Appunti Per Una Storia Del Papato Scritti Da Un Internauta Per Internauti Del XXI Secolo

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Appunti Per Una Storia Del Papato Scritti Da Un Internauta Per Internauti Del XXI Secolo Volume Secondo: dal 1492 al 1878 Appunti per una storia del Papato scritti da un internauta per internauti del XXI secolo. Alle mie lettrici Ai miei lettori 2 CAPITOLO XXIII DAL 1492 AL 1521 Da questo capitolo, il nostro incedere sulle strade del tempo sarà più lento, perché incontreremo d’ora in avanti Pontificati tra i più importanti per la storiografia sacra e profana. Più si va avanti, dato che c’è ormai la possibilità di stampare, e più i documenti sono numerosi ed affidabili. Si fa sempre più difficile quindi fare una cernita fra le notizie, che ci sono giunte sui diversi Papi vissuti nei secoli che andremo ad incontrare. Per avere un’idea di chi parleremo, questi sono i cognomi dei Cardinali eletti Pontefici nei 29 anni, che percorriamo in questo capitolo: Borgia, Piccolomini, Della Rovere e de’ Medici. Che è più o meno come se oggi diventassero Pontefici non so appartenenti alle famiglie Berlusconi, Agnelli, Caltagirone o Della Valle. Sono Papi rinascimentali, con comportamenti e vizi non dissimili dai signorotti del tempo, con una fede apparentemente superficiale e solo freddamente legalista, messi lì in una posizione, di cui sembra non capiscano quasi per nulla il significato profondo e trascendente. Inutile stare a cercare appigli per giustificare in modo apologetico quello che vedremo: grazie a loro sono scorsi fiumi di sangue italiano, sono avvenute distruzioni, è entrato nella testa di molti l’assioma papato = potere e corruzione morale, ma soprattutto questo tempo lascerà l’eredità pesante di uno scisma, quello luterano, che era evitabilissimo, se solo il Papa avesse fatto il Simon Pietro e non solo il Mecenate o, peggio, il dio Marte, quando non il Ricco Epulone. Alessandro VI (1492-1503) - Roderic Llançol de Borja, meglio conosciuto come Rodrigo Borgia, viene eletto Papa a 61 anni, dopo aver passato praticamente la vita intera in Curia. Nato in Spagna, fin da giovane è in Italia, dove si laurea in Diritto Canonico a Bologna. Come abbiamo visto, lo zio Callisto III lo eleva al cardinalato a soli 25 anni e a Vicecancelliere di Santa Romana Chiesa a 26. Nonostante i moniti di Pio II, il Borgia aveva continuato nella sua vita da libertino. Basti ricordare che da una sua amante, Vannozza Catanei, aveva avuto quattro figli: Giovanni, Cesare, Lucrezia e Jofré ed altri tre da un amore precedente, segretissimo. Tra il 1464 e il 1484 si sa poco di lui, se non di un incarico di Legato in Spagna durante la Crociata contro i Mori di Granada. Nel 1468 viene consacrato Diacono, mentre il 30 ottobre 1471 diventa Presbitero. Alla morte di Sisto IV (1484) cerca in tutti i modi di battere la concorrenza del Cardinale Giuliano della Rovere per l’elezione a Papa, ma il ricordo di quello che era successo sotto l’altro Borgia, glielo impedisce e così favorisce l’elezione del Cardinale Cybo (Innocenzo VIII). Nel 1492 molte cose sono cambiate: Lorenzo il Magnifico è morto, la Spagna è ora un regno unico sotto Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia, Colombo è in viaggio verso l’America. 3 - Il Conclave si riunisce per la prima volta nella Cappella Sistina, dove per ora si vedono solo i dipinti del Botticelli, del Perugino e del Ghirlandaio. Nella notte tra il 10 e l'11 agosto 1492, in seguito a trattative forse simoniache, il Cardinale Rodrigo Borgia viene eletto Papa e sceglie il nome di Alessandro VI, a dimostrazione che allora il Papa “pisano” Alessandro V non era considerato Antipapa. I “ringraziamenti” del Borgia non si fanno attendere: l’amico Arcivescovo di Milano, Cardinale Ascanio Sforza, viene gratificato con la nomina a Vicecancelliere e con la cessione del palazzo padronale della famiglia Borgia; a Giovanni Colonna e famiglia va la città di Subiaco e i vicini castelli; al Cardinale Orsini, Soriano nel Cimino e Ponticelli; mentre al Cardinale Savelli, Civita Castellana. - Alessandro VI è una figura più complessa di quello che si creda e alcuni suoi successori lo giudicheranno il più grande Papa dopo San Pietro (!). Se è vero che anche da Papa non smette di frequentare la nuova amante, la bella Giulia Farnese (lui 62 anni, lei 18) moglie di Orsino Orsini, se è vero che forse ha altri figli, è pure tra i Pontefici più ortodossi a livello dottrinale che ci siano stati, visto che nessuno lo criticherà mai da questo punto di vista. - Anche se a noi può far sorridere, in realtà ad un certo punto della sua vita (dopo l’uccisione del figlio Giovanni, 1497) il Papa auspica e annuncia una riforma morale della Chiesa, in particolare della Curia e degli ordini religiosi. La bolla è già pronta, ma non la pubblicherà mai. Particolarmente aperto agli Ebrei, essenzialmente utili per ottenere prestiti in denaro per le imprese del figlio Cesare, durissimo coi Marranos (ebrei convertiti a forza e che di nascosto continuavano a seguire la loro religione), favorevole alla conversione dei nativi d’America, protegge e difende alcuni ordini religiosi come gli Agostiniani. Devoto a Sant'Anna e alla Vergine, conferma nel 1502 la bolla di Sisto IV relativa all’Immacolata Concezione. Favorisce inoltre con indulgenze il pellegrinaggio ai santuari mariani e promuove la devozione dell'Angelus. Tiene un rapporto epistolare con la futura beata Colomba da Rieti, nonostante la franchezza con cui ella, nuova Caterina, flagella i vizi della Corte papale. - A Firenze il domenicano Gerolamo Savonarola, priore di San Marco, tuona contro la vita morale della Curia romana (vaccae pingues) e indirettamente del Papa, mentre riesce a cacciare i Medici e a diventare la vera guida della città. Stanco delle accuse del Savonarola, Alessandro VI lo convoca a Roma nel 1495. Intanto si accorda coi nemici del frate (gli Arrabbiati) e gli toglie il controllo del Convento di San Marco, che viene inserito nella circoscrizione lombarda. Nonostante questo, Savonarola e i suoi frati continuano per la loro strada avversa al Pontefice. Inevitabile nel 1497 la scomunica - cui Savonarola risponde che non si deve obbedire ad ordini contrari alla carità cristiana e alla legge divina - seguita poi dall’interdizione su Firenze nel 1498. I Fiorentini, stufi di queste lotte intestine fra pro-Papa (Arrabbiati) e pro-Savonarola (Piagnoni), consegnano il frate nelle mani delle truppe pontificie. Girolamo, dichiarato eretico e scismatico, viene impiccato con altri suoi due confratelli e poi bruciato sul rogo per eresia il 23 maggio 1498 in Piazza della Signoria a Firenze. Le sue ceneri sono poi sparse nell’Arno assieme a quelle di altri suoi seguaci. - Nel 1499 viene annunciato il Giubileo del 1500 con la bolla “Inter multiplices”. Per l'occasione il Papa fa ristrutturare ed ampliare gli accessi alla Basilica di San Pietro: l'antica Via Recta, che conduceva i pellegrini dal ponte Sant'Angelo alla Basilica, viene ampliata e denominata Via Alessandrina. Il cerimoniale redatto in quell'occasione, a cura del cerimoniere pontificio Giovanni Burcardo, è a grandi linee quello ancora oggi osservato, compresa l'apertura delle quattro Porte Sante nelle quattro Basiliche papali. Le cronache del tempo testimoniano che si riversò a Roma una grande folla di pellegrini - fra loro anche il Copernico - noncuranti della peste e dei pericoli delle vie, che i decreti del Papa non erano riusciti a mantenere sicure. 4 - Alessandro VI è anche un moderato mecenate: il Cardinale Jean Bilhères de Lagraulas, ambasciatore di Carlo VIII presso la Santa Sede, commissiona la celebre Pietà a Michelangelo; gli appartamenti papali, piccola reggia inglobata oggi nei Musei Vaticani, sono affrescati dal Pinturicchio; decora il soffitto di Santa Maria Maggiore con oro, forse importato dall'America; fa costruire la Loggia delle benedizioni in San Pietro. - Governa Roma con fermezza, cercando di mettere fine al disordine e alla corruzione del periodo dei Cybo. Di persona amministra, ogni martedì, la giustizia. - Nonostante la Chiesa abbia varie entrate, comprese quelle derivanti dal quasi monopolio sulla produzione dell'allume (sostanza indispensabile per tingere le stoffe), proveniente dalle miniere della Tolfa, poiché era quasi impossibile pareggiare completamente i costi di un apparato elefantiaco, è necessario reperire nuove forme di guadagno. Ed è con Alessandro VI che la vendita delle indulgenze e degli uffici ha uno sviluppo così smaccato da suscitare scandalo. Addirittura viene preposto un ufficio apposito, la Datarìa, che ha il compito di mettere ordine in questo settore. E ai fondi della Datarìa il Papa può accedere direttamente, senza passaggi burocratici, perché Alessandro VI ha bisogno di molti soldi, non solo per le sue spese personali, ma anche per far fronte alle ambizioni sempre maggiori dei figli. - Sul fronte italiano, fa di tutto perché il Regno di Napoli non finisca in mani francesi e quindi, attraverso un matrimonio diplomatico, sancisce l’alleanza con gli Aragonesi. Il Papa stesso incorona Alfonso II Re di Napoli. A questo punto Carlo VIII scende in Italia, senza alcun contrasto da parte dei principi italiani, mentre Alfonso fugge in Sicilia, lasciando il Regno al figlio Ferdinando II. A Roma i Colonna si ribellano al Papa e così il re francese vi entra alla fine del 1494. Il Papa sta asserragliato in Castel Sant'Angelo e, dopo due settimane di difficili trattative, decide di scendere a patti con il sovrano francese (15 gennaio 1495), offrendo libero passaggio al suo esercito sul suolo pontificio e mettendo a disposizione anche il figlio Cesare come guida fino ai confini con il Regno di Napoli, in cambio del giuramento di obbedienza verso il Papa. Carlo VIII è ora a Napoli, mentre l’Europa, su istigazione anche del Papa, si unisce in una Lega Santa. Quando gli Spagnoli sbarcano in Calabria, Carlo VIII capisce subito che è meglio riprendere la via del ritorno, risalendo la penisola, rinunciando a vendicarsi del Papa, che nel frattempo è riparato ad Orvieto e poi a Perugia.
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