il Punto - 90 anni di e

Alberto Becattini

Sin dal 1970, Marco Rota è uno dei mi- erano i tuoi colleghi nella redazione grafica? gliori “Disney italiani”, ed avendo lavorato R.: Disegnavo, rifinivo le tavole, realizzavo i in redazione a Topolino, in varie vesti, dal titoli delle storie, coloravo, illustravo; ricordo 1962 al 1988, ha avuto modo di cimentarsi che, una volta, Mario Gentilini mi disse che con i personaggi Disney, Mickey Mouse dovevo fare un po’ di tutto per giustificare il primo tra tutti, non solo nei fumetti ma in mio stipendio che, secondo lui, era alto (in- vari altri settori della grafica e del design. In fatti, non fu lui a stabilirlo). Naturalmente, questa intervista, concessa nell’agosto 2018, tutte queste attività hanno influito positiva- Rota mostra la sua profonda conoscenza mente, arricchendolo, il mio cammino come del personaggio che quest’anno compie autore disneyano. Poter vedere e analizzare novant’anni. continuamente i lavori dei più bravi autori, era motivo di grande apprendimento e studio D.: Qual è stato il tuo primo approccio a dei vari stili grafici ed espressivi in generale. Topolino? Suppongo che già da bambino La redazione grafico-artistica era composta tu vedessi al cinema i cartoni animati con da (copertine), Massimo De i personaggi Disney, e che ne leggessi le Vita e Romano Peirano (rifinitura tavole), storie a fumetti… Carlo Peirano (lettering e impaginazione R.: Accadde vedendo le storie Topolino e patinate americane), Gianni Melada e Alberto il Cobra Bianco, disegnata dal bravissimo Grieco (coloritura tavole), Adriano Baggi Angelo Bioletto, ed Eta Beta L’Uomo del (realizzazione “tracciati” – per anni vennero 2000, pubblicate sul Topolino libretto, n.1, realizzati a mano – per patinate americane, e dell’aprile 1949. Era un personaggio che non Una divertente autocaricatura di Marco Rota (1994) conoscevo; non lo avevo ancora visto, né pubblicato, e neanche al cinema, in un cartone R.: Fu realizzando la copertina del Topolino animato. n.500, nel 1965. Fui molto contento di farlo, anche se non capivo perché Mario Gentilini, di- D.: Quando è stato che per la prima volta in rettore dei Periodici Ragazzi, avesse incaricato assoluto hai disegnato Topolino? Quali erano i me, e non bravissimi disegnatori quali Scarpa, tuoi riferimenti iconografici, ovvero gli autori o Carpi, ecc… (forse, per non pagarla?). Certa- ai quali guardavi con maggiore attenzione? mente, l’autore che prediligevo in assoluto, era Ti sono state fornite delle linee-guida, oppure ; fu un amore a prima vista! sei stato libero di proporre un tuo approccio Ma anche i lavori di mi piacevano; personale? mi sembravano un po’ naif, ma suscitavano in me serenità e avevano un sapore esotico,

particolare… Naturalmente, anche le opere di Topolino, Pluto e Pippo disegnati da Rota per il calendario Scarpa mi piacevano molto. Comunque non allegato a Topolino n.527 del 2 gennaio 1966 c’erano linee guida, e non ho dovuto seguire indicazioni di base; Gentilini mi lasciò una impaginazione delle medesime), Ambrogio Ver- totale libertà creativa. gani (coloritura copertine e tavole). Massimo De Vita diede le dimissioni nel 1963, e venne D.: Tu sei entrato nella redazione di Topolino assunto Innocente Somarè (realizzazione come grafico e illustratore nel 1962, se non “tracciati” e impaginazione patinate americane erro. Quali erano esattamente le tue mansioni – attività che venne tolta a Carlo Peirano). È e in che misura tale esperienza ti ha formato, necessario ricordare che, oltre al settore di- in prospettiva, come autore disneyano? Chi sneyano, si lavorava anche su altre testate come

Tavola promozionale apparsa su Topolino n.908 (1973) che presenta i "francobolli tintinnanti" della Operazione Copertina di Il Topolino d’Oro n.2 (1970) Copertina di Il Topolino d’Oro n.27 (1973) Quack, anch’essi illustrati da Rota

Fumetto n.107 16 Ottobre 2018 il Punto - 90 anni di Topolino | Marco Rota

quelle di Nembo Kid te molto piacevole e Braccobaldo. del personaggio, che si fonde con la D.: Per diletto, struttura generale ma anche per di una storia: gli professione, avevi ambienti, le locali- la possibilità di tà, i costumi, il pe- leggere e “assorbire” riodo storico, ecc. le storie realizzate “Vestire” Topolino dai vari autori è indubbiamente italiani di Topolino. più facile che Quali di loro, ripen- “vestire” Paperino. sandoci, ti hanno Al contrario, oltre maggiormente alla sua intrinseca colpito, e perché? simpatia anatomi- C’era qualcosa che ca, anche se più non approvavi del difficile da gestire tutto, nell’approccio come struttura, a volte un po’ troppo è proprio il carat- “provinciale” di tere esuberante e alcuni autori? imprevedibile di R.: Il controllo Paperino il motore della qualità gra- trainante delle sue fico-artistica delle avventure. tavole richiedeva La prima tavola di Eta Beta e la montagna Pippo, uscita in Tavola tratta da Topolino e la tigre col fiocco (1971), allegato a Topolino per la sola regione Lombardia nel 1970 prima storia ufficiale con Topolino disegnata da Rota normalmente anche D.: La tua storia la lettura delle re- d’esordio con il Topo è stata Topolino e la tigre lative sceneggiature, per individuare eventuali col fiocco, pubblicata nel giugno 1971. Per un discrepanze tra testo e immagini. Certamente paio di anni hai continuato a disegnare soprat- era un grande aiuto nell’ambito professionale. tutto storie con Topolino e il suo entourage, Ciò succedeva anche quando leggevo una storia poi hai iniziato a realizzare anche storie di solo per diletto: non riuscivo a estraniarmi Paperi. Questo per scelta personale, oppure completamente dal guardare il racconto senza perché c’è stata maggiore richiesta di storie analizzare il contenuto grafico-artistico. Gli con Paperino & C.? autori che mi colpirono maggiormente furono R.: Non mi era concesso di scegliere tra Pa- Scarpa e Carpi, ma ciò non significa che non peri e Topi; le sceneggiature venivano date di- apprezzassi anche opere di altri artisti… A rettamente dal direttore, Mario Gentilini, a sua volte, quello che non mi soddisfaceva erano i Copertina e retrocopertina del volumetto discrezione (ciò valeva per tutti i collaboratori). luoghi in cui era ambientata la storia; alcuni I Giocattoli di Topolino (1973) Quindi, anche la prima storia che realizzai autori si rifacevano alle località in cui con i Paperi, relativa alla serie Operazione vivevano, cioè rappresentavano la città di Olimpiadi, nel 1972, mi venne affidata in Topolinia come se fosse un piccolo paese questo modo; e, di seguito, anche tutte di campagna, disegnando case, cascine e le altre che realizzai, seguirono questa cortili dalle caratteristiche italiane, non procedura. edifici internazionali, come dovrebbe essere per una metropoli. D.: Che ricordi hai degli sceneggiatori delle storie di Topolino con i quali hai D.: Qual è il tuo pensiero rispetto all’im- collaborato? Ce ne sono stati alcuni in piego di Topolino nelle Grandi Parodie, particolare con i quali ti sei sentito mag- dall’Inferno di Topolino in poi? Ritieni giormente in sintonia? che il personaggio “funzioni” altrettanto R.: Non ricordo nessuno in particolare; bene quanto Paperino nell’ambito di non ci sono mai stati problemi con gli questo particolare tipo di storie? sceneggiatori, perché, per quanto possibi- R.: Penso che Topolino sia efficace le, avevo abbastanza libertà di intervento quanto Paperino nell’ambito delle Grandi sulle sceneggiature, allo scopo, se neces- Parodie, perché, oltre ad avere un corpo sario, di apportare qualche modifica alla anatomicamente ben proporzionato, descrizione delle vignette in generale. gradevole, dalle linee morbide e sinuose, sembra un piccolo uomo che, con serietà D.: Ti piaceva disegnare le storie di Topo- e intraprendenza, a dispetto delle proprie lino su soggetto del Disney Studio, che ve- dimensioni, vive avventure di grande nivano di solito pubblicate sull’Almanacco respiro, destreggiandosi abilmente in esse Topolino, con l’impaginazione “all’ameri- e dimostrando un’intraprendenza e una cana” su otto vignette e quattro strisce per forza di volontà che rendono più credibile tavola? Dovevi usare particolari accortezze il racconto. A mio avviso, l’unica caratte- nel realizzare queste storie, pensate per il ristica che lo differenzia da Paperino è la mercato internazionale? Ti veniva fornito mancanza di quella simpatia immediata soltanto un soggetto dattiloscritto oppure che scaturisce da un carattere “birichi- anche una sceneggiatura, magari in forma Tavola tratta da Topolino e i neri predoni del deserto (1972), no”, ma nasce dall’immagine graficamen- realizzata su soggetto dello Studio Disney USA di layout?

Fumetto n.107 17 Ottobre 2018 il Punto - 90 anni di Topolino | Marco Rota

Copertina di Topolino 365 (1977) Copertine dei n.1000 e 1500 di Topolino del 1975 e 1984 R.: Certamente. Preferivo l’impaginazione tamente le tue mansioni? Con chi collaboravi Si analizzavano le interpretazioni narrative, “all’americana”, su quattro strisce, tipo in redazione, e quali erano le “dritte” che davi non in sintonia con la storia, le proporzioni, Almanacco Topolino, perché, a parer mio, la ai vari disegnatori di Topolino? le espressioni dei vari personaggi, le ambien- vignetta rettangolare è più simile allo schermo R.: Oltre a realizzare quasi tutte le copertine tazioni, le prospettive, ecc. Un caso fra i tanti: cinematografico rispetto a quella quadrata del delle nostre riviste, dovevo gestire la program- un disegnatore inserì nelle prime 8 tavole di Topolino libretto. Non ricor- una storia – quindi, per ben do vincoli particolari relativi 48 vignette – il personaggio di alla collaborazione con il Pippo – che non era indicato Disney Studio. Solitamente nella sceneggiatura – accanto a veniva consegnata una Topolino!; mi accorsi di questo sceneggiatura tradizionale fatto perché Pippo non parlava ma, a volte, essa era realiz- mai! Comunque, ribadivo zata in forma di layout, con continuamente che l’aspetto testi e disegni. A memoria, grafico ed estetico dei perso- non ricordo di averne mai naggi principali doveva essere ricevuta una. sempre simpatico e gradevole; è sempre stata ed è ancora la mia D.: Sul n.956 (24 marzo convinzione. 1974) di Topolino, sei stato accreditato per la prima D.: Già dal 1972 avevi preso volta del ruolo di Capo a illustrare copertine e illu- Servizio Disegnatori che, strazioni per i vari periodici a credo, equivalesse al ruolo fumetti e per i libri disneyani. di Direttore Artistico. In È corretto dire che adottavi ap- tale veste, quali erano esat - Copertina de Gli Albi di Topolino n.1221 (1978) Copertina di Classici di Walt Disney n.25 (1979) procci grafici diversi in funzione della destinazione dell’immagine che mazione, distribuzione e controllo del lavoro disegnavi? Per esempio, se per il della redazione grafico-artistica, e la qualità e settimanale Topolino usavi il la produzione di quello dei disegnatori esterni. tuo stile, eri invece più affine a I collaboratori, in redazione, non avevano una Gottfredson per Topolino d’Oro mansione precisa, ma lavoravano, a seconda o per i volumi-strenna di delle necessità, su tutta la produzione. In Mondadori… redazione c’erano: Romano Peirano (rifinitura R.: Sì. Dato che mi è tavole, coloritura, inchiostratura), Adriano sempre piaciuto Baggi (rifinitura tavole, coloritura, inchio- stratura), Giuseppe Uglietti (rifinitura tavole, realizzazione titoli, coloritu- ra, disegni vari), Giancarlo Gatti (realizzazione storie, copertine, coloritura) e Giuseppe Perego (co- pertine, rifinitura tavole). Come si può immaginare, il controllo delle tavole fatto in presenza dell’autore era un momento particolare e non di facile gestione, perché era

Illustrazione dal volumetto della serie Telestorie (1972) in gioco la personalità dell’artista. Topolino apprendista stregone dal volume Fantasie da Fantasia (1989)

Fumetto n.107 18 Ottobre 2018 il Punto - 90 anni di Topolino | Marco Rota

sperimentare, cercare soluzioni di questo personaggio sia differenti per lo stesso argomento, l’armonia della sua figura, le a volte modificavo lo stile a secon- proporzioni, la morbidezza da di ciò che dovevo realizzare; e delle linee e la possibilità di questo valeva anche per l’inchio- abbigliarlo senza problemi, in strazione: utilizzavo la penna o il quanto la sua struttura, quasi pennello. simile a quella dell’essere umano, lo permette. Per il D.: Hai spesso realizzato anche resto della domanda: NO illustrazioni e design per il mer- COMMENT. Personalmente, chandising legato a Topolino… credo che i suoi limiti si giochi da tavolo, poster, modelli- possano individuare nella forte ni… Hai qualche ricordo in parti- personalità che non viene colare riguardo alle collaborazioni scalfita da nessun evento; il in questo settore? carattere: costante, coerente, R.: Una cosa che accomunava assolutamente corretto con quasi tutti i licenziatari Disney tutto ciò che lo circonda, an- con i quali avevo occasione di che con i personaggi negativi collaborare, era la grande voglia che lo contrastano; l’intelli- di sapere qualcosa del magico genza, la capacità di risolvere mondo disneyano. Pensavano che sempre i vari accadimenti e le io sapessi tutto: erano assetati di situazioni problematiche che informazioni, aneddoti, curiosità, deve affrontare. notizie… Cercavo di accontentarli per quanto possibile, ma, quando D.: In conclusione, c’è un capivano che non era così, comin- futuro per questo Topo novan- ciavano a parlare – apprezzando tenne? Se sì, come lo vedi? con soddisfazione o criticando du- R.: Ovviamente gli auguro ramente – della qualità dei disegni con tutto il cuore un forte “in delle storie pubblicate nei nostri bocca al lupo, e crepi il lupo!”, periodici; chiedevano chi ne fosse ma non riesco a immaginare l’autore e, io, quando la critica era un futuro roseo per questo negativa, e arrampicandomi sugli grandissimo e irripetibile per- specchi, cercavo di dare risposte, sonaggio. Sono un ottimista, adducendo motivi e giustifica- Topolino e Gambadilegno nella storia Mickey Mouse: Operation Big Glutton e vedo sempre il bicchiere (Topolino: Operazione Ghiottone, 1996) zioni, apparentemente logiche. mezzo pieno, però questa mia Alcuni mi offrirono addirittura l’assunzione realizzare storie di Topolino per la Egmont, a opinione è il risultato di una analisi storica nelle loro aziende; nel 1975, la Polistil mi partire da Operation “Big Glutton” (Topolino della vita generale di Topolino. Certamente la chiese se mi poteva interessare la gestione di – Operazione “Ghiottone”, 1996), che era una tecnologia ha influito negativamente anche su uno studio grafico, appositamente creato per sorta di sequel della storia a strisce di Walsh e questa robusta icona planetaria… realizzare pubblicità e fumetti, utilizzando dei Gottfredson, Topolino nella Seconda Guerra loro personaggi giocattolo già in commercio, e Mondiale. Qual è stata la molla che ha fatto D.: Grazie mille per il tuo tempo e per le tue inventandone anche di nuovi. scattare questo ritorno a Topolino? Come mai esaurienti risposte, Marco. ad oggi hai realizzato soltanto altre tre storie R.: Grazie a te! È stato un piacere! D.: Dopo vari anni durante i quali ti sei intitolate al Topo o comunque nelle quali dedicato soprattutto ai Paperi, sei tornato a Topolino ha il ruolo di comprimario? R.: È stato il mio grande desiderio, dopo tantissimi anni, di cimentarmi ancora con questo splendido personaggio, e con lo stile che adoro: quello di Gottfredson. Questo fu possibile perché la Egmont, in quel momento, accettò le mie proposte; ma non era sempre così. Avrei realizzato altre storie – oltretutto, me lo chiedevano anche i lettori, nelle loro lettere – ma mi sentivo sempre rispondere di aspettare, e continuare a produrre storie con i Paperi. Quindi, non è stata una mia decisione, ma una scelta obbligata.

D.: Qual è la tua personale visione del per- sonaggio Topolino? Ovvero, come dovrebbe essere gestito, secondo te? Quali sono i suoi punti di forza e i suoi limiti, se ne ha? In ge- nerale, apprezzi il modo in cui il personaggio è stato “trattato” in anni recenti, non soltanto in Italia, ma nei vari paesi nei quali se ne producono storie, oppure hai qualche critica da muovere a sceneggiatori e disegnatori? Copertina del volume Trilogia di Topolino (1983) R.: Ho sempre pensato che il punto di forza Copertina dell’albo Topolino ANAF n.47 (1985)

Fumetto n.107 19 Ottobre 2018