Il Capitolo Di San Giulio D'orta E Le Sue Proprietà Dalla Prima Documentazione Al Secolo XV

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Il Capitolo Di San Giulio D'orta E Le Sue Proprietà Dalla Prima Documentazione Al Secolo XV Rosa Rossi, Il Capitolo di San Giulio d'Orta e le sue proprietà dalla prima documentazione al secolo XV relatore prof. G. Soldi Rondinini, correlatore prof. E. Occhipinti, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia, Corso di Laurea in Lettere Moderne, Anno Accademico 1987-1988. Lo studio intende portare un contributo alla conoscenza degli enti ecclesiastici novaresi, in età medioevale. Il Capitolo di San Giulio d'Orta poteva contare su di un consistente patrimonio terriero e costituiva pertanto un centro di potere a cui facevano capo gli interessi spesso contrastanti delle varie famiglie cittadine - Brusati, Tornielli, Da Castello, Caval- lazzi - dalle quali provenivano i diversi prepositi e la maggior parte dei canonici del Capitolo. L'indagine è partita dall'analisi delle pergamene di San Giulio d'Orta conservate negli archivi di Stato di Novara e di Torino, relative ad un periodo compreso tra gli ultimi decenni del IX secolo e la fine del XV secolo; un arco di tempo, dunque, caratterizzato da profonde evoluzioni politiche, sociali ed econo- miche. Parecchie, fino al XIV secolo, sono già state pubblicate a cura di G.B. Morandi, M.G. Virgili, G. Fornaseri, M.F. Baroni. Il primo documento noto, datato 10 ottobre 892, ricorda i canonici di San Giulio come possessori di una pezza di vigna a Pettenasco; ma sicuramente l'origine del capitolo di San Giulio è antecedente a tale data, sebbene la mia ricerca non abbia preso in considerazione il periodo anteriore al IX secolo, poiché la pochezza dei dati non consentiva una trattazione organica. Notizie più abbondanti si hanno invece per il periodo longo- bardo e per quello franco: materiale documentario che fornisce già una serie di notizie sulla base delle quali è possibile far luce sull'organizzazione del capitolo di San Giulio e sull'amministra- zione dei suoi beni, pur ammettendo che non sempre si ottengono risposte esaustive. È il caso, per esempio, della donazione di Ottone I: essa rappresenta uno degli aspetti più problematici nella storia del Capitolo dell'Isola, su cui si è ampiamente congetturato, da parte di diversi studiosi. La donazione è importante perché pone il problema dell'assetto istituzionale dell'Isola; il diploma, datato 29 luglio 962, ci riporta ad un periodo travagliato per l'Isola e per il territorio circostante, oggetto di scontri tra l'impe- ratore ed il re d'Italia, nel quale possessi del vescovo di Novara, dei capitoli e delle comunità religiose della zona subirono defrauda- zioni tali da sovvertire l'assetto delle proprietà. Per ovviare a sif- fatto disordine, oltre che per porre inizio ad una convivenza pacifica con le autorità locali, Ottone I emanò il diploma nella villa que dicitur Horta con il quale donò ai canonici di San Giulio d'Orta le due corti di Barazzola e di Agrate nel comitato plum- biense. Occupandosi di tale diploma, il Bascapè sostiene che l'Isola, già possesso del vescovo di Novara ancor prima delle lotte fra Berengario ed Ottone, fu presa da Berengario, ma poi ricu- perata da Ottone, che la restituì all'antico proprietario; senonché nel documento non si fa menzione esplicita né di restituzione al vescovo e nemmeno di donazione alla Chiesa di San Giulio. Altri studiosi sostengono che Ottone abbia tolto l'Isola a Berengario e se la sia tenuta per sé... Al riguardo la mia indagine, se prima di Ottone si abbiano attendibili notizie circa il dominio episcopale sull'Isola, ha avuto esito negativo, mentre è assodato che, dopo Ottone, l'episcopato novarese possedeva la totalità delle terre rivierasche. Comunque il dominio episcopale sull'Isola appare il più antico della Chiesa novarese, la più probante testimonianza è il sepolcro rinvenuto (1967) nell'isola, del vescovo di Novara Filakrio, morto nel 554 dopo essersi là rifugiato durante le ostilità fra Bizantini ed Ostrogoti. Tale fatto potrebbe attestare che su quella Chiesa l'episcopato aveva particolari diritti; ed è lecito sup- porre l'originarsi di una giurisdizione vescovile al momento della sparizione dei poteri dell'amministrazione romana nella seconda metà del IV secolo. Sarebbe quindi assai probabile che l'impe- ratore abbia restituito al vescovo di Novara l'Isola di San Giulio toltagli da Berengario, e donato alla Basilica le corti di Barazzola ed Agrate, al fine di risollevare le sorti di una Chiesa duramente provata dalle sofferenze belliche e di gratificare un vescovo auto- revole e a lui fedele. Nel primo capitolo del lavoro mi sono brevemente sof- fermata sull'organizzazione della vita comune del Capitolo di San Giulio, sul numero dei canonici, sulle dignità capitolari. Nel 1138, anno in cui compare per la prima volta la figura del prevosto, il collegio si presenta composto da sedici canonici; vi s'aggiungono i cappellani ed i custodi, citati nei documenti come testimoni di atti redatti dal prevosto e dal Capitolo. La più alta "dignità", quella prepositurale, stipulava i più importanti contratti capitolari. Un documento datato 29 dicembre 1284 attesta che l'elezione del prevosto Uberto Tornielli è stata fatta dai quattro canonici resi- denti e dal canonico ministrale e tesoriere, mentre gli altri canonici non residenti hanno espresso la loro volontà al canonico cantore, il quale ha provveduto a trasmetterla alle altre dignità capitolari (= cantore, tesoriere e ministrale, sindaco, procuratore). L'impegno proprio dei canonici di San Giulio era il servizio corale, che comportava l'obbligo della residenza, non sempre rispettato. I vescovi novaresi saranno costretti a dare precise disposizioni in merito: è richiesto un numero minimo di quattro canonici residenti, oltre al cappellano. Ai canonici residenti andavano i lasciti prò remedio animae suae, la decima dei grani grossi (frumento, segale, legumi), la decima dei grani minuti (miglio, frumentone, meligone, meliga), le distribuzioni quoti- diane derivanti dalle prebende degli assenti, la decima su tutti gli animali della Riviera, la decima del vino, delle castagne e delle noci, con aggiunti gli oboli dei fedeli pellegrini. Agli assenti spettava la sola decima dei grani grossi. La documentazione, prevalentemente relativa alla gestione dei beni terrieri, ha consentito un più ampio discorso di carattere economico-sociale. I canonici possedevano consistenti proprietà lungo le rive del lago, nella Valle d'Ossola, nella Valle Strona, nella Valle Anzasca, nella Valsesia, nella zona del Lago Maggiore, nella Bassa Novarese ed in alcune zone della provincia di Vercelli. I documenti più antichi ragguagliano sull'incremento della proprietà fondiaria grazie alle continue donazioni di beni da parte di vescovi, signori del luogo ed imperatori e grazie anche alle ope- razioni di compravendite e permute fondiarie tra canonici e pro- prietari laici; i terreni vengono affittati o subaffittati, con le immancabili controversie sui diritti di derivazione di corsi d'acqua, per fitti non pagati ecc. Già i documenti del secolo XIII testimoniano una notevole prosperità raggiunta con numero- sissime proprietà soprattutto nel territorio di Bertima (o Bre- chima o Breclema). Nei secoli seguenti, col crescere delle difficoltà d'amministra- zione, il Capitolo di San Giulio è sovente costretto a ricorrere alle autorità laiche ed ecclesiastiche per risolvere problemi di ordine sia economico sia anche morale; da parte sua il vescovo di Novara avvertiva la necessità di una riforma che inducesse il Capitolo ad una maggiore osservanza dei doveri della vita canonicale. Numerosi furono i decreti emanati dai vescovi e la loro inge- renza negli affari del Capitolo condusse ad uno scontro diretto con relative scomuniche: rallentarono gli acquisti, numerose si fecero le investiture, le verifiche, gli inventari, le ricevute di fitti, le proteste da parte del Capitolo per fitti non pagati, le usurpazioni, che giunsero a minacciare la prosperità del Capitolo a tal punto da costringerlo al ricorso presso la Santa Sede, nel tentativo di porre fine a tanti abusi. Senonché ormai le istanze del mondo comunale intaccano la potenza degli enti ecclesiastici; pertanto l'accrescimento fondiario, in tale periodo, è determinato quasi esclusivamente dai lasciti testamentari. Né viene a cessare l'ingerenza dei vescovi, non solo nelle que- stioni esterne del Capitolo ma anche in quelle interne, accompa- gnata dagli interventi dei Papi, che rivelano la preoccupazione della Santa Sede di collocare canonici degni e ben visti dalla Chiesa. Interessante è l'intervento di Papa Martino IV nel 1426 per concedere ad un canonico di San Giulio il permesso di risiedere in Bologna per motivi di studio: con tutta probabilità in ottemperanza alle norme vigenti a Novara e dintorni, secondo le quali, per essere ammessi al collegio canonicale, si doveva appartenere a nobile stirpe o comunque a famiglia notevole ed antica, essere insigniti di gradi accademici nel diritto o nelle arti e inoltre aver abbandonato da almeno vent'anni l'esercizio di arti vili e "meccaniche". Non ho trascurato di prendere in considerazione gli Statuti dati dai vescovi di Novara a San Giulio ed alla Riviera d'Orta, al fine di integrare con ulteriori notizie quanto già detto sul Capitolo stesso e sulle zone in cui esercitava la propria influenza. Tesi in un volume di complessive pp. 238, corredata da una appendice documentaria. La tesi può essere consultata presso la Biblioteca della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Milano, l'Archivio di Stato di Novara. La presentazione dello studio è stata redatta da Rosa Rossi. Sull'argomento riteniamo opportuno richiamare un altro lavoro di ricerca che, per il suo contenuto, può riuscire di integrazione. Livia Carlino - Maria Mera - Emanuela Sgobbi, Il Capitolo di San Giulio d'Orta relatore prof. Anna Maria Nada Patrone, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Magistero, Corso di Laurea in Materie Letterarie, Anno Accademico 1970-71. I risultati della ricerca si trovano ripartiti in quattro distinti fascicoli: • Premessa metodologica e fonti. Storia del Capitolo di San Giulio d'Orta dalle origini fino al sec. XIII.
Recommended publications
  • Deliberazione Della Giunta Regionale 15 Febbraio 2016, N. 16-2913
    REGIONE PIEMONTE BU8S1 25/02/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 15 febbraio 2016, n. 16-2913 Ridefinizione degli ambiti territoriali di scelta dell'ASL NO per la Medicina Generale entro i quali l'assistito puo' esercitare il proprio diritto di scelta/revoca del medico di Medicina Generale. A relazione dell'Assessore Saitta: Visto l’art. 19, comma 2, della Legge n. 833/78 che prevede la possibilità di libera scelta del medico, da parte dell’assistibile, nei limiti oggettivi dell’organizzazione sanitaria; visto l’art. 33, comma 3, dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di Medicina Generale, ai sensi dell’ art. 8, comma 1, del D. Lgs n. 502 del 1992 s.m.i., del 23 marzo 2005 s.m.i. (nel prosieguo ACN MMG) che conferisce alle Regioni la competenza ad articolare il livello organizzativo dell’assistenza primaria in ambiti territoriali di comuni, gruppi di comuni o distretti; dato atto che attualmente l’ ASL NO è articolata in quattro Distretti composti dai seguenti ambiti territoriali comprendenti i sottoindicati Comuni: Distretto di Novara Ambito di scelta 1 (Comune capofila: Novara) NOVARA, GRANOZZO CON MONTICELLO, CASALINO CON CAMERIANO, CALTIGNAGA Ambito di scelta 2: (Comune capofila Vespolate). VESPOLATE, BORGOLAVEZZARO, GARBAGNA NOV.SE, NIBBIOLA, TERDOBBIATE, TORNACO Ambito di scelta 3: (Comuni capofila: Carpignano Sesia e Biandrate) CARPIGNANO SESIA, BRIONA, CASALEGGIO NOVARESE., CASTELLAZZO NOVARESE, FARA NOVARESE, LANDIONA, MANDELLO VITTA, SILLAVENGO; BIANDRATE, CASALBELTRAME, CASALVOLONE, RECETTO, S.NAZZARO SESIA, S.PIETRO MOSEZZO, VICOLUNGO Distretto di Galliate Trecate Ambito di scelta 1 (Comune capofila: Galliate) GALLIATE, CAMERI, ROMENTINO Ambito di scelta 2: (Comune capofila Trecate).
    [Show full text]
  • Notai Ord Cronologico.Pdf
    COGNOME NOME LOCALITÀ ANNO INIZIALE ANNO FINALE NUMERO BUSTA NUMERO BUSTA NOTE INIZIALE FINALE ALZALANDINO Francesco Nicolino Novara 1442 1452 16001 16001 DE CAPITANI Giovanni Filippo Casaleggio 1457 1512 01663 01664 FALLETTI Albino Novara 1457 1498 14044 14044 ROSATI Gio. Antonio Novara 1462 1507 01782 01789 CICOGNA Antonio Trecate 1463 1493 13222 13222 CAMODEA Gio. Andrea Novara 1471 1519 02088 02088 ZACCHEO Andrino Novara 1471 1482 11978 11978 CAPRA Lanfranco Novara 1474 1476 11977 11977 MUGETTI Bernardo Gozzano 1474 1484 15870 15870 BAGLIOTTI Gio. Battista Novara 1479 1494 04604 04604 RAVIZZONE Gregorio Novara 1479 1518 02943 02945 BUZZIO Lanfranchino Novara 1480 1520 00124 00124 DE ROMIOLIS Gio. Antonio Novara 1480 1488 02185 02185 SCRIVANTE Davide Novara 1480 1518 11973 11973 LEONARDI Gerolamo Novara 1481 1524 02202 02202 NIBBIA Gio. Filippo Novara 1484 1513 04674 04684 BRUSATI Francesco Maria Novara 1489 1507 14023 14023 MUSESTO Gio. Giacomo Romagnano 1489 1520 07671 07672 TARABIA Paolo Conturbia 1489 1522 06972 06973 ZAVAROTTI Pietro Grignasco 1489 1494 07661 07661 ALZALANDINO Francesco Novara 1490 1496 04627 04627 BRUSATI Francesco Bernardino Novara 1490 1557 04747 04749 PRANDI Gerardo Cavaglio 1490 1505 06060 06060 MAZIA Gerardino Ameno 1491 1523 10985 10985 TORNIELLI Gio. Antonio Novara 1491 1503 01950 01951 TORNIELLI Gerolamo Novara 1495 1524 02169 02169 ROSATI Bernardino Novara 1496 1526 04735 04746 ARDICINI GERA Costantino Novara 1498 1550 00339 00359 BRUSATI Pietro Maria Novara 1498 1539 01852 01855 MUSESTO Gio. Battista Romagnano 1498 1556 07703 07703 CATTANEO Bernardo Novara 1500 1518 14099 14099 FALLETTI Alessandro Novara 1500 1506 02198 02198 ALZALANDINO Gio. Battista Novara 1503 1516 01667 01672 DE CAPITANI Basquerio Momo 1503 1525 06120 06121 FILIPPINO Giovanni Casaleggio 1504 1524 02197 02197 DE CLAPIS Gio.
    [Show full text]
  • Mirella Montanari Vicende Del Potere E Del Popolamento Nel Medio Novarese (Secc
    Mirella Montanari Vicende del potere e del popolamento nel Medio Novarese (secc. X-XIII). [A stampa in “Bollettino storico-bibliografico subalpino”, CII (2004), pp. 365-411 © dell’autrice - Distribuito in formato digitale da “Reti Medievali”] L’anfiteatro collinare che chiude a meridione la sponda occidentale del Lago Maggiore, con i suoi avvallamenti intermorenici ricchi di stagni e i suoi dossi boscosi, è stato sin dall’epoca preistorica un’area di frequentazione privilegiata dalle popolazioni umane. Il popolamento della regione collinare sovrastante il basso Verbano occidentale, entro la quale sono compresi gli odierni abitati di Invorio Superiore ed Inferiore, Paruzzaro, Montrigiasco e Oleggio Castello, ha avuto origine e sviluppo in stretta relazione con la grande via di comunicazione che, nell’alto medioevo, collegava la capitale del regno italico, Pavia, alle terre dell’Europa centrale correndo sul lago Maggiore e sul fiume Ticino, allora navigabile sino alla confluenza nel Po1. Sui percorsi stradali ad essa paralleli, che collegano le città di Novara e di Pavia alla Val d’Ossola e al valico alpino del Sempione, si innestarono sin dall’antichità due principali assi viari trasversali di collegamento con gli importanti passi alpini della Valle d’Aosta. Ad un primo e più battuto itinerario che, attraversando Biella, Gattinara, Romagnano Sesia e l’area di Borgomanero e, passando per Paruzzaro, si apriva sia verso Arona e il lago Maggiore, sia verso Pombia e il medio corso del Ticino, dovette corrispondere già in età protostorica quello complementare, ma altrettanto importante, che dai passi aostani per Biella e la strada Cremosina, raggiunge a Pogno il lago d’Orta e di lì prosegue per Gozzano, Invorio Inferiore e Paruzzaro fino ad Arona2.
    [Show full text]
  • Istruzione Primaria Anno Scolastico 2019/2020
    ISTRUZIONE PRIMARIA ANNO SCOLASTICO 2019/2020 ISTITUZIONE SCOLASTICA POSTO / ORE DOCENTE DENIOMINAZIONE COMUNE TIPOLOGIA POSTO DURATA NOMINATIVO TI / TD CAUSALE PROVENIENZA IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 MOTTA ROMINA TI GMRE 2018 GAE RISERVA IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 PRELLI ELISABETTA TI GMRE 2018 GAE RISERVA IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 CONCIO FRANCESCO TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 PICARIELLO ANTONIETTA TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 RAMAZZOTTI KETTY TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 BUONONATO TERESA TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 MUSCIAGLI CRISTINA TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO COMUNE 1 POSTO 31/08 SPANO' CLAUDIA VALERIANA TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO INGLESE 1 POSTO 31/08 BACCHETTA GIOVANNA TI GMRE 2018 IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO INGLESE 1 POSTO 31/08 VESCIO DANIELA TI GAE IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO SOSTEGNO 1 POSTO 31/08 IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO SOSTEGNO 1 POSTO 31/08 IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO SOSTEGNO 1 POSTO 31/08 IC SAN GIULIO SAN MAURIZIO D'OPAGLIO SOSTEGNO 1 POSTO 31/08 IC VARALLO POMBIA VARALLO POMBIA INGLESE 1 POSTO 31/08 CERUTTI SABRINA TI GMRE 2018 GAE RISERVA IC VARALLO POMBIA VARALLO POMBIA SOSTEGNO 1 POSTO 31/08 IC VARALLO POMBIA VARALLO POMBIA SOSTEGNO 1 POSTO 31/08 IC P.
    [Show full text]
  • Sportello Unico Comune Di Prato Sesia Provincia Di Novara Area Servizi Tecnici – Opere Pubbliche
    SPORTELLO UNICO COMUNE DI PRATO SESIA PROVINCIA DI NOVARA AREA SERVIZI TECNICI – OPERE PUBBLICHE DETERMINAZIONE N. 12 DEL 27.06.2012 OGGETTO : Impegno di spesa e liquidazione per gestione in forma associata del servizio relativo allo “Sportello Unico per le Imprese” L’anno Duemiladodici, il giorno ventisette del mese di Giugno alle ore 11 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO Visti i pareri sotto riportati; Visto l’art. 183 T.U. D.L.167; Visto l’art. 16 del Regolamento di Contabilità approvato con atto del C.C. n. 34 del 04.11.1997 ; Vista la proposta dell’Ufficio Tecnico ; Visto gli artt. 10 e 11 del Regolamento Comunale sull’ordinamento degli Uffici e servizi approvato con atto della G.C. n. 138 del 17.12.1997 ; Visto il Regolamento Comunale per l’affidamento di lavori, forniture e servizi in economia approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 37 del 21.12.2006; Vista la deliberazione della Giunta Comunale n. 38 del 02.05.2011 di approvare il P.R.O. anno 2011; Visto l’art. 144 del D.P.R. 554/1999 e il Regolamento Comunale di attuazione; Richiamata la Deliberazione del Consiglio Comunale n. 2 del 10.02.2011 con la quale si è approvata la bozza di convenzione con i Comuni di tra i Comuni di Agrate Conturbia, Ameno, Armeno, Bellinzago Novarese, Boca, Bogogno, Bolzano Novarese, Borgomanero, Briga Novarese, Castelletto sopra Ticino, Cavaglietto, Cavallirio, Cressa, Cureggio, Fontaneto d’Agogna, Gargallo, Gattico, Gozzano, Maggiora, Miasino, Momo, Orta San Giulio, Pella, Pettenasco, Pogno, San Maurizio d’Opaglio, Sizzano, Soriso, Suno, Veruno per la gestione in forma associata del servizio relativo allo sportello unico per le imprese ai sensi dell’art.
    [Show full text]
  • Regione Piemonte Provincia Di Novara
    REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI NOVARA COMUNE DI CUREGGIO PRGC VIGENTE ATTUAZIONE PEC “LOTTO VIRTUALE XXVIN” VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS) ai sensi Art. 8 DPR 4/2008 D.G.R. 12-8931/2008 L.R. n. 56 del 5 dicembre 1977 e L.R. n. 3 del 25 marzo 2013 e s.m.i.c Redatto da: one: Arch. Graziella Vallone Via Merlino, 37 28010 Bolzano Nov.se (NO) bre 2018 Cell. 345.8677132 [email protected] [email protected] Novem Data di emissi Arch. Graziella Vallone INDICE INTRODUZIONE ..................................................................................................................................... 4 1. INQUADRAMENTO NORMATIVO ........................................................................................... 5 NORMATIVA COMUNITARIA - DIRETTIVA 2001/42/CE (DIRETTIVA VAS)...................................................... 5 NORMATIVA NAZIONALE - DECRETO LEGISLATIVO 152/2006 E S.M.I. ......................................................... 5 INQUADRAMENTO NORMATIVO REGIONALE .............................................................................................. 7 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E CARATTERISTICHE DEL PEC XXVIN (STATO DI FATTO) ................................................................................................................................. 12 2.1 IL TERRITORIO COMUNALE ..............................................................................................................12 2.2 L’AREA OGGETTO DI PEC XXVIN: STATO DI
    [Show full text]
  • Itinerari Archeologici in Provincia Di Novara
    ITINERARI ARCHEOLOGICI IN PROVINCIA DI NOVARA E-mail: [email protected] - www.provincia.novara.it Tel. 0321 378443-472 - Fax 0321 378479 con il contributo di APPUNTI Iniziativa promossa dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Novara in collaborazione con La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie Ideazione del percorso: Maria Rosa Fagnoni Progetto scientifi co: Filippo Maria Gambari, Giuseppina Spagnolo Garzoli Testi di: Angela Deodato, Paola Di Maio, Maria Rosa Fagnoni Progetto grafi co editoriale: Michele Sansone, Maria Rosa Fagnoni Traduzioni: Claudio Pasquino Documentazione fotografi ca: Archivio fotografi co della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, Archivio fotografi co del Museo Civico del Broletto di Novara, Archivio fotografi co del Museo Civico Archeologico di Arona, Archivio ATL della Provincia di Novara, Archivio fotografi co del Comune di Varallo Pombia, Giacomo Gallarate, Mario Finotti, Maria Rosa Fagnoni, Paola Colombo Cartografi a: Legenda S.r.l. Grafi ca e stampa: Italgrafi ca Copyright Provincia di Novara Si ringraziano per la preziosa collaborazione la Diocesi di Novara “Uffi cio per l’Arte Sacra e i Beni Culturali”, le Amministrazioni Comunali, i privati, i Reverendi Parroci, il Parco Naturale del Monte Fenera, il Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, il Gruppo Storico Archeologico Castellettese, i Musei Civici di Novara, Arona, Oleggio e Varallo Pombia, il Museo Lapidario della Canonica di Santa Maria di Novara, che grazie alla loro disponibilità hanno permesso la realizzazione dell’iniziativa Foto di copertina: Novara - Lapidario della Canonica di Santa Maria “Rilievo della nave” - frammento di sarcofago con rilievo rappresentante scena di pesca (III-IV secolo d.C.) Con questa pubblicazione abbiamo voluto valorizzare i siti e i musei archeologici del novarese, un’area che ospita più del sessanta per cento dei ritrovamenti presenti nel territorio regionale.
    [Show full text]
  • La Ferrovia Della Valsesia
    NORD LA FERROVIA DELLA VALSESIA 24 25 NORD LA FERROVIA DELLA VALSESIA 54,1 KM 1881-1886 2014 2015 LA LINEA Inoltrarsi nella valle più verde d’Italia in treno, alla scoperta di paesaggi PIEMONTE diversi (da quello della pianura padana a quello montano), lasciandosi NOVARA-VARALLO SESIA (VC) stupire dalla bellezza della natura e dall’arte dell’uomo, fino a raggiungere Varallo e il suo Sacro Monte (la “Nuova Gerusalemme”), il più antico del Piemonte, costruito in varie tappe tra il 1486 e il 1713 (vedi box di appro- fondimento). Tutto ciò è la Ferrovia della Valsesia, lunga circa 51 km, che VERBANIA collega la stazione di Vignale a quella di Varallo Sesia. La sua costruzione ebbe inizio nel 1881 ed il primo tratto, di circa 26 km tra Vignale e Roma- gnano Sesia, venne inaugurato il 22 febbraio 1883. Negli anni successivi BIELLA furono realizzati i tronchi successivi, fino alla inaugurazione dell’intera linea NOVARA TORINO fino a Varallo Sesia avvenuta il 12 aprile 1886. Da Vignale, la linea era collegata alla stazione di Novara attraverso un tratto, di poco più di 3 km, VERCELLI ALESSANDRIA già attivo fin dal 1855 perché facente parte della linea Arona-Alessandria (e della Novara-Domodossola). La ferrovia garantì per circa un secolo gli scambi tra la pianura e le aree produttive della Valsesia. Dal 15 settembre 2014, il servizio viaggiatori è stato sospeso ed autosostituito; il tratto Nova- ra-Romagnano Sesia è ancora utilizzato per il servizio merci per la cartiera ASTI Kimberly, mentre il tronco Romagnano Sesia-Varallo Sesia è utilizzato esclu- CUNEO sivamente per la circolazione occasionale di treni turistici.
    [Show full text]
  • Depliant-English.Pdf
    The Sacro Monte of Varallo is the most ancient and most evocative of all the sacred mountains in the area of Piedmont and LombardY Detail of the Square of the Law Courts Varallo Carcoforo Rimella SEMPIONE Fobello Omegna Rima Lago Maggiore Lago d’Orta Gravellona Rimasco Orta Alagna Balmuccia Civiasco Gozzano Scopello Arona VARALLO Sesto Calende Borgomanero Valduggia Borgosesia Gallarate A26 he “Sacro Monte” (Sacred Mountain) of Varallo is the most ancient MALPENSA MILANO and most evocative of all the sacred mountains in the area of Piedmont Gattinara Romagnano Ticino T and Lombardy. Its origin is due to an ingenious idea of a Milanese monk, Sesia Agognate Bernardino Caimi, who after many years in Palestine, decided to rebuild in TORINO Greggio MILANO these rocks the same Holy Places. Due to the war with Turkey, it was difficult A4 Biandrate NOVARA to make the journey to the Holy Land. We are at the end of 1400. So the New VERCELLI GENOVA ALESSANDRIA Jerusalem is born. From 1500 the first shrines (Nazareth, Bethlehem, Calvary and the Holy Sepulchre) were annexed to a much larger project, wished for Times of Masses Sacro Monte di Varallo by S. Carlo Borromeo, who, through images and sculptures (45 shrines, 800 SOLAR TIME: h. 9,30-11,30-16 SS. Mass weekdays 16 statues) developped beautifully the story of our salvation. In this place, im- SUMMER TIME: h. 9,30-11,30-17 SS. Mass weekdays 1 The Basilica “How could you forget the Sacro Monte of Varallo with mersed in natural and enchanting surroundings, the pilgrim of 2000 can still Chapel 1 its many beautiful shrines.
    [Show full text]
  • Pd, Un Futuro Sostenibile Del Territorio È Possibile: Ecco Dove È Già Realtà
    28 GIOVEDÌ 7LUGLIO 2016 Corriere di Novara BASSO NOVARESE •BASSA SESIA PREFETTO IN VISITA PRESENTATA UFFICIALMENTE LA POLIZIA LOCALE DEI COMUNI DI CAVAGLIETTO, CRESSA, MOMO E VAPRIO Uniti nella Convenzione Collinare Novarese Completata la ristrutturazione del municipio, ribadito il valore dell’associazionismo locale Pd, un futuro sostenibile del territorio è possibile: ecco dove è già realtà VAPRIO D'AGOGNA D ome- nica 3 luglio il prefetto France- sco Paolo Castaldo è stato in vi- sita a Vaprio in occasione di una mattinata densa di appun- CARPIGNANO SESIA Si è vamente sul progetto trivella- ambientale. Ne ha parlato il di- tamenti. In primis l’apertura ai parlato di “Norme e buone pra- zioni, la speranza è che non ci rettore Francesco Colaone sot- cittadini del palazzo comunale tiche per lo sviluppo sostenibile, siano interventi da parte del go- tolineando come l’obiettivo è di dopo la ristrutturazione voluta dal collegato ambiente alle oil verno». Il Senatore Pd Stefano «garantire il miglioramento nel- da l l’Amministrazione in cari- free zone”nel convegno orga- Vaccari, della XXIII Commis- la qualità della vita degli abitanti ca. «Con l’intervento effettuato nizzato a Carpignano venerdì 1° sione Permanente Territorio che si traduce anche nel modo di -spiega ilsindaco, GuidoBot- luglio dal circolo locale del Pd. Ambiente, ha concluso gli inter- fareturismo.Vivere abassoim- ticelli - si potranno utilizzare Al termine dell’intro duzione venti politici. «Da questa serata patto ecologico è possibile e rea- ancheilocali sitialsecondo del segretario di circolo Riccar- –ha detto - dobbiamo raccoglie- lizzabile come dimostra il no- piano, con ampliamento e mi- doFizzotti,ha presolaparolala re spunti e indicazioni per un fu- stro territorio, attraverso una re- glior dislocazione di tutti gli uf- senatrice Elena Ferrara che ha turo sostenibile del territorio, te di azioni concrete e di scelte fici».
    [Show full text]
  • Guidaall'ospitalità Italiana Di Qualità
    OSPITALITÀ ITALIANA QUALITY APPROVED Guida all’ Ospitalità Italiana di Qualità in provincia di Novara HOTEL RISTORANTI AGRITURISMO CAMPING Edizione 2009 OSPITALITÀ ITALIANA QUALITY APPROVED Nel biglietto da visita di un territorio spiccano le ricchezze di cui esso dispone: paesaggi, monumenti, storie e tradizioni, prodotti dell’enogastronomia. Queste risorse attirano l’attenzione del visitatore, che le scopre e le percepisce attraverso la qualità della loro offerta. Requisito irrinunciabile per un servizio turistico di prim’ordine è, dunque, l’ospitalità. Consapevole dell’importanza di questo valore, la Camera di Commercio di Novara ha aderito al progetto “Marchio Ospitalità Italiana”, promosso dall’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche), con l’intento di stimolare un miglioramento continuo dell’accoglienza e del livello qualitativo dell’offerta turistica locale. Questa iniziativa ha trovato ampia rispondenza nella nostra provincia, dove oggi si possono contare ben 116 strutture ricettive insignite della prestigiosa certificazione, di cui 65 ristoranti, 33 alberghi, 10 agriturismi e 8 campeggi. Il riconoscimento del marchio di qualità “Ospitalità Italiana” rappresenta uno strumento di tutela per le esigenze del cliente e, nel contempo, di garanzia per gli investimenti compiuti dalle strutture in termini di servizi ospitali. La pubblicazione di questa Guida, in cui sono riportati tutti gli esercizi pro- vinciali che hanno ottenuto il marchio di qualità 2009, vuole contribuire a diffondere la conoscenza delle eccellenze presenti sul nostro territorio, affinché ogni visita o permanenza nel Novarese possa rivelarsi un’esperienza ricca di soddisfazione. Il Presidente Ing. Gianfredo Comazzi When a territory introduces itself to the public, it shows its reaches: landscape, monu- ments, history and tradition, wine and good food.
    [Show full text]
  • Classe 1849, Leva Del 1859 Provincia Di Novara
    Classe 1849, leva del 1859 Provincia di Novara Num. Num.
    [Show full text]