prae- en Protohistorie Albert Egges van Giffen Pontino Archeological Survey - Tab. __. Datazioni al radiocarbonio di resti a diverse profondità nella Pianura Pontina (Da (IPP) -insieme all’Università di Leiden, Mezzaluna”43, che ha riguardato la nell’ambito del Progetto “The Agro 43 S. Holstrom, A. Voorrips, H. Kamermans, 2004. The Agro Pontino Archeological Survey. Report, Kamermans, H., 1991. Faulted land: the geology of the University of Amsterdam. Pp:1-59. Agro Pontino. In: A. Voorrips, S.H. Loving and H. 42 Zei M., 1986. Atti Simposio “Incontro con la Eisner W.R:, H.Kamermans, Late Quaternary Vegetation Kamermans (eds), 1991. The Agro Pontino Survey Project. Presistoria”. Sabaudia 13 marzo 1984. MAF, Monografia, History of Latina, Italy: A Final Report On The Mezzaluna Methods and preliminary results. Studies in Prae- en Pp:1-49. core. Protohistorie 6. Amsterdam: 21-30. Tali studi hanno portato alla realizzazione del Parco Nazionale. Tali studi hanno in passato di importante banche dati (tra l’altro permesso di documentare una intensa anche grazie ad interamente accessiili su internet) che presenza preistorica sul territorio pontino, autori storici, riguardano i reperti ritrovati e la ed in particolare su quello del Parco ma che in stratigrafia archeologica di molti siti della Nazionale, che indubbiamente era già nota questi studi ha visto una

sistematizzazione che permettono di come è verificabile nella figura “Site costruire un preciso quadro interpretativo index 2-2 overview, nella quale i siti del paleo paesaggio della zona, che può segnati in blu sono stati campionati senza essere utilizzato non solo per costruire un trovare resti, ma quelli in giallo sono stati migliore quadro delle conoscenze archeologiche, preistoriche e paleontologiche, ma anche essere utilizzato per le attività di pianificazione e di conservazione, includendo questo tipo di conoscenze in un quadro di programmazione, di interpretazione per il pubblico e di costruzione – in prospettiva – di strutture museali e didattiche di altissimo livello. In molti dei siti studiati sono stati ritrovati resti della presenza umana nella storia – e nella preistoria, Piana Pontina, inclusi diversi all’interno territorio del Circeo46. La LUISS di Roma rintracciabili su internet per Latina49, ha realizzato uno studio sul “Sistema mentre è disponibile in un volume per turistico di San Felice Circeo”, che Sabaudia50. definisce un quadro di riferimento per le attività turistiche locali47. Una dettagliata analisi socioeconomica è rinvenibile per Sabaudia nella RSA del Progetto Agenda XXI Locale48. c campionati trovando resti preistorici. Per quanto riguarda gli aspetti archeologici, Il sistema ambientale (sostenibilità) già nel 1989 il Parco aveva pubblicato una Vanno ricordati sotto questo tema i lavori serie di contributi relativi all’Archeologia dei progetti Agenda XXI Locale di Latina sul proprio territorio44. Una panoramica di e Sabaudia, mentre analoga iniziativa non temi archeologici del periodo Romano, è partita a San Felice Circeo. soprattutto riguardo alla Villa di Diomiziano e alla sua gestione e conservazione è stata pubblicata dal Parco in un volume monografico relativo al patrimonio archeologico45,

Il sistema socioeconomico

L’ENEA, nell’ambito del progetto “Parchi Entrambe le iniziative hanno portato alla pubblicazione dei rapporti sullo stato in Qualità”, ha elaborato una analisi generale del sistema socioeconomico del dell’ambiente (RSA), che sono

44 Righi R., 1989. Atti Convegno “Incontro con 46 C.Salvadego, 2003. Analisi socioeconomica del territorio l’Archeoogia. Sabaudia 27 ottobre 1984. Ministero del Parco Nazionale del Circeo. ENEA, Relazione non Agricoltura e Foreste, Parco Nazionale del Circeo. pubbl. Pp:1-31. Monografia, Pp:1-86. 47 M. Caroli (a cura di), 2005. Il sistema tutistico di San 49http://www.comune.latina.it/layout.php?var=sportelli- 45 Livi V. e Righi R., 2004. Studi e ricerche sul patrimonio Felice Circeo. Caratteristiche e temi cruciali. LUISS 4&page=rapporti. archeologico del Parco Nazionale del Circeo. CFS Ufficio University Press, Roma. Pp:1-111. 50 Tomassetti V., s.d. (2006). SabaudiAgenda21. Relazione Gestione Beni ex ASFD Saaudia, Parco Nazionale del 48 Tomassetti V., s.d. (2006). SabaudiAgenda21. Relazione sullo Stato dell’Ambiente. Pp:1-214. Circeo, Monografia Pp:1-174. sullo Stato dell’Ambiente. Pp:1-214. passato, come visto nei paragrafi Demaniale; 2) ripristinare aree con alberi naturalità della Selva Piana compatibile Le principali unità ambientali di precedenti. La gestione della Foresta monumentali e fustaie attraverso con il ruolo di connessione ecologica e di interesse gestionale: obiettivi e Demaniale è stata garantita nei più di 70 interventi mirati di indirizzo, finalizzate habitat per specie specializzate forestali. indicazioni anni di vita del Parco dal CFS (o dalla anche alla presenza di specie esigenti per Evitare di perdere ulteriore superficie In base alle indicazioni degli studi finora Milizia Forestale), con criteri decisi l’ambiente del bosco maturo (es. Picchio forestale o di degradare ulteriormente disponibili, e dei documenti che hanno internamente all’amministrazione. Da rosso minore); 3) controllare la presenza l’habitat forestale. Obiettivi di tentato di impostare un quadro di ultimo è stato approvato un piano di antropica per evitare disturbo alle specie conservazione aggiunti: partecipazione dei pianificazione e programmazione del gestione forestale alla fine degli anni ’60. di interesse conservazionistico (es. Lepre privati nella gestione dei giardini in modo territorio del Parco (Aquater 1988; PPES Va ricordata anche la presenza di un Piano italica); in particolare gestire con compatibile con gli obiettivi di 2006) è possibile individuare le principali antincendi, gestito dal CFS sul territorio attenzione la raccolta di funghi, limitando conservazione. unità ambientali ecosistemiche da del Parco attraverso il CTA, l’UTB e i numeri degli accessi contemporanei; 4) considerare per le linee guida per la l’UOT di Cerasella. Nella visione risistemare il sistema dell’accessibilità Il Promontorio (SIC Quarto Freddo) definizione di obiettivi ed indicazioni ecosistemica ed ecologica del Parco è interna (sentieristica, cartelli, punti di L’importante complesso forestale del SIC gestionali generali. indispensabile elaborare nel Piano dei accoglienza, ecc…) in base ai principi del Quarto Freddo, tra i più integri e continui chiari indirizzi di gestione per la foresta Piano di Interpretazione; 5) ridefinire il del Parco, di notevole superficie e di La Foresta Demaniale nel suo insieme, prevedendo ruolo delle strutture (immobili) interni alla grande valore paesistico in quanto All’interno del Parco sono presenti l’elaborazione (probabilmente in una fase Foresta Demaniale (Cerasella, Cocuzza, pienamente e direttamente visibile da tutta superfici rilevanti di foresta: la Foresta successiva all’elaborazione del Piano del Parco Daini, ecc…) in base alle la pianura del Parco, va mantenuto nella Demaniale planiziale, suddivisa in più Parco) di un vero e proprio Piano di indicazioni del Piano. sua totale integrità. E’ possibile pensare nuclei (“rettangolo” principale, area del Assestamento Forestale con indirizzo ad interventi di riconnessione della Centro Visitatori fino a Molella, Riserva fortemente naturalistico, da concordare La Selva Piana continuità con Selva Piana, ed ovviamente Integrale nell’area della Villa di con il CFS. Obiettivo principale di Questa area forestale di notevole evitare ogni ulteriore intervento che Domiziano), la Selva Piana – conservazione: mantenere l’integrità eco importanza anche se antropizzata deve comprometta la continuità ambientale tra notevolmente antropizzata ma ancora di sistemica della Foresta Demaniale come essere pianificata al fine di garantire la di essi. Per la parte alta, sulla cresta del interesse -, il Quarto Freddo sul più importante sistema forestale del basso continuità ambientale della foresta tra la Promontorio, va elaborato un progetto di Promontorio, altri nuclei sparsi. Di questi Tirreno insieme a Castel Porziano. Foresta Demaniale e quelle del risanamento della discontinuità elementi forestali, uno dei valori Obiettivi di conservazione aggiunti: 1) Promontorio. Le stesse valutazioni ambientale e paesaggistica costituito dalla principali del territorio del Parco, vanno ripristinare la continuità degli ecosistemi valgono per i residui patch forestali nella presenza di un notevole numero di analizzate la situazione qualitativa oltre naturali attraverso la gestione dei zona di Molella. Obiettivo principale di antenne di diverso tipo, la cui presenza va che le dinamiche in corso, che sono già rimboschimenti all’interno della Foresta conservazione: ricostituzione del livello di razionalizzata (e delle quali va verificata state oggetto di approfonditi studi in la assentibilità da un punto di vista mina sostanzialmente la connettività della gestione del verde privato che siano l’importanza delle zone umide del Parco normativo, anche in riferimento alle macchia mediterranea e la possibilità di compatibili con la ricostituzione e Nazionale del Circeo è ormai nota ed è norme sulle emissioni). Stessa valutazione ricostituzione di macchia alta e boschi. La riconnessione della macchia mediterranea. stata messa in rilievo da molti lavori per le poche strutture esistenti in area “Le presenza di numerose strutture incomplete scientifici recenti, ma è stato con Crocette” (chiosco-bar, zona militare, di ville e palazzine a schiera inoltre I Laghi Pontini e la loro importanza per l’inclusione dei laghi costieri a metà degli ecc..). Obiettivo principale di presenta una notevole compromissione l’avifauna nel contesto Ramsar anni ’70, che si sono poste le basi per conservazione: Mantenimento dell’eco- paesaggistica, così come lo svilupparsi (generalità) 51 ridare credibilità e nuova importanza al sistema nella sua totale integrità. Obiettivi “spontaneo” di strutture accessorie alle Secondo quanto scrive Ferdinando Corbi Parco, dopo che una serie di vicissitudini di conservazione aggiunti: ricostituzione costruzioni esistenti (più o meno del GOP (Gruppo Ornitologico Pontino), negli anni precedenti, avevano fatto della connettività e della qualità assentite). Resta alto il rischio di incendio. iI Laghi Pontini del Parco Nazionale del discutere molto sull’opportunità di ambientale delle aree marginali Sulle pareti del Quarto Caldo negli anni Circeo sono uno dei più importanti siti a mantenere lo status di parco nazionale a all’ecosistema. scorsi si sono poi sviluppate attività di livello internazionale per lo svernamento questo territorio così malamente protetto e arrampicata e soprattutto strutturazione degli uccelli acquatici. Molta della gestito. L’inclusione dei laghi costieri e Il Promontorio (SIC Quarto Caldo) dei percorsi di scalata (spit) in modo considerazione internazionale deriva conseguentemente l’arrivo di contingenti Il Quarto Caldo è, al contrario del Quarto molto pesante, che richiedono una proprio da questo ed appare evidente e di uccelli acquatici così numerosi, è stato Freddo, pesantemente antropizzato, pur gestione più oculata. Obiettivo principale naturale che tra le attività primarie del il motivo trainante che ha ridato nuova mantenendo un valore complessivo di di conservazione: ricostituzione della Parco, il miglioramento e la corretta vita a questo parco riaffermando in pieno livello assoluto. Il Promontorio è visto continuità ambientale della macchia gestione delle popolazioni di uccelli l’importanza internazionale. Nei Laghi probabilmente dagli uccelli migratori mediterranea. Obiettivi di conservazione acquatici, sia una delle missioni primarie. Pontini in questi ultimi anni, durante come l’ultima delle Isole Pontine, così accessori: 1) risoluzione del problema dei Altrettanto evidente è che l’attività l’inverno svernano mediamente circa 16- come Ulisse la considerò “L’Isola Eeea”. manufatti incompleti sul Promontorio; 2) ricreativa delle popolazioni che vivono nel 18.000 uccelli acquatici. In uno degli E’ pertanto di fondamentale importanza gestione del rischio idrogeologico in territorio del Parco e appartenenti ai ultimi inverni appena trascorsi sono stati ricostituire la continuità ambientale degli modo compatibile con il valore Comuni di Latina e Sabaudia, oltre che censiti più di 23.000 uccelli, appartenenti ecosistemi presenti (prevalentemente ambientale e paesaggistico; 3) controllo essere svolte in molti parchi e giardini a ca. 50 specie, che superano la soglia di macchia bassa e alta e gariga nelle aree dell’edificato e dell’abusivismo nelle pubblici delle città, possono anche essere 20.000 uccelli necessaria per il incendiate e/o degradate). La presenza di costruzioni esistenti; 4) controllo delle svolte all’interno del Parco, ma riconoscimento Ramsar “automatico”. La strade (strada principale – Via del Faro, attività commerciali con ricadute decisamente indirizzate in aree meno presenza di molte persone nel territorio Via del Sole, ecc…) e soprattutto di case ambientali (alberghi, discoteca, ecc…); 5) fondamentali e meno legate ai più delicati del parco in tutti i periodi dell’anno è con i loro annessi (giardini con pesante mantenimento della prevenzione ambienti acquatici. Come accennato ormai eccessiva e incontrollabile, e presenza di specie di piante alloctone) antincendi; 6) individuare modalità di 51 Paragrafo basato su un contributo di F. Corbi del Gruppo purtroppo, sempre più spesso si rileva Ornitologico Pontino. Anche la pesca catena alimentare non compiono sportiva, o meglio la adeguatamente le attività biologiche. presenza di pescatori, Paradossalmente anche l’osservazione e costituisce disturbo; fotografia naturalistica possono creare andrebbe concentrata problemi. Sono attività sicuramente meno in aree più ristrette e impattanti ma non trascurabili, se svolta in controllabili. La particolari zone (dormitori, riposo, presenza dei alimentazione, ecc). In alcuni casi deleteria per la fauna. Semplici norme da impallinati se disturbati; questo perchè pescatori lungo i bordi dei laghi per molte l’osservazione a “tutti i costi” di qualche applicare porterebbero sicuro giovamento involandosi, possono facilmente ore soprattutto nei giorni di fine settimana specie più rara, fa dimenticare il buon alla fauna selvatica. Per quanto riguarda le “sconfinare” ed essere colpiti dalle quando sono molto più numerosi, crea una comportamento. In alcuni sentieri può attività ricreative in questi ultimi anni fucilate dei cacciatori appostati sul vera e propria barriera a tutte quelle rendersi necessario il divieto di accesso, l’affluenza sui sentieri non è regolata, così confine del parco. In questa categoria specie, che “escono” dai laghi , per recarsi magari in periodi delicati da un punto di che in alcuni casi è divenuta addirittura appartengono anche le persone che sui prati e sui pascoli, non permettendo disastrosa per la fauna: decine di persone passeggiano con il cane, la maggior parte così di nutrirsi sufficientemente durante le In verde zone bordo lago che può essere consentito alle ore diurne. Di conseguenza anche i biciclette, podisti, camminatori con e senza cani al che corrono anche in gruppi numerosi, e delle volte senza guinzaglio, scorazzando seguito; al contrario di quello che accade oggi, solo con guinzaglio. addirittura gruppi di biciclette formate ovunque anche dentro i laghi, i predatori (p.e. Pellegrino, Falco di palude, Coincide con il tratto di lago che attualmente viene utilizzato dalla maggior parte (> 80%) delle persone che anche di 20-30 ciclisti o “mountain- raccoglitori di funghi in autunno e di Albanella reale) non riescono a cacciare frequentano Villa Fogliano. Da Corbi, ined. bikers”, che percorrono senza alcuna asparagi in primavera in piena attività sufficientemente all’interno dell’area vista biologico, e/o limitato nel tempo, o regola soprattutto i sentieri lungo i bordi riproduttiva. Purtroppo, nel gennaio di protetta, così da esporsi maggiormente con l’obbligo di essere autorizzati dal di Fogliano, e purtroppo anche nei sentieri quest’anno (2008), possiamo considerare fuori dai confini del parco. Parco. Per quanto riguarda le attività più remoti, anche in zone in cui sono scomparsa la più importante popolazione Conseguentemente tutte le specie della educative, una delle attività più importanti concentrati gruppi di Oche selvatiche, svernante di Oca Chiurli maggiori, Fischioni e Folaghe al selvatica del Lazio. pascolo. E’ questo un problema molto In rosso zone bordo lago che grave soprattutto durante il periodo di dovrebbero essere vietate alle biciclette, e corridori podisti, camminatori con e senza cane al caccia, infatti, la conformazione stretta del guinzaglio (da Corbi, ined.). Parco, determina spesso una situazione rischiosa per gli uccelli svernanti, che rischiano continuamente di essere per il Parco, solitamente i gruppi e le durante quest’ultima stagione riproduttiva, soprattutto come habitat degli uccelli necessariamente entrambi), sono scuole sono accompagnati da personale quando con i pantani di Cicerchia ancora acquatici, firmata a Ramsar (Iran) il 2 attualmente il canottaggio sportivo, la autorizzato e preparato; non è necessario allagati, con i Cavalieri d’Italia e febbraio 1971 e ratificata con decreto del piscicoltura estensiva, la molluschicoltura andare nelle zone e sentieri più importanti Marzaiole in probabile attività Presidente della Repubblica 13 marzo semi-estensiva, e un uso come darsena per svolgere questa attività, se si va in riproduttiva, con le femmine di Germano 1976, n. 448”. (…) “Il complesso di zone (temporanea) che risulta al momento privo reale accompagnate dai piccoli è entrata umide costituito dal di autorizzazioni valide, e comunque Iin verde il tratto aggiuntivo, rispetto alla figura precedente, che può essere consentito alle biciclette, nei una mandria di bufali che ha (…) è dichiarato di vallore internazionale privo di nulla-osta dell’Ente Parco, podisti, camminatori con e senza cane al seguito dal 1 luglio al 30 settembre (alla fine del periodo riproduttivo, prima dell’arrivo dei migratori). In questo tratto è in corso disturbato e anche distrutto le eventuali ai sensi e per gli effetti della convenzione sebbene il PTP vigente (anche come di progettazione un sentiero natura con capanni e torri (Casale Cicerchia). Da Corbi, ined. nidificazioni. Obiettivo principale di relativa alle zone umide di interesse norma di salvaguardia del Parco) vieti la conservazione: gestire il disturbo affinché internazionale soprattutto come habitat navigazione a motore sul lago. Il primo questo tipo di sentieri sarà necessario non impatti sull’avifauna; regolamentare degli uccelli acquatici, firmata a Ramsar il problema è quello della qualità delle essere accompagnati da personale le attività autorizzandole quanto 2 febbraio 1971, secondo i confini acque del lago, che è molto degradata da autorizzato dal Parco. sostenibili (periodi, luoghi, ecc..). Creare riportati nella planimetria allegata al una serie di immissioni sia di carattere Altre attività professionali all’interno del alternative con percorsi ciclabili e presente decreto per una superficie di urbano che agricolo diffuso. La scarsità di Parco alcune volte vengono “manifestate” pedonali segnalati e progettati per ettari 2.200 circa”. apporti di acqua dolce, dovuta alla in modo troppo invadente: come p.e. minimizzare i disturbi all’avifauna, che Questa sottolineatura è importante, in deviazione di alcuni canali proprio per la l’eliminazione del “giuncheto” nei prati di siano apprezzabili dal pubblico generico. quanto significa che gli obiettivi della loro pessima qualità (problema comune a Fogliano tra duna e lago, per far posto al Creare percorsi schermati ben progettati Convenzione di Ramsar vanno garantiti tutti i laghi pontini) comporta un aumento pascolo dei bufali. Il taglio della per birdwatching, con capanni e torri. singolarmente dal Lago di Paola, e non è della salinizzazione delle acque del lago, vegetazione ripariale lungo i canali se pensabile, ad esempio, provvedere ad una che facilita la risalita del cuneo salino con fatta in primavera durante le nidificazioni, Il Lago di Sabaudia specie di zonizzazione dei laghi per i conseguenti problemi derivanti per ha conseguenze molto gravi per Innanzitutto va ricordato che per il Lago permettere al Lago di Paola di subire una l’approvvigionamento di acqua dolce per l’avifauna. La distruzione delle di Sabaudia (o di Paola) singolarmente (e maggiore antropizzazione assoluta. l’agricoltura. Il completamento dell’anello nidificazioni in corso infatti, riguarda non in modo unificato con gli altri laghi Pertanto per il lago va garantito un elevato circumlacuale che capterà tutte le persino specie inserite nell’Allegato I costieri pontini) è stata emanata una livello di naturalità, sia pure ammettendo emissioni urbane intorno al lago, in corso della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). specifica “Dichiarazione del valore la Convenzione di Ramsar un uso limitato di realizzazione a cura del Comune di Questi lavori andrebbero realizzati a fine internazionale del complesso di zone e sostenibile delle risorse che non sia in Sabaudia, dovrebbe migliorare la estate, con le nidificazioni terminate, poco umide denominate , contraddizione con le finalità di situazione. Resta il problema di definire prima delle forti e abbondanti piogge (…) per effetto della convenzione relativa conservazione del sito. Le attività esistenti modalità attraverso le quali si possano autunnali. O come è successo anche alle zone umide di interesse internazionale sul lago, di fatto o di diritto (non aumentare gli apporti di acqua dolce a questo e agli altri laghi. Il sistema di a certe condizioni, ritenuta compatibile, Le specie allevate sono sostanzialmente la vengono appesi i filari di coltivazione dei circolazione delle acque del Lago di con una serie di precauzioni di diverso cozza (Mitilus sp.) e in misura minore mitili. Al momento non risultano Sabaudia include una stazione di genere, come già espresso in sede di vongole (Tapies Sp.) e ostriche (Ostrea ipotizzati altri tipi di molluschicoltura (es. pompaggio delle acque del mare in loc. valutazione di incidenza per la riconferma sp.). Trattandosi di animali filtratori del Tapies) sui quali andrebbero effettuati Caterattino, e il Canale Romano del Lago del precedente esistente impianto (che materiale in sospensione intervengono specifici approfondimenti. Riguardo al di Paola. Attualmente è assente una però risultava carente di autorizzazioni nelle catene alimentari sostanzialmente possibile livello di naturalità di modellistica sia di tipo fisico – chimico, amministrative): come trasformatori di materiale organico e riferimento per il Lago di Paola, nell’area che di tipo ecologico, che permetta di - venga evitata ogni immissione nel lago, di microorganismi animali e vegetali in occupata dall’impianto di mitilicoltura la comprendere le dinamiche attuali e in fase di gestione del cantiere e in sede biomassa organizzata in un livello di superficie del lago è sostanzialmente non potenziali di circolazione e di di gestione dell’impianto, di qualunque complessità superiore nella catena utilizzabile da parte degli uccelli acquatici funzionamento dell’ecosistema del lago sostanza inquinante; alimentare. D’altro canto i molluschi in di superficie (anatre, svassi, oche, cigni, (ma anche degli altri laghi pontini), senza - venga evitata l’immissione di specie questione sono potenzialmente predabili folaghe) che normalmente potrebbero la quale è impossibile effettuare decisioni alloctone; da uccelli (cormorano), pesci e crostacei. occupare questo tipo di habitat, in su qualunque intervento che preveda una - venga garantito a cura del gestore il Poiché la densità di molluschi – essendo particolare nel periodo invernale che è il modificazione della circolazione delle periodico monitoraggio (almeno con allevati – aumenta in modo forzato più favorevole per le specie indicate, ed acque nel lago. Resta il fatto dell’elevata cadenza annuale) delle quantità di mitili rispetto alla riproduzione naturale va anche quello nel quale le boe sono posate. eutrofizzazione ed inquinamento da nitrati e altri molluschi raccolti dal lago (dati monitorato a lungo termine (anni) il ruolo E’ difficile stimare l’impatto in termini dilavati dai campi vicini (che richiede una suddivisi per specie) con l’impianto in della molluschicoltura rispetto ai rapporti quantitativi, anche indicativi, vista la notevole attenzione anche alle attività questione, e che i relativi dati vengano tra i diversi livelli trofici nell’ecosistema storicità dell’impianto che non permette agricole e soprattutto serricole nel bacino trasmessi all’Ente Parco; del lago. Resta poco approfondito il valutazioni ante-opera. Al contrario gli del lago) - vengano trasmessi i dati sulla qualità problema delle deiezioni dei mitili nel uccelli trampolieri (cormorani, aironi) e i La piscicoltura estensiva, purché non si delle acque e sulla presenza di lago, per il quale andrebbe messo in Laridi e Sternidi (gabbiani e sterne) “evolva” in una tipologia intensiva (con inquinanti nei mitili raccolti dal gestore campo un sistema di studio e possono utilizzare le strutture esclusione quindi di qualunque sistema di o da altri soggetti all’Ente Parco per una monitoraggio che permetta di determinare dell’impianto come posatoi. In generale in gabbioni chiusi nel lago) può essere valutazione complessiva dell’andamento le quantità ammissibili di densità dei bibliografia è segnalato il legame tra considerata compatibile, anche se dell’ecosistema lacustre; mitili che non comportino un’ulteriore presenza di impianti di acquacoltura e andrebbe monitorata dall’Ente Parco dal - venga evitato qualunque sistema cruento eutrofizzazione del lago. Anche da mitilicoltura e la diminuzione di habitat punto di vista delle quantità e della qualità di controllo dei predatori eventuali dei approfondire è la questione dell’impatto disponibile per gli uccelli a causa del del pescato. Per quanto riguarda la mitili, privilegiando i sistemi ecologici paesaggistico degli oltre 3.000 disturbo (Beveridge, 2000). Si richiamano molluschicoltura nel lago essa può essere, (dissuasione meccanica o acustica). galleggianti di grandi dimensioni ai quali le note sopra riportate di Allavena (1977) sulla possibile situazione originaria. E’ da progettazione basati su modellistica fisica mantenere, o ricostituire, i massimi livelli attuali, aggiornate ed implementate a rilevare che Corbi (1996) nel descrivere le ed ecologica, finalizzato alla di naturalità che portino all’aumento delle livello organizzativo d’intesa con l’Ente aree di maggiore interesse ornitologico del ricostituzione di una dinamica ecologica presenze di uccelli selvatici e di tutte le Parco, che prevedono la pesca di una Parco nell’ambito dei laghi costieri cita il favorevole del sito; 3) Diminuzione del altre specie di fauna e di flora connesse quantità limitata di prodotti ittici a cura Lago di Paola individuando tre siti carico antropico complessivo, con alle zone umide. Questo obiettivo del personale pubblico dell’UTB di importanti per il pernottamento o la particolare riferimento alla qualità delle generale comporta la necessità di Fogliano, paiono le uniche possibili da riproduzione di specie di uccelli acquatici: acque immesse, alla gestione delle attività effettuare numerosi interventi attivi di mantenere coerentemente con gli obiettivi tutte e tre questi siti si trovano nella parte agricole ed in particolare della serricoltura gestione, oltre a quelli già garantiti negli di conservazione sopra esposti. Per quanto centro-nord del Lago di Paola, e non sono nel bacino del lago, diminuzione del anni da parte del CFS. La gestione dei riguarda la gestione delle acque vedi interessate dalla presenza dell’impianto di carico urbanistico sulle sponde (con laghi comporta innanzitutto la necessità di punto precedente. La gestione del lago e molluschicoltura. Complessivamente riferimento alle residenze e alle strutture strutturare una stazione permanente di delle aree adiacenti va indirizzata inoltre a quindi al momento attuale è comunque industriali); 4) ricostituzione di condizioni monitoraggio e raccolta dati su tutti gli riconnettere le acque lacustri con possibile valutare come scenario possibile di disturbo di bassa intensità con elementi naturalistici del sistema (acque, l’intorno, attraverso la rinaturalizzazione di confronto anche quello del lago eliminazione dei fattori eccessivi (barche immissioni, ciclo dei nutrienti, benthos, degli argini ovunque possibile, con la completamente naturale, anche se le a motore, sci nautico, ecc…) finalizzato a plancton, necton, pesci, uccelli, ecc…) ricreazione di aree naturali di esondazione opzioni gestionali possono ovviamente favorire la sosta dell’avifauna; 5) gestione che permetta di effettuare le attività delle acque del lago nei momenti di piena; aprire a possibili utilizzi. delle attività produttive basate sulla gestionali sulla base di solide conoscenze reperimento di fonti di acqua dolce; Obiettivo principale di conservazione: produttività ecologica del lago e permettendo di verificare i risultati delle realizzazione di zone umide di acqua Mantenimento della vitalità (piscicoltura e mitilicoltura) basata su scelte effettuate. A questo propostito, oltre bassa dolce ricreata nelle aree interne alle dell’ecosistema del Lago di Paola, pur sistemi di monitoraggio con verifica alle attività esistenti presso l’UTB di sponde (su terreni di proprietà pubblica ammettendo le attività che vengono dell’inserimento ecologico dei cicli Fogliano, si potrebbe valutare di che vengano all’uopo resi disponibili); valutate compatibili nel rispetto della produttivi. realizzare nella struttura di ex itticoltura creazione di aree di inondazione Convenzione di Ramsar e con la situata sul lato mare del Lago di temporanea (marcite) con vegetazione designazione di sito Natura 2000. Il Lago di Caprolace (ed aree adiacenti) Caprolace un uso di stazione di ricerca di acquatica. Del pascolo bufalino si dirà nei Obiettivi di conservazione aggiunti: 1) Per i laghi pontini diversi dal Lago di campo e stazione ittica sperimentale, successivi punti. Obiettivo di Depurazione delle acque del lago con Sabaudia – e per le loro aree limitrofe di anche con un uso come incubatoio per il conservazione principale: ricostituire i miglioramento delle condizioni di esondazione, di riconnessione e di ripopolamento ittico marino effettuato su massimi livelli di naturalità possibili del ossigenazione; 2) Gestione del ciclo delle presenza di attività agricole che si trovano basi naturalistiche e biologiche. Per lago e delle aree limitrofe, con particolare acque immesse ed emesse dal lago, tra il Diversivo Nocchia e il Mare - quanto riguarda l’attività di pesca in riferimento alla costituzione di ambienti attraverso opportuni interventi di l’obiettivo generale deve essere quello di questo e nel Lago di Fogliano, le modalità favorevoli alla sosta degli uccelli acquatici, nonché per tutte le specie di lacustri con l’intorno, attraverso la limitrofe, con particolare riferimento alla Monaci. Va sottolineato con grande forza flora e di fauna tipiche delle zone umide; rinaturalizzazione degli argini ovunque costituzione di ambienti favorevoli alla che il Lago di Fogliano, insieme al Lago mantenimento ove possibile di attività possibile, con la ricreazione di aree sosta degli uccelli acquatici, nonché per dei Monaci e ai Pantani dell’Inferno, è la secondarie produttive a gestione pubblica naturali di esondazione delle acque del tutte le specie di flora e di fauna tipiche parte del sistema umido costiero di (itticoltura estensiva, con esclusione della lago nei momenti di piena; reperimento di delle zone umide. Obiettivi di maggiore importanza assoluta attuale per mitilicoltura). Obiettivi di conservazione fonti di acqua dolce; realizzazione di zone conservazione aggiunti: 1) gli uccelli selvatici, che sono il principale secondari: 1) Miglioramento qualità delle umide di acqua bassa dolce ricreata nelle riqualificazione qualità delle acque con obiettivo di conservazione previsto dalla acque e immissione di acque dolci di aree interne alle sponde (su terreni di fitodepurazione; 2) sviluppo di una area Convenzione di Ramsar. Pertanto ogni qualità adeguata; 2) rinaturalizzazione proprietà pubblica che vengano all’uopo vocata al turismo naturalistico e al azione sui laghi andrà indirizzata delle sponde; 3) creazione di zone umide resi disponibili); creazione di aree di birdwatching. innanzitutto a mantenere e non di acqua dolce limitrofe al lago; 4) inondazione temporanea (marcite) con pregiudicare tale valore attuale, e quindi a creazione di un centro di monitoraggio vegetazione acquatica. Tale intervento è Il Lago di Fogliano aumentare con opportune azioni la delle zone umide costiere e di un impianto anche giustificato dal trovare una Il Lago di Fogliano ospita da un lato il potenzialità per la conservazione degli sperimentale di riproduzione ittica su base soluzione per l’impatto del pascolo complesso di eccezionale valore anche uccelli in queste aree. La modalità più naturalistica per il ripopolamento delle bufalino non controllato, che ha portato al didattico e turistico della Villa Fogliano, significativa di andare in questa direzione acque costiere. degrado degli argini dei canali che dall’altro gli impatti della fruizione della è quella di aumentare la superficie umida convogliano l’acqua intorno al lago duna del litorale di Latina (in estate). Nel disponibile, diminuendo il disturbo sui Il Lago del Monaci (Canale Papale). Alcune aree nella parte mezzo il lago, le cui sponde sono in gran laghi e nelle zone umide limitrofe, e Il Lago dei Monaci è il più piccolo e il più verso la duna sono già rinaturalizzate con parte artificializzate, e che viene utilizzato riallargando e rinaturalizzando ampie conservato dal punto di vista naturalistico un processo spontaneo, che va favorito. dal CFS per la produzione ittica estensiva zone (nelle proprietà pubbliche) in modo tra i quattro laghi costieri. L’Università La La continuità tra questa area e il tratto di e di bassa intensità. Il sistema di da finalizzarle a tale scopo. Possono Sapienza, Sede di Latina, ha sviluppato duna con “strada chiusa” permette di circolazione delle acque è garantito da un essere utilizzate a tal fine le aree una serie approfondita di analisi sul lago e progettare un ampio (relativamente) tratto sistema di pompaggio recentemente demaniali in gestione al CFS (soprattutto il suo ecosistema, finalizzate alla del Parco con un sistema duna-stagni rafforzato da tre nuove grandi pompe quando si liberino ove possibile dalle progettazione di un intervento di difesa retrodunali completo, che ha un enorme nella parte nord del lago, realizzate dal attuali concessioni alla scadenza, trovando spondale idraulica e di rinaturalizzazione valore conservazionistico e CFS e ancora da attivare, e da Foce del altre modalità per supportare la di una ampia area che si trova nella parte potenzialmente anche turistico (turismo Duca, che periodicamente come le altre produzione bufalina, limitando il ruolo dei sud delle rive del lago. Tale intervento va naturalistico). Obiettivo di conservazione foci tende all’insabbiamento. Per quanto bufali bradi al solo controllo della nella direzione auspicata nel punto principale: ricostituire i massimi livelli di riguarda la qualità e il monitoraggio delle vegetazione acquatica infestante), ma precedente di riconnettere le acque naturalità possibili del lago e delle aree acque vedasi quanto detto per Caprolace e anche le aree di proprietà regionale (ARSIAL, Consorzi di Bonifica, ecc…) Le dune rappresentano un ambiente di chiusa e la migliore situazione esistente di connettività, gestire il flusso estivo di soprattutto nella zona tra il canale di eccezionale valore per il Parco, che ha continuità naturale tra duna e retroduna; la bagnanti con localizzazione delle Diversivo Nocchia e il mare. Obiettivo di l’estensione più grande di questo ambiente zona da Rio Martino a Capo Portiere, passerelle e opportuna segnaletica e conservazione principale: ricostituire i (23 km) alla scala nazionale. Per le dune è ancora naturale e senza strutture, barriere, ripristino della duna e delle sue massimi livelli di naturalità possibili del in corso di sviluppo uno studio “reti corrispondente al Lago di Fogliano, in dinamiche, riduzione del traffico veicolare lago e delle aree limitrofe, con particolare ecologiche” dal punto di vista strutturale, zona integrale di PTP e con una pressione privato, costruzione di un sistema di riferimento alla costituzione di ambienti ed è previsto un tavolo di confronto con elevata estiva. Obiettivi di conservazione controllo estivo del traffico attraverso favorevoli alla sosta degli uccelli gli operatori balneari al fine di concordare principali: da Torre Paola al ponte di navette e ZTL. acquatici, nonché per tutte le specie di percorsi comuni ed obiettivi condivisi. Sabaudia ricostituzione di elementi di flora e di fauna tipiche delle zone umide; Tale percorso si è già esplicitato in una connessione e restauro ambientale; dal Il Mare mantenimento ove possibile di attività ipotesi di accordo, al momento non ancora ponte di Sabaudia a Caterattino, evitare La visione verso gli ecosistemi marini, e secondarie produttive a gestione pubblica definita e sottoscritta. E’ fondamentale ulteriori usi di suolo permanenti e come questo possa essere conciliato con il (itticoltura estensiva, con esclusione della comunque un raccordo con le attività ricostituzione di elementi di connessione e turismo nautico e le attività di pesca mitilicoltura). balneari; vedi quanto si dice nel paragrafo restauro ambientale; da Caterattino a sostenibile, è un altro tema centrale nella relativo agli indirizzi per le attività Bufalara, mantenimento di una gestione del PNC. Oltre a chiarire le linee Gli ambienti agricoli e di connessione (le economiche. La duna va però suddivisa in elevatissima naturalità, permettendo guida della gestione della parte a mare reti ecologiche) zone con situazione attuale e vocazione attività balneari ma con controllo assoluto della ZPS insieme a Regione e Ministero Grande importanza svolgono negli potenziale diversa: da Torre Paola al rispetto agli impatti sugli aspetti naturali; Ambiente e Tutela del Territorio e del equilibri complessivi ecologici le aree ponte di Sabaudia, predominata da Bufalara a Rio Martino, mantenimento Mare (e dei SIC di Posidonia inclusi), agricole, e le attività produttive connesse. dall’invasiva presenza di case private e della strada chiusa, della massima nelle quali a nostro parere sarebbe Tali pratiche vanno progettate con alberghi; dal ponte di Sabaudia a continuità naturale tra duna e retroduna, opportuno individuare l’Ente Parco in attenzione al paesaggio e alle connessioni Caterattino, con sparse strutture balneari e ed elevazione dello standard di naturalità modo definitivo come soggetto che ecologiche. Su questo tema è in corso di di ristorazione e elevata presenza estiva e anche con controllo della presenza delle garantisce anche la gestione (e ad esempio sviluppo un progetto “reti ecologiche” dal in parte fruizione annuale; da Caterattino persone, almeno per un tratto; zona da Rio l’espressione dei pareri punto di vista strutturale, ed è previsto un a Bufalara, che a parte singole sporadiche Martino a Capo Portiere, mantenimento di endoprocedimentali per la valutazione di tavolo di confronto con gli operatori presenze (camping) presenta ancora una una elevatissima naturalità, permettendo incidenza) per i siti a mare, è agricoli al fine di concordare percorsi elevatissima naturalità, anche se con un attività balneari ma con controllo assoluto probabilmente opportuno ragionare comuni ed obiettivi condivisi. uso estivo ancora sotto controllo rispetto rispetto agli impatti sugli aspetti naturali. insieme ai soggetti coinvolti (EE.LL., agli impatti sugli aspetti naturali; la zona Per tutto il tratto: evitare ogni ulteriore imprenditori del diportismo e della Le Dune da Bufalara a Rio Martino, con la strada urbanizzazione, ripristinare la nautica, operatori della subacquea operanti in zona, ecc…) della possibilità L’Isola di Zannone regolamentata ma aperta al pubblico; b) di sviluppare il progetto per una riserva L’Isola di Zannone è uno dei principali tabellazioni e struttura museale che marina nell’area del Promontorio (dove è valori naturalistici del mediterraneo52, sia permetta lo sviluppo di visite guidate già vigente una zona di protezione per presenze di specie endemiche, che per anche attraverso cooperative locali; c) paesistica che include il divieto di la elevata naturalità di tutta l’isola, implementare la presenza del CFS navigazione a 500 metri dalla costa, anche minacciata al momento solo sull’Isola; d) gestione della popolazione di se non implementato), non solo a fini dall’eccessiva pressione della presenza del Muflone; e) coinvolgimento dei residenti protezionistici (comunque sarebbe Muflone (alloctono) che dai ratti (progetto di Ponza (soprattutto i giovani) nelle estremamente necessario) ma anche per di eradicazione e controllo realizzato dal attività turistiche ed educative, allo scopo riqualificare il turismo nautico estivo. Parco – CFS). Attualmente la gestione è di sviluppare occupazione locale. Questa gestione dovrebbe passare per oggettivamente al di sotto delle aspettative un’approccio adeguato ed intensivo, come della popolazione dell’arcipelago (in quello sperimentato già in altre aree particolare di Ponza, il cui Comune è protette (Cinque Terre, Asinara): essere proprietario dell’Isola), e necessita di incentrato sulla gestione dei flussi turistici importanti investimenti del Parco con boe di ancoraggio elettroniche e soprattutto in idee, attività e controllo delle presenze a pagamento di valorizzazione. Prioritario è definire la tariffa, sviluppo dei siti per lo scuba situazione contrattuale per la quale diving, ecc… Un’area particolarmente attualmente Parco e CFS gestiscono vocata per la sperimentazione di iniziative l’isola, a valle però di un preciso di questo genere è l’isola di Zannone, ma programma di interventi che deve anche il Promontorio ha una vocazionalità riguardare il recupero degli immobili di potenziale del genere. Come detto nel PTP elevato interesse e pregio esistenti n. 13 è prevista una fascia di 500 m dalla (complesso del Faro e complesso della riva del Promontorio a divieto di Villa e del Monastero), con recupero navigazione: sebbene mai realizzata, strutturale di almeno parte di essi questa previsione può essere immediatamente e di tutti nel tempo, al potenzialmente utilizzata nel senso fine di: a) attività turistico-ricettive di decritto. elevata qualità (“rifugio marino”),

52 Ortese E., 1983. L’Isola di Zannone. Quaderno n. 4 del Parco Nazionale del Circeo, MAF ex ASFD, Pp:1-32. • Gli obiettivi generali per il Piano c) promozione di attività di educazione, di amministrativo del Parco rientrassero del Parco e il Regolamento (L. formazione, e di ricerca scientifica, anche • Gli obiettivi di Natura 2000 nelle competenze dell’Ente Parco, per 394/91 e DPR 4.4.2005) interdisciplinare, nonchè di attività garantire l’omogeneità di gestione della L’intero territorio del PNC, ed una ricreative compatibili; ZPS, ed un adeguato livello di porzione esterna a mare, è interessato Obiettivo della pianificazione del d) difesa e ricostituzione degli equilibri raggiungimento degli obiettivi di dalla presenza di una Zona di Protezione territorio del parco è "di garantire e di idraulici e idrogeologici" (Art. 1, comma conservazione. Speciale (ZPS) della Rete Natura 2000 di promuovere, in forma coordinata, la 2, L. 394/91). "In dette aree possono Dovranno in questo senso essere definiti rilevanza comunitaria. All’interno del conservazione e la valorizzazione del essere promosse la valorizzazione e la obiettivi, politiche ed azioni gestionali Parco sono inoltre presenti diversi SIC patrimonio naturale" (Art. 1, comma 1, L. sperimentazione di attività produttive indirizzati al mantenimento in buono (Siti di Importanza Comunitaria); alcuni 394/91). Più nello specifico i territori del compatibili" (Art. 1, comma 3, L. 394/91). stato di conservazione dei siti, specie ed altri SIC marini sono presenti nel braccio parco, "specie se vulnerabili, sono Infine, visti i riconoscimenti internazionali habitat di interesse comunitario presenti. di mare antistante il Parco (e inclusi nella sottoposti ad uno speciale regime di tutela ricevuti dal Parco Nazionale del Circeo: ZPS sopra citata). Il Piano del Parco e gestione, allo scopo di perseguire, in - IBA (Important Bird Area); In particolare il Piano del Parco dovrà quindi dovrà coordinarsi con la normativa particolare, le seguenti finalità: - Zona di Protezione Speciale ai essere elaborato in modo da poter essere europea specifica (Direttiva 79/409/CEE a) conservazione di specie animali o sensi della Direttiva CEE 409/79 considerato anche Piano di Gestione “Uccelli Selvatici” e Direttiva 92/43/CEE vegetali, di associazioni vegetali o (Direttiva Uccelli Selvatici), per tutta secondo quanto previsto all’art. 6 della “Habitat), con le norme di attuazione forestali, di singolarità geologiche, di l’area terrestre che si estende alla Direttiva 92/43/CEE. Vedi anche al nazionale (DPR 357/98 e DPR 120/03 formazioni paleontologiche, di comunità fascia costiera marina; proposito le “Linee Guida per la gestionie nonché DM Ambiente 17.10.07 biologiche, di biotopi, di valori scenici e - Zona Ramsar ai sensi dei siti natura 2000” elaborate dal riguardante le misure di conservazione – panoramici, di processi naturali, di dell’omonima convenzione (Ramsar, Ministero Ambiente e Tutela del criteri minimi) e regionale (DGR 533/06 e equilibri idraulici e idrogeologici, di Iran, 1971); Territorio e del Mare con D.M. 3 534/06 e s.m.i.). Tra l’altro andranno equilibri ecologici; - Sito del Programma MAB (Man settembre 2002 (GURI n. 224 del 24 chiarite le competenze del Parco in b) applicazione di metodi di gestione o di and Biosphere) dell’UNESCO. settembre 2002). particolare rispetto ai SIC marini e alla restauro ambientale idonei a realizzare Si dovrà quindi in generale far riferimento porzione di ZPS che si estende in mare, in una integrazione tra uomo e ambiente alle previsioni nazionali ed internazionali continuità con la ZPS coincidente con il naturale, anche mediante la salvaguardia per la protezione e gestione di queste perimetro del Parco. Sarebbe logico che dei valori antropologici, archeologici, zone, non solo da un punto di vista anche le competenze amministrative storici e architettonici e delle attività agro- normativo, ma soprattutto per quanto inerenti alla ZPS a mare e alle parti di silvo-pastorali e tradizionali; attiene agli obiettivi e modalità di ZPS terrestre non incluse nel perimetro gestione.

Le norme di salvaguardia vigenti per il territorio del Parco Nazionale del Circeo sono quelle dei PTP n. 10, 13 e 14 approvati nel 1998 da parte della Regione Lazio, che hanno trovato ulteriore riconoscimento nel DPR 4.4.2005 istitutivo della Regione Lazio, facendone così un “doppio livello” di tutela. Tali norme, insieme alle indicazioni tecniche che provengono dagli studi per il Piano, devono essere il riferimento per la zonizzazione del Piano del Parco. Il livello di tutela del PTP deve essere considerato un livello “minimo” che può essere solo adattato agli obiettivi generali del piano, ma che non può vedere arretramenti sostanziali (anche in vista della definitiva approvazione del PTPR).

I-A Tutela Integrale A I-B Tutela Integrale B I-C Tutela Integrale C I-D Tutela Integrale D L-A Tutela Limitata A L-B Tutela Limitata B ARM -