É Scomparso Gigi Proietti. Un'intervista E Il Ricordo Di Un Gigante Italiano 02 Novembre 2020 Luca Martini, Gianfranco Gramola
Tribunale Bologna 24.07.2007, n.7770 - ISSN 2239-7752 Direttore responsabile: Antonio Zama É scomparso Gigi Proietti. Un'intervista e il ricordo di un gigante italiano 02 Novembre 2020 Luca Martini, Gianfranco Gramola "Sono nato quel giorno lì, che ce vojamo fa’?" Così amava scherzare Gigi Proietti quando qualcuno gli ricordava la sua data di nascita, quel 2 novembre del 1940, il giorno dei morti di ottant'anni fa, che aveva visto venire alla luce uno dei più grandi uomini di spettacolo italiani di sempre. Attore, regista, doppiatore (memorabili le parole prestate a Robert de Niro in "Main streets" di Scorsese e a Stallone nel primo film della saga "Rocky", oltre a tanti altri divi di Hollywood, come Dustin Hoffman, Richard Harris, Kirk Douglas, Gregory Peck) comico, cabarettista, cantante, presentatore, scrittore, insegnante. Insomma, una persona poliedrica e geniale, che in cinquant'anni di attività sui palcoscenici ha saputo creare un personaggio amato, non solo nel lavoro, ma anche nella vita, con quel suo modo di stare al mondo bellissimo, tutto romano, fatto di ironica ipocrisia, di arguto cinismo, di rassegnata ilarità. Ci mancherà Luigi Proietti, un gigante del teatro italiano, capace di far sorridere, commuovere, riflettere, attraverso personaggi sfaccettati, battute fulminanti e la cura maniacale propria di un vero attore di razza del teatro. Ci ha fatto un bello scherzo, Gigi. Dentro di me sono convinto l'abbia fatto apposta. Se ne è andato il giorno in cui avrebbe compiuto ottant’anni, in un grigio giorno dei morti di questo orribile 2020 che sembra non finire mai. Ce l'hai fatta, caro Gigi, ora non solo sei nato, ma sei pure morto in quel giorno là.
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