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Quad. Mus. St. Nat. Livorno, 23: 3-12 (2010) DOI code: 10.4457/musmed.2010.23.3 3

Esplorazioni e nuove scoperte nel deserto del Perù: i cetacei fossili di Cerro Colorado e Cerro los Quesos

Giovanni Bianucci1

RIASSUNTO: Studi condotti sui cetacei fossili del deserto costiero dell’area tra Pisco e Ica (Perù), hanno messo in evidenza una preservazione e una concentrazione di vertebrati straordinaria e un record più o meno continuo da 48 a 2 milioni di anni fa, condizioni che hanno permesso la conservazione e il ritrovamento di fossili eccezionali come Odobenocetops, e Icadyptes. Sono state scoperte nuove località fossilifere, sia nella poco conosciuta Formazione Chilcathay (Oligocene superiore-Miocene inferiore), che nella già nota Formazione Pisco (Miocene medio- superiore). Nella Formazione Pisco, due nuove località sono state investigate in dettaglio: Cerro Colorado e Cerro los Quesos. A Cerro Colorado (Miocene medio) sono stati ritrovati il cranio e la mandibola di melvillei. Nella stessa area sono stati trovati diversi crani attribuiti a Messapicetus gregarius, una nuova specie di zifide, insieme a centinaia di scheletri più o meno completi di altri odontoceti, misticeti, pinnipedi, uccelli e tartarughe marine. A Cerro los Quesos (Miocene medio-superiore) è stato recuperato lo scheletro parziale di un nuovo zifide (Nazcacetus urbinai) e sono stati identificati molti altri resti di odontoceti, misticeti e pinnipedi. I dati sono stati utilizzati, non solo per lo studio sistematico e filogenetico dei reperti, ma anche per elaborare modelli interpretativi relativi alla paleocologia e tafonomia sia dei singoli fossili sia dei giacimenti nel loro insieme. Parole chiave: Cetacei, Esplorazione, Fossili, Giacimento paleontologico, Perù.

SUMMARY: Several studies from the Pisco-Ica desert (Peru), evidenced an extraordinary preservation and concen- tration, and a fossil record more o less continuous from 48 to 2 Ma. These peculiar conditions permitted the preservation and the discovery of exceptional such as Odobenocetops, Thalassocnus, and Icadyptes. New fossil localities have been discovered, both in the poorly known Chilcathay Formation (late Oligocene-early Miocene) and in those of the well known (middle Miocene-late Pliocene). In the Pisco Formation, two new localities have been investigated in detail: Cerro Colorado and Cerro los Quesos. At Cerro Colorado (middle Miocene) the skull and mandible of one of the biggest predators of the past have been discovered and described with the name of Livyatan melvillei. In the same area several skulls referred to the new Messapicetus gregarius have been discovered, together with several hundreds of more o less complete skeletons of other odontocetes, mysticetes, pinnipeds, and turtles. At Cerro los Quesos (middle-late Miocene) the partial skeleton of a new ziphiid (Nazcacetus urbinai) have been found and many other odontocete, mysticete and pinniped remains have been identified in the field. The investigations provided data useful not only for the systematic and phylogenetic study of the fossils, but also for the elaboration of palaeoecological and taphonomical models. Key words: Cetaceans, Exploration, Fossils, Palaeontological deposit, Peru.

Introduzione Nación, Perù) scoprì nel deserto di Sacaco diversi scheletri di balene insieme ad altri fossili di ori- La prima segnalazione di cetacei fossili nel gine marina (Fig. 1). Bacino di Pisco-Ica (Perù) fu fatta da Antonio L’interesse scientifico per questa area è tutta- Raimondi, un naturalista di origine italiana che via recente e trae origine essenzialmente dagli nel 1863 (Libreta No. 33. Archivo General de la studi condotti da Christian de Muizon a partire

1. Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Pisa. Via S. Maria 53, 56126 Pisa, Italia. e-mail: [email protected] 4 Giovanni Bianucci

Fig. 1 - Illustrazione realizzata da Antonio Raimondi di una balena fossile nel deserto di Sacaco (Perù). Libreta No. 33. Archivo General de la Nación, Perù. Fig. 1 - Drawing of a fossil whale made by Antonio Raimondi in the Sacaco Desert (Peru). Libreta No. 33. Archivo General de la Nación, Perù. dagli anni ’80 del secolo scorso (Muizon, 1981- 1993). Queste ricerche hanno portato alla scoperta e alla descrizione di una straordinaria fauna a vertebrati fossili che ha permesso di riscrivere la storia evolutiva di molti gruppi di mammiferi marini. Tra questi fossili si annoverano forme biz- zarre come Odobenocetops, un parente del narvalo che ha percorso a ritroso le tappe evolutive dei Fig. 2 - Scheletro completo di misticeto. Cerro Blanco, cetacei divenendo simile a un tricheco (Odobenus) marzo 2007. Fig. 2 - Complete skeleton of a mysticete. Cerro Blanco, March 2007. (Muizon, 1993; Muizon, Domning, 2002; Muizon et al., 1999, 2002), e animali incredibili come Tha- La frequenza e l’eccezionalità di questi reperti lassocnus, un bradipo marino adattato alla vita giustificano il grande interesse che molti paleon- acquatica (Muizon, McDonald, 1995; Muizon et tologi hanno rivolto in passato a questo vero e al., 2004). Gli studi pionieristici di Muizon hanno proprio “laboratorio dell’evoluzione”. Tuttavia suscitato l’interesse per questa area e hanno aper- le scoperte fatte da questi ricercatori riguardano to la strada ad altri ricercatori e a nuove scoperte aree relativamente ristrette rispetto all’effettiva altrettanto eccezionali, come ad esempio quelle estensione geografica del Bacino di Pisco e Ica, recenti di Icadyptes, un pinguino gigante di 36 dove affiora una sequenza stratigrafica più o milioni di anni fa (Ksepka et al., 2008). Era alto meno continua e potenzialmente fossilifera, che più di un metro e mezzo e il suo ritrovamento va da circa 48 a 2 milioni di anni fa. In questo attesta l’origine in acque tropicali di questi uccelli quadro, in cui le prospettive di nuove scoperte marini (Clarke et al., 2007). Recentemente, negli sono ancora enormi, si inseriscono le ricerche da strati più antichi dell’, sono stati segnalati me effettuate, e ancora in corso, in collaborazio- anche numerosi resti di cetacei archeoceti (Uhen ne con colleghi dei musei di storia naturale di et al., 2008). Altri studi, condotti da Leonard Bruxelles, Parigi, Rotterdam e Lima. A partire Brand e dai suoi collaboratori, hanno valutato dal 2006, diverse prospezioni (Fig. 2, 3) hanno la consistenza numerica di questi giacimenti a portato alla scoperta di nuovi giacimenti fossi- cielo aperto, arrivando a contare 346 scheletri di liferi e alla descrizione di nuove specie, alcune misticeti in un’area di circa 1,5 Km2 (Brand et al., straordinarie come Livyatan melvillei (Lambert 2004). Oltre all’eccezionale concentrazione dei et al., 2010b), un gigantesco predatore parente reperti, questi ricercatori hanno messo in eviden- dell’attuale capodoglio (Lambert et al., 2010a). za anche le condizioni uniche di conservazione Sono stati investigati per la prima volta in detta- che, in molti casi, hanno permesso perfino la glio gli affioramenti della Formazione Chilcatay fossilizzazione dei fanoni (Esperante et al., 2008). (Oligocene superiore-Miocene inferiore) che Esplorazioni e nuove scoperte nel deserto del Perù: i cetacei fossili di Cerro Colorado e Cerro los Quesos 5

superiore (da 13-14 a 2 Ma circa) e consiste di tre sequenze trasgressive separate da due hiatus de- posizionali. Il primo hiatus (10-9 Ma) è dovuto ad un abbassamento eustatico del livello marino e ad una fase compressiva andina. Il secondo hiatus (5-4 Ma) è dovuto ad un marcato abbassamento eustatico del mare (DeVries, 1998). La porzione basale della Formazione Pisco giace in disconti- nuità angolare sopra la più vecchia Formazione Chilcatay (25-15 Ma) ed è coperta in disconfor- mità da terrazzi marini del Pliocene superiore- Pleistocene inferiore (Dunbar et al., 1990; DeVries, 1998). Lo spessore stratigrafico della Formazione Pisco varia da 200 a 1000 m e la litologia cambia molto lungo la sezione come sottolineato da vari autori (e.g., Muizon, DeVries, 1985; Dunbar et Fig. 3 - Accampamento nel deserto peruviano, giugno 2006. al., 1990; DeVries, 1998). In particolare, la base Fig. 3 - Camp in the Peruvian desert, June 2006. della sezione (trasgressione del Miocene medio) è rappresentata prevalentemente da conglome- hanno rivelato concentrazioni di vertebrati fos- rati bioclastici, arenarie e rocce siltoso-tufacee. sili analoghe a quelle della soprastante e meglio La parte mediana (trasgressione del Miocene conosciuta Formazione Pisco (Miocene medio- superiore) consiste di banchi dolomitici cemen- Pliocene superiore). In particolare nelle località tati e orizzonti ciottolosi fosfatici e coincide con Ullujaya e Zamaca sono stati raccolti reperti di una fase prolungata di sub-emersione. Vicino odontoceti, ancora in fase di studio, riferibili alle al tetto della sezione (trasgressione del Pliocene famiglie Eurhinodelphinidae, Kentriodontidae, inferiore), la Formazione Pisco consiste prevalen- Platanistidae e Squalodelphinidae (Bianucci et al., temente in diatomiti e marne diatomitiche (circa 2009b). Per quanto riguarda la Formazione Pisco, sono state investigate in dettaglio località dove 500 m di spessore). Lo spessore elevato delle affiorano gli strati più antichi e meno conosciuti diatomiti, che localmente presentano strutture della Formazione. I risultati delle ricerche con- sedimentarie prodotte dall’azione delle correnti, dotte in due di queste località (Cerro Colorado è stato interpretato come dovuto ad un rapido e Cerro los Quesos) vengono qui presentati di accumulo, in parte favorito dal trasporto delle seguito, dopo un breve inquadramento geologico diatomiti dalle correnti e/o dalle tempeste, dal della Formazione Pisco. mare aperto agli ambienti costieri protetti (Brand et al., 2004). Questo veloce seppellimento, com- La Formazione Pisco binato con la rapida mineralizzazione, è consi- La Formazione Pisco consiste di sedimenti derato responsabile dell’elevata concentrazione clastici da grossolani a fini e di diatomiti che di reperti fossili eccezionalmente ben conservati affiorano, per un’estensione di 300 km, lungo la all’interno di questi sedimenti (Brand et al., 2004; costa peruviana dalla città di Pisco a quella di Esperante et al., 2008). Yauca (Muizon, DeVries, 1985; Dunbar et al., 1990; DeVries, 1998). Questi sedimenti si depositarono Cerro Colorado: il sito del Leviatano nel bacino di avanarco di Pisco e Sacaco sopra un basamento cristallino paleozoico e mesozoico. Cerro Colorado è un rilievo che si erge per Sono state osservate sei sequenze trasgressive che 680 m s.l.m. a 35 km a sud-sudovest della città hanno interessato un intervallo di tempo che va di Ica (coordinate geografiche: 14°21’S-75°53’O) dall’Eocene medio al Pliocene superiore (Dunbar (Fig. 4). L’area fossilifera investigata è di circa 1,5 et al., 1990; DeVries, 1998; Uhen et al., 2008). In km2 e comprende la parte più a nord del rilievo particolare la Formazione Pisco si depositò in e la zona pianeggiante circostante. acque marine poco profonde o lagunari dalla por- zione superiore del Miocene medio al Pliocene 6 Giovanni Bianucci

Fig. 4 - Posizione geografica delle due località investigate. Fig. 4 - Geographic positions of the investigated localities.

Inquadramento geologico A Cerro Colorado affiorano i livelli basali della Fig. 5 - Recupero di un cranio di Messapicetus gregarius. Cerro Formazione Pisco, alcuni metri sopra il livello Colorado, marzo 2007. di discontinuità con la sottostante Formazione Fig. 5 - Excavation of a Messapicetus gregarius skull. Cerro Chilcatay (Bianucci et al., 2008, 2010). I depositi Colorado, March 2007. basali della Formazione Pisco sono stati datati, sulla base dei radiolari, diatomiti, foraminiferi e molluschi, al Miocene medio (circa 12-13 Ma in Dunbar et al., 1990; approssimativamente 14 Ma in DeVries, 1998, 2001). Queste datazioni sono supportate dalla scoperta a Cerro Colorado di un ricco livello a molluschi in cui è stato identi- ficato il bivalve Anadara sechurana Olsson, 1932, rinvenuto solo alla base della Formazione Pisco (DeVries, 1998; comunicazione personale, 2008) e nella Formazione Montera del Miocene medio affiorante nel Perù settentrionale (Dunbar et al., 1990; DeVries, 1998). A Cerro Queso Grande, una località 18 km a sud-est di Cerro Colorado, una sezione della Formazione Pisco è stata datata al Miocene terminale utilizzando i radiolari e a 6.75 Fig. 6 - Ingessatura di un cranio di Messapicetus gregarius. ± 0.18 Ma con il K/Ar (Dunbar et al., 1990). Attra- Cerro Colorado, marzo 2007. verso le immagini da satellite è possibile seguire i Fig. 6 – Gypsum plaster jacket of a skull of Messapicetus livelli che affiorano a Cerro Queso Grande verso gregarius. Cerro Colorado, March 2007. nord-ovest dove appaiono ad alcune decine di metri sopra gli strati di Cerro Colorado (Bianucci gruppo nel giugno 2006, marzo 2007 e novembre et al., 2010). 2008. Le prime due campagne di ricerca sono state finalizzate principalmente al ritrovamento Esplorazione e scoperte di resti di Messapicetus, uno zifide (Odontoceti, Il sito è stato scoperto da Mario Urbina del Ziphiidae) precedentemente rinvenuto nel Salen- Museo de Historia Natural di Lima ed è stato to, nei livelli del Miocene superiore della Pietra oggetto di investigazione da parte del nostro leccese (Bianucci et al., 1992, 1994). I fossili raccolti Esplorazioni e nuove scoperte nel deserto del Perù: i cetacei fossili di Cerro Colorado e Cerro los Quesos 7

Fig. 7 - Ritrovamento del leviatano. Cerro Colorado, novembre 2008. Fig. 7 - The discovery of the leviathan. Cerro Colorado, November 2008.

sticeti, Cetotheriidae) quando si è imbattuto in un grosso cranio, superficialmente simile per forma e dimensioni a quello dei misticeti, ma che nel palato presentava le radici di grandi denti di oltre 10 cm di diametro. L’esistenza di un cetaceo dai denti giganteschi era in un qualche modo già nota, ma tutto quello che se ne conosceva erano foto di denti isolati che circolavano su internet. Qualche anno prima a Caldera, sulla costa cilena, un privato aveva raccolto diversi denti lunghi circa 40 centimetri, provenienti dai livelli fosfo- ritici affioranti in quell’area e caratterizzati da una concentrazione elevatissima di mammiferi marini fossili (Bianucci et al., 2006). Purtroppo, Fig. 8 - Cranio del leviatano. Cerro Colorado, novembre 2008. nonostante la rigida normativa cilena che vieta Fig. 8 - Leviathan skull. Cerro Colorado, November 2008. il commercio di fossili, i denti furono venduti a collezionisti privati prima che si potesse inter- a Cerro Colorado sono stati attribuiti alla nuova venire. A Cerro Colorado, al contrario, non sono specie Messapicetus gregarius Bianucci et al., 2010 stati ritrovati solo i denti ma anche il cranio e (Figs. 5, 6). Si tratta della più alta concentrazione la mandibola: anche se il fossile era spezzato in di resti di una specie di zifide ritrovati in una più parti, gran parte del palato con le radici dei singola località fossilifera e Messapicetus gregarius denti era ben visibile e ancora integro nell’affio- rappresenta la specie fossile meglio conosciuta ramento. La conservazione del reperto, come dell’intera famiglia. L’ultima investigazione è in genere per i fossili del deserto peruviano, ha portato alla scoperta di cranio, mandibola e era buona anche se l’azione del vento carico di denti di un gigantesco predatore attribuito alla sabbia diatomitica aveva parzialmente eroso le superfamiglia dei Physeteroidea e descritto con parti non più ricoperte dal sedimento. La rottura il nome di Livyatan melvillei (vedi Lambert et al., dei denti mascellari è probabilmente da attribu- 2010b). La scoperta di leviatano è avvenuta l’ulti- irsi all’erosione anche se non è da escludere che mo giorno della campagna di scavo del novembre alcuni di essi possano essere stati rimossi dalle 2008 (Fig. 7, 8). Klaas Post del Natuurhistorisch popolazioni precolombiane che frequentavano Museum di Rotterdam stava compiendo una quella zona. Vicino al reperto, infatti, sono stati serie di misurazioni su crani di cetoteridi (My- rinvenuti anche frammenti di ceramiche, resti di 8 Giovanni Bianucci

Fig. 10 - Scheletro articolato di un odontoceto (Kentriodon- tidae). Cerro Colorado, giugno 2006. Fig. 10 - Articulated skeleton of an odontocete (Kentriodontidae). Cerro Colorado, June 2006.

Fig. 9 - Restauro e montaggio del leviatano. Museo de Hi- storia Natural di Lima, settembre 2009. Fig. 9 – Preparation and mount of the leviathan. Museo de Hi- storia Natural, Lima, September 2009. pasti ed altri indizi che testimoniano un’antica frequentazione umana in epoca pre-Nazca. La fase di recupero del reperto, curata dai Fig. 11 - Identificazione di un reperto fossile a Cerro Colo- paleontologi del Museo de Historia Natural di rado, giugno 2006. Lima, è stata complessa e ha richiesto un delicato Fig. 11 - Identification of a fossil specimen in Cerro Colorado, June 2006. consolidamento sul posto, prima che il fossile potesse essere estratto e trasportato al museo. al., 2010). Nella stessa località sono state scoperte Ancora più difficile è stata la ripulitura dal se- anche decine di scheletri di cetoteridi di taglia dimento e l’assemblaggio dei vari frammenti: la relativamente piccola (intorno a 10 metri). Altri completa preparazione del reperto ha richiesto resti di vertebrati rinvenuti a Cerro Colorado circa un anno di lavoro svolto presso il museo appartengono a pinnipedi, uccelli, tartarughe di Lima (Fig. 9). marine e squali (tra cui enormi denti di Carcharo- Oltre ai resti di leviatano e di messapiceto, cles megalodon). L’abbondanza di cetacei e di altri a Cerro Colorado sono state individuate centi- vertebrati marini che probabilmente sostavano naia di altri fossili di cetacei (Fig. 10, 11). I resti per un lungo periodo in quest’area, richiamò la di odontoceti (Kentriodontidae, Pontoporiidae, presenza di grandi predatori, come ad esempio il Physeteroidea e Ziphiidae) sono i più frequenti, leviatano (che probabilmente si nutriva anche di con numerosi scheletri appartenuti ad individui grossi vertebrati come i cetoteridi) e il megalodon in diversi stadi ontogenetici (adulti, giovani ed (Carcharocles megalodon) uno squalo gigante che, anche un feto) che suggeriscono come Cerro secondo alcune stime, poteva raggiungere i 20 Colorado potesse, forse, rappresentare un’area metri di lunghezza. costiera protetta scelta da questi cetacei per La maggior parte dei resti di cetacei è rappre- l’alimentazione e/o la riproduzione (Bianucci et sentata da scheletri articolati e parecchie decine Esplorazioni e nuove scoperte nel deserto del Perù: i cetacei fossili di Cerro Colorado e Cerro los Quesos 9 di misticeti ed odontoceti presentano il cranio è stato oggetto di investigazione da parte del ancora connesso alla colonna vertebrale. Fanno nostro gruppo di ricerca nel giugno 2006, con eccezione leviatano e i resti di messapiceto, rap- una breve prospezione mirata a georeferenziare presentati da crani isolati, in molti casi (compreso un reperto di zifide recuperato precedentemen- leviatano) associati alla mandibola. Per quanto te da Mario Urbina, e nel novembre 2008, con riguarda i resti di messapiceto, l’assenza dello una lunga campagna di scavo che ha portato scheletro postcraniale è stato interpretato come alla scoperta di una ricca e diversificata fauna a dovuto alla separazione dei crani durante il vertebrati marini (Fig. 12, 13). Lo zifide è rappre- galleggiamento delle carcasse sulla superficie sentato dal cranio, le ossa ioidee, la mandibola del mare, dato che questi zifidi erano dotati di e le vertebre cervicali ed è stato attribuito al un lungo muso che doveva essere quindi rela- nuovo genere e nuova specie Nazcacetus urbinai tivamente pesante (Bianucci et al., 2008, 2010). Lambert et al., 2009. Si tratta dello scheletro più Probabilmente le parti restanti delle carcasse, completo fino ad ora scoperto di zifide fossile. ancora flottanti, furono trasportate altrove dalle La mandibola di Nazcacetus presenta in ciascun correnti e per questo motivo gli scheletri postcra- ramo un grande alveolo apicale che suggerisce la niali non sono stati rinvenuti a Cerro Colorado. presenza di zanne anteriori, simili a quelle che si Questa ipotesi è supportata dalle osservazioni osservano nei maschi di molti zifidi attuali. Denti fatte da Schäfer (1972) su carcasse galleggianti di apicali simili sono stati trovati anche in alcune delfini: la testa si stacca dal corpo fin dalle prime mandibole di Messapicetus gregarius di Cerro Co- fasi della decomposizione.

Cerro los Quesos

Cerro los Quesos è rappresentato da una se- rie di rilievi localizzati 50 km a sud di Ica, con allineamento nord-sud e altitudine sul livello del mare da 620 a 700 m (coordinate geografiche: 14°30’S-75°42’O) (Fig. 4).

Inquadramento geologico A Cerro los Quesos affiora una successione di strati sub-orizzontali dello spessore complessivo di oltre 100 m. La base di questa successione è correlabile, o leggermente più antica, a quella che Fig. 12 - Ricerca di fossili, Cerro los Quesos, novembre 2008. affiora a Cerro la Bruja, una località vicina datata Fig. 12 -v Fossil search, Cerro los Quesos, Novembre 2008. al Miocene medio (circa 14-12 Ma) sulla base di dati radiometrici ricavati da ceneri vulcaniche e delle faune a diatomiti e a molluschi (Muizon, 1988; DeVries, 1998). La correlazione stratigrafica tra Cerro los Quesos e Cerro la Bruja è supportata dalla scoperta a Cerro los Quesos di un cranio di Brachydelphis mazeasi, un pontoporide descritto per la prima volta a Cerro la Bruja (Muizon, 1988). La parte più alta della successione di Cerro los Quesos è probabilmente databile al Miocene superiore, anche per la presenza di resti di fo- cenidi (Odontoceti: Phocoenidae) e di possibili balenotteridi (Mysticeti: Balaenopteridae). Fig. 13 - Scavo di un cranio di Physeteroidea, Cerro los Esplorazione e scoperte Quesos, novembre 2008. Fig. 13 - Excavation of a Physeteroidea skull, Cerro los Quesos, Il sito è stato scoperto da Mario Urbina ed Novembre 2008. 10 Giovanni Bianucci lorado. Le differenze nella taglia dei denti apicali razione di modelli interpretativi paleoecologici. riscontrata nei reperti di Messapicetus gregarius Questi studi porteranno ad una più precisa suggeriscono che anche in questa specie fossile quantificazione delle effettive potenzialità di fosse presente un dimorfismo sessuale, analoga- questo immenso giacimento, utile anche per mente a quanto osservato negli zifidi attuali. E’ pianificare azioni finalizzate alla sua tutela e sal- quindi ragionevole ipotizzare che i grossi denti vaguardia (Bianucci et al., 2009a, 2009b), tenuto apicali, desunti per Nazcacetus sulla base delle conto della criticità dell’ambiente e della crescen- dimensioni dell’alveolo anteriore e osservati in te pressione turistica nelle aree limitrofe (Nazca). alcuni esemplari di Messapicetus, fossero presenti solo nei maschi e venissero utilizzati, come negli Ringraziamenti zifidi attuali, nei combattimenti per la conquista delle femmine (Lambert et al., 2010c). Le ricerche Le ricerche presentate in questa pubblicazio- svolte nel novembre del 2008 hanno permesso ne sono il risultato di un’attiva collaborazione di identificare numerosi altri reperti, tra cui di- con i seguenti colleghi che qui ringrazio: Olivier versi crani e/o scheletri articolati di odontoceti Lambert e Christian de Muizon (Département (Kentriodontidae, Physeteroidea, Phocoenidae, Histoire de la Terre, Muséum National d’Histoire Pontoporiidae e Ziphiidae), misticeti (Balaenop- Naturelle, Paris), Klaas Post e Jelle Reumer (Na- teriidae? e Cetotheriidae) e pinnipedi, associati a tuurhistorisch Museum Rotterdam, Rotterdam), denti di squali (tra cui Cosmopolitodus hastalis and Rodolfo Salas-Gismondi e Mario Urbina (Museo Carcharocles megalodon) (Bianucci et al., 2009b). de Historia Natural, Universidad Nacional Ma- yor de San Marcos, Lima). L’autore ringrazia Conclusioni e prospettive future inoltre per l’invito il comitato organizzatore del convegno internazionale ”Cambiamenti clima- Le ricerche fino ad oggi condotte nel deserto tici, biodiversità ed evoluzione” (Livorno, 2009) del Bacino di Pisco-Ica hanno messo ancor più in ed in particolare Anna Roselli e Michelangelo evidenza le grandi potenzialità di questo immen- Bisconti per la cortese disponibilità. so giacimento a cielo aperto grazie alla scoperta di nuove località fossilifere, sia negli strati della Bibliografia poco conosciuta Formazione Chilcathay, che in quelli della nota Formazione Pisco. Inoltre il ritro- Bianucci G., Landini W., Varola A., 1992. Messapi- vamento di Livyatan conferma che le eccezionali cetus longirostris, a new genus and species of condizioni di fossilizzazione e la continuità del Ziphiidae () from the Late Miocene record fossile per alcune decine di milioni di anni of ‘‘Pietra leccese’’ (Apulia, Italy). Boll. Soc. Pal. It., 31: 261-264. rende ancora possibile il ritrovamento di reperti Bianucci G., Landini W., Varola A., 1994. Rela- straordinari come già accaduto in passato con tionships of Messapicetus longirostris (Ceta- Odobenocetops, Thalassocnus, e Icadyptes. cea, Ziphiidae) from the Miocene of South Le indagini svolte sul campo sono state fina- Italy. Boll. Soc. Pal. It., 33: 231-241. lizzate non solo alla raccolta e/o identificazione Bianucci G., Sorbi S., Suarez M.E., Landini W., dei fossili ma anche alla loro georeferenziazione 2006. The southernmost sirenian record in e collocazione stratigrafica. I dati raccolti sul the eastern Pacific Ocean, from the Late terreno, e nel laboratorio del museo di Lima Miocene of Chile. CR Palevol, 5: 945-952. sono stati utilizzati sia per lo studio sistematico Bianucci G., Lambert O., Post K., Urbina M., 2008. e filogenetico dei reperti, che per fornire un’in- A new marine vertebrate assemblage from terpretazione paleoecologica e tafonomica sia dei the Miocene of the Pisco Formation (Peru). singoli fossili che dei giacimenti nel loro insieme. In: Giornate di Paleontologia 2008 – VIII Edi- Le ricerche ancora in corso continuano in questa zione, Simposio della Società Paleontologica direzione con prospezioni accurate nei siti fossi- Italiana, Siena, pp. 70-72. liferi finalizzate: (1) alla scoperta e allo studio di Bianucci G., Cantalamessa G., Carnevale G., nuovi reperti che possano contribuire in maniera Di Celma C., Finotti F., Lambert O., Post significativa a comprendere meglio alcune fasi K., Salas-Gismondi R., Sorbini C., Landini della storia evolutiva dei cetacei; (2) all’elabo- W., 2009a. Technological applications and Esplorazioni e nuove scoperte nel deserto del Perù: i cetacei fossili di Cerro Colorado e Cerro los Quesos 11

proposal for geoconservation of a Ceno- Lambert O., Bianucci G., de Muizon C., 2008. A zoic marine vertebrate fossil-lagerstätte of new stem-sperm whale (Cetacea, Odon- the Pisco-Ica desert (Peru). In: Giornate di toceti, Physeteroidea) from the latest Mi- Paleontologia 2009 – IX Edizione, Simposio ocene of Peru. CR Palevol, 7: 361-369. della Società Paleontologica Italiana, Apri- Lambert O., Bianucci G., Post K., 2009. A new cena, p. 44. (Odontoceti, Ziphiidae) from Bianucci G., Lambert O., Post K., Urbina M., Lan- the Middle Miocene of Peru. J. Vert. Pal., 29: dini W., 2009b. New discoveries of Cenozoic 910-922. marine vertebrates from (Perù): Lambert O., Bianucci G., Post K., de Muizon preliminary studies and proposal for geo- C., Salas-Gismondi R., Urbina M., Reumer conservation. In: Giornate di Paleontologia J., 2010a.The giant bite of a new raptorial 2009 – IX Edizione, Simposio della Società sperm whale from the Miocene epoch of Paleontologica Italiana, Apricena, p. 10. Peru. Nature: 466: 105-108. Bianucci G., Lambert O., Post K., Urbina M., 2010. Lambert O., Bianucci G., Post K., de Muizon C., High concentration of long-snouted beaked Salas-Gismondi R., Urbina M., Reumer J., whales (genus Messapicetus) from the Mio- 2010b. The giant bite of a new raptorial cene of Peru. Palaeontology, 53: 1077-1098. sperm whale from the Miocene epoch of Brand L., Esperante R., Chadwick A.V., Poma O., Peru. Corrigendum. Nature: 466: 1134. Alomía M., 2004. Fossil whale preservation Lambert O., Bianucci G., Post K., 2010c. Tusk- implies high diatom accumulation rate in the bearing beaked whales from the Miocene of Miocene–Pliocene Pisco Formation of Peru. Peru: in fossil ziphiids? Geology, 32: 165-168. J. Mamm., 91: 16-26. de Muizon C., 1981. Les vertébrés fossiles de la Clarke J.A., Ksepka D.T., Stucchi M., Urbina M., formation Pisco (Pérou). Première partie: Giannini N., Bertelli S., Narváez Y., Boyd Deux nouveaux Monachinae (Phocidae, C.A., 2007. Paleogene equatorial Mammalia) du Pliocène de Sud-Sacaco. challenge the proposed relationship be- Travaux de l’Institut Français d’Études An- tween biogeography, diversity, and Cenozo- dines, 22: 1-160. ic climate change. PNAS, 104: 11545-11550. de Muizon C., 1983a. Un nouveau Phocoenidae DeVries T.J., 1998. Oligocene deposition and (Cetacea) du Pliocène inférieur du Pérou. CR Cenozoic sequence boundaries in the Pisco Acad. Sciences, Paris, 296: 1203-1206. Basin (Peru). J. S. Am. Earth Sci., 11: 217-231. de Muizon C., 1983b. Un Ziphiidae (Cetacea) DeVries T.J., 2001. Molluscan evidence for an nouveau du Pliocène inférieur du Pérou. CR Oligocene-Miocene age of ‘Paracas’ beds Acad. Sciences, Paris, 297: 85-88. in southern Peru. Bol. Soc. Geol. Perú, 92: de Muizon C., 1983c. Pliopontos littoralis un nou- 57-65. veau Platanistidae (Cetacea) du Pliocène de la côte péruvienne. CR Acad. Sciences, Paris, Dunbar R.B., Marty R.C., Baker P.A., 1990. 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Anat., Miocène. Travaux de l’Institut français 213: 131-147. d’Etudes andines, 42: 1-244. 12 Giovanni Bianucci de Muizon C., 1993. -like feeding adapta- tologists, in collaboration with colleagues of the Museo tion in a new cetacean from the Pliocene of de Historia Natural of Lima, confirmed the incredible Peru. Nature, 365: 745-748. potentiality of this immense “open air” fossil deposit. New fossil localities have been discovered, both in de Muizon C., DeVries, T.J., 1985. Geology and pa- the layers of the poorly known Chilcathay Formation leontology of late Cenozoic marine deposits (late Oligocene-early Miocene) and in those of the in the Sacaco area (Peru). Geol. Rundsch., well known Pisco Formation (middle Miocene-late 74: 547-563. Pliocene). Concerning the Pisco Formation, two new localities have been investigated in detail: Cerro de Muizon C., Domning D.P., 2002. The anatomy Colorado and Cerro los Quesos, respectively 35 km of Odobenocetops (, Mammalia), south-southwest and 50 km south of the city of Ica. At the walrus-like from the Pliocene of Cerro Colorado (middle Miocene) the skull, mandible Peru and its palaeobiological implications. and teeth of one of the biggest predators of the past Zool. J. Linn. Soc., 134: 423-452. have been discovered and described with the name of Livyatan melvillei (Odontoceti: Physeteroidea). In de Muizon C., Domning D.P., Ketten D.R., 2002. the same area several skulls referred to the new species Odobenocetops peruvianus, the walrus-conver- Messapicetus gregarius (Odontoceti: Ziphiidae) gent delphinoid (Cetacea, Mammalia) from have been discovered, together with several hundreds the lower Pliocene of Peru. Smiths. Contrib. of more o less complete skeletons of other odontocetes, Paleobiol., 93: 223-261. mysticetes, pinnipeds, birds and turtles. Such a high concentration and diversity of marine vertebrates de Muizon C., Domning D.P., Parrish M., 1999. and the fact that some species were found at different Dimorphic tusks and adaptative strategies ontogenetic stages support the hypothesis that these in a new species of walrus-like dolphin might have stayed for an extended period in (Odobenocetopsidae) from the Pliocene of this area both for breeding and feeding. Unlike other Peru. CR Acad. Sciences, Paris, Sciences de cetacean remains collected at Cerro Colorado, all M. la Terre et des Planètes, 329: 449-455. gregarius specimens lack the postcranial skeleton. Separation of the long-snouted and relatively heavy de Muizon C, McDonald H.G., 1995. An aquatic head from the rest of the body during the drifting of sloth from the Pliocene of Peru. Nature, 375: the carcass at the sea surface might have led to this 224-227. peculiar taphonomic condition. At Cerro los Quesos de Muizon C., McDonald H., Salas Gismondi R., (middle-late Miocene) the partial skeleton of a new ziphiid (Nazcacetus urbinai) have been collected Urbina M., 2004. The evolution of feeding and studied in detail. Nazcacetus urbinai and Mes- adaptations of the aquatic sloth Thalassocnus. sapicetus gregraius had apical mandibular tusks J. Vert. Pal., 24: 398-410. used in intraspecific fights between adult males in a Schäfer W., 1972. Ecology and palaeoecology similar way as observed in the extant ziphiids. Several of marine environments. The University of other odontocete (Kentriodontidae, Physeteroidea, Chicago Press, Chicago. Phocoenidae, Pontoporiidae and Ziphiidae), mysticete (Balaenopteriidae? and Cetotheriidae) and pinniped Uhen M.D., Pyenson N.D., DeVries T.J., Urbina M., remains have been identified in the field at Cerro los 2008. The oldest cetaceans from the Southern Quesos. The investigations in the field and the analy- Hemisphere: new archaeocetes from the ses in the lab of the museum in Lima provided data Pisco Basin of Southern Peru. J. Vert. Pal., useful not only for the systematic and phylogenetic 28, 154A-155A. study of the fossils, but also for the elaboration of pal- aeoecological and taphonomical models. The research in progress still goes in this direction with and are Extended abstract aimed at better quantify the effective potentiality of this immense fossiliferous deposit, also in order to Recorded for the first time more than 150 years start actions finalised to the protection and safeguard ago, the fossil cetaceans from the Pisco-Ica desert of this paleontological heritage. (Peru), received the attention of science since the 1980s. Several studies evidenced an extraordinary fossil preservation and concentration, and a fossil How to cite this paper: record more o less continuous from 48 to 2 Ma. These Bianucci G., 2010. Esplorazioni e nuove scoperte peculiar conditions permitted the preservation and nel deserto del Perù: i cetacei fossili di Cerro Co- the discovery of exceptional fossils, as those referred lorado e Cerro los Quesos. In Bisconti M., Rosel- to Odobenocetops (a dolphin similar to a walrus), li A., Borzatti de Loewenstern A. (eds.), Climatic Thalassocnus (a marine sloth adapted to aquatic life), and Icadyptes (a giant penguin 36 million years old). change, Biodiversity, Evolution: Natural History Research in progress by a team of European palaeon- Museum and Scientific Research. Proceedings of the meeting. Quad. Mus. St. Nat. Livorno, 23: 3-12.