Una 500 a Zonzo Tra I Ricordi
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UNA 500 A ZONZO TRA I RICORDI Raccolta di pensieri e di ricordi di Alberto Benedetto - 2011 1 A Simona che condivide con me le tante avventure della vita. A Niccolò ed a Christian, i nostri piccoli tesori, continui ispiratori del racconto e nostro motivo di gioia e di vita. 2 INDICE 1 - Un fatto insolito ed inaspettato ................................................................................................................ 4 2 - Inizio di un incubo?......................................................................................................................................11 3 - Passeggiata nella storia............................................................................................................................13 4 - Risveglio nel presente alla luce dei ricordi........................................................................................27 5 - Finalmente a destinazione........................................................................................................................41 6 - Vecchia gloria, nuova amica .................................................................................................................. 53 7 - Ritorno al passato...................................................................................................................................... 58 8 - Alla luna ........................................................................................................................................................98 9 - Profumo di caffè ....................................................................................................................................... 106 10 - Arriva la cavalleria!..................................................................................................................................115 11 - Ritorno a casa............................................................................................................................................ 119 12 - Una morbida sorpresa............................................................................................................................139 13 - Un comico addestramento ....................................................................................................................145 14 - Una galoppata verso il Medio Evo.................................................................................................... 148 15 - Candeline sul presente e sul passato................................................................................................155 16 - Gita tra castelli e ricordi........................................................................................................................170 17 - Scontrino galeotto....................................................................................................................................195 18 - Avventura ad alta quota........................................................................................................................198 19 - Una domenica tra le aquile...................................................................................................................219 20 - Fine di un’avventura o inizio di una nuova storia?....................................................................230 3 1 Un fatto insolito ed inaspettato Era una bella mattina di primavera e Piazza Castello si stava animando. C’era gente che andava di fretta verso il proprio lavoro, i tram sferragliavano carichi di persone distratte che non si accorgevano delle due imponenti torri di Palazzo Madama che da secoli vedevano svolgersi il solito tran-tran della quotidianità. Certo, cambiavano le persone, i vestiti ed i mezzi di trasporto, ma gli atteggiamenti delle persone, quello no, erano sempre gli stessi. Come erano lontani i tempi in cui quelle due imponenti torri contornavano la porta di accesso alla città di Julia Augusta Taurinorum, quando intimorite le persone accedevano all’interno della città impressionate dalla loro mole austera e severa. Di storia e di storie ne avevano viste e vissute tante come aveva già aveva avuto modo di sottolineare Gozzano quando diceva “Il Palazzo Madama è come una sintesi di pietra di tutto il passato torinese, dai tempi delle origini, dall'epoca romana, ai giorni del nostro Risorgimento”. Ma oggi dovevano, a loro insaputa, essere testimoni di un insolito ed inaspettato quadretto in grado di vincere la monotonia del vivere quotidiano di una città come Torino. Infatti, verso metà mattinata, quando il sole con i suoi raggi iniziava a scaldare i sampietrini della piazza, all’improvviso una bellissima 500 color grigio perla, con la carrozzeria lucida come se fosse appena uscita dalla fabbrica, si aggirava irrequieta e frizzante per la piazza in cerca di un parcheggio orgogliosa di svettare con la sua grazia e bellezza sulle poche auto che transitavano in sua compagnia. Alla fine, dopo un lungo girovagare che ricordava le fatiche patite da Ulisse per tornare alla sua cara Itaca, ormai sconfortata dalla cronica mancanza di parcheggi, la nostra 500 orgogliosamente si fermava a lato strada in quella che abitualmente viene definita “doppia fila”. La sua orgogliosa proprietaria non potendo più aspettare, presa la borsetta e le chiavi si recava a passo svelto verso l’ingresso di Palazzo Madama. La 500 lasciata sola si era preoccupata sapendo che la sua sosta non era proprio regolamentare, ma subito si tranquillizzò pensando che la sua proprietaria non avrebbe certo rischiato di perderla o farla danneggiare. Inoltre una vettura così bella, in una piazza così avrebbe solo attirato sguardi invidiosi. 4 Assorta nei suoi pensieri improvvisamente veniva ridestata dallo sferragliare di un tram che percorreva un’ampia curva per poi svanire sotto i portici in direzione di Corso Regina. Con i suoi fanali furbi, ma molto delicati, non aveva potuto non notare i raggi riflessi dai suoi meravigliosi cerchi in acciaio lucido che si erano abbattuti come fulmini sui vetri del tram e tra sè e sè pensò a quanto fosse stata fortunata ad essere una 500 e non quella squallida ed insulsa 106 parcheggiata, ma regolarmente, al suo fianco. Osservandola meglio con i suoi specchietti, commentava ad alta voce quelli che per lei erano difetti. - Ma guarda che linea squadrata che ha, che strano colore, non si capisce se è grigia perché è il colore originale o se sono l’età e lo smog ad averla ridotta così! E poi guarda che cos’ha sopra la ruota … ma come fa a non vergognarsi ad avere un’ammaccatura come quella! Poi quei fari trapezioidali e quel frontale severo e percorso da tre fessure con un leone rampante in bella mostra … niente a che vedere con il mio faccino morbido e rotondo e con i miei quattro faretti rotondi, intriganti e provocanti! La 106, sentiti i commenti poco delicati, preso coraggio, rispondeva timidamente alla 500. - E’ vero che tu sei molto carina, ma devi sapere che io ho ormai più di venti anni sulle mie ruote. Quando ero giovane come te viaggiavo orgogliosa per le strade forte della mia carrozzeria che era stata disegnata da una matita di prim’ordine e che ha avuto talmente successo che io e le mie sorelle siamo rimaste in produzione per tanti anni andando addirittura a sostituire la nostra cugina pluripremiata 205! La 500 sbigottita per simili affermazioni stentava a credere a quelle parole. E poi chi era questa pluripremiata 205? Ma pluripremiata in che cosa? Non aveva il coraggio di chiedere ulteriori spiegazioni perché non voleva far vedere che si fermava a parlare con quella che ormai considerava un rottame su quattro ruote. Nel frattempo la 106, desiderosa di scambiare quattro chiacchiere con una vettura giovane cominciò a raccontare la sua storia. - Mi aveva comprato un simpatico vecchietto che però mi usava veramente poco, ma mi trattava da regina. Ero sempre pulita e lucida, non ho mai patito né il freddo né il caldo perché riposavo in un bel garage caldo d’inverno e fresco d’estate. Mi ricordo ancora le lunghe galoppate sull’autostrada diretti verso la Liguria. Che spettacolo vedere far capolino il mare dalle pendici degli appennini e poi, quasi giunti a Savona, vedere le grandi navi ormeggiate in attesa di portare verso lontani lidi speranzosi turisti. Che bello vedere i riflessi dei raggi solari infrangersi sulle onde blu del mare. Poi sono stata ceduta ad un ragazzo giovane che aveva iniziato la sua avventura nel mondo e nel lavoro. Mi parcheggiava all’aperto e mi lasciava per lunghe ore sola in un 5 grande parcheggio in mezzo ad altre auto che come me non vedevano l’ora di sgranchirsi le ruote dopo la lunga attesa. Ma io ero sempre tra le ultime ad uscire dal parcheggio quando ormai il sole aveva lasciato il posto alla luna. Sai, mi divertivo a pensare che ero più fortunata delle mie colleghe del parcheggio poiché ogni sera mi facevo una “tintarella di luna”! Però non mi ha mai trascurato. Mi lavava quasi tutte le settimane e mi curava come fossi sua figlia. Era bello andare a spasso con lui. Sapeva come farmi contenta; mi portava spesso in montagna e mi permetteva di divertirmi destreggiandomi tra curve e tornanti. Eravamo talmente affiatati che la salita tra Savona e Millesimo si consumava in un attimo e pur essendo piccola e non tanto potente tenevo testa a berline molto più grosse e veloci. Non sai che soddisfazione veder sparire le loro sagome nei miei specchietti e prendermi delle meritate rivincite! Ma l’emozione più grande è stata quando mi ha addobbato con nastri colorati e l’ho accompagnato in chiesa per sposare la sua compagna;