ATTI DELLA SOCIETÀ TOSCANA DI SCIENZE NATURALI

MEMORIE • SERIE B • VOLUME CXXVII • ANNO 2020

Edizioni ETS

INDICE - CONTENTS

A. BERTACCHI, D. BORGIA – Paesaggio forestale e incendi R. MENCACCI, Y. POZO-GALVAN, C. CARUSO, P. LUSCHI – in aree forestali del Monte Pisano: il caso di studio della Long-range movements of the first oceanic-stage log- Valle di Crespignano (PI) - Toscana nord-occidentale. gerhead turtle tracked in Italian waters. Forest landscape and fires in forested areas of Monte Movimenti a lungo raggio in acque italiane di una tar- Pisano: the case study of Crespignano Valley (, NW taruga comune in fase oceanica. » 79 , ) pag. 5 A. MISURI, G. FERRETTI, L. LAZZARO, M. MUGNAI, R. CANOVAI – Contributo alla conoscenza dei Cocci- D. VICIANI – Investigations on ecology and distribu- nellidi (Coleoptera, Coccinellidae) del Parco Regionale tion of Senecio inaequidens DC. (Asteraceae) in Tus- della Maremma (Toscana). cany (Italy). Contribution to the knowledge of ladybirds (Coleoptera Ricerche su ecologia e distribuzione di Senecio inaequi- Coccinellidae) of the Maremma Regional Park (Tusca- dens DC. in Toscana. » 85 ny, Italy). » 21 L. PERUZZI et al. – Contributi per una flora vascolare M. IANNIBELLI, D. MUSMARRA, A. AIESE – Comunità di Toscana. XII (739-812). bentoniche di un’area costiera del Tirreno (Agropoli, Contributions for a vascular flora of Tuscany. XII Salerno). (739-812). » 101 Benthic communities of a Thyrrenian sea coastal area (Agropoli, Salerno). » 29 C. RUSSO, F. CECCHI, P.A. ACCORSI, N. SCAMPUDDU, M.N. BENVENUTI, L. GIULIOTTI – Investigation on E. DEL GUACCHIO, A. DE NATALE, A. STINCA – Notes sheep farm characteristics, wolf predation and animal to the non-native flora of Campania (Southern Italy). welfare in the Grosseto province (Italy). Note alla flora non nativa della Campania (Italia me- Indagine preliminare sulle caratteristiche aziendali, la ridionale). » 39 predazione da lupo e il benessere animale in allevamen- ti ovini della provincia di Grosseto (Italia). » 113 R. VANGELISTI, S. MACCIONI – Il Catalogo manoscritto dell’Erbario di Napoleone Pio Passerini (1862-1951) M. SENSI, G. MAZZA, E. MORI, B. ESATTORE – Valuta- conservato nel Museo Botanico pisano. zione ambientale del fiume Merse (Toscana) associa- The manuscript Catalogue of the Herbarium by Napo- ta a campionamenti del granchio di fiume Potamon leone Pio Passerini (1862-1951) kept in the Botanical Fluviatile. Museum of Pisa (Italy). » 51 Environmental evaluation of the Merse river (Tusca- ny, Italy) associated to sampling of the freshwater crab G. MANGANELLI, L. FAVILLI, D. BARBATO, A. BENOCCI – Potamon fluviatile. » 121 Distribuzione e conservazione di Vertigo angustior e Vertigo moulinsiana (Mollusca, Gastropoda, Vertigi- PROCESSI VERBALI nidae) in Toscana: stato delle conoscenze. Pubblicati nel sito http://www.stsn.it Geographical distribution and conservation status of Ver- Published on the internet site http://www.stsn.it tigo angustior and Vertigo moulinsiana (Mollusca, Gas- tropoda, Vertiginidae) in Tuscany, Italy: state of the art. » 59

Atti Soc. Tosc. Sci. Nat., Mem., Serie B, 127 (2020) pagg. 5-20, figg. 7; tabb. 4;doi: 10.2424/ASTSN.M.2020.06

ANDREA BERTACCHI (1), DAVIDE BORGIA (1)

PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO: IL CASO DI STUDIO DELLA VALLE DI CRESPIGNANO (PI) - TOSCANA NORD-OCCIDENTALE

Abstract - A. BERTACCHI, D. BORGIA, Forest landscape and fires in for- naturale omeostasi. Sebbene la vegetazione percorsa dal fuoco tenda ested areas of Monte Pisano: the case study of Crespignano Valley (Pisa, ad una “autosuccessione”, eventi incendiari ripetuti a distanza più o NW Tuscany, Italy). meno ravvicinata tendono a semplificare le fitocenosi dal punto di Fire is one of the anthropogenic factors that, in the last 10,000 years, vista fisionomico-floristico e a mantenere le comunità vegetali in stadi has contributed most to the definition of natural and forest land- seriali degradati, distanti dal paesaggio vegetale potenziale. Tutto ciò scapes in the Mediterranean basin. In this temporal context, forest è in ogni caso condizionato dal tipo e dal grado di naturalità del- fires continue to be among the main factors of ecological disturbance la vegetazione preesistente al fuoco. In questo contesto e per questi in Mediterranean environments, leading to a conditioning of the veg- motivi, è stata indagata la dinamica di rigenerazione della vegetazio- etation landscape, with a selective pressure on the species and conse- ne di un’area del Monte Pisano interessata da un vasto incendio nel quently preventing the natural homeostasis. Although the vegetation 2009. L’area forestale pre-incendio era prevalentemente investita da traversed by the fire tends to a “self-succession”, incendiary events una pineta a Pinus pinaster, entro cui, in parte, si sviluppava un consi- repeated at a more or less close distance tend to simplify phytoco- stente popolamento di Quercus suber e in parte da lembi di macchie a enoses from a florist-physiognomic point of view and to keep the plant Ericaceae derivanti da incendi di anni precedenti (1978, 1993). Sono communities in degraded serial stages, far from the potential plant stati messi a confronto 22 rilevamenti fitosociologici effettuati nel landscape. This fact is in any case conditioned by the pre-fire vegeta- 2018, tra loro e con 6 rilevamenti effettuati la primavera immedia- tion and his degree of naturality. In this context and for these reasons, tamente successiva all’incendio (2010) e comparati con i rilevamenti the dynamics of regeneration of vegetation in an area of Monte Pisano pre-incendio del 2000. I risultati hanno evidenziato: 1- la presenza affected by a vast fire in 2009 was investigated. The pre-fire forest area di tre distinte tipologie vegetazionali post-incendio (pineta, macchia was mainly hit by a Pinus pinaster forest, within, in part, a consistent ad ericacee, macchia a sughera) in ogni caso riconducibili all’assetto population of Quercus suber and, in part, from patches of Ericaceae vegetazionale pre-incendio ma con coperture delle specie dominan- spots deriving from fires of previous years (1978, 1993). 22 phytoso- ti mutate; 2- incendi ripetuti favoriscono le specie pirofite attive con ciological surveys carried out in 2018, were compared with each other ricaccio vegetativo (Arbutus unedo, Erica arborea, Myrtus communis, and with 6 surveys carried out in the spring immediately after the fire Phillyrea angustifolia) e passive quale Q. suber, determinando al con- (2010). Anyway, all were compared with pre-fire surveys in 2000. The trario la rarefazione di pirofite attive quale P. pinaster, normalmente results showed: 1- the presence of three distinct post-fire vegetation avvantaggiata nel caso di incendi con tempi di ritorno distanziati; 3- il types (pinewood, Ericaceae scrub, cork scrub) in any case due to the paesaggio vegetale dell’area appare in larga misura condizionato da pre-fire vegetation but with new coverage of dominant species; 2- re- una serie storica di incendi, tale da evidenziare solo raramente lembi peated fires favor the active pyrophytes species with vegetative re- di vegetazione potenziale. generation (Arbutus unedo, Erica arborea, Myrtus communis, Phillyrea angustifolia) and passive species such as Q. suber, determining, on the Parole chiave - incendi boschivi, Monte Pisano, Toscana, fotointerpre- contrary, the rarefaction of active pyrophites such as P. pinaster, nor- tazione, vegetazione mediterranea, paesaggio vegetale, pirofite mally favored, instead, in the case of fires with spaced return times; 3- the plant landscape of the area appears to be largely conditioned by a historical series of fires, such as to rarely highlight strips of potential INTRODUZIONE natural vegetation. L’incendio di vegetazione, e con questo termine si Key words - forest fires, Monte Pisano, Tuscany, Italy, Mediterranean vegetation, plant landscape, pyrophytes, aerial photos comprendono tutti i fenomeni di combustione degli ambienti naturali e seminaturali coperti da vegetazio- Riassunto - A. BERTACCHI, D. BORGIA, Paesaggio forestale e incendi in ne, rientra tra le problematiche ambientali più rilevanti aree forestali del Monte Pisano: il caso di studio della Valle di Crespigna- e distruttive che, assieme ad altre catastrofi naturali, no (PI) - Toscana nord-occidentale. determinano devastazioni importanti degli ecosistemi. Il fuoco rappresenta uno dei fattori antropogenici che, negli ultimi A differenza di altri disturbi, prevalentemente di ori- 10.000 anni, ha maggiormente contribuito alla definizione dei paesag- gine naturale, gli incendi di vegetazione, in area me- gi naturali e forestali nel bacino del Mediterraneo. In questo contesto diterranea ed europea, sono quasi esclusivamente di temporale, gli incendi boschivi continuano ad essere fra i principali fattori di disturbo ecologico negli ambienti mediterranei, determi- origine antropica (Blasi et al., 2004). nando un condizionamento dell’assetto del paesaggio vegetale, con Perché si possa avere un incendio, devono sussistere una pressione selettiva sulle specie e impedendo conseguentemente la delle condizioni minime che sono in parte determi-

(1) Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro- Ambientali, Università di Pisa, via del Borghetto, 80, 56124 Pisa Corresponding author: Andrea Bertacchi ([email protected]) 6 A. BERTACCHI, D. BORGIA nate dall’aspetto climatico (aridità, ventosità, alte in relazione ad incendi trascorsi e in quanto nell’area temperature), in parte dalle condizioni fisico-chimi- erano stati già effettuati dei rilevamenti della vege- che nonché strutturali della vegetazione presente. tazione circa 20 anni orsono. È necessario infine ri- Specie resinose, specie a foglia persistente e legni cordare che la fase di indagine è stata interrotta nel dolci o ricchi di olii essenziali, rispetto a specie non settembre del 2018 in quanto l’intera area è rientrata resinose, caducifoglie, a legno duro o senza olii, nel nuovo e più vasto incendio del M. Pisano che ha sono fattori che determinano la maggiore o minore coinvolto questa volta oltre 1000 ha di superficie fo- infiammabilità delle specie e dei popolamenti vege- restale. tali. Strutture boscate fitte rispetto a foreste rade e la quantità di biomassa vegetale secca presente nel soprassuolo o meno, sono fattori che determinano e MATERIALI E METODI condizionano la combustibilità delle fitocenosi (Bo- vio, 1992, 2015). Area di studio L’area mediterranea ha dunque un clima tale da con- L’indagine ha riguardato il versante con esposizione sentire da un lato lo sviluppo di una vegetazione ca- ovest/sud-ovest della vallecola di Crespignano (Comu- ratterizzata da elementi specifici particolarmente su- ne di , PI; coordinate del centroide: 43°42 25 N, scettibili alla infiammabilità, dall’altro da consentire ′ ″ 10°32′20″ E), rientrante nella più vasta superficie di ca una produzione di biomassa sufficiente, che viene a 120 ha percorsa dal fuoco nel 2009 e che comprendeva trovarsi nei mesi estivi nelle condizioni più suscettibili anche l’intera vallecola di Nicosia (Fig. 2). Le superfici al fuoco, ovvero con bassi livelli di umidità e con alte rilevate sono state circoscritte ad un unico versante per temperature ambientali (Blasi et al., 2004; Keeley et al., poter confrontare rilievi omogenei come esposizione, 2011). e, contemporaneamente, perché esprimeva una mag- In questo contesto ambientale, in area mediterranea giore differenziazione vegetazionale. Oltre a questo, la ed europea, si è inserito dal Neolitico in poi l’uso sem- possibilità di confrontare i nuovi rilevamenti con altri pre più spinto del fuoco da parte delle popolazioni ivi effettuati nel 2010. umane, per l’agricoltura e l’allevamento, in modo e in Il paesaggio vegetale preesistente all’incendio del misura tale da determinare nel tempo, con un effetto 2009 e riferibile a quanto rilevato negli anni 1999- retroattivo, spesso una selezione di specie pirofite e 2000 (Bertacchi et al., 2004), era caratterizzato da pi- tipi vegetazionali resistenti e/o resilienti al fuoco e nete di Pinus pinaster e macchie prevalentemente basse conseguentemente un modellamento dei paesaggi fo- di derivazione post-incendio. Le prime costituite nello restali odierni (Trabaud, 1981; Naveh, 1989). Se l’in- strato dominante da Pinus pinaster e, nello strato do- cendio ha carattere di occasionalità, la vegetazione minato, da Erica arborea, Juniperus communis, Calluna tende a riprendere il normale corso evolutivo verso la vulgaris, Arbutus unedo, ed elementi sporadici quali formazione boschiva potenziale, attraverso transitori Quercus suber, Quercus ilex, Myrtus communis e Phil- stadi successionali. In altro caso, quando gli incendi lyrea angustifolia. In questo contesto, le macchie post- sono ricorrenti, si può instaurare invece una serie de- incendio, dove non si erano susseguiti troppi incendi gradativa della foresta sempreverde verso la gariga o o, comunque quelle più mature, mostravano un cor- altre forme degradative che allontano sempre di più il teggio floristico non dissimile da quello caratterizzante paesaggio vegetale primigenio dalla forma potenziale lo strato dominato nelle pinete, se non con una compo- (Mazzoleni & Esposito, 1993; Spada, 1993; Marchetti nente floristica del mantello erbaceo-arbustivo più di- & Ricotta, 2004). versificata: Genista pilosa, Cytisus villosus, Daphne gni- Nel caso più specificatamente toscano, il Monte Pisa- dium, Osyris alba, Teucrium chamaedrys, Brachypodium no (PI, LU) rappresenta un esempio purtroppo palese sylvaticum, Briza maxima. In alcune aree si poteva os- dell’azione del fuoco sul divenire del paesaggio vege- servare una evoluzione a macchie alte a leccio-sughera tale, non esistendo anno, almeno nell’ultimo mezzo se- (Bertacchi et al., 2004). colo, in cui non sia stato registrato un evento di incen- Dal punto di vista geologico l’intero versante è carat- dio di vegetazione, in ogni caso di origine antropica terizzato da una matrice di rocce quarzitiche e conglo- (Aa.Vv., 2016). merati (Quarziti di M. Serra), che dà luogo a suoli di Per questo motivo ci è sembrato di grande interesse natura sub-acida, con profondità da quasi nulla, nelle indagare un’area forestale del Monte Pisano, investi- porzioni cacuminali della vallecola, a scarsa, nell’im- ta dall’incendio dell’8 settembre del 2009, la cui in- pluvio (Regione Toscana, GEOscopio, DB Geologico). tensità aveva determinato la distruzione di ca 120 ha Per quanto riguarda il clima, l’intero Monte Pisano ha di vegetazione prevalentemente boschiva (Fig. 1). A un clima temperato-umido con aridità estiva, di tipo questo si aggiunga che l’area è sembrata adatta per Mediterraneo, con temperatura media del mese più un’analisi sull’ evoluzione del paesaggio post-incen- freddo compresa tra -3°C e 18°C, e quella del mese dio, presentando tipologie vegetazionali diversificate più caldo maggiore di 22°C e una piovosità variabile, a PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 7

Figura 1. L’incendio dell’8 settembre 2009 (nel momento della ripresa fotografica, l’incendio stava scollettando dalla Valleco- la di Crespignano, a destra del crinale in primo piano, alla Valle di Nicosia, a sini- stra) (da D.R.E.Am Italia, 2016). seconda di versante ed altitudine, dai 950 ai 1250 mm do Braun-Blanquet (1932), sono stati localizzati lungo annui. L’area indagata rientra nella tipologia definita due direttrici parallele, con una escursione altitudina- clima B1, caratterizzante il settore a nord-ovest della le di ca. 200 m, in aree omogenee, ovvero in aree che, Valle del Guappero, il versante ascianese e le pendici precedentemente all’incendio erano rappresentate da meridionali del M. Pisano, con valori termici medi più pineta, macchia bassa, macchia alta a sughera (Fig. 3). alti (Rapetti & Vittorini, 1994). Ogni rilevamento ha riguardato un’area approssima- tivamente di 100 mq. I rilevamenti del 2018, sebbene Analisi diacronica degli incendi in numero superiore, sono stati effettuati prossimi a quelli effettuati nel 2010, compatibilmente con la mu- L’esame dell’impronta del passaggio del fuoco sulla tata accessibilità. storia del paesaggio vegetale dell’area, è stato con- Ai fini di una comparazione diacronica i dati 2010 e dotto attraverso la fotointerpretazione di aerofoto 2018 sono stati ulteriormente confrontati con i dati storiche e contemporanee: volo RAF 1943, volo GAI/ fitosociologici relativi alla medesima area, rilevati nel IGM 1954, volo IGM 1965; voli RT dal 1975 al 2013, 2000 (Bertacchi et al., 2004). immagine Google Earth Pro 2018. Ad esclusione del- I dati fitosociologici ottenuti sono stati trattati stati- le aerofoto RAF, gentilmente forniteci dall’Istituto sticamente con il software Past 3.26 (Hammer et al., Centrale Catalogo e Documentazione, Aerofototeca 2001), mediante Cluster analysis e PCoA (Principal Nazionale, tutte le altre aerofoto sono state esami- Coordinates Analysis), per l’individuazione di popo- nate, importandole su piattaforma GIS MapInfo ®, lamenti vegetazionali simili. In tutte le analisi è stato dalla fototeca digitale presente sul portale Regione utilizzato il coefficiente Bray-Curtis come indice di Toscana, GEOscopio, Fototeca. In alcuni casi le foto similarità. Della flora complessivamente rinvenuta è sono state scaricate e stampate ed osservate allo ste- stato ricavato lo spettro biologico e corologico. reoscopio al fine di individuare differenze strutturali. Le specie sono state determinate con la Flora d’Italia, A ciò si è aggiunto l’utilizzo dei dati storici georefe- II edizione (Pignatti et al., 2017a, 2017b, 2018, 2019), renziati sugli incendi, presenti nel “Censimento degli seguendo la nomenclatura ivi adottata. incendi 1960-2015, versante Pisano” (Protezione civi- le Montepisano - Calci, 2016). RISULTATI Analisi vegetazionale Per quanto riguarda i rilevamenti in campo, lungo il versante oggetto di indagine sono stati effettuati 6 Fotointerpretazione e analisi diacronica degli incendi rilevamenti fitosociologici nella primavera del 2010, La qualità delle aerofoto, in termini di risoluzione a l’anno successivo all’incendio e 22 rilevamenti nel- terra, è piuttosto scarsa per quelle del 1943 e 1954 an- la primavera estate del 2018, a nove anni di distanza che se la loro lettura si è rivelata utilissima per definire dall’incendio. I rilevamenti, condotti secondo il meto- il paesaggio e l’uso del suolo del tempo. A partire dal 8 A. BERTACCHI, D. BORGIA

Figura 2. Localizzazione geografica del Monte Pisano e dell’area di studio (--- area percorsa dal fuoco nel 2009).

Figura 3. Area di studio (--- perimetro area percorsa dal fuoco; ▲ rilevamenti 2010; ▪ rilevamenti 2018).

1965, la risoluzione è invece decisamente migliore, con boschiva, anche se non particolarmente sviluppata in alcune strisciate a una quota tale (ca 1000 m s.l.m.) da altezza, e per il resto, nella porzione cacuminale, da poter consentire l’individuazione di specie arboree e una macchia bassa/gariga. Dalla foto aerea, ripresa la distinzione dalle arbustive, oltre alla loro altezza ad alta quota e quindi poco definita, non è possibile media. A titolo di esempio (Fig. 4) si mostra una serie andare oltre la fisionomia; tuttavia nelle foto di poco diacronica di un ingrandimento (8x) topograficamente successive (1954) si evince più chiaramente come l’in- corrispondente alla medesima porzione di superficie tera area sia dominata quasi completamente da pinete forestale. In questo caso la presenza di un traliccio di pino marittimo. Sino a quella data non appaiono elettrico nei primi due fotogrammi (1965, 1981) (suc- aree percorse dal fuoco. Successivamente l’area viene cessivamente spostato) può fornire indicazione dell’al- investita quasi a cadenza decennale da una serie di in- tezza delle chiome. I fotogrammi 1981 e seguenti, evi- cendi. Questi in parte si originano all’interno dell’area denziano un’area percorsa da incendio, prima investita indagata, in parte provengono da incendi sviluppati- da una macchia bassa e poi successivamente ricoperta si da zone limitrofe, in parte investono una sola volta e dominata dai pini. Nel fotogramma del 2002 è possi- le superfici, in parte si sovrappongono a superfici già bile individuare anche una componente arborea diver- bruciate (Fig. 5). sa dal pino, nello specifico Q. suber, sull’orlo sinistro Incrociando quanto rilevato dalle aerofoto con i dati della fitocenosi boscata. presenti sul “Censimento degli incendi 1960-2015, ver- In base a quanto detto, dall’analisi e dall’interpreta- sante Pisano” (Aa.Vv., 2016), si evince che non meno di zione delle aerofoto storiche, è possibile evidenziare 11 incendi di vegetazione hanno investito almeno in quanto segue: negli anni ’40 il versante oggetto di inda- parte l’area indagata. Di questi incendi, 8 hanno per- gine risulta coperto, da misurazione con GIS, per una corso superfici di vegetazione spontanea comprese tra porzione pari al 80% della superficie da vegetazione i 2 e 120 ha. PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 9

Figura 4. Particolari ad alto ingrandimento di una medesima area forestale, nel settore indagato.

Figura 5. Perimetrazione degli incendi intercorsi dal 1960 al 2009 nell’area di studio (a: anni ’60; b: anni ’70; c: anni ’80; d: anni’90; e: anni 2000).

Da tutto ciò appare evidente che il paesaggio vegetale novellame post-incendio), con coperture da 1 a 2. I ri- di questa parte di Monte Pisano preesistente all’in- levamenti 5 e 6, invece, da modeste coperture di Q. cendio del 2009, era rappresentato da un mosaico di suber, non presente negli altri rilevamenti, e qui costi- fitocenosi prevalentemente di derivazione post-incen- tuite da individui adulti che presentavano ricacci dalle dio. Il paesaggio vegetale era costituito da stadi seriali branche più alte. differenti, condizionati spesso da incendi ripetuti, in Le altre specie, prevalentemente arbustive quali Arbutus cui il P. pinaster, in ogni caso, restava la componente unedo, Erica arborea, Calluna vulgaris e Citysus villosus, dominante in termini di copertura. erano distribuite con presenze e coperture differenziate in quasi tutti i rilevamenti, mediante ricaccio vegetativo Vegetazione al colletto. Cistus salvifolius era presente, con coperture anche importanti, da rinnovamento da seme. I rilevamenti effettuati l’anno immediatamente suc- Nel 2018, il paesaggio forestale dell’area indagata era cessivo l’incendio (Tab. 1), seppure limitati di numero, fisionomicamente evoluto in macchie e boscaglie plu- avevano rivelato una ripresa della vegetazione diffe- ristratificate, con altezze medie da 2 a 5m, coperture renziata per localizzazione del rilievo. I rilevamenti 1a nella quasi totalità dei casi superiori al 70%, e con un e 2a erano caratterizzati, a differenza degli altri, dalla corteggio floristico caratterizzato da gran parte delle presenza di P. pinaster (nel 2010 sempre costituito da specie già rilevate nel 2010 (Tabb. 2, 3). 10 A. BERTACCHI, D. BORGIA

Tabella 1. Rilevamenti effettuati nel 2010. ST. = Strato. Le specie rinvenute nei rilevamenti assommavano ad ST. N° DEL RIL. 1a 2a 3a 4a 5a 6a un totale di 60 entità, mentre complessivamente, nel- la porzione dell’area percorsa dal fuoco e interessata Altitudine (m) 100 170 280 230 130 140 dai rilevamenti ma al di fuori di questi, erano state Esposizione SW SW SW W SW SW rinvenute 76 specie. La forma biologica nettamen- COPERTURA (%) 40 40 50 60 50 50 te prevalente era quella fanerofitica (51%), mentre lo n° specie 15 13 19 17 13 13 spettro corologico indicava un contingente floristico fortemente caratterizzato dal gruppo composito delle 3 Quercus suber . . . . 1 + mediterranee (59%); dato, quest’ultimo, coerente con 2 Smilax aspera . . . . 1 + l’esposizione del versante ove erano stati effettuati i ri- 1 Pinus pinaster 2 2 . . + . levamenti (Tab. 2; Fig. 6). Le caratteristiche vegetazionali delle fitocenosi inda- 1 Aira elegantissima . . . . r . gate si possono evincere in maniera più dettagliata in- 1 Arbutus unedo 2 1 2 2 . . tegrando i dati dei 22 rilevamenti fitosociologici con 1 Asparagus acutifolius 1 1 + + . . le elaborazioni statistiche riassunte nel dendrogramma Brachypodium ottenuto dalla Cluster analysis e nel grafico dell’Analisi 1 . . + + . . sylvaticum delle Coordinate Principali (Fig. 8). Da quanto esposto 1 Briza maxima + . . . + . nel complesso sono identificabili 3 gruppi principali di rilievi, piuttosto omogenei al loro interno e significati- 1 Briza minima . 1 + . . . vamente diversi tra loro. 1 Calluna vulgaris 1 1 + + . . Lo sviluppo del grappolo di clamidogrammi della clu- 1 Cistus salvifolius + + 1 3 2 2 ster analysis separa con sufficiente significatività le- fi tocenosi appartenenti rispettivamente ai rilevamenti 5, 1 Clematis flammula . . . . . 1 13, 17, 18, 2, 16 (A) da quelle dei rilevamenti 8, 11, 22, 1 Daphne gnidium . . 1 + . + 14, 15, 4, 10 (B) ed entrambi i gruppi, ancor di più, dal 1 Erica arborea 1 1 2 2 + + gruppo dei rilevamenti 6, 3, 12, 19, 20, 21, 9 (C). 1 Erigeron canadensis + 1 + + + . Dal grafico dell’Analisi delle Coordinate Principali, emerge con maggiore chiarezza l’individuazione degli 1 Fraxinus ornus . . . . + . aggruppamenti principali appartenenti ai diversi con- 1 Genista pilosa . . . . . + testi forestali esaminati (Fig. 7). 1 Juniperus communis r . . . . . I rilevamenti 5, 13, 17, 18, 2, 16 (A), avevano permesso di individuare un popolamento omogeneo in quanto 1 Lonicera implexa . . r . . . caratterizzati nella loro totalità da una costante pre- 1 Myrtus communis . . + + + + senza e da elevata copertura al suolo di P. pinaster nel- 1 Phyllirea angustifolia . . r + . + lo strato 2. I rilevamenti, 8, 11, 22, 14, 15, 4, 10 (B) 1 Pteridium aquilinum 2 2 . . . . presentavano coperture maggiormente caratterizzate e dominate dalle due specie A. unedo e E. arborea. I 1 Quercus ilex . . + r . . rilevamenti 6, 3, 12,19, 20, 21 (C) presentavano una 1 Rubia peregrina + . + . + + marcata differenziazione, questa volta nello strato 3, 1 Rubus ulmifolius 1 . + + . . con una copertura importante da parte di Q. suber, a cui si accompagnava, nello strato 2, una costante pre- 1 Smilax aspera 2 2 1 + . . senza di Cytisus villosus. Il rilevamento 9, pur aggre- 1 Teucrium chamaedrys . . r + + + gato a quest’ultimo gruppo, è da considerarsi rilievo 1 Lavandula stoechas . . . + . 1 di controllo, non essendo stato nel 2009, investito dal 1 Cytisus villosus 1 1 + + 1 + fuoco ma rientrando senza soluzione di continuità nel complesso boscato. Raphanus 1 . + . + . . I rimanenti rilevamenti 1 e 7, sono separati dagli altri raphanistrum e tra loro e da considerarsi a sé stanti (Tab. 3). Dalla 1 Sonchus oleraceus r r . . . . Tab. 3 è anche possibile evidenziare un numero me- dio diverso di specie per gruppo, con 13,8 ± 0,9 specie nel gruppo A, 15,5 ± 0,6 per il gruppo B e 18 ± 2 per il gruppo C. Dall’analisi delle frequenze, 5 specie (Q. suber, A. unedo, M. communis, P. angustifolia, S. aspera), sono ricorrenti in gran parte dei rilevamenti, superan- do il 90% delle presenze. PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 11

Figura 6. Spettri biologico (a destra) e corologico (a sinistra) della florula dell’area indagata (2018).

Figura 7. Risultati della PCoA (sopra) e della Cluster analysis (sotto) sui dati relativi all’area di studio (2018). A, B, C: differenti aggruppamenti vegetali individuati. 12 A. BERTACCHI, D. BORGIA

Tabella 2. Elenco delle specie rinvenute nei rilevamenti. (*) Altre specie individuate nell’area di studio ma non all’interno delle specifiche aree di rilievo. Specie Forma biologica Corotipo Acer campestre L.* P scap Europ.-Caucas. Agrostis stolonifera L. H rept Circumbor. Aira elegantissima Schur Tscap Euri-Medit. Anagallis arvensis L. T rept Euri-Medit. Arbutus unedo L. P caesp Steno-Medit. Asparagus acutifolius L. G rhiz Steno-Medit. Asplenium onopteris L. H ros Steno-Medit. - macaronesica Brachypodium sylvaticum (Huds.) P.Beauv. H caesp Paleotemp. Briza maxima L. T scap Paleosubtrop. Calluna vulgaris (L.) Hull Ch frut Circumbor.- Euro-Amer- (Anfi-Atl.) Campanula rapunculus L.* H bienn Paleotemp Carex distachya Desf. H caesp Stenomedit. Centranthus ruber (L.) DC.* Ch suffr Stenomedit Cistus monspeliensis L. NP Steno-Medit. – macaron. Cistus salvifolius L. NP Steno-Medit. Clematis flammula L. P lian Euri-Medit. Crataegus monogyna Jacq. P caesp Paleotemp. Cyclamen hederifolium Aiton G bulb Steno-N-Medit. Cyclamen repandum* G bulb Steno-N-Medit. Cytisus scoparius (L.) Link* P caesp. Centromedit. Cytisus villosus Pour. P caesp Centro-W-Medit. Dactylis glomerata L. H caesp Paleotemp. Daphne gnidium L. P caesp Steno-Medit. – macaron. Dittrichia viscosa (L.) Greuter H scap Euri-Medit. Emerus major Mill. NP Euri-Medit. Erica arborea L. P caesp Steno-Medit.-atlantica (S-Afric.) Erica scoparia L. P caesp (Steno)W-Medit. Erigeron canadensis L. T scap N-Amer. Euonymus europaeus L.* P caesp Eurasiat. Euphorbia characias NP Steno-Medit. Ficus carica L. P scap Medit.-Turan. Fraxinus ornus L. P scap Euri-N-Medit. – Pontica Genista germanica L. Ch suffr Centro-Europ. Genista pilosa L. Ch suffr Centro-Europ. (Subatl.) Geranium robertianum L. H bienn Subcosmop. Hedera helix L. P lian Submedit. Subatl. Ilex aquifolium L. * P caesp Submedit.-Subatl. Juniperus communis L. P caesp Circumbor. Lagurus ovatus L. T scap Euri-Medit. Laurus nobilis L* P caesp Steno-Medit. Lavandula stoechas L* NP Steno-Medit. PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 13

Specie Forma biologica Corotipo Lonicera implexa Aiton P lian Steno-Medit. Lotus hirsutus L. Ch suffr Euri-Medit. Medicago sativa L. H caesp W-Eurasiatica Melittis melissophyllum L. H scap Centro-Europea Myrtus communis L. P caesp Steno-Medit. Ostrya carpinifolia Scop. P scap Circumbor. Osyris alba L. NP Euri-Medit. Phyllirea angustifolia L. P caesp Steno-W-Medit. Phyllirea latifolia L. P caesp Steno-Medit. Physospermum cornubiense L. DC H scap Sub-Medit-Atl. Pinus pinaster Aiton P scap W-Mediterranea Pistacia lentiscus L. P caesp Steno-Medit. Polygala vulgaris L.* H scap Eurasiat. Populus tremula L. P scap Eurosib. Pteridium aquilinum L. (Kuhn) G rhiz Cosmopol. Rosa canina L. * NP Paleotemp. Quercus ilex L. P Steno-Medit. Quercus pubescens Wild. P scap Europ.-Subpont. Quercus suber L. P scap W-Medit. Rhamnus alaternus L. P caesp Steno-Medit. Robinia pseudacacia L. P scap N-Americana Rubia peregrina L. P lian Steno-Medit. – macaron. Rubus ulmifolius Schott NP Euri-Medit. Ruscus aculeatus L. Ch frut Euri-Medit. Salix caprea L.* P scap Eurasiat. Sambucus nigra L.* P caesp Europ.-Caucas. Smilax aspera L. P lian Paleosubtrop. Solanum nigrum L. T scap Cosmopol. Sorbus domestica L.* P scap Euri-Medit. Stachys recta L.* H scap Orofit. N-Medit Tamus communis L. G rad Euri-Medit. Teucrium chamaedrys L. Ch suffr Eurimedit. Ulex europaeus L.* P caesp Subatlantica Viburnum tinus L. P caesp Steno-Medit. Viola reichembachiana Jord. ex Boureau H scap Eurisib. 14 A. BERTACCHI, D. BORGIA

Tabella 3. Quadro sinottico dei rilevamenti effettuati nel 2018, riuniti nei gruppi individuati con la PCoA. ST. = Strato. ST. N° DEL RILEVAMENTO 1 7 5 13 17 18 2 16 Altitudine (m) 90 330 110 170 230 230 160 220 Esposizione WNW WSW WSW WSW WSW W WSW WSW COPERTURA (%) 100 90 70 80 70 90 80 100 n° SPECIE 18 22 14 9 11 14 17 18 GRUPPO A 3 Arbutus unedo ...... 3 Erica arborea ...... 3 Fraxinus ornus +...... 3 Pinus pinaster ..1+...1 3 Quercus ilex ...... 3 Quercus pubescens ...... 3 Quercus suber +.12.r.r 2 Asparagus acutifolius ...... 2 Arbutus unedo .1.1211+ 2 Cistus monspenliensis r...... 2 Cistus salvifolius 1...... + 2 Clematis flammula 1r...... 2 Cytisus villosus 311...r+ 2 Daphne gnidium .r..1.r+ 2 Emerus majus .r...... 2 Erica arborea 2111+11+ 2 Erica scoparia .r1+111+ 2 Ficus carica ...... 2 Fraxinus ornus ...... 2 Genista pilosa .....+.. 2 Hedera helix ...... 2 Lonicera implexa r+.....r 2 Myrtus communis 1+11111+ 2 Phyllirea angustifolia 1++1+11+ 2 Phyllirea latifolia ...... 2 Pinus pinaster ..344445 2 Pistacia lentiscus ...... 2 Populus tremula r...... 2 Quercus ilex .r...... 2 Quercus pubescens +...... 2 Quercus suber .r1r+.1. 2 Rhamnus alaternus ...... 2 Robinia pseudoacacia ...... 2 Rubia peregrina r.++.++. 2 Smilax aspera .11r+1+1 2 Teucrium chamaedrys ...... r 2 Viburnum tinus ...... 1 Pinus pinaster ...... 1 Quercus suber ..r.r... 1 Agrostis stolonifera ...... 1 Aira elegantissima ...... 1 Physospermum cornubiense r...rr.. 1 Arbutus unedo ...... PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 15

8 11 22 14 15 4 10 6 3 12 19 20 21 9 250 150 350 190 170 100 120 380 90 180 150 140 155 76 WSW WNW SW W W WNW WNW NW WNW WSW SW SW SW WSW 50 90 60 70 90 100 90 70 90 100 100 100 80 100 15 15 22 15 18 17 15 24 23 11 14 18 16 31 GRUPPO B GRUPPO C ...... +.1211...... 1...... r1.. .r.r..r.1...... 21.3.11 .....1.....r.+ .r1+r1.4424544 ..+...... 31311rr1....+r ...... 11.21...... 1+.+..+.1 .+1.11.+1433+4 1..r+...... r.r11 32221323...21+ 1111111+..+...... r...... +....1+....r ...+.11..+...... +...+. +.1++.....+... 111+112.1+++2+ 1+1++1+.r.r+r...... 1...... 11++.++....rr. ..r...... r...... r...... r.r1+ ...... r...+. +++.+++...... r...... r ...+1.+..+++1+ ++11111.21++11 ...r.r...... + ...51..r...... r...... r.r ...... +...... r...... r..... 16 A. BERTACCHI, D. BORGIA

ST. N° DEL RILEVAMENTO 1 7 5 13 17 18 2 16 Altitudine (m) 90 330 110 170 230 230 160 220 Esposizione WNW WSW WSW WSW WSW W WSW WSW COPERTURA (%) 100 90 70 80 70 90 80 100 n° SPECIE 18 22 14 9 11 14 17 18 GRUPPO A 1 Asparagus acutifolius .+...... 1 Briza maxima .+...... 1 Calluna vulgaris ....++.+ 1 Cistus salvifolius 111111.. 1 Clematis flammula ...... 1 Cyclamen repandum ...... 1 Carex distachya ...... 1 Dactylis glomerata r...... 1 Daphne gnidium ...... 1 Dittrichia viscosa ..r...r. 1 Dorychnium irsutum ...... 1 Erica arborea 1...... 1 Erica scoparia ...... 1 Erigeron canadensis .+...... 1 Euphorbia characias ...... 1 Fraxinus ornus ...... 1 Genista germanica ...... 1 Genista pilosa +.21+11+ 1 Geranium robertianum r+...... 1 Juniperus communis ...... 1 Lagurus ovatus ...... 1 Lonicera implexa .....r.. 1 Lysimachia arvensis .r...... 1 Medicago sativa ...... 1 Myrtus communis ...... 1 Ostrya carpinifolia ...... 1 Osyris alba r...... 1 Phyllirea angustifolia .r...... 1 Briza maxima ..+..... 1 Brachypodium sylvaticum ...... 1 Lolium multiflorum .+...... 1 Pteridium aquilinum ...... r 1 Quercus ilex ...... 1 Quercus pubescens ...... 1 Rubia peregrina ...... + 1 Rubus ulmifolius ..r....r 1 Ruscus aculeatus ...... 1 Scutellaria columnae ...... 1 Smilax aspera 1...... 1 Solanum nigrum .+...... 1 Teucrium chamaedrys ...... 1 Viburnum tinus ...... 1 Viola reichembachiana ...... PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 17

8 11 22 14 15 4 10 6 3 12 19 20 21 9 250 150 350 190 170 100 120 380 90 180 150 140 155 76 WSW WNW SW W W WNW WNW NW WNW WSW SW SW SW WSW 50 90 60 70 90 100 90 70 90 100 100 100 80 100 15 15 22 15 18 17 15 24 23 11 14 18 16 31 GRUPPO B GRUPPO C ...... r...+...... +...... r.r++.1.r..... 1+1.1+.11.++.+ ...... +...... r...... r..r.....r ...... 1...... +...... r ...... +...... r...... +...... 1....+ ++11111+1+...+ ...... 1 ...... r...... r.....+ .r..r..+1...... r...... r ...... r...... 1.1....+...... r...... r.....++r...... r...... rr...... r .r...++.1...... +..+.2 ...... r.....r ...... r....+ ..1....r2....1 ...... +...... + ...... +....1 18 A. BERTACCHI, D. BORGIA

Tabella 4. Rilevamenti effettuati nell’area di studio nel 1999-2000 (Ber- DISCUSSIONE tacchi et al., 2004, modificato). ST = Strato. ST N° DEL RIL. 119 57 151 181b 154b 183b Il passaggio del fuoco e la conseguente distruzione Altitudine (m) 370 320 250 250 250 280 della vegetazione, quando l’incendio supera una deter- Esposizione S SW W SW SW SW minata intensità, rappresenta un elemento di disturbo COPERTURA (%) 100 100 70 70 90 100 importante dell’ecosistema e, di conseguenza, è ed è n° SPECIE 12 16 12 17 13 15 stato un importante agente plasmatore del paesaggio 3 Arbutus unedo 1 . 2 . 1 3 vegetale nella biocora mediterranea (Spada, 1993). 3 Erica arborea 1 1 1 2 2 2 I processi silvigenetici di ripresa della vegetazione che 3 Fraxinus ornus + . . . . . ne derivano, sembrano seguire il modello successio- nale della autosuccessione e le fitocenosi riformano 3 Pinus pinaster 4 4 3 1 . . sé stesse in base alla composizione floristica iniziale 3 Quercus ilex . . . . . 1 (Egler, 1954, Mazzoleni & Esposito, 1993). Tuttavia, 3 Quercus suber . . . 1 2 1 fattori strettamente connessi agli incendi quali stagio- 2 Arbutus unedo 1 2 + 1 . . nalità, frequenza, intensità e superficie percorsa posso- 2 Cistus monspenliensis ...... no determinare un cambio di composizione floristica e 2 Cistus salvifolius + . + . + + la conseguente formazione di comunità vegetali nuove, 2 Cytisus villosus . . . 1 1 1 in evoluzione verso aspetti di vegetazione potenziale o, 2 Erica arborea + 4 . + + + viceversa, verso aspetti di degradazione (Mazzoleni & 2 Erica scoparia . . . 2 1 2 Esposito, 2004). Nello specifico del paesaggio vegetale 2 Genista pilosa . . . . + + del Monte Pisano, quanto sopra affermato si somma 2 Hedera helix . . + . . . ad una antica trasformazione ad uso antropico del pa- 2 Lonicera implexa . + . . . . esaggio forestale. Le considerevoli estensioni delle su- 2 Myrtus communis . . + + + 1 perfici forestate a pino marittimo sono da considerarsi 2 Phyllirea angustifolia . + . 1 . . in ogni caso il retaggio di piantumazioni antiche (Tar- 2 Pinus pinaster . + . 1 . . gioni Tozzetti, 1768; Pelosini, 1890) e recenti (Cosci & 2 Quercus ilex . . . . . + Giacobbe, 1953; Buccianti, 1974) e i meccanismi suc- 2 Rubia peregrina . + . . . . cessionali di ripresa della vegetazione, negli ultimi 50 2 Smilax aspera . + . . . . anni di incendi, sono in gran parte ripartiti da queste superfici già non naturali. 1 Pinus pinaster . + + 1 . . In questo contesto, i sopracitati elementi di stagionali- 1 Arbutus unedo + + + . . . tà, frequenza, intensità e superficie degli incendi han- 1 Briza maxima . . . + . . no, almeno in parte, modificato il paesaggio vegetale 1 Calluna vulgaris r r + . . r del versante pisano e, nella fattispecie, in misura im- 1 Cistus salvifolius . . . + . + portante nell’area da noi indagata. 1 Daphne gnidium . . . + . . I dati floristico-vegetazionali ottenuti nel 2010 ma 1 Dorychnium irsutum . . . + . + soprattutto nel 2018 rivelano, anche dal confronto 1 Erica arborea . + . + . . con quanto rilevato negli anni 1999-2000 (Tab. 4), 1 Fraxinus ornus . . + . . . una trasformazione in atto del preesistente (ma non 1 Genista pilosa . . + + . + primigenio) paesaggio della pineta. Dove insisteva 1 Lysimachia arvensis . + . . . . ancora la pineta matura, il fuoco ha rideterminato 1 Myrtus communis + + + . . . una copertura e una dominanza importante del pino, 1 Briza maxima . . . + . . senza sostanziali cambiamenti sulla florula dei popo- 1 Brachypodium sylvaticum + + . . 1 1 lamenti vegetazionali (cfr. Tab. 3 gruppo A, e Tab. 4 1 Pteridium aquilinum 1 1 . + . . ril. 119, 57 e 151) anche se evidenziando, nel 2018, 1 Quercus pubescens r . . . . . ovvie differenti strutturali. Qui si è sostanzialmente 1 Rubia peregrina + 1 . . + . espressa una autosuccessione. Nelle aree precedente- mente percorse dal fuoco, con l’incendio del 2009, la 1 Rubus ulmifolius + + + + . . successione vegetazionale era invece ripartita da mac- 1 Smilax aspera . + + . . . chie dominate e caratterizzate soprattutto da corbez- 1 Teucrium chamedrys . . . + . . zolo, erica arborea, mirto e fillirea, seppure con anco- 1 Viburnum tinus . . r . . . ra presenza di pino marittimo, in stadio giovanile (cfr 1 Dioscorea communis . r . . . . Tab. 3 gruppo B e Tab. 4 ril. 181b). Nel 2018 il pino 1 Polygala nicaensis . . . r . . appare in evidente regressione e sembra in divernire 1 Lavandula stoechas . . . 1 + + una successione secondaria verso una macchia alta 1 Tuberaria guttata . . . r . . di sclerofille sempreverdi. Nel 2009, in una parte di 1 Pulicaria odora . . . . + + PAESAGGIO FORESTALE E INCENDI IN AREE FORESTALI DEL MONTE PISANO 19 queste superfici era già presente una successione se- con nuovi rilievi sulle medesime stazioni, ci consentirà condaria a Q. ilex e Q. suber (Tab. 4 rill. 154 b, 183b), una comprensione migliore dell’evoluzione del paesag- in superfici dove il pino era in evidente regressione. gio vegetale in questo territorio. Il ripetersi di incendi ha successivamente favorito Q. suber nella sua espansione (Tab. 3, gruppo C), anche se con coperture diverse, sempre presente in tutti i RINGRAZIAMENTI rilevamenti (cfr rill. Tab. 3 vs Tab. 4). Grazie alle sue grandi capacità di resistenza al fuoco e di ricaccio ve- Gli autori desiderano ringraziare il Dott. F. Drosera del servizio AIB, getativo aereo, Q. suber come d’altro canto noto per Regione Toscana e il Sig. F. Casella del Comune di Calci per la gentile e preziosa collaborazione. Un particolare ringraziamento alla Dott.ssa la penisola iberica ed altre aree del mediterraneo, E.J. Shepherd, Responsabile Aerofototeca Nazionale per la sua dispo- spesso può dare luogo a una comunità “pyroclimax” nibilità. (Mètro, 1975), ovverosia una successione secondaria in equilibrio con un regime di incendi ripetuti (Pau- sas, 1997; Silva & Catry, 2006). Almeno da quanto BIBLIOGRAFIA si deduce dal rilevamento 9 (Tab. 3), che alla data del rilievo del 2018 non era mai stato percorso dal ALVAREZ R., VALBUENA L., CALVO L., 2007. Effect of high tempera- fuoco e non presentava segni evidenti di ceduazione tures on seed germination and seedling survival in three pine recente, la macchia alta a sughera sembrerebbe il tipo species (Pinus pinaster, P. sylvestris and P. nigra). International Journal of Wildland Fire 16(1): 63-70. vegetazionale potenziale della vallecola di Crespigna- no, ascrivibile al Fraxino orni-Quercion ilicis Biondi, BERTACCHI A., SANI A., TOMEI P.E., 2004. 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Piano dei punti strategici di gestione per la via, in base a osservazioni in corso (2019) non riportate prevenzione dagli incendi boschivi Monte Pisano – versante Pisa. nel presente studio, il nuovo incendio non ha unica- Regione Toscana, Firenze. mente ricondotto il manto vegetale alla situazione pre- EGLER F.E., 1954. Vegetation science concepts. 1. Initial floristic incendio 2009, ma ne ha ulteriormente modificato con composition - a factor in old-field vegetation development, Ve- molta probabilità la rigenerazione. Infatti se ad oggi si getatio 4: 412-418. possono osservare in una parte dinamiche di ripresa HAMMER, Ø., HARPER, D.A.T., RYAN, P.D., 2001. Past: Paleonto- vegetativa del tutto simili a quelle del post-incendio logical Statistics Software Package for Education and Data precedente, con ricaccio vegetativo e/o germinazione Analysis. 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PIGNATTI S., GUARINO R., LA ROSA M., 2019. Flora d’Italia. II Edi- (ms. pres. 15 dicembre 2019; ult. bozze 15 dicembre 2020) zione. Vol. 4. Edagricole, Bologna.

Edizioni ETS Palazzo Roncioni - Lungarno Mediceo, 16, I-56127 Pisa [email protected] - www.edizioniets.com Finito di stampare nel mese di dicembre 2020