ARIMINUM Rotary Club Storia, arte e cultura della Provincia di Rimini Anno XXVI - N. 2 Marzo - Aprile 2019

Rimini e il Grand Tour

I gelsi: “patriarchi” arborei

Il San Girolamo di Guercino

Un disegno del Galli di Luigi Poletti Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A.“ sped. abb. post. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Rimini - Tassa riscossa in L. 27/02/2004 n. 46) art.comma 1 DCB 1 Rimini - D.L. 353/2003 (conv. 45% post. abb. sped. Italiane S.p.A.“ “Poste R.O.C.: Tariffa di Gilberto Urbinati n. 16 del 21 aprile 2019 - Fotografia a ilPonte Suppl. STUDIO MARINA CENTRO s.r.l. Viale Principe Amedeo, 69 47921 Rimini Tel: 0541 56740 / 56476 Emanuela Mail:[email protected] Ferretti Rimini – REA 270256

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COSTUMEEDITORIALE E SOCIETÀ

(Non) imparare dalla Città

Stefano Campana, compianto architetto e artista, scomparso quarantenne nel luglio del 1998, dovrebbe essere almeno ricordato per il suo testamento spirituale, un pregevolissimo libro dal titolo che suona come una predica inutile: Imparare dalla Città. Un saggio di filosofia urbanistica e architettonica che andrebbe ristampato in gran copia e offerto gratuitamente alla lettura di soprintendenti e amministratori, architetti e ingegneri, periti e geometri. La Città, posta ad esempio è appunto, Rimini, che però continua a non imparare nulla dalla propria storia, dai segni antichi e moderni che ne caratterizzano, malgrado le devastazioni della guerra e le maramalderie post-belliche, l’identità migliore. Nel luglio del 2018, vent’anni esatti dopo la morte di Campana, è stato demolito, senza tanti complimenti, il bel palazzo storico dell’Enel, con le sue ampie finestrature. Il pregevole esempio di architettura industriale del primo Novecento, si trovava vicino alla celebre edicola della rotonda di Via Dario Campana e faceva parte di un “testo” urbanistico

SOMMARIO preciso e sensato. Presto verrà eliminato anche l’edificio dove, per lunghi anni, ha IN COPERTINA avuto sede il Dispensario d’Igiene Sociale, costruito negli anni Il Guercino, San Girolamo e l’Angelo Gilberto Urbinati Quaranta di fronte allo Stadio “Romeo Neri”, realizzato a sua volta tra il ’33 e il ’34. Le due architetture moderniste, pur erette Prout. The Tourist in Rimini Franco Pozzi (si suppone) a distanza di un paio di lustri, si corrispondevano 6-8 formalmente (uso ahimé l’imperfetto) e segnavano l’identità storica e funzionale di un luogo che possedeva ancora traccia di Un Grand Tour nella Romagna fascista Andrea Montemaggi uno stile e di un pensiero. La demolizione fu decisa nove anni fa, 10-12 non senza un acceso dibattito, motivandola con il lungo stato di abbandono e inagibilità dell’edificio. Nessun pensiero per il suo La sacra eloquenza del San Girolamo Alessandro Giovanardi ruolo nella storia della sanità cittadina, legato alla piaga della 14-16 tubercolosi e simboleggiato dalla Croce di Lorena; nessun’idea per la riqualificazione sua e dell’ampio giardino. Teatro Galli: un disegno del Poletti Giovanni Rimondini Al posto del sanatorio si prospettano palazzine residenziali, come 18-19 se ne vedono tante sorgere a Rimini in questi anni, senza troppo concetto e senza nessuno stile. Promettono “Benessere ed eleganza”: Il chiostro riminese di San Francesco Carlo Valdameri sul senso di quest’ultima parola si potrebbe discutere a lungo. 20-21 Alessandro Giovanardi La Scuola Industriale «A. Mussolini» Alessandro Catrani 23-25 LA CARTOLINA DI GIUMA Il regolamento del commercio del 1864 Manlio Masini Demolizioni 26

I gelsi riminesi “patriarchi arborei” Raffaello Fabbri 31-33

Le “Mille e una notte” riminesi Sabrina Foschini 34-35

Storia, fede e tradizione: da San Leo a Voghenza Roberto Monacchi 37-39

Don Antonio Metalli, missionario salesiano riminese Manlio Masini 41-42

Laura Catrani, elegantissima soprano Guido Zangheri 44-45

L’ultimo poeta de «E’ circal de’ giudéizi» Annalisa Teodorani 47

“Gli antichi alla Corte dei Malatesta” Anna Maria Cucci 48-49

Dai banchi di scuola al Quirinale Gli Alfieri della Repubblica Gianluca Riguzzi 50-51

Canzoniere - Visioni Fucci - Foschini - Montemaggi 52 STORIA E CRITICA D’ARTE

Un’inedita veduta dall’invaso del fiume Marecchia, col ponte di Tiberio Prout, The Tourist in Rimini. Un disegno inedito Per raccontare Rimini l’artista scelse un tema che ebbeuna fortuna straordinaria fino alla prima metà dell’Ottocento

di Franco Pozzi ’Italia, con le sue tragitto comprendeva «Samuel Prout, Lstraordinarie attrattive ovviamente le grandi città naturali e artistiche, fu la e i centri minori ricchi di nato nel 1783 protagonista di un fenomeno storia e bellezze naturali. unico nell’Europa tra il Raramente I viaggiatori si a Plymouth, XVII e la metà del XIX spingevano sotto Napoli (per morto nel 1852 secolo: il cosiddetto Grand l’erudito francese Charles De Tour1 un viaggio iniziatico, Brosses2 fu invece una tappa a Camberwell, fondamentale per i rampolli ineludibile), ancora meno della aristocrazia e dell’alta (tranne qualche illustrissima fu un apprezzato borghesia di tutta Europa, eccezione, come Johann acquerellista tra i sedici e i ventidue Wolfgang Goehte, che ne anni, accompagnati da rimase folgorato) si arrivava inglese (con una colti tutori (scelti spesso in Sicilia. Fondamentale anche tra artisti e letterati) allo e soprattutto per gli artisti predilezione per la scopo di perfezionare le loro desiderosi di completare il veduta pittoresca) conoscenze e temprarne il loro iter artistico, il viaggio, carattere. La destinazione che poteva durare da una e amò molto finale era solitamente il Bel decina di mesi a qualche anno, viaggiare» Paese. Seguendo il ritmo veniva in alcuni casi ripetuto delle stagioni, si arrivava in più di una volta. Mary Shelley, nel nostro paese. Italia attraversando le Alpi, John Keats, Stendhal, Joseph Molti autori si cimentarono passando da Torino, Milano, Mallord William Turner, nella composizione di guide Genova, , Venezia Johann Heinrich Füssli, che facilitassero il compito scendendo poi verso Firenze, Angelica Kauffmann, John ai viaggiatori consigliando Bologna e Roma, dove si Ruskin, Bertel Thorvaldsen, percorsi mirati, evitando sostava per il Carnevale, e Hans Christian Andersen, sono 1. Robert Wallis, Veduta in questo modo le perdite dalla quale si partiva per solo alcuni conosciutissimi di Rimini (da Samuel di tempo e gli assalti dei il Nord a fine primavera, nomi di una schiera infinita di Prout), 1831. Rimini, briganti. A tale proposito, collezione privata. evitando la malaria. Il grandtourists che fecero tappa qualcuno si premurava di consigliare ai viaggiatori in procinto di partire, di mettere ordine nei propri affari, fare testamento e ricevere la comunione. Curioso sapere che i bookmakers londinesi accettassero scommesse; chi tornava in Inghilterra sano e salvo riceveva una somma equivalente a tre volte la posta. Un’esperienza così lunga ed emozionante portava spessochi la compiva a tenere un diario, dove venivano annotati gli episodi salienti e anche gli aspetti quotidiani, come i luoghi (locande e case private) dove si alloggiava. Goethe, una volta giunto in Sicilia, si sentì in dovere di avvisare i futuri visitatori: «O passeggero, chiunque tu sia, guardati a dall’albergo

6 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 2. Aubert, Veduta di Rimini (da Samuel Prout), 1836. Rimini, collezione privata.

«Gli acquerelli viaggiare. Ricoprì incarichi repliche che si sono susseguite prestigiosi presso istituzioni dopo la prima lastra di Wallis di Prout, furono come la Water Colors Society, e documentate in maniera ed espose le sue opere alla capillare dall’editore Luisè tradotti in incisione Royal Academy di Londra. Nel nel volume Rimini nelle da Robert Wallis 1824 si spinse per la prima antiche stampe6. A titolo di volta in Italia, attraversando esempio se ne rende qui una in The Tourist in Francia, Belgio, Germania campionatura non esaustiva pubblicato a (dopo l’Italia si spostò in (figg. 1-3). , Svizzera)4, realizzando molti Si tratta di una veduta Londra nel 1831: acquerelli, tradotti in incisione dall’invaso del fiume da Robert Wallis alcuni anni Marecchia, col ponte di ben dodici pagine dopo per il secondo volume Tiberio scorciato e del quale erano dedicate a della collana Landscape sono visibili solo quattro Annual dal titolo The Tourist arcate. A sinistra si riconosce Rimini, o Arimino in Italy, pubblicata a Londra la Chiesa di S. Giuliano, nel 1831 da Robert Jenning proseguendo verso destra si “a place of great e William Chaplin, e curata incontrano, in corrispondenza antiquity”» da Thomas Roscoe5. Nella dell’ultima arcata del ponte, la pubblicazione ben dodici distrutta Porta della Dogana, al Leon d’Oro; peggio che pagine sono dedicate a Rimini, la facciata della Chiesa dei cadere in una volta sola nelle o Arimino, che viene definita Servi, la torre del Municipio grinfie dei ciclopi, delle sirene da Roscoe «a place of great di Piazza Tre Martiri (già e di Scilla». antiquity», un luogo con Piazza Giulio Cesare) e il Samuel Prout, nato nel 1783 importanti antichità. Tempio di San Giovanni a Plymouth, morto nel 1852 a Per documentare la città Prout Evangelista (Sant’Agostino). Camberwell, fu un apprezzato scelse un frame che ebbe una In primo piano a destra un acquerellista inglese (con una fortuna straordinaria fino alla barcaiolo che trasporta merci predilezione per la veduta prima metà dell’Ottocento. Ne sta giungendo a riva col suo pittoresca3) e amò molto fanno fede le numerosissime natante a baldacchino, atteso

3. S. Corsi, Veduta di Rimini nella Legazione di Forlì (da Samuel Prout), 1836. Rimini, collezione privata.

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 7 4. Samuel Prout, Veduta di Rimini dall’invaso del fiume Marecchia, acquerello su carta, 1824, Rimini, collezione privata (Foto Gilberto Urbinati).

da una figura ammantata in Museo d’Arte dell’Università Note «L’atmosfera è resa 1) Il neologismo fu piedi. Un gruppo di lavandaie del Michigan, trasformato in coniato per la prima si intravede in lontananza, ancora più calda una veduta in pieno giorno e volta dal canonico addossato al ponte. che, a giudicare dall’immagine inglese Richard e coinvolgente Lassels, nel suo libro L’atmosfera è resa ancora a mia disposizione, ha il Italian Voyage, or più calda e coinvolgente dalla luce, che sapore di una copia. a Complete Journey dalla luce, che all’imbrunire Il termine Grand Tour through Italy, pubbli- cato nel 1670. avvolge sia le architetture sia all’imbrunire è l’antesignano del più 2) Charles De le figure, e da un cielo solcato popolare “turismo”, col Brosses, Lettres da una fitta tessitura di nuvole avvolge sia le quale si intende la vacanza familières écrites d’I- talie en 1739 et 1740, mosse dal vento, leggermente architetture sia le (il “vagare” è indicativo di pubblicato postumo inquieto ma misurato nel un percorso che si definisce nel 1799, e tradotto suo movimento. Pittoresco, figure, e da un cielo comprendendo l’inatteso) in Italia da Laterza appunto. come un momento di nel 1973, col titolo solcato da una fitta Viaggio in Italia. Consapevole di varcare il rigenerazione, e appannaggio 3) Il termine pitto- limite del campo più minato tessitura di nuvole non più di un’élite ma di un resco definisce tutto di tutta la Storia dell’Arte, ampio numero di persone. ciò che, prestandosi mosse dal vento, ad essere rappre- quello dell’attribuzione Le stampe dal modello di sentato in pittura, dei disegni, e di porgere il leggermente» Prout, che nascevano con ha caratteristiche di fianco a più di una critica, tirature altissime, proprio originalità, varietà, bellezza e un «grade- presento un foglio nel quale resa dell’atmosfera e delle per essere diffuse in maniera vole disordine». L’e- credo di avere riconosciuto pose dei “figuranti”, con un capillare, sono ancora oggi stetica del pittoresco qualche anno fa il prototipo di tocco sicuro e sapiente. molto apprezzate, non solo nacque e si sviluppò fra i collezionisti riminesi. nell’Inghilterra de Prout, servito a Wallis per la Particolare per nulla Esse incarnano una doppia XVIII secolo, e venne realizzazione dell’incisione del trascurabile, l’assoluta applicata soprat- funzione: da una parte volume di Roscoe (fig. 4). È assonanza tra il cielo tutto in rapporto al marcano le differenze paesaggio. un acquerello non firmato che dell’acquerello in esame e 4) Sketches by misura cm. 21,5x33,1, esposto inevitabili in una città che ha la stampa di Wallis. Nelle Samuel Prout, in durante la Biennale Disegno di subito gli scempi di due guerre France, Belgium, repliche successive, come Rimini del 2016, nella mostra e talvolta le insensibilità di Germany, Italy and in quella di Corsi e Aubert, Switzerland, 1915, L’acqua disegna7, realizzata in alcune amministrazioni, le nuvole si trasformeranno ed. Charles Holme. collaborazione con Romagna dall’altra rappresentano la 5) Thomas Roscoe, in maniera radicale ed Acque e curata dallo scrivente. continuità, essendo ancora The tourist in Italy, estremamente personale e Londra, 1831, Nella convinzione oggi sostanzialmente possibile Thomas Jennings dell’autografia del foglio libera, perdendo la sintonia riconoscere e ammirare alcuni & William Chaplin con il prototipo. monumenti da quel (per noi editori, pp 222-232. riminese mi soccorrono 6) Rimini nelle anti- diverse congruenze con Esiste un altro foglio nel consueto) punto di vista. che stampe (ultima altri acquerelli di Prout. A ristampa), Rimini, 2010, Luisè editore, mio parere il confronto più pp 130-131, 134-141. stringente e utile risulta la 7) “Lazagne”, Profili veduta Il ponte di Rialto, del mondo (catalo- go generale della Venezia passata all’asta seconda Biennale Christie’s 7435 di Londra Disegno di Rimini), il 2 gennaio 2016 (fig.5), 2016, pp 122-129. certo più corsiva rispetto al disegno riminese (còlta in un’ora del giorno differente) e dove gli elementi che più convincono sono i colpi di bianco che riverberano nella sera (nella veduta riminese 5. Samuel Prout, Il assumono maggiormente ponte di Rialto, Venezia, l’aspetto di bagliori acquerello su carta. “catalizzanti”) assieme alla

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tra cronaca e storia

Attraversando l’Italia del 1933 Un Grand Tour nella Romagna fascista Notarelle e aneddoti di un escursionista inglese in viaggio da Rimini al passo dei Mandrioli

di Andrea Montemaggi oland G. Andrew era paio di secoli prima. «Andrew era Rprobabilmente nato Andrew era un hiker duecento anni in ritardo: curioso e molto interessato curioso e molto come i nobili inglesi al nostro Paese, tanto da del Settecento, nel 1933 aver imparato l’Italiano, e interessato al desiderava ardentemente girovagava in pilgrimage nostro Paese, vedere con i propri occhi la per una nazione che lo «terra che aveva affascinava; era attento alle tanto da aver dato la civiltà varietà dei dialetti incontrati imparato l’Italiano: all’Europa, e constatava con acume le aveva perso differenze caratteriali degli la narrazione la sua unità e abitanti delle varie regioni, è letteralmente dopo 14 secoli spesso raccontando spiritosi non solo l’aveva aneddoti: la narrazione è infarcita di riguadagnata letteralmente infarcita di notarelle di ma era notarelle di costume per ogni divenuta anche luogo visitato. costume per ogni una potenza Il libro uscì nel 1935 in coloniale una fase particolare della luogo visitato» nell’arco di una storia d’Italia: Mussolini, Prima di attraversare la vita». preoccupato delle mire frontiera con l’Italia, l’inglese Fin da bambino espansionistiche della aveva percepito un diffuso era rimasto Germania sull’Austria dopo sentimento antitaliano in attratto l’assassinio del cancelliere Francia e aveva notato dall’Italia, «per Dollfuss, aveva costituito il che usare la nostra lingua il suo clima cosiddetto «Fronte di Stresa», provocava forti reazioni dolce e il suo un accordo con Francia e negative nei francesi, per straordinario Regno Unito in funzione cui si recò celermente in passato»; antitedesca, accordo peraltro Piemonte. Andrew, durato una breve stagione. Proseguì poi fino a Milano Roland G.Andrew, originario del Lancashire, Il Duce aveva anche e giunse in treno nei primi l’autore del viaggio decise perciò di organizzare autorizzato all’inizio del 1935 giorni di maggio a Rimini, «o nell’Italia fascista. un proprio Grand Tour, ma la pubblicazione in Italia, come era chiamata ai tempi con un’importante variante: sebbene con modifiche e i mezzi di trasporto utilizzati censure, de Il Fascismo dovevano essere il treno inglese e la ripresa e i propri piedi, dove la economica dell’Inghilterra ferrovia non arrivava, non (Bompiani), un libro disdegnando comunque di Hubert Renfro occasionali passaggi su Knickerbocker, camion e autovetture. giornalista americano Partì nell’aprile del 1933 vincitore del premio dal passo del Monginevro Pulitzer, tenacemente per giungere fino a Catania antinazista ed espulso e stese dell’itinerario un dalla Germania. Era resoconto dettagliato che quindi un periodo di pubblicò in un libro del 1935, empatia tra Italia e Gran Through Fascist Italy: An Bretagna e lo stesso English hiker’s pilgrimage, Andrew ne risentì, titolo che anche’esso divenendo egli stesso rieccheggia quei diari tipici fascista durante il Il Grand Tour di Andrew. dei viaggiatori inglesi di un viaggio.

10 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Castelnuovo di San Leo fotografato da Andrew.

«Possa del proibizionismo, in quanto la Repubblica vendeva titoli non sopportavano l’idea di non nobiliari e si disse divertito uno straniero poter più bere vino. che, se non avesse terminato Nella taverna Andrew vide una questo modo di finanziarsi, che si perde figura alta ma cieca, molto San Marino avrebbe avuto più nelle lande povera e dimessa e chiese se duchi che miglia quadrate. la menomazione fosse stata Dopo aver deliziosamente britanniche causata dalla guerra. L’ostessa ammirato dalla Rocca il essere trattato rispose che la ferita era dovuta panorama sul mare, con il alla gelosia: l’uomo aveva una sole che tramontava dietro gli così gentilmente relazione con una ragazza, Appennini, Andrew decise di dai nostri ma un altro pretendente la dirigersi verso San Piero in desiderava: incaricò allora Bagno al fine di attraversare contadini suo cognato di eliminare il il passo dei Mandrioli, ma, come lo fui rivale, il quale però fu ferito nonostante l’uso della bussola agli occhi rimanendo privo e della carta corografica, ben io da della vista. Andrew domandò presto si perse; trovò tuttavia Giacomo Severi!» come poi si fosse conclusa la un contadino a cui chiese vicenda e la donna raccontò dell’acqua e gli fu dato vino: Nella fotografia di dei Romani, Ariminum»: che l’attentatore era stato segno evidente che si trovava Andrew, contrada Oma- gnano, già Via Bellucci vedeva per la prima volta il arrestato, ma la moglie aveva ancora in Romagna, come a San Marino nel 1933; mare Adriatico, parte di quel proposto al cieco di ritirare la ricorda il noto adagio. sullo sfondo la casa Mediterraneo «culla della denuncia promettendogli una A Castelnuovo, vicino a San di famiglia di Giuliano civiltà». Arrivato in stazione somma di denaro, denaro che Leo, l’inglese (che confuse Gozi, il potente Segreta- rio di Stato e uomo forte Andrew si diresse verso però non fu mai consegnato; peraltro i due luoghi) incontrò della Repubblica: in il mare lungo una strada fra l’altro il mandante si un agricoltore che fotografò quel tempo il luogo era con ville e giardini, il viale rifugiò aldilà del confine di sul suo carro: conversando comunemente chiamato Principe Amedeo. La spiaggia San Marino dove poi si sposò. con lui si stupì della sua ampia Contrada Gozi. non piacque all’escursionista «Con quella donna?» «No, con inglese che notò al bordo di un un’altra». Tormentò a lungo canale un mulino a vento che l’inglese l’idea che quelli che estraeva acqua da una terra avevano reso un inferno la vita paludosa; deluso, immerse di quel pover’uomo vivessero una mano nell’acqua che felici e sposati. trovò calda come a Blackpool. Il nostro escursionista decise Tornando in città fu scambiato di visitare la vicina per un tedesco e insultato Repubblica: trovando i per questo; mancano nella contadini più socievoli dei narrazione riferimenti ai cittadini, commentò: «separa monumenti della nostra l’uomo dalla terra e il suo città come pure un qualsiasi carattere cambia, non in interesse storico o artistico, meglio ma in peggio». Si ma in compenso Andrew meravigliò che non servisse racconta che entrò in il passaporto per entrare nel un’osteria dove scoprì che «petty State» e, grazie ad un la moglie dell’oste parlava passaggio in automobile, inglese. Meravigliato ne giunse in cima al Titano per chiese il motivo e la donna vedere la targa che ricordava rispose che da bambina era l’incontro dei Capitani emigrata negli Stati Uniti con Reggenti con Garibaldi, il i genitori, i quali poi erano suo «favourite hero». Gli tornati in Italia con l’avvento raccontarono che un tempo

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 11 tra cronaca e storia

Il passo dei Mandrioli nel 1933.

istruzione – che attribuì alla «Nel portico tedeschi: la risposta fu che scuola fascista – dato che, pur la causa era stata la guerra. non essendosi mai mosso dal della piazza una Andrew replicò, con scarsa suo paesello, conosceva in folla numerosa preveggenza, che in fondo modo superbo la geografia Inghilterra e Germania europea e l’Inghil-terra. ascoltava la si erano riappacificate Giunto a Mercatino Marec- cronaca del nonostante la prima avesse chia, l’attuale Novafeltria, avuto un milione di morti e la Andrew si diresse a Sant’Agata Giro d’Italia seconda tre milioni, mentre Feltria per raggiungere la i soldati Italiani morti erano valle del Savio ma, passato il e inneggiava stati «soltanto» seicentomila: paese, si perse; cercò rifugio Alfredo Binda, per l’albergatore tacque allibito. in case di rurali che tuttavia L’ultimo colloquio in Romagna lo respinsero finché in una il quale constatò avvenne con un avanguardista fattoria vinse la diffidenza un’autentica ed è particolarmente convincendoli di non essere illuminante: Andrew pose tedesco ma inglese: affamato venerazione» alcune domande e le risposte e assetato, ricevette pane e furono emblematiche della vino. ad andare dal prete. Di temperie politica: Il giorno successivo si fronte al suo rifiuto rimasero «Ti ricordi i primi giorni del intrattenne con il padrone di interdetti ma, avendo saputo fascismo?» casa, Giacomo Severi, vedovo che l’escursionista avrebbe «Sì, ci sono stati molti scontri» con diversi figli: analfabeta, proseguito per Roma, «Qui? In una piccola città tentava di parlare in italiano, sembrarono persuasi che come questa?» sebbene lo conoscesse poco e sarebbe divenuto cattolico «Sì, i socialisti e i comunisti tendesse in realtà a tradurre una volta giunto alla Città combatterono nelle strade con le parole dal dialetto: Andrew Eterna. bastoni e coltelli» riporta alcuni esempi, come Gli chiesero anche se fosse «Dove sono oggi?» cano per cane e specc’ per fascista ed egli rispose «Ancora qui. Ma sono tutti specchio; tuttavia nell’estrema affermativamente; vollero fascisti ora» povertà della famiglia rilevò allora sapere se c’erano «Forse fingono di esserlo» una grande dignità: «possa fascisti in Inghilterra, uno straniero che si perde e Andrew precisò che nelle lande britanniche essere erano pochi ma stavano trattato così gentilmente dai aumentando. nostri contadini come lo fui io L’ultima tappa romagnola da Giacomo Severi!» era San Piero in Bagno, L’inglese giunse allora a che raggiunse sotto un Sarsina la domenica, al temporale violento. Nel termine della messa; si portico della piazza una diresse in un’osteria dove folla numerosa ascoltava discusse di politica e di la cronaca del Giro religione: i commensali non d’Italia e inneggiava ad si potevano capacitare che Alfredo Binda, per il quale un inglese non fosse cattolico constatò un’autentica e perciò tentarono la sua venerazione. conversione. Andrew notò che All’Albergo Garibaldi erano tutti convinti dei dogmi l’escursionista inglese della Chiesa di Roma ma chiese al proprietario egli, pur non volendo a sua come mai i contadini Alfredo Binda nel volta tentare di convertirli, fossero tanto prevenuti 1933. resistette e allora lo invitarono nei confronti dei

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STORIA E CRITICA D’ARTE

La lezione magistrale di Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino La sacra eloquenza del San Girolamo La tela è il dono anonimo del padre teatino Tommaso da Carpegna alla Confraternita dei “Nobili” di Rimini di Alessandro Giovanardi no dei capolavori del Cento detto il Guercino». Gli «Il grande quadro UMuseo della Città, faranno eco Marcello Oretti, appartiene alla Confraternita nel 1777: «opera meravigliosa s’ispira alla lettera di San Girolamo e della del Guercino da Cento» e Santissima Trinità (detta dei anche Giovan Francesco che il Padre e Nobili), che l’ha depositato Buonamici, che la definisce Dottore della nella Pinacoteca pubblica «assai lodevole». a beneficio dei visitatori e Il grande quadro s’ispira alla Chiesa latina, degli studiosi e a memoria lettera XXII che il Padre e Girolamo, scrisse dell’antico Oratorio, sede Dottore della Chiesa latina della fraternità, distrutto dai scrisse alla vergine Eustochio, alla vergine bombardamenti del 1944. narrandole come, in gioventù, Così descrive il dipinto Carlo pur essendosi trasferito a Eustochio in merito Francesco Marcheselli, Gerusalemme, abbandonando allo studio degli che nel 1754 nelle Pitture l’Urbe per una vita di ascesi e delle Chiese di Rimini preghiera, perseverasse nella autori profani» poteva rimirarlo nella sua predilezione per lo studio collocazione originaria: «Il dei classici, trascurando inesperto, ma il ricordo San Girolamo nella Tavola quelli biblici. Ma durante terribile di quella visione, dell’Altare, che tiene sospesa la Quaresima, mentre era quasi il suo rinnovarsi nella la penna all’udire la Tromba ammalato e prossimo alla memoria, mentre ne scrive finale, che da vicino gli suona morte, il Santo sognò di alla consorella Eustochio. un Angiolo, è stato con viva essere condotto davanti al Qui Girolamo non è, difatti, forza, da suo pari, espresso da Giudice Supremo; interrogato un giovane, ma un asceta Giovan Francesco Barbieri da sulla sua condizione religiosa, maturo, dal corpo vigoroso si professò benché consumato dalle inutilmente rinunce: stende il braccio cristiano, davanti sinistro verso l’Angelo che, all’accusa con magnifiche ali, appare inaggirabile di in un cielo azzurrissimo in essere piuttosto atto di suonare la tromba, per ciceroniano, ricordargli il suo giuramento cioè pagano. di fedeltà ai Sacri Testi. Risvegliatosi L’antico Padre del deserto, tra le lacrime maestro severissimo di di pentimento e preghiera e di solitudine perfettamente è, quasi completamente guarito, racconta nudo, indossa ad honorem che, da quel un sontuoso drappo rosso, giorno, s’impegnò forse riferimento alla sua nello studio della dignità cardinalizia che gli Scrittura con un fu erroneamente attribuita a partire dal XIV secolo, Giovan Francesco ardore mai riposto Barbieri, detto il nei testi profani. per esser stato segretario Guercino (Cento Tuttavia, il dipinto di papa Damaso. Girolamo 1590-Bologna di Guercino, tiene la penna in mano, forse 1666), San Girolamo magistrale lezione appena intinta nel calamaio e l’Angelo, olio su di muta eloquentia splendidamente definito, e tela, 1641, Rimini, e di oratoria poggia il gomito destro su un Confraternita di San sacra, non è una libro. Una squadrata roccia Girolamo e della Santissima Trinità, in raffigurazione di del deserto gli fa da scrittoio; deposito al Museo della ciò che accadde in tra le carte si trovano un Città. sogno all’eremita crocifisso da tavolo, per la

14 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino (Cento 1590-Bologna 1666), San Girolamo e l’Angelo, particolare.

«Qui Girolamo è Il dono a una fraternità religiosa, composta per lo un asceta maturo, più da colti aristocratici e da uomini dediti all’erudizione dal corpo vigoroso storica e letteraria, suona benché consumato come un monito: Girolamo, cattolica, il “divino” Guido interprete dei testi ebraici e Reni. Guercino si trasferirà dalle rinunce; un greci dei due Testamenti nel allora nella città emiliana, antico padre del nobile latino della Vulgata, prendendo il posto di colui è il patrono degli uomini che Carlo Cesare Malvasia deserto, un maestro dotti (archeologi, bibliotecari definisce «concorrente»; già severissimo di e traduttori). Additandone nel San Girolamo riminese l’esempio in un dipinto secondo Francesco Arcangeli, preghiera e di teatrale e tragico, dalla forte il Barbieri è «preoccupato solitudine» temperatura ascetica, il di gareggiare con il Reni e Carpegna invita i confratelli con l’Albani». Non si tratta a non trascurare le discipline però di un’usurpazione: la meditazione sul sacrificio del sacre, la meditazione della pala sembra un omaggio Redentore, e il teschio che Scrittura, la preghiera, speculare a un celebre simboleggia la vacuità di tutte la liturgia. Tuttavia, così dipinto mitologico di Reni, le cose mondane: Guercino, come la lettera di Girolamo Atalanta e Ippomene le cui in effetti, è stato l’autore del a Eustochio, racconta la due versioni sono custodite celebre dipinto Et in Arcadia rinuncia alle lettere profane al Museo del Prado di Madrid ego, la più profonda e terribile con un nobile stile classico, e al Capodimonte di Napoli. Giovan Francesco meditazione pittorica sul nutrito degli esempi di Virgilio La vicenda narrata da Ovidio, Barbieri, detto il tema della vanitas. Custodisce e di Sallustio, intessuti alle è letta, tuttavia, attraverso Guercino (Cento l’intimità della visione un numerose citazioni bibliche, 1590-Bologna 1666), le esegesi moralizzanti mansueto leone, fedele al anche Guercino richiama Il suicidio di Catone, Santo che lo ha liberato nel suo Girolamo un eroe del Medioevo, tornate in olio su tela, 1641, da una dolorosa spina che pagano (e viceversa): il Catone gran voga nell’età della Genova, Palazzo Rosso. gli tormentava la zampa: suicida del 1641, conservato gli agiografi hanno tratto a Palazzo Rosso a Genova. erroneamente la vicenda dalla L’Uticense, già nel Medioevo vita di un altro anacoreta, cristiano, era celebrato quasi contemporaneo a come il nobile difensore Girolamo e con nome simile, delle libertà politiche e Gerasimo. repubblicane, al punto di L’opera venne donata sacrificare la propria vita nel 1641 ai membri della per esse: veniva riconosciuto Confraternita da un illustre anche come modello di vita committente, il padre teatino austera e dignitosa, fino a Tommaso da Carpegna (al essere “promosso” custode secolo Federico), che diverrà del Purgatorio di Dante (canto in seguito vescovo di Rimini, II), benché pagano, suicida e e che nell’occasione, forse avversario di quel Cesare, con per rimanere anonimo, si cui si principiava la missione era avvalso della mediazione provvidenziale dell’Impero del conte bolognese Filippo Romano. Aldovrandi, in rapporto La data di entrambe le opere, d’amicizia col Guercino, e 1641, è assai significativa: dei nobili riminesi Cesare l’anno successivo morirà a Bianchetti e Mario Ridolfo Bologna il referente principale Stivivi. dell’iconografia sacra

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 15 STORIA E CRITICA D’ARTE

Controriforma e del Barocco. «Girolamo, che nel discernere le diverse Ippomene vince nella corsa la maniere de’ pittori». Alla bella Atalanta; l’eroe la distrae trasmise i testi saggezza faceva eco la pietas lasciando cadere i tre pomi del carattere devoto: «allevato aurei, donatigli da Afrodite ebraici e greci dei nella cristiana pietà», dice e da lei sottratti al Giardino due Testamenti, Baldinucci, egli si dimostrò, delle Esperidi: raccogliendoli come testimonia Malvasia, la principessa perde terreno. nel nobile latino «sincerissimo, inimico della Ippomene avrà, quindi, salva della Vulgata, è bugia, cortesissimo, umile, la vita e Atalanta in sposa: ma compassionevole, religioso, il senso suggerito è un altro. il patrono degli casto […]. Frequentatore Come ha ben scritto Marc de’ Sagramenti, amatore Fumaroli, secondo l’Ovide uomini dotti» de’ poveri […] rispettoso a’ moralizé o la Bible des poetès, Religiosi […]. Eresse cappelle, sacro (la Vulgata, le Lettere ai i tre pomi rappresentano i altari; li fornì di tutti gli arredi discepoli) si cimenta con le peccati di concupiscenza che necessarii, le perpetuò con letture dei poeti e degli storici spingono Atalanta verso terra, legati pij; visse onoratamente classici. evocando la Eva del Peccato con gran prudenza, con Un dipinto di così sofisticata originale, mentre Ippomene gran timor di Dio, onde morì ancora come un Santo». Fu, trionfante si allontana cultura agiografica e inoltre, stimato vergine e «fu con un gesto che ricorda, teologica, che c’impartisce seppellito in San Salvatore, piuttosto, la sprezzatura una lectio magistralis con onerevolissime esequie, sacra del Salvatore risorto sul rapporto tra cultura vestito da Cappuccino». Il nel Noli me tangere. Reni umanistica e desiderio di Guercino riposa da asceta mostra lo slancio dell’eroe Dio, corrisponde, in effetti, francescano tra i moltissimi con una torsione del busto all’istruzione del Barbieri: anacoreti, mistici ed eremiti che ritorna rovesciata nel «applicato alle prime lettere» che aveva dipinto nella sua San Girolamo di Guercino: in gioventù, come scrive non breve vita. richiamato dall’Angelo o Filippo Baldinucci, e dotato, dal suo ricordo, il Santo secondo il Malvasia, «d’una asceta si volge tremante al memoria grandissima», Guido Reni (Bologna 1575-1642), cielo e ai suoi segni divini, tanto che «avea molto buona Atalanta e Ippomene, olio su tela, distaccandosi dalle carte e dai cognizione d’istorie e di favole 1620-1625 ca., Napoli, libri, lì dove l’impegno per il e perfettissima diligenza Museo di Capodimonte.

NOTA BIBLIOGRAFICA

F. Arcangeli-C. Gnudi-C. Ravaioli (a cura di), Mostra della pittura del Seicento a Rimini, Garattoni, Rimini 1952, ristampa a cura di P. G. Pasini, Alfa, Bologna, 1982, pp. 12-13. F. Baldinucci, Dal Barocco a Salvator Rosa, a cura di G. Battelli, prefazione di F. Croce, Sansoni, Firenze 1978, pp. 169-175. G. Buonamici, Delle cose notabili d’Arimino, a cura di P. Alunni, foto di G. Urbinati, NFC-Guaraldi, Rimini 2015, pp. 114, 189 (n. 64). M. Fumaroli, La scuola del silenzio. Il senso delle immagini nel XVII secolo, tr. it. di M. Botto, Adelphi, Milano 1994, pp. 259-290. San Girolamo, Lettere, a cura di C. Moreschini, tr. it. di R. Palla, Rizzoli, Milano 1989, pp. 94-195. C. C. Malvasia, Felsina pittrice. Vite dei pittori bolognesi, a cura di M. Brascaglia, Alfa, Bologna 1971, pp. 557-565. C. F. Marcheselli, Pitture delle Chiese di Rimini, 1754, in appendi- ce M. Oretti, Pitture nella città di Rimini, 1777, entrambi a cura di P. G. Pasini, Alfa, Bologna 1972, pp. 55 (p. 27 ed. 1754), 252. A. Mazza-P. G. Pasini (a cura di), Seicento inquieto. Arte e cultura a Rimini tra Cagnacci e Guercino, catalogo della mostra, Motta, Milano 2004, pp. 160-161 (scheda di A. Mazza).

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Un foglio del primo progetto del 1842, poi modificato Teatro Galli: un disegno di Poletti Donata al Comune di Rimini la bella opera, acquistata dal curatore ed esperto d’arte Gianni Scarpellini

di Giovanni Rimondini uesta riflessione sui con le autorità romane. Il «La pianta del Qdisegni architettonici, Fedeli aveva denunciato che riferiamo a Luigi Poletti «la grandezza straordinaria primo piano del (Modena 1792-Milano 1869), dell’intero Teatro, l’altezza accompagna la donazione al non commune [sic], la poca Teatro, donata Comune di un disegno del solidità [...]»1 Il Cardinale di da Scarpellini, Teatro riminese, in occasione conseguenza aveva ordinato della sua riapertura, già una riduzione del progetto; il presenta anche intitolato a Vittorio Emanuele grande frontone con Apollo II e, nel dopoguerra, ad e le Muse era stato limitato un interessante Amintore Galli. La cessione a meno della metà e l’abside studio della del foglio, probabilmente dietro il palco era stata proveniente dal cantiere, è un eliminata. visibilità atto di signorile generosità del La pianta del pian terreno mio amico Gianni Scarpellini, è stata acquistata e donata dei palchetti conosciuto mercante d’arte e al Comune dal Lions Club del primo ordine» organizzatore di mostre. di Rimini. La pianta del Marcello Cartoceti mi primo piano, donata da nel grande Archivio storico ha fornito le immagini, Scarpellini, presenta anche di San Giovanni in Laterano: raccontandomi le vicende un interessante studio della difatti, anno per anno, il prete di tre disegni, tra cui quello visibilità dei palchetti del che andava a benedire le case, acquisito e donato da primo ordine. scriveva in un registro i nomi, Scarpellini, recentemente Resta aperto un problema l’occupazione e l’età di tutti apparsi sul mercato critico relativo alla i componenti delle famiglie antiquario, raffiguranti uno composizione dello studio, visitate. Qui si entra proprio spaccato della pianta del pian ossia al numero e alle nella prima articolazione terreno e di quella del primo funzioni dei collaboratori del della creazione/esecuzione piano del Teatro. Poletti nella distribuzione che si presenta alla critica e Sono disegni relativi al dei compiti da svolgere si presta più in generale a un primo progetto consegnato per realizzare un progetto tentativo di definire i momenti nel 1842. Tuttavia era architettonico. È certamente o le fasi del processo creativo intervenuto come revisore un problema importante, da di un architetto famoso e dei un certo Luigi Fedeli «Perito risolvere con una paziente suoi collaboratori. Agrimensore del Censo», ricerca nei documenti La Biblioteca pubblica di su incarico del Cardinale conservati a Modena, o Fano possiede due disegni legato di Forlì, piccato compulsando gli “Stati bellissimi avuti da Luigi Vista laterale in sezione perché i notabili riminesi d’anime” della parrocchia Vanvitelli (Napoli 1700 - del Teatro Galli. trattavano direttamente romana del Poletti, conservati Caserta 1773) per un progetto della torre del loro palazzo pubblico, che poi venne affidato a Gianfrancesco Buonamici (Rimini 1692- 1759). Certamente questi disegni li ha “ideati” il grande architetto nato a Napoli da padre olandese, Gaspar Wan Vittel (Utrecht 1653 - Roma 1736) ottimo vedutista e straordinario disegnatore. Il Vanvitelli scrive ai Magistrati di Fano l’8 maggio 1739, accettando l’incarico della progettazione e assicurando di aver già prodotto degli

18 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Disegno del pian terreno del Teatro

«Luigi Poletti, nella o come certi altri ornamenti, delle cornici, i capitelli, le basi ma soprattutto per raffigurare e i decori. stesura dei grandi le statue, con interventi che I profili delle volte a Rimini rendevano preziosi i disegni erano stati disegnati, ma per disegni, si serviva quasi fossero dei dipinti. Ci il grande sipario della sala, forse dei migliori furono, al contrario, grandi o “pozzetto”, l’architetto architetti che, quando volle mostrare di persona, ai dei suoi allievi disegnavano con le loro mani, carpentieri, che preparavano producevano veri e propri l’intelaiatura a cui assicurare e collaboratori? sgorbi: si veda il progetto le arelle, come si dovesse E si affidava dell’eliminazione della Spina piegare la curva del velario: si dei Borghi di Cosimo Morelli trattava di un suo segreto. pure all’opera (Imola 1732-1812) sempre che Il cavalier Poletti era anche di un pittore gli si possa attribuire. un uomo di corte e doveva Dunque, anche Luigi Poletti, impiegare molto tempo professionista?» nella stesura dei grandi per coltivare le relazioni disegni da presentare ai necessarie col Pontefice e coi abbozzi – delle «idee» – e committenti, dopo avere notabili che gli assicuravano aggiunge: «mentre per fissato le prime “idee” e il loro appoggio. Si esaminino, ricopiare e mettere in pulito le le varianti, si serviva delle ad esempio, le immagini mie idee, mi farò servire dal capacità di rielaborazione e delle statue raffiguranti le mio giovane». stesura dei migliori dei suoi Muse, collocate nelle arcate I suoi disegni, sempre allievi e collaboratori? E si della loggia della facciata del bellissimi, sono stati alla affidava pure all’opera di un nostro teatro, sia nel disegno fine del processo creativo pittore professionista? di Modena che in quello di concretamente «messi in Penso proprio che si debba Rimini, trafugato durante la pulito» dal suo «giovane», rispondere positivamente a guerra, di cui è rimasta una cioè da uno dei componenti queste domande, anche se, fotografia. Sono troppo belle della bottega o dello studio per il momento, solo in via e pittoricamente ben fatte per che probabilmente stava di ipotesi di lavoro, almeno essere opera di un dilettante formandosi come architetto. fino all’individuazione di del disegno; certamente Ma c’è dell’altro: il bolognese questi dotati coadiutori. Si provengono dal lavoro di un Angelo Venturoli (Medicina tenga a mente, inoltre, che bravo pittore o miniatore 1749-Bologna 1821), portava i non venivano presentati solo i professionista. Si osservi in suoi progetti architettonici da progetti complessivi – pianta, particolare Melpomene, la musa della tragedia, che regge un bravo pittore per disegnare alzato veduta – ma bisognava con la destra una maschera e colorare le decorazioni più disegnare a grandezza “1 a 1” che rappresenta il volto del complesse, come i capitelli le sezioni degli architravi e Poletti. La vita di quest’ultimo sembra essere trascorsa senza drammaticità, ma quel ritratto in posa tragica, certamente voluto dall’architetto stesso, trasmette un altro messaggio, evocando la quartina di Pietro Metastasio (Roma 1698-Vienna 1782): «Se a ciascun l’interno affanno / Si leggesse in fronte scritto / Quanti mai, che Note invidia fanno / Ci farebbero 1) Modena, Biblio- pietà» (Contro l’invidia, Aria teca “Luigi Poletti”, XXIX). Archivio Poletti, minuta di L. Poletti, Disegno del primo piano del Teatro, n.° 34. donata al Comune di Rimini.

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 19 il teatro di rimini

I Frati Minori citati nei documenti cittadini fin dal 1228 Il chiostro riminese di San Francesco Il convento doveva esprimere l’importanza dell’Ordine, anche per il suo ruolo inquisitoriale

di Carlo Valdameri a prima presenza dei frati che si adoperarono «Nel 1308 il Lfrancescana a Rimini quindi a realizzare una sede risale alla venuta dello stesso conventuale adeguata. Convento dei figli La miniatura Santo di Assisi, che vi giunse Tale sede doveva esprimere di Giovanni da Fano, in un anno imprecisato, l’importanza acquisita, del Santo di Assisi rappresentante i lavori compreso tra il 1213 ed il nel frattempo, dall’Ordine, al Tempio malatestiano disponeva già di 1215, mentre tradizioni locali non disgiunta dal ruolo e, a sinistra, uno scor- cio del convento. citano varie parti della città inquisitoriale ad esso una chiesa, come luoghi del attribuito nel 1259, tant’è di una sacrestia suo soggiorno. che si presume che la loro Successivamente, vicinanza alla zona cittadina e di un’aula frati Minori chiamata “Patarina” – detta capitolare» francescani così in quanto frequentata sono citati in un da eretici “patarini” - fosse ciò che è visibile in una lascito del 1228, proprio finalizzata alla miniatura quattrocentesca riguardante un repressione della dissidenza di Giovanni da Fano, che religiosa. loro stanziamento mostra uno scorcio dell’antico Quanto al monastero, in civitate Arimini, convento, così come si ultra Aprusam sappiamo che nel 1308 esso trovava durante i lavori per ove il termine disponeva già di una chiesa, la realizzazione del Tempio Aprusam (il fiume di una sacrestia e di un’aula malatestiano. Ausa) evoca capitolare, edifici distrutti o Lo scorcio è limitato, ma vi si verosimilmente danneggiati nel terremoto di nota una parte del porticato i luoghi della quell’anno. del chiostro poggiante su un Fossa Patara Per ciò che concerne il architrave presumibilmente che, nella parte chiostro, al di là di quanto si ligneo, sostenuto da sottili del suo tragitto legge nell’opera di Corrado colonne. Nel caso, è poi verso il litorale, Ricci, che parla di una sua attraversava una zona prima realizzazione nel evidente come il lato del Sotto. Ipotetica pianta poco popolata e ricca di 1330 sulla base di lavori colonnato che doveva aderire del convento medie- vegetazione. Si trattava, allora documentati, pare alla parete della chiesa, non vale, secondo gli studi allora, di uno stanziamento ragionevole supporre che, fosse esistente, con ogni di Corrado Ricci, da C. alla fine del XIII sec., esso probabilità eliminato per Ricci, Il Tempio malate- senz’altro precario, definito stiano, copia anasta- con il termine «eremo», ma esistesse già; concorrono permettere le trasformazioni tica, Ghigi, Rimini, anche come «luogo della a farlo credere varie al Tempio, o forse, ancor 1974. chiesa del beato Francesco». considerazioni, nonché le prima, per consentire lo Nel 1257, la fattezze duecentesche di sporgere di cappelle dal muro concessione ai Francescani della vicina Disegno chiesa di Santa della parete del Maria in Trivio chiostro sul – che sorgeva lato mare, all’incrocio di eseguito tre strade e che nel dopo- sino allora era guerra; da A. Turchini, appartenuta ai Il Tempio monaci benedettini distrutto, dell’Abbazia Il Ponte di Pomposa – Vecchio, decretò la stabilità Cesena, 1998, p. dell’insediamento 67.

20 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Il chiostro di Sant’Igne (San Leo).

«Il chiostro distinguibile nella produzione francescano nei primi Gli edifici del chiostro, architettonica francescana. decenni della sua esistenza ricostruiti sulla pianta del Ricci. del complesso Altre informazioni è un interessante schizzo importanti per farsi architettonico realizzato nel francescano di un’idea del monastero Dopoguerra, raffigurante Sant’Igne dovrebbe francescano riminese nella una parete del convento – sua conformazione tardo quella sul lato mare, per essere una sorta medievale (fine XIII sec.- intenderci – allora rovinosa, di riproduzione inizi XIV sec.) sono poi con i resti e tracce di varie individuabili nella pianta aperture certamente di epoca in scala ridotta realizzata da Corrado Ricci medievale, come, ad esempio, negli anni ’20 del XX secolo, la superstite di una delle di quello riminese» inserita nel suo testo sul due bifore che, secondo gli della navata. Tempio Malatestiano (p. 169). usi degli Ordini monastici, Gli elementi visibili sono Essa fu prodotta come illuminavano originariamente comunque sufficienti a trasposizione in termini grafici l’antica aula del Capitolo. richiamare similitudini con un di riferimenti e descrizioni Quanto risulta dal disegno altro esempio di architettura presenti in antichi documenti è significativo per farsi medievale francescana francescani, specialmente nel un’idea non troppo generica della zona, qual è il chiostro prezioso Sepultuario; il tutto, dell’altezza degli antichi del convento di Sant’Igne, naturalmente, confrontato edifici, sebbene forse il presso San Leo, luogo ove con i notevoli resti medievali particolare più suggestivo il Poverello avrebbe sostato del complesso francescano sia la successione di quattro durante le sue peregrinazioni ancora visibili al tempo dello lunghe monofore che, a Note studioso ravennate, dopo varie distanza ravvicinata l’una per le valli del Montefeltro. Il 1) R. Parmeggiani, chiostro, risalente all’incirca ristrutturazioni compiute nei dall’altra, erano esposte al Ordini mendicanti alla seconda metà del XIII secoli e prima che le bombe mezzogiorno. nella città e nella del 1944 e la successiva Le loro dimensioni, diocesi, «Storia della sec., è realizzato appunto Chiesa riminese», con colonnine in pietra ed incuria annientassero tutto. apparentemente inconciliabili vol.II, Pazzini Edito- architravi in legno il quale: Il risultato del lavoro del con l’esistenza di un porticato re, Villa Verucchio, Ricci è una pianta piuttosto claustrale, erano senz’altro 2011, pp. 261 e ss. rapportato a quanto visibile 2) Ibidem. nella miniatura di Giovanni da dettagliata che tiene concepite per fornire la 3) C. Ricci, Il Tem- presente il numero esatto massima illuminazione a pio malatestiano, Fano, è immaginabile come copia anastatica, una sorta di riproduzione delle colonnine, sebbene un vano che, per quanto Ghigi, Rimini, 1974, in scala ridotta di quello poi si rilevino inesattezze interpretabile dallo schizzo pp. 168 - 169, 201 abbastanza inspiegabili, – se mai fu pienamente – 202. riminese, ad indicare 4) Dal codice anche una certa serialità come, a esempio, quelle che realizzato – probabilmente dell’Hesperis di concernono fu modificato e mutato di Basinio Parmense, le proporzioni destinazione, forse poco dopo presente alla Bodle- ian Library Oxford. medievali della il suo compimento. 5) AA. VV., I con- chiesa, già note A tal proposito e in mancanza venti degli Ordini dalla fine del d’informazioni più specifiche, mendicanti nel Mon- tefeltro medievale, XIX sec. si segnala che questo, assai Firenze University Un ulteriore raro, genere di aperture, Press, Firenze 2012, elemento improponibili a dar luce ad pp. 21 e ss. 6) A chi scrive, utilizzabile per un’ipotetica cappella, ma il disegno risulta ricostruire le anche all’aula capitolare, pubblicato per la prima volta, in: A. fattezze del si ritrova in presenza di Turchini, Il Tempio monastero ambienti monastici destinati distrutto, Il Ponte alla realizzazione o alla Vecchio, Cesena 1998, p. 67. Ricostruzione 3d consultazione di manoscritti, del chiostro, con vi- come scriptoria e biblioteche. sta sul lato monte.

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TRA CRONACA E STORIA

Dal 1882 al 1933, le trasformazioni di un’importante realtà formativa cittadina La Scuola Industriale “Alessandro Mussolini” La Scuola di Arti e Mestieri di Rimini diventa un moderno istituto per l’istruzione degli operai

el 1879 una circolare del di Alessandro Catrani NPrimo Ministro Benedetto Cairoli promosse l’istituzione di scuole serali di Arti e Mestieri per l’istruzione degli operai: anche a Rimini se ne fondò una. La partenza non fu semplice, per esiguità di mezzi e particolarità dei tempi, poveri di industrie e di artigiani. Eppure, proprio da quel contesto sofferto, nacque la nostra Scuola Serale per Rimini, Piazza Teatini. L’ingresso alla Regia Arti e Mestieri. In seguito, Scuola Industriale con il progressivo sviluppo “Alessandro Mussolini” dell’industria italiana, nel 1927. (Collezione sopraggiunse una legislazione dell’Autore) che regolamentò il sorgere e Presidente della Scuola, orario completo e regificata: ed il crescere delle scuole nonostante i tempi difficili il Comune organizzò allora professionali. della Grande Guerra, ne un nuovo locale, contraendo Fu allora che la nostra città promosse il mutamento e un mutuo di L. 700.000: sentì il bisogno di trasformare lo sviluppo. Con Decreto vicino alla scuola, furono la suddetta Scuola Serale Legge Luogotenenziale 30 altresì erette le officine per in Professionale e, nel Gennaio 1919 n. 10 la scuola, l’istruzione pratica degli 1917, il Marchese Adauto da serale, fu trasformata in alunni. Con Regio Decreto Diotallevi, Sindaco della città “Diurna Popolare Operaia”, ad 25 Settembre 1924 n. 2001,

Rimini, Piazza Teatini. Il C.d.a. della Regia Scuola Industriale “Alessandro Mussolini” nel 1927. Al centro il Presidente, Avvocato Cosimo Maria Pugliesi. (Collezione dell’Autore)

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 23 tra cronaca e storia

Rimini, Piazza Teatini. Interno della della Regia Scuola Industriale “Alessandro Mussolini” nel 1927 con la facciata del laboratorio degli elettricisti e della scuola di plastica e di disegno. (Collezione dell’Autore)

la scuola fu riordinata in «Durante Regia Scuola di Tirocinio, con quattro sezioni a corso i lavori triennale: aggiustatori, tornitori meccanici, fabbri, fu ritrovato falegnami ebanisti; alle un prezioso quattro sezioni fu aggiunto un Corso annuale Preparatorio di soffitto Avviamento. raffigurante Il Consiglio d’Amministrazione, sigle e stemmi presieduto da Cosimo della famiglia Maria Pugliesi (Domenico Trombetti, Valerio Lancia e Malatesta» Sante Giunchi consiglieri), deliberò, con assenso di pietra dei nuovi edifici fu Rimini, Piazzetta Teatini, 1927. Regia Scuola Industriale “Ales- Arnaldo Mussolini, d’intitolare posta, il 21 Marzo 1926, sandro Mussolini”. Tavolette malatestiane, componenti il soffitto la scuola al padre del Duce, da Italo Balbo (all’epoca scoperto nel demolire un edificio adiacente alla scuola, dove si Sottosegretario al Ministero scorgono le sigle di Roberto Malatesta, detto “Il Magnifico”, e gli Alessandro. Secondo la stemmi della casata. (Collezione dell’Autore) retorica di regime, infatti, dell’Educazione Nazionale) «Alessandro Mussolini fu che giunse a Rimini in operaio del ferro e del fuoco, idrovolante, atterrando intese la nobiltà e l’orgoglio al Comasco, atteso dal del lavoro, nella dura vita Segretario Provinciale del coltivò lo spirito e per esso Partito Nazionale Fascista Ivo sofferse, amò gli esseri umani; Oliveti e dalle autorità locali. generò ed educò un Fondatore Nell’ambito di tale di Civiltà e di Impero: nessuno ristrutturazione, durante più di Lui può essere di la demolizione di un esempio: quindi a Lui s’intitoli vecchio edificio, acquistato la R. Scuola Industriale di dall’Istituto Biasini Belisardi, Rimini perché dalla Sua vita fu ritrovato un prezioso i giovani imparino la gioia soffitto malatestiano del lavoro nobilitato dallo dell’epoca di Roberto “Il spirito e dall’arte e crescano Magnifico” (in quella zona nell’amore e nella reverenza a risiedeva proprio il palazzo di Dio, all’Italia, al Re, al Duce». questo celeberrimo Signore Nel 1928 fu posto, all’interno di Rimini) raffigurante sigle e della scuola, un busto (oggi stemmi della grande famiglia perduto) di Alessandro riminese. L’Ufficio Regionale Mussolini, opera dell’artista dei Monumenti ordinò che Leonardo Bistolfi. il soffitto fosse nuovamente In questi anni la scuola fu collocato nell’edificio da notevolmente ampliata. costruirsi: ciò obbligò a I locali, infatti, fino al rispettare, nell’architettura, 1926, erano costituiti lo stile del tempo (il esclusivamente da un Quattrocento, appunto). Da edificio scolastico nuovo, alcuni documenti risulta Rimini, Piazzetta Teatini, 1927. Regia Scuola Industriale eretto dal Comune, e da altre che l’Amministrazione della “Alessandro Mussolini”. Particolare delle tavolette malatestiane, strutture, derelitte e cadenti, scuola decise di attenersi a componenti il soffitto scoperto nel demolire un edificio adiacente appartenenti all’Istituto tali indicazioni, prevedendo alla scuola. (Collezione dell’Autore) Biasini Belisardi. La prima ad hoc un grande salone

24 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Rimini, Piazza Teatini. Regia Scuola Industria- le “Alessandro Mussolini”. Il Corso Premilitare per motoristi e montatori di aviazione nel 1927. (Collezione dell’Autore)

«Con il progressivo la Scuola vantava 1000 iscritti. Era costituita da una Sede sviluppo centrale (Piazzetta Teatini), da una Sezione distaccata dell’industria (nel Palazzo Diotallevi in Via italiana, la Tempio Malatestiano) e da un campo sperimentale, con legislazione fabbricato annesso (sulla regolamentò Via Emilia, nelle adiacenze dell’allora nuovo Scaricatore il sorgere ed il del Marecchia). Durante la guerra, la scuola subì crescere delle scuole numerosi danni, ma, grazie professionali» all’aiuto dell’Amministrazione Comunale, negli anni 1949/50, con il soffitto malatestiano poté ripartire con tutti i suoi ricollocato, destinandolo alle corsi, reintitolata a Leon grandi riunioni scolastiche Battista Alberti. Oggi l’edificio e culturali (l’architetto è sede universitaria ed è incaricato fu il professor Luigi stata recentemente oggetto Regia Scuola Industria- Campanini, insegnante della di un accurato restauro ed le “Alessandro Musso- scuola, con l’ausilio degli ampliamento. lini. 1927. Progetto di ingegneri Ario Valentini e un grande salone con il soffitto malatestiano Alessandro Perilli). Oggi le rinvenuto ivi ricollocato, tavolette di questo capolavoro Per saperne di più: salone adatto per le artistico malatestiano, sono, R. Scuola Tecnica Industriale “Alessandro Mussolini” Rimini. “Gior- grandi riunioni a scopo in parte, custodite nel Museo nata della Tecnica. Rimini, 2 Giugno 1940, XVIII”, Rimini, 1940. scolastico e culturale Regio Provveditorato agli Studi di Forlì. L’istruzione tecnico profes- (architetto incaricato della Città. sionale nella Provincia di Forlì. 2a Giornata della Tecnica, 4 Maggio fu il professor Luigi Successivamente, terminata 1941, XIX, Savignano sul Rubicone, 1941. Campanini, insegnante l’opera di ristrutturazione ed Federazione Fascista della Provincia di Forlì”, Opere fasciste nel V della scuola, con l’ausi- ampliamento, con Decreto annuale della Marcia su Roma, s.l., s.d. (ma 1927). lio degli ingegneri Ario R. Scuola Tecnica Industriale “Alessandro Mussolini” Rimini. Al- Valentini e Alessandro Reale 31 Agosto 1933 n. 1066, bum fotografico (collezione dell’Autore) Perilli). (Collezione la Regia Scuola “Alessandro dell’Autore) Mussolini” di Rimini, a far data dal 1° Ottobre 1933 (anno XI Era Fascista), venne trasformata in Regia Scuola Tecnica Industriale e fu riconosciuta come Ente dotato di personalità giuridica e di autonomia del suo funzionamento, sotto la vigilanza dell’allora Ministero dell’Educazione Nazionale. In quegli anni vennero aggiunte le sezioni per Motoristi, Radiotelegrafisti, Marconisti e ulteriori corsi di specializzazione post- qualifica. Alla vigilia degli anni ’40 Rimini, Piazzetta Teatini, 21 Marzo 1926. Regia Scuola Industriale “Alessandro Mussolini”. Italo Balbo, ac- (Direttore Vincenzo Fiume) compagnato da Ivo Oliveti, pone la prima pietra delle erigende Officine Industriali. (Collezione dell’Autore)

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 25 dentro la storia

Gli esercizi pubblici a Rimini dalla costituzione del Regno d’Italia Il regolamento del commercio del 1864 In sei articoli tutte le norme che disciplinano le attività economiche della città

di Manlio Masini gli inizi dell’Ottocento le «Tra le prime commercio. Ricordiamoli Anorme che regolano il nella loro sintesi. L’articolo commercio sono così carenti direttive spiccano le 67 impone ai venditori, «che ed elastiche che chiunque hanno posto o numero nei può improvvisarsi venditore. “tabelle dei generi”, pubblici mercati», di mante- Intorno alla metà del secolo, che non consentono nersi nei limiti assegnati «non a porre dei limiti alla ven- usurpando il posto dei vicini»; dita, arrivano le «licenze» e più agli esercenti di il 68 vieta agli «spacciatori con esse le prime regole che bottega e di piazza ambulanti» di «rimanere fermi tutelano, e nello stesso tempo nelle piazze e strade occu- Avviso del 1 febbraio 1863, emanato dal qualificano, il commercio. Tra di smerciare alla pando un posto che impedisca Regio Sindaco del le prime direttive spiccano le in qualunque modo il libero Municipio di Rimini «tabelle dei generi», che non rinfusa qualsiasi transito»; il 69 è specifico per Pietro Fagnani, che consentono più agli esercenti prodotto» i lattai: «non potranno altera- ricorda agli «Individui di bottega e di piazza di smer- re» il prodotto «o mescolarlo che hanno Esercizj sempre più netta e razionale, Pubblici» di rinnovare ciare alla rinfusa qualsiasi con acqua»; il 70 si riferisce la licenza (Cart. Gen. in prodotto. Col tempo la distin- anche se i bazar e gli empori ai posti di vendita, alla loro ASCR-ASR). zione della mercanzia sarà continueranno fino ai primi estrazione a sorte annuale decenni del Novecento da parte di una commissione a cumulare merce più municipale e alla loro relativa disparata, tanto che tassa da pagare; il 71 stabili- accanto alle cartoline sce sanzioni a «chi si permet- Nuovi Appartamenti postali e alle pentole terà di occupare un posto non sarà possibile trovare suo o di turbare in qualche persino il baccalà e le modo l’ordine sulle piazze e pavarazze. La licenza mercati»; il 72, infine, dispone è annuale e il suo rin- il divieto «di vendere merci IN VENDITA novo è sollecitato da nello spazio pubblico sotto i un avviso municipale, portici» di piazza Sant’Antonio che avverte gli «indivi- a chi non ha «bottega lungo i 1-2-3 camere, doppi servizi, garage dui che hanno esercizj medesimi», mentre acconsen- pubblici» di adempie- te la sosta per lo smercio nel re a tale obbligo entro «portico del palazzo munici- CLASSE ENERGETICA A4 i termini stabiliti per pale», previo permesso della non incorrere nelle giunta amministrativa3. Edi­cio NZEB (a energia quasi zero) contravvenzioni e nel «rigore della legge»1. Le prime disposizioni che disciplinano le a Rimini, in via Abete attività economiche della città di Rimini, Consegna prevista ne 2020 una volta divenuta comune del Regno d’I- talia, le troviamo nel Note “Regolamento di poli- 1) Cfr. Avviso del Regno d’Italia / Muni- cipio di Rimini del Regio sindaco Pietro zia urbana del pubbli- Fagnani del 1 febbraio 1863, Rinnovo tel 0541 780422 co ornato e di polizia delle licenze di esercizio, in Carteggio edilizia” del 18642: sei Generale 1863 B. 870 (ASCR-ASR). 2) Cfr. ACCR, vol. 1864, “Regolamento di [email protected] articoli molto generi- Polizia Urbana del Pubblico Ornato e di ci, ma fondamentali Polizia Edilizia” del 9 settembre 1864. www.gorinicostruzioni.it 3) Ibidem. per iniziare a mettere un po’ di ordine al

26 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 dal 1870, casa tua. Nuovi Appartamenti IN VENDITA 1-2-3 camere, doppi servizi, garage CLASSE ENERGETICA A4 Edi­cio NZEB (a energia quasi zero) a Rimini, in via Abete Consegna prevista ne 2020

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K STORIA DEL TERRITORIO

Morus nigra e Morus alba nell’economia e nella cultura della Città I gelsi riminesi “patriarchi arborei”

Nel nostro territorio, fino ai primi del Novecento, erano tra gli alberi più diffusi e importanti per l’economia

ebbene il territorio «L’economia della consentivano di sfamare intere di Raffaello Fabbri Sriminese sia quasi famiglie: si poteva essere completamente disboscato, seta che ruotava addirittura arrestati per il furto sopravvivono, qua e là, di foglie di gelso. Quella che formidabili e unici esemplari attorno ai gelsi ruotava attorno a queste piante d’albero. Sono i “patriarchi era così fiorente era un’economia così fiorente arborei”, secolari monumenti da spingerci ad affermare che viventi attraverso cui è da spingerci ad i primi stabilimenti balneari possibile “leggere” l’ambiente, affermare che i e i villini al mare siano stati il clima e la storia di un luogo finanziati, in parte, dal loro come neppure esaminando le primi stabilimenti sfruttamento. vestigia in pietra è possibile balneari e i villini I gelsi ancora presenti fare. Oggi gli alberi non nel territorio riminese stanno bene, oltre all’azione al mare siano stati appartengono a due specie diretta dell’uomo devono fare finanziati, in parte, differenti: Morus nigra, il gelso i conti con la diffusione di nero, e Morus alba, il gelso nuovi parassiti “globalizzati” dallo sfruttamento bianco, in dialetto romagnolo da cui non sanno difendersi. «l’Amòr» e «E Zels». Non sono Così è accaduto agli olmi, di questi alberi» specie indigene, vengono che erano alberi tipici del entrambe dall’Asia. Il nero è paesaggio agrario riminese, Ai gelsi tocca una sorte forse autoctono del Vicino Oriente: ma ne sopravvivono, ancora peggiore. Non servono fu portato in Europa dai pochissimi esemplari adulti, più e allora si abbandonano greci e dai romani e veniva perché un fungo asiatico o si abbattono anche quando coltivato per la produzione ne ha fatto strage. Inoltre, sono riusciti a resistere a tutto: dei frutti da cui si ricavava anche il clima cambia troppo clima, insetti e buona parte un vino leggero e aromatico in fretta: le querce sono le dei funghi patogeni. A Rimini che oggi non si produce più. prime a risentirne e si stanno e nel suo entroterra, fino ai All’epoca era considerato un ammalando fino alla morte, primi del Novecento, erano «albero sapientissimo» perché, per cause che nemmeno tra gli alberi più diffusi, fin essendo l’ultimo a sbocciare siamo riusciti a identificare. dentro le mura della Città, e e il primo a maturare, evitava le gelate tardive e i frutti potevano restare a lungo sui rami a disposizione degli uccelli che consentivano la disseminazione. I Babilonesi li piantavano vicino alle Rimini Porto canale tombe per simboleggiare, 1880, foto di Pietro attraverso il ciclo della Poppi (1833-1914), Biblioteca Gambalunga. materia, la continuità della Sulla sinistra la cimi- vita: sapevano bene che dalla niera della raffineria decomposizione dei corpi si realizzata dal riminese producevano umori i quali, Giovanni Cisterni nel attraverso le radici, nutrivano 1822 con tecnologie molto avanzate. Serviva quegli alberi che continuavano a raffinare lo zolfo pro- per secoli a perpetuare l’affetto veniente dall’entroterra per gli avi e la loro memoria cesenate e da Perticara. nei posteri. Storia ben diversa I derivati sulfurei servi- è quella del gelso bianco: vano per la concia delle pelli, per la polvere albero originario della Cina, da sparo e anche per dove, da millenni dove si era sbiancare i tessuti tra scoperto il particolare rapporto cui la seta.

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 31 STORIA DEL TERRITORIO

Gelsi bianchi in doppio filare. Pae- saggio agrario tipico della pianura riminese fino ai primi decenni del XX secolo.

«Nel 1581, a Rimini, fu pubblicato Il vermicello della seta di Giovanni con la farfalla che si nutre – ma qui storia e leggenda della pianta. Su carapaci di si fondono – con il pretesto Andrea Corsucci tartaruga di circa 5.000 anni della predicazione religiosa, fa sono stati trovati incisi i vennero inviati alcuni monaci da Sassocorvaro, caratteri che rappresentavano per carpire i misteri della un saggio in il gelso e il baco da seta. seta. Servivano loro i semi del Quando le classi agiate gelso, le uova dei bachi e la volgare con intenti europee scoprirono questo tecnologia per gestirli: dopo divulgativi» tessuto non poterono più farne diversi tentativi riuscirono a non stette a guardare e, con a meno: leggero, lucente, importarli, nascondendoli, Rimini capofila, iniziò una morbido resistente, ma anche sembra, nella cavità dei loro bachicoltura assai redditizia. davvero molto costoso. Da bastoni. Uno spionaggio Non sappiamo con precisione qui è nata la leggendaria via industriale ante litteram, che, quando sia iniziata, né a opera della seta. Il prezzo del filato per l’albero, rappresentò di chi, ma, di certo, ben prima pareggiava quello dell’oro, per un tempo di diffusione del XVI secolo, perché già nel cui, nel VI secolo, l’imperatore straordinario: migliaia di 1581, proprio a Rimini, per Giustiniano si convinse a chilometri, percorsi in pochi tentare l’allevamento del i tipi di Giovanni Simbeni, mesi, sfruttando l’uomo. Per baco in Occidente. Ma non fu pubblicato Il vermicello fare un esempio, le nostre fu per niente facile: i cinesi della seta di Giovanni Andrea querce europee, dal loro tenevano celata la complessa Corsucci da Sassocorvaro. Il areale di diffusione, si sono tecnica della bachicoltura, libro non era scritto in latino, Il vecchio gelso sulla “spostate” solo di un metro e introducendo persino la pena come gran parte dei testi strada Marecchiese mezzo all’anno. potato con molta cura e capitale contro chi cercava dell’epoca, ma in volgare Così il gelso bianco si diffuse creatività. di violarne il segreto e allora probabilmente perché, a in buona parte dell’Europa parte qualche impiegato di meridionale, adattandosi sorveglianza e direzione, benissimo e portandosi dietro, la totalità degli addetti sempre a cura degli uomini, alle filande era costituita il suo fitofago principale, il da donne, in numero di Bombyx mori o baco da seta: circa cinquanta per ogni l’unico caso di domesticazione stabilimento. La manodopera completa di un insetto, femminile costava meno, era divenuto una nuova specie, più efficiente e creava meno completamente dipendente problemi anche in condizioni dall’uomo. Le farfalle del di lavoro difficilissime. Il baco, infatti, pur possedendo libro aveva chiaramente le ali, non sanno volare e sono un intento divulgativo, ma facilmente predate; inoltre lasciava intendere l’esistenza sono rigidamente monofaghe, di un’industria serica molto cioè o mangiano foglie di avanzata per l’epoca e che, gelso o muoiono di fame. sotto diversi aspetti, oggi I gelsi si radicarono benissimo definiremmo sperimentale. La nel vecchio continente, scelta di Rimini aveva anche soprattutto in Italia che un valore logistico: la seta era diventerà il primo produttore troppo preziosa per essere occidentale. La Romagna trasportata via mare; venti di

32 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 «Questi nobili sociale e urbanistico di Rimini va ricordato il Pubblico alberi ripagano Pavaglione che, pur essendo molto meno importante di le cure con quello di Bologna (situato una chioma davanti all’Archiginnasio, sede dell’antica Università) e un portamento rappresentava un consistente molto belli, mercato stagionale e un’ottima fonte di entrate per l’erario. carichi Nell’Ottocento il mercato si di una storia, svolgeva nell’attuale piazza Malatesta, oppure nella vicina lunga e complessa» piazza della Fontana, oggi osservandoli da oltre mezzo I monumentali gelsi di fortunale e incursioni di pirati piazza Cavour. Nei Pavaglioni secolo, mi sembrano sempre Cattolica, ben curati e mantenuti da parte dei turchi, che, in quei secoli, (da papilio cioè farfalla o forse della stessa grandezza; un da pavillon cioè padiglione) proprietari del terreno, imperversavano nell’Adriatico, esemplare particolarmente sono i più grandi e i più si montavano le tende per rendevano troppo rischioso curato nella potatura è vecchi della provincia di l’uso del trabaccolo. Invece commercializzare i bozzoli e piantato a fianco della Rimini. Ritengo che la Rimini, caput viarum dai le uova dei bachi e accordarsi rotatoria. Altri, innumerevoli, loro età di 300 anni sia tempi di Roma antica, offriva per le forniture delle foglie di purtroppo sono stati abbattuti. ampiamente sottostima- gelso. ta, perché le continue innumerevoli soluzioni molto Gli addetti al verde non drastiche potature a più sicure di spedizione via Il resto è storia recente. Con piantano gelsi, perché le cui per secoli sono stati terra in tutta Europa. le nuove rotte commerciali e more, se non si raccolgono sottoposti per foraggia- Il declino della seta riminese, i costi di produzione inferiori prima, sporcano molto il re i bachi non hanno iniziò nei primi anni del XIX tornarono convenienti le sete terreno. Eppure questi nobili consentito una crescita asiatiche, ma il colpo di grazia proporzionata. A mio secolo: il 2 dicembre 1802, alberi, anche da un punto di avviso hanno oltre i 400 in piena epoca napoleonica, lo avrebbero dato, infine, le vista estetico e paesaggistico, anni e pertanto sono venne pubblicato il saggio fibre artificiali e sintetiche ripagano le cure con una secondi solo al cipresso Memoria del Cittadino entrate in uso tra le due guerre chioma e un portamento molto di Verucchio. Gaetano Gaspero Battaglini mondiali. belli e fungono da eccellente di Rimini presentata alla Delle filande riminesi non rifugio per gli uccelli; Commissione del Rubicone. credo siano rimaste più soprattutto sono carichi di una Le tesi del Battaglini erano tracce. Quella della famiglia di storia, lunga e complessa. molto interessanti e avanzate Claudio Tintori (cofondatore Oggi si assiste a un rinnovato perché da un lato sosteneva nel 1843 del primo interesse per la seta naturale che «l’esorbitanza dell’usura al stabilimento balneare assieme e per il baco. Le eccezionali 10-12% [impedisse] il decollo ai fratelli Baldini) era situata proprietà di questa fibra di manifatture moderne», vicino a Santa Colomba, hanno cominciato a essere dall’altro riteneva che seta mentre quella della famiglia impiegate in applicazioni e canapa così abbondanti Aducci in Via San Bernardino. tecnologiche, collegate alla e di qualità andassero Resistono invece ancora i bio-industria delle proteine e «manifatturate» direttamente gelsi: i più grandi si trovano delle nanotecnologie; inoltre nel Dipartimento Riminese, a Cattolica, hanno ben oltre nel gelso sono stati accertati trasformandole in prodotti trecento anni di età e misurano fitorimedi molto utili, come finiti. Lo studioso non venne una circonferenza di circa il resveratrolo. Chissà se ascoltato e gran parte delle 460 cm; sono alberi bellissimi, potremo parlare di un nuovo sete romagnole continuò a ben curati dai proprietari e inizio per la storia sociale viaggiare verso Nord. protetti dalla normativa sugli e culturale di queste piante Tra gli aspetti della alberi monumentali. Filari eccezionali. bachicoltura che contribuirono interessanti resistono anche a condizionare l’assetto tra Rimini e Sant’Ermete: pur

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 33 storia della moda

La moda e l’amore per l’Oriente esotico e favoloso Le “Mille e una notte” riminesi Parigi era il punto di riferimento imprescindibile anche per la mondanità cittadina

di Sabrina Foschini ella Rimini degli anni risorgimentale, Flaviana «Nel febbraio NVenti, le feste erano Fantini, figlia del farmacista sontuose, il Carnevale cittadino e in seguito andata 1926 al richiedeva un travestimento in sposa all’erede del sindaco perfetto, le maschere Duprè e Maria Renzi, icona Casino Civico, seguivano un tema preciso, di bellezza e figlia dell’allora va in scena una i costumi erano confezionati colonnello del 27° reggimento con maestria dai sarti di di Fanteria, distintosi nella pantomima fiducia: insomma divertirsi Grande Guerra. I giovani dell’Oriente magico era una cosa seria. riminesi in costume persiano, Nel febbraio 1926 al Circolo giocano con ironia a ricreare delle favole, con Dante Montanari, del Casino Civico di Via Antonio Ruffi con l’harem evocato dalle il tradizionale un amico, Flaviana Gambalunga, uno dei luoghi narrazioni de Le mille e una Fantini e Maria Renzi, deputati alle feste più notte e si prestano di buon ballo carnevalesco Gabinetto fotografico esclusive, va in scena una grado all’occhio del fotografo. riservato ai soci» del Circolo del Casino pantomima, dell’Oriente Ma l’amore per un mondo Civico di Rimini. magico delle favole, nel 1911 dal re della moda Ballo di carnevale del esotico, lontano e favoloso, 15 febbraio 1926 con il tradizionale ballo non aveva toccato soltanto Paul Poiret. Il grande couturier (Collezione Catrani). carnevalesco riservato ai il campo del travestimento: francese, ammaliato dallo soci. Nelle fotografie di Dante da oltre un decennio ormai straordinario spettacolo dei A dx. Georges Lepape, Montanari che documentano la moda d’avanguardia ne Balletti Russi, approdato Denise Poiret ritratta l’evento, si riconoscono alcuni in quegli anni nella Ville col suo costume per la era permeata; i due universi “goliardi” riminesi, come Milleduesima Notte, apparentemente inconciliabili Lumière (con coreografie e grafica per Paul Poiret, Antonio Ruffi, ultimo erede si erano incontrati e fusi in costumi che sconvolgevano 1911. dell’illustre casata dal passato un campo che, pur essendo dalle fondamenta il mondo considerato l’apoteosi del della danza), decise infatti di futile, è in realtà una perfetta organizzare nel grande parco cartina di tornasole dei del suo atelier, una festa con risvolti sociali di un’epoca. questo titolo, aggiungendo Non dimentichiamo che, in una nuova notte a quelle occidente, un mezzo fascinoso ed efficiente come l’Orient Express, era stato capace di far sentire realmente vicini, quei paesi fino allora sognati soltanto nei racconti portentosi e nei dipinti con bagni turchi ed esotiche maliarde. Guardando le immagini dei personaggi riminesi con i turbanti solcati da morbide piume, con i pantaloni da odalisca, con le pose tipiche del balletto che testimoniano la prima radice della loro ispirazione, sono spinta a rievocare un’altra leggendaria festa, considerata la più spettacolare di tutti i tempi, quella parigina de «La milleduesima notte» ideata

34 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Flaviana Fantini al ballo di carnevale del 1926 (Collezione Catrani).

«I turbanti solcati alla turca, che gli costarono la condanna papale di Pio X. da morbide piume Di fatto lo stilista arriverà a mitigare l’effetto scandaloso e i pantaloni da dei pantaloni, colpevoli di odalisca rievocano lasciar trapelare la forma del fondoschiena, aggiungendo la leggendaria un gonnellino più corto festa parigina della sui fianchi, espediente che anche le “odalische” riminesi “Milleduesima sfoggiano. È vero che nella Notte” ideata nel Parigi degli anni Venti, il pantalone cominciava ad 1911 dal re della essere accettato anche per moda Paul Poiret» le donne, grazie anche a personalità prorompenti guadagnate dalla mitica come Coco Chanel, facendo Shéhérazade. Per l’occasione il suo primo ingresso ricoprì prati e scalinate di nell’abbigliamento sportivo, cuscini e morbidi tappeti, ma è lecito immaginare che popolò il giardino di zampilli nella provincia italiana, fosse d’acqua, scimmie ed uccelli ancora da considerarsi un esotici e creò un harem di vezzo per le più coraggiose. favorite, provocatoriamente Il legame con la Francia, è rinchiuse in una gabbia dimostrato anche dal fatto dorata. Arrivò persino ad che, più che ai costumi inscenare un incendio della tradizionali d’Oriente, gli maison, con un portentoso abiti del Carnevale nostrano, capitale della moda, quella che Paul e Denise Poiret gioco di fuochi d’artificio. dimostrano di guardare dettava le sue regole a tutto fotografati durante All’ingresso del ricevimento, specificatamente ai modelli l’Occidente, ovvero Parigi, la festa de «La della “Milleduesima Notte” Milleduesima Notte». un gruppo di collaboratori, era il punto di riferimento Parigi 1911. quali antesignani dei moderni discendendo in linea diretta imprescindibile “buttafuori” nelle discoteche da quelli di Denise, moglie anche per la nostrane, controllavano che del grande sarto e sua musa mondanità il dress-code orientale fosse ispiratrice, che era stata più riminese, una rispettato da tutti gli ospiti, volte immortalata nei disegni Parigi da cui e invitavano quelli non e nella grafica di famosi artisti. attingere temi e abbigliati in perfetto tema, In particolare Georges Lepape suggestioni che a cambiarsi all’interno della ne aveva riprodotta l’immagine restavano impressi sartoria o ad abbandonare il anche nelle campagne nell’immaginario party. pubblicitarie di cosmetici e e nel tempo, Ma come si è già accennato, profumi a marchio Poiret, che passando con l’ispirazione orientale non era sfoggiavano un’ambientazione disinvoltura da un per Poiret soltanto il capriccio e un packaging immersi ballo in maschera di una serata fiabesca, le nell’atmosfera di minareti e al quotidiano. sue collezioni femminili in stampe cinesi. quegli anni erano composte Forse il mondo del Sol da abiti ispirati ai kaffettani levante era ancora lontano e ai kimono, da tuniche e e misterioso, indecifrabile Flaviana Fantini e Antonio Ruffi turbanti e, per la prima volta e arcano per lo sguardo al ballo di carnevale nel mondo occidentale, da europeo degli anni ruggenti, del 1926 gonne pantaloni e calzoni ma possiamo affermare che la (Collezione Catrani).

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MONTEFELTRO

Mille anni fa la traslazione fallita delle reliquie di san Leone Storia, fede e tradizione: da San Leo a Voghenza

Nel 1016 l’imperatore Enrico II desiderava trasportare il corpo venerato in Germania, ma il viaggio si fermò nel ferrarese

uivi molt’anni, e molti «Enrico II, l’imperatore, compreso il di Roberto Monacchi «Qebbero posa / le spoglia segno della volontà divina, di Leone, in fin, che Enrico, ritornando da lasciò il sacro corpo con / ahi troppo , a nostro mal, queste parole: «nel mio devoto e pio / a noi le tolse, e Roma, dove era viaggio desideravo trattarti ne fece ricco altrui» stato incoronato con amore, abbiti il luogo che (M. Salvadori, Le glorie ti sei scelto», come riferite leopolitane, 1844 ) imperatore, in Monumenta feretrana da Sono passati mille anni, chiese al pontefice Orazio Olivieri. quando nel febbraio del Mentre Pier Antonio Guerrieri, 1016, l’imperatore Enrico II, Benedetto VIII in Il Montefeltro illustrato, conosciuta la santità di Leone, il consenso di parte III, ci racconta del attraverso la fama che si era consacrato rammarico di diffusa nel Montefeltro, chiese trasferire il corpo Enrico II: «All’hora visto al pontefice Benedetto VIII di san Leone tal miracolo l’imperatore, il consenso di trasferirne il stupito et insieme compunto Incoronazione di Enrico corpo a Spira in Germania. in Germania» di devotione, proruppe con II in una miniatura coeva. È accertato che il sovrano pianto in tai parole: “io soggiornò nel suo secondo ma il carro del viaggio in Italia in quegli monumento anni; meno sicuro invece è non si muove: il suo tragitto da Roma verso a questi ne la Germania, tanto che i aggiungono Bollandisti riferiscono che altri; spumano, il trasferimento del corpo di s’impennano, Leone non trova memoria ne calpestano La vita di sant’Enrico II. il terreno Tuttavia storici e studiosi [...], una riferiscono la vicenda del divina forza trasporto con dovizia di lo trattiene a circostanze; nel contempo Voghenza». potremmo sentirci L’evento incoraggiati della verità del miracoloso è fatto dall’esistenza della ripreso anche tradizione che vive da secoli negli Acta in San Leo e nella lontana Sanctorum Voghenza, in provincia di al 1° agosto, Ferrara. dove la sacra Secondo tradizione, Enrico, reliquia sta arrivato in San Leo e dischiusa come turris la tomba del Beato, ne posò il immobilis, corpo in un’urna più leggera, resistendo a lasciando il pesante coperchio tutti i tentativi del sarcofago, che tuttora si di uomini trova nel Duomo. Fermatosi ed animali. in sosta a Voghenza, sede La scena è vescovile, assistette a un rappresentata evento che raccontiamo oggi nel col panegirico di don Luigi Santuario di Ricci: «l’ora della partenza San Leo di è giunta. Si avvia l’esercito, Voghenza. partono i cocchi e i cavalli, Allora

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«L’Imperatore dischiusa la Antonio Benini, Il bramavo, glorioso Santo, atleti della Cristiana Religione tomba del Santo trasporto del corpo d’averti per compagno nel erano perseguitati con i più di san Leone, 1890, mio viaggio et anco nella diversi tormenti, fu emanato ne posò il corpo Voghenza (FE), Santuario di San Leo. mia patria: ma se tu piace un editto per ogni provincia, in un’urna più di restare in questi luoghi perché tutti gli esperti nelle palustri, sia fatto il divino diverse arti convenissero a leggera, lasciando volere [...]”; poi comandò che restaurare la città di Rimini, il pesante coperchio il luoco di quel deposito fusse distrutta da Demostene, re degnamente ornato siccome dei Liburni. [Tralasciamo del sarcofago, che fu fatto». Era il 14 febbraio, di rimarcare eventi e date tuttora si trova giorno commemorato ancora non coincidenti con i fatti oggi dai fedeli di Voghenza. storici perché la precisione nel Duomo» A San Leo ricorre la festa di filologica non era di interesse Leone il 1° agosto, giorno degli agiografi del tempo: costruì una cella per sé e della sua morte, avvenuta comunque è accertata la una chiesa a Dio. Gaudenzio secondo alcuni storici verso la distruzione di Rimini nel 257- vescovo, essendo diretto dalla metà del IV secolo. 258 ed è vera la persecuzione Sede romana a Rimini per Per tradizione Leone era nato di Diocleziano, anche se da predicare ai pagani, trovò che in Arbe in Croazia, forse nel collocarsi all’inizio del 300]. quei campi una volta sterili e 274. Il primo a scriverne, per Dai confini della Dalmazia, incolti con ammassi di spine, quanto ci è noto, fu Pietro de attraverso il Mare Illirico, fra erano divenuti seminati ed Natalibus nel XIV sec. nel suo gli altri, giunsero a Rimini ondeggianti di frutti di grano. Catalogo dei Santi. degli uomini di Dio, uno si Quindi entrato in città fu reso Ci sono pervenute diverse chiamava Leone e l’altro edotto completamente dai tradizioni sulla vita del Santo; Marino. Erano ambedue cristiani del buon nome e infatti l’originale Vita dei santi perseveranti nel timore e delle virtù di Leone e Marino, Marino e Leone, secondo i amore di Dio, applicati giorno poiché quasi tutta la città era Bollandisti risalente al IX e notte alla preghiera e al a conoscenza dei miracoli e secolo, è andato perduto; digiuno. Fiorivano in loro delle meraviglie che la divina ma possiamo contare su tanta soavità e dimostrazione provvidenza operava per manoscritti a partire dal di umiltà da assoggettarsi mezzo loro. Il che appreso, X, XI e XII secolo, fra cui il come schiavi nel servire san Gaudenzio indirizzò una Codice Bobbio ed il Codice e accondiscendere a tutti. lettera per invitare a venire di Rimini, un passionario Non molto tempo dopo, fu da lui quei santi uomini romagnolo in minuscola impartito l’ordine dai suddetti e ricevere i debiti onori e carolina, che si può ammirare imperatori che tutti gli esperti la facoltà di predicare ai nella Biblioteca Gambalunga: dello scalpello partissero per pagani. I due santi uomini quest’ultimo, il più bello, fu le vette sassose dei monti andarono a Rimini da vergato probabilmente da un per cavare anche di lì varie Gaudenzio e rimasero con unico agiografo. qualità di pietra. Venivano lui alcuni giorni, ricevendo Ne riferiamo alcuni passi perciò san Leo e il beatissimo Leone l’ordine sacerdotale come trascritti da Paul Marino con molti scalpellini e San Marino l’onore del Aebischer in Vita Sancti alle vette del tormentato diaconato. Ritornarono Marini: «Al tempo di monte chiamato dal volgo quindi alle proprie dimore. Diocleziano e Massimiano Titano e vi lavorarono per Accompagnati poi dal coro imperatori, quando la tre anni, trascorsi i quali, san degli Angeli, si liberarono furia delle persecuzioni Leone proseguì verso il Monte delle miserie della propria devastava la Chiesa cattolica Feliciano che volgarmente vita». e dovunque a ferro e fuoco gli è detto Monte Feltro ed ivi Dopo la morte, Leone

38 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 «Fermatosi Ma le testimonianze più ancora si trova nel Museo antiche e dirette del culto sono diocesano di Pennabilli, dentro a Voghenza, il coperchio del sarcofago il piedistallo di una statua di del Santo, che si venera nella Leone, realizzata per volere Enrico dovette cripta della cattedrale di San e a spese del vescovo Pietro rassegnarsi Leo, databile, secondo Augusto Valerio Martorelli nel 1711, Campana, dalla metà del V proprio un secolo dopo che alla volontà alla metà del VI secolo, e la il presule feretrano Consalvo del Santo di non vela del ciborio del primitivo Duranti aveva richiesto ed Duomo che Devis Valenti fa ottenuto nel 1611 dal vescovo proseguire oltre: risalire tra la fine dell’VIII e gli di Ferrara Giovanni Fontana interpretò il fatto inizi del IX secolo, ora esposto un sacro osso del venerato san nel locale Museo di Arte Sacra, Leone. come segno di un recante l’iscrizione De donis Per onorare questi eventi, decreto celeste» Dei et beati Leonis sacerdotis et per volontà delle diocesi di confessoris. Ferrara e di San Marino- rimase nella memoria e nella Attestano il culto di Leone nel Montefeltro, nonché dei devozione dei popoli, tanto Montefeltro anche le reliquie comuni di Voghenza e che molti fedeli iniziarono presenti sul territorio: quella San Leo, e per ricordare il a popolare quelle vette per «minore», una falangetta millenario della traslazione le grazie che dispensava; la contenuta in un ostensorio del corpo di Leone, le due santità venne accertata da una d’argento con indicazione comunità hanno indetto feste bolla di papa Gregorio II che scritta, portata in processione religiose e organizzato una assegnava nel 715 i monasteri a San Leo la sera del 31 luglio mostra, ancora visibile presso di San Severino e San Leo al alla Fonte del Santo; quella il Museo di Arte Sacra di San canonico Lupicino, ed anche «maggiore», un frammento Leo, con la consulenza e il l’imperatore Ottone I nel 963 di osso occipitale giunto coordinamento della Società di redasse un diploma apud nel Comune da Voghenza Studi Storici per il Montefeltro. petram sancti Leonis. nel 1953; un’altra reliquia

Coperchio del sarcofago di San Leone (foto di Giuliano Donati).

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 39 Il Rotary è una rete globale di 1,2 milioni di uomini e donne che credono in un mondo dove tutti i popoli, insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità vicine, in quelle lontane, in ognuno di noi. IL ROTARY HA COME OBBIETTIVO QUELLO DI:

• Promuovere la Pace

• combattere le malattie

• Fornire acqua

• Proteggere madri e bambini

• SoStenere l’iStruzione

• SviluPPare le economie locali

SERVICE ABOUT SELF SERVIRE AL DI SOPRA DI OGNI INTERESSE PERSONALE www.rotaryrimini.org Personaggi

Partì per l’Argentina nel 1884 e si trasferì in seguito in Ecuador Don Antonio Metalli missionario riminese

Suo desiderio, fin da ragazzo, era di portare il proprio contributo di fede Il Rotary è una rete globale di 1,2 milioni di uomini e e di apostolato ai poveri dell’America Latina donne che credono in un mondo dove tutti i popoli, l 28 novembre 1891 il «I contatti che sofferenze di uno siano pene e di Manlio Masini insieme, promuovono cambiamenti positivi e duraturi Igiornale Italia riferisce sofferenze di tutti, e ciascuno che nella Repubblica il riminese ha con studi di allontanarle o almeno dell’Ecuador un missionario mitigarle; nelle fatiche e nei nelle comunità vicine, in quelle lontane, in ognuno di noi. salesiano riminese è parroco la sua città patimenti, non si dimentichi a Yaguachi, nel territorio di di origine iniziano che abbiamo un gran premio Guayaquil. Il foglio, che si preparato in Cielo». qualifica «periodico politico nel 1891 e si Divenuto sacerdote salesiano IL ROTARY HA COME OBBIETTIVO QUELLO DI: letterario riminese», è di l’impazienza di partire per orientamento liberale e in fermano nel 1894» le missioni diviene per don polemica con certi sacerdoti Antonio Metalli addirittura di essere completate con locali – a suo dire un po’ frenetica, tanto da indurlo allo un’indagine fatta direttamente troppo «rilassati» nell’esplicare studio della lingua spagnola negli archivi delle missioni. l’ufficio sacerdotale – si e degli usi e costumi socio- Un invito che rivolgiamo agli complimenta con il salesiano ambientali delle popolazioni storici della Congregazione che «dà tutto se stesso dell’America Latina. Il sogno salesiana di San Giovanni del riminese si realizza all’età all’educazione morale del Bosco1. • Promuovere la Pace di 25 anni: il 13 ottobre 1884 popolo» e che al contrario dei Antonio Metalli nasce a parte con altri confratelli suoi colleghi «crede di avere Rimini il 22 aprile 1859 e per l’Argentina. Durante i nella sua missione anche un fin da bambino manifesta cinquanta giorni di viaggio lavoro di operosità civile a pro una forte vocazione per il in piroscafo si trova fianco a dei poveri». sacerdozio. Imboccata questa fianco con diverse famiglie • combattere le malattie Il trafiletto di Italia calamita la strada, nel 1879 fa la sua nostra attenzione e ci spinge prima professione salesiana italiane costrette a lasciare a saperne di più di questo a Lanzo Torinese. Nella la propria terra in cerca riminese che, pur essendo da mente del giovane alberga di lavoro. Osservando la oltre sette anni missionario un solo desiderio: portare il sofferenza stampata nei • Fornire acqua nell’America Latina, è proprio contributo di fede volti di questi migranti gli completamente ignorato e di apostolato tra i poveri tornano alla mente le parole dalla sua città. La ricerca dell’America Latina. Una di don Bosco: «Voi troverete che iniziamo, nonostante la scelta di servizio, questa, un grandissimo numero di buona volontà e la pazienza maturata giorno dopo giorno fanciulli e anche di adulti che adoperata, si arena al 1894; sulla scia delle parole che don vivono nella più deplorevole • Proteggere madri e bambini da quell’anno in poi troviamo Bosco rivolge ai componenti la ignoranza del leggere, dello solo buio, buio pesto. I registri prima spedizione missionaria scrivere e di ogni principio della Casa Generalizia salesiana in Argentina nel religioso. Andate, cercate Missionari Salesiani in Salesiana di Roma, della novembre del 1875: «Cercate questi nostri fratelli, che la Ecuador con un gruppo Casa di Lanzo Torinese e anime, non denari, né onori, miseria e la sventura portò in di giovani del luogo. • SoStenere l’iStruzione dell’Ispettoria salesiana né dignità; prendete speciale non ci sono stati di aiuto: le cura degli ammalati, dei informazioni su don Antonio fanciulli, dei vecchi e dei Metalli si interrompono poveri, e guadagnerete ai dati anagrafici. Non un la benedizione di Dio e la rigo su di lui neppure sulla benevolenza degli uomini; • SviluPPare le economie locali cospicua stampa dei Figli fate che il mondo conosca che di don Bosco. Proprio per siete poveri negli abiti, nel questo vuoto di memoria, le vitto, nelle abitazioni, e voi poche e incomplete note che sarete ricchi in faccia a Dio e siamo riusciti a recuperare diverrete padroni del cuore SERVICE ABOUT SELF sfogliando i vecchi giornali degli uomini; fra voi amatevi, d’epoca – che del nostro consigliatevi, correggetevi, SERVIRE AL DI SOPRA DI OGNI INTERESSE PERSONALE concittadino tratteggiano un non portatevi né invidia né percorso di vita ammirevole rancore, anzi il bene di uno – sono preziose e meritano sia il bene di tutti, le pene e le www.rotaryrimini.org ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 41 Personaggi

Cartina geografica dell’Ecuador con la segnalazione delle aree dei primi insediamenti missionari salesiani.

«A Vinces don terna per il vescovado di Guayaquil, inviata al supremo Antonio Metalli governo, e che a sua volta si presenterà alla Curia ha istituito un Romana, vi sia il virtuoso Oratorio festivo che e illustre sacerdote Dottor Don Antonio Metalli, Vicario raccoglie centinaia Curato di Vinces. Noi che terra straniera». conosciamo le rare virtù di Dopo alcuni anni trascorsi di giovani» questo sacerdote esemplare, in Argentina, tra oratori facciamo voti perché gli altri di Dio»2. festivi, case di lavoro e di che compongono la terna I pochi contatti che il istruzione, don Antonio siano degni della mitra come, riminese ha con la sua città Metalli è trasferito dalla a nostro parere, è questo di origine iniziano nel 1891, sua Congregazione nella discepolo di don Bosco»3. quando – come abbiamo detto Repubblica dell’Ecuador; A Vinces don Metalli ha – è parroco a Yaguachi. Chi lo molto probabilmente per dare istituito le scuole professionali ha conosciuto da ragazzo se lo una mano ai componenti la e un oratorio festivo che ricorda con un temperamento prima missione salesiana raccoglie centinaia di giovani. tipicamente romagnolo, insediatasi a Quito il 28 «Allo studio unisce il lavoro e esuberante e volitivo. Altre gennaio 1888. L’Ecuador è al doppio lavoro della mente caratteristiche di don Antonio, un Paese povero, arretrato e e delle braccia accoppia la missionario trentacinquenne, di scarse risorse economiche religione. Ha comperato due ce le fornisce La sveglia e per di più pervaso da un battelli, che chiama l’uno Don della Romagna, settimanale clima di pericolosa instabilità Bosco, e l’altro Margherita «popolare cattolico», il 24 politica. I salesiani, al Bosco, in memoria del suo novembre 1894: «Alto della corrente di tutto ciò, danno benefattore». La domenica le persona, di complessione un senso alla loro presenza imbarcazioni si caricano di robusta, con due occhi con l’inaugurazione, nelle giovani e con essi il sacerdote rivelatori di un’intelligenza tre principali città del paese, riminese fa spassose e svegliata, instancabile nel suo di oratori e scuole di arti istruttive passeggiate lungo il ministero, di animo schietto e mestieri corredandole fiume. che apprezza altamente gli di un’ampia varietà di Con queste annotazioni de La affetti dell’amicizia, di cuore orientamenti lavorativi: dalla sveglia della Romagna cala il generoso profondamente forgia alla rilegatoria, dalla sipario sulla vita e sull’opera cristiano». In evidenza l’Ecuador ceramica alla calzoleria, dalla di don Antonio Metalli, primo L’energia e lo «zelo e l’Argentina. In questi panetteria alla sartoria e salesiano missionario di due Stati dell’America apostolico» che don Metalli alla lavorazione dei cappelli. Rimini. Latina si trovano trasmette nel proprio «lavoro» le tracce di fede e Un apostolato prettamente operativo nella certezza che – leggiamo nell’articolo de di apostolato del La sveglia della Romagna – missionario salesiano la formazione professionale riminese, don Antonio aiuti i giovani a recuperare sono talmente apprezzati da Metalli. «la dignità di uomini e di figli meritare «la stima e l’affetto di ogni ordine di cittadini». Nel 1894, «per i servigi resi al

Note paese», il riminese, divenuto 1) Su don Antonio Metalli, missionario, discepolo di don Curato e Vicario di Vinces, è Bosco, abbiamo dato alcune notizie su il Ponte del 31 gennaio decorato perfino di medaglia 1988. d’oro del Presidente della 2) Si veda Il Bollettino Salesiano (Quindicinale di informazio- ne e cultura religiosa edito dalla Congregazione Salesiana Repubblica dell’Ecuador. di San Giovanni Bosco), luglio 1988, A cent’anni dall’ultimo Qualcuno già lo indica come il contratto che portò i figli di Don Bosco in Ecuador di Giovanni futuro vescovo di Guayaquil. Barroero. 3) L’articolo del Diario de Avisos, tradotto in italiano, è riporta- È il Diario de Avisos – giornale to da La sveglia della Romagna del 24 novembre 1894. di Guayaquil – ad avanzare la proposta: «Si dice che nella

42 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Metti a fuoco [la tua azienda]

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La formazione di un talento raffinato e versatile Laura Catrani, elegantissima soprano Artista dalle poliedriche attitudini vocali e teatrali

di Guido Zangheri ’incontro casuale con che, crescendo, mostrava «Si segnala per LRenata Tebaldi, ospite sempre maggiore interesse d’onore a un concerto alla vocalità e alla musica, le prime mondiali a Rimini, bellissima e i genitori la indirizzarono imponente nella figura, in allora allo studio del di composizioni un abito di broccato verde pianoforte iscrivendola scritte smeraldo, apparve, ai suoi all’istituto musicale cittadino. occhi di bambina di appena Laura ricorda ancora il suo espressamente cinque anni, come qualcosa esame di ammissione al per lei» di straordinario e di magico, Lettimi, quando alla domanda al punto che s’affacciò nella della Commissione: «Ti 2006 nell’ambito dell’Opera sua mente l’idea che da sentiresti di intonare una Festival Rossini a Wildbad, grande sarebbe diventata una canzoncina?», senza por segue una Master Class cantante lirica. tempo in mezzo, interpretò tenuta da Raul Gimenez e Sull’onda di quella spinta perfettamente «Alla fiera contestualmente vince il emotiva e di quella dell’Est, per due soldi, un Premio Bel Canto. Nel corso suggestione, Laura riempiva topolino mio padre comprò...». della propria formazione la sua giornata di gorgheggi Così dopo alcuni anni di artistica, lo studio della cantando filastrocche e apprendistato sul pianoforte, recitazione, presso la Scuola Laura Catrani (Photo canzoncine popolari. Còlta che hanno costituito una Civica d’Arte Drammatica l’inclinazione della bambina Gregor Khuen Belasi). base formativa d’importanza Paolo Grassi di Milano, fondamentale per la sua dove nell’anno 1999/2000 preparazione musicale, è vincitrice di una borsa di Laura Catrani, una volta studio, l’ha portata a esibirsi raggiunto il naturale sviluppo anche in ruoli di cantante- dell’’apparato fonatorio, attrice, come in Nina, ossia si dedica allo studio del la pazza per amore di Nicolas canto, diplomandosi a Dalayrac per il Festival pieni voti nel 2000 in Canto Notti Malatestiane, con la Lirico al Conservatorio direzione di Manlio Benzi e “Giuseppe Verdi” di Milano. la regia di Roberto Recchia. Successivamente nel 2002 Una formazione teatrale così consegue un secondo completa, da compenetrare diploma, in Musica Vocale tutte le poliedriche attitudini da Camera, sotto la guida di Daniela Uccello sempre dell’artista riminese. al Conservatorio milanese. Giovane soprano dotata Frequenta altresì in quegli di un bel timbro naturale, anni la Master Class di canto ampia estensione, di alla Opernschule di Stoccarda ottima musicalità incisiva con Julia Hamari. A soli nell’emissione, raffinata nello ventun anni di età dunque, stile, riesce ad affrontare debuttando con successo, generi e stili diversi, con una Laura entra nel mondo dello predilezione per il repertorio spettacolo: inizia la carriera barocco e settecentesco e solistica cimentandosi nel soprattutto per la musica del repertorio da camera sacro Novecento e contemporanea. e profano (dai Madrigali di Le caratteristiche del canto Monteverdi, alla Messa D 167 nella musica contemporanea, di Schubert e alla Petite Messe espresse da Luciano Berio Solennelle di Rossini) con il nella nota introduttiva alla Coro della Nuova Polifonica sua Sequenza III per voce Ambrosiana di Milano. Nel femminile, sembrano scritte

44 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 Laura Catrani con Claudio Astronio in Highlands and Sea (Photo Gregor Khuen Belasi).

«Con la sua arte collaborazione. Corghi ha Laura Catrani interpreta scritto per Laura Ite bellu il personaggio di Barbara sa splendidamente per soprano e orchestra, Agnadini, celebre cantante. presentata in prima assoluta Il 30 maggio al prestigioso impersonare un al Teatro di Cagliari con la Festival Trame Sonore di vastissimo catalogo direzione di Vittorio Parisi. Mantova, Laura Catrani, con Sempre in prima assoluta, nel Claudio Astronio, eseguirà il di comportamenti 2009 Laura Catrani ha dato concerto per voce, cembalo vocali» vita al concerto-spettacolo e organo Highlands and a voce sola Vox in femina, Sea. Assieme al suo rientro apposta per Laura Catrani, che include brani scritti ad in grande stile alla Sagra definendone i tratti distintivi: hoc da Matteo Franceschini Musicale Malatestiana nel «La voce porta con sé un e Alessandro Solbiati. Da prossimo mese di settembre, eccesso di connotazioni. sottolineare dopo la prima a dicembre 2019 eseguirà al Dal rumore più insolente al assoluta di Kokin b di Giacomo Teatro Regio di Parma nel canto più squisito, rimanda Manzoni, il debutto nel 2012 contesto di “opera young”, nel sempre ad altro da sé e del Pierrot Lunaire di Arnold quale torna per la terza volta crea una gamma molto Schönberg con Jeffrey Swann dopo aver cantato ne Il piccolo vasta di associazioni [...]. al pianoforte e l’Ensemble principe di Enrico Melozzi Sequenza III può anche essere “Dino Ciani” alle Settimane 2017 e La spada nella roccia considerata come un saggio Musicali di Stresa. Nel di Concita Anastasi nel 2018, di drammaturgia musicale la 2013, anno del centesimo Alice nel paese delle meraviglie cui storia, in un certo senso, anniversario dalla nascita del di Matteo Franceschini, compositore, ha debuttato è il rapporto tra l’interprete compositore insignito dalla Laura Catrani in Serpina nella parte di Lucia in The e la sua stessa voce». Difatti, Biennale di Venezia del ne La serva padrona di rape of Lucretia di Benjamin premio “Leone d’argento per Laura Catrani, con la sua arte, Pergolesi al Teatro regio Britten diretta da Jonathan la musica 2019”. di Torino. ha saputo splendidamente Webb con la regia di Daniele impersonare il vastissimo Abbado al Teatro Alighieri catalogo di comportamenti di , al Teatro Valli vocali della Sequenza di di Reggio Emilia e al Teatro Berio. Nel corso della sua Goldoni di Firenze per il luminosa carriera, oltre a Festival del Maggio Musicale ricoprire ruoli principali di Fiorentino. numerose opere in importanti Gli appuntamenti artistici più teatri sotto la direzione di immediati, solo per citare i illustri maestri e a produrre più prestigiosi, prevedono un’interessante discografia, il prossimo 23 aprile, in si è segnalata per le prime occasione dei festeggiamenti mondiali di composizioni per i 400 anni della fondazione scritte espressamente per lei della nostra Biblioteca da Azio Corghi, Alessandro Gambalunga di Rimini, la Solbiati, Michele Tadini, presentazione al Teatro Galli Matteo Franceschini, Giacomo di due video girati da Laura Manzoni, Silvia Colasanti. con Claudio Astronio nelle Con Corghi in particolare, Sale Antiche della stessa del quale ha interpretato Biblioteca. Nel prossimo Zerlina in Il dissoluto assolto, mese di maggio uscirà e sarà su libretto di Josè Saramago, presentato il docufilm La diretta da Marko Letonia in corda spezzata, vita e opere prima italiana al Teatro La del musico Stradella, con la Scala di Milano nel 2006, regia e la sceneggiatura di ha instaurato una fruttuosa Francesco Leprino, nel quale

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 45 Vivi un’ESTATE INDIMENTICABILE all’insegna del grande calcio

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Gianni Fucci è scomparso il 15 febbraio di quest’anno L’ultimo poeta de “E’ circal de’ giudéizi”

La sua lingua fu l’ispido e irsuto dialetto di contrada

o avuto il grande «Gianni Fucci ha Gianni Fucci, da allora, di Annalisa Teodorani Hprivilegio di conoscere e mi è sempre stato vicino, frequentare il poeta Gianni proseguito con seguendomi quasi come Fucci, tra gli ultimi esponenti una persona di famiglia, di quella nutrita schiera di umile tenacia il nel mio percorso di crescita intellettuali santarcangiolesi prezioso lavoro attraverso la parola. Si che tanto lustro hanno dato occupò personalmente della alla città di Santarcangelo, poetico cominciato revisione delle bozze del mio distinguendosi ciascuno nella da Tonino Guerra, primo libro Par sénza gnént, propria arte, dal dopoguerra (Luisè, Rimini 1999) di cui in poi. Raffaello Baldini, scrisse un’ampia e dettagliata Gianni, fino all’ultimo, ha Nino Pedretti e introduzione. Oggi Gianni, con portato avanti con grande la sua dipartita, ci lascia un determinazione e umiltà Giuliana Rocchi» grande vuoto. È stato l’ultimo il prezioso lavoro poetico poeta, una figura d’altri cominciato da Tonino suggerito di ampliare il più tempi dalla grande statura Guerra durante gli anni possibile l’orizzonte delle artistica e morale. Ma si sa, della prigionia in Germania mie letture, mi sussurrò «ta quando un poeta se ne va non e proseguito poi da Raffaello i é e’ sbózz», espressione muore del tutto: la sua voce Baldini, Nino Pedretti e intraducibile che suona come gli sopravvive. A noi spetta Giuliana Rocchi. «hai dell’inventiva». Lungo la il compito di farla rinascere Sul finire dgli anni Novanta, strada del ritorno quasi non sempre, congiuntamente alla quando covavo le mie prime stavo nella pelle dalla gioia, sua lingua d’elezione: quel scritture dialettali nel cassetto saltellavo come una bambina: dialetto di contrada tanto della scrivania, fui presa dalla avere incassato la sua ispido e irsuto che attraverso necessità di trasferire in una approvazione equivaleva per la grazia del suo animo si è grafia possibilmente condivisa me alla conquista di un tesoro. fatto poesia. e accettata dai più, quelle parole inizialmente frutto di una stesura emozionale. Fu così che, non senza una buona dose di sacro timore reverenziale, composi il numero telefonico del poeta che si dimostrò prontamente disponibile ad accogliermi in casa sua per un consulto e un indirizzo su quei primi componimenti giovanili. Non dimenticherò mai quel pomeriggio di tarda primavera, quando mi fece accomodare al suo tavolo di lavoro e mentre prendeva in esame i versi ad uno ad uno, come un vero maestro, mi insegnava i rudimenti di base della grafia santarcangiolese. Fu prodigo di tanti consigli, mi svelò i “trucchi del mestiere” e socchiudendo la porta nel salutarmi, dopo avermi

ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 | 47 RECENSIONI

Un importante e corposo volume curato da F. Muccioli e F. Cenerini “Gli Antichi alla Corte dei Malatesta” Nel Tempio Malatestiano di Rimini le Sibille coadiuvano i Profeti e le Costellazioni si alleano agli Angeli

di Anna Maria Cucci Malatesta sono Giovanardi (che guarda alle «Rimini viene «Ida sempre sotto i arti figurative come segni riflettori, almeno dai tempi di un tracciato filosofico e prima, in tutti di Dante. E da sempre religioso). hanno suscitato l’attenzione Mai un incontro fu dedicato i sensi, rispetto degli studiosi», così espressamente al rapporto alle altre corti esordisce nell’introduzione della corte (o delle corti) della Federicomaria Muccioli (qui potente famiglia con l’antico, italiane di cultura autore anche di un dovizioso pur essendo un importante umanistica, studio su Roberto Valturio), assunto per la grande casata, presentando il volume sia dal punto di vista della teatri di altri Gli Antichi alla Corte dei finalizzazione ideologica, più riconosciuti Malatesta (Jouvence, Milano sia per la conseguente 2018), Atti del Convegno campagna propagandistica. rinascimenti» Internazionale, Rimini 9-11 L’affermazione della come il 1455, anno della giugno 2016, a cura dello tradizione classica nell’età di morte del giovane letterato stesso e di Francesca Cenerini Sigismondo con i suoi modelli Basinio, eccellente grecista (che ci erudisce sul reimpiego e le conseguenti risonanze è, Gli Antichi alla Corte di corte (la cui opera è qui dei Malatesta, delle iscrizioni romane in dunque, l’argomento di cui si lumeggiata in ben tre studi Jouvence, Milano 2018. età malatestiana), con la tratta nell’opera. Una sorta di di Anna Gabriella Chisena, collaborazione di Alessandro caleidoscopio di studi storici, Donatella Coppini e Italo artistici e letterari rivolti Pantani), e il 1458, che a una visione ampliata e a vede, ahimè, la partenza di una conseguente dettagliata numerosi intellettuali verso interpretazione di quello nuovi lidi, sono episodi di splendido periodo storico uno spettacolo di bellezza e che chiamiamo, in omaggio sapienza che volge al termine: all’artefice principale di un tramonto accelerato dalle tale magnificenza, l’età di crescenti traversie politiche Sigismondo. ed economiche del Signore In questo prolifico insieme riminese. Per giungere di saggi in cui gli autori si all’ultimo fondamentale cimentano su temi storico- atto, datato 1465, quando in culturali, architettonici un’arca del fianco esterno (Pier Giorgio Pasini, del Tempio sono collocate Alberto Giorgio Cassani), le spoglie del filosofo greco artistico-iconografici (Marco Giorgio Gemisto Pletone, Campigli, Elisa Tosi Brandi, bottino rappresentativo Chiara Boldorini, Claudia della crociata di Sigismondo Daniotti), letterari (Leonardo in Morea, che chiude, Quaquarelli, Donatella anche metaforicamente, Frioli, Giovanni Assorati), l’appassionante vicenda epigrafico-antiquari (Xavier del Malatesta: sul sapiente Espluga), numismatici bizantino si veda il saggio di (Giacomo Calandra di Franco Bacchelli. Roccolino, Ferruccio Farina) Il sostanzioso compendio ci si immerge, sedotti rileva in ogni passaggio da nuove rivelazioni e la volontà e l’abilità di soppesate intuizioni sulla Sigismondo di interagire con straordinaria avventura della la sua schiera di intellettuali e signoria riminese del pieno artisti nella scelta decorativa, Quattrocento. Alcune date ideologica e iconografica,

48 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 «Il Signore non dell’antichità, scolpite da Agostino di Duccio e dalla sua si accontenta bottega, sui pilastri d’ingresso della prima cappella di di soluzioni sinistra, detta “degli Antenati” “rabberciate” per la grande arca che raccoglie le spoglie degli avi di né prettamente Sigismondo.3 La cappella nota adulatorie anche come “della Madonna dell’acqua” – vista l’opera ed è in primis marmorea raffigurante la un principe Vergine col Cristo in pietà, invocata tradizionalmente filosofo» per ottenere la pioggia – o è chiamata altresì «de li del Tempio Malatestiano. Il martori», intesa come “dei Signore non si accontenta martirii”, cioè delle sofferenze di soluzioni “rabberciate”, che accompagnano la Passione né prettamente adulatorie di Cristo, secondo l’efficace ed è in primis un principe suggerimento di Stanko filosofo.1 L’intervento Kokole, ripreso da Pasini e qui magistrale di Monica accolto da Giovanardi. «Ed è in Centanni, sottolinea il primato questa luce che la presenza e della corte malatestiana di il messaggio delle Sibille, trova Termino questa recensio con Agostino di Duccio Rimini nell’emancipazione la sua più ovvia e corretta un passo, di cosmica armonia, Putti offerenti, Rimini, e nel rinnovamento Tempio Malatestiano comprensione» scrive lo tratto dalla citazione che dell’antichità del periodo (San Francesco), Cap- studioso. «Il Tempio eretto per chiude lo studio di Giovanardi: rinascimentale: «Perché pella di San Michele voto, dedicato a Dio immortale «[...] nel Tempio Malatestiano Arcangelo. Rinascimento è il recupero e alla Città, è il luogo illustre di Rimini le Sibille coadiuvano della irrequietezza come e sacro dove si intrecciano i Profeti, le Costellazioni si qualità essenziale dell’arte indissolubilmente la saggezza alleano agli Angeli, la natura e della civiltà antica; è antica e la sapienza cristiana, reca fiori e frutti agli altari, strappo rispetto al continuum i testi letterari e filosofici quasi per offrirli alla Grazia, del passato prossimo che della cultura ellenica e che convertirà i grappoli fa ponte verso l’antico, romana con quelli biblici e nel vino eucaristico e i Putti oltre l’era precedente, per liturgici, orientando i primi ai danzanti in anime redente»4. riallacciarsi coraggiosamente secondi: i più riposti segreti a una genealogia culturale della filosofia dimorano nella Note ereticamente scelta […]. 1. Si evince anche dal rapporto del Malatesta con Giovan- luce del culto cristiano e si ni Cocchi, autore di un trattato sull’immortalità dell’anima Proprio in forza della pongono al loro servizio». dedicato proprio a Sigismondo; vedi: F. Muccioli, «VETERUM precocità di questa rivoluzione L’originario tema dei vaticini SPECULANS MONUMENTA VIRORUM», in Gli Antichi alla Corte dei Malatesta. Echi, modelli e fortuna della tradizione – culturale, etica ed estetica sibillini, difatti, sviluppatosi classica nella Romagna del Quattrocento. (L’età di Sigismondo), – Rimini viene prima, in tutti nell’ambiente di Alessandria Jouvence, Milano 2018, p. 29; A. Giovanardi, «Sopra il Fatto i sensi prima, rispetto a tutte d’Egitto, rielaborato dagli de le Sybille». Annotazioni sulla «Docta Religio» del Tempio Malatestiano, ivi, p. 140. le altre corti italiane: prima di ebrei ellenizzanti a difesa 2. M. Centanni, Fantasmi dell’antico. La tradizione classica nel Firenze, certo e, se non prima, del monoteismo e in seguito Rinascimento, in Gli Antichi alla Corte dei Malatesta, cit., pp. 35-36. contemporaneamente rispetto rivisto in chiave evangelica 3. Le Sibille sono qui scolpite in numero di dieci, accompagna- a Ferrara, teatri di altri, più dagli antichi autori te da due Profeti dell’Antico Testamento. riconosciuti, rinascimenti.»2 cristiani, esercita un ruolo 4. Con questo passo di Maria Sticco, studiosa di letteratura francescana, A. Giovanardi conclude il suo intervento, «Sopra Interessante il saggio di fondamentale nel messaggio il Fatto de le Sybille» in Gli Antichi alla Corte dei Malatesta, cit., Giovanardi Sopra il fatto complessivo che il Malatesta pp. 129-144. de “Le Sybille”, le veggenti vuole lasciare nel Tempio.

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Solidali e geniali: tre studenti del “Belluzzi-Da Vinci” Dai banchi di scuola al Quirinale Premiati come Alfieri della Repubblica dal Capo dello Stato anche grazie a un Service del Rotary

di Gianluca Riguzzi ’era una volta Cun gruppo di insegnanti e un numero sempre maggior numero di studenti volonterosi con un obiettivo da raggiungere; ma diversamente dalle fiabe, il luogo non è un castello incantato ma l’Istituto Tecnico Tecnologico Statale Il Presidente Sergio Mattarella consegna “Belluzzi-Da Vinci” di l’Attestato d’Onore a Rimini. Luca Fermi, Edoardo I protagonisti sono Puce, Nicolò Vallana, alcuni docenti delle Alfieri della Repubblica. materie tecniche e un gruppo di studenti L’interesse degli altri alunni La preside Sabina Fortunati, con la voglia di applicare aumenta non solo grazie ai intuendo l’importanza concretamente le formule risultati, ma anche al senso formativa a sfondo sociale matematiche e fisiche di condivisione del lavoro dell’iniziativa, riesce a farsi apprese a scuola, con lo scopo tra insegnanti e studenti, autorizzare per l’utilizzo di creare piccole innovazioni condivisione che entusiasma di due locali di grandi od addirittura invenzioni utili e contagia: si producono dimensioni nel seminterrato, per la società. nuove strumentazioni usando adiacenti l’aula magna. L’avventura di FabLab la stampa tridimensionale, È un nuovo inizio ma ora Romagna (abbreviazione lo sviluppo software, la sono aumentate gli aiutanti: di fabrication laboratory) progettazione hardware, fino responsabile del progetto è il inizia, solo pochi anni fa, in ad arrivare alle frontiere di docente Maurizio Conti, che un modesto locale messo internet; ma sempre con lo coordina i colleghi e tecnici di a disposizione dalla scuola stesso principio, provare e laboratorio ma anche mette dotato unicamente di un riprovare tutt’insieme. a disposizione la propria auto finestrone: lo si svuota, lo si Questa febbrile attività per ogni necessità. Gli alunni, pulisce, lo si rivernicia e lo si non preoccupa i genitori, soprattutto quelli che vivono dota, i professori e gli studenti anche se per l’esito di una con maggiore apprensione insieme, lavorando gomito sperimentazione a volte le formulazioni teoriche, a gomito, condividendo devono attendere molto esercitandosi nel laboratorio, quell’identica passione per tempo oltre l’orario scolastico: proprio nel continuo sperimentare ed inventare: sanno che i loro figli sono contatto con l’applicazione e tutto rigorosamente con a scuola con gli insegnanti nelle prove e negli spirito volontario. e possono tornare dopo esperimenti, si rendono conto Dagli originari timidi cena. Non poche volte infatti dell’importanza dello studio precursori, cinque giungono pizze portate delle materie scientifiche e studenti che scelgono di da increduli fattorini che tecniche. operare al termine delle ritenevano la consegna di L’entusiasmo si diffonde, non lezioni, giungono le prime sera a una scuola come uno solo all’interno dell’istituto realizzazioni: già dopo pochi scherzo di pessimo gusto. ma anche estranei al mondo mesi creano accessori utili Il numero di partecipanti scolastico fino a contagiare per applicare tecnicamente e aumenta sempre di più ma anche il Rotary Club di in modo facilitato le nozioni il successo crea un nuovo Rimini di cui all’epoca ero apprese durante le lezioni. problema: manca lo spazio. presidente: si riesce infatti

50 | ARIMINUM | MARZO APRILE 2019 a concretizzare un service, l’assessore Mattia Morolli: il cioè il finanziamento per un sindaco Andrea Gnassi celebra progetto. In questo caso si l’avvenimento con il taglio tratta di un intervento a favore del nastro del laboratorio della scuola, consistente attrezzato. Naturalmente nella dotazione di un banco la cerimonia prevede, oltre da lavoro meccanico, che la presenza di una folta accessoriato, e di un altro rappresentanza dei soci elettronico: attrezzature rotariani, Romagna del indispensabili nel laboratorio makerspace di Rimini, dei per sperimentare soluzioni docenti e del Presidente di meccaniche, bio-meccaniche Fablab Romagna, Andrea ed hi-tech. Vaccari, nonché di altri viaggio di una settimana Quirinale 13.03.2019: Con questo progetto si vuole insegnanti della scuola e di un alla Silicon Valley negli gli Alfieri della Repub- attirare l’attenzione delle centinaio di studenti. Stati Uniti per incontrare blica tra la dirigente scolastica, Prof.ssa istituzioni e delle imprese, Intanto silenziosamente il investitori americani e in altri termini del mondo Sabina Fortunati ed il lavoro degli studenti continua ricevere da loro consigli per Prof. Maurizio Conti, esterno, sul lavoro degli e partecipano a manifestazioni la commercializzazione della Presidente di FabLab insegnanti e degli studenti per a Forlì, Bologna, Roma, alla loro invenzione, nata proprio Rimini. giunge all’importante evento fiera dei giovani scienziati Fast nel laboratorio del “Belluzzi- della consegna del service di Milano ed a quella della da Vinci”. Si tratta di un realizzato alla scuola stessa. tecnologia di Dublino. busto ortopedico flessibile, È il 7 ottobre del 2017, Per Luca Fermi di Misano altamente tecnologico, incontro pubblico al quale Adriatico, Edoardo Puce e che hanno realizzato per partecipano tutti i principali Nicolò Vallana di Rimini però migliorare le condizioni di enti sensibili al tema il percorso diventa ancora più vita di un loro compagno di dell’innovazione tecnologica impegnativo, quando decidono classe costretto, a seguito di e l’integrazione tra scuola e di partecipare, a proprie spese, un incidente ad indossarne lavoro, come il Presidente al concorso “Make to Care” uno rigido, con tutte le di Confindustria di Rimini, a Roma, nell’ambito della implicazioni e difficoltà che ne Paolo Maggioli, e il Dirigente più grande Maker Fair, la derivano. dell’ufficio scolastico maggiore fiera del settore in L’innovazione creata insomma provinciale Giuseppe Europa. si rivela un successo, facendo Pedrielli; anche il Comune La loro realizzazione conoscere meglio l’attività di di Rimini interviene con vince il primo premio: un sperimentazione dell’istituto riminese e non sfugge all’attenzione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il quale ha voluto premiarli per il loro impegno solidale come «costruttori di comunità»: perciò decide di conferire il 13 marzo 2019 ai tre studenti, insieme a soli 26 altri ragazzi provenienti da tutta Italia, Consegna del Service le insegne di Alfiere della rotariano: il Presiden- Repubblica Italiana: è il te del Rotary Club Rimini, Prof. Gianluca suggello a questa bellissima Riguzzi, tra la dirigente ed importantissima attività che scolastica Prof.ssa il Rotary ha in qualche modo Sabina Fortunati ed il contribuito a realizzare. Presidente di FabLab Romagna, Prof. Andrea Vaccari.

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Canzoniere a cura di Sabrina Foschini ARIMINUM Bimestrale di Storia, Se mi modi ròz Con il mio rozzo modo Arte e Cultura della Provincia di Rimini Se mi módi ròz Con il mio rozzo modo Fondato dal Rotary Club Rimini Anno XXVI - N. 2 (149) sa che mi fê un pó griv con quel mio fare un po’ greve Marzo - Aprile 2019 at zircarò ti cercherò te dvanadéur de témp nel dipanatoio del tempo fina ch’e’ cascarà la pòrbia, finché cadrà la polvere Proprietà Rotary Club Rimini fina ch’avrò spulpê finché avrò spolpato al mio òsi. le mie ossa. Direttore Am farò impòlla Mi farò ampolla Alessandro Giovanardi urzóla, vês orciolo, vaso a impuzzarò intingerò Condirettore Andrea Montemaggi tal mi véini nelle mie vene e sénza màscra e senza maschera Hanno collaborato a sarò bazèl néud sarò baccello nudo Alessandro Catrani, Anna Maria ch’e’ séuda sangh; che suda sangue; Cucci, Raffaello Fabbri, Sabrina Foschini, Alessandro Giovanardi, e pu poi Giuliano Maroncelli, Manlio snò vòusa solo voce Masini, Roberto Monacchi, éulta i santir lungo i sentieri Andrea Montemaggi, Franco dla luce della luce Pozzi, Gianluca Riguzzi, Giovanni insina l’ònda stila fino all’onda sottile Rimondini, Annalisa Teodorani, Gilberto Urbinati, Carlo Valdameri, dal visiòun. delle parvenze. Guido Zangheri

Gianni Fucci Registrazione (Montbéliard, 3/10/1928 - Santarcangelo di Romagna, 15/2/2019) Tribunale di Rimini n. 12 Da Êlbar dla memória, del 16/6/1994 Maggioli, Santarcangelo di Romagna (Rimini), 1989 Collaborazione La collaborazione ad Ariminum è a titolo gratuito VISIONI Distribuzione / Diffusione Questo numero è stato stampato in 10.000 copie ed è distribuito Osservavo operai smontare le lettere a rilievo dell’insegna «Cassa di gratuitamente agli abbonati del Risparmio di Rimini» in Corso d’Augusto e ripensavo alla mia mae- settimanale ilPonte e nelle edicole stra Emilia Panzini, figlia del noto scultore Enrico, che ogni 31 ottobre, acquistando ilPonte. È consegnato direttamente agli giornata del risparmio, ci consegnava un salvadanaio con l’effige della esercizi commerciali di Rimini. banca. La banca, perché la banca di Rimini era la Cassa di Risparmio. Inoltre è reperibile presso il Museo E allora ho sognato, ho sognato a occhi aperti che il Crédit Agricole, della Città di Rimini (via Tonini), la in un impeto di vero amore per questo territorio, donava alla città la Libreria Luisè (via L. B. Alberti, 7), la Libreria Riminese (piazzetta Sacra conversazione di Lattanzio da Rimini, l’Astronomicon di Basinio Gregorio da Rimini, 13) la Casa e tutte le opere che ha ereditato dalla “banca” e che sono indissolubil- Editrice Panozzo (via Clodia, 25), mente legate alla nostra storia. la redazione de ilPonte (via Cairoli, Sono un visionario? 69), il Cenacolo dell’arte Antichità Isotta (Piazza Tre Martiri, 2) e la Andrea Montemaggi Cricca del Peter Pan (Lungomare Tintori, 3). La rivista può essere consultata e scaricata in formato pdf gratuitamente sul sito del Rotary Club Rimini all’indirizzo www.rotaryrimini.org ARIMINUMStoria, arte e culturaAnno della XXVI Provincia - N. 2 Marzo -di Aprile Rimini 2019 Rotary Club Rimini dove trovare e prenotare gratuitamente ariminum Pubblicità Patrizia Boriani Tel. 0541 1734500 - 348 8916155 “Ariminum” è distribuito gratuitamente agli abbonati del setti- [email protected] manale ilPonte e nelle edicole del Comune di Rimini abbinato al settimanale ilPonte. È consegnato direttamente agli esercizi commerciali di Rimini. Stampa Inoltre è reperibile presso il Museo della Città di Rimini (via La Pieve Poligrafica Editore Tonini, 1), la Libreria Luisè (via L. B. Alberti, 7), la Libreria Villa Verucchio (RN) Rimini e Riminese (piazzetta Gregorio da Rimini, 13) la Casa Editrice Panozzo (via Clodia, 25), la redazione de ilPonte (via Cairoli, Editore il Grand Tour 69), il Cenacolo dell’arte Antichità Isotta (Piazza Tre Martiri, 2) ilPonte - Tel. 0541 780666 e la Cricca del Peter Pan (Lungomare Tintori, 3). Via Cairoli, 69 - 47923 Rimini I gelsi: “patriarchi” arborei La rivista può essere consultata e scaricata in formato pdf gra- di Guercino [email protected] Il San Girolamo tuitamente sul sito del Rotary Club Rimini all’indirizzo www. Un disegno del Galli di Luigi Poletti rotaryrimini.org

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Suppl. a ilPonte n. 16 del 21 aprile 2019 - Fotografia di Gilberto Urbinati Gilberto di Fotografia - 2019 aprile 21 del 16 n. ilPonte a Suppl. Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A.“ sped. abb. post. 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Rimini - Tassa riscossa Tassa - Rimini DCB 1 comma 1 art. 46) n. 27/02/2004 L. in (conv. 353/2003 D.L. 45% post. abb. sped. S.p.A.“ Italiane “Poste R.O.C.: Tariffa

Informazione publiredazionale BANCO FARMACEUTICO

l 9 febbraio nelle Farmacie italiane si è svolta Questa iniziativa coinvolge ogni anno oltre 4000 Ila Giornata nazionale di Raccolta del Farmaco, Farmacie ed è resa possibile dall’attività di migliaia iniziativa del “Banco Farmaceutico Onlus” che di volontari che presidiano le Farmacie aderenti, nasce nel 2000 da un incontro tra alcuni farmacisti invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per gli milanesi e membri della Compagnia delle Opere Enti caritativi del territorio. Ogni Ente è connesso ad che, incentivati dalla richiesta di sostegno sanitario una o più Farmacie del territorio, private e comunali, da parte degli Enti, concretizzarono una modalità della propria Provincia. operativa per rispondere alle loro esigenze. Il farmacista, in base alle indicazioni ricevute dagli Nasce così il Banco Farmaceutico, sul modello del Enti, indirizza il cliente nella scelta del farmaco da preesistente Banco Alimentare, iniziativa di raccolta donare, suggerendo i alimentare della quale gli Enti già beneficiavano. prodotti segnalati di Il Banco Farmaceutico mette in relazione virtuosa cui maggiormente gli differenti soggetti (Enti caritativi, Farmacisti, aziende Enti abbisognano. Nella farmaceutiche, aziende di logistica, volontari, fattispecie, si tratta cittadini) che portano il loro fattivo contributo per di farmaci “da banco” raccogliere e distribuire gratuitamente farmaci (OTC) o farmaci che non necessari agli indigenti che non hanno la possibilità richiedono prescrizione di beneficiarne diversamente. È un cammino che medica (SOP). Nella arricchisce chi lo percorre, ampliandone lo sguardo provincia di Rimini la grazie alla condivisione di un’esigenza e attraverso un prima Giornata di Raccolta gesto che si fa atto d’amore nei confronti di chi è più del Farmaco è avvenuta bisognoso. nel 2002, con l’adesione di 15 Farmacie e 7 Enti Il banco farmaceutico opera beneficiari. L’iniziativa è poi cresciuta in breve attraverso 4 valori fondamentali: tempo, ricevendo l’adesione di molti • Centralità della persona: ogni persona è accolta altri farmacisti ed Enti, nella sua interezza. Non è considerata unicamente incrementando il numero per il suo bisogno immediato, ma in una condivisione a ben 43 Farmacie e profonda che investe ogni aspetto della vita. 24 Enti. Le Farmacie • Educazione: donare liberamente a Banco partecipanti sono Farmaceutico parte delle proprie risorse e del proprio distribuite in maniera tempo per condividere le necessità dei più bisognosi omogenea su tutta la è proposta educativa a vivere la gratuità come Provincia di Rimini, garantendo alla maggior parte dimensione della propria vita. dei residenti la possibilità di aderire facilmente alla raccolta. Dall’inizio della raccolta ad oggi, solo nella • Sussidiarietà: il Banco Farmaceutico agisce nostra città, sono stati donati 62.800 farmaci. attraverso la collaborazione con le diverse realtà Tra le numerose Farmacie aderenti, la Farmacia San presenti sul territorio che operano in prima linea Michele di Rimini si è resa disponibile all’iniziativa, nell’assistenza agli indigenti, valorizzando le risorse, le sostenendo la “Piccola Famiglia” di Montetauro, capacità e le specificità di ciascuno. Cooperativa sociale avente sede nell’entroterra • Professionalità: opera con elevati standard riminese, che svolge un servizio socio-assistenziale- professionali, garantendo sempre l’integrità dei sanitario nei confronti di minori e adulti portatori di farmaci, in modo che ogni persona riceva la più alta handicap, ragazzi in gravi situazioni socio-familiari, qualità di cura farmacologica possibile. ragazze madri ed immigrati. Presso la Farmacia San Michele, il 9 Febbraio 2019, hanno svolto l’attività di volontariato, dalle 8.00 alle 20.00, numerosi soci del Rotary Club Rimini e del Rotaract Club Rimini. I primi mattinieri volontari sono stati i rispettivi Presidenti Dott. Fabio Scala e Martia D’Ambrosio. Grazie alla collaborazione dei volontari e alla generosità dei donatori, la giornata di raccolta del farmaco ha portato ottimi risultati: alla comunità di Montetauro sono stati infatti devoluti 107 farmaci, cifra nettamente superiore a quella degli anni precedenti. Come la Farmacia San Michele, tutte le Farmacie italiane aderenti all’iniziativa danno ogni anno il loro modesto contributo al raggiungimento di grandi risultati: a livello nazionale, dal suo esordio ad oggi, “GRF” ha infatti raccolto oltre 4.800.000 farmaci, distribuiti tra i 1768 Enti convenzionati con il Banco Farmaceutico. Informazione publiredazionale BANCO FARMACEUTICO OTTIMIZZA I TUOI INVESTIMENTI l 9 febbraio nelle Farmacie italiane si è svolta Questa iniziativa coinvolge ogni anno oltre 4000 Ila Giornata nazionale di Raccolta del Farmaco, Farmacie ed è resa possibile dall’attività di migliaia iniziativa del “Banco Farmaceutico Onlus” che di volontari che presidiano le Farmacie aderenti, nasce nel 2000 da un incontro tra alcuni farmacisti invitando i cittadini a donare uno o più farmaci per gli milanesi e membri della Compagnia delle Opere Enti caritativi del territorio. Ogni Ente è connesso ad che, incentivati dalla richiesta di sostegno sanitario una o più Farmacie del territorio, private e comunali, da parte degli Enti, concretizzarono una modalità della propria Provincia. operativa per rispondere alle loro esigenze. Il farmacista, in base alle indicazioni ricevute dagli Nasce così il Banco Farmaceutico, sul modello del Enti, indirizza il cliente nella scelta del farmaco da Su misura preesistente Banco Alimentare, iniziativa di raccolta donare, suggerendo i alimentare della quale gli Enti già beneficiavano. prodotti segnalati di Il Banco Farmaceutico mette in relazione virtuosa cui maggiormente gli per te differenti soggetti (Enti caritativi, Farmacisti, aziende Enti abbisognano. Nella farmaceutiche, aziende di logistica, volontari, fattispecie, si tratta cittadini) che portano il loro fattivo contributo per di farmaci “da banco” raccogliere e distribuire gratuitamente farmaci (OTC) o farmaci che non necessari agli indigenti che non hanno la possibilità richiedono prescrizione di beneficiarne diversamente. È un cammino che medica (SOP). Nella arricchisce chi lo percorre, ampliandone lo sguardo provincia di Rimini la Consulenza grazie alla condivisione di un’esigenza e attraverso un prima Giornata di Raccolta gesto che si fa atto d’amore nei confronti di chi è più del Farmaco è avvenuta bisognoso. nel 2002, con l’adesione personalizzata di 15 Farmacie e 7 Enti Il banco farmaceutico opera beneficiari. L’iniziativa è poi cresciuta in breve attraverso 4 valori fondamentali: tempo, ricevendo Un servizio evoluto l’adesione di molti accessibile a tutti. • Centralità della persona: ogni persona è accolta altri farmacisti ed Enti, nella sua interezza. Non è considerata unicamente incrementando il numero Rivolgiti ad esperti professionisti per il suo bisogno immediato, ma in una condivisione a ben 43 Farmacie e per costruire insieme profonda che investe ogni aspetto della vita. 24 Enti. Le Farmacie il tuo portafoglio efficiente. • Educazione: donare liberamente a Banco partecipanti sono Farmaceutico parte delle proprie risorse e del proprio distribuite in maniera tempo per condividere le necessità dei più bisognosi omogenea su tutta la è proposta educativa a vivere la gratuità come Provincia di Rimini, garantendo alla maggior parte dimensione della propria vita. dei residenti la possibilità di aderire facilmente alla raccolta. Dall’inizio della raccolta ad oggi, solo nella • Sussidiarietà: il Banco Farmaceutico agisce nostra città, sono stati donati 62.800 farmaci. attraverso la collaborazione con le diverse realtà Tra le numerose Farmacie aderenti, la Farmacia San presenti sul territorio che operano in prima linea Michele di Rimini si è resa disponibile all’iniziativa, nell’assistenza agli indigenti, valorizzando le risorse, le sostenendo la “Piccola Famiglia” di Montetauro, capacità e le specificità di ciascuno. Cooperativa sociale avente sede nell’entroterra • Professionalità: opera con elevati standard riminese, che svolge un servizio socio-assistenziale- professionali, garantendo sempre l’integrità dei sanitario nei confronti di minori e adulti portatori di farmaci, in modo che ogni persona riceva la più alta handicap, ragazzi in gravi situazioni socio-familiari, qualità di cura farmacologica possibile. ragazze madri ed immigrati. Presso la Farmacia San Michele, il 9 Febbraio 2019,

hanno svolto l’attività di volontariato, dalle 8.00 alle 2018 pari al 19,41%. *CET1 al 30 giugno capital ratio 20.00, numerosi soci del Rotary Club Rimini e del Rotaract Club Rimini. I primi mattinieri volontari sono stati i rispettivi Presidenti Dott. Fabio Scala e Martia D’Ambrosio. Grazie alla collaborazione dei volontari e alla generosità dei donatori, la giornata di raccolta del farmaco ha portato ottimi risultati: alla comunità di Montetauro sono stati infatti devoluti 107 farmaci, cifra nettamente superiore a quella degli anni precedenti. * Come la Farmacia San Michele, tutte le Farmacie AFFIDATI ALLA NOSTRA SOLIDITÀ italiane aderenti all’iniziativa danno ogni anno il loro Per informazioni rivolgiti ad una delle nostre filiali oppure contattaci: modesto contributo al raggiungimento di grandi risultati: a livello nazionale, dal suo esordio ad oggi, www.bancamalatestiana.it - [email protected] - Tel. 0541 315832 “GRF” ha infatti raccolto oltre 4.800.000 farmaci, Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Servizio di consulenza avanzata prestato da Banca Malatestiana a partire da 25.000 €. Per le condizioni contrattuali e per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento alla documentazione disponibile presso le filiali di Banca Malatestiana. Non costituisce offerta o invito alla conclusione di un contratto di consulenza o gestione di portafogli. Prima di distribuiti tra i 1768 Enti convenzionati con il Banco sottoscrivere un prodotto finanziario o un servizio di investimento, è opportuno leggere la documentazione informativa ufficiale al fine di comprendere caratteristiche, rischi e costi dell’investimento. Farmaceutico.

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