Recensione MADAME BOVARY.Pdf
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SCHEDA PER LA RECENSIONE DI UN LIBRO Titolo: Madame Bovary. Autore: Gustave Flaubert. Casa Editrice: Fabbri editori. Città e anno di pubblicazione: Parigi, 1856. Pagine: 256. La vita dell’autore: Gustave Flaubert nacque nel 1821 a Rouen. Iniziò a scrivere racconti, novelle e pièces storiche. Nel 1840 si iscrisse alla facoltà di legge a Parigi, ma non terminò gli studi. A questo periodo risalgono i primi contatti con i circoli letterari della capitale. Nel 1846 tornerà nella provincia di Rouen, dove morirà nel 1880. Altre opere dell’autore: Memorie di un pazzo (1838), Novembre (1842), L’educazione sentimentale (1869), Il candidato (1873). Trama: Il romanzo narra la storia di Emma Rouault, una giovane donna figlia di un contadino, che dopo aver abbandonato il convento delle Orsoline, nel quale era stata educata in maniera regale per mancanza di vocazione religiosa, decide di tornare nella casa paterna dove trascorre i suoi giorni occupandosi della fattoria e sognando una vita reale e lussuosa ispirata ai romanzi che durante la sua permanenza al convento avevano placato la sua sete di conoscenza e accompagnato i suoi giorni tristi dovuti alla prematura morte della madre. A causa della frattura ad una gamba arrecatasi dal padre, il signor Rouault, un giovane medico della città di Tostes gli fa visita per occuparsi della frattura. Quest’ultimo, Charles Bovary, è un medico, che dopo aver trascorso una difficile infanzia a causa delle derisioni dei suoi compagni al collegio, decide di intraprendere la facoltà di medicina e per esplicita volontà di sua madre, la signora Bovary, aveva sposato una vedova dal ricco patrimonio, sperando nella possibilità di migliorare la sua condizione sociale. Eppure Charles non ama la donna che aveva sposato, è vecchia, così magra da apparire scarna, ed egli, ormai diventato il suo servitore, risponde alle sue esigenze e si giova della sua assenza in alcuni momenti, che divengono così la sua unica consolazione. Charles frequenta assiduamente casa Rouault, per occuparsi del padre di famiglia, ma anche perché costituisce per lui un’evasione dalle noie quotidiane, tuttavia sua moglie si insospettisce per le sue visite e per il suo mutato atteggiamento e crede sia dovuto alla giovane Emma, gli proibisce così di recarsi nuovamente a casa Rouault. Tale pribizione dà a Charles una conferma della sua attrazione nei confronti della giovane donna, della quale si innamora perdutamente. Qualche tempo dopo la moglie di Charles muore ed egli si reca a casa di Emma per riscattare il suo compenso per le cure di suo padre, l’intera famiglia si rammarica per la sua perdita e Charles di ritorno a casa non smette di pensare ad Emma e decide così di chiedere la sua mano. Il matrimonio si celebra poco dopo in un enorme fasto di cui Emma si giova immensamente, immaginando di riuscire così a soddisfare i suoi ingenui sogni di felicità, tuttavia i giorni passano e quelle che dovrebbero essere le giornate più belle della sua vita, si rivelano per Emma vuote e noiose, suo marito Charles è privo di ambizioni, non desiderava nulla se non sua moglie. L’evento destinato a cambiare la vita di Emma è il suo invito alla Vaubyessard dal marchese di Andervilliers ad un ballo durante il quale Emma incontra un Visconte con il quale inizia a ballare accorgendosi che ciò che realmente desidera è la vita sfarzosa e lussuosa che non potrà avere con suo marito. Tornata a Tostes la sua incombente depressione porta Charles a trasferirsi nella città di Yonville l’Abbaye sperando in un cambiamento di umore di sua moglie. Qui la vita dei due coniugi inizia ad intrecciarsi con quella degli abitanti della città che incarnano alla perfezione gli ideali borghesi dell’Ottocento. Anche dopo la nascita di Berthe, Emma è insoddisfatta della sua vita e trova svago nell’acquistare oggetti inutili e abiti presso il signor Lheureux che iniziano a riempire il vuoto dovuto alla sua insoddisfacente esistenza, mentre sue figlia viene cresciuta da una balia. A Yonville incontra Léon, un giovane apprendista presso il notaio del paese, i due si innamorano perdutamente ma nessuno ha il coraggio di confessare i propri sentimenti e Léon poco dopo parte per Rouen per completare i suoi studi, inizia per Emma un periodo buio e passa le sue giornate a leggere mentre suo marito lavora, ma il suo pensiero ricade continuamente sul suo amato fino a quando conosce Rodolphe, un uomo estremamente affascinante che aveva acquistato un castello nei pressi di Yonville. Emma inizia così ad intrattenere con lui un rapporto adultero che le dona felicità e che la spinge sempre più al limite, ma sull’orlo di un sogno di fuga amorosa Emma viene abbandonata dall’amante e ricade in depressione. Charles decide così di accompagnare sua moglie a Rouen per assistere ad uno spettacolo teatrale nella speranza di donarle conforto e qui ella rincontra l’amato Léon con il quale intraprende una relazione amorosa e fingendo di recarsi in città per lezioni di pianoforte soddisfa la sua passione ardente. Tuttavia il destino di Emma è destinato a percorrere ancora molte strade infelici prima di giungere alla fine della storia. Il mio giudizio sul libro: Romanzo intrigante e passionale nel quale molte storie si intrecciano tra loro portando alla luce i problemi e le difficoltà della borghesia del tempo come il progresso della medicina, la necessità di adeguarsi ai canoni ottocenteschi ed Emma rappresenta una donna estremamente insoddisfatta della propria vita forse per le aspettative troppo alte scaturite dalla sua educazione. La differenza tra ciò che ella immagina e ciò che vorrebbe e ciò che le riserva la vita è così abissale da straziarla e condurla a sopportare enormi sofferenze. La compagnia di un marito privo di ambizioni la angoscia e le sue carezze e i suoi baci la indignano, tutto ciò che riguarda la sua vita coniugale le appare misero ed insignificante, la sua stessa figlia cresce senza l’amore della madre che rifiuta quasi di volerla conoscere. Tale clima la spinge a rincorrere tutto ciò che le dona eccitazione, tutto ciò che comporta un’evasione quotidiana ed intraprende varie relazioni che non sono animate da puro desiderio, illusioni e attrazione verso tutto ciò che è nuovo o diverso. Ma in realtà Emma è incapace di amare davvero, spinta all’estremo ed illusa dai suoi amanti, disprezza l’unico uomo che in realtà la ama, suo marito Charles. Emma si accorgerà degli errori commessi quando sarà ormai troppo tardi per rimediare e la sua vita infelice continuerà ad opprimerla fino alla fine dei suoi giorni. Madame Bovary ricorda la Gertrude manzoniana, una donna colpevole di adulterio e nel secondo caso anche di omicidio, ma la cui vita è segnata a causa dell’educazione ricevuta, Emma vive di illusioni fin dalla tenera età, sogni e desideri che non saranno mai soddisfatti e che la spingono a ricercare continuamente ciò che non ha e che non potrà mai avere: una vita lussuosa e regale. L’unico svago al di fuori delle sue relazioni adultere, lo costituiscono gli acquisti di abiti ed oggetti costosi, passatempo che le dona gioia e eccitazione anche se per pochi minuti ma che con il tempo sarà la sua stessa rovina. Il romanzo di Flaubert ci spinge a vivere nella semplicità quotidiana e a trovare soddisfazione e gioia nelle piccole cose. Pur non smettendo mai di avere grandi ambizioni, la storia di Emma mi ha insegnato a porre un limite tra realtà e fantasia, e ad essere consapevole che non tutto nella vita segue il percorso che vorremmo ma che porre la fonte della nostra serenità in un’esistenza semplice e tranquilla può donarci conforto nei momenti più difficili. Non bisogna avere una grande casa, una grande quantità di vestiti, o grandi ambizioni per essere una grande donna! ALUNNA: De Filippo Giorgia CLASSE IV BL a.s. 2017/2018 .