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Logo - Italia - URL Anno 11 N° 1 - 121 - LDPBianco Editore e nero - Gennaio - Positivo 2019 - Direttore: Luigi Del Pozzo

www.visitgarda.com SIRMIONE

Lombardia

Buon anno! Editoriale di Luigi Del Pozzo che sia un anno se non mantenere e migliorare sempre, di continuo, quello per esempio, che ogni volta presenta novità, varia- migliore di quello appena tra- che abbiamo intorno e che lasceremo ai nostri figli zioni ricche di fascino, di cultura e storia. Escorso almeno simile. Anche ai nostri nipoti. perché siamo dei “lamentoni”, un Spesso mi rammarico da gardesano, di non aver po’ tutti quanti senza eccezioni, e In questo periodo le maggiori strutture turisti- potuto vedere tutto del mio Garda. C’è sempre qual- pensiamo sempre di essere degli che ricettive sono chiuse per il periodo invernale, che scoperta da fare! sfortunati, depressi, insoddisfatti, salvo pochi casi. Ma al loro interno si sta lavorando infelici. per rendere ancora migliore l’ospitalità: un segno Scorrendo immagini ormai centenarie su libri e questo non solo della cortesia ma anche del volere cataloghi si nota come sia stato trasformato, in meglio, Noi gardesani abbiamo rinnovare e rendere più attraenti i luoghi dell’ospi- il nostro territorio; guardando vecchie fotografie si sempre la spinta a voler fare di talità. Insoddisfazione? Forse si, forse no! Voglia di cerca di raffrontare l’immagine passata con l’attuale più. Credo che il lago di Garda con le sue sponde, le migliorare, per gli ospiti e per se stessi. e si ammira un crescendo di bellezza sviluppatasi nel sue località, le sue bellezze, i suoi monumenti, i suoi corso degli anni, grazie a quell’insoddisfazione, stato musei e le sue tante attrazioni stia ad indicare che Nei giorni scorsi, in prossimità del Natale, ho d’animo costruttivo di chi ci ha preceduto. anche i nostri avi fossero degli insoddisfatti tanto avuto modo di vistare per l’ennesima volta uno dei vero è che ci hanno lasciato un patrimonio curato musei più suggestivi e affascinanti, soprattutto Sento che anch’io sono sempre stato un insoddi- e ammirato da tutto il mondo. per questo periodo, Quello del Divino Infante di sfatto volto al continuo miglioramento. . Un museo, come anche altri ovvia- Ma ci hanno lasciato anche un obbligo: mente, vedi Il Vittoriale degli Italiani e il MuSa di Salò Ad Majora e buon anno!

Riva del Garda (Tn) - Ph LDP ©2019 Copia Omaggio 2a Parte Storia di a cura di Lino Lucchini Un ospizio per pellegrini all’origine di S. Maria del Corlo

ei numeri di giugno-luglio 2016 donne per amor di Dio. Garda Notizie ha ampiamente Ntrattato degli affreschi trecen- Perché il vescovo Gilberti e il teschi che vennero alla luce nel 1950, suo delegato non rivolsero alla in occasione dei restauri alla chiesa di Congregazione dei Disciplini che era Santa Maria del Corlo, quando fu ria- presente nella chiesa del Corlo la pres- perta al culto dopo decenni di chiusura. sante preghiera di aver cura di quella casa detta l’ospedale, ma si rivolsero alla Ora desideriamo presentare alcune Comunità lonatese ed ai suoi consoli e considerazioni sulla sua antica origine rappresentanti? nell’ambito degli studi delle comunità ospedaliere lungo le vie dei pellegri- Non certo per gli affreschi che non naggi medievali. erano noti, ma per un motivo molto San Zeno e S. Giovaanni Battista Santi Patroni di Lonato più importante che però nel verbale di La presenza della Congregazione vista non viene accennato. Flexum, servita dall’acquedotto romano medievali. dei Disciplini presso la chiesa del Corlo che vi portava l’acqua delle sorgenti interessa solo il periodo di tre secoli, Quella casa detta l’ospedal ricordava Bagnole. L’ordine cominciò a decadere dall’inizio del 1500 alla fine del 1700. un ospizio per pellegrini posto sulla verso la fine del XVI secolo e il papa grande strada costruita dai Romani e Sull’argomento relativo agli ospizi Alessandro VIII lo soppresse il 24 aprile Quando essi vi entrarono costrui- che univa l’oriente all’occidente, dalla medioevali di assistenza ai pellegrini 1656. Gli archivi dell’Ordine che esiste- rono la facciata che ancora oggi ammi- Francia al Medio Oriente. sono stati fatti molti studi. Va segnalato vano a Venezia e Bologna furono com- riamo. Prima la chiesa aveva l’ingresso per l’ampiezza della trattazione quello pletamente distrutti da un incendio. da est (dal gioco del pallone). L’altare fu L’Enciclopedia Bresciana, alla voce di Gian Piero Pacini, edito dalla casa trasferito al lato ovest per realizzare l’en- “Lonato”, pag 259, afferma: “ A Lonato editrice Poligrafo, 2002, dal titolo: “I Il professor Giuseppe Gandini trata d’accesso con la scala da piazzetta di un ospizio o xenodochio per pelle- Crociferi e le comunità ospedaliere lungo ha avuto la fortuna di trovare presso del Corlo. grini si parla già nel secolo XI”. le vie dei pellegrinaggi nel veneto medie- la Biblioteca comunale di Treviso il vale, secoli XII-XIV”. manoscritto, codice 474, che contiene I Disciplini abbandonarono l’an- Paolo Guerrini, come abbiamo già una copia di documenti perduti relativi tica sala paterna (oggi proprietà Orlini) esposto due anni fa, nel XXI volume Secondo il Pacini le prime notizie all’origine e progressi della religione di Piedegallo (allora detta Pelagallo) delle Memorie storiche, ha pubblicato sulla comparsa a Venezia di certi frati crocifera: brevi pontifici, storie partico- nel 1577. Si riunirono infatti per la un ampio studio dal titolo: “Diaconie, che avevano scelto di servire i poveri lari uomini insigni dei Crociferi, ecc. prima volta nei locali attigui alla chiesa Zenodochi e Ospizi medievali del territorio in un ospedale si trova in una cronaca di Santa Maria del Corlo il 14 gennaio bresciano ed in particolare della Riviera trecentesca del 1160 conservata nell’Ar- Una copia di questi documenti, 1571. (La grande sala delle riunioni fu Benacense” (pagina 49 e seguenti). chivio di Stato di Venezia, dove si legge: carta 343, è la trascrizione della nomina costruita successivamente, nel 1600). La “(...) essendo venuti da parte di Roma di investitura da parte di Giovanni primitiva casa di Piedegallo fu venduta Concludendo il pluridecennale alcuni monachi quali andavano vestiti di Cherecato, generale dei Crociferi in a privati il 4 dicembre 1583. lavoro di indagine egli scrive: “L’asse biso, descalzi, con una croce di legno in data 9 maggio 1490, di fratel Ventura principale di questa rete medievale di man, li furono donati alcuni terreni sopra di Firenze della casa, ospedale e prio- I Disciplini, come abbiamo riferito assistenza era la grande strada trasver- la palude, dove vi fu fabbricato da diversi rato di Santa Maria di Lonato, diocesi nel precedente studio del 2016, ebbero sale Milano – Aquileia che, partendo da con elemosine un’ospedal per loro habita- di Verona, a seguito di rinuncia di frate il solo uso della chiesa del Corlo con Bordeaux e giungendo fino a Bisanzio e tion con una giesiola che chiamavano S. Lactantij di Padova. la concessione Ardese del 1505 e ne Gerusalemme, metteva in comunicazione Maria delli monachi della Croce”. ebbero anche amministrazione auto- l’Occidente con l’Oriente”. Se consideriamo che fra la data di noma con la concessione Zini del 1560. Questi monaci laici, come abbiamo investitura di frater Ventura del priorato Infine afferma: esposto due anni fa, ebbero una con casa e ospedale di Santa Maria del La Congregazione dei Disciplini cer- rapida diffusione in tutta Italia e papa Corlo di Lonato, avvenuta il 9 maggio tamente non ebbe conoscenza degli “Su questa strada l’impero romano Alessandro III (1159 – 1181) concesse 1490 e la calorosa raccomandazione da antichi affreschi trecenteschi, sui quali aveva lanciato le sue legioni conquista- loro protezione apostolica, nel 1169, parte del vescovo G.M.Gioberti dell’o- stese l’ultima mano di calce dopo la trici e i suoi mercati, per queste medesime riconoscendo l’Ordine dei Crociferi con spedale fatiscente ai consoli lonatesi peste del 1630. strade discesero i barbari distruttori, su di una regola articolata nella loro casa di che è del 18 maggio 1530, lo spazio di esse la Chiesa ha costruito poi le opere Bologna. tempo è di soli 40 anni, possiamo ragio- Riteniamo che la ricerca dell’ori- della carità e dell’assistenza”. nevolmente pensare che fra i due eventi gine medievale della chiesa debba Papa Gregorio IX (1227 – 1241) esista una indubbia relazione. partire da un documento importante Sull’asse Brescia – Verona egli concesse al maestro e priore generale e certo: il verbale della visita pasto- segnala l’ospizio di S.Eufemia dell’XI dei Crociferi di Bologna una amplis- Il documento di Treviso è una rale del vescovo veronese Giovan secolo e quello di Nuvolento. La sua simo privilegio in data 10 luglio 1228. copia. L’originale era a Lonato e aveva Battista Giberti, avvenuta il 17 maggio indagine si ferma a Pontenove e non In questo documento sono elencate ancora sette sigilli di latta pendenti, 1530. Il vescovo, dopo la visita alla chiesa va oltre perché più avanti usciva dalla cinquantacinque case con ospedale dei come scrive il Cenedella, che l’ebbe in che era in uso dei Disciplini, segnalava diocesi di Brescia. Crociferi site in varie parti d’Italia. Fra consegna. inoltre che vi era una certa casa detta queste la casa di Santa Maria di Venezia l’ospedale che non svolgeva ormai più la La grande strada romana, nota e quella di Santa Lucia di Verona, che fu Abbiamo riferito due anni fa che sua funzione, di nessun valore, ma che col titolo di Itinerarium Burdigalese riconosciuta da papa Alessandro III con Jacopo Attilio Cenedella, nel tredi- egli raccomandava vivamente ai consoli (una delle uniche quattro copie privilegio del 20 dicembre 1173. cesimo libro delle “Memorie storiche e sindaci di Lonato perché ne avessero oggi esistenti è conservata presso la lonatesi” racconta che il rotolo della cura per amor di Dio. Biblioteca Capitolare di Verona, mano- Non appare quella di Santa Maria pergamena originale gli fu consegnata, scritto 52) attraversava tutto il territorio del Corlo di Lonato, che pure esisteva nel 1824, per il dispiegamento e la let- Stessa raccomandazione fu rivolta ai lonatese ed è il diario di viaggio datato già nel 1300, come testimoniano gli tura. Egli la portò a casa, ma di essa pur- consoli e agli uomini di Lonato dal dele- 333 d.C. compilato da un pellegrino affreschi venuti alla luce nel 1950, ma troppo non è stato possibile sapere dove gato vescovile che venne a visitare la partito da Bordeaux per recarsi in Terra che esisteva anche secoli prima, dall’XI, sia finita dopo la sua morte. L’abbiamo chiesa del Corlo il successivo 23 ottobre Santa. Lasciata Pontenove giungeva come affermano Guerrini per Nuvolento cercata invano anche fra le numerosis- 1532. La casa detta l’hospedal era quasi alla Bettola e poco più avanti, alle Pozze e Biancolini per Verona, ospizi posti sime pergamene che il senatore Ugo Da in rovina ed era abitata da certe buone fenile Schena, segnava la mansio ad lungo lo stesso percorso dai pellegrini Como ebbe da varie biblioteche private. 2 Gennaio 2019 a cura di Amelia Dusi Geografia del passato di Rivoltella e San Martino

ocalità con lettera iniziale B. Punto venne interessata alla costruzione focale d’orientamento: San Biagio. dell’autostrada; vi lavorarono i Veronesi. L Presso questa cascina furono fatte nel Cascina Badinello - Piccolo 2004 ricerche di superficie per l’avve- casale dopo il Varone al di là della fer- nuto ritrovamento di frammenti, forse rovia, oltre il sottopasso della Pigna in riferibili a un edificio romano. Poi però direzione sud. non si portarono avanti programmi di scavo. Cascina Barbelena - fino all’ultimo conflitto mondiale importante azienda Borgo di sotto - contrada di agricola. Aveva tutte le caratteristiche Rivoltella tra via G. Di Vittorio e il lago. di una cascina con terreno coltivato attorno, che prima dell’ultima guerra Cascina Bosca - cascina Bosco; sembrava vasto. Di lì doveva passare, in territorio di Vaccarolo, a sud di S. almeno fino al 1955, chi dalla Pigna e Girolamo. Il nome indica la tipologia dintorni andava a scuola. del territorio di secoli addietro, come altre denominazioni di cascine di San Benina - Cascina del passaggio a Martino confermano. livello ferroviario all’altezza di S. Zeno, oltre la ferrovia. Brugnöi (Brugnoli) - Cascina dove abitarono i Tellaroli, successiva al Bersaglio - Era subito prima del Feniletto e prima dell’Armea oltre la fer- Reparto Alta Velocità, a ovest di S. rovia sulla strada Pigna-S.Martino. Biagio. Brunati - Villa già Rovellio (o Bogliaco - cascina Boiàch, a sud Roveglio), oggi Biblioteca Civica di della linea ferroviaria, all’altezza della Desenzano subito a ovest della chiesa Pigna; vi lavorarono i Breda insieme ai di San Biagio. Casa di villeggiatura con Bruti e più tardi i Venturi. La strada per il rustico della nobile famiglia Roveglio paese passava per la cascina Pòm e per di Salò, nel 1852 risulta ancora di loro Villa Venga. proprietà dopo quattro secoli di loro permanenza. Nel 1730 circa un Liviano Bonata - Cascina di San Martino Roveglio aveva fatto predisporre un quasi di fronte alla Selvetta. Già della salone per le feste. Nel 1859 però era Fu nel decennio successivo la proprietà nel 1932. Dopo alcuni pas- fam. Bonmartini, vi lavorarono a mezza- stata una contessa Arrighi ad aprire la (1970/1980) che Gian Battista Brunati saggi di proprietà di breve durata, nel dria i Vischioni. casa per Vittorio Emanuele II e il suo figlio di Nicola avviò e portò avanti 1981 la villa con le adiacenze fu acqui- seguito la sera subentrante la battaglia l’opera di riordino e ristrutturazione sita dal di Desenzano. Tra il Colombara Bonéra - costruita del 24 giugno. Nel 1868 la casa risulta della tenuta e dell’edificio, affidando 2005 e il 2007 vennero fatti accurati nella struttura attuale negli anni ’30 a proprietà dei nobili Brunati, pure di Salò. l’incarico all’architetto bresciano lavori di ripulitura e il complesso, valo- San Martino, ai confini con Pozzolengo, Antonio Tagliaferri. I Brunati cedettero rizzato, divenne Biblioteca Civica.

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Gennaio 2019 3 Personaggi sul Garda a cura di Giorgio Maria Cambié “El profesor” del Garda: Floreste Malfer loreste Malfer (1882-1932) era “figlio d’arte” o, “Il Benaco”, tuttora fondamentale per la conoscenza meglio, il pesce l’aveva nel suo DNA. Figlio di scientifica e ittiologica del Garda. Venne riconosciuto Fpoveri pescatori, fin da ragazzino usciva a pesca quale massimo esperto ittiologo a livello nazionale con suo padre ancora prima dell’alba e la madre, che nel 1911: pubblicò per il per il Ministero dell’Agricol- aiutava il marito nella pesca, gli preparava sul fondo tura delle memorie e per decenni fu presidente della della barca un giaciglio con un vecchio pastrano su cui Commissione consultiva della pesca della Provincia il piccolo Floreste dormiva fino a che il sole alto lo sve- di Verona, relatore in varie commissioni e membro gliava e si dava da fare a sistemare il pescato. del consorzio di tutela della pesca del lago di Garda e d’Iseo. Egli fu anche magna pars nella stesura delle Il merito della sua fama fu del suo maestro ele- norme nazionali circa la pesca nelle acque interne. mentare che, notando la viva intelligenza del ragazzo, lo aiutò a intraprendere gli studi a Verona. Qui in pochi Il valore particolare dei suoi studi sul Benaco mesi venne ammesso alla scuola normale e dopo qual- risiede nelle ricerche, esperite personalmente, non che tempo fu anche mandato ad insegnare a Caldiero solo sulla fauna ittica, ma di riflesso anche sulla flora dove guadagnò le sue prime 12 lire, che inviò alla fami- pelagica, sulla temperatura delle acque nelle varie glia. Conseguì poi, sempre studiando e lavorando, il stagioni e località, sui movimenti del lago, sui venti; diploma magistrale, liceale e la laurea in Matematica quindi un panorama scientifico completo con anche presso l’Università di Padova con una tesi che ricevette notizie sulla vita degli abitanti delle rive. l’onore di venire pubblicata. Il “Benaco ” del 1927 è stato ristampato due Diventò docente di matematica e venne asse- volte in tempi recenti, mentre sono state edite da gnato a varie sedi: a Verona all’Istituto Sammicheli poco le parti terza quarta e quinta che lo comple- e infine all’Istituto Tecnico, dove ebbe allievi che si tano, dedicate a materiali e produzione, alla legisla- sarebbero distinti nelle organizzazioni civiche. Uno zione peschereccia e alla fauna pelagica, in una rac- per tutti: Giorgio Zanotto, che fu sindaco di Verona, colta di studi scientifici ordinati dall’autore, ma non presidente della provincia e per molti anni presidente ancora pubblicati alla sua morte, in edizione curata della Banca Popolare di Verona, da Fabio Gaggia, studioso locale e presidente della Corporazione degli Antichi Originari di Garda. Tra i vari suoi studi, predilesse gli studi naturali- Un francobollo di Prosdocimi per il Natale: stici, in particolare quelli dedicati all’ittiologia del lago Malfer si occupò anche di altri compiti civici, tra Il nostro collaboratore, il pittore Bruno Prosodicimi, ha di Garda, circa la quale pubblicò una serie di memorie. cui il risveglio della “Corporazione degli antichi origi- ideato in occasione della ricorrenza del Natale 2018 per Fin dal 1903 venne nominato membro effettivo dell’ nari di Garda e di Torri” costituita nel 1452 e titolari di l'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato un francobollo Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, diritti di pesca tuttora validi e reclamati dalla corpora- avente per oggetto la famiglia, emesso dal Ministero il 1 la quale, riconoscendo il valore dei suoi studi, gli aveva zione Garda dedicò a lui, “el profesor”, come era uni- dicembre in 800,000 esemplari. Tale francobollo riproduce assegnato una medaglia d’argento e nel 2909 gli asse- versalmente chiamato in loco, un busto bronzeo sul un disegno a matita e china acquarellata di Prosodicimi dal titolo “Natale in famiglia” e raffigurante una famiglia in gnò la medaglia d’oro. Nel 1927, sotto gli auspici lungolago, una strada e la scuola primaria. Verona gli festa davanti a un albero di Natale. dell’Accademia pubblicò la sua maggiore opera dedicò pure una via in un quartiere nuovo della città.

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4 Gennaio 2019 Iper, La grande i. C. C. Il Leone Shopping Center - Lonato del G. (BS) "In Mostra" a cura di Mariateresa Martini L’amore materno Alle origini della pittura moderna da Previati a Boccioni. Verona, Palazzo della Ragione, Galleria d’Arte Moderna A. Forti, fino al 10 marzo 2019

el periodo natalizio la Galleria La grande tela presentata all’Espo- d’Arte Moderna di Verona dedica sizione Triennale di Belle Arti nel palazzo Nalla città una mostra sul grande di Brera a Milano!(‘891) segna la prima tema: la Maternità, con un approccio apparizione del Simbolismo. La compo- condiviso tra GAM Verona, la Galleria sizione è fortemente unitaria: La madre d’Arte Moderna di Milano, il Mart di è china sul suo bambino, lo allatta amo- Rovereto e il Banco BPM. Collaborazione revolmente, sotto un melarancio che che ci si augura sia destinata a crescere sembra proteggerla, intorno a lei, si rac- (per il peso culturale delle istituzioni colgono gli angeli, mentre gigli ed ane- coinvolte), tale da portare all’idea- moni si inchinano al vento. Realizzata zione di un circuito virtuale sul tema secondo i principi della divisione del dell’amore materno nelle sedi di rac- colore, la tecnica ideale per esprimere colte ottocentesche e novecentesche immaginazione e sentimento. Lunga dei musei d’arte moderna di Verona, e tormentata è stata la gestazione di Rovereto e Milano. Maternità, comportò una complessa fase di elaborazione teorica e d produ- Saranno così esposte Le due madri zione di disegni preparatori presenti in di Segantini, alla GAM di Milano, e sala. Autoritratto con la madre di G. de Chirico al Mart, come fossero parte dell’esposi- Il percorso espositivo propone altri zione veronese. celebri capolavori di Medardo Rosso, presente con opere intense e sponta- È la prima mostra che Verona nee; di Giovanni Segantini, che seppe, dedica agli esordi del Divisionismo con visionarietà e sapienza, creare vere italiano, uno dei periodi più creativi icone del periodo: l’angelo della vita, l’a- della storia dell’arte con artisti partecipi more alla sorgente della vita, ave maria delle istanze culturali del periodo fra la a trasbordo pervase da un sentimento fine del XIX e gli inizi del XX secolo. profondo e da molta poesia. Tenerezza e realismo convincenti nella sacra Anticipata nel percorso delle sale famiglia di Giuseppe Pellizza da Volpedo: della Galleria Achille Forti da opere una madre modesta e popolana, corag- e capolavori intensi e ricchi di rimandi, giosa, orgogliosa, anche se povera. legate allo stesso ambito. Giuseppe pare perplesso, il ragazzo inti- morito. La madre di Boccioni è ripresa di Il fulcro della nuova esposizione è spalle intensa e intrigante, Maternità di costituito dalla Maternità di Gaetano Angelo Morbelli, capace di rendere senti- Previati, un capolavoro proveniente menti che ci appartengono. dalle collezioni di Banco BPM. Tutti partecipi dell’intensa sta- La nuova tecnica divisionista ela- gione culturale del simbolismo e borata da previati nel monumentale proiettati nella direzione europea delle dipinto, puntava sulla separazione successive avanguardie Novecentesche. delle pennellate, per agire sulla sensi- di analisi scientifiche condotta, nelle bilità dello spettatore, coinvolgendolo “L’esposizione è arricchita da un fasi di restauro, presso l’Opificio delle nell’emozione psicologica dell’evento. Il contributo multimediale dedicato Pietre Dure di Firenze in grado di offrire maestro ferrarese si era preparato con alle fasi di gestazione della Maternità la comprensione della singolare tecnica un intenso esercizio per evocare, uno di Previati. Questa preziosa docu- pittorica dell’artista”, spiega la curatrice stato d’animo. ” mentazione deriva dalla campagna Francesca Rossi.

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6 Gennaio 2019 "In Mostra" a cura di Mariateresa Martini Castello del Buonconsiglio

e festività ci offrono l’occasione di approfondire mater familias romane, sul viso nobile traspare un sor- temi religiosi e artistici. Vi propongo il castello del riso, appena accennato, al quale partecipa affettuosa- LBuon Consiglio di Trento. Tutto il percorso muse- mente il bambino rivolto verso di noi. ale del Castello del Buonconsiglio offre suggestioni interessanti e merita una visita, fino alla Torre Aquila, La statua è collocata in un allestimento che invita con gli stupendi affreschi dei mesi. alla meditazione e al silenzio. Un’atmosfera pacificata.

Per ragioni di spazio mi soffermo sulle mostre: Poi proseguiamo verso un altro Cammeo: Fuga in Egitto. Madonna in blu Sotto il cielo d’Egitto Una scultura veronese del Trecento Un capolavoro ritrovato di Francesco Hayez Una preziosa mostra dossier, curata da Luciana Giacomelli, offre la possibilità, di poter ammirare Altra Madonna con bambino ne il Riposo durante la magnifica scultura, dopo I recenti restauri, che le la fuga in Egitto realizzato nel 1831 da Francesco hanno restituito splendide cromie originali: l’azzurrite Hayez, grande interprete della pittura romantica in e le decorazioni in oro del manto. Italia. Collezioni di Brera.

“Ha Inaugurato il progetto “Cammei”, attraverso il L’opera fu commissionata dal trentino Simone Il Riposo durante la fuga in Egitto richiama la quale si propongono all’attenzione del pubblico sin- Consolati, mecenate e amatore delle belle arti, colle- seduzione di un mondo esotico e lontano, descritto in gole opere facenti parte del patrimonio museale, lo zionista di opere contemporanee e di capolavori anti- un paesaggio ricco di dettagli: la palma da dattero che stesso titolo assegnato alla collana di pubblicazioni che chi, che mantenne un costante legame con Milano, ombreggia il colosso di Ramsés, sullo sfondo, si profi- approfondiscono le conoscenze su ciascuna opera” riconosciuta come la “novella Atene delle Arti” (citta- lano le piramidi di Giza, templi e obelischi, un lontano (Laura Dal Prà - Direttore del Castello). dini del Regno Asburgico). San Giuseppe che abbevera l’asino nelle acque del Nilo, dominati dal cielo terso e dai colori pastello dell’alba. In questo primo “Cammeo”: la Madonna in La pala di Hayez è affiancata da una quindicina blu viene presentata nel suo contesto storico, la si di opere. In particolare la Vergine Addolorata pro- La Madre e il Bambino, sono collocati al centro: raggiunge dopo una successione di sale con opere veniente dal MAG di Riva del Garda e la Madonna con Gesù è un tenerissimo putto nudo, e Hayez… in una affascinanti dei secoli precedenti che consentono al Bambino e devota della Pinacoteca Tosio Martinengo lettera, spiega al committente come la sua interpreta- visitatore di immergersi in un tempo altro… c’era di Brescia a dimostrazione che il dipinto appartiene zione sia coerente con la grande tradizione italiana: una volta… la Madonna della rosa. Ora ridefinita ad una omogenea serie a tema sacro, quale non ci si “d’altronde nelle chiese di Roma, di Venezia e di tutta Madonna in blu: testimonia la presenza della scultura aspetterebbe da Hayez (molto celebrato e contrastato, Italia ne ho veduti parecchi di così nudi ed ho azzar- lapidea veronese del Trecento a Trento, dialoga con: la autore sia della Venere, che del ritratto di Manzoni). dato di farlo anch’io”. Il bambino porge dei datteri alla Madonna allattante, nel Museo Diocesano, opera del madre con un gesto affettuoso, le foglie sono acumi- “maestro del sorriso”. La mostra, frutto della sinergia fra il Museo, la nate a presagire il dolore futuro. I lineamenti di Maria Soprintendenza, lungimiranti collezionisti e gli enti sono delicati, ispirati alle Madonne di Raffaello, ma La Madonna è raffigurata in posizione frontale, prestatori, ci consente di entrare nel suo studio mentre propri di una ragazza ebrea con abiti severi alla moda assisa in trono e coronata: una regina ispirata alle crea disegni preparatori dei dipinti, prestati dalle della sua tribù… É molto giovane e pensosa: Mater Mir.

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Gennaio 2019 7 a cura di Gualtiero Comini I graduali del Duomo di Salo’

uando fu posta, il 7 ottobre digitalizzazione dei Graduali si col- annovera anche una Bibbia atlantica, nel dibattito scientifico, consentendo la 1453, la prima pietra del Duomo loca giustamente tra quelli di rilievo venne compiuto dal mercante Matteo decifrazione degli elementi storico-arti- Qdi Salò gli amministratori salo- nazionale. de Aste di Villavetro con la mediazione stici ancora poco chiari. Questa opera- diani, in possesso del progetto della di Michele de Guizeroti, per un prezzo zione però aprirà anche a una fruizione chiesa, alla quale volevano fosse dato il I quattro libri Graduali miniati, complessivo di 40 ducati. pubblica, dalla postazione che è stata massimo di splendore, si erano già pre- uno dei tesori più preziosi della colle- creata presso il museo. muniti di costituire quello che sarebbe zione permanente del MuSa, sono stati L’inventario di sacrestia del 1533 diventato il Tesoro della Cattedrale. oggetto di un ampio progetto di ricerca conferma la presenza dei “quattro Queste considerazioni dicono non che ha beneficiato del contributo della Graduali miniati su membrana per la solo della riscoperta di questi impor- Essi sognavano che questa potesse Fondazione della Comunità Bresciana. messa alta e di una Bibbia miniata in tanti codici miniati presenti al Mu.Sa. divenire la sede vescovile e nonostante membrana”. ma darà grosse possibilità alla ricerca il parere positivo della Repubblica I risultati dell’importante pro- scientifica nazionale e internazionale Serenissima e il forte interessamento di getto sono stati presentati al pub- Realizzati in ambito veronese alla che mira a scoprire i segreti dei codici San Carlo Borromeo in visita al territo- blico venerdì 9 novembre scorso fine del XIV secolo, questi straordi- miniati in genere. Per questo il progetto rio della Comunità di Riviera nel 1580, il nella Sala dei Provveditori del Comune nari volumi mostrano affinità con la messo in atto a Salò ha una portata di progetto non andò in porto per la forte di Salò. L’impegno del Sindaco, miniatura legata alla committenza dei ampio respiro e si colloca tra gli eventi opposizione di Maderno di Brescia e di Giampiero Cipani, e del Presidente della Della Scala e contengono splendide significativi nel campo della ricerca. Verona. Fondazione Opera Pia e Carità Laicale e iniziali miniate e fregi con decorazioni Istituto Lodroniano e Direttore Generale fogliacee. I quattro Graduali dal punto di vista Ritornando alla volontà dei del MuSa, Giordano Bruno Guerri pro- testuale costituiscono un corpus uni- maggiorenti di Salò di dotare il loro segue infatti sul binario della riscoperta Gli accertamenti effettuati durante tario. I primi tre libri contengono i testi erigendo Duomo di un patrimonio dei tesori salodiani. il restauro, pur rimanendo valide altre e le partiture musicali del Proprio del degno di una chiesa importante, fu nel ipotesi, hanno quasi certamente confer- Tempo mentre il quarto volume include 1448 che vennero acquistati i quattro I Graduali pergamenacei conten- mato che il committente dei Graduali fu il Proprio e il Comune dei Santi. Il primo Graduali pergamenacei ed una Bibbia gono le notazioni musicali dei canti nel XIV secolo un esponente della fami- codice comprende le indicazioni melo- di notevoli dimensioni. della Messa per l’intero anno liturgico. glia dei Della Scala di Verona e precisa- diche delle celebrazioni che vanno dal mente Antonio della Scala (1375-1387) sabato della prima domenica di Avvento Dopo varie peregrinazioni, essi Una registrazione dell’atto di ultimo signore della dinastia veronese. fino all’introito del sabato che segue la furono negli ultimi decenni conservati acquisto, datata al 28 dicembre dominica tertia in Quadragesima. presso l’Ateneo di Salò e al sorgere del 1448, e pubblicata dal Lonati, un eme- L’obiettivo principale del progetto Mu.Sa. il Museo della città essi sono rito studioso della storia salodiana, di restauro è stata la riattivazione di Il secondo procede regolarmente stati trasferiti in quella sede. è presente nel Volume “Provvisioni e questo patrimonio che era di fatto non dalla dominica quarta in Quadragesima Ordinamenti” dell’Archivio d’Antico fruibile. La prima azione fu finalizzata a fino al sabato precedente l’Ottava di Recentemente è stato deciso il Regime del comune di Salò. Come permettere agli studiosi di considerare Pasqua. Il ciclo liturgico si completa nel loro restauro e la loro digitalizza- riferisce Federica Bolpagni, studiosa i graduali come testimoni della tecnica terzo volume che riprende dalla dome- zione, che li rende pertanto, attra- dell’Università di Padova, nella sua pub- miniatoria della fine del trecento. La nica della prima Ottava dopo la Pasqua verso un touch screen gigante instal- blicazione “I Graduali del Museo di Salò digitalizzazione consentirà agli specia- e si conclude alla XXIII domenica dopo lato nel museo, consultabili da tutti. - itinerario di ricerca tra arte e scienza”, listi di apprezzare i volumi anche da la Pentecoste. La parte finale di tutti e L’operazione del restauro e della edita da Liberedizioni, l’acquisto, che remoto e questo li inserirà a pieno titolo tre i volumi contiene il Kyriale.

Aperto da

martedì a domenica

dalle ore 10.00

alle ore 18.00

Viale della Rimembranza, 3 - S. Eufemia (BS) - Tel. 0303365631 [email protected]

8 Gennaio 2019 I racconti di Amelì L’ arcangelo Michele ell’universo sterminato dei cieli, dove lo spazio Poi però venne il momento in cui disse dolce- e il tempo non esistono, c’era una luce fresca, mente: “Kevin, è ora. Dobbiamo andare. Sali sulla Nlimpida come quella che si vede sul lago dopo mia schiena e aggrappati all’attaccatura delle mie un giorno di gran vento. Verso la fine del mese di ali”. Il ragazzo adagio fece come gli era stato detto, novembre San Pietro accostò l’arcangelo Michele e gli ma chiese: “Mi puoi portare alla mia scuola a Lonato e sussurrò: “Guarda che Kevin di Rivoltella ha bisogno. anche a Rivoltella?”. Ha solo 19 anni, è giovane. Stagli vicino finché non si è abituato qui da noi!” L’angelo si alzò in volo e sorvolò adagio l’isti- tuto scolastico di Kevin, così che potesse vedere i L’arcangelo rispose: “Amen” e subito focalizzò dove suoi compagni. Stavano uscendo e li distinse uno per stava Kevin. uno, le ragazze e i ragazzi. L’arcangelo e il suo protetto scesero quindi a Rivoltella. Lo raggiunse che era appena avvenuto il botto e il ragazzo era a terra con gli occhi chiusi, il corpo un Volarono presso la fronte del fratellino, sulla po’ incurvato steso su un fianco. L’arcangelo Michele casa, su quella dei nonni. Passarono sopra l’oratorio, vide che la sua giovane anima tremava come la piuma la chiesa e il campo sportivo. Si infilarono nello stra- strappata dal petto di un colombo. L’accarezzò dolce- dello di San Biagio. Sorvolarono uno, due, tre volte mente, fino a quando non la vide tranquillizzata. Poi il porto dove aveva passato tante estati; c’era il Nuto disse: “Sono San Michele arcangelo, mi hai visto nelle sulla darsena e due bambini con un cane si rincorre- vetrate della chiesa di Rivoltella. Ti farò compagnia per vano scalpicciando sulla ghiaia. un po’.” Michele arcangelo disse: “È ora, Kevin, dobbiamo Kevin lo guardò e chiese: “La mamma e il papà andare”. Kevin si voltò ancora una volta indietro, poi dove sono? Lupetto dove è finito?” puntarono verso i cieli. sicuro che tu, leggero e tenero come sei, lo svolgerai Michele con calma spiegò: “Mamma e papà ver- Ci fu silenzio per un lungo tempo, solo una volta benissimo. Ti starà accanto Ciocco, un grosso cagnone ranno a salutarti e ci saranno anche i tuoi nonni con vicini alla Luna, Kevin osservò: “Arcangelo Michele, sei bianco, un Golden Retriever, che sarà con te fino a tuo fratello. Lupetto è un gran birbante, perché è un meglio di quanto pensassi guardando le vetrate in quando non arriverà Lupetto. Ciocco è molto paziente cucciolo molto giovane, ma se la caverà”. chiesa!” e ridacchiò. San Michele, che pure passa per e ha un bel pelo che deve essere pettinato”. un angelo poco allegro, rise brevemente pure lui, con- L’anima di Kevin si tranquillizzò ed era ancora tento che a Kevin fosse tornata la voglia di scherzare. Michele arcangelo aveva già parlato troppo per le salda a quel fragile corpo bianco di cera. sue abitudini, ma Kevin gli piaceva e non voleva che “Guarda che non potrai fare sempre il bomber e gio- si sentisse solo o a disagio. Lo depose su un raggio Intanto si era mossa la macchina dei soccorsi. care all’infinito a calcio, anche se incontrerai fuoriclasse di luce brillante e subito arrivò il bel cane. Kevin lo Arrivarono le autoambulanze, i dottori, l’elicottero. del pallone, per la gioia degli angioletti più piccoli. Ti conquistò, grattandogli il pelo intorno al collo e dietro Kevin alla fine si sentì accudito nel silenzio della devi impegnare a stare vicino a papà e mamma, a le orecchie, accarezzandolo sulla testa. Ciocco agitò Rianimazione e avvertì la presenza rassicurante dei tuo fratello; devi dar loro forza e coraggio; dovrai festoso la coda e gli si mise subito a fianco. Il giovane genitori oltre la porta chiusa. L’arcangelo Michele anche proteggere i nonni che stanno entrando nella e il cane si avviarono poi con tranquillità e senza paura sempre gli era stato vicino. vecchiaia. Certo il lavoro non ti mancherà, ma sono sulle strade dei cieli.

il Comune di Gardone Riviera, hanno Per contestualizzare questo inse- per ora documentato una sequenza diamento, sono state avviate ricerche Storia di Salò che inizia dall’età del Bronzo antico anche sui paesaggi e sulle architetture (2.000-1700 a.C.) e prosegue fino ai dei centri storici di Gardone Riviera, ell’ambito della pubblicazione alcuni saggi di scavo che hanno per- nostri giorni. Una lunghissima frequen- sviluppatisi su aziende romane, con di una “Storia di Salò”, l’Ateneo messo di individuare anche un’impor- tazione dovuta alla posizione strate- l’eccezione di Gardone, il cui toponimo Nha varato un ambizioso pro- tante – e imprevista – fase preistorica. gica di questo sito: non solo domina i germanico suggerisce una postazione gramma di “ricerca partecipata” con percorsi tra il lago e l’entroterra tra Valle militare di controllo trasformata l’obiettivo di coinvolgere, accanto agli Sono poi proseguite nel 2018, con Sabbia e Valvestino, ma per le fasi più poi in un castello: quest’ultima ci è studiosi locali che da anni hanno intra- due campagne a giugno e ottobre, antiche poteva sfruttare le cave di selce noto grazie a un documento del 1215 preso ricerche storiche, anche altre sotto la direzione del prof. Gian Pietro della zona e i pascoli sul versante del che raccoglie le testimonianze su una istituzioni. Brogiolo (Università di Padova) e del dr. monte Pizzocolo. Nel Medioevo era poi controversia tra gli abitanti del luogo Marco Baioni (conservatore del Museo al centro dei possedimenti del vescovo e la famiglia degli Ugoni, vassalli del Dal 2017 con docenti delle archeologico della Vallesabbbia). che andavano da Toscolano a Vobarno, vescovo, che ne avevano ottenuta la Università di Padova e di Pisa, con il posizione che spiega la fondazione di giurisdizione. Museo di Valle Sabbia e i Comuni, l’Ate- Le ricerche, i cui risultati sono stati un castello, ricordato da un documento neo ha avviato alcuni progetti di ricerca presentati il 24 novembre scorso, presso del 1420. Giovanni Pelizzari su Salò e sui comuni limitrofi. Uno riguarda Gardone Riviera, dove sono stati promossi studi sui paesaggi e sulle architetture e lo scavo del sito di altura di Monte Castello, in Val di Sur.

Il nome di questa valle, derivato dal latino superus, indicava in origine il centro principale, mentre oggi defini- sce l’intera valle, circondata dai versanti delle montagne, dalle quali scendono tre torrenti, due dei quali lambiscono il monte Castello.

Le ricerche archeologiche sul monte Castello sono iniziate nel 2017 su richie- sta della proprietà (i signori Cipani di Brescia) con una ricognizione di super- ficie che ha portato al ritrovamento di vista della montagnola "Monte Castello" (in primo piano) dominante la Val di Sur, sede dei rinvenimenti archeologici di recente scoperti monete tardoromane e medievali e

Gennaio 2019 9 a cura di Roberto Darra Storia della Scuola pubblica di Lonato del Garda

utti gli alunni lonatesi premiati lo scorso anno con la borsa di studio hanno ricevuto in dono Tanche un fascicolo contenente la Storia della Scuola pubblica di Lonato del Garda, frutto di una ricerca condotta da Claudio Zanelli.

A Lonato, la legge della scuola elementare pub- blica venne applicata seguendo le procedure lom- barde e bresciane. Per il capoluogo cittadino la scelta della sede cadde su Palazzo Zambelli, vecchio lascito, già sede di tutti gli uffici statali. Qui la scuola restò fino al 1936 per trasferirsi poi nel nuovo fabbricato in via Galilei. Per l’istruzione, nelle frazioni, furono affittati dei fabbricati, in particolare presso le parrocchie di proprietà del culto.

Dopo le elezioni nazionali del 1913 iniziò la costruzione degli edifici scolastici nelle singole fra- zioni. Dopo l’istituzione della quinta elementare nel 1934, a livello nazionale, il nuovo corso oltre al centro storico fu introdotto anche a Esenta e Centenaro, ma con un anno di ritardo.

L’autore si sofferma anche a ricordare il primo pro- dotto della scuola pubblica dopo la primaria con il Assistenza agraria” ideò e ottenne di far funzionare a fu eretto nel 1963. Le spese vennero sostenute dallo corso pubblico di avviamento al lavoro. Era l’inverno Lonato un biennio di scuola agraria. Nel 1967 fu il stesso barone. Nel 1983 aprì la materna intitolata al del 1953-1954 quando un veterinario locale raccolse turno dell’Itis. Quando il corso iniziò si dovette ricor- cantautore Fabrizio De Andrè nel quartiere Lonato firme per istituire a Lonato questo corso. All’inizio si rere ai vani dell’oratorio. In seguito venne usato anche Due. presentarono solo sette alunni. il palazzo degli ex Uffici Finanziari in piazza Martiri della Libertà. Infine nel 2012 è stata inaugurata la scuola dell’In- Un importante ruolo nell’avvio della scuola fanzia Karol Wojtyla a pochi passi dalla caserma dei dell’obbligo fu svolto dal prof. Ernesto Accordini, Capitolo scuole materne. Il primo asilo pubblico Carabinieri. A Esenta l’accoglienza dei bambini comin- insegnante e dirigente di alto valore. Con lui prende porta la data del 1924 . Nacque in via Girelli. Un vec- ciava già nel 1946. Le “suorine “ di Esenta iniziarono corpo anche la Borsa di studio Mirco Zanelli e chio rudere con una sola insegnante. Fu demolito nel a ricevere i bambini del luogo con funzioni di badanti corsi di attività pratiche . Nel 1963 il locale “Centro di 1960. L’asilo intitolato al Barone Lanni Della Quara e per l’insegnamento del catechismo. Consegnate le Borse di studio Istituto comprensivo Ugo Da Como

ula magna delle scuole medie affollata da numerosi studenti, Ama anche da tante mamme e papà per la consegna delle borse di studio agli alunni che hanno con- cluso l’anno scolastico 2017-2018, con votazione finale pari a 10. Alla cerimonia era presente insieme alla vice dirigente Donatella Corvaglia, per l’amministrazione comunale il vicesindaco e assessore alla Cultura Nicola Bianchi. Per la scuola elemen- tare di Centenaro la borsa istituita nel ricordo della maestra Luisa Olivieri è andata a Nicolò Rota. Per le elemen- tari del capoluogo la borsa che viene Lorenzo Bussi e Diana Lia De borse di studio intitolate a Mirco studio per la lingua Francese, a assegnata da ben 44 anni in ricordo Nicola. Zanelli sono state assegnate a Viola ricordo del preside Accordini, è stata dei coniugi Menicucci Grazioli è D’Acunto, Flavio Bettini, Alberto assegnata a Flavio Bettini. A tutti i stata assegnata ad Anna Giuradei Per la scuola elementare Baruffolo, Gloria Casarano, Gaia premiati è stata inoltre consegnato Francesco Ragnoli, Ilaria Bompier, “Buonarroti “ di Esenta sono stati Spinelli, Lucia Nobis, Linda Martina un fascicolo con la storia della scuola Giovanni Migliorati, Matteo Vaira, premiati per il loro impegno Matteo Gazzurelli, Matteo Gioli, Simranjit pubblica di Lonato del Garda, frutto Anna Marcolin, Beatrice Odolini, Malacarne, Diego Mascoli ed Elisa Kaur, Sofia Mascoli e Samuele di una ricerca condotta da Claudio Gabriele Romano, Lucia Bassini, Pedercini. Per la scuola media le Remo Onorati. Infine la borsa di Zanelli.

10 Gennaio 2019

a cura di Pino Mongiello Volti e voci che ritornano nella memoria di un tempo passato utti a Salò conoscono Renato di ricordi spiccano talora figure ben defi- crederci troppo, che qualcosa cambi. tre figli che gli danno soddisfazione, e che Lucini, classe 1938, se non altro per nite, dall’aspetto inconfondibile, dalla sono ormai indipendenti, lui scrive per Taver esercitato l’attività del nego- voce riconoscibile, dall’incedere che non Renato Lucini è un amabile con- hobby. Da acuto osservatore delle cose ziante nel settore alimentare/gastrono- può confondersi con quello di altri passi. versatore; qualche volta si diletta anche minime, mette in pagina i tic delle per- mico nella centralissima via San Carlo: O forse, però solo per un artificio lettera- a verseggiare, cioè a raccontare in rima, sone, descrive le stagioni che cambiano, punto di riferimento già con il padre, che rio che concede qualcosa alla fantasia, in con discreta capacità ritrattistica, i tempi si rammarica della vita che si accorcia, era giunto a Salò dal mantovano negli un personaggio da lui tratteggiato (come della sua giovinezza. Nei suoi racconti pensa ai tempi d’oro che lo videro pro- anni Trenta. quello riportato qui) si celano due realtà affiorano i ricordi degli amici di un tagonista nel gioco del pallone, senza umane, due diverse identità che bene tempo, suoi coetanei: Attilio Previdi, lasciarsi prendere dalla nostalgia ma Oggi, questo signore in pensione, convivono tra loro, perché entrambe Giuseppe Caldera, Livio Bettinzoli, guardando avanti con un certo disin- ama ricostruire i fili di una trama che figlie dello stesso tempo. Poco importa! Osvaldo Monti, Sergio Tonoli, Tazio canto, ed anche con serenità. Per questo ha fatto da sfondo e contenuto alla sua La sostanza delle cose non cambia. Quel Silvestrelli, Peppo Tosetti, Domenico primo numero del 2019 ci ha regalato un stessa vita, ricordando luoghi, immagini, che conta è ritrovare la rappresentazione Chiappini. Per ciascuno di loro ha pronto suo racconto, che offriamo volentieri ai situazioni, atmosfere, luci e ombre di sta- di una quotidianità con la sua filoso- un aggettivo o un aneddoto da snoccio- lettori perché possano godersi qualche gioni che si sono avvicendate nei decenni fia spicciola, quella che davanti a un lare. Oggi, a 80 anni compiuti, con la sua attimo di cronaca modulato sull’onda con grande rapidità. In questo groviglio pane duro da mangiare si aspetta, senza Amneris che gli è vicino da una vita, e con della memoria.

Vita Di Paese conduceva con la mano destra una bicicletta, aveva Fu il precursore, aiutato dalla sua struttura, degli gambe cortissime che sorreggevano un busto grande attuali mezzibusti televisivi. Le novità locali le attin- di Renato Lucini e una grossa testa: non era un nano ma sicuramente geva dalle chiacchiere e dai pettegolezzi che ascol- una delle persone più piccole e nello stesso tempo tava passando di strada in strada, e quelle nazionali on lo avevano ancora visto ma tutti erano sicuri sproporzionate che avessi mai visto. La sua carna- ed internazionali da una sua agenzia facente capo ad che prima o poi sarebbe apparso. Alle nove del gione era scura, un po’ perché lo era di natura e un po’ un amico macellaio che ogni mattina leggeva a lui, Nmattino la strada principale del paese era inon- perché, vivendo in modo trascurato in una catapecchia analfabeta, le notizie che attingeva dai titoli principali data da un bel sole di inizio primavera, la via era invasa mezzo distrutta, la sua pulizia lasciava a desiderare. Per del Corriere della Sera, intercalandogli per burla, senza da una luce nuova, sentivi che l’inverno era alle spalle e questo suo aspetto lo avevano soprannominato “el che lui potesse dubitarne, fatti veri e fatti inventati. che qualcosa di vecchio, ma sempre nuovo, stava arri- Négher”. Era una persona mite, con una vocina sottile Il Négher aveva comunque un suo stile particolare; vando impossessandosi di tutta la tua persona, por- e un perenne sorriso, lieve, appena accennato, un po’ declamava gli annunci con enfasi e li concludeva tando dolci sensazioni e nuove misteriose speranze. ironico e un po’ dolce, disarmante. Portava sempre un sempre con questa frase emblematica: “…e non si sa!”, berretto bisunto modello Nick Carter. che forse, a suo modo, voleva dire: “Io vi informo ma voi Le botteghe erano tutte aperte ed avevano già fate le vostre riflessioni”. Alcuni esempi: il matrimonio finito di esporre la propria mercanzia. Abiti di vari Il Négher viveva da povero Cristo, raccogliendo tra due conosciuti fidanzati, una ragazza che gestiva colori appesi ai fili di ferro, sostenuti da chiodi fissati ferro, carta, vetro che accatastava per poi vendere. Non con i genitori un negozio di verdura ed un elettrici- nel muro, gonne e giacche che facevano da tappez- l’avevo mai visto salire sulla sua Dei: la bicicletta gli ser- sta, veniva così annunciato: “La principessina Roberta zeria alle pareti piuttosto malconce delle case, grossi viva un po’ come bastone d’appoggio ma anche come sposerà domani il tecnico della luce, ing. Antonio… e barili pieni di olive in salamoia, che attiravano l’atten- mezzo per il trasporto dei rottami che strada facendo non si sa!” Oppure, notizia riportata dall’agenzia: “Una zione e qualche volta la mano dei passanti, e poi l’im- raccoglieva, depositandoli in una cassetta legata al donna completamente nuda ha preso il treno alla sta- mancabile mazzo di stecche di stoccafisso appeso ad portapacchi posteriore. A quei tempi, non essendoci zione di Brescia… e non si sa!” E ancora, notizia a carat- un gancio. ancora la televisione, s’era preso l’impegno di diffon- tere nazionale, sempre d’agenzia: “Il presidente del dere le varie notizie del giorno riguardanti la vita cit- Consiglio De Gasperi sta separandosi dalla moglie… e La strada era in pieno fermento, ed ecco appa- tadina sconfinando spesso anche in quelle a carattere non si sa!” Tutto quanto era poi motivo di commento rire in fondo alla via la sagoma di un ometto che azionale e internazionale. e di risate quando, alla sera, immancabilmente ci si 12 Gennaio 2019 a cura di Pino Mongiello

brezza ed estasiato dalla vista panoramica del nostro lago, ha perso il controllo ed è uscito di strada sbat- tendo velocemente contro la grande muraglia, ed ora si sente tutto rotto… e non si sa!” Questa volta la solita conclusione aveva il sentore di un cattivo presagio. Il suo fisico debilitato non resse e dopo qualche giorno morì.

Sono passati tanti anni ed ora la vita della cit- tadina è completamente cambiata. Personaggi così non ce ne sono più. Siamo diventati tutti polli d’alleva- mento. Il bar dove passavamo le nostre serate, piene di vita e di calore, è deserto. La televisione, come una serpe, si è insinuata nelle nostre case e i nuovi mezzi- trovava al bar. Accadde che, prima di tagliare il traguardo, in un busti ci danno le notizie secondo la loro verità senza tornante insidioso andò a sbattere contro il muro che avere il pudore di concluderle con il famoso “…e non Un giorno si diffuse la notizia che il Négher costeggiava la strada, un muro fatto di pietre tenute si sa!” era caduto dalla bicicletta. La cosa sembrava strana: insieme da un po’ di calce e cosparso da ciuffi di verde non lo avevamo mai visto pedalare. Con alcune testi- vetriolo che spuntava dai buchi tra una pietra e l’altra. A volte, d’inverno scende sul paese una foschia ed monianze ricostruimmo i fatti. In quella mattinata Disarcionato, ruzzolò sino ad una piccola rientranza è bello di sera, da solo, andare per le strade deserte. Il particolarmente radiosa e calda alcuni avevano visto di verde prato rimanendo immobile, disteso sull’erba. paesaggio assume un aspetto irreale e così la fantasia l’omino spingere a piedi la bicicletta fino alla sommità Lo raggiungemmo e quando vide che attorno si era trova facilmente il suo spazio. Penso a quei tempi lon- della collina situata alle spalle del paese e poi, preso formato un bel gruppo, non poté resistere dal dare la tani quando la vita era fatta di cose forse semplici ma da un delirio di gioia, si era buttato a tutta velocità sua notizia e, con una voce più flebile del solito, inter- vere, e le giornate si susseguivano con sempre nuove per la discesa che, come serpente, si snoda tra curve e calando lunghie e affannosi respiri tra una parola e sorprese. Ora tutto è standard, una linea piatta che controcurve sino alle prime case della nostra cittadina. l’altra, annunciò: “Il Négher, scendendo per la prima ti porta alla noia, a rapporti sempre più virtuali. Ma volta con la sua bicicletta dalla collina, inebriato dalla domani, forse … “e non si sa!” Locanda

Menù di lavoro € 10,50 (tutto compreso) Specialità tipiche - Pasta fresca e carni sul camino Nuova Apertura Pizzeria Via Zanardelli, 11/13 - 25010 Pozzolengo (BS) Tel. 030 918390 [email protected] – www.ilcastellohotel.it

Gennaio 2019 13 Antiche famiglie di Desenzano a cura di AD Maria Teresa Sivieri er un sintetico quadro delle gene- razioni dei Pace desenzanesi Pnegli ultimi tre secoli viene dato il seguente schema:

• da Giuseppe Pace (1710-1794)→ Giulio Cesare (n.1740) - Paola - Antonia -Maria; • da Vespasiano I - sposato a un’Anelli (n.1751)→ Paolo - Chiara - Giovanni; • da Antimo (n.1805-1869)→ Giulio (m.1896); • da Vespasiano II (1850-1898)→ Ines Massimilla (1881-1912) - Maria (1884-1966) - Giustina (1885-1954) - Amina (1888-1896).

Maria Pace, detta Mary (1884- 1966) sposa in prime nozze Gaddo Sivieri, figlio del dott. Luigi Sivieri, e al primo figlio mette nome Vespasiano Nani (1910-1967), al secondo Luigi, mantenendo la tradizione di famiglia di dare il nome del padre al proprio figlio. Quest’ultimo a sua volta chiama Maria Teresa la prima figlia (1944-2015) e Fabio Gaddo Sivieri (1948-1985) il secondogenito.

In seconde nozze Mary Pace sposa Pietro Paolo Papa (1875-1959), per- sona rinomata, con dirittura ottocen- tesca, impegnato nell’Amministrazione Comunale tra le due guerre mondiali.

La sorella di Mary Pace, Giustina (1885-1954), sposa il ten. colonnello veterinario Silvio Brocchetti (1877-1950) ed ha tre figli.

Maria Teresa Sivieri, figlia di controllata che dettava le regole di curiosità, che la spingevano a viaggiare ha ascoltato i racconti. Vespasiano Nani e di Alessandra Jole comportamento da tenere durante le e a leggere molto, la rendevano un’in- Brocchetti, aveva un’educazione d’ac- sue ore di lezione. Scopo primario del terlocutrice piacevole. A Desenzano, Franca Brocchetti, una zia da ciaio, che le veniva dalla madre e dalla frequentare la scuola, era secondo lei in una scuola con più docenti, passati parte di madre, era la sarta dell’élite nonna: non alzava la voce, non gesti- l’imparare. Per capire e imparare, ogni anche per lei gli anni della giovinezza, desenzanese, quando ancora si face- colava, non eccedeva mai in nessun alunno doveva attenersi a un atteggia- si mostrava corretta con tutti, ma più vano i veglioni al Teatro Alberti con i ambito. Vestiva completi classici dalle mento d’ascolto e attenzione. Non si è riservata. Era comunque un’ottima palchetti di tappezzeria bordeaux e ci si tinte inglesi; curava molto i capelli, che mai lasciata tentare dalle mode didatti- osservatrice dei diversi temperamenti, sposava con abiti bianchi lunghi fatti su teneva a caschetto un poco più su delle che del momento, che furoreggiavano delle manie dei colleghi. Le considera- misura. Attraverso la zia sarta sapeva di spalle. Insegnò per circa 35 anni alle negli anni 1960-’70 del secolo scorso. zioni le teneva però per sé. Solo dialo- connubi tra famiglie, di nuove nascite, scuole medie, prima a Manerba, scuola Per lei era finalità prioritaria che l’alunno gando nel piccolissimo gruppo di amici di feste date in casa. Maria Teresa sapeva piccola dal clima familiare, poi dai primi dopo la sua lezione facesse meno errori poteva lanciare brevi battute, che mira- però muoversi anche nella parte monu- anni ’80 alla “Catullo” di Desenzano. di ortografia e sintassi, si orientasse vano a far sorridere, a vivacizzare una mentale del camposanto di Desenzano Come insegnante era autorevole. meglio nella geografia e nelle ere sto- conversazione leggera. Il suo modo dando indicazioni sui più notevoli Appena entrava in classe, per quanto gli riche. Come insegnante di lettere era di dialogare era caratterizzato da frasi epitaffi, perché aveva sentito in fami- scolari fossero birbanti, subito ognuno quindi estremamente pratica e non si brevi, che potevano sfuggire o aprire glia parlare dei personaggi collegati. raggiungeva il proprio posto e taceva. Le perdeva in sottigliezze pedagogiche. porte in stanze poco frequentate, ma Dispiace il non averla frequentata di più bastava mostrare sul volto disappunto e sempre molto interessanti. Ha fatto mettendosi in ascolto, perché con lei in aula pochi osavano bofonchiare. Era In sala dei professori a Manerba compagnia negli anni della loro vec- sono andate perse storie familiari della col volto e con il tono della voce sempre era vivace e allegra; le sue infinite chiaia alle ultime due sorelle Pace e ne Desenzano di fine ‘800 e del ‘900.

14 Gennaio 2019 Alove Events alove.events Libreria del Garda I Graduali del Museo di Salò

n itinerario di ricerca tra arte e scienza: è il progetto “I Comune di Salò nel 1448 al fine di costituire un primo nucleo Graduali del Museo di Salò”. Si tratta, infatti, di una del Tesoro del Duomo. Uricerca artistica affrontata in modo pluridisciplinare grazie a una proficua collaborazione tra il MuSa di Salò e Curato da Federica Bolpagni e caratterizzato da una col- l’Università Degli Studi di Padova. La perfetta sinergia tra laborazione tra il MuSa e l’Università di Padova, il progetto ha professionisti, ricercatori e restauratori ha permesso di sca- comportato una ricerca storico-artistica realizzata da Federica vare nella storia dei meravigliosi codici miniati. Alla ricerca è Bolpagni con la supervisione di Federica Toniolo (docente stato affiancato il paziente lavoro di restauro di tre volumi e, presso il dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di in ultimo, la digitalizzazione di ogni singola pagina restaurata. Padova), una serie di indagini scientifiche di tipo spettrogra- fico sui pigmenti delle miniature, realizzate da Alfonso Zoleo, Il progetto è finalizzato alla riattivazione culturale del Renzo Bertoncello e Cecilia Rossi (dipartimento di Scienze patrimonio codicologico del Museo di Salò, musealizzato, ma Chimiche della medesima Università), una campagna fotogra- non fruibile: i quattro graduali trecenteschi. I Graduali per- fica multispettrale, compiuta da Rita Deiana (responsabile del gamenacei, che contengono le notazioni musicali dei canti Centro di ricerca, studio e conservazione dei Beni archeologici, della Messa per l’intero anno liturgico, furono acquistati dal architettonici e storico-artistici dell’Università di Padova). L’ arte italiana tra le due guerre

uesto è il catalogo della terza grande mostra tempo- attraverso la simbolica creazione di un Museo Internazionale ranea, per chi se la fosse persa, che è stata organizzata di Arte Contemporanea, “gli Uffizi del moderno”. Qdal MuSa di Salò: “Italianissima”, l’arte in Italia tra le due guerre. L’esposizione prevedeva un percorso di circa 80 opere provenienti dalla raccolta d’arte di Alberto Della ragione, Le atmosfere magiche e irreali delle opere selezionate custodita presso il Museo Novecento di Firenze. In un per- ed esposte ci conducono in una realtà lontana da qualsiasi corso suddiviso in otto sezioni, la protagonista di questa nostra esperienza. Una paziente e profonda ricerca con la mostra è stata un’arte di grande impatto, dove potevano volontà di sovvertire il concetto di arte mai prima di allora essere ammirati ospiti illustri quali i famosi Concetto Spaziale concepito. “Italianissima” è un progetto di Contemplazioni, di Lucio Fontana, un Achrome tra i più grandi mai realiz- realizzato qui in collaborazione con il Museo Novecento di zati da Piero Manzoni e un intrigante disegno di Alberto Firenze, il quale raccoglie le opere entrate a far parte delle Savinio. Sono tutte opere provenienti da una collezione pri- collezioni civiche fiorentine a seguito dell’iniziativa e dell’im- vata. Il catalogo è anche un modo per mantenere traccia di pegno del critico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti per rea- questa esibizione e del lavoro di ricerca che ha portato alla gire alla catastrofica alluvione che stravolse Firenze nel 1966, sua realizzazione.

Un libro per ricordare mons. Giancarlo Agnolini

più di un anno dalla sua salita al cielo, la Parrocchia e qui rimase per 16 anni. Nella cittadina è ricordato per le di Soiano del Lago vuole ricordare con una pubblica- tante opere intraprese, soprattutto per la sistemazione e la Azione “Don Giancarlo Agnolini, maestro sapiente e riapertura dell’oratorio Paolo VI, il restauro del Duomo e della coraggioso” (1931-2017). Il testo, a cura di Giuliana Leali chiesa di San Crocifisso di Desenzano. Nel 1993 fu nominato e Rolanda Donatini, si apre con la prefazione del vescovo parroco di Soiano e qui rimase fino al 1999, periodo in cui Giuseppe Zenti e del parroco di Soiano don Bruno Rossi e riuscì a restaurare la chiesa parrocchiale e quella di Chizzoline racchiude tanti ricordi e testimonianze del sacerdote origina- e a sistemare la casa e la sala parrocchiale, avviando anche la rio di Caprino Veronese, profondamente legato al lago e alle progettazione del restauro della vecchia canonica. comunità di Desenzano e Soiano. Quando lasciò Soiano fu chiamato dal vescovo Flavio Ordinato prete il 29 giugno 1957, dopo aver conseguito Roberto Carraro a servire la diocesi come vicario episcopale la licenza in Teologia dogmatica a Roma e dopo un lungo per le opere di Carità e della Salute e poco dopo fondò due ministero presso il Seminario vescovile di Verona, dove è stato importanti realtà diocesane: la Fondazione antiusura Tovini e anche vice assistente della Gioventù italiana dell’Azione cat- la Comunità Giubileo per malati mentali. tolica, nel 1977 divenne parroco del Duomo di Desenzano, Poesie venete di Ettorina Riccadonna

ono di tre tipi le poesie di Ettorina Riccadonna, tema religioso, il suo relazionarsi con Dio è solenne e diretto, poetessa veronese innamorata del lago di Garda e di quasi amichevole. Poi ci sono i momenti della giovinezza, gli SPeschiera in particolare: le poesie degli affetti, del affetti, i ricordi. paesaggio e della religione. La la poetessa Ettorina Riccadonna, riunisce in questo L’emozione che respiriamo in ogni verso leggendo le sue libro i ricordi della sua vita, il suo amore per la terra vero- poesie non si può certo riassumere in poche righe, e lo sa nese e il Garda. bene Mario Gabrielli che ne firma la prefazione. Il suo è “un linguaggio di armonia e di significato”; seppure le descri- “Su la sponda del porticciolo, / gh’è ‘n salice verde / pien zioni siano molto concrete, il della Riccadonna ha un grande de rami, / che i se piega al vento, come i fuse ‘n volo. / Le foie potere evocativo. Ci sono voci, schegge di verità, colori della verdi, apena nate, / le brila al sol del matino, / le barche ferme natura e attimi di vitalità raccolti in queste sue poesie. e colorate, / le par dei fiori / mesi in un cestino.”

La bellezza che si coglie nei versi a tema paesaggistico è Questo è “il suo lago” nella poesia “El porticciolo”, un luogo frutto di una attenta e rispettosa osservazione. Nelle poesie a che adora sin da ragazzina. Verona è per lei come la culla.

16 Gennaio 2019 Sorsi di poesia per unire il Garda

Zenér Uricì róss Colica ‘n montagna - 3a parte

Na lüna par el sul tramès la ghèba L'öltema spera de sul Só riada dal dutur mèza coàda. se nó fos per el frèt, na nòt d’istà co' 'n réssol de vènt, E ciòca e ciama e pucia ‘l campanèl sensa culur, en sògn che vif lezér i tens 'l ciel chè ‘n fi dè le finide da ‘n sportèl curiùs, tra nòt e dé, bel de vardà. culur del pomgranàt. salta föra öna facia scalmanada.

Ùla i pensér, Tramès ricam de ram che tas e spèta e turna 'n mènt..... - Òho fomna, la mè dis, siete soràda che pase e rie e pase só mia che, gnarèle alegre 'n del pràt di fare queste aznàde dè vedèl, tra ‘l ciar e ‘l scür de ‘n gris föra del tèmp endó ghè pindulàa per via ché in quanto e ché per questo e quel se sènt en respirà lónch endormènt. sarése a le orèce il dotore è in Batòc da una malada! – come uricì róss de corài. Zenér, dopomesdé, stó lé en chèl fiàt Alura rèste lé mèza bazida. che me ‘ntòrcia, cunsula e te de cönt. El temp Varde per aria e dize: - Siòr San Ròcc, A catam nel respir dela me tèra 'l slonga 'l pas, 'l ferme tè préghe dè scrìm quand l’è finida! – co' le ale lezére dei pensér. spète a mé, sensa frèsa, sensa pora, Entàt mè tire là compagn dè ‘n sòc e col fiàt del me respir al sò mesiàt Mary Chiarini Savoldi per ‘na a ciapan ön‘altra ribatida. vive el me sògn e da ‘n sògn so brasat. E vó picà a la porta dèi Batòc.

Velise Bonfante Gh’éra né l’aria ön’aria dè fèstù. Zenér l’è ‘n picinèlo j-éra ‘n quater e sic có la malada. I ghia dèanti slèpe dè fritada El stopai ‘Na roba che j sa töcc l’è che le stele e ‘na galina chè paria ‘n lià. compagn de fomne le mèt l bigaröl le ‘mpasta per i angei le ciambèle - Varda la Piera, i dis, ché strapassù, Stisàt dal vènt, ridula en sö l’asfàlt en po’ de spungadìne e quac chissöl. chè pàcera, chè céra, chè sbrofàda! el stopài de na bòsa de champagne. Zenér l’è ‘n picinèlo en gran balòs La bée ‘n grapì, la ciape öna fiamàda, Reciòch alégher de vergü en ciarina Giöna el na pensa…sènto el na cumbìna, la sé sgorlésse, la sé càe i scarpù!- reciòch sicür de festa coi cin-cin el vèd passà dei nìgoi grancc e gròs che ghe porta a le stele la farina. Mè scapa löcc e vède chè ‘l dutur la bionda s.ciöma en dei bicér leàcc E…zac en spissigù…zac ‘n ombrelada èl taia sö ‘n borèl dè cudighì. fète de turta, el ciciarà dei piàcc quater balòcc de gias…e du sgagnù Ön göst, ghè dize, chèl proföm dè udur el rìder de göst sparnasàt ne l’aria e zó...farina e söcher:’na fiocàda coi nìgoi che sbrudùla en bóle de saù. e l’alegria a consà parole e salse Chè par chè ‘l vègne ‘n bóca a ciapilì. Le case le par spuse embianchezade Èl fato ‘l-è chè mè sintie ‘n languur i nìgoi, facc a sfranze, i ghe fa ‘l vél. e mìgole empertot sö la toàja. dè nà a mangià i gombècc dè San Faustì. Stopài bogiòt, enmagine el gran bòt Le stele le sé smorsa ecapelade Zenér content el ciücia el lat del ciel. che te ghe fat en chèla bèla fèsta. (continua) Elena Alberti Nulli Ades te se ché, sul sulènt e al frèt, Aldo Cibaldi ma se g’ha mia de ardà come finìs cönta en de la vita ìga vivìt. Bressa de söcher Velise Bonfante

Varda, varda…sito, sito… Piàsa dei Signóri che spetacol, che fiocada: El laghitì töt el ciel el se desfanta sura i Ronc. E a la Palada Ci a Veróna el ghe posta sö le spale va en Piàsa dei Signóri La me vita adès l’è en laghitì ‘na mantela de farfale. i védi el nòs Siura nev…che gentilessa. de chèi che spècia el ciel en de ‘n giardì. somo poèta, L'è de söcher töta Bressa. Brasat sö da erbe, piante, röze e fiur, che col dièl nel sò gös, el fiuris ensèma a lur Elena Alberti Nulli su la ganàsa pâr che la divìna comèdia de sul, ghe pias sta fèrmo lé a polsà el se ripùsa. sensa muìs e aviga gnènt de fa Vardàndo mèi, chét, sensa onde e sensa gran squasù Zenér gh’è da pensâr co’ l’acqua mia tant fonda, el font marù che ‘l sia lì Quan che Zenér el fiòca, Bressa l’è de vardà. e l’aspèta Le pergole söi Rónc l’ensòmia de bötà. se quél colómbo, el g’ha, a culp, l’empisas de rós e arzènt La név la sé spipiùla söl Brolèt, che ghe s’à piantà en scüdacià e sparì nel trasparènt. la quarcia zó la Lòza e i Matuchì: en tèsta, L’è el tègner a mènt chèl lüzer dènter per lé ‘na fodreghèta, per lur i camizì… E zó falìe, zó stele a birulù. el se contentarà Strelüs sö la Palada candele en prucissiù de spasesàrghe che ogni tant sensa us el se fa sènter El fioca…el fioca… su la sùca per póch a gala el ria, ma l’è asé ma varda e sènt o se adòs chèl bris de rós a culurà i me dé. che baladina de capulì d’arzènt. el ghe le farà tùta

Velise Bonfante Elena Alberti Nulli Massimiliano Zermini

Gennaio 2019 17 Museo del Divino Infante: ogni Natale una riscoperta ra le varie tipologie di musei sul lago di Garda ve n’è uno che vale assolutamente la pena visitare: Fil Museo del Divino Infante situato a Gardone Riviera poco distante dall’altro meraviglioso museo del Vittoriale degli Italiani.

Natale oramai è alle porte e rimangono ancora pochi giorni per ammirare una delle più importanti raccolte di personaggi legati alla tradizione del pre- sepe italiano e soprattutto napoletano.

“Dalle bancarelle al museo” è il titolo dell’ultimo meraviglioso volume, una sorta di raccolta fotogra- fica, edito dalla Fondazione “Museo Il divino Infante” curato dalla stessa esperta e amante della tradizione Hiky Mayr. Ma un presepio non è possibile raccontarlo, le famiglie con bambini all’osteria per il pranzo con i bisogna vederlo e viverlo nell’atmosfera creata nonni... Sono oltre 40 anni che la signora Mayr gira in all’interno del museo stesso con sottofondi musicali lungo e largo i principali mercatini dell’antiquariato da meditazione. Non mancano neppure i turchi, gli arabi, saraceni nazionale alla ricerca “di tesori nascosti” come ama e i mori al seguito dei Re Magi con cavalli e cammelli raccontare ella stessa, senza disdegnare anche i vari Nel 2005 Mayr aprì, dopo vane ricerche di spazi diretti, carichi di doni, verso il Piccolo Re appena nato. appuntamenti dei mercatini presenti, con cadenze appropriati, il proprio museo. Ma di quante statue e e questa immensa ricostruzione immersa in un fanta- mensili, ormai ovunque. oggetti è composto? in realtà non lo ricorda neppure stico gioco di luci che portano l’osservatore dall’alba lei! la tramonte in pochi minuti. Ormai con occhio esperto sulle varie bancarelle trova “i resti spesso malridotti di vecchi presepi, statu- Basti pensare che una delle grandi attrattive è il Ma come si diceva nel museo arrivano spesso ine in pessime condizioni, senza mani, gambe, e anche presepe panoramico napoletano che si sviluppa su novità, a volte eccezionali e uniche come ad esem- senza vestiti”. Pezzi che nessuno vorrebbe avere in casa 20 mq di superficie riproducendo la vita nelle strade pio i diavoletti, oppure i cavalli o personaggi artistici ma che lei invece acquista e raccoglie avendo già ben e piazze di Napoli. Un susseguirsi di situazioni che, che escono sapientemente restaurati dalle mani della definito quale sarà il ruolo o il personaggio su cui rea- se viste attentamente e senza fretta conducono vera- sapiente Mayr. Splendide anche le mucche originali lizzare abiti e costumi tutti rigorosamente fatti con mente nell’atmosfera unica della Napoli autentica fatte con il pelo vero. tessuti e broccati d’epoca. con il mercato della frutta e verdura, bancarelle in miniatura con formaggi e salumi, i pastori attorniati E naturalmente il Bambin Gesù, statuette di ogni Alle volte basta qualche brandello d’abito per riu- da pecore e capre fatte di creta. Non mancano le tipo e forgia che, per chi volesse, potrà vedere e sentire scire a riportare l’oggetto alle sue origini. donne pettegole mai sazie di notizie, spesso altrui! E raccontate dalla voce della stessa proprietaria attra- poi gli straccioni, i farabutti, gli ubriaconi in taverna, verso il Qr-Code qui a fianco. Buon Natale!

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18 Gennaio 2019 ADV-Istituzionale Occhio 2018_A4_ITA.indd 1 07/02/18 14:32 Viaggi a cura di Giacomo Danesi testo di Marcella Miro Napoli, la città che ha troppo sofferto e troppo amato

Per capire un popolo, una 1 città, occorre passare per il cibo. Avremo poi modo negli articoli succes- sivi di conoscere meglio la città con i suoi tesori d’arte, la sua cultura, le sue chiese, i suoi musei e i suoi dintorni.

Voglio però iniziare dal cibo perché esso è talmente marcato nel cuore del napoletano, con i suoi sapori e i suoi pro- fumi con i quali si nutre ogni giorno, che farti da cicerone sarà un piacere immenso. 2 Ti farò conoscere i piatti più cono- sciuti e non. Attraverseremo la città alla ricerca dei ristoranti di lusso, delle bettole, delle pizzerie più amate e cono- sciute e anche quelle quasi anonime, dove però la pizza che degusterai non lo potrai fare mai più trovare in nessun altro posto del mondo. volte penso che, forse, è più facile L’esagerazione appartiene a Napoli, per uno “straniero” descrivere nel bene e nel male, nel dare e nel rice- Anzi, ci divertiremo a cambiare per ANapoli che non un suo abitante. vere, nel gioire e nel soffrire. Il napole- un giorno i nomi delle vie. Ed ecco allora Essendo la mia città la mia visione è tano amplifica ogni cosa, ogni senso, Via della Parmigiana, Vicolo del Babà, “falsata” dai sentimenti, dai ricordi, dalle tranne quello della ragione. Piazza della Frittura di Pesce, Vicolo pri- situazioni contingenti che ogni giorno vato del Caffè, e altro ancora... essa ti propone. La Napoli che vedrò e I colori si reinventano tutti i giorni vivrò oggi non è la stessa città che ho sotto il sole di Napoli. I sapori, sono Napoli è una cucina aperta sul vissuto ieri e che vivrò domani. spinti oltre misura; idem i profumi. Ho golfo e i napoletani, un po’ come esseri 3 detto profumi e non odori, che sono primordiali mossi dal rinencefalo, Potessi sorvolare Napoli su un tutt’altra cosa. vivono il trionfo della fantasia perché drone, vedrei il suo cuore spaccato a da secoli si cibano d’aria. metà. La città ha troppo sofferto e Se sei un viaggiatore avrai passeg- troppo amato. giato a Parigi, New York Praga, Roma, “Poi giri nei vicoli di Napoli e dai Venezia e chissà quanti altri posti balconi senti le canzoni, le partite e la Nella mia città il cuore - che prevale ancora. Non è la stessa cosa, credimi. gente che si mette a tavola. E ti consola su ogni altro aspetto - gli aggettivi viag- questa straordinaria quotidianità.” para- giano in coppia: “troppo”, solitamente Un mio amico giornalista mi ripete diso1a, Twitter è seguito da: “assai”, che è la stessa in continuazione che la prima porta che cosa. In coppia si avvicinano molto a un devi valicare per capire una città, un Napoli: i quartieri spagnoli. Come 4 superlativo assoluto. popolo, la gente è il cibo. Devi dimen- quella dei quartieri spagnoli, anzi, “quar- ticare quando arrivi a Napoli il profumo tieri” e basta, come li chiamiamo noi Il mitico Pulcinella! Ecco, parti- e i sapori del cibo con il quale ti nutri napoletani. Qui s’intrecciano e si fon- remo da lì. La bellezza è nell’insieme e giornalmente. dono mare e ragù, creando inspiega- nel suo particolare, nella superficialità bilmente pozioni alchemiche di felicità. apparente e nella sua profondità quasi Quelli fanno parte della tua vita, infernale. dei ricordi d’infanzia, del tuo mondo. A Ricordate la canzone di Pulcinella, Napoli sei in un altro mondo, con quando canta: “… te porto pe’ quar- Napoli è la città delle contraddi- altri profumi, sapori e sensazioni. tiere addo’o sole nun se vere...”, zioni, del vero a metà. Essa ci potrà, Tranquillo: non rimarrai deluso. ovvero dove i raggi del sole non rie- forse, rivelare la parte oscura e miste- scono a insinuarsi, ma si aprono le fine- riosa di se stessa, a patto che i suoi Voglio proporti una cosa. Ti voglio stre sugli umori del mondo. segreti restino celati. Napoli, mette la accompagnare nella mia città attraverso maschera solo al suo lamento, intima i quartieri, i suoi vicoli, i suoi tuguri Ecco, questa è la mia Napoli. Nella 5 voce del malessere. facendoci guidare dal cibo, dai suoi prossima puntata andremo per pastic- profumi. ceria, ristoranti e pizzerie. Il cibo, come E’ così che Pulcinella la soffoca avrete intuito, è parte integrante del nelle lacrime, salvo un attimo dopo - Ce l’hai un po’ di prezzemolo? nostro modo di interpretare la vita. Al banchettare con spensierata gaiezza, - Certamente prossimo incontro! allontanando le ombre malinconiche - Quant’è? della sua fame atavica. Un po’ come - Ma niente. Buongiorno! Immagini 1: Golfo di Napoi, 2 Pulcinella, 3 un gargoyle medievale. greygoose975, Twitter La metropolitana, 4 i quartieri spagnoli, 5 La mitica Pizza Margherita

Gennaio 2019 19 Consigli di chef Il risotto al miele uando Massimo e Paola gestivano “La lepre”, loro cliente abi- tuale divenne un ingegnere dipendente di una grande industria Qalimentare di Verona. A dire il vero egli era responsabile delle tenute agricole e in particolare dei vigneti Prandel situati sulle colline ad ovest della torre di San Martino.

Tutte le volte che dovevano essere prese decisioni su quei vigneti, su come gestire le colture, l’ingegnere si fermava a pranzo o a cena al ristorante di via Bagatta, allora l’unico del quartiere. Con l’andar del tempo si instaurò tra cliente e ristoratori una certa confidenza, tanto che egli portava confezioni di prodotti della sua industria non ancora lanciati sul mercato, affinché Paola e Massimo dessero il loro parere professionale. Massimo, allora come oggi, sa preparare una varietà infinita di risotti e tutti eccellenti.

Una sera, l’ingegnere che già aveva gustato il risotto al radicchio rosso, il risotto con gli asparagi, il risotto con le noci, parlando dopocena, quando gli altri clienti erano già andati via, sfidò Massimo a preparare un risotto al miele, senza che risultasse stucchevole al palato. Massimo accettò la sfida. Ci pensò un solo giorno, poi si mise alla prova. Si trattava di togliere lo zucchero al miele e di renderlo abbinabile ad altri sapori della cucina. Con la sua grande conoscenza degli alimenti, andò a colpo sicuro e trovò il modo di togliere le sostanze zuccherine al miele.

Quando l’ingegnere ritornò, Paola gli servì un risotto al miele, che l’ospite riconobbe come ottimo. Il tempo però divora molte cose e i vigneti Prandel furono venduti ad altro proprietario. L’industria veronese dovette rivedere i piani di produzione e l’ingegnere non venne più a Desenzano. Paola e Massimo si trasferirono all’Antico Chiostro. 80° dell’Opera Don Calabria a Maguzzano: tra memoria e profezia

icordare. Un verbo che chiama in causa il valore relatori, per fare un affascinante viaggio nella storia. del fare memoria, del richiamare alla mente cose Il prof. Vittorio Messori ci aiutava a conoscere il valore Rdel passato che in un modo o in un altro hanno della presenza benedettina a partire dal lontano IX plasmato il nostro vivere. Ma c’è di più. La stesso verbo secolo. Il prof. Andrea Nodari ci accompagnava in un contiene la parola cor, cordis, cioè cuore, mentre la par- approfondimento del periodo trappista (1904-1938), ticella “ri” dice della possibilità dell’uomo di ripartire senza tralasciare le tristi vicende distruttive legate agli ogni volta, di rilanciare la propria vita, di rialzarsi dopo Ungari, alle truppe Viscontee e a Napoleone. una caduta, di rinascere quando ci sentiamo un po’ spenti... Altri incontri ci aiutavano a riflettere sul valore del silenzio e dell’ascolto e a recuperare la missio Ricordare non è un semplice andare al passato, voluta dal santo fondatore circa il dialogo ecumenico magari accompagnati da qualche rimpianto, ma è e interreligioso. Una storia di costruttori e ricostruttori, affidare a Lui persone ed eventi che vengono a con- innanzitutto ricondurre al cuore eventi del passato segnata anche dal filo rosso della guarigione. I monaci tatto con l’Abbazia. perché qui e ora questi possano ridare senso alla benedettini dell’Abbazia di San Benedetto in Polirone mia vita. In questa direzione certamente andava don infatti individuarono a Maguzzano un luogo per il Anche i ragazzi del catechismo della parrocchia Calabria quando il 27.10.1938 annotava sul suo diario: recupero fisico/spirituale dei propri monaci. hanno vissuto un momento che li ha resi partecipi di “A Maguzzano ho il cuore”. Da pochi giorni i primi tale importante ricorrenza, come pure alcune famiglie religiosi poveri servi erano giunti all’antica Abbazia Don Calabria fin dai primi anni della presenza dislocate nel territorio parrocchiale che hanno aperto (15 Ottobre 1938) per iniziare un nuovo lavoro per il della sua congregazione in Maguzzano individuò un le loro case e i loro cuori per vivere con i religiosi e le Regno. Un sogno coltivato per anni che si realizzava, luogo dove accogliere per un determinato periodo religiose dell’Abbazia un momento di preghiera con tante preghiere che venivano esaudite, una serie di religiosi e sacerdoti in difficoltà. Ancora oggi tante all’interno di essa alcune testimonianze vocazionali. segni della Provvidenza che, in mezzo a innumerevoli anime vengono a Maguzzano bisognosi di fermarsi ostacoli, lasciavano intravvedere un preciso piano di per rivedere il senso e la direzione della propria vita, Domenica 28 ottobre il tutto è culminato in Dio. per rielaborare cadute e sconfitte e per cercare attra- una solenne celebrazione eucaristica, presieduta verso il silenzio interiore quella voce tanto soffocata dal superiore generale dell’Opera Don Calabria, padre A 80 anni di distanza da quell’inizio anche che al di là di tutto ti dice: “Tu sei il mio figlio, l’amato”. Miguel Tofful e animata dal coro parrocchiale. Seguiva noi tutti religiosi, religiose, laici e amici dell’Abbazia un concerto, offerto gratuitamente, con organo non potevamo non fermarci per ricondurre al cuore Tra il 22 e il 26 ottobre abbiamo voluto celebrare (Guidorizzi Paolo), violino (Parolini Federico), voce almeno alcuni tratti di una storia in cui Dio stesso si è tanta ricchezza con alcuni appuntamenti formativo- soprano (Bika Fijioka) e un rinfresco in fraternità all’in- implicato e della quale anche noi facciamo parte. spirituali, grazie anche alla piena disponibilità e colla- terno dell’Abbazia. borazione del nostro parroco don Giuseppe Accordini. A partire dal mese di luglio il tradizionale appun- Padre Hector Alfonso Cerrada (cappellano presso il Lodiamo e ringraziamo il Padre del Cielo per tamento con “Giovedì in Monastero” ebbe lo scopo Santuario di Fatima) e don Pietro Cunegatti ci aiuta- quanto operato nella piccola, grande Maguzzano di rivisitare i tratti salienti della storia dell’abbazia di vano ad approfondire i temi tanto cari al padre don lungo la storia, mentre invochiamo la grazia di poter Maguzzano, a partire dalle sue origini fino a oggi. Calabria dell’Eucarestia, della riparazione e dell’ecume- essere anche noi tutti custodi e profeti per i tempi nismo. Sabato 27 ottobre ci siamo messi in preghiera attuali. Nove incontri settimanali, aiutati da diversi notturna davanti a Gesù Eucarestia per ringraziare e Don Michele Dal Bosco 20 Gennaio 2019 Economia a cura di Calibano Parliamo di treni e grattacapi nazionali

’attuale governo cocorito (giallo-verde) ha nella europea che va da Helsinki fino a Malta. minuti, un terzo del tempo attuale. In queste con- sua componente gialla una vena che dice no a dizioni si potrà rispondere alle proteste austriache Lqualsiasi novità o iniziativa che tende a portare Dal dopoguerra ad oggi, forse per agevolare sull’inquinamento da traffico di transito, mettendo il nostro Paese verso la modernità: no Tav, no-Tap, l’industria automobilistica italiana (leggi signor Fiat buona parte del traffico veicolare pesante attuale non Vax… Naturalmente fra i no-qualcosa c’è anche allora potente) si è privilegiato il trasporto su gomma su appositi vagoni ferroviari che attraverseranno le il no-TAV Brescia-Padova, una tratta di quella rete ad rispetto a quello su rotaia. Proprio i no-tutto hanno Alpi in minor tempo, con maggior sicurezza e senza alta velocità che passa anche dalla famosa galleria sempre protestato che occorre privilegiare il tra- causare inquinamento da idrocarburi, come avviene della Val di Susa. sporto su rotaia rispetto a quello più inquinante su attualmente per la galleria del Gottardo. Se la tratta automezzi al fine di ridurre l’inquinamento atmo- Brescia-Verona, compreso l’ingresso a Verona, è in Il tratto TAV Brescia-Padova, percorso ferro- sferico. Ora che un’iniziativa realizza quanto auspi- avanzato stadio di autorizzazioni, meno lo è la tratta viario ad alta velocità importantissimo perché col- cavano, protestano pure per tale progetto. Verona-Padova. lega le industrie della Valle Padana e del sistema produttivo del Nord-est a Verona, dove si unisce alla Per la Brescia Est-Verona (merci) l’avvio Per il Garda la realizzazione del collega- linea ad alta velocità, tavola del Brennero; qui è in dei lavori è previsto entro il presente anno. Il mento Brescia-Innsbruck significa drastiche ridu- costruzione la galleria di cui diremo. Inoltre è di una completamento del progetto, che costituisce il più zioni dei tempi di tempo per i turisti diretti al Garda realizzazione relativamente semplice in quanto si grande complesso di direttrici realizzato in Italia è e un avvicinamento della clientela, in particolare svolge totalmente in pianura e richiede solo pochi fortemente sostenuto viceversa dalla componente bavarese e tirolese, ma anche di tutta l’Europa del brevi tunnel. La componente “no-tutto” dei 5 Stelle, Lega del governo. Il ministro Salvini è perfettamente Nord. Significa anche collegare le industrie della capitanata dal ministro Danilo Toninelli, aveva già al corrente dell’importanza della direttrice subalpina pianura padana settentrionale all’Europa centrale deciso di bloccare i cantieri dell’alta velocità per di traffici e ha assicurato che le opere già avviate, e baltica con aumento di competitività delle nostre questa tratta lombardo-veneta. Il governo prece- come la TAV veneta e la pedemontana, andranno produzioni. dente (con Paolo Gentiloni) aveva già approvato lo avanti. Intanto che viene realizzata la TAV Brescia- studio definitivo della Brescia-Padova, il cui progetto Verona, il Veronese e l’est Garda potranno usufruire Purtroppo, i tempi italiani non sono quelli di è finanziato con un miliardo e 645 milioni di euro. della TAV Verona-Brennero, che da accordi europei altri Paesi, come la Cina che ha costruito il grande deve essere completata entro il 2024 con l’entrata in ponte Hong Kong-Macao di 59 km con isole arti- L’arresto dell’opera costituirebbe un gra- funzione della nuova galleria di base fra Fortezza e ficiali e tunnel sottomarini in otto anni o la Russia vissimo attentato allo sviluppo della Pianura Innsbuck, i cui lavori sono in corso senza interruzioni che ha completato il 19 km del ponte sullo stretto di Padana e di tutto il Nord Italia. Infatti la linea sia sul lato austriaco, sia sul lato italiano. Kerch in quattro anni. veloce da Lione a Trieste costituisce la direttrice meridionale del collegamento fra il Portogallo e A lavori finiti, la galleria della TAV Monaco- L’importante è che, sia pure con i nostri tempi l’Est Europa (Ungheria, Ukraina, Russia) non solo, ma Verona, snodo del “Corridoio 5” da Helsinki a La biblici, le opere indispensabili alla nostra economia questa direttrice a Verona incrocia l’altra direttrice Valletta (64 km di tunnel), sarà percorribile in venti vengano portate a termine.

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Gennaio 2019 21 Storie di ferrovieri a cura di Giancarlo Ganzerla La Ferrovia Mantova Peschiera (FMP) – 1934-1967 Monzambano, Ponti e a Peschiera si attende da Mantova l’inizio di una ener- gica azione che traduca in fatti le parole da tanti anni spese per tale desiderata ferrovia. A Peschiera intanto non man- cano i volonterosi che trovando indi- spensabile l’annessione sua alla nostra provincia, ne fanno attiva propaganda fiduciosi di vedere progredire e rea- lizzare i due progetti in un sol tempo, poiché l’uno si connette all’altro, si facili- tano vicendevolmente e si completano assieme”.

Occorre ricordare che Mantova, sotto la dominazione Austriaca nel 1851, era già stata collegata a Verona Porta Nuova con una ferrovia voluta con determinazione dal Feldmaresciallo Radetzky per unire due delle principali fortezze del quadrilatero. La ferrovia, che si attestava a S. Antonio Mantovano, borgo posto a quattro chilometri dal centro urbano, era stata progettata da Luigi Negrelli. Costruita in breve tempo, Seconda puntata: dal lago di Garda, all’altezza del san- il Comune avesse votata la somma di L. prima ancora che la Venezia-Milano Il “sogno” di Mantova tuario del Frassino, riattraversa di nuovo 6000 come contributo per la progettata fosse completata nel 1857, venne suc- il Mincio per includere interamente ferrovia Garda- Peschiera- Roverbella. cessivamente prolungata fino a Modena. desso che la ferrovia Mantova- Peschiera, con un pezzo di territorio Peschiera non c’è più, soppressa a ovest fino alla Rovizza, nel territorio Poi l’articolo concludeva: “Si Ma dopo il 1866, ritornata Ae chiusa quasi con un colpo di Veneto. Solo nel breve periodo tra il metta all’opera quindi un Comitato di Mantova in Lombardia, il vecchio mano dai poteri forti governativi dell’e- 1859 e il 1866, tra la prima e la seconda Mantova presieduto dal nostro depu- sogno si ripresentava con nuovo poca in nome del progresso, molti la guerra d’Indipendenza, Borghetto tato on. Rocca, che fu tra i primi a rimet- vigore. A questo punto, nel 1878, ricordano con grande nostalgia. rimase in territorio lombardo, dive- tere sul banco del Consiglio provinciale entrò in campo il colonnello Benati di nendo in quel periodo frazione di Volta la vecchia proposta della ferrovia sul Roverbella, che per primo, in un suo Ogni tanto ricompare qualche arti- Mantovana, in quanto il confine tra Italia Garda. Agiti continuamente la que- opuscolo, presentava un suo progetto colo sui quotidiani mantovani per rin- e Austria seguiva quasi interamente il stione, e spinga i pubblici poteri interes- per realizzare il collegamento ferrovia- verdirne fasti e aneddoti, oppure sul percorso del fiume. Però Mantova, in sati (Provincia, Commercio e Comuni), rio di Mantova con Peschiera. web, dove alcuni comitati di cittadini quel breve periodo rimase austriaca, giacché il momento è più che oppor- propugnano da tempo petizioni per come quarta fortezza del quadrilatero. tuno e poiché a Roverbella, Valeggio, (continua) chiederne la ricostruzione. Mantova voleva approdare al “S’ag füs ancora la ferovia!” si sente lago di Garda, voleva che il suo Mens ripetere, nel bel dialetto mantovano, con fosse tutto suo dalla sorgente alla foce, tono di rimpianto e di tristezza, da tante voleva poterne controllare il flusso per persone che si incontrano nei paesi sulle gestire al meglio i suoi laghi, voleva sponde del Mincio, quando viene loro che la cittadina di Peschiera diventasse richiesto di ricordare il tempo in cui la mantovana. E voleva un suo pezzettino Mantuana passava per le loro contrade. di Garda. Non c’è mai riuscita!

È una strana e breve storia quella C’è stato un periodo di reciproca della ferrovia Mantova-Peschiera. Una e condivisa attrazione tra Mantova e storia che prende avvio nella seconda Peschiera. Un articolo comparso su “La metà dell’800, dopo la proclamazione Provincia di Mantova” il 17 marzo 1903 dell’Unità d’Italia. Con l’intento di con- sollecitava la costruzione di una linea giungere ancor di più i territori, traspor- ferroviaria che unisse i due centri. Non tare velocemente persone e merci, si solo, si auspicava addirittura un cor- studiavano e promuovevano linee fer- ridoio ferroviario medio padano, che roviarie o tranviarie per collegare non avrebbe dovuto allacciare il porto di solo città, ma paesi e borgate. Il treno Genova al Tirolo, allora ancora austriaco, era considerato il mezzo di trasporto del passando per Mantova-Peschiera- futuro. Una città senza treno si sentiva Lazise-Garda-Malcesine-Riva-Trento e isolata, quasi tagliata fuori dal progresso quindi immettersi nella già costruita e da un futuro economico migliore. ferrovia del Brennero.

Mantova, capitale di una grande Il titolo dell’articolo recitava: “Per provincia agricola lombarda, aveva un l’aggregazione di Peschiera alla Provincia sogno cullato nel tempo ancora dall’e- di Mantova e per la ferrovia Roverbella- poca dei Gonzaga, e mai realizzato per Garda”. Così iniziava. “È sempre vivo e le vicissitudini della storia. Il Mincio, favorevole nei paesi dell’alto Mincio nei suoi 75 km di lunghezza dal Garda il movimento per l’aggregazione del al Po scorre quasi interamente in terri- Comune di Peschiera alla nostra provin- torio mantovano. Il confine tra Veneto cia, e per ottenere la desiata ferrovia da e Lombardia si avvicina attualmente al Mantova per Roverbella al Garda; che Mincio poco a sud di Valeggio, lo attra- popolazioni e autorità ne fanno gior- versa per comprendere Borghetto in naliero discorso, bramosi tutti di vedere Veneto. Poi lo riattraversa di nuovo poco appagato al più presto un legittimo biso- a nord della stessa località per seguire gno da tanti anni atteso.” Faceva seguito nell’ultima parte il fiume stesso. nell’articolo una lettera del sindaco di Monzambano P.Federici, in cui tra l’al- A due chilometri da Peschiera e tro veniva ricordato come già nel 1890 22 Gennaio 2019 Stregati dal lago di Garda Otto Erich Hartleben di ferro Liberty di un verde chiaro simile al colore del Garda in determinati giorni di primavera. Lo si può al racconto della sorella di Otto Erich ammirare ancor’oggi, passeggiando a Salò lungo Via Hartleben, Annemarie, si apprende che il fra- Cure del Lino, proseguendo verso Gardone il percorso Dtello era elettrizzato dall’idea di ristrutturare il pedonale alla fine della passeggiata sul lungolago. giardino degradante dalla casa verso il lago. Fece arri- vare addirittura col piroscafo una grande quantità di Alla vista del portone l’effetto deve esser stato terra buona e piantò e seminò con le sue stesse mani. sorprendente anche per Otto Erich Hartleben, se vi dedicò una delle sue migliori poesie, riportata sotto Fu sorprendente quello che ne uscì. Aveva nella traduzione di Titus Heydenreich, che il giornalista interrato file di semi di cipressi che l’anno successivo, Attilio Mazza, innamorato del Garda e delle sue tra- in autunno, sembravano aiuole di asparagi. Ma nello dizioni, sindaco di Gardone Riviera dal 1989 al 1991, stupendo clima del Garda, lei dice, tutto cresce molto inserì nei suoi Ritratti gardesani. in fretta. La porta «Vedrete come sarà il mio giardino fra cinquant’anni», soleva dire Otto Erich. Non fu neces- Di marmo costrussero, / in notti lontane, la porta sario aspettare cinquant’anni, perché già dopo cinque / ed un motto di rara alterezza / le incisero in fronte. / era cresciuto tutto così bene da diventare una vera e Contro codesti stipiti, / una calca di secoli: / ne venne propria attrazione con le bordure di fiori, i cespugli rovina alla casa, / la porta rimase, ben salda, / al suo di alloro e gli arbusti in fiore. Nella sua casa a Salò, posto. / Oggi essa i battenti spalanca. Hartleben viveva bene e aprì la casa agli amici, quali lo scrittore Fritz Mauthner e il poeta Max Halbe. Su queste soglie annose posò, greve, / una coltre di polvere, / ma drappi di porpora, / di bruni fili intessuti, A parte il giardino, cui Hartleben destinò denari / immergeranno i grigi quadrelli, oggi, / in un flusso ed energie, di certo l’avevano spinto all’acquisto della di seta / e lievi i piedi d’una padrona, / timidamente casa il bel portale di marmo con la scritta Ariola domus passandovi, / benediranno le grandi lastre di pietra... (casa Ariola), la data 1565 e il motto “VIVE UT POST Hartleben pennella nell’ultima strofa il suo VIVAS” (vivi affinché poi tu viva). Sogna l’autunno la sua festa sontuosa. / Il tardo giardino con i colori dei fiori e delle foglie autunnali fasto dei bianchi crisantemi / e la dovizia di foglie che si riflettono nelle acque del lago. Purtroppo, le Il prof. Heißerer riferisce che Otto Erich fece rosso-cupe / che in un mantello / si dispiega sulle spese per dare al suo paradiso verde un fascino spe- realizzare disegni per un portone in ferro all’a- guaste mura, / signoreggian sul lago. / Là, dove i ciale lo costringeranno anzitempo alla vendita della mico Valentin Hammeran, artista-fabbro, che lo fece cipressi di luce vespertina ardono, / il loro verde tra- proprietà a Pietro Castagno, mantenendosi come poi eseguire e glielo donò per villa Alcione. Nel creare punto appare da fili d’oro antico... consolazione il diritto al riacquisto. i bozzetti, Hammeran si era orientato sugli slanciati disegni eseguiti per i libri di Hartleben dal pittore, dise- L’animo colmo d’interrogativi, / l’un dopo l’altro gli (Continua sul prossimo numero di Gn) gnatore e futuro architetto di successo Peter Behrens. scalini mondi io scendo. Il risultato è un elegante, raffinato, signorile portone Pia Dusi

Calendario principali eventi 2017 GIUGNOOrario invernale Agrigelateria sull'Aia Venerdì 09: ore 20: Galletto ai ferri con patatine su prenotazione segue festa con ballo latino americano Domenica 11:Chiuso lunedì PRESENTAZIONE PROGRAMMA EVENTI 2017 dalle ore 17.30 alle 19: Party on the Road con Radio Studio Più MercoledìDal 14: martedì al venerdì ore 20: FESTIVAL DELLA MOZZARELLA piatti tipici con mozzarella appena fatta Venerdì 16: 15,30 – 19,30 ore 20: Galletto ai ferri con patatine su prenotazione Sabato 17: ore 21: FESTA DA BALLOSabato LISCIO E NON... con orchestra, musiche anni 60 - 70 - 80 Mercoledìdalle 21: 15 alle 23,30 ore 20: SAGRA DELLA SALAMELLA con piatti tipici divertiti Sabato 24: ore 20: Spettacolo diDomenica musiche e danze e canti della tradizione con napoletana ed altro, in collaborazione con l’associazone Faro Tricolore Mercoledìcontinuato 28: dalle 11 alle 23,30 ore 20: Serata giovani con Agripizza, bruschette e patatine Chiusura invernale “gusto” ORARIORARIOO E INVSTIVO:ERNAL DAE: DA G OTTOBRIUGNOE AA M SAEGGITTEOMBRE LunedìLunedì chiu chiusoso - -Da Martedì/Mercoledì/Giovedìl Martedì al Venerdì dalle dalle 15:30 alle15 :0019:30 alle 23:30 dal 7 gennaioVenerdì dalle 15:30al alle7 23:00Febbraio SabatSabatoo e eD Domenicaomenica dalle dall 11:00e 1 alle1:0 23:000 alle 23:30 ORARIO INVERNALE: DA OTTOBRE A MAGGIO

Lunedì chiuso - Martedì/Mercoledì/GiovedìPER PRENOTARE: dalle 15:30 alle 19:30 preVenerdìnotazioni@agri dalle 15:30gelat alleeria.co 23:00m Sabato e Domenica dalle 11:00 alle 23:00 Desenzano del GardaDesenzano (Bs) - Loc. Fenila zd/Gzo - Te (BS)l. 030 9-1 Loc.10639 Fenilazzo N.- BTel.. Il programm 0309110639PER apotrebb PRENO esubTiAREre dell:e variazio- www.cortefenilazzo.it - www.agrigelateria.com ni, pertanto verificare sul nostro sito internet o [email protected] - www.cortefenilazzo.itchiamare -p www.agrigelateria.comrenotazioni@agri al 030 9110639 gelateria.com

Gennaio 2019 23 Famosi sul Garda a cura di Michele Nocera Lina Wertmuller: una regista geniale

a sempre le bellezze del lago di Garda hanno ispirato registi di Dfama a girare scene per le loro ambientazioni. Ricordiamo almeno qui ‘Addio fratello crudele’ (1973), per la regia di Giuseppe Patroni Grif­fi e la fotografia di Storaro, ambientato tra Mantova e il castello di Sirmione con Fabio Testi e Charlotte Rampling. Negli anni ‘90, poi, ‘Miss Arizona’ con Marcello Mastroianni e Hanna Scigulla (di nuovo a Sirmione).

Più recentemente alcune sequenze del film, candidato all’Oscar, di Guadagni­no ‘Chiamami col tuo nome’ e, nel mese di novembre dello scorso anno, alcune immagini girate all’in- terno del Grand Hotel Terme. Pellicola, quest’ultima, che uscirà nelle sale nel a marzo 2019 e sarà presentato al Festival di Venezia a settembre. Ricordiamo la celebre regista Lina Wertmüller, da circa trent’anni frequentatrice del lago e della Franciacorta. Alcune scene del suo “Notte d’estate con profilo greco” del 1986 sono girate sull’isola 1963 cura la regia del film ‘I basilischi’ autrice, e molto altro. Con i suoi film figlia, possiede una tenuta nella vicina del Garda della famiglia­ Borghese, ora ,vero omaggio alla sua terra natale, la dai titoli chilometrici, rimasti un esem- Franciacorta ed è stata qualche volta Conti Cavazza. Gli interpreti di allora Basilicata. Nel 1977, con ‘Pasqualino pio, divenne famosissima accanto a Sirmione (come testimonia la foto). erano Michele Placido e Mariangela sette bellezze’ é la prima donna, come a Mariangela Melato e Giancarlo Donna di grande umanità, semplicità Melato (vedi foto). La geniale regista, regista, candidata all’Oscar. Immensa la Giannini. e genialità, ora dai suoi 90 anni appena nata a Roma nel 1928, inizia la sua car- sua produzione RAI. Ricordiamo solo ‘Il compiuti stupisce ancora. riera come sceneggiatrice accanto a giornalino di Gian Burrasca’ con Rita Sposata con lo scenografo Enrico Federico Fellini ne ‘La dolce vita’. Nel Pavone, ‘Canzonissima’ (1956),come Job nel lontano 1967 e con una sola Lina, cento di questi anni e tanti auguri!

24 Gennaio 2019

Eventi a cura di Michele Nocera Un inverno ricco di eventi a Sirmione Sirmione la stagione turistica è ricca di eventi ma anche l’inverno offre molto. A iniziare dalle Amolteplici attività della biblioteca comunale che, grazie a un ottimo staff guidato dalla signora Anna Motta, propone allettanti serate con perso- naggi di richiamo in una sede completamente­ rin- novata. Per esempio, ultimamente, l’intervento del giornalista del Corriere della sera Aldo Cazzullo. Nel suo ultimo volume “Giuro che non avrò più fame” (Mondadori, 2018) ricostruisce un periodo storico con molta acribia: è l’Italia della Ricostruzione, il secondo dopoguerra ricco di aneddoti e di vite intensamente vissute. Piacevole l’accostamento con gli italiani (1948) alle prese con la ricostruzione della nazione e il 2018 con gli italiani dieci anni dopo la crisi. L’autore, dotato di facile e convincente eloquio, dinanzi a un pubblico numerosissimo, sciori­na esempi a iosa. All’interno delle sale della biblioteca, intanto,bellissime imma- dell’Opereretta. Evento organizzato dal Gruppo gini di un fotografo eccellente. L’artista sirmionese da Camera Caronte, con la direzione d’orchestra di Fabio Faccio­ li ritrae grazie ai suoi numerosi viaggi Sabina Concari e nel cast validi artisti. A iniziare dal per il mondo intero: una variegata umanità e la sua bravo attore Luigi Monti, per continuare con il tenore arte si traduce in installazioni simpatiche, curiose ma, Francesco Tuppo dalla voce lirica ben impo­stata e, soprattutto, geniali. Sarà bene tornare sull’argomento! dulcis in fundo, il soprano-soubrette Elena D’Angelo che non solo sfoggia una smagliante bellezza, ma sfo- A Palazzo dei Congressi di Sirmione si è svolta la dera un recitato e un cantabile, da manuale. Numerosi quarta edizione del Galà dello sport, un vero e pro- i cambi d’abito, tutti di gran gusto.Così l’orchestra e gli prio ‘talk show’ ben condotto da Luana Vollero, a pre- artisti hanno regalato due ore al numeroso pubblico sentare una serie di atleti plurimedagliati ma che, oltre presente facendo­ rivivere, con immortali melodie, alla valenza sportiva, hanno dimostrato una saggezza il profumo di un’epoca. Quella tra la fi­ne dell’Otto- encomiabile, soprattutto­ le più giovani generazioni. cento e gli inizi del Novecento. Successo meritato! La Ottimo il lavoro del consigliere comunale Gianfranco stessa compagnia sarà sempre a Sirmione e sempre Tosadori che, da anni, si dedica con passione a questa al Palazzo dei Congressi a inizio anno, il 26 gennaio manifestazione e a seguire le attività sportive del e il 23 febbraio, rispettivamente con la regina delle comune. operette (La vedova allegra) e a febbraio Il paese dei campanelli. Azzeccata, ancora una volta, la scelta Sempre al PalaCreberg (Palazzo dei Congressi) dell’Amministrazione comunale di offrire d’in­verno ai si è svolta anche l’inaugurazione del Festival residenti spettacoli di qualità come quest’ultimo! Un vulcanico Sgarbi per un hotel di lusso a Sirmione

n occasione dell’inaugurazione del numero 31 definisce Sirmione “Ocelle”, caro”, ultima performance del soprano una preparazione culturale notevole, nuovissimo hotel, situato nei pressi cioé “perla, gemma”. La seconda icona greco (a Seul, nell’ottobre 1975), prima alternando la sinestesia delle arti Idel centro storico di Sirmione, dal conosciuta nel mondo è la “Divina” di morire (a Parigi nel 1977). A seguire con una bravura da la­sciare basiti. titolo emblematico “Ocelle”, si è te­nuta Maria Callas. Quindi, per l’occasione, una romanza da Traviata e, per finire, Festa,quindi, grande per l’intera fami- una festa grande. Poiché Sirmione ecco nell’elegante suite dell’hotel un’e- “O sole mio”, canzone cono­sciuta dal glia Morselli, proprie­taria della splen- vanta numerosi hotel prestigiosi, sposizione dedicata alla “Divina”. mondo intero. Al pianoforte il bravo dida struttura dotata di ogni confort e, quest’ultima struttura non è altro che maestro Sem Cerritelli, un virtuoso soprattutto, dell’acqua termale tanto un ulteriore carneo di sicuro fa­scino. Per celebrarla si è esibita Chiara dell’accompagnamento e non solo. benefica. Milini, un soprano desenzanese doc Il leit-motiv della festa era costituito che ormai è in piena carriera. Chiara, A seguire la tanto attesa “lectio Speciale buffet per tutti, spetta- dalla celebrazione di due icone care infatti, ha sfoderato una splendida pre- magistralis” sul grande poeta latino colari danze con il valente musicista alla penisola sirmionese. La prima è senza e sublime voce dinanzi a un folto tenuta, con acume e acribia, da un Morris e la sua splendida vocalist e, per l’eccelso latino Caio Valerio Catullo, pubblico, ricevendo consensi­ a iosa. focoso Vittorio Sgarbi che, anche concludere in bellezza, immancabili e cantore dell’amore e che nel suo carme Tra le romanze scelte, “O mio babbino se talora un po’ osé, denota sempre sontuosi fuochi d’artificio!

26 Gennaio 2019 Michelangelo, l’hanno subito riempita. Ecco così che il 2 dicembre gli spalti già alle 15.30 erano affollati dietro le sedie delle autorità. Alle 16 precise ha preso avvio S. Cecilia 2018 per la lo spettacolo e, fatto insolito, si sono presentati nello spazio degli esecutori gli allievi della Scuola di Musica (School Band). Giovani e meno giovani si sono esibiti in pubblico, almeno a uno tanto numeroso, quasi tutti Banda di Desenzano per la prima volta. Hanno suonato con un po’ d’ap- prensione le prime note, ma poi hanno acquistato sicurezza e si sono prodotti al meglio. Hanno propo- sto tre brani famosi, briosi ed eseguiti con scrupolo. Gli applausi sono scoppiati prorompenti alla fine dell’interpretazione e furono decisamente meritati. Alle 16,20 i bandisti effettivi hanno raggiunto cia- scuno il proprio leggio; oltre agli abituali c’erano anche musicanti divenuti orchestrali in importanti forma- zioni e che ritornano alla compagine degli inizi della loro attività professionale, per motivi affettivi. Sono stati proposti brani, che, come ci ha abituato il diret- tivo del tempo della presidenza Fraccaro, risultano nel loro insieme vari e spumeggianti. L’impressione è stata forte, anche perché non presenti nel recente pas- sato del repertorio della Banda e sono risultati una sor- presa anche per gli spettatori più fedeli. Se qualcuno già conosceva questo o quel brano, è rimasto colpito dalla vivacità dell’esecuzione impressa dal Maestro. Il bis è stato poi spiazzante. Gli applausi sono stati scroscianti e calorosi. È stato richiesto un secondo bis anche questa volta concesso.

Gli allievi hanno eseguito 1) CUMBERLAND MARCH di R. Cowherrd, 2) MISSION IMPOSSIBLE di L. Schifrin l Concerto di Santa Cecilia nella Palestra “Catullo” di flicornista jazz statunitense. (arr. M. Sweeney) e 3) SMOKE ON THE WATER di Deep Desenzano ha fatto passare il tempo in un baleno Purple - Paul Murtha. Ie ha entusiasmato il pubblico. In particolar modo L’organo direttivo della Banda Civica di Desenzano della prima parte, con brani di musica classica, è da tempo aveva predisposto il programma per la La Banda cittadina ha suonato: 1) FORTUNA, piaciuta la sinfonia de La gazza ladra di Rossini. manifestazione invernale e in settembre, guidati dal IMPARATRIX MUNDI di C. Orff (arr. J. Krance), 2) LA GAZZA Gioachino Rossini è un grande, ma la Banda Civica Maestro Guido Poni, erano iniziate le prove dei ban- LADRA-Sinfonia di G. Rossini (arr. F. Cesarini), 3) SCENA ha saputo evidenziare il divertimento del compositore disti. Questi, trainati dalla passione, avevano studiato da LAGO DEI CIGNI di P. I. Tchaikovsky (arr. J. Schyns), 4) nello stendere la musica in pochi giorni del 1817. Della gli spartiti consegnati e prova dopo prova avevano SECOND SUITE IN FA FOR MILITARY BAND di G. Holst, seconda parte, riservata a musica che chiameremo più imparato i nuovi brani. Infatti, per la ricorrenza di 5) AFRICAN SYNPHONY di Van McCoy (arr. N. IWAI), 6) moderna, il pezzo più articolato e completo è risul- Santa Cecilia, la Banda desenzanese capitanata da CHILDREN OF SANCHEZ di C. Mangione (arr. N. IWAI), 7) tato per molti Children of Sanchez di Charles Frank Guido Poni ha presentato sempre delle novità agli PACONCHITA di O. Navarro, 8)NAVEGAR, NAVEGAR di F. Mangione, musicista, compositore, trombettista e spettatori che, accorsi nella palestra “Catullo” di via Bordalo Dias, 9) bis ALTE KAMERADE di C. Teike. SaLDI DaL 5 GennaIO In TuTTI I nOSTrI STOre

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Gennaio 2019 27 Madonna di San Polo Un pasto per Sakou

A questa iniziativa, dell’Associazione “Basta chie- dere”, hanno risposto positivamente i supermercati MD di Lonato ed Eurospin di Lonato e di Montichiari concedendo gratuitamente degli spazi dedicati alla raccolta. Fantastica la disponibilità delle persone che hanno risposto in maniera positiva all’inizia- Nelle foto alcuni momenti delle raccolte alimentari tiva, che si ripeterà prossimamente in altre strutture a Lonato del Garda al Burkina Faso passando commerciali. attraverso il volontariato, la generosità e la L’associazione si propone in particolare quello di Dsolidarietà. Questo in sintesi l’intento che l’As- favorire il miglioramento delle condizioni di vita Ricordiamo che l’intera operazione “per Sakou”, sociazione “Basta chiedere” di Lonato del Garda sta dei più bisognosi realizzando interventi specifici di che interessa le popolazioni di circa 250 villaggi portando avanti, attraverso lo sviluppo di diverse ini- contrasto alla povertà, sostenendo il progetto che della zona di Sakou, viene portata avanti in sintonia ziative atte a una raccolta di generi alimentari, non la Fondazione lonatese da anni porta avanti. Dove? e stretto contatto con i vescovi mons. Justine e mons. deperibili come pasta, riso, prodotti in scatola, pro- Nell’opera umanitaria nel piccolo villaggio di Sakou, Gabriel della diocesi di Quahiagouya, spesso presenti dotti per l’igiene intima, ecc., tramite la Fondazione a nord del Burkina Faso, in Africa occidentale, dove presso la Fondazione di San Polo, nel Comune di Maria Mediatrice e Dispensatrice di Grazie di San malaria e denutrizione e gravi carestie affliggono la Lonato del Garda. Un primo container di aiuti umani- Polo di Lonato. popolazione già in gravissime condizioni di vita. tari, che fa seguito ad altri già inviati, sarà in partenza proprio in queste prime settimane di gennaio.

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28 Gennaio 2019 Consorzio Garda Uno Nuovi servizi tecnologici e di illuminazione per tre comuni

’obiettivo dell’iniziativa è quello Produttive con la progettazione di una pubblica; queste innovazioni permette- sottolineare “l’eccellente team di tec- di ottenere un ammodernamento vasta gamma di servizi alla popolazione. ranno di intervenire tempestivamente nici dei settori interessati che oramai da Ldegli impianti e apparati di illu- in caso di blackout”. tempo svolgono un decisivo lavoro di minazione pubblica che consenta una Si tratta, oltre che di illuminazione, collaborazione con le amministrazioni riduzione dei consumi e dei costi gestio- anche di tecnologie smart, videosor- Ancora, Garda Uno ha incluso nei locali”. Anche i sindaci di Polpenazze, nali, oltre all’abbattimento dell’inquina- veglianza, telegestione, controlli di progetti anche servizi di telecomuni- Andrea Dal Prete, e di Provaglio d’Iseo, mento luminoso, permettendo conte- accesso ai varchi comunali. cazione come il wi-fi libero a disposi- Marco Simonini, si dicono “soddisfatti stualmente la diffusione di elementi zione dei cittadini, impianti di video- per il finanziamento ottenuto grazie tecnologici funzionali all’innovazione “A fronte di un investimento da sorveglianza e di controllo sui varchi alla bontà del progetto e della col- di servizi pubblici in ambito urbano parte delle tre amministrazioni comu- di accesso alle località, con la possibilità laborazione fornitaci da Garda Uno: come le telecomunicazioni, i sistemi di nali pari a tre milioni e 200mila euro – di fornire immagini e dati agli organi di con questo contributo contiamo di sicurezza e di telecontrollo, infine, la osserva Massimiliano Faini, direttore Polizia. utilizzare anche un controllo ai varchi gestione e acquisizione dati e la diffu- operativo del settore di Garda Uno – la di ingresso ai paesi e l’avvio di sistemi sione di informazioni. Regione ha riconosciuto un contributo Soddisfazione ovviamente viene integrati secondo i moderni obiettivi di di 930mila euro: i progetti sono stati manifestata dal presidente di Garda smart city”. Stiamo parlando degli oltre 36 predisposti dalla società quale affida- Uno, Mario Bocchio, al quale preme milioni di euro erogati da Regione taria del servizio in house di gestione Lombardia grazie al Bando Lumen per della pubblica illuminazione”. finanziare 28 progetti atti a migliorare l’illuminazione pubblica di 125 località In concreto, spiega l’ingegnere della nostra regione. Erica Bettoni, dello stesso settore, Non ti lasciamo “abbiamo pianificato la riqualifica- Tra questi progetti sono stati giu- zione degli impianti di illuminazione, dicati meritevoli e, quindi, ammessi a programmando la sostituzione dei corpi mai solo. un contributo complessivo di 930mila illuminanti vecchi e obsoleti con ele- euro, i Comuni di Polpenazze del menti nuovi a tecnologia a LED: questo Garda (180 mila), Gottolengo (273 permetterà un consistente risparmio Garda Uno offre un servizio gratuito di assistenza e informazioni su tutte mila) e Provaglio d’Iseo (490 mila), tutti energetico. I progetti – aggiunge l’ing. le attività. e tre sostenuti nei rispettivi progetti da Bettoni – prevedono l’installazione di Chiama il numero verde. Garda Uno. La multiutility ha, infatti, servizi tecnologici integrati quali per messo a loro disposizione le esperienze esempio, il telecontrollo e la telege- acquisite da anni dal settore Attività stione degli impianti di illuminazione numeri verdi

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Gennaio 2019 29 2a parte Garibaldi sul Garda a cura di Osvaldo Pippa Il generale Garibaldi atteso a Lonato aribaldi torna a Caprera pur se la guerra prose- Ggue con l’assedio di Capua. Accade però che nelle successive elezioni Giuseppe Garibaldi viene eletto in Parlamento a Torino, dove da subito propone e sostiene l’oppor- tunità di creare in ogni città una “Guardia Mobile Volontaria” perché è convinto della necessità di una ripresa della guerra all’Austria e per liberare Venezia e Roma. (E’ la promessa del Re).

Sulla questione dei volontari, però, si crea un forte dissenso con Cavour (e i conservatori) mentre Garibaldi rappresenta il movimentismo volontario, il cosiddetto Garibaldinismo.

Morto Cavour, ancor più si acuiscono le divergenze tra moderati e forze d’azione mentre Garibaldi, con il suo carisma e con ul sostegno della stampa, eccita le popolazioni invitando ad armarsi e a prepararsi per liberare Roma e Venezia

A questo punto si inserisce nei propositi politici del momento anche il programma di Mazzini, che sostiene le nascenti “Società Operaie”, per dare avvio al’’irrinun- ciabile progresso sociale e democratico delle strutture pubbliche e delle popolazioni… Ma Mazzini è ancora in esilio.

Allora, nel dicembre del 1861, si riuniscono a Genova i delegati garibaldini e mazziniani per la elezione di un Comitato centrale di coordinamento, quindi prende vita la Società Emancipatrice Italiana, la cui presidenza è offerta proprio a Garibaldi.

In Parlamento a Torino, però, sono marcate le spinte conservatrici che vogliono sciogliere questi Comitati di Provvedimento del nuovo Partito d’Azione, e per le forti divergenze tra i deputati cade il governo Ricasoli.

Garibaldi nel frattempo aderisce al nuovo movi- mento politico proposto dai mazziniani; poi incontra il Re, che approva, e il nuovo Ministro Rattazzi autorizza Garibaldi a svolgere un giro di propaganda nell’Italia Settentrionale in sostegno del Tiro a Segno e della Guardia Nazionale volontaria (1861-1862).

Quasi subito anche a Lonato, Desenzano e nei paesi adiacenti prendono allora consistenza i primi gruppi del nuovo “Partito d’Azione”.

Per iniziativa del mazziniano lonatese Ilario Rossi, vengono raccolte firme per richiamare dall’esi- lio l’esule Mazzini, e per questo a Lonato si prestano l’impiegato delle ferrovie Francesco Chinelli, il dott. Michelangelo Toresini, Giovanni Bruschi, i fratelli Giuseppe e Raimondo Pizzocaro, il dottore in legge Enrico Porro, l’ing. Luigi Pizzocaro, Ferdinando Arrighi e il brigadiere delle Guardie Doganali Giovanni Boldrini di Lonato. catturato dai Napoletani a Castel Volturno, venne Rossi, il 30 marzo 1862 prende avvio a Lonato Luogo di riunione dei garibaldini e mazziniani imprigionato nelle fortezza di Gaeta e liberato, per l’attività istituzionale della Società degli Operai lonatesi è l’Osteria del Cappello sulla Contrada nuova uno scambio di prigionieri, il 10 novembre 1861 giun- (poi di Mutuo Soccorso) per “sussidio ai soci in caso (Bar Corso). Tra loro si distingue tal Giovanni·Battista gendo a Lonato il 16 Febbraio 1862. di malattia e progressivo miglioramento materiale...”. Fiori di Valdagno, emigrato veneto, che ha avuto Vice presidente è il notaio Francesco Mazzoni, incarico da Garibaldi di far sorgere in tutti i paesi rivie- E così proprio nei primi mesi del 1862 anche a già socio della Società Emancipatrice, che esercita raschi il “bersaglio pubblico” e di fare azione di reclu- Lonato, in base alle direttive emanate dalla Direzione la sua attività a Palazzolo. Nel frattempo il sindaco tamento, cosa che avviene segretamente.. di Genova, sorge una sezione della Società Marcello Cherubini, il 4 Aprile 1862, emana delle Emancipatrice alla quale aderiscono la Società del disposizioni alla Guardia Nazionale per far trovare I movimenti di questi individui - membri del Tiro al Bersaglio, il doti.Michelangelo Toresini, il pronto sotto le armi l’intero battaglione lonatese, Partito d’Azione - sono comunque tenuti sotto con- dott.Pizzochero, l’avv:Marcello Cherubini, sindaco di per cui il comandante maggiore Mazzoni distri- trollo da agenti della pubblica sicurezza che ne riferi- Lonato, il notaio Francesco Mazzoni, presidente della buisce ai subalterni gli ordini per l’accoglienza al scono al ministro Rattazzi. Queste notizie e le seguenti Società del Tiro a segno, e altri. generale Garibaldi rivolti anche alla direzione del fino al 1866 escono appunto dai rapporti riservati Tiro a Segno. Poiché l’arrivo di Garibaldi si fa più delle Questure e delle Prefetture (indagatore Antonio Il 21 marzo 1862, con un telegramma da Torino, vicino, anche la Giunta comunale il 14 aprile 1862 Fappani, 1960). Garibaldi conferma il suo già preannunciato arrivo a predispone il programma delle cerimonie e dei Lonato, senza precisare la data. festeggiamenti. Però, contrariamente alle previsioni, A riscaldare gli animi contribuisce il ritorno a Garibaldi è indisposto e deve sostare qualche giorno Lonato del garibaldino Ignazio Chiodera il quale, Per iniziativa del fondatore, il mazziniano Ilario a Rezzato. 30 Gennaio 2019 Gienne dalla redazione di Gardanotizie.it Fiera di Lonato: l’inizio mensile del lago di Garda Reg. Trib. Brescia n° 57 dell’11/12/2008 - d’anno che piace a tutti! R.O.C. n° 18101 Copia in distribuzione gratuita asseggiare per le vie e le piazze di Lonato in un clima di festa, tra i banchi degli espositori e le prelibatezze della Direttore editoriale: Luca Delpozzo Pgastronomia italiana è uno dei momenti tipici di ogni Direttore Responsabile: Luigi Del Pozzo inizio d’anno. Redazione: Francesca Gardenato Dal 18 al 20 gennaio, la 61ª Fiera regionale agricola, Collaboratori: Matteo Ballisti, Sergio artigianale e commerciale di Lonato del Garda segnerà l’av- Bazerla, Velise Bonfante, Giorgio Maria vio del calendario di manifestazioni regionali, e lo farà con un Cambié, Giacomo Danesi, Roberto cartellone ricco di eventi e oltre duecento espositori raccolti Darra, Amalia Dusi, Domenico Fava, nel centro lonatese. Il comitato organizzatore sta lavorando da Giancarlo Ganzerla, Lino Lucchini, mesi al grande evento, diretto anche quest’anno da Davide Mariateresa Martini, Pino Mongiello, Bollani e presieduto dal sindaco di Lonato Roberto Tardani. Michele Nocera, Pinuccia Pienazza, Alberto Rigoni, Marta Sartori, Silvio Stefanoni, Maurizio Toscano e Con il suo ricco circuito espositivo per le vie del centro, Massimo Zuccotti. tra piazze, scuole e palazzetti, e la variegata offerta di appun- tamenti gastronomici, culturali, artistici e sportivi, gran galà, I testi e le fotografie pervenute, in show coking, mostre e convegni, la 61ª Fiera di Lonato vivrà redazione anche se non pubblicate, un’anteprima con la benedizione degli animali presso la non verranno restituiti. chiesa di S. Antonio, giovedì 17 gennaio alle 14.30, nella gior- via Galilei). Vietata qualsiasi riproduzione con nata dedicata al santo patrono della fiera e protettore degli ogni mezzo, se non autorizzata animali e delle campagne. Nel variegato calendario della kermesse non manche- dall’Editore ranno l’angolo del vintage market e lo street food, gli show Stampa: Il cartellone di eventi si aprirà sabato 12 gennaio con il coking figli delle nuove tendenze televisive, le più tradi- Gran Galà Show al nuovo palazzetto dello sport in via Regia zionali gare gastronomiche del miglior salame e del chisöl Tipolitografia Pagani Antica: serata di cabaret con ospiti Giorgio Zanetti e Charlie (con assaggi gratuiti e premiazioni domenica pomeriggio in Celofanatura editoriale Cinelli, insieme alle “eccellenze” dello spettacolo e dello sport piazza), le visite guidate alla Torre civica e alla Casa del pode- lonatese; presentano la serata Diego Frera e Dora Pisanello. stà e gli eventi culturali volti ad approfondire le tradizioni e i Coop Service tel. 030 2594360 Ingresso gratuito. prodotti della nostra terra. Esclusivista pubblicità: Domenica 13 gennaio si svolgerà anche la passeggiata Il Palio di Sant’Antonio, la goliardica sfida tra le frazioni LDP Videoproduzione & Editoria “Quater pass a Lunà” con ritrovo alle 7.30 presso il Centro che si cimentano in giochi d’altri tempi, si terrà domenica Tel. 030 9919013 Sportivo Lonato 2 (35ª edizione). pomeriggio nella piazza del mercato, con inizio alle 14 davanti alla chiesa di S. Antonio con la benedizione delle contrade e Redazione: Dal 7 gennaio al 10 febbraio sarà inoltre possibile degu- dei giocatori. In piazza ci sarà anche il salotto di Radio Bruno Via Maguzzano, 15 stare i menu a base di carne di maiale, grazie alla rassegna Brescia, che racconterà la fiera e ne presenterà gli ospiti gastronomica “Töt Porsèl”, nei ristoranti lonatesi aderenti principali. 25017 Lonato de/Garda - Bs all’iniziativa. Tel. 030 9919013 Sia sabato che domenica (in orario 9.30-12 e ore 14-19) [email protected] "La Fiera di Lonato è stata capace negli anni di rinnovarsi sarà visitabile presso la sala polifunzionale della Rsa in via e guardare al futuro, grazie anche ai collaboratori e a quanti Roma 12 la Mostra-Concorso fotografico “La Mia Lonato”, con Gienne, il mensile del lago di Garda, con il loro lavoro e la loro creatività hanno contribuito a far foto della cittadina lacustre. lo trovi nelle principali edicole e nei crescere questa manifestazione", sottolinea il direttore Davide Bollani. 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