Venezia, Città Di Fumetti E Di Spie
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FUMETTO Venezia, Venezia è una città che con il fumetto città di fumetti e di spie ha sempre mantenuto rapporti molto stretti. Numerosi sono i fumettisti originari del capoluogo veneto che in Laguna hanno svolto, più o meno continuativamente, la propria GIUSEPPE POLLICELLI professione. Tra questi, Hugo Pratt, Dino Battaglia, Romano Scarpa e Giorgio Cavazzano, che non raramente hanno inserito la città delle gondole nelle loro tavole, talvolta facendone persino la protagonista dei loro lavori. Tavola d’apertura della storia di Petra Chérie, Spie a Venezia, scritta e disegnata da Attilio Micheluzzi, 1978. fumetto italiano non include tra le sue file solamente gli autori, cioè chi mate- rialmente realizza una tavola (scrivendola, disegnandola o svolgendo entrambi Ilquesti compiti), ma anche numerosi esperti e studiosi della materia, i quali sono non di rado intellettuali di notevole spessore, con competenze di tutto rispetto anche in altri campi, spesso affini a quello dei fumetti. Tra questi possiamo citare Oreste del Buono e Umberto Eco, ma è giusto ricordare, per restare nell’ambito della vecchia guar- dia della critica fumettistica, anche Claudio Bertieri, Ernesto Guido Laura, Antonio Faeti e Gianni Brunoro. E, per non trascurare personalità anagraficamente più giovani, Luca Boschi, Luca Raffaelli e Marco Pellitteri. Tra coloro che a pieno titolo fanno parte della categoria figura poi Piero Zanotto, storico del cinema e pubblicista prolifico che, a par- Altan, vignette tratte dalla storia Zago Oliva, 1981. tire dagli anni Sessanta, si è occupato ininterrottamente e in modo assiduo di fumetti, pubblicando libri, prefazioni e articoli, non disdegnando di tanto in tanto di affidare sceneggiature scritte di suo pugno ad artisti del calibro di Dino Battaglia, Sergio Toppi, Attilio Micheluzzi e Giorgio Trevisan. Nei lavori di Zanotto una delle presenze più ricor- Un dato curioso è che l’ambientazione veneziana è stata spesso abbinata alla tematica renti è quella di Venezia, in cui era nato nel 1929 e dove è scomparso nel maggio del dello spionaggio, come se si prestasse più di altre (forse per la sua aura misteriosa e in ragione dei tanti luoghi non facilmente accessibili da cui è composta, a cominciare da calli e campielli) 2016. Città alla quale ha dedicato, tra le altre, una pregevole opera a fumetti disegnata a ospitare vicende e trame occulte. E le spie, come vedremo, non sono per Venezia da Paolo Piffarerio e imperniata sui «nizioleti», ossia i toponimi veneziani, uscita dap- una conoscenza recente, se è vero che già ai tempi della Repubblica Serenissima prima a puntate sul quotidiano «Il Gazzettino» (dal 1994 al 2002) e quindi raccolta in c’era chi dello spiare faceva la propria attività principale. tre volumi intitolati I nizioleti raccontano. 224 GNOSIS 2/2017 RIVISTA ITALIANA DI INTELLIGENCE 225 FUMETTO GIUSEPPE POLLICELLI VENEZIA, CITTÀ DI FUMETTI E DI SPIE Alla luce di quanto detto, non può certo decapitato in Piazza San Marco, tra la co- stupire che all’inizio degli anni Ottanta, al- lonna di San Marco e quella di San Todaro. l’interno della collana «Il Giallo Monda- Oltre dieci anni più tardi, nel 1951, sulle dori», Zanotto abbia pubblicato un paio di pagine del settimanale cattolico «Il Vitto- approfonditi interventi sul rapporto tra i fu- rioso», Eros Belloni ai testi e Franco Chi- metti e Venezia. La cosa interessante, per letto ai disegni racconteranno, in L’uomo noi, è la presenza dell’elemento dello spio- dalla maschera nera, una vicenda ambientata naggio, tant’è vero che il titolo dei due ai tempi delle Repubbliche marinare, il cui scritti è Venezia nido di spie. perno narrativo è l’attività di spionaggio «Anche per i fumetti, analogamente a svolta, a beneficio della Repubblica di Ge- quanto avviene col cinema – annota Za- nova, dal figlio di un nobile appartenente notto – lo scenario lagunare ha prestato al Consiglio dei Dieci, uno dei principali assai spesso il proprio profilo come sfondo organi di governo della Repubblica vene- di innumerevoli intrecci, molti dei quali si ziana dal 1310 fino al 1797. Don Christensen (testo), Dan Spiegle e Paul Murry (disegni), Topolino alias Pumpkin-3, 1966. sono configurati in intrighi spionistici am- In La formula, una storia di Rip Kirby del bientati in ogni epoca. Si sa che la Serenes- 1966, di cui sono autori Fred Dickenson un agente segreto di nome Bertrand e re- tano a Venezia un episodio di una serie in sima Repubblica, col suo saggio governo (testi) e John Prentice (disegni), l’agente cuperare così alcuni preziosi documenti, costume da loro ideata, Le Furet, il cui pro- oligarchico durato mille anni, è stata di- segreto creato nel 1946 dall’americano smascherando infine come spia lo stesso tagonista è un acrobatico personaggio pinta talora foscamente, soprattutto dopo Alex Raymond giunge a Venezia sulle capo del controspionaggio a Parigi». L’av- modellato sul Till Eulenspiegel della tra- la sua caduta, da una certa interessata pro- tracce di un certo dottor Leo, il quale ha ventura in questione, uscita in Francia nel dizione tedesca e olandese. E se il nome paganda giacobina. E proprio nei secoli di inventato un’avveniristica lega da impie- 1968 e definita da Zanotto «una vicenda di quest’ultimo evoca, oltre allo specchio maggiore affermazione di Venezia come gare per la costruzione di veicoli spaziali. ben congegnata e con una Venezia inso- «spiegel», la civetta «eule», in francese potenza marittima anche il fumetto, come Nel 1966, sul «Corriere dei Piccoli», uno lita», è opera di due coniugi, Fred e Liliane «furet» ha il significato di furetto. il cinema, ha collocato alcune sue vicende, dei più grandi fumettisti italiani di sem- Funcken. Al 1966 risale anche una storia Il ruolo di Le Furet, analogamente a quanto con spunti e agganci rifatti sulle spy-sto- pre, Dino Battaglia, veneziano a sua volta, disneyana scritta da Don Christensen e di- accadeva nel già ricordato L’uomo dalla ma- ries». Ripercorrendo l’excursus di Zanotto pubblica un’avventura dalla vena carica- segnata da Dan Spiegle in collaborazione schera nera, è quello di spia ai danni della a oltre trent’anni di distanza dalla sua ap- turale, ambientata nell’anno 1646. Ne è con Paul Murry, il cui titolo italiano è Topo- Serenissima e a favore di Genova, alla parizione, ci s’imbatte prima di tutto in una protagonista un certo Don Gasparo Isi- lino alias Pumpkin-3. In quest’avventura – quale vengono proditoriamente forniti dei storia apparsa tra il 1937 e il 1938 sul «To- doro, buffo ma affidabile agente segreto che fa esplicitamente il verso ai film con progetti segreti relativi a un sempre più polino» della Mondadori e poi numerose della Serenessima, in grado di ricorrere, James Bond – Topolino e Pippo svolgono proficuo impiego della cosiddetta Via volte ristampata: La galea dalle vele d’argento, all’occorrenza, a ingegnosi travestimenti una delicata indagine interagendo esclu- della Seta. scritta da Luigi Motta e disegnata da Gio- utili per infiltrarsi in territorio nemico e sivamente con esseri umani: gli unici ani- Spostandosi agli anni della Prima guerra vanni Scolari, in cui il doge Pietro Orseolo scoraggiare i propositi di aggressione nei mali antropomorfi dell’episodio, cioè, mondiale, va menzionato Spie a Venezia, un II cerca di stabilire un rapporto d’amicizia confronti della Repubblica di San Marco sono loro due, il che rappresenta un caso episodio (uscito nel 1978 sul settimanale con il sultano turco Omar, facendo maritare da parte della Spagna. rarissimo, se non unico, nel contesto dei cattolico «Il Giornalino») della saga di la figlia di quest’ultimo con il gentiluomo «In un elaborato racconto pieno di colpi di fumetti della Disney. Petra Chérie, il personaggio femminile veneto Leonetto d’Aquileia. Al progetto del scena e anch’esso francese, Capitan et Nella seconda metà degli anni Settanta, ideato da Attilio Micheluzzi di cui ci siamo doge cerca però di opporsi Pietro Voliski, l’agent secret – scrive ancora Zanotto – D’Ar- sul settimanale transalpino «Pif Gadget», già occupati sul terzo numero del 2016 di un corsaro che, in combutta con una spia tagnan e il capitano Castaignac, al servizio lo sceneggiatore francese Jean Ollivier e il «GNOSIS». A Venezia, nel 1917, tramite un levantina, prova a ingannare tanto Orseolo del cardinale Richelieu, passano per Vene- disegnatore portoghese Martin Sièvre (al foglio caduto dall’agenda di un vecchio II quanto il sultano, finendo però per venire zia allo scopo di mettersi in contatto con secolo Eduardo Teixeira Coelho) ambien- antiquario lituano, Petra, che collabora 226 GNOSIS 2/2017 RIVISTA ITALIANA DI INTELLIGENCE 227 FUMETTO GIUSEPPE POLLICELLI VENEZIA, CITTÀ DI FUMETTI E DI SPIE Hugo Pratt, storia di Corto Maltese, L’angelo della finestra d’Oriente, 1971. Hugo Pratt, storia di Corto Maltese, L’angelo della finestra d’Oriente, 1971. con gli alleati franco-inglesi, riesce a sco- tacco di un aereo austriaco, fa la cono- stesso, al suo personaggio più celebre. ritorno a Venezia (di cui è originario) per prire che ad affondare poco tempo prima scenza di una bionda ragazza paralitica so- Sarà Hugo Maltese ad aiutare Scarlett e il capire che fine abbia fatto la spia Zora, che due navi, con la conseguente morte di 256 prannominata, appunto, l’angelo della suo amico di colore Ralph a venire a capo è – per inciso – sua moglie. La Venezia trat- uomini, era stato un sottomarino au- finestra d’Oriente. Dietro la giovane si cela di un intrigo che ruota attorno a un pre- teggiata da Altan è un posto intrigante, af- striaco. In questo fumetto Venezia «mostra in realtà una vecchia conoscenza del mari- zioso microfilm che interessa a più di qual- follato di turchi, curdi e orientali in genere, tutto il suo fascino – sono ancora parole di naio, la spia Venexiana Stevenson, nell’oc- cuno.