PROGETTO DEFINITIVO Provincia Di Salerno L.R

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PROGETTO DEFINITIVO Provincia Di Salerno L.R COMUNE DI PERITO PROGETTO DEFINITIVO Provincia di Salerno L.R. Campania n° 16/2004 art. 28 - R.R. n° 5 del 04.08.2011 Modificato ed integrato con le osservazioni di cui alla IL SINDACO delibera di G.C. n° 97 del 16.12.2013 Antonello Apolito r2.A01-c RESPONSABILE DEL Elaborato N°: PROCEDIMENTO P.U.C. Geom. Antonio Di Fiore P.U.C. RELAZIONE STORICO URBANISTICA RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO V.A.S. Geom. Paolo Liguori GRUPPO DI PROGETTAZIONE A.T.P.: STUDIO GEOLOGICO MICROZONAZIONE SISMICA ZONIZZAZIONE ACUSTICA Dott. geol. Giuseppe Pagnotto STUDIO AMBIENTALE CARTA USO AGRICOLO SUOLO Dott. Agr. Roberta Cataldo COORDINAMENTO E PROGETTAZIONE P.U.C. ARCH.A progetti Associati Arch. Edmondo Scarpa COLLABORATORE Arch. Angelo Baldo 0 0 0 Scala : DATA: marzo 2014 INDICE DEGLI ARGOMENTI INDICE DEGLI ARGOMENTI.......................................................................................................... 0 PREMESSA .................................................................................................................................... 1 A) CENNI STORICI ......................................................................................................................... 1 A. 01 - Storia ............................................................................................................................... 1 A. 02 - Il Toponimo ...................................................................................................................... 2 A. 03 - La feudalità ...................................................................................................................... 2 A. 04 - Il territorio......................................................................................................................... 3 B) IMPIANTO URBANISTICO ORIGINARIO .................................................................................. 5 B. 01 - Perito ............................................................................................................................... 5 Immagine dell’insediamento antico, posto a sud-oves di Perito: “Presuttano”.......................... 5 Immagine della Fontana vecchia “Abascio”, posta a valle della collina; la via attigua collega anche la frazione. .................................................................................................................... 8 C) PRINCIPALI EMERGENZE STORICHE, ARTISTICHE, ARCHITETTO-NICHE ED AMBIENTALI .................................................................................................................................. 9 D) LE STRATIFICAZIONI E LE TRASFORMAZIONI URBANISTICHE ...................................... 11 E) I CARATTERI DEL PAESAGGIO EDIFICATO E NON EDIFICATO......................................... 12 F) INCLUSIONE IN PARCHI, AREE PROTETTE, ECC. .............................................................. 13 BIBLIOGRAFIA ............................................................................................................................. 13 PREMESSA Il Comune di Perito presenta un patrimonio culturale esteso, con notevoli risorse, che vanno valorizzate e riqualificate. A tal fine è già intervenuta la legge regionale n. 26/2002, che ha regolamentato i criteri della conservazione e valorizzarne dei beni di interesse storico, artistico e ambientale e i contesti urbanistici e paesaggistici nei quali sono inseriti. E’ necessario, quindi, che siano verificati e documentati, per i centri storici, i seguenti caratteri: a) impianto storico-urbanistico generato da una delle tipiche matrici storiche; b) disposizione geomorfologia che determina unità di paesaggio edificato e non edificato di elevata qualità morfologica urbana, con valore storico-documentale, etnografico, artistico, ambientale e naturalistico; c) connotati storici urbanistici, dei quali l’opera d’arte, gli edifici o i complessi monumentali costituiscono una parte integrante; d) eventuali altri elementi storico-artistico-architettonici e ambientali che contribuiscono a caratterizzare il centro storico, il nucleo e i quartieri urbani antichi e tradizionali; A) CENNI STORICI Il Comune di Perito si trova in Campania, in provincia di Salerno ed è un piccolo centro dell'entroterra compreso nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, appartenente alla Comunità montana Gelbison e Cervati. Situato sul crinale di una collina ad oltre 400 metri sul livello del mare, vi si può accedere dallo svicolo della variante alla SS.18 e dalla strada Provinciale n° 56. Il paese domina verso sud-ovest la vallata fluviale dell’ “Alento”, ricadente in gran parte nel proprio territorio comunale, oggi Sito di Interesse Comunitario, verso nord il grande bacino dell’Alento, verso sud est il fiume “Selva dei Santi”. Presenta una frazione, Ostigliano, ed un borgo alla località “Isca dell’Abate”, posta ai margini sud del territorio comunale e denominato “C.da S. Antonio”. A. 01 - Storia Incerti sono i documenti circa le reali origini di Perito. Secondo una ipotesi dello studioso di storia locale, il prof. Emilio Gatto, Perito fu fondata dagli abitanti dell'antica città di Velia che in questi luoghi trovarono scampo alle incursioni dei barbari o dei saraceni che in quel tempo infestavano le coste del mar tirreno, saccheggiando le città e i villaggi prossimi al mare ed in particolar modo gli insediamenti della Magna Grecia. Da alcune notizie, desunte da un documento riguardante una vertenza sorta tra il Principe di Salerno, Guaimario IV, ed il superiore del convento italo-greco, Areti, circa il possesso di alcuni territori, si può ipotizzare che l'insediamento di Perito esisteva tra il 1 X secolo ed il 1137 d.c.(Cfr. E.Gatto - Perito chi eravamo, chi siamo). Nei secoli successivi Perito seguì le sorti del Cilento che fu soggetto alle varie dominazioni Pagina . succedutesi nell'Italia meridionale. Fu università autonoma, come Ostigliano, fino alla sua URB - aggregazione ad Orria. STOR REL A. 02 - Il Toponimo Il toponimo del capoluogo Perito, (probabilmente Pereto), è riscontrabile ancora nell’apprezzo del Catasto Onciario (I752) con la dizione di Perito Sottano (collocato in basso), cosa che nella recente storiografia, come le tavolette 1:25.000 dell’I.G.M. (Istituto Geografico Militare di Firenze) del 1955, per la poca conoscenza del territorio da parte dei compilatori che si servono probabilmente di vecchie cartine comunali, la “P.” abbreviata del Comune seguita dalla “r” minuscola e dall’aggettivo sottano (Pr. Sottano) è stato trasformato in “Presuttano”. In realtà Perito sottano indica l’antico sito distrutto nel periodo angioino durante la guerra del Vespro probabilmente da un condottiero aragonese (il re Formica di cui la leggenda è rimasta nella tradizione orale popolare ). Sottano per distinguerlo dalla parte alta ossia Perito soprano, costruito in seguito in luogo elevato e più difendibile dai superstiti. Va osservato che e' impossibile risalire all'indietro in questa datazione per avere elementi certi dell'origine del Centro, in quanto non vi sono riferimenti sia nel Codice diplomatico cavense che nei cultori di studi storici e di agiografia in questo modo anche la leggenda sulla presenza di cenobi benedettini da cui il toponimo S. Benedetto, non è verificabile, in quanto non si può accertare, se questo derivi appunto da un convento benedettino, oppure da singole unità di benedettini che qui non hanno dimora stabile. Il toponimo della frazione Ostigliano è di antica origine, sicuramente prediale, derivante da “Hostilius”. Infatti, scrive il Giustiniani che la terra di Ostigliano è “…situata in piano, l’aria non respirasi insalubre, e il territorio dà del frumento , e del vino,. Vi si raccoglie anche della ghianda per l’ingrasso de’ majali”. A. 03 - La feudalità Come e' noto la prima feudalizzazione nel Mezzogiorno è compiuta dai Longobardi, per cui, visti i confini amministrativi il centro entra nella giurisdizione del Gastaldato Longobardo che interessa l'area, dipendente dal Principe di Salerno e gli stessi confini amministrativi si hanno durante il Regno Normanno e angioino. Con l’avvento degli aragonesi Perito è ceduto nel 1456 con Novi, Gioi, Magliano, Cuccaro e altri 32 casali da Re Ferrante d' Daragona per 3.000 ducati a D. Berengario Carafa (Ebner, ed anche A.S.N., Cedolari feudali di Principato Citra n. 107). In seguito lo Stato di Gioi (Perito, Ostigliano, Orria, Piano, Vetrale, Sala, Salella di Gioi, Cardile e Pellare) facente parte della baronia di Novi, passa per via di dote, al duca di Monteleone Camillo Pignatelli e per successione a D. Ettore Pignatelli. Nel 1614 D. Ettore Pignatelli vende la terra di Gioi , con i suoi casali con patto di ricompra a Giacomo Zattara. Questi ultimi sono finanzieri genovesi al servizio degli spagnoli, che approfittando dell’indebitamento della famiglia dei Monteleone acquistano lo stato (A.S.N. Cedolari feudali di principato Citra n. 107). 2 Nel 1638 la giurisdizione passa da Cesare Zattara a Giovanni Agostino Zattara e nel 1640 per debiti da parte di quest’ultimo è venduto a D. Giuseppe Galeota e da questi è acquisito donna Pagina . Eleonora. URB - Per mancanza di eredi il feudo e devoluto dell'università di Gioi di sottrarsi ai vincoli feudali e di STOR restare al demanio regio. REL La politica spagnola filo-baronale della rivolta di Masaniello nel viceregno nel 1647, fa risultare vano questo tentativo. Nel 1682 il feudo è attribuito dalla corona a D. Dionisio Pasca e nel 1727 a D. Giovanni Baratta Pasca a cui a metà Settecento subentra D. Giuseppe Pasca. I gravi debiti di questa famiglia
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