Dei continuatori di *lcrta (* -u) nei dialetti del Canton e territorii limitrofi : (con 3 carte)

Autor(en): Merlo, C.

Objekttyp: Article

Zeitschrift: Bollettino dell'opera del Vocabolario della Svizzera italiana

Band (Jahr): 5 (1929)

Heft 5

PDF erstellt am: 01.10.2021

Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-178761

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http://www.e-periodica.ch 4 BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

*des-, donde *ds- e quindi *ts-; il *ts si è infine invertito in st-. L' il è sorto nelle rizatone per la vicinanza del ú '. t C. Salvioni.

Dei continuatori di *lOcèrta (*-U) nei dialetti del Canton Ticino e territorii limitrofi (con 3 carte).

Questo,, de' continuatori di *lOcérta (*-u), è uno dei molti duri problemi del lessico ticinese, e s' io ne parlo, lo fo mosso dal desiderio che, diventando, come suol dirsi, di pubblico dominio, i colleghi ro- manologhi m'aiutino a risolverlo. La base latina compare nel Canton Ticino in tre significati diversi, quelli di «lucertola», di «ramarro» e di «salamandra«. Sono tre piccole zone compatte e indipendenti l' una dall' altra.

* * #

La zona *lOcèrta « lucertola » comprende l' intero mendrisiotto, il basso luganese e la val Colla, la parte cioè del Cantone ch'è attigua al varesotto e al comasco2. Isolata, la voce vive, oltre che negli altri centri maggiori (a Bellinzona e a Locarno), in qualche punto del bel- linzonese, del locarnese, della media valle Leventina, e nella val Blenio.

' soúo') abbia preservato il -s- dal correre le sue normali vicende; le quali si ritrovano invece nella forma di Varzo : ardf- rede/- (vedi ZRPh. XXII, 469-70). ' [Lo JuD nel saggio ' S' éveiller dans les ìangues rovianes ', pubblicato in RLR. II, f.li 7-8, ricorda a p. 182 n. 1, senza riuscire a chiarirli, insieme all' astugnáss dato per Ceppomorelli dal Papánti, 316, e ad uno stunás (3a sng. sa stona, stonai svégliati) di Vanzone, il cui ó (ii) conferma l'acuta dichiarazione proposta dal compianto Maestro, questi altri esiti della stessa base, raccolti dallo Scheuermeier e dalla Sign. Nicolet nel!'Ossola : Trasquera éiliiás (3a sng. u satégúa, da divider cosi: u sa téoúa), cioè *st- > *ts- > *té- > è- ; Premia séilnás Antronapiana (da correggere verisim. in séilnás ; v. la 3a sng. sa séilna), scunà\s (8» sng. sa scfiiia), cioè *c- con prostesi seriore di s- < EX-; Bognanco daréilnà\s (ii se darcilnó], ecc.), cioè *dasc- (cfr. Ing. maré *masé 'maschio' e sim.)]. C. M. 2 V. la carta n. 1 (« lucertola*), a p. 309. BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. B) 5

' lucerta ' : Pedrinate, Chiasso, Vaoallo, Balerna, Stabio, Rancate, Mendrisio, Salorino ; Bruzella, Monte, Cabbio, Muggio ; Meride, Capolago, Riva S. Vitale [Mendr.]; Melano, Rovio, Maroggia, Arogno; Pambio, Grancia, Bigogno (Agri), Caslano, Ponte Tresa, ecc. ', Lugano, Gandria1 ; Cimadera, Piandera, Certara, Bogno, Cozzo, Signora, Sca- reglia, Insone, ecc.; Lugaggia [Lüg.]; Bellinzona, Ravecchia, Pedevilla (Giub.), Pianezzo, S. Ant., Isone [Bell.]; Lud., Leont., Ponto Val., Aq. [Bl.]; Rossura, , Prato, Dalpe2 [Lev.]; , , Gamb.; Locarno, Avegno, Crana, Grosso [Loc.]; [Valsesia (Nov.); Viggiu, Malnate (Vares.); Lanzo d'Intelvi, Scaria, 3 Pellio ; S. Nazzaro (v. Cavargna) ; Menaggio, Pagnona (Com.) ; Prestone, Campodolcino, Pianazzo, Isolato, Madesimo, ecc. (v. del Liro); Delebio, Cosio, Morbegno, Gerola, Ardenno4, Berbenno, Sondrio, Pen- dolasco, Tresivio ; Ponte, Bianzone, Tirano, Grossotto, Grosio, Sóndalo, Frontale, Cepina, Piatta, Bormio, Premadio, Livigno, ecc. (Sondr. 5); Brusio, Prada, ecc. (Posch.)].

La zona *lOcérta (propriamente *lOcèrtu, s. msch.) «ramarro» ha la forma di un triangolo col vertice in basso, a Arbedo, e per lati la Riviera e la Leventina a occidente, la Mesolcina a oriente. Specialmente nella parte meridionale estrema la voce appare variamente alterata nella sillaba iniziale o nella finale. La forma di genere femminile s' incontra isolata in un punto della Riviera, a Preonzo6. ' ' lucerto : Mairengo, Rossura, Primad., (Calpiogna), Calon., Anzon., Chiron., Sobrio, , (lilfa'rt; cfr. pärtiga 'pertica') [Lev.]; Malv., Ghir. [Bl.]; Biasca, Lod., Pontir. (lilf'e\rt), Iragna (luf'ért), Claro [Riv.]; Lum. [Bell.]; Soazza (luf'ért), Mesocco (lufé/rt) [Mes.]; v. Calanca (luf'ért) ; : (ufert) [Lev.]; Verdabbio (uferi) [Mes.];

1 A Pura e a Viganello ali. a ' lóssora ' (v. avanti). 2 Non a Osco, come risulterebbe dall' AItSv. (carta saggio) ; v. più avanti le- prlii. 3 lilfértega, -ertega rispettiv. nella bassa e nell'alta Valsolda. 4 Nella regione dei éek e in val Masino, a Mello, Caspano, Cevo, S. Martino, ecc., propriamente ' licerla '. 5 Per altre località della Valtellina v. Garbini ' Antrop.' I, 589. Con altro sun7.: ' Incerila ' a Darò [Bell.], a Villa di Chiav. e a Castas. (Breg.), donde ' lucedra ' a Bondo Pr.; infarda a Teglio, lafarda (da Huf. con assim. regr.?), a Semogo (Bormio) ' ' ; lucerna in val Malenco (a Spriana, Caspoggio, Chiesa [lüferna], Lanzada [lilferne]) e nel resto della val Bregaglia (a Soglio, Stampa, Borgonuovo, Vicosoprano, Casaccia), in accordo con l'Engadina (v. lilts- cherna, ecc.; Pall.). 6 V. la carta n. 2 (« ramarro*), a p. 311. G BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

: Roveredo (f'lufért) [Mes.]; : Arbedo (defért)1 [Bell.] ; : * Gorduno (lUférp) [Bell.]; S. Vittore [lUférp) [Mes.]; Lodrino (öfö'rp) [Riv.]3. ' ' lucerta : Preonzo [Bell.]. ' lucertene ' : (lü/ärton. *), Aquila (-artófi) [Blen.].

La zona *lOcérta « salamandra » abbraccia la parte alta del luga- nese, compreso il Malcantone ed esclusa la estrema val Colla, e si protende, fuori del confine, verso la sponda sinistra del Lago Maggiore5. ' ' lucerta : Magliaso, Pura, Croglio, Castelrotto, Biogno, Montoggio, Sessa, Astano, Novaggio, Curio, Aranno, Miglieglia, Breno, Fescoggia, Mugena, Arosio ; Iseo, Vernate, Cimo, Agno, Bioggio, Ca- demario, Bosco, Manno, Gravesano; Canobbio, Davesco, Soragno, Cadrò, Dino, Villa, Sonvico, Campestro, Lelgio (Sala), Lopagno, Roveredo, Bi- dogno, Corticiasca ; Lamone, Bedano, Torricella, Taverne, , , Camignolo, Rivera, Bironico [LuG.] ; Robasacco [Bell.] ; [Agra, Colmegna, ecc. (Luino)0 ]. 'Incerta che fa piovere' : Isone (lUferta Re fa pégu.) [Bell.].

* * La zona che ho ricordato per prima, fa parte della vasta area lombarda, occidentale e orientale, *lOcerta « lucertola », ne costituisce uno degli spigoli estremi verso settentrione. Nel resto del Cantone il piccolo, velocissimo rettile ha altri nomi svariati. I più diffusi sono ' ' ' ' làppola ', ' lappola e ' I0ssola ; meno diffusi, ' laspra e ' lgspra '. ' làppola ' è dell' intera valle Leventina, di qualche punto della Riviera, di Locarno e del suo contado, della val Verzasca, della bassa valle Maggia e della Centovalli, dell' alta valle Maggia (valli di Broglio e Lavizzara) ; oltre il confine, è dell'intero sistema della Toce. Pongo ' làppola ' come forma base e ritengo ' ráppola ' forma seriore dissimi-

1 V. Salvioni in Ro. XXXVI, 232 [« d- preposto a voci comincianti, 2 ' secondariamente, per vocale»]. ' l. + 'serpe' : cfr. il fr. di. £«- ' zèrp « ramarro » (Bertoni Denominazioni del ram. ', in Ro. XLII, 167 n.). 3 Anche nel sistema della Toce : lilfé\rt s. m. a Cimamulera [valle Anzasca Ufert Gysling ' Contributi alla conoscenza del di. della v. Anz. ', in ARo. XIII (1929), 158], lufárd a Vogogua, lifárd Vanzone; — liferta a Suna, Iiiferta a Castiglione Oss., lilferta a Domodossola. 4 V. più avanti. 5 V. la carta n. 3 (« salamandra » a p. 314. 6 Anche nel sistema della Toce: lafe\rt s. m., a Mon- teossol.; lufard áald a Vogogna; e nella Ladinia : lufárt. BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5) 7

lata, data la molto maggior frequenza della prima e la presenza in qualche punto di ' lappa ' (a Aurigeno [v. Maggia], a Antronapiana [oss.]), pur non nascondendomi che quest' ultimo, anziché il primitivo, potreb- b' essere un'estrazione seriore. ' làppola ' è della media valle Maggia con le valli di Campo e Onsernone, della sponda destra del Lago Maggiore (da Locarno a Brissago) e della sinistra (Gambar.). Isolata, la voce riappare nella Riviera e in v. Calanca. Pongo anche qui ' lappola ' come forma base e ritengo ' óppola ' forma seriore, nata da discrezione del l-, data la maggior frequenza di quella1. 'IQssora' è propriamente alto-luganese, con propaggini nel bellinzonese, nel Gambarogno e, di là dal confine, in val Vedasca. Siam nella regione di -r- > -L- (v. RDl. TV, 308-9) ; moveremo quindi, verisimilmente, da *l$ssola 2. Nel mezzo, tra ' làppola ' e ' IQssola ', stanno gli esiti che si lasciano ricondurre a *laspra e a *l$sp[o]ra : questi, divisi, dispersi, alcuni tra la val Blenio e la Riviera, altri nei dintorni di Bellinzona ; quelli, in gruppo serrato, a nord-ovest di Bellinzona. Anche qui moviamo, verisimilmente, da anteriori *làspola e *l$spola 3. a) 'làppola': Airolo4, Ambri (lepra, pi. ri), Piotta4, Chiggiogna (lepra), Calon., Anzon., Cavagnago (lapra, pi. ¦i), Chiron, (lápula, pi. -ul), Giorn., Sobrio, Bodio, Poli, (lapra) [Lev.]; Crosciano, Iragna (lapra) [Riv.] ; Cugnasco (lápura, pi. -ur), Tenero, Contra, Mergoscia, Vogorno, Sonogno, Frasco (lápora), Orsolina, Solduno5 (lapra), Losone (lápora), Tegna, Versoio, Cavigliano, Intragna, Borgnone (lápola, -ula) [Loc.], Moghegno (lapu, pi. id.), Brontallo, Menzonio, Broglio, Prato (làpol[a], pi. -ol, -ul), Peccia (làpul[a], pi. -ul) [Magg.] : [Cannobio (lapla)6; Calice, Monte, oss. (lápula), Bognanco (-ola), Varzo, Crodo (lapla), Premia (lápula) (Nov.)]; : Golino, Palagnedra7, Rasa (rápola, -ula, pi. -ul) [Loc.],

1 Diversamente il Salvioni in AGIR. IX, 259: «... queste forme [làpula, lopra] forse presentano l'agglutinazione dell' articolo ». L'esistenza di loppa (Monti) non è confermata. 2 L' unico esito con ¦l-, il lóntile di Robasacco che fa parte di quella regione, non prova nulla; è un esempio di assimilazione al l-, come il lápula (pi. lapul) di Chi- ronico ; e come lo è, di dissimilazione di 1-1 in l-r, lo "toserà di Roveredo [Mes.] dove il -1- non si rotacizza (v. tela, Randela,f nisola, gola, 3 ecc.). Voci isolate : lisiúure (ali. a lósule) a Robasacco [Bell.] ; in Mesolcina, ' *lippella ' (Mesocco lipelá) e ' piga ' (Soazza pigä, pi. pigän); '*lissuga' a Suna, Fondo Toce, Roegro (lisu\ga, ¦uga), 4 Cossogno (lisue, pi. -úu). Ad Airolo e a Piotta, più spesso oggi, dai giovani, lüferta. 5 Accanto a lopra. 0 V. anche Garbini `Antrop.` I, 605. 7 Anche làpula. 8 BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

[Vogogna1, Castiglione d'Oss., Cimamulera, Calasca, Bannio, Cep- pomorelli, ecc. (ràpida) (v. Anz.)] ; : [Vanzone (àpula)*]. ' ' lappolina : Osco (leprlfi, pi. -U3) [Lev.]. 'lappa': Aurigeno (lapa, pi. lap) [Magg.]; [Antronapiana (lapa) (oss.)]. ' b) 'làppola : Cavergno, Bignasco (lgpu, pi. id.), Cevio, Linescio, Cerentino, Campo, Cimalmotto (lgpra, pi. -i) [Magg.] ; Berzona, Moso- gno (làpula, pi. -ul), Brissago (àpora, pi. -or), Ronco s. A. (Impera, pi. -e?'), Ascona (lgpra, pi. lgpar), Solduno 4, Minusio, Muralto (lgpra, pi. -i), Locarno (lgpra, pi. lgpar)5 ; Caviano6, S. Abbondio6, Gena Gamb., S. Nazzaro5, , Vira (lgp[o]ra, pi. -i,-ar) [Loc.]; Lodrino (lgpra) [Riv.] ; : Maggia (gpola) ; Auressio, Loco, Russo7, Crana ", Comologno, Gresso7, Vergeletto (àpula, pi. -ul)s [Loc.]; Verdabbio (àpula) [Mes.] 9. ' c) ' làssola : Viganello, Soragno, Pregassona, Campestro, Canob- bio, Lelgio (làsora), Roveredo, Oggio (id.), Bidogno (lgsra), Corticiasca (Ignora, pi. id.); Magliaso, Pura10, Vernate, Cimo, Iseo, Curio (làsora, -uro, pi. -ur); Croglio, Castelrotto, Biogno, Sessa, Moiiteggio (laspra, -gra), Bedigliora, Astano, Novaggio (Isserà, pi. -er), Aranno, Miglieglia, Breno, Fescoggia, Mugena, Arosio; Agno, Bioggio, Cademario; Manno, Gravesano, Lamone, Bedano, Torricella, Taverne, Vira, Camignolo, 11 Rivera, Biron. [Lüg.]; Indemini, S. Abbondio u, (lósera, pi.-er) [Loc.] ; Robas. (lósiile) [Bell.]; [Colmegna, Agra, ecc. tlàsora) (Var.)]; : Roveredo (fisserà, pi. -er) [Mes.]. d) ' láspola ' : Gudo, Sementina, Montecarasso, Carasso, Gorduno, Arbedo, Lumino, Gnosca, Preonzo (laspra) [Bell.].

1 s Accanto a lUferta. Accanto a ràpida. V. ancora : Domodossola ferápula; Malesco (v. Vigezzo) tarápule, Anzino, ecc. (oss.) tará- pula; v. Anzasca inàpula Garbini o. c,, 604-5; Gysling o.e., 181. 3 ' 4 Accanto a lepra, nome d una serpe. Accanto a lapra : v. 5 6 sopra. Accanto al recente lUferta. Accanto a lósera; v. più avanti. 7 Accanto a lUfértida it. lucertola. 8 V. Salvioni in AGllt. IX, 258; non è confermato l'à degli esiti lgpra, l(ipola (ib., 206). 9 ggppal s. f. in val Calanca dove l' -a cade nello sdrucciolo. ' Moveremo pertanto anche qui da ' làppola ; ma che pensare del g- V. ancora: Gurro, Crealla (v. Cannobb.) iégpla (ali. a lilf'crte); Mu- sadino (Valtrav.) lizàpora, verbau, vissòpola Cherubini IV, bisópola Bertoni in Ro. XLII, 162 n. 10 Accanto a lUferta. 11 Accanto a làpora (v. qua sopra). (Carta n. 1). 10 BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

' e) ' lóspola : Camerino ', Giubiasco (lóspura, pi. -iir) [Bell.] ; S. Vittore (lgSprá) [Mes.] ; Biasca, Lod., Pontir. (lgspra) [Riv.]: Malv'aglia (Rogge, Dandrio lohpra) [Bl.].

•M * *

La zona 'Incerto' «ramarro» è invece un'oasi. Nel resto del Cantone, nei distretti di Mendrisio, Lugano, Bellinzona, Locarno, Valle- maggia, non troviamo ohe esiti di ' gezzo ', la voce tipica lombarda occidentale (milan., vares., com.).2 Dal lato orientale, sùbito nella valle del Liro, compaiono esiti dello strano vocabolo, tentato invano ripetutamente e tanto diffuso nel nostro settentrione, ^ligorio o *lugorio o simigliarti : è della valle Bregaglia, della val di Poschiavo, dell' intera Valtellina, dell'alto comasco, ecc., e s'affaccia timidamente anche dentro il margine estremo orientale del Cantone (Rovio e valle di Muggio).3 ' a) 'gezzo : Peccia (gez), Broglio, Menzonio (gez, pi. giz *), Caver- gno, Bignasco, Liiiescio, Campo, Coglio tgöz: Salvioni l. c.), Maggia, ecc. [Magg.]; Aur., Loco, Russo (gez, pi. giz), Spruga, Crana (gbz: Salvioni l. c. e p. 200 n. 2), Gresso, Tegna, Cavigliano, Golino (gez, pi. giz), Palagnedra, Moneto, Borgnone ; Brissago igelz), Ascona, Locarno, Minusio, Mergoscia, Corippo, Cugnasco, ecc. [Loc.]; Gudo, Sementina, Monte Car., Carasso, Camor., Giubiasco, S. Antonio, Darò, Ravecchia, ecc. [Bell.]; ( [Lev.]; Leòntica, Prugiasco, 01ivone [Bl.] ; S. Nazzaro, Gerra Gamb., S. Abbondio, Caviano, Indemini [Loc.]; Rivera, Vira, Torricella, Lamone, Agno (gez Pura, Castelrotto, Biogno, Sessa, Monteggio, Astano, Miglieglia, Mugena, Arosio, ecc. (Male. ; Gandria, Viganello, Soragno, Sonvico, Roveredo, Oggio, Iusone, Sca- reglia, Cimadera, Bogno, ecc. (v. di Colla`i, Maroggia, Melano [LuG.]; Capolago, Riva S. Vitale, Stabio, ecc. [Mendr.] ; [Crealla, Gurro (geilz, pi. §iüz) (v. Caunobb.) : Roegro, Cossogno 5 (Pallanza) [Nov.]; Viggiu, ecc. (Var.)] ;

1 Accanto a lUferta. • Dentro l'oasi, a Dalpe (Lev.), tutto solo, un verdák da ' verde ', da confrontare col valses. verdacca s. f. « sp. di rana di piccole dimensioni e di color verdastro che vive nei fossi dei prati » (TONBTTi) e col levent. di Giornico, ecc. vardaca « raganella, giocattolo dei bambini, fatto di un mezzo guscio di noce ricoperto di cartapecora, nella quale passa un filo di refe legato a un bastone, con cui lo si fa girare ottenendone un suono che ricorda il gracidar della rana». 3 A Fondo Toce, lisig6\ « ramarro» di contro a lisuga 4 «lucertola » (v. qua sopra). [gez, non confermato : Salvioni in AGIR. IX, 203 n.]. 5 Altri esiti in Bertoni 1 c., 168.

12 BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

'sg.': Gnosca (fgez) [Bell.]; Breno (fgez), Fescoggia (fgez), Magliaso (fgez) [Lug.]; Salorino, Monte, Besazio, Baierna, Vacai lo (fgez) [Mendr.] ; [Malnate (Var.)]; ' ' b) ligorio e sim. : Rovio (lügöri1 [Lug.] ; Poschiavo (Wg6j(r) ; [Sondrio (Ugór), Teglio (ligg'r), ecc.2 (Vaiteli.); Intra, Omegna, ecc. (liö3), Pallanza3, Varallo Sesia, ecc. (ligS) (Nov.)]; ' ling- ' : Cabbio (liftgöri), Muggio (lingòjru 4) [Mendr.]; [Valsolda (lii\gö\ri5) ; Scaria d'intelvi (lingö^ru), Menag[g]io (lifigUri), Isolato, Pianazzo ([l]ingÓ\r), Pratta (lilngö^ar), Villa di Chiav. (lingöri)] ; Castasegna (Ivfigöfcir), Soglio, Bondo Promont., Stampa, Montaccio (liiX- gór) [Breg.] ; : Pagnona (luiigü\rt) [Com.]; : Brusio (digSr), Villa (dögSfr) [Posch.] ; [Chiesa (adi- gS\r) (v. Malenco)].

* * *

Un' oasi è anche la zona ' Incerta ' « salamandra ». La serrano da ogni lato altre voci svariate, alcune isolate, le più a lor volta riunite insieme in zone relativamente compatte. Una, assai vasta, è costituita dagli esiti di *rofy%)a e rispettivi composti e derivati : essa copre interi il mendrisiotto, il basso luganese e la val Colla, parte del bellin- zonese, e si spinge, non senza interruzioni, dentro le valli I eventina, Calanca e Mesolcina. Che si tratti di un traslato di 'rosa', il fiore, lat. rosa, è escluso dagli esiti dei dialetti che distinguono fra -s- da un lato e -.s` + j-, -6- dall' altro (Iragna, Lodrino, Preonzo, Chironico, Soazza6). A Pontirone che pur distingue tra -s- e -s + i- (-&-), e dove quindi ci aspetteremmo invece di la voce antica sarà, stata rifatta più tardi su 1 rosa '7, comef altrove fsu ' rosso ' (v., più che la vocal chiusa che s' incontra qua e là e potrebbe anch' essere originaria, il -s- sordo degli esiti di Osco e Rossura, di Prugiasco, di Monte Ca- ' rasso) e, forse, su ' rugiada > rofada (esce la timida bestiola nelle giornate umide, piovose, tanto che il popolo suol ritenerla sicuro in-

1 Cosi ancora le persone anziane del paese, le quali ricordano il detto proverbiale : i?idgva g f. 1 lügöri, g e ilka la bisa « dove c' è il r., c' è anche la biscia ». 2 Altri esiti in Garbini o. c., S04. 3 Allato a gez? (Garbini o. c., 804 sgg., 827-8). 4 Allato a fgez. 5 Allato a gez. 6 V., da RÖSA, röfa a Iragna, ecc., rgfg a Chironico, rgfa nelle valli Mesolc. e Calanca. 7 Quanto alle probabili ragioni v. più avanti la n. 2 di p. 314. C art a n 3) 14 BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

dizio di pioggia), fors'anche su ' roggia ' > rgyfa e sim. (v. il -f- (-S) degli esiti di Anzonico, Sobrio e della valle Calanca 1 che accennano a e cfr. il valtrav. remfora «salamandra»). Una seconda zona, non meno vasta, è costituita da un gruppo di vocaboli che mi pare si lascino ricondurre a un' unica base, a me oscura, *ra- o *regu- f(ì)ana : se ne incontrano nell' alta val Maggia, nella valle Onsernone, nella Centovalli e, oltre il confine, nella val Cannobbina e nella valle Anzasca. Fra l' una e l' altra zona, nella valle Verzasca, nel piano di Magadiuo, nel bellinzonese, compare un ' rof(i)ana ' (' raf(i)ana '), probabile incrocio di *rof(i)a con *raguf(i)ana. Anche qui alcuni esiti, quelli di Mergoscia, di Crealla e di Borgone, ecc. nella valle Anzasca, escludono una base con -s-. a) 'rofpa'-: Arbedo (refa: Salvioni in BSfSvIt. XVII, § 7), Gnosca {rgfa), Preonzo (rgyf'o) [Bell.]; Biasca, Lod., Pontir. [rgfa); Iragna (rg\f'a) [Riv.] ; Ponto Valent. (ru\fa) [Bl.]; Giornico (röyfai [Lev.] ; Roveredo (refa), S. Vitt, (rgfa), Soazza (rgf'ä) [Mes.] ; : (Osco, Ross, (rgsa) [Lev.] ; Prugiasco (ra ru\s s. f. 3j dal plur. [Bl.] ; : (Anzon. (rgus s. pi.) [Lev.]; — Sobrio (rgyfan) [Lev.]; S. Maria, Braggio, Busen (rilfan s. f.) [v. Gal.]); 'biscia r. ': Gandria (bisa rbfa*) [Lug.]; [vares. (bissa rösa; Nigra in AGIR. XIV, 361)]; : Bruzella (rgfapina) [Mendr.]'; —Rovio (rbfepila *-inab) [Lug.]: — [Malnate (lilfepìna *r-5) (Var.)]; : Piandera (pinargfa) [Lug.]. 'r. marina': Vacallo (rgfamariná), Salorino (rbfam.), Riva S. Vitale (id.) [Mexdr.]; Arogno, Mareggia, Viganello, Pregassona, In- sone, Scareglia, Cimadera, Certara (rbfa-, rgfam.) [LuG.]; [Viggiu (rö- fam.) (Var.); com. (rbfamari[n]na ; Nigra Le.)]; — Monte (rbfama-

1 Per la Calanca si potrebbe pensare anche a ' ruggine ' > rilfan, e sarebbe cosi chiarito anche l' ú, 2 « Detta è rosa » scrive il Monti ' Voc.`, 226 «dalle macchio quasi rosee» [le macchie della salamandra terrestre sono propriamente gialle, di un bel giallo zolfo] «o quasi rossa, per le rosse macchie dell'acquatica. Odoratala terrestre, ha l'odore di rosa ; e io vidi il Canon. Cesare Gattoni odorarla, non ostante l' umore della sua pelle sia venefico ». Degna di nota è la risposta data al Salvioni dalla persona di Pontirone eh' ei veniva interrogando : « quella che ha su i fiori ». 3 Forma di plurale estesa il singolare. 4 Ali. a ròfa marina (v. più avanti). ' L' -e- dal plurale ròfepi\l, dove si salvò grazie al composto BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5) 15

nina, pi. röfmantil), Caneggio (rüf"marina) [Mendr.]; Melano (Uf'me- rina1) [Lug.] ; — Besazio (rbfamalina2) [Mendr.]. '-ella': Bogno, Signora, Cozzo (rgfelai [Lug.]; '-'ola': Chironico (róf'glg) [Lev.]; [Pagnona (ròfule); valaass. (rófola; Nigra l. c.)]; : Lodrino Kr$fara s. f.) [Riv.] ; ' 3 ' -aita : Cabbio, Muggio (rgfasa) [Mendr.] ; Caalano, Ponte Treaa (rgfasa) [Lug.]; Gorduno, Caraaao (rg-, rufasa) [Bell.]; (Monte Car. (rgsasa*) [Bell.]); '-ala' : S. Ant. (rufada), Darò (rofada) [Bell.]. b) ' raguf(jjana ' : Aut., Spruga, Loco, Crana (regilfana), Russo (ragilfana), Palagnedra, Moneto, Borgnone (regilfana) [Loc.] ; Linescio (ravifana), Cavergno, Bignasco (ravafana) [Magg.]; [Crealla (rilf'aìne *ra[v]ilf- *ragilf-ìs); Borgone (rauf`ana), Camfinello (raf"a\na) (Oss.) Gysling o. c., 181 6] ; : Gresso (rägüfaiä1) [Loc.]; : Brissago (revifana *reif- *reUf- *ragilf-?); — S. Nazzaro (vernifana *revif- *verif- su ' vernice ' [Loc.]. e) ' rofana`: Cugnasco (rgìfana; v.rgifa 'rosa'); valverz. (rosalia: Biondelli ' Dial. gallo-it.', 78; Monti ' Voc. ', 226 8), Sono- gno, Prasco (rgìfana; v. rójj`a ' rosa '), Mergoscia (raf'ana: assimilaz. regreaa. [Loc.]; Sementina (rufana) [Bell.].9

1 Cfr. il lomb. ilfmariti, allato a rofm., 'rosmarino'. 2 Su ' male ', perché ritenuta velenosa. 3 -aiia spregiativo (v. qua sopra la n. 2). 4 A Carasso ai crede che la salamandra sia cieca (grba) e Io sia diventata per avere morsicato i piedi alla Madonna. 5 Cfr. raìne ' rana '; dimin. rùf"einiù, come rein(ù « piccola rana ». c Dove son ricordati altri esiti: rauf"ala, Cimamul. ruf"-, ecc. (v., a Vanzone, varf'ala e il valses. barcata Tonetti, Nigra in AGITI. XV, 277). 7 Dal plurale: v., a Russo, ragilfana, plur. -Ufà^. 8 Del rosài «salamandra terrestre», registrato dal Monti o.e., 226 come voce della valle Maggia, manca alla redazione del Vocabolario ticinese la conferma: sarebbe anch'essa una forma di plurale estesa al singolare (v. fonta\, plur. di 'fontana', ecc. e qua sopra la n. 7). 9 Altre voci isolate: rigolana (Tegna), rigilada (Golino, Cavigliano) ; lilifada (Caviano), lei%- guifada (S. Abbondio); iiigrifela (Minusio); centpe`z (Broglio) ; pisal66 (Menzonio : si crede che spruzzi l'orina negli occhi di chi la guarda); sarenela (Valsolda), ecc. ; rgla, rolaàa (Bigogno, Grancia) ; tarantola (Gerra Gamb.), tarantula (Vogogna), ecc. 16 BOLLETT. OPERA DEL VOC. DELLA SVIZZERA ITALIANA (N. 5)

Come spiegare codesto comparire di una stessa base latina in tre diversi significati dentro un territorio relativamente ristretto Chi ritenesse che le tre zone ne formassero un tempo una sola (' Incerta ' «lucertola») e ritenesse seriori le alterazioni di significato «ramarro» e «salamandra», credo che non sarebbe nel vero. Nel solo locarnese e valmaggino ' gezzo ', che è voce lombarda della pianura, è possibile leggere una importazione, un imprestito, e sempre sarebbe un caso strano, perché è quella una regione conservativa per eccellenza e ' gezzo ' la occupa tutta. Ma ciò che è addirittura impossibile è legger degl'imprestiti in ' làppola ' ' l$ssola ', in ' i`of(ì)a ' ' raguf(j)ana ' ecc., de' quali non v' è traccia alcuna nelle parlate circostanti. Nessun dubbio, secondo me, che esse non siano le voci indigene, le preromanze. Originariamente, per quel eh' è dei nomi della « lucertola », il territorio del Cantone Ticino dovette esser diviso tra ' làppola ' e ' lós- 1 ' ' sola ' : ' lappola ' laspra e ' lgspra ' ne sono, verisimilmente, degli incroci. Nel basso luganese, e forse nel mendrisiotto, ' ltfssola ' ha certo ceduto terreno davanti al lomb. lUferta. E neppure in val di Blenio ' lucerta ' dev' essere voce indigena ma importata, come lo è nel Gambarogno, nel bellinzonese, ecc.: prova ne sia che anche per il ' « ramarro », invecb di ' Incerto ', vi ricorre ' gezzo e che a Ludiano e ad Aquila il « ramarro » è chiamato ' lucertene '. Molto verisimilmente, ' ' ' vi si ebbe in origine làppola per « lucertola » e ' hicerto per » ramarro » come nell' attigua Leventina, e quando a ' làppola ' fu sostituita la voce ' lucerta ', quei di Aquila e di Ludiano fecero di ' lucerto ' « ramarro » un ' lucertene '. Non dubiterei invece dell' antichità di ' lucerta ' « salamandra », ' men che mai dell' antichità di ' lucerto « ramarro ». Niente di strano che la parola latina *lOcbrta, portata lassù, non riuscisse a tor di mezzo i nomi indigeni della « lucertola » che è tra gli animali più noti alle popolazioni della campagna, e all' opposto riuscisse ad affermarsi, qua nel significato di «salamandra», là in quello di «ramarro», animali che vengono spesso confusi dal popolo con la « lucertola » Po- trebb' essere, quanto a ' lucerto ', che si debba alla voce indigena sopraffatta il mutamento di genere che, fra le tante, è, se non erro, la difficoltà maggiore di tutte. C. Merlo.

1 Dato il ' lippella ' di Mesocco, si potrebbe anche pensare, quanto a ' làppola ', a una iridescenza tematica originaria : *lapp- / *lgpp- / *lipp-. 2 V. le pagine, citate, del Bertoni e del Garbini.