COMUNITA' MONTANA DEL TRIANGOLO LARIANO PIANO Di SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO

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COMUNITA' MONTANA DEL TRIANGOLO LARIANO PIANO Di SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO COMUNITA' MONTANA DEL TRIANGOLO LARIANO PIANO di SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO Canzo, Giugno 2000 5 – Turismo 1 Sommario 5.0 Introduzione pag. 2 5.1 Il sistema turistico pag. 4 5.2 L’incontro con operatori turistici pag. 24 5.3 Annotazioni e valutazioni di programmazione pag. 30 1. Lo sviluppo è nel turismo pag. 35 2. Lo sviluppo del turismo è in tutte le azioni strategiche pag. 37 3. Cosa si intende per sviluppo turistico pag. 39 4. Dove si dirige lo sviluppo turistico pag. 40 5. Quali risultati si attendono? pag. 45 6. Le azioni prioritarie pag. 46 7. Chi promuove lo sviluppo e chi lo riceve pag. 46 8. I costi e le risorse pag. 50 5.4 “Piano socio-economico di Comunità Montana” e “Piano Territoriale Provinciale di coordinamento” pag. 51 2 5.0 Introduzione Gli atti presenti nella Comunità Montana Triangolo Lariano, gli studi e le relazioni prodotti anche negli anni recenti, i rapporti e le analisi di settore elaborati sia a livello comunitario che in ambito provinciale, gli strumenti informativi soprattutto della Provincia, dell'Azienda di Promozione Turistica e della Camera di Commercio, e la letteratura statistica in genere, offrono una buona quantità di dati e di informazioni sull'area del Triangolo Lariano. Si tratta di un materiale informativo utile e prezioso, particolarmente se, come in questo caso, si deve por mano ad una presentazione o dell'Area o di sue componenti specifiche, finalizzata allo scopo preciso di programmare iniziative ed interventi di sviluppo socio-economico. Ma altrettanto preziose sono le informazioni "di prima mano" e dirette, come quelle provenienti da persone particolarmente attente alla realtà in cui vivono ed operano: pubblici amministratori, cittadini attivi nei gruppi - nelle associazioni - nei movimenti, operatori economici e sociali, dirigenti, professionisti, cittadini in genere che la rilevazione qualifica come "testimoni privilegiati" della propria realtà. I dati della statistica e della specifica letteratura si sono così andati fondendo e mescolando con le informazioni provenienti da un gruppo, sempre più ampio e variamente composto, comprendente soprattutto persone legate tra loro dal comune impegno e dalla comune disponibilità ad essere attente al loro mondo sociale, buona parte delle quali è attiva e determinante nelle azioni di governo, di gestione e di promozione di attività. Il complesso delle osservazioni e delle opinioni ha così permesso di determinare punti di avvio, o serie sistematiche dei supporti e dei contorni alle elaborazioni e alle indicazioni, destinati a costituire la base effettiva e concreta sia di linee strategiche che di scelte operative, costituenti il "Piano di sviluppo economico e sociale della Comunità Montana Triangolo Lariano". 3 Queste affermazioni e queste considerazioni portano allora a definire che, come criterio metodologico: non si è scelta la via di dare corso ad un'ampia elencazione ed elaborazione di dati e di informazioni, riferiti ai singoli comparti della realtà economica e sociale dell'Area, e quindi anche al comparto turistico. Sarebbe stata, questa, una via molto valida sul piano puramente conoscitivo, ma sterile in quanto a produzione di proposizioni di sviluppo; ma si è scelta la via di dare per acquisito, nelle sue linee complessive e generali, l'esistente patrimonio di studi e di analisi della situazione, un patrimonio che è, come già accennato, abbondante e vasto, e di considerare invece gli essenziali dati di inquadramento, sui quali elaborare e costruire altrettanto essenziali indicatori di sistema e di situazione, da utilizzare come base prioritaria per le scelte di programmazione. 4 5.1 Il Sistema Turistico Come lo è per l'intera provincia di Como, considerata "turisticamente rilevante, in ragione della diffusa presenza di risorse turistiche e del crescente sviluppo dell'economia turistica" (il richiamo è all'art. 2.1 della legge regionale 28/1996, che riordina l'amministrazione periferica del turismo), il turismo come comparto produttivo ha uno spazio ed un ruolo assolutamente particolari e determinanti nell'economia e nella vita del Triangolo Lariano: per alcune località è asse portante e vitale della relativa struttura economica e sociale; per altre località assume certamente significati e contenuti di sicura incidenza, anche di livello non trascurabile; per tutta l'Area contiene e possiede ancora una grande quantità di potenzialità di sviluppo. Mentre l'artigianato, per esempio, ma anche l'agricoltura ed il commercio, componenti importanti dell'economia locale, hanno raggiunto posizioni di maturità, e forse per loro si deve parlare più di consolidamento che di sviluppo nel senso stretto del termine, una nuova, ulteriore e possibile spinta al sistema economico viene unanimemente individuata nel turismo. E' per questo allora che: da un lato si invoca una sempre crescente e concreta concentrazione di sforzi proprio nella direzione dello sviluppo dell'attività turistica, con quanto essa richiede in fatto di complesso dell'offerta, di impiego di risorse, di infrastrutturazioni; dall'altro si pensa all'indispensabilità di una programmazione attenta, chiara e corretta, ed insieme a tutto il complesso di strumenti, di metodi, di comportamenti, necessari a governare il settore, particolarmente nelle sue operazioni di sviluppo. 5 E' opinione diffusa, in proposito, che il Triangolo Lariano non abbia ancora raggiunto il traguardo di riuscire a comunicare una "immagine complessiva" del suo offrirsi al turismo. In tale immagine, infatti, spiccano ancora con un proprio e specifico spazio soprattutto i nomi di "Bellagio" e di "Lago di Como". Si vuole però considerare come un'incontrovertibile affermazione di impostazione e di base che "tutto il Triangolo Lariano è e deve essere considerato per sua natura e nella sua interezza ad alta vocazione turistica". E' un'affermazione tematica, che ne postula e richiama altre, quali, prioritariamente, le seguenti: il termine "turismo" fa indiscutibilmente riferimento ad una notevole e variegata diversificazione di "forme turistiche" e ad una molteplicità di componenti della "attività turistica" (sociale, culturale, territoriale, economica, ...), alle quali si accompagna una genericità ed una incompletezza delle "categorie turistiche" classificatorie dell'attività, e un insieme di attività connesse con i "movimenti turistici" o dagli stessi influenzate, per via diretta o indotta; l'espressione "area turistica" coinvolge ampi aspetti e problemi: di vocazione del territorio nel suo complesso e per sub-aree (il riferimento è, ad esempio, alla zona di Bellagio, a quella interna al Triangolo e alla fascia pedemontana che guarda la Brianza), di utilizzo delle risorse soprattutto ambientali, di strategie della pianificazione degli interventi, di organizzazione in termini di strutture e di servizi, di rapporto col mercato della domanda turistica; l'impatto dell'attività turistica con la vita del territorio in cui si svolge, si realizza e avviene non soltanto in termini economici e di mercato, ma anche su altri piani, quelli particolarmente che toccano la vita sociale e culturale, e la "mentalità" diffusa. Si tratta di tematiche e problematiche molto ampie, che richiedono attente conoscenze e sforzi di approfondimento delle situazioni, verifiche costanti, chiarezza di impostazione operativa e coerenza nelle scelte. Ma sono tematiche che inducono a fermare l'attenzione sulle connotazioni attuali già strutturate in ottica turistica, e insieme sulle potenzialità che possono produrre attività turistica. 6 Del resto sono queste connotazioni a determinare: sia "la vocazione turistica" di un'area, fatta soprattutto dall'insieme delle offerte della natura e delle possibilità ad esse collegate, ma senz'altro anche dalla sua collocazione geografica, dalla sua storia e tradizione, dal suo patrimonio etnografico e culturale; sia "il ruolo turistico" dell'area stessa, fatto dal turismo in attività, e quindi dalla relativa capacità attrattiva, e dalle variabili qualitative e quantitative dell'offerta e della domanda. Pertanto: le connotazioni che qui vengono colte riguardano particolarmente, nella loro accezione più ampia ma con dati ed indicatori che evidenzino le più spiccate specificità, il sistema in genere dell'offerta turistica e l'immagine che dell'Area offre il complesso della domanda turistica. 1. La Ricettività alberghiera Tradizionalmente e di fatto è da considerare come la più spiccata specificità dell'offerta turistica di un'area. Il Triangolo Lariano (v. la Tavola 0.1) offre attualmente un parco di 68 complessi, con un totale di 2.378 posti-letto ospitati in 1.174 camere. Si tratta di strutture che: sono collocate in modo diffuso sull'intero territorio (soltanto 8 comuni su 31 sono privi di alberghi), con la concentrazione maggiore a Bellagio (16 alberghi, pari al 23,5% del parco-alberghi totale, ed al 38,3% del complesso delle camere) e nella zona "Valassina", nella quale 8 comuni (su 9 - fa infatti eccezione Asso ormai privo di alberghi) concentrano un numero di alberghi pari a quello di Bellagio (cioè 16, con però il 16,1% delle camere); vedono prevalere la classificazione medio-bassa (49 alberghi su 68, pari al 72,1%, si classificano con una o due stelle), diffusa soprattutto nel territorio montano (zone "Valassina", "Riviera di Ponente Settentrionale", "Riviera di Ponente Meridionale". "Alto Lambro", "Laghi Briantei", "Brunate"). Tuttavia la classificazione alta (tre stelle ed oltre) concentra il 52,4% delle camere (615 su 1.174) ed il 55,6% dei posti-letto (1.321 su 2,378); 7 negli anni recenti, sono andate
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