Quotidiano Data 19-09-2020 IL FOGLIO Pagina IV Foglio 1 / 3 LA MAFIA IMMAGINARIA Da"In nome della legge' a Montalbano,così cinema e tv hanno trasformato il racconto di Cosa nostra tre. Si intitola, "La mafia immagina- matografica del figlio, Giuseppe Gre- ria. Settant'anni di Cosa Nostra al ci- co, che nel 1981 prova a cavalcare l'ul- nema, 1949-2019" (Donzelli, 344 pagi- tima ondata della commedia sexy al- di Andrea Minuz ne, in copertina il faccione di Alberto l'italiana producendo, coi soldi del Sordi in "Mafioso", di Alberto Lattua- padre, "Crema, cioccolata e pa...pri- ~T ell'Italia del dopo Covid le repli- da), ma non è un elenco di film e sce- kà", con Renzo Montagnani, Barbara 1i che di Montalbano hanno assunto neggiati, né una specie di "Mereghet- un sapore ancora più sinistro. L'enne- ti" o "Morandini" con la coppola e la simo ciclo di vecchie puntate era par- lupara. Morreale prova a mettere in- "Crema, cioccolata e tito a fine marzo, in pieno lockdown, sieme le traiettorie del cinema italia- pa... prikà": un disastro al per "far fronte all'emergenza del Co- no, le vicende di mafia e l'uso sceno- botteghino e uno dei rari casi di ronavirus" (così recitava il comunica- grafico della Sicilia intrecciandoli in- to Rai), ma in quel momento tutta la tv torno a tre motivi di fondo, vale a dire: investimento sbagliato della mafia era un flusso indistinto di "programmi 1) l'idea che "quando si trova in diffi- registrati prima del dpcm sul Corona- coltà davanti alle grandi contraddi- Bouchet e un cameo di Franco e Lic- virus" e Montalbano era solo uno dei zioni politiche e sociali, il cinema ita- cio: un disastro al botteghino e uno tanti. Poi l'emergenza è rientrata, le liano sceglie non di rado di evadere in dei rari casi di investimento finanzia- scuole hanno riaperto,la televisione è quella metafora dell'Italia che è la Si- rio sbagliato della mafia. Lo arrestano ripartita, hanno rimesso in lockdown cilia"; 2) il fatto che la mafia "è una dopo aver trovato le magliette promo- quelli del "Grande Fratello", ma le re- delle merci più vendibili del mondo, zionali del film a casa di un latitante e pliche sono rimaste. più della Dolce vita, più della cucina" scoperto che la macchina usata sul set Lunedì scorso, davanti a una punta- e 3) la consapevolezza che "nessun era una Mercedes gentilmente messa ta del 2016, il déjà-vu che evoca ormai film o prodotto televisivo ha mai scos- a disposizione da Nino Salvo. ogni puntata di Montalbano ci parlava so il mondo di Cosa nostra". Anzi. Da Ma Giuseppe Greco con Cosa nostra anche di qualcos'altro. Ecco che quel- Lucky Luciano che morì d'infarto a non aveva in realtà nulla a che fare. la Sicilia arcaica, muta, immobile di- Napoli poco prima di incontrare il Assolto in Cassazione, esce indenne ventava la metafora perfetta di questo produttore americano che progettava dal processo e nel 1992 cambia nome periodo sospeso, raggelato, intrappo- un film su di lui, a Giovanni Brusca, per poter proseguire indisturbato la lato in una temporalità ciclica, tra arrestato mentre guardava il film di sua attività artistica. A firma di Gior- un'emergenza alle spalle,l'incubo dei Giuseppe Ferrara su Falcone, a Mi- Castellani (il nuovi contagi e un vaccino che c'è ma chele Catalano,esponente del clan Lo gio cognome della ma- non c'è ancora. Una metafora limpida, Piccolo, acciuffato con la tv accesa sul dre) usciranno, "Vite Perdute", una di sequel di "Meri per sem- cristallina, perfetta. D'altronde, in "",la fiction Mediaset su specie al "I un'ideale sala d'attesa del purgatorio Riina, Cosa nostra ha sempre avuto un pre", altro disastro botteghino, e Grimaldi", del italiano, nel brutto televisore a diciot- debole per il cinema. Anche troppo. ritratto epico-elegiaco un to pollici sulla parete scrostata, sopra Lo notava già parlando padre Michele, "grande affresco, di di di sen- il display eliminacode (rotto), tra- nell'aula bunker al maxiprocesso di pieno dramma, passione, Qui all'apoteosi. smetterebbero in loop una replica di , in un passaggio ormai cele- timento". siamo L'at- per "Il Montalbano. berrimo: "Io le posso dire una cosa, tore scelto interpretare Papa" (Adriano Chiaramida, la cui somi- L'idea della Sicilia come metafora signor presidente: che la rovina del- l'umanità sono certi film, film di vio- glianza con Michele Greco, come ri- lenza, film di pornografia. Perché se corda Morreale, è impressionante) La Sicilia arcaica, muta, Totuccio Contorno avesse visto `Mosè' viene doppiato da Peppino Rinaldi, la immobile di Montalbano che e non `Il Padrino', non avrebbe calun- voce italiana di Don Vito nel niato l'avvocato Chiaracane... invece "Padrino" di Coppola. Il cortocircuito diventa la metafora perfetta di Totuccio Contorno, purtroppo, ha vi- è completo. questo periodo sospeso e ranelato sto `Il Padrino'. "Sublimazione di una mafia arcaica Quello di , detto e contadina", il film di Giuseppe Gre- ben dell'Italia, cara a Sciascia, è alla base "Totuccio", uomo fidato di Stefano co scompare presto dalle sale ed è oggi quasi dell'ultimo libro di Emiliano Morrea- Bondate,era insomma un problema di invisibile (ne conserva una le, critico cinematografico, firma di gusti cinematografici: si fosse lasciato copia positiva la Cineteca Nazionale), di di Repubblica, studioso e docente uni- ispirare da Charlton Heston, "Mosé" ma la carriera ricca flop questo sfortunato Ed Wood della mafia resta versitario, che si lancia nell'impresa in Technicolor e Cinemascope nei uno tra i capitoli più bizzarri e com- 124260 un po' folle di sistematizzare, analiz- "Dieci Comandamenti" di De Mille, moventi zare e interpretare tutto o quasi il ci- anziché da Marlon Brando e dai pic- della storia cinematografica di al nema di mafia, con l'appendice non ciotti di Coppola, non staremmo qui Cosa nostra. Sempre maxiproces- di fuori an- trascurabile di fiction, serie tv, media, neanche a celebrare il processo. Mi- so Palermo spunteranno i primi legami da "La Piovra" a "Montalbano" e ol- chele Greco non potrà nulla neanche che tra boss e set cine- contro l'inarrestabile vocazione cine- matografici. Scrive infatti Morreale Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Quotidiano Data 19-09-2020 IL FOGLIO Pagina IV Foglio 2 / 3 che il cinema di denuncia non solo Klan di Griffith. Poi, per tutti gli anni mafie", i vini della legalità fatti con non scuote, ma al contrario "può esse- Cinquanta, "in concomitanza con un l'uva dei terreni confiscati alla mafia, re una fonte di affari". La storia del sostanziale silenzio dell'opinione diventano un unico gigantesco "mam- cinema italiano "è piena di racconti pubblica e dei mezzi di informazione mozzone".La vedova Schifani in lacri- sulle autorizzazioni più o meno indi- principali, la mafia è assente dagli me che chiede ai mafiosi di inginoc- rette delle mafie locali alle troupe ve- schermi". Il passaggio decisivo si gio- nute da Roma. Nel 2011 le intercetta- ca tra il 1962 e il 1963, con "Salvatore zioni hanno documentato l'interesse Si arriva così al diluvio di fiction della famiglia di Porta Nuova per la sulla mafia di questi anni, ai biopic fiction "Squadra antimafia", tramite Il passaggio decisivo si gioca tra il il nipote del capomandamento Calo- 1962 e il 1963, con "Salvatore a forma di santino su giudici, gero Lo Presti che faceva da service Giuliano", "Mafioso" e "Un inquirenti, giornalisti per la produzione"(c'è tutto in "Enzo, domani a Palermo!", il film di Ciprì e uomo da bruciare" chiarsi ai funerali per i morti di Capa- Maresco del 1999, sgangherata storia ci è l'icona di un sistema di immagini di Enzo Castagna, organizzatore cine- Giuliano" di Rosi, "Mafioso" di Lat- dove c'è dentro ormai tutto. Si arriva matografico siciliano che collaborò tuada,"Un uomo da bruciare" di Va- così al diluvio di fiction sulla mafia di con De Sica, Pasolini, Tornare, e finì lentino Orsini e Paolo e Vittorio Ta- questi anni, ai biopic a forma di santi- condannato per una rapina di mafia). viani. A dicembre del '63 viene istitui- no su giudici, inquirenti, giornalisti, Pare insomma che la rete di relazioni ta la Commissione parlamentare anti- si arriva a Pif e alla "necessità di co- tra il cinema e la mafia non sia meno mafia, e nel giro di pochi mesi escono struire una memoria pedagogica del- complessa dell'imprendibile grovi- (per Einaudi),"Il giorno della civetta" l'antimafia"(è il 2013, sul palco della glio mafia-politica. Siamo di fronte a di Sciascia e "Mafia e politica" di Mi- Leopolda Pif si lancia in un'arringa una materia incandescente,insidiosa, chele Pantalone,il saggio che fornisce contro la mafia letta su un iPad con la smisurata. Occuparsi dei film di mafia alla borghesia degli anni Sessanta, cover rossa, come l'agenda di Borsel- significa finire a scrivere "un bel specie a quella del continente, "il più lino: nasce "l'antimafia pop"). Oggi mammozzone", come mi diceva qual- efficace schema interpretativo del fe- però la mafia è "vintage", un "sottoin- che tempo fa Morreale mentre stava nomeno". In quel momento,la lettura sieme di modernariato filmico e tele- finendo il libro. Perché "La mafia im- che ne dà il cinema italiano è in gran visivo d'epoca". Come ricorda Mor- maginaria" non è solo una storia dei parte quella di "un fenomeno feudale reale, "non lo si è notato spesso, ma professionisti del "mafia-movie" (ter- negli ultimi vent'anni nessun film su mine in uso nel mondo anglosassone, legato al mancato sviluppo economi- Cosa Nostra è ambientato al presen- dove ci si è prodigati in studi e ricer- co". Una lettura che naturalmente è te". Tranne uno: il folle, apocalittico e che importanti sul fenomeno), ma un centrale anche nel "Gattopardo", ma nichilista,"La mafia non è più quella lavoro che si interroga sugli usi tattici, che nel decennio successivo si inne- di una volta", di Maresco. E'"una ver- strategici, simbolici del "film di Ma- sterà sulle forme del cinema politico, sione molto per i poveri della `Società fia". Sul "senso culturale" di questa esplorando zone d'ombra, misteri, dello spettacolo' di Guy Debord",dice copiosa produzione e su come, quanto complicità dello Stato in un arco che Maresco intervistato da Morreale, e perché il cinema ha contribuito alla arriverà fino al "Divo" di Sorrentino e perché "della mafia oggi non si parla costruzione del nostro immaginario al bacio tra Riina e Andreotti, una più se non nelle fiction" e "tutto è allo sulla mafia e i mafiosi. Il cinema ita- scena che nel film sembra più uno stesso livello: mafia, antimafia, ceri- liano (Morreale lo precisa subito) non spot Mibact contro l'omofobia che un monie istituzionali". Se parli con i ha quasi mai raccontato davvero la pezzo di denuncia civile. Si può parla- giovani sottoproletari, dice Maresco, mafia. Si è casomai inventato "un ma- re dei film di mafia come un genere? ti rispondono, "mi piacerebbe fare il fiaworld parallelo, che ha influenzato Sì e no. Di fronte alla mafia, il cinema killer, ma se non posso anche il cara- la percezione del fenomeno da parte italiano ha più che alto squadernato biniere va bene". Oppure c'è l'insop- dell'opinione pubblica, e perfino i tutti gli schemi narrativi e i generi a primibile fascino del pittoresco,la Si- modo in cui i mafiosi si sono visti". Co- disposizione, con una certa prevalen- cilia turistica dei romanzi di Camille- sì, "anziché chiederci quanto il cine- za del cinema civile, certo, ma anche ri dove la mafia,"è un ingrediente tra ma sia stato attendibile nel racconta- con varie anomalie ed eccentricità in- gli altri, ma non quello decisivo". Con re Cosa nostra"(pochissimo) si va "al- classificabili: il musical di Roberta Montalbano si torna infondo alla Sici- la ricerca delle regole di funziona- Torre,"Tano da morire",i lavori di Ci- lia dei primi delitti di mafia, al mon- mento di un genere, raccontando la prì e Maresco, o una formidabile trilo- do feudale, alle foto di Natale Gaggio- sua formazione e il suo senso cultura- gia hardcore con Selen,"Concetta Li- li, reporter palermitano che dedicò la le". Si parte quindi con Pietro Germi. cata", che sfiancata da quasi quattro sua vita a documentare i morti am- Il 1949 del titolo è l'anno di "In nome orge di orge in prigione diventerò col- mazzati di Cosa nostra. Come ricorda della legge", un western alla John laboratrice di giustizia e simbolo im- Morreale, "Gaggioli si portava sem- Ford ambientato in Sicilia con un fi- macolato dell'antimafia. Siamo d'al- pre dietro una pala di ficodindia, la nale apologetico che all'epoca notano tronde nel 1994, a ridosso delle stragi pianta simbolo di una Sicilia circon- 124260 in pochi, ma che col tempo ha trasfor- di Capaci e via d'Amelio che, si capi- data dal mare, inondata dal sole, co- mato "In nome della Legge" nel no- sce, cambiano tutto. Da lì in poi le im- nosciuta nel mondo per la sua conca stro "The Birth of a Nation", con gli magini della cronaca, le invenzioni d'oro o la cima innevata dell'Etna". uomini d'onore di una volta al posto del cinema e della fiction, le fiaccola- Quando Gaggioli arrivava sul luogo del "last minute rescue" del Ku Klux te, i lenzuoli, le marce contro "tutte le del delitto, dava un'occhiata alla lu- Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Quotidiano Data 19-09-2020 IL FOGLIO Pagina IV Foglio 3 / 3 ce, faceva due calcoli, piazzava il suo scattava. La spiegazione era sempli- grafie oltre lo Stretto non le compre- ficodindia vicino al cadavere, quindi ce:"Se non le facessi così, le mie foto- rebbe nessuno".

Un'immagine da "Gomorra", la serie tv di genere criminale trasmessa nel 2014 da Sky (Skytv) 124260

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