COMUNE DI (FR)

NUOVO PIANO URBANISTICO COMUNALE GENERALE DOCUMENTO PRELIMINARE DI INDIRIZZO ex art. 32, c. 1, LR 38/1999

novembre 2014

Sindaco: Giuseppe Golini Petrarcone Assessore all'urbanistica: Mario Costa Responsabile dell’ufficio: Federico Pisani

DeA società di ingegneria Srl_Vezio De Lucia e associati Direttore tecnico: Georg Josef Frisch

Coordinamento: Vezio De Lucia, Andrea Giura Longo Pianificazione urbanistica: Alessandro Abaterusso Analisi territoriali ed elaborazioni cartografiche: Monica Cerulli, Antonio Mallardo Paesaggio e territorio aperto: Antonio di Gennaro Analisi socio-economiche: Silvio Casucci Mobilità e trasporti: Alfredo Drufuca

Indice

Premessa ...... 1 La formazione del nuovo strumento urbanistico generale ...... 3

1. Inquadramento generale ...... 5 1.1 L'assetto del territorio cassinate ...... 5 1.2 La storia del territorio ...... 6 1.3 Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento ...... 8 1.3.1 Il piano territoriale paesaggistico n. 14 - Ambito Cassino--Ponza ...... 9 1.3.2 Il piano territoriale paesaggistico regionale ...... 9 1.3.3 Il piano di assetto idrogeologico del Liri-Garigliano Volturno ...... 14 1.3.4 Il piano territoriale provinciale generale di ...... 16 1.3.5 Il piano Asi ...... 19

2. I caratteri socio-economici del territorio ...... 21 2.1 La demografia ...... 21 2.1.1 La popolazione residente ...... 21 2.1.2 La presenza straniera ...... 23 2.1.3 La distribuzione della popolazione sul territorio comunale ...... 24 2.1.4 I nuclei familiari ...... 25 2.2 Le abitazioni ...... 28 2.3 La struttura economico-produttiva ...... 29 2.4 Il turismo ...... 33 2.5 L’Università ...... 36

3. La pianificazione comunale ...... 39 3.1 Il piano regolatore del 1980 ...... 39 3.1.1 Le vicende del piano regolatore ...... 39 3.1.2 La disciplina urbanistica del Prg del 1980 ...... 40 3.1 La disciplina urbanistica vigente ...... 45 3.2 Lo stato di attuazione del piano ...... 48

4. I sistemi territoriali ...... 51 4.1 Il sistema ambientale ...... 51 4.1.1 Le aree di particolare importanza naturalistica ...... 51 4.1.2 L'uso del suolo e lo spazio agricolo ...... 52 4.2 Il sistema infrastrutturale ...... 54 4.2.1 Mobilità, infrastrutture e servizi di trasporto ...... 54 4.2.2 Le reti tecnologiche e i sottoservizi ...... 60 4.3 Il sistema insediativo ...... 61 4.3.1 Evoluzione del sistema insediativo ...... 61 4.3.2 La ricostruzione post-bellica ...... 61 4.3.3 Le trasformazioni territoriali successive ...... 64 4.3.4 Il consumo di suolo ...... 64 4.3.5 Assetto funzionale e morfologia urbana ...... 67 4.3.6 Consistenza edilizia ...... 70 4.3.7 Servizi pubblici e standard urbanistici ...... 72 4.3.8 L'abusivismo ...... 73

5. Le strategie territoriali ...... 75 5.1 Le risorse ...... 76 5.1.1 La matrice storico-insediativa ...... 77 5.1.2 La matrice paesaggistico-ambientale ...... 78 5.1.3 La matrice infrastrutturale ...... 78 5.2 Gli scenari socio-economici per il dimensionamento ...... 79 5.2.1 Il fabbisogno di spazi per la residenza ...... 79 5.2.2 Il fabbisogno di spazi per le attività produttive e di servizio ...... 87 5.3 L'accessibilità e la mobilità ...... 89 5.3.1 L'individuazione della gerarchia della rete stradale ...... 89 5.3.2 La perimetrazione delle zone di traffico ...... 92 5.3.3 Lo schema del trasporto pubblico ...... 94 5.3.4 La ciclabilità ...... 95 5.4 Le proposte per il sistema insediativo e ambientale ...... 95 5.4.1 La tutela e la disciplina del territorio non urbanizzato ...... 95 5.4.2 I caratteri del territorio urbanizzato ...... 98 5.4.3 Le dimensioni massime degli insediamenti ...... 102 5.4.4 Gli obiettivi e gli indirizzi per la trasformazione degli insediamenti ...... 104 5.4.5 Le ipotesi di assetto ...... 107

Allegati:

§ Rapporto sullo stato dell’ambiente Contiene il quadro conoscitivo aggiornato dello stato delle risorse ambientali del territorio cassi- nate, propedeutico alla relazione del rapporto preliminare di valutazione ambientale strategica. § Tav.1 Inquadramento territoriale (scala 1:50.000). § Tav.2.A Piano territoriale paesaggistico regionale – stralcio tavola A La carta, in scala 1:25.000, riporta lo stralcio della tavola A del Ptpr, con riferimento alla totali- tà del territorio comunale. § Tav.2.B Piano territoriale paesaggistico regionale – stralcio tavola B La carta, in scala 1:25.000, riporta lo stralcio della tavola B del Ptpr, con riferimento alla totali- tà del territorio comunale. § Tav.2.C Piano territoriale paesaggistico regionale – stralcio tavola C La carta, in scala 1:25.000, riporta lo stralcio della tavola C del Ptpr, con riferimento alla totali- tà del territorio comunale. § Tav.2.D Piano territoriale paesaggistico n. 14 - Ambito Cassino-Gaeta-Ponza - stralcio La carta, in scala 1:25.000, riporta lo stralcio Ptp ambito n. 14, con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.3.A Piano territoriale provinciale generale – stralcio La carta, in scala 1:50.000 riporta lo stralcio della tav. TP1 del Ptpg della provincia di Frosino- ne, riguardante il territorio comunale. § Tav.3.B Piano regolatore territoriale Asi – stralcio La carta, in scala 1:25.000, riporta la zonizzazione dell'agglomerato per lo sviluppo industriale di Cassino. § Tav.3.C Piano stralcio assetto idro-geologico – stralcio La carta, in scala 1:25.000, riporta lo stralcio della "carta dello scenario di rischio" del Psai, con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.4.A Vincoli in attuazione del codice dei beni culturali e del paesaggio La carta rappresenta i beni culturali e paesaggistici vincolati ai sensi del D.lgs 42/2004; è com- posta di 3 tavole, in scala 1:10.000, con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.4.B Vincoli in attuazione di altri provvedimenti legislativi e amministrativi La carta riporta altri vincoli non compresi nella tavola 4.A. è composta di 3 tavole, in scala 1:10.000, con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.5.A Disciplina urbanistica vigente La carta riporta la zonizzazione della disciplina urbanistica vigente; è composta di 3 tavole, in scala 1:10.000, con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.5.B Stato di attuazione del Prg vigente La carta, in scala 1:10.000, riporta lo stato di attuazione della disciplina urbanistica vigente rife- rita ai nuclei urbani del .

§ Tav.6 Evoluzione del sistema insediativo La carta riporta il consumo di suolo; è composta di 3 tavole in scala 1:25.000 con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.7.A Funzioni prevalenti La carta, in scala 1:25.000, riporta la zonizzazione delle funzioni esistenti prevalenti, con rife- rimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.7.B Morfologie insediative La carta, in scala 1:25.000, riporta la zonizzazione delle morfologie urbane e specialistiche; con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.8 Analisi della consistenza edilizia La carta, in scala 1:25.000, riporta l'analisi della consistenza volumetrica degli edifici; è compo- sta di 3 tavole, in scala 1:10.000, con riferimento alla totalità del territorio comunale. § Tav.9 Beni storico-culturali e ambientali La carta, in scala 1:10.000, riporta l'insieme dei beni culturali e ambientali riguardanti il territo- rio comunale. § Tav.10 Standard urbanistici, attrezzature e servizi La carta, in scala 1:10.000, riporta le aree a standard urbanistici esistenti riferita ai nuclei urbani del comune. § Tav.11 Sovrapposizione tra il Prg vigente e il Ptpg La carta, in scala 1:10.000, raffigura la sovrapposizione tra la disciplina urbanistica vigente e la pianificazione territoriale provinciale con riferimento al centro urbano di Cassino. § Tav.12 Trasformabilità delle aree La carta, in scala 1:10.000, riporta gli ambiti di trasformazione delle aree riferita ai nuclei urba- ni del comune. § Tav.13 Aree e luoghi con tutele specialistiche La carta rappresenta le aree di matrice storico-insediativa e paesaggistico-ambientale con tutele specialistiche; è composta di 3 tavole, in scala 1:10.000, con riferimento alla totalità del territo- rio comunale. § Tav.14 Ipotesi di assetto del territorio urbanizzato e non urbanizzato La carta raffigura la classificazione dei tessuti insediativi e del territorio rurale e aperto e gli ambiti di trasformazione; è composta di 3 tavole, in scala 1:10.000, con riferimento alla totalità del territorio comunale.

Premessa

Il presente documento, come previsto dall'art. 32, Lr 38/1999, è l’atto propedeutico alla formazione del nuovo piano urbanistico comunale generale - Pucg. Esso contiene gli elementi essenziali del quadro conoscitivo (ivi compresi i risultati delle indagini effettuate nel corso degli ultimi mesi sul territorio cassinate insieme agli uffici comunali) nonché le prime proposte e strategie di piano. Le indagini e le elaborazioni svolte riguardano in particolare: § l'inquadramento territoriale, attraverso la lettura degli strumenti della pianificazione so- vraordinata, regionale e provinciale; § le dinamiche sociali ed economiche attraverso i censimenti Istat dell’agricoltura, della popolazione, dell'industria e dei servizi; § lo stato della pianificazione comunale, le varianti al Prg del 1980 e il loro stato di attua- zione; § le condizioni attuali del territorio, i suoi caratteri morfologici e funzionali in riferimento ai sistemi ambientale, infrastrutturale e insediativo; § le indicazioni per la salvaguardia del territorio in condizioni di natura e dell’ancora vasto capitale rurale risparmiato dalla disseminazione edilizia, e per la tutela della ricca dota- zione di beni storici e culturali; § le ipotesi di riorganizzazione del sistema insediativo e la stima dei bisogni di spazio – per gli usi residenziali e per la produzione di beni e servizi – da attrezzare ex novo ovvero at- traverso il recupero e la riqualificazione degli attuali insediamenti; § le scelte essenziali per il riordino dell’accessibilità, a partire dal recupero della stazione ferroviaria come fondamentale porta urbana e dalla necessità di potenziamento della mobilità alternativa, pedonale e ciclabile; § la valutazione ambientale strategica, oggetto del rapporto preliminare ambientale. Premessa

Per impostare un convincente disegno e un’efficace strategia di riorganizzazione del territorio è in- dispensabile partire da una riflessione critica sulla disordinata crescita di Cassino negli ultimi decen- ni. Una crescita che ha snaturato la forma urbis, dissolvendo la città nella campagna, assumendo dell’una e dell’altra solo i caratteri negativi: una densità insediativa irrilevante, inadeguata a garantire anche minimi livelli dei servizi (da quelli a rete, al trasporto pubblico, all’istruzione dell’obbligo, all’assistenza, eccetera), una disposizione edilizia per filamenti lungo le strade che annulla il pregio della vita rurale. Ne è derivato uno spropositato consumo del suolo: sessant’anni fa la superficie urba- nizzata di Cassino ammontava a poco più di 200 ha, oggi ne misura circa 1.800 (vedi par. 4.3.4), con un in- cremento del 800%, mentre nello stesso periodo la popolazione è aumentata dell'80% passando da circa 20.000 abitanti del 1951 ai quasi 35.000 attuali. Tutto ciò nel sostanziale disinteresse dell’amministrazione comunale dei decenni trascorsi. L’urbanistica ufficiale si è infatti aggrovigliata, sprecando tempo e risorse, nella formazione di piani generali e particolareggiati, di varianti e propo- ste, lasciando campo libero alla disseminazione edilizia nello spazio rurale. La città intanto rinuncia- va all’utilizzazione delle espansioni pur ragionevolmente previste dal Prg del 1980. Sono infatti oltre 170 gli ettari di espansione previsti nelle località di Folcara e San Bartolomeo (vedi par. 3.2) e rima- sti inattuati.

La conseguenza di tanto disordine è che, dell’attuale spazio urbanizzato, il 55% è localizzato nelle aree agricole, mentre solo il restante 45% è situato all’interno del sistema insediativo propriamente detto, quello previsto dal vigente Prg.

La formazione del Pucg – e la sua coerente attuazione – è l’ultima circostanza che si offre all’amministrazione per cambiare verso, come si usa dire, e per salvare il salvabile. Il punto di par- tenza è il blocco definitivo di ogni forma di sostegno o di tolleranza per il modello urbanistico dis- sipativo, legale e illegale, dando invece priorità al riassetto del capoluogo e al completamento dei tessuti urbani che lo affiancano rimasti incompiuti, e di ciò si tratta nel successivo capitolo 5.

Qui ci limitiamo a mettere in evidenza un solo problema, ma dei più rilevanti della situazione urba- nistica cassinate, quello dell’Università. Com’è stato osservato in precedenti documenti, l’Università è stata una grande occasione molto mal utilizzata. Cassino poteva trasformarsi in un luogo come Urbino o Camerino, con l’Università che coincide con la città. Si è invece insensatamente adottato il modello del campus, clamorosamente fuori scala e fuori luogo. Così l’Università è diventata un sito alieno e sconnesso dal centro, anche rischioso da raggiungere a piedi o in bicicletta. Ma ancor più grave dell’accessibilità è il problema dell’integrazione degli spazi universitari con la città, problema che coincide, in buona sostanza, con il miglior uso dello spazio universitario e di quello immedia- tamente a ridosso, sottoutilizzato o non utilizzato. A tal fine è di fondamentale importanza attuare un progetto di completamento e di integrazione dell’ambito universitario con attrezzature urbane di servizio e con attività innovative di ricerca e sviluppo che possano trovare favorevoli condizioni in- sediative, nonché con funzioni direzionali e commerciali, spazi per la cultura e il tempo libero, pub- blici esercizi e, non ultima, la residenza, in grado di dare compiutezza a una porzione significativa del tessuto urbano cassinate. L’integrazione dev’essere immediatamente attivata, secondo noi, con l’apertura della viabilità interna del campus al tessuto circostante (per esempio, verso il liceo scienti- fico G. Pellecchia e le altre scuole in località Ponte Marozzo).

2 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La formazione del nuovo strumento urbanistico generale

La formazione del nuovo strumento urbanistico generale

La procedura di redazione del nuovo piano urbanistico comunale generale si inserisce all’interno di un quadro legislativo e programmatico regionale profondamente rinnovato. In tre lustri, è stata ap- provata la nuova legge urbanistica regionale n. 38/1999, ed è stato definito in forma compiuta il quadro della pianificazione sovracomunale con l’approvazione, nel 2006, dei piani stralcio di assetto idrogeologico da parte dell’Autorità di bacino Liri-Volturno-Garigliano; nel 2007, del piano territo- riale provinciale generale, e con l’adozione, nello stesso 2007, del piano territoriale paesistico regio- nale.

Nella nuova forma prevista dalla legge urbanistica regionale n. 38/1999, il piano urbanistico comu- nale generale è articolato in due parti: § le disposizioni strutturali, che riguardano: l’insieme delle prescrizioni definite a scala so- vracomunale; gli indirizzi per la tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del terri- torio comunale attraverso la disciplina del territorio rurale e naturale, del patrimonio sto- rico culturale e delle componenti ambientali; la definizione del sistema infrastrutturale; § le disposizioni programmatiche che riguardano la definizione delle procedure e delle modalità attuative degli interventi nel sistema insediativo.

Le disposizioni strutturali risultano in larga parte definite dagli strumenti di pianificazione d’area va- sta e possono attingere a un insieme di indirizzi e prescrizioni da considerare ormai consolidati e condivisi a livello istituzionale.

Il nuovo piano territoriale paesistico regionale (Ptpr), adottato dalla giunta regionale nel 2007, tutto- ra in fase di controdeduzione e in vista dell’approvazione definitiva del Consiglio regionale, opera nei confronti della pianificazione comunale attraverso due distinti regimi normativi. Da un lato, in- dividua l’insieme dei beni paesaggistici soggetti a tutela che assumono valore prescrittivo e di inva- riante rispetto al Pucg; dall’altro, definisce, attraverso una classificazione per unità di paesaggio, gli obiettivi generali di tutela e trasformazione di tutto il territorio regionale (anche nelle parti non inte- ressate da beni paesaggistici) che assumono valore di indirizzo per l’attività di pianificazione e pro- grammazione comunale e che devono essere specificati e articolati a scala locale e inseriti fra i con- tenuti del Pucg.

Il piano territoriale provinciale generale, definitivamente approvato nel 2007, consente di inquadra- re le prospettive di sviluppo e trasformazione del territorio di Cassino in un ampio contesto di rife- rimento, fornendo specifiche indicazioni sulle particolari vocazioni del territorio, sull’assetto dei servizi e delle attrezzature di livello sovracomunale e sul sistema infrastrutturale, confermandone il ruolo di snodo a scala intercomunale e provinciale e di polo per le attività produttive, industriali e artigianali.

Infine, va ricordato che l’Autorità di bacino dei fiumi Liri, Volturno e Garigliano ha avviato fin dal 1998 una intensa attività di pianificazione che ha condotto all’approvazione nel 2006 dei piani stral- cio di assetto idrogeologico relativi sia al rischio alluvioni, sia al rischio frane, definendo in forma dettagliata le specifiche condizioni di vulnerabilità del territorio che interessa ampie porzioni del comune di Cassino, in particolare lungo il corso dei fiumi Liri e Sacco, e che stabiliscono specifiche limitazioni d’uso.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 3 Documento preliminare di indirizzo

Dal punto di vista procedurale la Lr 38/1999 attribuisce al comune un ruolo di assoluto protagoni- smo nel processo di formazione e approvazione del Pucg. Il rapporto con gli altri livelli istituzionali si risolve sostanzialmente in sede di conferenza di pianificazione attraverso la verifica di compatibi- lità delle scelte comunali rispetto agli indirizzi assunti a livello regionale e provinciale svolta sia nella fase di avvio del Pucg sia a conclusione dell’iter con la sua definitiva approvazione.

In particolare, la legge prevede che il processo di formazione del piano sia avviato con la discussio- ne e l’adozione da parte del Consiglio comunale del documento preliminare di indirizzo.

Il documento preliminare deve essere quindi sottoposto al parere della regione e della provincia sul- la compatibilità con gli indirizzi della pianificazione territoriale e paesistica regionale e provinciale attraverso una specifica conferenza di pianificazione, al termine della quale il comune può procede- re alla redazione del Pucg, adottarlo e depositarlo in libera visione al pubblico. Nei 60 giorni succes- sivi al deposito possono essere presentate le osservazioni e nei successivi 120 giorni il comune pre- dispone e approva le contro-deduzioni. Con una seconda conferenza di pianificazione la provincia esprime un parere di compatibilità del piano controdedotto con il Ptpg concludendo di fatto l’iter approvativo.

4 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo

1. Inquadramento generale

1.1 L'assetto del territorio cassinate

Il comune di Cassino si estende su una superficie di quasi 8.300 ettari. Con i suoi 33.658 abitanti1 è, per popolazione, il secondo comune della provincia di Frosinone. Il centro urbano principale è col- locato alle pendici del colle di Montecassino, dominato dalla celeberrima Abbazia fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia. Gli altri nuclei urbani sono Caira a Nord e Sant’Angelo in Theodice a Sud. Il territorio comunale è attraversato interamente dal corso del fiume Rapido che si congiunge con il Gari appena fuori dal centro urbano. La particolare struttura geologica della collina di Monte- cassino ha determinato, ai suoi piedi, una zona ricca di sorgenti, che danno origine al Gari proprio nel centro della città. Per la ricchezza d’acqua, il territorio di Cassino era interessato, nel passato, da acquitrini e paludi.

Dal punto di vista geografico, Cassino si trova in una posizione strategica: in direzione Nordovest – Sudest, nel punto dove si restringe la valle del Liri che connette il Frusinate con l’alto Casertano. In direzione Sudovest – Nordest, sulla direttrice che dal golfo di Gaeta porta a Sora e verso l'Appen- nino abruzzese. Le due direttrici, quella che porta da Roma a Napoli e quella che connette il mare con il territorio interno sono percorse, oggi come in passato, da importanti infrastrutture stradali. Gli anni immediatamente successivi all’unità d’Italia vedono la costruzione della linea ferroviaria Roma-Napoli. Ultimata nel 1892, fu la prima linea ferroviaria tra la Capitale e il capoluogo campa- no. Nel territorio di Cassino furono realizzate due stazioni, la più importante nel centro urbano e la seconda, denominata Fontanarosa, nella frazione di Sant'Angelo in Theodice, al confine con il co- mune di .

All’inizio degli anni Sessanta, la nuova autostrada Roma-Napoli affianca la vecchia via Casilina e ac- coglie da allora gran parte del traffico di attraversamento. Il casello autostradale di Cassino è collo- cato all’incrocio con la strada di scorrimento veloce Formia-Cassino-Sora che, nelle vicinanze del capoluogo, funge da tangenziale.

In ultimo, il territorio comunale, nelle parti pianeggianti a Sud dell’autostrada, è attraversato dalla li- nea ferroviaria dell’alta velocità. Questa non porta un beneficio diretto al territorio attraversato che necessita di un efficiente servizio ferroviario di tipo regionale/metropolitano. È una necessità so- prattutto per Cassino che si trova a metà strada tra Roma e Napoli, a una distanza di circa 100 km

1 Il dato si riferisce al censimento Istat 2011. Dopo Frosinone (46.649) e Cassino, gli altri comuni della pro- vincia con una popolazione superiore a 10.000 abitanti sono, in ordine di grandezza: 28.609, Sora 26.247, 23.098, 21.441, 20.966, 20.763, 13.223, Monte San Giovanni Campano 12.882, 11.963. In questi 11 comuni (sui 91 comuni complessivi) risiede ol- tre il 52% della popolazione provinciale. Inquadramento generale

da entrambe, percorribile in treno in tre quarti d’ora ma allo stato attuale servito da treni che impie- gano tempi mediamente più che doppi.

Il rapido incremento demografico e il notevole sviluppo economico hanno conferito a Cassino un posto ragguardevole tra i centri del meridionale. Oltre al suo tradizionale e originario ruolo di mercato agricolo e di nodo di comunicazioni, l’economia locale ha tratto un fortissimo impulso dal- la costruzione, all’inizio degli anni Settanta, dello stabilimento della Fiat. Inaugurato nel 1972 in un’area di oltre 200 ettari, è in verità localizzato nel vicino comune di , nell’area di sviluppo industriale Cassino-Pontecorvo. Nello stabilimento, che ha raggiunto una ca- pacità produttiva fino a 250.000 vetture l'anno, sono state prodotte automobili “storiche” del mar- chio Fiat (la 126, la Ritmo, la Tipo, la Stilo, la Croma) e, in ultimo, Lancia e Alfa Romeo. Attual- mente occupa circa 4.000 lavoratori con circa 10.000 impegnati nell'indotto.

Oggi è in crisi il modello economico basato sulle grandi aree di sviluppo industriale e infatti, il gran- de nucleo Asi di Cassino è sostanzialmente vuoto, mentre il territorio comunale è stato interessato nel recente passato dalla proliferazione di piccole e medie attività, localizzate in aree produttive co- munali (Pip) oppure polverizzate nel territorio agricolo. La stessa funzione produttiva ha subito un profondo processo di trasformazione che vede ormai la prevalenza della produzione di servizi su quella di merci.

Soprattutto dal punto di vista dei servizi, inclusa l’istruzione, il comune svolge la funzione centrale di un’area piuttosto ampia, Cassino è infatti sede di numerosi istituti scolastici superiori oltre che dell’università. Nelle perimetrazioni dell'Istat, il territorio che gravita su Cassino è formato da ben 35 comuni per un popolazione totale di circa 140.000 abitanti, distribuiti in parte sulla provincia di Frosinone e in parte su quella di Caserta (censimenti Istat - sistema locale del lavoro di Cassino). In passato, proprio per questa caratteristica di centralità territoriale, fu addirittura avanzata la proposta di fare di Cassino il capoluogo di una nuova provincia da costituire con comuni delle province di Frosinone, Latina, Caserta e Isernia. Una proposta oggi inattuale che restituisce però bene l’idea del ruolo di Cassino a scala territoriale.

Il ruolo egemone di Cassino all’interno dell’area, è documentato anche dall’ampiezza demografica: il secondo comune per numero di abitanti è Pontecorvo con appena 13.000 abitanti (poco più di un terzo di Cassino; solo altri sei comuni superano la soglia dei 5.000 abitanti, mentre ben nove ne contano meno di 1.000).

Anche il piano territoriale provinciale generale della provincia di Frosinone individua un ambito so- vracomunale entro il quale inquadrare le scelte urbanistiche di Cassino. Si tratta della “costruzione ur- bana complessa” che comprende: Cassino, S. Elia Fiumerapido, Cervaro e Piedimonte S. Germano.

1.2 La storia del territorio

Solo nel 1863, con regio decreto, Cassino ha ripreso il vecchio nome di origine romana, abbando- nando quello di San Germano che aveva fin dall’874. Casinum, infatti, era il nome dell’antico centro che, prima di diventare municipio romano e poi colonia in età imperiale, fu abitato da una popola-

6 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La storia del territorio

zione di stirpe osco-umbra. Per la sua posizione dominante la valle del Liri, Cassino fu caposaldo militare dei Sanniti nelle lotte contro Roma.

Distrutta più volte dopo la caduta dell’impero romano con la fondazione dell’Abbazia di Montecas- sino nel sec. VI per volontà di San Benedetto, i destini della città furono strettamente connessi alle vicissitudini dei benedettini e del territorio da loro governato, la Terra Sancti Benedetti. Se nel medioe- vo gli abitanti si erano ridotti in un borgo (Castrum S. Petri) alle dipendenze dell’Abate di Montecas- sino, nel sec. IX la città rinacque nel luogo attuale, nel punto esatto dove la Via Casilina si distacca dallo sperone roccioso di Montecassino per attraversare in linea dritta la piana del Fiume Rapido. Qui, un secolo prima, gli abati avevano fondato un convento e importanti chiese quali S. Maria delle Cinque Torri, S. Benedetto e S. Salvatore. Alle soglie dell’anno mille, l’abate Aligerno fortificò il nuovo centro facendo erigere la Rocca Ianula testimone, da allora, di importanti fatti storici. Nelle sue mura Papa Innocenzo II fu assediato e fatto prigioniero e, sempre nella rocca, nel 1230, papa Gregorio IX siglò la pace con Federico II di Svevia.

Nel piano di ripopolamento e di espansione agricola dei Benedettini, l’elemento militare ha giocato sempre un ruolo determinante. Dopo Cassino, la conquista della pianura agricola avvenne con la fondazione di Sant'Angelo in Theodice, un insediamento fortificato popolato da 36 famiglie. Venne così dato vita a un nuovo modello insediativo basato sul castrum con recinto a torre entro il quale la po- polazione poteva trovare difesa. L’inedita organizzazione della terra di Montecassino in castelli ha incoraggiato, nel tempo, la presa di coscienza di una vita pubblica laica, sfociata nella formazione delle universitas civium che reclamavano libertà e franchigie comunali.

Nel 1349 la città e l’Abbazia vennero quasi totalmente rase al suolo da un violento terremoto che sconvolse gran parte dell'Italia centrale. La città, dopo la ricostruzione avvenuta in seguito a quella dell’Abbazia, intrattenne per un lungo periodo rapporti molto complessi con i monaci benedettini, che se da un lato rappresentavano la fortuna di una parte della popolazione, dall’altro, possedendo il potere civile erano i rappresentanti di un sistema a volte poco accetto. I contrasti sfociarono nel 1521 in una violenta rivolta dei sangermanesi, che saccheggiarono il monastero per tre giorni.

Diventato parte integrante del territorio napoletano, e considerato “area importantissima” per la di- fesa del regno, il feudo cassinate venne tenuto costantemente sotto la diretta tutela reale, affidato a governatori con il titolo di vicerè. Dopo alterne vicende, nel 1669 il territorio di San Germano venne nuovamente acquisito dall'Abbazia, nelle cui mani ritornò anche la giurisdizione criminale nel 1742.

Dopo il saccheggio del 1799 da parte dei francesi comandati dal generale Championnet, l’occupazione militare del Regno di Napoli pose fine al dominio dell’Abbazia. Con l’Unità d’Italia, Cassino visse un periodo di relativa prosperità soprattutto in seguito alla costruzione della linea fer- roviaria. La realizzazione della stazione ferroviaria e del relativo scalo nei terreni pianeggianti fra il Gari e il Fiume Rapido, a un chilometro circa a Sud del vecchio centro, determinarono una nuova direzione dello sviluppo urbano. All’inizio del Novecento, sulla Via nuova della Stazione furono, in- fatti, costruite le prime case popolari che si inserivano nel programma dell’amministrazione di allora di trasformare Cassino da “angusta cittadina medievale” a “moderna ariosa città, adagiata nella pia- nura, arditamente protesa verso la stazione”.

Poco più tardi, nel 1915 il forte terremoto con epicentro ad Avezzano, che arrecò notevoli danni anche all’abitato di Cassino, offrì l’opportunità di realizzare concretamente l’idea di una nuova città

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 7 Documento preliminare di indirizzo Inquadramento generale

attraverso un piano regolatore del capoluogo. Più che prevedere il risanamento del nucleo antico, il piano del 1916 tracciò le direzioni dell’espansione extra moenia della città, verso la stazione ferrovia- ria ma anche verso gli orti urbani oltre il fiume Rapido che all’epoca lambiva ancora il nucleo urba- no originario. Rimase invece libera da nuove costruzioni l’area delle sorgenti del Gari, da viale Prin- cipe Umberto (oggi corso della Repubblica), fino alla linea ferroviaria e oltre. È questa un’invariante dello sviluppo urbano, destinata a verde da tutti gli strumenti urbanistici che si sono susseguiti fino a oggi, e su una porzione della quale è nata in epoca recente la villa comunale, mentre il resto dell’area sorgiva è in parte ancora libera dall’edificazione.

Della città di allora è rimasto soltanto il ricordo nell’impianto urbano generale. Come è noto, nella primavera del 1944, in una delle battaglie più feroci della seconda guerra mondiale furono rase al suolo Cassino e l’Abbazia, oltre al borgo di Sant’Angelo in Theodice. A testimonianza dell’asprezza dei combattimenti ci sono ora i cimiteri militari: quello polacco sul monte Calvario di fronte all’Abbazia, quello inglese a Sud del capoluogo comunale, sulla strada che porta a Sant'Angelo in Theodice, quello tedesco a Caira e quello italiano. Insieme raccolgono le spoglie di 30.000 caduti.

1.3 Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

Nel corso dell’ultimo decennio il quadro della pianificazione sovracomunale nella regione Lazio è stato sostanzialmente definito in forma compiuta con l’approvazione, nel 2007, del piano territoriale provinciale generale, con l’adozione del piano territoriale paesaggistico regionale nel 2007, e con la predisposizione da parte dell’Autorità di bacino Liri-Volturno-Garigliano degli strumenti di difesa del suolo.

Il piano territoriale provinciale generale (Ptpg) consente di inquadrare le prospettive di sviluppo e trasformazione dei territori comunali in un ampio contesto di riferimento, fornendo specifiche indi- cazioni sulle particolari vocazioni del territorio, sull’assetto dei servizi e delle attrezzature di livello sovracomunale e sul sistema infrastrutturale.

Il piano territoriale paesaggistico regionale (Ptpr), adottato dalla giunta regionale nel 2007, opera nei confronti della pianificazione comunale attraverso due distinti regimi normativi. Da un lato indivi- dua l’insieme dei beni paesaggistici soggetti a tutela che assumono valore prescrittivo e di invariante rispetto al piano urbanistico comunale generale; dall’altro definisce, attraverso una classificazione per unità di paesaggio, gli obiettivi generali di tutela e trasformazione su tutto il territorio rurale e aperto.

Per quanto concerne il comune di Cassino, la pianificazione paesaggistica deve far riferimento a due strumenti: il piano territoriale paesaggistico della regione Lazio (Ptpr), adottato dalla giunta regiona- le con atti n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007, ai sensi degli artt. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/1998 e in ottemperanza agli articoli 135, 143 e 156 del Dlgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), ancora in attesa della definitiva approvazione, e il piano territoriale paesistico n. 14, adottato con Dgr 2281/87 e approvato con la Lr 24/1998, in cui il comune di Cassino rientra insieme a quelli di Ponza e Gaeta.

8 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

Infine va ricordato che l’Autorità di bacino dei fiumi Liri, Volturno e Garigliano ha avviato fin dal 1998 una intensa attività di pianificazione che ha condotto all’approvazione nel 2006 dei piani stral- cio di assetto idrogeologico relativi sia al rischio alluvioni che al rischio frane.

1.3.1 Il piano territoriale paesaggistico n. 14 - Ambito Cassino-Gaeta-Ponza

Attualmente risultano vigenti nel Lazio 29 piani territoriali paesistici riferiti ad altrettanti ambiti in cui è stato articolato il territorio regionale; quello che riguarda il comune di Cassino è l’ambito n. 14 “Cassino, Gaeta, Ponza”. Tale piano territoriale paesistico - ambito 14 (Ptp/14) è stato adottato con Dgr 2281/1987 e approvato con LLrr 24 e 25 del 6 luglio 1998, “limitatamente alle aree e ai beni dichia- rati di notevole interesse pubblico ai sensi della L 1497/1939 e a quelli sottoposti a vincolo paesisti- co ai sensi degli artt. 1, 1 ter ed 1 quinquies della L 431/1985”. Il piano risulta pertanto vigente nelle aree e nei beni vincolati con decreto amministrativo o per legge.

Il Ptp/14 è costituito dalle norme tecniche e dagli elaborati grafici a carattere analitico e ricognitivo contenenti la graficizzazione dei vincoli di cui alle L 1497/1939 e L 431/1985 nonché l’indicazione dei perimetri dei sub-ambiti e dei sistemi di pianificazione paesistica (tavole E1/n. in scala 1:25.000) e dalle tavole contenenti i progetti di piano paesistico dei sub-ambiti e dei sistemi di pianificazione paesistica (tavole E3/4.5, E3/6 in scala 1:25.000).

Le finalità del Ptp/14 riguardano “la protezione e valorizzazione dell’insieme dei valori paesistici, naturali e archeologici sulle aree vincolate e notificate dallo Stato e dalla regione, nonché sull’insieme dei valori diffusi sui quali agiscono ope legis i vincoli”. L’estensione territoriale del Ptp/14 (art. 2 delle Nta) include il piano dei beni diffusi, che comprende i beni paesaggistici individuati ai sensi della L 431/1985 e disciplinati dal capo II delle Nta, e i due sub-ambiti 14/1 (comprendente parte dei territori dei comuni di Itri, Gaeta, Formia e Minturno) e 14/2 (isole Ponziane) disciplinati dal capo III delle Nta.

Per quanto riguarda il territorio cassinate, il Ptp/14 "Cassino, Gaeta, Ponza", sulla tavola E1/5 - Vin- coli ex legge 431/85, identifica la presenza di diversi beni diffusi su tutto il territorio comunale. Buona parte delle zone montuose situate a Nord-Ovest, infatti, rientrano fra i "territori coperti da boschi e fore- ste o sottoposti a vincoli di rimboschimento - lettera g) art. 1 legge 431/85". Da rilevare anche la presenza di "zone di interesse archeologico - lettera m) art. 1 legge 431/85", riguardanti nello specifico i resti dell'antica città romana di Casinum, fascia pedemontana al margine Sud-Ovest del nucleo urbano attuale, e l'a- rea dell'Abbazia di Montecassino. Va infine segnalata la presenza "fiumi, torrenti e corsi d'acqua iscritti negli elenchi di cui al TU approvato con Rd 1775/37 - lettera c) art. 1 legge 431/85 e che riguardano i fiumi Gari e Rapido e il rio Pioppeto. Per una più corretta e approfondita individuazione dei beni paesaggistici presenti si rimanda a quan- to descritto nel paragrafo successivo relativo al Ptpr, che costituisce integrazione e aggiornamento della ricognizione dei vincoli paesaggistici.

1.3.2 Il piano territoriale paesaggistico regionale Il piano territoriale paesaggistico della regione Lazio (Ptpr) è stato adottato con Dgr 556/2007 e 1025/2007, ai sensi degli artt. 21, 22, 23 della legge regionale sul paesaggio n. 24/1998 e in ottempe-

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 9 Documento preliminare di indirizzo Inquadramento generale

ranza agli articoli 135, 143 e 156 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio). Dopo la fase delle osservazioni presentate entro luglio 2008, si è in attesa dalla sua definitiva approvazione. Il Ptpr sottopone a specifica normativa d'uso l’intero territorio della regione Lazio ed è volto alla tu- tela del paesaggio, del patrimonio naturale, del patrimonio storico, artistico e culturale affinché sia adeguatamente conosciuto, tutelato e valorizzato. La redazione del Ptpr ha comportato la comples- siva revisione dei piani paesistici vigenti, la riorganizzazione e sistematizzazione dell’intera normati- va di tutela tenendo conto dei Ptp approvati, della definizione della normativa transitoria posta dalla Lr 24/1998 e dell’introduzione di disposizioni che integrano e colmano i vuoti normativi dei prece- denti Ptp.

In attuazione del Dlgs 42/2004, il piano intende per paesaggio tutte le parti del territorio i cui carat- teri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni; assume al- tresì come riferimento la convenzione europea del paesaggio adottata dal comitato dei ministri della cultu- ra e dell'ambiente del consiglio d’Europa il 19 luglio 2000 e ufficialmente sottoscritta a Firenze il 20 ottobre del 2000 e recepita con L 14/2006. Il piano si struttura principalmente (sia sotto l’aspetto normativo sia sotto quello della rappresenta- zione) nell’individuazione dei Sistemi di paesaggio (indicati nelle tavole A, che hanno carattere prescrit- tivo nelle zone vincolate con provvedimento amministrativo, altrimenti hanno valore propositivo e di indirizzo), dei Beni paesaggistici (rappresentati nelle tavole B, che hanno carattere prescrittivo), e nell’indicazione di altri Beni del patrimonio naturale e culturale (indicati nelle tavole C, che hanno valore solo descrittivo, propositivo e di indirizzo) che, pur non appartenendo in termini di legge ai beni paesaggistici, costituiscono la loro organica e sostanziale integrazione. Nelle tavole C sono rappre- sentati inoltre i punti di vista e i percorsi panoramici nonché le aree a rischio paesaggistico in cui la re- gione promuove strumenti per la realizzazione di progetti prioritari di valorizzazione e gestione del paesaggio. Si precisa che la disciplina dei beni del patrimonio culturale e naturale discende, quindi, da proprie leggi, direttive o atti costituitivi ed è applicata tramite autonomi procedimenti ammini- strativi indipendenti dalla normativa paesaggistica.

Il piano territoriale paesaggistico regionale è costituito da una relazione generale che illustra le caratte- ristiche del piano e la procedura e le fasi di realizzazione, dalle tavole A che descrivono i Sistemi e gli ambiti di paesaggio e dalle tavole B sui Beni Paesaggistici, dalle norme contenenti le prescrizioni riferibili agli ambiti indicati nelle tavole A e B, oltre che vari allegati descrittivi e conoscitivi che costituiscono il regesto dei beni. I principali contenuti del Ptpr assumono natura prescrittiva, propositiva e di indirizzo in funzione della presenza di beni paesaggistici individuati ai sensi del Dlgs 42/2004 e sono finalizzati ai seguen- ti obiettivi generali: § la tutela dei beni paesaggistici attraverso disposizioni di natura prescrittiva che regolano gli usi compatibili e le trasformazioni consentite; tali disposizioni prescrittive trovano immediata osservanza da parte di tutti i soggetti pubblici e privati e prevalgono sulle di- sposizioni incompatibili contenute nella vigente strumentazione territoriale, urbanistica e settoriale;

10 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

§ la disciplina dei paesaggi sull’intero territorio regionale non interessato da beni paesaggi- stici, attraverso contenuti di natura propositiva e di indirizzo che definiscono le regole di tutela, uso e valorizzazione; tali contenuti costituiscono orientamento per l'attività di pianificazione e programmazione dei comuni, delle provincie e degli altri soggetti com- petenti nella redazione dei piani urbanistici o dei piani di settore; § l’individuazione delle aree in cui promuovere strumenti volti ad assicurare lo sviluppo sostenibile, la gestione e la valorizzazione dei paesaggi attraverso progetti mirati e azioni di recupero del territorio regionale con forme di collaborazione e concertazione tra la re- gione, gli enti pubblici statali e locali e i soggetti privati interessati. Il territorio comunale di Cassino è caratterizzato dalla presenza di un sistema articolato e diffuso di ambiti di paesaggio e di beni paesaggistici dichiarativi, ricognitivi e tipizzati, inerenti immobili ed aree sottoposti a vincolo e tutelati dal Ptpr.

Per quanto riguarda i sistemi e gli ambiti di paesaggio di cui alla tavola A del Ptpr, il territorio comunale di Cassino è così articolato: § Sistemi del paesaggio naturale e seminaturale che riguardano una superficie complessiva di 2.690 ettari pari al 32,5% del territorio comunale; § Sistemi del paesaggio agrario che occupano la parte prevalente del territorio comunale pari al 54,6% per oltre 4.500 ettari; § Sistemi del paesaggio insediativo che rappresentano meno del 13% del territorio comunale, pari a 1.075 ettari.

I sistemi del paesaggio naturale e seminaturale, sono caratterizzati da un elevato valore di naturalità e semi naturalità in relazione alle specificità geologiche, geomorfologiche e vegetazionali. Comprendono in prevalenza l'area Nord-Ovest del territorio comunale corrispondente al Montecassino, l'area del monte Lantere a confine Est con i comuni di Sant’Elia Fiumerapido e Cervaro, le aree di fondovalle situate sul confine meridionale lungo il corso del Gari. Il piano ne prescrive (artt. 21-23) la prote- zione dei caratteri di naturalità e, in linea subordinata, la conservazione dell’uso agricolo silvo- pastorale e del patrimonio edilizio tradizionale esistente; gli interventi sulle infrastrutture devono es- sere funzionali alla fruizione anche visiva del paesaggio nel rispetto del patrimonio naturale e cultu- rale. Per quanto concerne il paesaggio naturale di continuità, caratterizzato da aree con elevato valore di naturalità anche se parzialmente edificate o infrastrutturate, il piano promuove una politica di con- tenimento e riorganizzazione spaziale degli agglomerati urbani esistenti con interventi di trasforma- zione che prevedano utilizzazioni del suolo compatibili con la protezione del paesaggio naturale.

I sistemi del paesaggio agrario, costituiti da paesaggi caratterizzati dalla vocazione e dalla permanenza dell’effettivo uso agricolo, sono individuati in prevalenza lungo il percorso dei fiumi Gari e Rapido, nelle aree pedecollinari fra il Montecassino e il monte Lantere, nel settore di fondovalle a Sud di Cassino; il piano prescrive (artt. 24-26) la conservazione dell’uso agricolo e silvo-pastorale nel ri- spetto delle colture e dei metodi tradizionali e dei valori identitari del paesaggio, la promozione del- lo sviluppo sostenibile, attraverso la produzione e la commercializzazione dei prodotti locali di qua- lità, la riconduzione a metodi di coltura tradizionali e modi di utilizzazione del suolo compatibili con la protezione, lo sviluppo agrituristico, la tutela delle architetture rurali e gli interventi di recu- pero degli edifici esistenti; sono ammessi inoltre la conservazione dei tessuti dei borghi agricoli e

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 11 Documento preliminare di indirizzo Inquadramento generale

della rete viaria esistente, consentendo la sola ristrutturazione urbanistica dei centri rurali esistenti subordinatamente a un piano attuativo con valenza paesistica finalizzato al recupero, limitati am- pliamenti e nuove realizzazioni con indice di fabbricabilità fondiaria di 0,015 mc/mq. Nel paesaggio agrario di continuità, caratterizzato "ancora dall’uso agricolo ma parzialmente compromesso da feno- meni di urbanizzazione diffusa", è inoltre ammessa la riorganizzazione spaziale degli agglomerati urbani esistenti di cui costituiscono margine con interventi finalizzati alla riqualificazione e al recu- pero dei paesaggi degradati e alla valorizzazione della funzione di miglioramento del rapporto città campagna. Il paesaggio agrario di continuità riguarda quasi il 30% del territorio comunale caratteriz- zato da una forte frammentazione e dispersione edilizia ed è articolato in quattro settori principali: a Est del nucleo urbano di Cassino tra il fiume Rapido, le pendici collinari e il confine comunale; a Sud del Montecassino fino a Sant'Angelo in Theodice, nella vale del Rapido fra Cassino e Caira, nel settore Sud-Est fra Fontana Rosa e Antridonati.

I sistemi del paesaggio insediativo sono costituiti dalle porzioni di territorio caratterizzate dalla presenza di insediamenti storici, da processi di urbanizzazione recenti o da infrastrutture e reti; rappresenta meno del 13% del territorio comunale, pari a 1.075 ettari, e include il nucleo storico dell’Abbazia di Montecassino e la parte centrale del nucleo urbano di Cassino, posto sotto le pendici della Rocca Ianula, tra le vie Del Foro, Marconi, Di Biasio, Virgilio e corso della Repubblica, classificati nel pae- saggio dei centri e nuclei storici, le aree dell'insediamento storico diffuso localizzate nel parco delle terme Varroniane, nell’antica città di Casinum e dell'Abbazia; gli insediamenti urbani recenti corrispondenti all’intero nucleo capoluogo, al nuovo quartiere di San Bartolomeo, alle frazioni di Caira e di Sant’Angelo in Theodice nonché ad una numerosa serie di insediamenti e attrezzature sparsi nel ter- ritorio per oltre 550 ettari, le reti ferroviarie e l'autostrada A1. Negli ambiti del paesaggio insediativo (artt. 27-32) è prescritta la conservazione e la valorizzazione degli impianti urbani storici, la valoriz- zazione dei beni del patrimonio culturale e degli elementi naturali ancora presenti (aree verdi e corsi d'acqua), il controllo e il mantenimento dei corridoi verdi interni agli insediamenti e delle visuali verso i paesaggi di pregio contigui; le trasformazioni devono essere orientate alla gestione dell'ecosi- stema urbano mediante il controllo delle espansioni, la promozione di tessuti funzionalmente inte- grati, la ricomposizione degli insiemi architettonici di qualità.

Articolazione del territorio comunale in sistemi di paesaggio

sistemi del paesaggio (ha) (%) paesaggio naturale 1.940,4 23,4 sistemi del paesaggio naturale paesaggio naturale agrario 214,5 2,6 paesaggio naturale di continuità 535,7 6,5 paesaggio agrario di rilevante valore 849,2 10,4 sistemi del paesaggio agrario paesaggio agrario di valore 1.294,7 15,6 paesaggio agrario di continuità 2.372,2 28,6 paesaggio dei centri e nuclei storici 19,7 0,2 paesaggio dell’insediamento urbano 885,9 10,7 sistemi del paesaggio insediativo reti infrastrutture e servizi 101,4 1,2 paesaggio dell’insediamento storico diffuso 68,3 0,8 totale 8.282 100

12 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

La tavola B riguardante i beni paesaggistici individua su tutto il territorio comunale le aree sottoposte a vincolo in base alla parte terza del Dlgs 42 del 2004. Non sono presenti beni individuati ai sensi dell'art. 134 c. 1, lett. a) (c.d. dichiarativi). Tra i beni individuati ai sensi dell'art. 134 c. 1, lett. b) e dell'art. 142 (c.d. beni tutelati per legge) sono presenti: § il corso dei fiumi Rapido e Gari, del vallone Inferno e dei rii Pioppeto, Ascensione, Ca- stellone, Acquacandida, Fontanelle e Pantano, Faio e le relative sponde e fasce di rispetto di cui all'art. 142 lett. c); § le aree boscate del Montecassino e del monte Lantere e alcune aree situate nella parte meridionale del territorio comunale in località Querceto, di cui all’art. 142 lett. g); § l'area circostante l'Abbazia di Montecassino e i resti dell'antica città di Casinum, come aree di interesse archeologico ai sensi dell'art. 142 lett. m). A tali beni va inoltre aggiunto il Monumento naturale di Montecassino istituito con Dprl 154/2010 ai sensi dell'art. 6 della Lr 29/1997 e facente parte del sistema delle aree naturali protette della re- gione Lazio, pertanto bene paesaggistico ai sensi dell'art. 142 lett. f).

Beni paesaggistici tutelati per legge ex art. 134 c. 1 lett. b e art. 142 del Dlgs 42/2004 - Estensione e percentuale sulla superficie comunale

tipologia di beni paesaggistici Dlgs 42/2004 rif. normativo (ha) (%) corsi delle acque pubbliche art. 142 lett. c) art. 7 Lr 24/1998 1.370 16,5 aree boscate art 142 lett. g) art. 10 Lr 24/1998 2.016 24,3 aree naturali protette art 142 lett. f) Lr 29/1997 694 8,4 aree di interesse archeologico art. 13 c. 3 lett. a) art. 142 lett. m) 43 0,5 già individuate Lr 24/1998

Beni paesaggistici tipizzati ex art. 134 c. 1 lett. c) del Dlgs 42/2004 - Estensione e percentuale sulla su- perficie comunale

tipologia di beni paesaggistici rif. normativo ha % aree agricole identitarie art. 51 Lr 38/99 126 1,5 insediamenti urbani storici e territori contermini comprensivi art. 59 e 60 Lr 38/1999 91 1,1 in una fascia della profondità di 150 m Lr 27/2001 beni puntuali diffusi, testimonianza dei caratteri identitari ar- art. 13 c. 3 lett. a) 165 2 cheologici e storici e relativa fascia di rispetto di 100 m Lr 24/1998 beni lineari, testimonianza dei caratteri identitari archeologici art. 13 c. 3 lett. a) 155 1,8 e storici e relativa fascia di rispetto di 100 m Lr 24/1998 beni puntuali e lineari diffusi testimonianza dei caratteri iden- titari vegetazionali, geomorfologici e carsico-ipogei e la relati- 0,8 0,01 va fascia di territorio contermine

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 13 Documento preliminare di indirizzo Inquadramento generale

La tavola C, riguardante i “Beni del patrimonio naturale e culturale e azioni strategiche del Ptpr” individua su tutto il territorio comunale la presenza di quei beni che, pur se non tutelati per legge, costituiscono un tassello fondamentale del paesaggio locale cassinate. Suddivisi principalmente in due categorie tipologiche, le emergenze individuate sono per quanto ri- guarda la categoria dei “Beni del patrimonio naturale”: § le aree a “pascoli, rocce e aree nude” situate alle pendici del Montecassino e del monte Lante- re, così come segnalate dalla carta dell’uso del suolo (1999); § il reticolo idrografico, compresi i rii e i canali non ricadenti nella tutela di cui all'art. 142 lett. c); mentre per la categoria dei “Beni del patrimonio culturale” vengono individuati: § parte della via Casilina, nel tratto che staccandosi dal Montecassino attraversa il nucleo urbano e il resto del territorio comunale, le strade provinciali n. 76 e 81, il lungofiume Madonna di Loreto, via Caira e la strada regionale n. 509, segnalate dal piano come “via- bilità e infrastrutture storiche” ai sensi dell’art. 60 c. 2 della Lr 28/1999; § l’autostrada A1 segnalata come “viabilità di grande comunicazione” e la ferrovia Roma-Napoli. In ultimo, la tavola C, in coerenza con l’art. 143 del Dlgs 42/2004, riporta anche gli “ambiti prioritari per i progetti di conservazione, recupero, riqualificazione, gestione e valorizzazione del paesaggio regionale”, indivi- duando all’interno del territorio comunale ambiti omogenei, sia di elevato pregio paesaggistico che significativamente compromessi o degradati, dove realizzare progetti prioritari per la gestione e conservazione del paesaggio.

Tali ambiti per il comune di Cassino sono individuati: § nelle aree limitrofe alla frazione di Caira, alle pendici del monte Lantere e in maniera frammentata nella parte Sud del territorio comunale compresa tra il fiume Liri e l’autostrada segnalate come sistema agrario a carattere permanente; alle quali si applicano le norme di salvaguardia di cui all’art. 31, 31bis della Lr 24/1998; § nell’area alle pendici Sud del Montecassino come “parco archeologico e culturale”; § nella ferrovia e nell’autostrada come “percorsi panoramici”. In conclusione va precisato che tali beni, in quanto sprovvisti di una classificazione ai fini della tute- la, sono disciplinati dalle norme di salvaguardia di cui agli artt. 31 e 31bis della Lr 24/1998.

1.3.3 Il piano di assetto idrogeologico del Liri-Garigliano Volturno

L’intero territorio comunale di Cassino rientra nell’ambito del bacino del Liri /Garigliano – Voltur- no. I piani per l’assetto idrogeologico elaborati dall’Autorità di bacino mirano alla conservazione, al- la difesa e alla valorizzazione del suolo, alla salvaguardia della qualità delle acque superficiali e sot- terranee, all'approvvigionamento, uso e disinquinamento delle stesse, alla compatibilità ambientale dei sistemi produttivi, alla salvaguardia dell'ambiente naturale e alla gestione delle risorse nel loro complesso, e una volta adottati, rappresentano il quadro di riferimento al quale gli strumenti di pia- nificazione settoriale e territoriale inerenti le risorse acqua e suolo dovranno essere adeguati. I piani stralcio approvati e adottati e in fase di elaborazione sono i seguenti: § Psda – piano stralcio difesa alluvioni, approvato con Dpcm del 21/11/2001;

14 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

§ Psai-Rf – piano stralcio di assetto idrogeologico - rischio frana, approvato con Dpcm del 12/12/2006; § Psai-Ri – piano stralcio di assetto idrogeologico - rischio idraulico, approvato con Dpcm del 12/12/2006; § Preliminare del piano stralcio per il governo della risorsa idrica superficiale e sotterranea, adottato dal comitato istituzionale con deliberazione 2/2005; § Psta – piano stralcio tutela ambientale – conservazione zone umide – area pilota Le Mor- tine, approvato con Dpcm del 27/04/2006; § Psec – piano stralcio erosione costiera, in fase di adozione e approvazione.

I suddetti piani, come indicato nella relazione di sintesi (gennaio 2009), insieme a tutte le altre attivi- tà in studio e in atto rappresentano sia il quadro conoscitivo che quello pianificatorio e di pro- grammazione per la definizione del piano di bacino. In particolare, i piani stralcio riguardano sia l'assetto geomorfologico, relativo alla dinamica dei versanti e al pericolo d'erosione e di frana, sia l'assetto idraulico, relativo alla dinamica dei corsi d'acqua e al pericolo d'inondazione, nonché la de- finizione delle esigenze di manutenzione, completamento e integrazione dei sistemi di difesa esi- stenti in funzione del grado di sicurezza compatibile e del loro livello di efficienza ed efficacia.

Aree a rischio individuate dal Pai - estensione e percentuale sulla superficie comunale

aree a rischio (ha) (%) area a rischio molto elevato (R4) 44,9 0,5 area a rischio medio (R2) 2 0,02 area a rischio moderato (R1) 2,5 0,03 area di alta attenzione (A4) 377,5 4,6 area di medio-alta attenzione (A3) 2,5 0,03 rischio frana area di media attenzione (A2) 26,2 0,3 area di moderata attenzione (A1) 28,1 0,3 area di rischio potenzialmente alta (Rpa) 0,2 - area di attenzione potenzialmente alta (Apa) 333,2 4 area di versante nella quale non è stato riconosciuto un livello di 10,5 0,2 rischio o di attenzione significativo (C2) area a rischio medio (R2) 3 0,04 rischio idraulico area a rischio moderato (R1) 386,4 4,7

Le aree di particolare rischio frana segnalate dal piano sono individuate maggiormente nella parte Nord-occidentale del territorio comunale ricoprendo quasi interamente tutta la fascia montana, fino a lambire il margine Nord della cittadina principale di Cassino, localizzando le aree di massima peri- colosità nella fascia a monte della via Casilina e nelle aree limitrofe alla frazione di Caira. Il tratto fi- nale del fiume Gari, racchiuso tra la frazione di San’Angelo in Theodice e il fiume Liri, compren- dendo anche parte delle aree pianeggianti a Sud, sono invece segnalate come aree a rischio esonda- zione.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 15 Documento preliminare di indirizzo Inquadramento generale

1.3.4 Il piano territoriale provinciale generale di Frosinone

Il piano territoriale provinciale generale della provincia di Frosinone è stato redatto secondo la Lr 38/1999 e successive modificazioni; ai sensi di tale legge, il parere di conformità per i piani urbani- stici comunali non spetta più alla regione, ma alla provincia.

Compito primo di tale strumento è di tutelare e promuovere caratteri e valori del territorio provin- ciale e indirizzarne i processi di trasformazione e di sviluppo secondo quattro ordini di obiettivi strategici: § valorizzazione diffusa dell’ambiente con requisiti di larga fruibilità sociale, condizione per uno sviluppo sostenibile (sistema ambientale); § riordino e qualificazione delle “costruzioni insediative provinciali”, fattore di identità della comunità locale, nella dimensione d’area vasta e intercomunale (sistema insediativo morfologico e piani- ficazione urbanistica); § modernizzazione e sviluppo dei sistemi funzionali provinciali e locali come offerta di sedi alle nuove funzioni produttive, strategiche e di servizio, in condizioni competitive, di integrazione e accessibilità (sistema insediativo funzionale e relazionale); § efficienza del sistema di mobilità e del trasporto pubblico e maggiore specializzazione delle reti e delle attrezzature nei livelli di relazione interprovinciale, provinciale e dei bacini locali di mo- bilità (sistema della mobilità).

I contenuti del Ptpg sono espressi attraverso disposizioni strutturali e programmatiche, secondo l’art. 20 della Lr 38/1999. Le disposizioni strutturali stabiliscono l’assetto programmatico morfolo- gico, funzionale e relazionale del territorio provinciale e i relativi obiettivi e strategie operative a medio termine, mentre le disposizioni programmatiche stabiliscono le modalità e i tempi di attua- zione delle disposizioni strutturali.

Per quanto attiene il sistema ambientale, il piano delinea specifici indirizzi di tutela, recupero e valo- rizzazione del rilevante patrimonio di risorse naturali, al fine di connettere le aree di maggiore valore naturalistico delle dorsali montane e dei principali percorsi fluviali con quelle interposte di minore valore o con valore residuale o potenziale; in modo tale da favorire la conservazione degli ecosiste- mi e assecondare i processi di rinaturalizzazione delle aree collinari e fluviali. Pertanto sono stati in- dividuati e proposti dal Ptpg, 10 sistemi ambientali, così individuati: per il sistema ambientale montano: § i ed Ernici § i e le Mainarde § il Massiccio di monte Cairo § i , Ausoni, Aurunci per il sistema ambientale delle valli fluviali: § la valle del fiume Liri; § la valle del fiume Sacco § la valle del fiume

16 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

§ la valle del fiume Rapido § la valle del fiume Garigliano § la valle del fiume Cosa

In quest'ottica di tutela e valorizzazione, il piano propone la costituzione della rete ecologica provinciale, in grado di connettere a sistema i principali luoghi della naturalità.

Per determinare ulteriori tutele, il piano provinciale propone l'istituzione di nuove aree protette di interesse provinciale. Tra le quali rientra, per quanto riguarda Cassino, la proposta dell'area circo- scritta dalle Terme Varroniane, identificata nella tavola TP1-SE del Ptpg con il numero 36, già situa- ta nell'ambito omogeneo di elevato valore naturalistico del sistema ambientale della valle del fiume Garigliano.

Per quanto riguarda il sistema insediativo morfologico e funzionale, i tre sistemi locali facenti capo ad Anagni, Frosinone e Cassino in cui la regione ha suddiviso il territorio provinciale (cfr. Docup 2000- 2006), sono stati ulteriormente articolati dal Ptpg a fini programmatici (piani d’area) in 10 subsistemi locali funzionali: Anagni, , , Frosinone, Alatri, Sora, Ceccano, Cas- sino, Atina, S. Giorgio a Liri con diversa specializzazione funzionale e di attività.

Subsistema di Cassino. È oggi il più forte della provincia e l’unico a presentare un’offerta di funzioni superiore alla domanda locale. Ha una specializzazione molto netta nelle produzioni di processo e nella formazione universitaria e una più debole nei servizi per l’ambiente, nella formazione scolasti- ca e nei servizi di stazione e centri merce. Vi è un sostanziale equilibrio nelle funzioni amministrati- ve. Di fronte a questi dati positivi si collocano deficit rilevanti in tutte le funzioni strategiche, nelle produzioni innovative e nei servizi al consumo. In estrema sintesi, mentre l’industria di processo, insediata nell’area grazie al favorevole regime di aiuti esistente un tempo, ha prodotto risultati ap- prezzabili sull’economia locale trainando la nascita e il rafforzamento di funzioni a essa connesse come quelle di distribuzione (e in particolare i servizi di stazione e centri merce, il trasporto di merci e il trasporto di passeggeri), non altrettanto sembra essere accaduto per l’università che, con l’esclusione dei servizi scolastici, non ha prodotto ricadute importanti sulle altre funzioni interdi- pendenti. L’industria innovativa, la ricerca, la direzionalità, i servizi alla produzione, i servizi per la cultura e il tempo libero e gli stessi servizi al consumo presentano ancora deficit gravi o, visto in al- tre prospettive, rilevanti margini di crescita. L’obiettivo proposto dal piano è proprio quello di dare slancio al processo di valorizzazione delle funzioni interdipendenti con l’università, e contempora- neamente rafforzare il ruolo di centralità di Cassino.

Le operazioni di riordino e qualificazione proposte dal Ptpg, da condurre attraverso intese interco- munali con i centri contermini, sono orientate a una maggiore specializzazione funzionale e caratte- rizzazione formale delle aree urbane e produttive in trasformazione, anche in rapporto alla rete via- ria. Nello specifico, gli interventi riguardano il potenziamento della superstrada che collega le “citta- delle” di servizi innovativi d’interesse provinciale (universitari, direzionali, commerciali, per i traspor- ti); la riqualificazione della città consolidata che richiede un incremento e una capacità strutturante dello spazio pubblico; il completamento dei quartieri esistenti per le nuove espansioni oltre alla conclusione dei margini urbani rispetto al territorio agricolo per contenere la diffusione insediativa extraurbana del territorio vallivo e collinare.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 17 Documento preliminare di indirizzo Inquadramento generale

Al fin di raggiungere gli obiettivi proposti, il piano ha predisposto, nel caso di concentrazioni di at- tività di interesse provinciale e intercomunale, dei modelli organizzativi a lungo termine coerenti con le esigenze delle attività stesse (Prusst medio bacino del Liri-Sora, basso Lazio-Cassino, Alta Valle del Sacco). Questo si traduce nella definizione di ambiti dove riorganizzare e integrare i siste- mi di attività per le funzioni centrali strategiche, e dove riorganizzare e riaggregare l’offerta di aree produttive o miste esterne agli agglomerati Asi.

Nello specifico, per le funzioni centrali e di servizio sono individuati gli ambiti di organizzazione inte- grata delle sedi di attività e servizi strategici (Ais), esistenti e di previsione, mentre in merito alle attività produttive e relativi servizi sono individuati gli ambiti di riorganizzazione e sviluppo di sedi di attività pro- duttive (Ars) e gli ambiti di riorganizzazione di sedi di attività miste (Arm).

Ais 9- Cassino. Intende sviluppare una doppia polarità di livello territoriale, in parte prossima al cen- tro urbano e dedicata all’Università di Cassino e alle attività di ricerca con i servizi connessi, in parte localizzata fuori dal centro ma prossima alle principali vie di comunicazione e destinata a raccogliere in futuro le esigenze di sviluppo di attività strategiche legate alla direzionalità economica, al centro servizi per la grande distribuzione, al centro congressi e fieristico, ai servizi per le imprese, ed altre funzioni non ancora pienamente prevedibili. L’accessibilità alle aree sarà assicurata dalla viabilità esi- stente (Sora-Cassino-Gaeta; A1 - ex tronco A2; via Casilina, raccordi Asi) e dalla previsione di un nuovo tracciato della Casilina esterno a Cassino. Inoltre, dovrà essere assicurato un sistema di colle- gamenti con la stazione ferroviaria da realizzare per mezzo di un servizio di trasporto pubblico su gomma e di un servizio ferroviario metropolitano.

Ars 4- Cassino. In questo caso il piano attende gli esiti circa le proposte della costituzione di un nuo- vo Consorzio Asi interprovinciale che interessa tali aree. In ogni caso il Ptpg considera tali realtà in- terne all’ambito Ars 3 – – Ausonia , definisce come usi da favorire quelli destinati alle attività meccaniche e di servizio, alla commercializzazione e alla logistica; inoltre viene favorita le rilocalizzazione di quelle attività produttive – artigianali a oggi localizzate o previste dagli stru- menti urbanistici comunali lungo la Ss 6 Casilina in prossimità o addirittura interne ai centri abitati. In quest’ottica, la realizzazione di servizi per le imprese, sarà necessaria, in quanto ad oggi sono to- talmente assenti, e congiuntamente dovranno essere potenziate le connessioni con la rete viaria di livello territoriale.

Arm 2- Aquino - Piedimonte San Germano -Villa S. Lucia - Cassino. In questo caso il Ptpg intende pro- cedere a una riorganizzazione e concentrazione di quelle attività commerciali –artigianali esistenti all’interno delle aree produttive previste dagli strumenti urbanistici comunali lungo la SS 6 Casilina. Tale riorganizzazione deve comprendere anche un adeguato livello di accessibilità differenziata per le merci e per i servizi urban oriented. Le destinazioni d’uso industriali dei quattro comuni vengono ri- localizzate all’interno dell’ambito Ars 4 – Cassino riportato all’interno dell’agglomerato Asi di Pon- tecorvo, e lungo la Casilina, vengono favoriti esclusivamente interventi di completamento di aree già insediate destinate prevalentemente ai servizi rivolti all’urbano. Allo stesso tempo il piano indica come esigenza prioritaria il mantenimento di alcune discontinuità ambientali tra i centri lungo l’asse viario, per evitare il fenomeno di saldamento tra gli insediamenti.

18 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il quadro pianificatorio e programmatico di riferimento

1.3.5 Il piano Asi

Il piano per le aree di sviluppo industriale – agglomerato di Cassino - Pontecorvo (piano Asi) è sta- to redatto in base alle prescrizioni dell’art. 5 comma 2 lett. a) e dell’art. 7 della Lr 13/1997, secondo quanto previsto dall'art. 51 del Dpr 218/1978. Realizzato originariamente per il consorzio industria- le di Frosinone, interessa un’area di circa 680 ettari, ed era inizialmente parte integrante del più am- pio piano regolatore territoriale per il consorzio industriale di Frosinone insieme agli agglomerati di Anagni, Frosinone, Sora - Isola Liri e . Successivamente, la gestione del piano e delle aree da esso normate è passata al consorzio per lo sviluppo industriale del Lazio meridionale (Cosilam), istituito con Dpgr 435/2003.

Le finalità del Cosilam e del piano Asi sono quelle di garantire indipendenza ad un territorio pena- lizzato da scelte politiche volte a favorire la parte Nord della provincia, razionalizzando e coordi- nando: § l’individuazione delle aree che formano gli agglomerati e, all’interno di questi, le aree de- stinate agli insediamenti produttivi e complementari di supporto; § la regolamentazione delle attività produttive e complementari di supporto alla produzio- ne nelle aree esterne agli agglomerati al fine di assicurarne un più armonico inserimento del tessuto produttivo territoriale; § precisando le zone di rispetto esterne lungo il perimetro degli agglomerati; § indicando le infrastrutture a rete destinate a servire gli agglomerati connettendoli tra loro, con il territorio regionale e le grandi infrastrutture di trasporto.

Nello specifico, il territorio di Cassino, le aree ricadenti nella gestione del Cosilam e normate dal piano Asi, interessano la parte Ovest del territorio comunale, confinante con il comune di Piedi- monte San Germano, compresa fra l’autostrada A1 a Sud e la via Casilina a Nord. Attualmente non direttamente connessa con l’autostrada, è raggiungibile attraverso la strada statale n. 630. Per risol- vere i problemi di connessione, il piano prevede la realizzazione di un accesso più diretto dal casello autostradale di Cassino per la strada provinciale n. 275 che porta allo stabilimento Fiat di Piedimon- te San Germano, per poi articolarsi all’interno dell’area in maniera più razionale. Le zone di piano individuate sono: § le zone a destinazione produttiva all’interno delle quali sono possibili attività industriali ed ar- tigianali, con le relative strutture di servizio; § le zone intercluse costituite da porzioni parzialmente edificate, dove non è ammessa la nuo- va edificazione ed è prescritto il mantenimento dello stato dei luoghi; § le zone per servizi all’interno delle quali localizzare le attrezzature collettive a servizio dell’agglomerato.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 19 Documento preliminare di indirizzo

Zonizzazione del piano Asi - superficie delle aree incluse nel territorio comunale

(%) sulla sup. (%) sulla zone (ha) nucleo Asi sup. comunale zone a destinazione produttiva 163,1 24,3 2 zone intercluse 21,1 3,1 0,3 zone per servizi 10,8 1,6 0,1 Totale 195 29 2,4

20 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo

2. I caratteri socio-economici del territorio

Il presente capitolo effettua una prima disamina delle principali caratteristiche strutturali, nonché delle dinamiche che hanno contrassegnato l’evoluzione più recente del comune di Cassino, sia da un punto di vista demografico e insediativo, sia facendo riferimento alla struttura produttiva ed al turismo. Le analisi proposte in questa sede si basano sulle principali fonti statistiche ufficiali attual- mente disponibili e hanno lo scopo di fornire all’amministrazione comunale, ai cittadini e a tutti i soggetti coinvolti nella pianificazione urbanistica un quadro conoscitivo il più possibile oggettivo ed imparziale.

Le analisi del contesto socio-economico proposte nel presente Rapporto non si riferiscono soltanto al territorio comunale di Cassino, ma prendono in considerazione anche i comuni limitrofi ed ambi- ti territoriali più vasti, quali in particolare: § il sistema locale del lavoro di Cassino, così come identificato dall’Istat sulla base dei dati censuari del 20012; § la provincia di Frosinone; § infine, il territorio regionale, o addirittura nazionale, laddove il confronto è risultato utile e significativo per cogliere alcune peculiarità che caratterizzano il nostro comune.

2.1 La demografia

2.1.1 La popolazione residente

I dati Istat di fonte anagrafica aggiornati al 1° gennaio 2014 indicano come Cassino conti quasi 35 mila abitanti e rappresenti il secondo comune più popoloso della provincia di Frosinone, dopo il capoluogo. La densità abitativa del comune risulta piuttosto elevata (oltre 420 abitanti per kmq) e

2 Gli Sll sono aree di livello sovracomunale identificate dall’Istat sulla base di un criterio legato al grado di au- tocontenimento del mercato del lavoro; individuano degli ambiti territoriali costituiti da più comuni, dove si svolge l’attività quotidiana di una comunità di persone, in relazione al lavoro, al tempo libero ed ai rapporti sociali; sulla base di appositi algoritmi, il territorio nazionale è stato suddiviso dall’Istat in 784 sistemi locali del lavoro (Sll) utilizzando i dati sul pendolarismo raccolti nel corso della rilevazione censuaria del 2001; il Sll di Cassino comprende in particolare 35 comuni; in dettaglio: , Aquino, Arce, Ausonia, Cassino, , , Cervaro, , , Coreno Ausonio, , Pico, Pie- dimonte San Germano, , Pontecorvo, Rocca d'Arce, , , , Sant'Ambrogio sul Garigliano, Sant'Andrea del Garigliano, Sant'Apollinare, Sant'Elia Fiu- merapido, , , , , , , Conca della Campania, Galluccio, Mignano Monte Lungo, Rocca d'Evandro e San Pietro. E’ appena il caso di segnalare come il Sll di Cassino sia stato classificato dall’Istat come “Sistema manifatturiero pesante” (classe D) ed inse- rito, più specificamente, nel gruppo dei “Sistemi dei mezzi di trasporto”. I caratteri socio-economici del territorio

nettamente superiore a quella che si registra, in media, non soltanto nel sistema locale del lavoro di Cassino (122 ab per kmq) ma anche a livello provinciale (152 ab per kmq) regionale (341 ab per kmq) e nazionale (202 ab per kmq).

Popolazione residente e densità abitativa

popolazione residente densità abitativa

al 1° gennaio 2014 (ab/kmq) Cassino 34.994 422,48 Sistema locale del lavoro di Cassino (Sll) 141.038 122,43 Provincia di Frosinone 497.678 152,49 Regione Lazio 5.870.451 340,76 Italia 60.782.668 201,73

Fonte: Istat, statistiche anagrafiche - www.demo.istat.it

Se si analizza l’evoluzione demografica di lungo periodo (1971-2011) si osserva come la popolazio- ne residente nel comune di Cassino abbia conosciuto un vero e proprio boom nel corso degli anni settanta (+2,5% annuo) – per effetto dei consistenti flussi migratori in entrata che si attivarono a seguito dell’insediamento nell’area dello stabilimento Fiat di Piedimonte San Germano, inaugurato nel 1972 – ma abbia poi continuato a crescere anche nei decenni successivi (1981-2011), seppure a ritmi molto più blandi (+0,2% annuo). Nell’ultimo decennio intercensuario (2001-2011) la dinamica demografica ha subito una leggera accelerazione, essendosi registrato nel periodo 2001-2011 un in- cremento di popolazione quantificabile in circa 900 unità (+2,7% nell’intero decennio).

Se si sofferma invece l’attenzione sulle dinamiche post censuarie (2011-2014), si nota come la popo- lazione di Cassino al 1° gennaio 2014 risulterebbe superiore al dato censuario rilevato dall’Istat nell’ottobre 2011 di oltre 1.300 unità (+3,8%). Il confronto con le altre ripartizioni territoriali evi- denzierebbe una variazione positiva superiore a quella registrata, in media, dal Sll di Cassino (+2,6%), dalla provincia di Frosinone (+1,0%) e dall’Italia nel suo complesso (+2,2%), ma netta- mente inferiore all’incremento medio regionale (+6,3%).

Andamento della popolazione residente nel periodo post censuario (2011-2014)

popolazione popolazione variazione variazione residente residente assoluta ottobre 2011 1° gennaio 2014 % Cassino 33.658 34.994 1.336 3,8% Sistema locale del lavoro di Cassino (SLL) 137.310 141.038 3.728 2,6% Provincia di Frosinone 492.661 497.678 5.017 1,0% Regione Lazio 5.502.886 5.870.451 367.565 6,3% Italia 59.433.744 60.782.668 1.348.924 2,2%

Fonte: ISTAT, statistiche anagrafiche - www.demo.ISTAT.it e censimento della popolazione 2011

22 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La demografia

Evoluzione della popolazione residente nel corso dell’ultimo quarantennio, in base alle ultime 5 rile- vazioni censuarie (1971-2011)

36.000

34.000 33.658

32.000 32.787 32.762

31.462 30.000

28.000

26.000

24.696 24.000

22.000

20.000 1971 1981 1991 2001 2011

Fonte: Istat, censimenti della popolazione e delle abitazioni

2.1.2 La presenza straniera

La ripresa demografica manifestatasi a Cassino a partire dall’inizio degli anni Duemila è ascrivibile soprattutto al crescente afflusso di immigrati provenienti dall’estero. Gli ultimi dati di fonte anagra- fica aggiornati, in questo caso, al 1° gennaio del 2013 indicano come a Cassino risiedano regolar- mente 926 cittadini stranieri, una quota corrispondente al 2,7% della popolazione complessiva. Si tratta di una percentuale senz’altro modesta, soprattutto se messa a confronto con quella delle altre ripartizioni territoriali, ma che appare tuttavia in forte crescita. Nel 2001, infatti, il numero di citta- dini stranieri residenti a Cassino era pari appena a 326 unità, mentre nel censimento del 2011 è stata rilevata la presenza di 767 cittadini di origine straniera residenti nel territorio comunale. In meno di dodici anni quindi, dalla fine del 2001 all’inizio del 2013, la presenza di cittadini stranieri è quasi tri- plicata e tutto lascia immaginare che questa potrà ulteriormente incrementarsi nel prossimo futuro. È appena il caso di notare come fra i cittadini stranieri si registri una netta maggioranza di donne, che rappresentano oltre il 56% del totale, più di quanto non si rilevi, in media, nelle ripartizioni ter- ritoriali di livello superiore3.

3 A livello provinciale, regionale e nazionale le donne rappresentano, infatti, una percentuale che oscilla fra il 53% ed il 54% del totale, quindi due o tre punti meno di quanto si registra nel comune di Cassino.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 23 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

Cittadini stranieri regolarmente residenti

censimento 1° gennaio 2013

2001 2011 valori assoluti % sul totale Cassino 326 774 926 2,7% Sll di Cassino 1.432 3.708 4.203 3,0% Provincia di Frosinone 6.420 18.789 20.607 4,2% Regione Lazio 151.567 425.707 477.544 8,6% Italia 1.334.889 4.027.627 4.387.721 7,4%

Fonte: Istat, statistiche anagrafiche - www.demo.istat.it e censimenti della popolazione

2.1.3 La distribuzione della popolazione sul territorio comunale

I dati statistici raccolti dall’Istat nel corso dei censimenti consentono di ricostruire la distribuzione della popolazione sul territorio, nonché di analizzare le dinamiche evolutive registrate nel corso de- gli ultimi 20 anni. La tabella seguente riporta il quadro relativo alla popolazione residente nelle prin- cipali località abitate aggiornato alla data dell’ultimo censimento (ottobre 2011) e lo mette a con- fronto con la situazione registrata durante le due precedenti rilevazioni censuarie del 1991 e del 2001.

Distribuzione della popolazione comunale per principali località abitate e frazioni

1991 2001 2011 numero di popolazione numero di popolazione numero di popolazione famiglie residente famiglie residente famiglie residente Cassino 6.864 21.545 7.356 20.369 n.d. 21.074 San Bartolomeo 399 1.495 938 2.914 n.d. 3.153 Caira 553 1.497 532 1.424 n.d. 1.586 Cappella Morrone 104 376 170 535 n.d. 682 Sant’Angelo in Theodice 311 896 151 396 n.d. 494 San Nicola* 56 211 66 198 n.d. 340 San Cesareo 71 273 107 341 n.d. 302 Ammaturo* - - 73 259 n.d. 297 San Michele 61 193 53 170 n.d. 225 Colle Cedro 76 223 65 190 n.d. 220 Altri nuclei e case sparse 1.901 6.078 1.917 5.966 n.d. 5.285 Totale 10.396 32.787 11.428 32.762 13.954 33.658

*nuclei abitati. Fonte: Istat, censimenti della popolazione e delle abitazioni (1991, 2001 e 2011)

Dall’osservazione della tabella si può notare che: § la popolazione cassinate ha ripreso, seppur moderatamente, a concentrarsi nel centro principale (Cassino) che, in base ai dati aggiornati alla fine del 2011, raccoglie circa il 62,5% della popolazione comunale, corrispondente a oltre 21.000 abitanti;

24 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La demografia

§ all’opposto, è andata progressivamente diminuendo la quota di popolazione residente nei nuclei abitati di minori dimensioni (meno di 200 abitanti) e nelle case sparse: nel 2011 si trovavano in tale condizione 5.285 abitanti, pari al 15,7% del totale comunale, a fronte del 18,5% che si registrava nel 1991; § fra le località abitate va segnalata soprattutto l’evoluzione di San Bartolomeo, località che ha conosciuto un processo di crescita demografica davvero imponente, avendo in venti anni più che raddoppiato la sua popolazione, anche se l’incremento più significativo è avvenuto nell’ultimo decennio del secolo scorso (1991-2001); § infine, se si concentra l’attenzione sui cambiamenti avvenuti soltanto nel corso dell’ultimo decennio intercensuario, meritano di essere menzionate quattro località (Cai- ra, Cappella Morrone, San Nicola e Sant’Angelo in Theodice) che hanno registrato in- crementi di popolazione abbastanza rilevanti.

2.1.4 I nuclei familiari

Nonostante la modesta performance demografica dell’ultimo decennio intercensuario (+2,7%), Cassi- no ha registrato una fortissima crescita dei nuclei familiari, essendosi nel frattempo determinata una 4 netta riduzione del numero medio di componenti per famiglia : fra il 2001 ed il 2011 il numero di famiglie residenti nel territorio comunale di Cassino è infatti aumentato del +22,1%. Il confronto con le altre ripartizioni territoriali evidenzia come la crescita dei nuclei familiari sia risultata a Cassi- no davvero pronunciata: nello stesso intervallo di tempo, infatti, il numero di famiglie nel sistema locale del lavoro di Cassino e a livello provinciale è aumentato del +12/13%, mentre a livello regio- nale e nazionale l’incremento è stato pari, rispettivamente, al +18,3% ed al +12,8%.

Nuclei familiari e loro dimensione media al 2001 ed al 2011

2001 2011 variazione % nuclei n° medio componenti nuclei n° medio componenti dei nuclei familiari familiari per famiglia familiari per famiglia (2001-2011) Cassino 11.428 2,87 13.954 2,41 +22,1 Sll di Cassino 50.071 2,74 56.955 2,41 +13,7 Provincia di Frosinone 174.881 2,77 196.247 2,51 +12,2 Lazio 1.990.836 2,57 2.354.273 2,34 +18,3 Italia 21.810.676 2,61 24.611.766 2,41 +12,8

Fonte: Istat, censimento della popolazione e delle abitazioni (2001 e 2011)

4 Come si nota dall’osservazione della tabella, il numero medio di componenti per famiglia è passato a Cassi- no da 2,87 nel 2001 a 2,41 componenti nel 2011, segnando una riduzione che non trova uguali negli altri con- testi territoriali.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 25 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

Distribuzione percentuale dei nuclei familiari in base al numero di componenti (2011) 5 componenti ed 1 componente, oltre convivente 5,1% 4,3%

4 componenti famiglie 17,5% unipersonali non in coabitazione 27,4%

3 componenti 21,0%

2 componenti 24,7%

Fonte: Istat, censimento della popolazione e delle abitazioni (2011)

Se si analizza la composizione delle famiglie residenti a Cassino, così come questa risulta dall’analisi dei dati censuari del 2011, emerge chiaramente come quasi un terzo delle famiglie cassinati (31,8%) sia oramai composto da una sola persona che abita – molto spesso – da sola, un altro 24,7% anno- vera appena 2 componenti, mentre le famiglie numerose, con più di 3 componenti, sono poco più di un quinto del totale, come si nota dall’osservazione del grafico seguente.

Se si mettono poi a confronto questi dati con quelli rilevati dall’Istat nel censimento del 2001 (cfr. grafico seguente), appare evidente come le famiglie residenti a Cassino abbiano subito una profonda trasformazione, essendosi ridotta fortemente l’incidenza delle famiglie numerose, a vantaggio di quelle che contano uno o due componenti; più precisamente: § i nuclei familiari costituiti da una sola persona erano poco più di 2.000 e sono più che raddoppiati, avendo raggiunto nel 2011 una consistenza pari a 4.432 unità; § i nuclei formati da 2 o 3 persone erano complessivamente 5.372 nel 2001, mentre sono diventati 6.374 nel 2011 (+19%); § all’opposto, i nuclei che annoverano 4 o più componenti erano quasi 4.000 nel 2001, mentre sono diventati poco più di 3.000 nel 2011 (-21%).

26 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La demografia

Distribuzione dei nuclei familiari in base al numero di componenti: 2001 vs 2011

5000

4500

4000

3500

3000

2500

2000

1500

1000

500

0 famiglie 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5 componenti ed unipersonali oltre

2001 2011

Fonte: Istat, censimento della popolazione e delle abitazioni (2011)

Andamento dei nuclei familiari nel periodo post censuario (2011-2014)

ottobre 2011 gennaio 2014 variazione % dei nu- nuclei n° medio compo- nuclei n° medio compo- clei familiari (2011- familiari nenti per famiglia familiari nenti per famiglia 2014) Cassino 13.954 2,41 15.946 2,19 +14,3 Sll di Cassino 56.955 2,41 60.192 2,34 +5,7 Provincia di Frosinone 196.247 2,51 202.236 2,46 +3,1 Lazio 2.354.273 2,34 2.636.282 2,23 +12,0 Italia 24.611.766 2,41 25.791.690 2,36 +4,8

Fonte: ISTAT, statistiche anagrafiche - www.demo.ISTAT.it e censimento della popolazione 2011

I dati di fonte anagrafica messi a disposizione dall’Istat nel sito demo.istat.it consentono di aggior- nare al 1° gennaio del 2014 anche il quadro relativo al numero di famiglie residenti nel comune di Cassino e nelle ripartizioni territoriali di livello superiore. Come si nota dall’osservazione della tabel- la seguente, se ci si basa su questi dati – che solitamente risultano tuttavia meno precisi dei dati cen- suari, soprattutto perché tendono a sottostimare le cancellazioni dai registri anagrafici – il numero di famiglie residenti a Cassino sarebbe oramai prossimo alle 16 mila unità, con una crescita rispetto

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 27 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

all’ottobre del 2011 (rilevazione censuaria) addirittura del +14% circa. Nel caso di Cassino, tale in- cremento sarebbe soprattutto imputabile ad una ulteriore forte riduzione del numero medio di componenti per famiglia che passerebbe dal 2,41 registrato nel 2011 al 2,19 del 2014. Come si nota, nessun’altra ripartizione territoriale avrebbe registrato una crescita dei nuclei familiari comparabile a quella di Cassino, eccezion fatta per il Lazio, dove l’incremento medio si attesterebbe intorno al 12% grazie, tuttavia, non soltanto ad una ulteriore riduzione della dimensione media dei nuclei fa- miliari, ma anche ad un fortissimo incremento della popolazione residente (+6,3%, a fronte del +3,8% registrato a Cassino).

2.2 Le abitazioni

Anche per analizzare la situazione abitativa si può fare riferimento agli ultimi dati censuari rilevati nell’ottobre del 2011. Al momento, tuttavia, l’Istat ha reso disponibili, a livello comunale, soltanto i dati definitivi relativi alle abitazioni e agli altri tipi di alloggio (roulotte, caravan, baracche, rimesse, garage, cantine, ecc.) occupati da persone residenti mentre, per quanto riguarda lo stock abitativo totale, che comprende anche le abitazioni non occupate, sono stati finora divulgati solo dei dati provvisori, che probabilmente sottostimano la loro effettiva consistenza5.

Stock abitativo e tassi di occupazione delle abitazioni alla data delle ultime 2 rilevazioni censuarie (2001 e 2011)

2001 2011

abitazioni tasso di abitazioni tasso di abitazioni abitazioni occupate da occupazione occupate da occupazione totali totali* residenti (%) residenti (%)

Cassino 13.064 11.388 87,2 14.452 13.245 91,6 Sll di Cassino 61.176 49.113 80.3 65.196 54.643 83,8 Provincia Frosinone 219.969 172.677 78,5 236.385 190.237 80,5 Lazio 2.433.815 1.960.037 80,5 2.471.849 2.277.387 92,1 Italia 27.291.993 21.653.288 79,3 29.074.722 24.135.177 83,0

* dato provvisorio suscettibile di sensibili variazioni Fonte: Istat, censimento della popolazione e delle abitazioni (2001 e 2011)

In base ai dati al momento disponibili, a ottobre 2011 le abitazioni occupate dai residenti nel comu- ne di Cassino ammontavano complessivamente a 13.245 unità, cui si devono aggiungere altri 33 tipi di alloggio abitati da famiglie residenti. Rispetto al 2001, il numero di abitazioni occupate da resi- denti è aumentato del +16,3%, meno quindi di quanto non si sia incrementato il numero dei nuclei familiari (+22,1%). Questa discrepanza trova spiegazione nel fatto che un consistente numero di famiglie unipersonali, formate probabilmente da persone anziane6, risultano convivere all’interno

5 E’ vero che l’Istat di recente (agosto 2014) ha pubblicato alcuni primi dati definitivi sulle abitazioni, ma que- sti si riferiscono soltanto alle ripartizioni territoriali più aggregate (Italia e singole Regioni). Per ulteriori detta- gli si rinvia al par. 5.2.1. 6 Secondo i dati censuari del 2011, si tratterebbe di 604 nuclei familiari unipersonali.

28 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La struttura economico-produttiva

della propria abitazione con altre famiglie, spesso quelle dei propri figli. Sempre basandoci sulla stessa fonte, la crescita dello stock abitativo a Cassino nel corso dell’ultimo decennio intercensuario sembrerebbe essere stata relativamente modesta: fra il 2001 ed il 2011 il numero di abitazioni totali sarebbe infatti cresciuto del +10,6%, a fronte di un incremento dei nuclei familiari più che doppio (+22,1%). Conseguentemente, si sarebbe verificato un aumento del tasso di occupazione abitativa che avrebbe superato il 91%, oltre quattro punti sopra il dato del 2001 (87,2%).

Per completare il quadro relativo alle abitazioni occupate da residenti, si può altresì osservare come la superficie media a disposizione di ciascun occupante risulti essere a Cassino piuttosto elevata, at- testandosi su di un valore pari a 43,59 mq, a fronte di valori che nelle ripartizioni territoriali di livel- lo superiore risultano mediamente più bassi del 5/10%.

Superficie media pro-capite disponibile nelle abitazioni occupate da residenti (anno 2011)

abitazioni occupate superficie media

da persone residenti pro-capite

Cassino 13.245 43,59 Provincia di Frosinone 190.237 41,86 Lazio 2.277.387 39,49 Italia 24.135.177 40,68

Fonte: Istat, censimento della popolazione e delle abitazioni 2011

2.3 La struttura economico-produttiva

Se si analizza la struttura economico-produttiva di Cassino, risulta innanzi tutto evidente come ci troviamo in un comune – e più in generale in un sistema locale – con una forte caratterizzazione industriale, legata in particolare alla presenza dell’industria automobilistica e del suo indotto.

Gli ultimi dati di fonte censuaria indicano come nel 2011 si contassero a Cassino 13.895 addetti complessivi, di cui la gran parte (oltre il 76% del totale) occupati nelle imprese private. Rispetto al censimento del 2001 si nota come il numero complessivo di addetti si sia leggermente accresciuto (+4,4%), per effetto del significativo incremento che hanno conosciuto gli addetti delle imprese private (+7,3%), mentre risultano in calo sia gli addetti del settore pubblico sia, sorprendentemente, anche quelli impiegati nelle attività non profit (cfr. grafico seguente).

Scomponendo i dati per principali settori di attività economica si può altresì notare come Cassino contasse nel 2011 quasi 3.000 addetti occupati nel settore dell’industria in senso stretto, in gran par- te concentrati nelle attività della filiera automobilistica (fabbricazione di autoveicoli, fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici).

Se si estende lo sguardo all’intero sistema locale del lavoro di Cassino – che, come già segnalato, comprende anche il comune di Piedimonte San Germano dove è insediato lo stabilimento Fiat – il numero di addetti dell’industria in senso stretto superava nel 2011 le 11.500 unità, con un’incidenza pari a circa il 38% dell’occupazione extra-agricola dell’area. Il ruolo molto rilevante che riveste

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 29 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

l’industria nel nostro comune e – più in generale nell’intero Sll di Cassino – esce pienamente con- fermato anche dai valori assunti dall’indice di dotazione industriale: nel 2011 a Cassino si contavano, in- fatti, circa 8,6 addetti all’industria in senso stretto ogni 100 abitanti, un dato quasi in linea con quel- lo del Sll di riferimento (8,4 addetti), ma significativamente superiore a quello medio sia provinciale (6,7 addetti) che, soprattutto, regionale (3,6 addetti).

Andamento degli addetti nei macro settori istituzionali: confronto 2001 vs 2011

16.000 13.895 14.000 13.306

12.000 10.575 9.852 10.000 8.000 6.000 4.000 3.240 3.210 2.000 214 110 - imprese private istituzioni non istituzioni TOTALE profit pubbliche

2001 2011

Fonte: Istat, censimento dell’industria e dei servizi e delle istituzioni non profit 2011

Scarsamente sviluppato appare viceversa il settore delle costruzioni che, in base ai dati censuari del 2011, contava, a livello comunale, 647 addetti. L’indice di dotazione (1,9 addetti ogni 100 abitanti) ri- sulta, in questo caso, inferiore a quello medio delle ripartizioni territoriali di livello superiore ed in particolare della provincia (3,1 addetti), a riprova della relativa scarsa specializzazione del comune di Cassino nelle attività dell’edilizia.

Infine, per quel che riguarda il terziario privato, va segnalato come questo costituisca a Cassino il settore di attività dove si concentra il maggior numero di addetti (oltre 7.000 unità, pari al 66% del totale extra-agricolo); scendendo nel dettaglio si nota come le attività di servizio private che assu- mono un peso occupazionale più rilevante siano rappresentate dal commercio, dalle attività di tra- sporto e magazzinaggio, dai servizi più direttamente rivolti al turismo (attività di alloggio e ristora- zione) e dalle attività professionali. Inoltre, il calcolo degli indici di dotazione mostra come Cassino presenti, nel suo insieme, una buona specializzazione nelle attività del terziario privato, consideran- do che nel 2011 si contavano ben 20,9 addetti ogni 100 abitanti, rispetto ai 12,0 addetti che si regi- stravano nel Sll di Cassino, ai 13,4 addetti a livello provinciale e ai 22,0 addetti a livello regionale.

30 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La struttura economico-produttiva

Indici di dotazione dei principali settori d’attività (addetti ogni 100 abitanti, 2011)

35,0

30,0

25,0

20,0

15,0

10,0

5,0

0,0 industria in senso costruzioni servizi privati totale stretto

Cassino SLL di Cassino Provincia Frosinone Lazio

Fonte: Istat, censimento dell’industria e dei servizi 2011

Nel seguito si fornisce una rappresentazione del peso occupazionale che rivestono i principali com- parti di attività economica nella struttura occupazionale di Cassino, considerando in questo caso gli addetti non solo del settore privato, ma di tutti i settori istituzionali, compresa quindi sia la pubblica amministrazione che il settore non profit. Si può facilmente osservare come acquisiscano importanza soprattutto l’istruzione, la sanità e l’assistenza sociale, cioè attività nelle quali il peso del settore pubblico è ancora molto rilevante.

L’analisi delle dinamiche intercensuarie consente infine di evidenziare come il settore dei servizi, nel suo insieme, abbia assunto un ruolo crescente nella struttura occupazionale locale: nel decennio 2001-2011 gli addetti al terziario sono, infatti, cresciuti nel nostro comune del +16% (oltre 1.400 addetti in più), a fronte di dinamiche negative che hanno viceversa caratterizzato sia l’industria in senso stretto (-17,9%) – dove si sono persi circa 650 addetti – sia il settore delle costruzioni (- 22,2%, pari a quasi 200 addetti in meno).

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 31 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

Quota % degli addetti alle unità locali extra-agricole (anno 2011)

amministrazione altre attività di attività pubblica; 3,9% servizio; 11,3% manifatturiere; attività 19,5% professionali, elettricità, acqua e tecniche e rifiuti; 1,8% scientifiche; 6,5%

trasporto e costruzioni; 4,8% magazzinaggio; 5,1%

servizi di alloggio e commercio ingrosso ristorazione; 6,9% e dettaglio; 17,0%

istruzione, sanità e assistenza sociale; 23,0%

Fonte: Istat, censimento dell’industria e dei servizi 2011

Variazione assoluta degli addetti per macro settori d’attività economica (2001-2011)

industria in senso stretto

costruzioni

servizi

Totale

-1000 -500 0 500 1000 1500 2000

Fonte: Istat, censimento dell’industria e dei servizi 2011

32 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il turismo

2.4 Il turismo

Fra i “motori” di sviluppo – attuali e potenziali – su cui può contare Cassino un posto preminente è occupato senz’altro dal turismo, grazie innanzi tutto alla presenza nel suo territorio dell’Abbazia di Montecassino, fondata nel 529 da San Benedetto da Norcia e più volte ricostruita (l’ultima volta dopo la seconda guerra mondiale), che rappresenta uno dei monumenti religiosi più visitati del no- stro Paese. Più in particolare, l’Abbazia è il fulcro di un itinerario articolato di luoghi storico- religiosi che legano le proprie origini e vicende storiche al passaggio di San Benedetto da Norcia. Le mete principali di quest’itinerario, oltre all’Abbazia di Montecassino, sono l’Abbazia di Casamari (Veroli), l’Abbazia di Trisulti () e quella di Fossanova (Latina), tutte situate in un raggio di circa 100 Km da Cassino7.

In base ai dati del Mibac (Ministero dei beni e delle attività culturali) l’Abbazia di Montecassino ha registrato nel 2013 oltre 610 mila visite a titolo gratuito8, confermandosi uno dei luoghi più visitati del Lazio (al di fuori di Roma, ovviamente). A conferma del potere attrattivo che esercitano i mona- steri benedettini, si deve considerare che l’Abbazia di Casamari, situata a circa 60 chilometri da Cas- sino, ha registrato nello stesso anno circa 630 mila presenze, mentre gli altri due monasteri che fan- no parte dell’itinerario benedettino hanno attratto, nel complesso, circa 130 mila visitatori.

Andamento dei visitatori nelle principali Abbazie benedettine del Lazio

luoghi comune 1996 2000 2005 2010 2013 Abbazia di Montecassino Cassino (FR) 762.324 524.005 401.295 569.440 612.345 Abbazia di Trisulti Collepardo (FR) 49.770 77.750 67.600 48.000 43.000 Abbazia di Casamari Veroli (FR) 34.095 98.130 493.675 659.454 632.852 Abbazia di Fossanova Priverno (LT) 21.850 42.750 4.280 49.843 90.351

TOTALE 868.039 742.635 966.850 1.326.737 1.378.548

Fonte: Ufficio statistica, Ministero beni e attività culturali - visitatori e introiti di musei, monumenti e aree archeologiche statali

Il consistente flusso turistico ed escursionistico che ogni anno interessa l’Abbazia di Montecassino comprende, oltre ai fedeli e ai pellegrini interessati quasi esclusivamente alle funzioni religiose, an- che una quota non marginale di turisti e/o visitatori richiamati, oltre che dal valore simbolico- sacrale di questi luoghi, anche dal loro rilievo storico, artistico e architettonico. Data la vicinanza con Roma e Napoli, l’Abbazia è meta perlopiù di flussi escursionistici giornalieri, spesso poco im- pattanti sul sistema economico locale e anzi, in alcuni casi, capaci di esercitare una pressione negati- va sia sul sistema dei trasporti che su quello ambientale. Anche per questo motivo, assumono parti- colare rilievo le iniziative dirette ad arricchire e diversificare l’offerta turistica locale e ad aumentare,

7 Solo per citare i luoghi più simbolici dell’itinerario benedettino laziale che comprende, nell’area reatina, an- che un altro importante monastero della congregazione benedettina cassinese, l’Abbazia di Farfa. 8 Il dato, seppure in crescita rispetto agli anni precedenti, non ha ancora raggiunto i livelli di fine anni Novan- ta, quando si era arrivati a registrare un flusso di oltre 700 mila visite annuali. Va tuttavia precisato come tale dato comprenda, probabilmente, anche una certa quota di religiosi che frequentano la Basilica per le funzioni e altre manifestazioni sacre.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 33 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

se non la permanenza media dei turisti, almeno la loro spesa sul territorio (per la ristorazione, per l’acquisto di prodotti tipici e/o artigianali, servizi vari, ecc.).

D’altro canto, occorre considerare che il territorio di Cassino, oltre all’Abbazia, può vantare la pre- senza sia di altri attrattori turistico-culturali, collegati alla storia più recente oppure alle origini della cittadina, sia di risorse suscettibili di una maggiore valorizzazione in chiave turistica.

In primo luogo, va citato l’Historiale di Cassino, uno spazio di circa 800 mq ad alto contenuto mul- timediale realizzato in occasione del 60° anniversario della battaglia di Montecassino per onorare i caduti della seconda guerra mondiale. Il complesso, inserito in un contesto ambientale di pregio, è dotato di spazi riservati a mostre ed esposizioni tematiche temporanee ed è stato realizzato anche con l’intento di arricchire l’offerta destinata ai visitatori dell’Abbazia, per raccontare le vicende sto- riche che fecero di Cassino un luogo cruciale nelle dinamiche della seconda guerra mondiale in Ita- lia.

Andamento dei visitatori nel museo archeologico nazionale "G. Carettoni" e nell’area archeologica di Casinum

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 visitatori totali 7.499 8.308 7.683 7.708 6.307 6.523 8.577 8.946 8.496 - di cui a pagamento 1.814 1.772 1.581 1.392 1.385 1.222 1.186 1.183 1.077

Fonte: Ufficio statistica, Ministero beni e attività culturali - visitatori e introiti di musei, monumenti e aree archeologiche statali

Inoltre, numerose aree e reperti archeologici testimoniano delle origini e della storia dell’insediamento romano di Casinum che, tra l’altro, ha dato i natali a Marco Terenzio Marrone. L’area archeologica di Casinum comprende un teatro in buono stato di conservazione, un anfiteatro, un tratto della Via Latina e i resti del Mausoleo di Ummidia Quadratilla. All’interno dell’area archeo- logica è presente il Museo Archeologico Nazionale “G. Carrettoni”, costruito negli anni sessanta per custodire ed esporre i materiali di scavo, risalenti all’Età del Ferro, oltre che all’epoca romana.

Il complesso dell’area archeologica e del museo G. Carrettoni, nel 2013, ha registrato circa 8.500 in- gressi totali, di cui poco più di 1.000 a pagamento. Tra l’altro, il teatro romano che è stato comple- tamente restaurato nel 2001 con i contributi dell’Ue, è abilitato a ospitare spettacoli e manifestazioni culturali e con una capienza di circa 2.500 posti può rappresentare un valido fattore di arricchimen- to dell’offerta culturale della città9.

Che il turismo rappresenti già oggi un settore di attività rilevante per l’economia locale ed in cresci- ta, esce confermato dai dati relativi all’offerta ricettiva. In base alle più aggiornate statistiche di fonte Istat relative al 2012, il comune di Cassino può, infatti, contare complessivamente su 31 esercizi ri- cettivi, per un totale di quasi 2.000 posti letto. Si tratta di un’offerta tutt’altro che trascurabile, se si

9 Il teatro prende parte, tra l’altro, al progetto Teatri di Pietra, una manifestazione che porta ogni anno nei più importanti teatri storici d’Italia un cartellone articolato di concerti, spettacoli teatrali ed eventi di varia natura.

34 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il turismo

considera che l’indice di dotazione ricettiva10 risulta pari a circa 5,9 posti letto ogni 100 abitanti, rispetto ai 2,1 posti letto del Sll di Cassino, ai 3,5 della provincia di Frosinone, ai 5,4 della regione Lazio e agli 8 che si rilevano, in media, a livello nazionale. L’offerta ricettiva si concentra in gran parte nel segmento alberghiero (64,0% dei posti letto totali), grazie alla presenza di alcune strutture di medio- grande dimensione (90 posti letto in media) che si collocano prevalentemente nella fascia qualitativa intermedia (soprattutto 3 e 4 stelle).

Offerta ricettiva (2012)

residenze residenze totale alberghiere extra-alberghiere

posti % posti let- posti % posti let- posti esercizi esercizi esercizi letto to sul totale letto to sul totale letto Cassino 14 1.265 64,0 17 712 36,0 31 1.977 Sll di Cassino 29 1.703 56,4 63 1.318 43,6 92 3.021 Provincia di FR 231 13.358 76,7 217 4.061 448 17.419 Regione Lazio 2.002 161.712 54,2 6.504 136.688 45,8 8.506 298.400 Italia 33.728 2.250.704 47,3 123.500 2.511.897 52,7 157.228 4.762.601

Fonte: Istat – capacità degli esercizi ricettivi

Va inoltre segnalato come l’offerta ricettiva sia di Cassino, che dell’intero sistema locale del lavoro, abbia conosciuto un forte sviluppo soprattutto nel primo decennio degli anni duemila. Più in parti- colare, fra il 2003 ed il 2012 il numero di posti letto esistenti nel comune è aumentato del +29,1%, mostrando una dinamica superiore a quella registrata, in media, nelle ripartizioni territoriali di livello superiore. Come si evince dall’osservazione della tabella seguente, l’aumento dei posti letto è stato particolarmente significativo soprattutto nel segmento alberghiero (+40%), mentre nell’extra- alberghiero è risultato molto più contenuto (+13,2%).

L’evoluzione della struttura ricettiva nel periodo 2003-2012: variazione % delle strutture ricettive e dei posti letto

residenze residenze totale alberghiere extra-alberghiere esercizi posti letto esercizi posti letto esercizi posti letto Cassino 40,0 40,2 325,0 13,2 121,4 29,1 Sll di Cassino 45,0 42,0 152,0 53,0 104,4 46,5 Provincia di Frosinone -20,1 -11,9 106,7 27,2 13,7 -4,9 Regione Lazio 11,7 15,1 132,0 29,2 85,1 20,0 Italia 0,7 14,4 54,6 14,7 38,7 14,5

Fonte: Istat – capacità degli esercizi ricettivi

Se quindi è indubbio che l’offerta ricettiva abbia conosciuto a Cassino un processo di forte sviluppo nel corso dell’ultimo decennio, è pur vero come questo processo si sia solo parzialmente accompa-

10 Numero di posti letto ogni 100 abitanti

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 35 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

gnato ad un aumento delle presenze turistiche ufficiali. Il grafico seguente riassume l’andamento dei pernottamenti registrati ufficialmente nelle strutture ricettive del comune di Cassino fra il 2003 ed il 2011.

Come si può osservare, dopo la forte crescita registrata nel quinquennio 2003-2008, quando le pre- senze turistiche sono aumentate del 70% circa, si è manifestato un trend declinante che, nel giro di tre anni appena (2008-2011), ha riportato il dato complessivo sotto le 90 mila presenze, a fronte delle oltre 122 mila registrate nel 2008 (-29%, a fronte del -14% registrato, in media, a livello pro- vinciale).

Quando saranno disponibili i dati riferiti agli anni successivi al 2011 si potrà più precisamente valu- tare se il calo delle presenze registrato nel nostro comune è esclusivamente legato alla crisi econo- mica generale, oppure se questo nasconda anche un possibile appannamento dell’immagine turistica di Cassino che, qualora fosse comprovato, richiederebbe un’attenta analisi per individuarne le cause.

Andamento delle presenze turistiche ufficiali (italiani e stranieri) nelle strutture ricettive di Cassino – anni 2003-2011

140.000

120.000

100.000

80.000

60.000

40.000

20.000

- 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011*

italiani stranieri Totale

* il dato relativo al 2011 è stato stimato sulla base dei dati Istat per le località religiose del frusinate, non più rilevato dall’Apt Fonte: Apt e Istat – i.stat

2.5 L’Università

In un breve excursus sui principali fattori di sviluppo su cui può contare Cassino, oltre all’industria automobilistica e al turismo, merita una menzione particolare anche l’Università statale11, istituita

11 Va segnalato che Cassino è anche sede di alcuni corsi di laurea decentrati sia dell’Università “La Sapienza” che dell’Università di “Tor Vergata” a cui risultano tuttavia iscritti pochi studenti.

36 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo L’Università

nel 1979, con l’obiettivo di raggiungere un bacino di utenza piuttosto ampio comprendente la po- polazione studentesca residente nel Lazio meridionale, in Campania, in Molise e Abruzzo, attraver- so l’offerta di un nucleo di insegnamenti di base, accanto a corsi specialistici legati in particolare alle principali vocazioni economiche del territorio. Anche per questo, l’Università si snoda su 4 diverse sedi (Cassino, Terracina, Sora, Frosinone) ed è attualmente costituita da 5 facoltà (economia, inge- gneria, giurisprudenza, lettere e filosofia, scienze motorie), cui sono complessivamente iscritti quasi 9.000 studenti (dato relativo all’anno accademico 2012-2013), di cui quasi 8.000 nella sede di Cassi- no (circa il 90% del totale).

Se si analizza più specificamente il dato relativo agli iscritti al 1° anno, si può tuttavia osservare co- me, nel corso degli ultimi tre anni, l’Università di Cassino abbia registrato un drastico calo degli iscritti, essendo passata dai quasi 3.300 nuovi iscritti del 2009, a meno di 2.000 iscritti nel 2012.

Università di Cassino e del Lazio Meridionale: studenti iscritti (2004-2012)

anni iscritti al 1° anno di corso iscritti totali 2004-05 3.255 9.823 2005-06 2.949 10.467 2006-07 3.090 10.584 2007-08 2.684 10.520 2008-09 3.004 10.681 2009-10 3.289 10.746 2010-11 2.692 10.121 2011-12 2.568 9.728 2012-13 2.187 8.737

Fonte: MIUR – Anagrafe nazionale studenti

In ogni caso, al di là del calo degli iscritti registrato negli ultimi anni, le cui cause andrebbero analiz- zate, è indubbio come la presenza dell’Università costituisca un importante punto di forza del terri- torio cassinate e sia potenzialmente in grado di generare alcune importanti ricadute: § innanzi tutto garantisce alle imprese locali l’esistenza di un canale privilegiato non solo per il reclutamento delle figure professionali più specialistiche, ma anche per acquisire consulenze qualificate o sviluppare eventuali attività di ricerca, considerando che l’Università di Cassino può attualmente contare su numerosi dipartimenti e laboratori dove presumibilmente si svolge un’intensa attività di ricerca scientifica; § secondariamente può favorire i processi di sviluppo e rinnovamento del tessuto impren- ditoriale locale, nella misura in cui il know how specialistico sviluppato in ambito universi- tario è in grado di disseminarsi sul territorio, portando anche alla nascita di nuove inizia- tive imprenditoriali ad alto contenuto di innovazione (spin off); § infine, non va neanche trascurato il fatto che l’Università è comunque in grado di attrarre dall’esterno una popolazione di studenti ed, in misura inferiore, anche di docenti e pro- fessori, che è portata ad effettuare delle spese sul territorio, in alcuni casi anche soggior- nandovi per brevi periodi di tempo, contribuendo in questo modo ad accrescere le rica- dute prodotte sull’economia locale.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 37 Documento preliminare di indirizzo I caratteri socio-economici del territorio

38 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo

3. La pianificazione comunale

3.1 Il piano regolatore del 1980

La storia del piano regolatore generale del comune di Cassino è lunga e complessa e meglio di ogni altra vicenda può aiutare a comprendere le modalità con cui è stata affrontata la gestione delle tra- sformazioni del territorio negli ultimi decenni. In oltre quarant'anni – e con un enorme spreco di tempo e di risorse – si è messo mano ininterrottamente alla formazione di varianti, di piani generali e particolareggiati, di proposte comunque denominate, senza mai raggiungere obiettivi puntualmen- te stabiliti, producendo una disciplina d'uso del suolo perennemente indefinita, lasciando in tal mo- do campo libero al protagonismo della speculazione fondiaria e all’infinito disordine della città at- tuale che si è sparsa nella campagna senza forma e senza memoria.

3.1.1 Le vicende del piano regolatore

Il piano regolatore vigente è stato elaborato nel corso degli anni Settanta. Adottato dal Consiglio comunale nel 1975 e controdedotto nel 1977 (Dcc 10/12), è stato approvato - con modifiche e pre- scrizioni - con Dgr 2268/1980. Le prescrizioni regionali comportavano in particolare una consisten- te riduzione delle aree di nuova espansione e la rettifica di alcuni evidenti errori cartografici delle ta- vole di zonizzazione. Da quel momento si è aperta una lunga vicenda che al giorno d’oggi non è an- cora conclusa.

A seguito dell’approvazione del 1980 – condizionata al recepimento delle modifiche e delle prescri- zioni effettuate dalla Giunta regionale – prima nel luglio del 1981 (Dcc 70/12) e poi nell’aprile del 1985 (Dcc 26/7) il Consiglio comunale ha proceduto a ratificare e integrare le osservazioni regionali senza mai formalizzare la redazione definitiva dei nuovi elaborati del Prg. Contemporaneamente, negli stessi anni è stata avviata la formazione di una prima variante generale, adottata con Dcc 45/9 nel luglio del 1985, cinque anni dopo l’approvazione del piano regolatore.

L’esigenza di adottare una variante, ampiamente condivisa all’interno del Consiglio comunale, è mo- tivata dalla repentina nascita, nel corso dei primi anni Ottanta, di nuove priorità: l’adeguamento alle nuove normative regionali sul recupero dell’abusivismo edilizio (Lr 28/1980), l’istituzione del polo universitario del Basso Lazio, la volontà di rivedere le previsioni insediative. Viene così adottata una prima variante generale con Dcc 45/9 del 26 luglio del 1985; tuttavia, già nel febbraio del 1986, vie- ne deliberato (Dcc 18/2) un provvedimento di integrazione e modifica della prima variante, una sorta di variante della variante. Con questo atto vengono corretti i numerosi vizi formali esistenti nella documentazione adottata, fra cui l’inspiegabile utilizzo di una base cartografica non aggiornata: non il piano approvato e adeguato alle prescrizioni regionali nel 1980 bensì quello adottato in Con- siglio comunale nel 1975. La pianificazione comunale

L’iter della variante del 1985 è confuso e frammentato: dopo le integrazioni del 1986, la presa d’atto delle osservazioni nell'aprile del 1987 (Dcc 13/6 e 32/7), tutta la documentazione viene inviata alla regione che per ben due volte (con note 35025/1987 e 13180/1990) la restituisce al comune a causa di diverse inadempienze nella presentazione degli atti. Il 23 luglio del 1990, tre giorni prima dello scadere dei cinque anni dall’adozione della variante – termine che ne avrebbe sancito la definitiva decadenza – il Consiglio comunale delibera in un solo giorno (Dcc 85/19 e 86/19) la sua revoca e l'adozione di una nuova e ulteriore variante (la terza). Questi due provvedimenti vengono giudicati illegittimi dalla sezione di controllo sugli atti degli enti locali, con note d. 33.066/12 e d. 33.066/13 del 10 agosto 1990, che li annulla per carenza di motivazione ed eccesso di potere. Nel dicembre 1990, con la rinuncia al ricorso al Tar della giunta comunale (Dgc 1615/1990), si conclude l’iter del- la variante del 1985.

A partire dal 1994, il Consiglio comunale inizia a discutere una nuova variante generale (la quarta) che impegnerà tre legislature e verrà adottata solo dieci anni dopo, il 23 dicembre 2004. Anche in questo caso non si perverrà mai all'approvazione definitiva perché, nel corso della sua lunga gesta- zione, il quadro normativo regionale, le previsioni insediative, le condizioni socio-economche del territorio cassinate e, non ultimo, il contesto politico, sono radicalmente cambiati.

Tanto la reiterata volontà di adottare una variante generale quanto il suo puntuale e sistematico fal- limento, sono gli indici di una gestione urbanistica assolutamente debole, incapace di trasformarsi in maniera coerente e organica e rassegnata al gioco perverso delle varianti puntuali che ha accompa- gnato l'attuazione del piano negli ultimi quarant'anni e di cui si dà conto dettagliatamente nel segui- to.

Di fronte ad una storia così complessa, l’unico punto di partenza per ricostruire la disciplina urbani- stica vigente rimane senza dubbio il piano regolatore generale approvato nel 1980 insieme alle rela- tive osservazioni della giunta regionale.

3.1.2 La disciplina urbanistica del Prg del 1980

Il piano regolatore del 1980 articola la disciplina urbanistica attraverso tre tavole in scala 1:5.000 di tutto il territorio cassinate e due in scala 1:2.000 rappresentanti il solo centro urbano. La zonizza- zione suddivide il territorio comunale in zone omogenee riconducibili alla definizione di cui al Di 1444/1968, tuttavia, per una migliore comprensione dell'assetto generale previsto, può essere utile riferirsi ad una scala più ampia e articolare il territorio nei tre grandi sistemi: insediativo, ambientale e infrastrutturale.

Articolazione delle zone di piano nei tre sistemi territoriali

sistema insediativo 1 centro capoluogo B1 2 nuclei urbani B2 3 insediamenti da ristrutturare Br, Br1, Br2 4 nuove espansioni prevalentemente residenziali C1, C2, C3, C4, C2 - Peep, F 5 nuclei industriali e artigianali D, D1

40 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il piano regolatore del 1980

6 zone per servizi pubblici e di interesse pubblico F1, F2, attr. turistiche, Vas sistema ambientale 1 zone agricole ordinarie E 2 zone agricole vincolate e parco territoriale E1 3 zone di vincolo assoluto Va sistema infrastrutturale 1 rete stradale 2 ingombro indicativo dei nodi della viabilità 8 ferrovia

Il sistema insediativo

Il sistema insediativo previsto dal Prg si estende per oltre 1.100 ettari, ha nel centro urbano di Cas- sino il suo fulcro e può essere suddiviso in 6 ambiti distinti per destinazione funzionale e previsioni di trasformazione.

1. Il centro capoluogo: comprende il centro urbano di Cassino racchiuso orientativamente fra il Montecassino a Ovest, il canale di deflusso del fiume Rapido a Nord e a est, la ferrovia a Sud per una estensione complessiva di circa 260 ettari; è disciplinato come zona B1 (artt. 15-15/10) e rap- presentato con una ulteriore zonizzazione di dettaglio in scala 1:2.000 articolata nelle seguenti zone: § la zona già regolamentata dal piano di ricostruzione che include gli isolati centrali posti a cavallo di via De Nicola e via della Repubblica, per complessivi 22,6 ettari, di cui è previsto il completamento secondo la disciplina urbanistica previgente con edifici di 4 piani e un indice fondiario di circa 6 mc/mq (art. 15/0); § le zone semintensiva e estensiva che occupano gli isolati a completamento del nucleo urbano per 51,6 ettari, in cui gli interventi si attuano attraverso comparti unitari con un indice territoriale rispettivamente di 2,5 e 2 mc/mq, e destinati in parte anche all'edilizia resi- denziale pubblica (art. 15); § la cosiddetta zona bianca, che include le aree poste lungo il corso del Gari, fra via Di Bia- sio e via Arigni per complessivi 16,8 ettari, e la cui disciplina è rinviata a successivi piani particolareggiati con indice fondiario di 1,5 mc/mq; § le zone per gli standard urbanistici, distinte in parcheggi (4,9 ettari) e zone d'uso pubblico de- stinate alle attrezzature e ai servizi di livello locale e generale (15,4 ettari), distribuite all'interno dei tessuti urbani, e zone di verde pubblico (38,5 ettari) organizzate prevalente- mente lungo i margini dell'insediamento, intorno alla Rocca Ianula, lungo il Gari, lungo il Rapido e nel parco delle sorgenti; § la zona di vincolo all'inedificabilità totale a protezione delle pedici collinari del Montecassino estesa per 36,7 ettari (art. 15/10); § la zona per attrezzature termali, presso le terme Varroniane, di 4,1 ettari da realizzarsi attra- verso un progetto planivolumetrico unitario approvato dal consiglio comunale.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 41 Documento preliminare di indirizzo La pianificazione comunale

La zona B1 include inoltre le superfici stradali per 53,8 ettari e le aree ferroviarie di 9,9 ettari.

2. I nuclei urbani: includono le frazioni storiche di Caira a Nord e Sant’Angelo in Theodice a Sud, disciplinati come zona B2 (art. 16), con un’estensione rispettivamente di 38 e 17,5 ettari; il piano di- sciplina la riorganizzazione e il completamento degli insediamenti attraverso la redazione di piani particolareggiati di attuazione che possono prevedere un ampliamento complessivo fino a 60.000 mc.

3. Gli insediamenti da ristrutturare: si tratta di alcuni insediamenti già parzialmente edificati, privi di valore storico e ambientale disciplinati con tre diverse zone (Br, Br1 e Br2) ed estesi per com- plessivi 140 ettari: § la zona Br – ristrutturazione per comparti (art. 17) riguarda tre aree in adiacenza al centro di Cassino che, pur facendo parte del nucleo urbano cassinate, a causa della loro ridotta consistenza edilizia e della necessità di riqualificazione ambientale, richiedono un inter- vento di ristrutturazione urbanistica; le aree sono collocate una a Nord, in località San Silvestro, estesa per circa 17 ettari e comprendente anche l'attuale carcere giudiziario, due a Sud del capoluogo, in località Colosseo, per una estensione complessiva di circa 18 et- tari; in tali aree sono previsti interventi di ristrutturazione urbanistica attraverso la for- mazione di piani particolareggiati con un indice massimo (incluse le volumetrie esistenti) di 1,35 mc/mq; § la zona Br1 – completamento e ristrutturazione (art. 18) include 5 aree di limitata estensione (fra 9,3 e 5,6 ettari) con modesta consistenza edilizia collocate in aperta campagna lungo i tracciati della viabilità provinciale, due nel quadrante Nord (località Sferracavalli e S. Antonio Selvotta) e tre nel quadrante Sud (località Fontana Rosa, Panaccioni e Palum- bo); in tali aree sono previsti interventi di ristrutturazione urbanistica attraverso la for- mazione di piani particolareggiati o piani di lottizzazione convenzionata di iniziativa pri- vata con un indice massimo (incluse le volumetrie esistenti) di 0,8 mc/mq; § la zona Br2 – adeguamento servizi (art. 19) include 5 aree con una estensione complessiva di circa 73 ettari sorte tutte lungo strade di grande scorrimento, esternamente al centro ur- bano e al di fuori di un quadro di pianificazione; tre sono localizzate lungo la via Casilina Nord tra le pendici del Montecassino e il nucleo industriale Asi, una lungo la via Casilina Sud al confine con il comune di Cervaro, una lungo il tracciato della Ausonia, in località Casale Gigante, a Est dell’attuale sede universitaria; il piano prevede, attraverso la reda- zione di piani attuativi, l’adeguamento della dotazione dei servizi pubblici e la riorganiz- zazione dell’edificato con un incremento massimo del 20% della volumetria esistente.

4. Le nuove espansioni prevalentemente residenziali: ne fanno parte le aree non edificate desti- nate a nuovi complessi insediativi da attuarsi per comparti attraverso piani attuativi di iniziativa pubblica o privata; la superficie complessiva è di quasi 240 ettari. Il piano individua due grandi ba- cini di sviluppo per l’espansione residenziale cassinate: ad Est del centro urbano, lungo la via Casili- na, in località San Bartolomeo per una estensione di 128 ettari, e a Sud, in località Folcara, oltre l'at- tuale insediamento universitario, per 65 ettari. Altre tre aree più piccole sono state previste in ade- renza alle frazioni di Caira (24 ettari) e Sant’Angelo in Theodice (17 ettari) e a Nord del centro ur- bano di Cassino, in località San Pasquale (5 ettari). Le zone di nuova espansione sono articolate in 23 comparti prevalentemente residenziali (di cui 9 per edilizia residenziale pubblica Peep), discipli-

42 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il piano regolatore del 1980

nate con quattro tipi di zona C, con diversi valori di densità territoriale, e 7 comparti a destinazione mista residenziale e servizi, individuati come zone F. Le zone di piano sono così disciplinate: § la zona C1 - riguarda 3 comparti (uno a San Bartolomeo e due a Folcara) con densità in- sediativa di 150 ab/ha e indice territoriale di 1,35 mc/mq (art. 20); § la zona C2 - con densità insediativa di 100 ab/ha e indice territoriale di 0,9 mc/mq (art. 21); in questa zona sono compresi i comparti destinati all'edilizia residenziale pubblica; § la zona C3 - con densità insediativa pari a 66 ab/ha, indice territoriale di 0,6 mc/mq e in- dice fondiario di 0,72 mc/mq (art. 22), si riferisce ad un unico comparto a Caira; § la zona C4 - con indice territoriale di 0,3 mc/mq e indice fondiario di 0,33 mc/mq (art. 23), si riferisce ad un unico comparto a Sant'Angelo in Theodice; § la zona F - con indice territoriale di 1,35 mc/mq (art. 27), è destinata ad attrezzature col- lettive, turistico-ricettive, commerciali e terziarie di interesse pubblico, nonché alla resi- denza fino al 30% della cubatura totale; in tutto 7 comparti, 3 a San Bartolomeo e 4 a Folcara.

Nella tabella seguente è riportata in sintesi la distribuzione dei comparti.

Distribuzione dei comparti delle nuove espansioni residenziali previste dal Prg

località comparti sup. ter. C1 C2 C2 Peep C3 C4 F Tot. (ha) San Bartolomeo 1 6 3 3 13 128 Folcara 2 3 2 4 11 65 San Pasquale 1 1 5 Caira 2 1 3 24 Sant'Angelo in T. 1 1 2 17 totale 3 9 9 1 1 7 30 239

5. Gli insediamenti produttivi. Include le aree produttive esistenti e di nuova previsione ed è di- sciplinata con due differenti zone di piano: § la zona D – zona industriale, include parte dell’agglomerato “Cassino-Pontecorvo” del pia- no Asi del 1973 per una superficie di 215 ettari; comprende inoltre ben undici aree più piccole esterne al nucleo industriale e disperse in tutto il territorio cassinate per comples- sivi 52 ettari; le due aree più grandi sono occupate dagli impianti della Cartiera di Cassino (circa 19 ettari) in località Folcara e della Riv Skf (circa 10 ettari) in prossimità dell'incro- cio fra la via Casilina e la strada regionale Cassino-Sora; per esse, sono consentiti inter- venti di ristrutturazione edilizia e di ampliamento secondo gli stessi limiti posti dal piano Asi per le aree industriali (art. 25); § la zona D1 – zona artigianale, riguarda 2 aree di nuova espansione da realizzarsi attraverso piani attuativi di iniziativa pubblica o privata, con rapporto di copertura pari al 30% al- tezza massima di 10 m (art. 24); le 2 aree sono localizzate lungo la via Casilina in prossi- mità dei confini comunali con il territorio di Villa Santa Lucia a Ovest (8,5 ettari) e di Cervaro a Est (30 ettari).

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 43 Documento preliminare di indirizzo La pianificazione comunale

6. I servizi pubblici e di interesse pubblico. Include tutte le aree destinate esclusivamente a ser- vizi di interesse generale esterne ai comparti disciplinati come zone F e descritti in precedenza, non- ché le aree di verde pubblico attrezzato e di verde sportivo. Sono disciplinate secondo 4 differenti zone di piano: § la zona F1 è destinata ad attrezzature territoriali e urbane (fiera, attrezzature scolastiche superiori, mercati generali, ospedali, ecc) da realizzarsi tramite progetto unitario con in- dice fondiario massimo di 2 mc/mq (art. 28); il piano individua tre aree che ricadono all’interno di questa zona: una di circa 7 ettari, all'ingresso Ovest di Cassino, lungo la via Casilina alle pendici del Montecassino, dove è attualmente localizzato l'ex ospedale De Rosis, una di circa 5 ettari, nel settore meridionale in località Monaci, in pieno territorio agricolo, e soprattutto la vastissima area di oltre 70 ettari in località Folcara, destinata ad attrezzature scolastiche di livello territoriale, a servizi tecnici e alla fiera; § la zona F2 include aree a destinazione speciale che riguardano esclusivamente attrezzature esistenti quali la caserma Lolli Ghetti, sede dell'80° Reggimento addestramento volontari "Roma", i cimiteri di Cassino e Caira, i cimiteri di guerra inglese e tedesco (art. 29); § la zona “Attrezzature turistico-ricettive” riguarda due nuclei di servizi localizzati lungo la stra- da Ausonia; il più grande, di circa 5 ettari, in corrispondenza dell'incrocio con la via Casi- lina all'ingresso del centro urbano, un nucleo più piccolo in prossimità della diramazione con la Cassino-Sora; in tali aree sono ammessi interventi diretti con un indice di 0,5 mc/mq (art. 15/9); § la zona Vas – verde attrezzato sportivo è costituita da un’unica grande area (circa 35 ettari) posta all’incrocio fra la via Casilina e il fiume Rapido; il piano prevede la realizzazione di impianti ed attrezzature sportive di livello urbano di iniziativa pubblica e privata tramite piano attuativo (art. 31).

Il sistema ambientale

Il sistema ambientale ha un’estensione complessiva di oltre 7.100 ettari e include il territorio agrico- lo e le aree naturali di particolare pregio ambientale soggetti a specifici regimi di tutela. È disciplina- to attraverso tre differenti zone di piano: § la zona E – agricola di tipo B si riferisce alle aree agricole di tipo ordinario che occupano la gran parte del territorio rurale e aperto di fondovalle e delle pendici collinari, per un'e- stensione di oltre 5.100 ettari; tali aree sono destinate alla conduzione dell'attività agricola ed è ammessa la nuova edificazione di annessi agricoli con un indice fondiario di 0,07 mc/mq, e di abitazioni rurali con indice fondiario di 0,03 mc/mq su lotti minimi di 1 et- taro, da attuarsi con intervento diretto; il piano consente altresì la realizzazione di im- pianti per la trasformazione dei prodotti agricoli con una superficie coperta massima di 3.000 mq e di attrezzature scolastiche dell'obbligo (art. 33); § la zona E1 – agricola di tipo A “Parco territoriale” è costituita da un'unica area di circa 190 et- tari localizzata al margine Sud-orientale del territorio comunale, tra le località Antridonati e Colle Cedro, in un ambito prevalentemente boscato lungo il fosso Pisciarello; tale zona è destinata alla conduzione dell'attività agricola ed è consentita la nuova edificazione

44 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La disciplina urbanistica vigente

esclusivamente di annessi agricoli con un indice fondiario di 0,01 mc/mq ma non l’edificazione a fini residenziali (art. 34); § la zona Va – vincolo assoluto comprende le porzioni del territorio aperto soggette a vincoli di varia natura (archeologico, paesaggistico, idrogeologico, ecc.) per una estensione com- plessiva di circa 1.780 ettari; include le aree boscate montane del Montecassino e del monte Lantere, le fasce fluviali del fiume Rapido e Gari, l'area delle terme Varroniane; in tali aree il piano consente la sola costruzione di edifici a servizio dell’agricoltura con un indice fondiario pari a 0,01 mc/mq (art. 32).

Il sistema infrastrutturale

Il Prg dell'80 interviene sul sistema infrastrutturale esclusivamente attraverso la riorganizzazione della rete stradale, articolata, in base all'art. 35 delle Nta, nelle seguenti quattro tipologie stradali: strade di collegamento territoriale, che garantiscono le connessioni di scala sovracomunale, strade di col- legamento locale con funzioni di connessione fra le diverse parti del territorio comunale, strade di di- stribuzione e strade di penetrazione interne agli insediamenti.

In sintesi l'assetto complessivo della rete primaria previsto dal piano è strutturato, oltre che sull'au- tostrada A1, su 4 assi stradali di collegamento territoriale: § la strada statale Ausonia che, sulla direttrice Cassino-Formia, collega il casello autostrada- le con la via Casilina e dà accesso al centro urbano capoluogo; § la strada di nuova previsione Cassino-Sora, che dalla statale Ausonia attraversa tutto il territorio comunale in direzione Nord-Sud lungo la valle del fiume Rapido, svolgendo funzioni di circonvallazione al centro urbano capoluogo con cinque nuovi "nodi attrez- zati" (Ausonia, Folcara, Parco delle Terme, via Garigliano, via San Pasquale); § una nuovo tratto stradale (diramazione della via Casilina) che dalla Cassino-Sora, in pros- simità del Parco delle Terme, si ricollega alla via Casilina Sud scavalcando le aree di nuo- va espansione di San Bartolomeo; § un asse di servizio al nucleo industriale e di collegamento con il casello autostradale.

Il piano prevede inoltre la realizzazione di un nuovo arco tangenziale esterno alla Cassino-Sora e di collegamento locale fa i nuovi insediamenti, da realizzarsi in parte attraverso il potenziamento della via- bilità esistente e in parte su viabilità di nuova previsione; il tracciato percorre la Sp 76 fra Caira e Folcara, supera il fiume Gari connettendosi con via Appia Nuova fino alla Casilina Sud e da qui prosegue in direzione di via San Pasquale.

3.1 La disciplina urbanistica vigente

Come già anticipato, l'attuazione del piano regolatore è stata accompagnata dall'approvazione di numerosissime varianti parziali e di una serie di piani particolareggiati solo in parte realizzati, in molti casi decaduti prima della loro attuazione o del loro completamento. Tale situazione, spesso di

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 45 Documento preliminare di indirizzo La pianificazione comunale

difficile gestione anche da parte degli uffici comunali, ha reso estremamente complesso ricostruire lo stato vigente della disciplina urbanistica.

Complessivamente sono state individuate 37 varianti succedutesi nel periodo dal 1985 al 2013. Allo stato attuale per 27 varianti sono stati acquisiti gli atti per definirne localizzazione, contenuti e iter procedurale mentre per le altre 10 sono ancora in corso le necessarie ricerche documentali da parte degli uffici comunali. Si riporta nel seguito il quadro delle varianti con i dati finora reperiti.

Elenco delle varianti adottate o approvate dal 1985 al 2013 (dati parziali da aggiornare)

piano o progetto del. adozione del. approvazione Nuovo presidio ospedaliero n.d. Dcc 10/04 1995 Nuova Caserma dei Vigili del Fuoco n.d. Dcc 16/04 2000 Chiesa “Sacra Famiglia” - Via Garigliano n.d. Dcc 34/8 2003 Cambio di destinazione d’uso da servizi (verde pubblico) a Comm. ad acta. 22/c.a. n.d. zona residenziale semintensiva B1 2006 Stazione autolinee servizi e residenze - via Casilina Sud Dpgr 368/2007 Dpgr 359/2007 Ampliamento di attività produttiva - via Polledrera n.d. Dcc 6/1 2008 Variante al Prg - via Madonna di Loreto Subcomm. 8/6 2001 Dgr 1132/2004 Variante Università Basso Lazio Dcc 44/10 1982 Dgr 6781/1985 Cambio di destinazione d'uso da servizi (scuola materna) a Comm. ad acta Dgr 350/2008 zona residenziale semintensiva B1 e a parcheggi 34/c.a. 2004 Adeguamento cartografico Prg vigente Tav 26 (Asi) n.d. Dcc 123/29 1990 Cambio di destinazione urbanistica da zona E a zona F per la n.d. Dcc 40/2013 realizzazione di un complesso parrocchiale Print - via Casilina Nord - ditta Longo - Camusac Dcc 14/3 2008 n.d. Facoltà di Ingegneria n.d. Dcc 90/17 1981 Zona F parcheggio Dcc 31/7 2003 n.d. Accordo di programma - Campus universitario Dcc 34/12 2000 Dcc 27/4 2002 Variante via Zamosh n.d. Dcc 18/3 1996 Print area ex mercato coperto - Soc. Imm. Le Torri Dcc 34/15 2008 n.d. Dcc 7/1 1997 Cassino 90 - Zona F Comm. prefettizio 1/1 2001 Comm. ad acta Variante PRG - Comm. ad acta - Da Servizi a B1 Dgr 40/2009 54/c.a. 2006 Cassino 2 Dcc 30/7 2003 Controdeduzioni alle osservazioni relative alla deliberazione Comm. ad acta n.d. del commissario ad acta n.54/CA del 07/12/2006 26/c.a. 2007 Cambio di destinazione d’uso da servizi a zona residenziale e Dcc 7/2 2007 n.d. parcheggi pubblici Estensione e riqualificazione urbanistico-ambientale del Dcc 18/4 2007 Dcc 6 2009 Peep San Pasquale Piano urbanistico operativo comunale per Erp in amplia- Comm. ad acta n.d. mento al quartiere (Peep) S. Bartolomeo, 865/1971 13/2010 EX CFP (Variante Impresa Fontana) Dcc 54/12 2004 n.d. Patto Territoriale Longo s.p.a. - Centro commerciale Pano- Dcc 54/12 2004 n.d. rama Perimetrazione insediamenti produttivi esistenti all'esterno Dcc 9/1 2012 n.d. dell'area Asi Variante di ridistribuzione interna agli inviluppi B1 e B2 del n.d. Dcc 49/16 2000 piano particolareggiato di Sant'Angelo

46 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo La disciplina urbanistica vigente

Impianto di depurazione n.d. n.d. Progetto ex Mattatoio n.d. n.d. Casa canonica Sant'Angelo in variante alle Nta n.d. n.d. Variante per la costruzione sede Inps n.d. n.d. Sala polivalente n.d. n.d. Patto Territoriale immobiliare Garigliano srl n.d. n.d. Terreno in via S. Pasquale destinato a zona estensiva n.d. Dcc 95/15 1980 Peep "S. Pasquale" Variante al Prg vigente n.d. Dgr 170/1996 Programma di recupero urbano per la riqualificazione Dpgr 574/2007 n.d. dell’area sita in via S. Bartolomeo Dgc 466/2007 Fonte: ufficio comunale

Le varianti più significative sotto l'aspetto sia dimensionale sia delle ricadute sull'assetto complessi- vo del territorio cassinate, riguardano in particolare: § i nuovi insediamenti universitari, specificatamente nell'area F1 di Folcara per circa 32 et- tari, già realizzati e in gran parte ancora in corso di realizzazione (variante approvata con Dgr 6781/1985 e accordo di programma approvato con Dcc 27/4 del 29/04/2002); § il nuovo ospedale in località San Domenico in un'area di circa 8 ettari precedentemente destinata dal Prg a zona agricola E (variante approvata con Dcc 10/4 del 02/03/1995); § la nuova stazione delle autolinee attraverso un progetto urbanistico destinato anche a re- sidenze e servizi all'incrocio fra la via Casilina Sud e la superstrada Formia-Cassino-Sora in un'area di circa 3,5 ettari precedentemente riservata ad impianti sportivi (variante ap- provata con Dgc 359/2007); § la previsione del nuovo insediamento di CassinoDue, centro polifunzionale per lo sviluppo turi- stico del Cassinate e del Basso Lazio, localizzato a Sud del casello autostradale di Cassino e destinato alla realizzazione di padiglioni fieristici, parco divertimenti e centro congressi per una volumetria complessiva di 165.000 mc in un'area di circa 31 ettari precedente- mente destinata dal Prg a zona agricola E (accordo di programma approvato con Dcc 30/7 del 21/05/2003).

L'insieme di queste varianti ha profondamente e sostanzialmente modificato l'impianto generale del Prg del 1980 che prevedeva di collocare i servizi di scala territoriale (istruzione, fiera, servizi tecnici, ecc.) nell'unico vasto comprensorio di Folcara, nei cui 70 ettari avrebbero potuto trovare adeguata collocazione tutti gli interventi precedentemente descritti, non solo quelli dell'università, favorendo un'integrazione funzionale, una più efficiente utilizzazione del territorio, una migliore organizzazio- ne dell'accessibilità e dei servizi complementari connessi (parcheggi, mensa, strutture ricettive, ecc.). Si è proceduto viceversa con la dispersione delle attrezzature di scala territoriale al di fuori delle previsioni del Prg e all'esterno del nucleo urbano principale, avendo obbligato Cassino a rinunciare ad alcune pregiate occasioni, quali quelle delle sedi universitarie, che avrebbero potuto garantire nuove forme di riqualificazione urbana, incidendo sulla qualità degli insediamenti esistenti. La di- spersione delle funzioni ha inoltre influito negativamente sui livelli di accessibilità determinando lo sviluppo di una serie di nuclei disarticolati e disposti lungo la superstrada Formia-Cassino-Sora, rag- giungibili quasi esclusivamente con mezzi privati attraverso una viabilità locale spesso insufficiente, senza relazione con il trasporto pubblico su ferro.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 47 Documento preliminare di indirizzo La pianificazione comunale

Un altro aspetto che va sottolineato riguarda infine le varianti finalizzate alla ripianificazione di una serie di aree a destinazione pubblica all'interno del centro urbano a seguito della decadenza dei vin- coli espropriativi. Tali varianti, operate spesso con provvedimenti del commissario ad acta, hanno comportato la destinazione all'edificazione privata di una parte delle aree per servizi e attrezzature pubbliche erodendo progressivamente la dotazione di standard prevista dal piano regolatore dell'80.

3.2 Lo stato di attuazione del piano

Una visione d’insieme sullo stato di attuazione del Prg vigente evidenzia che, nel centro urbano, l’edificazione ha interessato tutti i lotti liberi, portando alla sostanziale saturazione del tessuto urba- no. Le operazioni sono state condotte attraverso interventi diretti senza il ricorso allo strumento del comparto, peraltro previsto dal Prg, che avrebbe potuto garantire un disegno urbano omogeneo e una più idonea dotazione di aree e servizi pubblici.

Per quanto riguarda il territorio esterno al nucleo urbano centrale, le previsioni risultano essere at- tuate totalmente e o in parte per l’edilizia pubblica (Peep) nell’area prevista a Est lungo la Casilina Sud, e per i servizi pubblici e di interesse pubblico attraverso la realizzazione dell’Università e di al- tre attrezzature di servizio. Va però rilevata la mancata attuazione di molte aree di espansione affi- date all’iniziativa privata, a eccezione di alcuni comparti localizzati anch’essi lungo la Casilina Sud. A distanza di oltre trent’anni dalla sua previsione, la zona di espansione di Folcara fra la strada provin- ciale n. 76 e la strada statale Ausonia, resta ancora sulla carta. Anche lo sviluppo produttivo è avve- nuto spesso al di fuori delle aree previste dal Prg. Emblematica risulta la previsione della zona indu- striale Asi di “Cassino-Pontecorvo”, tuttora in attesa di una sua sempre più improbabile realizza- zione. Alla mancata attuazione delle aree di espansione di iniziativa privata ha corrisposto lo svilup- po dell'edificazione diffusa nel territorio rurale e aperto, spesso in forma abusiva e con una destina- zione prevalentemente residenziale.

Nel seguito si riporta in sintesi lo stato di attuazione degli ambiti di piano regolatore soggetti a pia- nificazione esecutiva:

Nuclei urbani e insediamenti da ristrutturare. Sono stati oggetto di pianificazione attuativa il nucleo di Sant'Angelo in Thodice (zona B2) approvato nel 1991 (Dcc 124/35) e modificato nel 2000 (Dcc 49/16) e i piani di San Silvestro e Colosseo (zona Br) approvati nel 2004 (Dcc 35/6 e Dgr 666). Non sono stati attuati gli interventi di completamento e ristrutturazione del nucleo di Caira e degli insediamenti classificati come zone Br1 e Br2.

Nuove espansioni prevalentemente residenziali. Fra gli interventi di edilizia residenziale pubblica (zona C2 Peep) sono stati attuati o sono in corso di attuazione 7 comparti su 9: i tre comparti di San Barto- lomeo, il comparto di San Pasquale, i due comparti di Caira e quello di Sant'Angelo in Theodice. Tra le altre aree di espansione sono stati parzialmente attuati con varianti, tre comparti su 21 tutti localizzati a San Bartolomeo (zona C2 e F). Nel 1997 (Dcc 18/5) è stato approvato il piano di lot- tizzazione convenzionata del comprensorio n. 8 in località Folcara che risulta tuttavia non attuato. In totale, su 30 comprensori, 21 risultano ancora non attuati per una superficie complessiva di circa 170 ettari e una capacità residua di quasi 1.800.000 mc.

48 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Lo stato di attuazione del piano

Insediamenti produttivi. Come ricordato in precedenza, il nucleo industriale Asi di “Cassino- Pontecorvo” risulta in gran parte ancora inattuato. Nella porzione ricadente nel territorio comunale di Cassino le aree edificate o parzialmente edificate assommano complessivamente a 70,5 ettari, per- tanto risultano ancora liberi oltre 120 ettari. Per quanto riguarda l'area Pip D1 - Casilina Sud, l'am- ministrazione comunale ha redatto un piano per gli insediamenti produttivi (adottato con Dcc 2/1 del 31/01/1983) rimasto in larga parte inattuato o edificato con modalità difformi dalle previsioni di piano. Le aree edificate o parzialmente edificate sono circa il 50% della superficie complessiva, le aree ancora libere sono pari a circa 100 ettari.

Servizi pubblici e di interesse pubblico. Nel comparto di Folcara è in corso di realizzazione e completa- mento il campus universitario su un'area di oltre 30 ettari. Nel settore meridionale dello stesso comparto sono state realizzate inoltre tre grandi attrezzature scolastiche di livello superiore per una superficie complessiva di circa 6 ettari. Circa 6,5 ettari sono occupati da edificazioni sparse. Le aree ancora libere risultano pari a circa 25 ettari seppure frammentate e disarticolate in diversi settori.

Standard urbanistici. Il piano concentra le previsioni di aree a standard urbanistico di livello locale nel centro capoluogo, disciplinato come zona B1, e nel comparto posto a Est del fiume Rapido disci- plinato come zona Vas – verde attrezzato sportivo. All'interno del centro urbano le aree destinate alle at- trezzature e ai parcheggi sono state realizzate per oltre il 70% anche se non sempre in modo con- forme alle previsioni del Prg; della quota non attuata (circa il 30%) un terzo risulta ancora libero mentre due terzi sono oggi compromesse dall'edificazione o sono state, come ricordato in prece- denza, oggetto di varianti che le hanno destinate all'edificazione privata.

Stato di attuazione delle aree a standard urbanistico nel centro di Cassino (zona B1) non attuato

previsto attuato di cui compro- tot di cui libero (mq) (mq) messo (mq) (mq) (mq) zona verde pubblico 384.600 87.800 296.800 235.900 60.900 zona di uso pubblico 154.100 115.200 38.900 6.700 32.200 (att. collettive e per l'istruzione) parcheggio pubblico 49.100 28.500 20.600 10.700 9.900 totale 587.800 231.500 356.300 253.300 103.000

Il verde pubblico è ancora non attuato per oltre il 75% delle previsioni. L'unica area fruibile di una certa consistenza è costituita della villa comunale; le aree non realizzate riguardano in particolare il parco della Rocca Ianula, il parco del Gari, il parco lineare lungo la sponda occidentale del fiume Rapido. Tali aree risultano anch'esse parzialmente compromesse dall'edificazione in particolare nelle aree di margine. Le aree ancora libere e non attuate sono oltre il 60% delle previsioni di piano.

Per quanto riguarda la zona Vas a Est del Rapido, le attrezzature sportive esistenti occupano quasi il 70% delle aree previste (73.800 mq su 107.300). Una parte consistente dell'area non realizzata è sta- to oggetto di una variante che l'ha destinata all'edificazione privata nell'ambito dell'intervento per la nuova stazione delle autolinee. Risultano non attuate le relative dotazioni di parcheggio per com- plessivi 18.700 mq.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 49 Documento preliminare di indirizzo

50 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo

4. I sistemi territoriali

4.1 Il sistema ambientale

4.1.1 Le aree di particolare importanza naturalistica

Il territorio di Cassino dispone di un capitale rurale e naturale di rilevantissimo valore: 6.900 ettari di spazi agricoli, forestali e naturalistici. Un paesaggio pregiato, quello della valle del fiume Rapido, che si apre tra i versanti del gruppo del monte Cairo, in destra orografica, e quelli dei contrafforti orien- tali delle Mainarde. Un ambiente copioso di acque, che fluiscono rapide e rapidamente cambiano nome: dopo essersi alimentato alle sorgenti di Cassino il Rapido diventa Gari, poi, oltre la confluen- za con il Liri e sino alla foce, Garigliano.

Ben 2.200 ettari misurano i boschi montani e ripariali e le aree seminaturali. Un patrimonio ingente di naturalità, con valore di infrastruttura ambientale e paesaggistica multifunzionale, per il ruolo che queste aree giocano nella difesa del suolo, nella regimazione e produzione della risorsa idrica, ma anche nella produzione legnosa; senza dimenticare il loro valore come habitat per la fauna selvatica, come ambienti di ricreazione per l’escursionismo e la vita all’aria aperta, a breve distanza dalla città.

L'esteso ambito del parco del Gari, che si sviluppa lungo il sistema fluviale dell'omonimo fiume, di elevato valore naturalistico, composto da aree con un forte grado di naturalità nelle loro componen- ti biologiche. Si estende senza soluzione di continuità dal centro urbano di Cassino (dalla Villa Co- munale), sino alle propaggini meridionali al confine con il comune di Sant'Apollinare, include una molteplicità di elementi di alto valore paesaggistico e ambientale (sopratutto per l'intensa presenza di sorgenti, tra cui le famose terme Varroniane, di cui il Ptpg prevede l'istituzione come area protet- ta) ed è costituito da ecosistemi di diverso pregio quasi mai interrotto dall’espansione dell’edificazione, che costituisce un'eccezione all'interno del territorio di Cassino. Come indicato anche nelle norme del Ptpg, può costituire un potenziale corridoio naturale nel cuore di un'area molto artificializzata, richiedendo non solo un'attenzione alla conservazione dell'esistente, ma anche all'aumento delle condizioni di naturalità del territorio.

All'alto valore naturalistico, determinato dalle differenti componenti floro-faunistiche presenti, si asso- cia l'alto valore della risorsa delle acque, determinato oltre che dall’elevata portata disponibile e dalla stabilità del regime di erogazione, anche per le pregiate caratteristiche chimico-fisiche che rendono le acque di risorgenza presenti, particolarmente indicate per il consumo umano. Infatti, "Le sorgenti del Gari sono il punto di recapito di una vastissima area di alimentazione che si estende, verso Nord, nella dorsale carbona- tica di Monte Cairo e dei Simbruini - Ernici fino alla valle dell’Aniene, su una superficie di un migliaio di chilometri I sistemi territoriali

quadrati. La portata del fiume Gari, che, a monte della confluenza con il Fiume Rapido, risulta variabile fra 18 e 24 m3/s, è sostenuta esclusivamente da questo imponente sistema di circolazione idrica sotterranea."12

Alla delicatezza di un’area dalla forte componente ambientale, si contrappone minaccioso lo svilup- po antropico dell'area, soprattutto, spesse volte sottovalutato in riferimento alle caratteristiche quali- tative di questa enorme disponibilità idrica naturale. Infatti, secondo lo studio prima citato, da anni l’amministrazione locale non riesce a risolvere il grave problema della carenza di un'adeguata rete fognaria che eviti gli scarichi abusivi direttamente in falda o negli alvei dei corsi d’acqua, come an- che la mancanza di controllo delle discariche abusive che proliferano in tutto il territorio comunale.

4.1.2 L'uso del suolo e lo spazio agricolo

La superficie agricola comunale, stimata su base cartografica, comprensiva di seminativi, arboreti, prati e pascoli, è di 4.700 ettari. Un mantello rurale a elevata continuità, che si distende sui terrazzi pleistocenici a morfologia ondulata, sui fondovalle umidi olocenici e sulle fasce di terre rosse collu- viali dei versanti montani: un paesaggio di grande armonia e bellezza, con il mosaico di poderi fit- tamente disegnato di siepi, boschetti e maestosi, anche se isolati, esemplari di quercia. Un paesaggio rurale a elevata biodiversità, che nei tratti meno urbanizzati rientra a pieno titolo nella tipologia delle “aree agricole a elevato valore naturalistico”, definite dall’agenzia europea per l’ambiente. È interes- sante rilevare come la superficie agricola utilizzata stimata su base censuaria (Istat 2010) sia invece di 2.613 ettari.

Analogamente, la superficie agricola totale censita dall’Istat nel 2010 (3.063 ettari circa, vedi tab. 2) rappresenta solo il 44% di quella stimabile su base cartografica (6.900 ettari circa). Questo significa che il 56% dello spazio rurale comunale è gestito da soggetti che non rientrano nell’universo di os- servazione dell’Istat. Si tratta di un territorio rurale silente, che le statistiche ufficiali non raccontano più: quello costituito dal tessuto di micro e nano aziende non più censite a causa dell’adeguamento dell’Italia alle rigide regole censuarie imposte da Eurostat.

Uso del suolo nel territorio comunale di Cassino Superficie (%) (ha) aree forestali 1.410,5 16,9 aree seminaturali in evoluzione 600,6 7,2 praterie 205,9 2,5 sistemi agricoli e agroforestali complessi 228,4 2,7 colture legnose permanenti 399,6 4,8 seminativi irrigui 4.061 48,8 aree urbanizzate 1.363,9 16,4 corpo idrici 57,8 0,7 totale 8.327,6 100

12 Progetto di ricerca "Monitoraggio quali-quantitativo del fiume Gari - Cassino (FR)" redatto da VAS -Verdi Am- biente e Società onlus, anno 2009.

52 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema ambientale

I dati del censimento Istat 2010, confrontati con la serie storica delle precedenti rilevazioni, sino al 1980, consentono di delineare i processi evolutivi del sistema delle aziende agricole comunali nel corso dell’ultimo trentennio.

In particolare, dal 1980 il numero delle aziende agricole diminuisce di circa 1.000 unità, per una di- minuzione percentuale del 65%. La superficie agricola totale e quella utilizzata subiscono una dimi- nuzione percentuale più contenuta, rispettivamente del 37 e del 33%.

I dati strutturali dell’agricoltura a Cassino secondo i dati del censimento Istat 2010

classi di dimensioni aziendali <1 1-2 2-5 5-10 10-20 20-50 50-100 >100 % aziende (%) 186 144 127 55 32 14 3 2 563 Sau(ha) 98,71 193,98 393,66 388,35 424,88 426,51 193,04 494,5 2.613,6 aziende (%) 33 25,6 22,6 9,8 5,7 2,5 0,5 0,4 100 Sau (%) 3,8 7,4 15,1 14,9 16,3 16,3 7,7 18,9 100

In altri termini, la superficie agricola subisce una diminuzione sensibilmente inferiore rispetto a quella che interessa il numero delle aziende agricole, ed il fenomeno deve essere spiegato nei termini di una ristrutturazione in atto del sistema delle aziende, con la disattivazione preferenziale delle mi- cro e delle nano-aziende, e la progressiva polarizzazione della superficie agricola nelle classi di mag- giore ampiezza.

L’evoluzione dell’agricoltura di Cassino nel trentennio 1980-2010 (serie storica dei censimenti Istat).

variazione variazione 1980 1990 2000 2010 1980/2010 (ha) 1980/2010 (%) numero aziende 1.582 1.459 1.226 561 -1.021 -65 superficie agricola totale (ha) 4.846,6 3.995,4 2.376,0 3.063,3 -1.783 - 37 superficie agricola utilizzata (ha) 3.930,7 3.222,6 1.888,3 2.614,7 -1.316 -33 seminativi (ha) 2.822,8 2.308,3 1.520,0 1.626,4 -1.196 -42 colture ortive (ha) 171,4 14,6 17,5 24,2 -147 -86 colture legnose permanenti (ha) 432,3 317,5 244,5 246,1 -186 -43 prati permanenti e pascoli (ha) 639,7 533,9 721,6 722,7 83 13 boschi aziendali (ha) 625,4 535,5 143,1 -346 -349 -56 superficie agricola non utilizzata (ha) 129,1 106,8 110,7 53,9 -75 -58 vite (ha) 307,3 192,9 107,1 50,5 -257 -84 olivo (ha) 102,7 116,7 121,0 176,4 74 72

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 53 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

Attualmente infatti, per effetto dei processi di aggiustamento strutturale avanti delineati, il 26% del- la Sau ricade in aziende inferiori ai 5 ettari; il 30% della Sau ricade in aziende da 5 a 20 ettari; mentre ben il 43% circa della Sau ricade in aziende superiori ai 20 ha.

Resta il fatto che quasi il 60% circa del territorio rurale comunale non ricade nell’universo di rileva- zione Istat. Questo territorio rurale che abbiamo definito “silente” presenta spiccati caratteri di mul- tifunzionalità: si tratta del giardino, della grande infrastruttura paesaggistica e ambientale di suppor- to al sistema insediativo, che è a sua volta disperso, fittamente compenetrato nello spazio rurale, in un mosaico rurale-urbano a elevata complessità, che pure attende regole di gestione, governo e ri- composizione adeguate. A conferma dei rilevanti aspetti di dispersione insediativa, è il dato che il 46% della superficie urbanizzata comunale, quasi la metà quindi, ricade in poligoni distinti, aventi superficie inferiore ai 2 ettari, il 60% in poligoni inferiori ai 4 ettari, e solo il 21% in poligoni più grandi di 15 ha.

Naturalmente questo fenomeno deve essere, in prospettiva, più attentamente governato per evitare di giungere in porzioni significative del territorio comunale a un “punto di rottura”, che sarebbe poi quello nel quale il sistema degli spazi rurali giunge a un grado di frammentazione/interclusione, a opera del tessuto insediativo e della rete infrastrutturale, che ne limita irreversibilmente la multifun- zionalità, intesa come capacità di produrre congiuntamente beni e servizi di mercato, unitamente a beni e servizi pubblici.

Un’altra componente “silente” del capitale rurale del comune di Cassino è costituita dall’ingente pa- trimonio di ecosistemi seminaturali: come detto in precedenza, nel comune di Cassino sono presen- ti ben 2.200 ettari di boschi e aree naturali in evoluzione, in corrispondenza dei versanti montani ma anche della rete di corridoi fluviali. Di questo esteso sistema di naturalità l’Istat ne censisce un de- cimo circa: così, anche la rete ecologica comunale non è contabilizzata, non rientrando né nelle sta- tistiche ufficiali nè registro del patrimonio.

Compito della pianificazione comunale sarà quindi quello di evidenziare il valore della rete ecologica come infrastruttura chiave per il mantenimento degli equilibri ambientali, per la connessione degli ambienti montani con quelli di pianura, per il governo delle acque e del rischio, per il loisir e la vita all’aria aperta, definendo criteri e condizioni per la gestione sostenibile a beneficio della comunità locale.

4.2 Il sistema infrastrutturale

4.2.1 Mobilità, infrastrutture e servizi di trasporto

Secondo i dati del censimento 2001, Cassino generava 29.000 spostamenti in uscita per motivi di la- voro e studio e ne attraeva 15.000 in ingresso; numeri che descrivono una città le cui funzioni resi- denziali risultano decisamente più importanti di quelle lavorative e di servizio. Dei 15.000 sposta- menti attratti, l’80% erano quelli generati all’interno del comune; dunque un polo con una capacità relativamente contenuta di proiettare la propria offerta lavorativa e scolastica all’esterno dei propri confini amministrativi.

54 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema infrastrutturale

La configurazione “stretta” del bacino di mobilità di Cassino è confermata dall’analisi della distribu- zione dei flussi scambiati con i comuni esterni. Piedimonte San Germano, Cervaro, Sant’Elia, Pon- tecorvo, Villa S.ta Lucia, Roccasecca, Aquino: nella lista ordinata per numero di viaggi ai primi 7 posti compaiono praticamente tutti i comuni confinanti o adiacenti a Cassino, mentre le principali polarità esterne, come Roma, Frosinone e Formia, rappresentano ciascuna meno dell’1% del totale. Dati in qualche modo sorprendenti e che non sembrano corrispondere appieno alla realtà di una città che ospita importanti facoltà universitarie, che è sede di un ospedale, che dovrebbe beneficiare dell’indotto degli stabilimenti automobilistici, della sua attrattiva storico-monumentale e della sua visibilità internazionale. Dati in ogni caso che, pur tenendo conto della loro ormai grande distanza temporale e dell’essere riferiti alla sola mobilità per lavoro e studio, non possono non influenzare i ragionamenti da svolgersi attorno al tema della mobilità.

Ad una configurazione ‘stretta’ della mobilità corrisponde infatti una specifica griglia di valutazione dei sistemi destinati a servirla.

Il sistema della grande viabilità

Per il sistema della grande viabilità territoriale la configurazione della mobilità sopra descritta rende meno importanti le funzioni di distribuzione di quest’ultima rispetto ai diversi comparti urbani, mentre diviene prevalente quella della protezione rispetto ai flussi di attraversamento. Da questo punto di vista, il sistema formato dalla superstrada Sora-Cassino-Formia e dalla A1 è certamente in grado di svolgere tale ruolo.

Anche la scarsa efficienza dei punti di snodo tra tale sistema e la viabilità principale urbana (vedi in particolare il faticosissimo raccordo con la Casilina Nord) comporta alla fine un appesantimento della rete interna relativamente modesto, con la sola importante eccezione dello svincolo tra la Sr 509 e la Casilina Sud che ostacola l’istradamento diretto sulla superstrada anche dei flussi diretti ver- so l’autostrada o la costa.

La distribuzione dei movimenti tra le direttrici locali esterne e i diversi comparti urbani deve invece necessariamente potersi appoggiare sul telaio viario interno, dal quale va estratta, evidenziata e con- seguentemente rafforzata e attrezzata una “quadra di distribuzione” a tale ruolo destinata.

Di tale quadra fa certamente parte la variante interna della Casilina, e cioè l’itinerario Bonomi- Garigliano, mentre l’individuazione e il consolidamento degli altri lati della quadra rappresenta uno degli atti progettuali più importanti che, sul tema della mobilità, il Prg dovrà affrontare e dal quale dovranno poi discendere le successive fasi attuative, a cominciare da quella rappresentata dal piano urbano del traffico.

È peraltro tema del Prg anche quello della Casilina, il cui assetto va ripensato non certamente al fine di perseguirne una peraltro impossibile monofunzionalità dedicata al traffico automobilistico, quan- to piuttosto con l’obiettivo di rendere meglio compatibili, cioè più sicure e meno disordinate, le di- verse funzioni che oggi la interessano.

Completa il ragionamento sulla rete viabilistica principale il tema della frazione di Caira, le cui rela- zioni sono oggi tutte costrette ad un transito faticoso attraverso la viabilità interna e rispetto alla

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 55 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

quale va valutata la fattibilità di una connessione diretta con la Sr 509, presumibilmente realizzabile adeguando tratti di viabilità esistente (via del Lago).

Il sistema del trasporto pubblico

Tornando al profilo generale della mobilità descritto dai dati censuari, la relativa compattezza del bacino di scambio e la sua distribuzione “a raggiera” lungo tutte le direttrici territoriali presenti re- stituisce un ruolo del trasporto ferroviario meno centrale rispetto alla mobilità sistematica, e più orientato ai collegamenti di Cassino con le relazioni di medio/lungo raggio. Un ruolo peraltro es- senziale per servire gli ampi bacini di provenienza propri del polo universitario o dei luoghi di attra- 13 zione turistica .

Risultano invece meglio adatti alla mobilità sistematica i collegamenti effettuati con le autolinee, col- legamenti che, quand’anche ben organizzati e gestiti, non possono certo competere con quelli effet- tuati con l’auto privata e restano pertanto destinati ad un utilizzo sostanzialmente scolastico.

I dati sull’uso dei modi lo confermano pienamente: per i motivi di lavoro la percentuale di uso del mezzo pubblico negli scambi con i comuni limitrofi varia tra l’1 e il 3%.

In sintesi, la stazione ferroviaria di Cassino va intesa come porta di connessione a scala regionale e nazionale e non come nodo di interfaccia con il proprio bacino territoriale di riferimento; da qui la necessità di garantire e migliorare prioritariamente i collegamenti tra questa e i poli capaci di attra- zione alla scala più vasta: l’Università, l’Abbazia e gli altri punti di richiamo per i visitatori della città. E non è solo una questione di vettori e di servizi offerti: è anche una questione di informazione e di orientamento, che devono essere in quel luogo ben presenti e facilmente accessibili e immediata- mente comprensibili per tutte le diverse categorie di utenti.

Alle autolinee extraurbane, cui nella fase attuale è attribuito essenzialmente il compito di trasportare l’utenza scolastica con percorsi e frequenze essenzialmente dettate dalle esigenze di quest’ultima, va anche riconosciuto il compito di garantire l’accesso ai servizi ferroviari, con una funzione cioè di feederaggio non essenzialmente rivolta alle relazioni con Cassino ma all’accessibilità generale del terri- torio esterno non direttamente servito dalla ferrovia. Da qui la necessità di ben organizzare l’interscambio ferro gomma che, al solito, non è solo un tema “fisico”, ma anche un tema di inte- grazione intelligente dei servizi (orari, tariffe) e di informazione efficace.

Per quanto riguarda il trasporto urbano interno, anch’esso risulta oggi in larga misura finalizzato al trasporto degli studenti, con numerose linee che in realtà svolgono quasi esclusivamente servizio di adduzione ai diversi istituti scolastici.

13 Questo non significa accogliere l’ipotesi, invero poco sostenibile come giustamente si osserva nel PTPG, di realizzare una fermata sulla linea AV, ma nemmeno quella di istradare alcuni treni AV sulla linea storica attra- verso le interconnessioni esistenti a Nord di Frosinone e a Sud di Cassino. Il tema piuttosto è quello di inseri- re sulla linea storica servizi cadenzati interpolo che garantiscano tempi di percorrenza verso i due terminal AV di Roma e Napoli inferiori a quelli degli attuali servizi regionali.

56 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema infrastrutturale

Corse e linee servite dal trasporto pubblico su gomma

media frequenza bassa frequenza gestore alta frequenza (scolastiche e/o per (finalizzate scolasti- totale frazioni) che) linee corse/die linee corse/die linee corse/die linee corse/die

Magni 5 80 9 39 5 18 19 137

Mastrantoni 2 24 4 21 0 0 6 45 totale 7 104 13 60 5 18 25 182

Tolti i servizi scolastici, resta una offerta ancora rilevante in termini di percorrenze effettuate, ma con una struttura di rete esplosa in un numero decisamente eccessivo di linee, ampiamente sovrap- poste, non gerarchizzate, con frequenze di esercizio necessariamente basse e con una davvero scar- sa leggibilità per l’utenza.

La percentuale d’uso del trasporto pubblico per gli spostamenti di lavoro interni, ferma al 2%, è an- cora una volta una evidente conferma dell’inefficacia del sistema.

Eppure Cassino presenta una conformazione che consentirebbe di disegnare una rete del trasporto urbano decisamente semplice, appoggiabile a due sole e ben riconoscibili linee portanti ortogonali: lungo la direttrice Nord Sud (Caira)-Ospedale-Centro-Stazione-Polo Universitario-(Sant’Angelo) e lungo la direttrice Est-Ovest della Casilina.

Del tutto incompatibile con le forme tradizionali del trasporto pubblico di linea è invece la vastis- sima porzione di territorio interessato da edificazioni sparse, rispetto alla quale le uniche forme pos- sibili di sostegno alla mobilità pubblica sono quelle dei servizi flessibili a chiamata. Si nota per inciso come l’introduzione di tali servizi può essere effettuata in modo complementare con i servizi scola- stici, potendo frequentemente sfruttare la disponibilità di uomini e mezzi inoperosi al di fuori delle fasce di ingresso-uscita dalle scuole.

Sicurezza, centralità, vivibilità

Il telaio della viabilità principale e della “quadra di distribuzione” interna consente di inquadrare con chiarezza il tema della città densa, tema che si articola secondo tre aspetti: quello della sicurezza, quello della centralità attrattiva e quello della vivibilità dello spazio pubblico nei quartieri residenzia- li.

Il tema della sicurezza assume nel dibattito attuale un significato nuovo, cioè quello noto come “vi- sione 0”. Tale visione nasce dalla presa d’atto che i morti e i feriti in incidenti stradali e i costi umani e sociali che ne derivano non possono essere considerati spiacevoli quanto non evitabili ‘effetti col- laterali’ della mobilità, ma fatti semplicemente inaccettabili; e che, di conseguenza, l’unico obiettivo eticamente ammissibile è quello della eliminazione totale dell’incidentalità grave. La “visione 0”, fondata su evidenti quanto sino a oggi ignorati motivi etici ma anche sorretta dalla consapevolezza della sua ormai concreta praticabilità, si è rapidamente diffusa, e la non accettabilità di qualunque evento causato da incidenti stradali che comporti il ferimento grave o la morte di una persona è en-

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 57 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

trata negli obiettivi esplicitamente perseguiti e nelle raccomandazioni di molti organismi nazionali e sovranazionali.

Rispetto al tema dell’incidentalità urbana, anche se Cassino si allinea con la media nazionale e non presenta un profilo di particolare criticità, pure non può non assumere l’obiettivo della costante ri- duzione degli incidenti al centro di ogni sua politica della mobilità e di ogni suo intervento sullo spazio pubblico. Da qui la proposta dell’abbassamento generalizzato dei limiti di velocità (la “città 30”), la necessità di analizzare attentamente gli assi e i nodi della “quadra di distribuzione” per mi- gliorarne i livelli di sicurezza, l’indicazione di applicare in modo estensivo tutta la strumentazione di controllo disponibile.

Incidentalità stradale (2011)

feriti morti feriti/ 1000 ab Cassino 106 1 3,15 Provincia Viterbo 582 10 1,81 Provincia Rieti 408 5 2,55 Provincia Roma 26'714 75 6,61 Provincia Latina 1'775 58 3,12 Provincia Frosinone 1'017 32 2,04 Italia 213'180 1'591 3,59

Fonte: Istat - Feriti e morti in incidenti stradali sulla viabilità urbana – anno 2011

È evidente come l’assunzione “responsabile” di una tale visione abbia bisogno di un ben robusto supporto tecnologico e normativo, sia per quanto riguarda i veicoli che il controllo dei comporta- menti, e come tali aspetti siano per nulla o solo in minima parte controllabili dall’amministrazione comunale.

È tuttavia altrettanto evidente come essa sposti notevolmente l’equilibrio nei progetti di governo della circolazione e di trasformazione degli spazi pubblici nel senso di favorire la sicurezza anche a discapito delle prestazioni trasportistiche delle reti, e di questi diversi equilibri si dovrà tener piena- mente conto.

L’identificazione del luogo centrale attrattivo rappresenta un passaggio fondamentale nella costru- zione del sistema delle qualità. Non si tratta però di individuare alcuni spazi dove creare un “recin- to” destinato ai pedoni, quanto piuttosto di riconoscere i luoghi dove le funzioni dell’incontro so- cializzante, della piacevolezza del camminare, del contatto con la vivacità urbana possono svilup- parsi e diventare prevalenti, e articolare le modalità di gestione di tali luoghi in modo tale da soddi- sfare in modo pieno ed equilibrato tali funzioni.

Solo l’adozione di un concetto in tal modo allargato e articolato di “zona a vocazione pedonale” può infatti consentire di intercettare quella che sembra essere una ben positiva caratteristica di Cas- sino, e cioè quella di una diffusione delle sue funzioni attrattive, a cominciare da quelle commerciali e di servizio, decisamente ampia, tale da investire in pratica l’intero nucleo centrale. La presenza di alcuni grandi contenitori per la sosta auto veicolare all’interno di questo nucleo non solo non con- trasta con questa vocazione ma, al contrario, rappresenta lo strumento più importante per riorga-

58 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema infrastrutturale

nizzare in modo ordinato e compatibile l’accessibilità automobilistica.

Da ultimo risulta ben evidente la piena sinergia della proposta della “città 30” prima richiamata con la visione qui descritta.

Attraverso il concetto di vivibilità dello spazio pubblico si intende infine impostare il tema delle zo- ne esterne ai luoghi della centralità per introdurvi, opportunamente reinterpretati, analoghi obiettivi di miglioramento dei livelli di qualità e di sicurezza. Cassino non presenta luoghi degradati, e anche i quartieri periferici meno attrezzati offrono in genere importanti dotazioni di spazi. Si tratta tuttavia di luoghi in molti casi prevalentemente destinati alla sosta e circolazione delle auto, cui vengono de- dicati spazi non di rado molto sovradimensionati. Vi è dunque l’opportunità di avviare un politica di sistematico ridisegno che introduca funzioni capaci di migliorare la vivibilità dello spazio pubblico secondo i criteri delle living streets. All’interno di tali criteri rientrano anche quelli, di più recente in- troduzione, dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Essi derivano dalla costatazione dell’aumentata frequenza con la quale eventi meteo climatici ‘estremi’ colpiscono anche le nostre regioni.

In questa evoluzione le città si sono rivelate sistemi estremamente fragili, in particolare per la for- mazione di isole di calore e per l’insufficiente capacità di gestione delle precipitazioni intense. Per contrastare tale fragilità e aumentare di converso la capacità di adattamento a tali cambiamenti oc- corre, tra le altre cose, ripensare l’attuale assetto delle strade, delle piazze e in generale degli spazi pubblici che rappresentano, nel loro insieme, un'ampia parte dello spazio urbano. Gli interventi sul- la viabilità in particolare rappresentano una delle occasioni più importanti per inserire gli elementi che migliorano la gestione delle acque meteoriche (controllo del run off, riuso, permeabilità) e del ca- lore (ombreggiamento, greening, albedo).

La ciclabilità

Cassino presenta condizioni decisamente ideali per l’utilizzo della bicicletta. L’area centrale compat- ta è racchiusa in un diametro di 1.500 metri; altrettanti dista l’Università dalla Stazione, o l’Ospedale dal centro. Il quartiere di San Bartolomeo, con la percezione di isolamento che lo accompagna, dista sempre dal centro 2 chilometri, mentre bisogna salire fino a Caira per dover percorrere una distanza maggiore di 4 chilometri, e scendere sino a Sant’Angelo in Theodice per arrivare a 6 (che corri- spondono a un tempo di percorrenza di 20’).

I percorsi arginali del Rapido e del Gari già forniscono due itinerari di grande qualità per collegare il primo, la frazione di Caira e, il secondo, la stazione ferroviaria, con l’area centrale.

Il traffico relativamente contenuto che interessa la città compatta e la fitta trama del reticolo viario che la innerva portano a identificare nella strategia di condivisione tra traffico motorizzato e non motorizzato delle strade - rese di uso moderato - quella che meglio, con minori costi e maggiore ef- ficacia può realizzare una “città ciclabile” ben integrabile in tali itinerari. L’apertura di tale reticolo alla ciclabilità è inoltre un passaggio destinato a rafforzare ulteriormente quell’assetto pedonalmente vocato di cui si è parlato a proposito del luogo centrale. Questo ovviamente non significa non do- ver realizzare infrastrutture dedicate alla ciclabilità, delle quali la prima e più importante è quella che

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 59 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

collega il polo universitario e scolastico della Folcara con la stazione ferroviaria, dove deve essere realizzata anche una ben dimensionata struttura di ricovero per le biciclette (velo stazione).

4.2.2 Le reti tecnologiche e i sottoservizi

Nel comune di Cassino il sistema di distribuzione delle acque è costituito da una rete che si estende per circa 130 km a servizio dell'intero territorio comunale e dalla presenza di tre serbatoi di accumu- lo; l'approvvigionamento avviene tramite cinque pozzi (due in località Palombara, tre in località Montecassino) e una sorgente in località Capo d'Acqua. L'acquedotto è, inoltre, alimentato anche da Eni acqua Campania, tramite una derivazione di proprietà comunale. Complessivamente, dai dati e indicazioni fornite dagli uffici comunali, la rete di distribuzione, la cui realizzazione risale all'imme- diato dopoguerra versa in cattive condizioni (anche per la vetustà dei materiali utilizzati, ghisa e ac- ciaio non protetta catodicamente), determinando inefficienze e perdite di oltre il 70% delle acque immesse in rete (9.680.000 mc di perdite) . Il comune di Cassino ha previsto la realizzazione di un impianto idrico di adduzione a servizio del Campus Universitario. Sono presenti, inoltre, una serie di pozzi, rilevati sulla ctr, posti tra il centro urbano e la frazione di Caira.

Il sistema fognario si estende per circa 70 Km, copre la totalità del centro urbano e gran parte del territorio aperto. La rete fognaria della parte centro-settentrionale del comune confluisce nel depu- ratore in località Agnone, che ha una capacità di 33.029 abitanti equivalenti (ae), mentre la frazione di Sant'Angelo in Theodice, lungo la Sp 76, è servito da un piccolo depuratore dalla capacità di 822 abitanti equivalenti. Nel 2007 il comune di Cassino ha realizzato, inoltre, una rete fognaria per la zona industriale, successivamente completata ed attivata dal Cosilam che l'ha allacciata al depuratore consortile nel territorio comunale di Villa S. Lucia, adiacente a quello di Cassino, in cui confluisco- no anche gli scarichi delle utenze civili della zona. Nel territorio aperto il trattamento dei liquami avviene tramite singoli dispositivi tipo vasca Imhoff.

La rete principale del metanodotto, attraversa il comune di Cassino al di sotto del centro urbano per una lunghezza di circa 5,5 km. Nell'elaborato è rappresentato il suo percorso e la relativa fascia di rispetto.

In merito alla presenza degli elettrodotti, si segnala che il comune di Cassino è attraversato da due linee in direzione Nord-Ovest, una posta a Nord di Caira oltre ad una linea per il servizio di elettri- ficazione posta lungo il tracciato dell'alta velocità.

Nel comune di Cassino è in atto la raccolta differenziata che ha raggiunto una media annuale per il 2013 pari al 30% (ancora inferiore a quanto stabilito dal Dlgs 152/2006), con punte di raccolta nei mesi estivi pari al 65-70%. Gli impianti cui conferire i rifiuti riciclabili sono tutti fuori dal comune di Cassino. Non sono disponibili dati sulle discariche attive nel comune.

60 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

4.3 Il sistema insediativo

4.3.1 Evoluzione del sistema insediativo

Le cartografie dell’Istituto geografico militare ci restituiscono una fedele fotografia del territorio ne- gli anni immediatamente precedenti la seconda guerra mondiale (carte topografiche Igm, serie 25/V del 1942). A quella data, il centro storico racchiude ancora la parte principale del capoluogo di Cas- sino. Lentamente, la città si sta però espandendo nelle aree previste dal piano regolatore del 1916, soprattutto in direzione della stazione ferroviaria. Gli unici borghi rurali presenti nel comune sono Caira a Nord, sulla strada per Terelle, e Sant'Angelo in Theodice a Sud in direzione del Liri. La re- stante parte del territorio rurale è costellata da una trama rada di fattorie, alcune riconducibili ai vec- chi possedimenti dell’Abbazia (come per esempio S. Michele) e altre nate successivamente anche in seguito alle opere di bonifica.

Nella prima metà del secolo scorso, più che l’evoluzione degli insediamenti furono proprio le opere di bonifica a incidere sulla trasformazione del territorio. L’intervento più rilevante riguardò la regi- mentazione e lo spostamento del fiume Rapido che, scendendo da Caira, lambiva il centro di Cassi- no e fu allora deviato verso San Pasquale e il Quinto Ponte. Nel tratto incanalato prese il nome di “Canale collettore di fondovalle” per riassumere il proprio subito dopo, prima di immettersi nel Gari. Questo assetto del territorio venne stravolto prima dagli eventi bellici e poi dalle vicende della ricostruzione.

4.3.2 La ricostruzione post-bellica

La ricostruzione segnò un periodo lungo, durato praticamente fino alla metà degli anni Sessanta. Il principale simbolo della rinascita fu l’Abbazia di Montecassino. Completamente rasa al suolo, fu fe- delmente ricostruita e riconsacrata da Papa Paolo VI nel 1964.

La città sottostante, privata dei suoi edifici più significativi e delle stratificazioni storiche, si trovò anche senza memoria per la perdita della maggior parte delle fonti documentarie. Dopo un anno di smarrimento, nel primo anniversario della distruzione, il 15 marzo 1945, il capo del governo, Ivanoe Bonomi alla presenza del sindaco Gaetano Di Biasio dette inizio ufficialmente al faticoso percorso della rinascita.

Un primo piano di ricostruzione fu redatto dal Genio civile di Cassino secondo le norme del decre- to luogotenenziale 154/1945. La nuova città si sviluppava su una pianta a croce greca, rigorosamen- te organizzata, con lotti regolari e una rete stradale ortogonale a delimitare zone compatte e omoge- nee, in cui l’asse principale in direzione Est-Ovest era costituito da una fascia di servizi pubblici, mentre la direzione perpendicolare era rappresentata dal viale della stazione. Ma il disegno non convinse gli amministratori locali e furono perciò successivamente incaricati gli urbanisti Giuseppe Nicolosi, Concezio Petrucci e Alberto Gatti il cui piano, approvato dal ministro dei Lavori pubblici con Dm 895/1945, prevedeva un vincolo di non edificabilità sulle macerie della città, al fine di pre- servare la memoria della grande battaglia.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 61 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

Piano di ricostruzione redatto dal Genio civile

Il piano rispettava inoltre le disposizioni del provveditorato alle opere pubbliche del Lazio per il com- fort abitativo (case basse con spazi molto ampi, ecc.) e si adattava alla divisione fondiaria preesistente, mentre riproponeva la fascia centrale prevista dal Genio civile su cui si attestavano la maggior parte dei servizi, conservando l’impronta dell’architettura moderna solo nel centro e in alcuni, pochi, isolati che mostrano ancora oggi un notevole interesse dal punto di vista tipologico e funzionale.

Il piano rimase, comunque, disatteso nella sua attuazione, e fu dato un altro incarico al solo Nicolosi per un nuovo progetto approvato con Dm 2843/1946. Questa nuova versione era indirizzata a garan- tire ai privati la ricostruzione sulle fondazioni dei manufatti distrutti e di riutilizzare la rete infrastruttu- rale esistente per evitare il ricorso agli espropri. Tuttavia, anche quest'ultimo piano fu sottoposto a una

62 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

molteplicità di varianti, motivate dalla necessità di prendere atto della ricostruzione edilizia avvenuta "dov'era e com'era" senza le necessarie autorizzazioni: si permise in tal modo di costruire sulle aree a vincolo archeologico, si ridussero gli spazi pubblici al centro della città, ecc.

Piano di ricostruzione Nicolosi, Perucci, Gatti

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 63 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

4.3.3 Le trasformazioni territoriali successive

Le successive stesure dei piani di ricostruzione limitavano il loro raggio d’azione agli insediamenti urbani, senza curarsi delle trasformazioni insediative che, nel frattempo e con ritmi sempre più in- tensi, interessavano il territorio rurale. Negli anni Sessanta, come si è detto, fu la realizzazione dell’autostrada e dei nuclei industriali della valle del Liri a cambiare profondamente gli equilibri ter- ritoriali. Comincia allora l’emigrazione della popolazione dai comuni interni del Frusinate verso i centri maggiori posti lungo la via Casilina facendo lievitare anche a Cassino la domanda di nuovo spazio residenziale e di servizio. Infatti, la popolazione di Cassino che, nei quarant’anni dal 1921 al 196114 si era mantenuta stabilmente sulla soglia dei 20.000 abitanti, subisce negli anni Sessanta e Settanta una vera e propria esplosione: dal 1961 al 1971 cresce del 17% fino a quasi 25.000 abitanti e nel decennio successivo addirittura del 27% raggiungendo nel 1981 quota 31.462, consistenza da allora rimasta sostanzialmente invariata. Proprio negli anni '70 su una situazione urbanistica conso- lidata e difficilmente modificabile, fu redatto il piano regolatore generale, a cura dell'urbanista De Santis, adottato con Dcc 12/10 del 19 luglio 1977 e definitivamente approvato con Dgr 2268/1980.

In una prima fase, coincidente all’incirca con gli anni Settanta, tale incremento ha riguardato princi- palmente i centri e i nuclei urbani (Cassino, Caira e Sant'Angelo). L’attuazione del piano di ricostru- zione pose infatti le basi a un ordinato sviluppo della città e le successive varianti completarono il disegno di un insediamento urbano compatto. Successivamente, negli anni Ottanta e Novanta, gli importanti interventi di infrastrutturazione del territorio (la direttrice Sora-Cassino-mare e la trama fitta di strade provinciali), insieme alla mancanza di un governo urbanistico efficace, provocarono una rottura nel sistema insediativo. Prevalse da allora un modello di diffusione edilizia nel territorio agricolo, lungo tutte le strade che si diramano dal capoluogo, soprattutto in direzione di Sant’Elia Fiumerapido e Cervaro.

Un tale modello insediativo pone enormi problemi dal punto di vista urbanistico e ambientale: au- menta a dismisura il traffico e non favorisce il trasporto pubblico locale; rende antieconomica la ge- stione dei servizi pubblici e delle reti tecnologiche; dissacra il paesaggio e relega l’agricoltura in un settore marginale; sminuisce la qualità di vita in relazione all’accessibilità dei servizi primari, soprat- tutto per le fasce deboli della popolazione; fomenta un dissennato consumo di suolo aumentando il rischio e il dissesto del territorio.

4.3.4 Il consumo di suolo

Il modello insediativo che oggi caratterizza Cassino, come rilevato anche dal Ptpg15, è un sistema misto urbano-territoriale che ruota sulla città e sugli altri centri di corona, irradiandosi nel territorio agricolo con modelli e tendenze diffusive che il Ptpg definisce costruzioni urbane intercomunali complesse.

Il dissennato uso del territorio è evidenziato dai dati sul consumo di suolo che, sulla base della car- tografia disponibile (Ctr 2012 e ortofotocarta del Portale cartografico nazionale), complessivamente

14 In quel periodo, i dati dei censimenti rilevano un andamento altalenante della consistenza demografica del comune: 19.001 nel 1921, 18.582 nel 1931, 20.064 nel 1936, 19.256 nel 1951 e 21.105 nel 1961. 15 Ptpg Frosinone: Relazione di Piano e Rapporto sullo stato del territorio provinciale: sintesi valutativa delle dinamiche e dei problemi, indirizzi di proposta.

64 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

ammonta a 1.790 ha, distinto in sistema urbanizzato per circa 1.130 ha e spazi per infrastrutture pari a oltre 660 ha.

Nel 1954, stando ai dati del Ptpg, il suolo urbanizzato nel comune di Cassino si estendeva per circa 207 ettari, addensati nel centro urbano e nelle frazioni di Caira e Sant'Angelo. La dispersione, già presente, riguarda piccolissimi gruppi di abitazioni sparse nel territorio aperto.

All'inizio degli anni Novanta, sulla base della carta tecnica regionale del 1991, il consumo di suolo ammontava a circa 1.465 ha, di cui, oltre la metà nel territorio agricolo. Infatti, nelle zone agricole individuate dal piano regolatore, le aree occupate da manufatti e relative resedi occupavano una su- perficie di circa 460 ha (52%), mentre, all'interno del sistema insediativo previsto dal piano, le aree occupate assommavano a circa 415 ha (48%), e le infrastrutture impegnavano oltre 590 ha.

Per quanto riguarda il consumo di suolo per abitante, prendendo come riferimento i dati sulla di- stribuzione della popolazione nel comune di Cassino, si può stimare che nel 1991 fosse di 185 mq/ab nei centri urbani (22.189 abitanti) e 435 mq/ab nel territorio rurale (10.598 abitanti). Il che significa che ad 1 mq di urbanizzato per abitante nei centri abitati (Cassino, Caira, Sant'Angelo), corrispondevano 2,35 mq per abitante in territorio aperto.

Da allora, il carico insediativo nel territorio rurale è sempre aumentato; le addizioni edilizie e i rela- tivi spazi pertinenziali che hanno interessato il territorio di Cassino dal 1991 al 2012 misurano com- plessivamente più di 255 ha. Di questi, circa 160, pari ai 2/3 del consumo di suolo del periodo, so- no localizzati nelle zone agricole, come individuate dal Prg vigente. Quindi al 2012, le zone agricole sono occupate da circa di 619 ha (55%), mentre nelle zone edificabili del Prg il suolo occupato cor- risponde a circa 509 ha (45%). In definitiva, in una situazione demografica pressoché stazionaria, le aree urbanizzate sono cresciute dal 1991 al 2012 del 22% circa, portando l’indice di consumo di suolo medio per abitante da 265 mq/ab a 340 mq/ab (da circa 450 mq/ab nel 1991, a 540 mq/ab nel 2012, se si considera anche il suolo occupato dalle reti infrastrutturali). Per concludere sul pun- to, com’è sintetizzato nella seguente tabella, l’occupazione del suolo per usi urbani, avviatosi alla fi- ne degli anni Cinquanta è proseguita con maggiore intensità fino alle soglie degli anni Ottanta per poi stabilizzarsi su valori medio-alti fino a oggi.

Evoluzione del consumo di suolo dal 1954 al 2012 tipo 1954 1991 2012 ha % ha % ha % sistema urbanizzato 104,5 51% 871,6 60% 1.127,2 63% rete stradale 83,7 40% 573,9 39% 633,0 35% rete ferroviaria 18,6 9% 18,6 1% 31,2 2% consumo di suolo 206,8 100% 1.464,1 100% 1.791,4 100%

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 65 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

Confronto del consumo di suolo al 1954, al 1991 e al 2012

66 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

4.3.5 Assetto funzionale e morfologia urbana

Grazie alle indagini cartografiche sul consumo del suolo e ad apposite verifiche in situ è stato pos- sibile analizzare l’attuale assetto funzionale del suolo urbanizzato.

Consumo di suolo distinto per funzione prevalente tipo superficie ha % prevalentemente residenziale 770,7 43% prevalentemente per attività 244,4 14% prevalentemente per servizi 112,1 6% totale sistema urbanizzato 1.127,2 63% rete stradale 633,0 35% rete e spazi ferroviari 31,2 2% totale spazi per le infrastrutture 664,2 37% consumo di suolo 1.791,40 100%

Il consumo di suolo è stato determinato per quasi il 45% dagli usi residenziali, mentre oltre un terzo del territorio è occupato da spazi per infrastrutture, e un 1/5 da attività produttive, commerciali, di- rezionali e per servizi pubblici e di interesse generale.

Dal punto di vista tipologico, nell’area centrale e nella città consolidata di recente trasformazione, si concentrano i caratteri propri del tessuto urbanizzato, dalla casa isolata alle case a schiera, dalle pa- lazzine agli edifici a torre, compresi anche gli elementi tipici del contesto urbano. Viceversa, tra le edificazioni sparse nel territorio, solitamente prive dei più elementari servizi, si possono distinguere: i filamenti/nastri/addensamenti lineari lungo gli assi viari extraurbani, i reticoli insediativi sulla ma- glia viaria poderale, i nuclei a bassa densità/addensamenti nucleari (prevalentemente abusivi) e le case sparse rurali. Quest’ultima modalità è costituita solitamente dalla casa isolata con giardino, con accesso sulla strada principale di attraversamento, che sovente, e senza soluzione di continuità, al- terna agli spazi edificati quelli per uso agricolo.

Morfologia dell'insediamento nel territorio comunale di Cassino tipo superficie ha % urbano 201,3 18% sparso nel territorio 569,4 51% specialistico - attività produttive e terziarie 244,4 22% specialistico - servizi pubblici e di interesse pubblico 112,1 10% totale 1.127,2 100%

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 67 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

Consumo di suolo distinto per funzioni

68 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

Morfologia dell’insediamento

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4.3.6 Consistenza edilizia

La consistenza edilizia esistente è stata calcolata integrando i dati desunti dalla Ctr del 2012 con le informazioni ricavate dagli estratti di mappa catastali, con le immagini satellitari-ortofoto (Portale cartografico nazionale, Google, Bing, ecc.) e con le rilevazioni dirette sul campo. Si è potuto in tal modo costruire un database aggiornato contente informazioni sui manufatti presenti che contiene, per ogni edificio, la destinazione d’uso prevalente (dalle indicazioni della Ctr), la superficie coperta, l’altezza, il numero di piani e quindi il relativo volume. Dall'intersezione tra i dati sugli edifici e quel- li relativi al consumo di suolo (come già detto riferito ai manufatti e agli spazi ad essi afferenti), è stato possibile definire le densità fondiarie e gli indici di copertura.

Per ciò che riguarda la volumetria, in riferimento ai tessuti prevalentemente residenziali, le aree a maggiore densità fondiaria, sono quelle che riguardano il centro di Cassino (con una media di circa 5 mc/mq), Caira (1,7 mc/mq) e Sant'Angelo in Theodice (1,9 mc/mq), il nucleo di edilizia popolare San Bartolomeo (2,3 mc/mq) e il nucleo in località Antridonati (1,8 mc/mq) nel versante meridio- nale del comune. La densità fondiaria media dei tessuti residenziali è di 3 mc/mq. Le densità fon- diarie nel territorio aperto hanno invece ovviamente valori molto bassi che vanno da 0,1 mc/mq si- no a 1,9 mc/mq con densità che non raggiungono mai i 2 mc/mq. Il valore medio è di circa 1 mc/mq.

Un'ulteriore analisi ha condotto alla stima degli indici di copertura (calcolato come rapporto tra su- perficie coperta dei manufatti e la superficie di riferimento individuata dal consumo di suolo), che assume un valore medio per tutto il territorio comunale pari al 27%. Anche in questo caso, nel cen- tro di Cassino si rilevano gli indici di copertura più elevati, con una media del 50% tra superficie coperta e superficie afferente.

Infine, dall’insieme delle indagini è stato possibile dedurre una sintetica rappresentazione del carattere in- sediativo di Cassino. Il punto di partenza è la definizione delle zone omogenee B di cui all’art. 2 del Di 1444/1968 individuate da: § superficie coperta dagli edifici non inferiore al 12,50% (un ottavo) della superficie fon- diaria della zona; § densità territoriale superiore a 1,5 mc/mq.

Ai fini del presente studio sono state in primo luogo selezionate le aree con superficie coperta dagli edifici non inferiore al 12,50% della superficie fondiaria della zona.

70 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

Aree edificate con indice di copertura maggiore di 12,5% e indice fondiario maggiore di 2,5 mc/mq

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 71 Documento preliminare di indirizzo I sistemi territoriali

Per l’individuazione della densità territoriale, i dati disponibili – come si è detto – riguardano soltan- to la densità fondiaria. Per la conversione di quest’ultima in densità territoriale si è assunto, dopo opportune verifiche, un parametro di incremento pari a 0,65. Pertanto, alla densità territoriale di 1,5 mc/mq fissata dal Di corrisponde, nel nostro caso, una densità fondiaria pari a 2,5 mc/mq. Operando in tal modo, è stato possibile individuare (vedi il grafico seguente) le aree assimilabili alle zone B, che di fatto costituiscono l'ossatura della città. I dati elaborati segnalano con assoluta evi- denza che nel territorio di Cassino, solo due ambiti assumono il carattere di "città": il centro della città e il quartiere pianificato per l’edilizia economica e popolare di San Bartolomeo. Tracce di "città densificata" si rilevano anche nelle due frazioni di Caira e Sant'Angelo in Theodice.

4.3.7 Servizi pubblici e standard urbanistici

Per valutare la dotazione di superfici a standard in relazione al numero di abitanti sono stati utilizza- ti i dati Istat al 2014 dai quali la popolazione residente risulta pari a 34.994 abitanti. Nella successiva tabella sono riportate, per l’intero territorio comunale, le superfici delle aree a standard urbanistici e territoriali esistenti o in corso di attuazione individuate sulle tavole del vigente piano regolatore, e verificate con specifici sopralluoghi per definirne l’effettiva consistenza, le destinazioni d’uso, non- ché lo stato di attuazione. Le aree così individuate sono state riportate sulla Ctr per una puntuale verifica quantitativa. Non sono invece riportati in tabella le previsioni degli strumenti urbanistici e il relativo stato di attuazione di cui si è dato conto nel paragrafo 3.2 Lo stato di attuazione de piano.

Superfici totali delle aree a standard urbanistici esistenti e previste destinazioni d'uso esistenti Di 1444/1968 mq mq/ab (mq/ab) verde attrezzato e sportivo 192.772 5,5 9 istruzione 59.469 1,7 4,5 attrezzature di interesse collettivo 111.170 3,2 2 parcheggi pubblici 53.075 1,5 2,5 totale 416.486 11,9 18,0

Per quanto riguarda i parchi pubblici urbani e territoriali – per i quali, com’è noto il Di fissa una mi- sura di 15 mq/ab – con decreto del presidente di giunta regionale del Lazio 154/2010, è stato isti- tuito il Monumento nazionale "Montecassino" ai sensi della lr 29/97, in cui rientra l'Abbazia e l'area naturalistica circostante, per una superficie complessiva di 694 ha. Detta area, che rientra nell'ambi- to di competenza del parco dei Monti Aurunci, soddisfa ampiamente la prescrizione di 15 mq/ab prevista dal più volte citato Di 1444/1968 per parchi pubblici urbani e territoriali.

Superfici totali delle aree a standard territoriali esistenti e previste destinazioni d'uso esistenti Di 1444/1968 mq mq/ab (mq/ab) istruzione secondaria 115.833 3,4 1,5 attrezzature sanitarie ed ospedaliere 112.317 3,3 1 totale 228.150 6,8 17,5

72 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Il sistema insediativo

Rispetto ai valori indicati dal Di 1444/1968, il comune di Cassino presenta un deficit di aree a stan- dard urbanistico pari a 1/3 di quello previsto per legge (12,4 mq/ab contro 18 mq/ab), con una complessiva carenza di verde e attrezzature sportive, istruzione e parcheggi pubblici. Si evidenzia che in realtà la carenza di verde risulta anche maggiore di quella indicata, avendo calcolato tra le aree a standard anche il campo sportivo. Per quanto riguarda le attrezzature per l'istruzione dell'ob- bligo il dato (1,8 mq/ab) è decisamente inferiore rispetto a quello richiesto (4,5 mq/ab). Si deve tut- tavia evidenziare che allo stato attuale è rilevabile un’effettiva carenza del servizio offerto in numero di posti-alunno, e inoltre, la carenza è in parte imputabile al fatto che il servizio è svolto in edifici in cui risulta molto ridotta la dotazione di spazi all’aperto rispetto agli standard edilizi attuali. Per quanto riguarda i parcheggi, sono sottodimensionati rispetto ai minimi previsti per legge, e occorre- rebbe una migliore distribuzione sul territorio, anche al fine di evitare il congestionamento delle aree centrali. Si segnala, invece che le attrezzature collettive, soddisfano ampliamente le quantità minime obbligatorie per legge. Comunque, complessivamente, in termini di superfici, ciò significa che devono essere reperite aree per standard urbanistici di circa 20 ha.

Per quanto riguarda gli standard territoriali la dotazione prevista dal Di 1444/1968 è ampliamente soddisfatta sia per ciò che riguarda l'istruzione secondaria che per le attrezzature sanitarie ed ospe- daliere. Le recenti realizzazioni del campus scolastico a valle della zona universitaria e l'ospedale po- sto in direzione Nord lungo l'asse Sora-Cassino hanno influito positivamente sulle dotazioni per abitanti; restano evidenti, purtroppo, le conseguenze delle scelte localizzative, fuori dal contesto ur- bano del centro cittadino, che di fatto favoriscono, il modello insediativo disperso.

Sono presenti, infine una serie di funzioni di livello territoriale, università, caserme, cimiteri, che presentano una buona distribuzione in termini di spazi offerti. Anche in questo caso, le scelte loca- lizzative, sparse nel territorio, hanno evidentemente accentuato il consumo di suolo.

4.3.8 L'abusivismo

L'abusivismo edilizio costituisce a Cassino un fenomeno certamente diffuso che emerge con chia- rezza dai dati sulla dispersione edilizia nel territorio agricolo, tuttavia allo stato attuale delle cono- scenze e in base alle informazione raccolte dagli uffici comunali, non è possibile circoscrivere e quantificare concretamente il fenomeno. Le istanze di condono edilizio sono state 3.448 ai sensi della L 47/1985 (di cui 2.256 istruite e 2.230 permessi in sanatoria rilasciati), 978 ai sensi della L 724/1994 (di cui 417 permessi in sanatoria rilasciati) e 640 ai sensi della L 326/2003 (permessi in sanatoria rilasciati 54); le tipologie di abuso riguardano nuove costruzioni (case sparse o raggruppate in nuclei in ampliamento di preesistenze edilizie legittimamente realizzate), ampliamento di manu- fatti esistenti, ristrutturazioni, variazioni di destinazione d'uso. Nell’ipotesi che ogni permesso in sa- natoria abbia avuto come oggetto un nuovo alloggio, negli ultimi venti anni il numero di alloggi sa- nati (2.673) supera quello degli alloggi prodotti (2.399 unità).

La consistenza del patrimonio edilizio nel territorio aperto, come segnalato in precedenza è costitui- to da una molteplicità pulviscolare di manufatti, che determinano un'occupazione di suolo dispersa e diffusa. Ad oggi, però, non è stato possibile stabilire con certezza lo stato di diritto di tutti i manu- fatti presenti, se legittimi o legittimati, ma è possibile svolgere una serie di considerazioni. A partire dalla Lr 28/1980 “Norme concernenti l'abusivismo edilizio ed il recupero dei nuclei edilizi sorti

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 73 Documento preliminare di indirizzo

spontaneamente”, che riguarda la materia dell'abusivismo. Tra gli obiettivi della legge vi è l' indivi- duazione dei nuclei edilizi abusivi sorti in contrasto o con le destinazioni di zona previste dagli strumenti urbanistici generali, o senza norme di attuazione stabilite negli strumenti urbanistici. Tale individuazione consiste nella perimetrazione delle parti del territorio occupate da costruzioni abusi- ve nonché dalle aree inedificate da destinare ad edilizia residenziale e a recupero degli standard ur- banistici. Per quanto stabilito all'art. 12 della presente legge, i nuclei, se individuati, saranno classifi- cati come zona omogenea B. Dalle analisi svolte sulla consistenza edilizia, si è però rilevato che nes- suna delle aree oggi occupate al di fuori del perimetro delle aree trasformabili nel piano regolatore vigente, in realtà, possa essere definita come zona B ai sensi del Di 1444/1968, avendo parametri di densità edilizia e di rapporti di copertura inferiori a quelli definiti per legge.

In data giugno 2010, è stato consegnato all'amministrazione comunale, uno studio sull'abusivismo, che però non è stato formalizzato con l'adozione della variante ai sensi della Lr 28/1980. Tale stu- dio, effettuato subito dopo l'adozione della variante generale del 2004, si è limitato nell'analisi delle istanze di condono ricadenti all'interno delle zone di completamento in area agricola, previste dalla sud- detta variante generale, individuando 8 nuclei abusivi all'interno dei quali la quasi totalità degli edifi- ci è stato oggetto di richiesta di condono. Il limitato campo di indagine dello studio non consente tuttavia di ricavare dati significativi riferibili all'intero territorio comunale.

Tenuto conto che il territorio di Cassino è caratterizzato da un edificato sparso e a bassa densità, con modalità insediative tipiche della casa isolata con giardino, anche di notevoli dimensioni, con accesso diretto sulle strade di attraversamento, risulta ragionevole sostenere che il fenomeno dell'a- busivismo abbia assunto il carattere di fenomeno diffuso piuttosto che concentrato in nuclei. Com- pito del piano sarà di bloccare questa continua, dispendiosa e insensata modalità di occupazione di suolo, concentrando le trasformazioni nelle aree urbane incomplete o da completare.

74 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo

5. Le strategie territoriali

Come già espresso in premessa, le strategie generali per la formazione del Pucg partono dalla pro- posizione di un modello di assetto del territorio agli antipodi rispetto a quello dell'espansione- diffusione che finora ha comandato la crescita di Cassino e pongono al centro della strategia di pia- no l’obiettivo primario della riqualificazione. Tale obiettivo si esplica in primo luogo attraverso un ri- goroso contenimento del consumo del suolo che non significa ovviamente ostacolare le occasioni di sviluppo del territorio cassinate ma piuttosto orientarle verso alcuni obiettivi essenziali che possono essere così sintetizzati: § la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali, storiche, naturali e paesaggistiche, principale bene della collettività, centrate in particolare sulle emergenze del Montecassi- no e sul sistema delle acque e delle sorgenti del Gari. Tali beni costituiscono i cardini dell'organizzazione territoriale e di ogni ipotesi di rinascita urbana; § la costruzione di un modello di gestione sostenibile del territorio rurale in chiave multi- funzionale che incentivi la produzione agricola, favorisca le indispensabili e preziose fun- zioni di presidio e manutenzione degli equilibri ambientali e del paesaggio, sia in grado di vitalizzare e diversificare l’economia locale fornendo qualificati servizi di animazione cul- turale e sociale; § il miglioramento delle condizioni di vita, contrastando la dispersione edilizia e indiriz- zando le trasformazioni prioritariamente all'interno degli attuali tessuti urbani incompleti e degradati ovvero nelle aree sottoutilizzate o abbandonate favorendo un'integrazione funzionale, una più efficiente utilizzazione del territorio, una migliore organizzazione dell'accessibilità e dei servizi.

Riteniamo che la strategia proposta sia l’unica capace di dare risposte sostenibili, non solo dal punto di vista ambientale ma anche dal punto di vista economico e finanziario. In effetti, i nuovi interventi che si propone di localizzare all’interno dell’attuale sistema insediativo possono agire come “foco- lai” di riqualificazione del tessuto esistente degradato o incompleto. Se invece i nuovi interventi fos- sero collocati in area agricola, l’estensione dello spazio urbano determinerebbe, inevitabilmente, un aggravamento dei costi di gestione del sistema insediativo e un peggioramento complessivo della condizione urbana e ambientale. Lo stop al consumo del suolo è insomma la condizione essenziale anche per realizzare quelle politiche di riqualificazione in altre stagioni ritenute perseguibili con il ri- corso a una spesa pubblica che si pensava illimitata.

Le proposte di piano sono nel seguito descritte in accordo con quanto disposto dall'art. 55 delle Nta del piano territoriale provinciale generale e dall'art. 29 della Lr 38/1999 (Contenuti del PUCG - disposi- zioni strutturali). Sono articolate in quattro parti: § la prima parte si riferisce alla individuazione "delle componenti territoriali indicate dalle pianificazioni regionali e provinciali, generali e settoriali" e che costituisco la disciplina sovraordinata al Pucg; Le strategie territoriali

§ la seconda parte contiene la valutazione dei fabbisogni e il dimensionamento residenzia- le, produttivo e dei servizi stimato nell'orizzonte temporale del piano; § la terza parte definisce i criteri per gli interventi sul sistema delle infrastrutture di traspor- to e della mobilità; § espone le strategie e gli indirizzi di sviluppo del territorio non urbanizzato e delle sue ar- ticolazioni; del sistema insediativo storico e consolidato, definendo gli indirizzi per la tra- sformazione delle aree di ristrutturazione o di nuovo impianto.

5.1 Le risorse

Al fine di perseguire l'obiettivo prioritario della salvaguardia e della valorizzazione delle risorse am- bientali, culturali, naturali e paesaggistiche, il documento di indirizzi ha provveduto a individuare il sistema di beni territoriali indicati nella pianificazione regionale e provinciale (in particolare nel Pai, nel Ptpr e nel Ptpg) che, in attuazione dell'art. 29 della Lr 38/1999, concorrono a “delineare i cardi- ni dell'assetto del territorio comunale” e a tutelarne “l'integrità fisica e l'identità culturale”. Si tratta in sostanza degli elementi fisici e delle porzioni di territorio caratterizzati da valori riconosciuti o da particolari condizioni di fragilità, la cui tutela risulta indispensabile al mantenimento delle risorse es- senziali del territorio, alla valutazione delle condizioni di sostenibilità delle trasformazioni, allo svi- luppo e alla rinascita della comunità di Cassino.

L'insieme di questi elementi, che caratterizzano in forma permanente l'assetto del territorio comu- nale, è descritto nel seguito attraverso due principali categorie: 1. la matrice storico-insediativa, che include le aree archeologiche, le emergenze architettoniche e monumentali, gli impianti insediativi storici, gli assi e i tracciati viari. Tutto ciò costituisce testimonianza “della vicenda storica che ha portato all’attuale configurazione del territorio comunale” e di cui di devono conservare “le caratteristiche morfologiche, strutturali, tipo- logiche e formali”; 2. la matrice paesaggistico-ambientale, che comprende, il sistema delle acque, le aree boscate mon- tane e collinari, la rete ecologica, le aree di interesse naturalistico indispensabili a garantire lo stato di conservazione del territorio e l'equilibrio dei sistemi ambientali.

A tali categorie fanno riferimento specifiche azioni di tutela e valorizzazione proposti nel presente documento attraverso l'individuazione di due ambiti territoriali prioritari di intervento rappresentati dal parco storico-archeologico del Montecassino e dal parco urbano del Gari.

In sintesi, si propone di orientare le azioni di tutela e valorizzazione su tre ambiti a specifica caratte- rizzazione naturalistica, storica e paesaggistica costituiti da: § l'area protetta del Monumento naturale del Montecassino, già istituito; § il parco storico-archeologico del Montecassino (proposto dal Ptpr); § il parco del Gari (proposto nel Ptpg).

Tali tre ambiti, fortemente connessi tra loro e integrati con il sistema insediativo e ambientale, do- vrebbero trovare una forma di gestione unitaria di tipo interistituzionale di cui il comune dovrebbe

76 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le risorse

farsi promotore presso la regione Lazio, la provincia di Frosinone, le soprintendenze, l'autorità di bacino al fine di coordinare gli interventi di fruizione e tutela.

A questo sistema di beni si aggiunge inoltre la matrice infrastrutturale relativa ai “vincoli discendenti dal- la legislazione vigente” e relativi alle fasce di rispetto delle reti infrastrutturali e delle attrezzature tecnologiche che completano il quadro delle disposizioni strutturali come definite dall'art. 29, c. 1, Lr 38/1999.

5.1.1 La matrice storico-insediativa

Nonostante le immani distruzioni della guerra il territorio cassinate conserva ancora un vasto patri- monio di beni storici, archeologici e monumentali concentrati prevalentemente in due ambiti fra lo- ro fortemente connessi: il sistema del Montecassino e il centro storico.

Intorno al Montecassino sono conservate le testimonianze della storia cassinate in un lungo arco di tempo che vanno dall'insediamento paleolitico di Porta Paldi, alle strutture megalitiche di epoca pro- tostorica, alla città romana di Casinum, all'Abbazia fondata in epoca alto-medievale, alla Rocca Ianu- la, che fu per secoli il fulcro militare della signoria della Terra di San Benedetto, ai resti dell'antico borgo distrutto durante la guerra.

Nel centro storico sono invece conservate le testimonianze della storia moderna e contemporanea della città, con l'impianto urbano post-unitario e gli spazi della città della ricostruzione, che costitui- scono oggi un elemento essenziale dell'identità culturale di Cassino al pari, e forse più dell'Abbazia benedettina. Le emergenze architettoniche sono costituite dal palazzo De Rosa, rimasto miracolo- samente intatto nonostante i feroci bombardamenti, il monastero di Santa Scolastica e il palazzo Abbaziale, ricostruiti sulla base di quelli originari nel primo dopoguerra, il palazzo comunale, il mu- seo dell’Historiale. A questo impianto vanno ovviamente collegati i cimiteri militari monumentali e i resti del campo di concentramento situato in località monte Rotondo. Per una descrizione più det- tagliata si rinvia al successivo par. 5.3.2 relativa alla individuazione e alla tutela del sistema insediati- vo storico.

Molti altri beni di interesse culturale, databili in epoche storiche diverse, sono sparsi nel resto del territorio cassinate. Ci si riferisce in particolare alla villa dello scrittore latino Marco Terenzio Var- rone, all'area archeologica di Agnone, all'antico centro fortificato di Sant’Angelo in Theodice, an- ch'esso distrutto durante la guerra, al monastero medievale di San Michele, ai numerosi ritrovamenti archeologici di insediamenti rurali, tracciati viari e manufatti funebri.

Il Pucg si propone di tutelare e valorizzare le principali emergenze culturali di Cassino attraverso la costituzione di un parco storico-archeologico del Montecassino che include non solo l'Abbazia ma tutto il vasto patrimonio culturale presente lungo le pendici collinari fino ai margini urbani. Il parco è finalizzato a mettere in rete le diverse tipologie di beni presenti potenziando la vocazione culturale e l'offerta turistica attualmente centrate sull'Abbazia e organizzando circuiti di fruizione differenziati che consentano di ripercorrere la storia dell'insediamento cassinate dal paleolitico alle distruzioni della seconda guerra mondiale.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 77 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

5.1.2 La matrice paesaggistico-ambientale

Come descritto nel par. 4.1.1, il territorio di Cassino dispone di un capitale rurale e naturale di rile- vantissimo valore rappresentato da un articolato complesso di beni paesaggistici, naturalistici e am- bientali. Tale complesso è strutturato essenzialmente su due principali sistemi che compongono la rete ecologica provinciale proposta dal Ptpg: il sistema montano collinare dei versanti del monte Cairo e dei contrafforti orientali delle Mainarde, il sistema delle valli fluviali organizzato lungo i cor- si principali del Rapido, del Gari e del Liri, nonché sul reticolo idrografico secondario.

Il sistema montano e collinare si caratterizza per una marcata connotazione naturalistica composta da un mosaico di zone boschive, praterie d'alta quota, prati-pascoli e per un alto valore ecosistemi- co. Include l'insieme delle aree di maggiore fragilità geomorfologica, la gran parte del patrimonio boschivo comunale, le aree di tutela idrogeologica. Una parte consistente del sistema montano col- linare è costituito dall'area protetta del Monumento naturale del Montecassino. Gli obiettivi perse- guiti dal Pucg vanno perciò finalizzati alla conservazione della copertura del suolo attuale, alla rico- stituzione di ambienti naturali e seminaturali, allo sviluppo di attività agricole tradizionali e di attività di fruizione e tempo libero a basso impatto ambientale.

Il sistema delle valli fluviali costituisce una risorsa peculiare del territorio cassinate che trova il suo fulcro nelle sorgenti del Gari e nelle terme Varroniane con il cuneo verde della villa comunale che penetra al centro del nucleo abitato; si caratterizza per elevati valori paesaggistico-ambientali in par- te erosi o minacciati dallo sviluppo urbano e dall'edificazione diffusa nel territorio agricolo. Include le aree di maggiore vulnerabilità idraulica ed è costituito non solo dalle aree vallive e golenali dei corsi d'acqua principali del Rapido, del Gari e del Liri, ma anche da torrenti e corsi d'acqua minori, che attraversano l’intero territorio comunale, e dal geosito delle sorgenti del Gari.

Il Pucg persegue l'obiettivo di tutelarne, rafforzarne e ampliarne le componenti paesaggistiche e na- turalistiche anche attraverso la previsione di aree di verde pubblico nelle parti prossime agli inse- diamenti. Riprendendo numerose proposte già avanzate, non ultimo nel Ptpg, il piano proporrà in particolare la costituzione di un parco urbano del Gari esteso lungo tutta l'asta fluviale su un ampio ambito territoriale che va dal centro di Cassino (villa comunale) fino alla confluenza con il fiume Li- ri. Include le parti più pregiate del sistema delle valli fluviali: l'area delle sorgenti interne al nucleo urbano, la zona delle terme Varroniane e di Agnone con elevati valori storico-paesaggistici, le aree golenali del Gari di alto pregio ambientale, quasi mai interrotte dall'edificazione e vulnerabili dal punto di vista idraulico. Tale ambito costituisce non solo un elemento primario della rete ecologica ma anche un elemento di connessione e di definizione del sistema insediativo all'interno del quale reperire spazi di verde pubblico, organizzare la viabilità ciclo-pedonale, migliorare la fruizione dei beni ambientali e paesaggistici presenti.

5.1.3 La matrice infrastrutturale

Oltre ai vincoli di tutela citati nei paragrafi precedenti, relativi alla matrice storico-insediativa e pae- saggistico-ambientale, costituiscono disposizione strutturale per il Pucg i vincoli e le fasce di rispet- to derivanti dalla legislazione sanitaria, dal codice stradale, da norme per la tutela delle acque e del suolo, dalle disposizioni relative alle infrastrutture tecnologiche. Nel territorio comunale tali vincoli e fasce di rispetto riguardano in particolare:

78 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Gli scenari socio-economici per il dimensionamento

§ il vincolo idrogeologico ex Rd 3267/1923 del Montecassino; § le fasce di rispetto stradale definite dal Dpr 495/1992; § le fasce di rispetto delle linee ferroviarie Roma-Cassino-Caserta e AV Roma-Napoli (Dpr 753/1980 art. 49); § le fasce di rispetto dei cimiteri di Cassino, Caira e Sant'Angelo in Theodice prevista dall'art. 338 del Tu delle leggi sanitarie n. 1265/1934 e ridotta a 100 m con Dcc 15/4 del 26 marzo 2007; § le fasce di rispetto dei depuratore di Agnone e Sant'Angelo in Theodice (art. 2 della L 319/1976 e Deliberazione 4 febbraio 1977 del Comitato dei Ministri per la Tutela delle acque dall’inquinamento - Allegato 4); § le fasce di rispetto dei pozzi e delle sorgenti ad uso idropotabile disciplinate dall'art. 94 del Dlgs 152/2006; § le fasce di rispetto dei metanodotti ex Dm 24 novembre 1948 – Dm 17 aprile 2008; § le fasce di rispetto degli elettrodotti (distanze di prima approssimazione - Dpa ex Dm 29 Maggio 2008).

5.2 Gli scenari socio-economici per il dimensionamento

A seguire si fornisce una stima del fabbisogno di spazi che potrà caratterizzare il comune di Cassino nell’arco del prossimo quindicennio. Si tratta di una prima valutazione di massima che dovrà natu- ralmente trovare conferma e maggiore specificazione al termine del processo di verifica da condurre nella fase di stesura definitiva del nuovo piano urbanistico comunale generale.

5.2.1 Il fabbisogno di spazi per la residenza

La stima del fabbisogno di spazi per la residenza risulta fortemente condizionata da quella che potrà essere l’evoluzione della popolazione insediata sul territorio comunale, nonché dalle scelte e dai comportamenti degli individui riguardanti il proprio modello familiare, il numero di figli, ecc.

Per prefigurare l’evoluzione della popolazione residente nel comune di Cassino nell’arco del pros- simo quindicennio sono stati innanzitutto formulati due diversi scenari: § in prima battuta si è provveduto a costruire uno scenario demografico endogeno, valu- tando solamente come potrebbe modificarsi nel prossimo futuro la popolazione di Cas- sino per effetto soltanto del saldo naturale, cioè della differenza fra nascite e morti, senza considerare quindi l’effetto della componente migratoria; § in seconda battuta si è considerato, all’interno del modello previsivo, anche l’influenza dei flussi migratori in entrata ed uscita (iscrizioni e cancellazioni), in modo da avere una simulazione più realistica dell’andamento demografico futuro.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 79 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

Lo scenario demografico endogeno

Per ricostruire lo scenario demografico endogeno si è assunto che nel prossimo quindicennio (2014-2029) i tassi di mortalità e fecondità restino costanti, cioè allineati ai valori attuali16, supponendo al con- tempo che non ci siano flussi migratori in entrata ed uscita. In questo modo si è voluto innanzitutto ricostruire l’evoluzione “naturale” della popolazione residente, la quale aumenta o diminuisce, di anno in anno, per effetto solamente degli individui che nascono o muoiono, senza considerare quindi l’effetto di fattori esterni – o esogeni – tipicamente rappresentati dai flussi migratori.

Scenario demografico endogeno (senza componente migratoria): andamento della popolazione resi- dente per classe di età nell’orizzonte temporale 2014-2029

valori assoluti 2014 2019 2024 2029 variazioni 2014-‘29 assolute % individui fino a 14 anni 4.578 4.551 4,400 4.106 -472 -10,3 individui da 15 a 64 anni 23.562 22.542 21.575 20.563 -2.999 -12,7 individui di 65 anni e oltre 6.854 7.794 8.474 9.038 +2.184 +31,9 popolazione totale 34.994 34.887 34.449 33.707 -1.287 -3,7

Fonte: ns. stime su dati Istat

Questo scenario demografico avrebbe forti implicazioni anche sulla struttura per età della popola- zione residente che vedrebbe accelerare la tendenza all’invecchiamento già registrata negli anni pas- sati. I principali indicatori demografici calcolati alla fine dell’arco temporale di riferimento della pre- visione (2029) segnalano, infatti, che: § l’incidenza degli ultrasessantacinquenni sulla popolazione totale (cfr. indice di vecchiaia) aumenterebbe progressivamente fino a raggiungere nel 2029 un valore pari a 26,8 anziani ogni 100 residenti, a fronte dei 19,6 che si registrano a inizio 2014; in pratica, ci sarebbe- ro oltre 7 anziani in più ogni 100 abitanti rispetto alla situazione attuale, un fenomeno, quello dell’invecchiamento, confermato d’altra parte anche dal previsto incremento dell’età media (da 43,4 a 47,3 anni); § il ricambio generazionale, cioè il numero di giovani per ogni anziano (over 65) – senza l’apporto dei flussi migratori in entrata – sarebbe notevolmente più contenuto di quello attuale, con ovvie ripercussioni sulla dinamica demografica comunale. Lo scenario endogeno prefigura, infatti, al 2029 un rapporto di oltre 2 persone con più di 65 anni ogni giovane al di sotto dei 14 anni, a fronte di un valore che attualmente è pari all’incirca a 1,5; § la tendenza al progressivo invecchiamento dei residenti – dovuto al più contenuto ri- cambio generazionale – implicherebbe anche una tendenziale contrazione dell’offerta di lavoro. Il rapporto tra coloro che saranno prossimi ad entrare nel mercato del lavoro

16 Come è noto, non sono disponibili i tassi di mortalità relativi al comune di Cassino. Pertanto, per formu- lare lo scenario demografico sono stati utilizzati quelli calcolati dall’Istat per la provincia di Frosinone, at- tualmente aggiornati al 2012; inoltre, sono stati ricostruiti i tassi di fecondità per classe di età della madre, sulla base delle statistiche Istat sulla natalità sempre riferite alla provincia di Frosinone.

80 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Gli scenari socio-economici per il dimensionamento

(15-19 anni) e coloro che invece dovrebbero a breve uscirne per sopraggiunti limiti di età (60-64 anni), cioè il c.d. indice di ricambio congiunturale, segnala una situazione difficilmente sostenibile per l’economia locale, in assenza di flussi migratori in entrata che portino nel prossimo futuro ad incrementare le fasce più giovani della popolazione; § infine, la forte crescita dell’indice di dipendenza – dato dal rapporto fra le persone che rica- dono nella classi d’età “estreme” (giovani al di sotto dei 15 anni e anziani sopra i 65 anni) e gli individui in età lavorativa (15-64 anni) – segnala come le dinamiche prospettate nel- lo scenario demografico endogeno appaiono davvero insostenibili per Cassino, in quanto pro- spetterebbero una preoccupante crescita della quota di persone “improduttive” a carico dei potenziali lavoratori.

Lo scenario endogeno appena identificato avrebbe ovviamente implicazioni anche sulla dinamica dei nuclei familiari. Com’è noto, l’evoluzione delle famiglie residenti in un determinato comune è legata sia a fattori di natura demografica, cioè all’andamento della popolazione residente, sia a comporta- menti e scelte degli individui che risultano, a loro volta, influenzate dal contesto socio-culturale nel quale questi vivono.

Nello scenario in esame il progressivo invecchiamento demografico tenderà inevitabilmente a pro- durre un’ulteriore frammentazione dei nuclei familiari e – in particolare – un sensibile aumento delle famiglie unipersonali formate da anziani che vivono da soli. Per questo motivo appare lecito ipotiz- zare una progressiva ulteriore riduzione del numero medio di componenti per famiglia che, nell’arco dei prossimi quindici anni, passerebbe da un valore attuale pari a 2,19 componenti, ad un valore che nel 2029 si attesterebbe a 1,9 componenti.

Scenario demografico endogeno (senza componente migratoria): variazione dei principali indici de- mografici nell’orizzonte temporale 2014-2029

indici 2014 2019 2024 2029 indici di vecchiaia (*) 19,6 22,3 24,6 26,8 età media 43,4 44,7 46,0 47,3 indice di dipendenza (**) 48,5 54,8 59,7 63,9 indice di ricambio generazionale (***) 66,8 58,4 51,9 45,4 indice di ricambio congiunturale (****) 69,2 66,9 64,0 57,5

Fonte: ns stime su dati Istat Note: (*) pop (65+) / pop totale *100; (**) (pop (0-14) + pop (65+) / pop (15-64) *100; (***) pop (0-14) / pop (65+) *100; (****) pop (15-19) / pop (60-64) *100

Questo processo di ulteriore frammentazione dei nuclei familiari avrebbe come effetto quello di far crescere il numero di famiglie residenti nel comune di Cassino, pur in presenza di una dinamica demografica che, come si è visto, risulterebbe negativa. Nello scenario demografico endogeno, le stime prefigurano, infatti, un incremento dei nuclei familiari che, nell’arco dell’intero quindicennio 2014- 2029, è quantificabile in quasi 1.800 unità rispetto ai dati riferiti all’inizio del 2014 (+11,3%).

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 81 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

Scenario demografico endogeno (senza componente migratoria): andamento delle famiglie nell’orizzonte temporale 2014-2029

valori assoluti 2014 2019 2024 2029 variazioni 2014-‘29 assolute % popolazione residente 34.994 34.887 34.449 33.707 -1.287 -3,7 n° medio componenti per famiglia 2,19 2,10 2,00 1,90 -0,29 -13,2 famiglie 15.946 16.613 17.225 17.741 +1.795 +11,3

Fonte: ns. stime su dati Istat

Lo scenario demografico tendenziale

In questo secondo scenario è stata viceversa ricostruita la prevedibile dinamica demografica dei re- sidenti di Cassino tenendo conto non soltanto dell’andamento della componente naturale che, come illustrato in precedenza, implicherebbe un progressivo declino della popolazione, ma anche dei flus- si migratori che presumibilmente potranno interessare il nostro comune, sia in entrata che in uscita. Le ipotesi assunte per la definizione dello scenario demografico tendenziale sono in particolare le seguen- ti: § un saldo migratorio annuale (differenza fra iscrizioni e cancellazioni) positivo ed in linea con i valori medi registrati a Cassino negli ultimi otto anni17; § un tasso di mortalità costante nell’intero periodo, analogo a quello già utilizzato per la co- struzione dello scenario endogeno; § infine, un tasso di fecondità leggermente crescente negli anni, ipotizzando che l’arrivo di nuova popolazione sul territorio comunale possa portare – negli anni a venire – ad un leggero aumento del numero medio di figli per donna nelle diverse classi d’età (+5% nell’arco del prossimo quindicennio).

La rilevanza della componente migratoria nel sostenere la dinamica demografica di Cassino appare chiara dall’analisi della tabella seguente. I flussi migratori in entrata, infatti, saranno in grado in futu- ro di annullare l’effetto negativo dovuto al progressivo invecchiamento della popolazione, grazie all’arrivo sul territorio di individui prevalentemente appartenenti alle classi di età centrali.

17 I dati Istat di fonte anagrafica riferiti a Cassino segnalano per gli anni che vanno dal 2006 al 2013 un saldo migratorio medio annuo positivo pari all’incirca a 100 unità.

82 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Gli scenari socio-economici per il dimensionamento

Scenario demografico tendenziale con componente migratoria: andamento della popolazione residen- te per classe di età nell’orizzonte temporale 2014-2029

valori assoluti 2014 2019 2024 2029 variazioni 2014-‘29 assolute % individui fino a 14 anni 4.578 4.607 4,586 4.406 -172 -3,8 individui da 15 a 64 anni 23.562 22.991 22.489 21.967 -1.595 -6,8 individui di 65 anni e oltre 6.854 7.806 8.485 9.032 +2.178 +31,8 popolazione totale 34.994 35.403 35.560 35.405 +411 +1,2

Fonte: ns. stime su dati Istat

In base a questo scenario, gli abitanti di Cassino crescerebbero nel prossimo decennio (2014-2024) di oltre 560 unità, per poi subire un lieve decremento nel quinquennio successivo (2024-2029) e at- testarsi alla fine del periodo previsionale a 35.405 residenti, a fronte dei 34.994 rilevati all’inizio del 2014 (+1,2%). Una dinamica positiva ascrivibile, anche in questo caso, unicamente alla componente più anziana della popolazione (over 65), ma anche ad una maggiore “tenuta” rispetto allo scenario en- dogeno sia della componente più giovane (0-14 anni) sia degli individui tra i 15 ed i 64 anni di età (cfr. tabella seguente).

Gli effetti dei movimenti migratori in entrata sulla struttura per età dei residenti possono essere riassunti dai consueti indici demografici già considerati in precedenza che, riferiti a questo scenario, segnalano come: § nel prossimo quindicennio, il progressivo invecchiamento dei residenti appare un feno- meno comunque inevitabile, anche in presenza di consistenti flussi migratori in entrata, come indicherebbe sia l’indice di vecchiaia – che passerebbe da 19,6 a 25,5 – che l’età media degli abitanti, in crescita di quasi 3 anni rispetto ai valori registrati nel 2014; § anche l’indice di dipendenza tenderebbe a crescere di quasi tredici punti rispetto al 2014 (dal 48,5% al 61,2%) segnalando – anche in questo caso – una preoccupante crescita dell’incidenza delle persone in età “non produttiva” a carico della popolazione in età at- tiva; § l’indice di ricambio generazionale subirebbe anche in questo scenario un forte decremento, segnalando un crescente squilibrio fra la popolazione più giovane e quella più anziana che tenderebbe a diventare assolutamente preponderante (nel 2029 si arriverebbe ad ave- re sul territorio comunale circa un giovane con meno di 14 anni ogni due anziani con più di 65 anni); § infine, l’unico indicatore che si modificherebbe in modo meno significativo rispetto alla situazione attuale è l’indice di ricambio congiunturale che serve a misurare se in un’economia, almeno in teoria, c’è sufficiente disponibilità di giovani per occupare i posti i lavoro che, nel breve-medio termine, dovrebbero essere lasciati liberi dalla popolazione attiva in procinto di uscire dal mercato del lavoro (60-64 anni). Come si può notare, l’indicatore segnala già oggi l’esistenza di un evidente squilibrio (all’incirca ci sono, infatti, circa 69 quindici-diciannovenni ogni 100 persone con 60-64 anni d’età) che non dovrebbe tutta- via peggiorare in modo drammatico nell’arco del prossimo quindicennio.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 83 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

Scenario demografico tendenziale con componente migratoria: variazione dei principali indici demo- grafici nell’orizzonte temporale 2014-2029

indici 2014 2019 2024 2029 Indici di vecchiaia (*) 19,6 22,0 23,9 25,5 Età media 43,4 44,4 45,3 46,3 Indice di dipendenza (**) 48,5 54,0 58,1 61,2 Indice di ricambio generazionale (***) 66,8 58,0 54,1 48,8 Indice di ricambio congiunturale (****) 69,2 71,4 69,4 64,0

Fonte: ns stime su dati Istat Note: (*) pop (65+) / pop totale *100; (**) (pop (0-14) + pop (65+) / pop (15-64) *100; (***) pop (0-14) / pop (65+) *100; (****) pop (15-19) / pop (60-64) *100

Per formulare una stima del fabbisogno abitativo futuro di Cassino, quello che interessa maggior- mente sono gli effetti delle dinamiche demografiche sull’andamento dei nuclei familiari. In questo scenario, si prospetta che il numero di nuclei familiari possa significativamente aumentare sia per ef- fetto dei flussi migratori in entrata sia, soprattutto, a causa della ulteriore contrazione della dimen- sione media delle famiglie. Lo scenario demografico tendenziale evidenzia, infatti, una crescita dei nuclei familiari residenti nel comune di Cassino da 15.946 unità registrate a inizio 2014 a 18.156 nel 2029, con una variazione positiva di circa 2.200 famiglie (+13,9%); dietro quest’incremento, come già det- to, c’è soprattutto il fenomeno della riduzione del numero medio di componenti per famiglia che, in base alle ipotesi formulate, passerebbe dagli attuali 2,19 componenti (2014) a 1,95 componenti nel 2029. Rispetto allo scenario demografico endogeno, si è ipotizzato, in questo caso, che la riduzione del numero medio di componenti per famiglia sia leggermente inferiore, perché appare lecito supporre che l’arrivo di nuovi immigrati, soprattutto dall’estero, dovrebbe far crescere seppur lievemente l’incidenza dei nuclei più numerosi, rallentando in questo modo il processo di “nuclearizzazione” delle famiglie di Cassino.

Scenario demografico tendenziale con componente migratoria: andamento delle famiglie nell’orizzonte temporale 2014-2029

valori assoluti 2014 2019 2024 2029 variazioni 2014-‘29 assolute % popolazione residente 34.994 35.403 35.560 35.405 +411 +1,2 N° medio componenti per famiglia 2,19 2,11 2,03 1,95 -0,24 -11,0 famiglie 15.946 16.779 17.517 18.156 +2.210 +13,9

Fonte: ns stime su dati Istat

La stima del fabbisogno abitativo

Gli scenari demografici illustrati in precedenza rappresentano la base su cui impostare i modelli di valutazione dei fabbisogni di spazio per le abitazioni che prevedibilmente potranno interessare il comune di Cassino nell’orizzonte del prossimo quindicennio che va dal 2014 al 2029. Il dimensio- namento dei fabbisogni abitativi è stato determinato con l'obiettivo di garantire un alloggio per fa-

84 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Gli scenari socio-economici per il dimensionamento

miglia, parametro che appare certamente più corrispondente agli attuali modelli abitativi rispetto al tradizionale rapporto vani/abitante. E’ bene tuttavia precisare come in questa fase ci si limiterà a stimare i fabbisogni che emergono dal lato della “domanda”; naturalmente, occorrerà poi verificare in che misura tali fabbisogni risulteranno effettivamente “sostenibili” per il territorio comunale, ov- vero in grado di rispettare il quadro complessivo dei vincoli e delle compatibilità esistenti dal “lato dell’offerta” e, più in generale, dal punto di vista più strettamente urbanistico e territoriale.

Per stimare tali fabbisogni è tuttavia necessario conoscere quale sia attualmente la condizione abita- tiva della popolazione residente a Cassino. I dati di fonte Istat relativi all’ultimo censimento del 2011 rappresentano la base di partenza per analizzare questo fenomeno. Purtroppo, tuttavia, i dati sullo stock abitativo totale resi finora disponibili dall’Istat sono ancora del tutto provvisori. E’ vero che l’Istat di recente (agosto 2014) ha pubblicato alcuni primi dati definitivi sulle abitazioni, ma que- sti si riferiscono soltanto alle ripartizioni territoriali più aggregate (Italia e singole regioni). Rispetto ai dati provvisori, lo stock abitativo risulta fortemente incrementato. A livello nazionale sono state, infatti, conteggiate oltre 2,1 milioni di abitazioni in più rispetto al dato provvisorio inizialmente pubblicato dall’Istat (+7,3%), mentre a livello regionale (Lazio) lo scostamento fra dato provvisorio e dato definitivo è ancora più marcato, essendo pari al +12,1% (sono, infatti, “emerse” nelle stati- stiche definitive circa 300 mila abitazioni in più rispetto al dato iniziale che riportava la presenza sul territorio regionale di 2.471.849 abitazioni totali).

Se ci si basasse sui dati provvisori, le condizioni insediative della popolazione residente a Cassino apparirebbero senz’altro critiche: alla data dell’ultimo Censimento (nov. 2011), infatti, il numero di abitazioni ad uso residenziale complessivamente disponibili raggiungeva le 14.452 unità, con un rapporto famiglie/abitazioni prossimo al 96% e ben superiore a quello rilevabile, in media, nelle al- tre ripartizioni territoriali.

Situazione insediativa alla data dell’ultimo censimento

nuclei familiari stock abitativo totale (*) famiglie/abitazioni n° n° % Cassino 13.954 14.452 95,9 SLL di Cassino 56.955 65.196 87,4 Provincia di Frosinone 196.247 236.385 83,0

Fonte: ns elaborazioni su dati Istat Note: (*) dati provvisori

Tuttavia, come già anticipato, è lecito supporre che anche lo stock abitativo di Cassino, analoga- mente a quanto accaduto a livello nazionale e regionale, risulti fortemente sottostimato dai dati provvisori e abbia in realtà una consistenza almeno del 10% superiore a quella indicata inizialmente dall’Istat. Questo porterebbe a stimare il numero di abitazioni complessivamente esistenti a Cassino alla data dell’ultimo Censimento (nov. 2011) pari a circa 15.900 unità e non a 14.452 come emerge- rebbe dai dati provvisori. Se si assume per buona questa stima, risulterebbe un rapporto fami- glie/abitazioni pari all’88% circa, che denoterebbe una situazione insediativa assolutamente accetta- bile e non più critica, come lascerebbe viceversa ipotizzare un tasso di occupazione pari al 96% del totale. Queste stime andranno verificate all'atto della pubblicazione da parte del'Istat dei dati defini- tivi relativi allo stock abitativo disaggregati su base comunale.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 85 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

Non si dispone invece di alcuna informazione relativamente allo stock abitativo totale aggiornato al 1° gennaio 2014. In fase di formazione del documento definitivo di piano dovrà quindi essere pre- disposta una indagine ad hoc per definire con maggiore precisione la produzione edilizia del perio- do 2012-2014 e l'attuale condizione abitativa di Cassino.

In mancanza di dati puntuali, si possono formulare in questa sede due diverse ipotesi: § la prima – scenario A – è che l’incremento delle abitazioni fra la fine del 2011 e l’inizio del 2014 sia risultato a Cassino perfettamente in linea con l’aumento dei nuclei familiari (+14,3%); tale ipotesi basata su un presunto equilibrio fra domanda e offerta, impliche- rebbe l’esistenza a Cassino di circa 18.170 abitazioni totali, con un rapporto fami- glie/abitazioni pari all’88% circa, analogo a quello precedentemente ipotizzato alla data del Censimento del 2011; § la seconda – scenario B – è che tale incremento sia risultato in realtà inferiore a quello delle famiglie e pari al +10% circa, il che porterebbe a stimare l’esistenza ad inizio 2014 di un patrimonio costituito da circa 17.500 unità abitative, con un rapporto fami- glie/abitazioni superiore al 91%.

Ora, per quantificare il fabbisogno di nuove abitazioni che potrà manifestarsi nell’arco del prossimo quindicennio occorre fare riferimento alla dinamica dei nuclei familiari prospettata nello scenario de- mografico tendenziale, visto che è proprio alla crescita del numero di famiglie residenti sul territorio comunale che si lega la domanda abitativa che interesserà probabilmente il nostro comune nel corso dei prossimi anni. Lo scenario demografico tendenziale elaborato in precedenza prospetta un aumento dei nuclei familiari quantificabile in 2.210 unità, facendo appunto riferimento all’intervallo temporale 2014-2029. Per stimare il fabbisogno di nuove abitazioni si è quindi ipotizzato di far crescere pro- gressivamente lo stock abitativo del nostro comune fino a raggiungere nel 2029 un valore del tasso di occupazione pari al 90% circa, appena due punti sopra ai livelli stimati per il 2014 (88%). Per rag- giungere tale risultato, sarebbe necessario disporre, a quella data, di uno stock abitativo formato complessivamente da 20.177 unità immobiliari che, tenendo conto della dotazione stimata nei due scenari (A e B), si traduce in un fabbisogno aggiuntivo quantificabile in una “forbice” compresa all’incirca fra 2.000 e 2.700 nuove unità abitative (cfr. tabella seguente).

Stima del fabbisogno abitativo nell’arco del prossimo quindicennio (2014-2029)

situazione previsioni differenza differenza attuale (2014) al 2029 assoluta % famiglie 15.946 18.156 +2.210 +13,9 scenario A abitazioni 18.170 20.173 +2.003 +11,0 tasso di occupazione abitativa 87,8% 90,0% +2,2 - scenario B abitazioni 17.490 20.173 +2.683 +15,3 tasso di occupazione abitativa 91,2% 90,0% -1,2 -

Fonte: ns stime su dati Istat

86 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Gli scenari socio-economici per il dimensionamento

5.2.2 Il fabbisogno di spazi per le attività produttive e di servizio

Le motivazioni che possono generare un fabbisogno di spazi per le attività produttive e di servizio sono molteplici e la loro quantificazione attraverso criteri omogenei o parametri standard presenta non poche difficoltà, oltre che un inevitabile margine di approssimazione. In via generale, la do- manda di spazi da parte delle imprese nasce da esigenze differenti, che vengono di seguito breve- mente richiamate: § il fabbisogno derivante dai processi di consolidamento, crescita e sviluppo del tessuto d’imprese, che costituisce la parte più rilevante della domanda di nuovi spazi, soprattutto nelle realtà più dinamiche dal punto di vista economico e produttivo; § il fabbisogno che dipende da esigenze di adeguamento e/o razionalizzazione, legato cioè all’esigenza da parte delle singole imprese di adeguare la propria dotazione di spazi, al fi- ne di garantire una maggiore efficienza ai processi produttivi; § infine, il fabbisogno collegato ai processi di rilocalizzazione delle imprese esistenti, che riguarda – in modo specifico – quelle imprese che per incompatibilità ambientali e/o per l'insor- gere di diseconomie insediative devono modificare la loro localizzazione sul territorio.

Stimare le diverse tipologie di fabbisogno appena richiamate e fornire precise indicazioni circa l’evoluzione futura della domanda di spazi da parte delle imprese presenta evidentemente non po- che difficoltà, soprattutto per i problemi che si incontrano nel reperire informazioni aggiornate e con il necessario dettaglio territoriale. In questa sede, ci si limiterà a fornire una quantificazione di massima del fabbisogno futuro di spazi basata sul ricorso a parametri medi standard desumibili dalla letteratura.

Per ricostruire la situazione esistente in termini di spazi occupati dalle attività produttive e di servi- zio, si è assunto che la superficie lorda di pavimento, nei principali settori di attività economica (in- dustria in senso stretto, edilizia e attività di servizio), risulti a Cassino in linea con i valori medi rile- vati in altre aree del nostro Paese. In particolare, si è ipotizzato che la superficie media per addetto nel settore dell’industria in senso stretto sia pari all’incirca a 70 mq, nel settore dei servizi si attesti su 50 mq, mentre nel settore delle costruzioni questa non superi i 20 mq. Utilizzando i dati sugli addetti rilevati nell’ultimo censimento Istat del 2011, si è quindi provveduto a stimare gli spazi complessivamente occupati nel territorio comunale dalle imprese operanti nei principali settori di attività economica, in termini di superficie lorda di pavimento (cfr. tabella seguente).

Stima degli spazi occupati dalle imprese appartenenti ai principali settori di attività economica, alla data del censimento del 2011

Settori di attività Addetti Superficie media per addetto Superficie lorda coperta (n°) (mq) (mq) industria in senso lato 2.966 70,0 207.620 costruzioni 672 20,0 13.440 attività di servizio 10.257 50,0 512.850 totale generale 13.895 52,6 733.910

Fonte: ns stime su dati Istat

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 87 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

A questo punto, per stimare la domanda di spazi per le attività produttive e di servizio che potrà ca- ratterizzare il comune di Cassino nell’arco del prossimo quindicennio occorrerebbe formulare delle previsioni sulla futura evoluzione del sistema economico comunale, prestando particolare attenzio- ne all’andamento sia del valore aggiunto sia degli addetti nei principali macro settori di attività eco- nomica. Rimandando alla stesura del piano regolatore il compito di formulare degli scenari puntuali sulle variabili economiche appena indicate, in questa sede si possono avanzare alcune semplici sup- posizioni di seguito brevemente richiamate.

Per quel che riguarda il settore dell’industria in senso stretto è lecito senz’altro ipotizzare che nei prossimi 15 anni si verificherà un ulteriore calo degli addetti che, in prima approssimazione, pos- siamo stimare in una “forbice” compresa fra il -10% ed il -15% rispetto ai valori registrati a fine 2011; al contempo, appare tuttavia ragionevole supporre che potrà determinarsi in questo settore un incremento della produttività del lavoro che si stima possa comportare anche un aumento del fabbisogno medio di spazi per addetto (da 70 a 80 mq pro-capite). Tenendo conto dei due effetti contrapposti (calo del numero complessivo di addetti e contestuale incremento della superficie me- dia per addetto) si arriva ad una stima del fabbisogno aggiuntivo di spazi per questo specifico setto- re che, al massimo, potrà essere pari a 10.000 mq di superficie lorda di pavimento, con un incre- mento del 5% circa rispetto alla situazione attuale. E’ bene tuttavia precisare come questa stima si basi sull’ipotesi che le nuove imprese industriali che si insedieranno sul nostro territorio comunale potranno pienamente utilizzare gli spazi lasciati nel frattempo liberi dalle aziende che chiuderanno i battenti nel corso dei prossimi 15 anni. Nel caso in cui tale eventualità non dovesse in effetti verifi- carsi, è evidente come emergerebbero dei fabbisogni aggiuntivi rispetto a quanto precedentemente indicato, pena l’impossibilità di soddisfare le domande localizzative espresse dalle nuove imprese.

Per quanto riguarda il settore dei servizi le ipotesi che si possono ragionevolmente formulare sono del tutto opposte. In questo caso, infatti, appare lecito supporre che potrà verificarsi un ulteriore in- cremento degli addetti, in linea con le tendenze registrate negli ultimi decenni. Nell’arco del prossi- mo quindicennio, si può in particolare assumere che la crescita degli addetti nel terziario si possa at- testare in una “forbice” compresa fra il +10% ed il +25% rispetto ai valori rilevati nell’ultimo cen- simento nel 2011. Inoltre, anche in questo caso, sembra lecito ipotizzare che tale crescita si possa abbinare anche ad un leggero incremento del fabbisogno medio di spazi per addetto (da 50 a 55 mq pro-capite) che riguarderà anche le attività di servizio preesistenti, ottenendo così un fabbisogno aggiuntivo di spazi per le attività di servizio quantificabile complessivamente in una “forbice” compresa fra 110 mila e 135 mila mq, di cui una parte significativa (almeno il 40/50%) ascrivibile a quelle attività di servizio – come il commercio all’ingrosso, la logistica e le attività di magazzinaggio – che tipicamente tendono ad insediarsi nelle aree di insediamento produttivo e la restante parte imputabile al terziario direzionale e, più in generale, alle altre tipologie di servizi privati.

Infine, per quanto riguarda il settore dell’edilizia, il fabbisogno aggiuntivo di superfici appare del tutto trascurabile, considerando sia lo scarso numero di addetti rilevati sul territorio comunale sia, più in generale, il modesto fabbisogno di spazi per addetto che caratterizza tipicamente questo set- tore.

Nel complesso, quindi, rispetto ai valori di superficie occupata stimati per il 2011, il fabbisogno ag- giuntivo di spazi che potrebbe caratterizzare il comune di Cassino nell’arco del prossimo quindi- cennio si attesterebbe all’incirca fra un minimo di circa 120 mila mq e un massimo di circa 150

88 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo L'accessibilità e la mobilità

mila mq di superficie lorda di pavimento, con un incremento in termini percentuali compreso fra il 15% ed il 20%.

Stima del fabbisogno di spazi per attività produttive e di servizio: periodo 2014-2029

settori di attività superficie lorda coperta superficie lorda coperta al 2024 al 2029 (mq) (mq) industria in senso stretto 3.500 - 7.000 5.000 - 10.000 costruzioni 1.500 - 3.000 2.000 – 5.000 attività di servizio 75.000 - 90.000 110.000 - 135.000 totale 80.000 - 100.000 117.000-150.000

Fonte: ns stime su dati Istat

In conclusione è opportuno precisare come le stime sui fabbisogni di spazio appena proposte non possano in alcun modo tener conto di eventuali nuovi insediamenti produttivi di media/grande di- mensione che dovessero localizzarsi all’interno del territorio comunale. Qualora questi fenomeni dovessero effettivamente accedere, questi dovranno essere oggetto di una specifica valutazione – at- traverso gli strumenti previsti dalla pianificazione urbanistica – per adeguare l’offerta di spazi alle ef- fettive richieste espresse dalle nuove imprese.

5.3 L'accessibilità e la mobilità

Lo strumento urbanistico interviene sul tema della mobilità sia direttamente, attraverso l’individuazione di nuovi corridoi infrastrutturali , sia indirettamente attraverso la definizione di li- nee strategiche che devono essere poi riprese, sviluppate e attuate dagli specifici piani di settore, e in particolare dai piani del traffico e della mobilità, ed è proprio tale secondo aspetto a rivestire oggi il peso più rilevante.

Gli indirizzi per il Pucg sono essenzialmente definiti dalle seguenti 4 elaborazioni principali: § l'individuazione della gerarchia della rete stradale § la perimetrazione delle zone di traffico § lo schema del trasporto pubblico § la ciclabilità.

5.3.1 L'individuazione della gerarchia della rete stradale

Con tale operazione si attribuisce ai diversi rami un differente grado di importanza rispetto alle esi- genze poste dalle diverse componenti del traffico veicolare (di scambio, di attraversamento, inter- no), grado cui deve corrispondere un diverso obiettivo di funzionalità. È sulla base della classifica- zione, in particolare, che devono essere ricercati gli equilibri possibili tra funzioni di traffico e fun-

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 89 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

zioni urbane e di conseguenza indirizzati gli esiti progettuali delle proposte di riassetto dei nodi di traffico e di ristrutturazione degli assi stradali sui quali si ritiene necessario intervenire.

Nello schema riportato di seguito sono individuati i principali elementi di orientamento di una tale operazione, con la definizione del telaio viabilistico portante, dei suoi punti di snodo e dei tratti di completamento. Lo schema prevede anche due possibili alternative per la collocazione degli assi centrali (via De Nicola e corso della Repubblica) rispetto al telaio portante.

L’indicazione che emergerebbe dal dispositivo di pedonalizzazione oggi in atto, ancorché limitato al sabato sera e alla domenica, è quella di limitare fortemente le funzioni di traffico sull’asse di corso della Repubblica. Se confermata tale indicazione richiederebbe di individuare un circuito di distribu- zione alternativo che consenta di perimetrare un’area centrale relativamente ampia destinabile a un regime di funzionamento a forte privilegio pedonale. Se invece dovesse essere confermato l’assetto ‘feriale’, si aprirebbe il tema complesso e delicato della compatibilizzazione tra le funzioni di traffico assegnate ai due assi di penetrazione centrale e le importanti funzioni urbane che su di essi insisto- no.

90 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo L'accessibilità e la mobilità

Gerarchizzazione della rete stradale: schema di orientamento

Alternativa di assetto della rete centrale

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 91 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

Un altro aspetto che è opportuno evidenziare è quello di destinare il vecchio tracciato della Sp 46 per il ruolo di collegamento della zona universitaria con il trasporto dolce e con il trasporto pubblico, spostando sulla via Ausonia quello di collegamento con il trasporto privato.

Lo schema contiene anche alcune indicazioni relative a interventi di natura infrastrutturale, e in par- ticolare: § la realizzazione di un by pass della Casilina sud che ne ripristini un collegamento efficiente con la superstrada; § la realizzazione di un tracciato trasversale a nord del nucleo centrale di Cassino che col- leghi la via Caira e la Sr 509 con lo svincolo dell’ospedale sulla superstrada; § la ristrutturazione di una serie di punti di snodo lungo l’asse Bonomi-Garigliano; § l’adeguamento dell’innesto di via Zamosh sulla via De Nicola.

Si segnala anche l’opportunità di prevedere un ridimensionamento dell’attuale e inefficiente svinco- lo tra la superstrada e la Casilina ovest, ridimensionamento che, oltre a migliorare l’efficienza tra- sportistica, renderebbe fruibile un’ampia area oggi interclusa all’interno delle rampe di svincolo.

5.3.2 La perimetrazione delle zone di traffico

Le perimetrazioni, la cui definizione è strettamente integrata con l’operazione di classificazione della rete stradale sopra descritta, definiscono quali categorie di traffico escludere o privilegiare nelle di- verse zone delimitate, e in tal senso assumono anche importanti conseguenze sotto l'aspetto norma- tivo: § il centro abitato individua in particolare le strade nelle quali in generale prevalgono le funzioni urbane; § la zona di particolare rilevanza urbanistica (Zpru) individua le zone maggiormente attrat- tive per le quali devono operare strumenti specifici di governo dell'accessibilità, con particolare riferimento alla regolazione della sosta; § la zona a traffico limitato (Ztl) dove è possibile e opportuno porre vincoli alla circola- zione delle diverse categorie di veicoli; § le zone a velocità moderata nelle quali è opportuno adottare un limite generalizzato di velocità inferiore a quello altrimenti previsto rispettivamente per le aree urbane e suburbane; § le “isole ambientali” dove prevalenti divengono le esigenze (e le modalità) di circo- lazione di pedoni e ciclisti; § le zone pedonali infine, dove tali esigenze diventano esclusive.

La definizione delle perimetrazioni potrà essere completata ovviamente solo contestualmente al completamento della gerarchizzazione della rete e, pertanto, vengono qui indicati solo dei possibili orientamenti progettuali.

In primo luogo pare opportuno estendere la zona di particolare rilevanza urbanistica all’intera area urba- na centrale, quella cioè compresa tra la ferrovia a sud, la via di Biasio a ovest, via Campanella a nord e via Europa a est. Ad essa vanno aggiunti i parcheggi a servizio dell’Abbazia, l’area dell’ospedale e

92 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo L'accessibilità e la mobilità

l’area dell’Università della Folcara. Alle politiche di governo della sosta va infatti affidato il compito di alleggerire una pressione di domanda decisamente eccessiva non solo rispetto a obiettivi ancor- ché minimali di qualità dello spazio pubblico, ma anche rispetto a obiettivi di recupero di efficienza della stessa accessibilità automobilistica alle funzioni presenti nell’area centrale.

Per quanto riguarda le zone a velocità moderata, e più precisamente le zone urbane nelle quali abbassare il limite di velocità dai 50 ai 30 km/h, gli indirizzi del Pucg vogliono oggi aderire alle più recenti ac- quisizioni tecniche in materia che riconoscono nell'abbassamento del limite di velocità nelle aree urbane una condizione indispensabile per garantire livelli di sicurezza coerenti con gli obiettivi di ri- duzione dell'incidentalità grave stabiliti dall'Unione europea e ratificati anche dal nostro paese. In definitiva si propone l'adozione del limite di velocità a 30 km/h per l'intera area urbana compatta (“città 30”) con la sola esclusione di quasi tutti i tratti perimetrali della viabilità principale. Analoghe perimetrazioni dovranno essere previste per i principali nuclei di Caira e Sant'Angelo in Theodice.

Le isole ambientali restano definite dalle maglie della rete viaria che sarà individuata come necessaria per garantire una corretta distribuzione del traffico. Esse coincidono cioè con le aree intercluse che, per le loro caratteristiche urbanistiche, possono essere riconosciute come strettamente residenziali. La viabilità interna a tali zone di conseguenza serve, o dovrebbe servire, esclusivamente per consen- tire l’accesso alle abitazioni. Nella realtà molte di tali zone, per conformazione fisica e topologia del- la viabilità interna, possono essere interessate da funzioni di traffico e/o comportamenti di guida non coerenti con tale classificazione.

Per ciascuna di tali zone dovrà quindi essere sviluppata una specifica progettazione che definisca i provvedimenti circolatori locali, gli elementi di arredo, i dispositivi di rallentamento, la segnaletica e quante altre azioni risultassero necessarie al fine di eliminare ogni traffico di attraversamento, im- porre velocità fortemente moderate e comportamenti particolarmente attenti, garantire la piena si- curezza e libertà di circolazione di pedoni e ciclisti, favorire usi sociali dello spazio pubblico.

Perimetro della “città 30” (in rosa)

Per quanto infine riguarda le aree pedonali urbane, queste oggi si limitano sostanzialmente alla già ri- cordata chiusura al traffico nel fine settimana di corso della Repubblica. L’ipotesi di gerarchizzazio- ne della rete stradale sviluppata a partire da tale dispositivo consente di identificare una ampia zona

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 93 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

potenzialmente destinabile alla circolazione pedonale, e precisamente l’area compresa tra le vie Gari, d’Annunzio, De Nicola e Di Biasio.

5.3.3 Lo schema del trasporto pubblico

Il sistema del trasporto pubblico deve anzitutto essere riorganizzato attorno al nodo della stazione ferroviaria, dove vanno previsti sia il transito che l’attestamento delle linee di superficie. Va in se- condo luogo avviata una ristrutturazione del servizio che porti a identificare una rete più compatta e frequente.

Le ipotesi ancora recentemente circolate di tranvia o tramtreno vanno ovviamente in questa dire- zione. Si ritiene tuttavia ben opportuno non rimandare all’introduzione di una diversa - e più com- plessa e costosa - tecnologia l’attuazione di una ristrutturazione che, ancorché in termini sperimen- tali, può e deve essere praticata nell’immediato anche con modalità tradizionali (quali ad esempio bus o bus-navetta).

Il corridoio potenzialmente più interessante è quello che collega il polo scolastico e universitario della Folcara con il centro e di qui con la Casilina sud verso San Bartolomeo. Sarebbe presumibil- mente poco efficiente portare una linea siffatta sino all’ospedale, data la collocazione notevolmente decentrata di quest’ultimo. Risulta forse più opportuno servire tale polarità via superstrada con un servizio navetta attestato alla stazione ferroviaria; le elevate velocità commerciali di una tale linea consentirebbero infatti di contenere notevolmente i costi di esercizio.

Linea ‘forte’ del trasporto pubblico urbano

94 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

5.3.4 La ciclabilità

L’individuazione di una rete ciclabile in senso proprio va limitata alle connessioni dell’area centrale con le frazioni, connessioni che possono peraltro sfruttare vuoi tratti - opportunamente attrezzati - di viabilità rurale, vuoi tracciati arginali. In particolare il percorso già esistente del Gari consentireb- be di mettere in collegamento il centro con la Folcara, mentre quello del Rapido e del Gari può co- stituire l’asse di riferimento per collegare le frazioni di Caira e Sant'Angelo in Theodice. Gli inter- venti di nuova realizzazione possono pertanto limitarsi a pochi tratti di ‘ricucitura’, mentre l’impegno più rilevante sarà quello di fornire di illuminazione i tracciati rurali individuati.

La ciclabilità nel nucleo centrale potrà invece sfruttare il complesso degli interventi di gestione del traffico sopra delineati, e in particolare la moderazione estensiva delle velocità (“città 30”), la realiz- zazione delle “isole ambientali”, l’eventuale realizzazione dell’area centrale a forte priorità pedonale.

Quali interventi complementari si ricordano infine la necessità di organizzare una velo-stazione a servizio della stazione ferroviaria, di distribuire nell’area centrale un adeguato numero di rastrelliere nonché di realizzare punti attrezzati di ricovero in corrispondenza dei principali poli attrattori, scuo- le e sedi universitarie in primis.

5.4 Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

5.4.1 La tutela e la disciplina del territorio non urbanizzato

Le strategie per il territorio rurale e aperto sono parte della più complessiva strategia di piano per il contenimento del consumo di suolo e la sicurezza idrogeologica, attraverso il mantenimento e la ge- stione sostenibile degli ecosistemi naturali e agricoli dai quali a loro volta dipendono gli equilibri ecologici e ambientali e la complessiva identità e qualità paesaggistica del territorio del comune di Cassino.

Le politiche comunali per il territorio rurale e aperto devono tener conto della natura “duale” dell’agricoltura di Cassino, descritta dettagliatamente nel par. 4.1.

Da un lato, si registra la presenza di un’agricoltura ufficiale, quella censita dai censimenti Istat, che comprende le aziende agricole professionali. Questa agricoltura è in fase di intensa ristrutturazio- ne, con la dimensione media delle aziende che sta crescendo, come effetto del drammatico calo del numero di aziende nell’ultimo decennio 2000-2010 (-65%), cui corrisponde una maggiore te- nuta della superficie agricola, sia totale (Sat, -37%), che di quella utilizzata (Sau, -33%).

Resta il fatto che il 60% del territorio rurale comunale non rientra nell’universo di osservazione Istat. È questo il territorio rurale silente, costituito da micro e nano aziende che l’Istat non rileva, ma che pure presentano spiccati caratteri di vitalità e multifunzionalità. Questo territorio rurale silente costituisce nel suo complesso il “giardino”, la grande infrastruttura paesaggistica e ambientale di supporto al sistema insediativo, che è in essa disperso e fittamente compenetrato, a formare un mo- saico a elevata complessità, che pure attende regole di gestione, governo e ricomposizione adeguate.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 95 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

A conferma dei rilevanti aspetti di dispersione insediativa, sono i dati già evidenziati in sede di anali- si, secondo i quali il 55% della superficie urbanizzata comunale è localizzata nel territorio aperto; di questa, oltre il 75% ricade in aree aventi superficie inferiore a 1 ettaro, circa il 15% in aree di super- ficie compresa fra 1 e 2 ettari, solo il 10% in aree superiori a 2 ettari.

Questo fenomeno deve essere, in prospettiva, attentamente governato per evitare di raggiungere, in porzioni significative del territorio comunale, un “punto di rottura”, che sarebbe poi quello nel qua- le il sistema degli spazi rurali giunge a un grado di frammentazione/interclusione, a opera del tessu- to insediativo e della rete infrastrutturale, che ne limita irreversibilmente la multifunzionalità, intesa come capacità di produrre congiuntamente beni e servizi di mercato, unitamente a beni e servizi pubblici legati alla qualità ambientale, al paesaggio, alla biodiversità.

Un’altra componente silente del capitale rurale del comune di Cassino è costituita dall’ingente patri- monio di ecosistemi seminaturali: come detto in precedenza, nel comune di Cassino sono presenti ben 2.200 ettari di boschi e aree naturali in evoluzione, in corrispondenza dei versanti montani ma anche della rete di corridoi fluviali. Di questo esteso sistema di naturalità l’Istat ne censisce un de- cimo circa: così, anche la rete ecologica comunale non è contabilizzata, non entra nelle statistiche ufficiali, nel registro ufficiale del patrimonio comunale.

Compito della pianificazione comunale sarà quindi di riconoscere e rafforzare il ruolo e il valore di questo straordinario patrimonio, che costituisce la matrice ecologica, l’infrastruttura verde per il mantenimento degli equilibri ambientali, per la connessione degli ambiti montani con quelli di pia- nura, per il governo delle acque e del rischio, per il loisir e la vita all’aria aperta, definendo criteri e condizioni per la gestione sostenibile a beneficio dell’intera comunità locale. Come evidenziato e ripetuto in precedenza, va inoltre ricordato che il territorio aperto del comune di Cassino è stato stravolto da una modalità insediativa diffusa e dispersiva che ha determinato enormi problemi urbanistici e ambientali, aggravando i costi di gestione, sminuendo la qualità della vita e le relazioni, aumentando i rischi di dissesto ambientale. Il nuovo piano, avvalendosi anche de- gli studi sui nuclei abusivi condotti dal comune, contrasterà con decisione il fenomeno della dissipa- zione territoriale e potrà eventualmente individuare ambiti specifici nel territorio con l’obiettivo di reperire gli spazi pubblici che mancano e di migliorare l’accessibilità e il rapporto con la città. Sa- ranno permessi gli interventi di trasformazione previsti dalla legge, per gli immobili esistenti legitti- mi o legittimati; senza l'aggravio dei carichi insediativi e di ulteriore impermeabilizzazione dei suoli.

Ai fini della disciplina delle trasformazioni, il territorio non urbanizzato è stato articolato in due ambiti in funzione dei caratteri paesaggistici, ambientali e produttivi differenziati: § territorio aperto a prevalente carattere naturale-paesaggistico; § territorio aperto a prevalente carattere rurale complesso.

Il territorio aperto a prevalente carattere naturale-paesaggistico

Include le aree di maggiore pregio naturale e paesaggistico individuate dal piano territoriale paesag- gistico regionale (Ptpr) e dal piano territoriale provinciale generale (Ptpg). Nello specifico, per quan- to riguarda il Ptpr, i paesaggi inseriti nella perimetrazione del territorio aperto a carattere prevalentemente naturale-paesaggistico sono:

96 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

§ il paesaggio naturale § il paesaggio di continuità naturale § il paesaggio agrario di naturalità § il paesaggio agrario di rilevante valore § il paesaggio agrario di valore.

Per quanto riguarda il Ptpg sono stati inclusi i sistemi ambientali montani del Massiccio del monte Cairo e dei monti della Meta e delle Mainarde e i sistemi ambientali delle valli fluviali del fiume Rapido, valle del Liri e valle del fiume Garigliano; tali sistemi includono in particolare: § le aree di elevato valore naturalistico § le aree di medio valore naturalistico § le aree agricole con valori naturalistici residui o con potenzialità di recupero naturalistico- ambientale.

In tali ambiti territoriali sono incluse anche le aree a rischio idraulico individuate dal piano stralcio di assetto idrogeologico dell’autorità di bacino Liri Garigliano e Volturno, quasi totalmente localiz- zate al sud del territorio comunale di Cassino.

Con riferimento agli indirizzi generali riassunti in precedenza, nel territorio aperto a prevalente carattere naturale-paesaggistico gli indirizzi per il Pucg si prefiggono in particolare la salvaguardia dell’integrità strutturale, dell’estensione e della continuità degli ecosistemi a più elevata naturalità (aree forestali, aree seminaturali in evoluzione, praterie) evitandone la frammentazione, rafforzandone il valore ecologico, la biodiversità e la multifunzionalità mediante l’applicazione delle misure silvo-ambientali e di sostegno delle filiere forestali e zootecniche contenute nel piano di sviluppo rurale.

In questa porzione del territorio rurale comunale la presente proposta preliminare si propone anche la tutela attiva delle aree agricole, degli arboreti e delle consociazioni tradizionali, come anche dei mosaici agricoli ed agroforestali, con l’obiettivo di preservarne la funzione di habitat complementari e di zone cuscinetto rispetto alle aree a maggiore naturalità e di zone di collegamento funzionale tra le aree pe- demontane e i fondovalle. In queste aree, devono essere mantenuti gli elementi di diversità biologica (siepi, filari arborei, alberi isolati) in esse presenti e per le sistemazioni tradizionali (terrazzamenti, ci- glionamenti, muretti divisori in pietra) favorendone il recupero e la manutenzione attiva mediante il ricorso alle misure contenute nel piano di sviluppo rurale.

Un più elevato grado di attenzione, ai fini del contenimento dei rischi, è richiesto nella gestione delle aree forestali, di prateria e agricole caratterizzate da pericolosità idrogeologica elevata o molto eleva- ta, favorendo l’applicazione delle misure silvoambientali e agroambientali del piano di sviluppo rurale orientate alla regimazione delle acque, alla manutenzione delle sistemazioni e opere monta- ne, alla protezione delle caratteristiche di integrità e continuità delle coperture pedologiche e del manto vegetale, con il ricorso preferenziale a tecniche di ingegneria naturalistica.

Nel territorio aperto a prevalente carattere naturale-paesaggistico particolare rilevanza assume la gestione de- gli spazi rurali di pertinenza fluviale e dei fondovalle alluvionali, tutelando gli elementi di naturalità e le condizioni di continuità e apertura degli spazi agricoli, allo scopo di preservarne la funzione di cor- ridoio ecologico, di fasce tampone a protezione delle risorse idriche, di aree di mitigazione del rischio idraulico.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 97 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

Il territorio aperto a prevalente carattere rurale complesso

Riguarda tutto il resto del territorio aperto e in particolare: per il Ptpr: il paesaggio agrario di continuità per il Ptpg: § le aree agricole con valore naturalistico o con potenzialità di recupero naturalistico- ambientale in zone prevalentemente collinari § il territorio agricolo aperto esterno alle costruzioni insediative urbane e territoriali e alle aree con valore o con potenzialità di recupero naturalistico.

In considerazione della particolare struttura a mosaico complesso rurale-urbano che contraddistin- gue queste porzioni del territorio comunale di Cassino, gli indirizzi di piano sono orientati a finalità generali di salvaguardia dell’integrità degli spazi rurali residui, considerati nel loro complesso, siano essi caratterizzati da maggiore integrità, apertura, continuità; ovvero da più elevato grado di fram- mentazione e interclusione ad opera del tessuto urbano e infrastrutturale, in considerazione del loro ruolo chiave come spazi aperti multifunzionali necessari per preservare i valori e le funzioni agro- nomico-produttive, ecologiche, ambientali, paesaggistiche e ricreazionali del territorio comunale, prevenendo ulteriori processi di frammentazione e di dispersione insediativa.

L’obiettivo delle politiche comunali per questo ambito territoriale è pertanto finalizzato alla salva- guardia e mantenimento all’uso agricolo delle aree rurali di frangia periurbana e di quelle interstiziali e intercluse, per il loro valore di spazi produttivi e sociali, anche legati alla valorizzazione crescente delle filiere corte e dei prodotti “a chilometro zero”, basate su sistemi produttivi a elevata sostenibi- lità (agricoltura biologica e integrata). Questo sistema capillare di spazi aperti multifunzionali in am- bito urbano svolge inoltre un'importante funzione di mitigazione del rischio ambientale, e risulta es- senziale per la continuità e leggibilità dei paesaggi rurali di pianura, e per la costituzione di un’interfaccia riconoscibile e di elevata qualità ambientale e paesaggistica con le aree del territorio aperto a prevalente carattere naturale-paesaggistico.

Queste aree svolgono dunque nel loro complesso la funzione, al di là del frammentato regime pro- prietario, di un grande e diffuso parco agricolo comunale, non considerato come spazio residuale, ma piuttosto come elemento distintivo di qualità territoriale, generatore di servizi intangibili di natura pubblica che attengono alla qualità complessiva del territorio e della città di Cassino come ambiente di vita vitale, salubre, sicuro, diversificato.

5.4.2 I caratteri del territorio urbanizzato

Come si è già osservato, il sistema urbano di Cassino si caratterizza per una struttura urbana centra- le, il capoluogo, e i nuclei urbani di Caira e Sant'Angelo in Theodice, a cui negli anni si sono aggiun- ti nuovi insediamenti per attività produttive, infrastrutturali, per residenze e per servizi (campus universitario e scolastico, ospedale), ma soprattutto una disseminazione di alloggi nello spazio aper- to che ha stravolto l'originario assetto territoriale, determinando la formazione di una vera e propria anti-città per diffusione. Solo alcune delle principali previsioni pubbliche del piano regolatore del 1980 hanno quindi trovato attuazione, in particolare, ai nuclei urbani principali, posti lungo l’asse longitudinale nord-sud, si sono aggiunti, lungo l'asse trasversale est-ovest, il quartiere di San Barto-

98 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

lomeo e il nucleo Asi-Cosilam al confine con il comune di Villa Santa Lucia nella parte occidentale del territorio.

Una sintetica classificazione dei tessuti insediativi può essere operata classificandoli in base alla se- guente articolazione: § storici § consolidati § da recuperare § sparsi nel territorio aperto § a organizzazione morfologica specialistica.

Tessuto storico Comprende i tessuti della nuova Cassino dopo la rifondazione, e i nuclei con carattere di perma- nenza storica (riferiti a Caira e Sant'Angelo in Theodice) intorno ai quali si sono formati i successivi sviluppi insediativi. L’individuazione è stata effettuata facendo riferimento alla cartografia del piano di ricostruzione, avendo incluso anche quelle parti di tessuto urbano (edifici, strade e spazi pubblici) completate in epoca più recente.

Il tessuto storico di Cassino, che misura circa 80 ettari, è delimitato: a nord dal Monastero di S. Sco- lastica e dalle pendici della Rocca Ianula, a sud dalla stazione ferroviaria, a est dal corso del fiume Rapido e dall'arco stradale delle vie Donizetti e Zamosch, a ovest dalla via Di Biasio alle pendici di Montecassino.

Il tessuto storico di Caira 0,7 ettari, è quello innervato dal Corso San Basilio, con l’edificazione resi- denziale, i servizi e gli spazi pubblici a esso afferenti.

Il tessuto storico di Sant'Angelo in Theodice è caratterizzato invece dallo sviluppo lineare lungo corso Trieste e piazza Mazzini, in corrispondenza del ponte sul Gari. Misura poco più di 0,5 ettari racchiusi a est dalle sponde del fiume Gari e a ovest dalla Sp 76.

Gli interventi previsti, da realizzare in forma diretta sui singoli lotti oppure tramite piani attuativi (di recupero) definiti dal nuovo piano, riguarderanno: § la tutela e la valorizzazione del tessuto originario, della maglia insediativa, dell'impianto fondiario e degli elementi di pregio architettonico; § il ripristino/sostituzione degli elementi mancanti/non realizzati o incongrui morfologi- camente e funzionalmente rispetto l'impianto di fondazione (riallineamento dei fronti urbani); § l’utilizzo delle aree libere per il soddisfacimento degli standard urbanistici di vicinato.

Le destinazioni d'uso dovranno perseguire in particolare il mantenimento, o il ripristino, dell'utiliz- zazione abitativa e delle utilizzazioni direttamente connesse a quella abitativa (artigianato di produ- zione di beni connessi con le persone e le abitazioni, artigianato di servizio, esercizi commerciali al dettaglio, pubblici esercizi, attività ricettive, uffici privati, studi professionali, strutture per l'istruzio-

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 99 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

ne primaria, strutture culturali, strutture associative, strutture ricreative, strutture religiose, strutture per le prime prestazioni sanitarie).

Per quanto riguarda in particolare l’area centrale di Cassino, sono necessari il potenziamento della villa comunale come inizio del parco del Gari e la definizione di una rete di percorsi ciclopedonali per la connessione dei vicini importanti beni monumentali (teatro romano, Rocca Ianula, Abbazia di Montecassino, ecc.).

Tessuto consolidato Corrisponde alla zona territoriale omogenea B) del Dm 1444/1968 ed è formato da aree di espan- sione private, oppure da piani attuativi d’iniziativa pubblica, adiacenti al tessuto storico, sostanzial- mente saturi, con tipologie prevalentemente plurifamiliari aggregate. Oltre alle residenze è presente un mix funzionale costituito da attività commerciali e terziarie, servizi e attrezzature pubbliche e private, verde pubblico, parcheggi, ecc. Per quanto riguarda l’area centrale, il tessuto consolidato coincide in gran parte con la zona B1 del vigente Prg, includendo anche il quartiere di edilizia residenziale pubblica San Pasquale. La superfi- cie complessiva ammonta a poco meno di 165 ettari. A Caira, il tessuto consolidato riguarda gli insediamenti di edilizia pubblica (Peep) a nord del tessuto storico. A Sant'Angelo in Theodice, riguarda le parti a nord e a sud in continuità al tessuto storico e il quartiere di edilizia pubblica a ponente del fosso Marzano. Gli interventi ammissibili riguardano il completamento della struttura urbana nei lotti liberi, attra- verso modalità di trasformazione diretta. Ricadono nel tessuto consolidato i lotti liberi interessati da vincoli di Prg a contenuto espropriativo per la realizzazione di standard, vincoli decaduti per decor- renza dei termini. Nel nuovo piano per i suddetti lotti saranno previste modalità di trasformazione diretta d’iniziativa privata, riservando a standard solo parte della superficie (da determinare caso per caso).

Tessuto da recuperare Comprendono soprattutto le espansioni recenti lungo le strade di accesso ai centri urbani e nelle aree di frangia caratterizzate dalla presenza di lotti inedificati, dalla scarsa dotazione di aree e servizi pubblici e dall’inadeguatezza della rete viaria. Alle residenze si affiancano disordinatamente capan- noni industriali ed edifici produttivi, spazi non edificati con carattere residuale sia del sistema edifi- cato che di quello agricolo. La funzione prevalente è quella residenziale organizzata in tipologie mi- ste dalla palazzina/torre a quelle mono o plurifamiliari isolate in lotti anche molto estesi che si con- figurano come parti urbane incompiute. Questi tessuti/non tessuti, nel nucleo di Caira, comprendono le zone parzialmente edificate poste tra il fosso di Caira e il torrente Calcara, in gran parte coincidenti con la zona C del vigente Prg (21,6 ettari). Per il centro di Cassino, riguardano quelle parti di territorio sottoposte a piani attuativi dalla vigente pianificazione urbanistica e non attuati o non del tutto realizzati: a nord l'ambito di San Silvestro (20,8 ettari), a sud l'ambito del Colosseo (27,3 ha), a est, lungo la Casilina, il comprensorio di San Bartolomeo (46,5 ha).

100 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

A Sant'Angelo in Theodice, il tessuto da recuperare è stato individuato a ovest dell’aggregato urba- no, nelle parti urbanizzate comprese nella zona C del vigente Prg e situate tra la Sp 76 e il vallone del fosso Marzano (2,4 ettari). Gli obiettivi prefissati per il tessuto da recuperare riguardano: § la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali (a cominciare dai corsi d'acqua), con la definizione di regole per il corretto inserimento paesaggistico e ambientale e l'efficien- tamento energetico; § la ricomposizione delle frange urbane, prevedendo interventi di integrazione dei tessuti insediativi; § interventi di demolizione e ricostruzione finalizzati all'innalzamento della qualità abitativa e a una maggiore dotazione di standard; § il soddisfacimento di parte della domanda insediativa individuata nel dimensionamento del piano; § la delocalizzazione delle funzioni non compatibili (attività produttive); § l’adeguamento del sistema viario e le riconnessioni fisiche e funzionali con le parti di cit- tà consolidata. Le trasformazioni ammissibili, da realizzarsi secondo modalità prevalentemente indirette da definirsi nel piano regolatore, oltre a quelle già descritte nei precedenti tessuti, comprendono operazioni di ristrutturazione urbanistica (modificando anche gli elementi della maglia insediativa, dell'impianto fondiario, della giacitura e della larghezza degli elementi viari, del sistema degli spazi scoperti e dei relativi rapporti tra spazi scoperti, spazi coperti e volumi edificati, ecc.), nonché interventi di nuovo impianto (con il ricorso alla vasta gamma di piani attuativi di cui disponiamo, opportunamente adottando quelli più adeguati alle diverse fattispecie).

Tessuto a organizzazione morfologica specialistica Sono ambiti a carattere prevalentemente monofunzionale la cui conformazione fisica e tipologica è strettamente connessa con le specifiche destinazioni d’uso e occupano una consistente superficie complessiva pari a circa 413 ettari. Sono stati distinti quelli con funzioni prevalenti a servizi (Uni- versità, ospedale, caserma dell'esercito, cimiteri, stadio, ecc.) e quelli per attività di produzione (pia- no Asi Cosilam, Pip, e altre zone produttive). Dalle stime effettuate sul consumo di suolo, in tali ambiti risulta evidente una grande disponibilità di spazi liberi: solo nell'ambito dell'Università, in lo- calità Folcara, risultano non utilizzati quasi 50 ettari; mentre circa 160 ettari risultano liberi tra gli ambiti con prevista funzione produttiva. Per essi il piano prevederà, tramite appositi strumenti at- tuativi, una serie di interventi volti in particolare: § alla localizzazione di parte della domanda abitativa nella zona Università, anche al fine di utilizzare al meglio i servizi pubblici recentemente realizzati (campus scolastico lungo la Sp per Sant'Angelo in Theodice); § al consolidamento delle attività produttive alla luce della domanda di spazi per la produ- zione soprattutto di servizi.

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 101 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

5.4.3 Le dimensioni massime degli insediamenti

Nel precedente paragrafo 5.2 sono stati esposti gli scenari di sviluppo demografico ed economico attraverso i quali sono stati stimati i fabbisogni di spazi in un arco temporale quindicennale. Le sti- me al 2029 possono essere così sintetizzate: § da 2.000 a 2.700 nuovi alloggi con un incremento compreso fra il 10 e il 15% dello stock abitativo attuale; § da 120.000 a 150.000 mq di nuove superfici utili lorde per la produzione di beni e servizi, con un incremento in termini percentuali compreso fra il 15% ed il 20% delle superfici attuali.

Ai fini di un primo dimensionamento del Pucg possono essere ragionevolmente assunti valori in- termedi pari a: § 2.500 nuovi alloggi che, con un parametro medio di 300 mc ad alloggio, corrispondono a circa 750.000 mc aggiuntivi inclusi eventuali spazi da destinare a standard; § 140.000 mq di nuove superfici utili lorde per la produzione di beni e servizi, di cui circa 12.000 da destinare alla produzione industriale-artigianale e 128.000 per le attività di ser- vizio.

Spetterà, ovviamente, alla stesura definitiva del Pucg l'esatta determinazione dei bisogni di spazi te- nendo conto in primo luogo della migliore conoscenza del patrimonio esistente per il quale finora l'Istat, come s'è visto, non fornisce dati definitivi e, in secondo luogo, delle iniziative edilizie in cor- so di realizzazione, quindi da sottrarre al dimensionamento proposto.

Per quanto riguarda la quota residenziale si è ritenuto opportuno orientare i nuovi interventi verso un modello con forte carattere urbano finalizzato a migliorare l'utilizzazione degli spazi, a dare maggiore compattezza agli insediamenti esistenti, a ridefinire i margini urbani oggi fortemente disarticolati. La densità media utilizzata è di 40 alloggi/ettaro, corrispondente a un indice di edificabilità territoriale di 1,2 mc/mq18, valore leggermente inferiore a quello dei comparti C1 e F del vigente Prg (pari a 1,35 mc/mq). L'ipotesi è di utilizzare insediamenti più densi (con 50 alloggi/ettaro e 1,5 mc/mq) nelle parti urbane compatte e insediamenti semi-intensivi o estensivi (25 alloggi/ettaro e 0,75 mc/mq) nelle aree meno centrali. La superficie complessiva necessaria a soddisfare il fabbisogno abitativo è stimabile quindi in circa 63 ettari (=2.500 alloggi/40 alloggi/ha). In essa è inclusa, ovviamente, quella da riserva- re alle infrastrutture e agli standard urbanistici nella misura non inferiore a 18 mq/ab.

Per quanto riguarda il fabbisogno di spazi per la produzione di beni e servizi sono state formulate le seguenti ipotesi: § insediamenti per attività produttive: rapporto di copertura pari al 40% che, nel caso di edifici a un solo piano, corrisponde ad un indice di edificazione territoriale di 0,4 mq/mq; § insediamenti per attività di servizio: indice di edificabilità territoriale pari a 0,4 mq/mq corrispondente ad un valore medio di 1,2 mc/mq analogo a quello adottato per gli inse- diamenti residenziali.

18 40 alloggi/ettaro corrispondono a 12.000 mc/ha =1,2 mc/mq

102 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

La superficie complessiva delle aree necessarie a soddisfare il fabbisogno di spazi per la produzione di beni e servizi, assumendo l'indice territoriale comune di 0,4 mq/mq, può essere quindi stimata in 35 ettari (= 140.000 mq/0,4 mq/mq). Tale superficie include, anche in questo caso, la quota da ri- servare alle infrastrutture e agli standard urbanistici, nella misura del 10% della superficie territoriale per gli insediamenti produttivi e dell'80% della Sul per gli insediamenti destinati ad attività di servi- zio.

Per completare il quadro dell'offerta di spazi ragionevolmente programmabile nel nuovo Pucg è sta- ta in fine valutata la quota derivante dal fabbisogno pregresso di aree a standard urbanistico. Come esposto al par. 4.3.7, la dotazione attuale di standard è di circa 41,6 ha pari a una dotazione pro- capite riferita alla popolazione al 2014 (34.994 abitanti) di 11,9 mq/ab. Lo scarto rispetto al minimo di 18 mq/ab stabilito dal Di 1444/1968 è di 6,1 mq/ab e riguarda in particolare il verde pubblico, le attrezzature per l'istruzione, i parcheggi. Le sole attrezzature di interesse comune risultano attual- mente superiori allo standard di legge. Il fabbisogno pregresso complessivo è pertanto di circa 22 ettari. Nella tabella successiva è sintetizzata la stima del dimensionamento complessivo previsto dal nuovo Pucg.

Stima del dimensionamento complessivo di piano

offerta di spazi destinazione fabbisogno da programmare (ha) residenza 2.500 alloggi 40 all/ha 63 produzione di beni e servizi 140.000 mq di Sul 0,4 mq/mq 35 standard pregresso 22 ha 22 totale 120

Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale 103 Documento preliminare di indirizzo Le strategie territoriali

5.4.4 Gli obiettivi e gli indirizzi per la trasformazione degli insediamenti

Gli obiettivi generali per la riorganizzazione e lo sviluppo del sistema insediativo cassinate possono essere così sintetizzati: § la riqualificazione dei tessuti consolidati attraverso l'utilizzazione dei lotti liberi per l'am- pliamento della dotazione di servizi e spazi pubblici attualmente insufficienti e la ripiani- ficazione delle superfici a standard non attuate verificando le condizioni per le quali se ne possa prevedere una parziale edificazione funzionale all'acquisizione gratuita delle aree pubbliche; § il completamento dei tessuti da ristrutturare e delle parti urbane parzialmente attuate o in corso di realizzazione attraverso una migliore caratterizzazione funzionale e una parziale densificazione finalizzata alla definizione dei margini urbani e delle aree di interfaccia con il territorio agricolo; § il consolidamento del quartiere di San Bartolomeo, come direttrice prioritaria di sviluppo del centro urbano di Cassino, attraverso l'integrazione degli insediamenti esistenti preva- lentemente destinati a edilizia residenziale pubblica, con interventi per abitazioni e servizi privati, attrezzature urbane, spazi pubblici, aree verdi attrezzate, percorsi di connessione ciclo-pedonali; § la rottura dell'attuale isolamento funzionale, morfologico e infrastrutturale dell'insedia- mento di Folcara, sovradimensionato e attualmente sottoutilizzato, potenziando le con- nessioni con il centro urbano e il territorio circostante e favorendo lo sviluppo sinergico di attività pregiate connesse con l'università e di funzioni residenziali e di servizio indi- spensabili per conferirgli una compiuta connotazione urbana; § il rafforzamento dei nuclei urbani minori di Caira e Sant'Angelo in Theodice come centri ordinatori dell'edificazione sparsa e diffusa nel territorio agricolo e come sede di servizi e attrezzature di scala locale; § la riorganizzazione delle attività produttive all'interno del nucleo Asi, anche attraverso una diversificazione delle funzioni e dei servizi offerti finalizzate a rafforzare il ruolo di polarità a scala provinciale di Cassino; il consolidamento e il completamento della aree industriali-artigianali esistenti poste lungo la Casilina ancora incomplete.

Le scelte localizzative del Pucg vanno pertanto orientate prioritariamente verso il riordino e il com- pletamento dei tessuti urbani esistenti secondo un modello centrato su Cassino e sulle espansioni recenti di Folcara e San Bartolomeo, nonché sui nuclei urbani minori di Caira e Sant'Angelo.

La previsione di nuovi impegni di suolo a fini insediativi è stata quindi subordinata alla preventiva verifica delle capacità insediative residue degli attuali tessuti urbani. Tale strategia può essere ragio- nevolmente perseguita anche in funzione del consistente residuo di piano rilevato nel quadro cono- scitivo e più volte ricordato in precedenza. Si tratta in particolare delle aree di espansione residen- ziale, per insediamenti produttivi e per attrezzature di servizio previste dal vigente piano regolatore generale e incluse dal Ptpg all'interno del campo preferenziale di organizzazione degli insediamenti, dell'ambi- to preferenziale di organizzazione integrata delle sedi di attività e servizi strategici - AIS9, dell'ambito di riorganiz- zazione e sviluppo di sedi di attività produttive - ARS4, dell'ambito di riorganizzazione di sedi di attività miste ARM2.

104 Comune di Cassino (FR) – Piano urbanistico comunale generale Documento preliminare di indirizzo Le proposte per il sistema insediativo e ambientale

Nelle tabelle seguenti sono riportate le capacità residue del sistema insediativo esistente articolate per destinazioni prevalenti nei diversi ambiti territoriali. Per ciascun ambito è indicata la superficie complessiva dei rispettivi tessuti insediativi e la quota ancora suscettibile di trasformazione, che in- clude le aree libere o parzialmente libere non interessate da vincoli che ne precludano o limitino l'e- dificabilità.

Attuale offerta di aree prevalentemente residenziali previste dal Prg e confermate dal Ptpg (campo preferenziale di organizzazione degli insediamenti)

sup. aree sup. totale ambito tessuto trasformabili (ha) (ha) Cassino - San Silvestro tessuto da recuperare 3 0,1 Cassino - San Bartolomeo tessuto da recuperare 54 16,3 Cassino - San Bartolomeo area di trasformazione confermate dal Ptpg 55 19,6 Cassino - Colosseo tessuto da recuperare 25 9,9 Caira tessuto da recuperare 20 9,4 Sant'Angelo in Theodice tessuto da recuperare 2 1,0 totale 169 56,3

Attuale offerta di aree per la produzione di beni e servizi previste dal Prg e confermate dal Ptpg (AIS9, ARS4, ARM2) sup. aree sup. totale ambito tessuto trasformabili (ha) (ha) Cassino - Folcara Tessuto specialistico per servizi 72 24 Cassino - Area artigianale Tessuto specialistico per attività produttive 38 9,9 Cosilam Tessuto specialistico per attività produttive 216 112,2 totale 326 146,1

Alla suddetta offerta di aree va aggiunta quella derivante dalle capacità residue nel tessuto consolidato, rappresentato essenzialmente dalle aree a standard decaduti da ripianificare per complessivi 25 etta- ri. Di questi circa un ettaro può essere destinato alla parziale edificazione, mentre i restanti 24 ettari (attualmente destinate a verde pubblico) sono soggetti a regimi di tutela che ne prescrivono l'inedi- ficabilità.

Dal confronto fra la stima del dimensionamento del piano riportata nel paragrafo precedente (120 ettari) e le capacità residue del sistema insediativo esistente emerge con evidenza che la gran parte dei fabbisogni di spazi previsti può essere risolta ricorrendo all'offerta di aree attualmente disponibi- li.

Per quanto riguarda il dimensionamento residenziale, la domanda di aree attualmente stimata è di 63 ettari, di cui almeno 13 ettari da destinare a verde pubblico attrezzato e quindi localizzabile anche in aree vincolate all'inedificabilità (p.e. le fasce di rispetto fluviale). La superficie da destinare all'edi-

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ficazione è quindi valutabile in circa 50 ettari e appare compatibile con l'attuale disponibilità di aree trasformabili, stimata in circa 56 ettari, anche qualora si prevedessero interventi di tipo misto resi- denziale-terziario.

La presente proposta preliminare propone quindi di risolvere il fabbisogno residenziale secondo la seguente articolazione localizzativa: § in primo luogo all'interno dei tessuti da recuperare (con una quota stimabile fra il 40 e il 50 % del fabbisogno complessivo); § in secondo luogo nelle previsioni del Prg confermate dal Ptpg, nelle aree lungo la Casili- na in località San Bartolomeo (con una quota stimabile fra il 30 e il 35 %); § quindi nell'area di Folcara a completamento dell'insediamento universitario (fra il 10 e il 15 %).

L'eventuale quota residua che, all'atto della elaborazione definitiva del piano, dovesse risultare non tecnicamente realizzabile all'interno delle precedenti aree, dovrà essere localizzata in continuità con il sistema insediativo esistente nel rispetto, ovviamente, della pianificazione sovraordinata.

In relazione alle attività per la produzione di beni e servizi, risultano largamente sovrabbondanti le aree trasformabili già previste all'interno del nucleo industriale Cosilam (pari a oltre 112 ettari rispet- to ad un fabbisogno stimato di circa 35 ettari), mentre una parte consistente di attrezzature di servi- zio potranno trovare adeguata collocazione all'interno dell'area di Folcara e in parte minore negli in- sediamenti residenziali sotto forma di spazi commerciali e terziari. Non si prevedono pertanto nuo- ve aree di espansione ad esclusione degli interventi di completamento degli insediamenti esistenti.

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5.4.5 Le ipotesi di assetto

Gli obiettivi esposti nelle pagine precedenti sono sintetizzati nel seguente schema grafico che evi- denzia le 5 località oggetto delle più importanti azioni di riqualificazione che il nuovo piano dovrà sviluppare. Dette azioni sono specificate nelle successive schede di dettaglio.

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1. Cassino centro

§ Rafforzamento delle relazioni paesaggistiche e funzionali fra il parco del Gari, il parco naturale di Montecassino e il parco storico-archeologico, attraverso la valorizzazione dei beni storico culturali e paesaggistici presenti (villa comunale, terme varroniane, sorgenti del Gari, teatro romano, Rocca Ianula, ecc.), prevedendo percorsi di fruizione e aree di verde pubblico attrezzato. § Riorganizzazione degli assi viari e dei punti di snodo delle vie Garigliano e Ivanoe Bo- nomi come viali urbani di ingresso alla città, al tempo stesso migliorandone la fruibilità pedonale e l’assetto morfologico e funzionale, attraverso la realizzazione di percorsi pro- tetti (e/o di trasporto pubblico) favorendo l'integrazione dei nodi scambiatori di mobilità (stazione autobus-stazione ferroviaria). § Ridimensionamento della svincolo fra la Sr 509 e via Casilina sud migliorandone l'effi- cienza trasportistica e la funzione di ingresso al centro urbano. § Riqualificazione del centro abitato, attraverso: la graduale e progressiva riduzione del traffico automobilistico di attraversamento (cd "città 30"), la riorganizzazione del sistema della sosta, il potenziamento degli spazi pubblici pedonali lungo il sistema di assi centrali di via De Nicola e corso della Repubblica. § Sviluppo di percorsi lenti, alternativi all'utilizzo del mezzo privato, al fine del miglioramen- to qualitativo dell'ambiente urbano e dell'abitare (in connessione con i percorsi ciclo pedo- nali esistenti sul lungo fiume), realizzazione di aree attrezzate per la sosta e il ricovero delle biciclette (velo-stazione, presso la stazione ferroviaria e i principali poli attrattori). § Tutela e valorizzazione degli elementi del tessuto urbano originario di Cassino e degli edifici risalenti alla ricostruzione post-bellica, favorendo il recupero del patrimonio edili- zio esistente; § Ampliamento della dotazione di servizi pubblici e standard urbanistici attraverso inter- venti di completamento dei lotti liberi nel tessuto urbano consolidato; § Integrazione dei quartieri di San Lorenzo e Colosseo e ricomposizione del fronte edifica- to e del rapporto tra città e campagna. § Individuazione di aree a verde di inserimento paesaggistico tra il cimitero di guerra ingle- se e il sistema insediativo circostante.

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2. San Bartolomeo

§ Sistemazione delle aree golenali del rio Castellone per la realizzazione di un'area di verde pubblico a servizio degli insediamenti e di un corridoio ambientale di connessione con il parco del Gari e le terme varroniane. § Realizzazione di un by pass della Casilina sud con la Sr 509 per ridurre i traffici di ingresso al centro città, trasformando di conseguenza il tratto della Casilina sud tra il centro commerciale Panorama e via De Nicola, in viale urbano anche al fine di garantire una migliore integrazione del quartiere di San Bartolomeo con il sistema insediativo. § Completamento degli interventi non attuati nelle aree di edilizia residenziale pubblica e ampliamento della dotazione di standard urbanistici necessari al soddisfacimento della domanda pregressa e funzionale ai nuovi insediamenti. § Consolidamento e ampliamento del quartiere di San Bartolomeo attraverso l'integrazione degli insediamenti esistenti prevalentemente destinati a edilizia residenziale pubblica, con interventi per abitazioni e servizi privati, attrezzature urbane, spazi pubblici, aree verdi attrezzate. § Ridefinizione del fronte edificato e del rapporto tra città e campagna, attraverso la densi- ficazione (residenziale e produttiva) del sistema insediativo lungo la Casilina. § Consolidamento e completamento delle aree industriali-artigianali esistenti.

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3. Folcara

§ Riconnessione paesaggistica/ambientale degli spazi liberi tra il Fosso Fontanelle e il Par- co del Gari. § Potenziamento di via Ausonia con un nuovo asse di attraversamento (oggi facente parte dell'area dell'Università) al fine di riconnettere la città con il campus scolastico e la strada per Sant'Angelo in Theodice. § Conseguente alleggerimento dei traffici lungo la Sp 76, oggi utilizzata come principale connessione città/università, destinandola al trasporto dolce e ai mezzi pubblici. § Miglioramento della fruibilità pedonale garantendo una continuità fisica tra il centro ur- bano di Cassino e l'ambito universitario, prevedendo percorsi pedonali protetti di rela- zione tra la stazione ferroviaria e l'università (sia sulla viabilità esistente, che all'interno dell'area del parco del Gari). § Realizzazione di aree a verde attrezzate per il gioco e lo sport a servizio della città e del quartiere universitario. § Integrazione campus con attività pregiate connesse all'università e con funzioni residen- ziali e di servizio indispensabili per conferirgli una compiuta connotazione urbana.

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4. Caira

§ Previsione di un nuovo asse stradale a sud di Caira, utilizzando e adeguando parte di tracciati esistenti, per il miglioramento della connessione con la Sr 509 verificando le due soluzioni alternative verso lo svincolo dell'ospedale o quello di Sant'Elia Fiumerapido. § Individuazione di un percorso ciclo/pedonale, o comunque di mobilità alternativa, per la connessione con il sistema dei percorsi nel territorio aperto, completando e potenziando l'attuale pista ciclabile lungo il fiume Rapido. § Riqualificazione del tessuto storico attraverso la sistemazione e la parziale pedonalizza- zione degli spazi pubblici centrali (piazza e corso San Basilio). § Completamento del tessuto urbano da recuperare e ridefinizione dei margini urbani e delle aree di interfaccia con il territorio aperto. § Trasformazione dei lotti interclusi e delle aree libere per la realizzazione di aree a servizio pubblico, come elementi di riconfigurazione fisica/morfologica dello spazio urbano in- terno all'insediamento e per l'aumento della dotazione di standard urbanistici.

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5. Sant'Angelo in Theodice

§ Miglioramento delle connessioni con le aree naturali e paesaggistiche della valle del Gari, prevedendo itinerari e percorsi di fruizione pubblica e un'area di verde attrezzato lungo le sponde (nel tratto compreso fra via Santa Brigida e il ponte sul Gari) anche con fun- zione di mitigazione del rischio idraulico. § Individuazione di un percorso ciclo/pedonale, o comunque di mobilità alternativa, per la connessione con l'area di Folcara e il nucleo urbano principale. § Riqualificazione del tessuto urbano originario, valorizzando gli elementi di testimonianza storica del borgo murato medievale. § Rafforzamento del ruolo di centro ordinatore del sistema insediativo diffuso nel territo- rio agricolo e come sede di servizi e attrezzature di scala locale. § Integrazione del tessuto urbano finalizzato alla definizione dei margini urbani e delle aree di interfaccia con il territorio rurale e all'ampliamento delle dotazione di aree a standard urbanistici.

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