Valerio Zurlini, Un Regista Nel Deserto Groucho Era Solo Un Comico

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Valerio Zurlini, Un Regista Nel Deserto Groucho Era Solo Un Comico L'UNITÀ / GIOVEDÌ' 13 28 OTTOBRE 1982 gio tratto quasi dalia comme­ Un Pinocchio dia dell'arte, questo Pinocchio Film Tv e pubblicità: Verdi inaugurerà conquista il giovanissimo pub­ romeno blico, conti «teatro nel teatro* Samperi denuncia la stagione lirica del negli episodi di Mangiafuoco e del paese del balocchi; la pro­ a Ferrara vocazione o il dialogo diretto Italia 1 per «Malizia» San Carlo di Napoli con lo spettatore, oppure l'ar­ pctlacoli FERRARA — Uno spettacolo ticolarsi dello spettacolo In ROMA — Salvatore Samperi, il trentottenne NAPOLI — -Un ballo In maschera» di Giuseppe teatrale per ragazzi, realizzato momenti musicali, recitativi e autore di «Grazie zia», di «Cuore di mamma», di Verdi per la regia di Ugo Gregorettl e Giuseppe da una compagnia di profes­ mimici a cui i giovani sono •Nenè» e del più recenti «Sturmtruppen» n. 1 e Patanè come direttore d'orchestra aprirà, il pri­ sionisti romeni, sta compien­ profondamente sensibili. 2, ha presentato ricorso al pretore di Roma con* mo dicembre prossimo, la stagione lirica del do in Italia una breve tournée «Questo perché — ha con­ tro la rete televisiva Italia 1.11 regista chiede al teatro San Carlo di Napoli. Il cartellone della in tre sole città: Padova (dove fermato il regista Cornei Io- pretore di vietare l'ulteriore distribuzione e dif­ prossima stagione, che e stato presentato nel ha partecipato al primo Festi­ dea — va superata la logica fusione del suol film, danneggiati dalle inser­ corso di una conferenza stampa dal sovrinten­ val del teatro per ragazzi), Fer­ che vede i bambini spettatori zioni pubblicitarie: Italia 1 ha infatti trasmesso dente del San Carlo, Francesco Canetsa, e dal rara (in occasione del «Mese sciocchi e passivi a cui si deve recentemente sia «Malizia» che «Peccato venia­ direttore artistico, Roberto De Simone, prevede 'ultiira della cultura romena*) e Vero­ offrire un prodotto elementa­ otto opere, quattro balletti e cinque recital* na, dove oggi e domani si ter­ re. La ricerca che conduciamo le» Inframezzandoli con frequentissimi «short» (fuori abbonamento) per un totale di oltre 80 ranno le ultime repliche. dimostra quotidianamente pubblicitari, e ha intenzione di programmarne rappresentazioni fra dicembre e maggio prossi­ •Pinocchio», realizzato dal che i bambini, pur non aven­ altri. Samperi non è il primo a presentare un mi. -Nonostante le mille difficoltà economiche, teatro di lon Greanga di Buca­ do alcuna "conoscenza"del slmile ricorso: già Zeffirelli aveva compiuto lo abbiamo fatto uno sforzo particolare — ha det­ rest in una libera riduzione di mezzo teatrale, rispondono po­ stesso passo per «Giulietta e Romeo». Da parte to Canessa — per strappare il San Carlo all'iso­ Raffaello Lavagna, è uno spet­ sitivamente a questo tipo di dei registi danneggiati si richiede la tutela dei lamento nel quale era caduto negli ultimi an­ tacolo avvincente. Personag­ sollecitazioni*, (f. t.) diritti di «identità personale». ni». LA MORTE DI ZURLINI / L'autore di «Cronaca familiare» e «Il deserto dei tartari» aveva 56 anni. Ripercorriamo i trentanni «Quel giorno che mi chiese di attività che lo portarono ad essere un «outsider» del nostro cinema Cronaca familiare» Un'amicizia durata tren­ tanni. Il ragazzo da poco congedato dal Corpo Italia­ Valerio Zurlini, no di Liberazione, che mi fa vedere i primi documentari, uno sull'ambiente del pugi­ lato, per allora memorabile e che in seguito Visconti me­ desimo volle visionare ac­ un regista nel deserto cingendosi a girare «Rocco». (Visconti era stato il mae­ una scena di stro che Valerio più amava). •Cronaca familiare» VERONA — È morto la notte masto, da buon democratico, portare a compimento la sua naca familiare si avvalorava, E già l'amico che intorno al scorsa a Verona Valerlo Zurli­ vicino al nostro Partito, mani­ •opera seconda», Estate violen­ tra l'altro, d'una eccellente '48 mi chiede di poter debut­ ni. Colpito da emorragia ga­ festandogli la sua aperta soli­ ta (1959), che nella tematica e conduzione degli attori (Mar­ tare con la versione cinema­ stro-enterica, 11 regista era già darietà nei momenti difficili; e nello stile più strettamente gli cello Mastroianni e Jacques tografica di -Cronaca fami­ stato ricoverato circa un mese dalla lontana esperienza resi­ apparteneva: dramma di un a- Perrin) e d'un uso assai proprio liare» che soltanto quindici fa e successivamente era stato stenziale aveva tratto linfa per more esclusivo e impossibile, del colore, nutrito di squisiti anni dopo avrebbe potuto dimesso. L'aggravarsi delle la sua ispirazione: una misura sullo sfondo di quei tragici e- quanto congrui riferimenti pit­ sue condizioni ha richiesto un umana della realtà è, del resto, venti delia storia nazionale, dei torici (Rosai in particolare). realizzare. Quindici anni nuovo ricovero al Policlinico il segno distintivo delle opere quali — diversamente dal suo Meno significativi i titoli del spesi bene: «Le ragazze di della citta veneta dove le cure migliori che egli ci ha lasciato. protagonista — il regista era decennio seguente: Le solda­ san Frediano», come esor­ purtroppo si sono rivelate inu­ Cosi, ora, noi piangiamo in lui stato non disarmato spettatore. tesse (1965), tratto dal roman­ dio, ma anche e soprattutto tili. Valerio Zurlini aveva 56 l'autore dalla viva personalità e Non molto dopo, La ragazza zo di Ugo Pirro e girato in Jugo­ l'«Estate violenta», «La ra­ anni. dal forte ingegno, ma anche l'a­ con la valigia (1961) conferma­ slavia, fu in parte un prodotto Valerio Zurlini gazza con la valigia», «La mico, il compagno. va, in un ambito più ristretto, su commissione, in cui Zurlini prima notte di quiete» fino Della propria vita «prima del Similmente ad altri cineasti la sensibilità di Zurlini per i riuscì comunque a metter qual­ pensiero della morte. Purtrop­ tesa nella fortezza di frontiera, al «Deserto dei tartari». cinema*, Valerio Zurlini amava della sua generazione, Zurlini problemi del cuore, una sua vo­ cosa di suo, in questo o quello po, l'eccessiva stagionatura del l'apologo metafisico buzzatia- Film tutti attraverso i quali cazione intimistica, che avreb­ no, rivissuto a distanza d'un ricordare, con pacato orgoglio, aveva fatto il suo tirocinio come be toccato felice approdo nel di dei ritratti femminili, che la vi­ copione, e il condizionante pro­ s'impone una personalità dì la partecipazione non ancora documentarista: recano la sua cenda «corale» comportava. Se­ tagonismo dell'attore Alain De- quarto di secolo, si sostanziava, regista, e non è la commo­ ventenne (era nato, a Bologna, firma, dal '48 al '54, una serie di poco successivo Cronaca fami­ duto alla sua destra (1968) era lon, oscuravano il valore del ri­ poi, della sottile, angosciosa co­ nel 1926), alla lotta liberatrice cortometraggi, dove la già ma­ liare (1962, Leon d'oro, ex ae­ un tentativo, onesto ma non sultato d'insieme. Assai più scienza d'uno «stallo» che, da zione che mi fa generoso, tra del nostro paese dal nazifasci­ tura padronanza del mestiere si quo, alla Mostra di Venezia), troppo convincente, di resusci­ Binmasivo quello raggiunto nel artista avvertito. Zurlini forse le poche altamente rappre­ smo, nelle file di quell'esercito accompagna a un'ansia di sco­ trascrizione fedele e sorvegliata tare il. messaggio cristiano in eserto dei tartari (1976), che, coglieva nel profondo dell'aria sentative degli ultimi decen­ «regolare» ricostituito man ma­ del bel libro autobiografico di del nostro tempo, proprio ni del cinema italiano. Mi perta di scorci segreti, margina­ Pratolini, ed esempio raro d'un una moderna parabola ispirata parzialmente «storicizzando», no, dopo il disastro dell'8 set­ li, insoliti di una Roma e dì un' ai misfatti del colonialismo e al tn un clima di tardo Impero a- quando più le cose parevano confermano in queste ore le tembre, grazie anche e soprat­ Italia ancora postbelliche fSto­ rapporto non soltanto illustra­ muoversi in superficie. telefonate che mi raggiun­ tutto a un forte afflusso di vo­ tivo, ma anche inventivo, tra il martirio di un eroe dell'indi­ sburgico, o zarista, la materia na di un quartiere, II mercato testo letterario e l'immagine ci­ pendenza africana, quale Patri- del capolavoro narrativo dì Di­ Per capire o meglio sentire gono, quanto anche pubbli­ lontari, giovani e giovanissimi delle facce, Soldati in città, ce Lumumba. l'oggi, Zurlini si volgeva dun­ come lui, all'epoca. Appartato nematografica. (Finezza di no Buzzati, finiva per esaltar­ que indietro. Da parecchi anni camente siano stati l'un l'al­ ecc.). tratto, scavo psicologico, no­ Altri ambiziosi progetti (co­ ne, tuttavia, le componenti più tro legati i nostri diversi de- più tardi nel suo lavoro, nei Il suo primo lungometraggio, prossime all'animo del regista, si era accinto alla realizzazione suoi affetti privati, e coltivando Le ragazze di San Frediano stalgia di tempi andati, corag­ me quello, più volte ricorrente, televisivo-cinematografica, ri­ stini. So che ancora negli ut- negli intervalli, Bpesso lunghi, gio nello scolpire i primi piani» di un film sulle prime, sciagura­ e al suo talento espressivo: non timi giorni Valerio parlava (1954), libero adattamento del­ per caso, tornava qui a incon­ petutamente rinviata, d'un al­ tra un impegno e l'altro, uno lo sbrigliato tracconto Iungoi di sono alcuni degli elementi poeti te guerre italiane in Africa, Il tro romanzo di Pratolini, di della sceneggiatura de «Lo spiccato interesse per le arti fi­ all'attivo del film anche da chi, paradiso all'ombra delle spade trarsi con Zurlini l'attore fran­ complessa orditura storico-so­ Vasco Pratolini, accentrato nel cese Jacques Perrin, col suo vi­ scialo» alla quale aveva lavo­ gurative (come collezionista, personaggio d'un dongiovanni come il nostro Casiraghi, rile­ non poterono prendere corpo, ciale, Lo scialo. Un nuovo im­ rato dal 1965 e della cui rea­ ma altresì come critico), la sua rionale, e insaporito di oeffardi vava in esso il limite d'un «fa­ per varie ragioni.
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