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PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA Relazione Tecnica

Febbraio 2014 – Con modifiche/integrazioni introdotte sulla base al parere tecnico dell’Arpa

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Indice

1. Premessa pag. 3 2. Rapporto tra P.R.G. e P.G.T. pag. 3 3. Analisi del territorio pag. 4 3.1 Inquadramento territoriale e socio/economico pag. 4 3.2 Popolazione e servizi pag. 5 3.3 Il sistema scolastico pag. 8 3.4 Il contesto economico pag. 8 3.5 Patrimonio culturale – Cenni storici pag. 9 3.6 Il paesaggio naturale – La città pubblica pag. 13 3.7 Biodiversità e paesaggio pag. 14 3.8 Rapporto con i siti Rete Natura 2000 pag. 19 3.9 Uso del suolo pag. 19 3.10 Attività produttive e rischi connessi pag. 19 3.11 Rumore Pag. 19 3.12 Stato attuale delle urbanizzazioni e dell’edificazione Pag. 22 4. Individuazione zone omogenee e loro criticità pag. 25 5. Suddivisione del territorio in n° 3 Classi acustiche pag. 26 5.1 Analisi pag. 26 5.2 Definizione finale classificazione acustica pag. 31 5.3 Linea di demarcazione tra classi acustiche e disciplina da applicarsi pag. 32 5.4 Verifica di compatibilità della Classificazione acustica con i Comuni confinanti pag. 32

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Premessa

In attuazione alla Legge 26/10/1995 n° 447 (Legge quadro sull’inquinamento acustico) e della L.Regionale n° 13 del 10/8/2001 e s.m. e i. (Norme in materia di inquinamento acustico), nonché sulla base del D.P.C.M. del 14/11/1997, l’Amministrazione Comunale di Sormano, con Determina U.T. n° 81 del 27/09/2013 ha incaricato l’Arch. Maranesi Tiziano di Bellagio (CO) per la redazione degli elaborati grafici del Piano di Zonizzazione acustica in collaborazione con il Servizio Tecnico Comunale.. L’elaborazione di detto Piano si è sovrapposta alla procedura di elaborazione del Piano di Governo del Territorio (L.R. n° 12/2005 e s.m. e i.) avviato con Delibera di G.C. n° 41 del 30/04/09 e per il quale sono state effettuate n° 3 Conferenze di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e più precisamente in data 19/12/2009, in data 1/6/2010 ed in data 6/11/2012. Con delibera di C.C. n° 21 del 15/05/2013 e successivamente con Delibera di C.C. n.28 del 28/10/2013 il PGT è stato dapprima adottato e successivamente approvato. In particolare corre l’obbligo di precisare che fra gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di sviluppo sostenibile posti alla base delle VAS predette il controllo e la salvaguardia della “qualità acustica” del territorio comunale di Sormano è senz’altro parte integrante dei processi e quindi delle valutazioni che hanno determinato l’elaborazione del P.G.T. e che, in tal senso, sarà strettamente interconnesso e coerente conto il presente Piano di Classificazione acustica. Il lavoro che ha portato alla definizione della Classificazione Acustica in oggetto è stato quindi organizzato in più fasi ed attività così come indicato dai criteri tecnici allegati alla D.G.R. n° VII/9776 del 12/7/2002 e quindi tenendo conto sia del P.G.T. (attualmente approvato con Delibera di C.C. n.28 del 28/10/2013, in attesa della pubblicazione sul BURL e dell’approvazione delle Regione) ed anche del vigente P.R.G.

2 Rapporto tra P.R.G. e P.G.T.

Il Piano Regolatore Generale del Comune di Sormano, come tale, suddivide il territorio comunale in Zone omogenee e dal quale sostanzialmente si rileva un ambito urbanizzato che incide circa il 3,42 % rispetto all’intera superficie territoriale (kmq. 11.02) che colloca Sormano nella classe omogenea A dell’ ICS, ed applicando i criteri di calcolo stabiliti dall’art. 38 N.T.A. del P.T.C.P. l’indice massimo di espansione è fissato nel 6,00% della superficie urbanizzata stessa (mq. 377.317) ossia mq. 22.639. Tuttavia, l’azione pianificatoria del PGT recentemente approvato ha solo parzialmente utilizzato questa potenzialità, soltanto un’area di mq. 298 (0,08% di A.U. mq. 377.317), garantendo il mantenimento di atteggiamento virtuoso nei confronti della conservazione territoriale e della comprovata sostenibilità ambientale degli indirizzi insediativi previsti. La differenza tra la parte urbanizzata e la restante è sostanzialmente costituita da territorio agricolo/boschivo che, nel vigente Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, in Zona di corridoio ecologico di primo e secondo livello. Per quanto riguarda la parte urbanizzata, a destinazione prevalentemente residenziale, la stessa è suddivisa in n° 19 Zone omogenee (Zona A, B2, B3, B4, B5, C1, C2, C3, C4, C5, C6, E1, E2, F1, G1, G2, G3, G4 e G5) oltre ad una Zona artigianale D posta ai margini della zona urbanizzata verso il Comune di (ex Tessitura Turati). Dette zone sono variamente distribuite sul territorio in considerazione della caratteristica morfologica dello stesso. In particolare si distinguono: 1 - una zona urbanizzata sviluppatasi attorno al Centro Storico prettamente residenziale (con ai margini la citata zona artigianale compresa fra le pendici del Monte Roncaglia a Est e la Valle del Corno a Ovest);

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2 – un zona urbanizzata di espansione residenziale compresa fra la citata Valle del Corno ed il confine con il Comune di verso Sud; 3 – la zona della Colma di Sormano, a quota metri 1122 circa tra i versanti del Monte S.Primo ed il Monte Palanzone, a carattere turistico ricettivo, dove oltre alla presenza di una struttura ricettiva vi è un Osservatorio Astronomico; 4 – la zona del Pian del Tivano in lato Nord a confine con il Comune di Zelbio, anch’essa a carattere turistico ricettivo, caratterizzata dalla presenza di un Albergo con annesso Camping nonché da n° 2 strutture ricettiva Bar/Ristorante e n° 2 agrituristiche. Tutta la restante parte del territorio è zona prativa ovvero boscata con presenza isolata di rustici ovvero manufatti annessi collegati ad una attività ti tipo agricolo ovvero di pascolo. Da una analisi del P.R.G. vigente emerge un tessuto urbanizzato sostanzialmente completato fatto salvo alcuni ambiti sottoposti ad obbligo di Piano Attuativo, sia per la frammentazione delle proprietà all’interno di dette aree ed anche perché le difficoltà economiche dell’ultimo ventennio ed il conseguente mancato sviluppo sociale e produttivo che ancora oggi condiziona pesantemente la situazione italiana, ha fatto notevolmente calare la presenza turistica che, negli Anni precedenti costituiva una importante risorsa di sviluppo per il territorio di Sormano che unitamente agli altri Comuni confinanti ha sempre rappresentato per l’interland milanese un territorio privilegiato e da privilegiare per la villeggiatura, stante i suoi valori paesaggistico/naturalistici ed ambientali. Con il P.G.T. l’Amministrazione Comunale, anche in relazione ai citati obiettivi di carattere ambientale stabiliti con le VAS ed in coerenza alla normativa sovraccomunale (PTCP, Piano Territoriale Regionale, ecc.) ha inteso limitare la potenzialità edificatoria del P.R.G. e ciò comporterà il contenimento della densità della popolazione oggi attestata attorno ad un valore di circa 62 ab/Kmq. Anche per quanto riguarda la Zona Artigianale, considerato che la stessa è sostanzialmente costituita dalla riconversione a magazzini e deposito materiale di un edificio ex Tessitura e che, obiettivamente, non ci sono le condizioni economico/sociali ed anche logistiche per un possibile ulteriore interesse a tale Zona, l’Amministrazione Comunale intende confermare la stessa nei limiti attuali prevedendo unicamente una riqualificazione di tale ambito di tipo ambientale e paesaggistico.

3 Analisi del territorio 3.1 Inquadramento territoriale e socio-economico

Il territorio del Comune di Sormano si colloca nella Valassina, in destra idrografica al Fiume , e si estende su una superficie di circa 11 km 2; risulta compreso tra i 650 metri circa e i 1.598 metri sul livello del mare (pendici Monte S.Primo), con un'escursione altimetrica complessiva che risulta essere pari a circa 950 metri. Il nucleo urbano principale residenziale è situato ad una media di circa 800 metri sul livello del mare ed è raccolto in corrispondenza dell’area poco acclive a Sud del territorio, lambito a Ovest dal Torrente Roncaglia (Valle del Corno) la cui incisione costituisce la naturale separazione con l’altro ambito residenziale sviluppatosi verso il confine con il Comune di Caglio, ambito attraversato quasi centralmente dal Torrente Rompiano (Valle di S.Valeria); a quote più elevate si situano solo alcuni edifici isolati. Sormano confina, in senso antiorario partendo dall'estremità occidentale del territorio comunale, con Magregio, Bellagio, Zelbio, Nesso, Caglio, Asso, , .

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1 3.2 Popolazione e servizi

La popolazione residente nel territorio comunale, considerata dall'Unità d'Italia, diminuì fino agli inizi del secolo scorso, con un decremento di circa 1,00% annuo; fatto salvo il periodo dei primi 10 Anni in cui Vi è stato un aumento di circa l’8% si assistette a una costante diminuzione fino al 1971, con un picco negativo di -11,6%. Dal 1971 ad oggi si è assistito, invece, a un nuovo e costante aumento della popolazione con un picco di n° 703 ab. nel 2004.

Popolazione Sormano 1861-2010

Anno Residenti Variazione Note 1861 900 1871 950 5,6% 1881 923 -2,8% 1901 889 -3,7% 1911 965 8,5% Massimo 1921 917 -5,0% 1931 861 -6,1% 1936 801 -7,0% 1951 684 -14,6% 1961 646 -5,6% 1971 571 -11,6% Minimo 1981 583 2,1% 1991 605 3,8% 2001 633 4,6% 2010 ind 682 7,7%

Evoluzione Residenti

1 Fonte dei dati: statistiche demografiche ISTAT ( http://demo.istat.it ); Annuario Statistico Regionale Lombardia ( http://www.ars- lombardia.it ) 5

Popolazione Sormano 2001-2010

Componenti per Anno Residenti Variazione Famiglie %Maschi Famiglia 2001 643 2002 655 1,9% 51,0% 2003 692 5,6% 303 2,28 51,2% 2004 703 1,6% 315 2,23 51,1% 2005 691 -1,7% 315 2,19 51,2% 2006 675 -2,3% 304 2,22 52,4% 2007 667 -1,2% 310 2,15 52,3% 2008 683 2,4% 326 2,09 52,4% 2009 699 2,3% 336 2,08 52,2% 2010 682 -2,4% 328 2,08 52,9%

Abitanti 2001-2010

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Bilancio Demografico anno per anno. Dati provenienti da indagini effettuate presso gli Uffici di Anagrafe. Elaborazione su dati Istat

Mappa comuni confinanti

Lista comuni confinanti

Superficie Popolazione residente Densità demografica Distanza Regione Provincia Comune (kmq) (Istat 2010) (ab/kmq) municipi (km) 7

Lista comuni confinanti

Superficie Popolazione residente Densità demografica Distanza Regione Provincia Comune (kmq) (Istat 2010) (ab/kmq) municipi (km)

1 Lombardia Como Sormano 11,02 682 61,9 0,0

2 Lombardia Como Asso 6,46 3.665 567,3 3,0

3 Lombardia Como Bellagio 26,55 3.078 115,9 10,7

4 Lombardia Como Nesso 15,03 1.273 84,7 11,0

5 Lombardia Como 3,23 666 206,2 4,8

6 Lombardia Como Barni 5,93 628 105,9 4,0

7 Lombardia Como Lasnigo 5,64 458 81,2 2,1

8 Lombardia Como Caglio 6,53 448 68,6 1,4

9 Lombardia Como Zelbio 4,67 218 46,7 8,4 Totale 85,06 11.116 130,7 media 5,7 Fonte: elaborazione Ancitel (2012) 3.3 Il sistema scolastico

Sul territorio di Sormano esistono strutture scolastiche pubbliche e/o private; per quanto riguarda la scuola elementare (circa n° 40 alunni) il Comune di Sormano si avvale delle struttura a fianco della sede municipale che, con apposita convenzione, svolge tale funzione anche per i limitrofi Comuni di Caglio e esistenti nel confinante Comune di Sormano. Per quanto riguarda la scuola materna ci si avvale della struttura privata parrocchiale, alla quale confluiscono anche i cittadini dei Comuni contermini. Per i livelli di istruzione superiore (secondaria di primo e secondo grado, Università) le strutture di riferimento per le famiglie sono quelle facenti parte del circondario di Erba e Milano. 3.4 Il contesto economico La struttura economico - produttiva di Sormano, caratterizzata soprattutto da attività di commercio, alberghi e strutture ricettive è sostanzialmente orientata alla attrattività del Piano del Tivano. Da specificare la presenza di una discreta attività produttivo-artigianale concentrata soprattutto in un’area con capannoni. Sotto il mero profilo commerciale è da sottolineare come Sormano sia sprovvista di grande struttura di vendita. Seguono alcune tabelle riepilogative.

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Da rilevare, sotto il profilo ricettivo che Sormano presenta una dotazione di posti letto complessivi pari a 89, cui aggiungere n. 60 piazzole relative al campeggio. Sul territorio comunale non esistono industrie.

3.5 Patrimonio culturale – Cenni Storici

I CARATTERI LOCALI Il territorio del comune risulta compreso tra i 650 e i 1.598 metri sul livello del mare ed è connotato da una superficie pari a 1.102,00 Ha (ettari). La collocazione di Sormano al versante occidentale della Valassina nel cuore della penisola lariana, ne pone la centralità nel compendio territoriale di appartenenza quale recapito strategico dei transiti transvallive delle occasioni di scambio socio-economico e culturale lungo tale direttrice, ai fini di favorire la crescita delle popolazioni coinvolte coniugata alla riqualificazione delle peculiarità proprie dell’identificazione storica ed all’ottimizzazione e salvaguardia delle risorse paesistiche ed ambientali. A tale proposito giova ripensare a Sormano come cerniera essenziale del sistema relazionale fra i laghi briantei e l’erbese e l’entroterra montano culminante nel S. Primo, nonché il versante orientale del Lario comasco. Le ricognizioni già effettuate sulla conformazione geomorfologica e paesistica del territorio comunale entro l’ambito geografico in esame hanno consentito di identificarne i seguenti caratteri ambientalmente significativi: --Il bacino della Valle di Torno e del versante sud del Piano del Tivano a partire dal crinale dell’alta valle del Lambro, contrassegnato dall’areale degli alpeggi e rifugi, dei massi erratici, dei fenomeni carsici (Terra Biotta), della zona umida e del Buco della Niccolina. --La dorsale ad occidente del torrente Roncaglia innervata sulla salita del “Muro” e connaturata al comprensorio forestale che attraversa da sud-ovest a nord-est il territorio comunale. CENNI STORICI Dal sito ufficiale comunale Si perdono nel tempo le origini storiche di Sormano, la prima volta che compare il nome del paese è in un documento del 28-08-1179, tempo di feudalesimo, quel feudalesimo che si era andato consolidando durante il dominio dei Longobardi e successivamente dei Franchi, con i suoi vassalli, valvassori e valvassini. Grande vassallo

9 imperiale di tutta la Vallassina era l'arcivescovo di Milano, già alla metà del secolo IX. Erano quindi alla sua dipendenza i valvassori dei piccoli feudi della valle. Proprio uno di questi, un certo Ottone di Sormano - riporta il documento -, partigiano dell'imperatore Federico Barbarossa contro il comune di Milano durante l'assedio del 1161 era stato dichiarato nemico dal Comune stesso. Il Comune di Sormano viene poi riunito insieme ad altri Comuni in un unico Comune poi diviso in quartieri e rimase sotto il controllo degli arcivescovi di Milano fino al 1409 quando, cessato dopo oltre cinque secoli il dominio degli arcivescovi sul territorio della Vallassina, questa valle venne annessa al Ducato di Milano e da Gian Maria Visconti concessa in feudo a Facino Cane. Morto costui nel 1412, il nuovo duca Filippo Maria ne sposò la vedova, Beatrice di Tenda, e il feudo di Vallassina passò al fisco ducale. Con il 1 settembre 1441 però la Vallassina tornò ad essere infeudata ed anche questa volta a un valoroso generale del duca: Luigi Dal Varme. Nel triennio burrascoso compreso tra la fine della dominazione viscontea e l'instaurazione della dinastia sforzesca (1447-1450), la nostra valle prese parte attiva alla lotta che i milanesi, sostenuti dai veneziani, condussero contro Federico Sforza. La signoria dei Dal Verme sulla Vallassina fu alquanto tormentata. Ottenuto il feudo nel 1441, ne furono privati da Francesco Sforza nel 1450, per essere concesso ad alcuni cortigiani. Nel 1470, Galeazzo Maria, figlio del duca Francesco, ridona il feudo ai Dal Verme: ma l'anno successivo viene nuovamente tolto per favorire il suo consigliere Tomaso Tebaidi. Veniamo al 1480, quando il conte Pietro Dal Verme, figlio di Jacopo, sposa Chiara Sforza, figlia naturale di Galeazzo Maria ed in tale occasione gli viene concesso il feudo della Vallassina. Deceduto poco dopo il conte Pietro senza figli, la signoria della valle fu nuovamente avocata al fisco ducale finchè nel 1486 in nuovo duca di Milano Giovanni Maria lo destituì alla vedova Chiara, riconfermandole la concessione due anni dopo, quando ella passò a seconde nozze con il conte Fregosino Fregoso. Il 6 ottobre 1499 ecco scendere in Italia i francesi, i quali si impossessarono del ducato milanese. Chiara Sforza ne ritorna in possesso nel 1512 quando i francesi dovettero cedere Milano a Massimiliano Sforza, figlio di Ludovico il Moro. Ritornano i francesi nel 1515. Ora è duca di Milano il francese Francesco I d'Orleans, che in un primo tempo investe della Vallassina il consanguineo principe Luigi d'Ars; il 9 febbraio 1523 nomina governatore, con diritto di successione feudale, il milanese e vallassinese Gaspare Sormano, figlio di Taddeo giureconsulto collegiato e decurione di Milano. Costui discendeva dall'antico ceppo dei signori di Sormano, e nel diploma di investitura Francesco I dice tra 'altro: "Sapendo noi che quella famiglia (Sormani) ebbe origine dal luogo di Sormano posto nella giurisdizione di Vallassina... giudichiamo in tal modo di conferirla a lui e ai suoi discendenti...". Nella stessa occasione Francesco I erigeva il feudo di Vallassina in Contea. Col rapido tramonto del dominio francese, cadde presto anche la signoria dei Sormani sul feudo della Vallassina. Gaspare andò in Francia mentre la nostra valle ritornò a Paolo Fregoso, figlio di Chiara Sforza, nel frattempo morta. Nel 1533, ottenuta la dispensa dal Senato, il Fregoso vendette il feudo di Vallassina per 12.000 lire imperiali al senatore Francesco Sfondrati, padre di Papa Gregorio XIV. Carlo V imperatore (divenuto duca nel 1535 a Milano), nel confermare agli Sfondrati l'investitura degli ampi feudi in loro possesso, il 22 agosto 1538 conferì loro il titolo di Baroni della Vallassina. Gli Sfondrati rimasero ininterrottamente in possesso dei loro feudi dal 1535 al 1788, data in cui, essendo moto senza successori il colonnello Carlo Sfondrati essi furono incamerati. Nel 1555 il governatore spagnolo inviava ad Asso il capitano Pozzi con l'ordine di abbattere tutti i castelli della valle, perché molto rovinati e pericolanti, per cui per cui le riparazioni sarebbero state molto costose e, per altro verso, se fossero rimasti avrebbero potuto servire come rifugio ai nemici o avventurieri. E così il castello di Sormano, che era che era stato risparmiato ai tempi di Federico Barbarossa, il quale aveva decretato la demolizione dei fortilizi (la Vallassina

10 infatti era alleata all'imperatore), veniva demolito per comando di Carlo V. Le pietre del demolito maniero feudale furono poi usate per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale e per numerose altre case. Dopo quattro secoli, precisamente allo schiudersi della seconda metà del XX secolo, dove sorgeva l'antico castello è stata innalzata una cinta merlata di pietra viva, arricchita di un portale in serizzo e dello stemma gentilizio della famiglia Sormani. A lato del portale è stata posta una lapide la cui iscrizione narra in sintesi la storia del castello. Le più antiche raffigurazioni dello stemma sormanico sono quelle dei celebri stemmari quattrocenteschi dell'epoca sforzesca. Il primo, noto col nome di Codice Trivulziano, è conservato nell'archivio storico civico di Milano in Castello e si ritiene sia stato compilato intorno al 1456. E' lo stemma tradizionale di casa Sormani, così disegnato: "Fascia d'azzurro e d'argento col capo d'argento al leone d'azzurro passante lampassato di rosso, sostenente con la destra un castello torricellato di due pezzi di rosso". Nello stesso codice è disegnato un altro stemma nel quale il leone è d'oro, il castello è di rosso, e anziché tre fasce presenta tre bande d’azzurro in campo argento (forse l'arma differenziata era usata da un altro ramo della famiglia). Il secondo codice è quello che prende il nome dal pittore che lo delineò: G. Carpani, ed è conservato al Museo Civico di Como. Lo stemma descritto è del tutto identico a quello del Codice Trivulziano. Nel campo della scultura il più antico stemma sormanico è quello scolpito nella lapide tombale di Taddeo da Sormano, morto l' 11 luglio 1500. Detta lapide, che ora si trova nella chiesetta gentilizia di Pomelasca, è foggiata in marmo cristallino e presenta a tutto rilievo lo stemma col leone passante in capo e le sottostanti tre fasce. ELEMENTI SIGNIFICATIVI LOCALI Dal sito ufficiale comunale IL MURO DI SORMANO E’ una salita leggendaria tra gli appassionati di ciclismo per la sua difficoltà. Essa inizia dal bivio sulla strada provinciale che da Asso conduce verso i Piani del Tivano, poco oltre l'abitato centro di Sormano: dopo una brevissima discesa e un ponte che scavalca un torrente, inizia la salita che si snoda per circa 1.700 metri superando un dislivello di 280 metri (quota iniziale 827 m, finale 1.107 m), con una pendenza media del 17% e punte fino al 25%. La strada sale in mezzo al bosco; vi sono quattro tornanti. Tra il terzo e il quarto tornante vi sono diversi punti panoramici da cui è possibile ammirare le montagne circostanti: i Corni di , il Cornizzolo, il Barzaghino, il Palanzone e, più lontano, il Resegone e le Grigne. Al termine la strada del Muro si riallaccia alla provinciale: proseguendo in salita per circa 100 metri si raggiunge la località Colma di Sormano, a quota 1.124 m s.l.m., dove la strada valica e prosegue in discesa verso i Piani del Tivano per terminare poi a Nesso, sul ramo occidentale del lago di Como. Svoltando a destra invece si ritorna verso Sormano, per ritornare al punto di partenza è fortemente consigliato scendere lungo questa strada, perché affrontare il Muro in discesa è molto pericoloso a causa delle fortissime pendenze. Il muro ha sempre fatto parte del Giro di Lombardia fino al 1962 in quanto, successivamente, per motivi di sicurezza in relazione a sopraggiunte nuove norme, non si è potuto più ibnserirein tale circuito. Dopo gli interventi di adeguamento e messa in sicurezza effettuati negli Anni successivi, grazie anche al contributo della Comunità Montana, dopo esattamente 50 Anni e più precisamente il 29/9/2012 il Muro di Sormano è ritornato ad essere tappa del Giro di Lombardia con grande soddisfazione degli sportivi e della popolazione locale. MASSI ERRATICI

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Per spiegare il fatto dei massi erratici è necessario tornare indietro nel tempo di parecchie migliaia di anni. In quell'epoca il clima si stava modificando divenendo sempre più rigido e freddo. La conseguenza fu un'espansione dei ghiacciai sia della calotta polare che della cima dei monti. L'espansione dei ghiacciai avvenne in quattro fasi successive, dovute ad un'alternanza di modifiche climatiche. Il fenomeno ha avuto un ruolo determinante nella configurazione dell'attuale assetto territoriale, soprattutto in Lombardia, dove i paesi collinari pedemontani sono esclusivamente effetto delle glaciazioni. Le tracce più evidenti sono rappresentate dai depositi morenici che i ghiacciai alpini hanno accumulato attorno alle fronti e loro lati, soprattutto davanti allo sbocco delle vallate alpine e nella pianura, costituendo gli "anfiteatri morenici", che si presentano come allineamenti di colline disposte in più cerchie convesse verso la pianura. I principali anfiteatri morenici della nostra regione sono quelli del Varesotto a sud del lago Maggiore, della Brianza a sud dei due rami del lago di Como, del Bresciano a sud del lago di Iseo, e dei colli del Garda, a sud dell'omonimo lago. Gli stessi grandi laghi prealpini sono in parte dovuti alla presenza dei ghiacciai che hanno contribuito all'escavazione delle conche lacustri. A questi imponenti fenomeni geomorfologici se ne devono aggiungere altri, anche se di minor entità, ma non per questo meno interessanti. I massi erratici costituiscono il più rappresentativo di tali fenomeni. I ghiacciai non sono immobili; al contrario, sono in continuo movimento. Essi si allungano e si e si ritirano dalle vallate alpine trascinando con sé detriti sassosi di ogni tipo. Quando il ghiacciaio si ritira lascia sul posto questi detriti sotto forma di morena. Molti sassi costituiti da blocchi di roccia, anche di dimensioni notevoli, si staccano dalle pareti rocciose e precipitano o rotolano sul ghiacciaio di fondovalle e da questo vengono poi trasportati. Quando il ghiacciaio si ritira restano ai bordi o sulla fronte insieme al materiale morenico. Lo stesso fenomeno, che si riscontra oggi sui ghiacciai alpini, si è verificato in scala molto più ampia durante le glaciazioni del quaternario. Caratteristica di questi massi, detti erratici, è di avere la struttura litologica diversa da quella delle rocce circostanti, poiché originati in luoghi differenti, distanti centinaia di chilometri. Trattandosi di massi rocciosi costituiti da materiale di facile utilizzo perché semplici da demolire e asportare, a cominciare dai più voluminosi, molti di essi sono stati distrutti. Ultimo esempio di questi massi rimasto oggi a Sormano è la Prea Butigela . Un tempo non lontano il numero di questi massi era davvero rilevante nel territorio sormanese, come testimoniano le numerose colonne ed i portali in serizzo ghiandone. Si ricorda inoltre, proprio grazie alla presenza di questi massi, sia nata a Sormano un'attività artigianale, tramandata per secoli di generazione in generazione, e diffusa in ogni parte del mondo, anche in Sud America, da parte di tanti "picasass" costretti a cercare fortuna nell'emigrazione. MULINELLI I Mulinelli sono incisioni su pietra, la cui storia e cronologia sono ancora incerte, non si hanno conoscenze precise riguardo l'epoca e il luogo in cui nacque ma si può dire che in Europa i "Mulinelli" furono introdotti non prima del Medioevo. Il "Mulinello" è un gioco formato da tre quadranti concentrici collegato da quattro mediane a crociera con ventiquattro punti di incrocio, generalmente raffigurato sul retro del gioco della dama. I contendenti che disputano una partita devono disporre le proprie pedine (in genere nove) lungo i vari segmenti cercando di allineare tre pedine dello stesso colore sulla medesima linea, realizzando cosi il "Filetto", con diritto di "soffiare", ovvero di eliminare, una pedina dell'avversario. Diversi sono i luoghi dove sono ubicati i Mulinelli in paese, ma anche nei Comuni limitrofi (Caglio). OSSERVATORIO ASTRONOMICO L'idea di Osservatorio Astronomico a Sormano è nata verso la fine del 1980.

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La zona della Colma infatti era già stata utilizzata fin dai primi anni Settanta per lo studio degli astri. Osservazioni di questo tipo, effettuate tramite strumenti portatili e protratte per diversi anni, avevano messo in evidenza la bontà del luogo grazie soprattutto all'assenza di luci vicine e all'ottima trasparenza atmosferica. Scartato il progetto iniziale di una costruzione in cima al monte Falò (quota 1.182 m), sia per motivi economici che logistici si è optato per il vecchio rifugio di proprietà comunale presso la capanna Stoppani (quota 1.124 m). Il 22 ottobre 1988 veniva inaugurato l'Osservatorio Astronomico di Sormano e dato in uso dal Comune di Sormano al Gruppo Astrofili della Brianza. Stante l’importanza nel tempo assunta da tale struttura l’Amministrazione Comunale, con la redazione del PGT in fase di adozione, a preordinato la possibilità di un ampliamento della struttura per realizzare spazi museali, didattici ed informativi. 3.6 Il Paesaggio Naturale – La Città Pubblica

Il Comune di Sormano è obiettivamente collocato, dal punto di vista paesaggistico/ambientale, in uno dei luoghi più panoramici e soleggiati della Valassina fra le pendici del Monte Palanzone e del Monte S.Primo e degradante verso la Valle del Lambro. Tale conformazione morfologica ed orografica conferisce al territorio una varietà di paesaggio naturale ed una panoramicità sui territori circostanti quale caratteristica propria ed unica.

Dal punto di vista naturalistico e di utilizzo dell’ambiente gli ambiti di maggiore rilevanza sono i seguenti: Pian del Tivano Colma di Sormano Pian del Tivano – Trattasi di una località caratterizzata da un ampio pascolo pianeggiante caratterizzato da strutture agricole e da alcune di tipo turistico/ricettivo. Raggiungibile tramite la Strada Provinciale n° 44 che risale dal paese e a confine con il Comune di Zelbio in lato Ovest, costituisce il punto di tramite tra il versante della Valassina ed il versante orientale del ramo del Lago di Como. La località riveste una particolare interesse turistico soprattutto nel periodo estivo e, in passato, lo è stato anche nel periodo invernale per lo sci da discesa ma soprattutto per lo sci di fondo, attività sportive queste ultime da Anni non più possibili per mancanza di neve in misura adeguata. Da molti Anni tutta l’area del Pian del Tivano ed in parte le pendici risalenti verso il Monte S.Primo, è statea oggetto di studi speleologici che, di recente, hanno determinato l’a scoperta di un interessante presenza sotterranea di grotte e cunicoli senz’altro unica in Lombardia, scoperta che è stata oggetto anche di un incontro pubblico che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini nonché di studiosi in materia. Colma di Sormano – Rappresenta il punto di scollinamento fra il paese e il Pian del Tivano nonché punto di arrivo del “Muro di Sormano” e luogo dove vi è l’Osservatorio Astronomico. La panoramicità è a 360° sia verso le cime del Triangolo Lariano ed anche delle Grigne e delle Prealpi; inoltre da tale località dipartono numerosi sentieri conducenti al Monte S.Primo, al Pian del Tivano, al Monte Palanzone attraverso la località “Preaola” nonché alla zona dei Castagneti verso il Comune di Caglio.

La citta pubblica – Oltre alle citate zone del Pian del Tivano e della Colma, il Comune di Sormano è dotato di spazi e strutture pubbliche sia istituzionali ma anche di svago ovvero storico/culturali, principalmente dislocate attorno al Centro Storico ovvero ai margini del Centro edificato. Oltre al citato Centro Storico, caratterizzato da piacevoli viuzze, zone porticate e cortili, si possono citare: 13

1. La Chiesa di S.Maria e la sottostante Piazza per la quale è in corso un intervento di riqualificazione con previsione di pedonalizzazione della stessa, ora adibita a parcheggio; 2. La Chiesa dell’Avello sostanzialmente sorta sopra l’omonima Valle; 3. La Chiesa Parrocchiale di S.Ambrogio ed il vicino Cimitero, ubicati lungo la strada che discende alla sottostante frazione di Brazzova in Comunedi Asso (CO); 4. La Piazza Prato Bevera sulla quale prospettano il Municipio e la Scuola Elementare e che costituisce la testa di ponte per l’accesso al Centro Storico; 5. La Piazza Panzeri (all’ingresso del Centro Storico) caratterizzata dall’essere un balcone panoramico sulla sottostante Valsassina; 6. L’ampia Piazza Olginati, caratterizzata da alberi e aiuole ubicata nel basso del paese lungo la S.P. n° 44 ed attraverso la quale si accede alla struttura parrocchiale in parte adibita a Scuola Materna 7. L’ex Cinema/Teatro ed annesso campo sportivo polivalente, di proprietà della Parrocchia, anch’esso ubicato all’inizio del Paese risalendo da Asso. 8. La struttura di proprietà dell’Istituto don Guanella caratterizzata da un ampio Parco, adibita a Casa Estiva per Anziani, a ridosso della predetta Piazza Olginati. Sotto il profilo naturalistico, come luogo pubblico frequentato da turisti, villeggianti e locali, occorre senz’altro menzionare il Muro di Sormano che, al di là della sua caratterizzazione sportiva si snoda per circa 1700 metri all’interno di un bosco ovvero fra zone prative certamente di elevato valore naturalistico ed ambientale nonché anche le vicine sponde della Valle del Corno attrezzate a verde pubblico, zone di sosta, in parte attrezzate anche per pic-nic. Il Comune di Sormano è altresì proprietario di un ampia area fronteggiante la Chiesa Parrocchiale di S.Ambrogio, che costituiva sostanzialmente il cortile dell’edificio ex tessitura Turati (ora dismessa e trasformata in magazzini/depositi artigianali). Tale area, sulla quale oltre ai citati magazzini/depositi prospetta anche una struttura ricettiva, è sostanzialmente non utilizzata come spazio pubblòico stante la sua condizione di degrado e disseto; l’Amministrazione Comunale, compatibilmente con le risorse di bilancio a disposizione ovvero con altre forme di cofinanziamento, pur con il vincolo di garantire le necessarie vie di transito alle strutture pubbliche e produttive circostanti, intende trasformare tale spazio a luogo pubblico per incontri ovvero manifestazioni. 3.7 Biodiversità e paesaggio

La biodiversità rappresenta la misura della diversità della vita sulla nostro pianeta, ossia l’insieme degli esseri viventi, animali e vegetali, che lo popolano. Essa è il risultato di lunghi processi evolutivi che, da oltre tre miliardi di anni, fanno sì che la vita si adatti alle continue mutazioni delle condizioni sulla Terra. Tra le varie forme di ricchezza di un territorio, la biodiversità è stata sinora fortemente sottovalutata. Questo patrimonio è costituito da un enorme massa di informazioni genetiche che caratterizzano e rendono uniche le singole specie. Sebbene l’estinzione delle specie sia un fenomeno naturale, proprio perché legato alla contemporanea evoluzione di nuove specie, l’intervento dell’uomo, in particolare attraverso l’urbanizzazione, l’inquinamento dell’aria e dei suoli, la deforestazione e l’utilizzo di tecnologie non appropriate, ha amplificato notevolmente la portata di questo fenomeno.

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La erosione della biodiversità porterà conseguenze gravi nell’immediato futuro, anche a livello locale, in quanto le numerose specie di animali, di piante e di microrganismi sono di per sé condizione essenziale per la vita dell’uomo, fonte potenziale di alimenti, di sostanze medicinali e di altri prodotti strategici per il benessere sociale ed economica della comunità. Il territorio comunale è ricompreso nelle seguenti aree della rete ecologica così come individuata dal PTCP della Provincia di Como. • MNA ambiti di massima naturalità: l’ambito è contraddistinto sostanzialmente dall’ambito di elevata naturalità del PTPR (isoipse > 900 mt. s.l.m.) • CAP ambiti sorgenti di biodiversità di primo livello: l’ambito risulta compreso fra la parte MNA ed il tessuto urbanizzato anche con giacitura interstiziale. In merito alla tematica qui trattata, per una più esaustiva informazione si rimanda anche alla documentazione prodotta per il PIF ( Piano di Indirizzo Forestale ) della Comunità Montana del Triangolo Lariano. Alcune tematiche legate alla vegetazione ed alla flora riferite all’ambito esteso della Comunità Montana possono essere trasposte al territorio locale (considerazioni desunte anche tramite il sito della citata Comunità.

Il Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) contribuisce alla programmazione regionale, in quanto costituisce il quadro di orientamento, sotto il profilo paesistico, delle politiche che hanno rilevanza territoriale, con particolare riguardo a quelle relative alle attività produttive e ai lavori pubblici. Esso tratta i temi relativi alle specificità paesistiche del territorio lombardo, alle sue articolazioni interne e definisce le strategie utili a conseguire gli obiettivi di tutela. Il territorio comunale situato a quote superiori a 900 m s.l.m. ricade in ambiti di elevata naturalità , ovvero “ quei vasti ambiti nei quali la pressione antropica, intesa come insediamento stabile, prelievo di risorse o semplice presenza di edificazione, è storicamente limitata ”, disciplinati ai sensi dell'art. 17 del PTPR. In tali ambiti, la disciplina paesaggistica, ai sensi dell'art. 17, c. 2, “ persegue i seguenti obiettivi generali: a) "recuperare e preservare l'alto grado di naturalità, tutelando le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dei luoghi; b) recuperare e conservare il sistema dei segni delle trasformazioni storicamente operate dall'uomo; c) favorire e comunque non impedire né ostacolare tutte le azioni che attengono alla manutenzione del territorio, alla sicurezza e alle condizioni della vita quotidiana di coloro che vi risiedono e vi lavorano, alla produttività delle tradizionali attività agrosilvopastorali; d) promuovere forme di turismo sostenibile attraverso la fruizione rispettosa dell’ambiente; e) recuperare e valorizzare quegli elementi del paesaggio o quelle zone che in seguito a trasformazione provocate da esigenze economiche e sociali hanno subito un processo di degrado e abbandono.”

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Como specifica le unità tipologiche di paesaggio del PTPR in ulteriori sub-articolazioni territoriali: il Comune di Sormano rientra quindi nell'unità tipologica di paesaggio n° 20 – Alta Valle del Lambro , che corrisponde alla fascia geografica c e rientra nelle unità tipologiche del PTPR D – paesaggi della montagna e delle dorsali ed E – paesaggi delle valli prealpine. In generale la tendenza in atto dal dopoguerra nell'unità di paesaggio, sebbene ancora contenuta, è stata quella dell'occupazione confusa e

15 disarticolata delle superfici pianeggianti, con evidenti trasgressioni del paesaggio; inoltre sono evidenti dinamiche di colonizzazione delle radure e delle residue aree aperte da parte del bosco. Tra i landmarks a livello provinciale sono segnalati i funghi di terra di Rezzago. I principali elementi di criticità sono la semplificazione del paesaggio determinata dall'abbandono delle pratiche agricole e pastorali, l'abbandono di percorsi e manufatti storici, il dissesto idrogeologico diffuso e la presenza di impianti forestali estranei al contesto ecologico.

La Regione Lombardia aderisce al progetto di Conservazione del Patrimonio Geologico Nazionale anche attraverso la segnalazione delle “singolarità geologiche”, meglio conosciute come “geositi”. Con questo termine si intendono località, aree o territori di interesse geologico o geomorfologico di cui promuovere la conservazione. Con l'art. 22, c. 1 del PTPR, la Regione “ riconosce il valore paesaggistico dei geositi quali località, area o territorio dove sia possibile definire un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione associabile ad un valore scientifico, ai fini della conservazione dei processi geologici in atto e/o nei termini dell’esemplarità didattica riferita alla dinamica del nostro pianeta, alla ricostruzione dell’evoluzione biologica e delle fluttuazioni climatiche durante il passato geologico, come alla costruzione della conformazione geomorfologica attuale e della percezione sociale consolidata di un territorio correlata alle sue specificità naturalistiche e geologiche”. A differenza del vicino Comune di Rezzago dove la Regione Lombardia ha riconosciuti i Funghi di Terra come geosito di interesse geomorfologico , riconosciuti anche come Beni Ambientali ai sensi dell'art. 142 del D.Lgs. 42/2004, sul territorio Comunale non sono stati individuati tali geositi.

La Rete Ecologica Provinciale (REP) è, ai sensi dell'art. 11, c. 1, NTA del PTCP, “ elemento strutturale del sistema paesistico ambientale del PTCP e si compone di unità ecologiche la cui funzione è di consentire il flusso riproduttivo tra le popolazioni di organismi viventi che abitano il territorio, rallentando in tale modo i processi di estinzione locale, l'impoverimento degli ecomosaici e la riduzione della biodiversità ”. La classificazione ed estensione dei poligoni della REP può esser meglio precisata da parte degli strumenti urbanistici comunali (art. 11, c. 4), che ne devono motivare le modifiche sotto il profilo ambientale, garantendo comunque la coerenza con l'assetto strutturale e la funzionalità complessiva della rete ecologica (art. 11, c. 5). Il territorio comunale ricade, all'interno della Rete Ecologica Provinciale (figura 5.10), nelle seguenti aree:  elementi costitutivi fondamentali, che possono essere distinti in:

◦ ambiti a massima naturalità (MNA), per il territorio indicativamente situato a quote superiori ai 900 m s.l.m., definiti ai sensi dell'art. 17, c. 3 del PTPR come “Ambiti di elevata naturalità” e che comprendono “ le aree di più elevata integrità ambientale del territorio provinciale montano ” (art. 11, c. 7, lett. a), p. 6), NTA- PTCP);

◦ aree sorgenti di biodiversità di primo livello (CAP), per il restante territorio situato esternamente al nucleo abitato. Esse sono “ aree generalmente di ampia estensione caratterizzate da elevati livelli di biodiversità, le quali fungono da nuclei primari di diffusione delle popolazioni di organismi viventi, destinate ad essere tutelate con massima attenzione e tali fa qualificarsi con carattere di priorità per l'istituzione o l'ampliamento di aree protette ” (art. 11, c. 7, lett. a), p. 1), NTA-PTCP);  aree urbanizzate esistenti e previste dal PRG e dal PGT.

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3.8 Rapporto con i siti Rete Natura 2000

Ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, del d.p.r. 357/97 e s.m.i. e della d.g.r. 14106/2003, è previsto che i piani e i programmi che vanno a interessare (direttamente o indirettamente) aree ricadenti in Siti Natura 2000 siano sottoposti a procedura di Valutazione di Incidenza. Questa costituisce il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario sottoporre qualsiasi progetto, intervento o atto pianificatorio che possa avere effetti significativi su un'area della Rete Natura 2000, al fine di salvaguardarne l'integrità attraverso un'analisi preliminare delle ricadute che attività e previsioni potrebbero avere condizionando l'equilibrio ambientale che le contraddistingue. Non sono presenti Siti di Importanza Comunitaria (SIC) ovvero Zone di Protezione Speciale (ZPS) sul territorio comunale o in aree limitrofe, quindi non si ritiene che il piano possa interessare tali Siti. Non è quindi necessario procedere al correlato Studio di Incidenza. 3.9 Attività produttive e rischi connessi

Sul territorio del Comune non sono individuati i siti produttivi che rientrano nella categoria AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) ai sensi della Dir. 96/61/CE “Direttiva IPPC” (Integrated Pollution Prevention & Control). Inoltre non sono presenti attività industriali inquadrate come a Rischio di Incidente Rilevante ai sensi dell'art. 15, c. 4 del D.Lgs. 334/1999 e s.m.i.

3.10 Rumore

Dal punto di vista del clima acustico, il territorio comunale è destinato a uso prevalentemente residenziale ovvero di interesse naturalistico e turistico non presentando infatti aree interessate da insediamenti industriali. Il Piano di Classificazione Acustica è stato quindi elaborato nel rispetto della predetta caratteristica che, peraltro, viene confermata anche nel Documento di Piano che accompagna il Piano di Governo del Territorio in fase di elaborazione.

3.11 Orientamenti e Linee Programmatiche del P.G.T.

Sotto il profilo metodologico e contenutistico sarà innanzitutto necessario accertare le condizioni di efficienza dei servizi pubblici e di interesse generale esistenti ed il loro utilizzo con l’obbiettivo di precisare la politica degli interventi da programmare nel periodo di efficacia, al fine di assicurarne, a supporto delle funzioni insediate e previste, una idonea dotazione globale comprensiva di corridoi ecologici e del verde di connessione fra il compendio rurale e quello edificato, nonché una razionale distribuzione sul territorio comunale, dimostrandone l’idoneo livello qualitativo in termini di fruibilità, accessibilità e fattibilità, secondo la nuova concezione di ottimizzazione prestazionali che la Legge 12/05 ha loro conferito. L’identificazione di comune di interesse turistico ricettivo, unitamente alla collocazione intermedia lungo la direttrice di scollinamento verso il Lario attraverso il Piano del Tivano,determina altresì l’incombenza di calibrare i suddetti obiettivi anche sui fabbisogni espressi dalla popolazione fluttuante che soprattutto stagionalmente (ovvero durante i week-end) gravita sul sistema urbanizzativo locale, suscitandone, ove necessario, la previsione di componenti aggiuntive, ai fini di una ospitalità sempre più qualificata.

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Ne deriva che, sulla scorta delle prescrizioni sovraordinate impresse in materia dal P.T.C.P. (rete ecologica articolata nelle tipologie di tutela progressivamente elevata: sorgenti biodiversità, massima naturalità), debbono confrontarsi con lo stato di attuazione del P.R.U.G. stesso, con le condizioni urbanizzative primarie e secondarie connesse al sistema della cosiddetta “città pubblica”, e con il livello attrattivo che il settore ricettivo esercita sulle utenze fluttuanti. Entro il suddetto quadro generale occorre nel contempo collocare e valutare le aspettative dei cittadini, attraverso i contributi ed i suggerimenti pervenuti al protocollo comunale, con il procedimento di formazione del P.G.T., ma anche le risultanze del processo partecipativo che coinvolge le parti sociali ed economiche unitamente ai soggetti portatori di interessi diffusi sul territorio. Le Linee Programmatiche del nuovo P.G.T. del Comune di Sormano (Tavola P3.1 del DdP – Orientamenti Iniziali) puntano pertanto sui seguenti temi secondo gli indirizzi deliberati dalla Giunta Comunale con il proprio atto 5.06.09 n° 55 cit. (a cui si rimanda per la lettura integrale del testo):

1. AMBIENTE E PAESAGGIO 2. SOSTENIBILITA’ 3. SVILUPPO DELL’EDIFICATO RESIDENZIALE E VALORIZZAZIONE DELLE PROPRIETA’ COMUNALI 4. MANTENIMENTO E SVILUPPO DEI COMPARTI PRODUTTIVI 5. CITTA’ PUBBLICA

Ovvero: 1- Consolidamento della posizione strategica di Sormano nel compendio geografico della Valassina quale luogo dell’accoglienza e dell’ospitalità. 2- Ricerca delle politiche di privilegio ed incentivo della residenzialità permanente (le stanze non occupate rappresentano il 75% del patrimonio abitativo totale) e della ricettività alberghiera, quale momento di crescita e promozione del territorio. 3- Valorizzazione delle peculiarità storico/naturalistiche e panoramiche del paesaggio inteso come sorgente di percezione (…che cosa vedo da…) ed al tempo stesso recapito veduti stico (…da dove sono visto…), tenuto conto della specificità morfologica e dell’esposizione dei siti. 4- Contenimento della trasformazione territoriale entro limiti fisicamente sostenibili e funzionalmente compatibili, comunque con l’intento di privilegiare benefici pubblici diffusi e conseguentemente di perseguire il miglioramento degli standard civili riconducibili al comfort abitativo singolo e sociale. 5- Recupero del patrimonio edilizio esistente con particolare attenzione al nucleo di antica formazione, alla sua fisionomia identificativa e caratterizzazione tipologica/compositiva, beni architettonici/culturali ed alla compattezza della tessitura urbana, nonché alla conservazione dei manufatti “minori” (cascine, rifugi, carrarecce, terrazzamenti, ecc.) quali testimonianze significative della tradizionale attività rurale e di presidio antropico. 6- Tutela paesistica ambientale attraverso la valorizzazione della rete ecologica locale e sovralocale e delle infrastrutture riservate alla mobilità protetta nel quadro della riscoperta di itinerari didattico/naturalistici e percorsi escursionistici, nonchè di coni ottico/percettivi di ampio affaccio, di cui il tracciato del “Muro” rappresenta a proposito una suggestiva dotazione scenografica oltre che riferimento della cultura sportiva di rinomanza internazionale al pari del “Ghisallo”.

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7- Consolidamento e sostegno delle attività primarie agrario-forestali ed allevatorie anche amatoriali tramite il potenziamento della multifunzionalità ed articolazione dell’indotto agricolo compatibile (turismo rurale, escursionistico, di svago ecc.), finalizzati a coniugare la presenza dell’uomo con la prevenzione del degrado e dei rischi di dissesto. 8- Rafforzamento e rilancio del settore produttivo secondario favorendo processi di riconversione di complessi dismessi o contrassegnati da attività incompatibili con il compendio di appartenenza, comunque finalizzati alla diversificazione e crescita dei livelli occupazionali. Conferma del settore produttivo-terziario ottimizzando le unità di vicinato e limitando la dimensione delle medie strutture di vendita (max 800 mq.). 9- Riqualificazione e promozione del compendio Colma/Piano del Tivano ai fini della progressiva destagionalizzazione della fruizione turistico-ricettiva-sportiva coniugando la conservazione delle peculiarità naturalistico/paesistiche con la diversificazione dei servizi di ristorazione/assistenza e della infrastrutturazione a supporto delle attività sciistiche e comunque all’aria aperta di tipo agonistico o amatoriale. Sviluppo delle sinergie intercomunali tese a coordinare la messa in rete degli alpeggi e delle connesse produzioni agro-alimentari rispetto alle esigenze ecocompatibili di siffatta filiera economica con l’ambiente. 10- Adeguamento della “città pubblica” secondo le indicazioni del Piano dei Servizi, evidenziando in particolare i requisiti di “qualità urbana” da attribuire alle attrezzature pubbliche e di interesse generale (scuola, cultura, sport e tempo libero, parcheggi, assistenza, sicurezza, sportello bancario ecc.) 11- Razionalizzazione del sistema della viabilità per conseguire una migliore selezione dei flussi di traffico gravitanti sulla s.p. 44 ottimizzando l’accessibilità urbana della maglia viaria interstiziale.

Sostanzialmente l’A.C. ha inteso verificare puntualmente la coerenza rispetto alle previsioni del P.R.U.G. vigente per apportare le dovute rettifiche ai sensi dell’art. 58 secondo comma N.T.A del P.T.C.P., limitando nel contempo le potenzialità di intervento a porzioni intercluse ovvero contigue a comparti azzonati già contemplati dal P.R.U.G. vigente. Essa contempla inoltre un’estensione della rete ecologica stessa per sottrarre a potenzialità edificatorie sedimi ritenuti imprescindibili come componenti organiche di peculiarità paesaggistiche ad elevato grado di sensibilità vedutistico/morfologico/strutturale, ancorché inserite nell’ambito urbanizzato del P.T.C.P. Con riferimento agli indirizzi di tutela coerentemente derivanti dalla descritta impostazione degli intenti programmatici, le ricognizioni già effettuate sulla conformazione geomorfologica e paesistica del territorio comunale entro l’ambito geografico in esame hanno consentito di evidenziarne i caratteri identificativi. Il quadro nascente da siffatte e prioritarie esigenze di salvaguardia, confortato e completato dai principali coni percettivi di vertice esterno e dalle visuali di ampio orizzonte panoramico riscontrabili presso i belvedere locali suscettibili di diffusa frequentazione e fruizione, conferma le accennate modeste attitudini alla trasformazione insediativa in localizzazioni integranti il tessuto urbano consolidato, opportunamente defilate, peraltro, rispetto alle suddette direttrici di maggiore sensibilità paesistica. Sotto il profilo quantitativo, pur considerando la oggettiva modestia della superficie ammissibile dell’espansione, come stabilito dai parametri imposti dal P.T.C.P. (vedasi paragrafo più avanti), l’orientamento dell’azione amministrativa non persegue l’obiettivo del totale esaurimento di detta potenzialità, preferendo valutare gli aspetti dimensionali con rigorosa verifica di sostenibilità ambientale ed urbanizzativa affinché le opportunità insediative possano attribuire al bilancio costibenefici effetti positivi per la comunità locale.

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Tale è il significato applicativo del principio della compensazione territoriale che il Comune di Sormano intende sperimentare; questo percorso vuole infatti ribadire che le eventuali opzioni edificatorie, ancorché ridotte, debbano comportare indici di densità edilizia insuscettibili di determinare concentrazione volumetriche contrastanti con le peculiarità paesistiche dei luoghi.

3.12 Stato attuale delle urbanizzazioni e dell’edificazione ( integrazione richiesta dall’ARPA, punto 1) Il Comune di Sormano ha una superficie di circa 11,02 kmq con un consumo del suolo pari al 3,42%, che colloca Sormano nella classe omogenea A dell’ ICS, ed applicando i criteri di calcolo stabiliti dall’art. 38 N.T.A. del P.T.C.P. l’indice massimo di espansione è fissato nel 6,00% della superficie urbanizzata stessa (mq. 377.317) ossia mq. 22.639. Tuttavia, l’azione pianificatoria del PGT recentemente approvato ha solo parzialmente utilizzato questa potenzialità, soltanto un’area di mq. 298 (0,08% di A.U. mq. 377.317), garantendo il mantenimento di atteggiamento virtuoso nei confronti della conservazione territoriale e della comprovata sostenibilità ambientale degli indirizzi insediativi previsti. Queste considerazioni, ma soprattutto la dotazione ampiamente positiva delle aree riservate a tutela che arricchiscono sensibilmente, per le loro peculiarità paesistico/ambientali, oltre alle componenti di rete ecologica, anche la qualità dei siti interessati, corredano di motivazioni fondate l’intera proposta del Documento di Piano. Per quanto riguarda le aree di valore paesaggistico ed ecologico trovano puntuale declinazione in una articolata distribuzione negli ambiti di protezione ambientale urbana (PAU, coincidenti con i corridoi ecologici ed il sistema del verde di connessione fra il compendio rurale e quello edificato, come evidenziati nel Piano dei Servizi) corrispondenti a mq. 406.441 (3,69% del territorio comunale), e negli ambiti di non trasformazione denominati riqualificazione naturale e paesistica (RNP), coerentemente perimetrate rispetto alle peculiari caratteristiche territoriali come risultanti dalle classi di sensibilità paesistica impresse in questa sede ; la superficie interessata occupa mq. 1.114.788 (10,12% del territorio comunale). Oltre i 900 metri sono presenti gli Ambiti di elevata naturalità, così come previsti dal Piano Paesistico Regionale. Nel rispetto dei criteri ispiratori che hanno sovrinteso alla concezione Regionale di Governo del Territorio come dettata dalla L.R. 12/05, il Comune di Sormano ha elaborato il Documento di Piano del PGT, con l’intento di promuovere lo sviluppo sostenibile del proprio territorio, assicurandone un alto ed articolato livello di protezione ambientale. Rileva a tale proposito ribadire che: · A fronte di un limite massimo di espansione calcolato in mq. 22.639 il PGT ne ha previsto soltanto una superficie di mq. 298. · Sono stati ricondotti a regime di tutela (AAC (Ambiti Agro Colturali), PAU (Protezione Ambientale Urbana), RNP (Riqualificazione naturale e paesitica) coerenti con gli obiettivi della Rete Ecologica Provinciale) ambiti inseriti nell’area urbanizzata del PTCP costituente una sup. di mq 106.872.

STATO DEI SERVIZI

LO STATO DI FATTO

In relazione alle analisi all’uopo effettuate rispetto al quadro previsionale identificato dal P.R.U.G. emerge la seguente situazione quantitativa generale, suddivisa per tipologia e titolo urbanistico/patrimoniale

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A-USI PUBBLICI RESIDENZIALI

Rispetto alla capacità insediativa teorica globale del P.R.U.G. (3.988 abitanti 1° e 2° res.) la dotazione capitaria corrisponde a mq/ab. 19,82 (79.055/3.988) Considerando invece le disponibilità ( APGe + APGr = mq. 43.286 + mq. 7.287 ) effettivamente riservate alla attuale popolazione ( 2.574 ab. = 1° res. 658 + 2° res. 1.916 ) tale dotazione equivale a mq/ab. 19,64 (50.573/2.574).

B- STRUTTURE TECNOLOGICHE

· Recapiti Pubbliche reti primarie _ Esistenti mq. 3.776 _ Riconosciute mq. 125 TOTALE mq. 3.901

· Impianto cimiteriale _ Esistente mq. 3.040 _ Riconosciuto mq. 238 TOTALE mq. 3.278

Occorre inoltre precisare che Sormano: · Ospita le strutture scolastiche pre-obbligo e primaria di 1° grado · Utilizza la scuola primaria di 2° grado ad Asso · Conferisce i reflui civili nel depuratore consortile di Merone, bacino ASIL, e i RSU alla piattaforma ecologica “ La Miniera” di Canzo · Appartiene alla Comunità Montana “Triangolo Lariano” · Detiene l’Osservatorio Astronomico · Comprende il comprensorio della Colma/Piano del Tivano con le connesse peculiarità speleologiche, geo naturalistiche, agronomico-forestali, nonché le piste e gli impianti per le attività sciistiche ed escursionistiche · Annovera la biblioteca e il campo polisportivo · Ospita le attrezzature parrocchiali, la Pro Loco ed altre associazioni culturali, ricreative, sportive, venatorie ed

23 assistenziali · Possiede il percorso universalmente conosciuto come “il muro di Sormano” meta ricorrente di competizioni ciclistiche agonistiche. Nel contempo la comunità locale appartenendo all’ambito territoriale “Comunità Montana Triangolo Lariano” come ribadito dal P.T.C.P., può usufruire in primis delle attrezzature pubbliche o di interesse generale di livello sovracomunale disponibili presso l’area medio Valassina gravitante sulla conurbazione Asso/Canzo.

IL PROGETTO (previsto dal PGT approvato)

A-USI PUBBLICI RESIDENZIALI

B- STRUTTURE TECNOLOGICHE

· Recapiti Pubbliche reti primarie _ Esistenti mq. 3.776 _ Riconosciute mq. 125 TOTALE mq. 3.901

· Impianto cimiteriale _ Esistente mq. 3.040 _ Riconosciuto mq. 238 TOTALE mq. 3.278

In sintesi il patrimonio complessivamente riservato alla “città pubblica” scende da mq 79.055 a mq. 73.492 (-7,57%) per i servizi residenziali; restano viceversa immodificate le dotazioni cimiteriali e quelle tecnologiche. Tenuto conto delle risultanze sopra riportate ed effettuato il dovuto confronto con le prospezioni di sviluppo effettuate dal Documento di Piano (popolazione teorica attribuita agli ambiti di riqualificazione pari a 58 unità di incremento rispetto ai 658 abitanti residenti ed ai 1.916 abitanti stagionali ), risulta verificata la soglia capitaria di mq/ab. 27,92 (mq. 73.492/ab. 2.632). Per tutto quanto non espressamente indicato in questa relazione, relativamente allo stato dei servizi e delle urbanizzazioni comunali, si rimanda al Piano dei servizi del PGT approvato. A supporto di queste indicazione si allega la tavola dell’azzonamento del Piano delle Regole del PGT approvato.

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4 Individuazione delle zone omogenee e loro criticità

Sulla base dell’analisi del territorio nonchè della sua attuale condizione urbanistica (PRG) e di previsione futura (PGT) dal punto di vista acustico vengono individuate le seguenti Zone omogenee dal punto di vista acustico:

Zona 1 – Area di uso pubblico sanitaria e di elevato valore turistico/naturalistico/religioso : in tale Zona si collocano i seguenti insediamenti: • Pian del Tivano; • Colma di Sormano • Chiesa di S.Maria e sottostante omonima Piazza; • Residenza estiva per Anziani (Istituto Don Guanella) • L’ex Cinema/Teatro • La Chiesa dell’Avello sostanzialmente sorta sopra l’omonima Valle; • La Chiesa Parrocchiale di S.Ambrogio ed il vicino Cimitero, ubicati lungo la strada che discende alla sottostante frazione di Brazzova in Comune di Asso (CO); • La Piazza Prato Bevera sulla quale prospettano il Municipio e la Scuola Elementare e che costituisce la testa di ponte per l’accesso al Centro Storico; • La Piazza Panzeri (all’ingresso del Centro Storico) caratterizzata dall’essere un balcone panoramico sulla sottostante Valsassina; • L’ampia Piazza Olginati, caratterizzata da alberi e aiuole ubicata nel basso del paese lungo la S.P. n° 44 ed attraverso la quale si accede alla struttura parrocchiale in parte adibita a Scuola Materna • Fascia di naturalità lungo la Valle del Corno

Zona 2 - urbanizzata/antropizzata : è sostanzialmente rappresentata dal vecchio nucleo (Zona A – Centro storico) e dalle Zone residenziali così come identificate dal P.G.T. e che l’Amministrazione Comunale in sostanza intende confermare, esclusivamente dal punto di vista territoriale, con il PGT.

Zona 3 - aree di influenza delle infrastrutture di trasporto : tali aree sono rappresentate esclusivamente dalla presenza sul territorio della Strada Provinciale n° 44 che, peraltro, interferisce esclusivamente con la predetta Zona 2. Lungo tale asse, che collega ad anello i Comuni della Valassina (Caglio, Rezzago e Sormano) oltre a costituire il collegamento con il territorio gravante sul Lago di Como, il traffico è assolutamente limitato in quanto di giorno limitato sostanzialmente ai veicoli dei residenti, a qualche veicolo di trasporto di merci ed agli automezzi di trasporto pubblico (corriere) per un totale di n° 9 corse giornaliere che arrivano a n° 13 nel periodo estivo. Ovviamente il traffico subisce un incremento limitato a pochi giorni dell’avvio e della fine della stagione turistica in quanto, durante questa, i villeggianti si muovono a piedi ovvero buona parte utilizzano i mezzi pubblici per i trasferimenti fuori dal Comune.

Per tutte le considerazioni sopra esposte ed anche per limitare i costi, si è ritenuto del tutto superfluo eseguire rilievi fonometrici strumentali ovvero campagne di rilevazione del traffico in quanto in tutte le

25 zone sopra individuate non esistono fonti di emissioni acustiche rilevanti o di intensità tali da essere prese in considerazione.

5 Suddivisione del territorio in n° 3 Classi acustiche 5.1 Analisi Si ricorda innanzitutto che, in base al DPCM 14/11/1997 le Classi acustiche di riferimento sono le seguenti:

CLASSE I – Aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione quali aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. CLASSE II – Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. CLASSE III – Aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. CLASSE IV – Aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali ed uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie. CLASSE V – Aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. CLASSE VI – Aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

Viene poi fissata una suddivisione dei livelli massimi in relazione al periodo di emissione del rumore, definito dal decreto come “tempo di riferimento”:

• periodo diurno dalle ore 6.00 alle ore 22.00; • periodo notturno dalle ore 22.00 alle ore 6.00.

I limiti massimi di immissione prescritti nel D.P.C.M. 14/11/97, fissati per le varie aree, sono rappresentati nella tabella seguente:

VALORI LIMITE ASSOLUTI DI IMMISSIONE - Leq in dB(A) (Valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ ambiente abitativo o nell’ ambiente esterno)

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Classi di destinazione d’uso del territorio Tempi di riferimento Diurno Notturno

(06.00-22.00) (22.00-06.00) I aree particolarmente protette 50 40 II aree prevalentemente residenziali 55 45 III aree di tipo misto 60 50 IV aree di intensa attività umana 65 55 V aree prevalentemente industriali 70 60 VI aree esclusivamente industriali 70 70

Mentre, per quel che riguarda i limiti di emissione (misurati in prossimità della sorgente sonora) abbiamo i seguenti limiti:

VALORI LIMITE DI EMISSIONE - Leq in dB(A) (Valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora misurato in prossimità della sorgente stessa)

Classi di destinazione d’uso del territorio Tempi di riferimento Diurno (06.00-22.00) Notturno (22.00- 06.00) I aree particolarmente protette 45 35 II aree prevalentemente residenziali 50 40 III aree di tipo misto 55 45 IV aree di intensa attività umana 60 50 V aree prevalentemente industriali 65 55 VI aree esclusivamente industriali 65 65

I valori di qualità sono:

VALORI DI QUALITÀ - Leq in dB(A)

Classi di destinazione d’uso del territorio Tempi di riferimento Diurno (06.00-22.00) Notturno (22.00-06.00)

I aree particolarmente protette 47 37 II aree prevalentemente residenziali 52 42 III aree di tipo misto 57 47 IV aree di intensa attività umana 62 52 V aree prevalentemente industriali 67 57 VI aree esclusivamente industriali 70 70

Per quanto riguarda le infrastrutture stradali, con riferimento alla S.P. n° 44 che attraversa il Comune di Sormano nella parte della zona urbanizzata (Zona 3) occorre fare riferimento alle tabelle di cui al D.P.R. n° 142 del 30/3/2004 sotto riportate.

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(Decreto del Presidente della Repubblica n° 142, 30 marzo 2004)

Tabella 1 - STRADE DI NUOVA REALIZZAZIONE SOTTOTIPI A FINI Scuole*, ospedali, case di cura e di Altri ricettori TIPO DI ACUSTICI riposo Ampiezza STRADA (secondo D.M. fascia di (secondo 5.11.01 - Norme pertinenza Diurno Notturno Diurno Notturno codice della funz. E geom. Per acustica (m) dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) strada) la costruzione della strada) A - autostrada 250 50 40 65 55 B - extraurbana 250 50 40 65 55 principale C - C1 250 50 40 65 55 extraurbana C2 150 50 40 65 55 secondaria D - urbana di 100 50 40 65 55 scorrimento E - urbana di definiti dai comuni, nel rispetto dei valori riportati in tabella C 30 quartiere allegata al D.P.C.M. in data 14 novembre 1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree urbane, F - locale 30 come prevista dall'art. 6, comma 1, lettera a), della legge n. 447 del 1995. * per le scuole vale il solo limite diurno

Tabella 2 - STRADE ESISTENTI E ASSIMILABILI (ampliamenti in sede, affiancamenti e varianti)

TIPO DI Scuo le*, ospedali, case di SOTTOTIPI A FINI Altri ricettori STRADA Ampiezza fascia di cura e di riposo ACUSTICI (secondo pertinenza acustica (secondo norme CNR Diurno Notturno Diurno Notturno codice della (m) 1980 e direttive PUT) dB(A) dB(A) dB(A) dB(A) strada) 100 (fascia A) 70 60 A - autostrada 50 40 150 (fascia B) 65 55 B - extraurbana 100 (fascia A) 70 60 50 40 principale 150 (fascia B) 65 55 Ca - strade a carreggiate 100 (fascia A) 70 60 separate e tipo IV CNR 50 40 150 (fascia B) 65 55 C - extraurbana 1980 secondaria Cb - tutte le altre strade 100 (fascia A) 70 60 50 40 extraurbane secondarie 50 (fascia B) 65 55 Da - strade a carreggiate 100 50 40 70 60 D - urbana di separate e interquartiere scorrimento Db - tutte le altre strade 100 50 40 65 55 urbane di scorrimento E - urbana di definiti dai comuni, nel rispetto dei valori 30 quartiere riportati in tabella C allegata al D.P.C.M. in data 14 novembre 1997 e comunque in modo conforme alla zonizzazione acustica delle aree F - locale 30 urbane, come prevista dall'art. 6, comma 1, lettera a), della legge n. 447 del 1995. * per le scuole vale il solo limite diurno

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La S.P. n° 44 sul territorio di Sormano si sviluppa in minima parte all’interno della Zona urbanizzata ed in tale ambito funge anche come strada urbana di quartiere ed in tal senso potrebbe essere classificata in Classe E essendo ad unica carreggiata con due corsie ai sensi dell’art. 2 del Codice della Strada di seguito riportato:

NUOVO CODICE DELLA STRADA (Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285)

Art. 1. Princìpi generali

(omissis)

Art. 2. Definizione e classificazione delle strade

1. Ai fini dell'applicazione delle norme del presente codice si definisce «strada» l'area ad uso pubblico destinata alla circolazione dei pedoni, dei veicoli e degli animali.

2. Le strade sono classificate, riguardo alle loro caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali, nei seguenti tipi:

A - Autostrade; ( 1) B - Strade extraurbane principali; ( 1) C - Strade extraurbane secondarie; D - Strade urbane di scorrimento; E - Strade urbane di quartiere; F - Strade locali; F-bis Itinerari ciclopedonali. ( 2)

3. Le strade di cui al comma 2 devono avere le seguenti caratteristiche minime:

A - Autostrada : strada extraurbana o urbana a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia, eventuale banchina pavimentata a sinistra e corsia di emergenza o banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso e di accessi privati, dotata di recinzione e di sistemi di assistenza all'utente lungo l'intero tracciato, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore e contraddistinta da appositi segnali di inizio e fine. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio ed aree di parcheggio, entrambe con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.

B - Strada extraurbana principale : strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico invalicabile, ciascuna con almeno due corsie di marcia e banchina pavimentata a destra, priva di intersezioni a raso, con accessi alle proprietà laterali coordinati, contraddistinta dagli appositi segnali di inizio e fine, riservata alla circolazione di talune categorie di veicoli a motore; per eventuali altre categorie di utenti devono essere previsti opportuni spazi. Deve essere attrezzata con apposite aree di servizio, che comprendano spazi per la sosta, con accessi dotati di corsie di decelerazione e di accelerazione.

C - Strada extraurbana secondaria : strada ad unica carreggiata con almeno una corsia per senso di marcia e banchine.

D - Strada urbana di scorrimento: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.

E - Strada urbana di quartiere : strada ad unica carreggiata con almeno due corsie, banchine pavimentate e marciapiedi; per la sosta sono previste aree attrezzate con apposita corsia di manovra, esterna alla carreggiata.

F - Strada locale : strada urbana od extraurbana opportunamente sistemata ai fini di cui al comma 1 non facente parte degli altri tipi di strade.

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F-bis - Itinerario ciclopedonale : strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell'utenza debole della strada. ( 2)

4. È denominata «strada di servizio» la strada affiancata ad una strada principale (autostrada, strada extraurbana principale, strada urbana di scorrimento) avente la funzione di consentire la sosta ed il raggruppamento degli accessi dalle proprietà laterali alla strada principale e viceversa, nonché il movimento e le manovre dei veicoli non ammessi sulla strada principale stessa.

5. Per le esigenze di carattere amministrativo e con riferimento all'uso e alle tipologie dei collegamenti svolti, le strade, come classificate ai sensi del comma 2, si distinguono in strade «statali», «regionali», «provinciali», «comunali», secondo le indicazioni che seguono. Enti proprietari delle dette strade sono rispettivamente lo Stato, la regione, la provincia, il comune. ( 3)

6. Le strade extraurbane di cui al comma 2, lettere B, C ed F si distinguono in:

A - Statali, quando: a) costituiscono le grandi direttrici del traffico nazionale; b) congiungono la rete viabile principale dello Stato con quelle degli Stati limitrofi; c) congiungono tra loro i capoluoghi di regione ovvero i capoluoghi di provincia situati in regioni diverse, ovvero costituiscono diretti ed importanti collegamenti tra strade statali; d) allacciano alla rete delle strade statali i porti marittimi, gli aeroporti, i centri di particolare importanza industriale, turistica e climatica; e) servono traffici interregionali o presentano particolare interesse per l'economia di vaste zone del territorio nazionale.

B - Regionali, quando allacciano i capoluoghi di provincia della stessa regione tra loro o con il capoluogo di regione ovvero allacciano i capoluoghi di provincia o i comuni con la rete statale se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.

C - Provinciali, quando allacciano al capoluogo di provincia capoluoghi dei singoli comuni della rispettiva provincia o più capoluoghi di comuni tra loro ovvero quando allacciano alla rete statale o regionale i capoluoghi di comune, se ciò sia particolarmente rilevante per ragioni di carattere industriale, commerciale, agricolo, turistico e climatico.

D - Comunali, quando congiungono il capoluogo del comune con le sue frazioni o le frazioni fra loro, ovvero congiungono il capoluogo con la stazione ferroviaria, tranviaria o automobilistica, con un aeroporto o porto marittimo, lacuale o fluviale, con interporti o nodi di scambio intermodale o con le località che sono sede di essenziali servizi interessanti la collettività comunale. Ai fini del presente codice, le strade «vicinali» sono assimilate alle strade comunali.

7. Le strade urbane di cui al comma 2, lettere D, E e F, sono sempre comunali quando siano situate nell'interno dei centri abitati, eccettuati i tratti interni di strade statali, regionali o provinciali che attraversano centri abitati con popolazione non superiore a diecimila abitanti.

8. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel termine indicato dall'art. 13, comma 5, procede alla classificazione delle strade statali ai sensi del comma 5, seguendo i criteri di cui ai commi 5, 6 e 7, sentiti il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici, il consiglio di amministrazione dell'Azienda nazionale autonoma per le strade statali, le regioni interessate, nei casi e con le modalità indicate dal regolamento. Le regioni, nel termine e con gli stessi criteri indicati, procedono, sentiti gli enti locali, alle classificazioni delle strade ai sensi del comma 5. Le strade così classificate sono iscritte nell'archivio nazionale delle strade previsto dall'art. 226.

9. Quando le strade non corrispondono più all'uso e alle tipologie di collegamento previste sono declassificate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dalle regioni, secondo le rispettive competenze, acquisiti i pareri indicati nel comma 8. I casi e la procedura per tale declassificazione sono indicati dal regolamento.

10. Le disposizioni di cui alla presente disciplina non modificano gli effetti del D.P.C.M. 10 agosto 1988, n. 377, emanato in attuazione della legge 8 luglio 1986, n. 349, in ordine all'individuazione delle opere sottoposte alla procedura di valutazione d'impatto ambientale.

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10-bis. Resta ferma, per le strade e veicoli militari, la disciplina specificamente prevista dal codice dell’ordinamento militare. ( 4) ( 5)

(1) Si veda l’art. 4 del D. L. 20 giugno 2002, n. 121 , convertito, con modificazioni, dalla L. 1 agosto 2002, n. 168. (2) Questa lettera è stata aggiunta dal D.L. 27 giugno 2003, n. 151 . (3) Le parole: "Per le strade destinate esclusivamente al traffico militare e denominate «strade militari», ente proprietario è considerato il comando della regione militare territoriale." sono state soppresse dal D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 , con decorrenza dal 9 ottobre 2010. (4) Comma aggiunto, a decorrere dal 9 ottobre 2010, dal D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66 . (5) Vedi art. 2 , art. 3 e art. 4 reg. cod. strada.

Considerato che il trasporto pubblico effettuato dall’ASF prevede un massimo di n° 13 passaggi giornalieri (periodo estivo) la maggior parte dei quali uno ogni ora, si ritiene che, anche sotto tale aspetto la Classe E possa essere confermata.

Alla luce di quanto sopra esposto alla S.P. n° 44 è stata prevista una fascia di pertinenza acustica di metri 30 così come da tabella 2 del citato DPR 142/2004.

5.2Definizione finale della Classificazione acustica Alla luce di tutto quanto sopra esposto sulla base delle Zone acustiche individuate per il territorio di Sormano, lo stesso è stato articolato in n° 3 Classi acustiche previste dalla normativa e più precisamente: CLASSE I In tale Classe è stata inserita tutta la Zona 1 – Area di uso pubblico sanitaria e di elevato valore turistico/naturalistico/religioso ad esclusione dei seguenti ambiti/strutture in quanto più omogenee al tessuto urbanizzato circostante di tipo residenziale: • Chiesa di S.Maria e sottostante omonima Piazza; • L’ex Cinema/Teatro • La Chiesa dell’Avello sostanzialmente sorta sopra l’omonima Valle; • La Piazza Prato Bevera sulla quale prospettano il Municipio e la Scuola Elementare e che costituisce la testa di ponte per l’accesso al Centro Storico; • La Piazza Panzeri (all’ingresso del Centro Storico) caratterizzata dall’essere un balcone panoramico sulla sottostante Valsassina; • L’ampia Piazza Olginati, caratterizzata da alberi e aiuole ubicata nel basso del paese lungo la S.P. n° 44 ed attraverso la quale si accede alla struttura parrocchiale in parte adibita a Scuola Materna CLASSE II In tale Classe è stata inserita tutta la Zona 2 - urbanizzata/antropizza ta compreso gli ambiti/strutture escluse dalla Zona 1 sopra elencati. Ancorchè non indicata nelle Tavole di progetto, nella Zona 2 la fascia di rispetto di 30 metri ai lati delle strade comunali a servizio di tale Zona si intendono assoggettate anch’esse alla disciplina della Classe II. CLASSE III In tale Classe è stata inserita tutta la Zona 3 - aree di influenza delle infrastrutture di trasporto ed, in particolare la fascia di 30 metri di pertinenza acustica ai lati della S.P. n° 44. Tale classificazione comporta un salto di due Classi con la confinante Zona 1 che maggiormente si evidenzia nel tratto di collegamento tra il paese di Sormano ed il Comune di Zelbio passando per la Colma e per il Pian del Tivano; detto salto di Classe potrebbe essere superato inserendo le fasce del tratto predetto in Zona 2 ma tale

31 classificazione contempla solo strade a carattere locale e pertanto si ritiene di dover prevedere la Classe III per le fasce della S.P. n° 44 in quanto più coerente con le caratteristiche di transito su tale arteria. Sono inoltre presenti in tale classe anche l’area dello stabilimento ex Testori-Turati, il Campeggio Fuin, e l’agriturismo Binda.

Tutta la parte di territorio comunale esclusa dalla predetta classificazione e che viene definita Zona 4 - agricolo/boschiva e naturalistica , caratterizzata da zone agricole, radure prative e boschi sui versanti che risalgono verso il Monte Palanzone, il Monte S.Primo e la Colma di Sormano ovvero la zona a valle verso Asso e lungo la valle del Corno, con presenza di animali e sentieri di collegamento agro/silvo/pastorali verso le località confinanti e che garantiscono la fruizione turistica e naturalistica di tale territorio, è ovviamente esclusa da ogni possibilità di interferenza o emissione/immissione di fonti di rumore prodotte direttamente ovvero indirettamente dalla presenza umana, fatta eccezione delle attrezzature e mezzi di proprietà di Enti preposti alla tutela, controllo e salvaguardia di tale Zona. In ogni caso, per tale Zona 4, non campita nelle tavole di rappresentazione grafica delle classi acustiche, devono essere rispettati i parametri previsti per la Classe I fatti salvi eventuali limiti inferiori che i predetti Enti dovessero prescrivere in regime di autoregolamentazione ovvero in relazione alla presenza di mezzi ed attrezzature da parte di Ditte autorizzate ad intervenire, per manutenzione ordinaria o straordinaria, all’interno di tale Zona. La suddivisione della Classificazione acustica sopra esplicata è stata trasferita sulle Tavole di progetto allegate alla presente relazione. Pur essendo indicata la classe prevalente dal punto di vista della classificazione acustica si precisa che vale comunque il rispetto del valore della classe II all’interno della fascia di rispetto stradale delle strade in categoria E/F (in base al DPCM 14/11/1997 rientrano in tale classe le strade con traffico veicolare prevalente locale ), ancorché detta fascia non è stata graficamente indicata. (richiesta ARPA punto 3) 5.3 Linea di demarcazione tra Classi acustiche e disciplina da applicarsi Qualora la linea di demarcazione tra Classi acustiche diverse, così come riportata sulle tavole di progetto dovesse interessare un edificio esistente, si applica per quest’ultimo la disciplina della Classe acustica inferiore. Il limite della Classe acustica rispetto ai Comuni contermini è quella corrispondente al confine riportato sulle mappe catastali. Qualora, all’interno del Comune, la linea di demarcazione tra Classi acustiche dovesse interessare parzialmente un mappale, si applica la disciplina della Classe acustica che interessa maggiormente il mappale stesso. Qualora il mappale dovesse essere interessato in modo paritario da due o più Classi acustiche, si applica la disciplina della Classe acustica inferiore. 5.4Verifica di compatibilità della Classificazione acustica con i Comuni confinanti (richiesta ARPA, punto 1) Il Comune di Sormano confina con i Comuni di Magregio, Bellagio, Zelbio, Nesso, Caglio, Asso, Lasnigo, Barni. Ad esclusione del Comune di Caglio, per i restanti Comuni il problema della compatibilità acustica è assolutamente irrilevante in quanto la zona di confine avviene in ambito boscato e agro-silvo-pastorale assolutamente non interessato da urbanizzazioni ovvero presenza di agglomerati (Zona omogenea in Classe I); si precisa che, per quanto riguarda il confine con il Comune di Zelbio, fatto salvo quanto predetto, per ragione di continuità resta da condividere la sola classe III della fascia di 30 metri ai lati della S.P. n° 44.

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Con il Comune di Caglio esiste una evidente continuità urbanistica e quindi con tutte le Zone acustiche prese in considerazione (1,2 e 3) e non esistono anche in tale ambito attività artigianali e/o industriali che possano interferire, dal punto di vista acustico, con la Classificazione sopra definita. Pertanto anche con il Comune di Caglio, ancorchè per ragioni diverse rispetto agli altri Comuni, non esistono problemi di compatibilità sotto il profilo acustico.

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