Comune di . Inventario dell'archivio storico (1483-1993) e degli archivi aggregati (1946-1993)

a cura di Lidia Bertagnolli

Provincia autonoma di . Soprintendenza per i beni librari e archivistici 1997

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati effettuati per incarico e con la direzione del Servizio beni librari e archivistici a cura di Lidia Bertagnolli. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del è stata curata dalla Soprintendenza per i beni librari e archivistici, con la collaborazione di Isabella Bolognesi, nel corso del 2008, con l'obiettivo di garantire un livello minimo di coerenza rispetto alle regole di descrizione contenute nel manuale "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale per gli operatori", Trento, 2006.

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Albero delle strutture

Comune di Smarano, 1483 - 1993 Comune di Smarano, 1483 - 1957 Comunità di Smarano, 1483 - 1810 Pergamene, 1483 - 1590 Carte di regola, 1688 - 1784 Atti relativi ai confini, proprietà e diritti della comunità, 1501 - 1886 Comune di Smarano (ordinamento austriaco), 1818 - 1923 Protocolli degli esibiti, 1912 - 1920 Carteggio e atti degli affari comunali, 1879 - 1922 Catasti, mappe e libro fondiario, 1901 - 1952 Inventari del patrimonio comunale, 1918 - 1921 Conti consuntivi e allegati, 1914 - 1923 Registro di acquisizione della cittadinanza italiana, 1922 - 1922 Comune di Smarano (ordinamento italiano), 1923 - 1957 Deliberazioni del Consiglio (originali), 1923 - 1957 Deliberazioni del Consiglio (copie vistate), 1952 - 1957 Indici delle deliberazioni del Consiglio, 1953 - 1959 Deliberazioni della Giunta (originali), 1926 - 1957 Deliberazioni della Giunta (copie vistate), 1926 - 1957 Indici delle deliberazioni della Giunta, 1954 - 1959 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1959 Carteggio e atti degli affari comunali, 1924 - 1957 Contratti, 1923 - 1966 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali, 1924 - 1960 Bilanci di previsione, verbali di chiusura dell'esercizio finanziario e conti consuntivi, 1924 - 1957 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1957 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1924 - 1957 Liste di leva, 1951 - 1959 Ruoli matricolari dei militari, 1935 - 1957 Lavori pubblici, 1925 - 1978 Strade, 1957 - 1978 Acquedotti e fognature, 1925 - 1960 Edifici Lavori vari Pratiche edilizie, 1953 - 1977 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1957

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Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1957 Registri degli atti di morte, 1924 - 1957 Registri degli atti di cittadinanza, 1923 - 1962 Indici decennali degli atti di stato civile, 1924 - 1962 Registro della popolazione, 1926 - 1961 Registri diversi, 1953 - 1974 Registri diversi - Cat. I, 1953 - 1968 Registri diversi - Cat. II Registri diversi - Cat. III Registri diversi - Cat. IV, 1953 - 1967 Registri diversi - Cat. V Registri diversi - Cat. VI Registri diversi - Cat. VII Registri diversi - Cat. VIII, 1953 - 1966 Registri diversi - Cat. IX Registri diversi - Cat. X Registri diversi - Cat. XI Registri diversi - Cat. XII Registri diversi - Cat. XIII Registri diversi - Cat. XIV Registri diversi - Cat. XV, 1953 - 1974 Azienda elettrica comunale di Smarano, 1953 - 1970 Carteggio ed atti, 1953 - 1970 Polizze di ordinazione (contratti), 1933 - 1959 Registri degli utenti, 1953 - 1969 Conti consuntivi, 1958 - 1968 Giornali e mastri della contabilità, 1968 - 1970 Allegati e documenti giustificativi dei conti consuntivi, 1958 - 1970 Amministrazione Separata Usi Civici (ASUC) di Smarano, 1946 - 1952 Deliberazioni del Comitato di amministrazione (originali), 1948 - 1952 Deliberazioni del Commissario agli Usi civici e del Comitato di amministrazione (copie vistate), 1946 - 1952 Carteggio e atti degli affari frazionali, 1946 - 1952 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1946 - 1952 Giornali e mastri della contabilità, 1946 - 1952 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1946 - 1952 Lavori pubblici, 1948 - 1953 Ente comunale assistenza (ECA) di Smarano, 1953 - 1993 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (originali), 1953 - 1993

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Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (copie vistate), 1953 - 1993 Carteggio ed atti e contabilità, 1953 - 1993 Ufficio del giudice conciliatore di Smarano, 1953 - 1975 Carteggio ed atti, 1954 - 1975 Ruoli generali degli affari civili, 1953 - 1975 Rubriche alfabetiche generali degli affari civili, 1953 - 1975 Ruoli di udienza, 1953 - 1975 Registro cronologico dei provvedimenti e degli altri atti originali, 1953 - 1975 Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1953 - 1975 Registri delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, 1953 - 1975 Registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria, 1953 - 1975 Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano, 1955 - 1971 Deliberazioni del Consiglio direttivo (originali), 1955 - 1965 Deliberazioni del Consiglio direttivo (copie), 1956 - 1968 Verbali delle sedute del Comitato di gestione, 1955 - 1955 Verbali delle sedute del Collegio sindacale, 1955 - 1968 Carteggio ed atti, 1955 - 1968 Certificati di iscrizione dei coltivatori e dei loro familiari, 1955 - 1971 Bilanci preventivi e allegati - Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi, 1955 - 1969 Giornali degli ordinativi di pagamento, 1964 - 1968 Giornali delle entrate e delle uscite, 1955 - 1958

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Albero dei soggetti produttori

Comunità di Smarano, Smarano, [1483]-1810 [agosto 31] Successori: Comune di Smarano, Smarano, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comune di Smarano, Smarano, 1923 gennaio 13-1928 novembre 29 Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15- E' assorbito da : Comune di , Coredo, 1810 [settembre 1] - 1817 dicembre 31

Comune di Smarano, Smarano, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Predecessori: Comunità di Smarano, Smarano, [1483]-1810 [agosto 31] Successori: Comune di Smarano, Smarano, 1923 gennaio 13-1928 novembre 29 Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15- Si separa da : Comune di Coredo, Coredo, 1818 gennaio 1 - 1923 gennaio 12

Comune di Smarano, Smarano, 1923 gennaio 13-1928 novembre 29 Predecessori: Comune di Smarano, Smarano, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comunità di Smarano, Smarano, [1483]-1810 [agosto 31] Successori: Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15- E' assorbito da : Comune di Coredo, Coredo, 1923 gennaio 13 -

Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15- Predecessori: Comune di Smarano, Smarano, 1923 gennaio 13-1928 novembre 29 Comune di Smarano, Smarano, 1818 gennaio 1-1923 gennaio 12 Comunità di Smarano, Smarano, [1483]-1810 [agosto 31] Si separa da : Comune di Coredo, Coredo, 1923 gennaio 13 - Concorre alla gestione di : Ufficio del giudice conciliatore di Smarano, Smarano, 1953 - 1975 Concorre alla gestione di : Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano, Smarano, [1955] - [1971] Concorre alla gestione di : Ente comunale di assistenza di Smarano, Smarano, 1953 - 1993

Amministrazione Separata Usi Civici di Smarano, Smarano, 1946 - 1952 Alla cui gestione concorre : Comune di Coredo, Coredo, 1923 gennaio 13 -

Ente comunale di assistenza di Smarano, Smarano, 1953 - 1993 Alla cui gestione concorre : Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15-

Ufficio del giudice conciliatore di Smarano, Smarano, 1953 - 1975 Alla cui gestione concorre : Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15-

Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano, Smarano, [1955] - [1971] Alla cui gestione concorre : Comune di Smarano, Smarano, 1952 ottobre 15-

6 superfondo Comune di Smarano, [1483] - 1993

pergamene 4, registri 220, volumi 2, buste 98; metri lineari 23.0

Storia archivistica Nel periodo in cui il comune fu soppresso ed aggregato a Coredo, anche l'archivio venne trasferito in quella sede per essere poi ricondotto a Smarano dopo la ricostituzione del comune autonomo, in un momento imprecisato, ma di certo posteriore all'ottobre 1956. Infatti nel Carteggio del comune è conservato un fascicolo contenente la corrispondenza intercorsa nel periodo da aprile ad ottobre 1956 fra il dott. Albino Casetti, allora direttore dell'Archivio di Stato di Trento, e il comune di Smarano che egli sollecita alla stesura dell'inventario dell'archivio ai sensi dell'art. 73 del R.D. 2 ottobre 1911, n. 1163, chiedendo per lo meno di inviargli notizie sommarie quali: data iniziale e finale degli atti, indicazione delle serie più importanti e delle pergamene "specie degli atti anteriori all'aggregazione a Coredo" (lettera del 20 aprile 1956, prot. n. 550). Nella risposta il comune scrive che gli atti sono stati trasferiti nell'archivio comunale di Coredo nel 1929 e che non si possiedono inventari relativi a tale trasferimento; dopo la ricostituzione sono stati restituiti gli atti riguardanti "le contabilità dell'ex Amministrazione Usi Civici che datano dal 1946 ed i registri di stato civile e delle deliberazioni degli anni 1924 - 1929" (lettera del 2 maggio 1956, prot. n. 415). A rettifica di questa comunicazione, il successivo 10 ottobre il sindaco informa l'Archivio di Stato dell'avvenuta restituzione, da parte del comune di Coredo, di tre pergamene, restituzione comprovata da una copia della ricevuta rilasciata dal comune di Smarano a quello di Coredo, datata 7 settembre 1956. In essa le tre pergamene sono indicate con i numeri 25, 22 e 23 cioè i numeri che compaiono rispettivamente sul verso della carta di regola del [1483] e delle pergamene del 1522 e del 1501 (5). Il duplice trasferimento da Smarano a Coredo e da Coredo a Smarano costituì certamente un evento traumatico per l'archivio, tale da spiegare, almeno in parte, le grosse lacune che ora presenta (si pensi per esempio al naufragio pressoché totale della documentazione di epoca austriaca). Va presa in considerazione anche la possibilità che nell'archivio comunale di Coredo, non ancora riordinato e inventariato, esista ancora documentazione anteriore al 1928 appartenente al comune di Smarano (6). Nel 1964 è stato redatto un elenco di consistenza dell'archivio comunale curato dagli impiegati del comune. Alcune notizie a questo riguardo si possono desumere dal fascicolo intitolato "Riordino e inventariazione archivio comunale" conservato nel carteggio comunale del 1964 (cat. I). In esso è contenuta una richiesta di notizie sull'archivio datata 30 agosto 1961 inviata dalla Soprintendenza archivistica di Venezia, con allegate delle istruzioni di massima per il riordinamento e l'inventariazione dello stesso. Seguono diversi solleciti per l'invio dell'inventario fra cui una lettera dell'8 maggio 1963 con cui la Soprintendenza di Venezia comunica la necessità che sia redatto l'inventario dell'archivio, adducendo il motivo che dev'essere portata a compimento entro l'anno la statistica degli archivi comunali delle tre Venezie. Seguono comunicazioni fra il comune e la Sovrintendenza archivistica per il Trentino-Alto Adige di Trento, istituita nel frattempo, firmate dal reggente Albino Casetti, da cui risulta la notizia di un'ispezione compiuta il 26 giugno 1964, nonché l'invito al comune ad ultimare i lavori di riordinamento e a compilare l'inventario (cfr. lettera del 10 luglio 1964). Infine si accusa ricevuta di quello che si definisce sempre come inventario ma che si deve considerare più propriamente come un elenco di consistenza (ne è presente una copia con lettera accompagnatoria alla Sovrintendenza di Trento datata 13 luglio 1964). Inoltre la Soprintendenza invita il comune: 1) a svolgere ricerche per rintracciare atti 7 amministrativi anteriori al 1928 o a indicare le cause della loro perdita, mentre già risultava ad essa che gli atti del periodo 1928-1952 si trovano a Coredo; 2) a dare assicurazione che tutti gli atti indicati in inventario siano stati raccolti in faldoni numerati in corrispondenza con l'inventario stesso (lettera del 30 luglio 1964). Infine il comune rende noto di non aver trovato traccia degli atti anteriori al 1928 ma ipotizza che siano andati distrutti o dispersi durante il passaggio di consegne al comune di Coredo; afferma poi di essere a conoscenza del fatto che gli atti anteriori al 1858 sono andati distrutti in un incendio e infine assicura che gli atti indicati in inventario sono stati raccolti in faldoni numerati. In effetti tale numerazione è ancora presente sia sulle pergamene che sui registri e i faldoni descritti nell'elenco di consistenza, peraltro parziale, del 1964. Sulla storia della documentazione dell'archivio comunale va detto infine che, mentre la presenza delle tre pergamene rese dal comune di Coredo nel 1956 era nota a chi compilò l'elenco di consistenza, Padre Recla ci informa che, al momento delle sue ricerche sulla storia del paese di Smarano, nessuno in comune sapeva più dove si trovassero le tre pergamene della cui restituzione aveva trovato notizia a pag. 720 della "Guida storico- archivistica" di Albino Casetti. Finalmente un giorno ricomparvero "trascurate e polverose" nel di un armadio ed erano non tre ma quattro (nel frattempo, su sollecitazione effettuata dai funzionari della Provincia Autonoma di Trento durante il sopralluogo avvenuto nel 1977, era stata restituita quella conservata a , n.d.r.) (7). Quattro sono infatti le pergamene a tutt'oggi conservate.

Modalità di acquisizione e versamento Condizione giuridica: L'art. 3 della Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, conformemente all'art. 18 del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409, stabilisce che gli archivi che appartengono alla Provincia o ai comuni della provincia di Trento sono soggetti al regime del demanio pubblico. Inoltre stabilisce che sono inalienabili i singoli documenti che appartengono alla Provincia o ai comuni, nonché gli archivi e i singoli documenti che appartengono agli altri enti pubblici locali.

Contenuto La sezione separata dell'Archivio comunale di Smarano copre l'arco cronologico [1483] - 1957. La documentazione dell'archivio storico del comune si trova ora divisa secondo una periodizzazione corrispondente alle successive situazioni storico-istituzionali in cui il comune si è venuto a trovare. Le principali partizioni riguardano la documentazione prodotta dalla comunità di antico regime di Smarano nell'arco cronologico [1483] - 1810 e la documentazione prodotta durante la dominazione austriaca che, sempre sotto il profilo archivistico, comprende l'arco cronologico 1818 - 1923. Fra questi due periodi si dovrebbe inserire la documentazione prodotta durante il Regno d'Italia napoleonico che, da un punto di vista archivistico, copre l'arco di tempo 1810 - 1817, ma nell'archivio di Smarano nulla si è conservato relativamente a tale periodo storico-istituzionale. Va detto peraltro che con l'introduzione della legislazione comunale napoleonica nel Dipartimento dell'Alto Adige, nel quale il Trentino era inserito, il processo di smantellamento delle antiche autonomie comunali portò alla fusione amministrativa di molti comuni, fra cui quello di Smarano che, insieme al vicino comune di Sfruz, fu aggregato a Coredo. La sua ricostituzione avvenne, come per tutti gli altri comuni trentini soppressi in epoca napoleonica, soltanto in seguito all'emanazione di una circolare del competente organo austriaco, dopo il ritorno del Trentino all'Austria. Si trattava della circolare del Capitanato di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817, che prevedeva le ricostituzioni dei comuni soppressi a decorrere dal 1° gennaio 1818 (1). Le tre partizioni storico-istituzionali appena delineate rientrano tutte nel periodo anteriore all'annessione del Trentino all'Italia (Periodo preunitario), in quanto, da un punto di vista amministrativo, tale annessione è avvenuta soltanto con

8 l'estensione alle nuove province del regolamento comunale e provinciale italiano, sancita dal R.D. 11 gennaio 1923, n. 9. La produzione documentaria successiva all'entrata in vigore del Regio Decreto rientra invece nel Periodo postunitario, che va dal 1923 al 1957, con un grosso intervallo compreso fra il 1928 e il 1952, quando Smarano divenne una frazione del comune di Coredo. Per gli anni compresi entro il predetto intervallo di tempo è presente in archivio un'esigua quantità di materiale documentario che risulta prodotto dal comune di Coredo e poi trasmesso al comune di Smarano, per le sue necessità amministrative e giuridiche, a ricostituzione avvenuta (2). Per quanto riguarda l'archivio postunitario, la documentazione si è conservata in quantità soddisfacente e lo stesso si può dire per quella degli archivi presenti all'interno dell'archivio comunale ma prodotti da alcuni enti soppressi quali l'A.S.U.C. (Amministrazione Separata Usi Civici, 1946 - 1953), l'E.C.A. (Ente Comunale Assistenza, 1953 - 1993), l'Ufficio del Giudice conciliatore (1953 - 1975) e infine quello della Cassa mutua comunale coltivatori diretti (1955 - 1971) (3). Tali fondi sono stati trattati come degli archivi aggregati e cioè come degli archivi che, per ragioni giuridico- istituzionali diverse, si sono ritrovati uniti e talora frammisti all'archivio prodotto dagli uffici e dagli organi del comune. Infatti A.S.U.C., E.C.A., Giudice conciliatore e Cassa mutua comunale coltivatori diretti vanno annoverati fra quegli organismi che si possono definire come enti che hanno svolto in epoca anteriore funzioni analoghe, o interferenti o subordinate rispetto a quelle del comune (4).

La documentazione a noi pervenuta era in uno stato di conservazione soddisfacente dal punto di vista fisico, caratterizzato però, almeno per quanto riguarda il periodo postunitario, da una situazione di notevole disordine: in alcuni casi il materiale non era nemmeno racchiuso in faldoni ma i fascicoli si trovavani impilati uno sull'altro senza un chiaro criterio di accorpamento. Diverso è invece il discorso per le quattro pergamene, i due registri e i fascicoli dell'epoca comunitaria che erano conservati con cura all'interno degli uffici comunali. Le pergamene, in particolare, erano contenute, arrotolate, in tubi di plastica recanti all'esterno una breve indicazione del contenuto redatta presumibilmente da padre Recla, che si è servito di questo materiale per la stesura del suo libro.

Lingua Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione L'intervento di ordinamento dell'archivio di Smarano ha riguardato i documenti relativi ad affari esauriti da più di 40 anni (quindi entro il termine del 1957) e tutti i documenti degli archivi aggregati. Per questi ultimi non si avranno accrescimenti in quanto sono stati tutti prodotti da enti ormai estinti. Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto presso la sede del comune. L'ordinamento si è svolto secondo le seguenti fasi: - schedatura delle singole unità archivistiche delle quali è stato rilevato il titolo, gli estremi cronologici, la tipologia fisica (registro, busta, fascicolo, carte sciolte). La descrizione fisica è stata più accurata per i registri del preunitario per i quali si sono specificati anche la consistenza, il tipo di legatura e la presenza di eventuali indici. Queste operazioni si sono svolte sulla base dei criteri per la descrizione archivistica forniti dal Servizio Beni librari e archivistici della Provincia di Trento; - ordinamento del materiale: il carteggio è stato ordinato, all'interno di ogni annata, in base al numero di protocollo oppure alla classificazione presenti sulle carte e, in mancanza di questi elementi, in ordine cronologico; i documenti

9 contabili in base alle rubriche di appartenenza; i contratti in base al numero di repertorio, ecc. In sostanza, il principio informatore di ogni intervento è stato quello di rispettare e se possibile ripristinare l'ordine originario secondo cui l'ente produttore dell'archivio aveva organizzato la documentazione, principio su cui si basa il cosiddetto metodo storico(8); - separazione delle schede in base all'ente produttore della documentazione (se diverso dal comune), in base al periodo di produzione secondo la periodizzazione storico-istituzionale sopra descritta e, infine, in base alle diverse serie di appartenenza con l'eventuale ulteriore divisione in sottoserie. Le serie sono disposte, all'interno di ogni periodizzazione, secondo la successione enunciata da Casanova(9), nella quale si collocano prima le serie documentali ascrivibili alle categorie direttive, poi a quelle esecutive e infine a quelle consuntive. Ciò significa che si trovano per prime le deliberazioni degli organi comunali, poi gli atti amministrativi e quindi la documentazione contabile; - condizionamento del materiale in scatole chiuse (all'infuori di alcuni registri di grande formato). In alcune buste sono stati conservati i dorsi dei vecchi faldoni, a testimonianza del precedente condizionamento della documentazione; - numerazione delle unità.

Inventariazione: Per la redazione dell'inventario sono state seguite le norme dettate dalla Circolare del Ministero dell'Interno, Direzione Generale degli Archivi di Stato n. 39/1966. Si è fatto uso del programma informatico Sesamo, messo a disposizione dal Servizio Beni librari e archivistici della Provincia Autonoma di Trento. In base a questo programma l'archivio è strutturato su più livelli: fondo, subfondo, subsubfondo, serie (ed eventualmente sottoserie). Ad ogni livello corrisponde un numero e l'intera stringa numerica così composta costituisce il codice di classificazione (v. in proposito il Sommario iniziale dell'archivio). Per ogni unità di descrizione all'interno delle serie compaiono in inventario: - il numero di unità scritto in grassetto sopra il titolo. La numerazione è chiusa e progressiva nel caso in cui non siano possibili accrescimenti della documentazione, cioè per il periodo preunitario, comprendente i subfondi Comunità di Smarano e Comune di Smarano (ordinamento austriaco) e per i quattro archivi aggregati che, nel caso di Smarano, appartengono ad enti ormai soppressi. In questi casi la numerazione delle unità parte da uno all'inizio del periodo preunitario o del singolo archivio aggregato e si chiude alla fine degli stessi. Per il periodo postunitario, corrispondente al subfondo Comune di Smarano (ordinamento italiano), la numerazione riparte da uno all'inizio di tutte le serie, che risultano essere pertanto delle serie aperte; - il titolo, originale o attribuito, scritto in grassetto. Si sono riportati fra virgolette i titoli originali, riportando all'uso moderno i segni d'interpunzione, i segni diacritici, le maiuscole e le minuscole. Nel caso in cui il titolo originale non fosse completo o non rispecchiasse del tutto la natura del documento, si è data una descrizione più dettagliata del contenuto; - gli estremi cronologici con eventuali ricostruzioni poste fra parentesi quadre. In inventario, oltre a quelli dell'unità, si segnalano anche gli estremi delle serie e dei livelli gerarchici superiori. Per le serie si sono riportati gli estremi riferiti alla documentazione presente, per i subfondi gli estremi sono quelli corrispondenti al periodo storico-istituzionale indipendentemente dalla documentazione effettivamente presente (ad es. per il subfondo Comunità di Smarano [1483] - 1810); - eventuali descrizioni del contenuto dove si riportano le notizie ritenute significative; - la descrizione estrinseca: si è indicata la consistenza e il tipo di legatura solo per i registri dell'archivio preunitario (in particolare quelli del periodo comunitario sono stati anche cartulati), non si sono date specificazioni invece per i registri

10 del postunitario, fatta eccezione per il numero di carte dei registri delle deliberazioni di Giunta e Consiglio. Per quanto riguarda i fascicoli si sono cartulati e si è indicata la consistenza solo per quelli del periodo comunitario; - il codice di classificazione che compare sulla sinistra della pagina sotto la descrizione di ogni pezzo; - il numero o i numeri che indicano l'unità di conservazione del pezzo, riportati sulla destra della pagina sotto il termine "Segnatura". Questi due ultimi elementi, codice di classificazione e numeri di corda, costituiscono gli elementi in base ai quali la documentazione è disposta fisicamente in archivio e pertanto compaiono anche sulle unità di condizionamento (buste o registri).

Criteri di selezione Contestualmente al lavoro di schedatura ed ordinamento, è stato individuato il materiale soggetto a scarto sulla base delle norme dettate dalla Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11 (art. 16) e dalla successiva Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 (art. 5 e All. n. 2 "Massimario per lo scarto negli archivi comunali"). Non sono previste operazioni di scarto per la documentazione prodotta nel periodo preunitario (cioè quello compreso fra [1483] e 1923) mentre lo scarto è stato effettuato, per le tipologie di atti indicate dal già citato "Massimario", per il fondo ASUC, ECA, Cassa mutua comunale coltivatori diretti e per la documentazione del postunitario (ossia dal 1923 in poi). Le principali tipologie di atti scartati sono: copie semplici di deliberazioni della Giunta, del Consiglio, del podestà e del commissario straordinario, copie di carteggio, copie dei giornali di tesoreria, copie e matrici di reversali e mandati, copie di bilanci preventivi, conti consuntivi e ruoli per la riscossione di tributi, modulistica in bianco (conservando un esemplare), ecc. Complessivamente il materiale scartato equivale a circa 53 buste.

Incrementi previsti Ai sensi dell'art. 2 "Tenuta degli archivi e dei documenti degli enti pubblici locali", comma 21 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692 la sezione separata e il relativo inventario devono essere periodicamente aggiornati con l'inserimento dei documenti relativi ad affari esauriti da oltre 40 anni. Tale operazione dovrà essere effettuata preferibilmente ogni anno. Infatti la numerazione di corda all'interno delle serie del postunitario è aperta, cioè riparte per ogni serie da uno, proprio per poter effettuare gli incrementi previsti dalla normativa. Non sono invece previsti accrescimenti per gli archivi aggregati poiché essi, come già detto, sono prodotti, nel caso di Smarano, da organismi soppressi.

Condizioni di accesso La consultabilità dei documenti conservati presso l'Archivio provinciale di Trento, nonché dei documenti degli archivi di deposito della Provincia e degli enti pubblici locali è disciplinata dall'art. 7 della Legge provinciale sopra citata e dall'art. 7 della Deliberazione della Giunta provinciale 29 marzo 1993, n. 3692, che rinviano all'art. 21 del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409. Di quest'ultimo resta valida l'affermazione "I documenti conservati negli archivi di Stato sono liberamente consultabili, ad eccezione di quelli di carattere riservato relativi alla politica estera o interna dello Stato, che divengono consultabili cinquanta anni dopo la loro data" (comma 1°), mentre la parte seguente è ora modificata in base all'art. 8 del D.L. 30 luglio 1999, n. 281, che, al 2° comma, recita: "All'art. 21 del decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n. 1409, recante "Norme relative all'ordinamento ed al personale degli Archivi di Stato", sono apportate le seguenti modifiche: a) nel primo comma le parole da "e di quelli (i documenti, n.d.r.) riservati relative a situazioni puramente private" fino alla fine del comma sono sostituite dalle seguenti: "e di quelli contenenti i dati di

11 cui agli articoli 22 e 24 della legge 31 dicembre 1996, n. 675, che diventano liberamente consultabili quaranta anni dopo la loro data. Il termine è di settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare. Anteriormente al decorso dei termini di cui al presente comma, i documenti restano accessibili ai sensi della disciplina sull'accesso ai documenti amministrativi; sull'istanza di accesso provvede l'amministrazione che deteneva il documento prima del versamento o del deposito"; b)il secondo comma è sostituito dal seguente:" Il Ministro dell'interno, previo parere del direttore dell'Archivio di Stato competente e udita la commissione per le questioni inerenti alla consultabilità degli atti di archivio riservati istituita presso il Ministero dell'interno, può permettere, se necessario per scopi storici, la consultazione di documenti di carattere riservato anche prima della scadenza dei termini indicati nel comma precedente. In tal caso l'autorizzazione è rilasciata, a parità di condizioni, ad ogni altro richiedente"; ecc. L'art. 22 della legge 31 dicembre 1996, n. 675, fa riferimento ai "dati personali idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale", il cui trattamento può avvenire soltanto con il consenso scritto dell'interessato e previa autorizzazione del garante. Nello stesso articolo di legge si prevede inoltre che il trattamento di tali dati da parte di soggetti pubblici, esclusi gli enti pubblici economici, sia consentito solo se autorizzato da espressa disposizione di legge nella quale siano specificati i dati che possono essere trattati, le operazioni eseguibili e le rilevanti finalità di interesse pubblico perseguite. L'art. 24 della legge n. 675 si riferisce ai "dati personali idonei a rivelare provvedimenti di cui all'art. 686, commi 1, lettere a), d), 2 e 3, del codice di procedura penale", il cui trattamento è ammesso soltanto se autorizzato da espressa disposizione di legge o provvedimento del garante.

Condizioni di riproduzione La riproducibilità dei documenti è disciplinata dall'art. 7 della Deliberazione della Giunta provinciale n. 3692, comma 11 di cui si riportano i passaggi essenziali: "L'ente pubblico può rifiutare la fotoriproduzione (microfilmatura e fotografia) dei documenti solo per comprovati motivi, quali, ad esempio, l'impossibilità di procedere alla stessa a causa del cattivo stato di conservazione dei documenti... Nei procedimenti vanno comunque evitate quelle manovre che potrebbero compromettere l'integrità dei singoli documenti o delle unità archivistiche che li contengono. Con le stesse cautele è ammesso l'uso saltuario della fotocopiatrice."

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 RECLA E., Smarano: notizie storiche, Trento, 1989

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda CARUCCI P., Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione, Roma, 1983 CASANOVA E., Archivistica, Torino, 1979 MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986

Fonti normative Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento

12 comunale e provinciale" Legge provinciale 14 febbraio 1992, n. 11, "Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale" Deliberazione della Giunta provinciale di Trento 29 marzo 1993 n. 3692, Approvazione delle direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento ed inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi (art. 28, comma 2 L.P. 14 febbraio 1992, n. 11)

Note 1. Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 56 e 80 2. Cfr. ad es. la nota di accompagnamento scritta dal comune di Coredo in data 21 agosto 1954, prot. n. 1974, ricevuta dal comune di Smarano il 26 agosto, prot. n. 862. Tale nota accompagna il fascicolo contenente gli atti relativi alla costituzione del Consorzio irriguo o di miglioramento fondiario di Smarano, i cui estremi cronologici vanno dal 1° aprile 1942 al 25 maggio 1943, conservato in Archivio del comune di Smarano, subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano), serie 3.8 Carteggio ed atti, n. 8. All'atto della trasmissione del fascicolo il comune di Coredo scrive a quello di Smarano, a motivazione del loro invio, che gli atti non interessano più al comune di Coredo ma appartengono di diritto al comune di Smarano. 3. Per tutte le informazioni sugli archivi aggregati cfr. le introduzioni poste all'inizio di ciascuno di essi. 4. Cfr. CARUCCI P., "Le fonti archivistiche: ordinamento e conservazione", Roma 1983, p. 200. Sulle ragioni giuridico-istituzionali per le quali presso un archivio comunale possono trovarsi aggregati altri archivi, cfr. "Guida operativa per l'ordinamento e l'inventariazione degli archivi storici di enti locali", Milano 1992, Regione Lombardia Settore cultura e informazione Servizio biblioteche e beni librari e documentari, p. 13 5. Cfr. il fasc. con prot. n. 415 alla cat. I del Carteggio ed atti del 1956, Archivio del comune di Smarano, subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano), serie 3.8 Carteggio ed atti degli affari comunali, n. 19 6. Padre Recla afferma di aver cercato gli "atti antichi" dell'archivio di Smarano nell'archivio comunale di Coredo in base ad un'indicazione in tal senso data da A. Casetti ("Guida storico archivistica del Trentino", p. 720) e di non averne trovato traccia. Cfr. RECLA, "Smarano", p. 6 7. Cfr. RECLA, "Smarano", p. 6 8. Cfr. CARUCCI, "Le fonti archivistiche", pp. 131 - 133 9. Cfr. CASANOVA E., "Archivistica", Siena 1928, p. 215

13 fondo Comune di Smarano, [1483] - 1957

Soggetti produttori Comunità di Smarano, [1483]-1810 [agosto 31] Comune di Smarano, 1818 gennaio 1 -1923 gennaio 12 Comune di Smarano, 1923 gennaio 13 -1928 novembre 29 Comune di Smarano, 1952 ottobre 15-

Contenuto La sezione separata dell'Archivio comunale di Smarano copre l'arco cronologico [1483] - 1957.

La documentazione prodotta dalla comunità di Smarano ([1483] - 1957) tuttora conservata è assai scarsa, essendo limitata a 4 pergamene, 2 registri e tre fascicoli. Parimenti, la documentazione relativa ai cento anni o poco più di dominazione austriaca (1818 - 1923) presenta delle grosse lacune che riguardano un buon numero di annate (si pensi che i primi documenti rientranti nel periodo sono del 1879, cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 2 Comune di Smarano (ordinamento austriaco), serie 2.2 Carteggio ed atti, nn. 13 e 14). Si sono conservate poche serie rispetto a quelle abitualmente attestate nei comuni trentini e per di più anche queste comprendono un numero davvero esiguo di unità.

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Ente Comunità di Smarano [1483]-1810 [agosto 31]

Luoghi Smarano

Archivi prodotti Fondo Comune di Smarano, 01/01/1483 - 31/12/1957 Subfondo Comunità di Smarano, 01/01/1483 - 31/12/1810

Storia L'attuale Comune di Smarano, sito nella parte orientale della valle di Non, era stato sede di una comunità dotata di una propria carta di regola, almeno in epoca tardo-medievale e moderna, e poi, dopo un periodo di soppressione in età napoleonica, di un comune autonomo inserito nella compagine dell'Impero asburgico. Gli atti più antichi dell'archivio comunale sono quattro pergamene datate agli anni [1483], 1501, 1522 e 1590. Fra queste il documento che riveste maggior interesse per la storia della comunità è la pergamena datata 21 maggio [1483](1) che contiene la carta di regola della comunità di Smarano cosidetta "del piano". Si tratta della carta di regola che mirava a disciplinare gli aspetti economici e civili della vita comunitaria, i diritti e doveri dei vicini, le pene per chi trascgrediva alle norme nonché i compiti degli ufficiali comunitari, in relazione però allo sfruttamento dei beni (prati, campi e boschi), appartenenti per lo più ai privati, posti non sul monte, cioè nelle zone di media e alta montagna di proprietà della comunità, ma nelle vicinanze o all'interno dell'abitato(2). Per disciplinare l'uso dei beni montani cioè dei prati e boschi di montagna (taglio del legname, fienagione, alpeggio del bestiame, uso e manutenzione della malga, utilizzo delle acque, ecc.) la comunità di Smarano si è preoccupata invece, nel corso dei secoli, di redigere apposite carte di regola "del monte". In un primo periodo si trattava di carte di regola del monte comuni alle tre comunità di Coredo, Smarano e Sfruz, essendo la montagna inizialmente indivisa fra Coredo, Smarano e Sfruz, e poi, dopo la divisione da Coredo, furono redatte carte di regola comuni a Smarano e Sfruz, in quanto la montagna rimase per un certo tempo proprietà comune a Smarano e Sfruz. Solo in un secondo momento, dopo la divisione della montagna anche rispetto a Sfruz, i vicini di Smarano si dotarono di una propria esclusiva carta di regola del monte (nel 1696), che, al pari della carta di regola del piano del [1483], è ancora conservata nell'archivio comunale (cfr. più avanti). Tornando alla carta di regola del piano del [1483], possiamo rilevare che essa si compone di 37 capitoli nei quali vengono previsti minutamente gli obblighi e i limiti imposti ai vicini allo scopo di salvaguardare tanto la proprietà comune quanto quella privata oltre che, com'è consuetudine, le sanzioni pecuniarie legate a ogni singola infrazione. I primi tre capitoli sono dedicati in particolare al problema della designazione degli ufficiali comunitari e del regolano maggiore. Fra gli ufficiali comunitari, com'è noto, si annoverano con maggior frequenza le figure dei regolani minori e dei saltari: i regolani minori erano gli ufficiali di grado più elevato ai quali tutti gli altri erano subordinati ed avevano la funzione di giudici in prima istanza nelle cause derivanti dall'amministrazione economica della comunità oltre che il compito di indire e presiedere le assemblee dei vicini, di riscuotere steore e colte, di occuparsi dell'esazione delle multe comminate a vicini e forestieri per le infrazioni commesse, di tenere il conto delle entrate e delle uscite della comunità e in genere di far rispettare quanto disposto dalla carta di regola; i saltari avevano compiti esecutivi essendo insieme guardie forestali, con 15 il dovere di sorvegliare prati, boschi e confini e con la possibilità di comminare multe ai trasgressori, e messi comunali addetti fra l'altro a convocare le assemblee dei vicini. Sia i regolani minori che i saltari potevano essere uno o più di uno per ogni comunità. La carta di regola del piano di Smarano del [1483] prevede due regolani minori e due saltari da rinnovarsi "per rotam" (cioè a rotazione), ogni anno, nella festa di S. Giorgio. Per quanto riguarda invece il regolanato maggiore, istituzione che, essendo in genere un diritto conferito dal principe vescovo a titolo di feudo a dinasti locali, esprimeva il momento di maggior intrusione di poteri esterni nell'ambito comunitario(3), va rilevato che il capitolo terzo della carta di regola del [1483], prevede che il regolano maggiore venga eletto dai vicini ogni anno nella festa di S. Giorgio e attesta che per l'anno in corso era stato eletto regolano maggiore Zeno del fu Pietro Zuccolino da Smarano. Da tutte le carte di regola del monte delle comunità di Smarano, Coredo e Sfruz e anche di Smarano soltanto, dopo la divisione della montagna fra le , risulta invece che regolani maggiori del monte di queste comunità erano i conti Thun di Castel Bragher(4). Come abbiamo già avuto modo di dire, la regolamentazione relativa ai beni montani appartenenti alla comunità di Smarano risulta piuttosto complessa. Nell'archivio comunale sono attestate dai documenti solo le fasi più tarde nella storia della regolamentazione riguardante i beni montani: infatti vi si conservano solamente, nello stesso registro, la carta di regola del monte di Sfruz e Smarano del 1688 e quella esclusiva di Smarano del 1696 (cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.2 Carte di regola, reg. n. 5, rispettivamente alle cc. 1-8 e alle pp. 1-29 con capitoli aggiuntivi alle cc. 9-14). Riguardo al motivo per cui i vicini delle comunità di Smarano e Sfruz hanno deciso di redigere la nuova carta di regola del monte del 1688, nella parte introduttiva della carta stessa (reg. n. 5, cc. 1-2), sta scritto: "... poiche li statuti, et ordini vechii regolari dalli condam antenati loro sotto l'anno 1582 formati per il buon governo di detta montagna toccatagli per via di divisioni con li huomeni della università di Coredo fatte circa l'anno 1577 ... sono resi lazzeri, et illegibili quindi unitamente, e di commun consenso per ben publico, per divertir li danni e discordie, e per conservamento della montagna hanno formato, e stabilito li sottoscritti statuti, et ordini regolari di questo tenore ..." e quindi seguono i capitoli che compongono la nuova carta. Nella carta di regola esclusiva di Smarano del 1696 si trova scritto invece (cfr. il già citato reg. n. 5, p. 1) che le montagne spettanti alle due comunità di Smarano e Sfruz erano state tutte divise con documento rogato il 25 maggio 1694 dal notaio Giovanni Matteo Widmann da Coredo (lo stesso della carta di regola del 1696), che quando le comunità le possedevano in comune usavano la carta di regola redatta dai loro antenati nell'anno 1582, che le prime divisioni delle predette montagne erano avvenute con un documento rogato dai notai di Taio Pietro Panizza e Antonio Barbacovi il 20 aprile 1687, che in seguito a questo fatto le due comunità avevano steso un'altra carta di regola prendendo alcuni capitoli dalla precedente, altri riformandoli, altri infine formulandoli ex novo, carta rogata dal notaio Maurizio Bombarda di Coredo il 3 marzo 1688. Riguardo al motivo per cui si è deciso di redigere la nuova carta esclusiva di Smarano si dice: "... ma perche li medemi capitoli (quelli del 1688, n.d.r.) hora ricercano in parte la riforma, si come la medema communità di Smaran desiderando di fare capitoli nuovi per suo governo et uso e per oviar a danni, abusi e destruttione delle montagne toccateli et assegnateli, quindi è che ivi personalmente constituiti li magnifici ... quali tutti convicini di Smarano ... hanno renovato, riformato, aggionto, formato ... li sottoscritti capitoli, statuti, ordini regolari delle loro montagne, e sopra il governo e regimine di quelle specificatamente, come segue cioè ..." e quindi fanno seguito i capitoli della nuova carta di regola. Da tutto questo si deduce come, dopo ogni divisione dei beni montani fra le due comunità, esse abbiano avvertito la necessità di procedere alla redazione di una nuova carta di regola, anche a prescindere dallo stato di conservazione e dalla leggibilità della precedente, fatto peraltro ovvio se si considera che ogni volta era indispensabile ridefinire diritti e doveri di ciascuna comunità, sia riguardo a quanto era stato ormai diviso che a quanto poteva essere goduto ancora in comune, come ad esempio l'uso delle strade di accesso alla montagna(5).

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Riguardo ai documenti citati dalle carte di regola del 1688 e del 1696, data l'importanza che rivestono non solo per la storia di Smarano, ma anche per quella delle due comunità vicine, va segnalato che l'atto di divisione della montagna fra Smarano e Sfruz è conservato nell'archivio comunale di Smarano in copia autentica datata 22 marzo 1747 ("Divisione tra l'honorande communità di Smarano e Sfruz", reg. n. 6, serie 1.3 Atti relativi ai confini, proprietà e diritti della comunità, cc. 9-31), così com'è conservato, sempre in copia autentica del 1747, il documento di divisione della montagna fra Coredo da una parte e Smarano e Sfruz dall'altra ("Instromento di divisione tra l'honorande communità di Smarano, Sfruz e Coredo" alle cc. 1-8 dello stesso reg.) datato 22 novembre 1577. Le carte di regola del monte comuni a Coredo, Smarano e Sfruz anteriori al 1577 e quella comune a Smarano e Sfruz, identificabile probabilmente con quella del 1582 citata dalle carte di regola del 1688 e del 1696 e quindi risalente agli anni immediatamente successivi alla divisione della montagna fra Coredo da una parte e Smarano e Sfruz dall'altra(6), sono conservate invece in un volume dell'archivio di Castel Bragher, nel quale sono contenute le carte di regola di quelle comunità delle quali i conti Thun di Castel Bragher erano regolani maggiori(7). Oltre al potere esercitato sulla comunità di Smarano dal regolano maggiore, a cui il diritto della regolania era conferito dal principe vescovo e poi stabilito dalle carte di regola stesse, che in questo modo sancivano sì una certa autonomia della comunità ma allo stesso tempo anche la sua subordinazione alle autorità superiori ovvero, come è stato detto, quella che si può definire una "autonomia guidata dalle autorità superiori o sovracomunali"(8), va tenuto conto del fatto che l'autorità vescovile era rappresentata nella valle di Non da un capitano o vicario e da un assessore con attribuzioni giudiziarie (era giudice in tutte le cause civili, eccetto alcune che erano di competenza del capitano, e criminali; le sentenze in materia criminale dell'assessore dovevano essere sottoscritte dal capitano). Inoltre c'era un massaro che soprintendeva alle rendite camerali(9). Il sistema di governo brevemente delineato (principe vescovo con i suoi funzionari in valle, regolano maggiore, comunità retta dai propri ordinamenti che prevedevano determinati ufficiali di nomina comunitaria) si protrasse fino alla fine del sec. XVIII, tant'è vero che l'ultima approvazione principesco-vescovile della carta di regola del monte è di Pietro Vigilio Thun ed è datata 21 maggio 1784 (cfr. il più volte citato reg. n. 5, c. 14). Tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo, un susseguirsi incalzante di eventi coinvolse il principato vescovile di Trento e con esso la valle di Non, eventi di tale portata da segnare la fine del secolare dominio vescovile, e quindi anche delle comunità di antico regime, e che portarono infine, dopo alcune dominazioni di breve durata ma non prive di conseguenze storico-istituzionali, all'annessione del Trentino all'Impero austriaco. Il naufragio pressoché totale della documentazione ottocentesca dell'archivio comunale di Smarano non consente tuttavia di ricostruire le vicende specifiche del comune e pertanto è possibile delineare solo in termini generali il quadro storico-istituzionale entro il quale il comune stesso si trovò inserito. Nel periodo che va dal 1796 al 1803 il principato vescovile conobbe una serie di occupazioni francesi ed austriache e quindi un susseguirsi di organi amministrativi istituiti di volta in volta dagli uni o dagli altri governanti(10). A questa successione di eventi bellici e di cambiamenti istituzionali pose fine la pace di Luneville (9 febbraio 1802) che fece sgomberare Trento dalle truppe francesi, affidando il governo interinale della città, a partire dal 31 marzo 1801, ad un Consiglio aulico capitolare (e quindi non più al vescovo). Ma ancora più drastica fu la soluzione imposta dal trattato di Parigi del 26 dicembre 1802, che secolarizzò definitivamente i principati vescovili di Trento e Bressanone, assegnandoli all'Austria. Infine, con la patente imperiale austriaca del 4 febbraio 1803, Francesco II unì ufficialmente il principato di Trento all'Austria(11). Fra il 1803 e il 1805 avvennero due fatti particolarmente importanti per l'organizzazione amministrativa del Trentino e per la vita delle comunità rurali trentine che furono la divisione del territorio dell'ex principato nei due circoli di Trento e , dipendenti dal Governo provinciale del

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Tirolo e l'emanazione della circolare del 5 gennaio 1805 con cui si subordinò la convocazione delle regole, cioè delle assemblee generali delle comunità, all'assenso preventivo delle autorità superiori. Un'ulteriore importante novità si ebbe in seguito alla pace di Presburgo, conclusasi il 26 dicembre 1805, che sancì l'annessione dell'ex principato tridentino alla Baviera. Durante quest'ennesima breve dominazione si ebbe la riorganizzazione dell'ordine territoriale, nel tentativo di uniformare la regione alla compagine statale nella quale veniva integrata. Il re di Baviera Massimiliano Giuseppe, con ordinanza del 21 novembre 1806, dispose la divisione di tutto il Tirolo in Giudizi distrettuali che facevano capo ad Uffici circolari. Per il Trentino gli Uffici circolari erano due, con sede a Rovereto e a Trento e da quest'ultimo dipendeva fra gli altri anche il Giudizio distrettuale di . Se consideriamo gli obiettivi di uniformità per tutto il Regno che il Governo perseguiva e la nuova organizzazione sulla base dei Giudizi, appare come una ovvia conseguenza la necessità di limitare al massimo le prerogative dei dinasti locali, investiti fino ad allora, entro un certo grado, di potestà giudiziaria e di abolire le residue competenze dei regolani delle comunità in cause relative a confini o danneggiamenti. Infatti la legge bavarese datata 4 gennaio 1807 abolì sia le regolanie maggiori che le minori (cioè essenzialmente le competenze giudiziarie in prima e seconda istanza dei regolani minori e maggiori nelle cause civili riguardanti la gestione dei beni della comunità e dei vicini). Pare peraltro che tale abolizione non si sia immediatamente concretizzata e che le regole abbiano mantenuto per il momento, in mancanza di una nuova organizzazione della gestione del territorio, parte delle loro attribuzioni(12). La fase successiva di queste travagliate vicende, fu quella dell'annessione del Trentino al Regno d'Italia napoleonico, sancita dal decreto di Le Havre del 28 maggio 1810. Il territorio trentino corrispondente a quello che si definiva come Tirolo Meridionale (con Bolzano ma senza il Primiero), assunse ora il nome di Dipartimento dell'Alto Adige e fu riorganizzato secondo una nuova distrettuazione politico-amministrativa e giudiziaria stabilita con Decreto vicereale del 24 luglio 1810. Questa volta si ebbe una divisione in cinque distretti che avevano come centri Trento, Bolzano, Cles, Rovereto e mentre il Decreto vicereale 23 agosto 1810, n. 194 estese al Dipartimento dell'Alto Adige la legislazione comunale del Regno d'Italia napoleonico. Le antiche comunità vennero concentrate in comuni maggiori, retti da una Municipalità quale organo esecutivo e da un Consiglio comunale quale organo consultivo e deliberante (13). Dopo questo massiccio intervento di soppressioni ed aggregazioni, a fronte delle oltre 400 comunità prima esistenti, rimasero in vita solo 121 comuni, 104 nel territorio dell'attuale Trentino. Smarano divenne una frazione di Coredo e lo stesso avvenne per il vicino comune di Sfruz (14).

Fonti normative Decreto 23 agosto 1810, n. 194, che estende al Dipartimento dell'Alto Adige il sistema d'amministrazione dei comuni del regno

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 DE FINIS L. (a cura di), Storia del Trentino. Atti del Seminario di Studio 27 gennaio - 2 giugno 1994, Trento, 1994 GIACOMONI F. (a cura di), Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine, Milano, 1991 INAMA V., Storia delle Valli di Non e di Sole nel Trentino dalle origini fino al secolo XVI, Trento, 1905 MASTELLOTTO E., L'archivio comunale trentino, Trento, 1986 NEQUIRITO M., Le carte di regola delle comunità trentine, Mantova, 1988

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NEQUIRITO M., Ordine politico e identità territoriale: il 'Trentino' nell'età napoleonica, IN: MOZZARELLI C. (a cura di), Trento, principi e corpi: nuove ricerche di storia regionale, Trento, 1991 RECLA E., Smarano: notizie storiche, Trento, 1989 REICH D., Notizie storiche del comune di Coredo, Trento, 1886 STELLA A., I principati vescovili di Trento e Bressanone, IN: Storia d'Italia, vol. XVII, Torino, 1979

Note (1) Per quanto riguarda il problema di stabilire l'anno di redazione della carta di regola, dato che sulla pergamena è possibile leggere solo alcuni elementi della data cronica ma non l'anno, cfr. RECLA E., "Smarano: notizie storiche", Trento 1989, p. 30. Cfr. anche la traduzione e la trascrizione della carta di regola in questione alle pp. rispettivamente 31-41 e 251-261 (2) Cfr. RECLA, "Smarano", p. 25 e REICH D., "Notizie storiche del comune di Coredo", Trento 1886, pp. 9-10 (3) Cfr. NEQUIRITO M., "Le carte di regola delle comunità trentine", Mantova 1988, p. 26 (4) Cfr. le carte di regola del monte pervenute fino a noi e in particolare la carta di regola del monte comune a Coredo, Smarano e Sfruz del 1437 e quella del 1483 contenute nel registro "Regulanarium" dell'archivio di Castel Bragher, la carta di regola del monte di Smarano e Sfruz, non datata ma redatta dopo la divisione con Coredo del 1577, contenuta anch'essa nel registro "Regulanarium" dell'archivio di Castel Bragher, la carta di regola del monte di Smarano e Sfruz del 1688 contenuta nel reg. n. 5, Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.2 Carte di regola, cc. 1-8, la carta di regola del monte di Smarano del 1696 contenuta nel reg. n. 5 appena citato, pp. 1-29 e cc. 9- 14. Le prime tre carte di regola del monte citate vedile anche pubblicate in GIACOMONI F. (a cura di), "Carte di regola e statuti delle comunità rurali trentine", Milano 1991, vol. I, pp. 89-93, 217-223, 655-662. Inoltre la carta di regola del monte comune a Coredo, Smarano e Sfruz del 1483, quella comune a Smarano e Sfruz non datata ma posteriore al 1577 e quella esclusiva di Smarano del 1696 vedile pubblicate da RECLA "Smarano", pp. 262-320. Cfr. inoltre REICH, "Notizie storiche del comune di Coredo", pp. 29-31 e RECLA, "Smarano", pp. 25-27 (5) Cfr. RECLA, "Smarano", p. 81 (6) Per la questione dell'identificazione della Carta di regola del 1582 citata dalle successive carte del 1688 e 1696 con quella, priva di data, contenuta nel registro in cui sono riportate le carte di regola delle comunità di cui i Thun di Castel Bragher erano regolani maggiori, conservato appunto nell'archivio di Castel Bragher, cfr. RECLA, "Smarano", pp. 79- 80 (7) Per tutta la questione relativa alle carte di regola di Smarano cfr. RECLA, "Smarano", pp. 25-55, con la traduzione della Carta di regola del piano di Smarano del [1483] alle pp. 31-41; cfr. anche le trascrizioni della predetta Carta di regola del piano e di quella del monte del 1696 nonchè le trascrizioni e traduzioni dei citati documenti di divisione del 1577 e del 1694 alle pp. 340-364. Cfr. sulla stessa questione anche REICH, "Notizie storiche del comune di Coredo", pp. 28-44 dove si trovano riassunti, fra l'altro, i capitoli della Carta di regola del monte di Coredo del 1582 alle pp. 32- 44. (8) Cfr. NEQUIRITO, "Le carte di regola", p. 24 (9) Cfr. INAMA V., "Storia delle valli di Non e di Sole", Mori (Tn), rist. anast. 1984, pp. 175-180. Cfr. inoltre CASETTI A., "Guida storico-archivistica del Trentino", Trento 1961, pp. 815-816 (10) I Francesi, entrati a Trento il 5 settembre 1796, vi istituirono un "Conseil de Trent" con funzioni civili, giuridiche e politiche, togliendo la giurisdizione civile alla reggenza lasciata in città dal vescovo Pietro Vigilio Thun al momento della sua fuga a Passavia. Gli Austriaci liberarono la città nel novembre dello stesso anno e nominarono un consiglio

19 amministrativo. Seguirono una nuova occupazione francese e poi austriaca nel corso del 1797 e poi di nuovo francese nel 1801. (11) L'atto formale di annessione fu concluso a Ratisbona il successivo 25 febbraio. Cfr. STELLA A., "I principati vescovili di Trento e Bressanone" in "Storia d'Italia", vol. XVII, Torino 1979, pp. 562-568 (12) Cfr. NEQUIRITO, "Le carte di regola", p. 33 (13) Cfr. NEQUIRITO M., "Ordine politico e identità territoriale: il 'Trentino' nell'età napoleonica", in MOZZARELLI C. (a cura di), "Trento, principi e corpi: nuove ricerche di storia regionale", Trento 1991, pp. 177-178; CASETTI, "Guida storico-archivistica", pp. 828-830; MASTELLOTTO E., "L'archivio comunale trentino", Trento 1986, pp. 54-56 (14) Cfr. CASETTI, "Guida storico-archivistica", p. 831

20 subfondo 1 Comunità di Smarano, [1483] - 1810

pergamene 4, registri 2, fascicoli 3

Soggetti produttori Comunità di Smarano, [1483]-1810 [agosto 31]

21 serie 1.1 Pergamene, [1483] - 1590

Contenuto La serie si compone solamente di quattro pergamene di cui la più antica, la carta di regola del piano della comunità di Smarano, è del [1483] mentre la più recente è datata 1590. La numerazione presente sul verso di tre delle quattro pergamene superstiti (non compaiono numeri sul verso di quella del 1590, sulla cui storia cfr. più avanti) testimonia che dovevano essere in numero ben maggiore, considerato che sul verso della carta di regola compare addirittura il n. 25. I numeri sono accompagnati da brevi indicazioni di contenuto ed entrambi questi elementi rivelano l'intervento di mani di epoche diverse. Il n. 25 che compare sul verso della carta di regola è sovrapposto a un precedente numero non ben leggibile (forse 19) e inoltre si aggiunge l'annotazione, scritta da una mano più antica: "Carta concernente la regola e regolano e pene da darsi a trasgressori di questi statuti di regola". Sul verso della pergamena del 1501 si leggono invece un n. 16 e la parola "Sindicato" che, a giudicare dall'inchiostro, potrebbero appartenere alla stessa mano e poi un n. 23 e un regesto, peraltro incompleto, scritto dalla stessa mano che ha apposto il n. 25 sulla carta di regola. La pergamena del 1522 porta un n. 22 da collegare al n. 16 della pergamena del 1501, seguito dalla data topica e cronica e da un'indicazione di contenuto di mano diversa e posteriore. Infine la pergamena del 1590 non porta nessun numero ma solo un'indicazione di contenuto forse realizzata dallo scriptor del documento. Quest'ultima pergamena ha avuto d'altronde una sorte diversa dalle altre in quanto, al momento della rilevazione effettuata dai funzionari della Provincia Autonoma di Trento (aprile 1977), essa è stata rinvenuta nell'archivio comunale di Sfruz e solo in seguito fu restituita a quello di Smarano. Anche dalla precedente rilevazione di Casetti risulta che a Smarano erano conservate tre pergamene e non quattro (1). D'altra parte, da uno scambio di corrispondenza avvenuto fra l'aprile e l'ottobre 1956 fra il dott. Albino Casetti, allora direttore dell'Archivio di Stato di Trento, e il comune di Smarano, risulta che le tre pergamene, indicate con i numeri che recano sul verso ossia i nn. 25, 22 e 23, furono restituite dal comune di Coredo il 7 settembre 1956, come comprova del resto la ricevuta rilasciata all'ufficio comunale di Coredo dal sindaco di Smarano, Giuseppe Schwarz (2). Dall'insieme degli indizi ricavabili dall'esame del verso delle pergamene si può ipotizzare in ogni caso che una stessa mano, forse ottocentesca, sia intervenuta sulle tre pergamene più antiche. Per quanto riguarda specificamente la carta di regola, sappiamo inoltre che Desiderio Reich verso la fine del secolo scorso ebbe occasione di esaminarla poiché di essa scrisse: "Smarano l'ha in pergamena, scritta in latino, la cui prima parte è illeggibile, la carta però porta l'impronta dei primi anni del 1500 ..." (3). All'atto della redazione dell'elenco di consistenza del 1964 alle pergamene sono stati attribuiti i numeri da 1 a 3, partendo dalla pergamena più antica, e tali numeri compaiono su dei rettangolini di carta incollati sul verso delle pergamene stesse, eccezion fatta per quella del 1590 che non figura nell'elenco del 1964 in quanto a quel tempo, come detto, non si trovava a Smarano. Per la regestazione delle pergamene ci si è attenuti alla circolare del Ministero dell'Interno n. 39/1966, Norme per la pubblicazione degli inventari, Direzione degli Archivi di Stato, e alla deliberazione della Giunta provinciale 29.3.1993, n. 3692; si è fatto riferimento inoltre alla Premessa metodologica ai regesti delle pergamene dell'archivio di Castel Thun, a cura di M. Faes.

Per ciascuna pergamena sono stati segnalati: - il numero di corda progressivo; - il titolo, mirante ad individuare l'azione giuridica posta in essere; 22

- la data cronica, completa di anno, mese e giorno, ricondotta allo stile moderno e la data topica, espressa con il toponimo moderno; - il regesto, nel quale sono stati segnalati la natura dell'atto giuridico, i nomi, con le eventuali apposizioni dominus/a e ser, il patronimico, la provenienza e la qualifica delle parti contraenti, l'oggetto. I nomi propri e comuni non traducibili in italiano e i microtoponimi sono stati riportati fra virgolette. I cognomi, che sono frequentemente citati accanto ai nomi propri degli attori, sono stati ricondotti alla forma stabilizzata quando non sussisteva alcun dubbio di omologazione; - il notaio rogatario, specificandone, quando possibile, il patronimico e la provenienza e indicando con il monogramma ST la presenza del signum notarii; - la tradizione: si è segnalato se il documento è originale o in copia specificando, in questo caso, chi ne ha autorizzato la redazione; - le dimensioni: sono state date le misure in millimetri, prima l'altezza e poi la base; per le forme irregolari si è segnalata la misura maggiore e, tra parentesi tonde, quella minore; - lo stato di conservazione; - gli attergati: si è segnalata la presenza di annotazioni sul verso, distinguendo fra note di contenuto, che indicano data cronica e topica, oggetto e parti contraenti, e note archivistiche, che riportano numeri e dati ad uso amministrativo; - le eventuali segnature precedenti; - l'esistenza di trascrizioni, traduzioni o regesti pubblicati.

Note 1. Cfr. CASETTI, "Guida storico-archivistica", p. 720 2. Cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano), serie 3.8 Carteggio ed atti degli affari comunali, n. 19, cat. I, prot. n. 415. Sulla questione della restituzione della documentazione d'archivio al ricostituito comune di Smarano da parte del comune di Coredo cfr. anche le "Notizie sull'archivio del comune di Smarano" poste ad introduzione dell'inventario. 3. Cfr. REICH, "Notizie storiche del comune di Coredo", p. 29. Da quanto egli dice apprendiamo dunque che già a quel momento la pergamena presentava problemi di leggibilità. Per la questione della sua datazione cfr. quanto si dice in sede di descrizione del pezzo.

1.1.1.b. 1-4 Carta di regola [1483] maggio 21 (1) , [Smarano] I vicini della comunità di Smarano, riuniti in pubblica regola, stabiliscono le norme, suddivise in 37 capitoli, che disciplinano la vita della loro comunità. Notaio: Giovanni Antonio del fu "dominus" Bertrame "de Zobiis de Cumis" abitante a Cles (ST), giudice ordinario Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, 5 pezzi cuciti, mm 1916(1648)x209(86), sul verso note di contenuto e archivistiche Segnature precedenti: n. 25 Note 23

1. Per la questione della datazione cronica, considerato che l'anno è illeggibile, cfr. RECLA E., "Smarano: notizie storiche", p. 30. In aggiunta a quanto lì esposto segnaliamo che il notaio Giovanni Antonio del fu "dominus" Bertrame "de Zobiis de Cumis" abitante a Cles è attestato come notaio rogatario di un atto del 1489, contenuto in una pergamena appartenente all'archivio della famiglia Thun di Castel Thun, conservato presso l'Archivio provinciale di Trento. Anche la data topica è illeggibile, tuttavia, dopo la menzione dei testimoni, vi si afferma "convocati et congregati fuerunt vicini comunitatis et homines suprascripte ville Smarani..."

Edizioni: RECLA E., "Smarano Notizie storiche", pp. 251-261 con relativa traduzione alle pp. 31-41

1.1.2.b. 1-4 Instrumentum sindicatus (1) 1501 febbraio 3 , Smarano I vicini della comunità di Smarano, riuniti in pubblica regola, eleggono Domenico Recla, Nicola del fu Giovanni Falso e Romedio "Pasturel", tutti e tre di Smarano, loro sindaci procuratori in tutti gli affari, le cause e le liti presenti e future della stessa comunità di Smarano e specialmente ed espressamente nella causa vertente fra la comunità di Smarano e la comunità di Sfruz per diritti e confini comuni (2), definendo dettagliatamente le competenze loro assegnate. Notaio: Alessandro del fu Francesco "Compagnatius" da (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 541(523)x291, sul verso note di contenuto e archivistiche Segnature precedenti: n. 16; n. 23 Note 1. Il doc. è citato come "instrumentum sindicatus" nel "Compromesso e sentenza per la terminazione dei boschi o gazzi tra le due comunità di Smarano e Sfruz rispetto al piano e per il pascolare", 1501 settembre 2, presente in copia autentica alle cc. 91r. - 103v. nel reg. n. 6, Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.3 Atti relativi ai confini, proprietà e diritti della comunità (la citazione si trova alla c. 96v.).

2. Dal "Compromesso e sentenza..." citato alla nota precedente risulta che i diritti e confini oggetto del contendere erano i seguenti: il diritto di pascolare e tagliare legna nella valle verso Tres, località denominata "zo la val" fino alla valle detta "la Spinazeda" dove le comunità di Smarano e Sfruz avevano dei possedimenti in comune nonché alcune pignorazioni eseguite dagli uomini di Sfruz a danno di quelli di Smarano nei medesimi possedimenti comuni alle due comunità, il diritto di pascolo degli uomini di Smarano nella campagna di Sfruz e nelle strade della campagna fra Smarano e Sfruz e infine i confini esistenti fra i possedimenti delle due comunità a settentrione e a oriente a causa dell'antichità dei termini, della varietà dei nomi e dei luoghi e del mancato rispetto dei confini stessi.

1.1.3.b. 1-4 Transazione con terminazione (1) 1522 dicembre 20 , Sfruz Avendo una precedente sentenza arbitrale posto il confine fra il territorio della comunità di Smarano e quello della comunità di Sfruz nella valle verso Tres, in locaIità detta "val da Spinaceda", presso "le Rovinele" ed essendo ora dubbio dove sia da porre tale confine delle "Rovinele", il "dominus" Riccardino, notaio da Tavon abitante a , che era stato assessore (2) al tempo della precedente sentenza e arbitro nella stessa, e Alessandro "Compagnatius", notaio da Tuenno, che ne era stato il notaio rogatario, incaricati dalle comunità di Smarano e di Sfruz di chiarire ogni dubbio, ridefiniscono i confini fra le due comunità piantando un nuovo cippo. Notaio: Alessandro del fu Francesco "Compagnatius" di Tuenno (ST) 24

Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 504(438)x316(272), sul verso note di contenuto e archivistiche Segnature precedenti: n. 22 Note 1. Del medesimo doc. è presente un altro originale nell'Archivio comunale di Sfruz, perg. n. 7 2. Cfr. il "Compromesso e sentenza per la terminazione dei boschi o gazzi tra le due comunità di Smarano e Sfruz rispetto al piano e per il pascolare" presente in copia autentica alle cc. 91r. - 103v. del reg. n. 6, Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.3 Atti relativi ai confini, proprietà e diritti della comunità.

1.1.4.b. 1-4 Compravendita 1590 maggio 28 , Smarano Paolo del fu Romedio Segna da Smarano, vende a Battista del fu Giovanni Recla, anch'egli da Smarano, una piccola casa diroccata con all'interno un piccolo prato fino al confine con i muri, sita a Smarano in località detta "il Casal" accanto alla stalla del venditore, per 19 ragnesi di denari meranesi, secondo la stima fatta da Bernardo Martinelli, Giacomo Recla e Giovanni Casari da Smarano, concedendo al compratore la facoltà di edificare sopra il muro della predetta stalla. Notaio: Giovanni Giacomo del fu "dominus" Antonio Inama da Fondo un volta abitante a (ST) Originale, atto notarile; latino Documento singolo; pergamena, mm 328x114(105), sul verso note di contenuto

25 serie 1.2 Carte di regola, 1688 marzo 3 - 1784 maggio 21; 1804 gennaio 31

Contenuto La carta di regola costituiva, com'è noto, il principale strumento atto a disciplinare la vita sociale delle antiche comunità rurali del Trentino: essa si occupava di regolamentare il godimento dei possedimenti agricoli situati nelle adiacenze dell'abitato cioè "al piano", costituiti essenzialmente da appezzamenti privati, nonché lo sfruttamento comune dei possedimenti "al monte", costituiti invece da pascoli, boschi, malghe, ecc. appartenenti a tutta la comunità, e di stabilire le competenze degli ufficiali comunitari e le sanzioni per chi trasgrediva alle norme contenute nella carta stessa. Veniva redatta da un notaio che verbalizzava e conferiva pubblica fede alle deliberazioni adottate dalla "regola" o assemblea dei "vicini", che erano i membri della comunità che godevano di pieni diritti. A seconda che la carta di regola abbia come scopo quello di regolamentare il godimento dei beni al piano, e quindi di stabilire le sanzioni per chi violava le proprietà private o trasgrediva in altro modo i disposti della carta stessa, o piuttosto che si occupi del godimento dei beni montani, disponendo le norme per il loro uso e mantenimento, si parla di carta di regola del monte oppure di carta di regola del piano (1). Nel caso di Smarano esiste una carta di regola del piano del 1483, scritta su pergamena, che si è ritenuto opportuno conservare nella serie 1.1 Pergamene, con gli altri atti membranacei dell'archivio (2). Nella serie 1.2 Carte di regola si conserva invece un solo registro sul quale sono riportate una copia della carta di regola della montagna esclusiva di Smarano del 1696 e una copia della carta di regola, sempre della montagna, comune a Smarano e Sfruz del 1688. Quest'ultima costituisce l'immediato precedente rispetto alla carta di regola esclusiva di Smarano, in quanto solamente nel 1694 era avvenuta la divisione della montagna fra Smarano e Sfruz e quindi solo dopo tale data si era reso necessario che ciascuna delle due comunità regolamentasse per conto proprio la questione dello sfruttamento e del mantenimento dei beni montani ora divisi. Questo spiega perché lo stesso registro riporti due diverse carte di regola. Va rilevato infine che entrambe le carte furono approvate dai regolani maggiori delle due comunità, cioè dai conti Thun di Castel Bragher, e dai vari principi vescovi che si succedettero sul soglio vescovile trentino dopo la loro redazione; alle stesse approvazioni furono sottoposti anche i capitoli aggiuntivi che le comunità sentirono il bisogno di formulare ad integrazione delle norme stabilite originariamente (3).

Note 1. Nella carta di regola del 1696, reg. n. 5, Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.2 Carte di regola, compaiono le seguenti espressioni : a p. 1 "... carta di regola delle dette loro montagne" riferito alla carta di regola comune a Smarano e Sfruz del 1688, a p. 2 "...li sottoscritti capitoli, statuti, ordini regolari delle loro montagne ..." riferito ai capitoli della carta del 1696. Nell'indice premesso sempre alla carta di regola del 1696, p. 4 dello stesso registro, compare l'espressione "Regolani del piano", con rinvio al capitolo 71. L'espressione "carta di regola del piano" non è invece mai attestata nè nel predetto registro, nè nella pergamena n. 1, Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.1 Pergamene, che contiene la carta di regola di Smarano del [1483]. 2. Cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 1 Comunità di Smarano, serie 1.1 Pergamene, n. 1 3. Per tutta la questione relativa alle carte di regola di Smarano cfr. le "Notizie storico-istituzionali sul comune di Smarano" poste ad introduzione dell'inventario e in particolare per le pubblicazioni che le riguardano cfr. le note relative.

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1.2.5 "Regole del comune di Smarano" 1688 marzo 3 - 1784 maggio 21; 1804 gennaio 31 pp. I - VI: indice alfabetico per oggetto; pp. 1-23: nuova carta di regola della montagna della comunità di Smarano del 9 marzo 1696, stabilita dalla regola generale della comunità e composta da capitoli ripresi dalla vecchia carta di regola comune alle due comunità di Smarano e di Sfruz, da capitoli riformati e da altri aggiunti ex novo, approvata da Giuseppe Giovanni Antonio Thun di Castel Bragher, regolano maggiore, il 19 ottobre 1696, copia autentica del [1696 - 1699]; p. 24: approvazione da parte di Giovanni Michele Spaur, principe-vescovo di Trento, 1699 maggio 11; pp. 25-27: sei capitoli aggiunti approvati dai conti Thun di Castel Bragher, regolani maggiori, 1727 marzo 18; pp. 28-29: conferma della carta di regola con i sei capitoli aggiunti da parte di Antonio Domenico Wolkenstein, 1727 maggio 23; cc. VIII-X: indice alfabetico per oggetto; cc. 1-8: carta di regola stabilita dai vicini delle comunità di Smarano e Sfruz, relativa alla rispettiva parte di montagna, pubblicata a Smarano e Sfruz rispettivamente il 3 e 6 marzo 1688 e approvata dai conti Thun di Castel Bragher, regolani maggiori, il 18 marzo 1688; cc. 9-14: conferme, con eventuali riforme, da parte dei principi-vescovi di Trento da Domenico Antonio Thun a Pietro Vigilio Thun, 1731 marzo 14 - 1784 maggio 21(1); cc. 21 - 22: causa promossa dalle comunità di Smarano, Coredo e Sfruz davanti a Giuseppe Alfonso de Widmann, viceregolano maggiore per i conti Thun di Castel Bragher, contro Francesco di Biasi da Sfruz, possessore di un mulino in località Verdes, per la riparazione del ponte detto "dei Tichli" sulla roggia di Verdes, con sentenza favorevole alle comunità, 1804 gennaio 31. Registro, legatura in cartone, pp. I-VII, 1-30, cc. VIII-XI, 1-22, (bianche p. 30, c. XI, cc. 15-20 e cc. 15 finali); 8 sigilli aderenti Note 1. Sono presenti quattro capitoli aggiunti, il primo dei quali, privo di data, è seguito dalle approvazioni dei principi-vescovi Domenico Antonio Thun del 14 marzo 1731, Leopoldo Ernesto Firmian del 9 maggio 1749 e Francesco Felice Alberti d'Enno del 23 gennaio 1757; il secondo capitolo, anch'esso non datato, è seguito dall'approvazione di Cristoforo Sizzo dell'8 marzo 1764; il terzo, datato 24 gennaio 1777, è seguito dall'approvazione di Pietro Vigilio Thun del 29 gennaio 1777; infine il quarto capitolo, datato 24 marzo 1784, è seguito dall'approvazione dello stesso Pietro Vigilio Thun del 21 maggio 1784.

27 serie 1.3 Atti relativi ai confini, proprietà e diritti della comunità, 1501 - 1886

Contenuto La serie comprende un registro e tre fascicoli contenenti sentenze arbitrali e transazioni relative a controversie vertenti fra la comunità di Smarano e le comunità limitrofe, terminazioni di terreni e documenti di divisione o di acquisto di boschi e pascoli da parte della stessa comunità di Smarano, presenti per lo più in forma di copie autentiche settecentesche. Nel registro, in particolare, sono contenute diverse copie autentiche di documenti datate 22 marzo 1747, il che significa evidentemente che in un certo momento si ritenne opportuno redigere le copie di documenti ritenuti importanti per l'attestazione di diritti e proprietà della comunità di Smarano e per la definizione di confini che furono oggetto di controversia; sono presenti inoltre alcuni documenti originali del XIX secolo concernenti per la maggior parte verifiche e integrazioni di termini di confine. Fra i documenti in copia autentica del 1747 vanno menzionati in particolare i due che occupano il primo e il secondo posto nel registro, cioè l'"Instromento di divisione tra l'honorande communità di Smarano, Sfruz e Coredo" del 1577 (cc. 1-8) e la "Divisione tra l'honorande communità di Smarano e Sfruz" del 1694 (cc. 9-31). Si tratta infatti di documenti di particolare importanza in quanto sanciscono la divisione dei possedimenti montani, prima goduti in comune, fra Coredo da una parte e Smarano e Sfruz dall'altra nel 1577 e fra Smarano e Sfruz nel 1694 e nello stesso tempo fissano minuziosamente i confini dei possedimenti spettanti a ciascuna delle tre comunità. Tali divisioni, come già detto nell'Introduzione alla serie 1.2 Carte di regola, hanno determinato fra l'altro, per le tre comunità interessate, la necessità di redigere delle apposite carte di regola della montagna. Dal registro e dai fascicoli presenti in questa serie è possibile dunque ricavare una quantità considerevole di notizie sulle vicende, spesso travagliate, che hanno accompagnato la definizione di proprietà e diritti da parte della comunità di Smarano soprattutto nei confronti delle comunità più vicine, nonché sulle numerose controversie e conseguenti tentativi di composizione di cui le varie comunità furono protagoniste.

1.3.6.b. 6-9 Divisioni di proprietà, atti, cause e controversie per diritti e confini della comunità di Smarano (1) 1501 settembre 2 - 1886 settembre 2 Contiene le copie autentiche di vari documenti, la maggior parte delle quali datate 22 marzo 1747 e alcune non datate. Contiene inoltre alcuni docc. originali del XIX secolo, riguardanti verifiche e integrazioni di termini di confine. Questa la sommaria descrizione dei docc. presenti: - docc. di divisione dei beni montani fra la comunità di Smarano e le comunità di Coredo e Sfruz; - doc. di acquisto da parte di Smarano di un bosco con pascolo chiamato "Boscat"; - varie sentenze arbitrali e proposte di aggiustamento nelle controversie vertenti fra la comunità di Smarano e le comunità vicine (con Sfruz relativamente a confini e per la ripartizione di spese di guerra e altre; con Coredo relativamente a vari confini; con Sanzeno e Don per confini e diritti sul monte Roen); - quietanza per la restituzione di un capitale di 1500 ragnesi più interessi da parte della comunità di Smarano al conte Vigilio Thun di Castel Bragher; - doc. di rettifica di confini fra le proprietà di Smarano e Castel Bragher conclusa fra la Deputazione di Smarano e gli incaricati del conte Francesco Thun. Registro, legatura in pelle, cc. 106 Segnature precedenti: N. 4 (1964)

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Note 1. Il piatto anteriore della coperta riporta il seguente titolo: "Comune di Smarano. Anno 1551 li 9 aprile. 1871 C.F." Si segnala inoltre che di questo registro esistono sia la trascrizione che la traduzione dei documenti scritti in latino, realizzate da P. Enrico Recla nel periodo giugno-luglio 1985 e contenute in un volume dattiloscritto depositato presso gli uffici comunali di Smarano recante il n. 4 dell'inventario (elenco di consistenza) del 1964.

1.3.7.b. 6-9 Istanza dell'avvocato della comunità di Smarano nella causa con la comunità di Tavon per confini in località "Savior" e luoghi circostanti sec. XVII (post 1640) (1) Fascicolo, cc. 9 Note 1. Nel testo è citato il doc. di vendita del "Boscat" del 1640, presente alle cc. 31v. - 35r. del reg. descritto al numero precedente.

1.3.8.b. 6-9 Controversie fra le comunità di Smarano e Sfruz per confini 1713 settembre 9 - 1715 ottobre 18 cc. 1-10: "Arbitramento Panizza e Widmann sopra la controversia tra le communità di Smarano e Sfruz per li termini alli Ori o Plagi" (1): sentenza di Pietro Lorenzo Panizza da Taio e Giovanni Matteo Widmann da Coredo, arbitri eletti dalle parti, nella controversia vertente fra le comunità di Smarano e Sfruz per i confini nella località detta "alli Ori" o "Plaggii" fino alla "Val di Spinazeda" confinante con il territorio di Tres e nella località detta "su alli Confini" sotto la strada "da Lam", 1713 settembre 9, copia autentica coeva; cc.12-16: "Aggiustamento Sfruzziano e Smaranno sopra diverse differenze estratto alla parte Smaranna" (2): proposta di aggiustamento, con valore di sentenza subordinato all'approvazione delle parti, formulata dall'assessore delle valli di Non e di Sole Giovanni Bernardino Gentilotti nella controversia vertente fra Smarano e Sfruz per i rispettivi confini nelle località denominate "all'Am" (3) e "alli Ori", 1715 ottobre 18, copia autentica coeva. Fascicolo, cc. 17 (bianche cc. 11 e 17) Note 1. Titolo desunto dal reg. n. 6 della presente serie, nel quale il doc. è contenuto alle cc. 36r.-48v., in copia autentica del 22 marzo 1747. 2. Titolo desunto dal reg. n. 6 della presente serie, nel quale il doc. è contenuto alle cc. 49r.-51v., in copia autentica del 22 marzo 1747. 3. La località "Lam" va identificata con quella definita come "l'Am". Cfr. P. Recla, "Smarano. Notizie storiche", p. 216

1.3.9.b. 6-9 "Carta con li Sfruziani per il pascolare dentro nel gagio" 1775 settembre 4 Sentenza e terminazione del dottor Carlo Lorenzoni e di Cristoforo Campi, arbitri nella controversia vertente fra le comunità di Smarano e Sfruz per i rispettivi diritti e confini in località "il Boscat". Fascicolo, cc. 4

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Ente Comune di Smarano 1818 gennaio 1 -1923 gennaio 12

Luoghi Smarano

Archivi prodotti Fondo Comune di Smarano, 01/01/1483 - 31/12/1957 Subfondo Comune di Smarano (ordinamento austriaco), 01/01/1818 - 31/12/1923

Storia Il 7 aprile 1815, con risoluzione sovrana, l'Austria incorporò formalmente il Dipartimento dell'Alto Adige e infine l'atto finale del Congresso di Vienna del 9 giugno 1815 (art. 39), confermò la sovranità austriaca sull'ex principato vescovile che fu inglobato nella Contea del Tirolo e quindi legato, sotto il profilo amministrativo, in modo diretto con Innsbruck, indiretto con Vienna (1). Tuttavia, come già accennato, nonostante questi cambiamenti politici, le istituzioni amministrative introdotte dal Governo napoleonico, ivi compreso l'ordinamento comunale, rimasero effettivamente in vigore nel ricostituito (2) circolo di Trento (nel quale il comune di Smarano era compreso) fino al 1817. Il 4 novembre 1817 il Capitanato di Trento emanò la circolare n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione delle comuni del circolo di Trento" la quale stabiliva che, a partire dal 1° gennaio 1818, fosse introdotta la nuova organizzazione comunale austriaca (con le Rappresentanze comunali al posto dei Consigli, guidate dal capocomune) e che tutte le frazioni che nell'anno 1810, cioè prima della concentrazione in comuni di maggiori dimensioni operata dal Governo napoleonico, avevano una propria Rappresentanza e una distinta amministrazione, venissero ricostituite in comuni autonomi con un proprio capocomune. Per tali ragioni il termine entro cui si il materiale documentario presente negli archivi comunali viene attribuito al periodo napoleonico è, per i comuni del circolo di Trento, il 1817. Il provvedimento capitanale n. 11135/3818 fu confermato in seguito anche dal "Regolamento delle Comuni e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg", entrato in vigore il 26 ottobre 1819 che disponeva la ricostituzione dei comuni "esattamente come lo erano ... sotto l'I.R. Governo austriaco fino all'anno 1805 giacché quella divisione delle Comuni è in perfetta consonanza col diritto di proprietà dei membri comunali ... corroborata essenzialmente dal cattastro steurale, e consacrata dagli usi antichi" (art. 3). Dopo l'attuazione di questa disposizione, il numero dei comuni trentini si mantenne pressoché invariato dai primi decenni del XIX secolo al 1918, periodo nel quale furono in media 360 (3). L'organizzazione politico-amministrativa e giudiziaria del Trentino fu strutturata, in epoca austriaca, sulla base di Capitanati e Giudizi distrettuali (4). La differenza fra le due istituzioni stava nelle rispettive competenze: fino al 1868 i Capitanati avevano funzioni amministrative mentre i Giudizi avevano competenze sia politico-amministrative che giudiziarie. In seguito rimase ai Giudizi solo la competenza giudiziaria civile e penale, passando quella politico- amministrativa esclusivamente ai Capitanati. Per essere precisi, fin dai primi decenni del XIX secolo i Giudizi costituivano per i comuni la prima istanza anche negli affari politico-amministrativi, i Capitanati circolari la seconda, il Gubernium di Innsbruck la terza, la Cancelleria aulica di Vienna la quarta. La legge 19 maggio 1868 n. 40 sancì nuovamente e definitivamente (ciò era già avvenuto nel 1849 ma senza esiti duraturi) la separazione dell'ammistrazione politica da quella giudiziaria. Per questo vennero istituite la Luogotenenza di Innsbruck e la Sezione di Luogotenenza di 30

Trento, alle quali furono riconosciute le competenze politico-amministrative laddove ai Giudizi rimasero solo quelle giudiziarie. Dalla Sezione di Luogotenenza dipendevano gli otto Distretti politici del Trentino, ognuno dei quali era retto dai Capitanati distrettuali (5). In val di Non, ad esempio, il Capitanato distrettuale di Cles era competente per il Distretto politico di Cles. Esso a sua volta includeva i tre Giudizi distrettuali di Cles, Fondo e Malé entro i quali non c'era però più la concentrazione delle competenze amministrativa e giudiziaria. Alla luce di questo panorama istituzionale, possiamo dire che il comune di Smarano faceva capo alla Sezione di Luogotenenza di Trento e poi al Capitanato distrettuale di Cles per gli affari politico-amministrativi, al Giudizio distrettuale di Cles per le questioni giudiziarie (6). Tornando alla dimensione specificamente comunale, va detto che il Regolamento comunale del 1819 distingueva fra comuni di campagna (e fra questi si deve annoverare Smarano), città minori (in Trentino Riva, Ala, Arco) e città maggiori (Innsbruck, Trento, Bolzano, Rovereto) e si occupava poi in maniera specifica dei primi e delle seconde. Tutti i comuni rurali dovevano eleggere fra i loro membri un capocomune incaricato di mantenere l'ordine e la "polizia", di controllare l'operato del cassiere e dell'esattore comunale e di impartire gli ordini alle guardie campestri. Si doveva poi procedere all'elezione di due deputati, con il compito di coadiuvare il capocomune nelle sue funzioni amministrative e di controllo, nonché alla nomina di un cassiere comunale e di un esattore steurale (§§ 5 - 14 del Regolamento). In questa fase, tanto i comuni che i capocomuni erano sottoposti al controllo e alla direzione dei Giudizi distrettuali, investiti ancora di competenze miste. Infine ogni comune di campagna doveva disporre delle già citate guardie campestri incaricate di sorvegliare gli orti e i campi, rintracciare e arrestare criminali o persone sospette e contribuire in genere al mantenimento della sicurezza pubblica (§§ 12 - 13). Il Regolamento del 1819 rimase in vigore per ben trent'anni fino cioè all'emanazione della Legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849. In realtà si trattava di uno strumento sommario e superficiale in quanto non precisava la sfera d'azione naturale di comuni nè parlava di una sfera di potere delegata e non prevedeva neppure l'esistenza di organi amministrativi collegiali con precise competenze. La Legge del 1849, valida indifferentemente per tutti i comuni senza più distinzioni, apportò due importanti novità. La prima fu l'attribuzione ai comuni di due sfere di potere, quella naturale riguardante "tutto ciò ch'è d'immediato interesse del Comune, e può essere pienamente realizzato entro i suoi confini" e quella delegata comprendente la "pertrattazione di determinati pubblici affari, che vengono affidati al Comune dallo Stato in via di delegazione". La seconda novità fu l'istituzione di due organi elettivi, la Rappresentanza e la Deputazione comunale, composta quest'ultima dal capocomune e da due consiglieri comunali, che avevano il compito di amministrare il patrimonio del comune e di provvedere al mantenimento dell'ordine pubblico all'interno del territorio comunale. Per quanto riguarda le competenze, la Rappresentanza era un organo deliberativo e di sorveglianza senza però alcun potere esecutivo, la Deputazione era invece l'organo amministrativo ed esecutivo (7). Il successivo regolamento comunale, emanato nel 1866, non apportò sostanziali novità rispetto a quello provvisorio del 1849 ma precisò le due sfere d'azione del comune, soffermandosi in particolare su alcune norme (elettorato attivo e passivo, imposizione di imposte e addizionali, ecc.). Nel corso dell'Ottocento l'attività legislativa in materia di comuni venne completata dalle leggi del 18 gennaio 1882 e dell'8 giugno 1892 che riguardavano l'amministrazione del patrimonio e dei redditi comunali e rispondevano alla preoccupazione per una corretta ed economica gestione delle sostanze comunali (8). Le strutture amministrative e il quadro legislativo fin qui delineati rimasero fondamentalmente in vigore fino al 1923, benché l'annessione del Trentino all'Italia fosse già stata sancita il 26 settembre 1920, quando fu convertito in legge il Decreto Regio con cui si approvava il trattato di pace fra Italia ed Austria (Trattato di S. Germain) (9).

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Fonti normative Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento" Circolare dell'Imperial Regio Capitaniato del Circolo di Trento 4 novembre 1817, n. 11135/3818 "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione dei comuni nel Circolo di Trento" Regolamento 14 agosto 1819, n. 168 "Regolamento delle Comuni, e dei loro Capi nel Tirolo e Vorarlberg" Legge 8 giugno 1892, n. 17, Amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 DE FINIS L. (a cura di), Storia del Trentino. Atti del Seminario di Studio 27 gennaio - 2 giugno 1994, Trento, 1994 GARBARI M., Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il secolo XIX, IN: La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo, a cura di P. Schiera, Bologna, 1981 GARBARI M., Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana, IN: Storia del Trentino, a cura di Lia De Finis, Trento, 1996 RECLA E., Smarano: notizie storiche, Trento, 1989 REICH D., Notizie storiche del comune di Coredo, Trento, 1886 STELLA A., I principati vescovili di Trento e Bressanone, IN: Storia d'Italia, vol. XVII, Torino, 1979

Note (1) Cfr. GARBARI M., "Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e la sovranità italiana", in DE FINIS L. (a cura di), "Storia del Trentino. Atti del Seminario di studio: 27 gennaio - 2 giugno 1994", Trento 1994, p. 293 (2) I due Capitanati circolari di Trento e Rovereto erano stati ripristinati con patente sovrana del 14 marzo 1817. (3) Cfr. CASETTI, "Guida storico archivistica", pp. 833-836; MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 77-81 (4) I Giudizi potevano essere sovrani o patrimoniali e la loro ricostituzione fu ordinata con Sovrana Patente del 14 marzo 1817. I Giudizi patrimoniali erano nelle mani di esponenti della nobiltà locale come i conti Thun per Masi di Vigo e Tuenetto, e Rabbi in val di Non, i conti Welsperg per il Primiero, i conti Wolkenstein per Ivano e Tesino, ecc. Tali Giudizi però scomparvero nella prima metà del XIX secolo, assorbiti dai Giudizi distrettuali che li delimitavano o trasformati in Giudizi sovrani. Cfr. CASETTI, "Guida storico archivistica", pp. 834-836 (5) I Capitanati distrettuali entrarono in vigore il 31 maggio 1868 e durarono fino alla fine della dominazione austriaca sul Trentino. Non fu così invece per la Sezione di Luogotenenza di Trento che fu soppressa nel 1896. (6) Cfr. CASETTI, "Guida storico archivistica", pp. 836-840; cfr. inoltre GARBARI, "Le strutture amministrative del Trentino", pp. 295-296 (7) Cfr. GARBARI, "Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo durante il XIX secolo" in SCHIERA P. (a cura di), "La dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo", Bologna 1981, p. 332; cfr. inoltre MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 84-94

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(8) Va precisato che la legislazione sui comuni nello Stato asburgico nasceva da un concorso di interventi da parte del potere centrale e delle province. Il primo dettava leggi-quadro contenenti le disposizioni fondamentali, valide per tutte le province, mentre le seconde elaboravano regolamenti da sottoporre all'approvazione imperiale oppure consentivano che li emanasse direttamente il Governo di Vienna. In questo caso la legge-quadro fu quella del 5 marzo 1862, n. 18 B.L.I. Cfr. GARBARI, "Le strutture amministrative del Trentino", pp. 295-297. Per quanto riguarda la successiva legislazione relativa ai comuni, che disciplinò gli aspetti patrimoniali e contabili (occupandosi degli inventari, del preventivo, del consuntivo, del modo di tenere e rendere i conti, della vigilanza su di essi, ecc.), ma non mutò l'organizzazione comunale complessiva, cfr. ancora GARBARI, "Strutture amministrative comunali nella provincia del Tirolo", pp. 336-337 (9) Il Trattato di S. Germain fu concluso il 10 settembre 1919 e fu approvato con R.D. 6 ottobre 1919, n. 1804, convertito in legge il 26 settembre 1920 (legge n. 1322).

33 subfondo 2 Comune di Smarano (ordinamento austriaco), 1818 - 1923

Soggetti produttori Comune di Smarano, 1818 gennaio 1 -1923 gennaio 12

34 serie 2.1 Protocolli degli esibiti, 1912 - 1920

Contenuto L'introduzione nei comuni del Trentino del protocollo degli esibiti risale al periodo del Regno d'Italia napoleonico. La circolare del 16 dicembre 1811 n. 22140/3442, emanata dal prefetto del Dipartimento dell'Alto Adige Agucchi, ordinava ai podestà la tenuta del protocollo degli esibiti, "dal quale si possa facilmente, e in ogni tempo rilevare l'insinuazione e l'evasione di ogni affare". Nel registro di protocollo venivano riportati per ogni documento in arrivo e in partenza la data di spedizione e ricevimento, il numero d'ordine, l'indicazione della materia trattata e il numero di fascicolo cui il documento stesso veniva ascritto (con il termine "fascicolo" si designava la fattispecie astratta entro cui poter comprendere la concreta documentazione prodotta e ricevuta dai comuni, analogamente a quelle che sono oggi le "categorie"). Con l'annessione della regione alla Contea del Tirolo, il nuovo Governo austriaco attuò una serie di interventi in materia politico-amministrativa (1), tra i quali figurava l'emanazione del nuovo regolamento comunale per il Tirolo e il Vorarlberg (26 ottobre 1819). Benché il paragrafo 18 di tale regolamento prevedesse in tutti i comuni di campagna l'abolizione delle istituzioni del segretario e della cancelleria, il protocollo continuò di fatto a essere usato in conseguenza della sempre crescente mole di corrispondenza comunale. In seguito la legge comunale provvisoria del 1849 stabilì che "in ogni comune dovrà la Rappresentanza comunale destinare almeno un individuo alle mansioni di cancelleria, del quale possa il podestà servirsi nelle occorrenti scritturazioni", ponendo in tal modo rimedio alla precedente situazione determinata dal suddetto paragrafo 18 della regolamento del 1819 (2).

Sul registro di protocollo veniva registrata la corrispondenza in arrivo e partenza: per ogni documento sono riportate la data di spedizione o di ricevimento, il numero d'ordine, il destinatario o il mittente e l'oggetto (ossia l'enunciazione sommaria del contenuto del documento). Nell'archivio del comune di Smarano sono presenti solo tre registri di protocollo che coprono il periodo 1912 - giugno 1920, con una lacuna relativa all'anno 1913. Anche ai registri di protocollo è toccata dunque la sorte che ha riguardato tutta la documentazione dell'archivio comunale di epoca austriaca e in genere dell'epoca preunitaria, determinando in essa perdite davvero ingenti. Comunque, visto che il carteggio prodotto e ricevuto dal comune, al pari di altre importanti serie archivistiche, si è conservato in quantità veramente ridotta, è chiaro che i registri di protocollo rimasti costituiscono un importante mezzo per ricostruirne le tracce almeno per il periodo da essi coperto.

Note 1. Cfr. GARBARI, "Le strutture amministrative del Trentino sotto la sovranità asburgica e italiana", pp. 292 e ss. 2. Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", p. 64 e 101

2.1.10 Protocollo degli esibiti 1912 gennaio 3 - 1912 dicembre 31 Nn. 1 - 821 Contiene anche un elenco di libretti di lavoro e certificati rilasciati dal capocomune dal 14 gennaio al 29 dicembre 1912. 35

Registro, legatura in mezza tela, cc. 55 n.n.

2.1.11 Protocollo degli esibiti 1914 gennaio 3 - 1916 dicembre 30 1914: nn. 1 - 920; 1915: nn. 1 - 1335; 1916: nn. 1 - 1149. Contiene anche un elenco di libretti di lavoro e di certificati rilasciati dal capocomune negli anni 1914 - 1916. Registro, legatura in mezza tela, cc. 200 n.n.

2.1.12 Protocollo degli esibiti 1917 gennaio 1 - 1920 giugno 12 1917: nn. 1 - 1467; 1918 gennaio 1 - novembre 2 (fine della dominazione austriaca): nn. 1 - 1224; 1918 novembre 10 - 1919 dicembre 30: nn. 1 - 1096; 1920 gennaio 1 - giugno 12: nn. 1 - 382 Contiene anche la registrazione del rilascio di un passaporto e di un certificato di povertà, 1917 gennaio 6 - 23 Registro, legatura in mezza tela, cc. 200 n.n.

36 serie 2.2 Carteggio e atti degli affari comunali, 1879 (con antecedenti dal 1877) - 1922

Contenuto La serie comprende la corrispondenza pervenuta al comune e le minute di quella in partenza e una certa quantità di altri atti prodotti dal comune nello svolgimento delle sue funzioni amministrative (avvisi, atti d'asta, progetti, ecc.). La documentazione rinvenuta, organizzata per annate entro le quali le carte sono disposte in ordine cronologico, è relativa al periodo 1879 - 1922, essendoci però le lacune di diverse annate anche entro questi estremi. La quantità di documentazione pervenuta è davvero ridotta, tanto che l'intera serie è contenuta in una sola busta. Infatti, se da una parte moltissime annate (tutte quelle precedenti il 1879 e, come detto, alcune di quelle successive) mancano totalmente, dall'altra il carteggio e gli atti appartenenti alle annate presenti sono costituiti da pochissime carte, rinvenute fra le pagine dei tre registri di protocollo superstiti. Solamente il "Laudo di perizia dei lavori eseguiti dietro la Venerabile Chiesa Parrocchiale di Smaranno" (n. 13), il Progetto dei lavori di ristrutturazione di un edificio sito a Smarano e comperato dai comuni di Smarano e Sfruz... (n. 14), il "Progetto di miglioramento della malga dei Comuni di Smarano e Sfruz sul monte Roen" (n. 18), il "Progetto per l'impianto d'irrigazione di Smarano" (n. 25) e la Vendita all'asta di 380 piante del bosco comunale detto "Pradaborca" (n. 26) erano conservati fuori dai registri di protocollo in buste di recente formazione. Relativamente alle varie annate di carteggio sono stati segnalati i fascicoli relativi ad affari ritenuti significativi per la storia o i diritti del comune o per la ricerca in generale, i fascicoli pluriennali e quelli recanti titolo originario mentre per i progetti sono state elencate in modo analitico le tipologie degli atti presenti (ad es. relazione tecnica, planimetria della zona, disegni, ecc.).

2.2.13.b. 13-26 "Laudo di perizia dei lavori eseguiti dietro la Venerabile Chiesa Parrocchiale di Smaranno" 1879 febbraio 28 - 1879 marzo 20 Resoconto delle spese sostenute dal comune di Smarano per la ristrutturazione della chiesa e del campanile e per la sistemazione delle campane dopo l'incendio del 10 settembre 1868, al fine di stabilire la somma spettante al comune di Smarano e quella da dividere fra Smarano e Sfruz. Registro, legatura in cartone, cc. 21 n.n.

2.2.14.b. 13-26 Progetto dei lavori di ristrutturazione di un edificio situato a Smarano 1879 luglio 7 (con documenti dal 1877) Si tratta del progetto dei lavori di ristrutturazione di un edificio situato a Smarano acquistato dai comuni di Smarano e Sfruz al fine di poterlo utilizzare in parte come canonica parrocchiale per i due comuni, in parte come edificio scolastico per il solo comune di Smarano. Contiene: - disegni delle piante dei singoli piani dell'edificio, di una facciata e delle varie sezioni; - premisura e fabbisogno dei lavori da eseguire per realizzare la nuova canonica;

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- premisura e fabbisogno dei lavori da eseguire per la realizzazione della nuova scuola; - analisi dei prezzi unitari riferiti ad entrambi i lavori; - descrizione e capitolato d'asta relativi ad entrambi i lavori Fascicolo

2.2.15.b. 13-26 Carteggio ed atti 1906 Fascicolo

2.2.16.b. 13-26 Carteggio ed atti 1908 Fascicolo

2.2.17.b. 13-26 Carteggio ed atti 1910 Fascicolo

2.2.18.b. 13-26 "Progetto di miglioramento della malga dei Comuni di Smarano e Sfruz sul monte Roen" 1911 aprile - "Relazione tecnico-economica"; - "Piano topografico"; - "Disegni relativi alla costruzione di uno stallone capace di 140 capi grossi"; - "Disegni relativi alla costruzione di una concimaia"; - "Disegni relativi alla costruzione di una cascina"; - "Fotografia riguardante la vasca di deposito già costruita"; - "Fotografia dello stallone esistente; - "Premisura e fabbisogno sommario" relativo ai lavori da eseguire. Fascicolo

2.2.19.b. 13-26 Carteggio ed atti 1912 - Elenchi degli eletti alle elezioni comunali nel I, II e III corpo elettorale, 1912 settembre 11; - "Preventivo del fabbisogno della Comunità scolastica di Sfruz - Smarano per l'anno 1911-1912. II Parte." Fascicolo

2.2.20.b. 13-26 Carteggio ed atti 1916

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Fascicolo

2.2.21.b. 13-26 Carteggio ed atti 1917 Fascicolo

2.2.22.b. 13-26 Carteggio ed atti 1918 Fascicolo

2.2.23.b. 13-26 Carteggio ed atti 1919 Fascicolo

2.2.24.b. 13-26 Carteggio ed atti 1920 Fra l'altro: - Vendita all'asta di 550 piante del bosco comunale "Vallesel dei Lovi e Introzet", 1920 agosto 28 Fascicolo

2.2.25.b. 13-26 "Progetto per l'impianto d'irrigazione di Smarano" 1922 settembre Si tratta del progetto di parziale rifacimento del canale irriguo costruito nel 1860. Contiene: - relazione tecnica; - planimetria della zona interessata e disegni del profilo longitudinale, dell'opera di presa, delle sezioni trasversali, tipi di canali e di pozzetti di controllo; - analisi dei prezzi, computo metrico e preventivo di spesa; - carteggio con le autorità superiori. Fascicolo

2.2.26.b. 13-26 Vendita all'asta di 380 piante del bosco comunale detto "Pradaborca" 1922 dicembre 20 Fascicolo

39 serie 2.3 Catasti, mappe e libro fondiario, 1901 - 1952

Contenuto La serie comprende gli strumenti atti a fornire un quadro completo dei beni immobili situati nel territorio comunale e dei loro proprietari. La finalità di tali strumenti era essenzialmente quella di fornire tutti i dati e i riferimenti per le imposizioni fiscali di natura fondiaria. Infatti la patente imperiale emanata a Vienna il 23 dicembre 1817 riguardante la steora fondiaria, cioè l'imposta che colpiva le rendite nette dei fondi agricoli e degli edifici, stabiliva che per ogni comune dovessero essere redatte delle mappe catastali. In queste mappe dovevano comparire l'estensione del comune e i suoi confini e la destinazione, agricola o abitativa, di ogni superficie situata nel territorio comunale. Le misurazioni necessarie per la loro compilazione dovevano essere eseguite da agrimensori specializzati (1). Oltre alle mappe venivano redatti i catasti cioè i registri che riportavano, accanto al nome di ogni proprietario, l'elenco di tutti i suoi beni immobili rientranti nel territorio del comune. In questa serie sono presenti il Protocollo delle particelle del comune di Smarano degli anni 1901 - 1902 e la mappa del 1902. Il Protocollo delle particelle è un registro di grande formato che riporta i nomi dei proprietari di beni immobili elencati secondo il numero progressivo delle particelle. In realtà compaiono due elenchi distinti: il primo è relativo ai terreni destinati alla coltivazione, ai pascoli, ai boschi, alle strade, ai terreni improduttivi, ecc., mentre il secondo comprende le particelle comprese nelle cosiddette"aree d'edifici". Per ogni particella si specifica la località in cui si trova, il numero del relativo foglio di possesso, il tipo di coltura (arativo, pascolo, prato, vigna, bosco, strada, terreno sterile, ecc. nel primo elenco, "area d'edifici" nel secondo), l'estensione e la rendita netta. Per quanto riguarda il libro fondiario, il cui impianto per Smarano risale al I° luglio 1906, nell'archivio sono conservati i seguenti registri riferiti al comune catastale di Smarano: l'elenco dei possessori, il registro reale ossia l'elenco numerico delle particelle edificiali e fondiarie e sette registri del libro fondiario recanti ognuno un certo numero di partite tavolari dal n. 1 al n. 615. Sono registri di grande formato, copie dei registri conservati presso l'Ufficio Tavolare di Cles. Tali copie furono fatte realizzare nel periodo in cui Smarano era frazione del comune di Coredo (negli anni 1933-1935) e aggiornate fino al 31 dicembre 1952, in quanto nel 1953 il neo ricostituito comune di Smarano conferisce l'incarico di aggiornamento dei suddetti registri al signor Ernesto Pozzatti di Cles (cfr. delibera del Commissario straordinario del comune di Smarano n. 1 del 3 gennaio 1953) (2). Si tratta di registri che non sono presenti usualmente negli archivi comunali trentini, in quanto la costituzione e la tenuta del libro fondiario non rientrava fra le competenze del comune. Il fatto inusuale che essi siano presenti in copia negli archivi comunali di Coredo, Smarano e Sfruz, cioè in tre comuni che per più di un ventennio sono stati aggregati in un comune unico, fa avanzare l'ipotesi che la loro redazione sia avvenuta nello stesso momento, probabilmente allo scopo di rendere più agevole e immediata la loro consultazione sia da parte del comune che da parte dei privati cittadini senza doversi recare a Cles.

Note 1. Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", pp. 107 - 108 2. Per quanto riguarda nello specifico il comune di Smarano, dalla delibera del Commissario straordinario n. 1 del 3 gennaio 1953 - presente in originale nel reg. n. 2, Archivio del comune di Smarano, subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano), serie 3.1 Deliberazioni del Consiglio (originali), mentre la copia vistata è nella serie 3.2 Deliberazioni del Consiglio (copie vistate), n. 1 - apprendiamo che al signor Ernesto Pozzatti di Cles veniva affidato un 40 incarico di aggiornamento delle copie dei registri del libro fondiario del C.C. di Smarano in dotazione all'ufficio comunale, che doveva coprire un arco di tempo di 17 anni fino al 31 dicembre 1952. Da ciò si desume che la redazione dei registri dovrebbe risalire al 1935 mentre stando a quanto dice il registro degli originali delle delibere essa risalirebbe al 1933.

2.3.27 Protocollo delle particelle del comune di Smarano 1901 - 1902 pp. 1-115: elenco dei terreni; pp. 116-122: elenco degli edifici; pp. 1-9: ricapitolazione dei totali delle singole pp. e ricapitolazione generale. Registro, legatura in mezza pelle, pp. 132

2.3.28 "Smarano nel Tirolo. Distretto steorale di Cles. Litografato nell'i.r. Istituto litografico del Catasto secondo lo stato dell'anno 1895" 1902 Mappa catastale in 6 fogli, incompleta, composta da 16 cartoncini rettangolari su tela di misure diverse, disegno a china colorata

2.3.29 "Elenco dei possessori nel comune catastale di Smarano" 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Rubrica alfabetica dei proprietari di particelle del comune di Smarano con indicazione del numero delle partite tavolari facenti capo ai proprietari medesimi. Registro, legatura in cartone, cc. 35 n.n. Note Data da verificare

2.3.30 "Comune catastale Smarano 2. sezione" 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Si tratta di un registro reale cioè dell'elenco numerico progressivo delle particelle edificiali e fondiarie del comune catastale di Smarano secondo il loro stato al principio dell'impianto del libro fondiario e con le eventuali divisioni posteriori, con indicazione per ogni particella del n. di foglio di mappa, della località in cui è ubicata, del n. del foglio di possesso, del n. di casa o tipo di coltura e della classe di appartenenza, dell'estensione, della rendita e del n. di partita tavolare. Registro, legatura in tela (?), cc. 103 n.n.

2.3.31 Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite tavolari dal n. 1 al n. 87 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 156 n.n.

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2.3.32 Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite tavolari dal n. 88 al n. 175 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 162 n.n.

2.3.33 "Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite dal 176 al 255" 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 148 n.n.

2.3.34 "Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite dal 256 al 351" 1906 luglio1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 174 n.n.

2.3.35 Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite tavolari dal n. 352 al n. 427 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 132 n.n.

2.3.36 Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite tavolari dal n. 428 al n. 500 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 135 n.n.

2.3.37 Libro fondiario del comune catastale di Smarano contenente le partite tavolari dal n. 501 al n. 615 1906 luglio 1 - 1952 dicembre 31 Registro, legatura in tela, cc. 198, 24 Note 1.Le partite tavolari nn. 586-587, 606-611, 613-615 sono contenute in un fascicolo sciolto conservato nel reg.

42 serie 2.4 Inventari del patrimonio comunale, 1918 - 1921

Contenuto Ogni comune, per far fronte alle spese che si presentavano di anno in anno, doveva ricorrere, oltre agli introiti derivanti dalle tasse, agli utili ricavati dalla gestione del patrimonio comunale, che doveva essere amministrato in modo da garantire la maggior rendita possibile. Una serie di disposizioni legislative aveva stabilito che l'intera sostanza comunale, sia mobile che immobile, dovesse essere tenuta in evidenza mediante un esatto inventario e che ogni comune dovesse compilare periodicamente un inventario dettagliato delle proprie sostanze(1). In tale elenco dovevano figurare i beni mobili e immobili, gli avanzi attivi e passivi, nonché i fondi e gli istituti amministrati dall'ente comunale e destinati a scopi di pubblica utilità (ospedale, fondo poveri, etc.)(2). La Legge provinciale dell'8 giugno 1892 stabiliva che alla compilazione e alla periodica revisione dell'inventario dovesse provvedere una commissione nominata appositamente dalla Rappresentanza comunale. L'inventario, esaminato e rettificato da quest'ultima, doveva poi essere firmato dal capocomune, da un consigliere e da due membri della Rappresentanza. Il documento veniva poi custodito in un luogo sicuro e poteva essere liberamente consultato da ogni censita(3). L'inventario era uno strumento particolarmente importante: in base ad esso la Rappresentanza comunale formava il bilancio di previsione e il conto consuntivo, che costituivano i principali documenti contabili del programma amministrativo ed economico del comune(4). L'aumento e la diminuzione dell'entità dell'asse patrimoniale dovevano essere dichiarate mediante appositi prospetti, sulla base dei quali si procedeva alla stesura di un nuovo elenco di consistenza. Ogni comune era tenuto a inviare una copia dell'inventario alla Giunta provinciale Tirolese e ogni tre anni doveva spedire a quest'ultima una notifica riguardante i mutamenti verificatisi nel frattempo. Infatti ogni tre anni l'inventario doveva essere riveduto dalla Rappresentanza comunale, tenendo conto degli eventuali mutamenti, e, se necessario, compilato di nuovo. Più precisamente questo doveva avvenire prima della nuova elezione della Rappresentanza comunale, in quanto l'inventario, riveduto o compilato di nuovo, avrebbe costituito la base per il passaggio di consegne dalla vecchia alla nuova amministrazione. A tal fine doveva essere firmato dal nuovo capocomune in segno dell'assunzione dell'ufficio (5).

Nell'archivio comunale di Smarano si conservano solamente due esemplari dell'inventario del patrimonio del comune secondo la situazione esistente alla fine del 1918, nei quali sono riportati anche gli inventari del patrimonio di altre fondazioni le cui funzioni erano in qualche modo connesse con quelle del comune. Si tratta del Fondo poveri, del Fondo scolastico e del Fondo di primissaria. Data la grande dispersione della documentazione prodotta in epoca austriaca dal comune e dalle istituzioni ad esso collegate, di tali fondazioni rimangono solo le attestazioni fornite dall'inventario del patrimonio comunale.

Note 1. Cfr. Legge 9 gennaio 1866, §§ 60 - 63; cfr. inoltre Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, §§ 71 - 77 2. Cfr. Legge 18 gennaio 1882, §§ 1 - 12 e 91; cfr. inoltre Legge 8 giugno 1892, n. 17, § 2 3. Cfr. Legge 8 giugno 1892, n. 17, §§ 8 - 11 4. Cfr. Legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849, § 77. Cfr. inoltre Legge 8 giugno 1892, n. 17, § 9 5. Cfr. Legge 8 giugno 1892, n. 17, §§ 8 - 11

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2.4.38 "Inventario sul patrimonio complessivo del comune di Smarano del distretto politico di Cles alla fine dell'anno 1918" e allegati 1918 - 1921 Sono riportati anche gli inventari del patrimonio del Fondo scolastico, del Fondo poveri e del Fondo di primissaria. Fra gli allegati: "Elenco dei capitali attivi e passivi del Comune di Smarano e fondazioni alla fine del 1919". Sia dell'Inventario che dell'Elenco sono presenti due esemplari, di cui uno con correzioni. Fascicolo

44 serie 2.5 Conti consuntivi e allegati, 1914 - 1923

Contenuto La circolare governiale n. 20934/1760 del 31 agosto 1817 concernente "... il metodo di formare in avvenire i conti sulla facoltà delle Giurisdizioni e dei Comuni", ribadendo le precedenti ordinanze relative alla necessità ed urgenza di ultimare i resoconti sui debiti di guerra e di difesa distinguendoli dai debiti ordinari, prescrisse alle ripristinate giurisdizioni e comunità, distinte queste ultime in comuni di città e comuni rurali, di compilare i propri conti a partire dal primo gennaio 1816 (1). I conti dei comuni rurali dovevano essere registrati annualmente, seguendo i formulari forniti già nel 1789 dalla Computisteria Camerale di Innsbruck per quanto riguarda i comuni maggiori, oppure la "Istruzione concernente i conti comunali, compilata per i Comuni minori secondo la prescrizione de' 31 ottobre 1785" (2). In ogni comune minore il conto, definito "sommario di tutta l'entrata e l'uscita", doveva essere tenuto da un cassiere, che si occupava anche del libro giornale. Nel sommario del conto erano indicate le rubriche generali dell'entrata e dell'uscita, all'interno delle quali venivano inserite le rubriche particolari di ciascun comune. Ciascuna voce doveva essere giustificata "colle contro-quietanze, coi conti particolari, coi registri ed altri simili documenti" (3). Eventuali conti subalterni ed accessori al conto principale potevano essere annessi al conto solo come allegati e numerati progressivamente. Le circolari del Capitanato di Trento n. 11135/3818 del 4 novembre 1817, contenente le "Istruzioni per l'organizzazione e futura amministrazione delle comuni del circolo di Trento", e la n. 12283/4109 del 21 dicembre 1817 fornirono ai capi-comune le ultime indicazioni relative alla riforma economico-amministrativa austriaca. La Rappresentanza comunale aveva il compito di redigere all'inizio dell'anno, sulla scorta degli anni precedenti, un preventivo delle rendite e delle spese comunali: tale preventivo era detto anche "prospetto delle rendite, prospetto preliminare o sistema preliminare" e doveva contenere in allegato i documenti giustificativi di ciascuna rubrica. Il sistema preliminare e il conto dovevano essere inviati al giudizio distrettuale per poi essere approvati e liquidati dal capitanato circolare di competenza. Il "Regolamento delle Comuni" del 26 ottobre 1819, confermando le disposizioni precedenti in materia economica, stabilì che l'operato del cassiere fosse sottoposto al controllo del capo-comune e dei deputati; mentre la legge provvisoria comunale del 17 marzo 1849 prevedeva che la Rappresentanza comunale dovesse approvare ogni anno preventivo e consuntivo e che dovesse provvedere a ripianare eventuali disavanzi di cassa mediante l'introduzione di addizionali o il reperimento di entrate alternative. Essa precisava inoltre che il cassiere poteva essere eletto dalla Rappresentanza comunale oppure nominato tra uno dei due consiglieri della Deputazione comunale. Spettava inoltre alla Rappresentanza il compito di nominare i revisori dei conti e dei preventivi e i commissari per lo "scontro di cassa". Il podestà o capocomune, responsabile dell'amministrazione dell'intero patrimonio comunale, presentava alla Rappresentanza, perché fossero esaminati ed approvati, nei mesi invernali il conto consuntivo dell'anno precedente e nei mesi estivi il conto preventivo per l'anno successivo, compilato sulla base del conto consuntivo definitivamente liquidato. Detti termini per l'approvazione furono definitivamente precisati nella legge del 9 gennaio 1866 n.1 emanante il regolamento comunale: non più tardi di un mese prima dell'inizio dell' anno, per quanto riguardava il conto preventivo e non più tardi di tre mesi dopo l'inizio dell'anno, per quanto riguardava il conto consuntivo. La legge del 18 gennaio 1882 n. 2 concernente le "Norme per l'amministrazione del patrimonio e delle entrate comunali, inoltre pei provvedimenti di rispettiva vigilanza sui comuni", nel paragrafo dedicato all'amministrazione della sostanza 45 comunale, definì il conto preventivo come "riassunto delle esigenze in denaro, onde adempiere gli obblighi e le prestazioni che spettano al Comune ..." e il conto consuntivo come "prospetto delle effettive entrate ed uscite durante l'anno decorso". Queste denominazioni si affermarono definitivamente con l'adozione dei nuovi formulari forniti ai comuni dalla Giunta provinciale negli stessi anni. Infine la legge 8 giugno 1892, contenente "disposizioni sull'amministrazione della sostanza comunale e dei redditi comunali, indi sulle misure circa la sorveglianza dei comuni in questo riguardo" da parte della Giunta provinciale, ribadì l'obbligo per il capo-comune di compilare ogni anno il bilancio preventivo e il conto consuntivo che, una volta compilati, dovevano rimanere esposti alla pubblica visione almeno per quattordici giorni prima di essere approvati dalla Rappresentanza comunale. Tale approvazione doveva avvenire almeno un mese prima dell'inizio del nuovo anno finanziario per quanto riguardava il preventivo, entro tre mesi dalla fine dell'anno amministrativo per quanto riguardava il consuntivo, corredato quest'ultimo dai documenti giustificativi delle entrate e delle spese, compilato con l'aiuto del giornale di cassa e articolato secondo le stesse rubriche del preventivo. Dal conto si dovevano poter desumere: la competenza, cioè quanto doveva venir incassato e sborsato, il pagamento, cioè quanto era stato realmente incassato e sborsato e infine il resto attivo e passivo per ogni singola rubrica, risultante dal confronto fra la competenza e il pagamento. Ogni comune doveva quindi completare l'iter burocratico inviando alla Giunta provinciale del Tirolo, al massimo entro la fine di gennaio, la comunicazione dell'avvenuta formazione ed approvazione del preventivo per l'anno in corso e delle addizionali applicate per far fronte alle spese preventivate, cui doveva seguire, entro la fine di maggio, la comunicazione dell'avvenuto esame ed evasione del conto consuntivo per l'anno appena trascorso. Sia il preventivo che il consuntivo dovevano poi essere spediti, in originale e in copia, adeguatamente documentati, cioè corredati da alcuni allegati obbligatori, alla Giunta provinciale. Gli allegati richiesti erano: per il conto preventivo, la copia del consuntivo del penultimo anno amministrativo, l'avviso riguardante l'esposizione del preventivo stesso alla pubblica visione, la copia autenticata della delibera con cui la Rappresentanza aveva approvato il preventivo e le eventuali addizionali d'imposta, l'avviso di pubblicazione di tale delibera e il prospetto delle imposte allibrate nel territorio del comune nell'ultimo anno; per il conto consuntivo, oltre ovviamente alle pezze d'appoggio che documentavano le singole voci in entrata e in uscita, la relazione dei revisori del conto stesso, l'avviso di pubblicazione e la copia autenticata del protocollo di liquidazione da parte della Rappresentanza(4). Va infine segnalato che negli anni immediatamente successivi all'annessione del Trentino all'Italia, i comuni continuarono a redigere i bilanci preventivi e i conti consuntivi secondo la legislazione austriaca e sui modelli in uso durante la cessata dominazione finché non entrò in vigore il Regio Decreto 11 gennaio 1923, n. 9, che estendeva alle nuove province il regolamento provinciale e comunale italiano (5).

Nell'archivio di Smarano si sono conservati solo alcuni conti consuntivi relativi agli ultimi anni della dominazione austriaca ossia degli anni dal 1914 al 1923 (con alcune lacune intermedie), corredati di alcuni allegati. Fra gli allegati ai conti consuntivi sono presenti: prospetti delle restanze degli anni precedenti, elenchi dei movimenti di capitali attivi e passivi, avvisi di pubblicazione del conto, relazioni dei revisori del conto, protocolli delle sedute della Rappresentanza comunale contenenti l'esame e la liquidazione del conto, comunicazioni di avvenuta approvazione da parte dell'autorità superiore ed eventuale carteggio con quest'ultima. Si tratta cioè sostanzialmente degli allegati previsti dalla legge 8 giugno 1892, completati dalla documentazione relativa all'avvenuta approvazione da parte delle autorità competenti che, come si può constatare dai conti del 1921, 1922 e 1923, sono ormai, ovviamente, organi dell'amministrazione italiana. In particolare fra gli allegati al conto consuntivo del 1921 è presente la notifica di avvenuta approvazione del conto da parte della Giunta provinciale della Venezia Tridentina di data 12 gennaio 1923, mentre fra gli allegati ai conti

46 consuntivi del 1922 e 1923 sono presenti le notifiche di avvenuta approvazione da parte della Regia Prefettura della provincia di Trento recanti rispettivamente la data 9 febbraio e 24 agosto 1929. Nei casi in cui siano presenti allegati che non rientrano nelle tipologie descritte, essi sono stati segnalati in sede di descrizione del pezzo.

Note 1. Cfr. le ordinanze governiali n. 6403 del 23 marzo e n. 7624 del 3 aprile 1816. In particolare la circolare n. 7624 ordinava a tutti i comuni di provvedere alla stesura dei conti consuntivi per gli anni dal 1805 al 1813 secondo le leggi bavaresi per i comuni già sottoposti per l'appunto al dominio bavarese e secondo la legislazione francese per quelli soggetti al Regno Italico napoleonico. Essa stabiliva inoltre che i conti degli anni 1814 e 1815 dovevano essere redatti in base alle modalità previste dall'ordinanza sull'amministrazione finanziaria emanata dal Governo del Tirolo il 31 ottobre 1785. Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale", p. 116 2. Il modello dei formulari e l'Istruzione sono in appendice al testo della circolare. 3. Cfr. par. 6 dell'"Istruzione" del 31 ottobre 1785. 4. Cfr. Legge 8 giugno 1892, n. 17, §§ 25-42. Cfr. inoltre MASTELLOTTO, "L'archivio comunale", pp. 118-119 5. Cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale", p. 121, ma in generale riguardo alla serie "Bilanci preventivi e conti consuntivi" cfr. MASTELLOTTO, "L'archivio comunale", pp. 116-121

2.5.39.b. 39-44 Conto consuntivo 1914 Fascicolo, cc. 2

2.5.40.b. 39-44 Conto consuntivo 1917 Fascicolo, cc. 2

2.5.41.b. 39-44 Conto consuntivo e allegati 1920 Sono presenti due esemplari del conto consuntivo e dei relativi allegati, tutti in copia autentica rispettivamente del 14 e 5 luglio 1926. Fascicolo

2.5.42.b. 39-44 Conto consuntivo e allegati 1921 Sono presenti un originale del conto con i relativi allegati, una copia autentica del conto e degli allegati di data rispettivamente 14 e 5 luglio 1926 e infine una copia semplice del solo conto consuntivo. Fascicolo

2.5.43.b. 39-44 47

Conto consuntivo e allegati 1922 Sono presenti un originale del conto con i relativi allegati, una copia autentica del conto di data 10 ottobre 1924 e infine una copia autentica del conto e degli allegati di data 5 luglio 1926. Fra gli allegati in originale: Conto consuntivo del Beneficio primissariale per l'anno 1922. Fascicolo

2.5.44.b. 39-44 Conto consuntivo e allegati 1923 Sono presenti un originale del conto con i relativi allegati, una copia autentica del conto di data 14 luglio 1926 con allegati, infine una copia autentica senza data e una copia semplice del solo conto. Fascicolo

48 serie 2.6 Registro di acquisizione della cittadinanza italiana, 1922 marzo 24

Contenuto In seguito all'approvazione del Trattato di S. Germain fra Italia e Austria (1) fu necessario stabilire chi dovesse godere della cittadinanza italiana di pieno diritto. Coloro che, nei territori annessi al Regno d'Italia, acquistavano la cittadinanza italiana di pieno diritto ai sensi degli articoli 70 e 71 del Trattato di S. Germain, dovevano vedersi accertato tale diritto da parte del comune di pertinenza: questo infatti era ciò che stabiliva l'art. 1 del R.D. 30 dicembre 1920, n. 1890. A questo scopo ogni comune delle nuove province doveva compilare e pubblicare una lista delle persone per le quali si verificassero le condizioni previste dalle indicate norme del Trattato di pace. La circolare del Commissariato Civile di Cles n. 417/49 del 23 febbraio 1922 (2) chiarisce come, con decreto del Ministro Segretario di Stato per gli affari dell'Interno del 1 febbraio 1922 sia stato stabilito, fra l'altro, quanto segue: - nell'elenco delle persone che ai sensi del Trattato di pace di S. Germain acquistavano la cittadinanza italiana di pieno diritto, dovevano essere iscritti d'ufficio presso ogni comune delle nuove province tutti coloro che, nati entro i confini del Regno, possedevano dalla nascita o avevano acquistato prima del 24 maggio 1915, e non soltanto per ragioni d'ufficio, il diritto di pertinenza al comune ... (art. 1); - l'elenco sarebbe poi stato depositato nella segreteria del comune entro il mese di marzo 1922. Di tale deposito si sarebbe quindi dovuto dare pubblico annunzio ... L'elenco infine sarebbe stato comunicato al Commissariato Civile (nel caso specifico a quello di Cles) che entro quattordici giorni vi avrebbe potuto introdurre rettifiche d'ufficio (nuove iscrizioni, cancellazioni, correzioni, ecc.) (art. 3). Inoltre coloro che alla data della pubblicazione del R.D. 30 dicembre 1920, n. 1890 (18 gennaio 1921) non avevano compiuto 18 anni sarebbero stati iscritti nell'elenco insieme con il genitore, di cui seguivano la condizione.

Note 1. Il Trattato di S. Germain fu concluso il 10 settembre 1919 e approvato con R.D. 6 ottobre 1919 n. 1804, convertito in legge il 26 settembre 1920 (legge n. 1322). 2. La circolare è conservata all'interno della "Lista di quelle persone che ai sensi del Trattato di S. Germano hanno acquisito la cittadinanza italiana di pieno diritto", Archivio del comune di Smarano, subfondo 2 Comune di Smarano (ordinamento austriaco), serie 2.6 Registro di acquisizione della cittadinanza italiana, n. 45

2.6.45 "Lista di quelle persone che ai sensi del Trattato di S. Germano hanno acquisito la cittadinanza italiana di pieno diritto" 1922 marzo 24 Registro

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Ente Comune di Smarano 1923 gennaio 13 -1928 novembre 29

Luoghi Smarano

Archivi prodotti Fondo Comune di Smarano, 01/01/1483 - 31/12/1957 Subfondo Comune di Smarano (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1957

Storia L'estensione alle nuove province, e quindi anche ai comuni trentini, della legge e del regolamento comunale e provinciale italiano fu sancita invece dal R.D. 11 gennaio 1923, n. 9. Se i Capocomune mutarono formalmente la loro denominazione in quella italiana di "Sindaci" fin dal 1918, solo dal gennaio 1923 cominciarono ad operare gli organi elettivi del Consiglio comunale e della Giunta, che sostituirono rispettivamente la Rappresentanza e la Deputazione (1). Negli anni successivi, la legge comunale italiana fu riformata nel senso di un maggiore centralismo. Nel 1926 fu istituito il Podestà, prima nei comuni con meno di 5000 abitanti e poi in tutti i comuni del Regno d'Italia (2). Ciò significava che a Sindaco, Consiglio e Giunta, organi elettivi, sarebbe stato sostituito da allora il Podestà, nominato con decreto reale. Ma oltre a questo in epoca fascista furono presi dei provvedimenti ancora più traumatici e radicali per molti comuni trentini. Infatti il principio dell'accentramento sostenuto dal regime portò alla soppressione e all'aggregazione a comuni maggiori dei piccoli comuni, tanto che in Trentino si passò dai 356 comuni esistenti nel 1918 ai 127 del 1929. Molto numerose furono in particolare le fusioni operate nel 1928 - 1929 e questa sorte, come detto all'inizio, toccò anche al comune di Smarano che fu aggregato a Coredo con R.D. 29 novembre 1928, n. 2970.

Fonti normative Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto legge 3 settembre 1926, n. 1910, "Estensione dell'ordinamento podestarile a tutti i comuni del regno" Regio Decreto 29 novembre 1928, n. 2970, "Riunione dei comuni di Còredo, Sfruz, Smarano e Tavon in un unico Comune con denominazione e capoluogo 'Coredo'".

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 RECLA E., Smarano: notizie storiche, Trento, 1989

Note 50

(1) Il R.D. 11 gennaio 1923, n. 9 fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13 gennaio 1923. A proposito di questo passaggio istituzionale cfr. inoltre MASTELLOTTO, "L'archivio comunale trentino", p. 86 (2) D.L. 3 settembre 1926, n. 1910

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Ente Comune di Smarano 1952 ottobre 15-

Luoghi Smarano

Altre date 1952 agosto 23 (La data si riferisce alla legge regionale n. 30 di ricostituzione del comune autonomo.)

Archivi prodotti Fondo Comune di Smarano, 01/01/1483 - 31/12/1957 Subfondo Comune di Smarano (ordinamento italiano), 01/01/1923 - 31/12/1957

Storia Smarano fu elevato nuovamente al rango di comune solo ventiquattro anni dopo, nel 1952, quando la sua ricostituzione in comune autonomo fu stabilita dalla Legge regionale 23 agosto 1952, n. 30, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione del 5 settembre 1952, n. 19. Con decreto n. 12269 del 15 ottobre 1952 il Commissario del Governo per la regione Trentino-Alto Adige nominò Giuseppe Schwarz Commissario straordinario per la temporanea amministrazione del comune ricostituito, fino allo svolgimento delle elezioni amministrative che si tennero poi il 9 maggio 1954. Prima del 1952 il paese, pur rimanendo frazione di Coredo, ottenne la possibilità di gestire autonomamente i propri beni soggetti ad uso civico grazie alla nomina di un Commissario agli Usi civici, effettuata con Decreto prefettizio 14 gennaio 1946, n. 34663/III-b, al quale subentrò, due anni dopo, un Comitato per l'amministrazione degli Usi civici.

Fonti normative Decreto del Commissario del Governo per la Regione Trentino-Alto Adige 15 ottobre 1952, n. 12269 Legge regionale 23 agosto 1952, n. 30, Ricostituzione dei Comuni di Sfruz e Smarano

52 subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano), 1923 - 1957

Soggetti produttori Comune di Smarano, 1923 gennaio 13 -1928 novembre 29 Comune di Smarano, 1952 ottobre 15-

53 serie 3.1 Deliberazioni del Consiglio (originali), 1923 - 1957

Contenuto Nella serie sono presenti gli originali delle deliberazioni del Consiglio comunale e del Commissario straordinario nominato con decreto del Commissario del Governo 15 ottobre 1952, n. 12269, che prevedeva la sua durata in carica fino allo svolgimento delle elezioni amministrative, svoltesi poi effettivamente il 9 maggio 1954. Pertanto entro tale periodo di tempo tutte le deliberazioni furono prese dal Commissario straordinario. Va segnalato inoltre che la serie comprende solo due registri mentre per il periodo che parte dal 18 luglio 1953 e arriva fino alla fine del 1957 anche gli originali delle deliberazioni, così come le copie da cui non si distinguono per il tipo di supporto usato, sono redatti su carte sciolte. Peraltro gli originali redatti cu carte sciolte, insieme ad alcune copie semplici e ad alcune vistate, relativi al periodo luglio-dicembre 1953 sono stati successivamente accorpati e rilegati in volume unico.

3.1.1.b. 1-4 Deliberazioni del Consiglio 1923 luglio 28 - 1926 aprile 26 Registro, cc. 20 n.n.

3.1.2.b. 1-4 Deliberazioni del Commissario straordinario 1953 gennaio 3 - 1953 agosto 23 Registro, cc. 26 n.n.

3.1.3.b. 1-4 Deliberazioni del Commissario straordinario 1953 luglio 18 - 1953 dicembre 31 Per il periodo 18 luglio - 23 agosto sono presenti sia copie semplici che copie vistate (i relativi originali si trovano sul reg. descritto al n. precedente), dal 29 agosto in poi sono contenute esclusivamente le deliberazioni originali. Volume, cc. 89 n.n.

3.1.4.b. 1-4 Deliberazioni del Commissario straordinario e del Consiglio 1954 - 1957 - deliberazioni del Commissario straordinario, 1954 gennaio 4 - aprile 30 - deliberazioni del Consiglio comunale, 1954 maggio 21 - 1957 dicembre 28 Fascicolo

54 serie 3.2 Deliberazioni del Consiglio (copie vistate), 1952 - 1957

Contenuto La serie raggruppa le copie vistate delle deliberazioni del Consiglio comunale, che vengono conservate anche in presenza dei relativi originali perché munite del visto e del timbro originale dell'autorità tutoria, cioè della Prefettura e poi della Giunta provinciale di Trento. Inoltre, poiché con Decreto 15 ottobre 1952, n. 12269, il Commissario del Governo per la regione Trentino-Alto Adige nominò Giuseppe Schwarz Commissario straordinario per la temporanea amministrazione del comune, fino allo svolgimento delle elezioni amministrative, svoltesi poi effettivamente il 9 maggio 1954, per tale periodo di tempo sono conservate in questa serie le copie delle deliberazioni assunte dal Commissario stesso. Per il 1952 sono state conservate le copie semplici in quanto mancano sia le copie vistate che le deliberazioni originali.

3.2.1 Deliberazioni del Commissario straordinario e del Consiglio 1952 - 1957 - deliberazioni del Commissario straordinario, 1952 novembre 29 - 1954 aprile 30 - deliberazioni del Consiglio comunale, 1954 giugno 9 - 1957 dicembre 6 Fascicolo

55 serie 3.3 Indici delle deliberazioni del Consiglio, 1953 gennaio 3 - 1959 aprile 29

3.3.1 Indice delle deliberazioni del Commissario straordinario e del Consiglio(1) 1953 gennaio 3 - 1959 aprile 29 Registro Note 1. Per quanto riguarda il periodo di durata in carica del Commissario straordinario si veda l'Introduzione alla serie precedente.

56 serie 3.4 Deliberazioni della Giunta (originali), 1926 - 1957

Contenuto La serie comprende gli originali delle deliberazioni della Giunta e del Podestà, nominato con R.D. 6 maggio 1926, n. 760, e rimasto in carica fino alla soppressione del comune di Smarano e all'aggregazione al comune di Coredo (R.D. 29 novembre 1928, n. 2970). Anche per gli originali delle deliberazioni della Giunta, come per quelle del Consiglio, va rilevato che solo per il periodo 1926-1928 essi sono contenuti su un registro mentre per gli anni dal 1954 al 1957 sono redatte su carte sciolte. Dal 1952, quando il comune di Smarano fu ricostituito(1), al 1954, rimase in carica un Commissario straordinario per la temporanea amministrazione del comune(2), le cui delibere sono conservate con quelle del Consiglio.

Note 1. Il comune di Smarano fu ricostituito con Legge regionale 23 agosto 1952, n. 30 2. Nominato con decreto del Commissario del Governo n. 12269 del 15 ottobre 1952.

3.4.1.b. 1-2 Deliberazioni della Giunta e del Podestà 1926 marzo 16 - 1928 aprile 7 - Deliberazioni della Giunta, 1926 marzo 16 - 1926 maggio 5 - Deliberazioni del Podestà, 1926 maggio 26 - 1928 aprile 7 Registro, cc. 30 n.n.

3.4.2.b. 1-2 Deliberazioni della Giunta 1954 - 1957 Fascicolo

57 serie 3.5 Deliberazioni della Giunta (copie vistate), 1926 - 1957

Contenuto La serie raccoglie anche le copie vistate delle deliberazioni del Podestà, che fu nominato con R.D. 6 maggio 1926, n. 760, e una deliberazione del Commissario straordinario, conservata in questa serie, a differenza delle altre che si trovano nelle serie delle deliberazioni del Consiglio, a causa della sua numerazione.

3.5.1 Deliberazioni del Podestà, del Commissario straordinario e della Giunta 1926 - 1928; 1954 - 1957 - Deliberazioni del Podestà, 1926 maggio 31 - novembre 30 - Deliberazioni del Commissario straordinario, 1954 maggio 26 - Deliberazioni della Giunta, 1954 luglio 15 - 1957 Fascicolo

58 serie 3.6 Indici delle deliberazioni della Giunta, 1954 maggio 26 - 1959 luglio 30

3.6.1 Indice delle deliberazioni della Giunta 1954 maggio 26 - 1959 luglio 30 Registro

59 serie 3.7 Protocolli degli esibiti, 1924 - 1959

3.7.1.b. 1-3 Protocollo degli esibiti 1924 aprile 22 - 1924 maggio 20 Nn. 315 - 373 Fascicolo

3.7.2.b. 1-3 Protocollo degli esibiti 1924 maggio 23 - 1925 ottobre 26 1924: nn. 373 - 840; 1925: nn. 1 - 529 Registro

3.7.3.b. 1-3 Protocollo degli esibiti 1953 gennaio 3 - 1955 luglio 25 1953: nn. 1 - 1348; 1954: nn. 1 - 1304; 1955: nn. 1 - 800 Registro

3.7.4 Protocollo degli esibiti 1955 luglio 25 - 1957 settembre 25 1955: nn. 881 - 1456; 1956: nn. 1 - 1417; 1957: nn. 1 - 1020 Registro

3.7.5 Protocollo degli esibiti 1957 settembre 25 - 1959 ottobre 30 1957: nn. 1021 - 1372; 1958: nn. 1 - 1593; 1959: nn. 1 - 1090 Registro

60 serie 3.8 Carteggio e atti degli affari comunali, 1924 - 1957 (con docc. fino al 1982)

Contenuto La serie comprende il carteggio prodotto e ricevuto dal comune negli anni dal 1924 al 1926 e poi nel periodo che va dall'ottobre 1952, data di poco successiva alla ricostituzione del comune di Smarano e alla nomina del Commissario straordinario per la sua amministrazione, all'anno 1957. E' presente anche documentazione relativa a Smarano prodotta nel periodo intermedio, quando cioè il paese era una frazione del comune di Coredo. A tale documentazione va esteso presumibilmente quanto sta scritto in una nota di accompagnamento del 21 agosto 1954 inviata dal comune di Coredo a quello di Smarano in allegato al fascicolo relativo al Consorzio irriguo di Smarano (serie 3.8 Carteggio ed atti, n. 8). In essa si dice infatti che gli atti restituiti non interessano il comune di Coredo ma appartengono di diritto al comune di Smarano. Si può aggiungere la considerazione che la documentazione inerente Smarano prodotta o ricevuta da Coredo durante l'aggregazione, dopo la ricostituzione del comune autonomo di Smarano, diventava necessaria a quest'ultimo per l'espletamento delle sue funzioni amministrative. L'applicazione della circolare ministeriale n. 17100/2 del 1° marzo 1897, che prescrive un titolario per la classificazione degli atti prodotti e ricevuti dal comune, titolario che comprende 15 categorie, con ulteriore suddivisione in classi e sottoclassi o fascicoli, si deve far risalire per il comune di Smarano soltanto al 1953. Essa infatti entrò in vigore in Trentino solo dopo l'estensione alle nuove province della legislazione comunale e provinciale italiana (R.D. 11 gennaio 1923 n. 9) ma a Smarano non trovò immediata applicazione, almeno a giudicare dal carteggio delle annate dal 1924 al 1928, che è sopravissuto in quantità assai ridotta per il periodo 1924-1926 mentre è addirittura inesistente per il 1927 e per il 1928. Dal 1953 compare invece per il carteggio la classificazione secondo le 15 categorie, i cui titoli riportiamo di seguito: - Cat. I Amministrazione; - Cat. II Opere pie e beneficenza; - Cat. III Polizia urbana e rurale; - Cat. IV Sanità ed igiene; - Cat. V Finanze; - Cat. VI Governo; - Cat. VII Grazia, Giustizia e Culto; - Cat. VIII Leva e truppe; - Cat. IX Istruzione pubblica; - Cat. X Lavori pubblici, poste, telefoni; - Cat. XI Agricoltura, industria e commercio; - Cat. XII Stato civile, censimento, statistica; - Cat. XIII Esteri; - Cat. XIV Oggetti diversi; - Cat. XV Sicurezza pubblica. Non si riscontrano invece ulteriori suddivisioni del carteggio in classi e sottoclassi.

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Relativamente alle varie annate di carteggio sono stati segnalati i fascicoli relativi ad affari ritenuti significativi per la storia o i diritti del comune o per la ricerca in generale, i fascicoli pluriennali e quelli recanti titolo originario.

3.8.1.b. 1-5 Carteggio ed atti 1924 Fra l'altro: "Elenco dei capitali attivi al 31 dicembre 1923", 1924 ottobre 22 Fascicolo

3.8.2.b. 1-5 Carteggio ed atti 1925 Fascicolo

3.8.3.b. 1-5 Atti riguardanti i diritti e l'utilizzo dell'acqua per l'irrigazione 1925 - 1932 - Concessione al comune di Tres per la derivazione di acqua per scopi irrigui, potabili e domestici dalle sorgenti Pradolin, Sfruz, Plan e Spinazza e dagli scoli degli acquedotti di Smarano e Sfruz (decreto del Ministero dei Lavori pubblici n. 2232 del 24 marzo 1931), 1925 luglio 7 - 1932 gennaio 29 - Vertenza insorta fra i proprietari di fondi di Smarano e gli abitanti di Sfruz, proprietari di fondi situati nel territorio catastale di Smarano, per l'utilizzo dell'acqua per l'irrigazione, 1926 maggio 1 - 1931 aprile 13 - Atti relativi al riconoscimento di diritti di derivazione dell'acqua per l'irrigazione dal rivo di San Romedio e dal rio Verdes, 1931 maggio 27 - luglio 13 Fascicolo

3.8.4.b. 1-5 Carteggio ed atti 1926 Fra l'altro: "Verbale di consegna di titoli di credito ed altri valori al tesoriere comunale di Smarano", 1926 agosto 27 Fascicolo

3.8.5.b. 1-5 Atti relativi a titoli di credito e a beni mobili patrimoniali di proprietà del comune, a debiti, oneri ed altre passività gravanti su di esso 1933 - 1945 (con documenti dal 1924) - "Elenco dei capitali attivi al 31 dicembre 1923", 1924 ottobre 22; - "Verbale di consegna di titoli di credito ed altri valori al tesoriere comunale di Smarano", 1926 agosto 27; - "Importo dei libretti di capitali presso banche", 1927 gennaio 19; - "Inventario di tutti i debiti, oneri ed altre passività gravanti il comune", post 1930 - [1933];

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- "Inventario dei beni mobili di uso pubblico (tavoli, scaffali, ed altri mobili destinati al servizio dei pubblici uffici...) patrimoniali", 1933 novembre 30; - "Elenco fondi rustici di proprietà comunale al 1945". Fascicolo

3.8.6 Schede individuali delle vaccinazioni 1937 - 1982 Busta

3.8.7 Polizze d'abbonamento all'acquedotto comunale per la fornitura di acqua per uso potabile e domestico e carteggio relativo(1) 1939 - 1960 Busta Note 1. Le polizze, cioè i contratti per la fornitura di acqua potabile e domestica, furono stipulate, negli anni della soppressione del comune di Smarano, con il comune di Coredo (cfr. timbri della 'Azienda elettrica comunale Coredo' o del 'Comune di Coredo' e in seguito, dal I gennaio 1953, con il comune di Smarano. L'utilizzo, anche dopo tale data, dei modelli recanti l'intestazione "Acquedotto comunale di Coredo" si spiega probabilmente con la disponibilità di tali modelli forniti dal comune di Coredo (solo in alcuni casi la data topica 'Coredo' è sostituita da 'Smarano').

3.8.8 Atti relativi alla costituzione del Consorzio irriguo o di miglioramento fondiario di Smarano(1) 1942 aprile 1 - 1943 maggio 25 Fra l'altro: - copia semplice del verbale dell'assemblea dei proprietari svoltasi l'8 novembre 1942 per la costituzione del Consorzio irriguo di Smarano e la nomina di una Deputazione provvisoria; - elenco dei proprietari di terreni situati entro il comprensorio consorziale con gli esiti delle votazioni per l'adesione al Consorzio; - "Elenco nominativo dei proprietari con le superfici catastali delle particelle formanti il comprensorio irriguo di Smarano", copia autentica rilasciata dall'Ufficio del Catasto fondiario di Cles, 1942 maggio 30 Busta Note 1. Fascicolo trasmesso dal comune di Coredo in data 21 agosto 1954 e cioè poco tempo dopo la ricostituzione del comune di Smarano, con la motivazione che gli atti non interessano più al comune di Coredo ma appartengono di diritto al comune di Smarano (cfr. nota di accompagnamento del comune di Coredo del 21 agosto 1954, prot. n. 1974, ricevuta da Smarano il 26 agosto, prot. n. 862, contenuta nel fascicolo).

3.8.9 IX Censimento generale della popolazione 1951 novembre 4 - Fogli di famiglia di Smarano, frazione di Coredo (frazione geografica B, sezione di censimento 2): nn. 1-111 Busta

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3.8.10 Carteggio ed atti 1952 ottobre 29 - 1952 dicembre 29 Busta

3.8.11 Carteggio ed atti: catt. I - V 1953 Fra l'altro: - alla cat. I: Ricostituzione del comune di Smarano: relazione della Giunta regionale e disegno di legge e legge regionale di ricostituzione dei comuni di Sfruz e Smarano n. 30 del 23 agosto 1952 pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione n. 19 del 5 settembre 1952. Inoltre: decreto n. 12269 del 15.10.1952 con cui il Commissario del Governo nomina Giuseppe Schwarz commissario straordinario per il ricostituito comune di Smarano fino allo svolgimento delle elezioni amministrative e atti relativi, prot. n. 227; - alla cat. IV: Atti relativi al Consorzio ostetrico fra i comuni di Coredo, Smarano e Sfruz con Statuto approvato in via definitiva dal Consiglio comunale l'11 agosto 1954 e dal Commissario del Governo il 13 gennaio 1955, 1953 - 1971; Atti relativi al Consorzio medico fra i comuni di Coredo, Smarano e Sfruz con Statuto approvato in via definitiva dal Consiglio comunale il 2 ottobre 1954 e dal Commissario del Governo il 24 gennaio 1955, 1953 - 1976; - alla cat. V: Censimento del bestiame per i ruoli del 1953. Inoltre: Tariffe e aliquote per i tributi comunali, 1953 - 1979, che contiene le approvazioni delle tariffe o aliquote da applicare ai seguenti tributi comunali: imposta sul bestiame, 1953-1961; imposta sui cani, 1953-1979; imposte di consumo, 1953-1968; imposta sui lavoratori domestici, 1953; imposta sulle industrie, commerci, arti e professioni (ICAP), 1969; imposta di famiglia, 1954-1963; imposta sulle insegne, 1953; imposta sulle macchine per caffè tipo espresso, 1953; imposta di patente, 1953-1955; imposta sul valore locativo, 1957; tariffe per utenze acqua potabile, 1968 Busta

3.8.12 Carteggio ed atti: catt. VI - IX 1953 Fra l'altro: - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali e liste elettorali femminile e maschile della sezione unica. Inoltre: Elezioni politiche del 7 giugno 1953; - alla cat. IX: "Progetto per la sistemazione dell'edificio ex-scuola elementare a sede del neo comune di Smarano" con computo metrico estimativo del 12 giugno 1953 e atti relativi, 1953 maggio 20 - luglio 15 Busta

3.8.13 Carteggio ed atti: catt. X - XV 1953 Fra l'altro: - alla cat. X: Progetto per la costruzione di una fontana-lavatoio-abbeveratoio in località "Laste", 1953 febbraio 24 Busta

3.8.14

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Regolamenti comunali 1953 - 1955 Contiene gli atti relativi alla redazione e approvazione dei seguenti regolamenti: - regolamento speciale per la riscossione delle imposte di consumo in economia, 1953; - regolamento per la formazione dell'elenco dei poveri, 1953; - regolamento edilizio, 1953 - 1954; - regolamento per il servizio dell'acquedotto potabile, 1953; - regolamento di polizia mortuaria,1953 - 1955; - regolamento di polizia rurale, 1953 - 1954; - regolamento organico degli impiegati e salariati del comune, 1953; - regolamento per servizi pubblici di autonoleggio da rimessa, 1954. Busta

3.8.15 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1954 Fra l'altro: - alla cat. I: Elezioni comunali del 9 maggio 1954, 1954 marzo 19 - maggio 28 - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali Busta

3.8.16 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1954 Busta

3.8.17 Carteggio e atti: catt. I - VI 1955 Fra l'altro: - alla cat. I prot. n. 787: circolare n. 1283 del 13/07/1955 della Soprintendenza archivistica di Venezia recante l'oggetto "norme sugli scarti d'archivio". Inoltre: relazioni e bilancio per l'esercizio 1954 del Consorzio dei comuni della Provincia di Trento, 1955 maggio 20; Affitto del frantoio comunale per il periodo 1/12/1952 - 30/11/1956 - alla cat. V: Affittanza della segheria comunale "Ausuol", 1950 - 1955 - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali Busta

3.8.18 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1955 Fra l'altro: - alla cat. X: Richiesta del comune di Smarano al Ministero dei Lavori pubblici, tramite l'Ufficio del genio civile di Trento, volta ad ottenere il riconoscimento del diritto di usare l'acqua derivata dal rio Verdes, in località "Tovati", C.C. di Smarano, per scopi irrigui,

65 potabili e domestici; allegati: planimetria dell'acquedotto potabile di Smarano ed elenchi delle particelle appartenenti al comprensorio irriguo di Smarano, 1954 agosto 10 - 1955 giugno 16 - alla cat. XI: "Elenco permanente sorti legna e strame", 1953 - 1955 Busta

3.8.19 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1956 Fra l'altro: - alla cat. I prot. n. 24: Circolare n. 1700 dell'1/12/1955 della Soprintendenza archivistica di Venezia ai sindaci dei comuni della sua circoscrizione archivistica recante l'oggetto "norme relative alla conservazione degli Archivi comunali"; prot. n. 415: Comunicazioni con l'Archivio di Stato di Trento relative alla restituzione degli atti dell'archivio comunale da parte del comune di Coredo al comune di Smarano dopo la sua ricostituzione, 1956 aprile 20 - ottobre 10 - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali. Inoltre: Elezioni regionali dell'11 novembre 1956, 1956 settembre 10 - dicembre 21 Busta

3.8.20 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1956 Fra l'altro: - alla cat. XI: Ricorso promosso contro il comune di Smarano da alcuni censiti di Sfruz, proprietari di terreni rientranti nel comprensorio irriguo di Smarano, riguardo alla tariffa dell'acqua irrigatoria, maggiorata rispetto a quella degli utenti di Smarano, 1953 - 1956 Busta

3.8.21 Carteggio ed atti: catt. I - VI 1957 Fra l'altro: - alla cat. IV: Atti relativi al Consorzio veterinario Media Anaunia con sede in Taio comprendente anche il comune di Smarano, fra cui una copia dello Statuto e i verbali di deliberazioni del Consiglio comunale per la nomina dei rappresentanti consorziali, 1947 - 1957 - alla cat. V: Incendio del 12 settembre 1957: carteggio e gestione dei soccorsi con rendiconto finale e relative pezze d'appoggio da parte del Comitato comunale per l'assistenza ai sinistrati, costituito dal sindaco di Smarano il 14 settembre 1957; atti relativi alla concessione di legname per la ricostruzione a favore delle vittime dell'incendio. - alla cat. VI: Revisione annuale e revisioni dinamiche delle liste elettorali Busta

3.8.22 Carteggio ed atti: catt. VII - XV 1957 Fra l'altro:

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- alla cat. XI: Gelate del 7-8 maggio 1957: carteggio relativo alla stima dei danni e all'erogazione di sussidi agli agricoltori colpiti per mezzo del Comitato comunale appositamente istituito, 1957 maggio 28 - ottobre 11. Contiene inoltre: Atti relativi al piano economico di utilizzazione dei beni silvo-pastorali del comune di Smarano per il decennio 1948 - 1957 e alla revisione del piano stesso per il decennio 1958 - 1967, con delibere di approvazione dei due piani da parte della Camera di Commercio di Trento, 1952 aprile 18 - 1959 giugno 25. Contiene inoltre: Atti relativi all'estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti in base alla legge 22 novembre 1954 n. 1136, fra cui atti riguardanti lo svolgimento delle elezioni del Consiglio direttivo della Cassa Mutua comunale del 13 marzo 1955, 1954 - 1957 Busta

67 serie 3.9 Contratti, 1923 - 1966

3.9.1.b. 1-2 "Repertorio degli atti ricevuti" 1923 ottobre 13 - 1928 ottobre 19 Repertorio di contratti: - 1923-1924: nn. 1-4; - 1925-1928: nn. 1-14 Registro

3.9.2.b. 1-2 Contratti 1923 ottobre 13 - 1928 novembre 20 - contratti nn. di rep. 1-4, 1923 ottobre 13 - 1924 dicembre 30; - contratti nn. di rep. 1-14, 1925 giugno 12 - 1928 ottobre 19; - contratto per la vendita di 94 piante in località "Roadizza" non registrato a repertorio (verbale di aggiudicazione del 14 luglio 1925); - contratto per la vendita di 250 piante in località "Gaggio" non registrato a repertorio (verbale di aggiudicazione del 20 novembre 1928). Fascicolo

3.9.3 "Repertorio atti soggetti tassa di registro" 1953 maggio 23 - 1966 agosto 19 Repertorio dei contratti dal n. 1 al n. 100 Registro

3.9.4 Contratti 1952 giugno 14 - 1955 settembre 3 - contratti nn. 420/424/429 del rep. del comune di Coredo, 1952 giugno 14 - ottobre 11; - contratti nn. 1 - 14 del rep. del comune di Smarano, 1953 maggio 23 - 1955 settembre 3. Busta

3.9.5 Contratti 1956 marzo 21 - 1957 settembre 5 nn. di rep. 17 - 33 Busta

3.9.6

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Contratti 1958 luglio 9 - 1959 novembre 15 nn. di rep. 41 - 50 Contiene anche due contratti non registrati a repertorio: - contratto per la vendita di 84 piante resinose in località "Doss Clisson", 1959 agosto 9 - settembre 29; - Vendita di 78 piante resinose dei boschi "Traversara", "Tovo Laert", "Gaggio" e "Val Maor", 1959 novembre 15 Busta

3.9.7 Contratti 1960 luglio 13 - 1961 agosto 28 nn. di rep. 54 - 65 Contiene anche due contratti non registrati a repertorio: - contratto per la vendita di piante nelle località "Carbonara", "Val Maor" e "Roadizza", 1960 luglio 17 - contratto per la vendita di piante divelte dal vento nelle località "Bus del liever", "Pozzalunga" e "Cavada", 1960 novembre 25 - contratto per la vendita di piante in località "Plagi", 1961 maggio 14 Busta

3.9.8 Contratti 1962 maggio 13 - 1963 settembre 15 nn. di rep. 70 - 76 Contiene anche contratti non registrati a repertorio: - vendita di 5 lottini di prodotti boschivi delle località "Pozzalunga", "Cavada", "Val dell'Orcia", "Orto-Dossi" e "Al Molino", 1962 maggio 13 - vendita di prodotti forestali delle località "Acqueta" e "Pra' da Borca", 1962 novembre 13 - vendita di lottini di cascami di bosco delle località "Roadizza bassa", "Alle Giarre", "Pra' da Borca", "Strente", "Val Maor", ecc., 1963 giugno 16 - vendita di vari lottini, 1963 settembre 15 Busta

3.9.9 Contratti 1964 marzo 14 - 1966 marzo 14 nn. di rep. 80 - 94 Contiene anche alcuni contratti non registrati a repertorio: - vendita di lottini vari delle località "Enzò de drio", "Gaggio" e "Pozzalunga" - vendita di un lottino di prodotti boschivi della località "Tov del Lert", 1964 agosto 12 - vendita di 5 lottini di prodotti boschivi delle località "Selvat-Mula", "Acquetta", "Cavada", "Ort" e "Busa del Marin", "Crosare" e "Busa del lever", 1965 giugno 5 - vendita di tre lottini di prodotti boschivi delle località "Sparangole sotto Traversara", "Tov del lert-Val Maor" e "Sas del toval- Campestrin vasca", 1965 luglio 18 - vendita di due lottini di prodotti boschivi delle località "Strente Rovadizza sotto il Viat" e "Rovadizza alta", 1965 settembre 12 Busta

69 serie 3.10 Ruoli delle rendite patrimoniali e delle imposte e tasse comunali, 1924 - 1960

Contenuto La serie comprende quasi tutti i ruoli per la riscossione delle imposte e tasse. Si fa presente però che i ruoli relativi all'esercizio 1953 e la maggior parte di quelli relativi all'esercizio 1954 sono conservati nella serie 3.13 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, in quanto allegati alle reversali di cassa ad essi relative e inseriti in corrispondenza dei vari articoli in entrata del conto consuntivo (1).

Note 1. Cfr. i nn. 6 e 8 della serie 3.13 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, Archivio del comune di Smarano, subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano).

3.10.1.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi; - fitti reali di fabbricati; - fitti reali di fondi rustici; - pascolo nei beni comunali. Registro

3.10.2.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - fitti reali di fabbricati. Fascicolo, cc. 2

3.10.3.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - interessi attivi; - vendita calce; - III rata legname uso fabbrica distribuito alle famiglie colpite dall'incendio dell'anno 1922; - appalto caccia 1923-1924. Fascicolo, cc. 2

70

3.10.4.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: taglio ordinario di boschi: - sorti legna da fuoco sul monte - sorti legna nel gaggio. Registro

3.10.5.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - lotti ramaglie e piante secche ed atterrate per uso interno. Fascicolo, cc. 2

3.10.6.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - diritti patrimoniali per uso di acqua irrigatoria; - taglio ordinario di boschi. Registro

3.10.7.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - concessione erba dal bosco detto "Sottotraversara". Fascicolo, cc. 2

3.10.8.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - consumo energia elettrica a scopo illuminazione, per ferri da stiro e per motori; - monte taurine. Registro

3.10.9.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - concessione delle segature della sega comunale.

71

Fascicolo, cc. 2

3.10.10.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1924 Natura delle entrate o diritti: - tassa sui cani. Fascicolo, cc. 2

3.10.11.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - affitto fondi rustici. Fascicolo, cc. 2

3.10.12.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - affitto beni stabili. Fascicolo, cc. 2

3.10.13.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - sorti legna. Registro

3.10.14.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi. Fascicolo, cc. 2

3.10.15.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - legname incendiati IV rata. Fascicolo, cc. 2

72

3.10.16.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - reddito ordinario di boschi comunali. Registro

3.10.17.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - acqua irrigatoria. Registro

3.10.18.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - sorti erba "Sotto Traversara". Fascicolo, cc. 2

3.10.19.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - vendita calce e cemento. Fascicolo, cc. 2

3.10.20.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - monte taurine. Registro

3.10.21.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - vendita materiali elettrici.

3.10.22.b. 1-58 73

Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - ricavo dalla concessione di energia elettrica. Registro

3.10.23.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - energia elettrica: affitto motore. Fascicolo, cc. 2

3.10.24.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1925 Natura delle entrate o diritti: - energia elettrica: ferri da stiro.

3.10.25.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - affitti di beni comunali. Fascicolo, cc. 2

3.10.26.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - "Affitti di fondi rustici del Patronato scolastico a favore del comune". Fascicolo, cc. 2

3.10.27.b. 1-58 Ruolo delle entrate comunali 1926 Natura delle entrate: - legname uso interno. Registro

3.10.28.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 74

Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi.

3.10.29.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - entrate per la legna da fuoco. Registro

3.10.30.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi. Fascicolo, cc. 2

3.10.31.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - tassa sull'acqua irrigatoria. Registro

3.10.32.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - "Materiali fuori d'uso": materiali derivanti dall'abbattimento della sega comunale in Verdes, calce e sassi. Fascicolo, cc. 2

3.10.33.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - "Materiali fuori d'uso: calce". Registro

3.10.34.b. 1-58 Ruolo di riscossione della tassa comunale sui cani 1926 Registro

75

3.10.35.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - "Diversi materiali somministrati": cemento, sabbia e pietre Registro

3.10.36.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - "Entrata dalla stazione di monta taurina". Registro

3.10.37.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 (I semestre) Natura delle entrate o diritti: - tassa consumo energia elettrica (tassa governativa e tassa comunale). Registro

3.10.38.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 - II semestre Natura delle entrate o diritti: - tassa consumo energia elettrica. Registro

3.10.39.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - consumo energia elettrica come forza motrice e per ferri da stiro. Fascicolo, cc. 2

3.10.40.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1926 Natura delle entrate o diritti: - "Materiali elettrici". Fascicolo, cc. 2

3.10.41.b. 1-58 76

Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 In due esemplari perché riportano annotazioni diverse. Natura delle entrate o diritti: - affitto di fondi rustici del patrimonio scolastico. Fascicolo, cc. 2

3.10.42.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - fitti reali di fabbricati. cc. 2

3.10.43.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi (lotti piante travolte per uso interno). Fascicolo, cc. 2

3.10.44.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi (legname uso interno pro 1927 e 1928). Registro

3.10.45.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi (lotti uso interno). Fascicolo, cc. 2

3.10.46.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - taglio ordinario di boschi (lotti legna uso combustibile). Registro

3.10.47.b. 1-58

77

Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - concessione di lotti di legna per uso interno. Fascicolo, cc. 2

3.10.48.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - cessione di strame del terreno e legne secche; - di legna per "palanchi"; - di legname per uso interno. Registro

3.10.49.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - concessione di erba. Fascicolo, cc. 2

3.10.50.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - concessione di acqua per irrigazione. Registro

3.10.51.b. 1-58 Ruolo della tassa sui cani 1927 Fascicolo, cc. 2

3.10.52.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - cessione della segatura della sega comunale in "Ausuol" per il periodo 10 aprile - 3 luglio. Fascicolo, cc. 2

3.10.53.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 78

1927 Natura delle entrate o diritti: - cessione della segatura della sega comunale in "Ausuol" per il periodo 3 luglio - 31 luglio. Fascicolo, cc. 2

3.10.54.b. 1-58 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - ricavato dalla concessione della segatura della sega comunale in "Ausuol" per i mesi di settembre - ottobre. Fascicolo, cc. 2

3.10.55.b. 1-58 "Elenco somministrazioni materiali ai privati": calcina 1927 Fascicolo, cc. 2

3.10.56.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 - I semestre Natura delle entrate o diritti: - tassa consumo energia elettrica a scopo di illuminazione (tassa comunale e tassa governativa). Registro

3.10.57.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - rimborso spese per installazione privata della luce elettrica. I Rata. Registro

3.10.58.58.b. 1-58 Ruoli delle entrate o diritti comunali 1927 Natura delle entrate o diritti: - tassa consumo energia elettrica (tassa comunale e tassa governativa) per il II semestre 1927; - tassa sui materiali elettrici; - tassa forza motrice e ferri da stiro; - tassa bollo. Registro

3.10.59.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali

79

1928 Natura delle entrate o diritti: - fitti reali di fondi rustici. Fascicolo, cc. 2

3.10.60.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - fitti reali di fabbricati. Fascicolo, cc. 2

3.10.61.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - vendita di legname da fabbrica per uso interno. Fascicolo, cc. 2

3.10.62.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - vendita di legna ad uso combustibile; - per "palanchi"; - vendita di segature per il mese di agosto. Registro

3.10.63.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - vendita di legname. Registro

3.10.64.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - rendita dei boschi: vendita di strame e legne secche Registro

3.10.65.b. 59-76

80

Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - cessione dell'erba delle strade. Fascicolo, cc. 2

3.10.66.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - tassa sull'acqua per l'irrigazione. Registro

3.10.67.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - cessione di segature della sega comunale in "Ausuol" per il mese di luglio. Fascicolo, cc. 2

3.10.68.b. 59-76 Ruolo della tassa sui cani 1928 Fascicolo, cc. 2

3.10.69.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - installazione privata della luce elettrica (II rata) Registro

3.10.70.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - tassa comunale e governativa sul consumo di energia elettrica (I trimestre) Registro

3.10.71.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: 81

- fornitura di materiali elettrici; - costo della manodopera; - fornitura di contatori. Fascicolo, cc. 2

3.10.72.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - tassa comunale e governativa sul consumo di energia elettrica (II trimestre) Registro

3.10.73.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - tassa sul consumo di energia elettrica (III trimestre) Registro

3.10.74.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - tassa sul consumo di energia elettrica (IV trimestre) Registro

3.10.75.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1928 Natura delle entrate o diritti: - cessione di contatori elettrici (I e II rata). Registro

3.10.76.b. 59-76 Ruolo delle tasse comunali 1928 Natura delle entrate: - altre entrate dalla cessione di contatori elettrici (I e II rata). Fascicolo, cc. 2

3.10.77.b. 77-94 "Matricola utenti acqua potabile" 1953 - 1955

82

Registro

3.10.78.b. 77-94 Ruolo canone acqua irrigatoria 1954 Fascicolo, cc. 2

3.10.79.b. 77-94 Ruolo supplettivo imposte comunali 1954 Natura delle entrate: - imposta di famiglia. Fascicolo, cc. 2

3.10.80.b. 77-94 "Registro per il controllo del bestiame" 1954 - 1960 Il reg. ha funzione di matricola per la compilazione dei ruoli della tassa sul bestiame e sui cani. Registro

3.10.81.b. 77-94 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1955 Natura delle entrate o diritti: - legname uso interno, legna con bollette e sorti legna; - affitto delle erbe stradali; - sorti strame. Registro

3.10.82.b. 77-94 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1955 Natura delle entrate o diritti: - utenze acqua potabile. Registro

3.10.83.b. 77-94 Ruolo unico per le imposte e tasse comunali 1955 Natura delle entrate o diritti: - imposta di famiglia, sul valore locativo, di patente, sulle macchine per caffè tipo espresso, sulle insegne, di licenza, sul bestiame e sui cani. Registro

83

3.10.64.b. 59-76 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1955 Natura delle entrate o diritti: - utenze acque irrigue. Registro

3.10.85.b. 77-94 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1956 Natura delle entrate o diritti: - utenze acque irrigue; - utenze acqua potabile. Registro

3.10.86.b. 77-94 Ruolo unico delle imposte e tasse comunali 1956 Natura delle entrate o diritti: - imposta di famiglia, sul valore locativo, di patente, sulle macchine per caffè tipo espresso, sulle insegne, di licenza, sul bestiame e sui cani. Registro

3.10.87.b. 77-94 Ruolo supplettivo delle imposte e tasse comunali 1956 Natura delle entrate o diritti: - imposta di famiglia, addizionale all'imposta di ricchezza mobile sulle industrie comm., arti e professioni e imposta sui cani. Registro

3.10.88.b. 77-94 Ruolo principale delle entrate o diritti comunali 1956 Natura delle entrate o diritti: - legname uso interno, sorti legna, varie legname e legna; - sorti strame; - sfalcio erbe stradali; - affitto sega comunale; - proventi da operazioni di scongelamento di acque di privati e rifusione danni. Registro

3.10.89.b. 77-94

84

Ruolo supplettivo delle entrate o diritti comunali 1956 Natura delle entrate o diritti: - utenze acque delle fontane. Fascicolo, cc. 2

3.10.90.b. 77-94 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1957 Natura delle entrate o diritti: - sfalcio erbe stradali; - legname uso interno e sorti legna; - sorti strame; - proventi dalle operazioni di scongelamento di acque dei privati. Registro

3.10.91.b. 77-94 Ruolo delle entrate o diritti comunali 1957 Natura delle entrate: - canoni acque irrigue; - canoni acque potabili. Registro

3.10.92.b. 77-94 Ruolo unico principale delle imposte e tasse comunali 1957 Natura delle entrate o diritti: - imposta di famiglia, sul valore locativo, di patente, sulle macchine per caffè tipo espresso, sulle insegne, di licenza, sul bestiame e sui cani. Registro

3.10.93.b. 77-94 "Ruoletto rendite patrimoniali supplettivo" 1956 - 1957 Natura delle entrate: - affitto della sega comunale; - concessione di piante, di alberi di Natale e di piante per fare "sparei"(1). Fascicolo, cc. 2 Note 1. Si tratta dei telai delle finestre.

3.10.94.b. 77-94

85

Ruolo supplettivo delle entrate patrimoniali 1957 Natura delle entrate: - legname uso interno. Fascicolo, cc. 2

86 serie 3.11 Bilanci di previsione, verbali di chiusura dell'esercizio finanziario e conti consuntivi, 1924 - 1957

3.11.1 Bilancio di previsione 1924 Registro

3.11.2 Conto consuntivo 1924 Registro

3.11.3 Bilancio di previsione 1925 Registro

3.11.4 Conto consuntivo 1925 Registro

3.11.5 Bilancio di previsione 1926 Registro

3.11.6 Conto consuntivo 1926 Registro

3.11.7 Conto consuntivo 1927 Registro

3.11.8

87

Bilancio di previsione 1928 Registro

3.11.9 Conto consuntivo 1928 Registro

3.11.10 Bilancio di previsione 1929 Registro

3.11.11 Bilancio di previsione 1953 Registro

3.11.12 Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1953 Registro

3.11.13 Conto consuntivo 1953 Registro

3.11.14 Bilancio di previsione 1954 Registro

3.11.15 Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1954 Registro

3.11.16 Conto consuntivo 1954 88

Registro

3.11.17 Bilancio di previsione 1955 Registro

3.11.18 Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1955 Registro

3.11.19 Conto consuntivo 1955 Registro

3.11.20 Bilancio di previsione 1956 Registro

3.11.21 Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1956 Registro

3.11.22 Conto consuntivo 1956 Registro

3.11.23 Bilancio di previsione 1957 Registro

3.11.24 Verbale di chiusura dell'esercizio finanziario 1957 Registro

89

3.11.25 Conto consuntivo 1957 Registro

90 serie 3.12 Giornali e mastri della contabilità, 1924 - 1957

3.12.1.b. 1-5 Libro mastro 1924 Registro

3.12.2.b. 1-5 "Registro cassa comunale" 1926 Si tratta di un giornale. Registro

3.12.3.b. 1-5 Giornale di cassa 1927 Registro

3.12.4.b. 1-5 Giornale di cassa 1928 Registro

3.12.5.b. 1-5 Libro mastro 1928 Contiene anche l'elenco cronologico dei mandati emessi. Registro

3.12.6 Giornale e mastro della contabilità 1953 Registro

3.12.7 Giornale e mastro della contabilità 1954 Registro

91

3.12.8 Giornale e mastro della contabilità 1955 Registro

3.12.9 Giornale e mastro della contabilità 1956 Registro

3.12.10 Giornale e mastro della contabilità 1957 Registro

92 serie 3.13 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1924 - 1957

Contenuto Fra gli allegati al bilancio di previsione si trovano: - delibera di approvazione del bilancio da parte dell'organo comunale competente, cioè il Commissario straordinario, per il periodo della sua esistenza, o il Consiglio comunale; - decisioni di approvazione da parte dell'Autorità superiore; - bilanci preventivi o prospetti di previsione delle entrate e delle uscite dell'Azienda elettrica comunale (cfr. ad es. gli allegati al bilancio di previsione del 1926), in quanto servizio gestito in forma speciale dal comune; - bilanci di previsione del Corpo dei Vigili del fuoco volontari di Smarano; - prospetti di riparto delle spese per il personale dipendente dei consorzi fra il comune di Smarano e altri comuni (cfr. ad es. fra gli allegati al bilancio del 1927 il prospetto di riparto delle spese per il personale amministrativo - segretario, applicato e podestà - e per il medico condotto, tutti consorziali fra Coredo, Smarano, Sfruz e Tavon e il riparto delle spese per il veterinario dipendente dal Consorzio veterinario della Media Anaunia, cui anche Smarano apparteneva); - prospetti delle entrate e delle spese boschive previste per il comune da parte dell'Ispettorato dipartimentale delle foreste di Trento, Ispettorato distrettuale di Cles; - talora relazioni al bilancio del Commissario straordinario o della Giunta comunale, avvisi e referti di pubblicazione redatti dal commissario straordinario o dal sindaco e prospetti dei residui attivi e passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario precedente.

Fra gli allegati al conto consuntivo si trovano: - verbali di chiusura dell'esercizio finanziario; - relazioni o verbali dei revisori del conto; - delibere di approvazione da parte dell'organo comunale a ciò deputato, cioè il Consiglio comunale oppure il Podestà negli anni in cui esisteva; - decreti o decisioni di approvazione delle Autorità superiori cioè della Prefettura di Trento, tramite il Consiglio di Prefettura, per gli anni 1924 - 1928, e della Giunta provinciale dal 1953 in poi, con eventuali comunicazioni fra tali Autorità e il Comune; - rendiconti del Corpo dei Vigili del fuoco volontari; - talora elenchi dei residui attivi e passivi, elenchi dei mandati staccati, prospetti di entrata e uscita relativi a gestioni speciali del comune il cui utile veniva poi riportato sul conto consuntivo comunale (cfr. ad es. il rendiconto della gestione del Consorzio di panificio con il comune di Coredo fra gli allegati al conto del 1925), copie di delibere della Giunta comunale per storno di fondi da una categoria all'altra del bilancio o per erogazione di spese a calcolo o impreviste.

Fra gli allegati ai bilanci di previsione e ai conti consuntivi del 1955, 1956 e 1957 si trovano rispettivamente i bilanci di previsione e i rendiconti della gestione dei Vigili del fuoco, come previsto dall'art. 2 del Regolamento per l'esecuzione

93 della Legge regionale 20 agosto 1954, n. 24, sul Servizio antincendi (Regolamento approvato con D.P.G.R. 2 dicembre 1954, n. 92). Tale articolo stabilisce infatti al 2° e 3° comma: "Ogni corpo volontario ha un suo bilancio di previsione ed un suo rendiconto che costituiscono allegati rispettivamente al bilancio ed al conto consuntivo del Comune"; "Il totale delle entrate e delle spese previste sono iscritte, in pareggio, al Titolo terzo del bilancio di previsione del Comune". La legge regionale n. 24 prevede che al servizio antincendi provvedano nei comuni del Trentino-Alto Adige, al di fuori delle città capoluogo dove esiste un corpo dei Vigili del fuoco permanente, dei corpi di Vigili del fuoco volontari (art. 1). In ogni comune dev'essere istituito almeno un corpo volontario, dipendente dal Sindaco o dall'Assessore delegato al servizio antincendi, ed è il Consiglio comunale che deve stabilirne la forza numerica e la composizione, sentito il parere del Comandante dei Vigili del fuoco locale e dell'Ispettore provinciale (art. 15). I Comandanti dei corpi volontari compilano entro il mese di settembre di ogni anno il bilancio preventivo per l'anno seguente ed entro il mese di gennaio il rendiconto della gestione dell'anno precedente; il Consiglio comunale approva il bilancio e il finanziamento della spesa relativa (art. 21). Tali aspetti gestionali sono ovviamente meglio chiariti dal Regolamento di attuazione. Esso all'art. 6 specifica che il Comandante del corpo deve proporre entro il mese di agosto, sull'apposito modulo, lo schema del bilancio, al quale il Sindaco applica, in via di proposta, i contributi del comune per poi sottoporlo all'approvazione del Consiglio comunale. Il rendiconto è invece reso dal Comandante entro il mese di gennaio, firmato dallo stesso Comandante e dal cassiere, che, ai sensi dell'art. 10, deve provvedere agli incassi e ai pagamenti, ed è corredato dalle pezze giustificative della spesa (art. 11). Al Consiglio comunale spetta ancora una volta il compito di approvare il rendiconto e, con la stessa delibera, di provvedere a coprire l'eventuale disavanzo di gestione accertato dal rendiconto approvato; i totali delle entrate e delle uscite, così pareggiate, sono iscritti nei corrispondenti articoli del Titolo terzo del conto consuntivo comunale cui la gestione si riferisce (art. 12). Alla luce di quanto detto si può dunque concludere che al Corpo dei Vigili del fuoco volontari è delegata dal comune la funzione di espletare il servizio antincendi, servizio che il Corpo stesso svolge in forma amministrativamente e finanziariamente autonoma rispetto agli altri servizi comunali. Tuttavia il Corpo volontario non è fornito di propria personalità giuridica ma costituisce piuttosto l'oggetto di una gestione speciale da parte del comune: a quest'ultimo spetta infatti il compito, tramite delibera del Consiglio comunale, di approvare i bilanci preventivi e i rendiconti dei Vigili del fuoco nonché l'onere di versare i contributi necessari al pareggio economico del bilancio da questi presentato e di coprire gli eventuali disavanzi di amministrazione riscontrati nel suo rendiconto. Infine i totali delle entrate e delle uscite desunti dal bilancio e dal rendiconto presentati al Sindaco non sono che una voce iscritta in pareggio rispettivamente nel bilancio di previsione e nel conto consuntivo comunali. Un discorso analogo si potrebbe fare nel caso di Smarano per l'Azienda elettrica comunale, gestita in economia dal comune. Tuttavia il reperimento di una quantità di documentazione prodotta dalla stessa Azienda elettrica molto maggiore rispetto a quella del Corpo dei Vigili del fuoco ha indotto a costituire con essa un subfondo dell'archivio comunale (1).

Note 1. Per maggiori informazioni cfr. le "Notizie storico-istituzionali sull'Azienda elettrica comunale" e le "Notizie sull'archivio dell'Azienda elettrica comunale", premesse al subfondo 4 Azienda elettrica comunale di Smarano.

3.13.1 Allegati al conto consuntivo

94

Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-9 Uscita: spese di competenza artt. 1-57 1924 Busta

3.13.2 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1-15 Uscita: spese di competenza artt. 1-67 1925 Busta

3.13.3 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-21 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-93 1926 Fra gli allegati al bilancio di previsione: - Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica comunale Busta

3.13.4 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: reversali nn. 1-55 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-93 1927 Busta

3.13.5 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-19 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-83 1928 Busta

95

3.13.6 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-31 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-30 1953 Fra gli allegati al bilancio di previsione: - Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica comunale Fra i documenti giustificativi dell'entrata: - all'art. 1 Ruolo delle entrate per fitti reali di fondi rustici relativi agli anni 1951 e 1952; - all'art. 3 Ruolo delle entrate per sorti legna uso interno e sorti strame; - all'art. 4 Ruolo delle entrate per la cessione dell'acqua di scolo delle fontane; - all'art. 5 Ruolo delle entrate per la concessione di legna, "palanchetti" ed altro e Ruolo per la cessione di lottini di legname ad uso combustibile in località "Dossi" e "Acqueta". Busta

3.13.7 Documenti giustificativi: Uscita: spese di competenza artt. 31-95 1953 Busta

3.13.8 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 3-31 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-20 1954 Fra gli allegati al bilancio di previsione: - Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica comunale Fra i documenti giustificativi dell'Entrata: - fra i residui attivi, art. 4, Ruolo supplettivo delle entrate per utenze acque irrigue nel 1953; - all'art. 3 Ruolo delle entrate derivanti dalla cessione di piante resinose da opera per uso interno; - all'art. 4 Ruolo delle entrate derivanti da sorti di legna, strame ed erba; - all'art. 6 Ruolo delle entrate derivanti dalla cessione di legna e paloni; - all'art. 12 bis Ruolo delle entrate derivanti dal canone dell'acqua potabile e Ruolo delle entrate derivanti dal canone dell'acqua irrigua e supplettivo per il canone dell'acqua potabile. Fascicolo

3.13.9 Documenti giustificativi: Uscita: spese di competenza artt. 22-107

96

1954 Busta

3.13.10 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-29 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-26 1955 Fra gli allegati al bilancio di previsione: - Bilancio di previsione del Corpo dei Vigili del fuoco volontari; - Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica comunale. Fra gli allegati al conto consuntivo: - Rendiconto della gestione dell'anno 1955 del Corpo dei Vigili del fuoco volontari. Fascicolo

3.13.11 Documenti giustificativi: Uscita: spese di competenza artt. 27-90 1955 Busta

3.13.12 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-28 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-19 1956 Fra gli allegati al bilancio di previsione: - Bilancio di previsione del Corpo dei Vigili del fuoco volontari; - Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica comunale Fra gli allegati al conto consuntivo: - Rendiconto della gestione dell'anno 1956 del Corpo dei Vigili del fuoco volontari. Fascicolo

3.13.13 Documenti giustificativi: Uscita: spese di competenza artt. 21-82 1956 Busta

97

3.13.14 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-31 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-20 1957 Fra gli allegati al Bilancio di previsione: - Bilancio di previsione del Corpo dei Vigili del fuoco volontari; - Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica comunale Busta

3.13.15 Documenti giustificativi: Uscita: spese di competenza artt. 21-83 1957 Busta

98 serie 3.14 Liste di leva, 1951 - 1959

3.14.1.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1933 1951 - 1953 Registro

3.14.2.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1934 1952 - 1954 Registro

3.14.3.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1935 1953 - 1955 Registro

3.14.4.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1936 1954 - 1956 Registro

3.14.5.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1937 1955 - 1957 Registro

3.14.6.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1938 1956 - 1958 Registro

3.14.7.b. 1-7 Lista di leva dei giovani nati nell'anno 1939 1957 - 1959 Registro

99 serie 3.15 Ruoli matricolari dei militari, [1935 - 1957]

3.15.1.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1915 [1935] Fascicolo, cc. 2

3.15.2.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1916 [1936] Fascicolo, cc. 2

3.15.3.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1917 [1937] Fascicolo, cc. 2

3.15.4.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1918 [1938] Fascicolo, cc. 2

3.15.5.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1919 [1939] Fascicolo, cc. 2

3.15.6.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1920 [1940] Fascicolo, cc. 2

3.15.7.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1921 [1941] Fascicolo, cc. 2

3.15.8.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1922

100

[1942] Fascicolo, cc. 2

3.15.9.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1923 [1943] Fascicolo, cc. 2

3.15.10.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1924 [1944] Fascicolo, cc. 2

3.15.11.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1925 [1945] Fascicolo, cc. 2

3.15.12.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1926 [1946] Fascicolo, cc. 2

3.15.13.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1927 [1947] Fascicolo, cc. 2

3.15.14.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1928 [1948] Fascicolo, cc. 2

3.15.15.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1929 [1949] Fascicolo, cc. 2

3.15.16.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1930 [1950] Fascicolo, cc. 2

101

3.15.17.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1931 [1951] Fascicolo, cc. 2

3.15.18.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1932 [1952] Fascicolo, cc. 2

3.15.19.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1933 [1953] Fascicolo, cc. 2

3.15.20.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1934 [1954] Fascicolo, cc. 2

3.15.21.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1935 [1955]

3.15.22.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1936 [1956] Fascicolo, cc. 2

3.15.23.b. 1-23 Ruolo matricolare dei militari della classe 1937 [1957] Fascicolo, cc. 2

102 serie 3.16 Lavori pubblici, 1925 - 1978

103 sottoserie 3.16.1 Strade, 1957 - 1978

Contenuto La serie comprende la documentazione relativa ai cosidetti "cantieri di lavoro per operai disoccupati", istituiti ai sensi della Legge 29 aprile 1949, n. 264. Nel caso specifico tali cantieri furono finalizzati, in tre fasi successive, alla costruzione del tronco stradale Smarano - Plagi e pertanto costituiscono l'uno la continuazione dell'altro.

3.16.1.1 Costruzione del tronco stradale Smarano - Plagi 1957 - 1962; 1969 - 1978 Cantiere di lavoro per operai disoccupati nei comuni di Smarano e Sfruz n. 13291/R: - progetto del settembre 1957; - carteggio e atti relativi allo svolgimento dei lavori, 1957 - 1962; fra l'altro: Registro dello stato d'avanzamento, 1958 ottobre 27 - 1959 aprile 9; - espropri a privati proprietari, 1969 - 1978 (con copia semplice del decreto di esproprio del Presidente della Giunta provinciale del 18 aprile 1978). Busta

3.16.1.2.b. 2-3 Costruzione del tronco stradale Smarano - Plagi 1959 - 1960 Cantiere di lavoro per operai disoccupati n. 16126/R; continuazione del cantiere n. 13291/R descritto ai due numeri che precedono. Fra l'altro: - Registro dello stato di avanzamento, 1960 marzo 30 - giugno 1 Busta

3.16.1.3.b. 2-3 Costruzione del tronco stradale Smarano - Plagi 1962 febbraio 14 - 1962 aprile 14 Registro dello stato d'avanzamento nei lavori di costruzione del tronco Smarano - Plagi, cantiere di lavoro per operai disoccupati n. 18901/R; continuazione dei nn. 13291/R e 16126/R, descritti ai tre numeri che precedono. Registro

104 sottoserie 3.16.2 Acquedotti e fognature, 1925 - 1960

3.16.2.1.b. 1-2 Costruzione dell'acquedotto per l'acqua potabile del comune di Smarano 1925 marzo - 1928 ottobre 10 - progetto del marzo 1925 comprendente: relazione, planimetria, disegni per la conduttura di tubi in cemento, della vasca di decantamento e carico, del profilo longitudinale della tubatura, delle cassette di distribuzione, delle fontane-abbeveratoi, del piano di distribuzione, computo metrico, analisi dei prezzi, stima dei lavori, capitolato speciale d'appalto, capitolato generale per gli appalti delle opere pubbliche, certificato dell'analisi dell'acqua; - contratto d'appalto dei lavori del 26 settembre 1927; - registri della contabilità dei lavori; - relazione finale del direttore dei lavori. Fascicolo

3.16.2.2.b. 1-2 Costruzione della fognatura con conseguente pavimentazione di strade e piazze interne all'abitato di Smarano 1954 - 1960 Fra l'altro: - contabilità finale con allegati, fra cui lo stato finale dei lavori; il fascicolo dei contratti; il fascicolo dei disegni, la stima dei lavori e il capitolato speciale d'appalto del 28 aprile 1954; - perizia supplettiva dei maggiori lavori occorsi per il completamento dell'opera con disegni; - atto di collaudo dell'opera; - atti relativi all'ottenimento di un contributo da parte della Regione; - atti istruttori del progetto. Fascicolo

105 sottoserie 3.16.3 Edifici

Contenuto Questa sottoserie è stata impostata, nonostante non sia presente in archivio documentazione ad essa relativa anteriore al 1957, affinché possa accogliere la documentazione prodotta posteriormente a tale data.

106 sottoserie 3.16.4 Lavori vari

Contenuto Questa sottoserie è stata impostata, nonostante non sia presente in archivio documentazione ad essa relativa anteriore al 1957, affinché possa accogliere la documentazione prodotta posteriormente a tale data.

107 serie 3.17 Pratiche edilizie, 1953 - 1977

3.17.1 "Elenco concessioni edilizie" 1953 marzo 28 - 1977 dicembre 1(1) Si tratta di un registro non coevo ma realizzato posteriormente. Non vi sono registrate le pratiche edilizie non più presenti nella busta relativa (cfr. ad es. le pratiche nn. 2, 3, 4 e 5 del 1953) e in alcuni casi il numero progressivo riportato sul registro non corrisponde a quello riportato sulla pratica (cfr. ad es. la pratica n. 9, con licenza rilasciata in data 22 maggio 1954, alla quale sul reg. è attribuito il n. 1/54). Registro Note 1. Gli estremi cronologici considerati sono quelli delle licenze edilizie.

3.17.2 Pratiche edilizie 1953 marzo 28 - 1966 dicembre 2(1) Busta Note 1. Gli estremi cronologici considerati sono quelli delle licenze edilizie.

108 serie 3.18 Registri degli atti di nascita, 1924 - 1957

3.18.1 Registro degli atti di nascita 1924 Registro

3.18.2 Registro degli atti di nascita 1925 Registro

3.18.3 Registro degli atti di nascita 1926 Registro

3.18.4 Registro degli atti di nascita 1927 Registro

3.18.5 Registro degli atti di nascita 1928 Registro

3.18.6 Registro degli atti di nascita(1) 1929 Registro Note 1. Il registro degli atti di nascita del 1929 è conservato nell'archivio corrente del comune di Smarano, anche se, a rigore, dovrebbe trovarsi in quello del comune di Coredo. Infatti si ricorda che, a seguito del R.D. 29 novembre 1928, n. 2970, il comune di Smarano è stato soppresso e aggregato a quello di Coredo.

3.18.7 Registro degli atti di nascita 1953 Registro 109

3.18.8 Registro degli atti di nascita 1954 Registro

3.18.9 Registro degli atti di nascita 1955 Registro

3.18.10 Registro degli atti di nascita 1956 Registro

3.18.11 Registro degli atti di nascita 1957 Registro

110 serie 3.19 Registri degli atti di matrimonio, 1924 - 1957

3.19.1 Registro degli atti di matrimonio 1924 Registro

3.19.2 Registro degli atti di matrimonio 1925 Registro

3.19.3 Registro degli atti di matrimonio 1926 Registro

3.19.4 Registro degli atti di matrimonio 1927 Registro

3.19.5 Registro degli atti di matrimonio 1928 Registro

3.19.6 Registro degli atti di matrimonio(1) 1929 Registro Note 1. Il registro degli atti di matrimonio del 1929 è conservato nell'archivio corrente del comune di Smarano, anche se, a rigore, dovrebbe trovarsi in quello del comune di Coredo. Infatti si ricorda che, a seguito del R.D. 29 novembre 1928, n. 2970, il comune di Smarano è stato soppresso e aggregato a quello di Coredo.

3.19.7 Registro degli atti di matrimonio 1953 Registro 111

3.19.8 Registro degli atti di matrimonio 1954 Registro

3.19.9 Registro degli atti di matrimonio 1955 Registro

3.19.10 Registro degli atti di matrimonio 1956 Registro

3.19.11 Registro degli atti di matrimonio 1957 Registro

112 serie 3.20 Registri degli atti di morte, 1924 - 1957

3.20.1 Registro degli atti di morte 1924 Registro

3.20.2 Registro degli atti di morte 1925 Registro

3.20.3 Registro degli atti di morte 1926 Registro

3.20.4 Registro degli atti di morte 1927 Registro

3.20.5 Registro degli atti di morte 1928 Registro

3.20.6 Registro degli atti di morte(1) 1929 Registro Note 1. Il registro degli atti di morte del 1929 è conservato nell'archivio corrente del comune di Smarano, anche se, a rigore, dovrebbe trovarsi in quello del comune di Coredo. Infatti si ricorda che, a seguito del R.D. 29 novembre 1928, n. 2970, il comune di Smarano è stato soppresso e aggregato a quello di Coredo.

3.20.7 Registro degli atti di morte 1953 Registro 113

3.20.8 Registro degli atti di morte 1954 Registro

3.20.9 Registro degli atti di morte 1955 Registro

3.20.10 Registro degli atti di morte 1956 Registro

3.20.11 Registro degli atti di morte 1957 Registro

114 serie 3.21 Registri degli atti di cittadinanza, 1923 - 1962

3.21.1 Registro degli atti di cittadinanza(1) 1923 - 1929 Registro Note 1. Questo registro degli atti di cittadinanza copre anche il 1929, mentre per tale annata il registro degli atti di cittadinanza dovrebbe trovarsi nell'archivio del comune di Coredo. Si ricorda infatti che, a seguito del R.D. 29 novembre 1928, n. 2970, il comune di Smarano era stato soppresso e aggregato a quello di Coredo.

3.21.2 Registro degli atti di cittadinanza 1953 - 1962 Registro, con indice alfabetico all'inizio

115 serie 3.22 Indici decennali degli atti di stato civile, 1924 - 1962

3.22.1 Indice degli atti di stato civile(1) 1924 - 1929 Contiene gli indici alfabetici relativi ai registri degli atti di nascita, matrimonio e morte. Registro Note 1. Cfr. le note al reg. n. 6 della serie 3.18 Registri degli atti di nascita, al reg. n. 6 della serie 3.19 Registri degli atti di matrimonio, al reg. n. 6 della serie 3.20 Registri degli atti di morte e al reg. n. 1 della serie 3.21 Registri degli atti di cittadinanza.

3.22.2 Indice decennale di stato civile 1953 - 1962 Contiene gli indici alfabetici relativi ai registri degli atti di nascita, matrimonio, morte e cittadinanza. Registro

116 serie 3.23 Registro della popolazione, [1930 circa - 1961]

Contenuto Con il R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132 fu pubblicato il "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno" che prevedeva sostanzialmente che il registro di popolazione fosse composto di fogli di famiglia (modello A) e schede individuali (modello B). Nell'archivio storico del comune di Smarano si conservano in questa serie fogli di famiglia "eliminati" per morte, trasferimento in altro comune del Regno o emigrazione permanente all'estero di tutti i membri di una famiglia, ovvero quando questi siano passati a convivere con altra famiglia o ne abbiano costituite di nuove nel comune stesso (come prescritto dall'art. 36 del Regolamento del 1929), e inoltre fogli di famiglia sostituiti dalle schede di famiglia e di convivenza previste dalla successiva legislazione in materia (1). Quasi tutti questi fogli di famiglia sono stati formati nel periodo in cui Smarano era frazione del comune di Coredo, per lo più nel 1940, e quindi per opera di quel comune. Vi sono poi le schede individuali che sono, in parte, schede "eliminate" in osservanza del già citato art. 36, in quanto riferite a persone morte o emigrate, in parte, schede sostituite da altre di più recente formazione e tuttora in uso. Sia i fogli di famiglia che le schede individuali presenti in questa serie sono conservate secondo l'ordine alfabetico del cognome dell'intestatario.

Note 1. Cfr. la Legge 24 dicembre 1954, n. 1228 e il relativo Regolamento di esecuzione del 31 gennaio 1958, n. 136

3.23.1 Fogli di famiglia "eliminati" o sostituiti: lettere A - Z(1) 1940 - 1959(2) Schedario Note 1. Corrispondono al modello A previsto dal "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno", pubblicato con R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132. 2. Si sono rilevate gli estremi di formazione dei fogli, non delle annotazioni successive.

3.23.2 Schede individuali "eliminate" o sostituite: lettere A - Z(1) [1930 circa - 1961](2) schedario Note 1. Corrispondono al modello B previsto dal "Regolamento per la formazione e tenuta del registro di popolazione in ogni comune del Regno", pubblicato con R.D. 2 dicembre 1929, n. 2132. 2. La data iniziale è immediatamente posteriore a quella del R.D. n. 2132 (2 dicembre 1929), che prevedeva la compilazione delle schede individuali mod. B, quella finale è desunta dalle annotazioni di prima iscrizione nel registro di popolazione riportate sulle schede di più recente formazione.

117 serie 3.24 Registri diversi, 1953 - 1974

118 sottoserie 3.24.1 Registri diversi - Cat. I, 1953 - 1968

3.24.1..1 Registro delle cariche comunali e dell'E.C.A. 1953 - 1961 Sono registrati gli amministratori del Comune, i revisori dei conti consuntivi comunali e dell'E.C.A., i componenti l'Ufficio di Conciliazione, i membri delle varie commissioni comunali, gli amministratori dell'E.C.A. e del Patronato scolastico e i rappresentanti comunali in seno ai consorzi con altri comuni. Registro

3.24.1.2 Protocollo generale delle cariche 1959 - 1968 (con una registrazione del 1954) Sono registrati gli amministratori del Comune, i dipendenti comunali, i membri delle varie Commissioni comunali, i rappresentanti comunali in seno ai consorzi con altri comuni, gli amministratori dell'E.C.A. e del Patronato scolastico e i componenti l'Ufficio di conciliazione. Registro

119 sottoserie 3.24.2 Registri diversi - Cat. II

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

120 sottoserie 3.24.3 Registri diversi - Cat. III

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

121 sottoserie 3.24.4 Registri diversi - Cat. IV, 1953 agosto 14 - 1967 aprile 17

3.24.4.1 Registro dei permessi di seppellimento 1953 agosto 14 - 1967 aprile 17 Si tratta di matrici. Bollettario

122 sottoserie 3.24.5 Registri diversi - Cat. V

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

123 sottoserie 3.24.6 Registri diversi - Cat. VI

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

124 sottoserie 3.24.7 Registri diversi - Cat. VII

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

125 sottoserie 3.24.8 Registri diversi - Cat. VIII, 1953 - 1966

3.24.8.1.b. 1-3 Situazioni di famiglia per la leva 1953 marzo 4 - 1963 gennaio 9 Si tratta di matrici. Bollettario

3.24.8.2.b. 1-3 Elenco dei militari in congedo illimitato che hanno dichiarato di trasferirsi in altro comune (o in questo comune) 1953 giugno 2 - 1963 marzo 1(1) Si tratta di matrici. Bollettario Note (1) Sono state rilevate le date in cui sono state fatte le relative comunicazioni al Distretto militare di Trento.

3.24.8.3.b. 1-3 Elenco dei militari in congedo illimitato di questo comune morti dal 1° gennaio 1953 a tutto il 30 settembre 1966 1953 luglio 2 - 1966 ottobre 1(2) Si tratta di matrici. Bollettario Note (2) Sono state rilevate le date in cui sono state fatte le relative comunicazioni al Distretto militare di Trento.

126 sottoserie 3.24.9 Registri diversi - Cat. IX

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

127 sottoserie 3.24.10 Registri diversi - Cat. X

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

128 sottoserie 3.24.11 Registri diversi - Cat. XI

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

129 sottoserie 3.24.12 Registri diversi - Cat. XII

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

130 sottoserie 3.24.13 Registri diversi - Cat. XIII

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

131 sottoserie 3.24.14 Registri diversi - Cat. XIV

Contenuto La serie è stata predisposta, nonostante al momento attuale non contenga alcuna unità documentaria, per consentire eventuali inserimenti futuri di documentazione prodotta dopo il 1957.

132 sottoserie 3.24.15 Registri diversi - Cat. XV, 1953 - 1974

3.24.15.1 "Registro forestieri" 1953 - 1974 Registro

133 subfondo 4 Azienda elettrica comunale di Smarano, 1953 - 1970 (con doc. dal 1933)

Contenuto Il Regio Decreto 15 ottobre 1925, n. 2578, che contiene la "Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle province", prevede che i comuni possano assumere l'impianto e l'esercizio diretto di una serie di pubblici servizi quali ad esempio quelli relativi alla costruzione di acquedotti e alla distribuzione di acqua potabile, all'impianto ed esercizio dell'illuminazione pubblica e privata, alla costruzione di fognature, alla costruzione ed esercizio di tramvie, alla produzione e distribuzione di forza motrice idraulica ed elettrica con costruzione degli impianti relativi, ecc.(art. 1). Ciascuno dei servizi assunti direttamente deve costituire, ai sensi dell'art. 2 del Regio Decreto n. 2578, un'azienda speciale, distinta dall'amministrazione ordinaria del comune, con bilanci e conti separati, e retta da un regolamento speciale che contenga, oltre alle norme per il suo funzionamento amministrativo, contabile e tecnico, quelle relative al personale e alle tariffe da applicare. L'azienda speciale, pur essendo soggetta alla vigilanza del Consiglio comunale, ha la capacità di compiere tutti i negozi giuridici necessari per il raggiungimento del suo fine e di stare in giudizio per le azioni che ne conseguono (art. 2); per ciascuna azienda deve essere istituita una commissione amministratrice, nominata dal Consiglio comunale secondo i criteri stabiliti dalla legge (ad es. non più dei due quinti dei commissari può appartenere allo stesso tempo al Consiglio comunale), con il compito fra l'altro di deliberare annualmente il bilancio preventivo e di provvedere alla presentazione dei conti al Consiglio comunale (artt. 5-6). Gli utili netti dell'azienda, detratto sostanzialmente quanto si ritenga di dover destinare al miglioramento ed allo sviluppo dell'azienda stessa, ed anche a ridurre le tariffe dei servizi (1), sono devoluti al bilancio comunale e versati alla cassa del comune secondo i modi e i tempi stabiliti dal regolamento di cui l'azienda deve dotarsi. L'istituzione di aziende speciali per la gestione dei servizi assunti direttamente dai comuni non è necessaria però nei casi previsti dall'art. 15 dello stesso R.D. n. 2578. Questo prevede infatti che siano di regola esercitati in economia, vale a dire sottoposti ad amministrazione diretta da parte del comune, alcuni dei servizi precedentemente elencati, nonchè tutti gli altri servizi "per la cui tenue importanza in rapporto a quella del comune, o perché non aventi carattere prevalentemente industriale, non sia il caso di farne assumere l'esercizio nelle forme e col procedimento stabilito per la costituzione dell'azienda speciale". Questa seconda forma di assunzione di pubblico servizio da parte del comune, definita gestione "in economia", comporta dunque che lo specifico servizio assunto divenga sì oggetto di una gestione distinta dalle altre attività e dalle altre voci di bilancio del comune stesso, senza però che sia necessaria la creazione di un ente giuridicamente distinto (anche se in un certo modo controllato) dal comune stesso. In ogni caso, l'assunzione diretta di pubblico servizio, avvenga essa mediante costituzione di azienda speciale o mediante gestione in economia, deve essere oggetto di una specifica delibera che deve anche indicare, mediante apposito progetto di massima tecnico e finanziario, i mezzi con cui si intende far fronte alle spese per l'impianto e per la gestione del servizio che si vuole assumere. Sia la deliberazione che il regolamento che disciplina il servizio devono essere approvati dalla Giunta provinciale amministrativa. Il comune di Smarano, negli anni immediatamente precedenti la sua soppressione (dopo il 1925, anno del R.D. n. 2578), e nuovamente dopo la sua ricostituzione, ha assunto direttamente il servizio di distribuzione - non di produzione - dell'energia elettrica. Lo ha fatto però non istituendo un'azienda speciale, ma esercitando il servizio in economia, come previsto dall'art. 15 del Regio Decreto n. 2578 del 1925 (2). Per quanto riguarda la data di inizio dell'assunzione diretta del servizio elettrico, si segnala che fra gli allegati al bilancio di previsione comunale del 1926 è conservato un prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica del comune di Smarano. Essa dunque esisteva, o 134 meglio dovremmo dire il comune aveva già assunto direttamente il servizio di distribuzione dell'energia elettrica, prima che Smarano, nel 1928, diventasse frazione di Coredo. Dopo l'aggregazione di Smarano e Sfruz al comune maggiore, con tutta probabilità, era quest'ultimo a gestire il servizio di erogazione dell'energia elettrica per sè e per le sue frazioni. Apprendiamo infatti da una comunicazione inviata dall'Istituto nazionale infortuni sul lavoro nel 1953 al comune di Coredo e, per conoscenza, a quelli di Smarano e Sfruz, che l'Azienda elettrica del comune di Coredo, a seguito della ricostituzione dei predetti comuni di Smarano e Sfruz, si è frazionata fra i tre comuni in questione, così da richiedere l'apertura di altrettante distinte posizioni assicurative (3). L'Azienda elettrica di Smarano, dopo la ricostituzione del comune, eredita i compiti esercitati negli anni precedenti da quella di Coredo. Se ne trovano tracce sulla documentazione conservata: molte delle polizze di ordinazione, ossia dei contratti stipulati fra il comune e i privati cittadini per la fornitura di energia elettrica, risultano sottoscritti in anni in cui il comune di Smarano non esisteva (nel 1933 e anni seguenti) e recano Coredo come data topica, ma sono poi stati passati all'Azienda elettrica di Smarano in seguito alla ricostituzione del comune (4). Inoltre, alla richiesta del Ministero dell'Industria di inviare una copia della deliberazione di assunzione diretta del servizio di erogazione dell'energia elettrica, il comune di Smarano risponde di non averla trovata fra i suoi atti e invia una copia della delibera di approvazione del Regolamento per l'esercizio dell'Azienda elettrica, assunta dal podestà di Coredo nel 1939 (5); nel Carteggio del 1953 dell'Azienda elettrica di Smarano è presente effettivamente solo il Regolamento di data 1 maggio 1937, con modifiche successive, approvato dal comune di Coredo (6) mentre non si è trovato un Regolamento specifico deliberato da Smarano. Vi è da dire infine che la linea primaria di trasporto dell'energia elettrica era in comproprietà fra i comuni di Coredo, Sfruz e Smarano (7). Nel 1953, il neo costituito comune di Smarano si preoccupò di stipulare una convenzione con la ditta Dalle Case per la fornitura dell'energia elettrica da erogare, per il tramite dell'Azienda comunale, ai suoi censiti e nel 1962 si attuò una procedura per approvare un ulteriore contratto. Si è già rilevato infatti come il comune non producesse l'energia elettrica ma provvedesse soltanto alla sua distribuzione sul territorio comunale (8). Nel 1962 venne istituito l'Ente nazionale per l'energia elettrica: ad esso la legge istitutiva 6 dicembre 1962, n. 1643, assegnava il compito di esercitare nel territorio nazionale le attività di produzione, importazione ed esportazione, trasporto, trasformazione, distribuzione e vendita dell'energia elettrica. L'art. 1 della legge istitutiva stabiliva che al nuovo Ente nazionale fossero trasferite le imprese che esercitavano in precedenza i compiti per cui esso era nato, salvo nei casi previsti dai punti 5, 6 e 8 dell'art. 4. In particolare il punto 5 contemplava la possibilità che gli enti locali che esercitavano precedentemente, per mezzo delle imprese di cui al R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578, le attività ora assegnate all'E.N.E.L., potessero ottenere dall'E.N.E.L. stesso la concessione di esercizio di tali attività, purché ne facessero richiesta entro due anni dall'entrata in vigore della legge n. 1643. Il comune di Smarano avanzò infatti tale richiesta all'E.N.E.L. in data 11 dicembre 1964, in base alla delibera del Consiglio comunale n. 33 del 24 novembre 1964. La predetta richiesta non ottenne però alcuna risposta da parte dei competenti organi ministeriali e perciò la gestione del servizio elettrico continuò negli anni successivi, sia pure "sub iudice", ad essere curata dal comune (9). Solamente nel 1969, con la delibera n. 18 del 30 maggio, il Consiglio comunale di Smarano decise di revocare la delibera del 1964 e di rinunciare alla concessione in precedenza richiesta. In esecuzione alla nuova delibera, il comune di Smarano, con domanda di data 11 luglio 1969, chiese il trasferimento all'E.N.E.L. dell'Azienda elettrica comunale (10). Tale trasferimento, sancito da un Decreto del Ministro per l'Industria, il commercio e l'artigianato del 25 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 232 del 12 settembre 1969, comprendeva tutti i beni mobili ed immobili, i rapporti giuridici e quant'altro atteneva alla gestione dell'impresa (11). In realtà, la produzione documentaria non si arresta bruscamente dopo la data del Decreto ministeriale, ma l'ultima Dichiarazione bimestrale di consumo redatta

135 dall'Azienda elettrica comunale è relativa al bimestre maggio/giugno 1970 e su di essa si legge che l'Azienda è passata definitivamente all'E.N.E.L. con data 1 luglio 1970 (12). La voce Azienda elettrica figura, nel 1926 e stabilmente dopo il 1953, nei bilanci di previsione e nei conti consuntivi del comune come voce iscritta, generalmente in pareggio, all'entrata e all'uscita. L'espressione "Gestione Azienda elettrica", con dizioni anche leggermente diverse, compare al Titolo III "Contabilità speciali", Categoria II "Stabilimenti speciali amministrati dal Comune", sia nei bilanci che nei conti del comune. Tale voce è inoltre corredata da un Prospetto di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda stessa, posto fra gli allegati al bilancio di previsione comunale. Essendo stata poi l'Azienda elettrica, nel nostro caso, l'oggetto di un esercizio in economia da parte del comune e non un'azienda speciale quale prevista dall'art. 2 del R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578 (capace cioè di compiere tutti gli atti giuridici necessari per il raggiungimento del suo fine e di stare in giudizio per le azioni che ne conseguono), suo legale rappresentante era ovviamente il sindaco di Smarano (13).

Note 1. Per completezza va detto che l'art. 2 prevede che, a proposito della ripartizione degli utili, si debba tener conto anche dei punti a) e d) dell'art. 3. Quest'ultimo recita: "Ciascuna azienda è retta da un regolamento speciale che, oltre a contenere tutte le norme per il funzionamento amministrativo contabile e tecnico dell'azienda, determina: a) i requisiti per la nomina a direttore, la cauzione che questi deve prestare prima di essere assunto in servizio, la retribuzione dovutagli sotto forma di stipendio fisso e se debba essergli attribuita una compartecipazione agli utili e in quale misura; [omissis b), c)]; d) le norme per la ripartizione degli utili fra comune, direttore, personale e per la costituzione di un fondo di ammortamento e di riserva, e per la valutazione delle attività patrimoniali... 2. Cfr. il prospetto delle notizie indirizzato dal comune di Smarano al Ministero dell'Industria e commercio, prot. n. 18 del 3 gennaio 1963, nel quale alla voce "Forma giuridica" si risponde "municipalizzata in economia". Cfr. inoltre la lettera con uguali mittente e destinatario, prot. n. 971 del 30 ottobre 1963, che informa che il servizio elettrico nel comune di Smarano è gestito in economia. Entrambe le comunicazioni sono conservate nel Carteggio del 1963, Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 11. Cfr. anche la delibera del Consiglio comunale n. 33 del 24 novembre 1964 con la quale si formalizza l'assunzione diretta del servizio elettrico da parte del comune di Smarano. 3. Cfr. la lettera di data 30 gennaio 1953 spedita dall'INAIL al comune di Coredo e, per conoscenza, a quelli di Smarano e Sfruz, nel fasc. "Atti relativi alla posizione assicurativa dell'Azienda elettrica presso l'INAIL", Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 18 4. Cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.2 Polizze di ordinazione (contratti), n. 19 5. Cfr. le lettere del 12 settembre e del 18 ottobre 1963 del Ministero dell'Industria e la risposta del comune di Smarano del 30 ottobre 1963, tutte al n. di prot. 971, Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.2 Carteggio ed atti, n. 11. Per ovviare al mancato reperimento fra gli atti comunali della deliberazione di assunzione diretta del servizio elettrico da parte del comune di Smarano, documento necessario affinché gli enti locali potessero ottenere la concessione di proseguire nell'erogazione diretta del servizio elettrico ai sensi dell'art. 4 della Legge 6 dicembre 1962, n. 1643 (in deroga al fatto che esso dopo il 1962 diventava di competenza del neo istituito ENEL), il Consiglio comunale di Smarano, come provvedimento di sanatoria, adottò la predetta deliberazione di assunzione diretta del servizio elettrico solo in data 24 novembre 1964 (n. 33).

136

6. Il "Regolamento per l'esercizio della Azienda elettrica comunale" del comune di Coredo è in Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 1 7. Cfr. delibera del Consiglio comunale di Smarano n. 18 del 30 maggio 1969. 8. Cfr. il prospetto delle notizie indirizzate dal comune di Smarano al Ministero dell'Industria e commercio nel quale si specifica che non si produce energia elettrica, con prot. n. 18 d.d. 3 gennaio 1963, conservato nel Carteggio del 1963, Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 11. Per la convenzione con la ditta Dalle Case e per la successiva procedura per il rinnovo cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 10 9. Cfr. delibera del Consiglio comunale di Smarano n. 18 del 30 maggio 1969. 10. Cfr. il Decreto del Ministro per l'Industria, commercio e artigianato 25 agosto 1969: "Trasferimento all'Ente nazionale per l'energia elettrica dell'impresa elettrica del comune di Smarano" 11. Cfr. art. 2 del D.P.R. 4 febbraio 1963, n. 36 "Norme relative ai trasferimenti all'ENEL delle imprese esercenti le industrie elettriche" 12. Cfr. la Dichiarazione bimestrale di consumo maggio/giugno 1970, Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 18 13. Cfr. il Prospetto delle notizie indirizzato dal comune di Smarano al Ministero dell'Industria e commercio, prot. n. 18 del 3 gennaio 1963, in Archivio del comune di Smarano, subfondo 4 Azienda elettrica comunale, serie 4.1 Carteggio ed atti, n. 11

137 serie 4.1 Carteggio ed atti, 1953 - 1970

4.1.1.b. 1-9 Carteggio ed atti 1953 Fra l'altro: - "Regolamento per l'esercizio della Azienda elettrica comunale" del comune di Coredo, 1937 maggio 1 (con modifiche successive) Fascicolo

4.1.2.b. 1-9 Carteggio ed atti 1954 Fascicolo

4.1.3.b. 1-9 Carteggio ed atti 1955 Fascicolo

4.1.4.b. 1-9 Carteggio ed atti 1956 Fascicolo

4.1.5.b. 1-9 Carteggio ed atti 1957 Fascicolo

4.1.6.b. 1-9 Carteggio ed atti 1958 Fascicolo

4.1.7.b. 1-9 Carteggio ed atti 1959 Fascicolo

138

4.1.8.b. 1-9 Carteggio ed atti 1960 Fascicolo

4.1.9.b. 1-9 Carteggio ed atti 1961 Fascicolo

4.2.10.b. 10-15 Carteggio ed atti 1962 Fra l'altro: - Acquisto dell'energia elettrica dalla ditta Dalle Case: convenzione fra il neo costituito comune di Smarano e la ditta Dalle Case del 19 agosto 1953, delibera di approvazione di una bozza di contratto del 15 ottobre 1962 e carteggio relativo, 1953 aprile 10 - 1962 ottobre 15 Fascicolo

4.2.11.b. 10-15 Carteggio ed atti 1963 Fascicolo

4.2.12.b. 10-15 Carteggio ed atti 1964 Fascicolo

4.2.13.b. 10-15 Carteggio ed atti 1965 Fascicolo

4.2.14.b. 10-15 Carteggio ed atti 1966 Fascicolo

4.2.15.b. 10-15 Carteggio ed atti 1967

139

Fascicolo

4.2.16.b. 16-18 Carteggio ed atti 1968 Fra l'altro: - Contratto di fornitura dell'energia elettrica da parte dell'E.N.E.L. stipulato il 7 febbraio 1968 e carteggio relativo, 1967 marzo 15 - 1968 marzo 4 Fascicolo

4.2.17.b. 16-18 Carteggio ed atti 1969 Fascicolo

4.2.18.b. 16-18 Carteggio ed atti 1970 Fra l'altro: - Atti relativi alla posizione assicurativa dell'Azienda elettrica presso l'I.N.A.I.L. fra cui libro paga e libro matricola degli operai, 1953 - 1970 - Richieste di rinnovo annuale della licenza di esercizio dell'Azienda elettrica inoltrate all'Ufficio tecnico delle imposte di fabbricazione di Trento, 1955 - 1970 Fascicolo

140 serie 4.2 Polizze di ordinazione (contratti), 1933 - 1959

4.2.19 Polizze di ordinazione per la fornitura di energia elettrica 1933 - 1959(1) - polizze per la fornitura di energia elettrica per forza motrice a contatore e a forfait; - polizze per la fornitura di energia elettrica per illuminazione a contatore e a forfait. Fascicolo Note 1. Per la questione dell'Azienda elettrica di Coredo, dalla quale, dopo la ricostituzione dei comuni autonomi di Smarano e Sfruz, sono derivate le Aziende elettriche dei tre comuni cfr. le "Notizie storico-istituzionali sull'Azienda elettrica comunale" premesse al subfondo 4 Azienda elettrica comunale di Smarano. La data iniziale riscontrata sulle polizze di ordinazione dell'energia elettrica si spiega con il fatto che alcune di esse furono stipulate già a Coredo, quando Smarano era frazione di quel comune e quindi passate all'Azienda elettrica di Smarano dopo il 1953.

141 serie 4.3 Registri degli utenti, 1953 - 1969

4.3.20 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1953 Registro

4.3.21 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1954 Registro

4.3.22 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1955 - 1956 Registro

4.3.23 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1957 Registro

4.3.24 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1958 Registro

4.3.25 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1959 Registro

4.3.26 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1960 Registro

4.3.27 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice

142

1961 Registro

4.3.28 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1962 Registro

4.3.29 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1963 Registro

4.3.30 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1964 Registro

4.3.31 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1965 Registro

4.3.32 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1966 Registro

4.3.33 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1967 Registro

4.3.34 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1968 Registro

4.3.35 Registro degli utenti energia elettrica e forza motrice 1969 Registro

143 serie 4.4 Conti consuntivi, 1958 - 1968

Contenuto I prospetti di previsione delle entrate e delle spese dell'Azienda elettrica sono allegati ai bilanci di previsione del comune, nei quali la voce relativa alla gestione dell'Azienda è iscritta, come cifra in pareggio al Titolo III, che comprende le "Contabilità speciali", dell'entrata e dell'uscita con la definizione "Gestione dell'Azienda Elettrica Comunale", "Proventi dell'Istituto denominato Azienda Elettrica"/"Spese dell'Istituto denominato Azienda Elettrica" oppure semplicemente "AEC". Anche sui conti consuntivi comunali, sempre al Titolo III, sono riportate le entrate e le uscite dell'Azienda elettrica, non sempre in pareggio. Talora vi è stato iscritto solo il totale dell'entrata e il totale dell'uscita, in altri casi invece sono state iscritte in dettaglio le singole voci che compongono l'entrata e l'uscita. Quest'ultimo caso si verifica ad esempio per i conti consuntivi comunali degli anni che vanno dal 1959 al 1963, per i quali peraltro non sono stati trovati conti consuntivi distinti per l'Azienda Elettrica.

4.4.36.b. 36-40 Conto consuntivo 1958 Registro

4.4.37.b. 36-40 Conto consuntivo 1965 Registro

4.4.38.b. 36-40 Conto consuntivo 1966 Registro

4.4.39.b. 36-40 Conto consuntivo 1967 Registro

4.4.40.b. 36-40 Conto consuntivo 1968 Registro

144 serie 4.5 Giornali e mastri della contabilità, 1968 - 1970

4.5.41.b. 41-43 Giornale e mastro della contabilità 1968 Registro

4.5.42.b. 41-43 Giornale e mastro della contabilità 1969 Registro

4.5.43.b. 41-43 Giornale e mastro della contabilità 1970 Registro

145 serie 4.6 Allegati e documenti giustificativi dei conti consuntivi, 1958 - 1970

Contenuto Fra gli allegati ai conti consuntivi sono presenti: - verbali di chiusura dell'esercizio finanziario; - verbali di verifica di cassa; - delibere di esame ed approvazione del conto consuntivo da parte del Consiglio comunale.

4.6.44.b. 44- 46 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: spese di competenza artt. 2-8 1958 Fascicolo

4.6.45.b. 44-46 Documenti giustificativi(1) Entrata: entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-8 1959 Fascicolo Note 1. Sia le reversali che i mandati sono in copia.

4.6.46.b. 44-46 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: spese di competenza artt. 2-8 1965 Fascicolo

4.6.47.b. 47-48 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-4; Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-7 1966

146

Fascicolo

4.6.48.b. 47-48 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-9 1967 Fascicolo

4.6.49.b. 49-51 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-9 1968 Fascicolo

4.6.50.b. 49-51 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1a-6 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-10 1969 Fascicolo

4.6.51.b. 49-51 Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-6 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-10 1970 Fascicolo

147

Ente Amministrazione Separata Usi Civici di Smarano 1946 - 1952

Luoghi Smarano

Altre forme del nome ASUC di Smarano

Archivi prodotti Fondo Amministrazione Separata Usi Civici (ASUC) di Smarano, 01/01/1946 - 31/12/1952

Storia Gli usi civici sono dei diritti che gruppi di persone (ravvisabili nella collettività degli abitanti di un comune o frazione o in una collettività di altro tipo) esercitano, "uti cives", su terreni e beni, come pascoli, boschi, malghe, etc., appartenenti al loro comune o frazione. Tali diritti consistono in varie forme di uso o godimento dei beni e i principali fra essi sono quelli di pascolare ed abbeverare il bestiame, raccogliere erba e strame o legna per uso domestico, ottenere legname per la costruzione e la riparazione di case d'abitazione, cavare ghiaia, sassi o pietre da costruzione. La definizione "usi civici" deriva dal fatto che i diritti in questione spettano agli abitanti di un determinato luogo in dipendenza della loro qualità di cittadini (cives) e fintanto che siano tali. Nello stesso tempo questi usi hanno assunto nomi diversi a seconda di quale fosse l'oggetto del diritto esercitato: si parla perciò di legnatico, stramatico, erbatico, boscheggio, etc. Sono diritti che, negli ultimi decenni, hanno perso progressivamente il loro contenuto economico anche per le popolazioni montane e rurali, tuttavia la loro esistenza è ormai assicurata dalla legge e comunque alcuni di tali usi, come il diritto di pascolo e alpeggio e di raccolta della legna, vengono tuttora esercitati e fatti valere (1). Infatti i beni soggetti ad uso civico appartengono alla generalità dei cittadini di un comune o di una frazione in diritto esclusivo e perpetuo e questi cittadini vengono rappresentati dall'organo (Comitato) previsto dalla legge. Tali diritti, appartenenti "collettivamente" a tutti i cittadini di un luogo, sono comunque del tutto distinti e staccati dal generico diritto d'uso degli altri beni di cui il comune o la frazione dispongono a vantaggio della collettività. Essi non vanno intesi come diritto di proprietà ("ius utendi atque abutendi"), bensì come diritto d'uso a favore del civis nel senso indicato dall'art. 1021 del Codice Civile, non essendone il civis stesso, ma la generalità degli abitanti del luogo, il titolare. Da un punto di vista tecnico-giuridico, i beni d'uso civico sono classificati come "beni demaniali" nel senso indicato dal Codice Civile (art. 822 e segg.) (2) e contrapposti a quelli che sono definiti invece "beni patrimoniali". In passato, si riteneva che fossero "demaniali" i beni destinati all'immediata soddisfazione di bisogni pubblici (e quindi beni essenziali per l'esplicazione delle funzioni proprie dell'ente pubblico), mentre la dottrina attualmente prevalente rileva come esistano anche beni non demaniali che presentano tali caratteri (ad esempio gli armamenti) e ritiene quindi che il criterio distintivo tra "beni demaniali" e "beni patrimoniali" sia meramente formale. Sono demaniali i beni che la legge indica come tali, nel nostro caso i beni d'uso civico, sono patrimoniali gli altri (3). L'appartenenza al demanio pubblico comporta per i relativi beni l'assoggettamento alla disciplina prevista dall'art. 823 del Codice Civile, secondo cui i "beni demaniali" sono "inalienabili e non possono formare oggetto di diritti in favore di terzi, se non nei modi e nei 148 limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano" e quindi sono sostanzialmente "indisponibili" (4). In definitiva, appare particolarmente significativa la definizione che dei beni d'uso civico ha dato la Suprema Corte di Cassazione in data 5 gennaio 1951: "Le terre del demanio universale o comunale sono di proprietà delle popolazioni, non dell'ente pubblico. Il pascolo ed il legnatico integrano l'antichissimo uso delle popolazioni di ritrarre dalle terre le utilità essenziali per la vita, e debbono annoverarsi fra le forme sopravviventi del primitivo collettivismo agrario, che hanno permesso per secoli alle popolazioni di partecipare al godimento in natura di terre, di pascoli e di boschi. Gli usi civici trovano il loro fondamento nell'antico dominio delle popolazioni che, per soddisfare i bisogni essenziali della vita, usavano delle terre in certi modi determinati. Tali usi hanno continuato a sussistere anche dopo l'emanazione delle leggi sull'abolizione delle feudalità" (5). Per quanto riguarda la storia di questi diritti, all'inizio dell'Ottocento, sia il Governo bavarese che il Regno d'Italia napoleonico mantennero distinti i beni collettivi delle frazioni o di altri nuclei aggregati dai beni che costituiscono i demani e i patrimoni dei comuni e ne regolarono il funzionamento. Alla legislazione austriaca era invece sconosciuto il concetto di uso civico inteso come semplice diritto d'uso di un bene a favore dei cittadini di un comune o frazione. Gli usi civici erano considerati dalla legge austriaca come "servitù prediali", cioè si ricorreva alla finzione giuridica secondo cui beni privati ed edifici rurali, in qualità di "fondi dominanti", potevano vantare il diritto di pascolo, legnatico, stramatico, etc. su beni comunali considerati a loro volta alla stregua di "fondi serventi". E' per questo che, negli atti di epoca austriaca esistenti negli archivi comunali trentini, i diritti d'uso civico figurano come servitù. Tuttavia, con la Patente Imperiale n. 130 del 5 luglio 1853, si riconoscevano i diritti d'uso collettivo, si cercava d'impedire la quotizzazione delle terre e s'imponevano le destinazioni dei terreni comuni ad uso della popolazione che ne aveva bisogno. Il Rescritto ministeriale 11 dicembre 1850 n. 13353, contenente disposizioni per la vecchia legge comunale provvisoria del 17 marzo 1849 B.L.I. n. 170, distingueva i beni in: 1) patrimonio comunale, liberamente disponibile; 2) beni d'uso pubblico, cioè strade, piazze e simili; 3) beni comunali, cioè boschi e pascoli, destinati all'uso esclusivo dei membri del comune. Il Rescritto aggiungeva che, quand'anche il sopravvanzo dei redditi rimasti, dopo che fossero stati soddisfatti i bisogni delle famiglie, dovesse affluire alla cassa comunale, non veniva per questo mutata la natura giuridica dei beni (6). La legge comunale austriaca n. 1 del 9 gennaio 1866, al paragrafo 63, stabilì che i cittadini o abitanti del comune, qualora l'uso di beni comunali fosse ammesso da diritti o consuetudini, non potessero tuttavia ricavarne un utile maggiore di quello necessario per sopperire ai bisogni della loro casa o dei loro beni stabili e ciò affinchè non prendessero piede diritti speciali in favore di qualcuno. La Rappresentanza comunale avrebbe dovuto regolare la partecipazione agli utili dei beni comunali, non potendo comunque prescindere dalla limitazione stabilita dalla legge. Gli utili avanzati perchè in eccesso rispetto ai bisogni dei cittadini avrebbero continuato ad essere versati nella cassa comunale (7). Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, la legge 11 gennaio 1923, n. 9 mantenne, all'art. 24, il rispetto degli speciali titoli di diritto e delle consuetudini che disciplinavano il godimento dei beni comunali. In seguito, dopo una notevole quantità di parziali riforme, studi e proposte, si giunse finalmente alla legge 16 giugno 1927, n. 1766 (cui seguì il Regolamento di applicazione 26 febbraio 1928, n. 332) detta, in senso tecnico-giuridico, "di liquidazione" (8), perché intendeva appunto "liquidare" determinati diritti di uso civico. Il suo scopo era infatti quello di abolire le forme residue di promiscuo godimento delle terre e di disciplinarne la proprietà nelle diverse forme (privata, pubblica e collettiva). Constava di tre parti principali: 1. l'accertamento dell'esistenza di usi civici sulle terre, e la classificazione dei diritti relativi, suddivisi in "essenziali" (necessari ai bisogni della vita) ed "utili" (a scopo d'industria) (artt. 1-4);

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2. la liquidazione dei diritti, in tre modi: "gli usi civici esercitati dai comuni sui beni dei privati" (ad esempio il diritto di vendere erbe, stabilire i prezzi dei prodotti, far pagare tasse per il pascolo ed altri simili) dovevano essere affrancati, con divisione delle terre ed eccezionalmente con compenso (artt. 5, 6 e7); "le promiscuità", cioè i diritti delle popolazioni di un comune o di una frazione su beni di altri comuni o frazioni, dovevano essere sciolte senza compenso (art. 8); "le occupazioni su terre d'uso civico" appartenenti ai comuni o alle frazioni, purchè perduranti da almeno dieci anni con migliorie apportate al fondo dall'occupante, dovevano essere legittimate mediante concessione all'occupante verso canone enfiteutico (artt. 9 e 10); 3. la disciplina e regolamentazione dei terreni assegnati ai comuni o alle frazioni o alle associazioni agrarie, con distinzione fra terreni utilizzabili per la coltura agraria (da ripartire in quote e dare alle famiglie dei coltivatori diretti, a titolo e con canone enfiteutico) e terreni utilizzabili a bosco e pascolo permanente. Questi ultimi venivano assoggettati alle norme stabilite dalla Legge forestale (Cap. II, Tit. 4 del R.D. n. 3267 del 30 dicembre 1923) (9) e dichiarati "aperti agli usi di tutti i cittadini del comune o della frazione", con amministrazione separata dagli altri beni, a profitto dei frazionisti, qualunque ne fosse il numero (artt. 12 e 26); tale amministrazione veniva affidata ad un apposito Comitato. Riguardo al Comitato, l'art. 64 del Regolamento d'attuazione della legge stabiliva che la sua costituzione spettava alla Giunta provinciale amministrativa e che doveva essere composto di tre o cinque membri scelti fra i frazionisti. All'amministrazione separata delle frazioni dovevano essere applicate le disposizioni della legge comunale e provinciale ed ogni amministrazione frazionale doveva restare soggetta alla sorveglianza del Podestà del comune, che poteva sempre esaminarne l'andamento e rivederne i conti (10). All'attuazione di quanto disposto dalla legge avrebbero dovuto provvedere i commissari regionali per la liquidazione degli usi civici istituiti dall'art. 27 della legge stessa, ai quali si dovevano fare, fra l'altro, le dichiarazioni da parte di chi esercitava o pretendeva di esercitare dei diritti d'uso civico. In seguito accadde che molti comuni trentini venissero ridotti, mediante aggregazioni e fusioni, da 371 a 113, in applicazione del D.L. n. 383 del 17 marzo 1927. Tuttavia, anche a seguito di un eccessivo egocentrismo a favore del capoluogo di comune attuato in molti casi dai podestà, si manifestò in tutte le frazioni una tendenza a reintegrare la sovranità sui loro beni. Oltre all'art. 26 della già citata legge n. 1766 del 1927 e all'art. 64 del relativo regolamento d'attuazione, venne a vantaggio delle aspirazioni delle frazioni anche la Legge comunale e provinciale n. 383 del 3 marzo 1934 che, all'ultimo comma dell'art. 84, recitava: "L'amministrazione separata dei terreni assegnati ad una frazione è affidata dal Prefetto ad un Commissario scelto, di regola, fra i Frazionisti". C'era stata inoltre anche una sentenza della Corte di Cassazione (la n. 3233 del 18 dicembre 1922) che aveva fissato il principio secondo cui, quando un comune viene aggregato ad un altro, i beni d'uso civico del comune soppresso non diventano beni patrimoniali del comune che lo assorbe (11). In seguito all'emanazione della legge comunale e provinciale del 1934, laddove fosse avvenuto il riconoscimento della natura demaniale dei beni da parte del Commissariato agli Usi Civici, ci fu la possibilità di nominare nelle frazioni i commissari per le amministrazioni separate. L'art. 84, che prevedeva un commissario frazionale agli usi civici, rappresentava un'innovazione rispetto all'art. 64 del pregresso Regolamento del 1928 che parlava invece di comitato d'amministrazione, come del resto ha affermato, nel 1949, anche la Corte di Cassazione (sent. n. 1283 del 16 luglio). Il Ministero dell'Interno, con la circolare n. 15100/15.1 del 21 maggio 1947, si pronunciò definitivamente sulla questione disponendo la ricostituzione, previa consultazione popolare, dei comitati nella forma prevista dal più volte citato art. 64 del 1928. Tale ricostituzione avvenne di fatto in molte frazioni di comuni del Trentino tanto che, nel 1949, esistevano ben 200 amministrazioni separate frazionali (12). Nel 1948, con l'intervento dell'autonomia regionale per il Trentino-Alto Adige accordata con legge costituzionale n. 5 del 26 febbraio 1948, la Provincia di Trento venne investita di potestà legislativa primaria in materia di usi civici (art.11 n. 8) e in base all'art. 1 delle norme di attuazione dello Statuto speciale emanato con D.P.R. n. 1064 del 17 luglio 1952,

150 le potestà amministrative esercitate in materia di usi civici dal Ministero dell'Agricoltura e Foreste, furono trasferite alle Giunte provinciali di Trento e Bolzano (13). In questa fase il compito delle amministrazioni separate frazionali è chiarito dalla circolare del Presidente della Giunta provinciale n. 18365/1.III del 23 novembre 1951. Ad esse spettava la sola amministrazione dei terreni di originaria appartenenza alle frazioni, cioè i beni demaniali quali risultavano dal decreto di assegnazione emanato dal Commissariato regionale agli Usi Civici. Non potevano acquistare beni patrimoniali bensì solo beni su cui eventualmente si potessero estendere i diritti d'uso civico (boschi, pascoli, malghe) nè incaricarsi dell'esecuzione di opere pubbliche come scuole, acquedotti, chiese, cimiteri, etc., che rientrano invece nell'ambito di competenza del comune. La loro attività doveva essere diretta allo sviluppo, accrescimento e miglioramento dei beni di uso civico e solo a questi: costruzione o migliorie di malghe, di strade che conducano a boschi o pascoli, rimboschimenti, etc. Nella circolare del 23 novembre 1951 si affermava però espressamente che, dalle deliberazioni pervenute alla Giunta Provinciale per i prescritti controlli, derivava la sensazione che le amministrazioni separate estendessero indebitamente le loro attività anche a compiti non di loro competenza come appunto la costruzione di scuole, di edifici e di opere pubbliche che la legge poneva a carico dei comuni, e proprio questo fatto aveva determinato la necessità delle precisazioni e disposizioni date dalla circolare stessa (14). Successivamente fu emanata la legge provinciale n. 1 del 16 settembre 1952, modificata poi dalla legge n. 6 del 9 maggio 1956, con relativo regolamento di esecuzione (D.P.G. n. 4 del 11 novembre 1952). La legge disponeva che all'amministrazione dei beni comunali d'uso civico doveva provvedere il Consiglio comunale (art. 2), mentre i beni d'uso civico appartenenti alle frazioni dovevano essere amministrati separatamente, a profitto dei frazionisti da un comitato di tre o cinque membri (a seconda che la popolazione della frazione fosse di meno o più di duecento abitanti). Questa disposizione dava finalmente una certa chiarezza alla questione di chi dovesse occuparsi dell'amministrazione degli usi civici, tendeva a disciplinare il funzionamento tecnico ed amministrativo dei comitati, vietandone l'ingerenza sui beni patrimoniali che il comune possedesse nella frazione, e stabiliva il concorso alle spese generali del comune mediante un annuo contributo obbligatorio. Alla nomina del comitato stesso si sarebbe dovuto provvedere con una consultazione a cui potevano partecipare tutti i capifamiglia titolari di uso civico sui beni frazionali. La sua durata in carica era di quattro anni; ogni suo atto doveva essere concretato mediante apposita deliberazione. Tali deliberazioni erano prese a maggioranza di voti e dovevano essere pubblicate e sottoposte all'approvazione della Giunta provinciale nei modi stabiliti per le deliberazioni comunali. Esso, nell'esercizio delle sue funzioni, poteva servirsi del personale addetto all'ufficio comunale ed in particolare del tesoriere comunale. Nel regolamento di esecuzione della legge provinciale del 1952 si legge che l'amministrazione separata della frazione, non appena costituita, doveva provvedere a: - trascrivere su apposito registro le deliberazioni adottate dal Comitato d'amministrazione; - compilare un inventario completo dei "beni" di uso civico, risultanti dal decreto di assegnazione delle terre (art. 42 del Regolamento n. 332 del 26 febbraio 1928), e dei "diritti" risultanti dall'accertamento eseguito dal Commissario regionale per gli usi civici; - compilare un bilancio, riferito all'anno solare, dal quale risultassero entrate ed uscite; entro il primo ottobre di ogni anno i Presidenti delle amministrazioni separate avrebbero poi dovuto presentare al sindaco un bilancio per l'esercizio successivo. Parimenti, i comitati d'amministrazione avrebbero dovuto redigere il conto della loro gestione da depositare nell'ufficio frazionale e in quello comunale, dopo aver nominato un collegio di tre revisori scelti fra i frazionisti per l'esame del conto stesso; - compilare un regolamento da sottoporre all'approvazione della Giunta provinciale e della Camera di Commercio; - redigere un elenco dei cittadini aventi diritto d'uso civico e dei capifamiglia che li rappresentavano, elenco da tenere costantemente aggiornato;

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- occuparsi dell'impianto della contabilità, da tenere sempre aggiornata con un giornale di cassa, un libro mastro, un sistema di reversali e mandati, uno scadenziario delle entrate e delle spese, un ruolo di esazione delle entrate; - tenere un repertorio dei contratti e una raccolta completa dei contratti stessi e loro allegati (15).

Nel 1939 fu emesso dal Commissario agli Usi civici di Trento il "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici" per la frazione di Smarano (n. 1007/39 del 21 giugno 1939) preceduto da un decreto del Ministro dell'Agricoltura che autorizzava la conservazione di alcune promiscuità di diritti d'uso civico fra il comune di Coredo e le frazioni di Smarano e Sfruz (2 giugno 1939) (16). Tale precedente assegnazione di terre con natura di terre d'uso civico alla frazione di Smarano costituiva la premessa per la nomina di un commissario frazionale agli usi civici: ciò avvenne infatti nel 1946, quando, con decreto prefettizio del 14 gennaio n. 34663/III-b, fu nominato Commissario agli Usi civici della frazione di Smarano Riccardo Brentari fu Francesco. Il 15 febbraio 1948 si svolsero le elezioni per la nomina del Comitato di amministrazione dei beni di uso civico. Va ricordato infatti che la circolare del Ministero dell'Interno che reistituiva il comitato di amministrazione al posto del commissario unico agli usi civici, ponendo fine alla controversa vicenda di quale dovesse essere l'organo amministrativo degli usi civici, era stata emanata nel maggio 1947 (21 maggio 1947, n. 15100/15.1). Il successivo 28 febbraio si ebbe la prima riunione del Comitato e d'ora in poi furono i membri del Comitato di amministrazione ad assumere tutte le delibere, laddove precedentemente lo aveva fatto il Commissario frazionale agli Usi civici (17). Infine il 26 marzo 1949 venne approvato dal Comitato di amministrazione il Regolamento per l'esercizio degli usi civici, ai sensi dell'art. 43 del Regolamento di attuazione della legge 16 giugno 1927 sul riordinamento degli usi civici (18). La nascita dell'A.S.U.C. segnò la ripresa di una certa autonomia amministrativa per il paese di Smarano, nonostante il fatto che esso conservasse ancora lo status di frazione del comune di Coredo. Benché questa gestione separata dovesse riguardare in teoria solo l'ordinaria amministrazione, lo sviluppo, l'accrescimento e il miglioramento dei beni di uso civico e non altri ambiti di competenza che spettavano solo ai comuni, il Comitato A.S.U.C. di Smarano, come altri Comitati, in realtà deliberò l'esecuzione di alcuni lavori pubblici (19). Dopo la ricostituzione del comune di Smarano, avvenuta con Legge regionale 23 agosto 1952, n. 30, l'Amministrazione Separata Usi Civici cessò chiaramente di esistere.

Fonti normative Legge 9 gennaio 1866, n. 1, "obbligatoria per la contea principesca del Tirolo, colla quale viene emanato un regolamento comunale ed un regolamento elettorale pei comuni" Regio decreto 11 gennaio 1923, n. 9 "con cui si estendono alle nuove provincie la legge ed il regolamento comunale e provinciale" Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3267, "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani". Legge 16 giugno 1927, n. 1766, "Conversione in legge con modificazioni del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordinamento degli usi civici del regno, del R.D. 28 agosto 1924, n. 1484, e del R.D. 16 maggio 1926, n. 895 sulla stessa materia" Regio decreto 26 febbraio 1928, n. 332, "Approvazione del regolamento per la esecuzione della legge 16 giugno 1927, n. 1766, sul riordinamento degli usi civici del regno". Regio decreto 3 marzo 1934, n. 383, "Approvazione del testo unico della legge comunale e provinciale"

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Legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1, Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento 11 novembre 1952, n. 4 Regolamento per l'esecuzione della legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico L.P. 9 maggio 1956, n. 6, Modifiche alla legge provinciale 16 settembre 1952, n. 1 sulle Amministrazioni separate dei beni frazionali di uso civico Legge 17 aprile 1957, n. 278, "Costituzione dei comitati per l'amministrazione separata dei beni civici frazionali"

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia Diritto degli enti locali, Napoli, 1988 GIUNTA PROVINCIALE DEL TIROLO (a cura di), Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo, Innsbruck, 1908 PACE S., Usi civici nella legislazione provinciale di Trento, Trento, 1953 PACE S., Usi civici, associazioni agrarie e comunioni familiari nella Regione Trentino-Alto Adige, Trento, 1976

Note (1) Cfr. PACE S., "Usi civici Associazioni agrarie e Comunioni familiari nella regione Trentino-Alto Adige", Trento 1976, pp. 3-4 (2) Cfr. PACE S., "Usi civici nella legislazione provinciale di Trento", Trento 1953, pp. 5-6 (3) Cfr. "Diritto degli enti locali", Napoli 1988, p. 91 (4) Cfr. "Diritto degli enti locali", p. 100 (5) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", p. 9 (6) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", p. 7 (7) Cfr. "Raccolta di leggi, ordinanze e decisioni ad uso delle amministrazioni comunali del Tirolo", a cura della Giunta provinciale Tirolese, Innsbruck, 1908, pp. 45-47 (8) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 147-192 (9) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 197-216 (10) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", pp. 4-5; cfr. inoltre PACE "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 181 e 187 (11) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", p. 54 (12) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", pp. 9-12; cfr. inoltre PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 56-57 (13) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", p. 11 e pp. 13-14; cfr. inoltre PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", p. 222 (14) Cfr. PACE, "Usi civici nella legislazione", pp. 37-40 (15) Cfr. PACE, "Usi civici Associazioni agrarie", pp. 224-239 (16) Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio dell'A.S.U.C., serie 3 Carteggio ed atti degli affari frazionali, n. 7. A proposito delle promiscuità di godimento, va ricordato che la legge 16 giugno 1927 n. 1766, detta "di liquidazione"

153 degli usi civici, aveva stabilito, all'art. 8, lo scioglimento delle "promiscuità" cioè dei diritti delle popolazioni di un comune o di una frazione su beni di altri comuni o frazioni. (17) Cfr. "Registro verbali di deliberazione", Archivio del comune di Smarano, archivio dell'A.S.U.C., serie 1 Deliberazioni del Comitato di amministrazione (originali), n. 1; cfr. anche i nn. 2-3-4 (18) Il Regolamento di attuazione della legge 16 giugno 1927, n. 1766 reca il n. 332 del 26 febbraio 1928. (19) Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio dell'A.S.U.C., serie 7 Lavori pubblici, nn. 43-44-45

154 fondo Amministrazione Separata Usi Civici (ASUC) di Smarano, 1946 - 1952 (con doc. dal 1939 e fino al 1953)

Soggetti produttori Amministrazione Separata Usi Civici di Smarano, 1946 - 1952

Contenuto La documentazione presente nell'archivio ASUC copre l'arco cronologico 1946 - 1953, con antecedenti del 1938-1939, quando fu emanato il decreto di assegnazione delle terre con natura di terre d'uso civico alla frazione di Smarano, atto preliminare necessario l'istituzione dell'Amministrazione separata frazionale. Il 1946 è l'anno nel quale avvenne la nomina del primo Commissario frazionale agli Usi civici della frazione di Smarano (Decreto prefettizio n. 34663/III-b del 14 gennaio 1946), mentre il comune fu ricostituito nel 1952 e di conseguenza l'ASUC di Smarano cessò di esistere. La data finale della documentazione presente nell'archivio aggregato dell'ASUC si spiega perché alcuni lavori pubblici (cfr. i nn. 43 e 45 della serie 7 Lavori pubblici, archivio aggregato ASUC), deliberati dal Comitato di amministrazione dell'ASUC, furono portati a compimento dal comune dopo la sua ricostituzione e quindi la relativa documentazione travalica il 1952 arrivando fino al 1953. Si è comunque ritenuto opportuno conservarla nel fondo ASUC, in quanto la documentazione in questione, oltre ad essere relativa, come già detto, a lavori deliberati dal Comitato ASUC, è stata anche prodotta (o ricevuta) quasi interamente dall'ASUC stessa.

155 serie 1 Deliberazioni del Comitato di amministrazione (originali), 1948 - 1952

1.1 "Registro verbali di deliberazione" 1948 gennaio 3 - 1949 dicembre 31 Registro, cc. 23 n.n.

1.2.b. 2-4 Deliberazioni del Comitato di amministrazione 1950 febbraio 11 - 1950 dicembre 30 Sono contenuti verbali di deliberazione del Comitato di amministrazione degli Usi civici con attestazione di copia conforme, recanti però le vidimazioni dell'Ufficio del Registro di Cles(1). Volume, cc. 40 n.n. Note 1. Si rileva che tali vidimazioni sono generalmente riservate alle deliberazioni originali ma per il periodo di tempo coperto da questo volume non si sono trovati originali, forse perché sostituiti da queste copie vidimate.

1.3.b. 2-4 Deliberazioni del Comitato di amministrazione 1951 marzo 17 - dicembre 31 Sono presenti verbali di deliberazione del Comitato di amministrazione degli Usi civici con attestazione di copia conforme, recanti però le vidimazioni dell'Ufficio del Registro di Cles(1). Fascicolo Note 1. Si rileva che tali vidimazioni sono generalmente riservate alle deliberazioni originali ma per il periodo di tempo coperto da queste deliberazioni non si sono trovati originali, forse perché sostituiti da queste copie vidimate.

1.4.b. 2-4 Riassunti delle sedute del Comitato di amministrazione 1952 aprile 19 - 1952 giugno 1 Registro

156 serie 2 Deliberazioni del Commissario agli Usi civici e del Comitato di amministrazione (copie vistate), 1946 - 1952

2.5.b. 5-6 Deliberazioni del Commissario agli Usi civici e del Comitato d'Amministrazione (copie vistate)(1) 1946 - 1952 Negli anni 1946 - 1947 sono presenti copie vistate delle deliberazioni del Commissario degli Usi civici; negli anni 1948 - 1951 copie vistate delle deliberazioni del Comitato di amministrazione. Fascicolo Note 1. Nel 1946 e 1947 l'autorità tutoria cui spettava il compito di vistare le delibere era la Prefettura di Trento; nel 1948 era ancora la Prefettura, finché, a partire da una delibera dell'11 dicembre 1948, vistata dalla Giunta provinciale in data 10 giugno 1949, l'autorità tutoria diventa appunto quest'ultima.

2.6.b. 5-6 Verbali di deliberazione della Consulta frazionale e del Comitato di amministrazione degli Usi civici 1947 gennaio 14 - 1948 aprile 3 Fascicolo

157 serie 3 Carteggio e atti degli affari frazionali, 1946 (con antecedenti del 1938- 1939) - 1952

3.7.b. 7-14 Assegnazione delle terre con natura di terre di uso civico alla frazione di Smarano, comune di Coredo, da parte del R. Commissario agli usi civici di Trento 1938 aprile 12 - 1939 settembre 11 - "Inventario dei beni immobili (patrimoniali, d'uso pubblico per natura e per destinazione)", contenente ai numeri d'ordine da 156 a 159 l'elenco di alcuni diritti civici goduti in promiscuità con Sfruz e con Coredo e ai numeri da 160 a 163 l'elenco dei diritti di uso civico dei censiti del comune di Smarano; - Verbale dell'udienza per l'accertamento della proprietà demaniale delle frazioni del comune di Coredo e degli usi civici che vi si esercitano, 1938 aprile 12; - Decreto del Ministro per l'Agricoltura e per le Foreste che autorizza la conservazione di alcune promiscuità di diritti d'uso civico fra il comune di Coredo e le frazioni di Sfruz e Smarano, 1939 giugno 2; - "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici" per la frazione di Smarano n. 1007/39, 1939 giugno 21; - "Decreto di assegnazione di terre e di indicazione degli usi civici" per la frazione di Sfruz n. 1006/39, 1939 giugno 21. Fascicolo

3.8.b. 7-14 Carteggio ed atti 1946 Fascicolo

3.9.b. 7-14 Carteggio ed atti 1947 Fascicolo

3.10.b. 7-14 Carteggio e atti 1948 Fra l'altro: - Elezione del Comitato d'amministrazione Usi Civici, 1948 febbraio 15 Fascicolo

3.11.b. 7-14 Carteggio ed atti 1949 Fra l'altro:

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- "Regolamento per l'esercizio degli usi civici nei beni demaniali appartenenti ai comuni e alle frazioni della Provincia di Trento", approvato dal Comitato A.S.U.C. il 26 marzo 1949 con deliberazione n. 9 e dalla Camera di Commercio di Trento il 25 maggio 1949 con deliberazione della Giunta camerale n. 206, 1949 marzo 26 - giugno 25 Fascicolo

3.12.b. 7-14 Carteggio e atti 1950 Fra l'altro: - Elezione di due membri del Comitato d'amministrazione Usi Civici in sostituzione di altrettanti dimissionari, 1950 giugno 18 - Vertenza dell'A.S.U.C. con l'Ente Comunale dei Consumi di Trento sorta in seguito alla cessione di lotti di pino mugo e di legna di abete e larice del Monte Roen, 1947 luglio 29 - 1950 dicembre 20 Fascicolo

3.13.b. 7-14 Carteggio e atti 1951 Fascicolo

3.14.b. 7-14 Carteggio ed atti 1952 Fra l'altro: - Elezione del Comitato d'amministrazione Usi Civici, 1952 marzo 2 - Ricostituzione del comune di Smarano: relazione della Giunta regionale e disegno di legge per la ricostituzione dei comuni di Sfruz e Smarano e Bollettino ufficiale della Regione n. 19 del 5 settembre 1952 su cui è pubblicata la legge regionale di ricostituzione (L.R. 23 agosto 1952, n. 30) Fascicolo

159 serie 4 Bilanci di previsione e conti consuntivi, 1946 - 1952

4.15.b. 15-28 Bilancio di previsione 1946 Registro

4.16.b. 15-28 Conto consuntivo 1946 Registro

4.17.b. 15-28 Bilancio di previsione 1947 Registro

4.18.b. 15-28 Conto consuntivo 1947 Registro

4.19.b. 15-28 Bilancio di previsione 1948 Registro

4.20.b. 15-28 Conto consuntivo 1948 Registro

4.21.b. 15-28 Bilancio di previsione 1949 Registro

4.22.b. 15-28 Conto consuntivo

160

1949 Registro

4.23.b. 15-28 Bilancio di previsione 1950 Registro

4.24.b. 15-28 Conto consuntivo 1950 Registro

4.25.b. 15-28 Bilancio di previsione 1951 Registro

4.26.b. 15-28 Conto consuntivo 1951 Registro

4.27.b. 15-28 Bilancio di previsione 1952 Registro

4.28.b. 15-28 Conto consuntivo 1952 Registro

161 serie 5 Giornali e mastri della contabilità, 1946 - 1952

5.29 Giornale e mastro della contabilità 1946 Registro

5.30 Giornale e mastro della contabilità 1947 Registro

5.31.b. 31-35 Mastro delle entrate e spese 1948 Registro

5.32.3b. 1-35 Mastro delle entrate e spese 1949 Registro

5.33.b. 31-35 Mastro delle entrate e spese 1950 Registro

5.34.b. 31-35 Mastro delle entrate e spese 1951 Registro

5.35.b. 31-35 Giornale e mastro della contabilità 1952 Registro

162 serie 6 Allegati al bilancio di previsione e al conto consuntivo - Documenti giustificativi del conto consuntivo, 1946 - 1952

Contenuto Fra gli allegati al bilancio di previsione si trovano: - delibera di approvazione del bilancio da parte del Comitato di amministrazione A.S.U.C.; - decisioni di approvazione da parte dell'Autorità superiore; - talora relazioni al bilancio, avvisi e referti di pubblicazione e prospetti dei residui attivi e passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario precedente.

Fra gli allegati al conto consuntivo si trovano: - verbali di chiusura dell'esercizio finanziario; - relazioni o verbali dei revisori del conto; - delibere di approvazione da parte del Comitato di amministrazione A.S.U.C.; - decreti o decisioni di approvazione da parte delle Autorità superiori; - talora elenchi dei residui attivi e passivi, elenchi dei mandati staccati, copie di delibere del Comitato di amministrazione A.S.U.C. per storno di fondi da una categoria all'altra del bilancio o per erogazione di spese a calcolo o impreviste.

Si segnala che fra i documenti giustificativi dell'Entrata sono conservati anche i ruoli per la riscossione delle imposte e tasse della frazione di Smarano.

6.36.b. 36-37 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1 - 13 Uscita: spese di competenza artt. 2 - 24 1946 Fascicolo

6.37.3b. 6-37 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-15 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-31 1947 Fra i documenti giustificativi delle entrate (art. 6): 163

- Ruolo delle entrate per sorti legna; - Ruolo delle entrate per la cessione di strame. Fascicolo

6.38 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-14 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-29 1948 Fascicolo

6.39 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-14 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-28 1949 Fra i documenti giustificativi delle entrate: - all'art. 5 Ruolo degli utenti acqua irrigatoria. Fascicolo

6.40 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-15 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-31 1950 Fascicolo

6.41 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-17 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-34 1951 Fra i documenti giustificativi dell'entrata: - Ruolo delle entrate per la cessione dell'erba delle strade pro 1950 e per scoli di acqua irrigatoria;

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- Ruolo delle entrate per la concessione dell'acqua irrigatoria ai censiti di Smarano e ad alcuni censiti di Sfruz e per la rifusione di spese di manutenzione dell'acquedotto da parte dei medesimi censiti di Sfruz; - Ruolo delle entrate per gli scoli dell'acqua delle fontane; - Ruolo delle entrate per sorti legna e per la cessione di strame; - Ruolo delle entrate per la cessione di legname deperiente e segature; - Ruolo delle entrate per la cessione di legname deperiente. Fascicolo

6.42 Allegati al bilancio di previsione Allegati al conto consuntivo Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-15 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-36 1952 Fra i documenti giustificativi dell'entrata: - all'art. 4 Ruolo delle entrate per la cessione di legname da opera; - all'art. 5 Ruolo delle entrate per scoli di acqua irrigatoria (fontane); - all'art. 6 Ruolo delle entrate per le sorti di legna combustibile; - all'art. 7 Ruolo delle entrate per l'affittanza dell'erba delle strade comunali e Ruolo delle entrate per la concessione di lotti di strame; - all'art. 14 Ruolo delle entrate derivanti dalla vendita di legname di spurgo nelle località "Acquetta", "Traversara" e "Roadizza". Fascicolo

165 serie 7 Lavori pubblici, 1948 - 1953

7.43.b. 43-44 Costruzione del tronco stradale Smarano-Coredo ad allacciamento dei tronchi stradali Dermulo-Coredo e Smarano- Sfruz 1948 - 1953 - verbali di deliberazione del comitato d'amministrazione relativi alla costruzione della strada e al reperimento dei fondi necessari; - decreto del Presidente della Giunta regionale n. 147 del 5 giugno 1950 di concessione di un contributo regionale; - atti relativi all'esproprio di terreni per la costruzione della strada, 1950 marzo 17 - 1953 agosto 22; - verbali d'asta per l'aggiudicazione dei lavori di sbancamento del I e II tronco di strada e stato d'avanzamento relativo al I tronco, 1949-1950; - specifiche delle spese, 1951-1952; - atti relativi ai rapporti con l'INPS e con l'INAIL riguardo agli operai impiegati, 1948-1952; - carteggio vario, 1949-1951. Fascicolo

7.44.b. 43-44 Lavori di costruzione di una diramazione del canale irriguo: stato finale dei lavori(1) 1949 febbraio 20 Fascicolo Note 1. Il lavoro fu deliberato dal Comitato di amministrazione Usi civici il 20 novembre 1948 (cfr. delibera n. 14 del "Registro verbali di deliberazione", Archivio del comune di Smarano, archivio aggregato dell'A.S.U.C., serie 1 Deliberazioni del Comitato di Amministrazione (originali), n. 1

7.45 Costruzione di un edificio adibito a oratorio-asilo infantile al pianterreno e a scuola elementare al primo piano 1948 - 1953 Fra l'altro: - progetto: relazione tecnica e computo metrico estimativo, 1949 giugno 1; stima dei lavori relativa al primo lotto (opere murarie), 1951 marzo 14. Fascicolo

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Ente Ente comunale di assistenza di Smarano 1953 - 1993

Luoghi Smarano

Altre forme del nome ECA di Smarano

Archivi prodotti Fondo Ente comunale assistenza (ECA) di Smarano, 01/01/1953 - 31/12/1993

Storia Dopo l'annessione del Trentino all'Italia, il primo importante provvedimento in materia di assistenza e beneficenza si ebbe con il R.D. n. 976 del 26 aprile 1923 che dava facoltà al Ministro dell'Interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni. A tale provvedimento fece seguito il R.D. n. 982 del 22 aprile 1923, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 16 maggio 1923, che determinava, per le nuove province, l'adeguamento alla legislazione italiana vigente sulle istituzioni pubbliche di beneficenza. Le leggi fondamentali emanate in Italia erano state fino ad allora la n. 753 del 3 agosto 1862 sull'amministrazione delle opere pie e la legge n. 6972 del 17 luglio 1890 (modificata in seguito con il D.L. n. 2841 del 30 dicembre 1923 che cambiò la dizione "istituzioni pubbliche di beneficenza" in "istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza" e poi con la legge n. 413 del 4 marzo 1928). La legge del 1890 si proponeva di riformare l'organizzazione delle istituzioni pubbliche di beneficenza attraverso la loro concentrazione e raggruppamento sotto un organo di amministrazione unico. Tale organo fu appunto chiamato congregazione di carità e la legge stabiliva che ne fosse istituita una in ogni comune e che fosse diretta da un comitato composto da un presidente e da un certo numero di patroni (quattro patroni per comuni con meno di ventimila abitanti, sei per comuni con più di ventimila abitanti e meno di centomila e otto per comuni con più di centomila abitanti). Il comitato d'amministrazione doveva essere eletto dal consiglio comunale. Le congregazioni avrebbero dovuto prestare assistenza ai poveri sia in stato di salute che di malattia, favorire la loro educazione, istruzione ed avviamento a qualche professione ed assumerne la rappresentanza legale sia davanti all'autorità amministrativa che giudiziaria. Alla congregazione di carità furono sottoposte tutte le istituzioni pubbliche benefiche che avessero una rendita inferiore a cinquemila lire annue, quelle esistenti nei comuni con popolazione inferiore ai diecimila abitanti e, infine, quelle per cui non fosse possibile istituire degli organi di amministrazione. Gli articoli 18 e segg. della legge del 1890 stabilivano l'obbligo di tenere in ogni congregazione, separatamente per il proprio patrimonio e per quello delle istituzioni amministrate, gli inventari dei beni mobili e immobili e gli elenchi dei titoli relativi ai diritti, pesi e obbligazioni nonchè l'obbligo di redigere i bilanci preventivi e i conti consuntivi corredati, questi ultimi, dalle relative relazioni illustrative. La riscossione delle entrate e il servizio di tesoreria erano di norma affidati all'esattore comunale. Nel 1891 era stato inoltre emanato il regolamento di attuazione (R.D. n. 99 del 5 febbraio 1891) che precisava che le congregazioni, al pari di tutte le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, dovevano compilare il registro di 167 protocollo con la relativa rubrica alfabetica per materie e il registro cronologico delle deliberazioni. Tali registri dovevano essere conservati in archivio insieme agli atti generali. Nel 1937 si ebbe infine l'istituzione di un nuovo organismo per la gestione dell'assistenza pubblica da parte dei comuni, chiamato Ente Comunale Assistenza. Con la legge n. 847 del 3 giugno 1937 le congregazioni di carità vennero soppresse (art. 5) e sostituite appunto con gli Enti Comunali Assistenza, ai quali l'art. 1 della stessa legge assegnava lo scopo di assistere gli individui e le famiglie che si trovassero in condizioni di particolare necessità. L'art. 2 stabiliva poi che l'E.C.A. doveva essere amministrata da un comitato presieduto dal podestà e nominato in parte dal prefetto e in parte dalle associazioni fasciste. In seguito la nomina del comitato spettò al consiglio comunale. Al nuovo ente furono trasferite tutte le attività prima svolte dalla congregazione di carità oltre che tutto il suo patrimonio. Entro un anno dall'emanazione della legge si sarebbe dovuto provvedere alla fusione con l'E.C.A. delle istituzioni pubbliche assistenziali e delle altre opere pie esistenti nel comune. Così l'E.C.A. potè contare, oltre che sul patrimonio delle congregazioni e delle istituzioni pubbliche da esse amministrate, anche su alcune addizionali appositamente previste per legge e sui contributi erogati dai comuni, dalle province e da altri enti pubblici o privati. Dopo alcuni decenni di funzionamento senza sostanziali cambiamenti, l'Ente Comunale Assistenza venne soppresso con legge regionale n. 2 del 25 febbraio 1982 "Norme sullo scioglimento degli Enti Comunali Assistenza": la soppressione doveva avere effetto a partire dal I gennaio 1983 e si delegava alle Province Autonome di Trento e Bolzano il compito di disciplinare l'assunzione delle funzioni degli E.C.A. da parte dei comuni (art. 1). Infatti il patrimonio mobiliare ed immobiliare veniva trasferito ai rispettivi comuni, conservandone la destinazione a favore dei servizi assistenziali e sociali (art. 2). Le funzioni di assistenza dovevano comunque essere esercitate dagli E.C.A. fino all'emanazione delle nuove leggi e alla riorganizzazione della materia. In effetti così avvenne praticamente fino al 1993. Nel frattempo fu emanata la legge provinciale n. 14 del 12 luglio 1991 "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento". Essa prevedeva che, a decorrere dal I luglio 1993, le funzioni degli enti appena soppressi passassero ai comuni di Trento e Rovereto e ai Comprensori nel caso di comuni con meno di ventimila abitanti. Entro la fine di giugno del 1993 si doveva procedere alla liquidazione degli E.C.A. e a questo fine vennero nominati dei commissari liquidatori per ogni comune con il compito di verificare lo stato di attuazione della legge regionale del 1982 in merito al trasferimento del patrimonio dagli E.C.A. ai rispettivi comuni e di prendere tutti i provvedimenti in merito allo scioglimento (con delibera della Giunta provinciale n. 8551 del 18 giugno 1993).

Prima della nascita degli E.C.A., la cui legge istitutiva, come si è visto, è del 1937, sono esistiti in Trentino altri organismi attraverso i quali nei comuni veniva svolta l'attività di assistenza e beneficenza ai poveri. In epoca austriaca esistevano organismi chiamati di volta in volta congregazioni di carità o fondo poveri, la cui gestione non è sempre facile distinguere da quella del comune, benché le direttive date dal Governo austriaco andassero nel senso di imporre ai comuni l'istituzione di un ente a sè stante, da finanziare con determinati proventi delle casse comunali, ma con un'amministrazione propria, retta da un'apposita rappresentanza come organo direttivo (1). In epoca postunitaria - cioè dal 1923 in poi, quando, come si è visto, il R.D. 22 aprile 1923, n. 982, prevedeva per il Trentino l'adeguamento alla legislazione italiana vigente in materia di istituzioni pubbliche di assistenza - ci si sarebbe in teoria dovuti adeguare alla situazione esistente nel resto d'Italia, dove, in seguito all'emanazione della legge 17 luglio 1890, n. 6972, era prevista una congregazione di carità in ogni comune. Tuttavia nell'archivio comunale di Smarano nulla si è conservato relativamente all'attività di assistenza e beneficenza svolta dal comune in epoca austriaca, anche per mezzo di altri organismi, ad eccezione di un inventario del Fondo poveri riportato sull'"Inventario del patrimonio complessivo del comune di Smarano del distretto politico di Cles alla fine dell'anno 1918" (2). Anche per il periodo che va dal 1923 al

168

1928, cioè dall'emanazione del Regio Decreto che imponeva l'adeguamento alla legislazione italiana in materia di assistenza e beneficenza (3) alla soppressione del comune di Smarano con relativa aggregazione a quello di Coredo (4), non si è reperita nell'archivio comunale documentazione che attesti l'esistenza di una congregazione di carità del comune di Smarano. Al momento dell'emanazione della legge 3 giugno 1937, che istituiva gli E.C.A. in sostituzione delle congregazioni di carità, il comune di Smarano era una frazione di quello di Coredo e tale rimase fino al 1952. Ciò spiega come mai l'attività dell'E.C.A. di Smarano sia iniziata solo con il 1° gennaio 1953, cioè dopo la ricostituzione del comune autonomo, avvenuta nell'agosto 1952. La sua esistenza in vita si protrasse invece fino al 1993, in quanto la presa d'atto della cessazione dell'attività dell'E.C.A. da parte del suo Comitato di amministrazione è stata sancita dalla deliberazione n. 2 dello stesso Comitato, datata 30 giugno 1993 (5).

Condizione giuridica Istituzione pubblica di assistenza e beneficenza

Fonti normative Legge 3 agosto 1862, n.753 "sull'amministrazione delle opere pie" Legge 17 luglio 1890, n. 6972, Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza Regio decreto 5 febbraio 1891, n. 33 e n. 99, "col quale, in esecuzione della legge 17 luglio 1890, n. 6973 (serie terza), si approvano i regolamenti sulle istituzioni pubbliche di beneficenza" Regio decreto 22 aprile 1923, n. 982, che dispone la pubblicazione nei territori annessi della legislazione sulle istituzioni pubbliche di beneficenza Regio decreto 26 aprile 1923, n. 976 "che da' facoltà al Ministro dell'interno di dichiarare sciolte le amministrazioni delle Congregazioni di carità e di tutte le istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti in uno stesso comune, e di affidarne la gestione a speciali commissari o commissioni" Legge 3 giugno 1937, n. 847, "Istituzione in ogni comune del regno dell'Ente comunale di assistenza" Legge regionale 25 febbraio 1982, n. 2, "Norme sullo scioglimento degli enti comunali di assistenza" Legge provinciale 12 luglio 1991, n. 14, "Ordinamento dei servizi socio-assistenziali in provincia di Trento"

Note 1. Per informazioni più ampie relative alla congregazione di carità e in generale alle attività di assistenza e beneficenza dei comuni in epoca austriaca, cfr. Inventario della sezione separata dell'archivio comunale di , Introduzione al fondo 2 Archivio della Congregazione di carità poi Ente Comunale Assistenza, pp. 113-116 2. Cfr. Archivio del comune di Smarano, subfondo 2 Comune di Smarano (ordinamento austriaco), serie 2.4 Inventari del patrimonio comunale, n. 38 3. R.D. 22 aprile 1923, n. 982 4. R.D. 29 novembre 1928, n. 2970 5. Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio dell'E.C.A., serie 3 Carteggio ed atti e contabilità, n. 127

169 fondo Ente comunale assistenza (ECA) di Smarano, 1953 - 1993

Soggetti produttori Ente comunale di assistenza di Smarano, 1953 - 1993

Contenuto La documentazione presente nell'archivio dell'ECA di Smarano copre l'arco cronologico 1953 - 1993. La data iniziale è posteriore alla ricostituzione del comune di Smarano, quella finale si spiega perché, come è avvenuto anche in altri comuni, l'attività dell'ECA di Smarano si è protratta effettivamente per diversi anni dopo la soppressione decisa dalla Legge regionale n. 2 del 1982. Negli archivi dell'ECA, e così è anche per quello dell'ECA di Smarano, le serie principali sono costituite dalle deliberazioni del Comitato di amministrazione, l'organo cui competeva la gestione dell'attività dell'Ente, dai bilanci preventivi e consuntivi, dai documenti giustificativi dei conti, cioè essenzialmente mandati e reversali di cassa, e dalla documentazione relativa all'assistenza fornita. A differenza di quanto si è visto nell'archivio comunale o nell'archivio dell'ASUC, nell'archivio dell'ECA di Smarano, come accade peraltro anche negli archivi dell'ECA di altri comuni, il carteggio prodotto e ricevuto dall'ente nell'espletamento della sua attività e la documentazione contabile, ossia i bilanci di previsione, i conti consuntivi, i loro allegati e documenti giustificativi, erano conservati insieme, distinti solo per annata, e pertanto si è costituita con essi una serie unica.

170 serie 1 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (originali), 1953 - 1993

1.1.b. 1-2 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione 1953 marzo 22 - 1966 aprile 27 Registro, cc. 50 n.n.

1.2.b. 1-2 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (originali) 1966 novembre 25 - 1993 Fascicolo

171 serie 2 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione (copie vistate), 1953 - 1993

2.3 Deliberazioni del Comitato d'amministrazione 1953 - 1980; 1985 - 1993 Sono presenti di solito le copie vistate e in qualche caso le copie semplici, conservate in assenza del relativo originale o perché forniscono più notizie rispetto ad esso (è il caso delle deliberazioni per definire il programma assistenziale). Fra le altre: - deliberazione di presa d'atto della cessazione dell'attività dell'E.C.A. di Smarano da parte del suo Comitato di amministrazione a partire dal 1° luglio 1993, con conseguente passaggio delle funzioni al Comprensorio della Valle di Non, 1993 giugno 30 (deliberazione n. 2) Fascicolo

172 serie 3 Carteggio ed atti e contabilità, 1953 - 1993

Contenuto Si segnala che fra i documenti giustificativi dell'Entrata sono presenti i ruoli per la riscossione di entrate spettanti all'E.C.A. di Smarano derivanti dall'affitto di fondi rustici di sua proprietà.

3.4.b. 4-10 Carteggio ed atti 1953 Contiene fra l'altro: - Sussidi e maggiorazione del trattamento assistenziale corrisposti ai profughi giuliani: prospetti mensili e carteggio relativo, 1953 - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti mensili e carteggio relativo, 1953 Fascicolo

3.5.b. 4-10 Bilancio di previsione e allegati 1953 Fascicolo

3.6.b. 4-10 Conto consuntivo e allegati 1953 Documenti giustificativi Entrata: entrate di competenza artt. 4-5 Uscita: spese di competenza artt. 1-4 Fascicolo

3.7.b. 4-10 Carteggio ed atti 1954 Contiene fra l'altro: - Sussidi e maggiorazione del trattamento assistenziale corrisposti ai profughi giuliani: prospetti mensili e carteggio relativo, 1954 - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti mensili e carteggio relativo, 1954 - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati e alla distribuzione di buoni-latte ai vecchi di età superiore ai 71 anni - campagna 1953/1954. Fascicolo

3.8.b. 4-10 Bilancio di previsione e allegati 1954

173

Fascicolo

3.9.b. 4-10 Conto consuntivo e allegati 1954 Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 4-8 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-11 Fascicolo

3.10.b. 4-10 Giornale e mastro della contabilità 1953 - 1954 Registro

3.11.b. 4-10 Carteggio ed atti 1955 Contiene fra l'altro: - Sussidi e maggiorazione del trattamento assistenziale corrisposti ai profughi giuliani: prospetti mensili e carteggio relativo, 1955 gennaio - giugno - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetto relativo a febbraio 1955 - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1954/1955 Fascicolo

3.12.b. 4-10 Bilancio di previsione 1955 Registro

3.13.b. 4-10 Conto consuntivo e allegati 1955 Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-7 Uscita: residui passivi; spese di competenza art. 1-10 Fra i documenti giustificativi dell'Entrata: - fra i residui attivi: Ruolo delle entrate derivanti dall'affitto di fondi rustici per gli anni 1953 e 1954; - all'art. 1: Ruolo delle entrate derivanti dall'affitto di fondi rustici per il 1955. Fascicolo

3.14.b. 4-10 Carteggio ed atti

174

1956 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1955/1956 Fascicolo

3.15.b. 11-20 Bilancio di previsione e allegati 1956 Fascicolo

3.16.b. 11-20 Conto consuntivo e allegati 1956 Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-6 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-9 Fra i documenti giustificativi dell'Entrata (art. 1): "Ruoletto entrate patrimoniali 1956" Fascicolo

3.17.b. 11-20 Giornale e mastro della contabilità 1955 - 1956 Registro

3.18.b. 11-20 Carteggio ed atti 1957 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1956/1957 Fascicolo

3.19.b. 11-20 Bilancio di previsione e allegati 1957 Fascicolo

3.20.b. 11-20 Conto consuntivo e allegati 1957 Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 3-6 Uscita: spese di competenza artt. 2-9 Fascicolo 175

3.21.b. 21-26 Carteggio ed atti 1958 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1957/1958 Fascicolo

3.22.b. 21-26 Bilancio di previsione e allegati 1958 Fascicolo

3.23.b. 21-26 Conto consuntivo e allegati 1958 Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 3-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-9 Fra i documenti giustificativi dell'Entrata (Residui attivi): "Ruoletto delle rendite patrimoniali" derivanti dall'affitto di fondi rustici per l'anno 1957 Fascicolo

3.24.b. 21-26 Carteggio ed atti 1959 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1958/1959 Fascicolo

3.25.b. 21-26 Bilancio di previsione e allegati 1959 Fascicolo

3.26.b. 21-26 Conto consuntivo e allegati 1959 Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-8 Fra i documenti giustificativi dell'Entrata (Residui attivi): "Ruoletto delle rendite patrimoniali" derivanti dall'affitto di fondi rustici per l'anno 1958

176

Fascicolo

3.27 Giornale e mastro della contabilità 1957 - 1959 Le uscite di competenza per il 1959 sono riportate su un allegato di cc. 2 inserito in fondo al registro. Registro

3.28.b. 28-36 Carteggio ed atti 1960 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1959/1960 Fascicolo

3.29.b. 28-36 Bilancio di previsione e allegati 1960 Fascicolo

3.30.b. 28-36 Conto consuntivo e allegati 1960 Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-8 Fascicolo

3.31.b. 28-36 Carteggio ed atti 1961 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1960/1961 - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti bimestrali, 1961 Fascicolo

3.32.b. 28-36 Bilancio di previsione e allegati 1961 Fascicolo

3.33.b. 28-36

177

Conto consuntivo e allegati 1961 Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-9 Fascicolo

3.34.b. 28-36 Carteggio ed atti 1962 Contiene fra l'altro: - Atti relativi al soccorso invernale ai disoccupati - campagna 1961/1962 - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti bimestrali, 1962 Fascicolo

3.35.b. 28-36 Bilancio di previsione e allegati 1962 Fascicolo

3.36.b. 28-36 Conto consuntivo e allegati 1962 Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-10 Fascicolo

3.37.b. 28-36 Carteggio ed atti 1963 Contiene fra l'altro: - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti bimestrali, 1963 Fascicolo

3.38.b. 37-45 Bilancio di previsione e allegati 1963 Fascicolo

3.39.b. 37-45 Conto consuntivo e allegati 1963 178

Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-10 Fra i documenti giustificativi dell'Entrata: - nei Residui attivi: Ruoletti delle rendite patrimoniali derivanti dall'affitto di fondi rustici per gli anni 1960, 1961 e 1962; - all'art. 1 delle Entrate di competenza: Ruolo delle entrate derivanti dall'affitto di fondi rustici per l'anno 1963. Fascicolo

3.40.b. 37-45 Carteggio ed atti 1964 Contiene fra l'altro: - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti bimestrali e semestrale, 1964 Fascicolo

3.41.b. 37-45 Bilancio di previsione e allegati 1964 Fascicolo

3.42.b. 37-45 Conto consuntivo e allegati 1964 Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 3-7 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1-10 Fascicolo

3.43.b. 37-45 Carteggio ed atti 1965 Contiene fra l'altro: - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti bimestrali, 1965 Fascicolo

3.44.b. 37-45 Bilancio di previsione e allegati 1965 Fascicolo

3.45.b. 37-45 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi:

179

Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-6 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-11 1965 Fascicolo

3.46.b. 46-57 Carteggio ed atti 1966 Contiene fra l'altro: - Maggiorazione del trattamento assistenziale ai poveri: prospetti bimestrali, 1966 Fascicolo

3.47.b. 46-57 Bilancio di previsione e allegati 1966 Fascicolo

3.48.b. 46-57 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-6 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-9 1966 Fascicolo

3.49.b. 46-57 Carteggio ed atti 1967 Fascicolo

3.50.b. 46-57 Bilancio di previsione e allegati 1967 Fascicolo

3.51.b. 46-57 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-7 1967 Fascicolo

180

3.52.b. 46-57 Carteggio ed atti 1968 Contiene fra l'altro: - Atti relativi all'erogazione di assegni mensili ai vecchi lavoratori in base alla L.R. 19.07.1962 n. 12 "Assegno mensile ai vecchi lavoratori", 1962-1968 Fascicolo

3.53.b. 46-57 Bilancio di previsione e allegati 1968 Fascicolo

3.54.b. 46-57 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-8 1968 Fascicolo

3.55.b. 46-57 Carteggio ed atti 1969 Fascicolo

3.56.b. 46-57 Bilancio di previsione e allegati 1969 Fascicolo

3.57.b. 46-57 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza art. 2 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 3-8 1969 Fascicolo

3.b. 58-66

181

Carteggio ed atti 1970 Fascicolo

3.59.b. 58-66 Bilancio di previsione e allegati 1970 Fascicolo

3.60.b. 58-66 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-3 Uscita: residui passivi; spese di competenza art. 4 1970 Fascicolo

3.61.b. 58-66 Carteggio ed atti 1971 Fascicolo

3.62.b. 58-66 Bilancio di previsione 1971 Registro

3.63.b. 58-66 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-3 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-10 1971 Fascicolo

3.64.b. 58-66 Carteggio ed atti 1972 Fascicolo

182

3.65.b. 58-66 Bilancio di previsione 1972 Registro

3.66.b. 58-66 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: spese di competenza artt. 2-11 1972 Fascicolo

3.67.b. 67-75 Carteggio ed atti 1973 Fascicolo

3.68.b. 67-75 Bilancio di previsione e allegati 1973 Registro

3.69.b. 67-75 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: spese di competenza artt. 2-12 1973 Fascicolo

3.70.b. 67-75 Carteggio ed atti 1974 Fascicolo

3.71.b. 67-75 Bilancio di previsione e allegati 1974 Fascicolo 183

3.72.b. 67-75 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-5 Uscita: spese di competenza artt. 2-12 1974 Fascicolo

3.73.b. 67-75 Carteggio ed atti 1975 Fascicolo

3.74.b. 67-75 Bilancio di previsione e allegati 1975 Fascicolo

3.75.b. 67-75 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-6 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-10 1975 Fascicolo

3.76.b. 76-84 Carteggio ed atti 1976 Fascicolo

3.77.b. 76-84 Bilancio di previsione e allegati 1976 Fascicolo

3.78.b. 76-84 Conto consuntivo e allegati

184

Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza art. 2 Uscita: spese di competenza artt. 2-3 1976 Fascicolo

3.79.b. 76-84 Carteggio ed atti 1977 Fascicolo

3.80.b. 76-84 Bilancio di previsione e allegati 1977 Fascicolo

3.81.b. 76-84 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-3 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-3 1977 Fascicolo

3.82.b. 76-84 Carteggio ed atti 1978 Fascicolo

3.83.b. 76-84 Bilancio di previsione e allegati 1978 Fascicolo

3.84.b. 76-84 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1-3

185

Uscita: spese di competenza artt. 2-3 1978 Fascicolo

3.85.b. 85-87 Carteggio ed atti 1979 Fascicolo

3.86.b. 85-87 Bilancio di previsione e allegati 1979 Fascicolo

3.87.b. 85-87 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-4 Uscita: spese di competenza artt. 2-3 1979 Fascicolo

3.88.b. 88-96 Carteggio ed atti 1980 Fascicolo

3.89.b. 88-96 Bilancio di previsione e allegati 1980 Fascicolo

3.90.b. 85-87 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: spese di competenza artt. 1-3 1980 Fascicolo

186

3.91.88-96 Carteggio ed atti 1981 Fascicolo

3.92.b. 88-96 Bilancio di previsione 1981 Fascicolo, cc. 2

3.93.b. 88-96 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1-4 Uscita: spese di competenza artt. 1-5 1981 Fascicolo

3.94.b. 88-96 Carteggio ed atti 1982 Fascicolo

3.95.b. 88-96 Bilancio di previsione e allegati 1982 Fascicolo

3.96.b. 88-96 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 3-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 4-6 1982 Fascicolo

3.97.b. 97-102 Carteggio ed atti 1983 Fascicolo 187

3.98.b. 97-102 Bilancio di previsione e allegati 1983 Fascicolo

3.99.b. 97-102 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 4-6 1983 Fascicolo

3.100.b. 97-102 Carteggio ed atti 1984 Fascicolo

3.101.b. 97-102 Bilancio di previsione e allegati 1984 Registro

3.102.b. 97-102 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: residui attivi; entrate di competenza artt. 2-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-6 1984 Fascicolo

3.103.b. 103-111 Carteggio ed atti 1985 Fascicolo

3.104.b. 103-111 Bilancio di previsione e allegati 1985 188

Fascicolo

3.106.b. 103-111 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-5 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 2-6 1985 Fascicolo

3.106.b. 103-111 Carteggio ed atti 1986 Fascicolo

3.107.b. 103-111 Bilancio di previsione e allegati 1986 Fascicolo

3.108.b. 103-111 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-3 Uscita: spese di competenza artt. 2-3 1986 Fascicolo

3.109.b. 103-111 Carteggio ed atti 1987 Fascicolo

3.110.b. 103-111 Bilancio di previsione e allegati 1987 Fascicolo

3.111.b. 103-111 Conto consuntivo e allegati 189

Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-3 Uscita: spese di competenza artt. 2-3 1987 Fascicolo

3.112.b. 112-114 Carteggio ed atti 1988 Fascicolo

3.113.b. 112-114 Bilancio di previsione e allegati 1988 Fascicolo

3.114.b. 112-114 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-3 Uscita: spese di competenza artt. 2-3 1988 Fascicolo

3.115.b. 115-120 Carteggio ed atti 1989 Fascicolo

3.116.b. 115-120 Bilancio di previsione e allegati 1989 Fascicolo

3.117.b. 115-120 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 2-3 Uscita: spese di competenza artt. 1-3 1989 190

Fascicolo

3.118.b. 115-120 Carteggio ed atti 1990 Contiene fra l'altro: - Rilevazione della consistenza patrimoniale e ricognizione dei rapporti giuridici pendenti al 31.10.1982 (adempimenti previsti dall'art. 2 della L.R: 25.02.1982 "Norme sullo scioglimento degli E.C.A.): copia del verbale di deliberazione del Comitato E.C.A. del 26 maggio 1986 e schede di rilevazione dei dati. Fascicolo

3.119.b. 115-120 Bilancio di previsione e allegati 1990 Fascicolo

3.120.b. 115-120 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1205+1250 Uscita: spese di competenza art. 1395 1990 Fascicolo

3.121.b. 121-126 Carteggio ed atti 1991 Fascicolo

3.122.b. 121-126 Bilancio di previsione e allegati 1991 Fascicolo

3.123.b. 121-126 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1205+1250 Uscita: spese di competenza art. 1395 1991

191

Fascicolo

3.124.b. 121-126 Carteggio ed atti 1992 Fascicolo

3.125.b. 121-126 Bilancio di previsione e allegati 1992 Fascicolo

3.126.b. 121-126 Conto consuntivo e allegati Tabelle di svolgimento Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 1205+1250 Uscita: spese di competenza art. 1395 1992 Fascicolo

3.127.b. 127-129 Carteggio ed atti 1993 Contiene fra l'altro: - Verbale di accertamento della situazione economico contabile alla data del 31.12.1993 da parte del Commissario liquidatore dell'E.C.A. di Smarano. Adempimenti conseguenti la cessazione d'attività a partire dal 01.07.1993 (come da deliberazione di presa d'atto della cessazione n. 2 del 30.06.1993 del Comitato d'amministrazione dell'E.C.A.). Fascicolo

3.128.b. 127-129 Bilancio di previsione e allegati 1993 Fascicolo

3.129.b. 127-129 Documenti giustificativi 1993 Entrata: entrate di competenza artt. 1025+1205 Uscita: spese di competenza artt. 6+1395 Fascicolo

192

Ente Ufficio del giudice conciliatore di Smarano 1953 - 1975

Luoghi Smarano

Archivi prodotti Fondo Ufficio del giudice conciliatore di Smarano, 01/01/1953 - 31/12/1975

Storia In ottemperanza al R.D. 4 novembre 1928, n. 2325 "Disposizioni per l'unificazione legislativa nei territori annessi al Regno", a partire dal primo luglio 1929 venne estesa anche al Trentino la normativa riguardante l'ordinamento giudiziario, già operante nel resto d'Italia. Già dal 1865 (1) era previsto in ogni comune un Giudice conciliatore nominato dal re su proposta del Consiglio comunale, con le funzioni di comporre e di giudicare le controversie. Salvo casi eccezionali, egli svolgeva la sua attività nella casa comunale, assistito dal segretario comunale in veste di cancelliere e da un inserviente comunale in veste di usciere. La documentazione prodotta a seguito della sua attività era conservata nell'archivio comunale. La legge 16 giugno 1892, n. 261 ed il relativo regolamento d'esecuzione, contenuto nel R.D. 26 dicembre 1892, n. 728, fissavano le competenze dei Giudici conciliatori, riconducibili alle cosiddette controversie minori (ad esempio: azioni relative alle locazioni di beni immobili, azioni per guasti e danni dati ai fondi urbani, ecc., entro un determinato importo). I Giudici, secondo il regolamento di attuazione della legge, dovevano essere scelti sulla base di apposite "liste degli eleggibili" compilate dalla Giunta comunale e nominati dal presidente del Tribunale su proposta del Procuratore regio. Ulteriori disposizioni erano contenute nel Codice di procedura civile del 1940 (2) e nel R.D. 30 gennaio 1941, n. 12 sull'ordinamento giudiziario con le successive modificazioni. L'art. 28 del R.D. 18 dicembre 1941, n. 1368 "Disposizioni di attuazione del codice di procedure civile" prevedeva la tenuta dei seguenti 9 registri obbligatori: Ruolo generale degli affari civili dove si registravano tutti gli affari trattati dall'Ufficio di conciliazione corredato di una Rubrica alfabetica generale degli affari civili, Ruolo di udienza, Registro cronologico dei provvedimenti e degli altri originali che serviva per gli atti originali compilati dal cancelliere, la cui registrazione avveniva sulla base del Registro repertorio degli atti soggetti a tassa di registro; ai fini della gestione contabile dell'Ufficio, erano poi previsti i restanti quattro registri: Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, Registro delle spese inerenti alle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, Registro di carico dei depositi per spese di cancelleria, Registro di scarico dei depositi per spese di cancelleria (3). Con il primo maggio 1995, in base alla nuova normativa per il processo civile (4), è stato abrogato l'istituto del Giudice conciliatore mentre è entrato in vigore quello del giudice di pace.

Condizione giuridica Ente di diritto amministrativo

Fonti normative

193

Regio decreto 6 dicembre 1865, n. 2626, Ordinamento giudiziario in vigore dal 1 gennaio 1866 Legge 16 giugno 1892, n. 261, "sulla competenza dei conciliatori" Legge 25 giugno 1940, n. 763, "Ordinamento degli uffici di conciliazione" Regio decreto 18 dicembre 1941, n. 1368, "Disposizioni per l'attuazione del Codice di procedura civile e disposizioni transitorie" Legge 21 novembre 1991, n. 374, "Istituzione del giudice di pace"

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia ANTONIELLA A., L'archivio comunale postunitario. Contributo all'ordinamento degli archivi dei comuni, Firenze 1979

Note (1) R.D. 6 dicembre 1865 n. 2626 "sull'ordinamento giudiziario" e "Regolamento generale giudiziario per l'esecuzione del codice di procedura civile, di quello di procedura penale e della legge sull'ordinamento giudiziario" approvato con R.D. 14 dicembre 1865 n. 2641 (2) C.p.c. approvato con R.D. 28 ottobre 1940 n. 1443; R.D. 18 dicembre 1941 n. 1368 "Disposizioni di attuazione del codice di procedura civile" (3) Cfr. ANTONIELLA A., "L'archivio comunale postunitario", Firenze 1979, pp. 88-89 (4) La conversione in legge del decreto legge 7 ottobre 1994 n. 571, recante modificazioni delle leggi 21 novembre 1991 n. 374 istitutiva dei giudici di pace e 26 novembre 1990 n. 353 concernente provvedimenti urgenti per il processo civile ha differito al primo maggio 1995 la data di entrata in vigore dell'istituto del giudice di pace originariamente stabilita dal decreto legge medesimo al 19 dicembre 1994.

194 fondo Ufficio del giudice conciliatore di Smarano, 1953 - 1975

buste 1; registri 6

Soggetti produttori Ufficio del giudice conciliatore di Smarano, 1953 - 1975

Contenuto La documentazione prodotta dall'Ufficio del giudice conciliatore copre l'arco cronologico 1953 - 1975, ma sui registri sono presenti in molti casi solo le vidimazioni della Pretura di Cles. Le registrazioni presenti sono invece molto scarse e, quando ci sono, coprono un periodo di tempo molto più limitato all'interno dei due estremi sopra citati.

195 serie 1 Carteggio ed atti, 1954 - 1975

1.1 Carteggio ed atti 1954 - 1975 Fra l'altro: - Rilevazione dei dati statistici relativi all'attività degli Uffici di Conciliazione, 1954 - 1957 - Verbali di verifica da parte del Pretore degli atti e dei registri dell'Ufficio di Conciliazione, 1954 gennaio 13 - 1975 gennaio 9 Busta

196 serie 2 Ruoli generali degli affari civili, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

2.2.b. 2-8 Ruolo generale degli affari civili 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9(1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

197 serie 3 Rubriche alfabetiche generali degli affari civili, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

2.3.b. 2-8 Rubrica alfabetica generale degli affari contenziosi civili 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9 (1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

198 serie 4 Ruoli di udienza, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

4.4.b. 2-8 Ruolo di udienza 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9 (1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

199 serie 5 Registro cronologico dei provvedimenti e degli altri atti originali, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

5.5.b. 2-8 Registro cronologico dei provvedimenti ed atti originali 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9 (1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

200 serie 6 Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

6.6.b. 2-8 Registro delle spese di giustizia anticipate dall'erario in materia civile 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9 (1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

201 serie 7 Registri delle spese occorse nelle cause riflettenti persone o enti giuridici ammessi alla prenotazione a debito, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

7.7.b. 2-8 Registro delle spese prenotate a debito 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9 (1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

202 serie 8 Registri di scarico dei depositi per spese di cancelleria, 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9

8.8.b. 2-8 Elenco dei depositi effettuati per spese di cancelleria 1953 luglio 23 - 1975 gennaio 9 (1) Registro Note 1. Le date estreme sono quelle delle vidimazioni della Pretura di Cles.

203

Ente Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano [1955] -[1971]

Luoghi Smarano

Archivi prodotti Fondo Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano, 01/01/1955 - 31/12/1971

Storia Con la legge 22 novembre 1954, n. 1136, che porta il titolo "Estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti", fu istituita in ogni comune una Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti. Il fine che la legge attribuiva a queste Casse mutue comunali era specificato dall'art. 5 ed era quello di erogare le prestazioni relative all'assistenza medica generica, a domicilio ed in ambulatorio, nonchè all'assistenza ostetrica generica, ai coltivatori diretti e ai loro familiari, soggetti, dal momento dell'emanazione della stessa legge, all'obbligo di contribuzione per l'assistenza medica ed ostetrica. Con tale legge si disponeva infatti che divenisse obbligatoria l'assicurazione malattia per i proprietari, affittuari, enfiteuti, usufruttuari, che direttamente e abitualmente si dedicassero alla manuale coltivazione dei fondi o all'allevamento del bestiame, nonchè per gli appartenenti ai rispettivi nuclei familiari, che lavorassero abitualmente nei fondi o che fossero a carico dei predetti lavoratori (1). Dall'obbligo dell'assicurazione malattia erano esclusi soltanto, ai sensi dell'art. 27, quei coltivatori diretti che, essendo al contempo mezzadri, coloni, compartecipanti, salariati e braccianti, erano già iscritti negli elenchi anagrafici dei lavoratori dell'agricoltura e già godevano, perciò, dell'assistenza malattia (2). Contestualmente all'introduzione dell'obbligo assicurativo, la legge stabilì anche quali dovessero essere le prestazioni sanitarie e assistenziali da erogare ai coltivatori diretti e suddivise le competenze fra organi diversi, istituiti rispettivamente a livello comunale e provinciale: le Casse mutue comunali ebbero il compito di gestire l'erogazione delle prestazioni sanitarie generiche, le Casse mutue provinciali ebbero invece quello di gestire l'erogazione delle prestazioni specialistiche e ospedaliere (art. 3). Infine fu prevista la costituzione di una Federazione nazionale delle Casse mutue di malattia per i coltivatori, cui facevano capo le Casse mutue provinciali, e ad essa vennero attribuite funzioni regolatrici dell'attività e della gestione di queste ultime "con particolare riguardo alle esigenze di coordinamento e della solidarietà nell'ambito nazionale". Sia alle Casse mutue comunali che a quelle provinciali, nonché alla Federazione nazionale, la legge attribuiva personalità giuridica di diritto pubblico. Si prevedeva inoltre che fossero sottoposte alla vigilanza del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (art. 5). L'art. 3 della legge 22 novembre 1954 specificava nel modo che segue quali prestazioni dovevano essere garantite alle persone soggette all'assicurazione obbligatoria di malattia (coltivatori diretti e loro familiari): si trattava dell'assistenza sanitaria generica a domicilio e in ambulatorio, dell'assistenza ospedaliera, dell'assistenza sanitaria specialistica, diagnostica e curativa e dell'assistenza ostetrica. Dell'erogazione dell'assistenza medica generica, a domicilio e in ambulatorio, e dell'assistenza ostetrica generica dovevano occuparsi, come accennato in precedenza, le Casse mutue comunali, mentre spettava alle Casse mutue provinciali l'erogazione delle prestazioni relative all'assistenza ospedaliera, all'assistenza sanitaria specialistica, diagnostica e curativa nonché all'assistenza ostetrica specialistica. Gli assicurati titolari di azienda, riuniti nelle Casse 204 mutue comunali, potevano inoltre deliberare, a maggioranza di voti, di estendere nei loro confronti e dei rispettivi familiari l'assicurazione malattia anche alle forme dell'assistenza farmaceutica e dell'assistenza integrativa (art. 4). Ciò avrebbe comportato però il versamento di un eventuale contributo integrativo, il cui importo sarebbe stato fissato dalla specifica Cassa mutua nella quale appunto l'assemblea dei coltivatori avesse deliberato l'estensione dell'assistenza alle forme facoltative (art. 22, cfr. più avanti). L'art. 2 della legge 22 novembre 1954 prevedeva che l'accertamento delle persone soggette all'assicurazione malattia fosse effettuato mediante l'iscrizione in appositi elenchi nominativi comunali. La formazione di tali elenchi, limitatamente ai lavoratori agricoli rientranti nelle categorie dei salariati, dei braccianti, degli avventizi, dei coloni e mezzadri e dei compartecipanti familiari, era stata prevista dal Decreto Luogotenenziale 8 febbraio 1945, n. 75. Il compito di redigerli era stato affidato dallo stesso Decreto ad apposite Commissioni comunali composte dal sindaco o da un assessore da lui delegato, con funzioni di presidente, da un rappresentante dei datori di lavoro e da un rappresentante dei lavoratori dell'agricoltura scelti dal sindaco, sentite, ove esistessero, le organizzazioni locali. Il presidente doveva essere assistito dal dirigente del locale Ufficio di collocamento agricolo o, nel caso in cui questo non esistesse, dal dirigente dell'Ufficio di collocamento agricolo di un comune vicino e dal segretario comunale o da un funzionario del comune da lui delegato (art. 4 del Decreto legislativo Luogotenenziale 8 febbraio 1945, n. 75). La legge n. 1136 del 1954, che, come abbiamo visto, estendeva l'obbligo dell'assicurazione malattia ai coltivatori diretti per sè e per i loro familiari, stabiliva, sempre all'art. 2, ad integrazione del Decreto Luogotenenziale del 1945, che ai componenti la Commissione comunale si aggiungessero ora due rappresentanti dei coltivatori diretti. Le norme per la formazione di tale Commissione comunale furono in seguito ulteriormente modificate dalla legge 12 marzo 1968, n. 334, che dettava "Norme per l'accertamento dei lavoratori agricoli aventi diritto alle prestazioni previdenziali e per l'accertamento dei contributi unificati in agricoltura". Con questa legge si abrogava l'art. 2 della legge del 1954 e si stabiliva che i sindaci dovessero nominare in seno alle Commissioni comunali, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della legge stessa, due rappresentanti dei datori di lavoro e due rappresentanti dei lavoratori, per i comuni con meno di 50 iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli, oppure quattro rappresentanti per ognuna delle due categorie per i comuni con più di 50 iscritti, con il vincolo che uno dei rappresentanti dei datori di lavoro fosse un coltivatore diretto (art. 3 della legge 12 marzo 1968). Risulta peraltro che, alla data del 22 aprile 1968, gli iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli afferenti al comune di Smarano erano undici e pertanto la Commissione comunale doveva comprendere due rappresentanti dei datori di lavoro e due rappresentanti dei lavoratori (3). Invece spettava al Servizio per i contributi unificati in agricoltura, ente di diritto pubblico previsto dal Decreto legge 8 febbraio 1945, n. 75 (4), provvedere alla formazione degli elenchi di variazione, concernenti nuove iscrizioni e cancellazioni e nuove classificazioni di lavoratori, ma dopo aver sentito il parere delle Commissioni comunali, le quali avevano comunque la facoltà di formulare proposte al Servizio predetto in ordine alla formazione degli elenchi di variazione (art. 1 della legge 12 marzo 1968) (5). Per tornare alla legge istitutiva delle Casse mutue dei coltivatori diretti, va detto anche che gli articoli 18-19-20-21 della legge 22 novembre 1954 stabilivano le norme relative alla composizione e al funzionamento degli organi collegiali, cui competevano la gestione della Cassa mutua comunale coltivatori diretti ed il controllo su di essa. I coltivatori titolari di azienda, soggetti al pagamento del contributo per l'assicurazione malattia, dovevano riunirsi in via ordinaria una volta all'anno in assemblea comunale. A tale assemblea spettava ogni tre anni il diritto di eleggere il Consiglio direttivo della Cassa mutua, che si componeva di quindici membri ed aveva i compiti di approvare il conto preventivo e consuntivo della Cassa mutua comunale secondo i modi e i tempi indicati dalla Cassa mutua provinciale, di determinare la quota integrativa di contribuzione dovuta dagli assicurati per coprire i maggiori costi affrontati per l'assistenza generica

205 oppure i costi determinati dall'estensione dell'assicurazione alle forme dell'assistenza farmaceutica e dell'assistenza integrativa( 6) e di fissare modi e limiti di erogazione delle assistenze rientranti nella competenza delle Cassa mutua comunale in base alle direttive generali della Federazione nazionale. Il controllo sulla gestione della Cassa mutua comunale era effettuato da un Collegio sindacale composto da tre membri effettivi e tre supplenti: un membro effettivo era nominato dalla Giunta della Cassa mutua provinciale (cioè dall'organo esecutivo di quest'ultima), gli altri due membri effettivi e i due supplenti erano nominati invece dall'assemblea comunale. Sia il Consiglio direttivo che il Collegio sindacale della Cassa mutua comunale duravano in carica tre anni. L'organo esecutivo della Cassa mutua comunale di malattia dei coltivatori, chiamato Comitato di gestione, era composto dal presidente e dal vicepresidente del Consiglio direttivo e da altri tre componenti eletti dallo stesso Consiglio direttivo. Al Comitato di gestione spettava il compito di predisporre i conti preventivi e consuntivi, di regolare il funzionamento locale dei servizi sanitari ed eventualmente farmaceutici della Cassa mutua comunale, di adottare i provvedimenti amministrativi ritenuti necessari nell'interesse delle mutue anche nei confronti degli iscritti e di decidere sui ricorsi presentati in prima istanza in materia di prestazioni di competenza della Cassa mutua comunale. Il presidente della Cassa mutua comunale ne aveva anche la rappresentanza legale e sovrintendeva al suo funzionamento. L'organizzazione della Cassa mutua comunale doveva tuttavia essere disposta sulla base dei criteri fissati dalla Federazione nazionale. L'art. 22 della legge 22 novembre 1954 determinava quali dovessero essere le fonti di finanziamento che consentivano le prestazioni sanitarie previste a favore dei coltivatori diretti, fonti che erano di quattro tipi: un contributo annuo, consistente in una cifra fissa per ciascun coltivatore diretto e familiare assistibile, a carico dello Stato, un contributo a carico delle aziende di cui fossero titolari i coltivatori diretti soggetti ad assicurazione obbligatoria, determinato sulla base delle giornate lavorative necessarie per la coltivazione dei fondi o per l'allevamento del bestiame delle aziende stesse, un contributo annuo capitario consistente in una cifra fissa pro capite per ciascun coltivatore diretto e familiare soggetto ad assicurazione obbligatoria (7), un eventuale contributo integrativo da stabilirsi dalla Cassa mutua comunale per coprire, se necessario, maggiori costi derivati dall'assistenza generica o dalle forme di assistenza facoltative e integrative deliberate dall'assemblea comunale dei coltivatori diretti. Il contributo dello Stato era versato alla Federazione nazionale delle Casse mutue sulla base degli elenchi dei coltivatori soggetti ad assicurazione malattia, previsti dall'art. 2, e poi era ripartito a cura della Federazione fra le Casse mutue provinciali in base al numero dei loro assicurati. Il contributo rientrante nella seconda specie, ossia quello a carico delle aziende, era invece riscosso dal Servizio per i contributi agricoli unificati, ente che, come visto sopra, era stato istituito già nel 1945, e versato alla Federazione nazionale delle Casse mutua di malattia. Il contributo capitario era riscosso anch'esso dal Servizio contributi agricoli unificati ma versato alle Casse mutue provinciali per la devoluzione alle Casse mutue comunali in base al numero dei rispettivi assicurati e lo stesso valeva per il contributo integrativo, con la differenza, rispetto agli altri contributi, che esso era determinato, qualora se ne fosse riscontrata la necessità, direttamente dalla Cassa mutua comunale. La legge 29 maggio 1967, n. 369, introdusse una novità per quanto riguarda gli aventi diritto all'assistenza malattia che le Casse mutue comunali avevano il compito di erogare. Tale legge estese infatti il diritto all'assistenza sanitaria ai titolari di pensioni derivanti dall'assicurazione per l'invalidità e vecchiaia di cui alle precedenti leggi 26 ottobre 1957, n. 1047, e 9 gennaio 1963, n. 9. Va detto infatti, per inciso, che la legge n. 1047 del 1957 aveva esteso l'obbligo dell'assicurazione per invalidità e vecchiaia ai coltivatori diretti, ai mezzadri e ai coloni che abitualmente si fossero dedicati alla manuale coltivazione dei fondi o all'allevamento ed al governo del bestiame, nonché agli appartenenti ai rispettivi nuclei familiari che avessero esercitato le medesime attività sui medesimi fondi. In tal modo i coltivatori

206 diretti, dopo essere stati assoggettati all'obbligo dell'assicurazione di malattia con la più volte citata legge n. 1136 del 1954, la stessa che, come si è visto, istituiva le Casse mutue comunali per l'erogazione delle prestazioni sanitarie generiche, venivano sottoposti, tre anni dopo, anche all'obbligo dell'assicurazione per invalidità e vecchiaia. In questo caso, per provvedere al trattamento di previdenza previsto dalla legge, venne istituita, presso l'Istituto nazionale della previdenza sociale, una Gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri. Le Casse mutue comunali non vennero dunque investite di competenze in materia previdenziale. Per tornare alla legge 29 maggio 1967, n. 369, si deve aggiungere che essa disponeva che l'erogazione dell'assistenza medica generica ai pensionati delle categorie anzidette era di competenza delle Casse mutue comunali, ma l'onere relativo gravava sulle Casse mutue provinciali, che dovevano tenere una contabilità separata per l'assistenza di malattia ai pensionati della provincia. L'assistenza di malattia per i titolari di pensione della categoria dei coltivatori diretti doveva essere finanziata, oltre che da altri introiti, anche con un contributo da ripartire annualmente a carico dei coltivatori diretti in addizionale all'aliquota con cui si determinava il contributo gravante sulle aziende, uno dei quattro previsti già dalla legge n. 1136 del 1954 (art. 2 della legge n. 369 del 1967) (8). La legge 17 agosto 1974, n. 386, "Conversione in legge, con modificazioni, del D.L. 8 luglio 1974, n. 264, recante norme per l'estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri, il finanziamento della spesa ospedaliera e l'avvio della riforma sanitaria" stabiliva che con decreto del Presidente della Repubblica, da emanarsi entro il 1° luglio 1975, dovessero essere sciolti i consigli di amministrazione, oltre che di altri enti mutualistici e assistenziali, anche delle Federazioni nazionali delle Casse mutue dei coltivatori diretti. In particolare per il Trentino- Alto Adige, la stessa legge stabiliva che, con decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento e di quella di Bolzano, venissero sciolti rispettivamente i consigli di amministrazione delle Casse mutue provinciali di malattia di Trento e di Bolzano e inoltre venissero nominati dei commissari straordinari per la temporanea gestione delle stesse Casse mutue. La Legge n. 386 prevedeva poi, al compimento del biennio dalla data del predetto decreto del Presidente della Repubblica, l'estinzione di tutti gli enti e le gestioni autonome preposti all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico, le cui funzioni e relative strutture sarebbero state ripartite fra lo Stato, le regioni e gli altri enti territoriali per l'attuazione del servizio sanitario nazionale. Fra gli organismi soggetti ad estinzione erano dunque comprese anche le Casse mutue dei coltivatori diretti (9). La Legge 29 giugno 1977, n. 349, comprendeva una serie di norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici: essa prevedeva che, a partire dal 1° luglio 1977, le funzioni amministrative concernenti l'assistenza sanitaria già proprie degli enti, casse, servizi e gestioni autonome, estinti e posti in liquidazione, individuati ai sensi dell'art. 12-bis della legge 17 agosto 1974, n. 386, fossero trasferite, per i territori di loro competenza, alle regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano. In ottemperanza a quanto stabilito dalla stessa legge n. 386, venivano dichiarati sciolti, a decorrere sempre dal 1° luglio 1977, gli organi di amministrazione degli enti, fondi e casse mutue anche aziendali, comunque denominati e strutturati, preposti all'erogazione dell'assistenza sanitaria in regime mutualistico. A decorrere dalla stessa data, i già citati commissari straordinari per la temporanea gestione delle casse mutue, assumevano la carica di commissari liquidatori. Fino alla data di entrata in vigore della riforma sanitaria, essi avrebbero dovuto adottare i provvedimenti già riservati alla competenza dei disciolti organi ordinari di amministrazione e compiere tutti gli atti di gestione per assolvere agli obblighi istituzionali già propri dei rispettivi enti, casse, gestioni e servizi preposti all'assistenza sanitaria. Le Province Autonome di Trento e di Bolzano dovevano infine programmare e coordinare l'organizzazione dei servizi e delle attività degli enti posti in liquidazione con le altre strutture sanitarie operanti nel territorio (10).

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La Legge 23 dicembre 1978, n. 833, istituì infine il servizio sanitario nazionale (art. 1). In seguito a questo provvedimento, alla gestione unitaria della tutela della salute doveva provvedere, in modo uniforme sull'intero territorio nazionale, una rete di Unità Sanitarie Locali, che le regioni dovevano costituire con provvedimento da adottare entro il 31 dicembre 1979 (artt. 10 e 61). I beni mobili ed immobili e le attrezzature destinate ai servizi sanitari, appartenenti agli enti, casse mutue e gestioni speciali soppressi, dovevano essere trasferiti ai comuni, con vincolo di destinazione alle Unità Sanitarie Locali. A queste operazioni di trasferimento, come anche al trasferimento di tutti i rapporti giuridici relativi alle attività di assistenza sanitaria ora attribuite alle Unità Sanitarie Locali, dovevano provvedere i commissari liquidatori che, come già detto, erano stati previsti dalla legge 29 giugno 1977, n. 349 (art. 65). L'art. 76 della legge 23 dicembre 1978 "Modalità transitorie per la riscossione dei contributi obbligatori di malattia" prevedeva però che, fino al 31 dicembre 1979, gli adempimenti relativi all'accertamento, alla riscossione e al recupero dei contributi sociali di malattia dovessero rimanere affidati agli enti mutualistici posti in liquidazione ai sensi della legge 29 giugno 1977, n. 349. Si può concludere dunque che l'opera di smantellamento degli enti mutualistici ebbe inizio nel 1974, con la legge del 17 agosto, n. 386, che dava anche l'avvio alla riforma sanitaria nazionale e si concluse nel 1978, con la legge del 23 dicembre, n. 833, che portava a termine tale riforma, pur prevedendo un ulteriore protrarsi dell'attività amministrativa degli enti soppressi fino alla fine del 1979.

Condizione giuridica Ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, in base all'art. 5 della L. 22 novembre 1954, n. 1136.

Fonti normative Legge 22 novembre 1954, n.1136, "Estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti" Legge 9 gennaio 1963, n.9, "Elevazione dei trattamenti minimi di pensione e riordinamento delle norme in materia di previdenza dei coltivatori diretti e dei coloni e mezzadri" Legge 17 agosto 1974, n. 386, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 8 luglio 1974, n.264, recante norme per l'estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri, il finanziamento della spesa ospedaliera e l'avvio della riforma sanitaria" Legge 29 giugno 1977, n.349 "Norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici e per la stipulazione delle convenzioni uniche per il personale sanitario in relazione alla riforma sanitaria" Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale"

Note 1. L'art. 1 della legge 22 novembre 1954, n. 1136 diceva: "L'assicurazione malattia è resa obbligatoria per i proprietari, affittuari, enfiteuti, usufruttuari... nonché per gli appartenenti ai rispettivi nuclei familiari, che lavorino abitualmente nei fondi o che siano a carico, sempre che la complessiva forza lavorativa del nucleo familiare sia superiore al 50 per cento di quella occorrente per le normali necessità delle coltivazioni del fondo e per l'allevamento e il governo del bestiame... Per la valutazione della forza lavorativa, a ciascuna unità attiva del nucleo familiare è attribuita la frequenza annua di 280 giornate lavorative. Sono esclusi i coltivatori diretti di fondi per i quali sia accertato... un fabbisogno annuo complessivo presunto di mano d'opera inferiore alle 30 giornate di uomo, salvo il diritto alle prestazioni in caso di malattia eventualmente agli stessi spettanti per altro titolo". La legge 9 gennaio 1963, n. 9 modificò parzialmente l'art. 1

208 della legge 22 novembre 1954, n. 1136, disponendo, all'art. 2 comma 1°, quanto segue: "E' condizione per il diritto... alla assicurazione di malattia per i coltivatori diretti che l'effettiva prestazione di lavoro del nucleo familiare non sia inferiore ad un terzo di quella occorrente per le normali necessità delle coltivazioni del fondo e per l'allevamento ed il governo del bestiame." E al 2° comma: "Con decorrenza dall'entrata in vigore della presente legge, il requisito della abitualità nella diretta e manuale coltivazione dei fondi o nell'allevamento e nel governo del bestiame, previsto... dall'articolo 1 della legge 22 novembre 1954, n. 1136, si ritiene sussistente quando i soggetti indicati nelle suddette norme si dedicano in modo esclusivo o almeno prevalente a tali attività." 2. Riguardo alle categorie dei salariati, braccianti, coloni e mezzadri, compartecipanti e familiari era già stato determinato il versamento di contributi per l'assistenza malattia (oltre che per l'invalidità e vecchiaia, per l'assicurazione obbligatoria degli infortuni sul lavoro in agricoltura, ecc.). Cfr. a questo proposito il R.D.L. 28 novembre 1938, n. 2138, il R.D. 24 settembre 1940, n. 1949 e il Decreto legislativo Luogotenenziale 9 aprile 1946, n. 212. Cfr. inoltre il Decreto Luogotenenziale 8 febbraio 1945, n. 75, che istituiva le Commissioni comunali incaricate dell'accertamento dei lavoratori agricoli ai fini della formazione degli elenchi nominativi degli aventi diritto alle prestazioni assicurative ed assistenziali. Tali Commissioni comunali, ai sensi del precedente R.D. 24 settembre 1940, n. 1949, dovevano classificare i lavoratori agricoli nelle seguenti categorie: impiegati, salariati fissi e assimilati, obbligati o braccianti fissi, avventizi e assimilati, coloni e mezzadri, compartecipanti e familiari. Il successivo Decreto legislativo Luogotenenziale 9 aprile 1946, n. 212, prevedeva, all'art. 3, che agli effetti delle prestazioni dell'assicurazione di malattia, i lavoratori agricoli fossero distinti nelle seguenti categorie, da indicare negli appositi elenchi nominativi: salariati fissi e assimilati a contratto annuo; obbligati; braccianti o compartecipanti permanenti con occupazione presso aziende agricole per oltre 200 giornate all'anno; braccianti o compartecipanti abituali con occupazione presso aziende agricole da 151 a 200 giornate all'anno; braccianti o compartecipanti occasionali con occupazione presso aziende agricole da 101 a 150 giornate all'anno; braccianti o compartecipanti eccezionali con occupazione presso aziende agricole da 51 a 100 giornate all'anno; coloni e mezzadri. Cfr. a questo proposito le istruzioni impartite ai comuni della provincia di Trento dalla circolare della Prefettura di Trento n. 16369 I d.d. 5 luglio 1945 e le allegate "Istruzioni alle Commissioni comunali per l'accertamento dei prodotti agricoli" d.d. 5 gennaio 1945 del Ministero dell'Industria, del commercio e del lavoro - Direzione generale della previdenza e delle assicurazioni private, reperibili nel Bollettino ufficiale della Prefettura di Trento del 21 luglio 1945, n. 19, pp. 150-155 3. Cfr. Lettera del 22 aprile 1968, prot. n. 608 del comune di Smarano, inviata dall'Ufficio provinciale di Trento del Servizio per i contributi agricoli unificati, in Archivio comunale di Smarano, Carteggio ed atti, Anno 1968, Cat. XI 4. Cfr. art. 24 comma I° della Legge 22 novembre 1954, n. 1136. 5. Cfr. anche a proposito delle modalità di accertamento dei lavoratori agricoli e dei relativi contributi la legge 5 marzo 1963, n. 322 "Norme transitorie in tema di accertamento dei lavoratori agricoli aventi diritto alle prestazioni previdenziali e di accertamento dei contributi unificati in agricoltura". 6. Come abbiamo visto, l'estensione dell'assicurazione di malattia alle forme di assistenza farmaceutica e di assistenza integrativa poteva essere deliberata, a maggioranza, dall'assemblea comunale dei titolari di azienda soggetti all'assicurazione malattia, assemblea che doveva determinarne anche i limiti e le modalità di attuazione. La deliberazione relativa era soggetta però all'approvazione della Cassa mutua provinciale di malattia per i coltivatori. Cfr. artt. 4 e 18 della legge 22 novembre 1954, n. 1136. 7. Gli Enti Comunali Assistenza potevano versare alle Casse mutue comunali, totalmente o in parte, il contributo capitario dovuto da famiglie di coltivatori diretti in condizioni di particolare bisogno. Cfr. l'ultimo comma dell'art. 24 della legge 22 novembre 1954, n. 1136.

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8. Per le modalità di finanziamento dell'assistenza malattia ai coloni, mezzadri e coltivatori diretti pensionati cfr., oltre all'art. 2, anche gli artt. 3 e 4 della legge 29 maggio 1967, n. 369. 9. Cfr. in particolare l'art. 12-bis previsto dall'art. unico della Legge 17 agosto 1974, n. 386, in aggiunta all'art. 12 del D.L. 8 luglio 1974, n. 264. 10. Cfr. legge 29 giugno 1977, n. 349, artt. 1-2-3-5

210 fondo Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano, 1955 - 1971

Soggetti produttori Cassa mutua comunale coltivatori diretti di Smarano, [1955] -[1971]

Contenuto La documentazione dell'archivio della Cassa mutua dei coltivatori diretti mostra una certa completezza per l'arco di tempo che va dall'anno 1955, quando l'istituzione della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti era da poco avvenuta, contestualmente all'estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti stessi (la legge istitutiva è la n. 1136 del 22 novembre 1954, pubblicata sulla G.U. n. 285 del 13 dicembre 1954), fino all'anno 1968. Ciò è vero specialmente se si considerano le serie presenti, mentre il discorso è un po' diverso per quanto riguarda le unità presenti all'interno di alcune serie, che coprono solo un breve periodo di tempo compreso fra il 1955 e il 1971. Ad esempio, il registro che dovrebbe contenere i verbali delle sedute del Comitato di gestione contiene un solo verbale del 9 luglio 1955 (1) e non possediamo in nessuna forma gli altri verbali; e ancora, la serie dei Giornali delle entrate e delle uscite comprende solo due bollettari, uno per le operazioni in entrata e uno per le operazioni in uscita, che coprono solo il periodo 20 dicembre 1955 - 28 ottobre 1958 (2). Dopo il 1968 si può dire che non esiste, nell'archivio comunale di Smarano, alcuna documentazione prodotta dalla Cassa mutua coltivatori diretti posteriormente a tale anno, fatta eccezione per alcuni certificati di iscrizione che riportano annotazioni fino al 1971 (3) e per alcune notule del 1969 esibite dal dottor Ugo Nicolussi per sue prestazioni mediche agli assistiti della Cassa mutua di Smarano (4). Si ha dunque un brusco arresto nella sedimentazione documentaria, che probabilmente si può spiegare con il trasferimento in qualche altro luogo, forse alla Cassa mutua provinciale dei coltivatori diretti, della documentazione prodotta successivamente a tale data dalla Cassa mutua comunale di Smarano e forse anche di documentazione prodotta in precedenza. In ogni caso si deve tener conto del fatto che già la legge 17 agosto 1974, n. 386, stabiliva che, con decreto del Presidente della Giunta provinciale di Trento, dovesse essere sciolto il Consiglio di amministrazione della Cassa mutua provinciale dei coltivatori diretti e che, dopo l'emanazione di alcune norme transitorie nel 1977, tutti gli enti mutualistici, in seguito all'istituzione, nel 1978, del servizio sanitario nazionale (5), cessarono definitivamente di esistere. Questo avvenne anche per le Casse mutue dei coltivatori diretti. Si avverte infine che alcuni atti relativi alla costituzione della Cassa mutua di malattia per i coltivatori diretti sono contenuti nel Carteggio comunale (6).

Fonti normative Legge 22 novembre 1954, n.1136, "Estensione dell'assistenza malattia ai coltivatori diretti" Legge 17 agosto 1974, n. 386, "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 8 luglio 1974, n.264, recante norme per l'estinzione dei debiti degli enti mutualistici nei confronti degli enti ospedalieri, il finanziamento della spesa ospedaliera e l'avvio della riforma sanitaria" Legge 29 giugno 1977, n.349 "Norme transitorie per il trasferimento alle regioni delle funzioni già esercitate dagli enti mutualistici e per la stipulazione delle convenzioni uniche per il personale sanitario in relazione alla riforma sanitaria"

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Legge 23 dicembre 1978, n. 833, "Istituzione del Servizio sanitario nazionale"

Note 1. Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti, serie 3 Verbali delle sedute del Comitato di gestione, n. 3 2. Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti, serie 9 Giornali delle entrate e delle uscite, nn. 49 e 50 3. Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti, serie 6 Certificati di iscrizione dei coltivatori e dei loro familiari, n. 19 4. Cfr. Archivio del comune di Smarano, archivio della Cassa mutua comunale dei coltivatori diretti, serie 7 Bilanci preventivi e allegati - Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi, n. 47 5. Le norme transitorie sono contenute nella legge 29 giugno 1977, n. 349; la legge che istituisce il servizio sanitario nazionale è invece la n. 833 del 23 dicembre 1978. 6. Cfr. in particolare Archivio del comune di Smarano, subfondo 3 Comune di Smarano (ordinamento italiano), serie 3.8 Carteggio ed atti degli affari comunali, n. 22 (cat. XI)

212 serie 1 Deliberazioni del Consiglio direttivo (originali), 1955 marzo 18 - 1965 aprile 23

1.1 Deliberazioni del Consiglio direttivo 1955 marzo 18 - 1959 maggio 22; 1963 dicembre 28 - 1965 aprile 23 Registro, pp. 47, bianche pp. 4

213 serie 2 Deliberazioni del Consiglio direttivo (copie), 1956 dicembre 17 - 1968 marzo 23

Contenuto Nella serie sono presenti sia copie semplici che copie recanti il visto d'approvazione della Cassa Mutua Provinciale Coltivatori diretti di Trento, approvazione prevista dalla legge 22 novembre 1954, n. 1136. Le copie semplici si sono conservate solo qualora non si sia ritrovato né il relativo originale né la copia vistata.

2.2 Deliberazioni del Consiglio direttivo (copie) 1956 dicembre 17 - 1968 marzo 23 Fascicolo

214 serie 3 Verbali delle sedute del Comitato di gestione, 1955 luglio 9

3.3 Verbali delle sedute del Comitato di gestione 1955 luglio 9 Registro, pp. 2

215 serie 4 Verbali delle sedute del Collegio sindacale, 1955 dicembre 4 - 1968 marzo 23

4.4 Verbali delle sedute del Collegio sindacale 1955 dicembre 4 - 1968 marzo 23 Nel reg. si conservano per lo più le copie, mentre gli originali sono stati staccati. Registro

216 serie 5 Carteggio ed atti, 1955 - 1968

5.5.b. 5-10 Carteggio ed atti 1955 Fra l'altro: Esito delle elezioni del Consiglio direttivo della Cassa Mutua comunale Coltivatori diretti del 13 marzo 1955 e nomina da parte del neoeletto Consiglio direttivo del Comitato di gestione avvenuta, 1955 marzo 13 - marzo 18 Fascicolo

5.6.b. 5-10 Carteggio ed atti 1956 Fascicolo

5.7.b. 5-10 Carteggio ed atti 1957 Fascicolo

5.8.b. 5-10 Carteggio ed atti 1958 Fra l'altro: - Atti relativi alle elezioni del Consiglio direttivo del 9 marzo 1958 Fascicolo

5.9.b. 5-10 Carteggio ed atti 1959 Fra l'altro: - Richieste di prestazione specialistica (mod. CD 13/bis) o di ricovero ospedaliero (mod. CD 11), 1955 - 1959 Fascicolo

5.10.b. 5-10 Carteggio ed atti 1960 Fascicolo

5.11.b. 11-18

217

Carteggio ed atti 1961 Fra l'altro: - Atti relativi alle elezioni del Consiglio direttivo del 12 marzo 1961: esito delle votazioni Fascicolo

5.12.b. 11-18 Carteggio ed atti 1962 Fascicolo

5.13.b. 11-18 Carteggio ed atti 1963 Fascicolo

5.14.b. 11-18 Carteggio ed atti 1964 Fra l'altro: - Atti relativi alle elezioni del Consiglio direttivo del 12 aprile 1964 Fascicolo

5.15.b. 11-18 Carteggio ed atti 1965 Fascicolo

5.16.b. 11-18 Carteggio ed atti 1966 Nn. 1 - 30 Fascicolo

5.17.b. 11-18 Carteggio ed atti 1967 Nn. 31 - 60 Fra l'altro: - Atti relativi alle elezioni del Consiglio direttivo del 9 aprile 1967 Fascicolo

218

5.18.b. 11-18 Carteggio ed atti 1968 Fascicolo

219 serie 6 Certificati di iscrizione dei coltivatori e dei loro familiari, 1955 - 1971

6.19 Certificati di iscrizione alla Cassa Mutua dei coltivatori diretti e loro familiari aventi diritto all'assistenza medica 1955 - 1971 Fascicolo

220 serie 7 Bilanci preventivi e allegati - Conti consuntivi, allegati e documenti giustificativi, 1955 - 1969

7.20.b. 20-47 Bilancio preventivo 1955 Fascicolo

7.21.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati 1955 Fascicolo

7.22.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1956 Fascicolo

7.23.b. 20-47 Conto consuntivo 1956 Fascicolo

7.24.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1957 Fascicolo

7.25.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati 1957 Fascicolo

7.26.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati 1958 Fascicolo

7.27.b. 20-47

221

Bilancio preventivo e allegati 1959 Fascicolo

7.28.b. 20-47 Conto consuntivo 1959 Fascicolo

7.29.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1960 Fascicolo

7.30.b. 20-47 Conto consuntivo 1960 Fascicolo

7.31.b. 20-47 Bilancio preventivo 1961 Fascicolo

7.32.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi Uscita: spese di competenza art. 11 1961 Fascicolo

7.33.b. 20-47 Bilancio preventivo 1962 Fascicolo

7.34.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi Entrata: entrate di competenza art. 4 Uscita: spese di competenza artt. 9 e 10 1962 222

Fascicolo

7.35.b. 20-47 Bilancio preventivo 1963 Fascicolo

7.36.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza art. 4 Uscita: spese di competenza artt. 1 e 9 1963 Fascicolo

7.37.b. 20-47 Bilancio preventivo 1964 Fascicolo

7.38.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: art. 4 Uscita : residui passivi; spese di competenza artt. 1 e 7 1964 Fascicolo

7.39.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1965 19 Fascicolo

7.40.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: art. 4; Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1 e 9 1965 Fascicolo

223

7.41.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1966 Fascicolo

7.42.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: entrate di competenza artt. 3 e 4 Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 1 e 9 1966 Fascicolo

7.43.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1967 Fascicolo

7.44.b. 20-47 Conto consuntivo e allegati Documenti giustificativi: Entrata: contributo regionale; Uscita: residui passivi; spese di competenza artt. 6-8-9-10-18 1967 Fascicolo

7.45.b. 20-47 Bilancio preventivo e allegati 1968 Fascicolo

7.46.b. 20-47 Documenti giustificativi: Entrata: contributo regionale e interessi attivi; Uscita: spese per l'assistenza medica 1968 Fascicolo

7.47.b. 20-47 Documenti giustificativi: notule per prestazioni mediche agli assistiti dalla Cassa Mutua comunale 1969 gennaio - maggio Fascicolo 224 serie 8 Giornali degli ordinativi di pagamento, 1964 luglio 12 - 1968 novembre 7

8.48 "Giornale dei mandati e reversali" 1964 luglio 12 - 1968 novembre 7 Registro

225 serie 9 Giornali delle entrate e delle uscite, 1955 - 1958

9.49.49-50 Bollettario della prima nota per le operazioni in entrata 1955 dicembre 20 - 1958 ottobre 28 Bollettario

9.50.49-50 Bollettario della prima nota per le operazioni in uscita 1955 dicembre 8 - 1958 ottobre 17 Bollettario

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