Andar Per Castelli Caetani
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MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA I.P.S.S.A.R. “A. CELLETTI” FORMIA A.S. 2008/2009 Corso di Storia dell’Arte e dei Beni Culturali ed Ambientali Andar per astelli, ocche, alazzi e orri dei nella Provincia di Latina a cura del prof. n. capodiferro I.P.S.S.A.R. “A. CELLETTI” FORMIA (LT) Formia 03 Novembre 2008 I CAETANI Stemma dei Duchi di Gaeta Da Wikipedia. Caetani, o Gaetani o Cajetani, è il nome di una famiglia attualmente della nobiltà laziale che giocò un ruolo importante a Roma e nello Stato Pontificio. Il nome deriva dalla città di Gaeta, di cui la famiglia è originaria, ma ebbe un ruolo importante nella antica Repubblica Marinara di Pisa dalla fine del X secolo all'inizio del XVII secolo ed è ricordata come una delle sette famiglie (fare) dei longobardi pisani. Le origini Il fondatore della dinastia è Anatolio, nipote per linea paterna di Teodorico re dei Goti e nipote per linea materna del conte di Tuscolo,discendete dalla Gens Anicia della dinastia imperiale romana, investito Conte di Gaeta nel 730 da papa Gregorio II da cui la famiglia fu chiamata Caietanus o Gaietanus. Nel 917 Giovanni venne nominato duca di Gaeta dall'imperatore d'occidente Lotario I. I Gaetani mantennero il dominio sulla città di Gaeta fino all'inizio dell'XII secolo, quando il duca Giovanni V fu deposto dal Principe di Capua, dopo l'invasione normanna della città. Dai duchi di Gaeta discesero due altri rami: il ramo laziale dei duchi di Sermoneta,da cui discesero poi anche i Gaetani dell'Aquila d'Aragona, e il ramo pisano dei conti di Terriccio e Oriseo, esiliato da Pisa nel XIV secolo e vivente in Sicilia fino al secolo scorso, un cui ramo, estintosi con il conte Alessandro nel 1823, rimase a Pisa. L'apice La linea pisana, fondata da Ugone, dette grande importanza alla famiglia con Giovanni (vivente 1083/1098) che è ricordato capitano generale dei Pisani e dei Genovesi col re Alfonso di Castiglia all’assedio di Toledo nel 1085, comandante dei pisani in Terra santa durante la prima crociata secondo alcune antiche genealogie, in particolare la Chronica Iuliani Petri Toletani. Altro illustre personaggio della famiglia fu Gherardo, conte di Terriccio, patrizio pisano, vicario generale della Repubblica Napoletana e capitano generale dei pisani per la spedizione in Sardegna nel 1108 e per la spedizione nelle Baleari del 1113 per le quali il pontefice Pasquale II lo investì del titolo di conte d'Oriseo e gli ornò lo stemma dei pali rossi in campo d'oro d'Aragona. Edificò la chiesa di San Giovanni al Gatano a Pisa e commissionò gli affreschi della Basilica di San Pietro Apostolo; combatté nel 1137 contro re Ruggero II insieme alla lega di Lotario III del Sacro Romano Impero. I conti di Terriccio erano considerati signori di Pisa, sono ricordati come una delle sette famiglie dei longobardi pisani e si imparentarono con gli imperatori tedeschi quando il conte Corrado Gaetani d'Oriseo e Terriccio sposò una figlia dell'imperatore svevo Federico II e di Bianca Lancia,per cui divenne viceré di l'arma d'oro alla gemella ondata d'azzurro posta in banda Sicilia dal 1246 al 1256. Nel tardo XII secolo, un membro del ramo pisano divenne papa Gelasio II {Gelasio Caetani – Caietanorum genealogia – Roma 1920}. Nonostante ciò il ramo laziale ebbe a lungo un'influenza solo marginale a Roma, fino all'elezione al soglio pontificio di Benedetto Caetani col nome di papa Bonifacio VIII nel 1294, data in cui la famiglia divenne all'improvviso una delle più potenti e temute, soprattutto grazie al nepotismo messo in atto dal nuovo papa: questi donò infatti ai familiari i territori di Sermoneta, Bassiano, Ninfa e San Donato (1297, 1300), e il marchesato di Ancona (sempre 1300), mentre il re Carlo II d'Angiò per ingraziarsi i favori del pontefice fece suo fratello conte di Caserta. I Caetani si dimostrarono valorosi guerrieri e formarono un vero e proprio nucleo armato a protezione di Bonifacio VIII, che aveva in effetti molti nemici. Il declino Tra il quattordicesimo e il quindicesimo secolo i loro screzi con i Colonna causarono rivolte e sommosse a Roma e nelle regioni periferiche del papato, talvolta al limite della guerra civile. Nel 1500 papa Alessandro VI, nel tentativo di piegare la potente nobiltà feudale romana, sottrasse ai Caetani i loro territori e li diede a sua figlia Lucrezia Borgia, ma essi ben presto riuscirono a reimpossessarsene. I rami della famiglia Caetani, principi di Teano e duchi di Sermoneta Linea fondata da Giacobello Caetani, al cui nipote, Guglielmo Caetani, fu concesso il ducato di Sermoneta da papa Pio III nel 1503, il marchesato di Cisterna venne invece concesso alla famiglia da papa Sisto V nel 1585. Nel 1642, Francesco, settimo Duca di Sermoneta, divenne per matrimonio Conte di Caserta, ma cedette il titolo in cambio di quello di Principe di Teano nel 1750. Nel XIX secolo, Onorato, figlio dell'apprezzato dantista, Michelangelo Caetani, fu quattordicesimo Duca di Sermoneta, e quarto Principe di Teano, Duca di San Marco e Marchese di Cisterna. Tra il dicembre 1890 e il dicembre 1892 fu il sedicesimo Sindaco di Roma, quindi senatore del Regno d'Italia e nel 1896 Ministro degli Esteri, per breve tempo, nel secondo Gabinetto di Antonio di Rudinì. Fu anche dal 1879 al 1887 Presidente della Società Geografica Italiana. Suo figlio, Leone, fu uno dei massimi storici dell'Islam classico. Deputato nel 1909 per il IV collegio di Roma e di simpatie socialiste, votò contro l'intervento voluto da Giovanni Giolitti in Tripolitania e Cirenaica. Costituì col proprio patrimonio l'attuale "Fondazione Leone Caetani per gli Studi Islamici", dell'Accademia nazionale dei Lincei. L'ultima discendente di questo ramo fu Lelia Caetani (1913-1977), figlia di Roffredo, fratello di Leone. Gaetani dell'Aquila d'Aragona, principi di Piedimonte e Gioia, duchi di Laurenzana, conti di Fondi, Traetto, Alife e Morcone Linea fondata da Onorato Gaetani dell'Aquila, nel 1454. Il titolo aggiuntivo d'Aragona venne assunto nel 1529 in seguito al matrimonio di Onorato, viceré di Sicilia, con Lucrezia d'Aragona, figlia naturale di Re Ferdinando I di Napoli. Il ducato di Laurenzana, appartenente al Regno di Napoli, fu assunto invece da Alfonso Gaetani nel 1606 in seguito al suo matrimonio con Giulia di Ruggiero,Duchessa di Laurenzana. Piedimonte fu elevato a principato nel 1715. Gaetani patrizi di Pisa, Conti di Terriccio, Pomaya e d' Oriseo Linea fondata da Ugone figlio di Docibile, secondo duca di Gaeta, che ebbe in feudo il castello di Terriccio nel 962 dall'imperatore Ottone I. Giovanni (vivente 1083/1098) fu Capitano generale dei Pisani e dei Genovesi col Re Alfonso VI di Castiglia. all’assedio di Toledo nel 1085, comandante dei pisani in Terra Santa durante la Prima Crociata, secondo alcune antiche genealogie in particolare la Chronica Iuliani Petri Toletani. Illustre personaggio fu Gherardo Gaetani Conte di Terriccio, Patrizio Pisano, Vicario generale della Repubblica Napoletana e Capitano generale dei pisani per la spedizione in Sardegna nel 1108 e per la spedizione nelle Baleari del 1113; per le quali il Pontefice Pasquale II lo investì del titolo di Conte d'Oriseo e gli ornò lo stemma dei pali rossi in campo d'oro d'Aragona. Edificò la Chiesa di San Giovanni al Gatano di Pisa e combatté nel 1137 contro Re Ruggero II insieme alla lega di Lotario III del Sacro Romano Impero. Nel XIII secolo il Conte Corrado d'Oriseo sposò la Principessa di Sicilia Violante Hohenstaufen,figlia dell'imperatore Federico II del Sacro Romano Impero e sorella del Re Manfredi di Sicilia, per cui fu Viceré dal 1246 al 1256. Nel XIV secolo Giacomo Gaetani Conte d'Oriseo, Terriccio e Pomaya, Capitano Generale della Repubblica di Pisa, venne bandito da Pisa in Sicilia nel 1306 per l'alleanza con gli Angioini, utilizzato come pretesto per allontanare i Gaetani da Pisa dove avevano un potere di indiscussi signori. Questo evento determinò la presenza di due rami: il ramo Gaetani d'Oriseo che visse in Sicilia fino allo scorso secolo e si estinse con la Contessa Donna Rosalia Gaetani che sposò il Barone Angelo Giarrizzo di Rincione e i cui discendenti assunsero il cognome Giarrizzo Gaetani d'Oriseo. il ramo Gaetani di Terriccio che, presente a Pisa nel 1496 con Benedetto, si estinse nella prima metà del secolo scorso con Alessandro Gaetani, patrizio pisano, proprietario del castello di Terriccio e della omonima tenuta di 1700 ettari nella maremma pisana (che vendette ai principi Poniatowski alla fine del settecento) e del Palazzo Gaetani di Piazza Carrara a Pisa (che fu lasciato in eredità a Luigi Frassi il 16 agosto 1824). La famiglia Agostini Fantini Venerosi della Seta Gaetani Bocca possiede l’archivio ed il castello di Vecchiano dei Gaetani pisani, in quanto Maria Cristina (di Francesco di Benedetto di Filippo di Benedetto) sposò il marchese e patrizio pisano Francesco della Seta ed il loro figlio Orazio Felice della Seta venne nominato erede da Francesco Gaetani e dal fratello Giuseppe Gaspare. Gaetani del Cassaro, principi del Cassaro e marchesi di Sortino Linea fondata da Cesare Gaetani e Moncada, Pretore di Palermo nel 1604, investito principe del Cassaro e marchese di Sortino nel 1631. Appartenne a questa famiglia il celebre Cesare Gaetani e Lanza, principe del Cassaro e marchese di Sortino, barone di Ministeri, Bamini, Casalotto, Sant'Andrea e Chiusa, che finanziò personalmente gli scavi del teatro greco di Siracusa e fu pretore di Palermo per 4 volte. Prima della sua morte nel 1773,il popolo della città rubò tutte le più importanti reliquie dalle chiese della città accumulandole sotto palazzo Gaetani di Palermo.