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Torino, 29 marzo . 2 aprile 2017 sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica USCITE DI EMERGENZA www.biennaledemocrazia.it un progetto di realizzato da sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica PRESIDENTE Gustavo Zagrebelsky GARANTI Gianmaria Ajani, Alessandro Campi, Franco Cardini, Donatella Della Porta, Anna Foa, Carlo Ossola, Alberto Quadrio Curzio, Mario Rasetti, Stefano Rodotà, Chiara Saraceno, Giovanni Sartori COMITATO SCIENTIFICO Dario Antiseri, Giuseppe Bedeschi, Antonella Besussi, Enzo Bianchi, Tito Boeri, Giancarlo Bosetti, Eva Cantarella, Alessandro Cavalli, Adriana Cavarero, Dino Cofrancesco, Alfonso Di Giovine, Mario Dogliani, Pierpaolo Donati, Jon Elster, Luigi Ferrajoli, Giorgio Galli, Marcel Gauchet, Mario Losano, Gian Giacomo Migone, Lorenzo Ornaghi, Gianfranco Pasquino, Carlo Petrini, Alessandro Pizzorno, Paolo Pombeni, Karl-Siegbert Rehberg, Farian Sabahi, Massimo Salvadori, Mario Telò, Nadia Urbinati, Sofi a Ventura, Maurizio Viroli, Hans Vorlaender, Michael Walzer COORDINAMENTO SCIENTIFICO E ORGANIZZATIVO Andrea Bajani, Davide Barberis, Gian Luigi Beccaria, Andrea Bobbio, Luigi Bobbio, Luigi Bonanate, Anna Caffarena, Juan Carlos De Martin, Simona Forti, Elisabetta Galeotti, Pietro Garibaldi, Pietro Marcenaro, Arianna Montorsi, Luisa Passerini, Pier Paolo Portinaro, Enrico Remmert, Franco Sbarberi, Paolo Tormena, Cristina Trucco, Pier Giorgio Turi, Giovanna Zucconi DIRETTORE ORGANIZZATIVO Angela La Rotella CURATORE SCIENTIFICO Gabriele Magrin 1 Biennale Democrazia ha scelto, per la sua quinta edizione, il titolo Uscite di emergenza. Il tema non intende tuttavia prestare il fi anco a una visione pessimistica. Gli incontri in programma, che coin- volgono autorevoli protagonisti del panorama culturale italiano e internazionale, si interrogano sul disorientamento e sul disagio che, quotidianamente, sperimentiamo di fronte a una realtà in rapida e incerta trasformazione, mostrando, nondimeno, come le situazioni di crisi possano essere foriere di inedite opportunità e riattivare energie e potenzialità sopite. Emergenza, insomma, non soltanto come reazione a uno stato di necessità ma anche, e soprattutto, come occasione di riscatto e di rinascita, di uscita dalle periferie esistenziali nelle quali si può essere scivolati. I temi che si snodano lungo il calendario della manifestazione, dal dramma umanitario dei profughi al fanatismo religioso e al terro- rismo, dal saccheggio ambientale alla crisi dei tradizionali punti di riferimento politici ed economici, hanno come contraltare una rifl essione sulle possibili soluzioni: fonti energetiche rinnovabili, riorganizzazione della fi nanza e del mercato del lavoro, difesa del multiculturalismo e del dialogo interreligioso. In fondo, la demo- crazia si sostanzia proprio a partire dalle scelte che, tutti insieme, siamo chiamati a compiere in risposta a questioni tanto delicate quanto essenziali. In questa prospettiva, Torino accoglie a pieno diritto tali istanze. La nostra città, tradizionalmente votata a essere un laboratorio cul- turale e sociale, è ancora una volta impegnata in un importante sforzo di trasformazione del territorio, dei suoi spazi di socialità, delle sue forme di aggregazione. Proprio alla città che cambia, alle politiche di rigenerazione e integrazione necessarie al superamen- to delle sue contraddizioni e alla ricostruzione di una cerniera tra centro e periferia, è dedicato uno dei due focus di questa edizione, a dimostrazione della centralità e dell’urgenza del tema. Pur nel solco di una consolidata e fortunata formula, Biennale De- mocrazia ospita quest’anno una novità. Un terzo degli incontri rap- presenta infatti il punto di approdo di un percorso nato dall’utilizzo dello strumento di una call rivolta ai cittadini, alle associazioni e alle organizzazioni culturali. Si tratta di un risultato importante, a testimonianza dello spirito di partecipazione e di coinvolgimento attivo della cittadinanza nella diffusione di una solida cultura civi- le e democratica. Mi piace in particolar modo ricordare uno degli aspetti a mio avviso più felici di Biennale: la partecipazione dei giovani, con un forte investimento sulla loro formazione. Ringrazio i partner che, con il loro fondamentale contributo e con la loro fi ducia, sostengono la realizzazione di questo progetto, così importante per la Città. La mia riconoscenza va anche ai volontari e a tutti coloro che, con impegno e passione, hanno reso possibile la manifestazione. Chiara Appendino Sindaca di Torino 2 Biennale Democrazia 2017 propone numerose occasioni per rifl ettere sulle emergenze del nostro tempo. Emergenza è parola che domina nei nostri discorsi ed è categoria del pensiero che modella le nostre azioni. Tutto ciò che, nel bene e nel male, scuote la nostra vita e gli assetti consolidati delle nostre società merita il nome “emergenza”. Le certezze del passato vacillano e cedono alle incertezze del futuro. Che così sia stato e sempre sarà, è vero. Ma è pure vero che variano i motivi e la misura della insicurezza che percepiamo sulle nostre esistenze, attuali e future. Pensiamo immediatamente alle crisi economiche, alle migrazioni dei popoli in fuga da guerre e povertà, alla violenza terroristica. Sappiamo che si tratta di fenomeni sociali, che nascono e si propagano per responsabilità dell’uomo e usiamo lo stesso termine con cui nominiamo le calamità naturali, come se si trattasse di cieche fatalità. Nel nome generico di emergenza si deroga alle norme ordinarie della convivenza, si invocano poteri speciali, limitazioni delle libertà e dei diritti. L’eccezione si espande e le regole si restringono, pur sapendo che tutti i poteri privi di limiti sono a loro volta fonte di allarme e di pericolo: altre emergenze su emergenze, e altre inquietudini. Gli stati di emergenza fi niscono poi per mettere in ombra altre crisi, certo non meno gravi, che rappresentano dati strutturali della vita nel nostro tempo nella dimensione globale, come il regresso della democrazia, la crescita delle diseguaglianze e dell’analfabetismo, le nuove povertà, l’indebolimento delle forme di protezione sociale, il deterioramento dell’ambiente e la cecità degli esseri umani nello sfruttamento dei beni della natura. Veri e propri stati di necessità, relegati a un ruolo marginale nel discorso pubblico. L’emergenza può essere una realtà incontestabile, oppure un inganno; un’occasione da cogliere, oppure un dato paralizzante. L’emergenza può inchiodare il presente al passato, sostituendo il pensiero accomodante al pensiero progettante. Siamo in emergenza: tappiamo i buchi della nave che affonda! Oppure, può accadere il contrario, se dalle tante emergenze si coglie il nuovo che cerca di emergere e di farsi strada e, così, di modellare le nostre vite proponendo possibilità e novità. Necessità o libertà; paralisi o movimento; sterile chiusura o creativa apertura. Le emergenze si presentano, perciò, non solo come un carico di pericoli che ci pongono sulla difensiva, ma anche come una carica di energia che stimola la nostra capacità creatrice di novità. Ci chiedono, affi nché non se ne sia semplicemente travolti, di cercare parole e categorie per affrontare il mondo e sperimentare nuove forme di azione comune. Possiamo chiamarle “uscite di emergenza” e dobbiamo dedicarci al compito di individuarle, insieme a tutti coloro i quali contribuiscono a fare di Biennale Democrazia una “impresa collettiva” della nostra città. Gustavo Zagrebelsky Presidente Biennale Democrazia 3 La Compagnia di San Paolo con Biennale Democrazia per l’innovazione e la partecipazione culturale In campo culturale si va confermando nel nostro Paese la tendenza verso un generale decremento nella parteci- pazione in diversi ambiti delle attività, con un aumento della distanza tra i pochi che praticano e vivono la cultura e quanti ne sono esclusi. Per questo individuare e favorire nuove forme di partecipazione alla cultura che mirino ad ampliare e diversificare la domanda culturale rappresenta un obiettivo per la Compagnia. Lo strumento principale attivato in questa direzione è il progetto Open, incentrato sul coinvolgimento attivo dei pubblici e su approcci partecipativi e inclusivi. In questo quadro si è orientato il rapporto con Biennale Democra- zia che ha portato alla definizione comune delle azioni di coinvolgimento attivo di cittadini e associazioni nella costruzione del programma. Tale rapporto si arricchisce quest’anno con il centro culturale Polo del ‘900 che sviluppa un percorso di laboratori di cittadinanza aperti alla riflessione sulle Ri(e)voluzioni che rappresentano prossime “Uscite di emergenza”. www.compagniadisanpaolo.it 4 5 I LUOGHI DELLA BIENNALE INFO TEATRO CARIGNANO piazza Carignano 6 TEATRO REGIO piazza Castello 215 PICCOLO REGIO PUCCINI piazza Castello 215 TEATRO GOBETTI via Rossini 8 CIRCOLO DEI LETTORI via Bogino 9 AULA MAGNA CAVALLERIZZA REALE via Verdi 9 AUDITORIUM GRATTACIELO INTESA SANPAOLO corso Inghilterra 3 SALA DEI MAPPAMONDI ACCADEMIA DELLE SCIENZE DI TORINO via Maria Vittoria 3 AULA MAGNA CAMPUS UNIVERSITARIO LUIGI EINAUDI lungo Dora Siena 100 POLO DEL ’900 PALAZZO SAN CELSO corso Valdocco 4a AUDITORIUM VIVALDI piazza Carlo Alberto 3 SCUOLA HOLDEN piazza Borgo Dora 49 FILM COMMISSION TORINO PIEMONTE via Cagliari 42 FONDAZIONE MERZ via Limone 24 PALAZZO CIVICO piazza Palazzo di Città 1 6 INFO INGRESSO A PRENOTAZIONE - Euro 5,00 Biglietteria online www.vivaticket.it Biglietteria via San Francesco da Paola 6, Torino tel. 011 011 24777 [email protected] dal lunedì al sabato ore 10.30 – 18.30 Da lunedì 6 marzo