ISTITUZIONE “PARCO DELLA LAGUNA”

Relazione introduttiva alle schede

Il presente documento ha lo scopo di individuare finalità e indicazioni sui principi gestionali che l’Istituzione del “Parco della laguna” dovrà considerare al fine di svolgere con esito positivo le attività che le verranno assegnate. La stesura di schede di ricognizione di beni e immobili presenti in Laguna nord di proprietà del Comune (o in concessione dal Demanio), ha l’obiettivo di illustrare la situazione esistente e delineare un’ipotesi di lavoro, tesa a perseguire lo sviluppo ed il rilancio del territorio veneziano e della sua comunità locale. L’Amministrazione comunale nei suoi programmi ha sempre inserito tra le priorità la rivitalizzazione della laguna e da questo punto di vista una serie di interventi sono stati fatti; molte sono le azioni intraprese per la riqualificazione ambientale e la rivitalizzazione economica della Laguna Nord e molti sono i soggetti istituzionali, locali e non, coinvolti ed attivi. Le numerose iniziative non possono rappresentare degli intereventi spot, ma devono rientrare in una progettualità complessiva in grado di valorizzare tutto ciò che di positivo già esiste e si muove nel tessuto economico e sociale veneziano, mobilitando nuove energie ed iniziative locali coerenti agli strumenti adottati e all’efficacia delle risorse. Risulta necessario quindi sviluppare concretamente un progetto unitario globale che definisca l’obiettivo verso cui devono confluire le varie azioni, allo scopo di evitare che la laguna si limiti ad essere considerata un oggetto di studio e di tutela ambientale, senza un intervento finalizzato a sostenere e a costruire attività socio-economiche a beneficio degli abitanti dell’intera città. Attraverso le schede allegate sarà possibile quindi assicurare una gestione da parte dell’istituzione volta alla valorizzazione socio-economica dell’intera Laguna Nord, in modo puntuale e allo stesso tempo coordinato attraverso la definizione e la promozione di usi compatibili con la salvaguardia delle valenze naturalistiche, archeologiche, storiche e culturali dei luoghi. COMUNE DI VENEZIA

DIREZIONE AMBIENTE E SICUREZZA DEL TERRITORIO

OSSERVATORIO NATURALISTICO DELLA LAGUNA

RICOGNIZIONE BENI DI PROPRIETA’’ COMUNALE O

IN CONCESSIONE AL COMUNE DI VENEZIA

PRESENTI NELLA LAGUNA NORD

VENEZIA, 13 FEBBRAIO 2003 FORTE MAZZORBETTO

Localizzazione:

Il Forte Mazzorbetto si trova nella punta Sud-Est dell’’Isola di Mazzorbetto, a sud dell’Isola dei Laghi.

Planimetria e sezione del Forte Mazzorbetto

Proprietà:

Comune di Venezia, in concessione ad AGESCI (scadenza 22.09.2005)

Destinazione d’uso da Prg:

VPRG di - e , approvato con DGRV n°4786 21.08.1981.

Le previsioni per il Forte Mazzorbetto sono di zona attrezzata quale “punto panoramico”, mentre nella zona adiacente è previsto un ostello per la gioventù. Descrizione del bene:

Forte completamente ristrutturato con cucina, camere (nr.3), wc (nr.4), docce, sala da pranzo.

Il forte di Mazzorbo è costituito nella sua forma attuale, da una batteria in linea con sei postazioni di artiglieria, piazzate sopra la casamatta parzialmente interrata sul lato di ponente. Essa è costituita da una serie di camere voltate a botte, allineate lungo un corridoio di disimpegno di servizio, per il deposito delle munizioni che venivano portate ai pezzi mediante apparecchiature di sollevamento meccanico. Nulla più esiste delle artiglierie di cui restano tracce nelle piazzole e che dovevano essere di notevole calibro e portata, dato che durante la ritirata di Caporetto (1917) riuscirono a sparare su S.Donà di Piave e sul porto di Cortellazzo a molti chilometri di distanza, con un tiro efficace.

Cenni storici

Faceva parte di un sistema di fortificazioni costruite nel secolo XIX e XX da austriaci e italiani. Il sistema difensivo è stato iniziato dai francesi che hanno fortificato S.Erasmo e impiantato un piccolo forte a Mazzorbo, nel 1807, più arretrato rispetto all’attuale.

E’ stato spostato dove ora si trova e poi ampliato e potenziato dagli austriaci e dagli italiani, dato che tutto il sistema proteggeva il settore di nord-est verso le valli da pesca e la gronda di terraferma, coprendo con le artiglierie il Sile e il Piave nel loro sfociare nell’Adriatico. Sistema che ha avuto enorme importanza quando nel 1914/18, dopo la rotta di Caporetto, la linea del fronte ltalo-austriaco si è fermata sul Piave a pochi chilometri da Venezia .

Progetti di restauro/ recupero in corso:

Interventi di restauro in occasione del Giubileo.

Nel 2001 il Comune ha stanziato un contributo straordinario per il rifacimento del Forte (intonaci esterni, interni, pavimentazione delle stanze, servizio igienici).

Ipotesi di gestione:

Rinnovare la convenzione con AGESCI, magari con clausola di aprire il Forte al pubblico.

Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

AGESCI ISOLA DEI LAGHI

Localizzazione

L’isola denominata “Isola dei Laghi”, assieme all’area barenicola sita immediatamente a ovest, è ubicata nella Laguna Nord di Venezia, nelle vicinanze di Burano-Mazzorbo-Torcello.

E’ delimitata a Nord dal Canal Taglio, a Est dal Canale Borgognoni e dall'isola di Mazzorbetto, a Sud e a Ovest dal Canale di Mazzorbo.

Proprietà

Comune di Venezia, ad eccezione di una piccola porzione lungo il canaletto che divide l'Isola dei Laghi da Mazzorbetto, che è di proprietà privata.

Destinazione urbanistica e vincoli

VPRG Burano-mazzorbo e Torcello, DGRV n°4786 21.08.1981 - Destinazione Barene e velme, con possibili attrezzature per la pesca (zona orientale del canale Taglio)

L’area di proprietà privata è a destinazione “agricoltura, orticoltura specializzata”.

Descrizione del bene:

Il sito ha una superficie totale di circa 14 ettari, 5,5 dei quali costituiti da barene. Sono presenti parti coltivate ad orto e resti di frutteti, ora abbandonati. L'isola si è creata per l'assestamento naturale dei fanghi che vennero scaricati sulle barene.

L’Isola dei Laghi è di forma triangolare delimitata da un alto argine (circa 3 m. s.l.m). L’Isola si presenta suddivisa in tre zone con caratteristiche morfologiche simili. Verso il canale di Burano è costituita da una discarica di inerti delimitata sul fronte laguna da opere di marginamento eseguite dal Consorzio Venezia Nuova; la parte centrale è occupata da orti verso Nord ed è morfologicamente più elevata rispetto all’intorno, e tende a degradare verso aree più paludose e barenicole poste a SW (terza zona), caratterizzate da numerosi “ghebi” e terreno poco consistente, con un piano campagna di pochi centimetri superiore al livello del medio mare.

In parte “isola” ed in parte “barena”, non è mai stata abitata e quindi, a parte alcune baracche per gli orti, è priva di strutture architettoniche

Cenni storici

Fino agli anni Settanta, l’isola dei Laghi faceva parte del sistema barenicolo della “Palude dei Laghi”. Quando la zona, soggetta a una parziale bonifica dovuta al versamento dei fanghi provenienti dallo scavo di alcuni rii e canali, si interrò, l’area venne denominata “Isola dei Laghi”.Si venne a creare così un terrapieno, all'inizio utilizzato come discarica di rifiuti. Analogamente a quanto avvenuto in altre isole, l'invasione vegetale aveva reso impraticabile l'area. In seguito L'As.CU.Ve., Associazione Culturale Veneziana, con l'azione spontanea di alcuni pensionati ha portato all'apertura di diversi sentieri e alla creazione di alcuni orti, ricreando così la tradizionale integrazione tra orticoltura e pesca, integrazione un tempo diffusa nel contesto veneziano.

Progetti di restauro/ recupero in corso:

Nel 1990 l’Associazione Culturale Veneziana AS.CU.VE. affiliata all’AUSER regionale e nazionale, ne ha iniziato un recupero, creando orti tradizionali gestiti dagli anziani di Burano.

Altre attività botaniche e naturalistiche sono state organizzate dal Forum per la Laguna di Venezia e dal gruppo di Burano “Isola che c’è “.

Nel progetto Life Natura 1999, denominato “Barene” si prevede il restauro e la protezione di alcuni tratti significativi di barene, velme e fondali nell’area a nord di Burano, ed in particolare nella “Palude dei Laghi”, ove queste morfologie sono significativamente minacciate dall’azione erosiva esercitata dalle correnti e dal moto ondoso. Nell’ambito dello stesso progetto si è creato un vivaio sperimentale di specie lagunari per la protezione delle sponde delle barene.

Nel PALAV (Piano di Area della Laguna e dell’Area Veneziana) l’isola dei Laghi è normata come “isola” e non più una zona di scarico dei fanghi.

Oggi l’isola è inserita anche nel piano di recupero morfologico delle isole del Consorzio Venezia Nuova.

Il Comune di Venezia ha stanziato per le annualità 1999-2000-2001 fondi dalla Legge Speciale per “Indagini preliminari per la infrastruttura dell’isola”.

Sono state finanziate opere di urbanizzazione primaria (acqua, enel, vialetti pedonali di collegamento con le case gotiche) per la formazione di orti per anziani. Il progetto prevede l’autocostruzione da parte degli anziani delle strutture e degli impianti per gli orti secondo modelli dimensionali ed indirizzi costruttivi forniti da progetto.

Nell’Aprile 2002 La Direzione Ambiente ha effettuato un’indagine geoambientale conoscitiva per rilevare un’eventuale inquinamento locale dei terreni, seguendo i parametri definiti dal D.M. 471/99. L’indagine non ha fatto riscontrare superamenti dei limiti per l’utilizzo dell’area a scopi urbanistici.

Ipotesi di gestione:

Si prevede la sottoscrizione di un Accordo di Programma tra il Comune di Venezia e il Magistrato alle Acque di Venezia, finalizzato all’individuazione della destinazione d’uso delle aree secondo prescrizioni urbanistiche che traggono la loro origine non solo dalle vocazioni del territorio, ma da un progetto globale di riqualificazione socio-economica-ambientale dell’area in oggetto, nello specifico: a) riordino dell’area orticola b) gestione e mantenimento del vivaio realizzato mediante il Progetto Life Natura 1999 – Barene Protezione e recupero con tecniche di ingegneria naturalistica c) itinerari didattico-ambientali d) area destinata ad una struttura per il ricovero delle attrezzature di pesca.

Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

AS.CU.VE.

Gruppo Anziani di Burano

TENUTA SCARPA VOLO

Localizzazione:

Burano-Mazzorbo lungo il canale di accesso da Venezia a Burano.

Insieme al giardino pubblico costituisce la testata nord dell’isola di Mazzorbo.

Proprietà

Il Comune di Venezia ha acquistato gli immobili e l’area scoperta.

L’area scoperta è stata affidata alla Direzione Centrale Ambiente e Sicurezza del Territorio (atto di affidamento del 30.08.2002 Prot. PG 2002/360929). Gli immobili sono stati affidati al C.d.Q. di Burano (Delibera G.C. n. 1163 del 26/06/1998).

Destinazione d’uso da V.Prg:

Da V. Prg di Burano, Mazzorbo e Torcello approvato con D.G.R.V. del 1981.

Destinazione “residenza e attività connesse” per l’edificio abitativo, “agricola” per gli altri edifici e l’area pertinente.

Destinazioni private per la residenza e le attività connesse:

Nelle aree destinate a “residenza e attività connesse” e già edificate sono consentite, oltre la residenza, le seguenti attività: studi professionali, botteghe artigiane ed esercizi commerciali; uffici privati e pubblici; pensioni; sedi di rappresentanza; servizi privati e pubblici; ristoranti e simili; attrezzature ricreative e culturali private e pubbliche; magazzini e depositi.

Gli edifici dell’area Scarpa Volo (esclusa la cantina) rientrano nella “Zona A vincolata a restauro e risanamento conservativo”. Quindi sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria, di restauro e risanamento conservativo; mentre non sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica.

Sull’area insiste il vincolo paesaggistico ai sensi della L.1497/39.

Descrizione del bene

La tenuta é costituita da un complesso edilizio e da terreno coltivato ed é cinta da un muro settecentesco, in parte ricostruito in epoca successiva.

Il complesso edilizio rappresenta un esempio significativo di architettura rurale in laguna: la casa padronale tripartita contraddistinta dal tradizionale camino sporgente (vallesana), le due cantine, l'ampio portico prospiciente le cantine, il fienile, la stalla, i due depositi agricoli e il letamaio.

L'area coltivata si può suddividere in 4 zone: il vigneto di uve bianche e rosse, il frutteto, il prato e l'orto costituito in prevalenza da carciofaie. Fra il frutteto e l'area a prato si trova la peschiera, collegata alle acque lagunari tramite una chiusa.

Elenco delle parti e caratteristiche dimensionali EDIFICI Corpo ex abitazione - 88.83 mq per il piano terreno - 85.93 mq per il 1°piano - 92.27 mq per il sottotetto Cantina piccola 55 mq Cantina grande 128.67 mq Portico grande 62.35 mq Portico piccolo 30.80 mq Magazzini gemelli 52.86 mq e 43.22 mq Ex fienile (2 piani) 65 mq Servizi igienici area sosta 13.46 mq SPAZIO APERTO Area coltivata a vite Area a frutteto Area a prato Progetti di restauro/ recupero in corso:

Nel 1998 l’area Scarpa Volo è stata inserita dal Comune di Venezia nel progetto “Itinerari turistici della Laguna di Venezia” nell’ambito dei fondi strutturali Ob. 2 1996-1999. Il progetto è stato ammesso a finanziamento dalla Regione con Delibera n°5059 del 28/12/99 e gli interventi riguardano la realizzazione di approdi sulla riva antistante la cantina, di un’area attrezzata di sosta (panche, tavoli, cestini) e la ristrutturazione di servizi igienici. L’approvazione del progetto comporta un vincolo di 10 anni a mantenere la tenuta Scarpa-Volo come area di sosta e quindi aperta ai turisti di passaggio. Nel 2000-2001 sono stati realizzati interventi gli impianti di illuminazione e riscaldamento, il rifacimento della pavimentazione e della copertura della cantina grande. Fondi Legge Speciale

Progetto definitivo “Recupero edilizio ed ambientale tenuta Scarpa Volo e Lazzaretto a Mazzorbo – Venezia” INTERVENTI PREVISTI DA PROGETTO - Adeguamento degli impianti. - Servizi igienici. - Modifica dell’orientamento della scala nel corpo padronale (intervento di ristrutturazione). - Cambio di destinazione d’uso” da residenza a struttura ricettiva. - Cambio di destinazione d’uso da fabbricato rurale a sede di associazioni. - Angolo cottura nella cantina. Gli edifici esistenti sono da restaurare con destinazione a foresteria-ostello, locali per lo svolgimento delle attività agricole e didattico-educative (laboratorio ambientale per le scuole, piccolo museo degli attrezzi agricoli tradizionali), spazi coperti e scoperti per il ristoro e manifestazioni pubbliche, spazi per attività permanenti della comunità locale.

Realizzazione di un nuovo polo di attrazione turistica (44 posti letto) legato agli aspetti dell’ambiente non edificato e alla tradizione delle attività umane. Creazione di servizi per lo sviluppo turistico della laguna nord di Venezia, per visite guidate alle isole, alle barene, alle valli e ai casoni di pesca, agli ambiti architettonici e archeologici delle isole della laguna fino all’area altinate.

Realizzazione dell’opera pubblica a cura della Direzione Centrale Opere Pubbliche.

SPAZI SCOPERTI

Dal 1999 alla primavera 2002 sono stati effettuati periodicamente interventi di manutenzione del verde (sfalcio dell’erba, vendemmia, e potatura delle vigne) per l’area agricola a opera della Direzione Ambiente, con propri fondi. Nell’Ottobre 2002 i tecnici del Comune hanno verificato, in seguito a sopralluoghi, che il prezioso vigneto e l’area degli orti versavano in uno stato di grave degrado. Il Comune ha deciso di riprendersi la gestione diretta degli spazi scoperti in attesa di redigere un piano di gestione agricola.

Ipotesi di gestione:

Recupero dei beni ambientale, architettonici per contribuire a restituire alla comunità locale la loro storia e per attivare attrattori che consentano una diversificazione dell’offerta turistica secondo un modello di sviluppo sostenibile.

Sostenere iniziative di accrescimento del livello di accoglienza, attraverso lo sviluppo di forme di ricettività a basso costo. La gestione dovrebbe essere affidata ad un soggetto unico privato da individuare tramite bando, il quale possa gestire la tenuta nel suo complesso per custodire e tutelare l’ambiente e provvedere ai lavori agricoli; dovranno essere comunque definiti da parte dell’Amministrazione Comunale i requisiti precisi per l’ammissione, in modo che possa essere anche garantita la collaborazione del soggetto gestore con il C.d.Q. e le varie associazioni dell’isola. Va presa in considerazione la possibilità di vendere direttamente ai visitatori vino e ortaggi prodotti sia all'interno della tenuta che all'Isola dei Laghi . A tale fine dovrà garantire i rapporti con il C.d.Q., al quale sono stati riservati degli spazi propri, e con le associazioni locali, le quali potrebbero gestire, attraverso la stipula di apposite convenzioni, alcune attività quali la manutenzione degli orti didattici, l'allestimento del museo etnografico, le visite didattiche, il centro informazioni sulla laguna, la consulenza sulle tecniche di agricoltura biologica, etc. Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

Con G.C. n. 1163 del 25/06/1998 la Cantina è stata data in gestione temporanea al C.d.Q. di Burano.

Associazioni interessate all’utilizzo/gestione: “Isola che c’è”, AUSER-As.Cu.Ve-ONLUS. Possibili altri partner:Coordinamento scuole dell’obbligo Burano, Itinerari Educativi del Comune, C.d.Q., Magistrato alle Acque, Ass. all’Ambiente, ai Servizi Educativi, alla Cultura, Centri ambientali della Provincia, Associazioni di categoria, Cooperative di Gestione.

Finanziamenti a disposizione:

Progetto di restauro edilizio, finanziato con Fondi Legge Speciale.

Altre fonti di finanziamento:

Oltre ai finanziamenti utili per il restauro della Cantina Scarpa Volo, non servono ulteriori fondi, poiché si prevede che il soggetto gestore, da individuare tramite bando, sia in grado di autogestire la tenuta e autosostenersi, senza oneri per l’Amministrazione Comunale.

COMUNE DI VENEZIA

DIREZIONE AMBIENTE E SICUREZZA DEL TERRITORIO

OSSERVATORIO NATURALISTICO DELLA LAGUNA

RICOGNIZIONE BENI IN VIA DI ACQUISIZIONE IN PROPRIETA’’

O IN CONCESSIONE DA PARTE DEL COMUNE DI VENEZIA

PRESENTI NELLA LAGUNA NORD

VENEZIA, 13 FEBBRAIO 2003 ISOLA LAZZARETTO NUOVO

Localizzazione:

Posta all'ingresso della laguna, a circa tre chilometri a nord-est di Venezia, di fronte al litorale di S.Erasmo..

Isole più prossime: San Giacomo in Paluo, , Sant’Erasmo

Proprietà:

Demanio dello Stato, non militare.

Dal 1985 l’isola è in concessione ad Ekos Club.

Il Comune di Venezia (Assessorato al Patrimonio) ha esercitato il diritto di prelazione per l’acquisto dell’isola ai sensi della Legge 488/99. Al momento l’acquisto non è stato concluso ed il Comune ha intentato una causa legale avverso il Ministero delle Finanze per mancato rispetto degli impegni assunti.

Destinazione d’uso da V.Prg:

Attuale : V. Prg per le isole di S. Erasmo e le , approvato con D.G.R.V. n°143 del 25 Gennaio 2000.

Spazi esterni alle mura del Lazzaretto Nuovo - Destinazioni d’uso compatibili: Spazio verde di pertinenza dei fabbricati interni e di raccordo con le aree naturali perimetrali per fruizione scientifica, educativa e culturale. Sono comunque consentiti interventi per la mobilità pedonale, spazi di ormeggio, spazi di ormeggio attrezzati, attrezzature tecnologiche.

Verde di impianto del Lazzaretto Nuovo interno alle mura - Destinazioni d'uso compatibili: Spazio verde di pertinenza all’edificato con possibilità di insediamento edilizio per gli usi istituzionali previsti.

In previsione: V.Prg per la Laguna e per le isole minori (VEDI TAVOLA SEGUENTE)

Destinazioni d’uso consentite per l’isola: Residenza, attrezzature collettive.

Per gli edifici è previsto la demolizione, il restauro, la ristrutturazione con vincolo parziale e per le mura la manutenzione ordinaria e straordinaria

Per gli scoperti è prevista:

- riqualificazione paesaggistica , per lo spazio interno alle mura: comprende le opere atte a conferire ad uno spazio scoperto un assetto paesisticamente coerente, sia valorizzando l’assetto esistente sia creandolo ex- novo;

- restauro naturalistico per lo spazio più esterno alle mura: comprende le opere atte a ripristinare, su di uno spazio scoperto, condizioni di naturalità in grado di autosostenersi; DESTINAZIONE D’USO PER L’ISOLA LAZZARETTO NUOVO PREVISTE DALLA VPRG PER LA LAGUNA E

PER LE ISOLE MINORI

Descrizione del bene:

Posta all'ingresso della laguna, a circa tre chilometri a nord-est di Venezia, di fronte al litorale di S.Erasmo, l’isola fin dall'antichità ha avuto probabilmente una funzione strategica a controllo delle vie acquee verso l'entroterra.

Aspetti storici : Reperti archeologici vi testimoniano la presenza umana già dall'età del bronzo, mentre il primo documento scritto risale al 1015: un atto notarile dove l'isola è chiamata Vigna Murada. Il principale edificio dell’isola, il cinquecentesco Tezon Grande , lungo più di 100 metri - il più grande edificio pubblico di Venezia dopo le Corderie dell'Arsenale -, conserva ancora molte scritte e disegni originali, che ricordano la presenza dei mercanti, dei bastazi (facchini) e dei guardiani del Magistrato alla Sanità. Nel corso del 1700 avvenne il progressivo abbandono dell’uso sanitario dell’isola. Una cinta muraria di forma quadrangolare, con feritoie e corpi di guardia, risalente alla prima metà del 1800, delimita l’antico insediamento. Aspetti naturalistici : L’isola del Lazzaretto Nuovo, si presenta con un perimetro esterno frastagliato, formato da un alto argine lungo il lato occidentale verso Murano e per i restanti lati da “barene”. Lungo il vecchio "giro di ronda" dei militari, che si svolge per circa un chilometro intorno all'isola, si hanno punti di notevole interesse naturalistico, con una visuale a 360 gradi sulla laguna di fronte a Venezia. Il sentiero si inoltra in boschetti di allori, frassini, biancospino, pruni selvatici, cannuccia palustre. Il lato nord, delimitato da un piccolo canale (ghebo) dove si possono osservare pesci e crostacei tipici della laguna, presenta una grande varietà di piante di barena, tra cui limonium, salicornia e artemisia. Dentro la cinta muraria, lungo i viali a raggiera di impianto austriaco, ci sono molti gelsi secolari; intorno alle vere da pozzo frassini e pioppi; lungo le mura a nord alberi da frutto rinselvatichiti. L'isola e le zone circostanti sono frequentate da gabbiani, garzette, aironi cinerini, cormorani, alcuni esemplari di martin pescatore, falchi di palude e rapaci notturni. Nei periodi estivi è anche osservabile una colonia di cavalieri d'Italia, in costante aumento negli ultimi anni. Dati sintetici:

Estensione attuale: mq: 87.250

Nr. Edifici: 8 per un totale di 3.616 mq (16.636 mc)

Approdo: da pontile fisso pubblico con cavana dal canale di S. Erasmo.

Progetti di restauro / recupero in corso:

Recupero del “Tesonetto” a foresteria per le attività connesse al laboratorio di archeologia dell’Archeoclub.

Ipotesi di gestione:

Laboratorio e deposito di restauro dei reperti lapidei, gestito da Archeclub e Ekos Club.

Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

Dal 1985 l’isola è in concessione ad Ekos Club, associazione di volontariato che ha come finalità la tutela, la rivitalizzazione e lo sviluppo dell'isola del Lazzaretto Nuovo all'interno del programma generale denominato "Per la rinascita di un'isola”.

Tali finalità – come si legge nello statuto dell’Associazione - che potranno essere perseguite anche in collaborazione con altre Associazioni, Enti ed Istituzioni - si concretizzaranno nell'organizzazione di iniziative quali: - riunire tutti coloro che desiderano la tutela, lo sviluppo e la valorizzazione dell'isola del Lazzaretto Nuovo; - curare la manutenzione ed il miglioramento del patrimonio storico-edilizio esistente e dell'area verde; - favorire l'interesse dell'opinione pubblica verso la località in particolare con visite guidate all'isola; - promuovere attività culturali (in particolare lo studio delle caratteristiche storiche e monumentali dell'isola), attività sportive (con particolare riferimento alle attività marinare in genere), attività ricreative ed associative (incontri, spettacoli, con particolare riguardo alle tradizioni lagunari), attività di volontariato ed assistenziali (con particolare attenzione ad interventi di recupero e socializzazione per le categorie sociali più deboli giovani, anziani, disabili- e per le pari opportunità). L'isola fa parte del Sistema Bibliotecario Museale - SBMP della Provincia di Venezia e degli Itinerari Turistici (Progetto UE) del Comune di Venezia.

TORRE MASSIMILIANA

Localizzazione:

Si trova a Sud – Ovest dell’isola di S.Erasmo.

Proprietà:

Demanio dello Stato richiesto in concessione dal Comune.

Destinazione d’uso da Prg:

Da V.Prg di S.Erasmo e le Vignole, approvato con D.G.R.V. n°143 del 25 Gennaio 2000.

L’ambito a cui fa riferimento la Torre Massimiliana è soggetto a Progetto Unitario, il cui intervento è collocabile in un più ampio programma di recupero del sistema storico delle fortificazioni lagunari per la fruizione civile degli spazi e dei manufatti ripristinati. Modalità di intervento : Riutilizzo dell’edificio e della sua area di pertinenza a funzione pubblica, secondo le modalità del progetto unitario.

Destinazioni d’uso consenti te: attività culturali e servizi ed attrezzature di interesse collettivo e/o sociale.

Descrizione del bene: Cenni storici Il Forte di S. Erasmo o Forte Massimiliano, detto anche, nella toponomastica più corrente, "Torre Massimiliana", sulla punta di sud-ovest dell'isola di S. Erasmo di fronte al porto del Lido, è un'opera fortificatoria ottocentesca del tutto anomala nel variegato panorama delle fortificazioni militari della Piazzaforte Marittima a Forti Staccati della laguna di Venezia. Fino al 1797, cioè fino alla caduta della Repubblica di Venezia, il sistema difensivo lagunare era costituito da un numero abbastanza esiguo di fortificazioni poste a controllo delle bocche portuali, mentre praticamente nessuna difesa era posta verso la gronda lagunare, ad eccezione del castello di Mestre, essendo Venezia difesa nell'entroterra dalle città che dal XIV secolo a lei avevano fatto atto di dedizione. Fu a partire dal 1797, che avvenne la militarizzazione della Laguna e l'istituzione in essa della Piazzaforte Marittima a Forti Staccati con comandi militari e caserme in ogni convento soppresso della città e in quasi tutte le isole, fino a raggiungere alla fine del 1945, poco meno di un centinaio di punti fortificati e presidiati in laguna. In questa fase "moderna", successiva al 1797, con il potenziamento costante e progressivo di tutto il sistema difensivo e con il rafforzamento in particolare delle difese militari del porto di Lido, si realizza anche la fortificazione del litorale di S. Erasmo. La Torre Massimiliana, costruita dagli Austriaci tra il 1843 e il 1844, sorge sul sedime del precedente Forte di S. Erasmo costruito dai francesi (1811-14). Circondata da un fossato acqueo e da un argine con impianto poligonale irregolare, difendeva la parte meridionale del litorale di Sant'Erasmo prendendo d'infilata la bocca di Porto di Lido.

Progetti di restauro/ recupero in corso: Restauro della Torre Massimiliana in completamento (sarà ultimato ad aprile-maggio 2003).

Il restauro è realizzato dal Consorzio Venezia Nuova, nell’ambito dell’Accordo di Programma stipulato tra Comune, Regione, Magistrato alle Acque.

Interventi nell’isola : L’accordo riguarda il risanamento delle sponde dell’isola, scavo e risanamento dei canali interni, realizzazione dell’impianto fognario, opere di urbanizzazione ad opera del Comune. Queste ultime riguardano la sistemazione e nuova asfaltatura della viabilità carrabile esistente, attrezzature e parcheggi nei punti di interscambio terra-acqua, realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili, sistemazione e realizzazione di darsene, sistemazione della spiaggia e realizzazione di servizi connessi, realizzazione della sede remiera e dell’associazione kajak, recupero funzionale della vecchia peschiera a lato est dell’isola, sistemazione di aree verdi e a standard, recupero del Ridotto S.Erasmo a Punta Vela e recupero della Torre Massimiliana. I progetti di tutto ciò sono allo stadio esecutivo, divisi in 5 stralci, per i primi tre i lavori sono già avviati, gli ultimi due saranno approvati in tempo utile per terminare tutti i lavori entro il 2005.

Il restauro della Torre : si tratta di un recupero filologico “moderno”, in quanto rispettoso dell’assetto architettonico secondo quanto rilevato da documenti di archivio, ma con l’inserimento di strutture totalmente amovibili che ne consentono un uso quotidiano. Il recupero riguarda anche il terreno di pertinenza , gli accessi, gli argini, e altri manufatti di difesa militare di epoche successive.

Dati sintetici: Forte militare di forma circolare, epoca impianto originario: dal 1831 al 1842 Superficie coperta: 589 mq Nr. Piani: due piani fuori terra, collegati con scala a chiocciola e terrazza all’ultimo solaio ove era posta una cannoniera rotante. Nr. Stanze: Oltre all’ingresso, che introduce anche ad un chiostro circolare, sono presenti 15 celle divise su due piani di circa 40 m l’una, con un percorso di accesso passante. E’ prevista una sala riunioni con circa 60 posti a sedere. Impianti tecnologici e servizi: Impianto di riscaldamento, impianto elettrico, con possibilità di collegamento internet e predisposizione per mostre, esposizioni, servizi igienici, magazzino-deposito. Aree a parcheggi: 850 mq

Ipotesi di gestione:

L’ipotesi più adeguata è di adibire la Torre a funzione museale ed espositiva e ritrovo per le associazioni locali: il manufatto è di elevato pregio storico - architettonico nonché panoramico (dalla terrazza si ha magnifica vista sull’isola e sulla bocca di porto del Lido). E’ da visitare per la sua originalità e caratterizzazione, per quello che ha rappresentato storicamente e funzionalmente, per il suo essere parte di un grande sistema difensivo della Laguna e della piazza trincerata di Venezia. All’interno si possono esporre tutti i progetti costruttivi del manufatto dalla sua origine e quelli relativi a tutto il sistema delle fortificazioni. La prospettiva museale si lega ovviamente al recupero e visitabilità di altri numerosi manufatti militari presenti in isola (Ridotto di Punta Vela, Telemetri, ricostituzione morfologica del forte di S. Erasmo alla 1^ fermata ACTV, Lazzaretto Nuovo) e quelli in Laguna (S. Andrea, S.Nicolò del Lido, Rocchetta - Alberoni, Emo - Lido, Mazzorbo, S. Giacomo in Paludo, Certosa).

L’Assessorato alle Attività Produttive sta incentivando lo sviluppo dell’impresa agricola, con l’obiettivo di garantire redditività, la continuità del lavoro per mantenere il paesaggio degli orti, legato alla produzione e commercializzazione del prodotto tipico – marchio dop – e come risorsa indiretta, legata al turismo non invasivo. La Torre Massimiliana può rientrare in questo progetto più complesso: presenza di associazioni e caratterizzazione museale sono aspetti che devono essere integrati con le altre risorse dell’isola (agricoltura, recupero delle peschiere, turismo).

Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

Alcune associazioni hanno dimostrato interesse nell’eventuale gestione della Torre Massimiliana: l'Associazione di Volontariato "Torre Massimiliana", l'Associazione Kajak S. Erasmo, l'Associazione "l'isola e la città", l'Ekos club, l'Archeoclub d'Italia, sede di Venezia.

Si dovrebbe costituire una cooperativa di persone locali da definire ancora, per gestire sia i beni pubblici che privati, capace di autogestirsi e autosostenersi.

Finanziamenti a disposizione:

Non servono ulteriori finanziamenti per la gestione; potrebbero servire dei finanziamenti eventualmente per gli allestimenti.

RIDOTTO S. ERASMO

Localizzazione:

Nord – Est dell’Isola di S.Erasmo

Proprietà:

Agenzia del Demanio dello Stato, acquistabile eventualmente dal Comune. Il Consorzio Venezia Nuova sta predisponendo il progetto di restauro, ed in un secondo tempo potrebbe acquistarla o averla in concessione il Comune. Destinazione d’uso da Prg:

Modalità di intervento previste: restauro del Ridotto ed il riutilizzo dell’edificio e della sua area di pertinenza a funzione pubblica.

Le destinazioni d’uso consentite sono: attività culturali, servizi ed attrezzature di interesse collettivo e/o sociale, attività di ristorazione.

L’edificio è vincolato : L 1497/1939

Descrizione del bene:

Il Ridotto S. Erasmo che fa parte di una linea di fortificazioni la cui realizzazione venne realizzata dal governo napoleonico dopo il 1797 alla caduta della Serenissima.

Si definisce come “Forte – Ridotto”: i segni della pertinenza fortificata del ridotto sono riconducibili ad ampie porzioni del sistema di doppio terrapieno che cingeva il manufatto.

E’ composto da un volume principale ed uno secondario, legati tra di essi da un muro.

Uso attuale: deposito agricolo.

Epoca di impianto: 1831-1842,

Mq coperti: 215

Nr. Pani: 1

Area di pertinenza: agricola

Parcheggio: mq 550

Progetti di restauro/ recupero in corso:

Il progetto di restauro del Ridotto è curato dal Consorzio Venezia Nuova, nell’ambito dell’Accordo di Programma stipulato tra Comune, Regione, Magistrato alle Acque.

L’accordo riguarda il risanamento delle sponde dell’isola, scavo e risanamento dei canali interni, realizzazione dell’impianto fognario, opere di urbanizzazione ad opera del Comune. Queste ultime riguardano la sistemazione e nuova asfaltatura della viabilità carrabile esistente, attrezzature e parcheggi nei punti di interscambio terra-acqua, realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili, sistemazione e realizzazione di darsene, sistemazione della spiaggia e realizzazione di servizi connessi, realizzazione della sede remiera e dell’ass. kajak, recupero funzionale della vecchia peschiera a lato est dell’isola, sistemazione di aree verdi e a standard, recupero del Ridotto S.Erasmo a Punta Vela e recupero della Torre Massimiliana. I progetti di tutto ciò sono allo stadio esecutivo, divisi in 5 stralci, per i primi tre i lavori sono già avviati, gli ultimi due saranno approvati in tempo utile per terminare tutti i lavori entro il 2005.

Per il Ridotto S.Erasmo i lavori di restauro devono ancora essere avviati.

Ipotesi di gestione:

Spazio espositivo e di ritrovo per associazioni locali. Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

Si dovrebbe costituire una cooperativa di persone locali da costituire ancora, per gestire sia i beni pubblici che privati di tutta l’isola di S.Erasmo.

Finanziamenti a disposizione:

Oltre ai finanziamenti per il restauro del Ridotto, non servono altri finanziamenti, in vista che la cooperativa che gestirà il Ridotto sia in grado di sostenersi e autogestirsi.

ISOLA LA CERTOSA

Localizzazione

L'isola della Certosa si trova nella laguna centrale ed è delimitata a Nord dall'isola de Le Vignole, a Ovest e a Sud dal Canale delle Navi e a Est dal forte di Sant'Andrea. Situata a circa duecento metri ad Est di Venezia, alle spalle di Sant'Elena, è facilmente raggiungibile percorrendo il canale che la separa da Le Vignole.

Proprietà:

Demanio dello Stato, di cui è prevista dall’art. 15 della L. 798 del 1978 la concessione novantanovennale gratuita a favore del Comune di Venezia, a fronte della presentazione, già avvenuta, del Piano di Recupero dell’isola. Il 10.12.1996 è avvenuta la consegna provvisoria delle aree entro le mura storiche e si è in attesa della formalizzazione dell’atto di concessione e della consegna della porzione residua.

Destinazione d’uso da Prg:

Attuale:

- V.Prg Vignole e Certosa, approvato dalla regione del Veneto con Decreto n. 5792 del 09\12\1982: Destinazione d’uso a “giardini e parchi pubblici con attrezzature sportive e per il gioco dei bambini, attrezzature culturali e ricreative” .

- Piano di recupero dell’Isola della Certosa approvato in data 19\01\1996 dal Consiglio Comunale di Venezia a seguito dell’intesa per il trasferimento del poligono di tiro. Il piano diventa immediatamente efficace anche per le aree in uso all’esercito (Certosa Nuova); il piano si pone come obiettivo il recupero dei valori ambientali, storici, e paesaggistici presenti. Pur essendo la destinazione di tutta l’area a parco sono consentiti usi per gli edifici esistenti da recuperare per “artigianato e industria di produzione di beni vari, magazzini, ricovero manutenzione e riparazione piccole imbarcazioni, centri di servizi e strutture culturali” se compatibili e funzionali al piano stesso.

- Vincoli: L’intera isola è vincolata ai sensi della Legge 1497\1039. Il casello delle polveri e i resti del convento sono vincolati ai sensi della Legge 1089\1939.

In Previsione: V.Prg per la Laguna e per le isole minori:

Destinazioni d’uso consentite: Attrezzature collettive, verde pubblico, attività produttive, che rispettino la vocazione dell’isola come spazio a parco pubblico e che siano compatibili con l’utilizzo ricreativo da parte degli utenti, sia per quanto riguarda gli scoperti interni, che gli spazi acquei adiacenti.

Per gli scoperti la VPRG prevede i seguenti interventi

- riqualificazione paesaggistica: comprende le opere atte a conferire ad uno spazio scoperto un assetto paesisticamente coerente, sia valorizzando l’assetto esistente sia creandolo ex-novo;

- restauro naturalistico: comprende le opere atte a ripristinare, su di uno spazio scoperto, condizioni di naturalità in grado di autosostenersi;

Descrizione del bene:

L'isola de Ila Certosa ha una superficie totale di circa 24 ettari, di cui 18340 mq edificati, un perimetro abbastanza regolare e ben arginato da rive in pietra. Le tipologie edilizie sono in parte residenziali e in parte costruite da capannoni per la fabbricazione, custode e conservazione delle polveri da sparo. Dell'antico insediamento rimane solamente il chiostro del nucleo conventuale. Il resto dell'isola è ricoperto da prati, alberatura ad alto fusto, arbusti e vegetazione incolta con la sola eccezione di una radura nella zona Nord.

Fino al 1997 la zona nord-est – Certosa Nuova è usata come poligono di tiro dal battaglione dei lagunari della vicina caserma S.Andrea. L’esercito si ritira in seguito al piano di recupero dell’isola da parte del Comune di Venezia come previsto dalla Legge Speciale per Venezia che inseriva la Certosa tra le aree demaniali da consegnare in concessione in cambio della presentazione del Comune di un piano di utilizzo.

Dati sintetici

Estensione attuale: 24 ettari

Nr. Edifici. 59

Approdo: da pontile fisso

Progetti di restauro / recupero: Interventi finanziati con provvedimenti europei ” Obiettivo 2 94-96 34b – Obiettivo 2 97-99 3.2 – Retex) : - ristrutturazione di 3 capannoni per attività produttive (polo cantieristico per la costruzione, manutenzioni e rimessaggio di imbarcazioni - vincolo di destinazione di dieci anni). E’ in corso di predisposizione bando di assegnazione degli edifici realizzati (Settore Patrimonio). - ristrutturazione del Casello delle Polveri - restauro edificio con destinazione residenza per il custode; - ristrutturazione edificio (foresteria) con destinazione bar, ristorante, ricettività per 23 posti letto; - restauro edificio ottocentesco, cosidetto “casa dell’ortolano”, con destinazione centro servizi per la nautica; - realizzazione di un percorso pedonale con servizi igienici, messa in sicurezza edifici militari e manutenzione terrapieni; - allaciamenti a rete (acqua, gas, enel, telefono); Interventi finanziati dal Magistrato alle Acque: - restauro muro perimetrale (fronte acqueo); - scavo canale nord di adduzione all’isola per accesso mezzi ACTV - intervento di ridefinizione morfologica della barena che definisce il canale con allargamento della testata e realizzando lungo la sua estensione un sistema di cavane. - recinzione dell’area archeologica.

Nel 1996 viene elaborato un progetto di “bonifica ambientale” che riguarda una fascia lungo il perimetro nord dell’isola e l’area interna al muro non dominata da fabbricati e riconosciuta come ambito caratterizzato da evoluzione in senso naturalistico. Il progetto di bonifica ambientale avviato dal Dott. Bonometto che ne definisce le linee guida, viene in seguito portato avanti dalla società Vesta, concessionaria del Comune. Altri interventi: “Isola della Certosa – opere di recupero edilizio e ambientale , ambito archeologico – naturalistico”, progetto definitivo agosto 2002. Il progetto consiste nella demolizione, asporto e bonifica di manufatti industriali e nella definizione di un nuovo percorso che, legandosi a quelli già esistenti, completa il sistema perimetrale dell’isola e costituisce il collegamento tra una serie di piccoli interventi di recupero e ristrutturazione di edifici ed antichi complessi militari di terrapieni e polveriere. Gli interventi saranno ultimati per Dicembre 2003.

Ipotesi di gestione:

Attualmente nessuno degli edifici restaurati è attualmente utilizzato, ad eccezione dell’edificio destinato a guardiania.

Con l’atto di indirizzo n. 46 del 2 Agosto 2002, la Giunta Comunale ha convenuto circa la necessità di una riqualificazione integrata dell’isola della Certosa, in grado di valorizzare gli aspetti ambientali ed economico- sociali nella prospettiva di uno sviluppo sostenibile e duraturo.

Nei successivi incontri tra gli Assessori competenti si è altresì convenuto che la riqualificazione dell’isola della Certosa debba rientrare all’interno di una più ampia strategia volta a valorizzare le isole della Laguna Nord e che, a questo scopo, possa risultare appropriata l’istituzione di un Parco regionale di interesse locale ai sensi della L.R. 40 del 1984 - Delibera della Giunta Comunale n. 77 del 30 Ottobre 2002.

Nel breve periodo si provvederà alla creazione dell’Istituzione, a cui saranno attribuiti i compiti dell’attuazione e della gestione dei progetti previsti sull’isola della Certosa dagli strumenti urbanistici, per consentire di promuovere la valorizzazione della Certosa nel quadro più ampio del Parco della Laguna.

Eventuali associazioni o altri soggetti coinvolti:

Comitato Certosa e Sant’Andrea e la Cooperativa il Cerchio, che ha il compito di servizio di guardiania, pulizia e manutenzione ordinaria degli scoperti. Il Comitato è stato costituito nel 1985 come associazione di volontariato ambientalista e sociale, con gli obiettivi generali di: - salvaguardare e trasformare l'isola della certosa in parco urbano - recuperare all'uso civile, risanare e riutilizzare il castello e l'isola di sant'andrea - rivitalizzare le isole delle vignole (vecchie e nuove) - contribuire concretamente alla costruzione del parco della laguna di venezia - contribuire alla creazione e gestione di un grande circuito museale, naturalistico e ricreativo comprendente l'insieme delle fortificazioni del campo trincerato di mestre e quelle lagunari e litoranee quale parte integrante del parco della laguna di venezia.

Si sta predisponendo una sua nuova sede operativa ed uno spazio di formazione ed educazione ambientale presso gli edifici restaurati dell'isola della Certosa, definendo dei percorsi guidati per non vedenti.