Ripartizione Del Territorio Agro-Forestale Indirizzi Di Gestione
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PROVINCIA DI LIVORNO PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE 2012-2015 Ripartizione del Territorio Agro-Forestale Indirizzi di Gestione 178 PIANO FAUNISTICO VENATORIO 2012-2015 PROPOSTE Premessa Gli obiettivi da perseguire con il Piano Faunistico Venatorio Provinciale 2012-2015 e già tracciati nelle loro linee essenziali nel PRAF, possono sostanzialmente riassumersi nei punti seguenti: Superficie destinata alla tutela della fauna selvatica reintrodotta all’interno 1 dei limiti del 20-30% della SAF; Definizione degli indirizzi di gestione degli Istituti pubblici per il 2 conseguimento degli obiettivi programmati; Definizione degli indirizzi di gestione degli Istituti privati per il conseguimento 3 degli obiettivi programmati; Definizione delle Densità Obiettivo delle specie ungulate e degli indirizzi di 4 gestione da adottare per il raggiungimento degli obiettivi programmati; Definizione dei criteri e degli indirizzi per la gestione del Territorio a Caccia 5 Programmata. Il presente piano è redatto tenendo conto delle indicazioni del Piano Regionale Agricolo Forestale 2012-2015 e della vigente normativa in materia di caccia e tutela della fauna e dell’ambiente. 10- Gestione Differenziata del Territorio Secondo quanto emerso in fase di analisi dei risultati conseguiti nel precedente periodo di pianificazione faunistico-venatoria, le aree poste a tutela della fauna presenti in provincia di Livorno hanno una estensione complessiva pari ad Ha 35.334 che corrisponde al 33,59% della Superficie Agro-Forestale (SAF) definita con Del. GR 262/2012. Ciò comporta un superamento delle disposizioni di cui all’Art. 10, comma 3 della l. 157/92, richiamate dalla l.r. 3/94 e succ. mod. e int. all’art. 6, comma 5 e riprese dal PRAF succitato. Il rispetto della percentuale massima di superficie da destinarsi a tutela della fauna selvatica comporterebbe la restituzione al territorio a caccia programmata di circa 3.774 Ha. Si tratterebbe di uno stravolgimento dell’attuale assetto degli Istituti faunistici esistenti e che andrebbe a colpire esclusivamente le aree poste in divieto di caccia costituite sulla base della legislazione sulla caccia. 179 Le proposte di riordino degli Istituti faunistici e delle aree protette che seguono, si pongono l’obiettivo di ricondurre nell’alveo dei parametri di legge le aree poste a tutela della fauna mantenendo, al tempo stesso, i presupposti di gestione della fauna e del territorio agro- forestale indicati in sede di PRAF per le specie ungulate, per la piccola fauna stanziale e per le specie migratorie. Tutto ciò in una ottica di integrazione delle aree in divieto di caccia nel tessuto del territorio a caccia programmata con possibili e plausibili ricadute positive anche per quest’ultimo in termini di produttività faunistica e contenimento dei danni alle produzioni agricole. 10.1- Aree Protette a) Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Il Piano Faunistico Venatorio Provinciale non ha alcuna autorità per intervenire nell’ambito della pianificazione del territorio incluso nel Parco Nazionale. Tuttavia, anche in considerazione della ricaduta che una così vasta area protetta ha anche nell’adiacente territorio a caccia programmata, in particolare per la gestione delle specie ungulate, e sulle attività agricole del comprensorio, sarebbe auspicabile avviare le intese locali per una rivisitazione dei limiti esterni. L’attuale perimetrazione dell’Area protetta è, infatti, per ampi tratti, poco consona alle esigenze di gestione della fauna ma anche di difficile individuazione poiché non coincidente con confini naturali e ben identificabili sul terreno. Attualmente non emergono segnali che possano far ipotizzare nel periodo di validità del Piano le eventuali modifiche dei confini esterni, pertanto ai fini della presente pianificazione si mantengono poste in divieto di caccia gli attuali 16.587 Ha (15,77%). b) Riserve Naturali Statali La natura di queste aree non consente di prevederne eventuali impieghi nell’ambito della pianificazione faunistico venatoria provinciale. La loro destinazione rimane pertanto immutata ed interessa una superficie complessiva di 626 Ha (0,60% della SAF). c) Parchi Provinciali Il sistema dei Parchi della Provincia di Livorno riveste una superficie complessiva di 5.099 Ha. Di questi, 1.329 Ha interessano il Parco Provinciale dei Monti Livornesi e 3.770 Ha quello di Montioni. Per il periodo di validità del presente Piano non sono previsti interventi a modifica del sistema attualmente esistente. Si ritiene tuttavia necessario porre l’attenzione sul piccolo complesso denominato “I Poggetti” ricadente in comune di Rosignano M.mo per una estensione di 186 Ha. Questo 180 sito è caratterizzato dalla persistenza al suo interno di specie ungulate (cinghiale in particolare) che provocano anche gravi danni alle colture agricole circostanti. Le difficoltà incontrate a più riprese per l’attuazione di interventi di contenimento e controllo che possano essere eseguiti con celerità, efficacia e costo contenuto (in sostanza l’utilizzo della classica braccata) a causa del regime vincolistico cui questo sito è sottoposto, ne potrebbero consigliare la trasformazione in altro Istituto (Zona di Rispetto Venatorio) che garantisca il mantenimento del divieto di caccia ma al tempo stesso consenta all’Amministrazione provinciale di intervenire con modalità adeguate alle problematiche che possono emergere a causa delle specie problematiche che vi si rifugiano al suo interno. Le difficoltà incontrate nella gestione degli interventi di contenimento e controllo di specie problematiche programmati all’interno di aree protette, potrebbe consigliare una sua trasformazione in un istituto che garantisca comunque la tutela della fauna ma consenta al tempo stesso di agire con interventi mirati al contenimento delle specie ungulate supportate da specifiche disposizioni normative regionali. In attesa di sottoporre ad una più attenta valutazione anche normativa la possibilità di trasformazione del Parco dei Poggetti in Zona di Rispetto Venatorio, la superficie destinata ai Parchi Provinciali mantiene una superficie complessiva di 5.099 Ha pari al 4,67% della SAF. d) Riserve Naturali Provinciali I siti descritti in fase di analisi non subiranno modifiche nel periodo di validità del presente Piano e pertanto la superficie complessiva occupata da queste aree sarà di 147 Ha (0,14% della SAF), 125 dei quali inclusi nell’area Orti Bottagone (Piombino) e 22 nell’ Oasi Contessa (Collesalvetti). e) Area Naturali Protette di Interesse Locale Questa tipologia di aree protette, contemplate e normate dalla l.r. 49/95, per essere interdette all’attività venatoria devono essere assoggettate ad un regime di gestione previsto dalla legge 157/92 e/o dalla legge regionale di recepimento 3/94 e ss. mm. e int. In provincia di Livorno le A.N.P.I.L. inserite nel Programma Regionale delle Aree Protette, insistono su 6.040 Ha. Di questi, 2.003 Ha sono sottoposti al regime di divieto di caccia in virtù di provvedimenti comunali redatti in conformità dell’Art. 33, comma 8 della l.r. 3/94 e ss. mm. e int. Unica eccezione è rappresentata dall’A.N.P.IL. denominata “Macchia della Magona”, appartenente al Demanio Regionale e pertanto sottoposta a tutela della fauna ai sensi dell’Art. 21, lett. c della l. 157/92. La precedente pianificazione venatoria provinciale già dettava precisi indirizzi in merito prevedendo che le A.N.P.I.L. poste in divieto di caccia ai sensi dell’Art. 33 succitato, 181 disponendo, fra l’altro, la “regolarizzazione” degli atti fornendo anche precise indicazioni alle Amministrazioni comunali in cui tali aree protette ricadono. Ad oggi per le A.N.P.I.L. di cui trattasi non è stata ancora definita l’effettiva natura di tutela cui è sottoposta ed il regime di gestione più consono alle esigenze naturalistiche, storiche architettoniche e turistico ricettive. Considerato il contesto normativo in cui si opera e gli obiettivi e gli indirizzi che il PRAF indica in merito ai diversi comparti di gestione nella individuazione degli eventuali Istituti da sovrapporre eventualmente alle A.N.P.I.L. in cui si ravvisano elementi di tutela della fauna e del territorio ivi compreso, occorre tenere conto in particolare modo delle indicazioni di cui ai punti 1, 2 e 4 riportate in premessa e costituenti gli obiettivi del PRAF e della pianificazione provinciale. Considerato che l’amministrazione provinciale ravvisa nelle A.N.P.I.L. attualmente poste in divieto di caccia ai sensi dell’Art. 33, comma 8 della l.r. 3/94, ancorché trattasi di un regime vincolistico temporalmente limitato e pertanto reiterato negli anni mediante atti dell’amministrazione comunale di competenza, elementi naturalistici, paesaggistici, turistici e storico-architettonici da sottoporre a regime di tutela nei confronti dello svolgimento dell’attività venatoria, ritiene che la sovrapposizione di queste aree protette con l’istituzione di Zone di Rispetto Venatorio, come peraltro richiesto anche dal Comitato di Gestione dell’ATC LI9, possa rappresentare la soluzione più consona. La costituzione delle ZRV, che saranno dotate di proprio regolamento di gestione, dovrà contemplare le iniziative volte al contenimento e controllo delle specie ungulate nonché le formule di gestione programmate per la tutela e l’incremento della fauna selvatica stanziale e le eventuali iniziative per la fauna migratoria. Le ZRV istituite, ancorché di superficie superiore a 150 Ha (Sterpaia-Perelli) potranno essere escluse dalla quota destinata a protezione della fauna se di durata inferiore a quella del Piano Faunistico