30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

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Superflue, anzi no. Usa e getta o lavabili. Con e senza filtro. Come orientarsi nella giungla di informazioni sull’oggetto più discusso nel 2020

● Testo di Chiara Caretoni

alorosi, socievoli, ospitali, affettuosi. Ciò che ha sempre contraddistinto noi italiani, spesso scimmiottati all’estero per i nostri modi di fare «esuberanti», è proprio quell’istin- to naturale a entrare in empatia con l’altro non solo con la comunicazione verbale ma anche con la gestualità. Il con- tatto fisico, che si traduce in strette di mano, abbracci, pac- che sulle spalle, baci o buffetti sulle guance e carezze sulla testa, fa parte del patrimonio genetico del nostro popolo, da sempre abituato Ca esprimersi con un linguaggio corporeo culturalmente ben definito. Da quando, però, il coronavirus è entrato nelle nostre vite, tutto è cambiato

123 RF (2) radicalmente. Oggi, a dettare le regole dei rapporti umani non sono più le predisposizioni individuali, gli istinti e i sentimenti, bensì il cosiddetto di- stanziamento sociale e l’uso delle mascherine, che ergono una barriera pro- tettiva tra noi e gli altri. Sebbene dall’inizio della pandemia le posizioni delle autorità sanitarie in merito a questi provvedimenti siano state piuttosto altalenanti, il Dpcm firmato da Giuseppe Conte il 26 aprile conferma l’obbligo «sull’intero ter- ritorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie nei luoghi chiusi accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e comunque in tutte le oc- casioni in cui non sia possibile garantire continuativamente il mantenimento della distanza di sicurezza» per contenere la diffusione del virus. Ma queste imposizioni, che tra l’altro sono state implementate da specifiche ordinan- ze regionali (in Lombardia, ad esempio, vige l’obbligo di indossare la ma- scherina ogniqualvolta si esca da casa), trovano fondamento nella scienza? Per quanto riguarda il distanziamento, gli specialisti convergono sulla sua

34 mese 2020 30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

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efficacia. Il coronavirus, infatti, si tra- (medica e mediatica) la domanda LO STUDIO DI HONG KONG smette attraverso le goccioline, chia- che ci si è posti più spesso in queste E mentre diversi team di ricercatori mate droplets, prodotte dalla persona settimane è se chi sta bene e non ha sparsi in tutto il mondo stanno av- infetta attraverso la respirazione, la mai manifestato alcun sintomo della viando sperimentazioni in tal senso, tosse, gli starnuti e la semplice fo- malattia debba comunque indossare da Hong Kong arrivano i risultati di nazione. Queste particelle di saliva, una protezione su naso e bocca e se uno studio condotto su 52 criceti, che che si disperdono nell’aria, tendono questa sia davvero in grado di im- ribadisce che il virus è trasportato a cadere al suolo a distanze variabili pedire al virus di raggiungere le sue dalle correnti d’aria e che le masche- in base alla loro dimensione, alla ve- vie aeree. Se, infatti, epidemiologi, rine sono fondamentali per ridurre il locità con la quale vengono emesse e a infettivologi e virologi sono sempre rischio di contagio. In particolare gli diverse condizioni ambientali. Sebbe- stati concordi sulla capacità delle esperti hanno suddiviso gli animali ne questi fattori siano mutevoli, l’Or- mascherine, indossate dal paziente in due gruppi, quelli sani e quelli con ganizzazione mondiale della sanità ricoverato o in isolamento domici- il virus Sars-CoV-2, li hanno messi stabilisce che, per non inalare le goc- liare, di trattenere il Sars-CoV-2, ar- in due gabbie e hanno riprodotto tre cioline emesse da chi potrebbe avere ginandone la diffusione «in uscita» scenari. Nel primo hanno posiziona- il Covid-19, bisognerebbe mantenere e riducendo il contagio tra operatori to una mascherina chirurgica solo una distanza di almeno un metro, che sanitari e familiari, non si può dire sulla gabbia dei criceti ammalati, può aumentare fino a due a seconda certo la stessa cosa per l’individuo dirigendo il flusso d’aria da questi dei contesti in cui si applica. sano che, per evitare di entrare in verso quelli sani. Dopo sette giorni contatto con il coronavirus, indossa di osservazione, i ricercatori hanno POSIZIONI CONTRASTANTI una protezione sul viso. scoperto che poco più del 16% degli Sulla questione mascherine, invece, Gli specialisti, che ormai monopoliz- animali sani aveva contratto il vi- la querelle ha tenuto banco per set- zano i palinsesti televisivi da mesi, si rus. Poi gli studiosi hanno apposto timane, tanto che si è passati dallo sono lungamente divisi sulla faccen- la mascherina sulla gabbia dei cri- scoraggiarne l’utilizzo in assenza da, anche perché non esistono anco- ceti in salute, mantenendo invaria- di sintomi all’obbligo di indossar- ra studi clinici che abbiano dimostra- ta la corrente d’aria. In questo caso le a prescindere dal proprio stato di to l’utilità di questi dispositivi nella il 35% di quelli sani si era infettato. salute. Di fronte a tanta confusione popolazione generale. Infine, nel terzo e ultimo scenario,

I disagi per gli occhi ecchezza, irritazione, prurito: è vero che la potrebbero avvertire bruciore, secchezza, Smascherina, soprattutto se indossata a sensazione di corpo estraneo e fotofobia, con lungo nell’arco della giornata, può provocare necessità di ricorso a colliri a base di sostituti disturbi oculari più o meno importanti? «L’uso lacrimali». Un fastidio particolarmente di questi dispositivi non costituisce un insidioso è il frequente appannamento degli pericolo per gli occhi, nel senso che non può occhiali con conseguente annebbiamento causare una grave situazione patologica», visivo. «La mascherina, specialmente se non risponde Filippo Cruciani, referente scientifico indossata correttamente, ostacola l’emissione di Iapb Italia onlus – Agenzia Internazionale per dell’aria espirata e la convoglia verso l’alto, dove la prevenzione della cecità. «Tuttavia l’aria trova negli occhiali un ulteriore ostacolo e va a espirata potrebbe contenere microrganismi condensarsi sulle lenti», conclude l’esperto. saprofiti in grado, soprattutto nel caso in cui la «Ciò si verifica maggiormente quando si parla e mascherina non aderisse bene al viso e si quando il respiro si fa più profondo. Si è discostasse leggermente dal naso, di raggiungere il sacco costretti allora a sfilare gli occhiali e a pulirli. Per evitare che congiuntivale, alterare la flora batterica e causare una questo accada bisognerebbe cercare di far aderire meglio la congiuntivite. Anche se non ci sono ancora molte evidenze mascherina al naso, al limite della palpebra inferiore, magari scientifiche in tal senso, si tratterebbe comunque di una piegando il lembo superiore verso l’interno. In alternativa, per forma lieve che un normale collirio antibiotico risolverebbe creare un effetto protettivo che impedisca agli occhiali di facilmente. Un’altra evenienza possibile, questa descritta in appannarsi per qualche ora, si può ricorrere a uno spray letteratura, è un’alterazione quantitativa o qualitativa del film anti-appannamento disponibile in commercio o, ancora, si lacrimale, dovuta anch’essa alla concentrazione di aria emessa possono lavare le lenti con acqua e sapone prima di indossare in fase espiratoria a livello oculare. In questo caso si il dispositivo medico». 123 RF 30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

Le tre categorie di mascherine

CHIRURGICHE Sono dispositivi medici, pensati in origine per proteggere le gabbie sono rimaste sprovviste di il paziente in ambito ospedaliero o ambulatoriale dalla protezioni, tanto che oltre il 66% dei contaminazione da parte degli operatori sanitari. Le mascherine chirurgiche sono perfette per impedire a chi piccoli roditori sani è risultato positi- ha contratto il virus di diffonderlo. vo al Sars-CoV-2. Come sottolineano Capacità filtrante: 95% del virus in uscita e 20-30% di i ricercatori, l’esperimento dimo- quello esterno in entrata verso chi le indossa. stra che i numeri del contagio sono nettamente inferiori quando sono presenti le mascherine, sia se indos- sate solo dai malati sia da chi non ha FFP SENZA VALVOLA l’infezione, rispetto a quando queste Le Filtering Face Piece (FFP) sono dispositivi di mancano totalmente. Inoltre gli stu- protezione individuale pensati per proteggere da diosi hanno riscontrato che i criceti polveri, gas e fumi in ambito industriale. Quelle senza infettati nel terzo scenario, quello valvola proteggono sia chi le indossa sia gli altri, però privo di qualsiasi dispositivo di pro- rendono difficoltosa la respirazione. tezione, avevano contratto il virus in Capacità filtrante: è uguale in entrambe le direzioni: FFP1 ; FFP2 ; FFP3 . forma più grave rispetto a quelli che 72% 92% 98% si erano ammalati nelle due situazio- ni precedenti. «In attesa di ulteriori conferme dalla comunità scientifica, CON VALVOLA sulla base di queste prime evidenze FFP possiamo affermare che, nel dubbio Le FFP con valvola tutelano solo chi le indossa e non le di ritrovarsi a contatto con una per- altre persone, perché dalla fessura posta al centro sona ammalata, è sempre meglio della maschera esce il respiro e, se presente, anche il virus. Per questo devono essere indossate solo dal avere una protezione in più e coprire personale medico e non dalla popolazione in generale. il naso e la bocca con una mascheri- Capacità filtrante: è solamente dall’esterno: na, senza però dimenticare che que- FFP1 72%; FFP2 92%; FFP3 98%. sto è uno strumento complementare e non sostitutivo delle altre misure cautelative, cioè il distanziamento fisico e l’igiene delle mani», asserisce della discussione», continua Di Bia- tensi che, per spiegare l’importanza Antonio Di Biagio, dirigente medi- gio. «Alcune persone, infatti, credono dei dispositivi di protezione, hanno co della clinica di malattie infettive di essere sane perché hanno disturbi realizzato una sintesi per il grande e tropicali dell’Ospedale Policlinico sfumati, non direttamente ricondu- pubblico, tradotta in italiano dalla San Martino e ricercatore in malattie cibili all’infezione, o addirittura non Fondazione Gimbe. In questa analisi infettive dell’Università degli Studi manifestano alcun tipo di problema, non solo si sottolinea la necessità di far di Genova, nonché già membro elet- ma in realtà poi si scopre - e i casi di indossare a tutti una mascherina per to della Società italiana di malattie cronaca lo testimoniano - che sono evitare che persone pre-sintomatiche infettive e tropicali (Simit). anch’esse affette da Covid-19. Ecco, e asintomatiche possano diffondere senza un’adeguata barriera protettiva inconsciamente il virus, ma si pone GLI ASINTOMATICI questi individui potrebbero, seppur l’attenzione anche sulla possibilità di Il Centro europeo per la prevenzione e inconsapevolmente, contagiare tut- attuare il cosiddetto «controllo della il controllo delle malattie, un’agenzia ti quelli con cui entrano in contatto. sorgente». Gli studiosi, cioè, ritengo- che monitora lo stato delle patologie E questo vale soprattutto nei conte- no che sia più bloccare le goccio- infettive in Europa, ha recentemente sti nei quali la distanza di uno o due line contenenti il virus appena escono pubblicato un rapporto che confer- metri non è applicabile, come negli dalla bocca, parando loro davanti un ma l’utilità dell’uso di mascherine in studi odontoiatrici o nei centri estetici, ostacolo che possa trattenerle, piut- pubblico, specialmente negli spazi dove, per la natura intrinseca di que- tosto che arginarle quando si disper- chiusi e affollati, soprattutto perché ste professioni, si verifica un contatto dono nell’aria in maniera variabile. riduce l’emissione di goccioline da in- ravvicinato tra le persone». Infine, il team di ricerca sostiene che, dividui infetti che non hanno ancora contrariamente a quanto si tende a sviluppato sintomi (pre-sintomatici) o IL CONTROLLO DELLA SORGENTE pensare, la mascherina non deve ne- che rimangono del tutto asintomatici. Nella stessa direzione vanno anche cessariamente arrestare ogni singola «Forse questo è uno dei punti centrali i lavori di alcuni ricercatori statuni- particella virale emessa, ma più ne

luglio/agosto 2020 37 30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

IL TUO CORPO Come prendersi cura della pelle del viso

blocca e maggiore è la riduzione della a mascherina è una preziosa alleata diffusione del Sars-CoV-2. Gli effetti L della salute, ma talvolta può creare complessivi dell’uso di questi disposi- problemi alla pelle. «Sebbene siano tivi nella popolazione generale dipen- realizzati con materiali non allergizzanti dono quindi dall’efficacia degli stessi né tossici, questi dispositivi, e dalla percentuale di chi realmente li soprattutto se indossati per molte ore utilizza. «Non va poi dimenticato che al giorno, possono provocare indossare una mascherina costituisce l’insorgenza di disturbi da un ulteriore deterrente dal toccarsi, sfregamento, come irritazioni, anche inconsapevolmente, naso, oc- arrossamento, pruriti, acne e dermatiti, chi e bocca con le mani: se queste sono e da occlusione, come follicolite in contaminate, infatti, possono essere sede periorale», conferma Mariuccia 123 RF un pericoloso veicolo dell’infezione», Bucci, dermatologo plastico e responsabile scientifico dell’International-Italian aggiunge l’infettivologo. Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology (ISPLAD). «Per prevenire la comparsa di questi fastidi ed evitare che si aggravino se già presenti, CHIRURGICHE, PIÙ UTILI SUI MALATI bisogna detergere la pelle prima e dopo l’utilizzo della mascherina utilizzando Obblighi ministeriali a parte, le evi- acque micellari, creme lavanti o latti detergenti delicati, ricchi di sostanze denze finora raccolte sembrano dun- emollienti. Da evitare, invece, i prodotti medicati con antimicrobici, che in questi que promuovere l’adozione di questi casi non solo non sono efficaci, ma tendono anche a seccare e a irritare presidi su larga scala, sia per evitare ulteriormente la cute. Al mattino, prima di indossare la mascherina, si deve che il malato infetti operatori sanita- applicare una crema idratante , non pastosa, che possa idratare senza ri e familiari (nel caso di un ricovero creare una barriera occlusiva aggiuntiva. Quando si rimuove il presidio dal viso, o di un isolamento domiciliare), sia dopo la detersione, bisogna preferire una crema più corposa e lenitiva, magari per contenere la diffusione del virus con estratti di camomilla o calendula. Si possono scegliere anche prodotti da parte di soggetti pre-sintomatici e anti-arrossamento nel caso la cute tendesse a coprirsi di chiazze rossastre». asintomatici sia, infine, per proteggere Purtroppo l’umidità che si crea all’interno della mascherina favorisce la ulteriormente gli individui sani. «Ab- proliferazione dei batteri provenienti da naso e bocca e ciò può causare una biamo capito che coprire naso e bocca follicolite. «In questi casi può essere necessario un antimicrobico, da limitare al è sempre meglio che non farlo affatto, massimo perché tende a seccare la pelle», ricorda la dermatologa. Gli uomini, ma la capacità di protezione varia da invece, come devono comportarsi con la barba? Possono tenerla o questa non va un dispositivo all’altro», continua Di d’accordo con la mascherina? «Dovendo indossare una protezione sul viso, Biagio. «Le mascherine, infatti, si di- sarebbe meglio radersi», consiglia Bucci. «La barba, infatti, è già di per sé un vidono in due (o meglio tre, come ve- veicolo di batteri e con l’aria stagnante che si forma all’interno della maschera a dremo più avanti) categorie: i disposi- causa della respirazione vi è una maggiore proliferazione di microrganismi. tivi medici (DM), che comprendono le Inoltre barba e baffi impediscono al dispositivo di aderire bene al volto, con il mascherine chirurgiche, e i dispositivi rischio che questo si sposti continuamente e non offra una protezione di protezione individuale (DPI), nei adeguata». Infine, un suggerimento per le labbra. «Respirando nella mascherina, quali si inseriscono le mascherine con anche questa zona tende a seccarsi in maniera anomala. Pertanto, dopo l’utilizzo, la sigla FFP che sta per “filtering face bisogna applicare un balsamo emolliente e restitutivo», conclude la specialista. piece”, cioè maschera filtrante. Quel- le chirurgiche sono mascherine a uso medico, pensate in origine per proteg- Questa tipologia di mascherine, per- de più scuri, conferisce resistenza al gere il paziente in ambito ospedaliero, fetta per chi ha contratto il virus e non dispositivo e spesso ha subito un trat- come in sala operatoria, o ambulato- deve diffonderlo, fornisce una mini- tamento idrofobo; lo strato interme- riale, per esempio in uno studio odon- ma protezione anche a chi è sano e le dio svolge la vera funzione filtrante e toiatrico, dalla contaminazione da usa come misura preventiva: in que- quello interno, che aderisce al naso e parte degli operatori sanitari. Grazie sto caso la capacità filtrante dall’ester- alla bocca, protegge il viso dal filtro. alla loro funzione filtrante verso l’e- no verso chi le indossa è del 20-30%». Come ricorda l’Istituto superiore di sterno, in epoca di coronavirus posso- Le mascherine chirurgiche sono for- sanità, quando si acquistano le ma- no essere indossate dal malato perché mate da tre strati di tessuto-non-tessu- scherine chirurgiche bisogna assicu- sono in grado di bloccare il 95% dei vi- to (tnt), costituito da fibre di poliestere rarsi che abbiano il marchio CE e le rus in uscita, impedendo quindi a chi o polipropilene: quello più esterno, caratteristiche richieste dalla norma le indossa di contagiare altre persone. che di solito è di colore azzurro o ver- UNI EN ISO 14683:2019 (cioè resisten-

38 luglio/agosto 2020 ➧ covid, le regole da rispettare al mare su ok-salute.it 30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

LE MASCHERINE FASHION...

Le mascherine anti-Covid sono diventate un za a schizzi liquidi, traspirabilità, effi- accessorio di moda, cienza di filtrazione batterica e pulizia come dimostrano la top da microbi). model Alessandra Ambrosio, 39 anni FILTRANTI, SOLO PER GLI OPERATORI (a destra), e l’attrice e Ci sono poi le maschere facciali FFP1, popstar Miley Cyrus, 27 FFP2 e FFP3, disponibili con o senza (a sinistra), che ne indossa una griffata Gucci. valvola, che sono state pensate per

proteggere l’uomo da polveri, gas e (2) IPA fumi in ambito industriale ma sono state adattate anche all’uso sanitario, specialmente nei reparti di malattie infettive, perché hanno un’elevata funzione filtrante. «Quelle senza valvola proteggono sia SUPREME LOUIS VUITTON BALENCIAGA chi le indossa sia gli altri. In entram- be le direzioni, cioè dall’esterno ver- so la mascherina e viceversa, le FFP1 hanno una capacità filtrante del 72%, le FFP2 del 92% e le FFP3 del 98%», prosegue l’esperto. «Tutti potrebbero FENDI VERSACE DIOR indossarle, ma sono tendenzialmen- te riservate agli operatori sanitari, ai medici di famiglia e ai soccorritori. ... E QUELLE SPIRITOSE Questi dispositivi, infatti, proteggo- no enormemente ma sono spesso mal tollerati perché l’aria espirata si accu- mula all’interno, rendendo più diffi- coltosa la respirazione. Quelle con la valvola, invece, tutelano solo chi le indossa ma non le altre persone. Dalla fessura posta al centro della masche- ra, infatti, esce il respiro e, se presen- te, anche il virus. Per questo motivo i dispositivi con valvola devono essere indossati solo ed esclusivamente dal personale medico e non dalla popo- lazione generale nella quale, come abbiamo visto, ci sono anche soggetti pre-sintomatici e asintomatici». Questi dispositivi di protezione in- dividuale sono realizzati con tessuti- DI COMUNITÀ, VINCONO COTONE contempo, che garantiscano comfort non-tessuti e sono anch’essi formati E FLANELLA e respirabilità, forma e aderenza ade- da tre strati: quello più esterno difen- Oltre a queste due categorie di ma- guate che permettano di coprire dal de dalle goccioline più grandi, quello scherine ne è emersa recentemente mento fino al di sopra del naso». intermedio filtra i droplets più piccoli un’altra. Come prevede il Dpcm del Come fa sapere l’Istituto superiore e quello interno, che aderisce al naso 26 aprile, infatti, per contenere la dif- di sanità, questi presidi non devono e alla bocca, protegge la mascherina fusione di Sars-CoV-2 «possono es- essere considerati né dei dispositivi dall’umidità creata con la respirazio- sere utilizzate mascherine di comu- medici né tanto meno dei dispositivi ne. Anche questi presidi devono sem- nità, ovvero mascherine monouso o di protezione individuale, ma solo pre avere il marchio CE e devono es- mascherine lavabili, anche auto-pro- una misura igienica utile a ridurre la sere prodotte nel rispetto della norma dotte, in materiali multistrato idonei diffusione del coronavirus. Queste tecnica UNI EN 149:2009. a fornire una adeguata barriera e, al maschere possono essere acquista-

luglio/agosto 2020 39 30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

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te o realizzate in casa, ma a oggi non vi sono riferimenti normativi che ne identificano requisiti e caratteristi- che. A tal proposito l’UNI (Ente Ita- liano di Normazione) e il Politecnico di Torino sono al lavoro per definire una prassi di riferimento, cioè la de- finizione dei requisiti di sicurezza e qualità, in modo da garantire le pre- stazioni di un prodotto che presumi- bilmente accompagnerà gli italiani per i mesi a venire. In attesa, però, di ulteriori indicazio- ni quali sono i materiali migliori per produrre una mascherina di comu- nità? I giornalisti del New York Times di bloccare circa il 95% della carica e bandane perché, stando ai risultati sono stati gli unici a stilare una clas- virale. Molto buoni anche i presidi riportati dal quotidiano Usa, non of- sifica di efficacia sulla base di alcuni realizzati con panni di carta (filtra- frono molta protezione. test condotti da laboratori e istituti di no il 96% di droplets) o fogli di carta ricerca americani. Quelle realizzate (87%), federe e lenzuola (90%), jeans e COME RIUTILIZZARLE in cotone e flanella sono sicuramente tela (90%), imbottitura per reggiseno Molti si chiedono se le chirurgiche, le più performanti, al pari di una ma- (76%) e borse in polipropilene (73%). le FFP e quelle di comunità possano scherina chirurgica, quindi in grado Meglio evitare, invece T-shirt, sciarpe essere riutilizzate oppure no. «Le ma- scherine possono essere monouso, marcate con la dicitura NR, oppure riutilizzabili, con marchio R», precisa I modelli per sordomuti Di Biagio. «Quelle che possono essere ascherine in stoffa con la parte centrale in plastica trasparente per utilizzate più volte, che solitamente M consentire alle persone sordomute di leggere il labiale. La prima a sono le chirurgiche e quelle di comu- sviluppare questa idea è stata Ashley Lawrence, una studentessa della Eastern nità, devono essere messe in una bu- Kentucky University, decisa a realizzare dei dispositivi che fossero in grado di sta di plastica in attesa delle operazio- proteggere questi individui dal Covid-19 senza dover rinunciare alle loro modalità ni di lavaggio, non vanno lasciate in di comunicazione. Il suo Dhh Project (Deaf and hard of hearing project, cioè tasca o appoggiate su mobili e ripiani. progetto per sordi e ipoudenti) non solo ha riscontrato successo oltreoceano, Se sono presenti, bisogna seguire le dove la ragazza ha avviato la produzione, ma ha anche convinto altre persone nel indicazioni del produttore, altrimenti resto del mondo a fare la stessa cosa. In Italia, ad esempio, le iniziative di questo si può procedere con un lavaggio a 60 tipo si moltiplicano di giorno in giorno. gradi con comune detersivo». In alter- Per citarne alcune, la cooperativa nativa si possono lasciare all’aria aper- veneta Filò, attiva nella pelletteria, ha ta per qualche giorno, ci si può passare convertito la propria produzione e ora il vapore del ferro da stiro o spruzzarci realizza duemila mascherine per non sopra soluzioni idroalcoliche al 60- udenti a settimana, che poi distribuisce 70%, anche se a oggi mancano prove per posta a chi ne fa richiesta. Rosa scientifiche in grado di validare questi Sgorbani, figlia di una mamma sorda e metodi. Quindi, se possibile, il lavag- socia della cooperativa ABAcadabra di gio resta sempre la soluzione miglio- Genova, ha fatto confezionare migliaia re. «Di solito la mascherina chirurgica di mascherine trasparenti, donate poi all’Ente nazionale sordi (Ens) del usa e getta dura indicativamente una capoluogo ligure. Anche le associazioni Ciro vive e Diritto alla salute hanno fatto giornata lavorativa, quindi, se la si realizzare dispositivi in tessuto-non-tessuto, regalati all’Ente nazionale sordi di indossa solo per andare a fare la spe- Napoli. Una ditta di ricambi auto e moto di Grugliasco, in provincia di Torino, si è sa o per portare fuori il cane, la si può messa a produrre questi dispositivi e li ha donati alle farmacie limitrofe, dove anche riutilizzare fino al raggiungi- sono disponibili gratuitamente. Anche la Provincia di Lecco ha consegnato mento del limite massimo», aggiunge queste mascherine speciali, realizzate dalle volontarie dell’associazione City l’infettivologo. «Vige il buon senso, in- Angels lecchese, alla sezione locale dell’Ens. 30/06/2020 diffusione:58428 Pag. 34 N.7 - luglio 2020 tiratura:88430 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa pagina. Il ritaglio stampa da intendersi per uso privato

somma. Invece le FFP, indossate per- lopiù dal personale medico, possono essere sanificate in ambito ospedalie- ro o gettate dopo il proprio turno di la- voro». Come ricorda Silvio Brusafer- ro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, le mascherine vanno smalti- te con i rifiuti indifferenziati ma sem- pre poste prima dentro un sacchetto chiuso, per evitare contatti da parte degli operatori ecologici.

E I BAMBINI? MAI SOTTO I DUE ANNI E con i bambini come ci si deve com- portare? Il decreto del 26 aprile sta- bilisce che quelli al di sotto dei sei che i bambini possono ammalarsi di che questo gesto comporta, ma anche anni non sono soggetti all’obbligo di Covid-19, seppur nella gran parte per il rischio di soffocamento». indossare la mascherina. «Di fatto, dei casi in forma più lieve, ed essere anche se non c’è un’imposizione mi- contagiosi. Per la fascia d’età dai due NIENTE PROTEZIONE DURANTE nisteriale, già a partire dai due anni ai sei anni, però, non esistono presidi LO SPORT d’età sarebbe meglio mettere una adeguati che aderiscano bene al viso, Un’ultima osservazione va riservata protezione su naso e bocca del piccolo dunque si può optare per le masche- agli sportivi. Chi dopo l’orario di lavo- qualora ci si debba recare in ospedale rine di comunità in cotone o chiffon, ro si infila le scarpe da jogging o salta o in uno studio medico o ci si trovi in che poi possono essere lavate in lava- in sella alla sua bici per allenarsi in un contesti nei quali è difficile mantenere trice a 60 gradi. Per i più grandicelli, contesto urbano, dove è facile entrare le distanze di sicurezza, come in un invece, ci sono le mascherine pedia- in contatto con altre persone, non ha parco giochi o in un centro estivo», triche, che sono più piccole rispetto a l’obbligo di indossare la mascherina, spiega Susanna Esposito, presiden- quelle degli adulti, spesso sono colo- anche se alcune ordinanze regiona- te dell’Associazione mondiale per le rate e decorate con disegni, in modo li impongono di utilizzarla prima malattie e i disordini immunologici da invogliare il bimbo a indossarle. e dopo il training. Come evidenzia (WAidid) e professore ordinario di Sotto ai due anni, invece, i bambini anche il decreto, infatti, in questi casi pediatria all’Università di Parma. non devono assolutamente indossare bisogna accertarsi di rispettare la di- «Bisogna ricordare, infatti, che an- mascherine non solo per la difficoltà stanza di almeno due metri, se si svol- ge attività sportiva, e di un metro, se si pratica semplice attività motoria. «Da medico e runner quale sono condivi- do appieno questa regola», conferma Di Biagio. «Per fare esercizio ad alta intensità bisogna inalare ossigeno e buttar fuori anidride carbonica più velocemente rispetto a una situazione di riposo. Se si indossa la mascherina, anche solo quella chirurgica, tra que- sta e il viso si accumula l’anidride car- bonica emessa in fase espiratoria, che poi si re-inspira a scapito dell’ossige- no. Così facendo si può andare incon- tro a fame d’aria, capogiri, tachicardia, aumento della frequenza respiratoria fino, in alcuni casi, allo svenimento. Quindi, niente protezione quando si fa sport, ma rispettare la distanza di sicurezza è d’obbligo».

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