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FLEX Monoclonal Mouse Anti-Human B-Cell-Specific Activator Protein Clone DAK-Pax5 Ready-to-Use (Dako Autostainer/Autostainer Plus)

Codice IS650

Uso previsto Per uso diagnostico in vitro. FLEX Monoclonal Mouse Anti-Human B-Cell-Specific Activator Protein, Clone DAK-Pax5, Ready-to-Use (Dako Autostainer/Autostainer Plus) è destinato per essere utilizzato nell’immunoistochimica congiuntamente a strumenti Dako Autostainer/Autostainer Plus. Gli anticorpi contro la proteina attivatrice specifica delle cellule B (BSAP) possono essere utili per identificare i linfociti B pro-, pre- e maturi e per classificare i linfomi (1–4). Insieme a un gruppo di anticorpi, è particolarmente utile nell’identificazione differenziale del morbo di Hodgkin paragonato al linfoma a grandi cellule anaplastico di tipo T e delle cellule null (1, 3). L’interpretazione clinica di un’eventuale colorazione o della sua assenza deve essere integrata mediante studi morfologici avvalendosi di controlli adeguati e deve essere valutata nell’ambito dell’anamnesi del paziente e di altri test diagnostici da parte di un patologo qualificato.

Sinonimi per BSAP, Pax5, NF-HB, S α-BP, NFS µ-B1, LR1 ed EBB-1 (2, 4). l'antigene

Riepilogo BSAP, nota anche come paired box protein 5 (Pax5), è un fattore di trascrizione espresso nelle cellule B. BSAP e spiegazioni appartiene alla famiglia dei geni PAX , che codifica i fattori di trascrizione coinvolti nello sviluppo delle cellule B. BSAP è espressa anche nei linfociti B pro-, pre- e maturi, ma non nelle cellule plasmatiche (3, 4). La scissione mirata del gnee BSAP nei topi blocca lo sviluppo delle cellule B allo stadio pro-cellula B, suggerendo che la BSAP assuma un ruolo nel controllo dello sviluppo delle cellule B (2). Durante l’embriogenesi, l’espressione della BSAP è transitoriamente espressa nello sviluppo del sistema nervoso centrale. In seguito, l’espressione della BSAP è rilevata nel fegato fetale, dove è collegata alla comparsa di linfopoiesi B. Quindi, la BSAP potrebbe non solo avere un ruolo importante nello sviluppo delle cellule B, ma anche nello sviluppo neurale (1, 3, 5). In immunoistochimica, può essere difficile distinguere il linfoma di Hodgkin (CHL) dal linfoma a cellule grandi anaplastico di tipo T e delle cellule null (1). Nel CHL, le cellule di Hodgkin e Reed-Sternberg (celule HRS) esprimono BSAP, mentre le cellule HRS nella maggior parte dei casi non mostrano antigeni delle cellule B come CD19 o CD20 (6). La BSAP è un marker utile per la diagnosi del linfoma non Hodgkin delle cellule B e del linfoma di Hodgkin e dei tumori neuroendocrini (1–4, 6–8), nonostante la sua espressione nei sottogruppi dei tumori maligni epiteliali (7).

Fare riferimento alle General Instructions for Immunohistochemical Staining della Dako o alle istruzioni sul sistema di rilevazione per le procedure IHC per: 1) Principio della procedura, 2) Materiali necessari ma non forniti, 3) Conservazione, 4) Preparazione dei campioni, 5) Procedura per la colorazione, 6) Controllo della qualità, 7) Risoluzione dei problemi, 8) Interpretazione della colorazione, 9) Limiti generali.

Reagente fornito Anticorpo di topo monoclonale pronto per l’uso fornito in forma liquida in un tampone contenente la proteina stabilizzante e 0,015 mol/L sodio azide. Clone: DAK-Pax5. Isotipo: IgG1, kappa.

Immunogeno Peptide 17-merico sintetico dal dominio inibitore C-terminale della proteina.

Specificità Nei test Western blotting del lisato delle cellule della milza murina, l'anticorpo marca una banda da 55 kDa corrispondente alla BSAP.

Precauzioni 1. Per uso professionale.

2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN 3), una sostanza chimica fortemente tossica in forma pura. Sebbene non sia classificato come prodotto rischioso, il contenuto di sodio azide alle concentrazioni indicate può reagire con il rame e il piombo delle tubature formando azidi metalliche fortemente esplosive. Durante lo smaltimento, sciacquare le tubature con abbondante acqua per prevenire l’eventuale accumulo di azide metallica. 3. Adottare le normali procedure previste per il trattamento dei prodotti di origine biologica. 4. Indossare indumenti di protezione personale adeguati, per evitare il contatto con gli occhi e la pelle. 5. Smaltire la soluzione inutilizzata nel rispetto delle disposizioni locali, regionali e nazionali in materia.

Conservazione Conservare a 2–8 °C. Non utilizzare dopo la data di scadenza stampata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in condizioni diverse da quelle specificate, le loro condizioni dovranno essere verificate dall'utente. Non sono stati osservati segni evidenti che suggeriscano l'instabilità di questo prodotto, pertanto è opportuno analizzare un controllo positivo e un controllo negativo insieme ai campioni dei pazienti. Qualora si ottenga una colorazione imprevista, che non sia cioè giustificata da un cambiamento delle procedure di laboratorio ma sia dovuta ad un probabile problema dell'anticorpo, contattare l’Assistenza Tecnica di Dako.

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Dako Denmark A/S | Produktionsvej 42 | DK-2600 Glostrup | Denmark | Tel. +45 44 85 95 00 | Fax +45 44 85 95 95 | CVR No. 33 21 13 17 Specimen preparation L’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina. I campioni di (Allestimento tessuto) tessuto devono essere tagliati in sezioni di approssimativamente 4 µm. compresi i materiali È necessario pretrattare con smascheramento termoindotto dell'epitopo (HIER, Heat-Induced Epitope Retrieval) necessari ma non utilizzando Dako PT Link (Codice PT100/PT101). Per i dettagli, vedere la Guida Utente PT Link. Si ottengono ottimi forniti risultati pretrattando i tessuti con EnVision  FLEX, Target Retrieval Solution, Low pH (50x) (codice K8005). Sezioni incluse in paraffina: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto fissate in formalina, incluse in paraffina, utilizzando la procedura di preparazione dei campioni 3 in 1 Dako PT Link. Attenersi alla procedura di pretrattamento delineata nel foglietto illustrativo di EnVision  FLEX, Target Retrieval Solution, Low pH (50x) (codice K8005). Nota: Una volta completata la procedura di colorazione, le sezioni devono essere disidratate, diafanizzate e montate utilizzando un mezzo di montaggio permanente. Sezioni deparaffinate: si consiglia il pretrattamento di sezioni di tessuto deparaffinate fissate in formalina, incluse in paraffina, utilizzando Dako PT Link e seguendo la stessa procedura descritta per le sezioni incluse in paraffina. Dopo la colorazione dei vetrini montare i vetrini utilizzando un mezzo di montaggio acquoso o non acquoso. Evitare che le sezioni di tessuto si secchino durante il trattamento o nella successiva fase di colorazione immunoistochimica. Affinché le sezioni di tessuto aderiscano perfettamente ai vetrini, si consiglia di utilizzare FLEX IHC Microscope Slides (codice K8020).

Procedura per la Il sistema di visualizzazione consigliato è EnVision  FLEX+, Mouse, High pH, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) colorazione (codice K8012) o EnVision  FLEX, High pH, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice K8010) in combinazione compresi i materiali con EnVision  FLEX+ Mouse (LINKER), (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice K8022), sostituendo la High necessari ma non pH Target Retrieval Solution di questo kit con EnVision  FLEX Target Retrieval Solution, Low pH (50x) (codice forniti K8005). I cicli di colorazione e i tempi di incubazione sono preimpostati nel software di Dako Autostainer/Autostainer Plus con i seguenti protocolli: Protocollo modello: FLEXRTU2 (200 µL volume da dispensare) o FLEXRTU3 (300 µL volume da dispensare) Autoprogram: BSAP (senza colorazione di contrasto) o BSAPH (con colorazione di contrasto) La fase Extra deve essere impostata su “tampone di lavaggio” nei cicli di colorazione con ≤10 vetrini. La fase Extra deve essere impostata su “none” per cicli di colorazione con più di 10 vetrini. Ciò garantisce dei tempi di lavaggio confrontabili. Tutte le fasi di incubazione devono svolgersi a temperatura ambiente. Per dettagli, fare riferimento al manuale dell'operatore relativo allo strumento dedicato. Se i protocolli non sono disponibili sullo strumento Dako Autostainer utilizzato, rivolgersi all'Assistenza Tecnica Dako. Le condizioni ottimali possono variare a seconda del tipo di campione e del metodo di preparazione adottato, pertanto dovranno essere definite autonomamente da ogni laboratorio. Se il patologo che effettua la valutazione desidera una diversa intensità di colorazione, è possibile contattare un Esperto delle Applicazioni/Esperto dei Servizi Tecnici di Dako per ricevere informazioni su come riprogrammare il protocollo. Verificare che l’esecuzione del protocollo ritoccato sia ancora valida valutando che lo schema di colorazione sia identico allo schema di colorazione descritto in “Caratteristiche prestazionali”. Si consiglia la colorazione di contrasto in ematossilina utilizzando EnVision  FLEX Hematoxylin, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice K8018). Si consiglia di usare un mezzo di montaggio permanente e non acquoso. I controlli positivi e negativi devono essere analizzati contemporaneamente utilizzando lo stesso protocollo dei campioni dei pazienti. Il tessuto di controllo positivo deve comprendere cellule di tonsille e le cellule/strutture devono evidenziare gli schemi di reazione descritti per il tessuto in questione in “Caratteristiche prestazionali” in tutti i campioni positivi. Il controllo negativo consigliato è FLEX Negative Control, Mouse, (Dako Autostainer/Autostainer Plus) (codice IS750).

Interpretazione dei Nelle cellule marcate dall'anticorpo è visibile una colorazione nucleare. risultati della colorazione

Caratteristiche Tessuti normali: nella tonsilla, i linfociti B nei centri germinali e nella zona mantellare mostrano una reazione alla prestazionali colorazione da moderata a forte. I linfociti B dei centri germinali mostrano inoltre una reazione di colorazione citoplasmatica da debole a moderata. I tessuti linfoidi normali (linfonodo e milza) mostrano una colorazione nucleare forte nelle cellule B del centro follicalare e delle cellule B nella zona mantellare, ma i linfociti della zona T, le plasmacellule, le cellule endoteliali e i macrofagi sono negativi. Nella lamina propria del colon si osserva una colorazione debole. Nella capsula di Bowman del rene si osserva una colorazione di fondo.

Tessuti patologici : l’anticorpo ha marcato 97/158 linfomi di Hodgkin, 127/127 linfomi a linfociti B grandi diffusi, 41/41

linfomi follicolari, 66/66 linfomi delle cellule del mantello, 11/11 linfomi della zona mantellare, 5/5 linfomi di Burkitt

atipici, 30/30 linfomi di Burkitt, 76/76 leucemie linfocitiche croniche/linfomi linfocitici piccoli, 22/22 linfomi a linfociti B

grandi mediastinali, 6/6 leucemie/linfomi linfoblastici dei precursori dei linfociti B, 6/6 linfomi delle cellule B ricche di

cellule T, 6/6 leucemie a cellule capellute, 4/16 carcinomi neuroendocrini, 12/12 linfomi della zona marginale nodale,

6/6 linfomi di Hodgkin predominante dei linfociti nodulari, 23/30 disordini linfoproliferativi post-trapianto e 1/18 casi di

linfomi a cellule grandi anaplastici, 1/26 cancri al rene, 1/16 cancri alla vescica, 7/ alla prostata, 1/

allo stomaco, 4/81 cancri al colon, 3/19 cancri cervicali, 3/18 cancri uterini e 4/13 cancri ovarici. Non è stata rilevata

marcatura in 6 leucemie mieloidi acute, 45 linfomi dei linfociti T angioimmunoblastici, 27 linfomi a grandi cellule

aplastici ALK+, 6 leucemie mielogenose croniche, 1 linfoma extranodale a cellule NK/T tipo nasale, 1 linfoma a

cellule T epatosplenico, 5 micosi fungoidi, 157 linfomi dei linfociti T periferici non specificati (PTCL/U), 6 mielomi

delle plasmacellule, 1 PTCL/U post-trapianto, 6 leucemie/linfomi linfoblastici dei precursori dei linfociti T, 1 linfoma

dei linfociti T tipo panniculitis sottocutaneo, 22 cancri al pancreas, al fegato, 46 sarcomi, 13 melanomi, 10

timomi, 10 medulloblastomi, 10 astrocitomi I/II, 10 glioblastomi, 100 cancri polmonari e 21 cancri ai testicoli.

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Spiegazione dei simboli

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