Opere Ed Epistolario Di Gianni Da Campo

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Opere Ed Epistolario Di Gianni Da Campo Corso di Laurea Magistrale in Filologia e Letteratura Italiana Tesi di Laurea Opere ed epistolario di Gianni Da Campo Relatore Chiar.mo Prof. Alessandro Cinquegrani Correlatori Chiar.ma Prof.ssa Valentina Carla Re Chiar.ma Prof.ssa Ricciarda Ricorda Laureando Nicholas Tagliapietra Matricola 827697 Anno Accademico 2014/2015 In memoria di Gianni Da Campo, mio unico Maestro, uomo di una civiltà mai nata. INDICE TESI Capitolo I: UN RITRATTO DI GIANNI DA CAMPO I.1 Introduzione ………………………………………………………….………….6 I.2 Il profilo intellettuale ……………………………………………………………8 I.2.1 Biblioteca e cineteca ………….……………………………………….……………9 I.2.2 Cristianesimo e cattolicesimo ………….………….….….…………..………..…..12 I.2.3 Il silenzio ………………………………………………………………………..…13 I.2.4 Inediti ………………………………………………………………………………15 I.2.5 Georges Simenon …………………………………………………………………..16 Capitolo II: LE OPERE CINEMATOGRAFICHE II.1 Pagine chiuse ……………………………………………………….…………26 II.1.1 Genesi e prima ricezione …………………….……………………………………26 II.1.2 Il film ………………………………………….………………..…………………33 II.1.3 La rivalutazione critica e i collegamenti intertestuali …….………..…………..….44 II.2 La ragazza di passaggio …………….……………………….…………………53 II.2.1 Un’opera riuscita a metà …………………………………….………………………53 II.2.2 Collegamenti intertestuali e ricezione critica ……………….………………………55 II.2.3 Un commento del regista ……………………………………………….……….…..58 II.3 Il sapore del grano ………..…..…………………………………….………….60 II.3.1 Genesi e prima ricezione ……………………………………….…….……………60 II.3.2 Il film ………………………………………………………………..…………….63 II.3.3 Interviste a Da Campo ……………….……….………………………….………..72 II.3.4 Ricezione .…………………………………….….………………………………..75 II.3.5 I parenti ………………….………………….…………………………………….79 !3 Capitolo III: CARTEGGI Nota filologica …………………………………………………….………………81 III.1 Scambio epistolare con e su Valerio Zurlini …………….….…….….………82 III.1.1 Introduzione ………………………….…………………….…….……………82 III.1.2 Lettere …………………………………………………………………………85 III.2 Lettere su Le conseguenze………………….…………………….………….105 III.2.1 Introduzione …………………………………………………………………..105 III.2.2 Lettere ………………………….………………………..……………………107 III.3 Lettere su Pagine chiuse…………………………………….……….…..….115 III.3.1 Introduzione ……….…………………………………………………………..115 III.3.2 Lettere …………………………………………………………………………116 III.4 Lettere su La ragazza di passaggio………………………….…………..….135 III.4.1 Introduzione …………………………………………………………………..135 III.4.2 Lettere ……………….…………………………………….……………….…136 III.5 Lettere su Il sapore del grano…………….….…………….……….……….149 III.5.1 Introduzione …………………………………………………………………..149 III.5.2 Lettere ………………….……………………………………………………..150 III.6 Carteggio con e su Georges Simenon……………………….…………..….161 III.6.1 Introduzione …………….……………………………………………………..161 III.6.2 Lettere ……………………………………………………………….….……..163 III.7 Carteggio con e su Marina Vlady…………………………..…………..….201 III.7.1 Introduzione ….……………………………………………………………..201 III.7.2 Lettere …………………………………………………….….….………….202 III.8 Carteggio su altri progetti…………………………………..…………..….229 III.8.1 Introduzione ………………………………………………………………..229 III.8.2 Lettere ……….….….………………………………………………………230 Appendice I: Appuntamento con Valerio Zurlini…………………….….………..245 Appendice II: Lettera per il compleanno di Valerio Zurlini………….…………..335 !4 Bibliografia……………………………………………………………………..345 Filmografia…………………………………………………………………………………350 Sitografia………………………………………………………………….……353 Ringraziamenti………….….….….….….….….….….……………………………….…..354 !5 I UN RITRATTO DI GIANNI DA CAMPO I.1 Introduzione Giovanni Battista Maria Da Campo, detto Gianni, nato a Venezia l’8 febbraio 1943 e morto il 6 maggio 2014, è stato insegnante di scuola media, cineasta, traduttore dal francese e scrittore. Nonostante il discreto successo di alcune sue opere, apprezzate ma presto cadute nell’oblio, questa importante figura del nostro Novecento è quasi del tutto sconosciuta al pubblico. Di recente, per la verità, si è cercato di riservare a Da Campo un certo spazio: il suo primo film, Pagine Chiuse1 (1968), è stato riscoperto nella retrospettiva «80!»2 alla Mostra Cinematografica di Venezia nel 2012; un’esposizione di immagini e video inediti, intitolata “Sapore di Gianni” e curata dal giornalista e critico cinematografico Carlo Montanaro, ha messo in risalto alcuni aspetti della produzione del terzo film e del rapporto tra il regista e l’attrice francese Marina Vlady; è in corso di pubblicazione il romanzo inedito e incompiuto di Da Campo, che doveva idealmente ripercorrere un’esperienza autobiografica difficile e riottosa a qualsiasi schematizzazione. L’irregolarità e il perseguimento dell’ideale del "#$% &'()*+, insiti nella natura dell’uomo, non hanno impedito all’artista di entrare in contatto con figure di assoluto rilievo, primo fra tutti Valerio Zurlini (1926-1982), nei confronti del quale sarà prima ammiratore, poi allievo e infine amico: tutti elementi che si possono facilmente desumere dal corposo epistolario che sarà riportato e commentato in seguito. Del resto, Da Campo è stato autore di due contributi fondamentali per la comprensione del regista bolognese: una lunga intervista, solo in parte edita e di difficile reperimento, si ritrova in appendice; ad essa si accompagna un altro documento edito, intitolato Lettera per il compleanno di Valerio Zurlini3, scritto a distanza di pochi mesi dalla scomparsa del maestro. 1 Cfr. GIANNI DA CAMPO, Pagine chiuse, Italia, 1968. 2 Cfr. ADRIANO DE GRANDIS, “80! anni di cinema perle rare dall’oblio”, ne «Il Gazzettino», Venezia, mercoledì 20 giugno 2012, p. 21. 3 Cfr. GIANNI DA CAMPO, Lettera per il compleanno di Valerio Zurlini, Ed. Cinit Cineforum Italiano, Rivista Ciemme n. 50, marzo 1983. !6 Proprio grazie a Zurlini, Da Campo ha potuto realizzare Pagine chiuse, opera la cui sceneggiatura è stata notevolmente ridotta e perfezionata dall’apprezzato (e già affermato) regista. Oltre a Valerio Zurlini, un altro punto di riferimento per Da Campo è stata l’attrice francese Marina Catherine Poljakova, in arte Marina Vlady, per la quale il regista ha sempre provato un amore artistico e platonico in grado di resistere per una vita intera. Le tante lettere scambiate con la protagonista de L’età dell’amore4 testimoniano un inteso rapporto di amicizia, culminato prima con la partecipazione dell’attrice all’ultimo film di Da Campo, Il sapore del grano5, poi con la traduzione dal francese di tutte le opere da lei scritte, di cui è stato sino ad ora pubblicato soltanto il volume Vladimir, il volo interrotto6. Dopo una presentazione del profilo di questo intellettuale, sarà dato spazio alla traduzione e alla curatela, ricchissima di postille, aggiunte e correzioni, della monografia di Stanley G. Eskin dedicata a Georges Simenon7. Grande attenzione per lo scrittore belga, di cui Da Campo è stato tra i maggiori conoscitori italiani, si riscontra in un altro saggio cui hanno collaborato Claudio G. Fava e Goffredo Fofi, intitolato Simenon, l’uomo nudo8. Il veneziano ha anche avuto la fortuna di comunicare per via epistolare con il suo mito letterario e a Federico Fellini aveva proposto di realizzare un’intervista su Simenon, poi mai compiuta probabilmente a causa dei problemi di salute del regista riminese. Un’ampia sezione sarà riservata alle tre produzioni cinematografiche di Da Campo, cui si accompagneranno precise annotazioni desumibili dalle sceneggiature e una panoramica delle critiche più significative. Il quadro complessivo che ne risulterà si propone di mettere in luce la complessità di una personalità così poliedrica, sulla quale nessuno - a conoscenza di chi scrive - si è mai sufficientemente soffermato. 4 Cfr. LIONELLO DE FELICE, L’età dell’amore, Italia, Francia, 1953. 5 Cfr. GIANNI DA CAMPO, Il sapore del grano, Italia, 1986. 6 Cfr. MARINA VLADY, Vladimir il volo interrotto, a cura di Gianni Da Campo, Venezia, Marsilio, 1990. 7 Cfr. STANLEY G. ESKIN, Georges Simenon: alla scoperta di un protagonista del Novecento, a cura di Gianni Da Campo, Venezia, Marsilio, 2003. 8 Cfr. GIANNI DA CAMPO, CLAUDIO G. FAVA, GOFFREDO FOFI, Simenon, l’uomo nudo, Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, 2004. !7 Nella seconda parte, invece, si darà risalto ai numerosi scambi epistolari che questo “regista ostracizzato”9 intrattenne con personalità di un certo spicco durante l’arco di tutta la sua vita: critici cinematografici, editori, registi, scrittori, produttori e molti altri sono entrati in contatto con Da Campo per i motivi più svariati. I.2 Il profilo intellettuale Quando Gianni Da Campo presenta il suo primo film, Pagine chiuse, la critica ignora completamente il nome del regista e lo definisce un «maestro di scuola elementare friulano» che prova a fare del cinema a livello dilettantistico. Non viene dato peso al fatto che lo stesso Valerio Zurlini, che a quell’altezza storica aveva già ottenuto una notevole fama grazie soprattutto al successo de La ragazza con la valigia10 (1961) e di Cronaca familiare11 (1962), ha aiutato l’esordiente nella sceneggiatura e lo consideri una promessa del cinema. Da Campo, del resto, racchiude in sé una dicotomia evidente, quella cioè di essere sempre stato ai margini, lontano dai salotti romani, ma non per questo escluso dalla cultura cinematografica e letteraria, se si pensa alle figure con le quali è venuto in contatto, anche attraverso scambi epistolari. All’altezza storica in cui scrive la sceneggiatura di Pagine chiuse e poi la concretizza in un film, cioè negli anni Sessanta, Da Campo ha già chiaro quale sia l’intento del suo cinema e dei suoi scritti: presentare una ribellione, giocata interamente in chiave intimista, alle istituzioni, prima fra tutte la Chiesa cattolica, spinto anche dalla fascinazione per figure di
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