213 Recensione E Segnalazioni. Libri Ricevuti M

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213 Recensione E Segnalazioni. Libri Ricevuti M RecensioniLatium e 32-33segnalazioni (2015-16) Recensione e segnalazioni. Libri ricevuti M. ACIERNO, Magistra Latinitas. L’architettura dell’XI secolo in Ter- ra di Lavoro tra permanenza e innovazione, Ginevra Bentivoglio Editoria, Roma 2014, pp. 336, ill. La monografia di Marta Acierno si inserisce nel dibattito sto- riografico sull’architettura religiosa in Terra di Lavoro nell’XI secolo, ponendo al centro della trattazione gli aspetti architettonici e costrut- tivi di un cospicuo numero di edifici, in gran parte poco conosciuti e studiati. L’autrice introduce la sua indagine delineando il contesto geo- grafico di riferimento, cogliendone quale carattere saliente la molte- plicità di influenze che, dai tempi più remoti, ne hanno caratterizzato la storia politica e culturale: nel Medioevo, in particolare, oltre alla tradizione locale di ascendenza longobarda rileva gli influssi legati alle varie dominazioni che si sono avvicendate nell’Italia Meridiona- le, in particolare dei Bizantini e dei Normanni; riconosce quindi un ruolo fondamentale all’abbazia di Montecassino quale centro propul- sore della riforma ecclesiastica alla fine dell’XI secolo. Da tali considerazioni scaturisce la necessità di non limitare l’in- dagine agli edifici religiosi campani dell’XI secolo ma di estenderla anche alle architetture del periodo tardo-longobardo (VIII-X secolo) e alle fabbriche dell’abate Desiderio, allo scopo di comprendere i di- 213 versi riferimenti - di natura intellettuale e cultura materiale - che ne costituiscono il presupposto. Nei due capitoli introduttivi vengono quindi analizzate singole architetture, scelte tra gli esempi meglio conservati del periodo lon- gobardo e tra quelli più rappresentativi dell’età desideriana: ciascuno è illustrato attraverso una ricca documentazione grafica e fotografica e indagato con metodologia rigorosa ma flessibile, basata sull’analisi storiografica e dei dati di scavo, ove disponibili, delle tecniche e dei dettagli costruttivi, dei rapporti stratigrafici, metrologici e propor- zionali tra le varie componenti architettoniche. L’analisi si conclude attraverso la restituzione delle fasi costruttive di ciascun edificio, for- mulando ipotesi talvolta alternative rispetto alle principali tesi fino- ra avanzate. La ricostruzione delle vicende storiche è finalizzata ad interpretare il significato delle trasformazioni rispetto al panorama Recensioni e segnalazioni artistico e culturale e ad individuare le modalità con cui, in ciascun caso, vengono rielaborati i modelli di riferimento paleocristiani. Nell’affrontare il tema principale della trattazione, la ricerca si articola nella disamina dei caratteri tipologici, morfologici e costrut- tivi di più edifici - cattedrali o chiese minori - indagati attraverso una lettura comparata: la diversa impostazione dell’indagine, non più condotta su singole architetture, risponde all’obiettivo genera- le della ricerca, ovvero chiarire se le architetture religiose liburensi dell’XI secolo siano o meno interpretabili come diretta derivazione delle fabbriche desideriane. L’esame dei caratteri tipologici e morfologici, in ogni caso, non prescinde mai dalla specificità del singolo organismo architettonico: la ricerca non risulta forzata da schemi concettuali precostituiti ma, attraverso una costante interrogazione del monumento, esprime di volta in volta risposte singolari e specifiche. Non rinuncia, tuttavia, a desumere i principi compositivi che caratterizzano un linguaggio architettonico condiviso, rielaborato di volta in volta secondo le in- fluenze locali, retrospettive o innovative, costantemente in relazione con i mutamenti del contesto storico, politico ed economico. L’esito originale della ricerca è nell’interpretazione dell’archi- tettura religiosa campana dell’XI secolo quale rilettura dei model- li desideriani mediata attraverso la cultura locale ed espressione di quella rinnovata Magistra Latinitas ricordata da Leone Ostiense nella Chronica Monasterii Casinensis. 214 La trattazione si conclude con una valutazione delle condizioni attuali dei monumenti, esito degli interventi di restauro dal dopo- guerra ad oggi: rilevando la diversa attenzione riservata alle archi- tetture più importanti e rappresentative, sono evidenziate criticità e incoerenze soprattutto in relazione al trattamento delle superfici, di cui sovente non viene compreso il valore semantico e figurativo. Le considerazioni proposte costituiscono efficaci linee-guida nelle pro- blematiche poste dalle reintegrazioni e dalle ‘aggiunte’ moderne: es- senziali restano, nella definizione di ciascuna soluzione progettuale, la comprensione critica dei diversi valori del monumento, veicolata dalla conoscenza storica, e la consapevolezza della specificità del re- stauro quale disciplina sorretta da una costante riflessione sui criteri che guidano l’intervento. Recensioni e segnalazioni Aquino e oltre. Studi e scritti sul Lazio meridionale, Castrocielo 2012 (Ager Aquinas. Storia e archeologia nella media valle dell’anti- co Liris, 4), pp. 159, ill. Ars Sacra 2012. Cappelle musicali, suoni di fede: storia, contesto e liturgia, Atti delle giornate di studi musicologici, Anagni 30-31 mar- zo 2012, a cura di L. ROSSI, Universitalia, Roma 2013, pp. 152, ill. Il convegno si è tenuto in Anagni e nel volume ci sono alcune delle relazioni ivi lette, tre riguardano espressamente Anagni e sono due di Luciano Rossi, Il fondo musicale conservato nella Cattedra- le di Anagni: testimonianze e primi studi, pp. 1-23, Testimonianze musicali manoscritte della Scuola Pia di Carità di Anagni, pp. 75- 88, e l’altra di Emanuele Gianserra, Il Cardinal Lomellino e le sorti dell’archivio conservato nella Cattedrale di Anagni, pp. 119-133. Bi- sogna dar atto a Luciano Rossi d’aver cominciato seriamente a stu- diare, conoscere e far conoscere il ricchissimo patrimonio costituito dai fondi musicali conservati in più chiese ed istituzioni ecclesiasti- che di Anagni. Questi materiali sono ben custoditi ma praticamente sconosciuti e le iniziative adottate, il convegno di musicologia, le re- lazioni e la pubblicazione sono un momento di conoscenza impor- tante. Che il fondo musicale della cattedrale di Anagni, cospicuo e molto articolato nel suo complesso, fosse importante balzava agli occhi di chi aveva avuto modo di vedere l’archivio capitolare dove esso era conservato in un paio di armadi. Qualcosa era emerso già 215 da una tesi di laurea di Drusilla De Camillo, e dagli studi di Cecilia, ma solo il riordinamento archivistico che mettesse in primo luogo ordine alle carte, agli spartiti, poteva far capire il rilievo che potesse avere tale documentazione. Essa, cartacea, si va ad unire a diversi libri pergamenacei medioevali, relitti di una forse più cospicua bi- blioteca musicale, come fanno pensare i fogli impiegati per rilegare i Diversorum, ed agli stampati posti fuori uso dalle liturgie tridentine e successive. Forse più di qualcosa si è perduto non solo per i guasti del tempo, l’incuria del passato, i reimpieghi, ma anche per i tra- sferimenti forzosi a cui furono sottoposti gli archivi e le biblioteche anagnine e come attestano le sole due testimonianze rimaste e rela- tive alla sottrazione di documenti portati all’Archivum Arcis e alla Biblioteca Barberini. I tre saggi in questione, al di là di qualche in- genuità dei due autori, sono il prodotto di un impegno che speriamo Recensioni e segnalazioni duri, possa far conoscere meglio il patrimonio e, magari, riscoprirlo con il reimpiego delle produzioni artistiche di ingegnosi musicisti del passato. T. BARTOLI, Sì, c’ero anche io. Gli anni della mia giovinezza 1935- 1949. Racconti di guerra, Ceccano 2015, pp. 323, ill. M. T. BERGAMASCHI, R. DI GIOVANNANDREA, Il Palazzo di Monteroton- do. Una residenza baronale della nobiltà romana in Sabina tra XVI e XIX secolo, Campisano Editore, Roma 2014, pp. 375, ill. Un volume esemplare indicato proprio per la sua caratteristica a tutti gli studiosi di documentazione artistica, costruito attorno al nu- cleo centrale degli inventari delle residenze nobiliari che abbonda- no negli archivi, non solo nei fondi archivistici familiari ma sovente anche nei protocolli notarili. Questo volume è appunto un modello per l’edizione e lo studio di questi inventari. Infatti i due autori, ol- tre all’edizione pura e semplice, introducono i documenti con saggi d’approfondimento e d’analisi degli inventari stessi. Il Monastero di San Magno a Fondi. I. Storia e archeologia, a cura di N. CASSIERI e V. FIOCCHI NICOLAI, Edizioni Tored, Pontificio Istituto 216 di Archeologia cristiana, Tivoli 2013 (Biblioteca del Lazio. Archeolo- gia, 1), pp. 187, ill. tavv. f.t. e f. f.; A. AMBROGI, L’Abbazia di San Nilo a Grottaferrata. Il complesso mo- numentale e la raccolta archeologica, Edizioni Tored, Tivoli 2013 (Biblioteca del Lazio. Archeologia, 2), pp. 223, ill.; G. A. CEllINI, Antium. Le sculture nei documenti di archivio tra XIX e XX secolo, Edizioni Tored, Tivoli 2013 (Biblioteca del Lazio. Ar- cheologia, 3), pp. 188, ill.; M. DE BIANCHI, I cartulari medievali del Lazio, Edizioni Tored, Tivo- li 2013 (Biblioteca del Lazio. Archivi e documenti, 4), pp. 302; Anagni cristiana e il suo territorio dalla tarda antichità all’alto me- dioevo, a cura di V. FIOCCHI NICOLAI, Edizioni Tored, Tivoli 2014 (Bi- blioteca del Lazio. Archeologia, 5), pp. 249, ill t.f.t. Grazie ad un progetto dell’Università di Tor Vergata, con la col- laborazione della Regione Lazio, del Pontificio Istituto di Archeolo- Recensioni e segnalazioni gia Cristiana, della cattedrale di Anagni e di BancAnagni,
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