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QUADERNETTI DELLA N. 50 PUBBLICATI DAGLI «AMICIDELLA VAL COLLA» DELLA VALDELLA COLLA ANNO XXXV –NUMERO50 – APRILE 2013 ANNO XXXV QUADERNETTI ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA INDICE

Pag. In copertina: “Il masso erratico”, a simbolo dell’unione della Val Colla con 2 Saluto del Presidente ...... 5 Comitato 2013 ...... 8 La nostra attività proposta per il 2013 9 La Val Colla è con Lugano: momento storico esposto dal Sindaco di Lugano 10 La compagnia teatrale Cittadella 2000 con la commedia “Scherzi in famiglia”… . . . 13 I Cantori delle Cime nell’ambito della rassegna di canto Vicanta in Val Colla . . . . 14 Dal nostro Shop ...... 15 Spazio ai Patriziati della Val Colla, per la salvaguardia del territorio ...... 18 Ipotesi di progetto chiamato “Green Village” 19 Patriziato di Insone- ...... 20 Patriziato di Scareglia 24 A Colla un patriziato attivo e ambizioso 30 Patriziato di ...... 34 Patriziato di 38 Patriziato di 42 Patriziato di Piandera ...... 46 Gita al lago d’Orta ...... 50 Due chiacchiere con “l’alunno” Sergio Ceresa ...... 56 Giornate didattiche per la sensibilizzazione dei ragazzi all’arte venatoria della caccia ...... 60 Intervista a Luca Chiappa, gestore dell’alpe Corte a Certara 64 Festa di fine estate ...... 67 Riflessioni di un segugista ...... 70 Scrittori nostri: Don Carlo Rossini di Insone, un prete che narrava i tratti della sua terra ...... 76 Cenni storici della Val Colla ...... 78 Caffè in compagnia della signora Maria Frapolli ...... 84 Racconto per ragazzi “Tommaso e Geo” ...... 88 Concerto del “Gruppo mandolinistico di ” 90 Calendario degli eventi, feste e manifestazioni in valle 92 Sposi, nastri rosa e azzurri, lutti 2012 96

1 IN COPERTINA IL MASSO ERRATICO A SIMBOLO DELL’UNIONE DELLA VAL COLLA CON LUGANO

Nella cinquantesima edizione dei “Quadernetti della Val Colla” in copertina non poteva mancare la foto del masso erratico da noi ideato, voluto e realizzato nel giar- dinetto fronte la casa comunale di . Con quest’allegorico trovante del abbiamo voluto significare la volontà di unione espressa dagli abitanti della Val Colla con la Città di Lugano, materializzata con la posa di una targa commemorativa in ceramica, recante i quattro stemmi a colore dei Comuni vallerani e di Lugano, sovrastato dal bronzo del giovane Magnan, nel ricordo del passato dove ul “Ciapèra”, che ha fatto la storia della valle, al posto di emigrare è sceso verso la Città.

2 IN COPERTINA

Al suo fianco, per volere pure simboleg- giare la montagna del e il suo fiume Cassarate che, come una spina dorsale unisce le montagne al lago, il Municipio di Valcolla si è ispirato nella realizzazione di una bellissima fontana che con il suo gioco d’acqua dalle sor- genti, scende ad accarezzare i villaggi, per poi gettarsi a lago. Un doveroso ringraziamento nella rea- lizzazione del masso, e relativa posa, lo rivolgiamo al Dicastero dei Servizi Ur- bani della Città, e in particolare all’ing. Mauro Soldati e alla squadra degli scal- pellini, con a capo Roberto Locatelli. Per meglio illustrare la nostra attività del 2012 e caratterizzare la succitata unione, nei contenuti di questo quadernetto abbia- mo voluto pubblicare la presentazione dei Patriziati della Val Colla, chiedendo ai vari presidenti una collaborazione attiva, rivolgendo a loro alcune motivate doman- de, e in particolare di indicarci per il futuro le loro peculiarità nella valorizzazione del loro territorio e le necessità di collaborazione con la Nuova Lugano. Nei contenuti del quadernetto troverete la descrizione della riuscita gita al lago d’Orta, i racconti di gente della Valle, e per suscitare curiosità e interesse abbiamo citato alcuni Cenni storici di altri tempi, tempi grami segnati dalla migrazione e dalla miseria. Come consuetudine troverete le nostre proposte per il 2013, il nostro Shop a vostra disposizione e il calendario di tutte le manifestazioni e feste che si svolgeranno in valle, con una lunga serie di occasioni di svago, con il nostro invito a volervi parte- cipare augurando a tutti di trascorrere dei momenti indimenticabili che vi può offri- re la Val Colla. Come già dalle ultime edizioni, abbiamo tralasciato il resoconto dei lavori assem- bleari e i conti, che li potete consultare in altri siti o li potete richiedere al nostro segretariato, oppure durante la prossima assemblea ordinaria. L’impegno del Comitato che ha caratterizzato il 2012 è stato sicuramente nell’orga- nizzazione della Festa di fine estate del 16 settembre, con l’inaugurizazione del

3 IN COPERTINA

masso commemorativo in ricordo dell’avvenuta aggregazione dei comuni della Valle con Lugano alla presenza di tutte le massime autorità comunali. Buona lettura a tutti, con l’invito a chi non è ancora nostro socio, di voler aderire quale socio attivo alla nostra Associazione Amici della Val Colla perché è attraverso un sostegno reciproco che si riesce a costruire una vera e autentica crescita della Val Colla.

Piercarlo Poretti, Castagnola-Bogno, responsabile di redazione del presente Quadernetto.

4 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA SALUTO DEL PRESIDENTE

Carissimi soci ed amici, sono lieto di portare il mio saluto a voi tutti quale neo-pre- sidente della nostra Associazione, ed è pure un grande onore poter seguire le orme di illustri cittadini che mi hanno preceduto negli anni. Sono nato e cresciuto in questa splendida Valle dove ho trascorso la mia infanzia e gioventù e quindi è con immen- so piacere che ho accettato la carica di presidente e che mi consente di essere più da vicino alla nostra gente e seguire da vicino l’evoluzione di questa magnifica regione. Piergiorgio Rossini E sì, perché questi ultimi sono anni di grandi cambiamenti, cambiamenti non solo a livello internazionale ma anche per la storia della nostra regione con l’avvenuta l’aggregazione dei diversi Comuni con la Nuova Lugano. Aggregazione che abbiamo salutato nel mese di settembre 2012 nella ormai tradizionale Festa di Fine Estate che ha avuto quale epilogo la presenta- zione alle Autorità e al numeroso pubblico del “Masso erratico” con dedica in ricor- do appunto dell’ aggregazione sul quale svetta un simbolo della nostra Valle, un piccolo “Magnano” con i ferri del mestiere. Ospiti Il Gruppo Costumi della Val Colla e i maestosi “corni delle alpi” del Gruppo Eco della Mesolcina. Mi sento molto motivato nel presiedere la nostra Associazione che, con il sostegno dei membri di comitato, stiamo svolgendo un grande lavoro nell’intento di miglio- rare anno dopo anno. Le idee sono tante per cui ci vuole del tempo affinché diven- tino concrete. Comunque nel corso del 2012 abbiamo già proposto parecchio, basti pensare alle attività promosse che voglio qui di seguito menzionare: Gita al Lago D’Orta, nel mese di maggio, con una buona partecipazione, dove si è potuto ammirare la bellezza di questi luoghi e gustato un ottimo pranzo in compa- gnia; Il tutto molto ben organizzato dal nostro Ermidio. La tradizionale “Festa di fine estate” in settembre a Maglio di Colla alla quale ha presenziato un numeroso pubblico della quale ho già citato in precedenza. In ottobre alla Casa Anziani l’Orizzonte di Colla abbiamo avuto l’onore di organiz- zare un simpatico evento, quello di invitare il “Gruppo Mandolinistico di Gandria” alla presenza di numerosi ospiti del Centro e di altre persone giunte per l’occasione. In novembre è stata organizzata una “panettonata” offerta a tutti i presenti in colla- borazione con il “ Gruppo Genitori” in occasione del mercatino natalizio.

5 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Da ultimo il riuscitissimo pranzo per gli anziani della Valle a Maglio di Colla, al quale hanno accolto l’invito più di un centinaio di commensali tutti molto felici e soddisfatti per l’ottimo pranzo e di aver passato una giornata in buona compagnia. Per il 2013 abbiamo già varato il nostro ricco programma che verrà presentato sul prossimo numero dei “Quadernetti della Val Colla 2013”. Voglio pure ricordarvi il nostro sito internet www.amicidellavalcolla.ch, riapparso con una nuova veste grafica e che stiamo pian piano potenziando; vi invito calda- mente a visitarlo. Dopo questa presentazione voglio ricordare una figura molto conosciuta nonché membro del nostro comitato, l’amico “Peo” Mazzola che ci ha lasciati nel corso del 2012 dopo lunga malattia. Di Peo serberò il ricordo di un caro amico e collega dell’Associazione con il quale ho condiviso svariati compiti in seno al comitato e che è stato il preparatore e l’artefice del nostro “Quadernetto” dello scorso anno. Grazie Peo per il tuo contributo e per la disponibilità dimostrata in questi pochi anni di reciproca collaborazione. Un cordiale saluto. Piergiorgio Rossini, Presidente

In ricordo dell'amico e membro di comitato Peo Mazzola

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7 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA COMITATO 2013

Presidente: ROSSINI Piergiorgio, 6962 Viganello

Vice-presidente: PETRALLI Angelo, 6951 Scareglia

Segretaria e cassiera: RONCORONI Manuela, 6965

Membri: ANTONINI Ermidio, 6974 Aldesago MAURI Danilo, 6959 Certara PORETTI Piercarlo, 6976 Castagnola

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Revisori: CANEPA-MORANDI Sara, 6802 Rivera CHIESA Marco, 6970 Ruvigliana PETRALLI Manuela, 6959 Piandera CAMPANA Gabriele, 6959 Curtina

8 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA LA NOSTRA ATTIVITÀ PROPOSTA PER IL 2013

• Quadernetto della Val Colla, edizione 2013, numero 50. • Domenica 10 marzo: teatro con la Compagnia Teatrale Cittadella 2000, “Scherzi in famiglia”, presso la palestra del Centro scolastico al Maglio di Colla. • Domenica 5 maggio: Assemblea sociale, presso la Casa Comunale al Maglio di Colla. • Lunedì di Pentecoste, 20 maggio: Gita sociale, meta da definire. • Primavera: Giornata didattica con gli allievi delle scuole elementari nei boschi della Val Colla per sensibilizzare i giovani nella tutela della natura, nell’arte venatoria e far conoscere i nostri animali selvatici nel loro habitat, con pranzo offerto a tutti gli allievi partecipanti. • Venerdì 21 giugno: Concerto dei Cantori delle Cime, nell'ambito della rassegna Vicanta (per festeggiare Val Colla quale nuovo quartiere di Lugano), in collaborazione con il Comitato del Carnevale di beneficenza “El Colèta”, presso la palestra del Centro scolastico al Maglio di Colla. • Estate: Concorso di disegno e di fotografia per i ragazzi della Valle, con la premiazione il 15 settembre. • Domenica 15 settembre (in caso di cattivo tempo domenica 22 settembre): Festa di fine estate al Maglio di Colla, artigianato ed eventuale gara podistica amatoriale. • Dicembre: Panettonata e mercatino della Valle, in collaborazione con il Gruppo Genitori, presso il Centro Scolastico al Maglio di Colla. (Alcune date e luoghi d’intrattenimento restano da definire).

Se qualcuno di voi avesse delle idee o delle osservazioni da proporre, non esiti a contattarci tramite posta elettronica all’indirizzo: [email protected]

Diventa nuovo socio della nostra Associazione!

Associazione Amici della Val Colla – AAVC Casella postale 33 6959 Maglio di Colla www.amicidellavalcolla.ch [email protected] Conto corrente postale 69-3514-1

9 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA LA VALCOLLA È CON LUGANO: momento storico esposto dal Sindaco di Lugano

Non ho dubbi, questo è un momento storico per la Val Col- la e per la Città di Lugano. Le aggregazioni di questo anno portano infatti a compimento un progetto di cui iniziai a parlare già nel corso degli anni Novanta del secolo scorso, con alcuni rappresentanti Sindaci, Municipali e cittadini dei 4 Comuni della Valle, Bogno, Certara, Cimadera e Val- colla. Il fatto di avere trovato un forte interesse ad iniziare una discussione su una possibile aggregazione con Lugano, mi ha confortato nello sforzo, e stimolato a convincere an- che i miei concittadini, i miei colleghi di Municipio, a Giorgio Giudici comprendere l’importanza di questa aggregazione invitan- doli a superare le preoccupazioni legate soprattutto alla situazione finanziaria della Val Colla e delle ricadute che questa situazione avrebbe comportato sulle finanze comunali. Lugano è una città generosa se confrontata con un progetto che non è solo fine a se stesso, ma che corrisponde ad una visione del suo sviluppo, dello sviluppo del terri- torio di cui fa parte. Non deve quindi sorprendere che già nel 2004, lo studio per l’aggregazione con i Comuni della Val Colla era pronto, non ebbe come sappiamo effetto per una norma ridicola avanzata dagli enti locali e dal Dipartimento delle Istituzioni, relativa alla mancanza di contiguità territoriale. Ma ciò nonostante la nuova Lugano continuò il suo percorso, nel 2008 e ora nel 2013: il suo territorio oggi si estenderà dal Monte Gazzirola al Lago, dal confine di Gandria al san Sal- vatore, dall’Arbostora fino a Figino. Fa una certa impressione immaginare in questa Nuova Lugano la varietà di situazioni e paesaggi che presenta, e soprattutto non possiamo non cogliere le potenzialità che questa organizzazione apre allo sviluppo di questo territorio, passato in meno di 10 anni da 11.75 km2 a circa 75 km2, più che duplicando la popolazione della Città. Ma soprattutto oggi dobbiamo cogliere l’im- portanza di essere riusciti a unificare, a mettere in rete i Comuni della Val Colla e della sponda sinistra del fiume del Cassarate, e delle cime che la sovrastano. Io credo che se la Politica ha un senso è proprio perché si riesce attraverso il suo esercizio, la discussione, la costanza e la determinazione a raggiungere risultati co- me questi, che permettono di guardare oltre gli interessi particolari, senza per questo misconoscerli, per comprendere e attivare nuove visioni, nuovi processi evolutivi necessari per soddisfare i bisogni della comunità. Questo nuovo cammino che abbiamo scelto liberamente di percorrere assieme non

10 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

sarà certo privo di difficoltà. La situazione economica non aiuta certo in questo frangente, ma penso che l’opportunità che ci è offerta di costruire una nuova città e di aggregare in essa i contenuti che da sempre hanno rappresentato la linfa vitale del nostro territorio, di favorire gli intensi legami – (anche storici) – esistenti tra le diverse comunità, è dav- vero straordinaria. Inizia dunque per tutti noi, per tutta la co- munità sociale della Nuova Lugano, una sfida appassionante e per Lugano si apre un nuova storia, che come dissi a suo tem- po, una storia in cui la Montagna abbrac- cia la Città. Sarò felice di potere iniziare anche que- sto cammino con gli amici della Valcolla.

Giorgio Giudici Sindaco di Lugano

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Giuseppe Cassina Agente Generale Agenzia Generale LUGANO Via R. Simen 5 - 6904 Lugano Tel. 058 471 17 17 [email protected]

12 LA COMPAGNIA TEATRALE CITTADELLA 2000 PRESENTA LA COMMEDIA FARSESCA DI RAY COONEY SCHERZI IN FAMIGLIA REGIA : FAUSTO SASSI

Personaggi: Interpreti: DOTTOR DAVID MORTIMORE Massimo Cassani ROSEMARY MORTIMORE, moglie di David Terry Coco DOTTOR MIKE CONNOLLY Davide Gagliardi DOTTOR HUBERT BONNEY Andrea Fontana JANE TATE, ex infermiera Monica Sanvido-Marmori LESLIE, figlia di Jane Daniela De Faveri SERGENTE DI POLIZIA Mariangelo Scalena CAPO INFERMIERA Simona Beffa INFERMIERE Roberto Manfredi Prof. WILLOUGHBY DRAKE Carlo Pontinelli

Scenografia: M. Scalena, M. Sanvido-Marmori Suono e luci: Renato Bertelli

Al dott. Mortimore, medico dell’ospedale St. Andrea, dopo 18 anni gli si presenta una sua vecchia fiamma e gli annuncia che dalla loro relazione è nata una figlia. Preoccupato di nascondere la verità a sua moglie e alle Autorità dell’ospedale, il protagonista è costretto ad inventare una interminabile serie di bugie per le quali dovrà chiedere l’aiuto ai suoi colleghi. In un via vai di personale ospedaliero ne scaturisce un crescendo di situazioni esilaranti, irresistibili equivoci, scambi di persona e travestimenti! Un divertentissimo castello di sabbia, un sapiente mix di farsa e di satira!

13 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA I CANTORI DELLE CIME DI LUGANO

VICANTA – la rassegna di canto corale promossa dalla Città di Lugano che si svol- ge solitamente nella splendida cornice di Villa Costanza a Viganello – si rinnova. La formula delle tre serate, che è oltremodo indovinata e permette agli appassionati di ascoltare espressioni di canto corale molto diverse fra loro, viene mantenuta. Le grosse novità risiedono nel periodo (giugno al posto di settembre) e nella volontà di andare a visitare anche altri quartieri della Città che cresce. I Cantori delle Cime di Lugano saranno quindi, in un concerto tutto loro, nella pa- lestra del Centro Scolastico al Maglio di Colla, venerdì 21 giugno 2013, alle ore 20.30. Sarà dunque la prima volta che uno dei tre concerti previsti nellʼambito di VICANTA uscirà da Viganello. Lʼoccasione è data dallʼaggregazione della Val Col- la alla Città: la popolazione della Valle è dunque invitata a festeggiare lʼevento in compagnia dei bravi coristi luganesi e del comitato del Carnevale di beneficenza “El Colèta”, che collabora nellʼorganizzazione dellʼevento. Formato da una quarantina di voci maschili, il coro ha allʼattivo parecchie parteci- pazioni a trasmissioni radiofoniche e televisive, concerti in patria e allʼestero e nu- merose incisioni, disponibili per lʼacquisto allʼentrata della palestra.

I Cantori delle Cime diretti da Manuel Rigamonti

14 DAL NOSTRO SHOP

Numeri arretrati dei Quadernetti ancora disponibili, in vendita a CHF 10 l’uno:

Nr. 5, 6, 7, 10-11, 14-15, 18, 31, 32, 33, 34-35, 36-40, 41, 42, 43, 44 (Una Valle da scoprire), 45, 46, 47, 48 e 49

Pubblicazioni arretrate: S. Lucio di , degli Amici di Cavargna, CHF 22 Itinerari di Valli Ticinesi, di Piergiorgio Morandi, CHF 20 Generazioni a confronto, di Ezio Galli, CHF 20 Una piccola valle racconta, di Aldo Petralli, CHF 15 Glossarietto del gergo dei magnani, di Aldo Soldati, CHF 14 Sciur cürat, degli Amici della Cavargna, CHF 14

Altro materiale: Poster con i paesi della Val Colla, CHF 5 Adesivi con il logo dell’Associazione, CHF 2 Vaso cilindrico con il logo dell’Associazione, CHF 10 “Tazzin” con il logo dell’Associazione, CHF 10

CD-video “LA VALCOLLA”, CHF 20 Fino a esaurimento scorta

Il materiale può essere ordinato per posta:

Associazione Amici della Val Colla casella postale 33 6959 Maglio di Colla Oppure inviando un messaggio e-mail: [email protected]

15 16 17 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA SPAZIO AI PATRIZIATI DELLA VAL COLLA, per la salvaguardia del territorio

Con una desiderata razionalità dell’amministrazione comunale, dettata da concetti finanziari indiscutibili, il rischio di andare incontro alla perdita della minuscola lo- cale identità è reale. Ora, con la fusione dei comuni e l’aumento del territorio am- ministrato, la conoscenza capillare del luogo è diventata importante.

Un tempo in ogni comune c’era un municipale, un consigliere comunale, un segre- tario, un responsabile dell’ufficio tecnico che sapeva dove e quando un torrente esondava, dove c’era pericolo di frane, di slavine, di valanghe, dove il bosco era protettivo e dove invasivo, e così via.

Ecco quindi l’importanza che deve assumere la gente locale, che mantenga la cono- scenza del territorio, che non deleghi tutto ad altri, e che quindi collabori con il potere della sua conoscenza alla gestione e alla rivalutazione del territorio.

E allora? Chi meglio dei nostri Patriziati può impegnarsi per la salvaguardia e tra- mandare le particolarità contenute in quegli ettari di terra che li ha visti nascere, soffrire, mantenersi e crescere?

I Patrizi sono persone del luogo che assumono l’onere e la responsabilità a dare ri- sposte a domande che riguardano, quanto accade entro i propri confini. L’assemblea è ancora un luogo d’incontro della gente del paese, che si distingue dal resto dei cittadini proprio perché Patrizi. È forse l’unico ritrovo ancora genuino, un invito esteso anche a quei Patrizi che non abitano più la loro terra natia.

Un’ottima collaborazione tra i Patriziati e la Nuova Lugano, costituisce la formula magica per superare le sfide future che la gestione del territorio pone.

Per il 2013 la nostra Associazione ha pensato di fare buona cosa, dando la possibi- lità a ogni Patriziato della Valle, di presentarsi, di esporre le loro iniziative e i loro progetti, appena realizzati o in avvenire, e di indicare le loro peculiarità e necessità di collaborazione nei confronti dell’Ente Regionale del Cassarate e con la Nuova Lugano che si va a disegnare.

Piercarlo Poretti

18 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA IPOTESI DI PROGETTO CHIAMATO «GREEN VILLAGE»

Il Patriziato di in collaborazione con il Dipartimento ambiente costruzioni e design della SUPSI lancia una sfida alla Valcolla in previsione di Expo2015. L’acquisizione da parte della Città di Lugano di una vasta zona verde, necessita una nuova forma di sviluppo che preveda una gestione integrata delle risorse economi- che, sociali e ambientali. Un disegno al quale anche i Patriziati possono contribuire in modo significativo. Partendo da questo presupposto, l’obiettivo è di raggruppare i Patriziati della valle, enti deputati alla protezione, conservazione e gestione del patrimonio pubblico, allo scopo di individuare i punti su cui focalizzare un’ipotesi di progetto che miri alla valorizzazione del territorio, della storia, delle tradizioni e stili di vita della Valle. La proposta ipotizza la creazione di un eco-villaggio provvisorio in occasione di Expo 2015, quale spunto per promuovere la regione sul piano economico, turistico, culturale e naturale tramite la messa in rete delle risorse, dei servizi e delle strutture presenti, al fineBozze di promuovereper la pubblicità l’intero sulla territorio rivista conTicino slancio by Night e capacità n. 65 propositiva. Al momentoTicino è stato by creato Night, un via gruppo S. Gottardo di lavoro 26, con CH-6900 rappresentati Lugano dei Patriziati e della SUPSI per individuaretel. +41 (0)91 i punti 605 73su 00cui -focalizzare fax +41 (0)91 l'idea 605 del 73 progetto. 04 L'obiettivo è elaborare un documento programmatico destinato alla Città di Lugano per solleci- tare il suo sostegno nella realizzazione di uno studio di fattibilità e progettuale ne- cessario al concreto avviamento del progetto.

Elisabetta Lazzaroni, collaboratrice amministrativa della SUPSI, Dipartimento ambiente costruzioni e design

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Luogo e data:

Firma per accettazione: ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA PATRIZIATO DI INSONE-CORTICIASCA

Come tanti altri Patriziati ticinesi i Patriziati di Insone e di Corticiasca trovano le radici nel medioevo che dopo diversi avvicendamenti storici oggi sono ancorate nella Costituzione Federale e Cantonale. Essi sono degli Enti di diritto pubblico, autonomo nei limiti stabiliti dalla Costituzione e dalle leggi, proprietario di beni d’uso comune da conservare e utilizzare con spirito vicinale a favore della comuni- tà. I compiti principali dei Patriziati stanno nell’organizzare il buon governo dei propri beni, di garantire l’uso pubblico e di valorizzare le tradizioni locali.

E in particolare: • di curare la conservazione, il miglioramento e la gestione razionale dei boschi e dei beni agricoli; • di assicurare il buon governo dei beni destinati anche all’uso sociale e di promuo- vere la realizzazione di nuove opere quali il miglioramento o la creazione di ac- cessi stradali o pedonali, piazze di riposo, posteggi, impianti per lo svago e lo sport e subordinatamente l’edificazione a scopi abitativi; • di assicurare l’efficienza degli impianti di uso pubblico e di promuoverne dei nuovi; • di promuovere la creazione in proprio o con altri enti di organismi e squadre specializzate per la cura del pascolo e del bosco, per il taglio o il commercio del legname; • di assicurare e regolare l’esercizio del diritto di legnamare, stramare e pascolare nei boschi patriziali provvedendo anche ad estinguere tali diritti qualora non fos- sero più usati; • di riscattare eventuali diritti di pascolo, prepascolo e postpascolo, e in genere i diritti di godimento sui beni patriziali; • di integrare le aree boschive e pascolive patriziali con l’acquisizione di aree ab- bandonate, o in procinto di esserlo, al piano e in montagna; • di valorizzare i beni culturali.

Il nostro Patriziato e nato, nell’ambito delle procedure di riconoscimento dell’auto- rità cantonale, con l’aggregazione tra il Patriziato di Insone e quello di Corticiasca. Anche se non previsto a livello cantonale, quest’unione è stata la prima e a tutt’oggi l’unica del genere che è avvenuta autonomamente con esplicita volontà delle due Assemblee patriziali nel 1997 e approvata dal Lod. Consiglio di Stato ai sensi dell’articolo 1 della LOP (Legge organica patriziale) il 28. aprile 1998.

20 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

I beni del nostro Patriziato oltre la Casa patriziale in Corticiasca è proprietario di un territorio di 110 ettari, dei quali 44 di pascolo, 64 di bosco e 2 tra sentieri, corsi d’acqua, incolti e numerose sorgenti d’acqua potabile che alimentano gli acquedotti comunali. Il territorio patriziale si estende per circa una metà sulla giurisdizione del Comune di Lugano e per l’altra su quella del Comune di .

Il 25 novembre 2012 presso il capannone al Ritrovo di Insone, in presenza dell’On. sig. Consigliere di Stato N. Gobbi, i sindaci di Lugano, Capriasca e dei Comuni della Valle, diversi Gran Consiglieri, il presidente dell’APLA, i rappresentanti dei Patriziati della Valle e il presidente e l’ispettore dei Patriziati della SEL è avvenuta l’inaugurazione del Vessillo patriziale. Come presentato dal presidente del nostro Patriziato e grafico Alberto Rossini, con il Vessillo patriziale si è voluto valorizzare e salvaguardare una parte dei beni cultu-

21 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

rali di Insone e di Corticiasca. Infatti come potete rilevare dalla fotografia del Vessillo, sul fondo rosso e blu in diago- nale, nella corona e collocata sul rosso la croce bianca che rappresenta la nostra Confe- derazione. Al centro o meglio nel cuore della bandiera si trova la denominazione del Patriziato e sulla base della stessa sono rappresentati gli stemmi dei due Ex-Comuni, quello di Insone che oggi fa parte del Comune di Lugano e lo stemma di quello di Corti- ciasca oggi Comune della Ca- priasca, uniti da una stretta di mano che simboleggia l’unione tra i due ex-Patriziati di Insone e di Corticiasca. Nello stemma di Insone sono collocati in alto (nella corona) i bastoni di San Rocco patrono del villaggio, al centro (nel cuore) la sagoma del Monte Bar, del Cavaldros- sa e della Gazzirola, e sulla base il fiume Cassarate. In quello di Corticiasca, a testi- monianza dell’attività pastorizia le tre pecore sul campo verde e in alto la testa di un Caprone che verosimilmente traccia l’appellativo dei terrieri di Corticiasca soprano- minati “i bècc”. Questi due stemmi collocati sulla base sono uniti da una stretta di mano a testimonianza dell’unione avvenuta. L’attento osservatore può anche dedurre che gli animali rappresentati nello stemma di Corticiasca si dirigono verso i monti, l’acqua e San Rocco protettore degli anima- li domestici rappresentati nello stemma di Insone. Poiché il nostro territorio è a cavallo di due Comuni, queste mani oggi significano anche una stretta di mano tra il Comune di Lugano e quello di Capriasca ma anche la stretta di mano tra due entità religiose presenti nei citati Comuni, quella dei cat- tolici romani e quella dei cattolici ambrosiani. Con il vessillo si è pure voluto salvaguardare gli stemmi dei vecchi Comuni di In- sone e Corticiasca i quali, come insegna la storia, in futuro rischiano di essere di-

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menticati mentre il nostro Patriziato contribuisce a rendere presente l’appartenenza e le origini sia dei terrieri come quelli dei Comuni che oggi fanno parte del Comune di Lugano e di Capriasca.

I progetti futuri sono l’incremento della gestione dei pascoli con la costruzione di una sosta di ca. 200 metri quadri e la gestione della selvicoltura in generale come pure la partecipazione attiva al progetto Green Village diretto dal Patriziato di Son- vico in collaborazione con la SUPSI in seno all’Expo Milano 2015.

L’attuale Ufficio patriziale è composto di cinque membri: il presidente Rossini Al- berto, i membri Canonica Enrico, Canonica Remo, Gianini Renato, Rossini Fabrizio e la segretaria-cassiera Petralli Rita. Il Patriziato oggi conta un migliaio di Patrizi domiciliati in Svizzera e residenti all’Estero.

23 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA PATRIZIATO DI SCAREGLIA

La presenza di fuochi attivi nella regione dell’attuale comprensorio di Scareglia viene documentata sin dal XV secolo, ma, solamente a partire da inizio 1800, esso diventa un vero e proprio comune politico. Proprio in questo contesto, nasceva il patriziato di Scareglia, il quale si occupava prevalentemente della gestione del ter- ritorio e dei boschi. Attualmente il patriziato possiede lo stabile dell’ex scuola di Scareglia ed un terri- torio che si estende per circa 755.000 metri quadrati. Nel comprensorio sono ancora presenti numerose famiglie patrizie: Borrini (Valen- te), Boscacci (Nona, Cozaiò), Campana (Pugnaton, Beduin, Gugiarò), Frapolli (Martina Gropa, Basleta, Mangialengua), Gianini (Cechignon, Lesignòo), Petralli (Agheta, Domengia), Rossini (Bacioch, Brotolin, Cazan). Hanno inoltre acquisito lo stato patrizio per concessione le famiglie Lucca, De Carli, Ceresa e Zanetti, e, per matrimonio le famiglie Galeazzi (Petralli), Krüsi (Petralli), Belleni (Petralli), Bal- delli (Petralli), Sulmoni (Frapolli) e Denis (Frapolli). L’attuale amministrazione è composta da: Angelo Petralli (presidente), Nadia Cam- pana (vice presidente), Giambattista Frapolli (membro e segretario), Marco Boscac-

24 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

ci (supplente ufficio patriziale), Renzo Petralli, Edo Frapolli, Tiziano Zanetti (mem- bri della commisione della gestione), Erico Petralli, Renato Lucca (supplenti della CdG). I principali obbiettivi attualmente assunti dal patriziato, in particolare in seguito alle fusioni e dunque al fine di occuparsi dei problemi locali, nonché suoi scopi princi- pali sono: gestire, conservare e migliorare i beni agricoli; assicurare il buon governo e l’efficienza dei beni pubblici e sociali; valorizzare i beni culturali e le tradizioni locali, infine promuovere tutte le iniziative che possono dare un impulso concreto alla qualità della vita del comprensorio. Il patriziato ha ad oggi realizzato molti progetti importanti per il comprensorio, in particolare la realizzazione di un’importante strada in terra battuta che collega il paese al futuro ostello, ovvero il primo passo verso la concretizzazione di uno dei progetti più voluti dal patriziato. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione ed al lavoro del comune di Valcolla, la Turnverein di Egg (ZH), la cooperativa Paten-

Oasi ricreativa in “zona barchi”. Segnaletica per i sentieri del comprensorio.

Strada in terra battuta che collega il paese al futuro ostello

25 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

schaft Svizzera, il Fondo di aiuto ai patriziati ed il Gruppo svizzero per le regioni di montagna. Altre importanti opere sono state portate a termine: le fontane e le due oasi ricreati- ve in “zona barchi” grazie al sostegno della Patenschaft Berggemeinden di Zurigo, del Municipio di Valcolla, della sezione dell’Agricoltura di Bellinzona e del Fondo di aiuto patriziale. Il sentiero della “spessa” che porta alla zona “ai barchi” realizzato dal Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano; la rete segnaletica per i sentieri presenti nel comprensorio grazie all’intervento dell’Ente turistico di Lugano. Il ripristino degli antichi canali costruiti con ingenti sforzi negli anni ’30 nella “zona barchi”, i quali, oltre alla valenza storica, evitano i fenomeni di erosione del terreno. Questo importante recupero è stato portato a termine grazie al lavoro di numerosi gruppi di giovani volontari coordinati dal Gruppo Svizzero per le regioni di monta- gna (SAB), dall’azienda forestale regione valli di Lugano e dal sostegno finanziario di Pro Patria. È stato realizzato un parco giochi a Ma- glio di Colla in zona “Malpensata”, promosso dal Patriziato di Scareglia e dall’Associazione genitori Valcolla. Questa importante opera è stata resa possibile grazie a enti, associazioni e privati cittadini di tutta la regione. Il patriziato si occupa anche di valoriz- Ripristino degli antichi canali. zare il patrimonio culturale presente nel

Parco giochi a Maglio di Colla in zona “Malpensata”.

26 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Ristrutturazione delle due fontane presenti in paese nucleo del villaggio, come ad esempio la ristrutturazione delle due fontane presenti in paese, reso possibile grazie ai gruppi coordinati dal SAB. Sono stati inoltre proposti numerosi progetti per il futuro con relativi studi di fattibi- lità, tra i quali risulta essere colonna portante la trasformazione della nuova casa pa- triziale in ostello. A questo proposito è stato recentemente realizzato un “proget- to di faro” sul quale l’amministrazione concentrerà le proprie attenzioni a medio lungo termine. Parallelamente a ciò è in previsione di migliorare la strada che collega il paese alla casa patriziale. Sempre legato alla trasformazione della casa patriziale sono in corso delle tratta- Recupero dei rustici in zona “Barchi”.

Progetti per la trasformazione della nuova casa patriziale in ostello.

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Potenziamento della rete escursionistica. Ripristino di una selva castanile. tive per il recupero dei rustici in zona “Barchi”; l’idea è quella di poter creare un’ambiente ricreativo per le famiglie del luogo e gli ospiti dell’ostello, rendendo sempre più attrattiva la regione. Per realizzare ciò sarà necessario affiancare a questo progetto una pista d’accesso che renda più agibile la zona dei rustici. Un’altra importante attrazione per la nostra regione è sicuramente la rete escursio- nistica, il patriziato ha dunque in previsione di inserirvi un comodo sentiero che da Scareglia raggiunge Piandanazzo attraversando tutto il pascolo, in particolare per- mettendo di usufruire delle aree ricreative già create in precedenza. Il patriziato ha a cuore il patrimonio naturalistico del comprensorio e, proprio per questo motivo, si sta mobilitando per il ripristino di una selva castanile in collabo- razione con diversi enti ed associazioni. Inoltre, su iniziativa del Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano, parteciperà ad un risanamento generale delle vecchie piantagioni. Inoltre, grazie alla proposta del patriziato di Sonvico, parteciperemo ad un progetto nato per EXPO 2015; la creazione di un “green village”, ovvero una nuova conce- zione turistica particolarmente improntata al lato ecologico, con l’obbiettivo di promuovere in maniera innovativa la regione della valle del cassarate. Per quanto riguarda la promozione, è stato realizzato un sito internet consultabile alla pagina www.scareglia.ch, nel quale sono visibili, oltre a numerose informazio- ni di carattere storico e culturale, tutti i progetti e le iniziative promosse dal patrizia- to nel passato, presente e futuro di questa piccola ma dinamica realtà.

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Scareglia - Piandanazzo, settembre 1938. La fotografia è stata scelta dagli Album storici del Consorzio Alto Cassarate (Lugano). Fotografie scattate dallʼIngegnere forestale Alberto Forni, e messe a disposizione dal Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano.

Interventi selvicolturali - Taglio boschi Taglio alberi pericolanti con elicottero Tagli in pianta e potature (tree climbing) Ingegneria naturalistica - Ripristini ambientali Paleria di castagno (scortecciata - fresata - in corteccia) Legna da ardere (tronchi - steri - camino - cippato - pellets) Azienda forestale Telefono: ++41 (0)91 945 36 33 Valli di Lugano SA Fax: ++41 (0)91 945 00 39 Al Dosso Natel:--41 (0)79 686 36 72 CH-6807 TAVERNE (TI) e-mail: [email protected]

29 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA A COLLA UN PATRIZIATO ATTIVO E AMBIZIOSO

Acquistata da Valcolla l’ex casa comunale, che sarà adibita ad archivio e a sala per le riunioni, l’amministrazione presieduta da Joseph Moresi intende nei prossimi anni recuperare i pascoli e sistemare l’Alpe di Pietrarossa, riportan- dolo ai vecchi splendori.

Secondo per estensione solo a Sonvico, il comprensorio del patriziato di Colla ab- braccia boschi e pascoli che dal villaggio salgono fino alla sommità delle montagne che cingono la val Colla. Un’enormità per un ente che conta a malapena una sessan- tina di cittadini patrizi, perlopiù residenti fuori comune, e nei cui bilanci figurano come principali entrate il reddito dell’alpe, l’affitto di un locale in paese e la riscos- sione delle tasse pagate dai proprietari dei rustici «ai Barchi», i monti che sovrasta- no il villaggio a 1250 metri di quota. Sono poche migliaia di franchi per governare un patrimonio vasto, impervio e tuttavia prezioso dal punto di vista ambientale. Eppure, impiegando con oculatezza le scarse risorse disponibili, beneficiando di aiuti esterni (principalmente sussidi e contributi statali) e mobilitando il volontaria- to ci sono margini di progettualità. Ne è convinto Joseph Moresi, che dal 2009

All’alpe di Pietrarossa è stata ripristinata la produzione del formaggio.

30 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

presiede il patriziato di Colla. Una cari- ca occupata in precedenza dal padre Arnoldo, scomparso nelle scorse setti- mane all’età di 81 anni. Completato da Stefano e Aaron Moresi, l’ufficio si è completamente rinnovato. C’è stato un autentico cambio generazionale, con di- rigenti giovani che hanno portato aria fresca e idee moderne. Per dirla con Jo- seph Moresi, non ci si accontenta di ge- L’ex casa comunale, adiacente alla chiesa, stire quanto ereditato dalla precedente è stata acquistata dal patriziato: amministrazione, con tutto il rispetto ospiterà l’archivio e una sala per riunioni, dovuto a chi, in condizioni non certo feste e assemblee. agevoli, ha dedicato il proprio tempo a favore della cosa pubblica. L’idea o l’ambizione è di migliorare il patrimonio dell’ente e di valorizzarlo. Per questo è stato allestito un programma di attività, che presenta alcuni obiettivi prioritari. Il primo è stato raggiunto con l’acquisto della ex casa comunale. Approvata dall’as- semblea patriziale e, in precedenza, dal Consiglio comunale di Valcolla, la compra- vendita è stata perfezionata nel corso dell’estate.

Finalmente una sede stabile nel cuore del paese

Con l’immobile, il patriziato ha rilevato l’ipoteca di 80 mila franchi: è il debito residuo della ristrutturazione dello stabile, che in effetti è ben conservato come d’altra parte l’attigua chiesetta di San Lazzaro, di proprietà dei terrieri di Colla. La parrocchiale, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, si trova nella selva sopra il paese. La casa comunale – osserva Joseph Moresi – accoglieva fino agli anni sessanta la latteria, nei cui locali fu poi trasferito l’ufficio postale, cui è toccato lo stesso amaro destino nel 2003. Adesso l’appartamento è occupato da un apicoltore di Scareglia, che vi ha insediato il proprio laboratorio. Al piano superiore una sala spaziosa e con vista sulla vallata ospiterà l’ar- chivio patriziale. Sarà inoltre la sede delle riunioni e potrà essere concessa a società e privati della valle per feste, incontri e assemblee, non appena sarà installata la cucina. Il patriziato – osserva Moresi con evidente soddisfazione e orgoglio – avrà finalmente

31 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

una propria sede. Altro progetto in cantie- re è la sistemazione dell’alpe di Pietraros- sa. Si trova nei pascoli a oltre 1500 metri di altitudine. Dal 2008 è stato dato in ge- stione ad un allevatore lucernese. Della struttura si occupa Fany Senn, provenien- te dal canton Uri. La giovane nei mesi estivi accudisce il bestiame e produce il formaggio, mentre d’inverno guida i tre- ni. Un curioso abbinamento! La formula sembra funzionare e il patriziato è dispo- La «Casermetta» ai «Barchi» di Colla. sto ad investire e impegnarsi per migliora- re le condizioni di lavoro sull’alpe e favo- rire il recupero dei pascoli, che la scorsa estate hanno accolto 184 animali, tra cui una ventina di mucche da latte e 64 capre. A Pietrarossa si è potuta riprendere la produzio- ne di formaggio, che era stata abbandonata negli scorsi anni.

Un progetto per ripristinare i prati secchi

Sui monti ci sono parecchi interventi da fare. In primo luogo il ripristino del pascolo, che si è parecchio inselvatichito. In autunno prenderà avvio un progetto del cantone per il risanamento dei prati magri nella zona dei Barchi. Sarà un intervento ampio e radica- le del costo di 80 mila franchi per il taglio e l’estirpazione della vegetazione che si è impadronita dei prati. Il lavoro è stato af- fidato all’azienda forestale della regione valli di Lugano. Il patriziato è intenziona- to a ripulire altre zone prative infestate da felci e arbusti, facendo capo al volontaria- to. Inoltre sono in previsione opere di si- stemazione dell’alpe, in particolare il rifa- cimento del pavimento della stalla adibita alla mungitura e del caseificio, affinché si possa estendere la produzione di latticini, che oggi è limitata a causa della precarie-

32 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

I Barchi di Colla sono stati ripristinati L’ufficio patriziale di Colla, con (da sinistra): e adibiti a residenze di vacanza. Giancarlo Moresi e Edgardo Campana (supplenti), Stefano Moresi (membro), Joseph Moresi (presidente), Aaron Moresi (membro) e Luciana Moresi (segretaria). tà dell’attrezzatura. Una riflessione andrà fatta anche per la «casermetta», un rifugio costruito dal patriziato nel 1986: oggi il pianterreno è occupato dai gestori dell’alpe, mentre l’alloggio al piano superiore è locato ad un privato. Un’ipotesi accarezzata dal presidente Moresi è di ristrutturare l’edificio e di affittarlo settimanalmente come resi- denza di vacanza: l’intento è chiaramente quello di procurare un’entrata supplementare nelle casse del patriziato. La zona dei monti è molto bella e la presenza della strada la rende interessante. Lo dimostra la riacquistata vitalità dei Barchi, che con ogni proba- bilità senza un accesso carrabile sarebbero stati in larga misura abbandonati. Ricono- scente nei confronti dei villeggianti, il patriziato ritiene tuttavia giustificato in futuro un incremento della tassa richiesta ai proprietari dei rustici, in considerazione anche delle possibilità edificatorie di cui hanno beneficiato negli ultimi tempi. Quelli del patriziato di Colla non sono utopie o sogni campati per aria. Alcune opere sono già state compiu- te. A Pietrarossa, per esempio, è stata messa in funzione una micro turbina: inserita nella condotta dell’acqua potabile è in grado di soddisfare l’intero fabbisogno di elet- tricità dell’alpe. Insomma, le idee non mancano come la voglia di realizzarle. Non tutto potrà essere fatto subito. Moresi parla di un decennio per portare a compimento l’intero programma. Imminente è invece l’attivazione del sito internet www.patriziato- dicolla.ch. Ivan Pedrazzi (Da Rivista di Lugano, dicembre 2010, pag. 12-13)

33 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA PATRIZIATO DI BOGNO

Ufficio presidenziale: Presidente: Reali Adriano Supplente: Reali Cinzia Vicepresidente: Reali Pierangelo Supplente: Reali Cristian Membro: Bonardi Claudio

Dati del comprensorio patriziale, l’attività di gestione ordinaria e sue aspettative future

Il territorio del pa- triziato di Bogno si estende dal crinale del monte Gazzirola fino al passo di San Lucio, seguendo il confine nazionale con la vicina Italia, per poi scendere fi- no al paese di Bo- gno, percorrendo il suo confine territo- riale di Bogno, per poi risalire di nuovo alla sommità del Gazzirola. Presenta una super- ficie totale di ca. 130 ettari ed è il più importante del Sot- toceneri per esten- sione dei pascoli e quale territorio bo- schivo. La principale attivi- tà è la gestione del Territorio di Bogno nel 1948

34 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

territorio e delle infrastrutture presenti. Per alcuni compiti si collabora attivamente con il Consorzio Valle del Cassarate e golfo di Lugano, in particolare per le opere di miglioria e di manutenzione della strada sterrata che da Bogno sale fino all’alpe di Cottino, per le opere principali di esbosco e di diradamento. Nel bosco di conifere presenti sopra Bogno, a breve, è previsto un’importante taglio di diradamento per il risanamento di una zona boschiva con troppe piante addensate e con poco spazio di sviluppo. Altra attività che impegna costantemente il Patriziato sono le opere di sistemazione e ricostruzione dei numerosi travaconi e briglie, ubicati nei punti di maggior perico- lo di erosione dei torrenti e dove si sono formate delle slavine che vanno a compro- mettere il terreno, e in alcuni tratti della lunga rete dei sentieri. Il sentiero turistico che da Bogno porta al passo di San Lucio, a seguito delle forti precipitazioni degli ultimi anni, ha subito un notevole deterioramento. Congiunta- mente con il cantone, e per esso l’ufficio della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità, il Municipio di Bogno e il nostro Patriziato, hanno proceduto negli

Territorio di Bogno negli anni ʼ70

35 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

ultimi tempi a dei lavori di ripristino e miglioria del sentiero che riveste un’impor- tanza cantonale, e che rientra nel Piano cantonale dei sentieri escursionistici. Su suggerimento della SUPSI, in collaborazione con il Patriziato di Sonvico, quale promotore, e degli altri Patriziati della Val Colla, per una gestione integrata delle risorse economiche, sociali e ambientali, siamo convinti dell’ipotesi di progetto *Green Village” e possiamo già sin d’ora garantire il nostro apporto di collaborazio- ne per la creazione di un eco-villaggio per l’Expo 2015.

L’Alpe di Cottino, il formaggio e il suo agriturismo

Il Patriziato di Bogno è proprietario dell’Alpe di Cottino, situato ad un’altezza di 1'441 m. , si trova in prossimità del valico di San Lucio, e rimane attorniato da un grande pascolo, ideale per il bestiame da latte e la pastorizia. Il Patriziato è molto

Inaugurazione dellʼAlpe di Cottino rinnovato

36 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

orgoglioso del suo Alpe che ormai da più di cento anni viene normalmente caricato da 80 a 100 mucche per più di quattro mesi all’anno. Negli anni novanta l’Alpe è stato interamente ristrutturato. Si è dotato di un moder- no caseificio e di una cantina a volta per la stagionatura del formaggio.

Nella struttura dell’alpe è stata inserita un’attività di agriturismo che costituisce una concreta iniziativa per il rafforzamento dell’agricoltura di montagna, permettendo la valorizzazione dell’identità regionale e delle risorse del territorio. L’agriturismo offre la possibilità di degustare l’ottimo formaggio, i formaggini e i piatti tipici dell’Alpe. L’infrastruttura è dotata di due camere con sei letti e di un servizio con doccia, oltre che a un dormitorio comune di dieci letti nel soppalco del sottotetto. Qui potete trovare l’atmosfera tipica dell’economia tradizionale alpina, caratterizza- ta da ritmi e cadenze che si ripetono da secoli.

Campobase di caccia, capanna Geronimo, del Patriziato di Bogno

37 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA PATRIZIATO DI CERTARA

Ufficio Presidenziale: Presidente: Moresi Marco Vicepresidente: Moresi Roberto Segretaria e cassiera: con il 2013 Chiappa Flavia Membri: Moresi Alfredo Moresi Michelino Risi David

Dati del comprensorio patriziale e istoriato del villaggio di Certara e del suo Patriziato

Il territorio del patriziato di Certara confina con il Patri- ziato di Cimadera, di Bo- gno e verso la val Cavargna con lo Stato Italiano. • Superficie totale mq. 1'811’711 • Pascolo alberato mq. 6’103 • Bosco mq. 1'240’269 • Sentieri m. 8’892 • Corsi d’acqua m. 3’150 • Edifici mq. 151 Il villaggio di Certara, si- tuato sul versante sinistro dell’alta Val Colla, tra i monti Denti della Vecchia e Gazzirola, vicino al confine con l’Italia, ha una popola- zione di ca. 100 abitanti,

38 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

nel 1591 erano 150, nel 1791 150, 102 nel 1808, 181 nel 1900 e 65 nel 2000. Men- zionato nei documenti con la sua chiesa di S. Pietro Martire, già nel XIII secolo. In origine Certara fu probabilmente una semplice stazione per la transumanza alpestre degli abitanti della corte di Sonvico e della vicinanza formata da Colla, Insone, Scareglia, Signora, Bogno e Piandera. Il villaggio dipende dalla parrocchia di S. Pietro di Colla, da cui si staccò solo nel 1899. Già nel 1591 aveva beni propri, quali il battistero, il cimitero e, dal 1670, un proprio curato. La cappella di S. Rocco, risalente al XVII secolo, è stata completa- mente rinnovata. I redditi della comunità agricolo-pastorale erano integrati dai pro- venti dell’emigrazione (stagnini e ramai); dalla fine del XIX secolo, con il deperire del settore primario e l’urbanizzazione dell’agglomerato di Lugano, il villaggio co- nobbe un progressivo spopolamento e molte case sono ora utilizzate come residenze secondarie. Il patriziato è sempre stato di aiuto alla popolazione rurale di Certara con il pascolo degli animali, la falciatura dei prati, il taglio di legname da ardere, la raccolta di fogliame per lo strame. Durante l’estate sul territorio patriziale pascolavano più di cento mucche, circa 140 capre e pecore. Nei momenti difficili nel 1952, quando non esisteva ancora la compensazione inter- comunale, il Patriziato ha prestato al Comune più di centomila franchi per la realiz- zazione della fognatura e dell’acquedotto comunale. In collaborazione con l’alpigia- no Ceresa, negli anni del dopoguerra 1945, è stato edificato in Piancabella un pic- colo alpeggio sul territorio di Cimadera, nel tentativo di far rivivere l’alpe di cui non vi era più traccia da molti anni.

La gestione dell’Alpe Corte Certara sul territorio del Patriziato, e le prospettive future del Patriziato

L’alpe Corte Certara, ubicato sul territo- rio del Patriziato di Certara, è gestito dai coniugi Flavia e Luca Chiappa, residen- ti nel comune dal 2004 e proprietari di un’azienda agricola con allevamento di mucche scozzesi e alcune capre della

39 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

razza grigia. La gestione dell’alpe da parte della famiglia Chiappa è iniziata nel 2006; da allora grazie all’impegno della giovane coppia, all’intervento del Patrizia- to e all’aiuto dell’associazione Berghilfe sono stati realizzati i primi lavori necessa- ri alla ripresa della produzione casearia. All’alpe sono estivati nel periodo da maggio a settembre le mucche scozzesi, una novantina di capre da latte, una decina di muc- che da latte ed alcuni maiali. Il latte è trasformato nel caseificio dell’alpe in prodot- ti quali: formaggelle, formaggini, büscion e yogurt. La vendita di questi prodotti avviene direttamente all’alpe o in piccoli negozi e ristoranti del luganese. La gestione dei boschi, con i lavori di taglio, dissodamento e manutenzione delle piste d’accesso, sarà coordinata assieme con il Consorzio Valle del Cassarate. Inoltre nel futuro, congiuntamente con i Patriziati del nuovo comprensorio della Città di Lugano, si prevede una gestione integrata con l’idea del Patriziato di Son- vico, in collaborazione con la SUPSI, per la presentazione del progetto “ Green Village”, per la promozione dell’intera valle a livello economico, turistico, culturale e soprattutto naturalistico ambientale.

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41 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA PATRIZIATO DI CIMADERA

Ufficio Presidenziale: vivono fuori Comune, alcuni risiedono Presidente: Ravasi Cherubina all’estero. Membri: Bassi Ernesto, Campana Edy I 164 fuochi si suddividono in: Supplenti: Martini Tamara, • 50 domiciliati Soldati Renato • 114 non domiciliati

Presidente dell’Assemblea patriziale: La superficie totale del comprensorio è Soldati Renato m² 2’841’896, di cui: • Bosco: m² 1’546’687 Commissione della Gestione: • Pascolo boscato, alberato, con drose: Cavallini Gabriella, Soldati Carmen, m² 472’000 Soldati Flavio • Pascolo: m2 684’394

Segretaria: Gli edifici sono due, l’Alpe di Pianca- Chiesa Graziella bella all’approssimativa quota di 1'600 m e una piccola baita in legno situata in I Patrizi sono 312 e per la massima parte zona Cappellina.

42 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Cenni storici (fonti: Rivista di Lugano - Bruno Campana - Patriziati e Patrizi Ticinesi)

Il villaggio di Cimadera sorge a 1100 m, tra prati smeraldini e dense foreste miste di faggi, di abeti, di betulle e d’alni, su una terrazza d’origine glaciale che domina la Val Colla. Vi si giunge dalla strada che da Sonvico (Summus Vicus) si incammina verso Madonnad’Arla (l’harula ro- mana, cioè la piccola stalla o stab- biello) per giungere dapprima a Pian- dera e poi a Cimadera, dove ci tro- viamo tra coloni che parlavano lati- no. Perché, come Certara (Sertara nel Medioevo), la Serta hara romana, la stalla cintata, così Cimadera doveva essere la summus hara, la stalla più alta, ché infatti il villaggio è il più alto del Sottoceneri. Il paese è men- zionato sin dal 1422 e inizialmente era abitato solamente durante la sta- gione degli alpi, da parte dei paesani di Treciore – frazione di Sonvico –. Dopo la peste del 1525, la popolazio- ne vi si insediò stabilmente. La storia di Cimadera è legata a filo doppio a quella di Sonvico, della cui Castel- lanza (otre che della parrocchia) era parte integrante. Con lo scioglimento dell’antica Castellanza, Cimadera ri- mase sotto la giurisdizione di Sonvi- co, fino al 9 maggio 1878, allorquan- do, per decreto, Cimadera venne se- parata da Sonvico. La prima seduta Cimadera - Val Capon, frana Pozzetti, ottobre 1950. La fotografia è stata scelta dagli Album storici del neo costituito Patriziato moder- del Consorzio Alto Cassarate (Lugano). no, avvenne il 2 gennaio 1879, con- Fotografie messe a disposizione dal Consorzio temporaneamente alla fondazione Valle del Cassarate e golfo di Lugano.

43 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

del Comune. Il Patriziato contava allora, ben 121 fuochi, appartenenti a cinque dei casati più antichi di Sonvico. Vi sono quattro famiglie patriziali ancora esistenti:

• Bassi • Campana • Moresi • Soldati

Un’altra, quella dei Galli, è estinta nel comprensorio del Patriziato.

44 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Attività del Patriziato

Il presente L’Alpe di Piancabella è affittato da qualche anno, in collaborazione con il Patriziato di Sonvico, al contadino Guido Leutenegger, che lo fa rivivere durante il periodo estivo, portando mucche scozzesi sui pascoli alpestri. Nel corso degli ultimi anni sono stati completati due progetti che l’Ufficio della natura e del paesaggio ha deli- berato a favore del Patriziato. Si tratta d’importanti lavori d’intervento e gestione dei prati secchi che dall’Alpe di Piancabella s’inerpicano fino alla Cima di Fojorina, zona particolarmente interessante anche dal punto di vista della botanica. Gli ultimi incontri con i rappresentanti del Cantone ci danno ulteriore motivo per rallegrarci, infatti ai due interventi già citati, l’anno prossimo ne verrà eseguito un terzo. Non possiamo che esserne molto contenti e ringraziare Bellinzona per l’estrema sensibi- lità dimostrata, in questo particolare frangente, per la Val Colla. Il taglio della legna nel bosco patriziale è l’altra fonte di sussistenza, molto esigua d’altronde, del Patriziato. Al bando di concorso possono partecipare anche i non Patrizi.

Il futuro • Con il Comune è stato approntato uno studio di fattibilità delle potenzialità agri- cole-forestali nel comprensorio di Cimadera per l’avviamento di un’eventuale nuova azienda agricola, sottoposto per visione anche al Municipio cittadino. • Dal Consorzio Valle del Cassarate, arrivano buone notizie su progettati futuri la- vori di disboscamento/diradamento alberi in zona Val di Capòn. • In collaborazione con i Patriziati del nuovo comprensorio della città di Lugano e con a capo progetto il Patriziato di Sonvico, ben coadiuvati dalla SUPSI, verrà presentato il progetto “Green Village”, per la promozione dell’intera valle a livel- lo economico, turistico, culturale e soprattutto naturale in occasione di un futuro grande evento.

45 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA PATRIZIATO DI PIANDERA

Ufficio Presidenziale: Presidente: Moresi Sergio Vicepresidente: Moresi Primo Segretaria cassiera: Dell’era Claudia Membro: Campana Gianfranco

• Cittadini patrizi 118, compresi in 90 fuochi, e così ripartiti: 24 domiciliati nel comune, 40 nel cantone, 14 nel resto della Svizzera e 12 all’estero. • La maggioranza delle famiglie esistenti sono i Moresi, i Campana; i Mazza e i Soldati. • Famiglie estinte i Vanini. • Per il resto non abbiamo particolari osservazioni da formulare. Il nostro Patriziato, contrariamente agli altri della valle, non ha da gestire pascoli o quant’altro. Pos- sediamo la casa patriziale di Piandera (un piano affittato) e il rustico lungo la pista di fondo, recentemente ristrutturato, che affittiamo per vacanze dal 1° di aprile alla fine di ottobre di ogni anno.

46 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Rustico Cügnoron - propr. Patriziato di Piandera, 6959 Piandera

Località Comune di Valcolla, frazione di Piandera Ubicazione Cügnoron, coordinate 724.602 - 104.619 Altitudine 1ʼ060 s.l.m Accesso stradale Accesso diretto al rustico tramite la strada agricola-forestale. Distanza dalla strada cantonale 500 ml. Accesso a piedi Raggiungibile con i mezzi pubblici. La fermata dellʼautopostale si trova a Cimadera, a circa 20 minuti a piedi.

Rustico composto da 3 locali (56 mq.), 5 posti letto Piano terreno Cucina, soggiorno, servizio. Cucina arredata, frigorifero, acqua calda, doccia, lavatrice, stufa a legna e riscaldamento elettrico nel locale bagno. Primo piano 1 camera con letto matrimoniale e letto singolo. 1 camera con letto a castello. Esterno Giardino con grill e tavolo. Posteggio privato (max 2 auto).

Diversi: Il rustico è stato recentemente ristrutturato a nuovo (2009-2010). Dotato di un accogliente arredamento e di riscaldamento a legna. Allʼinterno sono permessi solo animali domestici di piccola taglia al piano terreno, in alternativa possibilità di tenere animali in giardino.

Prezzi locazione Fr. 550.– per settimana, compreso pulizia, biancheria, ecc. Tassa di soggiorno Fr. 3.25 per persona/giorno (a partire da 14 anni)

Arrivi / partenze arrivo sabato dalle ore 15.30 / partenza sabato entro le ore 10.00

Prenotazioni 091 683 35 94 (Moresi Primo)

Informazioni Moresi Sergio 079 665 42 54 Campana Gianfranco 079 701 37 72 Dell'Era Claudia 079 241 57 10

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49 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA GITA AL LAGO D’ORTA

Il nostro consueto invito alla tradizionale gita sociale primaverile ha visto la parte- cipazione di una cinquantina di soci e simpatizzanti che, il lunedì di Pentecoste, 28 maggio 2012, con un comodo e confortevole torpedone della Ditta “Viaggi Ghezzi” di Rivera ha intrapreso la trasferta, meta il Lago d’Orta, i suoi dintorni e l’isola di San Giulio, con il sempre piacevole momento di godere di un lauto pranzo con le specialità locali. Partenza per tutti dallo Stadio di Cornaredo il mattino presto e arrivo a Orta dopo un viaggio di circa due ore al piazzale del terminale dei torpedoni turistici, dove ad attenderci c’era, la nostra guida, una gentile signora del posto, che ci ha accompa- gnato ed eruditi sulla storia dei vari luoghi visitati, questo per tutta la giornata. Il lago d’Orta con l’isola di San Giulio ci appare come un magnifico affresco. A pochi chilometri dal confine, il più romantico dei laghi italiani, che ha ispirato mol- ti scrittori e poeti, fra i quali anche Rodari, Soldati e Montale, continua a contagiare chiunque si lasci avvolgere dalle sue suggestioni. Forse sono le montagne che lo

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fanno sembrare più piccolo, forse quelle coste strette che abbracciano l’acqua, forse quell’isola nel mezzo, San Giulio; un gioiello. Sarà la sua storia, la sua origine ro- mana; il lago d’Orta è davvero un angolo di Paradiso. Ogni borgo ha qualche cosa di speciale da svelare: Orta, con il Sacro Monte e con l’isola di San Giulio (che prende il nome da colui che, insieme al fratello Giuliano portò il cristianesimo nel Novarese), Pella, Pettenasco, San Maurizio, Omegna e Gozzano che sorgono in riva al lago, oppure i centri collinari di Ameno, Armeno, Miasino hanno fatto dell’ospitalità un valore aggiunto. Il lungolago che annuncia Orta è ricco di dimore ottocentesche in stile neoclassico dai giardini fioriti di azalee e camelie. Si entra nel borgo tra eleganti palazzi sei- settecenteschi coi loggiati aperti sui giardini digradanti a lago. Piazza Motta è un salotto chiuso su tre lati dai portici, all’ombra dei quali prosperano i negozietti men- tre le terrazze dei caffè si spingono con i tavolini a lambire l’acqua. La visita del

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borgo è proseguita con l’ammirazione dei ricchi scorci medioevali, palazzi con belle balconate di ferro battuto, elemento presente in molte case. Poco oltre, la sei- centesca Casa Bossi, oggi sede del Comune, con l’ingresso che si apre su un giardi- no che termina a lago, dove sono state scattate le classiche foto di gruppo a ricordo della gioiosa giornata in compagnia. Lungo la salita della Motta abbiamo potuto ammirare, sul lato destro la quattrocentesca Casa detta dei Nani perché sopra l’ar- chitrave di legno si trovano quattro piccole finestre, e quasi di fronte, un’altra antica dimora del XVI secolo. Il culmine della salita è rappresentato dalla Chiesa di S. Maria Assunta, la cui fisionomia attuale rileva un adattamento settecentesco; stupen- do il portale di pietra di Oria con capitelli a motivi floreali e figure di animali. Conclusa l’affascinante visita di Orta, abbiamo preso il battellino per raggiungere l’isola di San Giulio, che sorge a circa 400 m dalla riva. Una striscia d’acqua di tredici chilometri e larga quasi due. Nel mezzo un isolotto in miniatura col borgo in

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miniatura. L’isola di San Giulio è oc- cupata dalla basilica e da palazzotti che s’increspano sulle verdi acque. Un minuscolo attracco con ippocastani. Sarà anche per quelle leggende di san- ti e draghi che lo rendono il lago più romantico d’Italia. Si narra che l’isola fosse dominata da un grosso serpente e che Giulio, il Santo viaggiatore domi- natore di onde, tempeste, animali fero- ci e uomini, lo scacciò. L’anello di un’enorme vertebra trovata nel ’600 è appeso a una catena nella Basilica di San Giulio. Il lago d’Orta è diverso da tutti gli altri laghi, nel suo snobismo raffinato, spinge le sue acque verso le Alpi inve- ce che verso il mare. Prendendosi beffa della natura, fa uscire il suo piccolo fiume, il Nigoglia dalla punta nord verso la Svizzera. Gran parte della superficie dell’isola è occupata dal Seminario. A mezzogiorno ci siamo recati a pranzo in un classico ristorante a lago, attorniato da un lussureggiante giardino, dove abbiamo assaggiato un gustoso antipasto di sa- lumi nostrani, accompagnati da delle sformatine di verdure con salsa vellutata al pomodoro, proseguendo con un risotto alla Toma piemontese e di seguito l’arrostino di vitello al forno con patate, scaloppine alla crema d’asparagi e verdure salate e per terminare con un delizioso dolce della casa, caffè e digestivo. Il tutto ben annaffiato con un buon vinello locale da sorseggiare tutti assieme in una festosa e allegra com- pagnia. Terminato il lauto pranzo, abbiamo visitato la Basilica che ha subito modifiche in tempi diversi. Sul luogo della primitiva chiesa fondata da San Giulio nel 390, fu costruita nell’anno 800 un’altra chiesa, poi danneggiata nel secolo X. Di questa antica struttura rimane l’abside maggiore, mentre le navate furono costruite nei se- coli X e XI. Risale agli inizi del XII secolo il magnifico ambone, realizzato con la locale pietra scolpita e considerato una delle più pregevoli testimonianze dell’arte romanica in Italia. Le quattro colonne, diverse tra loro, sorreggono parapetti deco-

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rati da una fitta trama di sculture. Alla fine abbiamo ammirato gli affreschi di parti- colare pregio. Uscendo dalla chiesa siamo scesi verso il lago, ammirando le antiche case dei canonici, oggi residenze private, e abbiamo raggiunto il porto, dove erano ad attenderci due battelli che ci hanno riportato a Orta. Al termine della magnifica giornata abbiamo ringraziato la nostra simpatica guida che tanto ci ha erudito, e saliti sul trenino turistico, ci siamo lasciati accompagnare al sovrastante piazzale dove era parcheggiato il nostro torpedone “Viaggi Ghezzi”, pronto per il rientro. Contenti della bellissima gita e col pensiero alla prossima scampagnata in allegra compagnia per la gita della primavera 2013, che ci auguriamo pure così assiduamen- te frequentata, abbiamo fatto il viaggio di ritorno in , un po’ stanchi ma con- tenti. Testo e foto Piercarlo Poretti

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55 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA DUE CHIACCHIERE CON «L’ALUNNO» SERGIO CERESA

In Valcolla non c’è nessuno che non conosca il signor Sergio Ceresa! Classe 1927, nacque a Maglio di Colla da fami- glia originaria di Signôra. Lo incontro nel suo Ristorante Washing- ton al Maglio. (Il nonno risedette in America e chiamò i figli come città americane!) Gli chiedo di parlarmi dei suoi primi anni di scuola. Alla soglia dei suoi 86 anni è una persona alla quale puoi chiedere vita e miracoli della sua valle e per lui non è certamente un pro- blema ricordarsi dei suoi primi anni di scuola!

Alle mie domande risponde senza esita- zione. Nei suoi limpidi occhi vedo che ripercorre con la mente i suoi anni alle elementari di Signôra. Era il 1933 e per la prima volta la scuola apriva i battenti in quel paese. Fino ad allora gli alunni di Signôra e di Casletto di Maglio di Colla dovevano recarsi a Scareglia. Quel anno le cinque classi erano frequentate da 12 allievi, (attualmente 3 sono ancora in Il protagonista dell’intervista vita) e furono affidati agli insegnamenti al suo posto di lavoro. della maestra Maria Rovelli di Sala Ca- priasca che durante la settimana risiede- va presso la famiglia Moresi a pochi metri del suo posto di lavoro, mentre di sabato ritornava al suo paese. Il tragitto casa-scuola e viceversa, avveniva 4 volte al giorno e per i bambini della zona di Maglio di Colla significava arrampicarsi lungo i ripidi sentieri con qualsiasi tempo. Sergio si ricorda, come se fosse ieri, che con la neve era il papà Washington a tracciare il percorso seguito dai 2 fratelli ed infine, qualche anno dopo, dalla sorellina. Sempre il papà voleva che i figli ritornassero a casa per il pranzo in quanto aveva paura di lasciarli “in giro” durante la pausa del mezzogiorno.

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Dopo le elementari Sergio mi racconta dei suoi anni alle Scuole Maggiori a Maglio di Colla. La prima era affidata alla leventinese maestra Agnese De Maria; la seconda ad Emilio Luraschi di Mendrisio e la terza ad Elvezio Petralli di Scareglia. Per l’impossibilità di rientrare ogni sera al domicilio, durante la settimana, i primi due alloggiavano presso il Ristorante Ora è una signorile abitazione appena riattata, Ceresa. In questa sede scolastica conflu- dal 1933, per alcuni lustri, ivano ragazzi provenienti dai paesi della fu la scuola di Signôra. valle, tranne quelli di Cimadera che po- tevano svolgere tutti gli anni dell’obbligatorietà scolastica nel loro paese. La strada per accedere a quel villaggio sarebbe stata costruita anni dopo.

Chiedo al mio simpatico interlocutore se erano svolte ore di ginnastica e di attività speciali e senza indugio questi mi risponde che avevano alle “Maggiori” ore di di- segno affidate al maestro Quadri e che il maestro Remo Canonica impartiva lezioni di ginnastica.

Con aria biricchina mi racconta un episodio che gli capitò in quegli anni e mi chie- de di non pubblicarlo. Spero che mi perdoni se non darò seguito alla sua richiesta! Mi confida che è stato sempre molto portato per la matematica, tanto che, appena il maestro finiva di dettare un problema lui ne sapeva la soluzione e senza indugio la comunicava. Più di una volta il maestro lo riprese pregandolo di non divulgare su- bito la risoluzione e dargli il tempo delle dovute spiegazioni, ma lui non riusciva proprio a tacere! Un giorno, dopo l’ennesima disubbidienza, il maestro lo convocò accanto a Lui, gli mostrò un capitolo dei Promessi Sposi e gli ordinò, per castigo, di copiarlo per ben 5 volte! Le capacità matematiche di Sergio, come conferma sua figlia Mary, sono ancora presenti come allora ed anche le sue conoscenze del famoso capitolo dell’o- pera del Manzoni sono ben chiare nella sua memoria!

Testo e foto di Prisca Gilardi Herber, Aldesago-Signôra

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59 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA GIORNATE DIDATTICHE PER LA SENSIBILIZZAZIONE DEI RAGAZZI ALL’ARTE VENATORIA DELLA CACCIA

Grazie all’inedita esperienza delle giornate didattiche, coordinate con competenza e passione da Eros Quadrelli, responsabile della formazione nell’ambito della Federa- zione Cacciatori Ticinesi, affiancato nell’animazione e nella didattica da tre colleghi formatori cacciatori, oltre mille studenti delle scuole del Canton Ticino hanno potu- to scoprire e conoscere da vicino l’affascinante mondo della caccia, ma soprattutto gli animali selvatici. La nostra Associazione è intenzionata a voler organizzare nella prossima primavera delle giornate didattiche con il coinvolgimento degli allievi di alcune classi della scuola elementare della sede del Maglio di Colla, congiuntamente con classi della Città di Lugano. Il tutto con la collaborazione della Direzione delle scuole comunali. Per una prima valutazione di quanto si propone, abbiamo intervistato nel merito il signor Eros Quadrelli, chiedendo della sua personale esperienza fatta in questi quat- tro anni di giornate didattiche.

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Come ci spiega Quadrelli, lo scopo dell’organizzazione delle giornate didattiche nelle scuole, è quello di far apprendere ai nostri ragazzi la conoscenza degli anima- li che vivono o che passano da noi annualmente. A volte giovanissimi rimangono addirittura scioccati scoprendo che certi uccelli possono nidificare in Ticino e vede- re i loro bellissimi colori che ne esaltano la loro bellezza. Spieghiamo loro che la maggior parte sono animali protetti dalle leggi e insegniamo che la loro diminuzio- ne non è causata dalla caccia ma che, al contrario, bisogna essere molto rispettosi dell’habitat, dove vivono. La parte biologica degli animali è ciò che ai ragazzi interessa di più; ovvero il loro comportamento, come vivono, cosa mangiano, come si riproducono, la concorren- zialità tra di loro, la difesa del territorio di ogni specie e altro ancora. Cerchiamo di far capire che la caccia è un’attività molto rispettosa della natura e regolata da leggi molto severe, oltre che dall’etica. Le loro domande riguardano specialmente gli ungulati. Desiderano sapere, ad esempio, come mai bisogna intervenire per la rego- lazione delle specie. A spiegazioni date, i giovani rimangono sempre molto entusia- sti di com’è coordinata la gestione della selvaggina. La maggior parte delle volte andiamo sul terreno, dove, a dipendenza del numero delle classi coinvolte, prepariamo dei percorsi didattici e cerchiamo di creare gli habitat ideali per ciascun selvatico. Ci addentriamo nel bosco, dove i ragazzi posso- no a loro volta scoprire e trovare, camuffati e nascosti dalla vegetazione, tutti gli animali. In molti comuni delle valli vogliono talvolta sapere il nome in dialetto di alcuni uccelli o animali da pelo e poi raccontano magari che in famiglia hanno già avuto

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esperienze nel vedere animali cacciati e storie di caccia raccontate dai nonni o geni- tori. Sicuramente fra loro si nasconde qualche futuro cacciatore e si possono ricono- scere subito: ci sono ragazzi che conoscono quasi tutti gli animali selvatici ed espri- mono la loro passione per il mondo venatorio. Spero che un giorno potrò incontrar- li durante i corsi per aspiranti cacciatori.

62 63 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA INTERVISTA A LUCA CHIAPPA, GESTORE DELL’ALPE CORTE A CERTARA

Lʼalpe alla Corte di Certara in un giorno di festa.

L’ Alpe Corte di Certara non ha una lunga storia. Infatti è stato costruito grazie all’a- pertura della strada forestale negli anni ’90 e gestito dal 2006 dai coniugi Chiappa. Abbiamo rivolto alcune domande a Luca per far conoscere ai nostri lettori i vari aspetti di vita e di gestione di un alpeggio.

Come ti è venuta l’idea di stabilirti in Valcolla e gestire un alpeggio? Sono di professione agricoltore e anni fa cercavo un posto per stabilirmi in Val Col- la, mi è capitata quest’occasione ed eccomi qua all’Alpe Corte, felice della mia scelta.

Quanti e quali animali sono presenti sull’Alpe? Vi sono una quarantina di mucche scozzesi, 120 capre, 8 mucche da latte, 6 maiali oltre che a numerose galline. Le mucche scozzesi sono molto utili in quanto man- giano di tutto ed aiutano a tenere pulito boscaglie e selve.

64 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Qual’è il periodo di presenza sull’Alpe? Siamo presenti da maggio fino a fine settembre poi a inizio ottobre si rientra al piano. Le mucche vengono condotte a piedi fino a Comano, dove ho un luogo per passare l’inverno.

Quali tipi di prodotti caseari produci? Formaggini (Büscion), formaggella, yo- gurt ed anche altri prodotti a base di carne sia bovina che suina in particolare carne di mucca scozzese, carne di capra, luganighetta e altro con vendita diretta al pubblico in confezioni famiglia sotto- vuoto.

Dove si possono acquistare i diversi prodotti? Lʼalpigiano Luca Chiappa. Presso l’Alpe durante l’estate, mentre per gli altri periodi mi si può contattare al numero 079 337 24 20. Chi compera i miei prodotti, generalmente è gente che mi conosce o chi per una gita passa direttamente all’Alpe Corte ma sono ben visti co- loro che in futuro mi chiameranno.

Capra grigia, varietà rara.

65 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Descrivi, in poche righe, la vita di un alpigiano La giornata tipo inizia alle 5.00 del mattino con la sveglia; alle 6.00 si procede alla mungitura di mucche e capre fin verso le 7.00 - 07.30. Poi bisogna accompagnare gli “ospiti” al pascolo e le mucche scozzesi in altura ed in seguito il lavoro non manca. Mia moglie si occupa della preparazione del formaggio durante la mattina ed il pomeriggio a sistemare e pulire le forme di formaggio in cantina. Io mi occupo del resto come pure della vendita e consegna dei diversi nostri prodotti. Come vedete il lavoro non manca di certo e durante l’estate non hai giornate di li- bero. Comunque il mestiere dell’alpigiano è particolare ed è una scelta di vita che mi appaga e sono contento di questa mia scelta che non cambierei con nessun altro mestiere al mondo.

Ringraziamo il nostro interlocutore per averci dedicato del suo tempo per queste poche ma interessanti informazioni.

Intervista a cura di Piergiorgio Rossini

66 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA FESTA DI FINE ESTATE

ARTIGIANI AL LAVORO

“El zúcuratt” “El mülèta”

“El cavagnatt” “El magnàn”

67 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA CIRCO PER BAMBINI CON MUSICA E FOLCLORE PER TUTTI

Circo Fortuna Trio Milani

Coro della Valcolla con costumi locali

Corni delle Alpi con il gruppo “Eco della Mesolcina” Sbandieratore

Ragazzi in costume Picchetto d̓onore del Corpo dei Volontari Luganesi

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69 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA RIFLESSIONI DI UN SEGUGISTA

Poter ripercorre con la mente alcune cacciate cui ho partecipato nelle ultime stagioni, mi dà quella carica per scoprire il bello della cinofilia venatoria, senz’altro condivisa da molti altri cacciatori segugisti. Ogni occasione è buona per ricordare nei minimi dettagli l’azione dei propri cani, impegnati a defilare la passata che porta al covo di una lepre particolarmente smali- ziata, per poi lanciarsi al suo inseguimento. Tra le tante avventure vissute, una di quelle che più mi è rimasta impressa è quella che si è svolta alcuni anni fa in Val Colla. Con i miei soci abituali, Angelo, e i suoi figli Loris e Christian, siamo a caccia sui pascoli dell’alpe di Cottino. È una giornata caratterizzata da un cielo terso, senza nubi all’orizzonte, il che mi fa dubitare dell’at- tendibilità delle previsioni meteo alle quali ho assistito la sera precedente in TV. Queste preannunciavano l'arrivo, entro 48 ore, di una perturbazione da nord che avrebbe dovuto causare un brusco calo della temperatura e cospicue nevicate fino in pianura. Come ovvia conseguenza, sono consapevole che questa potrebbe essere l’ultima occasione per vedere all’opera Samy e Sandokan, detto Lillo, i nostri due segugi svizzeri, fratelli di razza bernese. Sotto l’alpe sciogliamo i cani affinché svolgano la cerca della passata notturna. Ecco che si alza un vento particolarmente fastidioso. Penetra attraverso gli indumenti e ci impedisce di seguire con l’udito il susseguirsi delle varie fasi di lavoro dei cani.

Cani al lavoro sullʼincontro della passata notturna

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Finché sono in vista, posso capire il rapido e continuo dimenio delle loro code che l’incontro, nel mezzo del pascolo, con le vestigia di una delle poche lepri ancora presenti in zona, non sia un’utopia! Ben presto ho la conferma della mia supposizio- ne! Passano alcuni minuti e Lillo emette i primi scagni, una vera e propria liberazio- ne, tanto per noi cacciatori, quanto presumo per i due segugi. Sono loro i protagonisti di un film che potrebbe rivelarsi esaltante. A questo punto anche Samy fa sentire la sua voce, a coferma che tutto procede per il meglio. Non ci resta che dar tempo ai cani di sbrogliare la matassa dei grovigli com- piuti dalla lepre fino a trovare l’esatto punto di uscita dalla pastura ed iniziare l’acco- stamento. Nel frattempo Christian, che nell’occasione funge da canettiere, si rende conto che si tratta con ogni probabilità di un grosso maschio, questo almeno è quan- to lascia presumere da un attento esame dei pochi cacherelli individuati nella parte bassa del prato. Mentre Christian cerca di restare il più possibile a contatto con i cani, che nel frat- tempo hanno iniziato un accostamento sicuro e spigliato, senza tentennamenti, alter- nandosi alla testa delle operazioni, Angelo ed io ci spostiamo più in alto, nel tentativo di occupare una posta ideale per intercettare eventualmente il fuggitivo, qualora sia costretto ad abbandonare precipitosamente il covo. Mi posiziono alla sommità di una balza da cui posso controllare un’ampia porzione del territorio. Da qui posso vedere i cani che costeggiando il bosco di fronte a me, risalgono l’ultima radura. Il vento sta aumentando d’intensità, tanto da impedirmi di sentire nitidamente le loro voci squil- lanti, anche se sono molto lontani da me. Vedo Lillo e Samy ispezionare minuziosa- mente il terreno, concentrati sul loro lavoro allo scopo di rilevare anche la più picco- la particella odorosa lasciata dalla lepre. Impiegano parecchi minuti a percorrere avanti ed indietro pochi metri, prima di scomparire alla mia vista inoltrandosi nella sottostante faggeta. Dal loro comportamento deduco che ormai non sono distanti dalle doppie, uno dei tanti rebus olfattivi che sono costretti a risolvere se vogliono venire a capo delle astuzie messe in atto dal leprone per salvare la pelle anche stavolta! Mi rammarico dal fatto che il vento, sempre più teso e gelido, non mi permette di godere appieno le sfumature dell’azione dei cani. Peccato! Alcuni metri più a monte rispetto al punto in cui i cani sono entrati nel bosco folto, ecco uscire trafelato un capriolo maschio, il quale, con lunghi salti compiuti con estrema naturalezza ed ele- ganza senza pari, attraversa la porzione di terreno scoperto sotto di me per poi dile- guarsi al di la del crinale. Per una frazione di secondo mi viene il dubbio che Lillo e

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Samy si siano lasciati fuorviare dall’usta invitante del capriolo! Possibile? Non è da loro! Il dubbio è ben fugato! Passano, infatti, alcuni momenti, che a me paiono inter- minabili, quando Loris da lontano con ampi gesti mi fa capire come sia avvenuto lo scovo ed iniziato l’inseguimento. Tra una folata di vento più intensa e l’altra, riesco a sentire in lontananza, per qualche secondo, l’eco della canizza che rimbomba fra i calanchi. Questa sembra dirigersi dalla parte opposta rispetto a me, cioè verso Loris. Mi aspetto da un momento all’altro che spari almeno una fucilata, ma niente! L’adre- nalina è al massimo, il battito cardiaco aumenta d’intensità, i sensi (vista ed udito) sono quanto mai all’erta. All’improvviso, dopo circa un quarto d’ora di spasmodica attesa, ecco risuonare la canizza fra i faggi davanti a me, con tonalità sempre più acute, finché si materializza ai miei occhi un folletto grigio-rossiccio dalle lunghe orecchie, ben dritte, che con falcate ampie e ben distese cerca di guadagnare rapida- mente terreno rispetto ai suoi inseguitori. Aspetto un attimo prima di imbracciare il mio Merkel, immaginando già la capriola della lepre colpita a morte dalla scarica di pallini. Quando reputo il bersaglio bene a tiro, esplodo il primo colpo, senza calcolare che sulla traiettoria vi sono alcuni avval- lamenti, contro i quali s’infrange la rosata. In parole povere insomma, la padella è servita! La lepre, resasi conto del pericolo, nel frattempo ha aumentato la velocità, compiendo lunghi balzi. Preso dalla frenesia, anziché mantenere alta la concentrazio- ne, preoccupandomi solo di guardare il mirino e non il bersaglio, faccio partire il secondo colpo, anch’esso a vuoto. Morale della favola; nel giro di qual- che minuto, arrivano di gran carriera sul luogo del lepricidio mancato i cani, già pregustando di assestare qualche mordicchiata alla preda tanto agognata. Non trovandola, dopo qualche secondo di rapidi accerta- menti nel punto in cui ho sparato, Lillo e Samy scompaiono ben presto dal mio campo visivo, proseguendo la seguita oltre il crinale, finché que-

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sta, in una decina di minuti, arrivano al Passo di San Lucio per poi sconfinare in Italia, verso la Cavargna. A Christian e Loris, che nel frattempo mi hanno raggiunto, non resta che prendere la direzione dei cani per recuperarli. Dopo vari richiami, non senza difficoltà questi sono ripresi. Eccoci tutti quanti in direzione per il rientro a casa. Mi accorgo che il cielo, da terso che era, si è rannuvolato, il che lascia presagire come le previsioni meteo non fossero affatto campate in aria. Puntualmente, infatti, circa quarantott’ore dopo, iniziano scendere grossi fiocchi di neve che in un batter d’occhio ricoprono tutto sotto uno strato bianco spesso di una trentina di centimetri. Ho comunque la certezza che con la nevicata sopraggiunta la stagione di caccia è finita e che il leprone di Cottino è salvo quale ottimo riproduttore per l’annata suc- cessiva, tanto meglio. Il miglior ripopolamento possibile, infatti, consiste nel preser- vare per il futuro qualche orecchiona DOC. Solo disponendo di selvatici autentici, noi segugisti potremo goderci ancora accosta- menti da manuale sul filo della passata, scovi elettrizzanti e seguite da far accappo- nare la pelle. Testo e foto Piercarlo Poretti, Presidente del Club Segugio Svizzero, sezione Ticino (www.segugiosvizzero.ch)

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75 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA SCRITTORI NOSTRI: DON CARLO ROSSINI DI INSONE, UN PRETE CHE NARRAVA I TRATTI DELLA SUA TERRA Ricerca a cura di Piergiorgio Rossini

Don Carlo Rossini, era nato a Insone Valcolla il 29 ottobre 1907, dopo gli studi ginnasiali, liceali e quelli in teologia fu ordinato sacerdote nel 1933 da mons. Aurelio Bacciarini. In quello stesso anno fu nominato parroco di Linescio e incaricato per la parrocchia di Cerentino. Dopo undici anni di permanen- za in Valle Maggia, nel 1944 gli si affidò la cura pastorale di Certara fino al 1958 e poi di Salorino, fino alla morte avve- nuta nel 1980. Numerose furono le sue pubbli- cazioni letterarie: Armonie del- la terra e del cielo (Bellinzona IET, 1940), Paese del mio san- gue (Tip. Grassi di Bellinzona, 1948) e Viale delle Rose (Tipo Print di Mendrisio, 1969). Pur se trascorsi tanti anni dalla pubblicazione della raccolta Valle del cielo queste poesie fresche, come nate ieri, profumate del suo mondo agre- ste ma con gli occhi rivolti all’immensità del cielo. La sua vena poetica vorrebbe aprire le finestre ai suoi canti, ma la sua umiltà le vorrebbe chiuse, infatti egli scrive: Ecco che canto: ma perché nessuno / mi oda, leggere la voce, si come / filo di vento guida una danza / di tremule partenze. Nel ricordarlo ai lettori di questo Quadernetto abbiamo la speranza che molta gente che l’ha conosciuto riprenda in mano i suoi libri per riascoltare la sua voce. Con questo gesto lo rivedrà nell’aureola di quella calorosa simpatia che don Rossini sapeva trasmettere a tutti coloro che l’hanno conosciuto, amato e apprezzato. Qui di seguito pubblichiamo due sue poesie scelte dal libro Valle del Cielo. Un testo che oltre a farci meditare ci svela le capacità artistiche di questo Poeta.

76 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Serenità

Le montagne di neve mi rivelan bellezze ch'io ascolto tremando, col cuore sospeso, con gioia, con pena. Ma da quali profondità gli amari i dolci pungenti ricordi chiamano ancora? Non è bene rievocare gli assenti se pungon i ricordi di mirra, se gravi, se tristi, i giorni trascorsi se scoprono amare illusioni credute sepolte, perdute nel buio del tempo finito. il cielo è terso, l'aria serena, come per una promessa, difficile a tenere. Lontane rive, distesi orizzonti Villaggio nativo invitano a partire, senza volgersi indietro, Guardando questa luna d’estate senza facili rimpianti, io penso al villaggio nativo; senza tante malinconie. lume di luna: ombre lievi e velate Spezziamo gli ormeggi intorno alla casa e nei campi. leviamo le ancore senza tardare: Alziamo le vele iridate Le montagne vicine e lontane della Speranza; intrise di sogno e di languore; salpiamo: bello è l'avvenire. lento oscillare di campane, una grave dolcezza nel cuore.

O pace del villaggio la sera, o campane dell’Ave Maria, aleggia nell’aere tanta preghiera, di cieli aperti perenne armonia.

77 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA CENNI STORICI DELLA VAL COLLA Ricerca a cura di Piercarlo Poretti

9 agosto 1794 Impiccagione di due valcollesi sul sagrato della Chiesa di Colla

Da due secoli i cantoni svizzeri esercitavano il loro dominio sui baliaggi italiani. Sotto il loro potere la giustizia criminale e l’esecuzione delle pene erano riservate ai rappresentanti dei cantoni sovrani. La durezza delle pene previste per un crimine considerato grave come il furto e l’assassinio, poteva spingersi fino alla condanna all’impiccagione lasciando esposto sulla forca il corpo del condannato per parecchio tempo quale monito per tutti gli altri furfanti. Riproduciamo qui di seguito il “Foglio volante” prodotto per la convocazione dei confratelli della buona morte all’esecuzione capitale di due ladroni e assassini della Val Colla, il giorno 9 agosto del 1794 sul sagrato della Chiesa di Colla. Da quanto si può desumere, con sentenza definitiva “dell’illustrissimo signor Don Francesco Saverio Zeltner”, consigliere e capitano della città e repubblica di Soletta, Giovanni Camozzi di Bogno, detto il Magnano bello, e Stefano Moresi di Colla, detto il Boriggioni, furono condannati all’impiccagione da effettuarsi sul sagrato della Chiesa di Colla e i loro corpi dovevano restare appesi alla forca finché venis- sero dal tempo consumati, e ciò da esempio verso gli altri malfattori. La sentenza fu eseguita il giorno di sabato 9 agosti 1794. I due ladroni, rei confessi, avevano derubato e uc- ciso un signore di Bre- scia, tale Agostino Motterlini, detto il Ber- gamasco, gettando in seguito il corpo del malcapitato nel fiume Ticino sopra di Bellin- zona.

Maglio di Colla, 1925 Cambio dal postiglione con i cavalli all'autopostale.

78 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Lugano, Archivio Storico della Città di Lugano.

79 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

L’incarico del baliatico a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento

Con questo documento, riprodotto qui di fianco, si vuole presentare l’usanza dell’af- fidamento dei neonati alla balia per l’allattamento. Presso l’Archivio storico della città, si è potuto consultare uno scritto del 20 aprile 1897 a nome della signora An- giolina Frapolli di Scareglia, la quale si rivolse al Lodevole Municipio di Lugano, con la specifica richiesta di un soccorso straordinario (sussidio) per il baliatico della bambina Antonia, figlia di Camillo Fumagalli di Lugano. Come citato nello scritto, la motivazione di tale richiesta è dovuta alla lunga malat- tia della bambina, che ha comportato il dover vegliare per più notti consecutive, e la conseguente impossibilità di poter accudire alle faccende domestiche e alla campa- gna, dovendo far ricorso all’aiuto di altre persone. La carità in casi del genere era di vero aiuto a chi si prestava nell’accudire alla cre- scita dei bambini, in difficili condizioni, quando la nascita dei neonati era spesso seguita dal manifestarsi d’infezioni dovute alla mancanza d’igiene e dall’alimenta- zione della madre spesso carente, assommate alle altre incognite che accompagnano ogni nascita, fattori che contribuivano all’alto tasso di mortalità dei neonati e a elevati rischi per le partorienti. I bambini per secoli vennero al mondo tra le mura domestiche e di regola, oltre alla famiglia, la partoriente era aiutata da una “coma- re”, riconosciuta dal villaggio come pratica in questo campo. CAMPANA TRASPORTI • SCAVI • RECYCLING • DEMOLIZIONI • OLIO COMBUSTIBILE

6959 Valcolla - Tel. 091 944 11 12

80 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Lugano, Archivio Storico della Città di Lugano.

81 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

L’emigrazione, il grande flusso come indicato nei registri parrocchiali

La consultazione delle carte conservate nell’Archivio storico della Città, ci permet- te di scoprire l’esodo della mano d’opera maschile e l’emigrazione della Val Colla, prima della variazione dei confini a seguito della separazione delle comunità di (1800) e di Sonvico con Cimadera (1878). Da una tabella allestita dal parroco nel 1798, si può desumere che i cittadini attivi di Sonvico, Villa, Cimadera e Dino, in grado di lavorare e che possono partecipare alle Assemblee e ai Comizi primari della Comunità di Lugano (con diritto di voto), sono 315, di cui solo 88 presenti (pari al 28%). Gli assenti dovuti all’emigrazione sono 227, pari al 72%. La quota degli assenti esclude che il ritorno fosse la regola, per lo meno per Sonvico, Dino e Villa, mentre per Cimadera il mese di gennaio costituiva un abituale momento migratorio. Dopo che la località di Villa, agli inizi del Cinquecento, aveva regolato la spartizio- ne delle alpi comuni e nel 1800 si era infine resa autonoma da Sonvico, anche la co- munità di Cimadera decise di rendersi in- dipendente e la sua cittadinanza, il 24 maggio 1878, chiese al cantone di separar- si da Sonvico.

I Magnan, emigranti in cammino.

82 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Il razionamento delle derrate alimentari imposto con la prima guerra mondiale

Il 20 gennaio 1919 l’autorità cantonale ha intimato al Municipio di Insone, tramite l’ufficio cantonale degli approvvigionamenti (U.C.A.), di provvedere immediata- mente a conformare, secondo istruzioni, il razionamento del latte e del burro. Il mancato rispetto di tale intimazione comportava la sospensione delle forniture di derrate alimentari soggette al monopolio per tutto il paese di Insone. Tale eloquente dispaccio, qui sopra riprodotto, è stato reperito dal nostro presidente Rossini Piergiorgio in vecchi incartamenti a Insone. Allo scoppio della prima guerra mondiale, e di seguito fino agli anni venti, l’indi- genza, la miseria e la mancanza di derrate alimentari, ha costretto il Cantone a im- porre ai Municipi il monopolio, con il razionamento degli alimenti primordiali. Il documento succitato ne è una prova di quanto succedeva a quei tempi nei poveri villaggi di montagna.

83 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA CAFFÈ IN COMPAGNIA DELLA SIGNORA MARIA FRAPOLLI

Suono il campanello e sento l’abbaiare di un cane. Forse non gradisce che qualcuno lo abbia disturbato durante il suo sonnellino pomeridiano! Sono pronta a vedere il viso sorridente della signora Maria che spesso, durante la passeggiata che mi porta a Scareglia, mi invita gentilmente a prendere un caffè nella sua accogliente casa dove l’aria è pulita in ogni senso! Stavolta mi accolgono due belle signorine ed un simpati- co bassotto. Sono le nipoti di Maria in visita alla nonna. Ed ecco Maria spuntare dalla cucina ed invitarmi subito ad accomodarmi. Non sa che io vorrei, oltre allo squisito caffè, qualche cenno sulla sua infanzia e gioventù. Con un po’ di pudore, ad una si- gnora non bisognerebbe mai chiedere l’età, mi permetto di chiederle il suo anno di nascita. La risposta è lapidaria: ad ottobre saranno novanta! Oltre ad un aspetto giova- nile, la mente di Maria ripercorre ogni tappa della sua vita ricordando anche i piccoli dettagli. Mi dice che lei è da sempre una Frapolli e che suo padre partì per l’America, quando l’ultimo dei suoi fratelli, Alfredo, aveva solo tre mesi! Alla madre il compito di alle- vare tutta la famiglia con quel poco che la terra e qualche animale, in questo piccolo paese a quasi 1000 metri, le concedeva. Il padre, come tutti gli altri uomini del posto, era partito con la speranza di poter far fortuna. La realtà lo portò in una nazione alle porte della grande depressione ed in seguito alla seconda guerra mondiale. Quindi ben pochi furono i contributi finanziari che giunsero da oltre oceano! Là restò per ben 34 anni senza mai tor- nare a casa. Rientrò nel 1961, già non più in salute, per poi spe- gnersi nel 1971. Le chiedo dei suoi anni di scuola. Maria iniziò a Scareglia la scuola nel 1929. Nessuno dei bambini che la frequentava aveva il padre in ca- sa; tutti erano emi- grati in America. Dunque una pluri- Da sinistra Alfredo, Maria e Albino Frapolli classe che compren-

84 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

deva tutte le cinque elementari. Mi dice che di superstiti tra i suoi compagni non ce ne sono molti. Il maestro, assai severo, era il signor Quirici di che insegnò là fino al pensionamento. Poi le tre classi alle scuole Maggiori a Maglio di Colla con la maestra Marianne Trezzini proveniente dal mendrisiotto. Appena terminato l’obbligo scolastico una prozia che gestiva un ristorante a Zurigo le chiese di raggiungerla. Nel- la città sulla Limmat restò fino al 1945. Maria rientrò in valle e fu assunta, scelta at- traverso un concorso, dall’albergo Croce Bianca a Lugano. Pochi anni dopo si sposò e si trasferì con il marito, che lavorava per le fortificazioni, ad Airolo. Due i figli nati dalla felice unione. Il campanello squilla di nuovo. Entra una bella signora bionda dai luminosi occhi ce- lesti: riconosco i tratti della madre Maria. Accompagna un signore; è il fratello Alfre- do, classe 1927. Anche lui si appassiona subito ai racconti della gioventù. Mi dice che appena terminata l’obbligatorietà scolastica, come manovale guadagnava a Lugano Fr. 0,58 l’ora. A Zurigo, dove si trasferì, subito ne ricevette 2.50. Appena fu possibile, con suo cugino, aprì una ditta di gessatori che gli permise di mandare a casa qualche sol- dino. Alfredo si ricorda ancora che la madre, vedendo quel piccolo gruzzolo gli chiese se non l’avesse rubato! La porta si apre ed entra un altro personaggio che dai tratti posso ricollegare facilmente alla signora che mi siede accanto. E’ il fratello Albino, di un anno più giovane di Maria. Anche lui ha alle spalle le scuole del posto e il duro lavoro di gesssatore a Zurigo. Al tavolo ora siedono quasi trecento anni di storia di un paesino della Valcolla! Anche Albino ha aneddoti da raccontare; la sua vita familiare condivisa con la moglie di origini poschiavine, la gioventù caratterizzata da molte privazioni e da tanto lavoro, la felicità di poter rientrare al “paese”. Citando Poschiavo il discorso va’ all’orso M13. Albino mi informa che nel 1887 il signor Giovanni Cam- pana da Molino di Piandera uccise un plantigrado ai Barchi di Scareglia e che questo esemplare, dopo il trattamento di tassidermia, è conservato in un museo del mendri- siotto. Il colloquio con i fratelli Frapolli e con la figlia della signora Maria è talmente avvincente che oramai la via verso casa deve essere intrapresa presto prima che scen- da del tutto la notte. Mi resta una curiosità: mi hanno citato la presunta esistenza di un passaggio che dall’altare della chiesa di Colla porta al “castello della Pasquala”, dove massi di una certa dimensione celerebbero l’uscita del cunicolo. Questo ed altri saranno gli argo- menti di un altro pomeriggio davanti ad una fumante tazza di caffè e di uno squisito dolce! Testo e foto di Prisca Gilardi Herber, Aldesago-Signôra

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ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

Richiedi il formulario di iscrizione a: Associazione Amici della Val Colla, casella postale 33, 6959 Maglio di Colla oppure e-mail: [email protected]

87 RACCONTO PER RAGAZZI TOMMASO E GEO

C’era una volta, ed ancora c’è, un ragazzino di nome Tommaso. Quando i suoi genitori videro per la prima volta quel loro bel pargoletto dall’aria già molto vispa, si ripromisero di dedicargli ogni attenzione e di fargli amare ogni cosa bella del creato. Già da neonato, papà metteva il suo Tommy nel marsupio e con lui faceva lunghe passeggiate per i sentieri della Valcolla, raccontandogli ciò che vedeva. Più tardi, alloggiato il piccolo nel comodo zainetto, furono loro meta gli alpeggi e le cime delle montagne circostanti. Passarono gli anni, Tommaso ora è un bel ragazzino che frequenta la quarta elemen- tare. È un bimbo vivace, ma di quelli che una brava maestra riesce ancora a tenere a bada. C’è solo una lezione che il ragazzo non sopporta: l’ora di geografia. Appena la maestra Gaby accenna qualche nozione che concerne il territorio, vede Tommy sgranare gli occhi, scivolare sulla sedia e sbuffare sonoramente. Le provò tutte per rendere questo argomento sensibilmente più interessante agli occhi di Tommaso: dagli indovinelli, ai cruciverba, alle ricostruzioni di ambienti nella cassa della sab- bia. Parlò dei paesi della valle e del comune in cui vivono, il nome e le caratteristi- che delle montagne che circondano il bel paesello in cui abitano. Ma l’interessamen- to alla lezione, da parte dell’allievo, risultò nullo. Proprio durante una di queste le- zioni, Tommaso, con grande stupore della maestra, chiese la parola e sortì con: -“Ma chi se ne frega se il monte Brè è alto 933 metri e il monte San Salvatore 915 metri?”- Questa asserzione, seguita da una sonora risata da parte di tutta la classe, costò allo scolaro un biasimo da far firmare a casa. I genitori si rattristarono molto per questo fatto, ma cercarono, ancora una volta, di far capire al loro pargolo che due mucchietti di biscotti sovrapposti di differente altezza una certa importanza pur l’avevano, come la differente altitudine tra due monti. Su una montagna di una certa altezza si troverà una fauna ed una flora assai differente da una di minor altitudine. Oppure il numero di abitanti di una città rispet- to ad un'altra. Era come confrontare una paghetta settimanale consistente ad una meno generosa. Nella grande città si troveranno opportunità, servizi e svaghi assai più numerosi di quelli di un piccolo centro abitato. Persino una visita alla riprodu- zione della Svizzera in miniatura, poco distante da casa, servì allo scopo: ogni ten- tativo di far apprezzare la materia in questione risultò vano! Accadde una notte che una forte folata di vento spalancò la finestra della cameretta di Tommaso ed il grande mappamondo, regalato dalla nonna, si mise a girare vorti- cosamente. Tommaso sentì un lamento ed una vocina che gridava: – “Ei giovanotto

88 RACCONTO PER RAGAZZI

ferma questa palla! Ei tu mi senti? Se non la fermi vomito sulla Groenlandia! Svegliati, se no ti tiro l’Islanda ed anche l’Irlanda!” – Finalmente Tommaso capì che non stava sognando e che un piccolo essere, con una tunica riproducente una carta geografica ed un cappello a punta, stava seduto in cima al suo mappamon- do luminoso. Spaventato provò a chia- mare la mamma, ma dalla sua bocca non uscì sillaba. Tentò di scappare dalla ca- mera, ma le sue gambe non gli ubbidiva- no. L’esserino ora lo chiamava assai isterico e a Tommaso non restò altro che stendere le braccia e con grande fatica fermare il globo. – “Alla buonora cari- no! Mancava solo che scivolassi su tutta l’Europa e cadessi nel deserto del Saha- ra! Ma già… tu tutti questi luoghi non li conosci e non ti interessano nemmeno!” – Tommaso con un filo di voce riuscì a blaterare: – “Chi sei?” – – “Aah! Vuoi anche le presentazioni ufficiali, carino! Sono Geo colui che tu hai offeso molte volte! Come osi affermare che la geografia è noiosa ed inutile? Hai avuto la fortuna di nascere in un luogo magnifico dove, quando hai sete ti basta aprire il rubinetto! Molti bimbi devono fare lunghissimi tratti di strada per poterlo fare, altri non hanno nemmeno questa opportunità e muo- iono di sete e di fame! Tu dici che non sapere i nomi delle montagne non è la fine del mondo, ma almeno onorarle con un nome è il minimo che si può fare! Loro ci proteggono da molte calamità e ci donano acqua per far crescere ogni specie di se- me. Inoltre sono le sorgenti dei fiumi che portano l’acqua ai laghi, dove puoi pesca- re, nuotare…anche quelli tu offendi con il tuo disinteresse! E se ti dico, per esempio: – “ti porto in vacanza ad Airolo, tu ti porti il tuo bellissimo windsurf o gli sci? Potrei farti milioni di questi esempi per farti apprezzare ciò che la geografia ti può inse- gnare, ma il mio stomaco dopo tutti quei giri sul tuo mappamondo “made in China” è sottosopra. Fra l’altro questo globo è troppo sferico e non corrisponde alla vera

89 RACCONTO PER RAGAZZI

forma della terra che, per tua informazione, è schiacciata sui poli! Se fosse stata una riproduzione veritiera mi avrebbe permesso di star seduto senza il pericolo di scivo- lare giù! Ecco, ora è meglio che vada a riposare nella mia dimora nei dintorni del lago Sambuco. Ah sì, dimentico che tu non saprai certamente dove si trova il lago Sambuco!” – Geo, emise un sospiro sconsolato; poi soffiò sul suo dito indice che era molto, mol- to lungo, ed una forte folata di vento lo fece scomparire lasciando un Tommaso in- credulo seduto nel suo lettino. All’indomani questi non raccontò a nessuno l’accaduto. Chiese solo alla mamma, che restò alquanto stupita, dove fosse il lago Sambuco. Domandò anche un anticipo sul regalo di compleanno. Desiderava tantissimo ricevere subito un Atlante, una carta geografica della Svizzera ed una del Ticino.

Testo e foto di Prisca Gilardi Herber, Aldesago-Signôra

CONCERTO DEL «GRUPPO MANDOLINISTICO DI GANDRIA»

11 novembre 2012 - Casa Orizzonte Valcolla, concerto con il maestro Stefano Bazzi.

90 91 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA CALENDARIO DEGLI EVENTI, FESTE E MANIFESTAZIONI IN VALLE

Ogni piccolo borgo della nostra valle offre momenti di svago e di amicizia; ogni paese c’è una sagra in onore del Santo Patrono Protettore. Per conoscersi, per stare insieme, la dimensione più naturale è quella ludica, quella della festa. Vi proponia- mo un dettaglio, che speriamo esaustivo, di queste feste nostrane, invitandovi a partecipare e a creare nuove amicizie tra gli amici della nostra valle.

BOGNO La Società Cacciatori Gazzirola di Bogno per il suo quarantesimo presenta il suo ricco programma 2013. Sabato 23 marzo: Assemblea Generale Ordinaria e Cenone del 40°, Centro Cadro Panoramica, Cadro. Sabato 13 aprile: Tiro Sociale Gazzirola con invito alla Soc. Cacc. Capriasca, Stand Gola di Lago. Sabato 27 aprile: Assemblea Delegati Federazione Cacciatori Ticinesi FCTI, Cen- tro Panoramica, Cadro. Domenica 16 giugno: Esami SSC “Cani da Traccia” a livello Svizzero, per la 1°vol- ta in Ticino, Gola di Lago. Sabato 13 luglio: Grande Maratona del 40°. Non-Stop 100 Piattelli, Stand di tiro Gola di Lago. Data da definire: Grande Maratona Austriaca del 40°. Non-Stop 100 Piattelli, con sorprese a Innsbruck. Data da definire: Grande Maratona Italiana del 40°. Non-Stop 100 Piattelli al Lago d’Elio (sopra Maccagno). Domenica 8 dicembre: Pranzo Anziani dedicato ai “Signori & Signore della Val Colla”. Con la Propaganda turistica di Bogno: • Venerdì 12 luglio: Festa di San Lucio sulla capanna al passo di San Lucio. • Lunedì 15 luglio: Festa dell’Assunzione in paese, con la parrocchia di Bogno. • Venerdì 16 agosto: Festa di San Rocco sulla capanna al passo di San Lucio.

CERTARA Con “Certara c’è” e con l’Associazione Amici dell’Alpe Corte di Certara: • Sabato 9 giugno: “Festa d’inizio estate” con “Certara c’è”. • diversi appuntamenti a partire da marzo fino a fine anno fra cui in particolare: domenica 25 agosto Festa sull’Alpe Corte di Certara con gli Amici dell’Alpe.

92 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

CIMADERA • Sabato 12 maggio e domenica 7 luglio: Tiro obbligatorio a 300 m. con l’Unione Tiratori Monte Era. • Domenica 2 giugno e domenica 7 luglio: Tiro federale di campagna, gara di tiro con pranzo.

COLLA • Venerdì 28 e sabato 29 giugno: Festa patronale dei SS Pietro e Paolo alla chiesa di Colla, organizzata dal Patriziato di Colla congiuntamente con la Parrocchia di Colla.

COZZO • Sabato 13 e domenica 14 luglio: Festa patronale della B.V. Maria del Carmelo, sagra paesana presso l’Oratorio di B.V. Maria del Carmelo.

CURTINA • Sabato 27 e domenica 28 luglio: Festa di Sant’Anna, sagra paesana organizzata dagli Amici di Curtina.

INSONE • Domenica 17 marzo, ore 12.00: Pranzo conviviale dei Patriziati della Nuova Lu- gano, presso il capannone “Al Ritrovo”. • Domenica 18 agosto: Festa paesana di Pro San Rocco. • Sabato 28 settembre: Festa del bollito presso il capannone “Al Ritrovo”. • Sabato 2 novembre, ore 19.00: Fondue ai 4 formaggi per tutti, presso il capanno- ne “Al Ritrovo”.

MAGLIO DI COLLA • Domenica 10 marzo: Teatro alle ore 16.00, “Scherzi in Famiglia” con la Compa- gnia Teatrale Cittadella 2000, presso la palestra del Centro scolastico al Maglio di Colla. • Domenica 7 aprile: Manifestazione in ricordo dell’avvenuta aggregazione di Val- colla con Lugano. • Domenica 5 maggio: Assemblea sociale dell’Associazione Amici della Val Colla, presso la casa comunale al Maglio di Colla.

93 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA

• Domenica 5 maggio e domenica 2 e 23 giugno: Tiro obbligatorio e tiro federale di campagna organizzato dalla Società Tiratori Gazzirola. • Lunedì di Pentecoste, 20 maggio: Gita sociale con l’Associazione Amici della Val Colla, meta da definire. • Venerdì 21 giugno: Concerto dei Cantori delle Cime, nell’ambito della rassegna Vicanta presso la palestra del Centro scolastico al Maglio di Colla. • Domenica 15 settembre (in caso di cattivo tempo domenica 22 settembre): “Festa di fine estate” in piazza al Maglio di Colla, con il mercatino dell’artigianato ed eventuale gara podistica amatoriale. Organizzazione Associazione Amici della Val Colla. • Domenica 8 dicembre: Pranzo degli Anziani, organizzato ed offerto dalla Società Cacciatori Gazzirola di Bogno, in occasione del quarantesimo di fondazione della Società. • Venerdì 14 e sabato 15 febbraio 2014: Inizio del Carnevale con il Comitato del Carnevale di beneficenza “El Colèta” presso il capannone al Maglio di Colla.

PIANDERA • Domenica 21 luglio: Festa paesana dell’Oratorio di Santa Maria Maddalena. • Giovedì 1. agosto: Festa nazionale.

SCAREGLIA • Domenica 28 aprile: Festa della Madonna di Re. • Mercoledì 31 luglio, sabato 10 e domenica 11 agosto: Festa patronale all’Orato- rio di Santa Maria della Neve.

SIGNÔRA • Lunedì 18 e martedì 19 marzo, e di seguito al 1° maggio: Festa patronale di San Giuseppe, presso l’Oratorio di San Giuseppe.

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95 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA VAL COLLA SPOSI, NASTRI ROSA E AZZURRI, LUTTI 2012

I nostri sposi nel 2012 Faraci Antonino e Frapolli Simona, Maglio di Colla, il 10 marzo Radice Gianbattista e Frigerio Manuela, Maglio di Colla, il 26 aprile Rezzonico Paolo e Luraschi Sabrina, Cozzo, il 3 maggio Sopranzi Akim e Moioli Dunja, Insone, il 5 maggio Stucki Eros e Mastaglio Yula, Maglio di Colla, il 16 giugno Moresi Gian Marco e Ciccardini Deborah, Certara, il 14 luglio Piazza Massimo e Soldati Milena, Piandera, il 20 ottobre I nostri nastri rosa e azzurri nel 2012 Barni Aramis, nato il 20 marzo, figlio di Barni Francesco e Fiamma Regolini Maël Cayl, nato il 2 aprile, figlio di Regolini Marzio e Geraldine Ceresa Ian, nato il 5 aprile, figlio di Ceresa Arianna e Morosoli Bruno “Micha” Faraci Alessandro, nato il 20 aprile, figlio di Faraci Antonino e Simona Martini Matteo, nato il 16 maggio, figlio di Martini Giovanni e Tamara Piazza Sabrina e Martina, nate il 5 giugno, figlie di Piazza Massimo e Milena Sopranzi Kimi, nato il 12 giugno, figlio di Sopranzi Akim e Moioli Sopranzi Dunja Frigerio Tristan, nato il 18 luglio, figlio di Frigerio Gianluca e Roberta Giannoccaro Enea, nato il 26 agosto, figlio di Giannoccaro Davide e Odone Loredana Campana Elisabeth, nata il 3 settembre, figlia di Campana Daniele e Navarro Campana Victoria Moresi Tessa, nata l’8 ottobre, figlia di Moresi Gian Marco e Deborah Mattei Dylan, nato il 4 novembre, figlio di Mattei Andrea e Anja Fraschina Elia, nato il 27 dicembre, figlio di Affolter Patrick e Fraschina Jessica I nostri lutti nel 2012 Smickoski Konstadin, deceduto a Maglio di Colla, il 27 gennaio Campana Luciano, deceduto a Signôra, il 5 febbraio Strepparava Maria, deceduta a Colla, il 22 febbraio Rovelli Rosetta, deceduta a Cimadera, il 20 marzo Risi Maurizio, deceduto a Valcolla, il 27 maggio Campana Maria, deceduta a Piandera, il 9 giugno Caretti Olga, deceduta a Colla, il 29 luglio Moresi Onorina, deceduta a Lugano, il 2 settembre Borella Charles, deceduto a Roveredo, il 7 ottobre Marioni Nives, deceduta a Lugano, il 15 ottobre Stirnemann Henriette, deceduta a Piandera, il 4 novembre Momtaz Tabatabai Akram, deceduto a Colla, il 27 dicembre

Ti è piaciuto il quadernetto? Richiedi i formulari all’Associazione Amici della Val Colla, cas. Post. 33, Maglio di Colla, oppure a [email protected]. ...e sarai dei nostri.

96 Banca Raiffeisen 6950 Tesserete 6946 Capriasca-Val Colla-Cadro Tel. 091 936 36 36 Tel. 091 936 36 56 Fax 091 936 36 37 Fax 091 936 36 57 CB 80366 6965 Cadro CCP 69-3514-1 Tel. 091 936 36 66 Fax 091 936 36 67 Banca Raiffeisen 6950 Tesserete 6946 Ponte Capriasca Capriasca-Val Colla-Cadro Tel. 091 936 36 36 Tel. 091 936 36 56 Fax 091 936 36 37 Fax 091 936 36 57 CB 80366 6965 Cadro CCP 69-3514-1 Tel. 091 936 36 66 Con noi per nuovi orizzonti Fax 091 936 36 67

Con noi per nuovi orizzonti