Oscar Scrittori Moderni

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Oscar Scrittori Moderni Oscar scrittori moderni 00_Tobino_Tre amici.indd 1 03/03/14 16:18 di Mario Tobino Mario Tobino nella collezione Oscar Biondo era e bello La brace dei Biassoli Il clandestino TRE AMICI Il deserto della Libia Una giornata con Dufenne La ladra A cura di Paola Italia Le libere donne di Magliano Il perduto amore Introduzione di Raffaele Manica Per le antiche scale Sulla spiaggia e di là dal molo Tre amici Gli ultimi giorni di Magliano nella collezione I Meridiani Opere scelte 00_Tobino_Tre amici.indd 2-3 03/03/14 16:18 © 1988 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano Introduzione I edizione Scrittori italiani e stranieri 1988 di Raffaele Manica I edizione Oscar narrativa novembre 1991 ISBN 978-88-04-40127-3 Questo volume è stato stampato presso ELCOGRAF S.p.A. Stabilimento - Cles (TN) Stampato in Italia. Printed in Italy Anno 2014 - Ristampa 2 3 4 5 6 7 Tre amici, che Mario Tobino pubblica nel 1988 presso Mon- La prima edizione Oscar scrittori del Novecento dadori, è un romanzo sugli anni di formazione, sulla na- è stata pubblicata in concomitanza scita del sentimento di avversione verso il regime fasci- con la prima ristampa di questo volume sta, sulla Resistenza; ma soprattutto – in ciò sta gran parte della sua originalità – è un libro sul dopoguerra e sugli La pubblicazione nella collezione Oscar anni che seguirono la Liberazione. Anni difficili per altri delle opere di Mario Tobino avviene sotto la supervisione di Paola Italia. aspetti, duri e ruotanti intorno a rigidezze di pensiero e di comportamento che oggi è arduo immaginare, ma che continuano a essere, nelle loro contraddizioni, alla radi- ce dell’Italia di oggi. Sono gli anni della contrapposizione ideologica – pronta a ricorrere alle armi – che ha come sfon- do un paese distrutto dalla guerra, in ricostruzione len- ta, con tratti arcaici e contadini (se ne identifica il gran- de cantore nel Pasolini delle Ceneri di Gramsci), quando il boom e la spinta industriale non sono ancora arrivati a nutrire l’illusione di una raggiunta, presunta modernità. Adottando il suo stile più noto, Tobino scrive il roman- zo (che sembra essere, contemporaneamente, una spe- ciale autobiografia e un pamphlet) lasciando che la trama sia dettata dagli eventi occorsi, senza bisogno di inventa- re macchine narrative; e lavora da cronista antico, stret- to ai fatti, che tratta come fossero novellette, secondo una tradizione cara alla nostra letteratura e in particolare, ma V 00_Tobino_Tre amici.indd 4-5 03/03/14 16:18 non esclusivamente, alla terra toscana: novellette dal con- ti in intento grazie ai precari racconti delle loro vite che tenuto eroico e di alta tragedia. È per questo che, trascina- variamente si intrecciano e tessono legami. Campi muore to a lungo, come un peso da portare appresso con nobiltà straziato per mano dei nazisti in una delle scene indimen- fin quando non ne fosse matura la forma, il sottotitolo ini- ticabili del romanzo per ferocia nei fatti e per pietà nel re- ziale di Tre amici era stato Romanzo della vita: non c’era da soconto, mascherato dall’impassibilità e dalla verità del temere un’accusa di enfasi – si trattava oltretutto di un ti- referto. Turri è un capo partigiano severo e ammirato e, tolo di varia lettura: il romanzo più importante, il roman- passata la guerra, rimane in politica, diventando deputa- zo che riguarda tutto ciò che si è vissuto; o, soprattutto e to per il Partito comunista. Fino a quando, nel 1951, ma- meglio: il romanzo che dice quel che la vita può riservare, tura uno strappo con il mito rivoluzionario dell’Unione dove la vita si rivela nella sua nuda tragica essenza –; non Sovietica di Stalin, allora riferimento trionfante nel parti- c’era da temere un’accusa di enfasi per una materia così to. Date alla mano, è ancora lontano il 1956, anno che, in- viva e ribollente, e non soltanto nella mente dell’autore, sieme all’altro dilaniamento politico per l’invasione so- che a lungo provò e a lungo esitò, domandandosi: «Scri- vietica dell’Ungheria, segnerà anche l’avvio del processo vere questa storia così come essa fu. Finora non mi è mai di destalinizzazione sia in Unione Sovietica, con Krusciov, riuscita. Perché? Ma perché?» (su questa e su altre infor- sia in Italia, con la famosa intervista di Palmiro Togliatti a mazioni riguardanti la genesi di Tre amici, si rinvia subito «Nuovi Argomenti». Nel frattempo, il dialogo di Togliat- alla ricca Notizia di Paola Italia nel Meridiano delle Ope- ti è con gli avversari riconosciuti nel campo della sinistra, re scelte di Tobino, 2007). come mostrano i saggi raccolti da Norberto Bobbio in Po- litica e cultura (1955), ma non all’interno del partito, dove Il cuore di Tre amici batte per ciò che indica il sostantivo ogni sospetto di critica è percepito come inizio di sfalda- del titolo. L’amicizia che accompagna durante una vita in- mento sul fronte occidentale, secondo la politica dei bloc- tera e che in se stessa riassume il senso del tempo, il passa- chi contrapposti e della Guerra Fredda. re degli anni, il maturare e, senza paradossi, l’invecchiare Turri si confida con Ottaviani e ancora una volta sco- insieme come auspicio e come completamento di una vita pre che il segno dell’amicizia permane saldo, riconducibi- piena. Tali amicizie, poiché nascono negli anni fervidi del- le come è a un modo comune di sentire le cose della vita e la giovinezza, hanno un grado di intensità come poi non di quella forma alta della vita che è la politica. L’uscita di è più concesso dalla vita perché, finita la gioventù, è pas- Turri dal partito suscita una veemente reazione, una serie sato anche l’entusiasmo per la scoperta del mondo. I tre di azioni e parole che mettono perfino in pericolo la vita amici Ottaviani, Turri e Campi si conoscono frequentan- dei due amici, e soprattutto quella di Turri. do la facoltà di Medicina a Bologna. Sono studenti di pri- missimo ordine e, negli anni del fascismo, mal sopportano Che cos’è l’amicizia? E cos’è l’amicizia quando del cir- il potere. Attratti dalla fronda del «Selvaggio» e poi dalla colo degli amici si è l’unico superstite? Può essere una se- voce più alta di opposizione in patria, Croce, si intuisco- duta evocatrice, una confessione, un parlare con parole che no, si riconoscono, si accompagnano. Ma la guerra è lì e si sperdono nel vento. Nel caso di Tobino, laicamente, ci si l’azione partigiana li vede lontani fisicamente, benché uni- trova di fronte a una memoria accesa ancora dai bagliori VI VII 00_Tobino_Tre amici.indd 6-7 03/03/14 16:18 del passato e dallo sdegno, a una dissezione dei segmen- Nettuno): sempre, nella guerra e nella guerra civile, epice- ti del passato messi l’uno accanto all’altro e ricondotti a dio per la meglio gioventù che va sotto terra. Dopo, come nuova unità, nella prospettiva ormai storica, perché fun- in Foscolo e come in Pasolini, le illusioni bruciate dalle vi- zionino come tesoro da salvare e, se qualcuno vorrà, come cende umane e dal trascorrere del tempo lasciano il campo ammaestramento. L’odore acre del ricordo, le ceneri mute, alla poca cenere dei ricordi, dove ribolle ancora il sangue la stagione dell’odio danno corso a una vena poetica e po- di feroci controversie. In tutti e tre i canti di guerra (come lemica, allo stile di Tobino più riconoscibile per come il les- anche nel canto partigiano di Nuto Revelli Pietà l’è morta) sico cerca riparo nelle parole degli antichi, con una pati- sventola la bandiera nera eletta a titolo da Tobino nel 1950. na perfino arcaizzante che indica l’antichità dei fatti a lui (e a loro) occorsi come fossero fatti di sempre; a dimostra- La meditazione storica e il giudizio politico che sono re che in ogni epoca, per ciò che riguarda amicizia, fratel- la trama vera di Tre amici, sotto la narrazione tenuta da lanza e lealtà, il comportamento dell’uomo è universale, Ottaviani-Tobino, riguardano dunque due momenti nei sia dalla parte di chi offende sia dalla parte di chi subisce quali la cronaca e la biografia incrociano i sentieri tormen- e si difende come con un’arringa morale: in parte dimo- tati della storia: la morte di Campi e le vicende di Turri. strativa – mettendo ordine, scoprendo zone buie – in par- Campi è Mario Pasi, vittima delle torture naziste, ucciso te appassionata, perché ne va della propria dignità. Così il 10 marzo 1945, rievocato da Tobino nel 1968 in Una gior- la dimostrazione e la passione si intrecciano e rafforzano nata con Dufenne. A lui è dedicata una poesia nell’Asso di (Passione per l’Italia si intitola un libro di Tobino del 1958: picche, scritta quando forse non si era ancora fatta strada entrambe le parole sono sempre centrali nel suo pensiero l’idea di Tre amici (le cui vicende «non ho piacere si sap- e nella sua opera di scrittore; pure se, in questo libro, no- piano», dice un verso): nostante il titolo, l’Italia risulta assente, tranne che in una parte, riguardante il povero Sud; ma è continuamente al- Il Pasi era un giovanotto lusa dentro la distrazione fornita dai viaggi in Grecia e in veniva dalla Romagna, Germania, luoghi di confronto eletti dalla storia). insieme eravamo giovani, si camminava muovendo le spalle, “Il fior dei tuoi gentili anni caduto” o “la meglio gioven- le donne avean per noi debolezza. tù”: queste due tessere di diversa commozione sembra- Lui lo impiccarono i tedeschi no accompagnare Tobino dall’inizio alla fine del percorso dopo sevizie che non ho piacere si sappiano, io ho un cappotto di anni, emotivo (e narrativo e, forse, terapeutico per l’anima) di ma, o Pasi, sei stato Tre amici .
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