Spettacolo LA SCOMPARSA DEL GRANDE ATTORE

ADDIO a Gigi Proietti, mattatore per famiglie

di FEDERICA PALLESCHI ue novembre 1940 - due ma vicino al Colosseo, dove frequentò novembre 2020: una vita, le scuole elementari. Di quegli anni ri- quella di Luigi Proietti, cordava ancora “l’odore dei libri, mesco- vissuta sul palcoscenico al lato a quello della merendina che mia ma- DAL TUFELLO ALLA Dservizio del pubblico. Gigi – questo è, dre mi metteva dentro la cartella”. Fu poi RIBALTA: SE NE VA per noi tutti – ha calato definitivamente la volta di via Veneto. A quell’epoca il sipario il giorno del suo compleanno, non poteva certamente prevedere che, UN’ALTRA COLONNA quando avrebbe compiuto ottant’anni. proprio all’interno dei giardini di Vil- ARTISTICA DI ROMA E con lui se ne va una persona di fami- la Borghese - luogo a lui tanto caro per E DEL NOSTRO PAESE glia, un compagno di vita, uno di quei le sue statue un po’ sbrecciate e le sue personaggi che non ricordi in quale splendide fontane - sarebbe stato rea- occasione lo hai incontrato perché ti lizzato, nel 2003 e per suo stesso volere, sembra di conoscerlo da sempre. il “Silvano Toti Globe Theatre”, di cui Nato in via Giulia, nel cuore di Ro- assunse da subito la direzione e che og- ma, ben presto si trasferì con la famiglia gi, in suo onore, è divenuto “Gigi Pro- in diversi quartieri della città. Dappri- ietti Globe Theatre”. Trascorse l’infan-

58 | il FINANZIERE | Novembre 2020 zia al Tufello, in una casa popolare alla periferia di Roma. Qui Proietti imparò a convivere con il bello ed il brutto del- la borgata e scoprì l’amore per il dialet- to romano, divenuto uno dei tratti di- stintivi dell’attore, una lingua che con- siderò “bella anche perché, alla fine, uno se l’aggiusta come je pare. All’Alberone prese la maturità clas- sica al liceo statale “Augusto”, sulla Tu- scolana. Su questa strada aveva sede anche una storica trattoria dell’epoca, “La Rosetta”, dove ai clienti era con- sentito portarsi il cibo da casa e condi- viderlo con i presenti. Si iscrisse alla facoltà di Giurispru- denza, per volontà dei genitori, ma: “gli esami non li davo mai, per ritarda- li di successo come Sabato sera dalle no- be in dono l’arte di saper far ridere tut- re il servizio militare”. E all’Università, ve alle dieci, Fatti e fattacci, Fantastico e ti e alla domanda sul segreto del suo l’incontro con il teatro. Io a modo mio. Per molti il suo nome ri- successo, confessò: “io ancora mi diver- Vero mattatore dello spettacolo ita- mase indissolubilmente legato al per- to quando vado in scena”. liano, servirebbero pagine intere per ri- sonaggio de Il maresciallo Rocca, unica Innamorato profondamente di Ro- percorrere una carriera durata oltre 50 fiction italiana a battere, per ascolti, il ma, il Maestro seppe raccontarla nel- anni. Attore teatrale, cinematografico, quarantaseiesimo Festival di Sanremo. le sue mille sfaccettature e contraddi- televisivo, regista, doppiatore, barzellet- Nel 2002 tornò al cinema con Febbre zioni, senza mai rinnegarla. Una città tiere, persino una partecipazione a San- da cavallo – La mandrakata. In tv, vestì che, in un momento storico diverso, lo remo nel 1995 quando, con Peppino di i panni di San Filippo Neri in Preferisco avrebbe ripagato soffocandolo d’amo- Capri e Stefano Palatresi, aveva forma- il Paradiso, e del cardinale Romeo Co- re nel giorno dei funerali. A Lei, Pro- to il Trio Melody e cantato Ma che ne sai lombo da Priverno in L’ultimo Papa re. ietti donò “anima e core”, aprendo tre (se non hai fatto il pianobar). Il succes- Nel 2019 interpretò il Mangiafuoco nel teatri (il Brancaccio, il Brancaccino e il so arrivò negli anni Settanta: a teatro, film Pinocchio di Matteo Garrone e fu già menzionato Globe Theatre), un la- con le commedie musicali Alleluja bra- insignito del titolo di Professore Eme- boratorio di recitazione dove si forma- va gente e A me gli occhi, please; sul gran- rito Honoris Causa in Lettere e Filoso- rono artisti del calibro di Giorgio Ti- de e piccolo schermo con i ruoli da pro- fia “per aver attraversato, con le sue per- rabassi ed Enrico Brignano, e persino tagonista nei film Gli ordini sono ordini, formance, cinquant’anni di storia artisti- un ristorante a Piazza Fontanella Bor- Meo Patacca, Conviene far bene l’amore. ca e sociale dell’Italia”. ghese, negli anni Ottanta. Nato con lo La grande consacrazione cinematogra- Compagno di strada di Vittorio scopo di mettere su un posto dove ar- fica giunse nel 1976 con il cult Febbre Gassman e Carmelo Bene, Proietti eb- tisti e registi potessero vedersi dopo te- da cavallo di Stefano Vanzina, nel qua- atro, non ebbe fortuna. “Che devo anda’ le il trio Proietti-Montesano-De Rosa a porta’ i soldi proprio a Proietti?!”, pen- interpretò il ruolo di tre sfortunati ami- savano i colleghi. Romana fu anche la ci (Bruno Fioretti detto “Mandrake”, sua fede calcistica, tanto che si fece in- Armando Pellicci detto “Er Pomata” e stallare una tv per seguire le partite du- Felice Roversi) con il vizio delle scom- rante le prove. “Scusate”, diceva “ma c’è messe ippiche. Nel 1977 recitò nel film la Magica”. Casotto di Sergio Citti, accanto ad altri E così, dopo , Nino mostri sacri del cinema: Ugo Tognaz- Manfredi, Ennio Morricone, un altro zi, Mariangela Melato, Michele Placi- pezzo di Roma o meglio, d’Italia, ci ha do e Jodie Foster. Si cimentò alla radio, lasciati. nella famosa trasmissione Gran Varietà, Ricordiamolo con le parole pronun- nel doppiaggio (è stato la voce italia- ciate ai funerali dall’attrice Anna Fo- na di in Mean Street, glietta, sua grande amica: “…Sei de- di nel primo , stinato all’immortalità, fattene ‘na rag- di Dustin Hoffmann, Marlon Bran- gione, e a noi poverelli nun ce resta che do, oltre che del Genio di Alladin per ricordasse de le battute tue, de li racconti la Disney) e, tra gli anni Settanta e Ot- infiniti, de la risata tua che rimbombava tanta, fu protagonista di vari spettaco- dappertutto”.

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