Cento Anni Fa Aveva Inizio L'avventura Dello Scautismo Cattolico in Italia
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Cento anni fa aveva inizio l’avventura dello scautismo cattolico in Italia che oggi è, numericamente, il maggiore presente nel Paese. È stata un’avventura che si è sviluppata, principalmente, attraverso una continuità ufficiale e storica incarnata prima nell’Asci, “ poi nell’Agi e, infine, nell’Agesci, con una presenza viva nel tessuto sociale ed ecclesiale che ha sempre espresso idee significative e, talvolta, profetiche. È stata l’avventura di molte persone ed è la storia di una coerenza fedele agli ideali della Legge scout. Questo non esaustivo “album di famiglia” racconta questi uomini e queste donne, momenti, situazioni e accadimenti che hanno caratterizzato questo secolo di vita e che ci rende orgogliosi di fare parte della “grande famiglia degli scout”. pag. 23 / foto 1 - uscita di esploratori appartenenti all’associazione Ragazzi Esploratori Cattolici Italiani (R.E.C.I.) / “Gioiosi” di Genova sulle alture circostanti la città pag. 24 / foto 2 - 1915: esploratori R.E.C.I./”Gioiosi” in partenza per un’uscita al Santuario di N.S. della Guardia foto 3 (alto sovrapposizione) - Riparto R.E.C.I./”Gioiosi” in posa per foto ufficiale. Notare l’alpenstock di cui era dotato ciascun esploratore e il cappellone particolare alla “boera” con falda sinistra rialzata pag. 25 / foto 4 (alto) - esploratori R.E.C.I. in istantanea di gruppo sulle alture di Genova foto 5 (basso) - esploratori R.E.C.I. a Genova pag. 26 / foto 6 - attività R.E.C.I. a Sampierdarena pag. 27 / immagine 7 (basso sx) - fibbia da cinturone R.E.C.I. appartenuta a Mario Mazza e conservata presso il Centro Studi e Documentazione “Mario Mazza” di Genova foto 8 - Mario Mazza (a dx) e Sopranis, altro capo R.E.C.I., in attesa dell’inizio della cerimonia in occasione del passaggio all’ASCI con le prime Promesse il 28 maggio 1916 1916 / 2016: cento anni di scautismo cattolico in Italia 27 “Io vi confesso candidamente che quando ne intesi parlare le prime volte, parecchi anni indietro, fra le misteriose insinuazioni di un lavoro massonico che intorno ad esso si agitava, concepii, naturalmente, un’avversione quasi istintiva per lo scautismo. Ma quando, in appresso, ho potuto leggere la Promessa e la Legge dei giovani esploratori ed esaminare attentamente la loro portata, ho cambiato parere ed ho detto: “[...] Per gli uomini di fede lo scautismo è una trovata meravigliosa...” “ (Conferenza a Genova nel 1917) Primo Presidente del Commissariato centrale ASCI e primo Capo Scout d’Italia 1916 / 2016: cento anni di scautismo cattolico in Italia 33 1916 1917 1920 . 16 gennaio 28 maggio L’Assemblea approva una febbraio Dopo alcuni tentativi di A Genova150 appartenenti nuova versione dello Statuto Ad opera di don Carlo Rustico- costituire con il CNGEI alle “Gioiose” pronunciano la e delle norme applicative ni e di Mario Mazza, un’unica associazione, i loro Promessa alla presenza nasce a Vercelli “L’Esplorato- cattolici decisero, con due di Mario di Carpegna e Mario re”, quindicinale rivolto anche soli voti contrari, di fondare Mazza, che verrà nominato ai ragazzi. un’associazione scout Commissario regionale della Dopo un anno, “L’Esploratore” autonoma con il nome Liguria. di Vercelli cessa le pubblica- di “ASCI - Associazione zioni e il nome passa a un Scautistica Cattolica Italiana” 15 giugno modesto bollettino quindici- Papa Benedetto XV nale redatto a Roma e per soli nomina padre Giuseppe dirigenti. Gianfranceschi “Vice commissario centrale 12 giugno Ecclesiastico” dell’ASCI, perchè Mazza, anche se in servizio si facesse interprete “del vigile militare, viene nominato Com- gennaio e paterno pensiero dell’autorità missario ispettore per l’Italia Inizia le pubblicazioni “Lo della Chiesa” sottolineando dei nascenti Riparti Scout Italiano”, quindicinale pubblicamente, in questo dedicato ai ragazzi e redatto modo l’approvazione da un gruppo di giovani pontificia alla nuova capi e commissari romani tra associazione. cui Lupoli, Ruggi e i fratelli Manzia. aprile 1 febbraio Con traduzione di Mario di A capo dell’ASCI, quale Carpegna, esce lo “Scouting Consiglio centrale (poi for Boys” con il titolo “Giovani Commissariato centrale), fu Esploratori”, che ebbe poi posto Mario Gabrielli conte una seconda edizione nel di Carpegna che apparteneva 1924 all’aristocrazia pontificia ed era Presidente della FASCI (Faderazione associazioni 3 dicembre sportive cattoliche italiane) Viene ucciso a Torino Pierino Delpiano, diciannovenne 22 marzo “aiuto ufficiale”dell’ASCI da un Vengono immatricolati i primi dicembre gruppo di dimostranti di estre- 6 Riparti italiani: Genova I, II, III Viene convocata la ma sinistra per averli sfidati col e IV (provenienti dalle Gioiose/ prima “Assemblea grido di “Viva l’Italia!” RECI di cui conserveranno generale” composta dal il nome), Macerata I e Consiglio centrale e da un Palermo. Nell’anno verranno rappresentante per ogni immatricolati altri 35 Riparti. “riparto” immatricolato. Bianco e rosso musettino ... (Canto scherzoso molto diuso nei primi anni dell’ASCI ) Se vuoi essere un garzone più robusto di un leone e leggiadro come un ore fatti tosto esploratore. Se vuoi essere galantuomo buon cristiano e gentiluomo alle ciance non dar retta corri all’ASCI, in tutta fretta. Bianco rosso musettino, sguardo aperto e cristallino lingua sciolta, schietto il viso e sul cuore un ordaliso. Camiciotto, calzoncini, calzetton, cinghia ed ani, fazzoletto, capellone, mantellina ed un baston. Boy scout! Ecco l’uomo che il domani tien sicuro nelle mani, ecco l’uom che in cielo e in mare la sua amma sa portare. Non ha rughe sulla fronte, per il piano e per il monte, pur se trepida è la via, lancia trilli d’allegria. Bianco e rosso musettino ... pag. 41 / foto 9 - Riparto Palermo 1 schierato per foto ufficiale alla benedizione della bandiera (1917). Il Riparto Palermo I° fu uno dei primi ad essere immatricolato nell’ASCI nella riunione di Commissariato centrale del 22 marzo 1916. Come si potrà notare, gli esploratori portano sul fronte del cappellone una coccarda con un giglio metallico. Tale caratteristica verrà presto abbandonata per differenziarsi dal CNGEI che, invece, la mantenne ancora per qualche anno. Si noti anche il “bastone scout” o “alpenstock” impugnato da ciascun esploratore. Esso era parte integrante dell’uniforme scout e utilizzato per le più diverse incombenze: asta per barella, elemento per la costruzione di treppiedi e piccole passerelle, asta per saltare fossati, strumento di misura di lunghezze, ecc., oltre che come bastone per il guidone di squadriglia pagg. 42-43 / foto 10 (a lato) - Genova, 28 maggio 1916. Nel palazzo dei principi Doria a Fassolo, 150 appartenenti alle “Gioiose” pronunciano, uno per uno, la loro promessa. Le “Gioiose” genovesi furono “immatricolate” per prime tra i riparti ASCI, con la facoltà di aggiungere eccezionalmente il nome di “Gioiosa” (il nome del gruppo di ragazzi della Juventus Juvat) a quello di riparto. Si notino il Conte Mario di Carpegna Commissario Centrale (in borghese e con guidone di sq.) e Mario Mazza (con alcuni alpenstock da consegnare a ciascun esploratore). Come si potrà notare, la Promessa veniva pronunciata stendendo il braccio destro in orizzontale e facendo il saluto scout. Tale uso si mantenne fino ad immediatamente dopo la fine della seconda guerra mondiale pag. 43 / foto 11 (alto dx) - chiave di volta dell’arco a sesto acuto posto sopra il varco di accesso al campanile della chiesa sconsacrata di S. Agostino a Genova (nel 1910 assegnata come sede ai REI di Genova essendo all’epoca utilizzata come magazzino militare), dove è possibile notare il giglio usato prima dai REI liguri e poi come simbolo distintivo dall’ASCI. Lo stesso giglio fu usato dal 1912 al 1916 dal CNGEI, che lo abbandonò per evitare confusioni tra le associazioni scout in Italia immagine 12 (basso dx) - distintivo da spalline (in alcuni casi ricamato su controspalline) che distingueva le varie regioni. Qui è riportato quello della Liguria che rappresenta le sette foglie di un rametto di rosa, in riferimento ai sette componenti di una squadriglia e anch’esso riferito ad un simbolo della Juventus Juvat. Mario Mazza usava accompagnare il proprio autografo con lo stesso simbolo, che era stato da lui creato e che, in un primo tempo, disegnava con cinque foglie 42 Il nostro album di famiglia 1916 / 2016: cento anni di scautismo cattolico in Italia 43 1916 / 2016: cento anni di scautismo cattolico in Italia 49 pag. 52 / foto 36 (alto) - 1919: un giovane Tarcisio Beltrame Quattrocchi (futuro don Tar) in un ritratto ufficiale in uniforme “diagonale” di Capo Branco del Roma V°. Figlio di Luigi e Maria, beatificati da Giovanni Paolo II il 21 ottobre 2001, morì a 96 anni il 20 febbraio 2003, lasciando in eredità allo scautismo italiano, oltre ad una esistenza di dedizione totale e di servizio, il testo del canto “Al cader della giornata” da lui scritto nella clandestinità nel 1944 e la traduzione di “Stella in alto mare” di Guy de Larigaudie foto 37 (alto dx) - “Svastica dorata” (onorificenza ASCI simile a quella di altre associazioni scout ed ispirata ad una medaglia inglese) concessa a pochissime persone, una delle quali fu sir Francis Vane iniziatore, con Remo Molinari, a Bagni di Lucca dello scautismo in Italia nel 1910 (Ragazzi Esploratori Italiani). In tutto lo scautismo, a quel tempo, la svastica veniva molto utilizzata (la ritroviamo anche in alcuni disegni di B.-P.) essendo considerata un simbolo di augurio. Con l’avvento del nazismo, chiaramente, l’uso della simbologia su abbandonato foto 38 (basso sx) - uscita sulla neve (1919) pag. 53 / immagine 39 (basso dx) - Copertina de “Lo scout italiano” dedicata a Pierino Delpiano, aiuto capo diciannovenne dell’ASCI, ucciso a Torino il 3 dicembre 1919 durante uno sciopero generale da dimostranti di estrema sinistra per aver gridato “Viva l’Italia”, grido considerato da questi una sfida. Nato a Torino il 23 giugno del 1900 da una semplice famiglia di lavoratori provenienti dal biellese, frequentò le scuole elementari presso i Fratelli delle scuole cristiane, in via Andrea Doria e poi in via delle Rosine.