FALSTAFF di FONDATORI PARTNERS CONSIGLIO DI INDIRIZZO

Presidente Sovrintendente Antonio Decaro Direttore artistico Massimo Biscardi Vice Presidente Corrado Petrocelli

Consiglieri Direttore stabile Sara Allegretta Giampaolo Bisanti Michele Bollettieri Vito Mormando Maestro del coro Matteo Pertosa Fabrizio Cassi

COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Presidente Anna Luisa Carra 2 3 Membri effettivi Sergio Lafortezza Rosa Valicenti

FONDATORI Ministero per i Beni SPONSOR TECNICO e le Attività Culturali e per il Turismo

Comune di Bari Città Metropolitana di Bari Regione Puglia INDICE

IL MIRACOLO DELL’ULTIMO VERDI di Paolo Gallarati pag | 19

NOTE E SEMINOTE, IN CONTRAPPUNTO PER GABBARE E NON ESSERE GABBATI di Mariano Bauduin pag | 27

LA TRAMA pag | 32

IL LIBRETTO di Arrigo Boito pag | 35

GLI ARTISTI Biografie e organici pag | 101

STAGIONE TEATRO PETRUZZELLI 2020 | Balletto | Conversazioni sull’Opera | Concertistica pag | 118

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PER UN TEATRO DA TUTELARE.

Costruzioni Barozzi Altamura [ Bari ] - Italy FALSTAFF di Giuseppe Verdi

venerdì 9 ottobre | ore 20.30 sabato 10 ottobre | ore 18.00 domenica 11 ottobre | ore 18.00 martedì 13 ottobre | ore 20.30 mercoledì 14 ottobre | ore 20.30 giovedì 15 ottobre | ore 18.00 FALSTAFF Commedia lirica in tre atti

Libretto di Arrigo Boito, tratto dalla commedia The merry wives of Windsor del 1602 e passi del dramma storico Henry IV, Part I del 1597 e Part II del 1598 di William Shakespeare. tec Musica di Giuseppe Verdi nica Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1893

direttore Renato Palumbo Scene regia Mariano Bauduin Laboratori scenografici scene Nicola Rubertelli Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste costumi Zaira De Vincentiis disegno luci Daniele Naldi Attrezzeria Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI Rancati, Milano maestro del coro Fabrizio Cassi Costumi Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste assistente costumi Marianna Carbone the One srl, Roma Calzature Personaggi Pompei 2000, Roma

16 Sir John Falstaff Carlo Lepore [9/11/13/15 ott] Parrucche 17 Audello Teatro, Torino Filippo Polinelli [10/14 ott] Ford Damiano Salerno [9/11/13/15 ott] Maschere Macrè, Telese Terme (Bn) Biagio Pizzuti [10/14 ott] Fenton Cameron Becker [9/11/13/15 ott] Sopratitoli Francesco Marsiglia [10/14 ott] Studio Prescott, Firenze Dottor Cajus Christian Collia Bardolfo Saverio Fiore Pistola Dongho Kim Mrs. Alice Ford Erika Grimaldi [9/11/13/15 ott] Angela Nisi [10/14 ott] Nannetta Giuliana Gianfaldoni [9/11/13/15 ott] Veronica Granatiero [10/14 ott] Mrs. Quickly Enkelejda Shkoza [9/11/13/15 ott] Cristina Melis [10/14 ott] Allestimento Mrs. Meg Page Daniela Innamorati scenico L’Oste della “Giarrettiera” Paolo Romano Fondazione Robin Tony Marzolla Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

Fastaff > immagine di scena IL MIRACOLO DELL’ULTIMO VERDI di Paolo Gallarati

Ultima opera di Verdi, Falstaff appare come l’ennesima prova della capacità di rinnovamento che ha accompagnato la lunga carriera del drammaturgo-musicista. All’età di ottant’anni, il compositore cambia genere, passando dalla tragedia alla commedia che affronta con uno stile totalmente rinnovato, aprendo così le porte all’opera moderna. «Voi nel tracciare Falstaff avete mai pensato alla cifra enorme de’ miei anni?» scriveva ad Arrigo Boito che trasse il libretto da Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, e da alcune scene di Enrico IV, il dramma storico nel quale per la prima volta compare la figura di Sir John Falstaff. Ma gli anni, nella tempra di Verdi, non contavano: l’ultima opera nasce infatti come prodotto di una fantasia inesausta per quantità di invenzioni e giovanile entusiasmo creativo. La prima di Falstaff ebbe luogo il 9 febbraio 1893 al Teatro alla Scala. Guidati dal direttore Edoardo Mascheroni, cantarono interpreti di prim’ordine: Victor Maurel, già primo Jago, sostenne il ruolo del protagonista, Antonio Pini Corsi quello di Ford, Edoardo Garbin e Adelina Stehle impersonarono i due innamorati, 18 ben affiancati da Emma Zilli (Alice), Giuseppina Pasqua (Quickly) e Virginia 19 Guerrini (Meg). Il giorno dopo la prima rappresentazione, Giuseppe Depanis descriveva sulla “Gazzetta Piemontese” lo stupore provato dagli ascoltatori durante il primo atto:

Il pubblico si trova dinnanzi ad un Verdi che non sospettava; l’impressione prima è di sbalordimento, ed è naturale. Di rado la novità è afferrata e compresa di primo acchito.

Ma la percezione della grandezza del genio fu chiara a tutti già alla fine del primo atto:

Verdi è trascinato a forza al proscenio. Il teatro è un urlo solo. Tutti balzano in piedi. Su, in alto, nei palchi è uno sventolare di fazzoletti; in platea si grida, si picchia coi piedi, si battono furiosamente le mani. Il Verdi, vestito di nero, china leggermente la testa leonina e sorride, e sembra rallegrarsi cogli artisti. Ma il pubblico non è contento finché non l’ha fatto venire una terza volta - solo.

Isaac Taylor > Le allegre comari di Windsor (part.) | incisione ed acquaforte, 1795, Edizioni Boydell, Londra Magistrale è la costruzione del damma, in tre atti articolati in sei quadri, secondo Tutto questo frammentismo, come s’è detto, non genera dispersione ma unità. una perfetta simmetria di proporzioni. Il primo, terzo e quinto quadro si svolgono Nella prima scena la figura di Falstaff si definisce a poco a poco, prima come dentro o all’esterno dell’Osteria della Giarrettiera. In essi Falstaff progetta giudice tra le ridicole dispute di Bardolfo, Pistola e del Dottor Cajus, poi nella le sue imprese galanti che, nel secondo, quarto e sesto quadro si svolgono, sua natura di cavaliere orgoglioso della propria prestanza fisica, manifestata nel precipitando verso il loro esito catastrofico-buffonesco. toccarsi il ventre gigantesco in un tono di orgogliosa solennità: «In quest’addome / Pur nella grande novità di stile rispetto alle opere precedenti, la drammaturgia c’è un migliaio di lingue che annunciano il mio nome! || Questo è il mio regno, verdiana mantiene la regola della chiarezza e della sintesi: tutto è ordinato, lo ingrandirò!». Ma Falstaff è tanto pesante quanto leggero: e Verdi lo lascia limpido e funzionale alla rappresentazione del dramma. fluttuare, con pochi efficacissimi tocchi, nella sua vanità di illuso seduttore, Quel che ci colpisce subito, alla lettura della prima scena, è l’assenza dell’alternanza nelle sue ridicole velleità di apparire ancor giovine e fresco ed elegante agli occhi di versi sciolti e strofe che aveva regolato, nelle opere precedenti, la successione delle donne. Donde l’imprudente progetto di inviare, contemporaneamente, di recitativi e pezzi chiusi, ossia arie, duetti, concertati. Per tutto il primo quadro, alle due dame di Windsor, Alice e Meg, una medesima lettera d’amore, in risposta ad esempio, Boito adotta una serie di settenari doppi a rima baciata, pieni ai fulgidi sguardi che crede di aver ricevuto dalle due bellezze. Ultimo tocco offerto di enjambements, versi spezzati, talvolta addirittura in monosillabi, a suggerire al protagonista: il cinismo morale che appare nel monologo dell’«Onore». una conversazione veloce, realistica che, nell’intonazione, suona come un testo Così, alla fine del primo quadro, con tocchi ora energici, ora delicatissimi, ora in prosa. Il canto va da un recitativo secco, simile al parlato, al declamato espressivo, aggressivi ora suadenti di musica concentratissima, ad alto potenziale espressivo, sino alla melodia espansa, e procede in un mosaico di frammenti sempre Verdi ha già messo a fuoco un personaggio immortale. melodicamente memorabili, e capaci di cogliere la psicologia e i gesti dei personaggi A lui si oppone il gruppo delle allegre comari di Windsor e degli uomini che gravitano con una capillare minuzia di particolari, in grado però di conferire a personaggi attorno ad esse. Mrs. Quickly coglie l’essenza animatrice della compagnia muliebre e situazioni una ferrea unità. quando, entrando in scena, si rivolge a Meg, Alice e alla sua giovane figlia Nannetta, Se la parola orienta per gran parte dell’opera l’invenzione del compositore, salutandole con questa frase: «Dio vi doni allegria». L’allegria era già scoppiata 20 la percezione del testo è essenziale: la qualità delle esecuzioni di Falstaff si misura quando le donne erano entrate in scena; ma non meno contagiosa è la vitalità 21 prima di tutto dalla chiarezza fonetica con cui le parole giungono all’orecchio del gruppo maschile (Dr. Cajus, Bardolfo, Ford, Pistola, Fenton) che unito se la degli ascoltatori. Toscanini aveva imparato direttamente da Verdi quel lavoro minuto prende con Falstaff, mentre Bardolfo e Pistola, su una catastrofica quanto ironica imposto ai cantanti affinché dessero espressione ad ogni parola, esaltandola esplosione orchestrale, rivelano al gelosissimo Ford che «l’enorme Falstaff vuole / nella sua unità di significante e significato. entrar nel vostro tetto, / beccarvi la consorte / e sconquassarvi il letto». Basti ascoltare le due registrazioni dell’opera (Salisburgo 1937 e New York 1950) Ed ecco prorompere, in tutta la sua energia, l’altro principio estetico e costruttivo per comprendere in che misura il direttore, che aveva partecipato come che, opponendosi all’esaltazione della parola, afferma l’appartenenza, anche violoncellista alle prove di Otello, avesse imparato da Verdi il tipo di lavoro che dell’ultimo Verdi, alla drammaturgia musicale italiana, e la sua totale estraneità imponeva ai cantanti. a quella del dramma musicale wagneriano. Sono i grandi concertati del Falstaff, In molte scene la musica di Falstaff non si percepisce a grandi linee ma a piccoli macchine musicali a più voci in cui Verdi riprende la vena comico-burlesca delle frammenti: è tutto un mosaico di tessere scintillanti, in cui il canto e l’orchestra grandi scene d’assieme di Rossini, straordinari congegni ritmici in cui la parola contribuiscono a formare un tessuto cangiante, estremamente mobile, è centrifugata in un diluvio di sillabe che rappresentano l’allegro cicaleccio continuamente variato nei ritmi e nei colori, nell’armonia e nel percorso discorsivo, femminile (cinguettando prescrive Boito) e la cupa aggressività degli uomini. dove il declamato e la melodia nascono continuamente l’uno dall’altra, in base Dapprima divisi, i due gruppi si uniscono nel proposito di giocare separatamente alle esigenze dell’espressione. due burle diverse all’improvvido cavaliere. Su tutta questa frenesia vitale, che è allegra dal lato femminile, piuttosto sinistra da quello maschile, aleggia l’idillio dei due giovani, Nannetta e Fenton, meravigliosa oasi lirica, nostalgico inno alla giovinezza e alla tenerezza del primo amore che il compositore ottuagenario si concede arricchendo la sua commedia di un senso di sorridente nostalgia. Ma è il riso che, nel Falstaff, trionfa, un riso carnevalesco e positivo, l’antico riso rossiniano, rigenerante e vitale, lontano dall’orizzonte espressivo del grottesco romantico, nel quale dominano i toni amari della caricatura e del sarcasmo demolitore. Falstaff non è una caricatura: è un uomo a tutto tondo, cui Verdi guarda talvolta in un tono di affettuosa indulgenza. Si pensi al significato positivo che il librettista e il compositore attribuiscono alla presenza del corpo della cui prestanza Falstaff mostra piena consapevolezza: «Va’ vecchio John va’, va’ per la tua via. / Questa tua vecchia carne ancora spreme / qualche dolcezza a te». Una carne alimentata da robusti e sani piaceri del palato: il tema del cibo e del vino come principio vitale è sovente presente nel testo di Boito, e tradotto in musica da una salubre effervescenza ritmica e sonora. Una salubrità che è ragione di vita: è l’«epa tronfia», infatti, che salva la vita a Falstaff, facendolo galleggiare nelle acque del Tamigi dove le allegre comari lo hanno precipitato, tra fragorose risate. La loro astuzia, disinvoltura, eleganza s’impone nel secondo atto, attraversato da un gioco di maschere: Quickly e Ford, marito di Alice, si presentano a Falstaff, 22 l’una fingendo che Alice e Meg vogliano amoreggiare con lui; l’altro sotto mentite 23 spoglie, facendogli credere di essere un certo signor Fontana, che prega Falstaff di sedurre la casta Alice, di cui si dichiara innamorato non corrisposto, perché «da fallo nasce fallo» e, una volta crollata la virtù di quella sposa fedele, si apriranno nuove possibilità. Il secondo atto è l’apoteosi del riso annunciato da Alice: «Gaie comari di Windsor! è l’ora! / l’ora d’alzar la risata sonora! / L’alta risata che scoppia che scherza, / che sfolgora, armata, / di dardi e di sferza!». Risate sono quelle delle comari che nascondono Falstaff nella cesta da cui verrà scaraventato nel fiume; risate sono quelle con cui il ritmo indiavolato, l’orchestra impazzita e il declamato con note a raffica rappresentano la frenesia degli uomini che cercano Falstaff nascosto in casa di Ford, mentre l’idillio di Fenton e Nannetta interrompe nuovamente, con il loro sogno d’amore, l’intreccio dei garbugli che s’aggrovigliano nella vita quotidiana, e che la musica rende in alcune tra le scene d’assieme più folgoranti

James Stephanoff > Falstaff at Herne’s Oak | olio su tela, 1832, New Haven, Yale Center of British Art di tutta la storia del teatro musicale. al magico corteo delle fate, con l’aria di Alice «Sul fil d’un soffio etesio» segue Tra la risata aperta e il sorriso si gioca la caratterizzazione di ogni personaggio: la vivacissima scena della burla a Falstaff intrecciata con la burla che le donne anche quello di Ford, che preso atto del progetto seduttivo di Falstaff nei confronti giocanoa Ford: attraverso un gioco di maschere gli viene infatti rivelato che sua di sua moglie, nel monologo delle corna immagina atterrito che Falstaff gliele figlia non sposerà il Dottor Cajus lì presente, come vorrebbe il padre, ma il suo faccia portare. Verdi guarda con ironia la tragica ed enfatica desolazione di Ford, amato Fenton. e tratta l’orchestra con un segno sistematicamente ambiguo d’una sottigliezza L’opera si conclude con la famosa fuga in cui i presenti prendono nota che «tutto mozartiana, mai raggiunta nelle opere precedenti, neanche in quelle, come nel mondo è burla», la vita è un gioco di reciproche irrisioni «ma ride ben chi ride / Rigoletto o , in cui l’elemento comico affiorava in più punti, la risata final». Non deve sfuggire tuttavia l’ultima, importantissima, riflessione ma sempre con segno univoco. di Falstaff in cui sta il senso stesso del personaggio. C’è una scena, però, in cui il compositore abbandona ogni intonazione ironica: è Dapprima si ravvede: «Incomincio ad accorgermi / d’esser stato un somaro». Ma, se quella che apre l’ultimo atto, con il monologo di Falstaff che, dopo essere stato tutti mi beffano - dice poi con filosofica ironia e ironico orgoglio - è pur vero che, precipitato nel fiume, medita, seduto sulla panca davanti all’Osteria della senza me, «non avrebbero un briciolo di sale. / Son io che vi fa scaltri. / L’arguzia mia Giarrettiera. Nel grande monologo, saggio smaliziato di recitazione in musica, crea l’arguzia degli altri». In questo porsi al centro di un vortice che attrae a sé si susseguono amarezza, delusione, rifiuto del mondo, rimpianto del passato, ogni personaggio e accende in loro non solo l’arguzia, ma la stessa vita teatrale, orgoglio ferito, lode del vino che dà sollievo, «sperde le tetre fole» e risveglia Falstaff è imparentato sia con Don Giovanni che con il Figaro di Rossini. Nel suo nel cervello «il picciol fabbro dei trilli» che si moltiplicano in orchestra sino a estremo capolavoro Verdi raccoglie dunque questa antica eredità, facendo trasformarla in una gigantesca «demenza trillante». Uno sguardo di solidarietà riaffiorare il filone ormai sommerso dell’opera buffa, in uno sgorgo di energia lega qui Verdi al suo personaggio, nella consapevolezza della vecchiaia che lo che continua a stupirci per la sua vitalità giovanile e irrefrenabile. apparta dal mondo, nella condivisione di un’amarezza che traspare dalle lettere del compositore ottuagenario, e che qui passa con la fugacità come un’ombra, 24 pronta a dissolversi. 25 Falstaff, difatti, non si lascia abbattere: il suo temperamento positivo, vitale, ingenuo e propenso alle facili illusioni, è pronto a farsi nuovamente intrappolare. Ed è la burla definitiva dell’ultimo atto, quando il cavaliere abbocca all’esca dell’appuntamento notturno che Alice gli dà per la mezzanotte, nel parco reale, dove una mascherata di finte fate, folletti, spiritelli e diavoli è stata organizzata per castigare lo sfrontato pancione, tempestandolo con piccole torture. In questa scena notturna, aperta dal meraviglioso sonetto di Fenton «Dal labbro il canto estasiato vola», tra i suoni lontani del corno del guardiaboschi, e improvvise, fugaci scintille degli archi, l’invenzione musicale di Verdi si apre a cose nuovissime: nel parco illuminato dalla luna l’orchestra si alleggerisce, i timbri si fanno volatili, l’armonia acquista colori lunari, un’atmosfera soffusa si diffonde sulla scena, e l’impressionismo francese sembra presagito in una visione profetica. Falstaff entra in scena con due corna di cervo sul capo, come vuole il costume da Cacciatore nero, prescrittogli da Alice. Fantasia e realtà allora si compenetrano: © 2016 - Per gentile concessione della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari e dell’Autore NOTE E SEMINOTE, IN CONTRAPPUNTO PER GABBARE E NON ESSERE GABBATI di Mariano Bauduin

Quello che accomuna la produzione melodrammatica verdiana e quella teatrale di Shakespeare è senza ombra di dubbio la componente popolare, intendendo per popolare l’intento di rivolgere il proprio linguaggio e la propria forma artistica ad un complesso e ampio panorama di segni e significati: la sensazione di ciò a cui si assiste, percepire anche ciò che non si capisce direttamente e intellettualmente. Il pubblico del Globe e il pubblico di Busseto, i monologhi di Enrico V e l’aria di Manrico, le battaglie di Agincourt e il «Va’ pensiero», potevano essere imitate in taverne, osterie, sale di ritrovo e altro ancora. La cospicua produzione bandistica dei temi verdiani è segnale importantissimo di quanto detto. E si pensi che il teatro scespiriano ha spesso goduto di riduzioni oratoriali per compagnie di filodrammatici per gran parte dell’Ottocento e del Novecento; ricordo le traduzioni in stile melodrammatico del Carcano o del Maffei, i quali si riferivano proprio allo stile dei libretti verdiani di Francesco Maria Piave o di Salvatore Cammarano. 26 Verdi ha spesso rivolto la propria attenzione al mondo scespiriano Macbeth, Otello, 27 Falstaff, e un mai compiuto progetto su Re Lear; quello che ho voluto attivare con questa produzione è una lettura registica che tenesse conto di tutti questi elementi: lo spazio scenico è un immaginario palcoscenico elisabettiano che sorge in un bosco della fantasia, le pareti delineano la geometria del Globe Theatre con inconsistente seta, come se il Globe Theatre fosse apparso come il castello di Merlino nelle gesta di Artù, dalle nuvole, e in esse sarebbe ritornato dopo la recita; i personaggi, come vecchi comici, recitano la commedia attivando antichi schemi da farsa carnevalesca, o rappresentazione popolare, il tutto in uno stile ottenuto dalla fusione delle linee tardo cinquecentesche e da quelle ottocentesche. L’opera Falstaff può rappresentare un punto di fusione tra le piane del Po e quelle del Tamigi, ma come mai Shakespeare decide di dedicare tre opere (Henry IV prima parte, Henry V e Le allegre comari di Windsor) al personaggio di Jack, o John, Falstaff? Egli sapeva che il personaggio era emblematico, risultato dell’occultamento

Falstaff > immagine di scena di un tale Oldcastle - realmente esistito e personalità contorta; fondatore anche solo per gioco, e lui a questo gioco si affida come ultimo insegnamento della setta dei lullardi, dediti alla piacevolezza della vita e critici a tutta la sfarzosa su quello che un Re dovrebbe essere e fare. Falstaff appartiene ad una stagione pompa magna del clero, essi avevano attirato su di sé l’ira della chiesa cattolica della vita che non è la vecchiaia, egli non è Don Pasquale, egli non si illude di e britannica, tanto che furono messi all’ordine degli eretici e bruciati al rogo. piacere ancora alle donne perché egli alle donne piace ancora per tutta la sua Oldcastle un personaggio corrotto e ambiguo, rappresentava vizi e impurità da lussuria, perché egli è “vivo”, è sfrenatamente vivo, ciò piace alle donne, ma anche redimere. Eppure Shakespeare non ne fa un personaggio sgradevole e colpevole, agli uomini, ai poveracci e ai Re. Il patto tra Falstaff e Re Enrico è la sopportazione seppure esempio di oltraggio all’animo nobile e alla grandezza di ideali, anzi, della cattiveria umana, Harry/Enrico è la scelta di non essere né buoni né cattivi lo affianca al giovane Harry, prima di diventare Re Enrico V, con uno scopo ben per essere giusti, e per far ciò bisogna conoscere la cattiveria e la bontà in tutte preciso: dare al giovane Re un contatto con gli strati più bassi del popolo inglese, le forme possibili. Falstaff con la sua addominale grandezza ha la purezza delle un rapporto con ladri, imbroglioni, gente di malaffare verso cui il giovane sovrano stelle, le stelle che segnano i percorsi per i marinai incauti, le stelle che descrivono sarebbe apparso un conoscitore delle disgrazie altrui e quindi pronto a prendere il destino degli esseri umani, le stelle che raccontano le storie dei numi, le stelle giuste decisioni per ogni circostanza. Un popolo si fida del proprio re, quando sa che precipitano portando con loro i desideri dei mortali. che il proprio re potrebbe essere in mezzo a loro. Altro elemento importantissimo è il regno delle fate, custodi della lealtà e difensori Incredibile è l’atteggiamento di Giuseppe Verdi alla fine della sua carriera, il 1897 della castità. Le curiose scene di fate e folletti contengono riferimenti alla regina quando debutta Falstaff, il teatro deve fare i conti con il nuovo strumento Elisabetta, all’Ordine della Giarrettiera e alla sua Cappella a Windsor. Le fate sono di comunicazione: i fratelli Lumière inventano il cinematografo. La funzione utilizzate per indicare una morale di castità: puniscono Falstaff per la sua lussuria, aggregativa che aveva il melodramma riceve uno scossone, perde alcune sono paladine della pudicizia, di una regina casta e della sua pura cavalleria; hanno fondamenta e scopre che l’arte è una piuma di pavone, leggera, affascinante, il compito di operare una magia bianca per salvaguardare Lei e il suo ordine ma labile e precaria. Verdi lo intuisce e come se dovesse incominciare una nuova cavalleresco dagli influssi malefici. È evidente che il corrispettivo italiano andava strada compositiva, ridiventa giovane allievo di musica, giovane compositore e si ricercato nella derivazione popolare, e ciò è riscontrabile nelle credenze dei monti 28 apre a nuove forme e nuove espressioni, compone Falstaff e, con l’aiuto di Boito, tonali e dell’area Friulana e del Venezia-Giulia; panorama legato ai riti e alle credenze 29 ne elabora un soggetto non più soltanto storico, ma estremamente poetico dei benandanti: contadini e pastori che messi sotto processo dal tribunale e carico di significati, molti dei quali ambigui e per nulla veristici. dell’inquisizione dal ‘500 al ‘600 raccontavano di riti sabbatici e di antiche lotte Per questa nuova produzione ho sostituito il personaggio del paggio con la figura armate tra stregoni e streghe a difesa dei raccolti; chiaramente riti di passaggio del giovane Harry, mentre l’oste con quello dell’ostessa; personaggi emblematici stagionali legati ad antiche credenze, eppure gli elementi antropologici - come perché nella trilogia scespiriana sono i due poli di Falstaff; emblematico è spesso accade - creano delle corrispondenze tra culture geograficamente lontane, il commiato che ne fa l’ostessa nel prologo dell’Enrico V, essa ci racconta la sua ma culturalmente molto simili. Vale la pena soffermarsi sull’elemento del volo morte dopo che il Re gli ha spezzato il cuore allontanandolo brutalmente. con le scope di sorgo, chiaramente viaggi allucinogeni, ma che attivavano battaglie, Nell’opera di Verdi arieggia questo senso della morte, ma anche una melanconica ovvero danze armate, tra uomini benandanti muniti di rami di finocchio e donne considerazione della vita e della sua precarietà: l’onore che fa grande un uomo “streghe” munite di scopa di saggina, allo scopo di ben augurare la piantagione e immenso un sovrano, la «provvidenza per i combattenti» si contrappone alla e la sopravvivenza di una comunità rurale. Così in Inghilterra i riti legati alle fate concretezza di John Falstaff, può l’onore rimetterti una gamba? No! O un braccio? e ai folletti notturni celebravano i passaggi stagionali legati a mondi cavallereschi No! O togliere il dolore di una ferita? No!, l’onore impalpabile che è un lusso per la e gesta paladine, come le vicende di Re Artù e dei suoi cavalieri assunti ad emblema nobiltà e l’aristocrazia per John Falstaff è l’abiura dall’ipocrisia e dalla menzogna, di purezza e buon governo, cosa di cui Elisabetta - e Giacomo I in seguito - si servirà egli lo insegna al giovane Harry mostrandogli l’umanità che inganna e truffa per diffondere la propria immagine di divina sovrana e pura regina. Falstaff porta il giovane Re a conoscenza di tutto questo, facendosene vittima sacrificale; il piano narrativo di questo spettacolo racconta questi elementi quasi come se ci trovassimo nell’ultima notte di John Falstaff, il quale in preda alla febbre, come in un incubo, rivive tutti i momenti di gioia ma anche di paura, trascorsi con il giovane Re. Ho voluto raccontare la morte di Falstaff poiché credo che in essa si possa assumere il vero “Requiem” dell’immaginazione, sia di Verdi che di Shakespeare, il bardo 30 non era un filosofo critico ma un poeta del cuore umano, e con la morte di Falstaff 31 siamo resi partecipi della morte dell’innocenza e dell’innocenza della morte, «ha fatto una fine più santa che se fosse un bambino battezzato», dice l’ostessa nel raccontare della sua morte. Verdi decide di concludere l’opera con una forma estremamente accademica. La composizione della gran fuga «Tutto nel mondo è burla», serve per attivare un immediato congelamento dell’azione drammaturgica, tutto non si può più muovere, la rigidità esecutiva ci obbliga all’immobilismo dei personaggi, ciò a voler creare un ultimo affresco all’interno del quale dare la sintesi dell’intero percorso teatrale, sembrano davvero gli ultimi attivi prima della morte, forse la morte di Falstaff, forse la morte dell’innocenza, o forse la morte di ciò che da cinicamente lontano diventa profondamente vicino a ognuno di noi, tanto che al posto di Falstaff potrebbe trovarsi l’umanità, con tutte le sue contraddizioni e con tutte le sue altissime sensazioni.

Sursum corda… tutti gabbati!

Falstaff > immagini di scena LA TRAMA Alice si prepara con il liuto ad accogliere Falstaff, mentre le altre donne si nascondono. All’ora convenuta infatti egli giunge ma il corteggiamento si interrompe bruscamente all’irruzione di Meg che avverte Alice dell’arrivo del marito. Falstaff viene prontamente nascosto dietro un paravento. Ford e i suoi uomini cercano ovunque Falstaff: dalla ATTO PRIMO cesta della biancheria passano in rassegna le altre stanze. Le donne nel frattempo Windsor all’inizio del XV secolo, durante il regno di Enrico IV d’Inghilterra. ne approfittano per nascondere Falstaff proprio nell’enorme cesta. Gli uomini All’osteria della Giarrettiera il furibondo dottor Cajus accusa il cavaliere Sir John sentendo dei suoni provenire da dietro il paravento lo buttano giù sicuri di trovarvi Falstaff e i suoi “complici”, i servitori Pistola e Bardolfo, di averlo volutamente gli adulteri, ma scoprono invece Fenton e Nannetta che amoreggiano. Ford è furioso, ubriacato al solo scopo di derubarlo. Falstaff ammette candidamente le accuse Alice ordina ai servitori di gettare il contenuto della cesta - Falstaff incluso - nelle essendo interessato soprattutto al benessere della sua borsa: a tal proposito infatti acque del Tamigi, fra le risate generali. intende allacciare relazioni con le mogli dei più ricchi gentiluomini di Windsor. Cerca dunque di affidare a Pistola e Bardolfo il compito di recapitare a Mrs. Alice ATTO TERZO Ford e Mrs. Meg Page due lettere d’amore in tutto identiche, ma i due oppongono Davanti all’osteria della Giarrettiera. un fermo rifiuto in nome dell’onore. Sir Falstaff li schernisce e irritato li scaccia, Alice racconta a suo marito la verità e tutti gli abitanti di Windsor allora decidono affidando le lettere al paggio Robin. di unirsi per giocare l’ultimo grande tiro a Falstaff. La comare Quickly raggiunge Nel giardino di casa Ford, Alice e Meg commentano risentite le missive ricevute il cavaliere all’osteria e mentre egli tenta di affogare i dispiaceri nel vino, ella gli da Sir Falstaff e dopo un rapido confronto le scoprono identiche. Decidono dunque reca il nuovo messaggio di una desolata Alice, convincendolo che si è trattato di uno di vendicarsi con la complicità della comare Quickly e di Nannetta, figlia di Alice spiacevole equivoco. Il nuovo incontro infatti è fissato per la mezzanotte al parco e innamorata del giovane Fenton. Le tre donne intendono progettare una burla di Windsor sotto la quercia Herne. Lì egli dovrà giungervi travestito da Cacciatore per far passare al vecchio Falstaff la voglia di atteggiarsi a seduttore. nero. Secondo una leggenda popolare, nel parco si incontrano fate e folletti Nel frattempo Pistola e Bardolfo rivelano a Mastro Ford, marito di Mrs. Alice, le e dunque per spaventare ben bene Falstaff, tutti decidono di travestirsi da spiriti. discutibili intenzioni del loro padrone. Il gentiluomo con l’aiuto del pedante dottor A Nannetta viene affidato il ruolo della splendida Regina delle Fate. Suo padre Cajus cui ha promesso in sposa sua figlia Nannetta, intende presentarsi al cavaliere intenzionato a sposarla al dottor Cajus sfruttando la confusione, rivela il suo piano 32 sotto falso nome per sondarne i progetti. Le donne invece manderanno Mrs. Quickly al dottore indicandogli il costume di sua figlia, ma per un puro caso Quickly ascolta 33 a burlarsi di Sir Falstaff, avendo cura di agire all’insaputa del gelosissimo Ford. non vista i loro discorsi e prontamente avvisa la fanciulla. Nel parco fanno capolino Fenton, Nannetta e Mrs. Alice che suggerisce un cambio ATTO SECONDO di costumi per scombinare i piani di suo marito. A mezzanotte in punto giunge Sir Di nuovo all’osteria della Giarrettiera. Falstaff e trova Mrs. Alice ad attenderlo, ma l’idillio è nuovamente turbato stavolta Pistola e Bardolfo fintamente pentiti, tornano da Falstaff all’osteria. Vi giunge dall’apparizione delle fate con Nannetta a far da regina. Tutti i bimbi di Windsor anche Quickly con un messaggio di Alice: ella attende Falstaff «tra le due e le tre» travestiti da folletti, circondano Falstaff punzecchiandolo e tormentandolo per indurlo approfittando dell’assenza di suo marito. La comare gli dice inoltre che Alice e Meg a confessare i suoi misfatti. Il cavaliere sebbene impaurito, riconosce tuttavia tra i sono innamorate di lui e che ignorano l’una della lettera dell’altra. Arriva Mastro falsi spiriti il suo servo Bardolfo e solo allora comprende di essere stato gabbato. Ford sotto le mentite spoglie di un certo signor Fontana, da tempo innamorato Le donne lo scherniscono per i maldestri tentativi di seduzione, mentre Mastro di Alice sebbene non ricambiato. Egli chiede aiuto a Falstaff facendo appello alle sue Ford svelata ormai la sua identità, annuncia fiero il matrimonio della Regina delle esperte arti amatorie per spianarsi la strada con la donna. Falstaff attratto dal lauto fate e di un’altra coppia velata. Quando le due coppie tolgono la maschera, si scopre compenso che gli viene offerto, dichiara la cosa praticamente risolta dato che che il dottor Cajus è unito in matrimonio con Bardolfo e Nannetta è ormai sposata ha già ottenuto un appuntamento con la donna. Ford pur bruciando di gelosia al suo amato Fenton. La serata si conclude con un grande banchetto e nella gioia deve però trattenersi per non rischiare di essere scoperto. Intende però irrompere generale a Ford non resta che accettare la sconfitta mettendo da parte il suo grande in casa propria con i suoi uomini per sorprendere in flagrante i due adulteri. disappunto. Sir Falstaff invece ormai perdonato, recita divertito la morale della storia Intanto in casa Ford fervono preparativi per una burla in grande stile. Mentre sua assieme ai suoi concittadini: tutto nel mondo è burla. figlia Nannetta le rivela in lacrime che il padre intende farle sposare il dottor Cajus, FALSTAFF libretto di Arrigo Boito FALSTAFF Commedia lirica in tre atti

Libretto di Arrigo Boito, tratto dalla commedia The merry wives of Windsor del 1602 e passi del dramma storico Henry IV, Part I del 1597 e Part II del 1598 di William Shakespeare. Musica di Giuseppe Verdi

Prima rappresentazione: Milano, Teatro alla Scala, 9 febbraio 1899

Personaggi Sir John Falstaff | baritono Ford marito d’Alice | baritono Fenton innamorato di Nannetta | tenore Dottor Cajus | tenore Bardolfo seguace di Falstaff | tenore Pistola seguace di Falstaff | basso Mrs. Alice Ford | soprano Nannetta figlia d’Alice | soprano Mrs. Quickly | mezzosoprano Mrs. Meg Page | mezzosoprano 36 L’Oste della “Giarrettiera” | mimo 37 Robin paggio di Falstaff | mimo

Borghesi e popolani, servi di Ford, mascherata di folletti, di fate, di streghe, ecc.

La vicenda si svolge a Windsor sotto il regno di Enrico IV d’Inghilterra.

La presente commedia è tolta dalle “Allegre comari di Windsor” e da parecchi passi dell’”Enrico IV” [di Shakespeare] riguardanti il personaggio di Falstaff.

Falstaff > immagine di scena ATTO PRIMO

Parte prima BARDOLFO L’interno dell’Osteria della (al Dottor Cajus) Giarrettiera. Oh! che vi piglia? Una tavola, un gran seggiolone, una DOTTOR CAJUS panca. Sulla tavola i resti di un gran (sempre vociando e avvicinandosi desinare, parecchie bottiglie e un a Falstaff, che non gli dà retta) bicchiere. Calamaio, penne, carta, Hai battuto i miei servi!... una candela accesa. Una scopa appoggiata al muro. Uscio nel fondo, FALSTAFF porta a sinistra. Falstaff è occupato (all’Oste, che esce per eseguire a riscaldare la cera di due lettere alla l’ordine) fiamma della candela, poi le suggella Oste! un’altra bottiglia di Xeres. con un anello. Dopo averle suggellate, spegne il lume e si mette a bere DOTTOR CAJUS comodamente sdraiato sul seggiolone. (come sopra) Falstaff, Dottor Cajus, Bardolfo, Hai fiaccata la mia giumenta baia, Pistola. sforzata la mia casa. 38 L’Oste nel fondo. 39 FALSTAFF DOTTOR CAJUS Ma non la tua massaia. (entrando dalla porta a sinistra e gridando minaccioso) DOTTOR CAJUS Falstaff! Troppa grazia! Una vecchia cisposa. (a Falstaff) FALSTAFF Ampio Messere, (senza abbadare alle vociferazioni se foste venti volte John Falstaff del Dottor Cajus, chiama l’Oste che Cavaliere, si avvicina) vi forzerò a rispondermi. Olà! FALSTAFF DOTTOR CAJUS (con flemma) (più forte di prima) Ecco la mia risposta: Sir John Falstaff!! Ho fatto ciò che hai detto.

Falstaff > immagine di scena DOTTOR CAJUS DOTTOR CAJUS del regno d’Edoardo PISTOLA E poi? La vedo. e sei mezze corone. Non ne riman Ripeti! più segno. FALSTAFF BARDOLFO DOTTOR CAJUS L’ho fatto apposta. Essa si corca PISTOLA Si. rossa così ogni notte. (a Falstaff, dignitosamente DOTTOR CAJUS brandendo la scopa) PISTOLA (gridando) DOTTOR CAJUS Padron, chiedo di battermi con (scagliandosi contro il Dottor Cajus) M’appellerò al Consiglio Real. (scoppiando) quest’arma di legno. Saette!!! Pronostico di forca! (al Dottor Cajus con forza) FALSTAFF M’hai fatto ber, furfante, Vi smentisco! FALSTAFF Vatti con Dio. (indicando Pistola) (al cenno di Falstaff, Pistola si frena) Sta zitto o avrai le beffe; con lui narrando frasche; DOTTOR CAJUS Ehi là! Pistola! Non scaricarti qui! quest’è il consiglio mio. Poi, quando fui ben ciùschero, Bifolco! tu parli a un gentiluomo! (chiamando Bardolfo che s’avvicina) m’hai vuotato le tasche. Bardolfo! Chi ha vuotato le tasche DOTTOR CAJUS PISTOLA a quel Messere? (ripigliando la sfuriata contro BARDOLFO Gonzo! Bardolfo) (con decoro) DOTTOR CAJUS Non è finita! Non io. DOTTOR CAJUS (subito) Pezzente! Fu l’un dei due. FALSTAFF DOTTOR CAJUS Al diavolo! Chi fu? PISTOLA BARDOLFO Bestia! (con serenità, indicando DOTTOR CAJUS FALSTAFF il Dottor Cajus) Bardolfo! (chiamando) DOTTOR CAJUS Costui beve, poi pel gran bere 40 Pistola! Can! perde i suoi cinque sensi, 41 BARDOLFO poi ti narra una favola Ser Dottore. PISTOLA PISTOLA ch’egli ha sognato mentre (avanzandosi) Vil! dormì sotto la tavola. DOTTOR CAJUS Padrone. (sempre con tono minaccioso) DOTTOR CAJUS FALSTAFF Tu, ier, m’hai fatto bere. FALSTAFF Spauracchio! (al Dottor Cajus) (sempre seduto sul seggiolone L’odi? Se ti capaciti, BARDOLFO e con flemma) PISTOLA del ver tu sei sicuro. Pur troppo! e che dolore!... Hai tu vuotate Gnomo! I fatti son negati. Vattene in pace. Sto mal. le tasche a quel Messere? (si fa tastare il polso dal Dottor Cajus) DOTTOR CAJUS DOTTOR CAJUS D’un tuo pronostico m’assisti. DOTTOR CAJUS Germoglio di mandragora! Giuro Ho l’intestino guasto. Malanno agli (scattando contro Pistola) che se mai mi ubbriaco osti che dan la calce al vino! Certo fu lui. Guardate. PISTOLA ancora all’osteria (mettendo l’indice sul proprio naso Come s’atteggia al niego Chi? sarà fra gente onesta, enorme e rubicondo) quel ceffo da bugiardo! sobria, civile e pia. Vedi questa meteora? Qui c’eran due scellini DOTTOR CAJUS (vuotando una tasca del farsetto) Tu. (esce dalla porta di sinistra) BARDOLFO e PISTOLA FALSTAFF BARDOLFO FALSTAFF (accompagnando buffonescamente Fruga. (acclamando) Sua moglie è bella. fino all’uscio il Dottor Cajus Enorme Falstaff! e salmodiando) BARDOLFO PISTOLA Amen. Ho frugato. FALSTAFF E tien lo scrigno. (guardandosi e toccandosi FALSTAFF FALSTAFF l’addome) FALSTAFF Cessi l’antifona. La urlate in Fruga! Quest’è il mio regno. È quella! O amor! Sguardo di stella! contrattempo. Lo ingrandirò. Collo di cigno! e il labbro?! Un fior! (con intenzione) BARDOLFO Un fior che ride. L’arte sta in questa massima (gettando la borsa sul tavolo) BARDOLFO Alice è il nome, e un giorno come “Rubar con garbo e a tempo”. Qui non c’è più uno spicciolo. Immenso Falstaff! passar mi vide (con disprezzo) ne’suoi paraggi, rise. M’ardea l’estro Siete dei rozzi artisti. FALSTAFF PISTOLA amatorio (alzandosi) Enorme Falstaff! nel cor. La Dea vibrava raggi di BARDOLFO e PISTOLA Sei la mia distruzione! specchio ustorio. “A…” Spendo ogni sette giorni dieci FALSTAFF Su me, su me, sul fianco baldo, ghinee! Beone! Ma è tempo d’assottigliar (pavoneggiandosi) FALSTAFF So che se andiam, la notte, l’ingegno… sul gran torace, (impone silenzio) di taverna in taverna, sul maschio pie’, sul fusto saldo, Ssss. quel tuo naso ardentissimo BARDOLFO, PISTOLA erto, capace; (si mette ad esaminare il conto che mi serve da lanterna! Assottigliam. e il suo desir in lei fulgea sì al mio l’Oste avrà portato insieme alla Ma quel risparmio d’olio congiunto bottiglia di Xeres) tu lo consumi in vino. (tutti e tre in crocchio) che parea dir: 6 polli: 6 scellini, (con flemma) (in falsetto) 42 30 giarre di Xeres: 2 lire; Son trent’anni che abbevero FALSTAFF “Io son di Sir John Falstaff”. 43 3 tacchini... quel fungo porporino! V’è noto un tal, qui del paese (a Bardolfo gettandogli la borsa) (a Bardolfo) ch’ha nome Ford? BARDOLFO Fruga nella mia borsa. Costi troppo… Punto. (a Pistola) BARDOLFO (Bardolfo eseguisce) E tu pure. Si. FALSTAFF (gridando) (continuando la parola FALSTAFF Oste! un’altra bottiglia. PISTOLA di Bardolfo) (si rimette a leggere) (a Bardolfo e a Pistola) Si. E a capo. Un’altra! - 2 fagiani; Mi struggete le carni! (con un fil di voce) Se Falstaff s’assottiglia FALSTAFF BARDOLFO Un’acciuga. non è più lui, nessun più l’ama; Quell’uomo è un gran borghese. Un’altra! in quest’addome BARDOLFO C’è un migliaio di lingue che PISTOLA PISTOLA (estrae dalla borsa le annunciano il mio nome! Più liberal d’un Creso. Un’altra! monete e le conta sul tavolo) Un mark, un mark, un penny. PISTOLA BARDOLFO FALSTAFF (acclamando) È un Lord! e questa ha nome: Margherita. Falstaff immenso! PISTOLA FALSTAFF Non può. poi Mr. Ford, Fenton, Dottor Cajus, La chiaman Meg. (interrompendolo) Né un piede? No. Né un dito? No. Bardolfo, Pistola. Chi? Né un capello? No. FALSTAFF L’onor non è chirurgo. Che è dunque? MEG È anch’essa dei miei pregi invaghita. BARDOLFO Una parola. (salutando) E anch’essa tien le chiavi… L’Onore! Che c’è in questa parola? C’è dell’aria Alice. che vola. FALSTAFF, BARDOLFO e PISTOLA FALSTAFF Bel costrutto! L’onore lo può sentire ALICE … dello scrigno. (vedendo il paggio Robin chi è morto? (come sopra) che entra dal fondo) No. Vive sol coi vivi?... Neppure Meg. FALSTAFF Ehi! paggio! perché a torto Costoro (a Bardolfo e Pistola) lo gonfian le lusinghe, lo corrompe MEG saran le mie Golconde e le mie Coste Andate a impendervi. l’orgoglio, (salutando) d’oro! Ma non più a me. l’ammorban le calunnie; e per me Nannetta. (facendosi ammirare) (al paggio) non ne voglio! no, no! Guardate. Io sono ancora una Due lettere, prendi, per due signore. Ma, per tornare a voi, furfanti, ho ALICE piacente estate Consegna tosto, corri, lesto, va’! atteso troppo. E vi discaccio. (a Meg) di San Martino. A voi, due lettere lesto, va’, va’, va’, va’, va’! (prende la scopa e li scaccia Escivo appunto. infuocate. furiosamente) Per ridere con te. (dà a Bardolfo una delle due lettere (il paggio esce) Olà! Lesti! Lesti! al galoppo! (a Mrs. Quickly) che sono rimaste sul tavolo) al galoppo! Il capestro assai bene vi Buon dì, comare. Tu porta questa a Meg; tentiam la FALSTAFF sta. sua virtù. (rivolto a Pistola e Bardolfo) Lesti, lesti, lesti, al galoppo, al QUICKLY (Bardolfo prende la lettera) L’Onore! galoppo! Dio vi doni allegria. Già vedo che il tuo naso arde di zelo. Ladri! Voi state ligi all’onor vostro, Ladri! ladri! ladri! ladri! (accarezzando la guancia 44 (a Pistola, porgendogli l’altra lettera) voi!… Via di qua! via di qua! via di qua! via di Nannetta) 45 E tu porta questa ad Alice. Cloache d’ignominia, quando, non di qua! Botton di rosa! sempre, noi PISTOLA possiam star ligi al nostro. Io stesso, (Bardolfo e Pistola fuggono dalla ALICE (ricusando con dignità) sì, io,io, porta a sinistra, Falstaff li insegue) (ancora a Meg) Porto una spada al fianco. devo talor da un lato porre il timor Giungi in buon punto. Non sono un Messer Pandarus. di Dio M’accade un fatto da trasecolare. Ricuso. e, per necessità, sviar l’onore, usare stratagemmi ed equivoci, MEG FALSTAFF destreggiar, bordeggiare. Parte seconda Anche a me. (con calma sprezzante) E voi, coi vostri cenci e coll’occhiata Giardino. Saltimbanco. torta A sinistra la casa di Ford. Gruppi QUICKLY da gattopardo e i fetidi sghignazzi d’alberi nel centro della scena. (che parlava con Nannetta, BARDOLFO avete a scorta Meg e Mrs.Quickly da destra. avvicinandosi con curiosità) (avanzandosi e gettando il vostro Onor! Che onore?! che onor? S’avviano verso la casa di Ford Che? la lettera sul tavolo) che onor! che ciancia! e sulla soglia si imbattono in Alice Sir John, in quest’intrigo non posso Che baja! - Può l’onore riempirvi la e Nannetta che stanno per uscire. NANNETTA accondiscendervi. pancia? (avvicinandosi) Lo vieta... No. Può l’onor rimettervi uno stinco? Alice, Nannetta, Meg, Mrs.Quickly, Che cosa? ALICE ALICE Pur non gli offersi cagion. TUTTE (a Meg) (cerca in tasca) «...appariscente...» Narra il tuo caso. Anch’io. MEG Il nostro ALICE MEG NANNETTA e QUICKLY caso è pur strano. (con caricatura) Narra il tuo. Oh! «Ma il viso tuo su me risplenderà (Tutte in un gruppo addosso Come una sorella sull’immensità» NANNETTA ALICE alle lettere, confrontandole Narra, narra. (dà la lettera a Meg) e maneggiandole con curiosità) TUTTE Leggi. (ridendo) QUICKLY QUICKLY Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Narra, narra. MEG Guardiam con flemma. (scambia la propria lettera ALICE ALICE con quella di Alice) MEG (continua e finisce) (a tutte in crocchio) Leggi. Gli stessi versi. «Rispondi al tuo scudiere, Promessa (leggendo la lettera di Alice) John Falstaff Cavaliere.» di non ciarlar. «Fulgida Alice! amor t’offro...» ALICE ...Ma come?! Lo stesso inchiostro. QUICKLY MEG Che cosa dice? Mostro! Ti pare?! Salvo che il nome QUICKLY La frase è uguale. La stessa mano. MEG QUICKLY Mostro! Oibò! Vi pare?! ALICE NANNETTA (cogli occhi sulla lettera che tiene Lo stesso stemma. NANNETTA ALICE in mano, ripete la lettera di Meg) Mostro! 46 Dunque: se m’acconciassi a entrar «Fulgida Alice! amor t’offro...» ALICE, MEG 47 ne’ rei (leggendo insieme ciascuna ALICE propositi del diavolo, sarei MEG sulla propria lettera) Mostro! promossa al grado di Cavalleressa! (continuando sul proprio foglio «Sei la gaia comare, il compar gaio la lettera di Alice) son io, e fra noi due facciamo il paio.» NANNETTA, MEG e QUICKLY MEG «...amor bramo.» Mostro! Anch’io ALICE ALICE Già ALICE ALICE Qua “Meg”, là “Alice”. Dobbiam gabbarlo. Motteggi. NANNETTA MEG Lui, lei, te. NANNETTA MEG È tal e quale, E farne chiasso. (cerca in tasca, una lettera) (come sopra) QUICKLY Non più parole, «Non domandar perché, ma dimmi...» Un paio in tre. ALICE Ché qui sciupiamo la luce del sole. E metterlo in burletta. (estrae una lettera) ALICE ALICE Ho una lettera. (come sopra) «Facciamo il paio in un amor ridente» NANNETTA «...t’amo» (tutte col naso sulle lettere) Oh! Oh! che spasso! «di donna bella e d’uom...» QUICKLY quel bel cinguettar. quell’orco sudar. FENTON Che allegria! Così soglion l’ilari (a Ford) comari ciarlar. (Escono in gruppo da sinistra; ma Se volete, io non mi perito MEG di tratto in tratto se ne vedrà taluna di ridurlo alla ragione Che vendetta! MEG fra gli alberi del fondo, senza che si colle brusche o colle buone, (ad Alice) accorgano gli uomini. e pagarlo al par del merito. ALICE Un flutto in tempesta Mr. Ford, Dottor Cajus, Fenton, Mi dà il cuore e mi solletica (rivolgendosi ora all’una, gittò sulla rena Bardolfo, Pistola entrano da destra (e sarà una giostra gaia) ora all’altra, tutte in crocchio di Windsor codesta in gruppo parlando fra loro a bassa di sfondar quella ventraia cinguettando) vorace balena... voce e brontolando; parlando tutti iperbolico-apoplettica. Quell’otre, quel tino! Quell’uom è un cannone, a Mr. Ford, a voce bassa, ma concitati) Col consiglio o colla spada Quel Re delle pance, se scoppia ci spaccia. se lo trovo al tu per tu, ci ha ancora le ciance Colui, se l’abbraccia, DOTTOR CAJUS o lui va per la sua strada del bel vagheggino… ti schiaccia Giunone. (a Ford) o lo assegno a Belzebù. E l’olio gli sgocciola Ma certo si spappola È un ribaldo, un furbo, un ladro, dall’adipe unticcio quel mostro a un tuo cenno un furfante, un turco, un vandalo; PISTOLA e ancor ei ne snocciola e corre alla trappola L’alto dì mandò a soqquadro (a Ford) la strofa e il bisticcio! e perde il suo senno. la mia casa e fu uno scandalo. Sir John Falstaff già v’appresta, Lasciam ch’ei le pronte Potenza d’un fragil Se un processo oggi gl’intavolo Messer Ford, un gran pericolo. sue ciarle ne spifferi; sorriso di donna! sconterà le sue rapine. Già vi pende sulla testa Farà come i pifferi Scïenza d’un’agile Ma la sua più degna fine qualche cosa a perpendicolo. che sceser dal monte. movenza di gonna! sia d’andare in man del diavolo… Messer Ford, fui già un armigero Vedrai che, se abbindolo Se il vischio l’impegola E quei due che avete accanto di quell’uom dall’ampia cute; quel grosso compar, lo udremo strillar. gente son di sua tribù, Or mi pento e mi morigero più lesto d’un guindolo E allor la sua fregola non son due stinchi di santo per ragioni di salute. 48 lo faccio girar. vedremo svampar. né son fiori di virtù. La minaccia or v’è scoperta, 49 or v’è noto il ciurmador. QUICKLY NANNETTA BARDOLFO State all’erta, all’erta, all’erta! (ad Alice) (ad Alice) (a Ford) Qui di tratta dell’onor. Quell’uom è un cannone, Se ordisci una burla, Falstaff, sì ripeto, giuro, se scoppia ci spaccia... vo’ anch’io la mia parte. (per mia bocca il ciel v’illumina) FORD Un flutto in tempesta Conviene condurla contro voi, John Falstaff rumina (da sé, poi agli altri) gittò sulla rena con senno, con arte. un progetto alquanto impuro. Un ronzio di vespe e d’avidi di Windsor codesta L’agguato ov’ei sdrucciola Son uom d’arme e quell’infame calabron brontolamento, vorace balena. convien ch’ei non scerna; più non vo’ che v’impozzangheri; un rombar di nembi gravidi Ma qui non ha spazio Già prese una lucciola Non vorrei, no, escir dai gangheri d’uragani è quel ch’io sento. da farsi più pingue; per una lanterna. dell’onor per un reame! Il cerèbro un ebro allucina ne fecer già strazio Che il gioco riesca Messer Ford, l’uomo avvisato turbamento di paura le vostre tre lingue. perciò non dubito; non è salvo che a metà. ciò che intorno a me si buccina, Tre lingue più allegre Poi coglierlo subito. Tocca a voi d’ordir l’agguato è un sussurro di congiura. d’un trillo di nacchere, Bisogna offrir l’esca che l’agguato stornerà. Parlan quattro e uno ascolta; che spargon più chiacchiere e se i scillinguagnoli Qual dei quattro ascolterò? di sei cingallegre. sapremo adoprar, Se parlaste uno alla volta Tal sempre s’esìlari vedremo a rigagnoli forse allor v’intenderò. ALICE, MEG, NANNETTA e QUICKLY PISTOLA FORD FENTON Quell’otre! Quel tino! Quell’otre! Falstaff le occhieggia tutte, (vedendo Alice) (fra i cespugli, verso Nannetta, (più lontane) che siano belle o brutte, (È lei) a bassa voce) Quell’otre! Quel tino! pulzelle o maritate. Pst, pst, Nannetta. (Le donne si allontanano del tutto) ALICE BARDOLFO e PISTOLA (vedendo Ford) NANNETTA FORD Tutte! Tutte!… (È lui) (mettendo l’indice al labbro (a Pistola) per cenno di silenzio) Ripeti. BARDOLFO DOTTOR CAJUS Sss. La corona che adorna (a Ford, indicando Alice) PISTOLA d’Atteòn l’irte chiome (È Lei.) FENTON (a Ford) su voi già spunta. Vien qua In due parole: MEG L’enorme Falstaff vuole FORD (ad Alice, indicando Ford) NANNETTA entrar nel vostro tetto, Come sarebbe a dir? (È Lui.) (guardando attorno beccarvi la consorte, con cautela) sfondar la cassaforte (rientrano da sinistra ALICE Taci. Che vuoi? e… e sconquassarvi il letto! le quattro donne) (alle altre a bassa voce, indicando Ford) FENTON DOTTOR CAJUS BARDOLFO (S’Egli sapesse! ...) Due baci. Caspita! “Le corna.” NANNETTA NANNETTA FORD FORD Guai! In fretta. Quanti guai! Brutta parola! ALICE FENTON 50 BARDOLFO DOTTOR CAJUS (Schiviamo i passi suoi.) In fretta. 51 (a Ford) Ha voglie Già le scrisse un biglietto... voraci il Cavaliere. MEG (si baciano rapidamente presso Ford è geloso? il gruppo d’alberi) PISTOLA FORD (interrompendolo) Sorveglierò la moglie. ALICE NANNETTA Ma quel messaggio abbietto Sorveglierò il messere. Assai. Labbra di foco! ricusai. Salvar vo’ i beni miei dagli appetiti altrui. QUICKLY FENTON BARDOLFO Zitto! Labbra di fiore!... Ricusai. FENTON (vedendo Nannetta) ALICE NANNETTA PISTOLA (È lei) (Badiamo a noi.) Che il vago gioco Badate a voi! sanno d’amore. NANNETTA (Alice, Meg e Quickly escono da BARDOLFO (vedendo Fenton) sinistra. Resta Nannetta. Ford, Dottor FENTON Badate! (È lui) Cajus, Bardolfo e Pistola escono Che spargon ciarle, da destra. Resta Fenton) che mostran perle, belle a vederle, dolci a baciarle! Mrs. Quickly. Nannetta in fondo) ALICE MEG, QUICKLY, ALICE e NANNETTA (tenta di abbracciare Nannetta) Prima, Che gioia! che gioia! Labbra leggiadre! ALICE per attirarlo a noi, (alle altre) lo lusinghiamo… MEG NANNETTA Falstaff m’ha canzonata! (a Quickly) (difendendosi NANNETTA Procaccia di far bene e guardandosi attorno) MEG E poi… la tua parte. Man malandrine! Merita un gran castigo. ALICE QUICKLY FENTON ALICE E poi (accorgendosi di Fenton Ciglia assassine! Se gli scrivessi un rigo?... gliele cantiamo in rima. che s’aggira nel fondo) Pupille ladre! Chi viene? (fa per baciarla ancora) NANNETTA QUICKLY T’amo!… (riunendosi al crocchio, Non merita riguardo. MEG con disinvoltura) La c’è qualcun che spia. NANNETTA Val meglio un’ambasciata. ALICE Imprudente. È un bove… (Escono rapidamente da destra Alice, No… ALICE Meg, Quickly.) Sì. MEG FENTON È un uom senza fede… FENTON Sì... due baci. NANNETTA (tornando accanto a Nannetta) Sì. ALICE Torno all’assalto. NANNETTA È un monte di lardo. (si svincola) QUICKLY NANNETTA Basta. Sì. MEG (come sfidandolo) 52 Non merta clemenza. Torno alla gara. Ferisci! 53 FENTON MEG Mi piaci Sì. ALICE FENTON tanto! È un ghiotton che scialacqua (facendo atto di baciarla) ALICE tutto il suo aver nel cuoco. Para! NANNETTA (a Quickly) Vien gente. Da quel brigante NANNETTA (Nannetta si ripara il viso con una tu andrai… Lo tufferem nell’acqua. mano che Fenton bacia e ribacia; ma (Si allontanano l’una dall’altro) (riflettendo) Nannetta la sollea più alta che può e Lo adeschi all’offa ALICE Fenton ritenta invano di raggiungerla FENTON d’un ritrovo galante Lo arrostiremo al fuoco. con le labbra) (cantando si nasconde fra gli alberi con me. sempre guardando Nannetta) NANNETTA NANNETTA «Bocca baciata non perde ventura…» QUICKLY Che gioia! La mira è in alto. Questa è gaglioffa! L’amor è un agile NANNETTA ALICE torneo, sua corte «Anzi rinnova, come fa la luna.» NANNETTA Che allegria! vuol che il più fragile Che bella burla! vinca il più forte. (Entrano nuovamente Alice, Meg, FENTON FENTON BARDOLFO BARDOLFO (a Ford) M’armo, e ti guardo. Amor mio! In ciarle non m’ingolfo. Messer Ford, un infortunio T’aspetto al varco. Io mi chiamo Bardolfo. marital in voi si incorpora; NANNETTA Se non siete astuto e cauto NANNETTA Vien gente. Addio! PISTOLA quel sir John vi tradirà. Il labbro è l’arco. (fugge da destra) Io mi chiamo Pistola. Quel paffuto plenilunio che il color del vino imporpora FENTON FENTON FORD troverebbe un pasto lauto E il bacio è il dardo. (allontanandosi cantando) Siam d’accordo. nella vostra ingenuità. Bada! …la freccia «Bocca baciata non perde ventura». Messer Ford, l’uomo avvisato ecc. fatal già scocca BARDOLFO dalla mia bocca NANNETTA L’arcano PISTOLA sulla tua treccia. (di dentro rispondendo) custodiremo. (a Ford) «Anzi rinnova, come fa la luna, Voi dovete empirgli il calice, (le bacia la treccia) come fa la luna.» PISTOLA tratto tratto, interrogandolo, Son sordo per tentar se vi riesca NANNETTA FENTON e muto. di trovar del nodo il bandolo… (annodandogli il collo colla treccia) «Bocca baciata… ecc.» Come all’acqua inclina il salice. Eccoti avvinto. FORD Così al vin quel Cavalier. (Rientrano dal fondo Ford, Dottor Siam d’accordo Scoverete la sua tresca, FENTON Cajus, Bardolfo, Pistola. Fenton si tutti. scoprirete il suo pensier. Chiedo la vita! unisce poi al crocchio) La minaccia or v’è scoperta ecc. BARDOLFO e PISTOLA NANNETTA BARDOLFO Sì. (Le donne tutte assieme) Io son ferita, (a Ford) 54 ma tu sei vinto. Udrai quanta egli sfoggia FORD ALICE 55 magniloquenza altera. Qua la mano. (a Meg) FENTON Quell’otre! Quel tino! ecc. Pietà! Pietà! Facciamo FORD (Dal fondo rientrano Alice, Nannetta, Vedrai che, se abbindolo la pace e poi... Diceste ch’egli alloggia… Meg e Mrs. Quickly) quel grosso compar, dove? più lesto d’un guindolo NANNETTA DOTTOR CAJUS lo faccio girar… E poi? PISTOLA (a Ford) Alla “Giarrettiera”. Del tuo barbaro diagnostico NANNETTA FENTON forse il male è assai men barbaro. (ad Alice) Se vuoi, FORD Ti convien tentar la prova Se ordisci una burla ecc. ricominciamo. A lui mi annuncerete, molestissima del ver… E se i scilinguagnoli ma con un falso nome; Così avvien col sapor ostico sapremo adoprar, NANNETTA Poscia vedrete come del ginepro e del rabarbaro; vedremo a rigagnoli Bello è quel gioco lo piglio nella rete. Il benessere rinnova quell’orco sudar… che dura poco. Ma... non una parola. l’amarissimo bicchier. Basta. Ma quei due che avete accanto ecc. MEG (ad Alice) Vedrai che a un tuo cenno ecc. Se il vischio lo impegola ALICE ALICE e NANNETTA lo udremo strillar, Vo’ ch’egli miagoli Si gonfia… e allor la sua fregola d’amor come un micio. vedremo svampar… (a Quickly) ALICE, NANNETTA e MEG È intesa. Si gonfia… QUICKLY Tre lingue più allegre ecc. QUICKLY ALICE, MEG, NANNETTA e QUICKLY Tal sempre s’esìlari Sì. Si gonfia e poi crepa. quel bel cinguettar, Così soglion l’ilari NANNETTA ALICE comari ciarlar… È detta. E il viso mio su lui risplenderà...

FENTON ALICE ALICE, NANNETTA, MEG e QUICKLY (fra sé) Domani. Come una stella sull’immensità, Qua barbotta un crocchio d’uomini, ah! ah! ah! ah! c’è nell’aria una malìa... QUICKLY Là cinguetta un stuol di femine, Sì… Sì. (Si accomiatano spìra un vento agitator. e s’allontanano ridendo) Ma colei che in cor mi nomini, ALICE dolce Amor, vuol esser mia. (salutando) Noi sarem come due gemine Buon dì, Meg. stelle unite in un ardor. QUICKLY FORD Nannetta, (a Bardolfo) buon dì. 56 Tu vedrai se bene adopera 57 l’arte mia con quell’infame; NANNETTA e sarà prezzo dell’opera Addio. s’io discopro le sue trame. Se da me storno il ridicolo MEG non avrem oprato invan. Buon dì. se l’attiro nell’inganno l’angue morde il cerretan… NANNETTA Buon dì. (Ford, Dottor Cajus, Fenton, Bardolfo, Pistola escono) MEG Buon dì. ALICE Qui più non si vagoli... ALICE (trattenendo ancora le altre) NANNETTA Vedrai che quell’epa (a Quickly) terribile e tronfia Tu corri all’ufficio si gonfia… Falstaff > Particolare del costume tuo. di Falstaff di Zaira De Vincentiis ATTO SECONDO

Parte prima QUICKLY L’interno dell’Osteria della Giarrettiera, (inchinandosi profondamente come nell’atto primo. Falstaff sempre verso Falstaff, sempre seduto) adagiato nel suo gran seggiolone Reverenza! al suo solito posto bevendo il suo Xeres. Bardolfo e Pistola verso il fondo FALSTAFF accanto alla porta di sinistra. Buon giorno, buona donna. Poi Mrs. Quickly. QUICKLY BARDOLFO e PISTOLA Se Vostra Grazia vuole, (battendosi con gran colpi (avvicinandosi con gran rispetto il petto, in atto di pentimento) e cautela) Siam pentiti e contriti. vorrei, segretamente, dirle quattro parole. FALSTAFF (volgendosi appena) FALSTAFF L’uomo ritorna al vizio, T’accordo udienza. la gatta al lardo... (a Bardolfo e Pistola, che escono 58 da sinistra facendo sberleffi) 59 BARDOLFO, PISTOLA Escite. E noi, torniamo al tuo servizio. QUICKLY BARDOLFO (facendo un altro inchino (a Falstaff) ed avvicinandosi più di prima) Padron, là c’è una donna che alla Reverenza! vostra presenza (esitando) chiede d’essere ammessa. Madonna Alice Ford...

FALSTAFF FALSTAFF S’inoltri. (alzandosi ed accostandosi a Quickly premuroso) (Bardolfo esce da sinistra Ebben? e ritorna subito accompagnando Mrs. Quickly) QUICKLY Ahimè! Povera donna!

Falstaff > immagine di scena Siete un gran seduttore! anch’essa vi saluta molto Tutte le donne ammutinate insieme FALSTAFF amorosamente; si dannano per me! (ricambiando il saluto) FALSTAFF Dice che suo marito è assai di rado Buon corpo di Sir John, ch’io nutro Assista voi pur, signore. (subito) assente… e sazio, Lo so. Continua. Povera donna! un giglio di candore va’, ti ringrazio. FORD e di fe’!… (sempre complimentoso) QUICKLY Voi le stregate tutte. BARDOLFO Io sono, Alice (entrando da sinistra) davver, molto indiscreto, e vi chiedo sta in gran agitazione d’amor per FALSTAFF Padron; di là c’è un certo Mastro perdono, voi; vi dice Stregoneria non c’è, Fontana se, senza cerimonie, qui vengo e ch’ebbe la vostra lettera, che vi ma un certo qual mio fascino che anela di conoscervi; offre una sprovveduto ringrazia e che personal!... Dimmi: l’altra damigiana di più lunghi preamboli. suo marito esce sempre dalle due sa di quest’altra? di Cipro per l’asciolvere di Vostra alle tre. Signoria. FALSTAFF QUICKLY Voi siete il benvenuto. FALSTAFF Oibò! La donna nasce scaltra. FALSTAFF Dalle due alle tre. Non temete. Il suo nome è Fontana? FORD In me vedete un uomo ch’ha QUICKLY FALSTAFF BARDOLFO un’abbondanza grande Vostra Grazia a quell’ora (cercando nella sua borsa) Sì. degli agi della vita; un uom che potrà liberamente salir ove dimora Or ti vo’ remunerar... spende e spande la bella Alice. Povera donna! le FALSTAFF come più gli talenta pur… di passar angosce sue QUICKLY Bene accolta sia mattana. son crudeli! Ha un marito geloso! Chi semina la fontana che spande un simile Io mi chiamo Fontana! grazie, raccoglie amore. liquore! 60 FALSTAFF Entri. FALSTAFF 61 (rimuginando le parole di Quickly) FALSTAFF (andando a stringergli la Dalle due alle tre (estraendo una moneta (Bardolfo esce) mano con grande cordialità) (a Quickly) e porgendola a Quickly) Va’, vecchio John, per la tua via. Caro signor Fontana! Le dirai che impazïente aspetto Prendi, Mercurio-femina. Voglio fare con voi più ampia quell’ora. Al mio dover non (congedandola col gesto) (Mr. Ford travestito entra da sinistra, conoscenza. mancherò. Saluta le tue dame. preceduto da Bardolfo che si ferma all’uscio e s’inchina al suo passaggio, FORD QUICKLY QUICKLY e seguito da Pistola, il quale tiene (con grande espansione) Ben detto. M’inchino. una damigiana che depone sul tavolo. Caro Sir John, desidero parlarvi in Ma c’e un’altra ambasciata per (esce da sinistra) Pistola e Bardolfo restano sul fondo. confidenza. Vostra Grazia. Ford tiene un sacchetto in mano) FALSTAFF BARDOLFO FALSTAFF Alice è mia! FORD (sottovoce a Pistola nel fondo, spiando) Parla. Va’, vecchio John, va’, va’ per la tua (avanzandosi dopo un grande Attento! via. inchino a Falstaff) QUICKLY Questa tua vecchia carne ancora Signore, PISTOLA La bella Meg (un angelo che spreme v’assista il cielo! (sottovoce a Bardolfo) innamora a guardarla) qualche dolcezza a te. Zitto! BARDOLFO FORD FALSTAFF Spendetele! Spendetele! Sì, Guarda! Scommetto! Egli va dritto Ve lo dirò… fugge… spendete e spandete nel trabocchetto. C’è a Windsor una dama, bella e tutto il mio patrimonio! Siate ricco leggiadra molto, FORD e FALSTAFF e felice! PISTOLA si chiama Alice; è moglie di un certo …l’amor, l’amor…! Ma, in contraccambio, chiedo che Ford se lo intrappola... Ford… conquistiate Alice! FORD BARDOLFO FALSTAFF E questo madrigale l’ho appreso a FALSTAFF Zitto! V’ascolto. prezzo d’or. Strana ingiunzion!

PISTOLA FORD FALSTAFF FORD (Zitto!) Io l’amo e lei non m’ama; le scrivo, Quest’è il destin fatale del misero Mi spiego: quella crudel beltà non risponde; amator. sempre è vissuta in grande fede di FALSTAFF La guardo, non mi guarda; la cerco e castità. (a Bardolfo e Pistola, i quali si nasconde. FORD La sua virtù importuna escono al cenno di Falstaff) Per lei sprecai tesori, gittai doni su (canterellando) m’abbarbagliava gli occhi. Che fate là? doni, “L’amor, l’amor che non ci dà mai La bella inespugnabile dicea: (a Ford) escogitai, tramando, il vol delle tregue…” (in falsetto) V’ascolto. occasioni. “Guai se mi tocchi”. Ahimè! tutto fu vano!… Rimasi sulle FALSTAFF Ma se voi l’espugnate, poi, posso FORD scale, (interrompendo) anch’io sperar; Sir John, m’infonde ardire negletto, a bocca asciutta, cantando Essa non vi die’ mai luogo a Da fallo nasce fallo e allor... Che ve un ben noto proverbio popolar: si un madrigale. lusinghe? ne par? suol dire che l’oro apre ogni porta, che l’oro è FALSTAFF FORD FALSTAFF 62 un talismano, (canterellando scherzosamente) No. Prima di tutto, senza complimenti, 63 che l’oro vince tutto. “L’amor, l’amor che non ci dà mai Messere, tregue FALSTAFF accetto il sacco. Poi (fede di FALSTAFF finché la vita… Ma infin, perché v’aprite a me? cavaliere; L’oro è un buon capitano qua la mano!) che marcia avanti. FORD e FALSTAFF FORD (stringendo forte Strugge… Ve lo dirò: la mano a Ford) FORD Voi siete un gentiluomo prode, farò le vostre brame sazie. (avviandosi verso il tavolo) FALSTAFF arguto, facondo. Voi, la moglie di Ford possederete. Ebbene… Ho un sacco di monete è come l’ombra... Voi siete un uom di guerra, voi siete qua, che mi pesa assai. Sir John, se un uom di mondo... FORD voi volete FORD Grazie!! aiutarmi a portarlo... che chi fugge... FALSTAFF (con gesto d’umiltà) FALSTAFF FALSTAFF FALSTAFF Oh!... Io son già molto innanzi; (non c’è (prende il sacchetto ...insegue... ragion ch’io taccia e lo depone sul tavolo) FORD con voi) fra una mezz’ora sarà nelle Con gran piacer... non so, FORD Non vi adulo, e quello è un sacco di mie braccia. davver, per qual mio merito, Messer. E chi l’insegue... monete: FORD assetto (Si avviano: giunti presso alla soglia Parte seconda (come un urlo) l’onore tuo, la tua casa ed il tuo fanno dei gesti complimentosi per Una sala nella casa di Ford. Chi?... letto! cedere la precedenza del passo) Ampia finestra nel fondo. Porta a L’ora è fissata, tramato l’inganno; destra, porta a sinistra e un’altra porta FALSTAFF Sei gabbato e truffato!... FALSTAFF verso l’angolo di destra nel fondo (con calma) E poi diranno Prima voi. che esce sulla scala. Un’altra scala Alice. Essa mandò dianzi una... che un marito geloso è un insensato! nell’angolo del fondo a sinistra. Dal confidente Già dietro a me nomi d’infame conio FORD gran finestrone spalancato si vede per dirmi che quel tanghero di suo fischian passando; mormora lo Prima voi. il giardino. Un paravento chiuso sta marito è assente scherno. appoggiato alla parete sinistra, dalle due alle tre… O matrimonio: Inferno! FALSTAFF accanto ad un vasto camino. Armadio Donna: Demonio! No, sono in casa mia. addossato alla parete di destra. Lungo FORD Nella lor moglie abbian fede i babbei! (ritirandosi un poco) le pareti, un seggiolone e qualche Dalle due alle tre… Affiderei Passate. scranna. Sul seggiolone, un liuto. Lo conoscete? la mia birra a un Tedesco, Sul tavolo, dei fiori. tutto il mio desco FORD Alice, Meg, poi Quickly dalla porta FALSTAFF a un Olandese lurco, (ritirandosi) a destra ridendo. Poi Nannetta. Il diavolo la mia bottiglia d’acquavite a un Prego... se lo porti all’inferno con Menelao Turco, ALICE suo avolo! non mia moglie a se stessa. O laida FALSTAFF Presenteremo un bill, per una tassa Quel tanghero, quel tanghero, sorte! È tardi. L’appuntamento preme. al parlamento, sulla gente grassa. vedrai, vedrai, vedrai! Quella brutta parola in cor mi torna Te lo cornifico netto, netto! (come un urlo) FORD QUICKLY Se mi frastorna “Le corna!” Bue! Capron! le fusa torte! Non fate complimenti...! (entrando) gli sparo una girandola di botte sulle Ah! “le corna! le corna!” Comari! 64 corna! Ma non mi sfuggirai! no! sozzo, reo, FALSTAFF 65 Quel Messer Ford è un bue… un dannato epicureo! Passate!... ALICE bue! Prima li accoppio (accorrendo con Meg verso Quickly, Vedrai! Te lo corbello… vedrai…! e poi li colgo, li accoppio, li colgo! FORD mentre Nannetta ch’è entrata Te lo cornifico netto, netto! Io scoppio! Prego! ... anch’essa resta triste in disparte) Quel tanghero…! Vendicherò l’affronto! Ebben? Ma è tardi. Aspettami qua. Vado a Laudata sempre sia FALSTAFF farmi bello. nel fondo del mio cor la gelosia. Ebben... MEG Che c’è? (piglia il sacco di monete FALSTAFF FORD e FALSTAFF ed esce dal fondo) (rientrando dalla porta del fondo. passiamo insieme! QUICKLY Ha un farsetto nuovo, cappello Sarà sconfitto! FORD e bastone) (prende il braccio di Ford È sogno o realtà?... Due rami enormi Eccomi qua. Son pronto. sotto il suo ed escono ALICE Crescon sulla mia testa. M’accompagnate un tratto? a braccetto) Brava! È un sogno? Mastro Ford! Mastro Ford! Dormi? FORD QUICKLY Svegliati! Su! Ti desta! Vi metto sulla via. Fra poco gli farem la festa! Tua moglie sgarra e mette in mal ALICE, MEG QUICKLY NANNETTA MEG Bene! Oggi, qui, dalle due alle tre. Mio padre... Brava!

QUICKLY MEG ALICE ALICE Piombò nel laccio a capofitto. Dalle due alle tre. Ebben? Non temer.

ALICE ALICE NANNETTA (Entrano due servi portando Narrami tutto, lesta. (guardando l’oriolo) Mio padre... una cesta piena di biancheria) Son già le due. (scoppiando in lacrime) MEG Vuole ch’io mi mariti al Dottor Cajo!! NANNETTA Lesta. MEG (saltando di gioia) Dalle due alle tre. ALICE Evviva! ALICE A quel pedante?! Col Dottor Cajo non mi sposerò! Lesta. ALICE Dalle due alle tre. QUICKLY ALICE QUICKLY Oibò! (ai servi) Giunta all’albergo della “Giarrettiera” QUICKLY Mettete là. Poi, quando avrò chiedo d’essere ammessa alla Dalle due alle tre…! MEG chiamato, presenza A quel gonzo! vuoterete la cesta nel fossato. del Cavalier, segreta messaggera. ALICE Sir John si degna d’accordarmi (accorrendo al fondo e chiamando) ALICE NANNETTA udienza, Olà! Ned Will! A quel grullo! Bum! m’accoglie tronfio in furfantesca (a Quickly) posa: Già tutto ho preparato. NANNETTA ALICE (contraffacendo Falstaff) (Torna a gridare) A quel bisavolo! (a Nannetta) 66 “Buon giorno, buona donna” Portate qui la cesta del bucato! Taci. 67 (contraffacendo se stessa) ALICE (ai servi che escono) “Reverenza” QUICKLY No! No! Andate. A lui m’inchino molto Sarà un affare gaio! ossequiosamente, NANNETTA e QUICKLY NANNETTA poi passo alle notizie ghiotte. ALICE No! No! Che bombardamento! Lui beve grosso ed ogni mia Nannetta, e tu non ridi? Che cos’hai? massiccia (avvicinandosi a Nannetta ALICE, NANNETTA, MEG e QUICKLY ALICE frottola inghiotte. ed accarezzandola) No! No! Prepariamo la scena Infin, per farla spiccia, Tu piangi? Che cos’hai? Dillo a tua (corre a pigliare una sedia Vi crede entrambe innamorate cotte madre. NANNETTA e la mette presso al tavolo) delle bellezze sue. Piuttosto lapidata viva… Qua una sedia. (ad Alice) NANNETTA E lo vedrete presto, presto, presto, (singhiozzando) ALICE NANNETTA ai vostri pie’. Mio padre... Da una mitraglia di torsi di cavolo. (corre a pigliare il liuto e lo mette sulla tavola) ALICE ALICE QUICKLY Qua il mio liuto. Quando? Ebben? Ben detto! ALICE d’oneste donne ogni onestà QUICKLY ALICE (a Nannetta e Meg cle quali corrono comporta. (esce dal fondo) Povera Lady inver! a prendere il paravento, lo aprono Fra le femmine quella è la più ria Al posto! dopo averlo collocato fra la cesta che fa la gattamorta. FALSTAFF e il camino) FALSTAFF Degna d’un Re. Apriamo il paravento. NANNETTA, MEG e ALICE (entra con vivacità: vedendo che Alice T’immagino fregiata del mio Bravissime! Così. Più aperto ancora. Gaie comari di Windsor ecc. sta suonando si mette a canterellare) stemma, Fra poco s’incomincia la commedia! “Alfin t’ho colto, Mostrar fra gemma e gemma Gaie comari di Windsor! è l’ora! (Intanto Quickly va alla finestra raggiante fior… la pompa del tuo sen. L’ora di alzar la risata sonora! del fondo, guardando sulla strada) t’ho colto!” Nell’iri ardente e mobile dei rai L’alta risata che scoppia, che scherza, (prende Alice pel busto. Alice cessa dell’Adamante, che sfolgora, armata QUICKLY di suonare e si alza deponendo il liuto col picciol pie’ nel nobile di dardi e di sferza! (avvicinandosi alle altre) sul tavolo) cerchio d’un guardinfante Gaie comari, festosa brigata! Eccolo! È lui! Ed or potrò morir felice. risplenderai Sul lieto viso Avrò vissuto molto più fulgida d’un ampio arcobalen. spunti il sorriso, ALICE dopo quest’ora di beato amor. splenda del riso Dov’è? ALICE l’acuto fulgor! ALICE Ogni più bel gioiel mi nuoce e Favilla, favilla incendiaria QUICKLY O soave Sir John! spregio di gioia nell’aria, Poco discosto. il finto idolo d’or. di gioia nel cor. FALSTAFF Mi basta un vel legato in croce, un A noi! NANNETTA Mia bella Alice! fregio al cinto… (a Meg) Presto. Non so far lo svenevole, (si mette un fiore nei capelli) Tu la parte né lusingar, né usar frase fiorita, e in testa un fior. farai che ti spetta. QUICKLY ma dirò tosto un mio pensier 68 A salir s’avvia. colpevole. FALSTAFF 69 MEG (per abbracciarla) (ad Alice) ALICE ALICE Sirena! Tu corri il tuo rischio (a Nannetta indicando Cioè? Col grosso compar. l’uscio a sinistra) ALICE Tu di qua. FALSTAFF (facendo un passo indietro) QUICKLY (a Meg indicando Cioè: Adulator! Io sto alla vedetta. l’uscio di destra) vorrei che Mastro Ford Tu di là. passasse a miglior vita... FALSTAFF ALICE Al posto! Soli noi siamo (a Quickly) ALICE e non temiamo agguato. Se sbagli ti fischio. NANNETTA Perché? (esce correndo da sinistra) ALICE NANNETTA Al posto! FALSTAFF Ebben? Io resto in disparte Perché? Lo chiedi? sull’uscio a spiar. MEG Saresti la mia Lady FALSTAFF (esce correndo da destra) e Falstaff il tuo Lord! Io t’amo! ALICE Al posto! E mostreremo all’uom che l’allegria ALICE FALSTAFF FALSTAFF ALICE (scostandosi) Colei? M’è in uggia la sua faccia. Alla malora! (come sopra) Voi siete nel peccato! (Non ridere) ALICE QUICKLY FALSTAFF Non traditemi, John... E vuol passare e la trattengo a MEG (avvicinandola) stento… Ei correva Sempre l’amor l’occasione azzecca. FALSTAFF invaso da tremendo Mi par mill’anni FALSTAFF furor! Maledicendo ALICE d’averti fra le braccia. Dove m’ascondo? tutte le figlie d’Eva! Sir John! (rincorrendola e tentando di abbracciarla) ALICE ALICE FALSTAFF T’amo... Dietro il paravento… Misericordia! Chi segue vocazion non pecca. T’amo! e non è mia colpa... ALICE (Falstaff si rimpiatta dietro MEG (difendendosi) il paravento. Dice ALICE Per carità... Quando Falstaff è nascosto, Quickly che un tuo ganzo hai nascosto; (interrompendolo) fa cenno a Meg che sta dietro l’uscio Lo vuole ad ogni costo Se tanta avete vulnerabil polpa... FALSTAFF di destra: Meg entra fingendo d’essere scoprir... (la prende traverso il busto) agitatissima. Quickly torna ad escire) FALSTAFF Vieni! QUICKLY Quand’ero paggio MEG (ritornando agitatissima del Duca di Norfolk ero sottile, QUICKLY Alice! che spavento! e gridando più di prima) sottile, sottile, (di dentro) Che chiasso! Che discordia! Signora Alice! ero un miraggio Signora Alice! Non perdere un momento. Vien Mastro Ford! Salvatevi! vago, leggero, gentile… Fuggi!... È come una tempesta! 70 Quello era il tempo del mio verde FALSTAFF Strepita, tuona, fulmina, 71 aprile, (abbandona Alice e rimane turbato) ALICE si dà dei pugni in testa, quello era il tempo del mio lieto Chi va là? Misericordia! scoppia in minacce ed urla... Maggio. Che avvenne? Tant’era smilzo, flessibile e snello QUICKLY ALICE che avrei guizzato attraverso un (entrando e fingendo agitazione) MEG (avvicinandosi a Quickly anello. Signora Alice! Il tuo consorte a bassa voce e un poco Quand’ero paggio ecc. vien gridando “accorr’uomo!” allarmata) ALICE Dice... (Dassenno oppur da burla?) ALICE Che c’è? Voi mi celiate. ALICE QUICKLY Io temo i vostri inganni. QUICKLY (a bassa voce) (Dassenno.) Egli scavalca Temo che amiate... (rapidamente ed interrotta (Parla più forte). Le siepi del giardino... dalla foga) Lo segue una gran calca FALSTAFF Mia signora! MEG Di gente... è già vicino... Chi? C’è Mistress Meg e vuol parlarvi, Che vuol scannare un uomo! Mentr’io vi parlo ei valca Sbuffa... L’ingresso... ALICE strepita, s’abbaruffa... Meg… FORD (Bardolfo e Pistola si precipitano (correndo e gridando, MEG (di dentro urlando) nella camera coi bastoni levati) esce dalla porta a sinistra) Lesto! Malandrino!!! nel bagno, sul tetto, FORD in cantina... QUICKLY (Falstaff agitatissimo avrà già fatto (vede il cesto) Svelto! un passo per fuggire dal paravento, Chi c’è dentro quel cesto? ALICE ma udendo la voce dell’uomo torna È farnetico! MEG a rimpiattarsi. Alice, con una mossa ALICE Svelto! rapidissima, lo chiude nel paravento, Il bucato. QUICKLY in modo che non è più veduto.) Cogliam tempo. FALSTAFF FORD (accovacciandosi con grande FALSTAFF (ad Alice) ALICE sforzo nella cesta) Il diavolo cavalca Mi lavi!! rea moglie! Troviamo Ahi!...Ahi!...Ci sto...Copritemi... sull’arco di un violino!! (consegnando un mazzo di chiavi modo com’egli esca. al Dottor Cajus, che escirà correndo QUICKLY FORD dall’uscio di sinistra) MEG (a Meg - fra tutte due in gran fretta) (dal fondo gridando volto a chi lo segue) Tu, piglia le chiavi, Nel panier. Presto! colmiamo il cesto. Chiudete le porte! Sbarrate le scale! Rovista le casse! (entrano correndo il Dottor Cajus (rivolgendosi ancora ad Alice) ALICE (Nannetta e Fenton entrano e Fenton) Ben tu mi lavi! No, là dentro da sinistra) Seguitemi a caccia! Scoviamo il (dà un calcio alla cesta) non c’entra, è troppo grosso. cignale! Al diavolo i cenci! NANNETTA (a Cajus) (gridando verso il fondo) FALSTAFF (a Fenton, con cautela e sottovoce) Correte sull’orme, sull’usta. Sprangatemi l’uscio (sbalordito, avrà aperto con cautela (Vien qua.) (a Fenton) del parco! il paravento; sbucando e correndo 72 Tu fruga (estrae furiosamente la biancheria alla cesta) FENTON 73 negli ànditi. dalla cesta, frugando e cercando Vediam; sì, c’entro, c’entro. Che chiasso! dentro, e disseminando i panni (Bardolfo e Pistola irrompono nella sala sul pavimento) ALICE NANNETTA gridando, mentre Fenton corre a sinistra) Camicie, gonnelle... Or ti sguscio, Corro a chiamare i servi. (avviandosi al paravento) Briccon! Strofinacci! Via! Via! (esce) Quanti schiamazzi! BARDOLFO e PISTOLA (frugando nel cesto) (Fenton la segue) A caccia! Cuffie rotte! MEG Segui il mio passo. Ti sguscio. - Lenzuola... berretti da (fingendo sorpresa) FORD notte... Sir John! Voi qui? Voi? FENTON (a Bardolfo e Pistola, indicando Non c’è...! Casa di pazzi! la camera a destra) FALSTAFF Sventate la fuga! ALICE, MEG e QUICKLY (entrando nella cesta) NANNETTA Cercate là dentro! (guardando i panni sparsi) T’amo! Qui ognun delira Che uragano!! Amo te sola... salvami! salvami! con vario error. ALICE Son pazzi d’ira... (affrontando Ford) FORD QUICKLY Sei tu dissennato? Cerchiam sotto il letto. (a Falstaff, raccattando i panni) FENTON Che fai? Nel forno, nel pozzo, Svelto! E noi d’amor. NANNETTA (a Pistola che incontra) DOTTOR CAJUS sentono il sussurro del bacio) (Lo prende per mano, lo conduce C’è? (tenta d’aprire l’armadio dietro il paravento e vi si nascondono) con le chiavi) FORD Seguimi. Adagio. PISTOLA T’arrendi! (sottovoce, guardando No. il paravento) FENTON FORD (C’è!) Nessun m’ha scorto. FORD Vien fuora! Codardo! (a Bardolfo) Sugliardo! DOTTOR CAJUS NANNETTA C’è? (C’è!) Tocchiamo il porto. BARDOLFO e PISTOLA BARDOLFO (entrano dalla porta di sinistra, FORD FENTON Non c’è, no. di corsa) (avviandosi pian piano Siamo a nostr’agio. Nessuno! e cautamente al paravento) FORD Se t’agguanto! NANNETTA (correndo, cercando e frugando FORD Sta’ zitto e attento… nella cassapanca) (continua a sforzare l’armadio DOTTOR CAJUS Vada a soqquadro col Dottor Cajus, mentre Bardolfo e Se ti piglio! FENTON la casa. Pistola ritornano d’onde erano venuti) (abbracciandola) Cercatelo ancora! FORD Vien sul mio petto! (Bardolfo e Pistola escono da sinistra) T’arrendi! Scanfardo! Se t’acciuffo! (riesce finalmente ad aprire l’armadio) NANNETTA DOTTOR CAJUS Non c’è!! DOTTOR CAJUS Il paravento… (dopo aver guardato nel camino) Se t’acceffo! Non trovo nessuno! DOTTOR CAJUS NANNETTA e FENTON (aprendo a sua volta la cassapanca) FORD 74 (…sia benedetto!) FORD Vieni fuora! Ti sconquasso! 75 Eppur giuro Non c’è!! DOTTOR CAJUS che l’uomo è qua dentro. Ne sono (gira per la sala sempre cercando DOTTOR CAJUS (urlando di dentro) sicuro! e frugando) T’arronciglio Al ladro! Sicuro! Pappalardo! Beon! Come un can! Sicuro! Bada a te! FORD FORD (come sopra) DOTTOR CAJUS FORD Ti rompo il ceffo! Al pagliardo! Sir John! (come un ossesso aprendo Sarò gaio il cassetto del tavolino) DOTTOR CAJUS DOTTOR CAJUS quel dì ch’io ti veda dar calci a Scagnardo! Falsardo! Briccon!! Guai a te! (entra, attraversando di corsa la sala) rovajo! Squartatelo! (Nannetta e Fenton sempre dietro FORD FORD il paravento, si saran fatte moine Prega il tuo santo! FORD (slanciandosi contro l’armadio durante il frastuono) Guai se alfin con te m’azzuffo! (entra di corsa mentre Bardolfo e facendo sforzi per aprirlo) Se ti piglio! e Pistola corrono da destra) Vien fuora, furfante! O bombardo NANNETTA, FENTON Al ladro! le mura! (Si danno un bacio sonoro: in questo DOTTOR CAJUS punto è cessato il baccano e tutti Se t’agguanto! FORD Il rischio è un diletto BARDOLFO MEG Se t’acceffo! che accresce l’ardor. Noi dobbiamo pigliare il topo Sta’ sotto! Che stimola in petto Mentre sta rodendo il cacio. DOTTOR CAJUS gli spirti e il cor. FALSTAFF Se t’acciuffo! FORD (sbucando) FALSTAFF Ragioniam. Colpo non vibro senza Che caldo! Mi squaglio! (Nel paravento) (sbucando colla faccia) un piano di battaglia. NANNETTA Affogo! Affogo! QUICKLY (a Fenton) (Nel paravento) Sta’ sotto! Mentre qui vecchi QUICKLY NANNETTA corron la giostra, (ricacciando giù Falstaff) L’attimo ancora FALSTAFF noi di sottecchi Sta’ sotto, sta’ sotto! Cogliam che brilla; Mi squaglio! corriam la nostra. È la scintilla L’amor non ode (Intorno al paravento) viva dell’ora. QUICKLY tuon né bufere, BARDOLFO Sta’ sotto! vola alle sfere (rientrando da sinistra) FENTON beate e gode. Non si trova. Come ti vidi (Intorno al paravento) m’innamorai, BARDOLFO, PISTOLA e GENTE FENTON PISTOLA e tu sorridi DEL VICINATO (a Nannetta) (rientrando con alcuni perché lo sai. Bravo! Bella! Ridente! del vicinato) Oh! come pieghi Non si coglie. NANNETTA DOTTOR CAJUS Verso i miei prieghi Lo spiritello Un uom di quel calibro Donnescamente! FORD d’amor, volteggia… con un soffio ci sbaraglia! (a Bardolfo, Pistola e loro compagni) 76 77 (Intorno alla cesta) Pss... Qua tutti. FENTON FORD QUICKLY L’ho trovato. Già un sogno bello La mia tattica maestra (accanto alla cesta, a Meg) (sottovoce con mistero, d’Imene albeggia… Le sue mosse pria registra. Facciamo le viste indicando il paravento) (a Pistola e a due compagni) d’attendere ai panni; Là c’è Falstaff con mia moglie. (Intorno alla cesta) Voi sarete l’ala destra. pur ch’ei non c’inganni MEG (a Bardolfo e al Dottor Cajus) con mosse impreviste. BARDOLFO Or questi s’insorge. Noi sarem l’ala sinistra Finor non s’accorse Sozzo can vituperato! (agli altri) di nulla; egli può QUICKLY e costor con pie’ gagliardo sorprenderci forse, FORD (abbassandosi e parlando sfonderanno il baluardo. confonderci no… Zitto! a Falstaff sulla cesta) Se l’altro ti scorge sei morto. TUTTI GLI ALTRI MEG PISTOLA, DOTTOR CAJUS Bravo, bravo, generale! (accanto alla cesta, a Quickly) Zitto! Zitto!… FALSTAFF Facciamogli siepe (rispondendo sotto DOTTOR CAJUS fra tanto scompiglio. FORD la biancheria) Aspettiamo un tuo segnale. Ne’ giuochi il periglio Urlerai dopo. Son cotto! è un grano di pepe. Là s’è udito il suon d’un bacio. (Nel paravento) Scoppierà fra poco il tuon. pupilla d’or, Nel tuo diavolo t’incappa; NANNETTA voce che molce che tu possa stramazzar! Tutto delira DOTTOR CAJUS com’arpa il cor. sospiro e riso. (a Ford, accostando l’orecchio FORD Sorride il viso al paravento) (Intorno alla cesta) (agli altri) e il cor sospira. Sento, intendo e vedo chiaro MEG Zitto! A noi! Quest’è il momento. Come in sua zolla delle femmine gl’inganni; (a Quickly) Zitto! Attenti! Attenti a me. si schiude un fior, Non vorrei, compare caro, Sta zitta! Se ridi, la sua corolla esser io ne’ vostri panni. la burla è scoperta. DOTTOR CAJUS svolve il mio cor. Chi non sa ridur la moglie Dobbiam stare all’erta. Dà il segnal. colle buone alla ragion, Tu il giuoco disguidi (Intorno alla cesta) dovrà vincer le sue voglie geloso marito, FORD colla frusta e col baston. Uno... Due... Tre... MEG compare sfacciato, Il ribaldo vorrebbe un ventaglio. ciascuno è punito BARDOLFO secondo il peccato. (rovesciando il paravento) (a Pistola) FALSTAFF Parliam sottovoce Vieni qua, fatti più presso; DOTTOR CAJUS (supplicante, col naso fuori) guardando il Messer vieni a udir gli ascosi amanti. Non è lui!!! Un breve spiraglio, che brontola e cuoce S’ode un rumire sommesso Non chiedo di più. nel nostro panier. qualdi tortore tubanti, TUTTI e un fruscio che par di gonna (ravvisando sua figlia QUICKLY QUICKLY un fruscio vago e legger; con Fenton) Ti metto il bavaglio (a Meg) È la voce della donna Sbalordimento! Se parli. Stiam zitte! stiam zitte; che risponde al cavalier. Trattieni le risa; (Nel paravento) MEG Se l’altro s’avvisa 78 PISTOLA 79 (ricacciando Falstaff noi siamo sconfitte. NANNETTA (a Bardolfo) sotto la biancheria) Costui suda e soffia, Dolci richiami Odi come amor lo cuoce! Giù! s’intrefola e tosse, d’amor. Pare Alfeo con Aretusa. per gran battisoffia Quella gonfia cornamusa QUICKLY le viscere ha scosse. FENTON manda fuori un fil di voce. Giù! Costui s’è infardato Te bramo! Ma fra poco il lieto gioco di tanta viltà. Dimmi sem’ami! turberà dura lezion. (Intorno al paravento) Che darlo al bucato Egli canta, ma fra poco è averne pietà. NANNETTA FORD muterà la sua canzon. Sì, t’amo! (al Dottor Cajus, accostando (Intorno al paravento) l’orecchio al paravento) (Nel paravento) FENTON Senti, accosta un po’ l’orecchio! GENTE DEL VICINATO FENTON T’amo! Che patetici lamenti!! piano, piano, a passo lento, Fra quelle ciglia Là c’è Alice e qua c’è il vecchio mentr’ei sta senza sospetto, vedo due fari (nel rovesciarsi del paravento, Seduttore. Senti! senti! lo cogliamo a tradimento, a meraviglia rimangono scoperti e confusi) Essi credon d’esser soli gli facciamo lo sgambetto. sereni e chiari. Nel lor tenero abbandon; S’egli cade più non scappa, Bocca mia dolce, Su quel nido d’usiguoli nessuno più lo può salvar. (Intorno alla cesta) BARDOLFO ALICE (Gran grido e risata di donne FALSTAFF (correndo verso il fondo) (al paggetto, che poi esce dall’esterno: immensa risata di Alice, (sbucando e sbuffando) È là! Ferma! dalla scala del fondo) Nannetta, Meg e Quickly. Ouff... Cesto molesto! Tu chiama mio marito; Ford e gli altri uomini rientrano: FORD (a Meg, mentre Nannetta e Quickly Alice vedendo Ford lo piglia per un ALICE Dove? stanno a guardare i servi che avranno braccio e lo conduce rapidamente (che è rientrata sollevata la cesta) alla finestra) e si sarà avvicinata alla cesta) BARDOLFO Gli narreremo il nostro caso pazzo. Silenzio! (correndo) Solo al vedere il Cavalier nel guazzo Là! D’ogni gelosa ubbia sarà guarito. FALSTAFF (sbucando) PISTOLA QUICKLY Protesto! (correndo) (ai servi) Là! Sulle scale. Pesa! MEG, QUICKLY Che bestia restìa! PISTOLA, BARDOLFO, ALICE, MEG DOTTOR CAJUS, I COMPAGNI (ai servi, che sono FALSTAFF A caccia! già vicini alla finestra) (gridando) Coraggio! Portatemi via! QUICKLY Che caccia infernale! NANNETTA MEG, QUICKLY Il fondo ha fatto crac! È matto furibondo! (Tutti gli uomini salgono a corsa del fondo) MEG, QUICKLY e NANNETTA Su! 80 FALSTAFF 81 (si nasconde) ALICE Aiuto! (scampanellando) ALICE Ned! Will! Tom! Isaac! (La cesta è portata in alto) ALICE, MEG, QUICKLY Su! Presto! Presto! Trionfo! È il finimondo! (Nannetta rientra con quattro servi e un paggetto) MEG, QUICKLY e NANNETTA FORD Rovesciate quel cesto Trionfo! Ah! Ah! (a Nannetta, con furia) dalla finestra nell’acqua del fosso... Ancor nuove rivolte! Là! Presso alle giuncaie ALICE (a Fenton) davanti al crocchio delle lavandaie. Che tonfo! Tu va pe’ fatti tuoi! L’ho detto mille volte NANNETTA, MEG, QUICKLY NANNETTA, MEG costei non fa per voi. Sì, sì, sì, sì! Che tonfo!

(Nannetta sbigottita fugge NANNETTA (La cesta, Falstaff e la biancheria e Fenton esce furibondo) (ai servi, che s’affaticano capitombolano giù dalla finestra) a sollevare la cesta) C’è dentro un pezzo grosso. TUTTE Falstaff > Particolare del costume Patatrac! di Mrs. Alice Ford di Zaira De Vincentiis ATTO TERZO

Parte prima finché tu muoia. Un piazzale. A destra l’esterno Allor scomparirà la vera dell’Osteria della “Giarrettiera” virilità del mondo. coll’insegna e il motto “Honny soit qui Che giornataccia nera! mal y pense”. Una panca di fianco M’aiuti il ciel! Impinguo troppo. al portone. È l’ora del tramonto. Ho dei peli grigi. Falstaff, poi l’Oste. (ritorna l’Oste portando su d’un vassoio un gran bicchiere di vino FALSTAFF caldo. Mette il bicchiere sulla panca (seduto sulla panca meditando. Poi si e rientra all’osteria) scuote, dà un gran pugno sulla panca Versiamo un po’ di vino nell’acqua e rivolto verso l’interno dell’osteria del Tamigi! chiama l’Oste) (beve sorseggiando ed assaporando. Ehi! Taverniere! Si sbottona il panciotto, si sdraia, (ritorna meditabondo) ribeve a sorsate, rianimandosi Mondo ladro. Mondo rubaldo. poco a poco) Reo mondo! Buono. Ber del vino dolce e (entra l’Oste) sbottonarsi al sole, 82 83 Taverniere un bicchier di vin caldo. dolce cosa! (l’Oste riceve l’ordine e rientra) Il buon vino sperde le tetre fole Io, dunque, avrò vissuto tanti anni, dello sconforto, accende l’occhio e audace e destro il pensier, dal labbro Cavaliere, per essere portato in un sale al cervel e quivi risveglia il canestro picciol fabbro e gittato al canale co’ pannilini dei trilli; un negro grillo che vibra biechi, entro l’uom brillo come si fa coi gatti e i catellini ciechi. trilla ogni fibra in cor, l’allegro etere Ché se non galleggiava per me al trillo quest’epa tronfia, guizza e il giocondo globo squilibra certo affogavo. Brutta morte. una demenza L’acqua mi gonfia. trillante! E il trillo invade il mondo!... Mondo reo. Non c’è più virtù. Tutto declina. QUICKLY Va’, vecchio John, va’, (inchinandosi e interrompendo Falstaff) va’ per la tua via; cammina Reverenza. La bella Alice...

Falstaff > immagine di scena FALSTAFF (estrae di tasca una lettera. V’ha chi crede vederlo ricomparir... con lunghi preamboli, (alzandosi e scattando) Falstaff la prende e si mette per farli dormir. Al diavolo te con Alice bella! a leggere) FALSTAFF Ne ho piene le bisacce! (rabbonito prende per un braccio ALICE, NANNETTA e MEG Ne ho piene le budella! ALICE Mrs. Quickly e s’avvia per entrare Vendetta di donne (nel fondo sottovoce con essa all’osteria) non deve fallir. QUICKLY agli altri, spiando) Entriamo. Voi siete errato... (Legge.) Là si discorre meglio. Narrami la tua ALICE frasca. (ripigliando il racconto) FALSTAFF FORD S’avanza livido e il passo converge Un canchero! Sento ancor le cornate (sottovoce) QUICKLY al tronco ove esalò l’anima prava. di quell’irco geloso! (Legge. (incominciando il racconto Sbucan le Fate. Sulla fronte egli erge Ho ancor l’ossa arrembate Vedrai che ci ricasca.) della leggenda con mistero, due corna lunghe, lunghe, lunghe... d’esser rimasto curvo, entra nell’osteria con Falstaff) come una buona lama ALICE Quando il rintocco della FORD di Bilbao, nello spazio L’uom non si corregge. mezzanotte... Brava! d’un panierin di dama! Quelle corna saranno la mia gioia! Con quel tufo! E quel caldo! MEG FORD Un uom della mia tempra, (ad Alice, vedendo un gesto (che avrà seguita la mossa ALICE che in uno stillicidio nascosto di Mrs Quickly) di Falstaff, dal fondo) (a Ford) continuo si distempra! Nasconditi. Ci casca. Bada! tu pur mi meriti Poi, quando fui ben cotto, qualche castigatoia! rovente, incandescente, DOTTOR CAJUS ALICE m’han tuffato nell’acqua. Canaglie!!! Rilegge. (avanzandosi con tutto il crocchio, FORD comicamente e misteriosamente Perdona… Riconosco i miei 84 (Alice, Meg, Nannetta, Mr Ford, FORD ripigliando il racconto di Mrs Quickly) demeriti… 85 Dottor Cajus, Fenton sbucano dietro Rilegge. L’esca inghiotte. Quando il rintocco della mezzanotte una casa, or l’uno or l’altro spiando, cupo si sparge nel silente orror, ALICE non visti da Falstaff e poi si nascondono, FALSTAFF sorgon gli spirti vagabondi a frotte Ma guai se ancor ti coglie poi tornano a spiare) (rileggendo ad alta voce e vien nel parco il nero Cacciator. quella mania feroce e con molta attenzione) Egli cammina lento, lento, lento, di cercar dentro il guscio d’una noce QUICKLY «T’aspetterò nel parco Real, nel gran letargo della sepoltura. l’amante di tua moglie. Essa è innocente. a mezzanotte. S’avanza livido... Ma il tempo stringe e vuol fantasia Prendete abbaglio. Tu verrai travestito da Cacciatore nero lesta. alla quercia di Herne» NANNETTA FALSTAFF Oh! Che spavento! MEG Vattene! QUICKLY Affrettiam. Amor ama il mistero MEG QUICKLY per rivedervi Alice, si val d’una Già sento il brivido della paura! FENTON (infervorata) leggenda Concertiam la mascherata. La colpa è di quei fanti popolar. Quella quercia è un luogo ALICE malaugurati! Alice piange, urla, da tregenda. (con voce naturale) ALICE invoca i santi. Il Cacciatore nero c’è impeso ad un Fandonie che ai bamboli Nannetta! Povera donna! V’ama. Leggete. suo ramo. raccontan le nonne NANNETTA MEG Rammenti bene il suo QUICKLY Eccola qua! Vien sera. Rincasiam. travestimento? (come sopra) Prepara la canzone della Fata. ALICE ALICE DOTTOR CAJUS (a Nannetta) L’appuntamento Cinta di rose, il vel bianco e la vesta. NANNETTA Sarai la Fata è alla quercia di Herne. È preparata. Regina delle Fate, in bianca veste ALICE chiusa in candido vel, cinta di rose. FENTON (di dentro a sinistra gridando) ALICE È inteso. Non ti scordar le maschere. (di dentro a sinistra) NANNETTA Tu, non tardar. E canterò parole armonïose. NANNETTA MEG A meraviglia! (di dentro a destra gridando) QUICKLY ALICE (allegramente) No, certo. (come sopra, più lontana) (a Meg) Oh! che allegro spavento! Né tu le raganelle! Chi prima arriva, aspetta. Tu la verde sarai Ninfa silvana, e la comare Quickly, una befana. ALICE, NANNETTA e FENTON FORD (Si è fatta notte) (scambievolmente) (continuando il discorso NANNETTA Addio. col Dottor Cajus) (allegramente) Io già disposi A meraviglia! MEG la rete mia. Sul finir della festa (a Nannetta e Alice) verrete a me col volto ricoperto Parte seconda (Scende la sera, la scena si oscura) Addio. essa dal vel, tu da un mantel Il parco di Windsor. fantesco Nel centro, la grande quercia di Herne. ALICE (Alice, Nannetta, Fenton si avviano e vi benedirò come due sposi. Nel fondo, l’origine di un fosso. Frone Avrò con me dei putti per uscire da sinistra. Meg da destra) foltissime. Arbusti in fiore. È notte. 86 che fingeran folletti, DOTTOR CAJUS Si odono gli appelli lontani dei 87 e spiritelli, ALICE (prendendo il braccio di Ford guardiaboschi. Il parco a poco a poco e diavoletti, (sul limitare a sinistra, gridando ed avviandosi ad escire da sinistra) si rischiarirà coi raggi della luna. e pipistrelli, a Meg che sarà già avviata Siam d’accordo. Fenton, poi Nannetta vestita da Regina e farfarelli. ad andarsene da destra) delle Fate. Alice, non mascherata Su Falstaff camuffato in manto e corni Provvedi le lanterne. QUICKLY portando sul braccio una cappa ci scaglieremo tutti. (sul limitare dell’osteria con gesto e in mano una maschera. Mrs. Quickly (Alice, Nannetta, Fenton escono accorto verso i due che escono) in gran cuffia e manto grigio da befana, NANNETTA, MEG e FENTON da sinistra: in questo momento (Stai fresco!) un bastone e un brutto ceffo di Tutti! tutti! Mrs. Quickly esce dall’osteria (Esce rapidamente da destra. maschera in mano. Poi Meg vestita e vedendo Ford e il Dottor Cajus Di dentro a destra, gridando e sempre con dei veli e mascherata. ALICE che parlano, sta ad origliare più allontanandosi) e lo tempesteremo sulla soglia) Nannetta! Ohé! Nannetta! FENTON finch’abbia confessata Nannetta! Ohé! Dal labbro il canto estasiato vola la sua perversità. FORD pe’ silenzi notturni e va lontano Poi ci smaschereremo (al Dottor Cajus, NANNETTA e alfin ritrova un altro labbro umano e, pria che il ciel raggiorni, parlandogli segretamente, (di dentro a sinistra, allontanandosi) che gli risponde colla sua parola. la giuliva brigata vicino all’osteria) Che c’è? Che c’è? Allor la notte che non è più sola se ne ritornerà. Non dubitar, tu sposerai mia figlia. vibra di gioia in un accordo arcano come altra voce al suo fonte rivola. NANNETTA FALSTAFF ALICE Quivi ripiglia suon, ma la sua cura (rimirando Fenton) (ascoltando) (sempre evitando tende sempre ad unir chi lo disuna. È un fraticel sgusciato dalla Trappa. Una, due, tre, quattro, l’abbraccio) Così baciai la desïata bocca! cinque, sei, sette botte, Sir John! Bocca baciata non perde ventura. ALICE otto, nove, dieci, undici, dodici. (frettolosa, aiutando Fenton Mezzanotte. FALSTAFF NANNETTA ad allacciare la maschera) (vedendo la quercia di Herne) Sono il tuo servo! (di dentro, lontana e avvicinandosi) Il tradimento che Ford ne minaccia Questa è la quercia. Numi, Sono il tuo cervo, imbizzarrito. Ed or Anzi rinnova come fa la luna. tornar deve in suo scorno e in nostro proteggetemi! Giove! piovan tartufi, rafani e finocchi!! aiuto. Tu per amor d’Europa ti trasformasti E sian la mia pastura! FENTON in bove; E amor trabocchi! (slanciandosi verso la parte FENTON portasti corna. I numi c’insegnan la Siam soli... dove udì la voce) Spiegatevi. modestia. Ma il canto muor nel bacio che lo L’amore metamorfosa un uom in ALICE tocca. ALICE una bestia. No. Qua nella selva densa Ubbidisci presto e muto. (ascoltando) mi segue Meg. (vede Nannetta che entra L’occasione come viene scappa. Odo un soave passo! e la abbraccia) (a Mrs. Quickly) (Alice comparisce nel fondo) FALSTAFF Chi vestirai da finta sposa? Alice! Amor ti chiama! È doppia l’avventura! ALICE (avvicinadosi ad Alice) Venga anche lei! Squartatemi (dividendo Fenton da Nannetta) QUICKLY Vieni! l’amor m’infiamma! come un camoscio a mensa! Nossignore! Un gajo Sbranatemi!! Cupido (obbligando Fenton a indossare Ladron nasuto ALICE alfin mi ricompensa. la cappa nera) che aborre il Dottor Cajus. (avvicinadosi a Falstaff) Io t’amo! t’amo! Tu indossa questa cappa. Sir John! 88 MEG MEG 89 FENTON (accorrendo dal fondo, ad Alice) FALSTAFF (di dentro) (aiutato da Alice e Nannetta Ho nascosto i folletti lungo il fosso. Sei la mia dama! Aiuto! ad indossare la cappa) Siam pronte. Che vuol dir ciò? ALICE ALICE ALICE Sir John! (fingendo spavento) NANNETTA (origliando) Un grido! Ahimè! (aggiustandogli Zitto. Viene il pezzo grosso. FALSTAFF il cappuccio) (afferrandola) MEG Lasciati fare. NANNETTA, ALICE, MEG e QUICKLY Sei la mia dama! (dal fondo, senza avanzarsi; Via!... non ha la maschera) ALICE ALICE Vien la tragenda! (porgendo la maschera (Tutte fuggono con Fenton da sinistra. O sfavillante amor! (fugge) a Fenton) Falstaff con due corna di cervo Allaccia. in testa e avviluppato in un ampio FALSTAFF ALICE mantello. Poi Alice. Poi Meg. (attirandola a sé (come sopra) (Fenton si aggiusta la cappa Mentre Falstaff entra in scena, suona con ardore) Ahimè! Fuggiamo! e la maschera) la mezzanotte) Vieni! Già fremo e fervo! FALSTAFF ALICE LE FATE portano lanterne di varie fogge) (spaventato) (scorge Falstaff La selva dorme e sperde Dove? e indica alle altre) Incenso ed ombra; e par BARDOLFO Steso al suol. nell’aer denso un verde (intoppando nel corpo di Falstaff ALICE asilo in fondo al mar. e arrestando tutti con un gesto) (fuggendo da destra NANNETTA Alto là! rapidissimamente) Lo confonde il terror LA REGINA DELLE FATE Il cielo perdoni al mio peccato! Erriam sotto la luna PISTOLA (Tutte si inoltrano con precauzione) scegliendo fior da fiore, (accorrendo) FALSTAFF ogni corolla in core Chi va là? (appiattendosi accanto LE FATE porta la sua fortuna. al tronco della quercia) Si nasconde Coi gigli e le viole FALSTAFF Il diavol non vuol ch’io sia dannato. scrivian de’ nomi arcani, Pietà! ALICE dalle fatate mani NANNETTA Non ridiam! germoglino parole, QUICKLY (di dentro) parole illuminate (toccando Falstaff col bastone) Ninfe! Elfi! Silfi! Sirene! LE FATE di puro argento e d’or, C’è un uomo! L’astro degli incantesimi Non ridiam! carni e malie. Le Fate in cielo è sorto. hanno per cifre i fior. ALICE, MEG e NANNETTA (comparisce nel fondo NANNETTA C’è un uom! fra le fronde) (indicando alle Fate il loro posto, LE FATE Sorgete! Ombre serene! mentre Alice parte rapidamente (mentre vanno cogliendo fiori) FORD da sinistra) Moviam ad una ad una (che sarà accorso FALSTAFF Tutte qui, dietro a me. sotto il lunare albor, vicino a Falstaff) (gettandosi colla faccia Cominciam. verso la quercia bruna Cornuto come un bue! 90 contro terra, lungo disteso) del nero Cacciator. 91 Sono le Fate. Chi le guarda è morto. LE FATE PISTOLA Tocca a te. (Tutte le Fate colla Regina mentre Rotondo come un pomo! (Nannetta vestita da Regina delle cantano si avviano lentamente Fate. Alice, alcune Ragazzette vestite (Le piccole Fate si dispongono verso la quercia. Dal fondo a sinistra BARDOLFO da Fate bianche e da Fate azzurre. in cerchio intorno alla loro Regina sbucano: Alice mascherata, Meg Grosso come una nave! Falstaff sempre disteso contro terra, le Fate più grandi formano gruppo da Ninfa verde colla maschera, Mrs. immobile) a sinistra) Quickly da befana, mascherata. Sono BARDOLFO e PISTOLA precedute da Bardolfo, vestito con (toccando Falstaff col piede) ALICE LA REGINA DELLE FATE una cappa rossa senza maschera, Alzati, olà! (sbucando cautamente Sul fil d’un soffio etesio col cappuccio abbassato sul volto da sinistra con alcune Fate) scorrete, agili larve; e da Pistola, da satiro. Seguono: FALSTAFF Inoltriam. Fra i rami un baglior cesio Dottor Cajus, in cappa grigia senza (alzando la testa) d’alba lunare apparve. maschera, Fenton, in cappa nera Portatemi una grue! NANNETTA Danzate! e il passo blando colla maschera, Ford, senza cappa Non posso. (sbucando a sinistra con altre Fate misuri un blando suon. né maschera. Parecchi borghesi e scorgendo Falstaff) Le magiche accoppiando in costumi fantastici chiudono FORD Egli è là. carole alla canzon. il corteggio e vanno a formare gruppo È troppo grave. a destra. Nel fondo altri mascherati QUICKLY Martirizzatelo scarandole e nacchere! BARDOLFO e PISTOLA È corrotto! Coi grifi aguzzi! Di schizzi e di zacchere Pancion! quell’otre si macoli. LE FATE (Accorrono velocissimi alcuni ragazzi Meniam scorribandole, DOTTOR CAJUS e FORD È corrotto! vestiti da folletti, e si scagliano danziamo la tresca, Beon! su Falstaff. Altri folletti, spiritelli, treschiam le farandole ALICE, NANNETTA e MEG diavoli sbucano da varie parti. Alcuni sull’ampia ventresca. BARDOLFO e PISTOLA È impuro! scuotono crepitacoli, alcuni hanno Zanzare ed assilli, Briccon! in mano dei vimini: molti portano volate alla lizza BARDOLFO delle piccole lanterne rosse) Coi dardi e gli spilli! DOTTOR CAJUS, FORD, (con dei gran gesti da stregone) ch’ei crepi di stizza! BARDOLFO e PISTOLA Si faccia lo scongiuro! FALSTAFF In ginocchion! (a Bardolfo) ALICE, MEG e QUICKLY ALICE Ahimé! tu puzzi Pizzica, pizzica, FORD (in disparte a Nannetta, mentre come una puzzola. pizzica,stuzzica, Pancia ritronfia! il Dottor Cajus s’aggira come chi spizzica, spizzica, cerca qualcuno. Fenton e Quickly SPIRITI, FOLLETTI e DIAVOLI pungi, spilluzzica ALICE nascondono Nannetta colle loro (addosso a Falstaff spingendolo finch’egli abbai! Guancia-rigonfia! persone) e facendolo ruzzolare) BARDOLFO (Evita il tuo periglio. Ruzzola, ruzzola, ruzzola, ruzzola!… FALSTAFF Sconquassa-letti! Già il Dottor Cajo ti cerca.) Ahi! Ahi! Ahi! Ahi! (I Folletti più vicini gli pizzicano QUICKLY NANNETTA le braccia, le guancie, lo fustigano ALICE, MEG, QUICKLY e FATE Spacca-farsetti! Troviamo coi vimini sulla pancia, lo pungono Cozzalo, aizzalo, un nascondiglio. con ortiche) dai pie’ al cocuzzolo! PISTOLA 92 Strozzalo, strizzalo! Vuota-barili! 93 (si avvia con Fenton nel fondo ALICE, MEG e QUICKLY Gli svampi l’uzzolo! della scena, protetta da Alice Pizzica, pizzica, Pizzica, pizzica, DOTTOR CAJUS e Quickly) pizzica, stuzzica, l’unghia rintuzzola! Sfianca-giumenti! spizzica, spizzica, Ruzzola, ruzzola, ruzzola, ruzzola!… QUICKLY pungi, spilluzzica FORD Poi tornerete lesti al mio richiamo. finch’egli abbai! (fanno ruzzolare Falstaff verso Triplice-mento! il proscenio. Ford, il Dottor Cajus, (Nannetta, Fenton, Quickly (I più piccoli Folletti gli ballano Pistola e Bardolfo alzano Falstaff BARDOLFO e PISTOLA scompaiono dietro le fronde) intorno, alcuni gli montano sulla e lo obbligano a star ginocchioni) Di’ che ti penti! schiena e fanno sgambetti: Falstaff BARDOLFO vorrebbe difendersi ma non può DOTTOR CAJUS e FORD (Bardolfo prende il bastone (continuando i gesti di scongiuro muoversi) Cialtron! di Quickly e dà una bastonata sul corpo di Falstaff) a Falstaff) Spiritelli! Folletti! FALSTAFF BARDOLFO e PISTOLA Farfarelli! Vampiri! Agili insetti Ahi! Ahi! Ahi! Ahi! Poltron! FALSTAFF Del palude infernale! Ahi! Ahi! mi pento! Punzecchiatelo! FOLLETTI, DIAVOLI DOTTOR CAJUS e FORD Orticheggiatelo! Scrolliam crepitacoli, Ghiotton! TUTTI GLI UOMINI FALSTAFF TUTTI (Mentre il Dottor Cajus ricomincia Uom frodolento! Ma salvagli l’addomine. (Pistola gli dà un colpo a cercare e cercando esce dalla di frusta) parte opposta, Quickly e Bardolfo FALSTAFF LE DONNE Furfanteria! scompaiono dietro gli alberi del fondo) Ahi! Ahi! mi pento! Falle pentito Domine! FALSTAFF FORD GLI UOMINI FALSTAFF Ahi! Così sia. (con un inchino ironico, Uom turbolento! Ma salvagli l’addomine avvicinandosi a Falstaff) BARDOLFO Ed or, mentre vi passa la scalmana, (Bardolfo riprende il bastone DOTTOR CAJUS, FORD, Ed or che il diavol ti porti via!! Sir John, dite: il cornuto e colpisce di nuovo Falstaff) BARDOLFO e PISTOLA chi è? Globo d’impurità! rispondi. (nella foga del dire FALSTAFF gli casca il cappuccio) ALICE e MEG Ahi! Ahi! mi pento! FALSTAFF (che si saranno avvicinate, Ben mi sta. FALSTAFF ironicamente a Falstaff GLI UOMINI (rialzandosi) smascherandosi) Capron! Scroccon! Spaccon! DOTTOR CAJUS, FORD, Nitro! Catrame! Solfo!! Chi è? BARDOLFO e PISTOLA Riconosco Bardolfo! FALSTAFF Monte d’obesità! rispondi. (violentissimamente ALICE Perdon! contro Bardolfo) Vi siete fatto muto? FALSTAFF Naso vermiglio! BARDOLFO Ben mi sta. Naso bargiglio! FALSTAFF (colla faccia vicinissima Puntuta lesina! (dopo un primo istante alla faccia di Falstaff) DOTTOR CAJUS, FORD, Vampa di resina! di sbalordimento andando Riforma la tua vita! BARDOLFO e PISTOLA Salamandra! Ignis fatuus! incontro a Ford) 94 Otre di malvasia! rispondi. Vecchia alabarda! Stecca Caro signor Fontana! 95 FALSTAFF di sartore! Schidion d’inferno! Tu puti d’acquavita. FALSTAFF Aringa secca! ALICE Così sia. Vampiro! Basilisco! (interponendosi) LE DONNE Manigoldo! Ladrone! Sbagliate nel saluto, Domine fallo casto! BARDOLFO Ho detto. E se smentisco Questo è Ford, mio marito. Re dei panciuti! voglio che mi si spacchi il cinturone!! FALSTAFF QUICKLY Ma salvagli l’addomine. FALSTAFF TUTTI (ritornando) Va’ via, tu puti. Bravo! Cavaliero… LE DONNE Domine fallo guasto! BARDOLFO FALSTAFF FALSTAFF Re dei cornuti! Un poco di pausa. Sono stanco. Reverenza. FALSTAFF Ma salvagli l’addomine. FALSTAFF QUICKLY QUICKLY Va’ via, tu puti. (che si trova vicino a Bardolfo, Voi credeste due donne così grulle, LE DONNE gli dice a bassa voce) così citrulle, Fallo punito Domine! (Vieni. Ti coprirò col velo bianco) da darsi anima e corpo all’Avversiero, per un uom vecchio, sudicio ed obeso... Ma basta. Ed ora vo’ che m’ascoltiate. (Alice prenderà in braccio il più piccolo TUTTI Coronerem la mascherata bella dei ragazzetti che sarà mascherato Ah! Ah! MEG e QUICKLY con gli sponsali della da spiritello, e farà in modo che la Con quella testa calva... Regina delle Fate. lanterna che tiene in mano illumini DOTTOR CAJUS (Il Dottor Cajus e Bardolfo, vestito in pieno la faccia di Bardolfo appena Spavento! ALICE, MEG e QUICKLY da Regina delle Fate col viso coperto questi resterà senza velo che lo E con quel peso! da un velo, s’avanzano lentamente nasconde. Un altro spiritello guidato LE DONNE tenendosi per mano. Il Dottor Cajus da Meg illuminerà Nannetta e Fenton) Vittoria! FORD ha la maschera sul volto) Parlano chiaro. Già s’avanza la coppia degli sposi. FORD TUTTI Attenti! Giù le maschere e i veli. Apoteosi! (tranne Dottor Cajus e Ford) FALSTAFF Evviva! Evviva! Incomincio ad accorgermi TUTTI (Al comando di Ford rapidamente d’esser stato un somaro. Attenti! Fenton e il Dottor Cajus si tolgono FORD la maschera. Nannetta si toglie il velo (ancora sotto il colpo ALICE FORD e Quickly toglie il velo a Bardolfo: tutti dello stupore) Un cervo. Eccola, in bianca vesta, rimangono a viso scoperto) Oh! Meraviglia! col velo e il serto delle rose in testa FORD e il fidanzato suo ch’io le disposi. TUTTI ALICE Un bue. Circondatela, o Ninfe. (ridendo tranne Ford (avvicinandosi a Ford) e il Dottor Cajus) L’uom cade spesso nelle reti ordite TUTTI (Il Dottor Cajus e Bardolfo si collocano Ah! Ah! Ah! Ah! dalle malizie sue. (ridendo) nel mezzo: le Fate grandi e piccole Ah! Ah! li circondano) DOTTOR CAJUS FALSTAFF (riconoscendo Bardolfo, (avvicinandosi a Ford 96 FORD ALICE immobilizzato dalla sorpresa) con un inchino ironico) 97 E un mostro raro! (presentando Nannetta e Fenton Spavento! Caro buon Messer Ford, ed ora, dite: entrati da pochi istanti. Nannetta Lo scornato chi è? FALSTAFF ha un gran velo celeste che la copre FORD (che avrà riacquistato tutta. Fenton ha la maschera (sorpreso) FORD la sua calma) e la cappa) Tradimento! (accenna Ogni sorta di gente dozzinale Un’altra coppia al Dottor Cajus) mi beffa e se ne gloria; d’amanti desiosi GLI ALTRI Lui. Pur, senza me costor con tanta boria chiede d’essere ammessa agli (ridendo) non avrebbero un briciol di sale. augurosi Apoteosi! DOTTOR CAJUS Son io, son io, son io, che vi fa scaltri. connubi! (accenna a Ford) L’arguzia mia crea l’arguzia degli altri. FORD Tu. FORD (guardando l’altra coppia) TUTTI E sia. Farem la festa doppia. Fenton con mia figlia!! FORD Ma bravo! Avvicinate i lumi! No. (I folletti guidati da Alice DOTTOR CAJUS FORD si avvicinano colle loro lanterne) (esterefatto) DOTTOR CAJUS Per gli Dei! Il ciel v’accoppia. Ho sposato Bardolfo!! Sì. Se non ridessi ti sconquasserei! BARDOLFO FORD (accenna a Ford Poi con Sir Falstaff, tutti, andiamo e al Dottor Cajus) a cena! Voi. ALICE, NANNETTA, MEG, QUICKLY, FENTON FENTON, DOTTOR CAJUS, (accenna pure a Ford BARDOLFO, PISTOLA, FALSTAFF, e al Dottor Cajus) FATE, SPIRITI ecc. Lor. Evviva!

DOTTOR CAJUS TUTTI (mettendosi con Ford) Tutto nel mondo è burla. Noi. L’uom è nato burlone, la fede in cor gli ciurla, FALSTAFF gli ciurla la ragione. Tutti e due. Tutti gabbati! Irride l’un l’altro ogni mortal. ALICE Ma ride ben chi ride (mettendo Falstaff con Ford la risata final… e il Dottor Cajus) Tutti gabbati! No. Tutti e tre. Ah! ah! ah! (a Ford, mostrando Nannetta Tutti gabbati! e Fenton) Volgiti e mira quelle ansie leggiadre.

98 NANNETTA (Cala la tela) 99 (a Ford, giungendo le mani) Perdonateci, padre.

FORD Chi schivare non può la propria noia l’accetti di buon grado. Facciamo il parentado e che il ciel vi dia gioia.

TUTTI (tranne il Dottor Cajus) Evviva!

FALSTAFF Un coro e terminiam la scena.

Falstaff > immagine di scena FALSTAFF ARTISTI & ORGANICI RENATO PALUMBO MARIANO BAUDUIN direttore regia

Passione e vocazione lo portano fin dalla l’altro pilastro della sua attività, sia come Napoletano, per vent’anni collaboratore Terenzio Gargiulo 2006), Il silenzio muore adolescenza ad affiancare gli studi di canto, direttore sia come didatta. di Roberto De Simone, con il quale senza lutti con E. Sanguineti, Cantata per direzione d’orchestra e coro, pianoforte Impegni recenti e futuri comprendono: approfondisce musicologia, teatro, lettere, lo sposalizio del Principe di Sansevero e composizione principale all’esplorazione Tosca e Rigoletto a Torino, Anna Bolena ed etno-antropologia. (Napoli Teatro Festival 2008), La serva del teatro d’opera in tutti i suoi aspetti, fino ed Attila a Sydney, La traviata a Bologna, È stato regista collaboratore per numerose padrona di Pergolesi (di San Carlo 2011), al debutto sul podio, appena diciannovenne, Tosca a Pechino, Il barbiere di Siviglia e produzioni tra cui L’impresario in angustie Marechiaro waiting for the moon su musiche con Il trovatore. Cavalleria Rusticana a Bari, La traviata a di Cimarosa, Osteria di Marechiaro di di Roberto De Simone (Benevento 2011), Intraprende così un’intensa carriera che lo Napoli e a Washington. Paisiello, Trittico di Puccini, Eden Teatro The Beggar’s Kapellmeister (NTFI 2012), vede interprete di un vasto repertorio nei Recentemente ha ottenuto un grandissimo di Viviani, Combattimento e storia di un L’isola disabitata (Teatro di Corte di Palazzo principali teatri italiani ed internazionali, successo con Rigoletto a Torino, per la regia soldato di Monteverdi-Stravinskij, Il ratto Reale di Napoli 2015). dalla Scala di Milano all’Opéra di Parigi, di John Turturro. Dopo La traviata al Teatro dal serraglio di Mozart, Re Bello di De Simone, Molteplici le regie di ripresa di spettacoli dal Covent Garden di Londra ai festival di Comunale di Bologna ha diretto a Sydney Cantata per la gran Madre di Dio di Jommelli, andati in scena a Bilbao, Milano, Napoli, 102 Pesaro e di Martina Franca, da Washington, una nuova produzione di Anna Bolena ed è La donna vendicativa di Goldoni, Socrate Roma, Opera Royal di Muscat. 103 Chicago, Berlino, Tokio, Bilbao e Barcellona tornato a Firenze con Rigoletto. immaginario di Paisiello, Là ci darem la mano Ha insegnato “Storia della scenografia e a Genova, Torino, Parma, Venezia, Verona, Vanta una ricca discografia comprendente di De Simone (Premio ETI ‘08), Lo vommaro della regia” al centro di perfezionamento Firenze, Napoli, Bari, dove ha inaugurato Robert le diable e Les huguenots di a duello (NTFI 2008), Falstaff di Verdi e “Techne” e “Formart”. con Turandot la prima stagione lirica nel Meyerbeer, Hans Heiling di Marschner, Turandot di Puccini. Nel 2012 crea “Gli Alberi di Canto Teatro”, ricostruito Teatro Petruzzelli. Germania di Franchetti, La Cenerentola Molteplici le collaborazioni anche come una compagnia teatrale in cui si coniugano Il rispetto assoluto della partitura, vissuto e Bianca e Falliero diRossini, Simon assistente musicale. tradizione e innovazione, musica colta e con spirito rigoroso ma non dogmatico è Boccanegra di Verdi nella prima versione Ha collaborato alle edizioni di tante musica popolare, ricerca e conservazione alla base di un percorso di ricerca centrato del 1857 andata in scena per il Festival pubblicazioni di De Simone: Le guarattelle della memoria. sulla dimensione drammaturgica dell’opera di Martina Franca e non ultima la Lucrezia (Franco di Mauro edizioni), Il Bambino Ha inoltre pubblicato per la collana Einaudi e sulla sua evoluzione di respiro europeo, Borgia di Donizetti rappresentata alla Scala Gesù (FMR edizioni), Il presepe popolare Teatro un racconto su Carlo Gesualdo da da Rossini a Marschner, da Donizetti e Bellini di Milano. napoletano (Einaudi), La tradizione musicale Venosa e su Jack lo squartatore. a Verdi, Meyerbeer, Puccini e Giordano. e rituale in Campania (Squilibri, Accademia Nel 2012 ha vinto il premio “Sipario - La Con lo stesso spirito si dedica intensamente di Santa Cecilia edizioni), Satyricon ‘44 Nuova Critica 2012” nella sezione musicale. alla musica sinfonica, dal classicismo (Einaudi), Cinque voci per Gesualdo, autore Attualmente è direttore artistico del viennese a Mahler e Hindemith, passando del capitolo “Diario di un’inchiesta”, “The Beggars’ Theatre - Il Teatro dei per il grande repertorio romantico e (Einaudi Teatro) e al libro di Fiorillo, Don Mendicanti”. tardoromantico tedesco, Dvořák, Grieg Giovanni sulla scena. e Čajkovskij. È stato autore e regista degli spettacoli: L’amore per il canto e la vocalità costituisce Canto e scanto per San Gennaro (Premio NICOLA RUBERTELLI ZAIRA DE VINCENTIIS DANIELE NALDI FABRIZIO CASSI scene costumi disegno luci maestro del coro

Nato a Napoli, dopo aver ottenuto una borsa Nata a Napoli, si è diplomata in Scenografia Dall’86 segue per il Teatro Comunale di Bologna Bussetano, è diplomato in Organo e Pianoforte di studio è entrato al . all’Accademia delle Belle Arti nella sua città. la stagione al Teatro delle Celebrazioni, firmando al Conservatorio di Piacenza, dove ha conseguito Dal 1969 al 1970 ha lavorato in Africa nel ruolo Ha iniziato la carriera di costumista da molto le luci de La gatta inglese per la regia di Salvatores, un diploma di merito con il massimo dei voti di coordinatore dei due Centri di produzione giovane e con importanti compagnie di prosa Il trionfo della notte per la regia di Marini. in Composizione principale, in Composizione e responsabile del gruppo di dipendenti RAI e lirica collaborando con registi quali Angiulli, Dal 1993 ricopre la carica di responsabile luci e Direzione d’Orchestra al Conservatorio delle sedi di Tripoli e Bengasi. Russo, Sepe, De Monticelli, De Bosio, Cobelli, De e lighting designer al Comunale di Bologna. “A. Boito” di Parma e in Direzione d’Orchestra Ha collaborato con i teatri di San Carlo, Stabile Simone, Peak, Martone, Sammartano, Zucchi, Debutta nel teatro della sua città con L’Histoire all’Accademia Filarmonica di Bologna. dell’Aquila, Opera di Roma, Stabile di Roma, Castellitto, Marconi, Angelini. du soldat per la regia di De Simone, cui seguono Ha collaborato con la Fondazione “A. Toscanini” Piccolo Teatro di Milano, Arena di Verona e con Dal 1999 ad oggi si segnalano: Eleonora, al di Macbeth, Il caso Makropulos, regia di Ronconi, di Parma, come Maestro accompagnatore, nelle il Teatro Petruzzelli di Bari, firmando spettacoli San Carlo di Napoli, Don Giovanni a Vienna, Pelleas et Melisande, Simon Boccanegra, , produzioni Aida e La traviata, per la regia di Franco di rilievo andati in scena in Italia e all’estero. diretto da Muti, entrambi per la regia di De I puritani per la regia di Pier’Alli, Tristan und Isolde, Zeffirelli e la direzione di Plácido Domingo, Dal 1996 al 2015 ha ricoperto il ruolo di Direttore Simone. seguono Le jongleur de Notre Dame, The Rake’s progress per la regia di Bieto. Rigoletto, per la regia di Vittorio Sgarbi, diretto degli allestimenti al di San Carlo di Napoli. La rondine all’Opera di Roma. Ha disegnato per In altri Teatri ha realizzato I lombardi alla prima da Keri-Lynn Wilson. La sua prima esperienza in ambito lirico risale De Simone i costumi di Eden Teatro, Socrate crociata all’Opernhaus di Zurigo, alle In qualità di Maestro del Coro collabora 104 al 1962 a Napoli con L’infedeltà delusa di Haydn, immaginario a Napoli, Falstaff a Bari, Lo vommaro Terme di Caracalla e all’Anfiteatro di Cagliari, con la Cooperativa Artisti del Coro di Parma, 105 per la regia di A. Brissoni. Ha poi debuttato al di a duello per il Teatro Festival di Napoli, Cavalleria La Cenerentola, Jerusalem, Il turco in Italia al di Il Coro Lirico Lombardo e la Corale Rossini San Carlo con il balletto Il ponte, e vi tornerà con rusticana per Lisbona, La Cenerentola a Trieste San Carlo di Napoli, Macbeth al Verdi di Trieste, di Modena. Dal 2006 è Maestro della Corale Il Trittico di J. Napoli (1983), prima di avviare una e per Paul Curran a Napoli, dove cura Cavalleria al Campoamor di Oviedo ed al ORW di Liege, “Verdi” di Parma. lunga collaborazione con Roberto De Simone rusticana, regia di M. Scaparro con C. Buccirosso. La fille du régiment al Carlo Felice di Genova, Nell’ottobre del 2001 e nel gennaio del 2002 - tutt’ora in corso - per gli allestimenti di L’orso, Numerosi anche i musical per la Compagnia della Lucia di Lammermoor e Anna Bolena al Donizetti ha diretto l’orchestra sinfonica “A. Toscanini” Piedigrotta, La Dirindina, Histoire du soldat, Don Rancia: La cage aux folles, Cabaret, Cantando sotto di Bergamo, Samson et Dalila al Festival di per i concerti d’inaugurazione del restaurato Pasquale, Pulcinella, Agamennone, Il Convitato la pioggia, Grease, Sette spose per sette fratelli, Santander ed al ORW di Liegi, Werther al Teatro organo di Giuseppe Verdi a Roncole di Busseto. di pietra, Le convenienze e inconvenienze teatrali, Hello, Dolly!, A qualcuno piace caldo, La piccola Alfredo Kraus di Las Palmas e alla Fenice di Venezia Attivo nella sua città natale, dal 1991 al 2003 Eleonora, Don Giovanni, L’osteria di Marechiaro, bottega degli orrori, Bulli e pupe, Pinocchio, Il giorno Adina al Rossini Opera Festival e la Trilogia è stato segretario organizzativo del Concorso Socrate immaginario, Là ci darem la mano, Lo della tartaruga, cui seguono il musical Napoletani verdiana al Maggio musicale fiorentino. Internazionale “Voci Verdiane”. Vommaro a duello, Turandot. a Brodway e Cats di cui cura il make up artist. Nel 2014 è stato docente di Light Design Ha effettuato registrazioni televisive e radio Ha lavorato in tutti i grandi teatri italiani, europei Per il Teatro Festival di Napoli: Antigone di Parrella, all’Accademia di Belle Arti di Bologna ed è stato come organista, pianista e Direttore d’Orchestra. ed internazionali sino a Pechino, Naijiin, Hong Antonio e Cleopatra di Shakespeare (premio “Le inoltre consulente per gli impianti nell’opera A marzo 2015 è stato Maestro del Coro al Verdi Kong, Tokio, Osaka, e con i grandi registi italiani maschere del teatro” per i migliori costumi) con di ricostruzione del Teatro Galli di Rimini. di Pisa in Macbeth di Verdi, regia di D. Argento. e stranieri. Nel cinema ha collaborato, tra tanti Koncialosky, La bisbetica domata di Shakespeare, È attualmente docente di illuminotecnica alla Ha ricoperto l’incarico di altro Maestro del Coro altri, con Calenda, Avati, Monicelli ed ha ricevuto Il sindaco del rione sanità, regia di M. Sciaccaluga, Scuola dell’Opera del Comunale di Bologna. al di Parma. riconoscimenti alla Mostra del Cinema di Venezia Macbeth nel 2016 e Arturo show, spettacolo Tra i suoi prossimi impegni si segnalano: Otello Dal 2011 è Direttore Eventi Lirico - Musicali per Sciopèn di Odorisio, L’amara scienza e Fratelli. di Arturo Brachetti. per la regia di Gabriele Lavia al Palazzo dello sport del Comune di Busseto e con tale incarico Molte le collaborazioni in campo televisivo. Dal 2007 insegna all’Accademia delle Belle Arti di Bologna il prossimo novembre 2020, Adriana ha partecipato al Comitato Nazionale In quarant’anni di carriera ha allestito mostre di Napoli e Costume per lo spettacolo a Torino. Lecouvrer per la regia di R. Cucchi al Comunale del Bicentenario Verdiano nominato personali e collettive, in Italia ed all’estero. Dal 2012 è docente a Napoli di Costume design di Bologna il prossimo gennaio 2021. dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. nel biennio specialistico. Dal 2015 ricopre la Da settembre 2016 è Maestro del Coro cattedra di Costume per lo spettacolo all’AABB della Fondazione Teatro Petruzzelli. di Napoli. CARLO LEPORE FILIPPO POLINELLI DAMIANO SALERNO BIAGIO PIZZUTI basso baritono baritono baritono

Nato a Napoli, ha studiato canto con Alessandra Nato a Tortona, ha debuttato nel 2006 in Manon Nato a Siracusa, comincia presto gli studi musicali Nato a Salerno, si è diplomato in pianoforte e canto Gonzag a Roma ed in seguito con Carlo Bergonzi di Massenet alla Scala di Milano e in Otello a Rovigo, con il pianoforte. Successivamente unisce lo studio lirico con lode e menzione d’onore al Conservatorio all’Accademia Chigiana, Paolo Montarsolo, Joe Bolzano, Rimini, Ravenna, Trento, Livorno, Savona, del canto, diplomandosi nel 1995 al Conservatorio “G. Martucci” di Salerno. Si è perfezionato poi Giardina, Alberto Zedda perfezionando il repertorio cui sono seguiti altri debutti: al Regio di Parma ne di Pescara. con A. Ciccolini ed i baritoni R. Panerai, R. Bruson mozartiano con Otto Edelman alla Wiener La pietra del paragone, Don Chisciotte di Mercadante Ha vinto numerose borse di studio e concorsi ed A. Corbelli. Ha frequentato l’Opera Studio Kammeroper. Ha vinto diversi concorsi, tra cui il e La Gazzetta di Rossini al Bad Wildbad Belcanto internazionali tra cui: borsa di studio “Accademia dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma con R. “G. B. Pergolesi” di Roma ed il Concorso “A. Belli” Opera Festival. di Studi Verdiani”, borsa di studio in memoria Scotto. di Spoleto nel 1992. Ha collaborato con importanti direttori quali di “Michele Guagliardo”, borsa di studio “Istituto A 25 anni ha vinto il concorso As.Li.Co., debuttando È poi approdato al Teatro San Carlo di Napoli Marin, Renzetti, Temirkanov, Mehta e registi quali Nazionale Tostiano e Royal Academy of Music”, poi ne L’elisir d’amore nei teatri del circuito, ha vinto cantando nel Matrimonio segreto, Il convitato Joël, Barberio Corsetti, Herrmann. i concorsi “A. Catalani”, Cascina lirica, Sanremo il concorso di Spoleto, debuttando il ruolo del titolo di pietra, Le convenienze ed inconvenienze teatrali Impegni recenti e futuri: Le convenienze ed Classic International, “G. Di Stefano” e nel 2004 in Gianni Schicchi e il “Toti dal Monte” di Treviso, fino ad arrivare al Teatro alla Scala. Si è esibito inconvenienze teatrali alla Scala, serata di Gala il concorso As.Li.Co. partecipando a Lucia di Lammermoor. anche come Dulcamara ne L’elisir d’amore, Ping accanto a Domingo a Tokyo, Ha debuttato nel 2001 con La forza del destino. Da allora molte le partecipazioni in vari titoli in Turandot, e Bartolo nel Le nozze di Figaro. diretta da Mehta al Maggio Musicale e in tournée Da allorasi è esibito in Italia e all’estero nei titoli: d’opera, tra cui si segnalano: Cléopâtre di Massenet 106 Più volte invitato dal Rossini Opera Festival, ha a Tokyo, al Regio di Parma un ballo in maschera, Il barbiere di Siviglia; L’elisir d’amore; Madama a Salisburgo; Gianni Schicchi al Teatro An der Wien, 107 interpretato Bianca e Falliero, Le siège de Corinthe, Don Pasquale a Milano, Il barbiere di Siviglia a Butterfly, Turandot, Pagliacci, Werther, La traviata, Don Giovanni a Ferrara e a Palermo, Così fan tutte Adina, Il vero omaggio, Matilde di Shabran, La scala Bari diretto da Maazel e alla ROH di Muscat in Luisa Miller, La bohème, Rigoletto, Il trovatore. a Liverpool registrato in CD dalla Rubicon, Il viaggio di seta, Il signor Bruschino, Armida e L’Inganno felice. tournée con il San Carlo di Napoli, Un giorno di Nel 2013 due importanti debutti, sir Riccardo a Reims ad Amsterdam, regia di D. Michieletto, Tra le esibizioni si segnalano: La scala di seta a regno al Filarmonico di Verona, Madama Butterfly ne I Puritani, Francesco ne I masnadieri, cui La bohème a Napoli e L’italiana in Algeri diretta da Berlino, La grotta di Trofronio a Losanna, Seneca a Trieste e Bologna, Mosè di Rossini nel Duomo di seguono altri importanti ruoli in Roberto B. Campanella e L’elisir d’amore a Firenze, La pietra ne L’incoronazione di Poppea e titoli di più rara Milano, L’elisir d’amore, Luisa Miller, La Cenerentola Devereux, Werther, Rigoletto e ancora La traviata. del paragone a Cagliari, Don Giovanni a Basilea, esecuzione come Socrate immaginario di Paisiello, al Verdi di Trieste, Les pêcheurs de perles per Nel 2015 Aida, Madama Butterfly, La bohème, Lucia di Lammermoor a Treviso e Ferrara nel 2018. Celos aun del aire matan, Le astuzie femminili, l’inaugurazione del Nuovo Teatro d’Opera di Dubai, e il suo primo Nabucco che riprende poi nel 2017. Recente il debutto all’Arena di Verona in Carmen Orfeo, Gli amori di Apollo e Dafne, Euridice, Aretusa, Barbiere di Siviglia ad Udine e Pordenone, Manon Ha collaborato con direttori del calibro di Pidò, per la regia di Hugo de Ana, Don Pasquale e L’elisir e Sansone. Tra i suoi maggiori successi: La forza Lescaut al Petruzzelli di Bari e La sonnambula al Armiliato, Arrivabeni, Bartoletti, Benini, Ciampa, d’amore a Palermo e La Cenerentola, La bohème del destino e Falstaff al Festival Verdi di Parma, Verdi di Trieste, Le nozze di Figaro a Dubai, Falstaff Campellone, Fagen, Fournillier, Kovatchev, Oren, al Filarmonico di Verona, Serse di Händel diretto Don Giovanni a Lucca, Bergamo, Savonlinna, all’NCPA di Pechino, diretto da Mehta, Madama Lombard, Luisotti, Marcianò, Montanaro, Viotti, da O. Dantone nel circuito emiliano. Torino e Trieste, Le nozze di Figaro a Houston Butterfly al Lirico di Cagliari, La traviata al Verdi Noseda, e registi quali Carsen. In ambito concertistico, importanti i ruoli da e alla Royal Opera House di Londra diretto da di Trieste, La bohème al di San Carlo di Napoli, solista nella Sinfonia n. 9 di Beethoven al Bellini Pappano, Così fan tutte a Torino, Colonia e Londra Barbiere di Siviglia al Petruzzelli di Bari, L’elisir di Catania e nel Requiem di Fauré al Filarmonico diretto da Davis, Il viaggio a Reims ad Anversa d’amore al Verdi di Padova e all’Operaestate di Verona. con Zedda, Don Magnifico a Buenos Aires, Napoli Festival Veneto di Bassano del Grappa. Ha inciso per Deutsche Grammophon il Serse e Roma regia di E. Dante, il film Cenerentola, una Ha al suo attivo le incisioni di La pietra del paragone di Händel, (Premio Abbiati) e per Warner Classics favola in diretta, regia di Verdone, Gianni Schicchi pubblicato in DVD per Naïve, La Gazzetta e Don & Erato l’Agrippina di Händel, al fianco di Joyce Di a Torino. Recenti e futuri impegni: Il barbiere di Chisciotte per Naxos e La forza del destino per Donato, Luca Pisaroni e Franco Fagioli. Siviglia, Nozze di Figaro, , Così fan RAI Trade. Fra gli impegni futuri: Il viaggio a Reims a Berlino, tutte, Don Pasquale, La gazza ladra, Falstaff, L’elisir Il barbiere di Siviglia a Macerata e Otello a Napoli. d’amore, Il barbiere di Siviglia, Torvaldo e Dorliska, La scala di seta, L’Italiana in Algeri, Gianni Schicchi, Don Giovanni, La Cenerentola, La Messa di Gloria. CAMERON BECKER FRANCESCO MARSIGLIA CHRISTIAN COLLIA SAVERIO FIORE tenore tenore tenore baritono

Nato a Leawood nel Kansas, si è laureato con lode Nato a Napoli, si è diplomato in Canto lirico Nato a Vibo Valentia, nel 2009 ha frequentato a Nato a Bari, si è diplomato in canto con il massimo alla Mozarteum University di Salisburgo e all’Arizona al Conservatorio di Salerno con il massimo dei voti, Busseto l’Accademia Verdiana di Carlo Bergonzi. dei voti all’istituto Musicale “G. Paisiello” di Taranto. State University. con Giuliana Valente. Ha conseguito poi il diploma Tra il 2012/13 debutta i ruoli di Don Ottavio, Ha debuttato con Il fortunato inganno al Festival Si sta rapidamente affermando nella scena di II livello all’istituto “O. Vecchi” di Modena, Beppe nei Pagliacci e Tamino in Die Zauberflöte. della Valle D’Itria di Martina Franca (inciso per operistica internazionale con un ampio repertorio con lode. Si è perfezionato con Magiera, Desderi, Ha frequentato l’Accademia Rossiniana a Pesaro Dynamic) e proseguendo in molti ruoli principali e già 700 esibizioni in tutta Europa. È attualmente Freni, Bruson, Kabaivanska e Pavarotti. e interpretato il Conte d’Almaviva ne Il barbiere in vari titoli d’opera, tra cui: Tieste di Bussotti e al quinto anno come membro dell’ensemble al Vincitore di concorsi tra cui il Concorso “A. Belli” di Siviglia al Petruzzelli di Bari. Prova d’orchestra di Battistelli a Roma, L’elisir Baden State Theatre di Karlsruhe. Comunità Europea 2004 del Lirico Sperimentale Ha partecipato come effettivo a masterclass d’amore a Grosseto, La bohème a Jesi e teatri Dopo le interpretazioni di successo nelle passate di Spoleto. tenute da Rockwell Blake, Mirella Freni e Juan lombardi, Don Pasquale al Lirico Sperimentale stagioni, riprenderà Tamino nel Die Zauberflöte, La sua carriera ha avuto inizio da giovanissimo Diego Florez. Dal 2014 al 2015 ha partecipato di Spoleto, Madama Butterfly all’Opera Giocosa Max nel Der Freischütz, Don Ottavio nel Don con ruoli di fianco, per poi conquistare sempre come effettivo al Centre de Perfeccionament di Savona e al Comunale di Modena, La traviata Giovanni e Camille de Rosillon in Die lustige Witwe. maggior rilievo artistico. Sono infatti molti i ruoli Plácido Domingo a Valencia. a Savona e a Reggio Calabria, Lucia di Lammermoor Tra gli impegni recenti e futuri: L’elisir d’amore debuttati negli ultimi 15 anni nei migliori teatri Nel 2017 si è diplomato con lode e menzione a Salonicco, Don Carlo a Macerata, Rigoletto in al Petruzzelli di Bari, Aufstieg und Fall der Stadt italiani ed esteri e molte le collaborazioni con speciale al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma. tournée europea, Werther a Savona e a Rovigo. 108 Mahagonny all’Opera di Zurigo, Der Freischütz direttori di fama internazionale come Acs, Aprea, Dal 2017 ad oggi, ha cantato ne Il viaggio a Reims Ha inoltre partecipato ad Assassinio nella 109 a Karlsruhe, Die Zauberflöte, Die lustigen Nibelungen, Benini, Bisanti, Boncompagni, Beltrami, Caldi, a Roma, il Conte d’Almaviva alla Cadogan Hall cattedrale di Pizzetti a Bari (registrato in DVD). Das schlaue Füchslein, My Fair Lady, La clemenza Carignani, Carella, Carminati, Chung, Callegari, di Londra, Giannetto ne La gazza ladra al Teatro Ha poi debuttato al Festival di Salisburgo in Moïse di Tito, Das Rheingold e Die lustigen Nibelungen. Desderi, Luisotti, Muti, Noseda, Renzetti, Rustioni, Petruzzelli di Bari, Elvino ne La sonnambula al et Pharaon diretto da Muti, ruolo ripreso a Roma, Grande successo per il Der fliegende Holländer al Di Stefano, Webb, Frizza e registi del calibro di Bellini di Catania e Ramiro ne La Cenerentola Parsifal a Valencia diretto da Maazel, Elektra Petruzzelli di Bari diretto da G. Bisanti. De Ana, Barbalich, Bellocchio, Bernard, Bianchi, di Rossini al Politeama Greco di Lecce. di Strauss a Firenze diretto da Ozawa, Manon Alla Fenice di Venezia ha cantato nel Tannhäuser, Borrelli, Bruson, Cappuccio, De Carlo, Ciabatti, Ha debuttato al Teatro La Fenice di Venezia vari Lescaut a Venezia, Verona e Roma, Salome a seguito dalla produzione di C. Bieito di From the Courir, Cucchi, Esposito, Gandini, Kemp, Krief, ruoli, dei quali l’ultimo è la Volpe nel Pinocchio Firenze per la regia di Carsen, Aida a Verona house of the dead per il Festival Janáček di Brno Maestrini, Micheli, Michieletto, Mirabella, Monti, di Valtinoni. e Firenze, diretti da Mehta. al Teatro di Stato di Norimberga. Mortelliti, Finzi Pasca, Placido, Poda, De Simone, Ha una intensa attività concertistica sia in Italia Seguono molteplici interpretazioni nei Teatri Molteplici i titoli da lui interpretati al Badisches Sutcliffe, Torrigiani, Wertmüller, Zampieri. che all’estero ed ha recentemente inciso con italiani ed esteri, tra cui Sao Paolo, Corea, Oman, Staatstheater di Karlsruhe: Die Zauberflöte, Das Tra i successi si segnalano: Otello alla Fenice l’orchestra del Conservatorio di Santa Cecilia Salisburgo, New York, Chicago. Rheingold, Entführung aus dem Serail, Tristan und di Venezia e a Palazzo Ducale diretto da Chung di Roma la prima edizione in tempi moderni Molteplici le esecuzioni di messe ed oratori cui Isolde, My fair Lady. Al Theater Regensburg ha e al Regio di Torino diretto da Noseda, Lucia di dell’opera Adelson e Salvini di Bellini nel ruolo ha preso parte: Petite Messe solennelle di Rossini interpretato più di 50 titoli, tra cui Die Zauberflöte, Lammermoor ancora al Regio di Torino diretta da di Salvini. e Requiem di Mozart a Bari, Te Deum di Brückner Der Vogelhändler, Die Fledermaus, Falstaff, Die tote Noseda e a Venezia diretta da Frizza, La Cenerentola Attualmente prosegue i suoi studi musicali con al Conservatorio di Milano, Messa dell’Incoronazione Stadt, Die lustige Witwe, La traviata, Die Feen, Katya a Rieti e Brema per il Reate Festival diretto da il m° David Ciavarella. di Mozart all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Kabanova, Frau Luna, West Side Story, Turandot e Biondi, Stiffelio a Venezia, Così fan tutte a Savona Liebeslieder-Waltzer di Brahms alle Settimane The Rake’s Progress. e Trento, Il barbiere di Siviglia a Firenze, Il Furioso Musicali di Stresa, Messa da Requiem di Verdi In ambito concertistico si segnalano la Sinfonia n. 9 all’Isola di San Domingo a Bergamo, Savona, Modena, a Foggia e Messa di Gloria di Puccini a Pesaro. di Beethoven con l’Orchestra “Verdi” di Milano Piacenza e Ravenna, solo per citarne alcuni. a Lucerna, ed un concerto al fianco della RTV Molti i ruoli di rilievo nei grandi titoli del repertorio Slovenia Symphony Orchestra a Pordenone. operistico, interpretati in tutto il territorio nazionale ed estero, come Muscat, San Pietroburgo, Parigi, Essen, Toulon, Stavanger in Norvegia. DONGHO KIM ERIKA GRIMALDI ANGELA NISI GIULIANA GIANFALDONI basso soprano soprano soprano

Coreano, si è formato all’Università Statale Soprano dalla voce ricca, morbida e rotonda, Nata a Brindisi, si è diplomata in canto lirico con Nata a Taranto, ha iniziato giovanissima gli studi delle Arti in Corea, per poi trasferirsi a Berlino, dal timbro affascinante e dall’intonazione pura, il massimo dei voti al Conservatorio “N. Rota” al Conservatorio “G.B. Martini ”di Bologna. dove ha frequentato la Hochschule für Musik possiede anche un’espressività musicale molto di Monopoli e si è perfezionata con Margaret Ha poi partecipato a diverse masterclass, tra cui “Hanns Eisler”. Si è poi trasferito a Milano, dove personale e grande presenza scenica. Baker, Manuela Custer, Cristina Melis. quella tenuta da Antonella D’Amico, sua attuale è diventato allievo dell’Accademia del Teatro alla Considerata oggi uno dei soprani lirici più richiesti Ha poi conseguito un Master nel repertorio vocal coach. Scala nel biennio 2016-2018, perfezionandosi con ed apprezzati da pubblico e critica, ha al suo attivo solistico con orchestra sempre a Monopoli. È stata vincitrice del 65 ° concorso ASLICO per interpreti del calibro di Renato Bruson, Luciana un’intensa attività in molti dei più importanti Si è diplomata all’Accademia del Teatro Stabile giovani cantanti nel 2014 e ha vinto il 1° premio Serra, Luciana D’intino, Vincenzo Scalera. teatri d’opera internazionali come il Regio di di Torino diretta da D. Livermore e all’Accademia al Concorso internazionale “O. Ziino” a Roma. Ha vinto numerosi premi, dei quali si ricordano Torino, l’Opera di Roma, la Bayerische Staatsoper di Santa Cecilia di Roma con Renata Scotto. Ha debuttato all’Ópera de Tenerife in Così fan il 1° premio al concorso “Gigli Franci” 2019 e al di Monaco, la Deutsche Oper di Berlino, il di San È inoltre laureata in Musicologia all’Università tutte e nel Don Giovanni di Mozart. È stata la sua “Magda Olivero” 2018, 2° premio al “Piero Carlo di Napoli e l’Opéra National de Montpellier. di Roma Tor Vergata. convincente interpretazione allo YAP del Festival Cappuccilli” 2016, 1° premio al “Riccardo Zandonai” Collabora regolarmente con direttori del calibro Vincitrice di numerosi concorsi internazionali tra di Salisburgo in Die Entführung aus dem Serail, 2017, 1° premio ad Arles 2018, Premio “Spiros di Noseda, Chailly, Luisotti, Allemandi, Rustioni, cui emergono: il 1° premio al Concorso di canto che le è valsa l’attenzione internazionale. Argiris” 2018, ed il cinese Ningbo International Santi, Penderecki, Lanzilotta, Sagripanti, Poda, barocco “F. Provenzale”, 1° premio assoluto più Tra i suoi recenti impegni ricordiamo L’elisir 110 Voice Competition 2018. Abbado, Montanaro, Lopez-Cobos, Bieito, Loy, vari premi in scritture al Concorso “O. Ziino”, d’amore al Municipale di Piacenza e all’Alighieri 111 Dopo i primi impegni in Corea e Germania, ha poi Ollé, Sagi, solo per citarne alcuni. premi in scritture al Concorso “M. Giordani”. di Ravenna rispettivamente diretti da Nucci e debuttato al Teatro alla Scala nel , per Tra i suoi impegni recenti e futuri si segnalano: Ha debuttato in ambito operistico nel 2010 al Ranzani, Carmina Burana con La Filarmonica poi esibirsi anche nel Ratto dal Serraglio e nel Le nozze di Figaro al Teatro Bol’šoj di Mosca, Festival di Bassano del Grappa in Carmen, dove Toscanini di Parma e l’Orchestra della Toscana Barbiere di Siviglia (produzioni ridotte per bambini). Turandot al Regio di Torino e al Verdi di Padova, ha poi cantato Lucia di Lammermoor e Don Giovanni. diretta da Rustioni, Don Giovanni al Carlo Felice Ha ricevuto il consenso di pubblico e critica come Pagliacci a Trapani e alla Deutsche Oper Berlin, Sono seguiti impegni al Regio di Torino, Bellini di Genova, Carmen all’Ópera de Tenerife e al Conte Rodrigo ne Lo Schiavo di Gomes, in prima Don Giovanni al Regio di Torino, al 70° Festival di Catania, di San Carlo di Napoli, Aalto-Theater Teatro Aurora di Gozo, Un ballo in maschera al italiana per l’apertura di stagione al Lirico di Cagliari, Internazionale di Edimburgo e al War Memorial di Essen e al Verdi di Firenze. Verdi di Sassari, Le nozze di Figaro all’Opéra de Tosca a Las Palmas de Gran Canaria, Pinocchio di Opera House di San Francisco è stata Mimí ne La Scelta da Antonio Pappano per la Petite Messe Toulon, Gianni Schicchi all’Opéra de Montpellier, Arcà al Teatro Petruzzelli di Bari, Aida al Festival bohème, ha debuttato il ruolo di Mrs. Alice nel solennelle di Rossini con l’Accademia Nazionale Margherita di Foroni e Rigoletto al Wexford Verdi di Busseto, Lucrezia Borgia a Trieste, Nabucco Falstaff di Verdi diretto da Renzetti a Torino, è di Santa Cecilia, ha poi debuttato al Lirico di Festival Opera e al Petruzzelli di Bari. a Valencia, L’Italiana in Algeri al Teatro Filarmonico stata Mathilde nel Guglielmo Tell di Rossini alla Cagliari, al Petruzzelli di Bari, a Pisa, a São Paulo Nuovi ruoli comprendono Lisette ne La rondine di Verona, Missa in tempore belli a Cagliari. Bayerische Staatsoper di Monaco e Nedda in e a Manaus in Brasile. al Carlo Felice di Genova e Marie ne La fille du Piutosto attivo anche in ambito concertistico, ha Pagliacci diretta da Luisotti per la regia di Lavia. Recentemente ha debuttato nel Don Pasquale régiment al Verdi di Trieste, Corinna ne Il viaggio interpretato Les sept paroles du Christ di T. Dubois, Intensa l’attività concertistica: Requiem di Verdi all’Opéra de Rennes e ripreso La traviata all’Opéra a Reims all’Opera de Tenerife, Ilia in Idomeneo al la Messa dell’Incoronazione di Mozart, la Missa a Milano diretto da Peter Flor, Sinfonia n. 8 “Lieder de Toulon, La grotta di Trofonio di Paisiello al Festival Massimo di Palermo per la regia di Pierluigi Pizzi. solemmis di Gounod, il Requiem di Fauré, la Petite der Vergänglichkeit”, diretta da Penderecki per il della Valle d’Itria, A Midsummer night’s dream Messe solennelle di Rossini e più di recente la Messa Festival Enescu di Bucarest, Stabat Mater di Rossini di Britten a Cremona, Como, Pavia, Brescia e di Gloria di Puccini con Christoph Eschenbach al Kennedy Center di Washington e Carnegie Hall Reggio Emilia (As.Li.Co.). a Roma, l’Oratorio di Natale di Bach diretto da di New York, con la Israel Philharmonic Orchestra Ha collaborato con molti celebri direttori. Fabio Luisi ed ancora la Petite Messe solennelle anche a Tel Aviv, Gerusalemme ed Haifa, a Tolosa diretta da Bruno Casoni a Milano. con l’Orchestre National du Capitole de Toulouse, concerti tutti diretti da Noseda, che la dirigerà nel prossimo futuro e fra gli altri impegni, per il Requiem di Verdi in Georgia. VERONICA GRANATIERO ENKELEJDA SHKOZA CRISTINA MELIS DANIELA INNAMORATI soprano mezzosoprano mezzosoprano soprano

Ha iniziato a studiare presto canto, focalizzandosi Nata a Tirana, ha studiato nel Conservatorio della Di origini sarde, si è diplomata in flauto traverso Nata a Napoli, si è brillantemente diplomata al prima sul pop, poi sul jazz ed infine sul repertorio sua città. Ha debuttato a Strasburgo nello Stabat al Conservatorio di Sassari e in canto a Parma. Conservatorio San Pietro a Majella della sua città operistico e classico, diplomandosi a pieni voti in Mater di Pergolesi. Giunta in Italia, si è diplomata Si è perfezionata con Maria Casula, Adriana Giunta, in canto lirico. Fin da giovanissima ha studiato Canto Lirico al Conservatorio di Foggia. Ha poi in canto al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e Giusy Devinu, Virginia Zeani, Bernadette Manca pianoforte per poi dedicarsi totalmente al canto. conseguito un Master Professionale in “Vocologia ha vinto il 1° premio al Concorso “Leyla Gencer” di Nissa, Michele Pertusi, Romano Franceschetto. Ha seguito corsi di tecnica e interpretazione Artistica” all’Università di Bologna. di Istanbul. Da allora molti i debutti nei principali Nel 2004 vince il “Lauri Volpi” e nel 2005 il “Verdi” vocale con Luciana d’Intino, Roberto Scandiuzzi, Ha vinto il 14° Concorso “L. Zanuccoli” 2016, “Cengio teatri italiani ed europei: Rossini Opera Festival di Parma, debuttando Azucena. È stata anche Dolora Zaijck, Ernesto Palacio, Silvano Carroli, in Lirica” ed è stata finalista del Concorso “E. Limiti” di Pesaro, Regio di Torino, Donizetti di Bergamo, finalista allo “Ziino” e al “Velluti”. Maria Dragoni. del 2018. Comunale di Bologna, di San Carlo di Napoli, Ha cantato al di San Carlo di Napoli, al Comunale Attualmente si perfeziona con Giovanna Canetti. Si è esibita in numerosi Teatri italiani ed esteri, Covent Garden per Rigoletto e Così fan tutte, poi di Bologna, al Maggio Musicale Fiorentino, al Regio Interprete di riferimento di alcuni ruoli eseguiti come Opéra de Nice, Moscow International Madama Butterfly, La dama di picche e Matilde di di Torino, al Massimo di Palermo, all’Opera di sui più prestigiosi palcoscenici internazionali: Performing Arts Center, Filarmonico di Verona, Shabran. Sono seguiti altri importanti debutti: Roma, in Arena a Verona, a Cagliari, al Regio di Suzuki in Madama Butterfly al Verdi di Salerno Municipale di Piacenza, delle Muse di Ancona, Opéra Bastille di Parigi, Théâtre du Châtelet, Opéra Parma e all’estero, a Liegi, Kiel, San Pietroburgo, diretto da Oren, al Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Verdi di Pisa, Arena del Sole di Bologna, Coccia Garnier, Théatre de la Monnaie, Scala di Milano, Madrid, Londra, Bruxelles, Berlino, Budapest, al Teatro La Fenice di Venezia diretta da Luisotti, 112 di Novara, dell’Archivolto di Genova e Comunale Semperoper di Dresda, Staatsoper di Vienna. Tolosa, Düsseldorf, in titoli come La Cenerentola, a Savona ed al di San Carlo di Napoli diretta da 113 di Fermo. Ha collaborato con molti direttori tra cui Davis, L’Italiana in Algeri, Carmen, Il trovatore, Aida, Renzetti, Maddalena nel Rigoletto a Salerno, Impegni recenti e futuri includono: i ruoli di Talia e Chailly, Campanella, Chung, Conlon, Oren, Luisi, Madama Butterfly, Norma, La Gioconda, Andrea al di San Carlo di Napoli, a Padova ed alla Fenice Butterfly per la prima mondiale dell’Opera Minima Pappano, Gatti, Pidò, Gelmetti, Biondi, Renzetti, Chénier, Roberto Devereux, Nabucco, Rigoletto. In di Venezia; Fenena nel Nabucco al Festival di Joe Schittino al Teatro Municipale di Piacenza, Viotti, Rizzi, Jurowski. ambito concertistico: Requiem di Verdi in molte Verdi di Parma diretto da Mariotti, a Piacenza, diretta da Di Stefano, Il matrimonio segreto a Verona, Tra gli impegni si distinguono: La damnation de occasioni, Manfred di Schumann, Petite Messe Vigoleno ed a Savona, a Salerno diretto da Oren, diretta da Bonato per la regia di M. Castoldi (detto Faust diretto da Davis ad Amsterdam, Lisbona, solennelle, Stabat Mater di Scarlatti e Pergolesi.Ha e al Petruzzelli di Bari; Flora ne La traviata al di Morgan), La sonnambula al Teatro delle Muse di Madrid e Lipsia, Cenerentola e Suor Angelica con collaborato con direttori e registi del calibro di San Carlo di Napoli in tre produzioni differenti. Ancona, diretta da D’Agostini, regia di Taraborrelli, Chailly ad Amsterdam, Carmen a Montecarlo e Bartoletti, Morandi, Chaslin, R. Abbado, Bisanti, Ha inoltre cantato Lola in Cavalleria rusticana Roméo et Juliet di Gounod al Theater Magdeburg, Monaco, Requiem di Verdi a Parigi, Cenerentola alla Severini, Beltrami, Wilson, D’Agostini, Seghedoni, a Bergamo, Meg nel Falstaff a Jesi, Carmen in i ruoli di Nannetta e Norina al Teatro Petruzzelli Monnaie di Bruxelles, Rigoletto e La damnation de La Vecchia, Dinic, Campanella, Finzi, Rolli, Mariotti, forma semiscenica a Catania, Federica in Luisa di Bari, Musetta al Teatro Nazionale di Taichung, Faust al Real di Madrid, Maometto II a Strasburgo Kovatchev, Yves Abel, Zanetti, Battistoni, Santi, Miller al Carlo Felice di Genova. Turandot in Germania per il festival “Opera Classica e Bilbao. Partecipa alla prima esecuzione assoluta Steinberg, Allemandi, Calderon, Arrivabeni, De Notevole impressione ha destato il suo debutto Europa”, Il cappello di paglia di Firenze al Verdi di della Missa solemnis pro Jubileo Domini Nostri Tertio Ana, Jurowki, De Tomasi, Willson Zeffirelli, Pizzi, in Rigoletto nel ruolo di Maddalena al Covent Pisa, Goldoni di Livorno e al Giglio di Lucca. È stata Millennio di Menotti al Colosseo di Roma. Seguono Micheli, Lavia, Ceresa, Michieletto, Sammarita. Garden di Londra, per la regia di McVicar e la in due occasioni al Teatro Nazionale di Constanta Madama Butterfly a Londra, Guillaume Tell a Bologna Impegni recenti e futuri: Carmen, Cavalleria direzione di D. Ettinger. (Romania) per interpretare Liù e il paggio Oscar in e a Londra, Trovatore a Toulon, Macerata, Cagliari, Rusticana, Trittico di Puccini a Ferrara, Il trovatore Un ballo in maschera con plauso della critica per lo Francoforte e Parma, Un ballo in maschera a Tolone, a Bologna, Aida a Kiel, Cavalleria al Regio di Torino stesso ruolo al Teatro delle Muse di Ancona, diretto La forza del destino a Tel Aviv, Gianni Schicchi ad e al Luglio Musicale Trapanese, Carmen al ROH di da Tourniaire, regia di Brooks. Fondamentale per Amsterdam, La fille du régiment alla Royal Opera Muscat, Verdi Opera Gala al Municipale di Piacenza, la carriera il suo debutto all’Opéra de Nice in Nozze House di Londra. Aida al Ponchielli di Cremona diretto da Cilluffo, di Figaro e Don Giovanni, e come Eileen Sherwood Ricca la discografia: Il Salotto, Otello di Rossini, La regia di Zeffirelli, La Gioconda a Banska Bystrica, nel musical di Bernstein A Wonderful Town; Orfeo Straniera e Maria di Rohan per Opera Rara, Thaïs Aida a Bergamo, Brescia, Como, Pavia, Cremona. ed Euridice di Gluck al Verdi di Padova. e Cavalleria rusticana per Decca, Moise et Pharaon Per la Festa della Musica, partecipa allo Stabat Membro del coro RAI per oltre 8 anni, si è esibita (R.O.F.), Béatrice et Bénédict e La Damnation de Mater di Pergolesi e Madama Butterflya Bologna. al fianco di molti cantanti internazionali. Faust con London Symphony Orchestra diretta da Sir Colin Davis. ORCHESTRA CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI DEL TEATRO PETRUZZELLI

Violini Flauti Soprani Tenori Gabriele Ceci** Anna Lisa Pisanu* Annamaria Bellocchio Antonio Basile M. Saveria Mastromatteo* Elena Sedini Grazia Berardi Nicola Cuocci Enrico Vacca Francesca Bicchierri Francesco D’Orazio Carmine M. Rizzi Oboi Laura De Palma Sebastiano Giotta Maurizio Lefemine Gianluigi Cortecci* Daniela Diomede Massimo Liaci Marcello Alemanno Luigi Sala Maria Meerovich Vincenzo Mandarino Aniello Alessandrella Clarinetti Giacomina Paiotta Pantaleo Metta Virgilio Aristei Michele Naglieri* Silvia Sallustio Raffaele Pastore Piermarco Benzi Vito G. Pirulli Giovanna Sapone Marcello Recca Fiammetta Borgognoni C. Roberta Scalavino Carmine Sassano Milena De Magistris Fagotti Anna Schiavulli Vito Tralli Arturo Del Vecchio Marco Donatelli* Maria Silecchio Gemma B. Elefante M. Mattia Perticaro Eun-Kyoung Suh Baritoni Stefania Di Lascio Pasquale Arcamone Corni Mezzosoprani Giovanni F. Cappelluti Raffaele Fuccilli Damiano Fiore Lucia Giannotti Michela Arcamone Francesco De Candia Paride Canu Teresa Caricola Dario Lattanzio Ievgeniia Iaresko Stefano Conti Antonio Maggiolo Concetta D’Alessandro Francesco P. Morelli Marco Mazzucco Trombe Francesca Lanzolla Antonio Muserra Mervit Nesnas Giovanni Nicosia* Stefania Lenoci Valentina Qato Bassi Domenico Passidomo Massimiliano Campoli Cataldo Cannillo Giovanni Ceto Viole Tromboni Contralti Idilia Annese Francesco Colaianni Federico Regesta* Bartolomeo Mercadante* Jonathan Cutrona Francesco Tritto Caterina Daniele Graziano De Pace 114 Federica Di Schiena Riccardo Fersini (b trbn) Patrizia Fedele Bartolomeo Depalma 115 Vincenzo Longo Maria Leone Giacomo Selicato Gaetano Martorana Basso tuba Giovanna Padovano Nicola Di Grigoli Luca Pellegrino Olga Podgornaya Giuseppe Rutigliano Timpani Giacomo Vai Domenico De Palma* Violoncelli Valeria Sirangelo Arber Brahimi Ubaldo Chirizzi Claudia Fiore Mauro Gentile Diego Palermo Vita Perilli Contrabbassi F. Saverio Piccarreta* Alessandro Terlizzi Francesco Barile Silvia V. Muci Michele Petrella ** spalla dei primi violini * prima parte Sovrintendente | Direttore artistico Massimo Biscardi Direttore stabile Giampaolo Bisanti Maestro del Coro Fabrizio Cassi

SOVRINTENDENZA Roberto Fiore | Cosimo Martucci Mattia M. Menga | Giuseppe Contessa Responsabile Affari generali Vincenzo Colella | Enrico Castellano e di Sovrintendenza Maurizio Miacola | Alessandro Ney Lorenza De Mattia Michele Cortone | Piero Lorusso (fabbro) Responsabile Ufficio stampa Attrezzisti Monica Sbisà Gennaro Rafaschieri Coordinatore del botteghino Annalisa Caringella | Angela De Marzo Alessandra Andriani Grafica ed editing Elettricisti Marta Gadaleta Natale Stramaglia | Giuseppe Pugliese Felice Ceglie | Lorenzo Rinaldi Coordinatore Ufficio promozione Anna Roberti Fonici Antonio Carrassi | Davide Fioretti Massimo Giuliani AREA ARTISTICA Segretario artistico e Sarto Responsabile Area educational Marco Tarulli Luigi Fuiano Segreteria Area educational Coordinatore manutenzione Valentina Cassano Bartolomeo Telegrafo Casting Manager Manutenzione Elena Rizzo Giuseppe Perulli | Nicola Zaza Direttore musicale di palcoscenico Roberta Peroni AREA AMMINISTRATIVA Maestri collaboratori Direttore amministrativo Lucia Conca Nicola Grazioso Rocco Toscano 116 Coordinatore Ufficio contabilità, 117 Archivio musicale finanza, pagamenti Leonardo Smaldone Carmine Perrone Ispettori Ufficio contabilità e finanza Gennaro Maria Pupillo (Orchestra) Nicola Favia Tania de Cesare (Coro) Ufficio pagamenti e controllo Luca Castellano PRODUZIONE E ALLESTIMENTI Coordinatore Ufficio acquisti, Direttore di produzione logistica e servizi Tiziana Demattia Vito Marzulli Segreteria artistica e di produzione Ufficio acquisti Elisabetta Fasano Daniela D’Alonzo Isabella Simplicio Ufficio logistica e servizi Direttore di palcoscenico Benedetto Lupo Gianluca Altomare Responsabile del personale Direttore tecnico Teresa Miceli Emanuele Pastoressa Ufficio paghe Capo reparto macchinisti e attrezzisti Teodoro Lillo Vito Amoruso Segreteria Ufficio del personale, Capo reparto luci e fonica protocollo e pec Michele Santo Angela Fumai Caposquadra macchinisti Antonio Manzari Custode / Commesso Andrea De Stasio Coordinatore Settore costumi Luigi Spezzacatene Macchinisti costruttori Vito Gadaleta | Antonello Sallustio Mario Valerio | Crescenzio Manzari SETTEMBRE / DICEMBRE 2020 SETTEMBRE / DICEMBRE 2020

L’ELISIR D’AMORE LE QUATTRO STAGIONI Il calendario delle Conversazioni dal mese di settembre fino alla conclusione della Stagione Gaetano Donizetti di A. Vivaldi e D. Scarlatti d’Opera 2020 a dicembre sarà proposto in forma digitale, per consentire la visione delle guide all’ascolto ad un maggior numero di pubblico, senza correre rischi legati all’emergenza direttore Michele Spotti con Eleonora ABBAGNATO regia Victor García Sierra sanitaria Covid-19. regia e coreografieGiuliano Peparini scene tratte da “El Circo” di F. Botero scene Andrea Miglio I filmati saranno disponibili sul sitowww.fondazionepetruzzelli.it , sul canale YouTube costumi Marco Guion costumi Anna Biagiotti e sulla pagina Facebook della Fondazione Teatro Petruzzelli, pochi giorni prima delle disegno luci Stefano Gorreri m° del coro Fabrizio Cassi 20 | 21 | 22 | 23 novembre | 2020 rappresentazioni. 11 | 12 | 13 | 15 | 17 settembre | 2020 Allestimento scenico | Teatro dell’Opera di Roma Allestimento scenico | Nausica Opera International L’ELISIR D’AMORE di Gaetano Donizetti FALSTAFF TURANDOT a cura di MAURO MARIANI Giuseppe Verdi direttore Renato Palumbo ESECUZIONE IN FORMA DI CONCERTO FALSTAFF di Giuseppe Verdi regia Mariano Bauduin direttore Giampaolo Bisanti a cura di DINKO FABRIS scene Nicola Rubertelli m° del coro Fabrizio Cassi costumi Zaira De Vincentiis 16 | 18 | 19 | 20 | 22 dicembre | 2020 disegno luci Daniele Naldi TURANDOT di Giacomo Puccini m° del coro Fabrizio Cassi a cura di ENRICO GIRARDI 9 | 10 | 11 | 13 | 14 | 15 ottobre | 2020 Allestimento scenico | Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste

ADRIANA LECOUVREUR Francesco Cilea direttore Jordi Bernàcer regia Giovanni Agostinucci scene e costumi Giovanni Agostinucci disegno luci Giovanni Agostinucci m° del coro Fabrizio Cassi ORCHESTRA E CORO, 9 | 10 | 11 | 13 | 14 | 15 novembre | 2020 CORO DI VOCI BIANCHE Allestimento scenico | Fondazione Teatro Petruzzelli DEL TEATRO PETRUZZELLI SETTEMBRE / DICEMBRE 2020 SETTEMBRE / DICEMBRE 2020

1 24 settembre 2020 4 26 ottobre 2020 7 26 | 27 novembre 2020 ORCHESTRA ore 17.30 | ore 20.30 ore 17.30 | ore 20.30 ore 20.30 E CORO DEL TEATRO PETRUZZELLI direttore Fabio Mastrangelo violino Julian Rachlin direttore Riccardo Muti pianoforte Alexander Malofeev pianoforte Johannes Piirto Orchestra Giovanile mezzosoprano Cecilia Molinari Luigi Cherubini Beethoven mezzosoprano Gaia Petrone Schubert | Dvořák m° del coro Fabrizio Cassi PROTOCOLLO ANTI CONTAGIO DA COVID-19 Rachmaninov | Debussy | Čajkovskij L’ingresso in teatro sarà consentito solo agli spettatori muniti di mascherina che dovrà essere indossata fino al raggiungimento 2 2020 5 2020 8 2020 del proprio posto ed ogni qualvolta 4 ottobre 12 novembre 1 dicembre ci si allontani, compreso il momento ore 17.30 | ore 20.30 ore 17.30 | ore 20.30 ore 17.30 | ore 20.30 dell’uscita dal teatro. violino Renaud Capuçon Quartetto di Cremona direttore Pinchas Steinberg Sarà effettuata la rilevazione automatica della temperatura violoncello Gautier Capuçon pianoforte Emanuele Arciuli Beethoven | Bartók corporea di ciascun spettatore, pianoforte Frank Braley Pizzetti | Beethoven il quale avrà l’obbligo di evitare gli assembramenti mantenendo Beethoven la distanza di sicurezza di almeno 1 metro, anche in entrata e in uscita dal teatro, avendo inoltre cura di igienizzare ogni volta le mani 3 20 ottobre 2020 6 17 novembre 2020 9 13 dicembre 2020 nelle postazioni dedicate. ore 17.30 | ore 20.30 ore 17.30 | ore 20.30 ore 17.30 | ore 20.30 Si raccomanda sempre la massima puntualità, in particolare in caso violoncello Jean-Guihen Queyras Artemis Quartett Bennewitz Quartet di doppio appuntamento, per pianoforte Pierluigi Camicia consentire al personale del teatro Bach | Britten | Kodály Mendelssohn | Vasks di effettuare leindispensabili Beethoven Schumann | Dvořák operazioni di ricambio d’aria e di sanificazione della sala tra i due spettacoli. CONTATTI CREDITI

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Ideazione, grafica ed editing Ritratti Marta Gadaleta Renato Palumbo ©Maki Galimberti Botteghino 080.9752810 Mariano Bauduin [email protected] ©Francesco Squeglia Carlo Lepore Ufficio stampa ©Zeroseiphoto 080.9752830 [email protected] Biagio Pizzuti ©Paolo Chiriaco Socials & Web Erika Grimaldi ©Paolo Ranzani FACEBOOK Angela Nisi @FondazionePetruzzelli ©Chiara Esposito INSTAGRAM @fondazioneteatropetruzzelli www.fondazionepetruzzelli.it 123

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